«Voglio la Champions» ELVIRA ERBI’
VINOVO. Una vita in bianconero. Eppure, variegata. Gigi Buffon sigla con gli occhi color cielo un rapporto incredibile con quella che, nel tempo, è diventata la sua squadra-famiglia: la Juventus. Senza confini, per sempre, finché sarà il numero uno e non semplicemente un numero. Un tuffo verso il 2015 per mettere i contorni a una carriera di 14 anni con la stessa maglia, che sente «sulla pelle». E non parlategli di sacrificio, che certe emozioni «non hanno prezzo». IL LOOK Tutto inizia nel 2001, con i capelli lunghi stile indiano apache. «Sarò anche da «Vincendola, puoi stile Juve? Era la domanda che mi ponevo. catapultato da una realtà provinciale come puntare a tanti altri Parma - alla quale sarò sempre riconoscente -, se fossi inadeguato a questo tipo di calcio, trofei. Sì, ho la Juve a questo tipo di società. Un interrogativo che mi incuteva timore». Invece, è stato un sulla pelle» innamoramento totale, partito dal basso per arrivare in alto, lassù dove i sogni diventano realtà. «Un paio di “crisette di rapporti” ci sono state, come in tutte le famiglie. Ma quando c’è un rapporto schietto - senza falsa piaggeria, - è giusto un confronto, anche uno scontro, con prese di posizioni nette e inequivocabili. Fra persone intelligenti, che sanno mettere da parte l’orgoglio, si fanno le reali valutazioni. Se oggi siamo qua e se c’è questo rapporto di unione probabilmente è grazie a certi momenti che abbiamo superato insieme, pur avendo convinzioni differenti». L’OBIETTIVO Cinque scudetti, tre Supercoppe, un titolo mondiale non bastano. «Io vorrei vincere tutto quanto non ho mai vinto da quando gioco. Ho vinto tanto, ma sono tanti i trofei che spero di alzare... Massì, i soliti noti. Siamo di nuovo competitivi in Europa. Ok, cominciamo proprio dalla Coppa dei Campioni. Magari una volta si dovesse riuscire a vincere quella, si aprirebbe una spirale con tantissimi altri traguardi da conseguire. Un passo alla volta. Come confermarsi in Italia. Siamo la Juve, diamine». GRAZIE A... Un’esistenza a base di sport e di incontri, di persone sconosciute che Orgoglioso delle diventano persone fondamentali. «Qua si entra nel personale, perché poi sono scelte che parole di Agnelli: la possono sembrare ingenerose nei confronti di chi non viene menzionato. Nel cuore porto Juve per me è uno il Dottor Umberto che più di tutti mi ha voluto alla Juve. E Marcello Lippi perché è stato stile di vita. Sono uno dei fautori del mio sbarco a Torino. Inoltre, i compagni. Non uno, perché ho avuto rimasto grazie ai l’opportunità e l’onore di vivere come un tarlo nella storia della Juve e dello spogliatoio. E tifosi e al rapporto lo spogliatoio sarà l’unica cosa che mi mancherà tanto quando smetterò di giocare. che si è instaurato con club, staff e L’Avvocato? Beh, lui non direbbe nulla di retorico o banale. Come nulla di banale e ambiente scontato diceva ogni qual volta ci incontrava o ci telefonava. Stiamo parlando di un personaggio unico nel suo genere. Quindi, un grazie a lui e alla famiglia Agnelli per quello che hanno fatto. Presenziare al suo ricordo nella funzione religiosa - loggi la messa alle 11 in Duomo - per me è una gratificazione, un onore». ZERO RIMPIANTI Poteva andare al Barcellona, nel 2001. «Ma non c’era Messi . Chissà se quella squadra si sarebbe affermata...». Quindi, vietato seminare dubbi. La certezza è insita in Buffon. «Non ho nessun tipo di rammarico o rimpianto. Le scelte che ho compiuto nella mia vita, sia calcistica sia extracalcistica, sono frutto di coerenza e di alcuni valori. A volte mi hanno portato a soffrire o a delle sconfitte anche ingenerose e ingiuste, però alla fine credo che ognuno riceve ciò che si merita. E dopo sei anni - sportivamente Nel 2001, quando parlando - in cui abbiamo traballato, ci stiamo prendendo rivincite uniche. Ho chiesto un stavo arrivando, mi anno di contratto, per una questione di rispetto, per rendere la Juve libera. Però la società sono posto una non improvvisa, programma. Ecco quindi la controproposta di almeno due anni per non domanda: e se dover pensare subito al mio successore. Sacrificio economico? (passa da sei a quattro fossi inadeguato milioni e rotti, ndr) Mi mette in imbarazzo: il valore dei soldi lo conosciamo tutti, di per la Juve? Un conseguenza non lo reputo un sacrificio. Quando uno decide di prolungare un contratto fa paio di crisette, poi le abbiamo diverse riflessioni e valuta parecchi fattori. Per restare nell’immaginario collettivo, come superate: come in esempio e punto di riferimento, devi anche saper accettare le rinunce. Sarebbe troppo famiglia semplice pensare solo ed esclusivamente all’io sperando che anche gli altri ti apprezzino, come il presidente, qui. Sono sobrio e realista, so fino a dove posso spingermi. Massì, ho una scadenza. Però non è che abbia intenzione di sparire, non sono un mago.... Fino a quando uno merita è giusto che resti in ballo. Saprò da solo quando salutare». AMA I TIFOSI Se lo stadio intona il coro, Gigi saluta. Anche da metacampo. «I tifosi hanno avuto un’influenza importantissima. Sapere di essere apprezzato, incitato sempre e comunque, è un qualcosa che realmente non ha prezzo. Li vedi anche quotidianamente a Vinovo, dove incontri i tuoi compagni, lo staff tecnico, quello dirigenziale. Se il rapporto con loro non fosse di grande stima, idilliaco, nessun amore, seppur enorme, potrebbe tenerti in un posto. Se ciò è accaduto è perché da tutte le parti sono arrivati messaggi di Porto nel cuore riconoscenza, come calciatore e come uomo». Umberto Agnelli e SCHIENATO L’avventura della Nuova Juve, con Agnelli , Marotta e Del Neri , si era Lippi, che mi hanno
Lippi, che mi hanno voluto, ma anche tutti i compagni. Quando smetterò mi mancherà tanto lo spogliatoio...
aperta, però, con l’operazione alla schiena. Da lì, qualche inghippo fino alla risoluzione. Dei guai. Delle incomprensioni. «E per la testa è passato qualsiasi tipo di pensiero, anche il peggiore. Nel mio inconscio prendevo in considerazione l’idea di poter archiviare la mia carriera. Alla fine non è stato così, perché sono fortunato e perché ognuno ha un destino da seguire. Il mio probabilmente è quello di continuare a scrivere pagine importanti con la Juventus, con la Nazionale e col calcio italiano. Nessuno mi ha regalato niente, ci ho messo una buona determinazione. Così ho ritrovato convinzione, energia, rabbia, mentre prima davo tutto per scontato e acquisito. E invece si tratta di elementi determinanti. Io chiedo sempre il massimo a me stesso. Con questa convinzione, al Mondiale 2014 e all’Europeo 2016, ci posso arrivare. Dove mi posiziono adesso? Ogni volta che commetto un errore, suscito scalpore per giorni e giorni: allora, capisco la stima che c’è in me e la differenza che c’è tra il sottoscritto e gli altri». Tra Superman e i terrestri. © riproduzione riservata
l’ultimo capitano prima di lui «Del Piero? Mi ha chiamato» VINOVO. (e.e.) Quella fascia porta con sé sensazioni, emozioni, rigore morale, coraggio, senso di appartenenza. Un certo Del Piero l’ha lasciata a un certo Buffon. Storia di una staffetta effettuata, chissà quanto a malincuore. Di sicuro, nell’uno e nell’altro c’è grande fierezza, c’è grande rispetto reciproco. «Sì, ho sentito Alex, mi ha mandato un messaggio molto carino ieri sera (martedì, ndr), quando ha saputo della notizia. Gli risponderò, perché alla fine è stato molto educato e si è rivelato una persona con dei sentimenti veri nei miei confronti. Sulla sua passata situazione, non posso dire nulla, non conosco le dinamiche, i rapporti». STAFFETTA Già, Alex messo alla porta e invece porte aperte per Gigi. Sembra crudele, è il frutto di decisioni precise. Quella fascia, però, unisce, non divide. «Io non gliel’ho strappata, dai.. Ereditarla dal personaggio che sul campo ha scritto le storie più importanti della Juventus, è stata una gioia immensa, forte, una grandissima responsabilità. Basta pensare alla storia della Vecchia Signora... Un passaggio importante nella mia crescita e consacrazione come uomo spogliatoio. Mai e poi mai avrei pensato un giorno di poter diventare il capitano di una società così gloriosa. Per me Andrea Agnelli ha riservato parole diverse? La sua introduzione, con quel tono, resterà nel mio cuore per la vita, la rivedrò e riascolterò volentieri. Alla fine, nel calcio, ma non solo, c’è poco spazio per parole al miele o realmente sentite. Una gratificazione totale». © riproduzione riservata
I POSSIBILI EREDI «Leali e Perin per la storia» VINOVO. (e.e.) Superman ha degli eredi? Beh, per adesso piccoli eroi molto terreni in cerca di gloria, di sicurezza, di equilibrio. Un giorno sono bravissimi, un giorno mancano di esperienza. Normale, sono ragazzi. Nuovi Buffon crescono, finalmente, dopo anni di aridità nel ruolo. Si chiamano Nicola Leali e Mattia Perin. IO MI ALLENAVO CON... Gigi il bianconero disegna un sorriso, quando parla di loro. Quasi vorrebbe proteggerli, senza rischiare l’esaltazione che danneggia. «La generazione di nuovi portieri, sicuramente, è molto florida. Ce ne sono tanti e sono veramente tutti molto bravi. Fare un nome mi sembrerebbe ingeneroso nei confronti degli altri». Piccole eccezioni, spontanee, con annessi e connessi juventini. «Ho avuto la fortuna di lavorare con Leali, in ritiro, quest’estate (prima di andare al Lanciano, ndr). Magari fra una decina d’anni potrò dire che lo stesso Leali si allenava con me e l’ho tenuto a battesimo, perché ha realmente delle potenzialità per poter scrivere anche lui la storia del ruolo di portiere». Da una speranza a una certezza. «E’ anche vero che quest’anno in serie A c’è un portiere come Perin che sta facendo delle cose veramente eccezionali. Questo ci fa capire che il movimento degli estremi difensori si è rigenerato, dopo anni aridi». © riproduzione riservata
GIOVANI TALENTI NEL MIRINO: CASTILLO in stand by Doria, il pericolo è Spalletti C’è lo Zenit sul brasiliano. E’ fatta, invece, per l’ecuadoriano Cevallos TORINO. Lavori in corso pure in ottica futura, anche se in questo caso occorre registrare qualche ostacolo. In merito all’acquisto del giovane talento Matheus Doria Macedo, difensore brasiliano 18enne in forza al Botafogo. La Juventus si era mossa per tempo, intavolando una trattativa con l’entourage del forte giocatore e con i vertici del club (nonché degli investitori privati che insieme con il Botafogo detengono il cartellino dell’atleta). Offerta di 5 milioni di euro in totale, richiesta di 8 e buoni margini di trovare un compromesso apprezzabile da tutte le parti in causa. Non fosse che in questi giorni si sono mosse anche altri club, fomentando un’asta al rialzo: lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti e l’Anzhi sono i “competitor” che suscitano maggiori Matheus Doria Macedo, 18 preoccupazioni nei vertici bianconeri, decisi a non arrendersi ma anche a non anni, difensore del Botafogo superare certe soglie. IN PRESTITO Avanti decisi, invece, per ciò che riguarda il talentino ecuadoriano (classe 1995) Josè Cevallos, che sta strappando applausi al Sub 20: la Juventus ha sottoscritto con la LDU Quito una intesa per il prestito oneroso a 250 mila euro, con diritto di riscatto fissato a 1 milione e mezzo. Fisico longilineo, buona tecnica e ottima visione di gioco, unita al tempismo negli inserimenti, ne fanno un centrocampista offensivo in grado, a tempo debito, di ritagliarsi uno spazio nella linea di mediana bianconera. Conte lo esaminerà. DAL CILE Infine il capitolo Nicolas Castillo, attaccante cileno classe 1993. La Juventus sta lavorando per acquistarlo in compartecipazione con il Genoa. I piani prevedono - o prevedevano... - l’inserimento di Ziegler nell’operazione. Il cambio tecnico in casa rossoblù - Davide Ballardini per Gigi Del Neri - ha raffreddato l’interesse dei liguri per lo svizzero. Situazione di stallo, quindi. Mentre spunta lo Standard Liegi... LOVATO-RIVA © riproduzione riservata
Agnelli: «Aperti alle occasioni» VINOVO. E’ uomo pragmatico, incline a guardare avanti Andrea Agnelli . E se il calcio italiano ha impiegato poco ad accorgersene, ancora fatica a seguirne il passo. Ieri, però, è stato uno di quei giorni in cui i ricordi trovano non solo cittadinanza, ma pure precedenza. Il prolungamento del contratto di Gigi Buffon ha fatto da collante tra la Juve precalciopoli e quella di oggi, mentre il decennale della morte dell’Avvocato ha concesso una dimensione storica all’avvenimento. Così il presidente della Juventus di tutto ha parlato, con tempi e modi inconsueti. CONVITATO DI PIETRA Buffon si è seduto alla sinistra di Agnelli ed è stato introdotto con parole sentite. «Oggi posso dire che Gigi si è legato a noi per altri due anni e fa già parte del gotha dei grandissimi «Dirigenti attenti a che hanno vestito la maglia bianconera. E’ bastato uno cosa succede. A sguardo, qualche mese fa, per intenderci. Gigi sa che Buffon auguro il starà a lui, in base alle motivazioni, decidere in futuro Pallone d’Oro: se aggiungere altre pagine. Quello che lo Andrea Agnelli, 37 anni verrebbe premiata contraddistingue è la sua personalità, la lealtà. Non la nostra dolce esita a dire la sua opinione tra quattro mura, come con voi. Per questo ogni confronto con condanna di lottare per vincere» lui è sempre costruttivo. La stima che ho maturato in Gigi è cresciuta in questi tempi». Non c’è bisogno di essere maliziosi o dediti alla dietrologia per individuare in questi riconoscimenti un apprezzamento che è mancato ad Alex Del Piero . Mai nominato da Agnelli, ma la sua figura ha aleggiato sull’intera conferenza. PALLONE D’ORO Buffon nella storia, ma con alcune pagine ancora da scrivere. Agnelli vorrebbe aggiungerne una in particolare: «Ho fatto una riflessione sul Pallone d’Oro. Un solo portiere l’ha vinto, un mito: Lev Jascin . Inoltre l’Italia del calcio fino al 2007 aveva ottenuto la maggior parte dei riconoscimenti: diciassette vincitori in trenta edizioni. Ma da quell’anno non è più stata rappresentata. Il mio auspicio è che Gigi possa interrompere la statistica. Sarebbe un giusto riconoscimento per il mondo del calcio italiano e per la Juve di cui Buffon è capitano. E significherebbe che la nostra dolce condanna di lottare sempre per vincere... Gigi dirigente? E’ perfettamente consapevole che all’interno della società ognuno ha ruoli e compiti. Mettendola in maniera scherzosa posso dire che stiamo dialogando su chi portare alla Carrarese». PROSSIMI ARRIVI Buffon resta, nessun altro parte, ma ci sarà qualche ulteriore arrivo oltre a quello di Peluso ? La parola programmi ricorre spesso nell’intercalare di Agnelli, ma è ovvio che l’emergenza attuale possa portare a dei cambiamenti in corsa: «Il ragionamento parte sempre dalla programmazione. Poi è normale che la parte sportiva, intendo Marotta , Paratici , Gianni Rossi , è sempre aperta e attenta a quello che accade. Giova ricordare al netto di alcuni infortuni, che abbiamo la miglior difesa e il miglior attacco anche in assenza di un giocatore che fa la differenza». L’ORGOGLIO Oggi ricorre il decennale della morte di Giovanni Agnelli, l’attuale presidente spende parole sentite e toccanti: «Penso all’Avvocato e anche al Dottore, mio padre, penso a Edoardo e a Giovanni: mi piace pensare che magari siano fieri ed orgogliosi non solo di quello che abbiamo fatto noi in Juventus, ma di quello che sta facendo John con la Fiat, Alessandro Nasi , delle capacità di Lapo. Mi piacerebbe pensare che siano lassù a divertirsi e che siano consapevoli di aver lasciato quello che hanno costruito in mani altrettanto capaci di lasciarle a future generazioni, in modo che la storia possa rinnovarsi ancora una volta». Chiosa al curaro: «Mi chiedete di replicare a Pulvirenti ? Dopo il ricordo dell’Avvocato, proprio no...». g.l. © riproduzione riservata
Lisandro resta la prima scelta Pressing sul Lione GIANNI LOVATO
TORINO. Indiscrezioni da casa Juve: sono sette le piste seguite per l’attacco. Una di queste culminerà in un accordo, non in un acquisto. La linea dettata dalla proprietà infatti non cambia: in questo mercato bisogna attingere ai prestiti, a operazioni di scambio su giocatori già di area bianconera o, al limite, agli svincolati. I nomi dei bomber seguiti sono quelli ampiamente pubblicizzati di Lisandro Lopez , Didier Drogba , Ciro Immobile , Marco Borriello , Manolo Gabbiadini , Fernando Llorente (nessuna La Juve alza l’offerta. apertura da Bilbao, come spieghiamo a lato la Juve si E spunta Anelka appresta a depositare il contratto per giugno) e, notizia dell’ultima ora, un fantomatico mister X che potrebbe essere Nicolas Anelka . L’ARGENTINO Come riportato ieri, martedì Andrea Agnelli ha incontrato il suo omologo lionese, Jean Michel Aulas in campo neutro. I due si trovavano infatti a Nyon per questioni di rappresentanza, infatti entrambi sono membri dell’Eca (European Club Association). L’occasione si è prestata a un tentativo da parte del numero uno bianconero, che ha chiesto al presidente del Lione la disponibilità a girare in prestito Lisandro Lopez. La risposta è stata negativa in merito alla formula, per contro Aulas ha detto di essere disposto ad andare incontro alla Juve su prezzo e condizioni di pagamento. Il risultato è che la trattativa tra le parti si è fatta ancora più serrata, con la coppia MarottaParatici impegnatissima a smuovere il Lione dalla linea dell’intransigenza in merito all’obbligo di riscatto nella prossima estate. Perché questo resta il motivo del contendere: il prestito alla fine può anche starci, ma i francesi vogliono garanzie sul fatto che tra cinque mesi Lisandro non si ripresenti a Lione. Questo per due ragioni: la prima di immagine, la seconda di pura sostanza. L’argentino infatti a giugno 2014 si svincolerà e al Lione sanno che con l’avvicinarsi di quella data il prezzo del giocatore è destinato a scendere ancora. Dunque l’ottimismo diffusosi ieri pomeriggio sull’imminente e positiva conclusione Anche Agnelli ha della trattativa è un po’ affrettato. In realtà finora nessuna delle due società ha fatto un chiesto l’argentino passo in avanti in direzione dell’altra, quello che induce all’ottimismo è però la sensazione a Aulas: resta il (ma potremmo definirla consapevolezza) che il Lione vuole trovare una soluzione tanto nodo del riscatto quanto lo vogliono in corso Galileo Ferraris. I contatti sono quotidiani e ogni momento può obbligatorio. Il essere quello giusto per arrivare a un’intesa. Difficile, comunque, che ci siano novità in francese, questa settimana. svincolato, è la soluzione IL FRANCESE E’ chiaro che l’impossibilità a spendere limita alquanto le opzioni a dell’ultima ora disposizione di Marotta e Paratici. Una degna di essere valutata però è saltata fuori: Nicolas Anelka. Il ventilato accordo tra il francese e il Queens Park Rangers non c’è stato e nelle ultime ore pure il West Ham si è chiamato fuori. Il risultato è che dopo avere inseguito a lungo Drogba, la Juve si ritrova davanti un’autostrada che conduce al suo partner negli anni del Chelsea e in quello allo Shanghai Shenhua. Il francese formalmente è ancora sotto contratto con il club cinese, ma di fatto è stato liberato e ovviamente può essere schierato in Champions. Certo il suo curriculum recente non è quello degli anni belli, ma per cinque mesi potrebbe essere una soluzione accettabile. GLI ITALIANI Di questo si ragiona in casa Juve, mentre si attendono novità da Lione. O da Genova e Bologna, perché una speranziella che qualcosa cambi in merito alle posizioni di Immobile , Borriello e Gabbiadini ancora c’è. L’ultima settimana di mercato è ormai alle porte e per tradizione tutto o quasi avviene in quel ristretto lasso di tempo. E anche il milione più stipendio pagato che la Juve mette sul tavolo per un prestito di questi tempi può fare da calamita, per strano che possa sembrare. Tant’è. ha collaborato SIMONE ROVERA © riproduzione riservata
COLPO A COSTO ZERO LLORENTE Oggi è atteso l’annuncio ELVIRA ERBI’
TORINO. Aspettando Fernando Llorente. Non è un titolo di un film, ma l’attesa calendarizzata per l’ufficialità del colpo Juve a parametro zero. Oggi il grande giorno, dicono a Bilbao. Celebrando così, tra delusione e liberazione, la fine della Llorente-novela. NERO SU BIANCO Fonti interne alla Juve hanno confermato ai dirigenti baschi dell’Athletic che sarà dato l’annuncio. Il tutto era già pronto, ma la scena, ieri, doveva essere riservata solo al rinnovo di Gigi Buffon fino al 2015. Non era proprio il caso di sovrapporre due eventi diversi, ma egualmente importanti per il club bianconero. Così, si è pensato fosse meglio slittare di ventiquattro ore. LE CIFRE Per lo spagnolo quattro anni di contratto con opzione per un quinto, a partire dal primo di luglio, a 4,5 milioni per stagione più bonus e incentivi vari. Vedendo la tendenza Juve di questi messi, arrivare a quota cinque potrebbe non risultare complicato, insomma. IL TENTATIVO La Juve - che aveva provato a prenderlo in estate - ha messo sul tavolo dell’Athletic anche una mini-offerta per portarlo subito a Torino, visto che poi sarà libero a zero euro. Ma il presidente Josu Urrutia non ha mai cambiato linea, nel tempo, costringendo l’attaccante a una sorta di convivenza forzata all’interno della squadra, con l’allenatore Marcelo Bielsa che da agosto non lo considera più «sotto contratto». MI PIACI Una volta che Llorente ha deciso di non rinnovare con i biancorossi, l’entourage si è messo a sondare il mercato. In azione anche il fratello Chus. Immediata la discesa in campo delle inglesi, ma la Juve è risultata subito in pole per programma e determinazione. «E’ l’offerta che più mi è piaciuta», le parole di Fer il 16 di settembre. Una dichiarazione di intenti che oggi - salvo contrattempi - diventerà realtà. © riproduzione riservata
IL RICORDO DEI SUOI GIOCATORI Del Piero: «Penso spesso a lui» Causio: «Unico!» TORINO. Orologio sul polsino della camicia, in perfetto stile Giovanni Agnelli . Alessandro Del Piero , da Sydney e visibilmente emozionato, ha rivissuto in un’intervista a SkySport i suoi anni juventini con l’Avvocato: «E’ sempre molto presente in me. Credo che lui abbia rappresentato qualcosa di speciale, sicuramente non solo per il mondo dello sport, per la Juventus, ma per tutta l’Italia». Indelebile il flash del primo incontro: «Era la L’ex capitano: «Le primavera del 1993, io ero un giovane aggregato alla frasi dell’Avvocato prima squadra, avevamo appena perso una partita in sono ancora attuali. Coppa Uefa, eravamo a Villar Perosa, alla vigilia di una E’ stato speciale per partita che poi io giocai e in cui feci tre gol, contro il Del Piero con l’orologio sulla la Juve e per tutta Parma. Allora, la squadra del momento. Quando venne camicia, come l’Avvocato... Italia. Che a parlare alla squadra arrivò con un giornale e raccontò (SkySport) emozione il primo incontro a Villar tramite questo foglio di giornale qualcosa di molto Perosa. E quanto stimolante per noi, infatti vincemmo 4-0. E’ incredibile come lui riuscisse sempre a toccare mi colpì il funerale a il tasto giusto, a centrare il cuore della questione». A colpire Del Piero fu anche il funerale Torino» di 10 anni fa: «In coda con noi per l’ultimo saluto c’era gente di ogni tipo, di ogni estrazione sociale, di ogni lavoro...». Del Piero è particolarmente affezionato anche a un’altra foto: «E’ quella dove l’Avvocato mi mette una mano sulla spalla, al Comunale. Così, un gesto d’affetto, che lui ha fatto poche volte. Mi ritengo onorato per questo», conclude il capitano-leggenda. Affettuosi anche i pensieri di Franco Causio : «Mi spiace che impegni di lavoro mi impediscano di partecipare alla Messa in suo ricordo, ma lo porto sempre nel mio cuore. Non lo dimenticherò mai: è stata una persona unica, fantastica. I suoi blitz, improvvisi, ci caricavano e onoravano. Non vedevamo l’ora di incontrarlo. Arrivava in elicottero e ci radunava nello spogliatoio: una parola buona per tutti, l’incitamento a vincere. Per lui la Juve non era solo un giocattolo ma qualche cosa di speciale. Era anche ironico, sdrammatizzava sempre, ci faceva sentire tranquilli e sicuri in ogni situazione.Sono passati dieci anni dalla sua scomparsa eppure mi sembra ieri quando entrava al vecchio Comunale. Sapeva tutto di noi. Che fascino. Che persona. Oggi non esiste uno come lui». c.f. © riproduzione riservata
Messa nel Duomo di Torino TORINO. Questa mattina (ore 11, in Duomo, a Torino) l’arcivescovo Cesare Nosiglia celebrerà la solenne Messa, aperta alla cittadinanza (all’esterno installato un maxischermo), nel decimo anniversario della morte di Giovanni Agnelli. Nella cattedrale, addobbata con fiori bianchi, sarà presente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano insieme alle maggiori istituzioni Fiat guidate dal presidente (e nipote dell’Avvocato) John Elkann, oltre a quelle del Comune di Villar Perosa e della Juventus. Andrea Agnelli sarà accompagnato dal management bianconero, dal tecnico Antonio Conte, dal capitano Gianluigi Buffon e da diversi ragazzi del vivaio, alcuni dei quali leggeranno le preghiere. In Duomo è atteso anche Giampiero Boniperti: il presidentissimo in questi giorni ha preferito evitare le occasioni pubbliche incentrate sui ricordi di Giovanni Agnelli: «Il motivo? Perché l’Avvocato è sempre vivo per me...». Oggi anche Sky proporrà uno speciale “Dieci anni senza l’Avvocato”: alle 20 e alle 24 su Sky Sport 1.
L’Avvocato era avanti Twittava 50 anni fa... GUIDO VACIAGO
TORINO. Twittava prima che esistesse Twitter . Perché la capacità di sintetizzare una situazione o una persona con una frase, spesso ironica e quasi sempre incisiva (a volte una sentenza) era una delle magie che gli riusciva meglio. E sicuramente quella per la quale era più amato dai media. Perché Giovanni Agnelli non era solo un uomo brillante, ma sapeva anche confezionare in modo perfetto la sua brillantezza. E allora proviamo a navigare in un’ipotetica top 25 di suoi tweet ante litteram. Magari non tutti di 140 caratteri esatti, ma in fondo lui non conosceva questo limite, ma era modernissimo lo stesso. #avvocato... Da Boniperti a Platini fino a Del Piero: una definizione per tutti
25 La Juventus l’abbiamo sempre avuta. Questo non è un affare; è una grande passione; una passione soggettiva, che però è condivisa da molta gente. La Juventus non è cavalli da corsa, anche se vincere un derby di Epsom immagino che possa essere una soddisfazione. La Juventus è una passione condivisa da altri. 24 La Juve è per me l’amore di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore. 23 È abitudine della Juventus dire e credere che quando le cose vanno bene il merito è dei giocatori, quando vanno meno bene la responsabilità è della società. 22 Marcello Lippi è il più bel prodotto di Viareggio, dopo Stefania Sandrelli. 21 Sivori è più di un fuoriclasse. Per chi ama il calcio è un vizio. 2 0 Maradona è sempre il migliore al mondo, un grande rimpianto, ma mi chiedo se uno come lui alla Juve avrebbe potuto viverci. 19 Buscetta* ha detto di essere ossessivamente un tifoso della Juventus? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi. (*il grande pentito di mafia) 18 Se Roberto Baggio è Raffaello e Del Piero Pinturicchio, Vialli è il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultore che sa trasformarsi in pittore. 17 Boniperti ha costruito la Juve dei ‘70 e degli ‘80 come Novo edificò il Grande Torino, pezzo su pezzo, un Gentile qui, un Tardelli là. Non con il piglio onnivoro, urlato, di Berlusconi dalla fine degli Anni 80 in poi. 16 In quel periodo (durante la sua presidenza: dal 1947 al 1954, ndr) la Juventus fu per me soprattutto una scuola di cattive abitudini: si scherzava con i giocatori, si facevano contratti strani, si rideva con l’allenatore... 15 Platini lo abbiamo preso per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras. Passione e gusto per la battuta. «Sivori è più di un campione. Per chi ama il calcio è un vizio». «Basta con i piccoletti: dalla
14 Le scorrettezze di Couto sono così solari, così facili e belle da fischiare, che se fossi un arbitro gli darei una medaglia.
tribuna non si vedono»
13 Nella Juve nessuno è mai stato al livello di Platini e se in futuro ci sarà qualcuno che lo supererà lo ammetteremo. A malincuore.
12 Non è successo niente, questi tedeschi ci hanno insegnato a leggere e a scrivere. (dopo la finale di Coppa Campioni di Atene, persa contro l’Amburgo nel 1983) 11 Non prenderemo più piccoletti: dalla tribuna non si vedono. 10 Di “Stile Juve”, parlano gli altri, non noi. 9 Nei momenti difficili, c’è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi. 8 Avere Platini in squadra era come avere una carta di credito sempre a portata di mano. 7 Quando Platini mi regalò uno dei suoi tre Palloni d’Oro, gli chiesi: “Michel, mi dica, ma è davvero tutto d’oro?”. Lui mi guardò sorridendo: “Secondo lei, Avvocato, se era tutto d’oro glielo regalavo?” 6 Boniperti dice che la sua Juve ha vinto tanto? Sì, è vero ma perché non va a Madrid a vedere i trofei del Real? La verità è che la Juve non deve mai guardarsi indietro, ma pensare sempre al successo che verrà. 5 Non rinuncerei a uno scudetto della Juve per un mondiale della Ferrari. 4 La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni. 3 Il calcio di oggi mi piace meno di quello di ieri. Mi sembra più piatto, più grigio, più uniforme. Io vorrei cento Weah, non uno. E mille Cantona. Sono loro che scaldano il pubblico e fanno la differenza. Mi dicono, fra parentesi, che sia pure diventato saggio. Deve credermi: da un grandissimo mascalzone si potrà sempre ricavare un santo; ma da una mezza cartuccia, mai e poi mai un asso. 2 Chi vince sempre alla fine scoccia. Ma avrei gradito lo stesso farlo anche stasera. 1 Vinca il migliore o vinca la Juventus? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono. 3ª puntata © riproduzione riservata
AGNELLI E LIPPI AGNELLI E PLATINI AGNELLI E I CAMPIONI Marcello Lippi è il più bel prodotto di Viareggio, dopo Stefania Sandrelli... Chi vince sempre alla fine scoccia. Ma avrei gradito lo stesso farlo anche stasera
Abbiamo preso Platini per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras. Avere Michel in squadra era come avere una carta di credito sempre a portata di mano
Se Baggio è Raffaello e Del Piero Pinturicchio, Vialli è il Michelangelo della Cappella Sistina. Lo scultore che sa trasformarsi in pittore
sabato sera i rossoblu’ allo stadium Doppio Genoa: rombo o 4-4-2 Floro Flores vuole il nuovo boom Maurizio Moscatelli
GENOVA. Un esordio allo Juventus Stadium contro la prima della classe. Una formazione che arriva da due sconfitte consecutive e in campo fatica a riconoscersi come «squadra» sembrando a volte più un un’unione di undici giocatori. E una settimana condizionata dal maltempo. Tanto che ieri la seconda seduta giornaliera, dopo che la prima era stata incentrata soprattutto sul lavoro atletico con molta corsa sotto la pioggia, si è svolta sul piccolo campo in sintetico adiacente al terreno principale per evitare problemi visto il maltempo, permettendo così poche prove tattiche e variazioni di modulo. Un inizio non semplice quello che sta Proprio sotto la affrontando Davide Ballardini nella sua seconda avventura in casa Genoa. Ma il tecnico passata gestione ravennate è pronto a giocare le sue carte sfruttando al meglio la rosa che ha a Ballardini, disposizione. l’attaccante diede FLESSIBILE Lo stesso Preziosi, ieri in visita al campo, lo ha definito un tecnico spettacolo: 10 reti «flessibile» citando due moduli precisi: il 4-4-2 e il 4-3-1-2. Schemi che appaiono al in 18 partite in coppia con Palacio. momento i più ovvi soprattutto per il poco tempo a disposizione. Entrambi infatti sono già Ma deve tornare al nelle corde dei giocatori e contemporaneamente sono stati utilizzati in passato proprio top della dallo stesso tecnico e anche durante la sua precedente avventura in rossoblù. Uomini alla condizione. mano, considerando che dovrà fare a meno dei soli Vargas e Jankovic , l’allenatore Borriello e romagnolo avrà solo l’imbarazzo della scelta confermando che alla fine più che occuparsi Immobile sono a di numeri il primo obiettivo è proprio quello di lavorare sulla testa dei giocatori. rischio panchina PUNTI FERMI Ci saranno naturalmente dei punti fermi, come per il ruolo dei centrali, Manfredini e Granqvist , ma sarà soprattutto dalla trequarti in su che sono attese sorprese. La prima riguarda sicuramente l’attacco con tre elementi a contendersi due posti. Borriello , Immobile e Floro Flores , a meno di un esplosivo tridente difficilmente gestibile però per il resto della squadra, non potranno giocare assieme tutti e tre. Paradossalmente quello che potrebbe essere più sicuro del «posto fisso» dovrebbe essere proprio l’ultimo arrivato. Floro Flores conosce molto bene i movimenti richiesti dal nuovo tecnico. Tanto bene da aver vissuto il miglior periodo calcistico proprio sotto la sua guida. Da gennaio a giugno 2011 l’attaccante formò con Palacio una vera e propria coppia esplosiva, segnando dieci reti in diciotto gare. In questa sua nuova avventura ha pesato sino ad ora una forma fisica non al top, ma il giocatore si allena con il gruppo ormai da settimane e almeno un tempo nelle gambe dovrebbe riuscire ad avercelo. TREQUARTISTA A seconda del modulo quindi dovrebbero cambiare però i compagni di reparto. Nel 4-4-2 infatti la coppia ideale potrebbe essere quella con Ciro Immobile, due giocatori in grado di non dare punti di riferimento alle difese avversarie. Nel modulo con il trequartista invece il miglior compagno di reparto potrebbe essere Borriello con Floro Flores. Nel caso del 4-3-1-2 poi vi sarebbe anche il ballottaggio per il ruolo di trequartista, tra Bertolacci e Jorquera .
Barzagli, il Pirlo in difesa «Non molliamo più niente» FABIO RIVA
TORINO. «Beh, via, fatto penare... Mi sembra un po’ eccessivo. La Lazio ha disputato la sua partita, ma se ripensiamo alle azioni da gol create, alla mole di gioco, all’intensità non credo che ci siano molti dubbi sul fatto che la Juventus meritasse di vincere, e pure con un parziale ampio». Eccolo qua Andrea Barzagli , garbato, educato, tranquillo. Eppure di carattere. Decisamente non ci sta a veder sminuita la prestazione della Juventus, condizionata dagli episodi più che dagli infortuni, men Costato 300.000 che meno ci sta ad accettare che dall’esterno si provi a euro, è un totem: ridimensionarne le potenzialità. Sottolinea il concetto e carisma e numeri ci mette la faccia. Da buon totem bianconero, quale è record effettivamente diventato a suon di prestazioni maiuscole, fatte di palloni recuperati, anticipi e tanta tranquillità dispensata ai compagni. STATISTICHE Parlano i numeri, inequivocabili: in 20 partite giocate in questo campionato, il difensore ha recuperato la bellezza di 100 palloni. Praticamente 5 a partita, alla faccia di una media generale - tra giocatori di ruolo - ferma a 4,21. E ancora: 52 intercettazioni, 79 contrasti vinti, appena 10 dribbling subiti e 17 falli commessi, a dimostrazione di uno spiccato senso della posizione e di Andrea Barzagli, 31 anni, alla una grande propensione all’anticipo. Del resto, se Barzagli è diventato un Juventus dal gennaio 2011 pilastro inamovibile della Juventus, un motivo c’è. Pensare che era arrivato, (LaPresse) due anni fa tondi - gennaio 2011 -, tra lo scetticismo generale. Nonché, per una “manciata” di euro. “Ma come - si chiedevano i tifosi - possibile che i problemi della nostra difesa possa risolverli un giocatore di quasi 30 anni che il Wolfsburg cede per appena 300 mila euro?”. Possibile, sì, ha poi risposto il campo. Tanto più che non soltanto il difensore toscano ha conquistato la fiducia di Gigi Del Neri , prima, poi di Antonio Conte ; ma anche quella del ct Cesare Prandelli , che dall’ottobre 2011 ha iniziato a convocare Barzagli con assiduità. OBIETTIVI Oltre ai numeri, però, parla anche Barzagli stesso. Della Lazio, si diceva, e Primatista pure del futuro. Un futuro che il giocatore considera più che roseo. «Non mettiamo nessun bianconero nelle obiettivo davanti agli altri, puntiamo a tutte e tre le competizioni, abbiamo tanta fame. intercettazioni, 100 L’Europa ha il suo fascino, in campionato siamo primi e si è visto quanto teniamo alla palloni recuperati Coppa Italia». Triplete , dunque. A oltranza. Quanto al reparto difensivo nello specifico, dall’inizio del colpisce però un dato: la Juve, che pure resta la squadra meno battuta del campionato, campionato. Ma il ha subito 6 gol nelle ultime 6 partite. Doppia domanda, spontanea: pesa l’assenza di numero che gli interessa di più è Giorgio Chiellini ? C’è da preoccuparsi? «Beh, Chiellini è uno dei difensori più forti del quello dei trofei: mondo, ovvio che sia importante per noi. Tuttavia anche chi l’ha sostituito ha fatto bene: «Puntiamo a tutte e Martin Caceres , Federico Peluso . Pure Luca Marrone , giovane che sicuramente 3 le competizioni» diventerà un elemento di peso nella Juve del futuro. Giocatori di qualità che peraltro devono inserirsi in meccanismi già rodati, il che aiuta. Ecco perché, risposta alla seconda domanda: no, non bisogna preoccuparsi». BOMBER Considerazione finale. Ancor meno, bisognerebbe preoccuparsi, se la squadra diventasse più cinica in attacco. Anche con la Lazio, si diceva, sono state create 4-5 nitide occasioni da gol, non sfruttate. A proposito, domanda secca: tra Didier Drogba , Fernando Llorente e Lisandro Lopez , chi preferirebbe non trovarsi come avversario, ergo avere in squadra in bianconero? Sorrisone. «Finora, tra questi, ho giocato solo contro Drogba: impressionante, una macchina da gol, potentissimo. Davvero un fenomeno. Gli altri due non li ho mai affrontati direttamente». Non ancora, se non ci saranno colpi di scena tra poco a Vinovo non mancherà occasione... © riproduzione riservata
Antonio Floro Flores, 29 anni
Dubbio Bonucci Pirlo in stand by CAMILLO FORTE
TORINO. L’emergenza, piano piano, sta rientrando. Sabato contro il Genoa ci saranno due attaccanti. E probabilmente anche in panchina. Quagliarella è a disposizione (in Coppa Italia ha scontato l’ultimo turno di squalifica dei tre che ha preso lo scorso anno a Roma contro il Napoli), Giovinco è di nuovo pronto e Matri che ha giocato martedì sera contro la Lazio ha problemi di gol e non fisici. Per Vucinic , invece, solito discorso: soffre di una infiammazione al tendine e va gestito con molta cautela come sta facendo Antonio Conte in questo momento particolare della stagione. Di sicuro il montenegrino è frenato, non può dare il meglio di se.Nonostante questo è sempre importante, qualche cosa di buono lo fa sempre. Averlo al top, Ma Conte spera di magari per la Champions, sarebbe il massimo e la averli sabato sera Juventus diventerebbe ancora più ambiziosa. Tutti (o quasi) a disposizione, là davanti. Non ci sarà più il rischio di giocare con un solo attaccante di ruolo come è successo l’altra sera in Coppa Italia. Anche se, come al solito, le occasioni sono state numerose, una più clamorosa dell’altra: è il solito problema. I bianconeri seminano molto e raccolgono poco. AL TOP A centrocampo ottime notizie. Marchisio ha dimostrato di essere guarito dal problema rimediato nella partita contro la Sampdoria. Con la Lazio si è mosso bene, ha addirittura fatto l’attaccante: segno evidente che caviglia e ginocchio non fanno più male e che sta anche tornando la condizione di qualche tempo fa. Buon segno in vista del tour de force che stanno per affrontare i campioni d’Italia. E poi c’è da sottolineare la super forma di Vidal e Leonardo Bonucci, 25 anni, Pogba . Il cileno anche contro la Lazio è stato uno dei migliori e non è la prima protagonista anche in azzurro volta. Sta benissimo e si vede. Il francesino, invece, non ha segnato ma Andrea Pirlo, 33 anni, ha avuto confermato le buone qualità. Due su cui si può fare grande affidamento, i un problema muscolare giocatori che nelle ultime due partite hanno trascinato i campioni d’Italia. Confortanti, per concludere il discorso del centrocampo, le condizioni di Andrea Pirlo . L’affaticamento al polpaccio non ha fatto danni, il campione si sta allenando e potrebbe essere pronto per il Genoa. Non è escluso, però, che Conte gli conceda un turno di riposo in vista dei prossimi impegni. Anche perché con Marchisio, Vidal e Pogba si sente tranquillo. La certezza è che nel reparto più importante della squadra i conti di Conte stanno tornando. AHI, LA DIFESA I mal di pancia, semmai, arrivano dalla difesa. Senza Chiellini ancora fuori uso per un po’ di tempo, contro la Lazio è uscito Bonucci per una forte contusione alla schiena: niente di particolarmente grave ma il dolore sussiste. C’è ancora tempo per rimetterlo in piedi ma, al momento, la sua posizione è in dubbio: Marrone e Caceres offrono valide garanzie, certo, ma l’assenza di Bonucci può pesare. E’ in questo reparto che Antonio Conte deve convivere con l’emergenza. CONCLUSIONE Per l’importantissima partita contro il Genoa i bianconeri recupereranno molti titolari che non hanno giocato contro la Lazio. Saranno novanta minuti decisivi perché il campionato, con il girone di ritorno, ha cominciato il suo conto alla rovescia ed eventuali battute d’arresto potrebbero agevolare in maniera importante la concorrenza: intanto il 4-0 contro l’Udinese ha portato a cinque il vantaggio in classifica su Lazio e Napoli. Non sono tanti ma neppure pochi: una distanza comunque importante che permette ai bianconeri di guardare al futuro con un certo ottimismo. Ma occorre conquistare il successo contro il Genoa: non sarà facile considerando che i rossobù hanno appena cambiato allenatore. E in questi casi c’è sempre un pericolo in più. © riproduzione riservata
CONTRO EGITTO E SPAGNA Isla, Vidal e Caceres convocati in Nazionale TORINO. Il Cile, che affronterà l’Egitto il 6 febbraio alle ore 18 al Vicente Calderon di Madrid, ha convocato i due bianconeri Isla e Vidal. Chiamata importante perché è stata fatta dal neo tecnico Jorge Sampaoli che ha sostituito Claudio Borghi. Evidentemente punta molto sui due per rilanciare una squadra che nelle ultime partite ha deluso molto. E il fatto che si affidi a Vidal è una conferma. Non tanto per il valore del giocatore bianconero che nessuno mette in discussione quanto per il suo comportamento piuttosto che, tra l’altro, gli è costato qualche cartellino rosso di troppo e l’arrabbiatura dei dirigenti federali del suo paese. Convocazione anche per Caceres. Il ct uruguaiano Washington Tabarez lo ha chiamato per la grande amichevole in programma contro la Spagna il 6 febbraio in Qatar. Sono queste le prime chiamate che coinvolgono i giocatori bianconeri per le prossime partite amichevoli. Senza dimenticare che Asamoah è in Sud Africa con il suo Ghana: la speranza è che nessuno torni a casa infortunato. C.F. © riproduzione riservata
Palacio tiene viva l’Inter ROMA-INTER 2-1 MARCATORI: pt 13’ Florenzi, 33’ Destro, 44’ Palacio ROMA (4-3-3): Stekelenburg 6; Piris 7, Burdisso 5.5, Marquinhos 7 (15’ st Castan 6), Balzaretti 5; Bradley 6.5, Tachtsidis 6, Florenzi 7 (32’ st Perrotta ng); Lamela 5, Destro 6, Totti 5.5 (40’ st Marquinho ng). A disp. Goicoechea, Lobont, Antei, Sammartino, Ricci, Lucca. All. Zeman 6 INTER (3-4-2-1): Handanovic 6; Ranocchia 6, Chivu 5, Juan Jesus 6; Obi 5.5 (1’ st Nagatomo 6), Zanetti 6, Benassi 5.5 (19’ st Gargano 6), Pereira 4.5 (29’ st Alvarez 6); Guarin 6.5, Cambiasso 6; Palacio 6. A disp. Belec, Di Gennaro, Silvestre, Mudingayi, Mariga, Rocchi, Jonathan, Bessa, Partenza super della Livaja. All. Stramaccioni 6 Roma. In gol ARBITRO: De Marco di Chiavari 6.5 Florenzi e Destro, NOTE: 28.415 spettatori per 532.720 euro. Ammoniti: Pereira, Guarin, Chivu, poi il lampo Lamela, Burdisso per gioco falloso. Angoli: 4-3 per la Roma. Recupero tempo: pt dell’argentino 0’; st 4’ Stefano Pasquino ROMA. Tutto rimandato a San Siro quando sarà primavera inoltrata (17 aprile) e quando si ritroveranno di fronte due squadre senz’altro rinnovate dagli ultimi giorni di mercato e di certo con stati di forma differenti rispetto a quanto visto ieri all’Olimpico. È il calcio italiano, baby e - per giunta - non è neppure la prima volta che accade quando in ballo c’è la coppetta nazionale. I giudizi sulla qualificazione restano di fatto sospesi, certo è che il gol di Palacio (arrivato grazie a una dormita della difesa romanista) potrebbe pesare molto nella gara di ritorno. Come domenica in campionato, quasi tutto accade in un primo tempo che rappresenta un compendio di pregi e difetti di due squadre capaci di giocate sensazionali ed errori macroscopici. Quaranta cinque minuti di godimento tra gol (tre), pali (due, di Guarin e Piris con un cross sballato che per poco non beffa Handanovic) e occasioni a non finire da una parte e dall’altra. Perché se la Roma può recriminare per il salvataggio sulla linea di Ranocchia sul rasoterra a botta sicura di Lamela, l’Inter può rammaricarsi per un tiro potente ma impreciso di Guarin e per un gran contropiede con Palacio anticipato da uno strepitoso Marquinhos poco prima di correre verso la porta nelle praterie. Ripresa più scialba perché la Roma, come peraltro accaduto domenica, ha abbassato i ritmi e perché l’Inter, pur avendo due nitide occasioni per pareggiare (con Palacio prima e Alvarez poi) senza Milito e Cassano non aveva le giuste munizioni per mettere a segno il golpe. «TUTTO A SAN SIRO» «L’Inter globalmente mi è piaciuta anche questa sera. Nel secondo tempo abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, dopo che la Roma aveva iniziato benissimo. Ora ci giocheremo Stramaccioni: «Nel tutto a San Siro, li aspettiamo lì. Peccato perché, come in campionato, ci siamo persi complesso la ancora una volta Florenzi in area, però, ripeto, sono soddisfatto perché siamo andati vicini squadra mi è al pareggio. La Roma in avanti può mettere in difficoltà chiunque. quindi non è giusto piaciuta. Nel parlare di mercato alla fine di una gara. Benassi fino a che non ha avuto i crampi ha secondo tempo giocato bene e Zanetti e Cambiasso hanno fatto la loro partita. Chivu poi si integra alla siamo andati più perfezione con Ranocchia, mentre Juan può giocare da terzino e tutti si adattano a volte vicini al pari» seconda delle esigenze. Ho fiducia nella mia squadra e a San Siro ce la giocheremo, per me è cinquanta è cinquanta». UNA ROSA INCOMPLETA Una partita, quella dell’Olimpico, che ha certificato quanto Stramaccioni sia un abile scacchista. Memore di quanto visto domenica (quando per la prima mezz’ora la squadra è stata in balia degli avversari), l’allenatore interista ha costruito una squadra di incursori (Guarin e Cambiasso, tornato a un ruolo che non interpretava da anni) alle spalle di Palacio. A rovinare i propositi di golpe, gli strafalcioni di Pereira sulla sinistra e i patimenti di Chivu al centro della difesa. Il che dimostra come le richieste dell’allenatore in tema di mercato (un centrocampista e un esterno destro) non siano frutto di un capriccio ma di una reale necessità. Perché ieri Strama a destra ha dovuto riciclare Obi (balbettante) e a centrocampo ha rilanciato Benassi che ha dimostrato che, se si alza il livello, è ancora un tantino acerbo. In più, c’è il problema difesa perché Samuel è ormai scomparso dai radar, Chivu gioca sul dolore e non può garantire affidabilità giocando ogni tre giorni e su Silvestre (alla luce di molte prestazioni negative) la fiducia è limitata. Per questo, prima del gong di mercato l’Inter proverà pure ad anticipare i tempi per Andreolli. La palla passa a Moratti che dovrà provvedere a puntellare una squadra che, ribaltando il 2-1 dell’Olimpico, potrebbe tornare a giocarsi una finale due anni dopo la coppa Italia vinta da Leonardo, quasi superfluo sottolineare come vincere un trofeo darebbe forza alla rifondazione di Stramaccioni che sarà pure un ottimo allenatore ma che, con una rosa incompleta, non può certo fare miracoli. © riproduzione riservata
LE PAGELLE Il riscatto di Piris Quanto soffre Chivu ROMA ROMA STEKELENBURG 6 Non appare un mostro di reattività sul gol di Palacio. Provvidenziale però tanto su Guarin nel primo tempo, quanto sull’ex genoano nella ripresa. PIRIS 7 Bocciato domenica, scintillante nella notte di coppa. Aziona il cannoncino e mette sulla testa di Florenzi e Destro i palloni dei due gol giallorossi. In più, con un cross sbagliato, prende il palo. Mezzo punto in meno per l’erroraccio che per poco non partorisce il 2-2 (23’ st). BURDISSO 5.5 Tiene in gioco Palacio sul 2-1: arrugginito. MARQUINHOS 7 Salva un gol fatto arginando una verticalizzazione di Palacio (27’ pt) e si ripete su Guarin (8’ st). Castan (15’ st) 6 Non fa danni. BALZARETTI 5 Patisce assai Obi e scentra un paio di cross, in più con due buchi clamorosi per poco non manda in porta Guarin e Alvarez. BRADLEY 6.5 Martella gli interisti e recupera un bel po’ di palloni, in più è un maestro nel verticalizzare. TACHTSIDIS 6 Osservato speciale dopo i fischi di domenica. Direttore d’orchestra senza lampi, ma dignitoso. FLORENZI 7 Come a San Siro (2 settembre, 3-1 per i giallorossi) e sempre di testa, “giustizia” ancora una volta l’ex maestro Stramaccioni. Perrotta (32’ st) ng. LAMELA 5 Si accende e si spegne. Tra una pausa e l’altra, sfiora il gol: troppo poco per uno della sua classe. DESTRO 6 Segna un gol da centravanti provetto contro la squadra che non l’ha capito e non ha avuto il coraggio di investire per riprenderlo. TOTTI 5.5 Stavolta incide poco. Marquinho (40’ st) ng. All. ZEMAN 6 La partita è un compendio dei pregi e difetti della sua gestione. INTER HANDANOVIC 6 Nulla può sui gol, bravo a evitare la beffa deviando sul palo un cross sballato di Piris (37’ pt). RANOCCHIA 6 Bruciato da Destro (insieme a Chivu) sul raddoppio romanista ma prima aveva salvato sulla linea un tiro a botta sicura di Lamela. CHIVU 5 Sulle palle alte va regolarmente in apnea, emblematico in tal senso il primo gol romanista quando Florenzi gli prende il tempo con sconcertante facilità. JUAN JESUS 6 Fa il suo, senza sbavature. OBI 5.5 Picchia col randello però va spesso in difficoltà. Nagatomo (1’ st) 6 Tanta sostanza sulla fascia. ZANETTI 6 Primo tempo di patimenti, poi, quando la Roma inizia a deccelerare, la sua prestazione lievita. BENASSI 5.5 Un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Evanescente. Gargano (19’ st) 6 Giudizioso. PEREIRA 4.5 Si oppone come una carta velina a Piris che pare il clone destrorso di Roberto Carlos. Meglio nella ripresa. Ammonito, salterà il ritorno. Alvarez (29’ st) 6: pimpante. GUARIN 6.5 È in uno stato di forma straripante: lo trovi in attacco, ma pure all’altezza dei difensori per azzannare le caviglie degli avversari. Scheggia un palo e impegna Stekelenburg. Ammonito, salterà la semifinale di ritorno. CAMBIASSO 6 Sgravato da compiti di marcatura, fa quello che sa fare meglio: inserirsi negli spazi e verticalizzare, come prova l’assist che manda in porta Palacio. PALACIO 6 Alla prima occasione, fa gol con una stoccata da biliardista. Nella ripresa però manca il pareggio. All. STRAMACCIONI 6 L’idea del 3-4-2-1 è geniale, il problema sta negli errori di chi lo mette in pratica. ARBITRO DE MARCO 6.5 Partita frizzante e ben governata. S.P. © riproduzione riservata
il rimpianto di zeman «Dovevamo segnare di più» STEFANO CARINA
ROMA. Un 2-1 che lascia l’amaro in bocca in casa giallorossa. Il successo di misura non lascia dormire sonni tranquilli a Zeman che tira comunque un sospiro di sollievo, avendo ritrovato finalmente Destro. In gol a Firenze, bis ieri sera, il centravanti sembra essersi scrollato di dosso il fardello che si portava addosso: «Il gol dell’ex? E’ una rete importante in una gara fondamentale. Puntiamo molto alla Coppa Italia ma non per questo tralasciamo il campionato. Siamo in corsa per entrambi gli obiettivi». Non del tutto soddisfatto Zeman: «Ottimo primo tempo, poi ci siamo abbassati troppo nella ripresa e siamo diventati lunghi. Lamela? Si è preparato tre palle-gol ma non è riuscito a concretizzarle. Sul gol di Palacio non siamo stati attenti e lui è stato bravo a punirci. Dopo 90 minuti siamo in vantaggio e cercheremo di mantenerlo se non aumentarlo a Milano». Ripensa alle occasioni fallite: «Peccato perché se finivamo il primo tempo 2-0 o 3-0 nessuno poteva dire nulla. Piris? Meglio quando crossa che quando tira. Mi manca Verratti? Sono contento di Tachtsidis». Sulla tenuta fisica, apparsa un po’ deficitaria nella ripresa: «Purtroppo non riusciamo a lavorare come vorremmo a causa del maltempo. Giochiamo comunque un calcio molto dispendioso ed è normale a volte rifiatare». MERCATO CHIUSO «Torosidis è una alternativa a Piris e Balzaretti. Sarà un valido ricambio per loro e per il centrocampo. Mercato chiuso? Lo era già, c’è stata questa opportunità, lo è ancora di più oggi». A parlare è il ds Sabatini che poi fa chiarezza sulla querelle Marquinho: «Ci sono state due offerte dal Brasile (Gremio e Santos, ndc), una in particolare che abbiamo valutato con attenzione. Sta a lui decidere, per noi è un ottimo giocatore che vuole il suo spazio e noi non possiamo garantirglielo. Stekelenburg invece posso dire che rimarrà con noi».
giallo belhanda. il montpellier: «va a milano». branca: «no» Inter-Gago, l’affare last minute ROMA. È Fernando Gago l’ultima idea per il centrocampo. Segni particolari? Argentino dal passaporto italiano, 26 anni, uomo d’ordine e, soprattutto, in rottura prolungata col Valencia che, pur di sbarazzarsene è pronto ad accettare un’offerta pari a quanto pagato in estate per acquistarlo dal Real Madrid, ovvero tre milioni e mezzo di euro, assolutamente abbordabili per l’Inter. Il giocatore sarebbe già stato proposto a Branca e il suo nome sarebbe già sul tavolo di Moratti: obiettivo nerazzurro sarebbe quello di strappare il prestito. Superfluo sottolineare come siano arrivate ottime referenze da parte di capitan Zanetti e dagli altri senatori argentini. Un’operazione che non renderebbe necessario il sacrificio di Coutinho (conteso da Liverpool e Southampton) e che garantirebbe a costi risibili. Il Valencia lo presta, Alternativa low cost resta Valdes (scambio con Mariga Moratti ci pensa. ) mentre il sogno rimane Paulinho anche se per Sprint per Bellomo. tentare la scalata al brasiliano (operazione da 20-25 Nuovo no milioni, comprese le varie commissioni) occorrerebbe dell’Atalanta per piazzare pure Coutinho. Schelotto GIALLO BELHANDA Intanto la trattativa Belhanda è diventata un affare di Stato. Il viaggio di Branca a Roma ha rinviato l’appuntamento tra il dt dell’Inter e i manager del giocatore messo sul mercato dal Montpellier: operazione che può essere buona per giugno considerato che il franco marocchino è un trequartista, ruolo al momento occupato da Guarin. Ieri, a mettere un po’ di paprika sulla vicenda ha provveduto Louis Nicollin , presidente del Montpellier che ha sganciato la bomba: «Nella trattativa con il Fenerbahçe non ci sono sviluppi di alcun tipo. Posso però confermare che giovedì ho ricevuto un’offerta dall’Inter pari a 14 milioni. Ebbene, ho accettato quest’offerta. La società che si aggiudica Belhanda è l’Inter, perché il Fenerbahçe ha offerto soltanto 8 milioni che non è il prezzo adeguato». Dichiarazione fragorosa anche perché la valutazione del giocatore è di 12 milioni trattabili, da qui la smentita di Branca che non ha gradito essere preso in mezzo dal dirigente di un’altra squadra: «Ci dispiace contraddire il presidente del Montpellier, ma l’Inter non ha mai presentato un’offerta per il suo giocatore». SCHELOTTO: ALTRO NO Branca è preso in ben altri problemi, legati alla difficoltà di reperire quanto chiesto da Stramaccioni . Il primo nome fatto dall’allenatore è Schelotto per cui martedì è arrivato un altro no dall’Atalanta, che ha rigettato la proposta arrivata da Palazzo Saras (3 milioni più la metà di Livaja ). Atteggiamento, quello di Percassi , che sta irritando assai tanto Moratti quanto il giocatore (che si è promesso all’Inter), il che unito agli attriti tra i due club in Lega calcio, potrebbe complicare molto la trattativa. Per questo prende sempre più vigore la candidatura di Cassani , che la Fiorentina cede in prestito con diritto di riscatto. BELLOMO: L’OFFERTA Inter che, dopo la ritirata della Roma, sarà obbligata a portare l’assalto definitivo al Bari per Nicola Bellomo , esaudendo tra l’altro il desiderio del giocatore che, oltre a essere tifoso nerazzurro, sogna di giocare con Cassano . Il che però comporterà la spesa di 1,7 milioni per la metà in possesso del Bari (l’altra è del Chievo). Il ragazzo comunque resterà a Bari fino al termine della stagione per completare il suo percorso di crescita. ANDREOLLI LAST MINUTE Ultimi giorni di mercato per i colpi last minute: l’Inter, stante le condizioni di Samuel e Chivu , proverà ad anticipare di 6 mesi l’acquisto di Andreolli offrendo un conguaglio al Chievo (il ragazzo altrimenti si libererà a zero). A tal proposito, i nerazzurri hanno provato ad abbozzare un discorso simile col Napoli per Campagnaro ma De Laurentiis non intende rinforzare una diretta rivale per la Champions. Per il vice Handanovic tanti i nomi in ballo ( Kuciak , Ujkani , Curci e Carrizo ) l’importante è che l’affare abbia costi risibili per le casse societarie.
S.P. Š riproduzione riservata Fernando Gago, 26 anni, con l’Argentina (Liverani) Younes Belhanda, 22 anni, nazionale marocchino (Ap)
per i CORI RAZZISTI Boateng convocato in procura a Busto MILANO. Sono previste per la prossima settimana le prime testimonianze da parte dei giocatori del Milan nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Busto Arsizio sui cori razzisti che avevano portato alla sospensione dell’amichevole dei rossoneri con la Pro Patria il 3 Si dovranno gennaio scorso e che vede indagati sei tifosi della presentare anche squadra locale per istigazione all’odio raziale. L’invito a Muntari, Niang, El presentarsi davanti al pm Mirko Monti è stato notificato Shaarawy e ovviamente a Kevin Prince Boateng , protagonista Bonera. La società dell’episodio principale di quel brutto pomeriggio, ma rossonera incassa anche a Muntari e Niang , gli altri giocatori beccati dai anche l’apprezzamento di cori, El Shaarawy e Bone ra . Inoltre potrebbero Platini: «E’ stata la essere sentiti anche il tecnico Allegri e il capitano Kevin Prince Boateng, 25 anni, decisione giusta» Ambrosini . vittima dei cori razzisti PLATINI APPROVA «Gli arbitri possono agire contro il (Liverani) razzismo - ha spiegato ieri all’emittente radiofonica francese Rtl, il presidente dell’Uefa Michel Platini -. Noi siamo stati il primo organismo calcistico a fornire agli ufficiali di gara specifiche linee guida in caso di episodi di razzismo durante una partita dando agli arbitri l’opportunità di interrompere l’incontro. Ho apprezzato molto la decisione presa da Boateng e ho anche mandato un messaggio ad Adriano Galliani , per complimentarmi. È stata la decisione più giusta. Questi individui, non c’entrano nulla col calcio e agiscono solo per i propri interessi, devono restare fuori dagli stadi». F.M.
Robinho al Fenerbahce per prenotare Balotelli FEDERICO MASINI
MILANO. Balotelli , Kakà e Drogba . Sono questi i gioielli che il Milan ha messo nel mirino per il mercato di gennaio. Tre obiettivi difficili, tre profili tecnici differenti che però servirebbero ad aumentare la qualità della squadra di Allegri impegnata nella difficile rincorsa al terzo posto. Dopo i giorni vissuti fra l’entusiasmo e la delusione per la vicenda Kakà, ieri sono tornate di gran moda le quotazioni di Supermario, grazie anche a un nuovo vertice in via Turati fra Adriano Galliani e il suo procuratore Mino Raiola (mentre a Manchester arrivava l’avvocato Rigo , partner dell’agente). IL NODO ROBINHO Il potente agente rischia di Galliani incontra svolgere anche in questo mercato, dopo quelli Raiola, ma non dell’estate 2010, gennaio 2011 ed estate 2012, un molla Kaká e ruolo fondamentale per l’esito delle trattative del Milan. Drogba Raiola, infatti, è l’intermediario utilizzato da Robinho per le sue operazioni e proprio il brasiliano rappresenta l’ago della bilancia del futuro prossimo del Milan. La partenza di Robinho, vicino durante le vacanze di Natale al ritorno al Santos, permetterebbe al Milan di incassare una determinata cifra (10 milioni la base di Galliani, ma a 8 chissà...) che sarebbe poi riversata nelle casse di una delle due società attualmente in ballo, il Manchester City e il Real Madrid. Con una sottile differenza: se per Balotelli il Milan sa bene che dovrà - oggi o domani... sborsare diversi milioni per acquistare il cartellino e quando arriverà il momento lo farà; per Kakà nessuno in via Turati è intenzionato a pagare un euro al Real Madrid. Florentino Perez , per le pressioni ricevute, ha rifiutato l’offerta di prestito di 30 mesi, spiegando di poter lasciare partire Kakà solo con una cessione definitiva; ma il Milan non può permettersi (e non ha voglia) di mettere sul piatto 8-10-12 milioni per un over 30. COME AGGIRARE Su Robinho sono due le piste possibili: un ritorno al fotofinish del Santos (fermatosi a 9 milioni a inizio gennaio), oppure il Fenerbahce, pronto a trattarlo partendo da 8 milioni. Difficile che Robinho, desideroso di tornare in Brasile (anche a giugno), accetti la soluzione turca, ma qui entrerà in gioco l’abilità persuasiva di Raiola. Ma con 8-10 milioni il Milan potrebbe acquistare Balotelli? No, ma quei soldi potrebbero servire al club rossonero per coprire la prima rata del totale da versare al City. In pratica: gli inglesi per sedersi a trattare la cessione di Supermario vogliono L’obiettivo dell’ad è almeno un’offerta da 28 milioni (la valutazione di monetizzare la partenza è 37...), somma che il Milan non ha ora, ma cessione del che potrebbe racimolare nelle prossime stagioni tramite brasiliano per stringere con il City. la cessione di altri giocatori ( Mexes , Boateng ), partendo per adesso con un assegno di circa 7 milioni, L’ivoriano tratta corrispondente - euro più, euro meno - a un quarto l’addio alla Cina della valutazione di Balotelli. Operazione complessa? Sì, molto, e attualmente assai difficile da realizzare. Ma Galliani per quanto concerne la vicenda Kakà aveva parlato di fantasia e quella fa sempre comodo anche per Balotelli che - come già scritto ieri - ha ormai messo in vendita la sua mega villa di Manchester. SPINTA PRESIDENZIALE A proposito di Kakà. Attenzione a dare per morta la Robinho, che domani compirà 29 anni, è al Milan dal 2010 trattativa, ma in questo caso molto dipenderà da Silvio Berlusconi . Galliani (LaPresse) Mario Balotelli, 22 non vuole spendere soldi per il cartellino del giocatore, ma il brasiliano è un anni, col Manchester City 20 elemento che Berlusconi ritiene più congeniale rispetto a Balotelli per la sua gol in Premier (Reuters) campagna... acquisti. Il presidente ha chiesto di non mollare la presa, convinto Ricardo Kakà, 30 anni, ha che negli ultimi giorni di mercato il Real Madrid allenterà ulteriormente la giocato nel Milan fino al 2009 presa. Si vedrà. Certamente per accontentare il Real - non con 15-20 milioni, (Liverani) ma 8-10 - sarebbe sempre fondamentale cedere Robinho. INTANTO DROGBA Diversa la questione Drogba . Il Milan sta tenendo vivi i rapporti con l’entourage dell’ivoriano e ha appreso con soddisfazione la mossa dell’attaccante che ha iniziato l’iter che potrebbe portarlo alla rescissione con lo Shanghai. Passaggio fondamentale quest’ultimo, perché il Milan non spenderà un euro
per acquistarlo. I soldi - tanti, 8-10 milioni netti per un anno e mezzo - servirebbero solo per il suo ingaggio da svincolato. Il tutto ricordando che se su Kakà e Balotelli la strada è - quasi - sgombra di rivali, su Drogba è forte l’interesse della Juve, oltre che di Lazio e club esteri. Sempre che il ritorno di fiamma per l’ivoriano non sia una mossa per mettere pressione a City e Real per Balotelli e Kakà. Intanto Drogba, impegnato in coppa d’Africa, canticchia il ritornello di “A.C.Milan”, canzone in cima alle hit-parade del rapper francese Booba.
VERSO LA CHAMPIONS Allegri: «Barcellona? Un po’ di fortuna e...» MILANO. (f.m.) «Se arrivano campioni di livello è un bene per tutti e credo che Galliani, se ci sarà l’opportunità di portarne al Milan uno o due lo farà: c’è tempo fino al 31 gennaio, vedremo». Firmato Massimiliano Allegri, intervenuto ieri di prima mattina a Sky Tg 24: «Il Barcellona ha rispetto di noi? Anche noi di loro visto che stanno disintegrando tutti i record della Liga - ha aggiunto il tecnico rossonero -. Sarà molto difficile giocarci contro, però la Champions è particolare e magari in quelle due serate arriva un pizzico di fortuna che ti fa andare avanti. In campionato l’obiettivo è il terzo posto, non è facile perché ci sono squadre forti, ma per provarci bisogna dare continuità ai risultati perché anche 1-2 punti fanno la differenza. Il mio futuro? La mia panchina è molto ambita, ma io sto bene al Milan».
lazio e fiorentina sul terzino in scadenza nel 2014 Si apre un altro fronte il rinnovo di D’Ambrosio Ogbonna, nuove voci dalla Francia: si parla di 13 milioni del Psg TORINO. Danilo D’Ambrosio è sicuramente uno dei granata che più e meglio sono stati rilanciati da Ventura, per non dire addirittura resuscitati. Il tecnico magari esagera, quando rievoca i suoi primi tempi in granata e a distanza di un anno e mezzo narra - in sostanza - di un terzino spaesato, intimorito, pieno di dubbi e paure: «Non poteva stoppare un pallone e lo fischiavano», ha detto di recente. Si può disquisire sulle pennellate date all’affresco, ma il succo possiede la sua ragion d’essere. Giacché effettivamente D’Ambrosio era uscito dalla stagione lerdiana (2010-11) con le ossa peste, al termine di un campionato deludente per lui e per la squadra. I fischi e le critiche non erano TORINO. Ogbonna e Cairo a solo per il difensore campano, difatti. Ma il terzino appariva mostrare un certo braccetto alla Sisport: il malessere, forse temendo di essere davvero finito in un buco nero (granata), difensore tornerà in campo a dopo quei primi sei mesi invece positivi nel 2010 da gennaio in avanti con febbraio (M. Dreosti) Colantuono, quando il Torino mise le mani su di lui pescandolo nella vecchia serie C (Juve Stabia). I meriti di Ventura (e di D’Ambrosio stesso, ovviamente) sono evidenti: il ragazzo ha ritrovato man mano fiducia, consapevolezza, stimoli, autostima. Ha sempre meglio compreso e digerito gli schemi dell’allenatore, la sua parabola è tornata a essere ascendente in B e in A ha mosso altri passi in avanti anche nella personalità. Che D’Ambrosio rappresenti una delle note più liete tanto sul prato quanto negli equilibri dello spogliatoio è dimostrato anche dalla scelta dell’allenatore e del Torino di attribuirgli la fascia da capitano quando Bianchi e Ogbonna sono assenti. Dalle stalle alle stelle: il terzino 24enne sta vivendo una nuova primavera, anche alla luce della sua capacità a cimentarsi con successo tanto sulla fascia destra (il suo ruolo naturale) quanto sull’altro versante. E i 2 gol realizzati nella massima serie impreziosiscono ulteriormente la sua crescita. Dopo che in passato aveva pensato a lui l’Udinese, in questi ultimi tempi le sirene portano il nome della Lazio, della Fiorentina. Non deve stupire che più società lo abbiano messo nel mirino: per le sue doti, per la sua età, per le sue potenzialità, ma anche per la sua condizione contrattuale. D’accordo, con la promozione in A il suo ingaggio in granata è automaticamente schizzato verso l’alto, come da scatti contrattuali, fino a un tetto di 400 mila euro netti. Ma il fatto che il legame col Torino sia in scadenza già nel 2014 rende ancor più appetibile il cartellino di questo eclettico terzino di spinta. Tanto più visto che finora il club granata non è riuscito a prolungare il contratto. I rapporti tra le parti, peraltro, inducono all’ottimismo. D’Ambrosio si trova bene a Torino con Ventura, per cui è facile immaginare che dopo il mercato di gennaio, al momento opportuno, Cairo ridarà il via alle trattative per il prolungamento. In parole povere, per gratificare e blindare il terzino. A proposito di retroguardia, va detto che attorno all’interesse del Psg per Ogbonna, argomento degli ultimi giorni, si stanno levando voci diverse. Secondo alcune fonti i francesi starebbero valutando le modalità per dare l’assalto al ragazzo (per la prossima stagione più che per l’immediato?), valutato a Parigi sui 13 milioni di euro. Con i soldi del Qatar, Leonardo può disegnare il futuro con le mani libere. Anche per mettere le mani su un altro giovane talento emergente del calcio internazionale qual può essere Ogbonna, per il quale Cairo chiede formalmente non meno di 20 milioni. Si vedrà. Certo è che nei piani a lungo termine della società francese c’è anche la volontà di continuare a ringiovanire (con qualità) il pacchetto difensivo. Di qui l’inserimento anche del granata nelle liste dei giocatori seguiti con maggior interesse. BARETTI-BONETTO © riproduzione riservata
il siparietto Risate sotto la pioggia TORINO. L’atmosfera era rilassata, sotto la pioggia. E non potrebbe essere altrimenti dopo cinque risultati utili consecutivi. Allegria in allenamento e anche in panchina, dove Cairo ha assistito alla seduta chiacchierando amabilmente con l’infortunato Ogbonna: sorrisi e battute tra il patron e il suo gioiello piÚ prezioso.
i piani di ventura Positivo il test Barreto-Bianchi TORINO. L’Inter si avvicina ad ampie falcate e l’ultima possibilità di vedere un allenamento prima della chiusura delle porte alla Sisport (da oggi sedute blindate) ha offerto almeno uno spunto interessante. L’intesa sfoderata d a Meggiorini e Barreto a Pescara può mettere in difficoltà Ventura, il quale evidentemente sarà felice di essere costretto a scegliere: maggiori sono le opzioni, più carte ha in mano un allenatore per sorprendere. Il ritorno di Bianchi dopo lo squalifica impone un ragionamento sulla prima punta: non è dunque casuale che ieri pomeriggio, sotto la pioggia battente, Ventura abbia provato a lungo il capitano con Barreto, ipotetica coppia d’attacco titolare per il posticipo di San Siro. Un feeling da consolidare, a differenza di quello che lega il brasiliano a Meggiorini (erano stati compagni a Bari). Ma qualcosa di buono si è visto, tanto che Barreto ha griffato gol d’autore davanti a poche decine di tifosi infreddoliti: un test tutto sommato positivo per un attacco di fatto inedito. Non si escludono però sorprese di Ventura per la super sfida contro l’Inter, specialmente considerando i dubbi che ancora vertono sulle condizioni fisiche di Cerci. CERCI FERMO, MA LA RISONANZA E’ OK L’esterno ex viola ha lavorato a parte anche ieri, svolgendo una seduta differenziata. E zoppicando abbastanza vistosamente a causa di un dolore al piede che pare non dare tregua. Tale situazione di incertezza ha spinto il dottor Misischi, responsabile sanitario granata, a far luce sull’infortunio attraverso una risonanza magnetica: nessuna cattiva notizia, dato che l’esame diagnostico non ha evidenziato particolari problemi. Però il dolore resta: il provino odierno potrebbe rivelarsi decisivo sulla presenza o meno di Cerci, domenica sera a San Siro. Il tempo per recuperare c’è e la prudenza dello staff granata è dovuta proprio all’intenzione di non forzare, evitando a Cerci un pericoloso acutizzarsi del problema. Il resto è ordinaria amministrazione, con Suciu adoperato da esterno tattico anche per mancanza di alternative in rosa (Verdi è infatti passato alla Juve Stabia). S.L. © riproduzione riservata
Sansone fa il duro «Voglio andar via» ALESSANDRO BARETTI STEFANO LANZO
TORINO. A pochi minuti dalla fine dell’allenamento, Urbano Cairo risponde convinto agli interlocutori che lo interrogano sul futuro di Sansone , nel Torino: «Io non tengo nessun giocatore controvoglia. Il mio pensiero sul ragazzo è lo stesso da sempre: ho investito su di lui 1,6 milioni per la metà del cartellino, non certo una cifra piccola. Io ci credo e ci crede anche l’allenatore: ha comunque raccolto 15 presenze tra campionato e Coppa. Lo abbiamo coccolato e lui ha risposto bene, facendosi trovare pronto ogni volta che è stato chiamato in causa. Io continuo a ragionare come La punta telefona a se lui dovesse restare, anche perché lo lascerei partire Cairo: si vede già soltanto se me lo chiedesse. Siccome l’ho visto nella Samp tranquillo e non mi ha detto nulla, non vedo perché dovremmo pensare a una sua uscita e a una eventuale altra entrata in attacco». Tutto questo accadeva attorno alle 17, a meno di tre ore dalla svolta. Un colpo di scena telefonico: Cairo ha chiesto chiarezza sulla situazione del ragazzo che ha prontamente contattato il presidente. Il succo della conversazione è di fatto l’essenza delle ultime settimane: Sansone ha sottolineato al patron granata la propria volontà di salutare Torino. Non è un mistero il fatto che il rapporto tra la punta e Ventura non sia mai decollato. Ed è una verità assoluta, certificata dai numeri, che Sansone sia l’attaccante, Diop a parte, meno utilizzato dal timoniere genovese: pochi minuti in campo, ne ha disputati di più pure Sgrigna , spedito a Verona a inizio gennaio. Il ragazzo ha sentito evidentemente poca fiducia da parte dell’allenatore e, nonostante le rassicurazioni dello stesso Cairo, ha ribadito l’intenzione di chiudere l’avventura. Lo scarso feeling con Ventura ha contribuito a quello che sembra ormai un divorzio imminente: il resto lo ha fatto la presenza accattivante della Sampdoria, in costante pressing su Sansone. FORMULA DA TROVARE A questo punto, attestata la volontà in uscita dell’attaccante, i due club si metteranno a lavorare per trovare una soluzione, con il benestare chiaramente del Sassuolo, proprietario dell’altra metà del cartellino. Il Torino per Sansone vorrebbe recuperare la Gianluca Sansone, 25 anni: in Trasferimento cifra spesa a luglio: 1,6 milioni per metà cartellino, estate Cairo ha versato 1,6 sempre più vicino: e dunque. I nodi da sciogliere sono squisitamente tecnici: milioni di euro al Sassuolo per il Toro in bisogna trovare una formula che accontenti tutti. Per il aprire una comproprietà con il blucerchiato punta resto le caselle sono di fatto incastrate: non è dunque club neroverde e portarlo a il centrocampista da escludere un’accelerazione decisiva nelle prossime Torino (Liverani) Fernando Tissone ore, magari già tra oggi e domani. Il trasferimento di Tissone, 26 anni, è in Sansone alla corte di Delio Rossi pare giorno dopo giorno più concreto e pure scadenza con la Samp (LaPresse) Cairo dovrà arrendersi all’evidenza. A maggior ragione avendo più volte evidenziato l’intenzione di «non bloccare nessuno che desideri andare via». A quel punto si aprirebbe una falla nel reparto offensivo granata: da tappare in fretta, specialmente considerato che Barreto non è ancora al cento per cento della condizione fisica. L’ALTRA PARTITA Tant’è, sedersi al tavolo con la dirigenza blucerchiata consentirà al Torino di intavolare un ulteriore discorso, stavolta sul centrocampo. Posto infatti che Cairo tenterà fino all’ultimo di accontentare Ventura per Almiron , il club granata non ha perso di vista un altro obiettivo sensibile, che gioca proprio nella Samp: Tissone . Ora come ora pista complicata da percorrere, per due motivi: il mediano argentino è infatti in scadenza a giugno e non ha così tanta fretta di trovare una nuova sistemazione a gennaio, potendo più avanti, cioè dal primo luglio in poi, alzare le pretese sull’ingaggio evitando all’eventuale squadra interessata il pagamento del cartellino. Il secondo nodo è proprio legato allo stipendio: Tissone chiede oltre un milione netto a stagione, una cifra che sfonderebbe in maniera decisa il tetto salariale imposto da Cairo. Se a tutto ciò si aggiunge che la Sampdoria sta utilizzando il centrocampista con una discreta continuità, si evince che i margini di manovra per arrivare a Tissone non siano comunque particolarmente incoraggianti. Ciò non bloccherà il Torino: ci proverà, per non lasciare nulla di intentato. Come per Almiron, insomma. © riproduzione riservata
Riecco Ljajic, ma è un sogno per ora la Fiorentina non cede TORINO. Lo stesso Cairo non lo ha escluso, pur sottolineandone le difficoltà. «La Fiorentina non lo cede, ma se il mio amico Pradè cambierà idea...». Il riferimento è ad Adem Ljajic, talento serbo che piace molto a Ventura e che andrebbe a incastrarsi perfettamente nel sistema di gioco granata. Una partenza di Sansone - che pare ormai più che probabile - costringerebbe il Torino a intervenire nuovamente sul mercato in attacco. E non per un comprimario, bensì per un’alternativa credibile a Barreto: ecco perché la giovane stella viola può tornare prepotentemente nei sogni mercatari granata. Il discorso si avviterà necessariamente sui movimenti in entrata della Fiorentina: se il club dei Della Valle interverrà ancora nel reparto offensivo, pure Ljajic potrebbe trasformarsi in uomo mercato. S.L. © riproduzione riservata
COPPA ITALIA PRIMAVERA, andata SEMIFINALI: TORINO-JUVENTUS 0-2, ROMA-NAPOLI 1-1 Gerbaudo-Schiavone: Toro ko La Juve ha un piede in finale TORINO-JUVENTUS 0-2 MARCATORI: st 35’ Gerbaudo, 38’ Schiavone rig. TORINO (3-5-2): Gomis 5.5; Ignico 4, Cinaglia 7, Ientile 5.5; Astone 6, Coccolo 6.5 (40’ st Barbosa 6), Gatto 7, Cibrario 5.5 (13’ st Barreca 6), Affinito 6 (40’ st Firriolo ng); Aramu 5.5, Gyasi 6. A disp. Saracco, Napoli, Cargnino, Calorio, Maugeri, Fumana, Dominin, Parodi, Rosso. All. Longo 6 JUVENTUS (3-5-2): Citti 6.5; Penna 6.5, Rugani 7, Laursen 5.5; Ruggiero 6 (45’ st Tavanti ng), Kabashi 5.5, Schiavone 6.5, Gerbaudo 6.5, Ceria 6; Beltrame 6.5, Padovan 5.5 (19’ st Bonatini 6.5). A disp. Gagliardini, Romagna, Slivka, Mattiello, Lanini, Vitale, Di Benedetto, Josipovic, Braccini. All. Baroni 6.5 ARBITRO: Dei Giudici di Latina 7 NOTE: spettatori 400. Ammoniti: Ignico, Affinito, Penna e Laursen per proteste. Angoli: 9-4 per la Juventus. Recupero tempo: pt 1’; st 3’ SERGIO BALDINI
TORINO. Matteo Gerbaudo, 17 anni, segna il gol dell’1-0 (LaPresse)
gioco scorretto, Gomis per
VENARIA. Vinto il secondo derby stagionale, la Juventus Primavera vede la seconda finale di Coppa Italia in due anni. Per raggiungerla, la squadra di Baroni non dovrà sprecare mercoledì prossimo a Vinovo il 2-0 inflitto ieri al Torino, alla fine di un derby combattuto, deciso nel finale da Gerbaudo e Schiavone nel giro di tre minuti. UNO-DUE E pensare che l’inizio della partita aveva visto più aggressivo il Torino, continuo nel pressing e pericoloso con un destro alto di Gyasi da buona posizione. La Juve è salita di tono con il passare dei minuti, impegnando Gomis con Beltrame, ma riuscendo raramente a trovare varchi tra le compatte linee granata. La squadra di Longo ha impegnato Citti due volte con Aramu, direttamente su angolo e con un diagonale respinto dal portiere, sul quale Rugani è stato bravo ad anticipare Gyasi, poi ha tremato quando Padovan ha calciato a lato al volo su cross di Ruggiero. L’equilibrio ha cominciato a rompersi nella ripresa, quando il Toro, dopo due buone iniziative di Coccolo e Gyasi, ha iniziato ad arretrare, lasciando l’iniziativa alla squadra bianconera, con Beltrame ancora pericoloso al 15’. Proprio in questa fase però la Juventus ha corso il rischio maggiore: ma la fortuna, che sembrava voler premiare ilToro quando un rinvio di Rugani ha colpito Gyasi carambolando verso la porta, ci ha ripensato fermando il pallone sul palo. Scampato il pericolo la Juventus ha ripreso a cercare un varco tra le maglie granata e, dopo un colpo di testa di Bonatini fuori di poco, lo ha trovato al 35’: su una punizione di Schiavone respinta da Gomis, Gerbaudo è stato il più rapido ad avventarsi sul pallone segnando con un sinistro in diagonale. Il Toro non ha avuto neppure il tempo di reagire che ha subito il raddoppio. Ignico è stato bravissimo a chiudere su Bonatini lanciato da Rugani, ma quando il brasiliano si è allargato per difendere il pallone e stava per uscire dall’area, lo ha travolto intervenendo da dietro in scivolata. Rigore netto quanto evitabile, che Schiavone ha trasformato. ROMA-NAPOLI 1-1 Se la Juventus è vicina alla seconda finale in due anni, la Roma che superò i bianconeri lo scorso anno dovrà compiere un’impresa per difendere il titolo. Ieri infatti ha pareggiato 1-1 in casa con il Napoli, e solo grazie a un’autorete di Celiento nei minuti di recupero dopo il vantaggio firmato da Palma al 18’. © riproduzione riservata
Ignico, che regalo. Bene Gatto Beltrame fa paura, Rugani ok TORINO GOMIS 5.5 La respinta sulla punizione da cui nasce l’1-0 non è proprio impeccabile. IGNICO 4 Macchia una buona prova regalando un rigore con un fallo assolutamente evitabile. CINAGLIA 7 Aggressività e tempismo, quasi insuperabile. IENTILE 5.5 Si fa sorprendere da Gerbaudo sul primo gol. ASTONE 6 Copre bene la sua fascia. COCCOLO 6.5 Attento nei raddoppi, offre pure buoni spunti. Barbosa (40’ st) 6 Cinque minuti, un buon tiro. GATTO 7 Cuore e cervello. CIBRARIO 5.5 Pronto ad aiutare Affinito, però perde troppi palloni. Barreca (13’ st) 6 Aiuta a contenere nel momento migliore della Juve. AFFINITO 6 Contiene Ruggiero, a tratti si fa vedere in avanti. FIRRIOLO (40’ st) ng. ARAMU 5.5 Un paio di spunti nel primo tempo, da lui è lecito aspettarsi di più, anche se era convalescente. GYASI 6 Lotta per tutta la partita, peccato che alzi troppo la mira all’inizio del primo tempo. ALL. LONGO 6 Imposta bene la partita nel primo tempo, nella ripresa il Toro appare un po’ rinunciatario. JUVENTUS CITTI 6.5 Una bella parata su angolo di Aramu, sempre attento. PENNA 6.5 Efficace spalla di Rugani. RUGANI 7Sempre pulito e intelligente. LAURSEN 5.5 Diversi errori nella fase iniziale, poi si riprende. RUGGIERO 6 Non salta l’uomo, ma si sacrifica e offre due cross perfetti a Padovan e Bonatini. Tavanti (45’ st) ng. KABASHI 5.5 Troppo impreciso rispetto ai suoi standard. SCHIAVONE 7 Cresce alla distanza, propizia il primo gol e firma il secondo. GERBAUDO 6.5 Ordinato, al momento giusto trova il guizzo decisivo. CERIA 6 Attivo e intraprendente, anche se punge poco. BELTRAME 6.5 Dà la sensazione che possa succedere qualcosa ogni volta che tocca palla, suoi i tiri più pericolosi della Juve. PADOVAN 5.5 Fallisce il possibile 1-0 di sinistro, un po’ spento. Bonatini (19’ st) 6.5 Un bel colpo di testa, si procura il rigore. ALL. BARONI 6.5 Presenta una Juve non brillante, ma solida e determinata. ARBITRO DEI GIUDICI 7 Non sbaglia nulla. S.BAL. © riproduzione riservata
profilo greco Mavrias per giugno Spunta Marcelinho esterno dello Xanthi alessandro baretti marco bonetto
TORINO. Il passaggio in prestito di Simone Verdi alla Juve Stabia apre una falla alla voce esterni, nel Torino. Perché una squadra, come quella granata, che si affida per lo sviluppo del proprio gioco a due uomini di fascia, non può averne soltanto tre e mezzo, in rosa. Dove il mezzo è Stevanovic , in crisi d’identità e per il quale si cercano comunque soluzioni in uscita (gli altri tre sono Santana , Cerci e Birsa ). Per questo Cairo ha dato mandato a Petrachi e ai suoi collaboratori di scandagliare il mercato (italiano e internazionale) alla ricerca di un esterno offensivo. I granata Tanto che martedì è girata voce di una presenza di un continuano a recente blitz dello stesso Petrachi in Croazia. Per Charis Mavrias, 18 anni, ha già seguire l’ala del giugno? Va ricordato che, da regolamenti, un calciatore giocato anche in Champions Panathinaikos. Nei croato sarà comunitario soltanto a partire dal 1° luglio. (Ansa) prossimi giorni Ieri, intanto, è emerso il profilo di un giocatore sul l’incontro per il quale, in queste ore, viene fatta un’attenta valutazione. Si tratta di Marcelinho , esterno brasiliano in possesso di sinistro di 25 anni di proprietà dello Skoda Xanthi. Proposto al Torino anche alla luce della passaporto crisi economica nel quale versa il club ellenico. In estate, per il brasiliano, lo Xanthi aveva portoghese e già chiesto alla Fiorentina 1,8 milioni. Un prezzo drasticamente sceso negli ultimi mesi. Pur di seguito dalla monetizzare, il club greco sarebbe ora disposto a cedere Marcelinho per circa mezzo Fiorentina milione. Il prezzo del cartellino è quindi low cost, come abbondantemente all’interno dei parametri di Cairo rientra l’ingaggio del giocatore: circa 400 mila euro netti l’anno (l’esterno è legato allo Xanthi fino al 2014). Un’altra variabile potrà indurre il Torino a rompere gli indugi e aprire una trattativa, per Marcelinho. E’ brasiliano di nascita, ma in possesso di passaporto portoghese. Quindi con lo status di comunitario. Le parti, cioè i dirigenti granata e gli agenti del giocatore, dovrebbero approfondire il discorso nei prossimi giorni a Milano. Tra i candidati a vestire il granata, ma più facilmente a giugno, c’è un altro esterno che gioca nel campionato greco: Charis Mavrias , promettente classe ’94 di proprietà del Panathinaikos. Società che, avendo appena rescisso il contratto con un’altra ala, l’argentino Sebastian Leto (più volte entrato nel mirino del Torino), sarebbe però decisa a liberare Mavrias soltanto al termine di questa stagione. Tanto che per il talento greco avrebbe rifiutato, in questa sessione di mercato, un’offerta da 2 milioni di euro dai tedeschi dello Stoccarda. Dall’Europa al Sud America per dire che (come ha rivelato Cairo ) l’ex terzino sinistro Luciano Zavagno , ora osservatore granata nel continente latino, ha vergato 15 nomi di interessanti profili pescati nel campionato sudamericano Under 20. E in Argentina, nel Tigre, gioca Ruben Botta , altro esterno offensivo messo tempo fa sotto la lente d’ingradimento dal Torino. © riproduzione riservata
«Almiron? E’ dura però non mollo» STEFANO LANZO
TORINO. Basta dare un’occhiata alla classifica granata per capire che la torta del mercato abbia già di per sé un sapore dolce. A 14 punti dal traguardo ci si potrebbe anche accontentare di ciò che si ha, ma il passato più o meno recente insegna che alimentare possibili rimpianti può rivelarsi ferale. Ne sa qualcosa Urbano Cairo , che in ormai quasi otto stagioni da presidente ha accumulato quell’esperienza fondamentale per CAIRO «Sarebbe la acquisire quantomeno delle certezze sulle quali ciliegina del poggiare le basi di mercato: affidarsi ai collaboratori, in Sergio Almiron, 32 anni, mercato Altrimenti primis l’allenatore, e trasformare il braccino se non argentino, in scadenza a ci accontenteremo proprio in braccione quantomeno in un arto muscoloso. Catania nel 2014. E’ lui delle fragole!» «L’acquisto di Barreto , per il quale ho speso 1,8 l’obiettivo primario di milioni, ne è la dimostrazione: quando Ventura mi ha chiesto un rinforzo io ho Giampiero Ventura a sempre cercato di accontentarlo». E così non è difficile immaginare che il centrocampo (Ap) patron granata, pur di soddisfare il tecnico che così tante soddisfazioni gli sta regalando, possa sferrare l’assalto finale a quello che resta l’oggetto numero uno per il centrocampo. «Per Almiron ci ho provato, l’ho chiesto e richiesto al Catania. Ma loro non lo danno. Ho parlato con l’ad Gasparin e pure con un altro dirigente, Bonanno , molto vicino al presidente Pulvirenti . E’ una squadra ambiziosa, non vogliono lasciar partire i prezzi più pregiati. Abbiamo un ottimo rapporto tra società, anche la questione con Antenucci è ormai appianata: dunque ci siamo, però non dipende solo da noi. E’ dura, c’è ancora qualche giorno di mercato, vedremo... Sarebbe la ciliegina sulla torta, altrimenti vorrà dire che ci accontenteremo delle fragole!». La volontà di Cairo è quella di andare sulla primissima scelta, come successo in attacco con Barreto: in caso contrario il giocattolo costruito da Ventura non andrebbe smontato. «Interverremo Ho mandato un soltanto per rinforzare l’organico, non per mantenere invariata la qualità, né tantomeno messaggio a per indebolirci». Indipendentemente dal destino di Brighi , verso il quale il presidente Bianchi che avrà granata non perde occasione di dedicare parole di stima, rinnovando la fiducia: tuttavia apprezzato: a Cairo ribadisce la propria intenzione di «non tenere nessuno controvoglia». febbraio vorrei IL TORMENTONE Che si tratti di un rincalzo oppure di un titolare. O addirittura del incontrarlo per capitano in scadenza di contratto. Per il quale Cairo ha nuovamente aperto il barattolo del discutere di futuro miele, sottolineandone l’attaccamento personale sul lato umano: «Ho mandato un messaggio chiaro a Bianchi e sono sicuro che lui avrà apprezzato. E’ mia intenzione, se vorrà, incontrarlo a mercato chiuso, nei primi giorni di febbraio. Per parlare di futuro, è chiaro: da buoni amici quali siamo. E’ evidente che adesso, a livello economico, la situazione è molto diversa da quella del 2008: certi contratti sono irripetibili e noi per primi abbiamo ridimensionato notevolmente il monte ingaggi». Morale della favola: sì al rinnovo a Bianchi, ma su basi differenti. E sull’argomento ogni lettore può trarre una conclusione, non necessariamente la stessa. NUOVA POLITICA Si può arrivare invece a una definizione univoca riguardo a un altro Cerchiamo giovani argomento di mercato. L’uscita di Verdi presuppone l’ingresso di un altro esterno. Lo talenti anche in Sud richiedono i numeri della rosa, dato che sulle fasce, zona nevralgica del gioco di Ventura, America: il nostro le soluzioni non sono così numerose. «Verdi aveva bisogno di andare a giocare, lo osservatore Zavagno mi ha dato seguirò con affetto e attenzione: spero che mi delizi nella Juve Stabia. In entrata qualcosa una lista di 15 nomi potrà essere fatta, magari appunto un giovane. Un ragazzo che possa diventare un valore aggiunto, non necessariamente nell’immediato: in questi cinque mesi potrebbe ambientarsi, conoscere gli schemi, magari imparare la lingua... Vedremo. Non guardiamo solo in Europa, ci stiamo muovendo molto con gli osservatori. Con Zavagno ad esempio, che è in Sud America: mi ha giusto inviato un sms con ben 15 nomi di giovani molto bravi. Si potrà fare qualcosa, più probabilmente in estate: la nostra politica deve guardare in prospettiva». E nell’immediato invece può arrivare un portiere, considerato che, come sottolineato dallo stesso presidente, « Gomis può partire se ci sarà una proposta interessante per lui. Ha bisogno di giocare, ha già fatto passi da gigante lavorando con Ventura , ora ha bisogno di mostrare le straordinarie qualità che possiede. Chi lo prende fa un affare, ne sono sicuro». © riproduzione riservata
Quella profezia su Comi junior TORINO. A proposito di giovani, Cairo ha profetizzato un grande futuro, magari nel Toro, a Gianmario Comi. «Me lo ricordo ragazzino, aveva 13 anni quando io sono diventato presidente: è cresciuto, sta dimostrando di avere le qualità del giocatore importante a Reggio Calabria. E’ nostro per metà, ci punteremo. Stesso discorso per Benedetti».
SERIE A IL SALUTO AL PRESIDENTE DELLA SAMP
Addio a Garrone Marotta in lacrime Cassano commosso PAOLA BALSOMINI
GENOVA. Quando Paolo Mantovani scomparve nel 1993, una banda jazz, convocata da New Orleans, suonò What a friend we have in Jesus lungo le strade di Genova. Ieri la stessa moltitudine di persone ha reso omaggio a Riccardo Garrone . Un funerale più sobrio e austero, senza fiori per volere della famiglia, ma maggiormente simile al carattere del presidente della Sampdoria che acquistò il club nel 2002 da Enrico, figlio di Paolo Mantovani . Eppure negli occhi c’erano le stesse lacrime, sui visi dei giocatori lo stesso dolore. Piazza Matteotti è diventato un cumulo di transenne e sguardi assenti perché far entrare tutti era praticamente impossibile. La Il cardinale folla ha aspettato in silenzio fuori dalla chiesa del Bagnasco ha Gesù, lasciandosi andare a un lungo applauso quando celebrato il il feretro, coperto da una sciarpa blucerchiata, è uscito funerale, sobrio e austero per volontà dalla chiesa sorretto da Munari , Obiang , Palombo , della famiglia. Gli ha Gastaldello , Poli e Romero . «Ciao presidente», il semplice saluto dei tifosi su uno uno striscione. reso omaggio tutto il mondo del calcio. GLI AMICI La famiglia, la moglie, i sei figli, i nipoti In prima fila l’amico erano nelle prime file, vicino gli amici di sempre Aldo Spinelli Spinelli e Vittorio Malacalza . I primi fiori sono stati quelli di Enrico Preziosi , una grande corona di rose bianche, anthurium e gigli, collocata a destra dell’altare. Il presidente del Genoa è arrivato contemporaneamente al pullman della sua squadra, poi è stata la volta del presidente dell’Inter Massimo Moratti , dell’ad della Juventus Beppe Marotta , di Antonio Matarrese . Prima è arrivato Giampaolo Pazzini , poi Antonio Cassano , tra i più commossi e forse anche il giocatore che vantava il rapporto più stretto con Garrone: «Voleva insegnarmi l’arte», ama GENOVA. Cassano a capo sempre raccontare il numero 99 interista. L’attaccante è arrivato da solo in chino prima di entrare in chiesa, poi è andato via insieme al direttore generale della Roma, Franco chiesa (Ansa) GENOVA. Beppe Baldini : sembrava “semplicemente” un ragazzo che ha perso un amico. Marotta trattiene la LE SOCIETA’ Ai lati della chiesa le bandiere di moltissimi club, dal Milan, alla commozione (Ansa) Juventus, dal Parma al Bologna, oltre ai dirigenti che non sono voluti mancare, dal ds del Napoli, Bigon a quello del Siena, Antonelli . Prima il messaggio di cordoglio del segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone , poi l’omelia del cardinale Angelo Bagnasco : «Amava Genova e come tutti i genovesi era uomo molto pratico. Prima pensava poi decideva». Tra i più commossi Marotta , che all’ingresso non è riuscito a trattenere le lacrime: «Accanto all’imprenditore c’è soprattutto il ricordo dell’uomo. Ho imparato molto da lui nei miei 9 anni di Sampdoria, era una persona ricca di valori». Scosso anche Angelo Palombo : «Sono molto triste, per me era come un padre ed è una grave perdita per tutti noi. Una persona splendida». E Matarrese ha ricordato gli epici “scontri” in Lega nel 2006: «Con lui ho avuto momenti di vivaci contrasti, era un uomo rigido che difendeva le sue idee ma il nostro rapporto è sempre stato estremamente corretto. Con i grandi uomini non si può scivolare nella banalità». Ieri il sito della Sampdoria ha ricordato il suo presidente con un collage di foto: Garrone con Marotta, Del Neri , Mazzarri , Sagramola , Cassano, Pazzini, Bazzani , Flachi , Mancini , i bimbi del Ravano, le sue corse sotto la Gradinata Sud. Oggi avrebbe festeggiato 77 anni. Ora da lassù si coccolerà la sua Sampdoria.
STRATEGIE VIOLA Fiorentina, rivoluzione a 360° SANDRO BOCCHIO
I TEMPI di crisi aguzzano l’ingegno: qualcuno s’è accorto nell’ultima estate che era ormai tempo di aggiungere un buco nella cintura (le milanesi), qualcuno aveva pensato bene di anticipare. Come la Fiorentina che, in epoca non sospetta, aveva dato il via alla rottamazione della squadra portata in Champions League da Cesare Prandelli . Costi insostenibili e necessità di rivedere il progetto, anche in presenza di una difficile concretizzazione del discorso stadio. Via progressivamente i grandi nomi e ritorno a cifre Talento e più adeguate per una realtà sì importante, ma pur sempre alle spalle delle solite big. motivazioni: dopo PROGETTO Il problema - piuttosto - è che il divario si era inaspettamente e Vecino e Wolski, in negativamente ampliato nell’ultimo campionato, con un 13° posto che rischiava di tagliare arrivo Marcos il filo della passione con i tifosi. Così Andrea Della Valle (con il fratello Diego sempre Alonso e Compper sullo sfondo) ha avviato una seconda fase: timone del mercato affidato alla coppia Daniele Pradè -Eduardo Macia , con nuove strategie legate al nuovo allenatore, Vincenzo Montella . Che, di suo, ha portato un solo fedelissimo da Catania (Ezequeil Llama ), poi ha assecondato una politica simile a quella che aveva fatto la fortuna della società siciliana: spese, ma con giudizio, e ricerca decisa di motivazioni e talento. Con una variante meno argentinocentrica di quanto fatto da Pietro Lo Monaco in rossoazzurro. SCELTE Le motivazioni, quindi. Su questo Pradè e Macia hanno giocato innanzitutto. Vedi Gonzalo Rodriguez e Borja Valero , presi in estate, e Giuseppe Rossi (con incursione nel capitolo “scommesse”, visto che l’attaccante deve riprendersi dopo l’infortunio al ginocchio) arrivato ora: tutti dal Villarreal, inaspettatamente retrocesso in Spagna dopo aver conosciuto la Champions League. E poi Alberto Aquilani , restituito dal Milan al Liverpool, senza dimenticare David Pizarro , “sopportato” dalla Roma e alieno alle idee zemaniane. Infine Mattia Cassani e Giulio Migliaccio , ultimi rappresentanti di un Palermo che non c’è più. Con La società ha loro i giovani, sempre apprezzati dalle parti viola: Juan Cuadrado , anch’egli con una cambiato i retrocessione alle spalle a Lecce; Stefan Savic , poco valorizzato al Manchester City programmi, basati dopo essere stata la miglior promessa del Montenegro nel 2009; Ahmed Hegazy , giunto su una doppia scommessa: spazio in Toscana con l’impegnativo soprannome di Nesta d’Egitto; infine Marcelo Larrondo , a chi cerca il rilancio arrivato ora dal Siena per una svolta dopo la squalifica nel calcioscommesse. A completare il quadro la solidità di Facundo Roncaglia e Nenad Tomovic , più le e a chi insegue la consacrazione. scommesse giocate su Mounir El Hamdoui e, soprattutto, Luca Toni , reduce dagli ozi Duello con il dorati arabi. Catania per Laxalt PROSPETTIVE Una rivoluzione totale, abbattendo ogni confine. Una rivoluzione che ha portato frutti, visto che la squadra di Montella era giudicata la grande rivelazione del campionato, salvo poi essere frenata da un inizio 2013 zoppicante. E, soprattutto, una rivoluzione che continua, senza tradire l’impostazione estiva. Quindi gennaio ha portato due giovani da provare quali Matis Vecino e Rafal Wolski : più esperto il secondo del primo, già nel giro dalla Nazionale polacca ma anche alle prese con un infortunio al tallone che gli ha fatto perdere la stagione. Poi occhio a chi andrà in scadenza e potrebbe rivelarsi un affare, magari accelerando oggi il trasferimento con un esborso minimo: Marcos Aurelio , spagnolo del Bolton, e Marvin Compper , franco-tedesco dell’Hoffenheim. Con attenzione già rivolta al futuro. La Fiorentina sta infatti seguendo il Sub 20 in Argentina, piace parecchio un altro uruguaiano, su cui è segnalato - non a caso l’immancabile Catania: è Diego Laxalt , centrocampista del Defensor. Fiato e determinazione. come Gargano , ma con qualche centimetro in più. Potrebbe essere il prossimo volto nuovo in viola. © riproduzione riservata
lascia IL SETTORE TECNICO Baggio dice addio «Soltanto ostacoli» BRUNELLA CIULLINI
FIRENZE. «Lascio la presidenza del Settore Tecnico, non mi hanno messo nelle condizioni di lavorare». Roberto Baggio lo ha annunciato ieri sera al Tg1 e lo ha fatto senza risparmiare parole dure a poche settimane dalla scadenza dell’incarico che ricopriva dal 4 agosto 2010 a titolo gratuito, dopo il flop al Mondiale in Sud Africa. Un addio polemico alla Figc. «Ho provato a esercitare il ruolo che mi era stato affidato ma non mi è stato consentito e non sono più disposto ad andare avanti. Ho lavorato per rinnovare dalle fondamenta, per creare buoni calciatori e buone persone. Ho presentato «Ho aspettato 5 ore il mio progetto nel novembre 2011 (contenuto nel libro per presentare il di 900 pagine intitolato “Rinnovare il futuro”), ma è mio programma: rimasto lettera morta e ne traggo le conseguenze. C’è congedato in 15’». chi dice che non avrei partecipato in modo frequente Abete: «Grande alle riunioni del Consiglio federale? Non avevo diritto di uomo ma non sentiva il ruolo». La voto e non aveva senso partecipare a riunioni in cui si polemica su parlava di questioni che non avevano collegamenti col Petrone, il mio lavoro». Quindi un esempio: «Quando ho probabile presentato il programma ho atteso 5 ore per essere successore è ricevuto poco più di 15 minuti a presentare il progetto Antognoni cui avevano lavorato 50 persone. Non amo occupare le poltrone, mi piace fare, agire, così pur a malincuore ho deciso di lasciare. Addio definitivo? Amo il calcio e il mio paese, resto disponibile per qualunque iniziativa per il bene dello sport». REAZIONI L’addio di Baggio per qualcuno era nell’aria: chi gli avrebbe imputato le troppe assenze a Coverciano, tranne quando ha partecipato con profitto al corso per allenatori di I e II categoria; chi avrebbe arricciato il naso quando nell’ultima riunione del direttivo, prima di Natale, avrebbe proposto che tutti i componenti del Settore tecnico diventassero allenatori di base senza partecipare al corso (e tra i promossi ci sarebbe stato pure Vittorio Petrone , suo manager da sempre); chi poi avrebbe ritenuto eccessivi e fuori luogo, dati Roberto Baggio, 45 anni i tempi di crisi, gli investimenti previsti nel suo programma. Il presidente Giancarlo Antognoni, 58 anni federale Giancarlo Abete , ha appreso la notizia mentre era in volo per Ginevra a una riunione Uefa: «Non sono sorpreso, me lo aveva anticipato - ha dichiarato Abete -, per i suoi impegni internazionali e perché non si sentiva gratificato: non ha mai avuto la possibilità di dedicare molto tempo alla sua attività. Baggio è una persona di grande qualità, però non sentiva suo questo ruolo dirigenziale». Sorpreso, invece, il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri «anche se si sapeva che qualcosa poteva cambiare. Roberto non lo sento da tempo. Cosa farà? Per carisma e competenza potrebbe allenare. Però, ripeto, sono davvero stupito». Tra i possibili successori circola il nome di Giancarlo Antognoni , responsabile delle giovanili azzurre: «E’ tutto in alto mare» ha tagliato corto.
IERI ha effettuato LE VISITE CON VECINO Wolski: «Emozionato e felice» FIRENZE. La Rivoluzione Viola non s’è fermata a quei 18 acquisti d’estate: Giuseppe Rossi e Marcelo Larrondo sono stati presentati pochi giorni fa, il centrocampista uruguaiano Matias Vecino e il trequartista polacco Rafal Wolski sono da ieri a Firenze dove è atteso il difensore tedesco Marvin Compper, mentre è in corso la trattativa con il Bolton per il difensore spagnolo figlio renipote d’arte Marcos Alonso. Una Rivoluzione costata 38.7 milioni a fronte di un ricavo dalle cessioni estive di 37.5 milioni più 6 di bonus e un milione risparmiato da qui a giugno sugli ingaggi di Della Rocca e Olivera ceduti di recente. Se si assegnasse il Pallone d’oro anche ai dirigenti non c’è dubbio che il ds Daniele Pradè e il dt Eduardo Macia, cui Andrea Della Valle ha assegnato il compito di ricostruire e preparare la squadra per il gran salto fissato la prossima stagione (senza perdere di vista quella attuale in zona Europa), sarebbero in lizza. Anche perché i due hanno già in serbo altri colpi, a partire dall’attaccante Aubymeang. La conferma di un vero progetto. VIAVAI Giornata intensa: il primo a presentarsi alle visite mediche è stato Vecino che s’aggregherà da oggi munito di liberatoria ma non ancora di passaporto comunitario. Se arrivasse entro il 31 gennaio, la Fiorentina sborserà subito al Nacional Montevideo 2.5 milioni di euro. Poi è toccato a Wolski, costo 2.2 milioni più 500.000 di bonus, reduce da un gol e 2 assist nel test con l’Aarau a 6 mesi dall’infortunio, la tuta del Legia ancora indosso: «La Fiorentina mi stava seguendo prima che mi facessi male, significa che crede in me. Sono emozionato e felice, è un passo avanti per la carriera». Parla da ex pure Compper atteso a Firenze a parametro zero: «Sono stato costretto a pensare a una soluzione alternativa all’Hoffenheim non avendomi proposto il rinnovo. Mi stavo demotivando». E Alonso? Pure lui è in scadenza: pronti 400.000 euro per il club e un quadriennale per il giocatore.Buon esito, poi, del controllo fatto in Colorado da Rossi dal prof. Steadman, che ha confermato la stabilità del ginocchio: da oggi l’attaccante inizierà a lavorare sul campo in attesa di completare la riabilitazione a Firenze. Tra 8 settimane nuova visita a Vail. «Sono arrivati buoni rinforzi per l’attacco, la Fiorentina può solo migliorare e io non ho paura di perdere il posto» ha detto El Hamdaoui dalla Coppa D’Africa. E l’abbondanza non fa paura a Montella
Radosevic subito: Napoli tentato NAPOLI. Due posti prenotati sul volo Zagabria-Roma. I nomi sui ticket sono quelli di Marin Brbic, presidente dell’Hajduk Spalato, e di Josip Radosevic, nuovo acquisto del Napoli: aspettano solo l’ok da Bigon per mettersi in viaggio verso l’Italia. Il giorno giusto dovrebbe essere oggi, quello dell’inizio dell’avventura del “Gattuso dalmata” nel campionato italiano. Appena partirà il fax dalla sede di Castelvolturno verso quella del club croato, Brbic e Radosevic si metteranno in viaggio per la firma. La cifra finale è stata la sintesi tra i 3 milioni reclamati dall’Hajduk e i 2,5 proposti dal Napoli: e il cartellino del 18enne, il più giovane esordiente di sempre nella nazionale maggiore croata, è costato 2,8 milioni. Il ragazzo di Spalato non vede l’ora di arrivare al cospetto di De Laurentiis: ha voluto il Napoli a tutti i costi, rinunciando alle offerte di Parma e Marsiglia. Aspetta l’ok per volare verso Roma, dove già oggi potrebbe sottoporsi alle visite mediche a Villa Stuart, per poi dirigersi col presidente Brbic nella sede della Filmauro, dove lo attende un contratto quinquennale con il club azzurro. E dopo? Tornerà a Spalato fino a giugno o il Napoli deciderà di trattenerlo? Le sue attitudini da incontrista e le 34 partite giocate nel campionato croato potrebbero convincere Mazzarri a tenerlo in organico da subito, anche per verificare le sue capacità di inserimento nel calcio italiano. «Mi piacciono i duelli giocati in maniera tosta. E ancora di più mi piace uscire vincitore da questi duelli. Non vedo l’ora di indossare la maglia del Napoli», ha scritto Josip sul suo profilo di Facebook, dove sono già centinaia i messaggi di benvenuto postati dai sostenitori partenopei. MAZZARANI A META’ Dopo Radosevic e Medina, la politica giovani del Napoli ieri è proseguita con l’annuncio di un’altra operazione con l’Udinese. De Laurentiis ha preso dal collega Pozzo in comproprietà (700mila euro) il 24enne Mazzarani, che sarà girato al Modena. Mazzarani, in realtà, già questa estate era stato vicinissimo al club emiliano, ma un brutto infortunio al ginocchio ne bloccò il trasferimento. Anche l’acquisto del trequartista romano, così come del paraguaiano Medina, è a corredo del passaggio di Armero al Napoli. A proposito dell’esterno colombiano, è stato convocato in nazionale insieme a Zuniga per l’amichevole in programma il 6 febbraio tra Colombia e Guatemala a Miami. Anche Campagnaro e Fernandez giocheranno una sfida internazionale, a Stoccolma, tra Argentina e Svezia.
prima le uscite di acquafresca e gimenez Il Bologna prova per Jimenez LA “questione- Portanova ” continua a tenere in tensione i dirigenti del Bologna poiché l’interesse del Genoa per il capitano ha incrinato equilibri già precari. Ieri il presidente rossoblù, Enrico Preziosi , ha fatto il punto della trattativa cercando anche di far rientrare le polemiche con il club emiliano: «E’ un giocatore che caratterialmente a me piace molto e Preziosi: «C’è stata così dopo aver avuto il permesso del Bologna è un po’ di evidente che abbiamo avviato una trattativa. C’è stata confusione, ma noi un po’ di confusione, probabilmente un po’ di vogliamo comunicazione sbagliata al loro interno e spero che Portanova» questo non abbia causato difficoltà ad una società amica come il Bologna, non volevamo assolutamente creare alcun problema. Il giocatore aveva espresso il piacere di venire a Genova, noi avevamo chiesto al Bologna ma poi evidentemente c’è anche la tifoseria che condiziona le scelte. Direi - ha concluso Preziosi- che la cosa è in aria e spero che si possa fare senza che poi questo crei problemi a nessuno». ALTRO BOLOGNA Il dg bolognese Roberto Zanzi , intanto, sta cercando di razionalizzare la rosa a disposizione di Pioli : saltato il passaggio di Acquafresca al Levante per questioni di fiscalità, ora restano in corsa Chievo ed Eintracht. Problemi anche per Gimenez al Maiorca. Per Curci c’è l’interessamento del Paok e la partenza del portiere aprirebbe all’arrivo di Viviano . Si pensa anche a Jimenez , cileno vecchia conoscenza del calcio italiano ora all’Al-Ahli: concorrenza del Parma. I portoghesi del Pacos Ferreira sono interessati a Riverola . moscatelli-salandin
tentativo per mastriani, pabon a Monterrey Parma: l’Hoffenheim su Amauri IL PARMA deve far fronte agli assalti che vengono portati per i suoi attaccanti. L’ultimo è quello nei confronti del brasiliano Amauri . Ieri, infatti, una delegazione dell´Hoffenheim ha addirittura fatto ricorso a un aereo privato per volare a Parma e per cercare di convincere l’attaccante. E gli argomenti del club tedesco sono tutt’altro che trascurabili: offerti 3 Al brasiliano offerti anni di contratto. Giusto 24 ore prima l’ad degli emiliani, tre anni di contratto. Pietro Leonardi , aveva chiuso a una possibilità di Paletta: «Grazie cessione: ma allora si trattava di stoppare deboli Napoli, ma resto spifferi verso il Palermo, mentre questi sono venti molto qui» forti. Sebbene ci sia già una porta chiusa da parte dell’agente del giocatore: «vuole restare a Parma». Una brezza che annuncia prossime tempeste, invece, è quella che soffia intorno a Isaak Belfodil , il franco-algerino già battezzato “nuovo Benzema ”: su di lui si stanno informando i maggiori club italiani. Intanto in entrata sono ripresi i contatti con il Cerro per l’attaccante uruguaiano Mastriani . ALTRO PARMA Darlon Pabon è vicino all’addio al Parma nonostante l’Espanyol si sia “stufato” di aspettarlo. L’attaccante colombiano, a disposizione di Roberto Donadoni dalla scorsa estate, sarebbe infatti molto vicino ai messicani del Monterrey: si tratta per un trasferimento a titolo definitivo su una base economica di 6,5 milioni di dollari. Resterà, invece, Gabriel Alejandro Paletta . Al difensore è interessato il Napoli, ma lui, ai microfoni di Sky, ha spiegato che: «L’interesse del Napoli mi ha fatto piacere, ma finirò la stagione a Parma e poi vedremo». sts © riproduzione riservata
Palermo scatenato stefano salandin
TORINO. Più che mai il giorno del Palermo, quello che è andato in scena ieri. Sono ben quattro, infatti, i colpi messi a segno dal club rosanero. Per l’attacco è arrivato Abel Formica , argentino in forza al Blackburn Rover. Il calciatore argentino, classe 1988, è un vecchio “pallino” dell’ad Pietro Lo Monaco e già da oggi sarà a disposizione di Gasperini . Dall’Argentina, ma sempre via Inghilterra, arriva anche Mauro Boselli , attaccante del Boselli e Formica Wigan di origini italiane lui pure accostato spesso ai fatti, poi Sperdutti e club italiani. Quasi definita, infine, anche la trattativa finalmente che porterà in rosanero un altro argentino: l’attaccante Sorrentino Mauricio Sperdutti del Newell’s Old Boys: se dovesse andare in porto anche questa trattativa, allora sarebbe già in corsa anche “l’argentinizzazione” del Palermo sullo stile di quella che Lo Monaco aveva portato avanti a Catania. Abbiamo lasciato per ultimo il “tormentone- Sorrentino ” perché ieri in tarda serata non era ancora arrivata l’ufficialità del suo passaggio dal Chievo al Palermo. E questo nonostante lo stesso Maurizio Zamparini avesse data per chiusa la trattativa già in mattinata. In realtà si è andati avanti a discutere per definire i termini di pagamento. Questa mattina dovrebbe esserci, finalmente, la fumata bianca. S u Kurtic , ufficialmente tolto dal mercato, è fortissimo il pressing dello Stoccarda che è già arrivato a offrire 5 milioni., Sul centrocampista ci sono anche club inglesi. ALTRA SICILIA A Catania, invece, si continua a lavorare in prospettiva: dopo l’arrivo di Cani , è la volta di Norbert Gyomber . Il difensore slovacco classe ‘92 è stato bloccato per una cifra inferiore a un milione Il Catania ha di euro, ha firmato un contratto di 5 anni e terminerà la bloccato lo stagione nel Dukla Banská Bystrica. slovacco Gyomber. ATTESA PESCARA Niente trasferta in Spagna per il Il Pescara punta ds abruzzese, Daniele Delli Carri , che avrebbe dovuto Abdellauoe andare a Malaga dove sta svernando lo Young Boys: i dell’Hannover. dirigenti svizzeri hanno bloccato tutto per Farneroud . Udinese: c’è Ruiz Si scalda, invece, ,l’ipotesi di arrivare ad Abdellaoue , attaccante dell’Hannovere: si ragiona su un prestito e c’è da battere la Mauro Formica, 24 anni, concorrenza delle spagnole. Gli abruzzesi sono in corsa col Chievo per il centrocampista argentino del Wigan (Reuters) Mauro Boselli, bresciano Daprelà . 27 anni, 7 partite e 2 gol nel ALTRI AFFARI Il Chievo ha scelto il portiere che colmerà la lacuna lasciata Genoa nel 2011 (Liverani) dalla partenza di Sorrentino : è il laziale Bizzarri. I veronesi sono in pressing sul Padova per il difensore Francesco Renzetti . La Fiorentina valuta le molte richieste per il giovane attaccante Haris Seferovic . Su di lui ci sono da tempo il Torino e diversi club di serie B, con il Modena tornato a bussare alla porta dei viola con insistenza proprio in queste ore. Ma il giocatore preferirebbe una soluzione estera il Villarreal è in pole, seguito da Almeria e Murcia. Quanto a Llama , l’interessamento della Fiorentina per lo spagnolo Alonso del Bolton, che ha le caratteristiche per fare il vicePasqual , lo avvicina all’addio: il Parma aspetta fiducioso ma c’è anche il Siena che segue la situazione con attenzione. In uscita dal Cagliari Camilleri che dovrebbe tornare alla Reggina. L’Udinese è quasi pronta ad annunciare il centrocampista Alan Ruiz del San Lorenzo. hanno collaborato LUIGI BUTERA SERGIO MAGAZZU’ © riproduzione riservata
in breve Gasperini, altro lutto E’ morta la mamma PALERMO Si è spenta nella giornata di ieri Antonietta Gasperini, madre dell’allenatore rosanero Gian Piero. Lo ha comunicato il Palermo attraverso il proprio sito ufficiale. «Il presidente Maurizio Zamparini, l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, i dirigenti, i calciatori e l’intera società rosanero sono vicini alla famiglia Gasperini e partecipano con sentito cordoglio al dolore del tecnico e dei suoi cari». Solo il 30 dicembre scorso, Gasperini aveva perso anche il papà Giuseppe. Al tecnico le condoglianze di Tuttosport. ETO’O DENUNCIATO PER MANCATA ASSISTENZA ALLA FIGLIA Guai in vista per l’ex attaccante dell’Inter, Samuel Eto’o: Dieci anni fa, quando giocava in Spagna nel Maiorca, ebbe una bambina con una donna di Iglesias, Anna Barranca, che in quel periodo viveva in Spagna. Dopo le diverse azioni legali intraprese dall’ex compagna di Eto’o per vedersi riconoscere gli alimenti mensili e dopo le tante richieste di far incontrare la bambina con il suo vero padre, ora è scattata una denuncia penale in Tribunale per la mancata assistenza. «E pensare che - commenta la donna - lui è pure ambasciatore dell’Unicef”. PIANIFICAZIONE ATTIVITA’ DELLE NAZIONALI Ieri pomeriggio a Coverciano il presidente del Club Italia Demetrio Albertini con il coordinatore delle Nazionali Giovanili Arrigo Sacchi e il suo vice Maurizio Viscidi hanno incontrato il Ct Cesare Prandelli e il tecnico dell’Under 21 Devis Mangia per programmare l’attività delle nazionali nel 2013. UNDER 17 BATTUTA DALLA SPAGNA Una sconfitta ingiusta e una prestazione che lascia ben sperare per il futuro, con il pensiero già rivolto alla Fase Elite dell’Europeo in programma a marzo in Olanda. La Nazionale Under 17 perde 1-0 con i pari età della Spagna in amichevole (gol di Tarin), ma mette più volte in difficoltà la squadra allenata da Santiago Denia e recrimina per tre nitide occasioni da rete fallite da Cerri. Spagna molto dotata tecnicamente e fortunata in occasione del gol vittoria, scaturito da un rimpallo in area. RAPPRESENTATIVA SERIE D SHOW: 2-0 ALLA LAZIO PRIMAVERA La Rappresentativa Serie D che parteciperà al prossimo Torneo di Viareggio ieri ha battuto per 2-0 in amichevole la Lazio Primavera grazie ai gol di Idromela e Manfrellotti all’8 e al 30’ della ripresa.
ATALANTA ACQUISTI: Budan (a, Palermo); Canini (d, Genoa); Giorgi (c, Palermo) CESSIONI: Manfredini (d, Genoa); Peluso (d, Juventus); Scozzarella (c, Ternanan) OBIETTIVI: Contini (d, Siena); Ljvaia (c, Inter); Marrone (d, Juventus); Sampirisi (d, Genoa); Sansone (a, Torino)
BOLOGNA ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Pisanu (d, Montreal Impact) OBIETTIVI: Bizzarri (p, Lazio); Christodoulopoulos (a, Panathinaikos); Jimenez (a, Al Ahli) Moscardelli (a, Chievo); Rolan (a, Defensor Sporting); Rosati (p, Napoli); Viviano (p, Fiorentina); Zeballos (a, Emelec)
CAGLIARI ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Larrivey (a, Atlante) OBIETTIVI: Baraye (c, Lumezzane); Cabrera (c, Nacional Montevideo); Camporese (d, Fiorentina); Dianda (c, Ternana)
CATANIA ACQUISTI: Cani (a, Polonia Varsavia) CESSIONI: Morimoto (a, Al Nasr) OBIETTIVI: Faurlin (c, Queens Park Rangers); Mugni (c, Colon); Pongracic (c, Osijek); Rivas (a, Verona) CHIEVO ACQUISTI: Seymour (c, Genoa) CESSIONI: Di Michele (a, Reggina); Viotti (p, Cremonese) OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Bizzarri (p, Lazio); Brienza (c, Palermo); Carrizo (p, Lazio); Fabbrini (a, Udinese); Llama (c, Fiorentina); Mannini (Siena); Riverola (a, Bologna); Rodriguez (a, Cesena); Romulo (c, Fiorentina); Rosati (p, Napoli); Ujkani (p, Palermo)
FIORENTINA ACQUISTI: Compper (d, Hoffenheim); Larrondo (a, Siena); Rossi (a, Villarreal); Vecino (c, Nacional Montevideo); Wolski (c, Legia Varsavia) CESSIONI: Della Rocca (c, Siena); Olivera (c, Genoa) OBIETTIVI: DaprelĂ (d, Brescia); Icardi (a, Sampdoria); Insua (c, Sporting Lisbona); Schelotto (c, Atalanta); Thereau (a, Chievo); Ujkani (p, Palermo) GENOA ACQUISTI: Floro Flores (a, Granada); Manfredini (d, Atalanta); Matuzalem (c, Lazio); Nadarevic (c, Varese); Olivera (c, Fiorentina); Pisano (d, Palermo) CESSIONI: Alhassan (d, Udinese); Anselmo (c, Palermo); Canini (d, Atalanta); Merkel (c, Udinese); Piscitella (a, Modena); Seymour (c, Chievo) OBIETTIVI: Almiron (c, Catania); Bellomo (c, Bari); Bellusci (d, Catania); Camporese (d, Fiorentina); Fernandez (d, Napoli); Marchese (d, Catania); Neto (d, Siena); Portanova (d, Bologna); Schelotto (c, Atalanta); Zaccardo (d, Parma); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca)
INTER ACQUISTI: Rocchi (a, Lazio) CESSIONI: Sneijder (c, Galatasaray) OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Bellomo (c, Bari); Campagnaro (d, Napoli); Dzeko (a, Manchester City); Lodi (c, Catania); Paulinho (c, Corinthians); Schelotto (c, Atalanta); Sorrentino (p, Chievo)
JUVENTUS ACQUISTI: Peluso (d, Atalanta) CESSIONI: Lucio (d, San Paolo) OBIETTIVI: Borriello (a, Genoa); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Gabbiadini (a, Bologna); Immobile (a, Genoa); Lisandro Lopez (a, Lione); Llorente (a, Athletic Bilbao); Osvaldo (a, Roma); Walcott (a, Arsenal) LAZIO ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Matuzalem (c, Genoa); Rocchi (a, Inter) OBIETTIVI: Arshavin (a, Arsenal); Gomaa (c, Enppi); Icardi (a, Sampdoria); Kuzmanovic (c, Stoccarda); Lampard (c, Chelsea); Nainggolan (c, Cagliari); Pizarro (c, Lanus); Ujkani (p, Palermo); Xandao (d, Sporting) MILAN ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Pato (a, Corinthians) OBIETTIVI: Balotelli (a, Manchester City); Chiriches (d, Steaua); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Kakà (c, Real Madrid); Nainggolan (c, Cagliari); Osvaldo (a, Roma); Poli (c, Sampdoria); Strootman (c, Psv); Villa (a, Barcellona); Zaccardo (d, Parma) NAPOLI ACQUISTI: Armero (c, Udinese); Calaiò (a, Siena) CESSIONI: Aronica (d, Palermo); Dossena (c, Palermo) OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Astori (d, Cagliari); Burdisso (d, Roma); Neto (d, Siena); Radosevic (c, Hajduk Spalato); Zaccardo (d, Parma) PALERMO ACQUISTI: Anselmo (c, Genoa); Aronica (d, Napoli); Boselli (a, Wigan); Dossena (c, Napoli); Formica (a, B. Rovers) CESSIONI: Bertolo (c, Cruz Azul); Budan (a, Atalanta); Giorgi (c, Atalanta); Labrin (d, Huachipato); Milanovic (d, Vicenza); Pisano (d, Genoa); Zahavi (c, Maccabi Tel Aviv) OBIETTIVI: Buonanotte (a, Malaga); Dominguez (a, Rayo Vallecano); Fabbrini (a, Udinese); Romulo (c, Fiorentina); Sorrentino (p, Chievo); Sperdutti (a, Newell’s) PARMA ACQUISTI: nessuno CESSIONI: nessuno OBIETTIVI: Battaglia (d, Huracan); Boly (d, Auxerre); Llama (c, Fiorentina); Radosevic (c, Hajduk Spalato); Renzetti (d, Padova); Reyna (c, Alianza Lima) PESCARA ACQUISTI: Bianchi Arce (d, San Lorenzo); Caraglio (a, Rangers Talca); D’Agostino (c, Siena): Rizzo (c, Reggina) CESSIONI: Colucci (c, Reggina); Romagnoli (d, Spezia) OBIETTIVI: Abdellaoue (a Hannover); Ardemagni (a, Modena); Farnerud (c, Young Boys); Grozav (a, Petrolul Ploiesti); Kozak (a, Lazio); Ljvaia (c, Inter); Rodriguez (a, Cesena)
ROMA ACQUISTI: Torosidis (d, Olympiacos CESSIONI: Tallo (a, Bari) OBIETTIVI: Adryan (a, Flamengo); Bellomo (c, Bari); Koch (d, Zurigo); Ortiz (d, Olimpia Asuncion) SAMPDORIA ACQUISTI: Gavazzi (c, Vicenza) CESSIONI: nessuno OBIETTIVI: Bellusci (d, Catania); Cassani (d, Fiorentina); Contini (d, Siena); De Ceglie (d, Juventus); Dianda (c, Ternana); Fabbrini (a, Udinese); Lucchini (d, Atalanta); Sansone (a, Torino); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca)
SIENA ACQUISTI: Agra (c, Betis Siviglia); Della Rocca (c, Fiorentina); Emeghara (a, Lorient); Pozzi (a, Sampdoria) CESSIONI: Calaiò (a, Napoli); Campagnolo (p, Cesena); Campos Toro (c, Udinese); D’Agostino (c, Pescara); Larrondo (a, Fiorentina); Martinez (d, Argentinos Juniors); Ribair Rodriguez (c, Boca Juniors) OBIETTIVI: Brienza (c, Palermo); Calello (c, Dinamo Zagabria); Dybala (a, Palermo); Juan Antonio (a, Sampdoria); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Longo (a, Espanyol); Perbet (a, Mons); Seferovic (a, Fiorentina); Uvini (d, Napoli); Viatri (a, Boca Juniors); Viola (c, Siena) TORINO ACQUISTI: Barreto (a, Udinese) CESSIONI: Agostini (d, Verona); De Feudis (c, Padova); Gorobsov (c, Nocerina); Migliorini (d, Como), Sgrigna (c, Verona) OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Almiron (c, Catania); Bellusci (d, Catania); Benussi (p, Palermo); Donadel (c, Napoli); El Hamdaoui (a, Fiorentina); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Lobont (p, Roma); Mariga (c, Inter); Miccoli (a, Palermo); M. Rigoni (c, Chievo); Seferovic (a, Fiorentina); Tissone (c, Sampdoria); Ujkani (p, Palermo) UDINESE ACQUISTI: Alhassan (d, Genoa); Campos Toro (c, Siena); Merkel (c, Genoa) CESSIONI: Armero (c, Napoli); Barreto (a, Torino); Willians (c, Internacional Porto Alegre) OBIETTIVI: Aguirre (a, Liverpool Montevideo); Ghoulam (d, Saint-Etienne); Perea (a, Deportivo Cali); Pintos (c, Defensor Sporting); Reyna (c, Alianza Lima), Ruiz (c, San Lorenzo)
BLUES, ALTRO Flop Delusione Chelsea Follia di Hazard VALERIO CAMMARANO
SWANSEA. Serviva l’impresa al Chelsea per guadagnare la finale di League Cup. Ma contro lo Swansea, dopo il 2-0 incassato all’andata a Stamford Bridge, i Blues non vanno al di là dello 0-0. E così, dopo Champions, Mondiale per club e campionato, ai londinesi sfugge un altro obiettivo. Per i gallesi, al contrario, è festa grande: prima finale importante in 100 anni di storia. Ieri sera era in programma anche Arsenal-West Ham, recupero della 19ª di Premier. Un derby che i Gunners dominano, chiudendo 5-1. Per Arsene Wenger , però, la serata è rovinata dal brutto infortunio Ennesimo del giovane Daniel Pot t s , portato in ospedale SWANSEA. Hazard mentre colpisce il raccattapalle fallimento di incosciente dopo una brutta botta in testa. Benitez, fuori anche VOCI Prima del match di Swansea, arriva una grande (Reuters) dalla Coppa di notizia per i tifosi di casa: Michu ha prolungato il Lega: Swansea in contratto con i gallesi fino al 2016. Dall’altra parte, giornata resa frizzante dalle voci su un finale. Il belga possibile approdo al Chelsea di David Beckham . Tutto nasce da una foto dello Spice prende a calci un raccattapalle: Boy con la maglia dei Blues a Cobham. I siti impazziscono, poi si scopre che l’ex espulso. In Premier Manchester United era al centro sportivo del club londinese solo per seguire il provino del l’Arsenal travolge 5- figlio Brooklyn. 1 il West Ham VERGOGNA Tornando al campo, nel primo tempo al Liberty Stadium succede poco. Dovrebbero essere i Blues a fare la partita, ma sono gli Swans ad avere la chance migliore, proprio con Michu, dopo nemmeno 10 minuti: bravo Petr Cech sul diagonale dello spagnolo. Per i londinesi, da segnalare una simulazione in area di Demba Ba , preferito a Fernando Torres , e, nel finale, un colpo di poco alto dello stesso senegalese. E ancora Ba a inizio ripresa mette paura a Gerhard Tremmel con un tiro a fil di palo. Ci prova anche Juan Mata , ma il portiere tedesco dello Swansea blocca a terra. Per il Chelsea finisce in vergogna con il rosso a Eden Hazard , che ha la bella pensata di rifilare un calcione a un raccattapalle che perdeva tempo. Ed è solo un grande intervento di Cech su Nathan Dyer a impedire la vittoria dello Swansea. CINQUINA Dura un tempo il match di Premier all’Emirates. Il West Ham passa al 18’ con Jack Collison , l’Arsenal risponde 4 minuti dopo con Lukas Podolski . Sembra la premessa per un secondo tempo equilibrato, invece, i Gunners chiudono la partita con un inizio di ripresa infernale: tra il 2’ e il 12’ vanno in rete due volte Olivier Giroud e una testa Santi Cazorla e Theo Walcott . È 5-1 e notte fonda per il West Ham. COPPA DI LEGA RITORNO SEMIFINALI. MARTEDI’: Aston Villa- Bradford 2-1 (andata 1-3). IERI: Swansea Chelsea 0-0 (and. 2-0). PREMIER LEAGUE RECUPERO. Arsenal-West Ham 5-1 Classifica : Manchester United 56; Manchester City 51; Chelsea 45; Tottenham 41, Everton 38; Arsenal 37; Liverpool, West Bromwich 34; Swansea 33; Stoke 29; Sunderland 28; West Ham 27; Norwich 26; Fulham 25; Southampton 23; Newcastle 21; Aston Villa 20; Reading, Wigan 19; Queens Park Rangers 15
Quella strage di 18 anni fa L’11 maggio 1985 è una data che il calcio inglese non scorderà mai. Così come il Bradford, quel giorno impegnato nel campionato di terza divisione contro il Lincoln, che vide andare a fuoco prima il settore G e poi tutto lo stadio a causa del vento che aiutò le fiamme a propagarsi. Le vittime furono 56 tra i quali anche l’ex presidente Sam Firth che aveva 86 anni, i feriti ben 265. Molti spettatori cercarono di aiutare la polizia ma non c’erano estintori all’interno dell’impianto perché erano stati tolti come misura anti hooligans.
Dal crack a Wembley Bradford tra le stelle ALESSANDRO POGGI
BRADFORD. Fino a qualche tempo fa Bradford era un’anonima cittadina inglese conosciuta da qualcuno soltanto perché era stata eletta capitale ufficiale del curry per due anni consecutivi, un riconoscimento che non sorprende vista l’alta concentrazione di persone di origine indiana che popola questa zona dello Yorkshire. Ora però a far parlare di sé è soprattutto la squadra di calcio, una formazione della League Two, la quarta divisione inglese, capace di eliminare nell’ordine Wigan, Arsenal Un club di e Aston Villa e di qualificarsi per la finale di Coppa di I giocatori del Bradford fanno semidilettanti Lega, ora denominata Capital One Cup, in programma festa dopo aver conquistato la approda in finale di a Wembley il prossimo 24 febbraio. finale in Coppa di Lega Coppa di Lega FAVOLA Chiamare favola l’impresa dei “Bantams”, (Reuters) ovvero polletti, è forse banale, ma non capitava da oltre mezzo secolo che una squadra semi dilettantistica raggiungesse una finale di un’importante competizione calcistica inglese: l’ultima volta era successo al Rochdale, allora in quarta serie, che nel 1962 era stato sconfitto in finale dal Norwich. Ma a quel tempo il trofeo non si giocava ancora in una partita secca a Wembley e alcune delle squadre più blasonate non vi prendevano nemmeno parte. Inoltre non c’era l’enorme divario economico che separava grandi e piccole come oggi. Basti pensare che la squadra che ha eliminato martedì scorso l’Aston Villa (nonostante la sconfitta nella gara di ritorno al Villa Park) è stata costruita con un budget di appena 7.500 sterline, una cifra che, per farci un’idea, corrisponde alla metà di quello che Mario Balotelli paga d’affitto ogni mese per la sua villa nel Cheshire. La rosa è composta soprattutto di giovani di belle speranze delle più disparate nazionalità (c’è pure un rappresentante delle Bermuda) arrivati in prestito o a titolo gratuito, a cui si aggiungono alcuni veterani, come il 35enne Matt Duke , portiere pararigori (il Bradford tra l’altro detiene il record inglese di vittorie consecutive ai penalty, ben 9), ex Hull City in Premier, che nel 2008 aveva sconfitto un cancro ai testicoli. PREMIER E DEBITI Eppure il Bradford City è una squadra che in passato ha assaggiato Dalla 4ª divisione al il calcio che conta. Fondata nel 1903, otto anni più tardi conquistò una Coppa sogno europeo con d’Inghilterra. Poi seguirono degli anni bui e bisognerà aspettare il 1999 per rivedere i una squadra rosso-ambra nella massima serie, la nuova Premier League: nella prima stagione arrivò costata 7.500 una salvezza all’ultimo respiro, in quella successiva la società spese più di quanto sterline. Tra i potesse permettersi sul mercato (arrivarano tra gli altri Dan Petrescu dal Chelsea e giocatori del Benito Carbone dall’Aston Villa) e si ritrovò presto in difficoltà economiche. Proprio passato c’è anche Benny Carbone qualche settimana fa l’ex fantasista di Torino e Inter ricordò come dovette rinunciare ad un ricco quadriennale per non lasciare il suo ex club sul lastrico. I problemi di bilancio si fecero presto sentire, mentre i risultati non arrivavano e così la retrocessione fu inevitabile. LAS VEGAS I guai finanziari continuarono anche negli anni successivi, con il club che - sceso di categoria per altre tre volte - è stato più volte a un passo dal fallimento. I successi in Coppa di Lega hanno però fatto bene alle casse societarie e si prevede che la vendita dei biglietti e dei diritti tv frutterà oltre un milione di sterline. A Wembley - dove i Bantams trionfarono già nei playoff di Seconda Divisione del 1996 - sono attesi 30mila tifosi che ora sognano un posto in Europa, dopo averla sfiorata nel 2000 (sconfitta al terzo turno in Intertoto con lo Zenit San Pietroburgo). Il presidente Mark Lawn ha promesso che investirà parte del denaro per rinforzare la squadra, che ora si trova a metà classifica, per puntare alla promozione. Nel frattempo però, con la neve che ha ricoperto il Nord dell’Inghilterra, concederà ai suoi giocatori un ritiro invernale a Tenerife e a fine stagione ha già annunciato un viaggio premio a Las Vegas. E comunque vada a Wembley per molti si tratterà comunque di una favola.
COPPA D’AFRICA La prodezza di Majoro esalta il Sud Africa Platini e Capo Verde fanno paura al Marocco DURBAN. La Coppa d’Africa ha imboccato la seconda tornata del suo lungo viaggio che la porterà fino alla finale del 10 febbraio a Johannesburg. E i padroni di casa del Sud Africa questo percorso intendono compierlo fino in fondo. La seconda fatica del girone eliminatorio, dopo l’inatteso pareggio del debutto contro il Capo Verde, ha rafforzato questa volontà grazie alla vittoria contro l’Angola al termine di una prova sicura e autoritaria. I Bafana Bafana - il soprannome della squadra che tradotto dalla lingua zulu significa “i nostri ragazzi” - hanno tremato solo sporadicamente e sempre in avvio di tempo, ma il pericolo numero uno Manucho Gonçalves, attualmente ancorato nei bassifondi della classifica con il Reading in Premier League, è stato facilmente DURBAN. Bafana Bafana in dinnescato al punto che il vantaggio l’ha siglato nel primo tempo proprio uno festa dopo il gol di Sanweni dei suoi diretti avversari, il difensore Sanweni che, servito inavvertitamente (Reuters) dal maldestro colpo di testa di Lunguinha, ha piazzato un pregevole diagonale al volo nell’angolino più lontano. Il primo gol del girone A, dopo il doppio 0-0 del turno inaugurale, ha infiammato la tifoseria che era accorsa al Moses Mabhida Stadium per sostenere la squadra di Gordon Igesund, il ct cresciuto proprio a Durban. UN SEGNALE Il Sud Africa ha poi chiuso i conti nella ripresa grazie ad una prodezza di Majoro, abile a liberarsi sulla linea di fondo e battere il portiere avversario con un astuto tocco di precisione. Il raddoppio ha spento definitivamente l’Angola che proprio in avvio di tempo aveva mostrato un atteggiamento più aggressivo. E ora i Bafana Bafana si sentono più sicuri e il loro messaggio alle concorrenti è chiaro in un torneo che raramente li ha visti protagonisti visto che l’ultimo trionfo risale al 1996 e che nelle due edizioni più recenti avevano fallito l’obiettivo della qualificazione. E lo testimonia anche il fatto che la vittoria in Coppa d’Africa mancava dal 2004. Curioso episodio all’inizio del secondo tempo, quando l’arbitro Koman Coulibaly del Mali, ha fatto cominciare il gioco senza rendersi conto che gli angolani in campo erano dieci. Poi, richiamato dalle grida del tecnico degli ospiti Gustavo Ferrin ha fermato il match e permesso l’ingresso in campo dell’angolano che mancava, Djalma Campos. LA SORPRESA Intanto continua a sorprendere la matricola Capo Verde che dopo aver fermato il Sud Africa mette paura per più di un’ora al Marocco. La nazionale guidata da Lucio Antunes, all’esordio assoluto in Coppa d’Africa ma con lo “scampo” eccellente del Camerun stoppato nelle eliminatorie, corre e gioca con personalità dettando i tempi della gara complice anche l’indolenza degli avversari impreziositi dagli “italiani” Benatia e El Hamdaoui. In ombra anche Belhanda, finito nel vortice del mercato, sostituito per disperazione dal ct Taoussi. Ci pensa poco dopo mezzora di gioco Platini a firmare il primo gol, storico, in Coppa d’Africa per il Capo Verde con un elegante tocco a superare il portiere in disperata uscita. Il Marocco è abulico e soffre a centrocampo il dinamismo di Ryan Mendes e Varela, fino a quando il pressing diminuisce e permette a Barrada di sfruttare uno dei pochi corridoi incustoditi per una fuga conclusa con un illuminato assist per il pari di El Arabi. La ripresa da scorbutica si trasforma in frenetica con rapidi capovolgimenti di fronte, ma alla fine il pari congela le aspirazioni di passaggio del turno a entrambe.
in breve Bundesliga record fatturato di 2 miliardi BERLINO. Per la prima volta nella sua storia, la Bundesliga ha superato il tetto di due miliardi di euro di fatturato. Nella stagione 2011-’12 i 18 club della prima divisione tedesca hanno prodotto un giro d’affari di 2,081 miliardi di euro (+7,4% rispetto alla stagione precedente). Si tratta dell’ottavo anno record consecutivo in termini di fatturato. Il guadagno netto delle squadre di Bundesliga è stato pari a 55 milioni, mentre i loro debiti sono saliti da 594 a 623,8 milioni. ARGENTINA con romero e andujar contro la Svezia Alejandro Sabella, ct dell’Argentina, ha chiamato i portieri Romero della Sampdoria e Andujar del Catania per l’amichevole del 6 febbraio con la Svezia a Stoccolma. Nella lista anche i difensori Campagnaro e Fernandez del Napoli. Da segnalare il ritorno di Banega a centrocampo, mentre in attacco co sono Messi, Aguero, Lavezzi e Higuain. URUGUAY, CONTRO LA SPAGNA CON 7 “ITALIANI” Oscar Washington Tabarez, ct, dell’Uruguay, ha convocato 7 giocatori del campionato italiano per l’amichevole con la Spagna del 6 febbraio a Doha. In particolare, ci sono 5 centrocampisti sui 9 chiamati: Gonzalez della Lazio, Pereira e Gargano dell’Inter, Arevalo Rios del Palermo e Perez del Bologna. In difesa c’è Caceres della Juventus, in attacco Cavani del Napoli. EGITTO, TIFOSI DELL’EL AHLY MOBILITATI Dopo il sit in davanti alla Borsa sono proseguite le azioni flash degli ultras dell’El Ahly, i cui supporter vennero massacrati a Port Said lo scorso febbraio e che chiedono giustizia nella sentenza che verrà pronunciata sabato. Centinaia di tifosi hanno prima bloccato una stazione di metropolitana nel centro del Cairo, distendendosi sui binari, e poi occupato una delle sopraelevate che passa a fianco di piazza Tahrir, provocando la completa paralisi del traffico.
IL PROGRAMMA GIRONE A Sud Africa-Capo Verde 0-0, Angola-Marocco 0-0, Sud Africa-Angola 2-0 (pt 30’ Sangweni; st 17’ Majoro), Marocco-Capo Verde 1-1 (pt 36’ Platini/C; st 34’ El Arabi/M). Classifica: Sud Africa 4; Marocco e Capo Verde 2; Angola 1. Prossimo turno: domenica ore 16 Marocco-Sud Africa, ore 19 Capo Verde-Angola GIRONE B Ghana-Congo 2-2 (pt 40’ Badu/G; st 4’ Asamoah/G, 9’ Mabi/C, 24’ rig. Mbokani/C); Mali-Niger 1-0 (st 39’ Keita). Classifica: Mali 3, Ghana e Congo 1, Niger 0. Prossimo turno: oggi ore 16 Ghana-Mali, ore 19 Niger-Congo GIRONE C Zambia-Etiopia 1-1 (pt 48’ Mbesuma/Z; st 20’ Girma/E), Nigeria-Burkina Faso 1-1 (pt 23’ Emenike; st 49’ Traoré). Classifica: Nigeria, Etiopia, Zambia, Burkina Faso 1. Prossimo turno: domani ore 16 Zambia-Nigeria, ore 19 Burkina Faso-Etiopia. GIRONE D Costa d’Avorio-Togo 1-1 (pt 8’ Y. Touré/C, 47’ Ayité/T; st 43’ Gervinho/C), Tunisia-Algeria 1-0 (st 46’ Msakni). Classifica: Costa d’Avorio e Tunisia 3; Togo e Algeria 0. Prossimo turno: sabato ore 16 Costa d’AvorioTunisia, ore 19 Algeria-Togo
SPAGNA Mourinho: no al Psg BARCELLONA. (r.r.) José Mourinho non è attratto dai petroldollari del Paris Saint Germain. L’allenatore del Real Madrid ha, infatti, ribadito che non ha intenzione alcuna di trasferirsi nella capitale francese per prendere il posto di Carletto Ancelotti: «Il Psg ha un grande allenatore e un grande direttore tecnico, che è anche amico mio. Spero che a Carlo e Leonardo vada tutto per il meglio». Non è una novità. Il tecnico portoghese, infatti, ha sempre considerato la Ligue 1 un campionato minore. Il suo vero amore era e rimane la Premier. LA COPPA Stasera il Barcellona si gioca alla Rosaleda il pass per le semifinali della Coppa del Re. Jordi Roura, secondo di Tito Vilanova (che ha scelto di curarsi a New York), parla di «primo match ball della stagione». David Villa torna a disposizione proprio mentre le sirene inglese annunciano un’offerta dell’Arsenal di 12 milioni. Continua, invece, il calvario di Eric Abidal che ha deciso di ricoverarsi tre giorni in ospedale per monitorare la sua evoluzione dopo il trapianto di fegato. COPPA DEL RE RITORNO QUARTI Siviglia-Saragozza (andata 0-0). Valencia-Real Madrid (0-2). OGGI. Ore 20: Betis-Atletico Madrid (and. 0-2). Ore 22: Málaga-Barcellona (2-2).
COPPA DI FRANCIA Lavezzi fa il vice Ibra PARIGI. (s.r.) Sarà l’assenza dei campioni, sarà anche la Coppa di Francia, ma il Parco dei Principi senza il tutto esaurito è una rarità. Ibrahimovic e Motta squalificati, Thiago Silva infortunato, ma il Psg non soffre le assenze, con Lavezzi ottimo vice-Ibra. Da un suo guizzo a destra (8’) nasce il gol di Gameiro. L’unico lampo del Tolosa è letale: Van der Wiel dimentica Tabanou, che di testa pareggia (18’). Nel finale, dopo un errore clamoroso di Sakho (39’, palo da un metro) Gameiro sfiora il gol da fuori area (40’). Nella ripresa entra Menez: prima regala a Pastore la palla del 2-1 (4’) e poi a Lavezzi quella del terzo (23’). Brillante anche Verratti, al rientro. Tra le qualificate stupisce la fatica del St. Etienne, squadra di Ligue 1, che ha superato solo ai rigori (con tempi regolamentari sullo 0-0) il Meaux Academy, squadra della Division d’Honneur, campionato regionale corrispondente al nostro campionato d’Eccellenza. COPPA DI FRANCIA SEDICESIMI MARTEDI’: Fontenay-Troyes 0-5; Sedan-Lorient 0-1; Epinal-Nantes 5-4 dcr; Avenir Lozere-Le Havre 0-3; Vertou-Évian 0-2; Rouen-Marsiglia rinviata. IERI: Nizza-Nancy 2-4 dcr, Montpellier-Sochaux 2-3 dts, Meaux Academy-Saint Étienne 3-5 dcr, Bastia-Brest 1-3, Moulins-Bordeaux 1-2, Paris Saint Germain-Tolosa 3-1. OGGI ore 20.55: Plabennec-Lilla
Modena su Seferovic Ternana: Scozzarella SERGIO BALDINI
MODENA all’attacco: gli emiliani stanno rivoluzionando il reparto offensivo e dopo Piscitella lavorano per altri due colpi in Serie A. Il ritorno di Mazzarani è da tempo un obiettivo e sembra vicino a concretizzarsi: con il benestare del Napoli, cha ha acquistato dall’Udinese la metà del trequartista. Dalla Fiorentina potrebbe invece arrivare in gialloblù Haris Seferovic , ventenne attaccante svizzero di origini bosniache seguito anche dal Torino. Il Modena lo ha richiesto e i rapporti tra i due club sono ottimi. COLPI TERNANA E PADOVA La Ternana ha trovato l’accordo con l’Atalanta per Scozzare lla : il centrocampista passerà in prestito agli umbri, che sono riusciti a battere la concorrenza della Juve Stabia, club in cui Scozzarella aveva giocato nella scorsa stagione. Il Padova è vicinissimo a Hernan Dellafiore : trovato l’accordo sia con il Siena sia con il Parma, comproprietari del cartellino del difensore. Il suo arrivo libererà Feltscher (pure lui di proprietà del Parma), che potrà andare al Grosseto (interessato a Morrone e Pulzetti ). Proprio in casa Grosseto c’è uno dei nodi di questo mercato: Ferdinando Sforzini . Lo Spezia sta facendo di tutto per scioglierlo, ma non arriverà a offrire il milione e mezzo chiesto dal presidente Camilli . «Sforzini è un nostro obiettivo risaputo - ha ammesso ieri il dt Pino Vitale durante la presentazione di Romagnoli - , ma non certo a prezzi fuori mercato». Prezzi che difficilmente qualcuno pagherà: «Altre pretendenti? Credo che a certe cifre ci sia solo lo Spezia». L’Ascoli, ceduto Guarna proprio allo Spezia, pensa a Pigliacelli del Sassuolo e a Nocchi della Juve Stabia, che piace anche al Vicenza (interessato, come il Cesena, pure a Brichetto del Palermo). Se Matteo Scozzarella, 24 anni lasciasse partire Nocchi, però, la Juve Stabia contenderebbe Pigliacelli Haris Seferovic, 20 anni, della proprio all’Ascoli. L’intreccio legato ai portieri si chiude con l’interesse Fiorentina (Liverani) ascolano per Pinsoglio del Vicenza. A proposito di Vicenza, è finalmente arrivato il fax dello Sporting Lisbona: Bojinov sabato sarà in campo. E’ fatta anche per Bellazzini , nonostante il tentato inserimento del Grosseto: al Cittadella va la comproprietà di Minesso . Il Brescia vuole Pesce, Dellafiore verso Padova. Cesena: dopo Coppola anche Dallamano. Vitale: «Lo Spezia cerca Sforzini, ma non ha certe cifre».
VARESE: DURAKOVIC Un portiere lo ha invece preso il Varese (a cui il Crotone ha chiesto Momentè ): il 18enne bosniaco Reuf Durakovic , che arriva in prestito con diritto di riscatto dal Lustenau. Guarda al futuro anche il Sassuolo, che per la prossima stagione ha preso dall’Aprilia il 19enne attaccante portoghese De Pina . Dallamano ha firmato con il Cesena, con cui si stava già allenando. Il Brescia vorrebbe Pesce , ma difficilmente il Novara lo lascerà partire. Gli azzurri sono vicini a Crescenzi , mentre è difficile arrivare a Paolucci : Cocco l’alternativa. La Pro Vercelli pensa allo svincolato Paro , Camilleri verso il ritorno alla Reggina. Obodo è in prova al Livorno. ha collaborato LUCA POZZA © riproduzione riservata
SERIE D L’arbitro Del Toso si sente male sospesa ClodienseBelluno IERI si sono disputati cinque recuperi di gare rinviate per maltempo. Successo casalingo per il Voghera, che mercoledì 30 dovrà affrontare un ulteriore recupero, in trasferta contro il Sant’Angelo. Nel girone C sospesa, per un malore dell’arbitro, Clodiense-Belluno.
GIRONE B Castellana-Montichiari 1-0 MARCATORI: st 38’ Magnini rig. CASTELLANA (4-5-1): Bonizzi 6.5; Borgonovi 6, Bettenzana 6.5, Napolano 6, Mariani 6 (40’ st Dossena ng); Scalco 6.5, Coulibaly 6, Arioli 6.5, Lallo 6 (23’ st Braga ng), Magnini 6.5 (46’ st Graziani ng); Boldini 6. All. Cogliandro 6 MONTICHIARI (4-4-2): Viola 6.5; Coly 6 (40’ st Giron ng), Andriani 6, Anelli 6, Martinelli 6.5; Trajkovic 6, Catalano 6.5, Bani 6 (34’ st Alberti ng), Guglieri 6; Lorenzi 6.5, Fornito 6 (28’ st Zagari ng). All. Torresani 6 ARBITRO: Alfare di Mestre 6 ESPULSI: st 48’ Borgonovi Voghera-F. Perginese 1-0 MARCATORI: pt 20’ Alessandro VOGHERA (4-2-3-1): Gava 5; Guobadia 5 (25’ st Priolo 6), Pollarolo 6, Ronchetti 6, Corteggiano 6; D’Errico 6.5, Capi 6; Coccu 5.5 (14’ st Micheloni 5), Buonocunto 6.5 (42’ st Orlandini ng), Alessandro 7; De Angelis 5.5. All. Cotroneo 6 F. PERGINESE (4-3-3): Chimini 6; Lleshi 6 (26’ st Micheli 5.5), Ischia 6, Tobanelli 6, Crinelli 6 (42’ st Badessa ng); Gennara 5.5, F. Bazzanella 5.5, M. Bazzanella 6 (17’ st Panizza 5); Donati 6, Mammetti 6.5, Marchione 6. All. Cortese 6 ARBITRO: Andreini di Forlì 6 CLASSIFICA: Pontisola 48; Pergolettese 45; Caronnese 44; Olginatese, Voghera 41; Lecco (-3) 38; Castellana 37; Montichiari 33; Caravaggio, Mapellobonate 31; Seregno 29; Alzano, Aurora Seriate 28; Darfo Boario (-1) 27; Pro Sesto, St Georgen 21; F. Perginese 20; Mezzocorona, Sant’Angelo 13; Trento (-1) 11 GIRONE C Clodiense-Belluno sospesa (sospesa al 3’ st sullo 0-0 per un malore dell’arbitro) CLODIENSE (4-4-2): Ziliotto; Barzan, Niero, Boscolo, Busatto; Ponce, Berto, Bellemo, Malagò; Olivieri,Lella, Cacurio. All. Vittadello BELLUNO (4-4-2): Rossetto; Brichese, Acka, Brustolon, Mosca; Pedtji, Sommacal, Masoch, Padovan; Corbanese, Radrezza. All. Raschi ARBITRO: Del Toso di Maniago Delta Porto Tolle-Trissino 1-1 MARCATORI: pt 36’ Borriero aut., 39’ Trinchieri DELTA PORTO TOLLE (4-2-4): Del Bino 6; Politti 6, Dall’Ara 6, Stocco 6, Maiese 6 (37’ st Giolo ng); Pettarin 6.5, Boscolo Papo 6.5; Conti 6 (10’ st Albertini 6), Zanardo 6.5, Marangon 6.5, Gherardi 6.5. All. Zuccarin 6 TRISSINO (4-4-2): Vivian 6; Masiero 5.5 (1’ st Vallarsa 6), Pavan 6, Chessa 6, Fabris 6; Sevegnini 6 (47’ st Pavesi ng), Borriero 5.5, Roverato 6, Chiarello 6.5; Trinchieri 7 (1’ st Marchetti 6), Malacarne 6.5. All. Renica 6 ARBITRO: Montanari di Ancona 6 CLASSIFICA: Sambonifacese 47; V. Vecomp Vr 45; Porto Tolle 44; Pordenone 42; Real Vicenza 41; Sandonà 38; Sacilese 35; Tamai 33; Clodiense 32; Belluno, Este, Trissino 31; Montebelluna 30; Legnago 29; Giorgione 28; S. Paolo Pd 27; Cerea 20; Sanvitese 15; Kras Repen, U. Quinto 9
GIRONE I Cavese-Ribera 1-0 MARCATORI: st 21’ De Rosa PRO CAVESE (4-4-2): D’Antuono 6.5; Magliano 6.5 (32’ pt De Caro 5.5), Manzi 6, Esposito 6, Renna 5.5; D’Andrea 6.5, Temponi 6 (12’ st Rinaldi 6), Zolfo 6, Varriale 6 (20’ st Ercolano 5.5); Incoronato 6.5, De Rosa 7. All. Chietti 6.5 RIBERA (4-4-2): Infantino 6; Calvaruso 6.5, Lombardo 5.5, Matinella 6, Licata 6; Platania 5.5, Scarpitta 6 (18’ st Casisa 5.5), Palazzo 5.5 (23’ st Erbini 6), Cusumano 6.5 (12’ st Montalbano 5.5); Pollina 6, Cortese 5.5. All. Bucculeri 5.5 ARBITRO: Fracassi di Campobasso 6 CLASSIFICA: Acr Messina 47; Cosenza 41; Gelbison 35; C. Messina 34; Savoia 33; C. Montalto, Ribera 31; Licata 30; C. Normanno, Ragusa 29; Vibonese 27; Agropoli, Palazzolo, Sambiase 23; Cavese 21; Acireale 12; Noto (-3) 11; Nissa (-1) 7
Prima Divisione ferma ma sabato 4 recuperi 1ª DIVISIONE: recuperi GIRONE A (sabato ore 14.30): Cuneo-Reggiana, Lumezzane-Tritium, San Marino-FeralpiSalò. Classifica: Trapani 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella, Alto Adige 30; Pavia 29; San Marino 28; Lumezzane 26; Cuneo 23; Cremonese (-1) 22; Feralpisalò 21; Como (-1), Portogruaro (-1) 20; Reggiana 18; AlbinoLeffe (-10) 16; Tritium 9; Treviso (-1) 8 GIRONE B (sabato ore 14.30): Nocerina-Prato. Classifica: Latina (-1) 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Nocerina, Pisa, Perugia (-1) 27; Paganese, Prato 25; Benevento, Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12 2ª DIVISIONE: 21ª giornata GIRONE A (domenica ore 14.30): Casale-Venezia, Castiglione-Bassano, Fano-Bellaria (sabato 14.30), ForlìGiacomense, Monza-Savona (lunedì 20.45), Pro Patria-Milazzo (14), Renate-Mantova, SantarcangeloAlessandria, VdA-Rimini. Classifica: Castiglione 42; Savona 40; Pro Patria 38; Bassano 33; Renate 32; Alessandria, Mantova 31; Venezia, Forlì (-1) 28; Monza (-6) 26; VdA (-1), Bellaria 21; Santarcangelo 19; Giacomense 18; Rimini 16; Casale (-5) 15; Fano (-1) 14; Milazzo 8 GIRONE B (domenica ore 14.30): Aprilia-Hinterreggio, Borgo a Buggiano-Teramo Campobasso-Chieti, FondiL’Aquila, Gavorrano-Aversa, Martina-Lamezia, Melfi-Poggibonsi, Pontedera-Foligno, Salernitana-Arzanese. Classifica: Salernitana 46; Pontedera 36; Aprilia 34; Poggibonsi 32; L’Aquila, Teramo, Chieti (-1) 31; Martina, Arzanese 27; Vigor Lamezia, Foligno, Gavorrano 26; Borgo a Buggiano 24; Melfi 21; Hinterreggio 20; Campobasso (-2) 16; Aversa 15; Fondi 12
Perugia: Giani e Jefferson Il Gubbio vuole Di Piazza GUIDO FERRARO
Non solo le punte protagoniste del mercato di Lega Pro. Il Perugia prende il difensore Nicolas Giani dal Vicenza e fa rientrare Oliveira Jefferson all’Udinese. La Feralpisalò fa suo l’attaccante Mattia Montini del Benevento dove sono in partenza Cristian Altinier e Domenico Germinale ma non andranno al Gubbio che, insiste per Matteo Di Piazza della Pro Vercelli e intanto tenta di piazzare Francesco Pambianchi al Lugano e prova per Alessio Viola della Reggina, possibile alternativa Marco Giovio del Grosseto che è nel mirino del Catanzaro. Calabresi che hanno preso il centrocampista Carlo De Risio del Benevento. Il Latina tratta le cessioni del difensore Vincenzo Casale, del centrocampista Andrea Giacomini e della punta Alessandro Tulli con Melfi e Fondi. Al Gavorrano l’interno Luigi Viola dall’Aversa Normanna. Al Fano il centrocampista Federico Sevieri dal Lumezzane. Oggi a Reggio Emilia si disputano le finali del 33° Quadrangolare della Lega Pro. Alle ore 10.30 per il 3°posto: Seconda Div. gir. A-Seconda Div. gir. B. Ore 14.30 finale 1°posto: Prima Div. gir. A-Prima Div. gir. B. SERIE D Allo Sporting Terni il difensore Daniele Materazzo ex Savona e Montichiari. Al Legnago l’esterno Denis Emiliano dalla Pro Sesto. All’Ancona il difensore Nicolò Amoruso dall’Inter e l’esterno Cristian Alberto Bianchi dalla Sampdoria. (OPTA)
LEGA PRO Montervino: 2 anni di Daspo CASERTA. Dopo la dura reprimenda espressa lunedì dal Viminale attraverso l’Osservatorio per le manifestazioni sportive, è arrivato oggi il Daspo della durata di due anni per Francesco Montervino , giocatore della Salernitana che domenica. Il difensore, nel corso della gara di Lega Pro, secondo l’accusa, dopo aver realizzato il gol del vantaggio ha esultato con frasi offensive e sputi verso i tifosi dell’Aversa: una condotta ritenuta la miccia dei disordini tra le opposte tifoserie avvenuti durante Il difensore l’intervallo che ha portato al ferimento di 3 carabinieri e salernitano punito alla denuncia di 12 supporter (8 della Salernitana, 4 per la provocatoria dell’Aversa Normanna, ndr). Il provvedimento, che si esultanza che aggiunge alle sei giornate di squalifica inflitte dal aveva acceso gli giudice sportivo, è stato emesso nella tarda serata di scontri ad Aversa ieri dal Questore di Caserta Giuseppe Gualtieri sulla base dell’informativa redatta dal funzionario della Divisione Anticrimine Bruno Mandato . ESPULSO Montervino, che si è difeso dicendo di non aver insultato nessuno, è stato autorizzato ad allenarsi e a giocare con la propria squadra, al fine di non compromettere il suo diritto al lavoro, ma per due anni non potrà assistere ad altre manifestazioni sportive, comprese le gare della Salernitana in caso di squalifica o di indisponibilità. Decisive le relazioni redatte dal funzionario di polizia e dagli ispettori dell’ufficio indagini della Figc presenti domenica allo stadio di Aversa. Il “fattaccio” è avvenuto a dieci minuti dalla fine del primo tempo, quando Montervino ha realizzato il gol dell’1-0 per i salernitani; il centrocampista ex Napoli (espulso poi nella ripresa, ndr) si è diretto esultando in maniera provocatoria verso le gradinate occupate dai fan locali. L’episodio ha surriscaldato gli animi e così, tra il primo ed il secondo tempo, le due tifoserie hanno tentato di scontrarsi ma sono state separate da un cordone di circa 40 agenti, finendo per lanciarsi di tutto, dalle pietre ai seggiolini. Nell’ottobre scorso, un altro giocatore della Salernitana, l’attaccante Ciro Ginestra , ricevette un Daspo di un anno dal questore di Catanzaro per aver colpito con una testata una atleta del Vigor Lamezia al termine del match giocato in Calabria.
«Ora un’altra promozione» ALICE PELLEGRINI
VARESE. Sabato il debutto stagionale, dopo tre giorni la conquista - con merito - dell’etichetta di uomo decisivo nel derby col Brescia. Per Nnamdi Oduamadi, esterno d’attacco del Varese, sembra che tutto accada in fretta. Ma in realtà di pazienza ne ha avuta abbastanza: a luglio, dopo aver preferito i biancorossi alla Juve Stabia, la lesione del quadricipite con interessamento del tendine e l’operazione in Finlandia lo hanno ODUAMADI «In A costretto a lunghi e difficili mesi di assenza e di col Varese come col fisioterapia. Martedì, finalmente, l’occasione. Quella Toro. Poi il Milan» giusta. Quella da non lasciarsi scappare. Quella che non si è lasciato scappare. Oduamadi, contro il Brescia è entrato nella ripresa con il Varese sotto di una rete e ha ribaltato la situazione. Più ritmo, più occasioni e il gol del 3-2 allo scadere. Non è proprio da tutti... «Sono felicissimo. Per la squadra, perché i tre punti conquistati in questo modo valgono oro: ci danno ancor più consapevolezza dei nostri mezzi e soprattutto sono preziosissimi per la classifica. E poi sono felice per me. Aspettavo da tanto questo momento: i miei compagni lo sapevano bene. E lo Nnamdi Oduamadi, 22 anni, sapeva anche il pubblico». cresciuto nella Primavera del Che ha saputo come farsi sentire. Milan (LaPresse) «I tifosi mi hanno festeggiato a lungo: è stato emozionante». Invece la sua dedica a chi va? «A tante persone, ma a una in particolare». Sarebbe? «Il team manager biancorosso Silvio Papini. Nei momenti più complicati mi ha sostenuto e incoraggiato. Sempre». Quanto è faticoso essere costretto a rimanere fuori per tanto tempo? «E’ difficile. Anzi, difficilissimo. Sei mesi sono tanti: sembrano interminabili. Guardare i compagni in campo e non poter essere lì con loro fa veramente male. Per fortuna il peggio è passato: adesso, anche Star fuori sei mesi è se non sono ancora al 100% della forma, sto bene, voglio far vedere quanto valgo. E con stato durissimo. Il più continuità ci riuscirò». gol contro il Ora che è tornato a disposizione di Castori, dove può e dove vuole arrivare Brescia? Un Oduamadi? momento che «Di sicuro ai playoff con il Varese. E poi chissà». aspettavo da tanto Magari tornare al Milan? tempo. Lo dedico a Papini, il nostro «( ride ) Non vedo l’ora. Nel 2009 ero impegnato con la nazionale Under 17 nigeriana team manager quando, inaspettatamente, sono stato chiamato per un provino al Milan: tutto è andato per il verso giusto». Con Mattia De Sciglio in rossonero avete vinto la Coppa Italia Primavera nel 2010. «Eravamo un bel gruppo. L’ambiente era l’ideale per crescere e credo di averlo saputo sfruttare al meglio. L’unico peccato è aver giocato poco con la prima squadra». Già, nella stagione successiva, in serie A, il debutto nel finale di partita contro il Catania è coinciso anche con l’unica presenza. «Per ora. Ma mai dire mai». Però poi è approdato a Torino sponda granata. «Il Toro è un grande club. E Torino una bellissima città dove i tifosi mi amano». Per il gol al debutto contro l’Ascoli o per quello firmato nel giorno della promozione col Modena? «Per entrambi e non solo. Ho lavorato tanto per lasciare il segno e ne sono orgoglioso. E’ stata un’esperienza importante, che non dimenticherò. Ma ora voglio essere prezioso per il Varese. E conquistarmi un’altra volta la A».
Squalificato Troest MILANO. Squalificati Troest del Varese e De Maio del Brescia. Sono questi i provvedimenti piĂš importanti presi dal giudice sportivo dopo il recupero di martedĂŹ. I due giocatori salteranno la trasferta del Brescia a Castellammare di Stabia e la partita casalinga del Varese contro la Lanciano.
La Lotus sceglie il lancio on line PROSEGUE la tendenza “minimalista” imboccata dalle squadre di Formula 1 per quanto riguarda le cerimonie di lancio delle nuove auto. Un team di primo piano come la Mercedes ha scelto il circuito di Jerez e il giorno che precede la sessione inaugurale di test. La Lotus “stringe” ancora di più: l’auto si vedrà solo su YouTube (sul canale ufficiale dfella squadra). Il tutto avverrà lunedì prossimo nella sede di Enstone, ad un orario un po’ insolito: le 19,15. OGGI KUBIKA Sarà oggi il giorno dell’atteso debutto di Robert Kubica al volante di una Mercedes per il difficile campionato tedesco del Dtm. La pista è quella di Valencia. «Sono molto impaziente - ha spiegato - e non vedo l’ora di cominciare. Ma non voglio parlare di futuro».
Nuove gomme, più show OTTAVIO DAVIDDI MILANO. L’Italia è in recessione e, secondo molti, anche un Paese in declino. Ma è difficile crederlo se si visitano i laboratori Pirelli della Bicocca, a Milano, un concentrato di tecnologia, di scienza applicata, di reparti sperimentali. Ed è in questa cornice che la Casa italiana ha presentato ieri il nuovo programma sportivo 2013. Gli pneumatici, si dirà, sono uguali per tutti e in fondo sembrano ininfluenti. «Le gomme? - recita una celebre La Pirelli presenta la battuta tra i piloti -. Sono tonde e nere». In realtà hanno stagione 2013: un peso elevatissimo nella prestazione e nel risultato rivoluzione tecnica e finale, nessuna auto (per tanto che sia “geniale” o mescole studiate a costosa nella realizzazione) arriva molto lontano se non Torino è adeguatamente “gommata”. SOLI «Essere da soli o competere con altri - spiega il presidente della Pirelli, Tronchetti Provera - per noi è uguale. Siamo presenti in tante competizioni nel mondo, in circa metà di esse dobbiamo vedercela con MILANO. Jean Alesi e dei concorrenti diretti e ci va benissimo. Nelle altre, tra cui la Formula 1, siamo Tronchetti Provera scoprono da soli. E continuiamo crederci. Ovviamente c’è un limite nei costi, ma le gomme 2013 abbiamo sempre accettato tutte le sfide. Pronti, dunque, anche ad affrontare il confronto con altri fornitori». SETTIMO Le gomme per la Formula 1 sono prodotte in Turchia, ma la mescola - la parte pregiata, per dirla in termini colloquiali - viene realizzata a Torino, nello stabilimento di Settimo. Dove, a parte la produzione, ci sono altri tecnici super specializzati che interagiscono con quelli di Milano. PROFILO Le gomme di quest’anno sono molto diverse da quelle dell’anno scorso. Cambiano strutture e mescole, cambia il profilo (vuole dire che le turbolenze saranno diverse e quindi richiederanno studi particolari in galleria del vento). Soprattutto cambia quel che serve per avere più spettacolo. Le mescole saranno complessivamente ammorbidite, tanto che la nuova “dura” avrà lo stesso grado di Pneumatici mescola delle “morbide” dello scorso anno (e in più abbandonerà la colorazione argento “ammorbiditi” (più sulla spalla, difficile da vedere in televisione, a favore di una arancione più evidente). Ci si sorpassi) e che si aspetta un degrado termico più veloce e prestazioni migliori di circa mezzo secondo al consumano prima (più pit stop): così si giro. In questo modo - a parte una maggiore differenza tra le mescole - le squadre saranno costrette tutte quante a effettuare almeno due soste. E in ogni caso ci sarà più torna a gare prestazione in uscita di curva, nella frenata-accelerazione, nella “transizione”. Ma in imprevedibili termini interessanti per gli spettatori, tutto questo cosa vuole dire? AGRESSIVO Vuole dire che saranno favoriti quei piloti che hanno uno stile di guida aggressivo, come Alonso o Hamilton . Ma anche quelli che guidano “alla Schumacher ” (quello dei tempi d’oro), ossia frenando “dentro” la curva (come Massa ). Ma - è chiaro - bisognerà aspettare i test e magari qualche gara prima che i piloti capiscano esattamente come devono trattare queste gomme. Però dovrebbe esserci più spettacolo in pista, più spazio per le strategie, meno standardizzazione (come si è visto invece quest’anno). Alonso su Twitter minimizza («Credo che saranno simili alle gomme 2012»), ma probabilmente “gioca” un po’. Le PZero edizione 2013 saranno molto diverse e la risposta in pista anche. «Le squadre - conclude Tronchetti Provera - ci hanno chiesto di cambiare qualcosa per rendere le gare più belle». «Scordatevi - ha concluso Paul Hembery , direttore del programma - che possa esserci un vincitore diverso a ogni gara, com’è accaduto lo scorso anno». © riproduzione riservata
IL PARERE ECCELLENTE Alesi non ha dubbi «Favorito Alonso» MILANO JEAN Alesi torna in pista. Non per correre (ha deciso recentemente il definitivo ritiro), ma come “ambasciatore” della Pirelli. In più resta un attento osservatore del mondo delle corse. «Qualsiasi cambiamento sulla costruzione delle gomme si avverte subito in termini di “handling”, cioè influisce sulla guida e sullo stile.Con questi nuovi pneumatici penso che saranno favoriti quei piloti che hanno un atteggiamento più aggressivo. Penso soprattutto ad Alonso e Hamilton». Si aspetta un campionato molto diverso da quello dell’anno scorso? «Premesso che quello del 2012 è stato combattuto e divertente, penso che all’inizio si vedranno valori simili a quelli degli ultimi mesi». Crede che i piloti saranno contenti? O sarà un passo avanti solo per il pubblico? «I cambiamenti sono stati apportati dopo due anni di esperienza. Credo che i piloti si troveranno bene e si divertiranno». Lei ricorda i suoi tempi in Formula 1 con le gomme Pirelli? «Allora c’era più spazio per l’invenzione, quelle gomme Pirelli erano eccezionali, specie in qualifica. Ma ora i tempi sono diversi, c’è una maggiore standardizzazione. Però il pilota conta sempre e anche molto». Quanto pesa la gomma nelle gare di oggi? «Se dicessi che l’auto l’accessorio della gomma sarei un po’ esagerato... Ma, certo, gli pneumatici restano molto importanti, direi decisivi». O.D. © riproduzione riservata
Sara&Roby la squadra più bella PIERO VALESIO
LA PIU’ bella squadra di cui l’intero sport italiano possa oggi farsi vanto. Non esiste definizione migliore per Sara Errani & Roberta Vinci che sono ad un passo (quarta finale negli ultimi 5 Slam) dalla conquista del terzo titolo dello Slam di doppio della loro carriera che sarebbe pure il secondo di fila e il primo australiano. Dalle nostre parti non c’è mai stata nessuna come loro. A ben vedere, e in questo caso il successo in semifinale, molto comodo, contro Makarova e Vesnina c’entra poco, il loro pregio più importante è di essere diventate un simbolo perfetto. Di come si diventa Errani e Vinci sono squadra. in finale: nessuna INSIEME Sara&Roberta non solo si completano alla formazione dello perfezione sul campo: l’una solidissima da fondo, Roberta Vinci, 29 anni, e Sara sport italiano tatticamente smagatissima e dotata di buona mano a Errani, 25; la coppia d’oro del entusiasma di più. volo quando è in condizioni diciamo più comode: l’altra tennis femminile italiano. Le E il duo Bolelligeniale, dotata di una volèe naturale che è una musica due atlete hanno raggiunto per Fognini, che ha passato i quarti, e capace di mettere a segno, come è successo contro il 2° anno consecutivo la finale lavora per imitarle le Williams, il colpo di genio al momento giusto. Non di Melbourne: nel 2011 furono giocano da singolariste ma praticano davvero la nobile sconfitte dalla Kuznetsova con arte del doppio. E soprattutto hanno creato fra loro dinamiche di coppia che la Zvonareva Fabio Fognini e Simone Bolelli: è l’ora del funzionano perfettamente nella gestione delle arrabbiature, degli errori altrui, sorriso (Ansa) delle incomprensioni. Non è che non litigano: ma elaborano in fretta le sensazioni negative e pensano al punto dopo. Pensate a quanto successe a New York qualche mese fa: dopo il derby sorellicida nei quarti Roberta è scesa in campo in doppio al fianco della sua giustiziera avendo già girato pagina. Una squadra, appunto. BRAVI Ma ci vogliamo concentrare con la dovuta determinazione sui maschietti? Pure loro hanno creato una squadra e l’intesa funziona. Loro che già una volta hanno assaporato il profumo di una semifinale Slam (allo Us Open due anni fa) sono Fabio Fognini e Simone Bolelli . Un doppio che sta migliorando, sta diventando un doppio vero anche se con qualche pausa in più dovuta anche ai temperamenti dei due giocatori nostrani. Dopo aver superato un altro doppio vero ( Bhupati - Nestor ) hanno avuto la meglio sui colombiani Cabal e Farah e quando leggerete questo articolo avranno già disputato «la» loro partita contro i gemelli Bryan , ovvero con i migliori interpreti del doppio della nostra era. In uno sport individuale e che induce all’individualismo come il tennis costruire un doppio vero non è impresa facile: nel caso di Simone e Fabio auspichiamo che questi risultati li spronino a elevare il livello delle loro singole carriere. In ultimo un doveroso pensiero a Serena Williams che è stata sconfitta dalla baby connazionale Sloane Stephens . Un cambio della guardia? Presto per dirlo: ma quando senti Serena dire che «l’ha resa felice» scagliare a terra la racchetta ti viene il sospetto che anche l’acciaio delle corazzate ogni tanto s’incrini. E la Stephens ce la ritroveremo contro a Rimini in Fed Cup: occhio ragazze. © riproduzione riservata
Torino, dove si fa la storia
TORINO. Guardate quanto era giovane Corrado Barazzutti . L’anno era il 1973 e Corrado stava giocando un match di Davis. Era a Torino, allo Sporting di Corso Agnelli. Proviamo a realizzare un’operazione simile a quella che lo scrittore spagnolo Javier Cercas ha messo in essere nel suo splendido «Anatomia di un istante»: fissare un’immagine, un fotogramma, e concentrarsi non tanto su ciò che si vede quanto su ciò che invece non si vede, che sta al di là dei contorni della fotografia. Contro chi sta giocando Barazzutti? La partita era Italia-Spagna, un secondo turno. Dall’altra parte della rete forse c’è Manolo Santana , o forse Josè Higueras che in quell’anno non era ancora il barbudo che sarebbe diventato dopo. Era una giornata di sole, probabilmente, a giudicare dall’ombra poco allungata, si era intorno all’ora di pranzo. diciamo che Corrado era appena entrato in campo contro Santana nel primo incontro dal confronto. Era ancora fresco, la capigliatura non La prossima era ancora appesantita dal sudore. Attorno a lui i mattoni rossi del Centrale che se ci settimana Italiaandate oggi o domani li troverete ancora così. Era lo stesso campo su cui, dodici anni Croazia di Davis al prima, Nicola Pietrangeli , nell’unico anno in cui gli Internazionali d’Italia giocarono extra Palavela oppidum nel senso che non si disputarono a Roma ma bensì a Torino, aveva preso a pallate Rod Laver . POSTURA Guardate l’impugnatura classica con cui stringe la Slazenger di legno. La sua postura di terraiolo purissimo con la gamba destra, sul rovescio, che scivola con la punta del piede rivolta verso l’esterno e la gamba destra che si piega ad angolo retto per colpire la pallina bianca. Che Torino c’era attorno a quel campo? Forse c’era Boniperti che da quello che il vulgo ha sempre essere ritenuto essere il suo nido dell’aquila distante poche centinaia di metri da quel campo, dove si rintanava dopo aver visto i primi tempi delle partite della Juve, guardava dal balcone verso il campo. Chissà quante 128, quante 124, quante 125, quante 500 percorrevano le strade attorno al Circolo. Torino era una città pienamente azienda, che seguiva i ritmi della fabbrica. Se volete capire cos’era Torino ad agosto andate e rivedervi la sequenza finale della «Donna della Domenica» di Comencini tratto dal capolavoro di Fruttero e Lucentini : quando la fabbrica chiudeva, anche la città tirava giù la saracinesca. LEADER Quell’anno Barazza era il leader dell’Italia del Davis. E il suo nome manco era presente nella classifiche ufficiali. Era successo che come protesta per la squalifica di Nikki Pilic , che si era rifiutato di giocare la Davis per la Jugoslavia, l’associazione dei giocatori (la neonata Atp) decise di boicottare Wimbledon. Panatta e Bertolucci aderirono alla protesta e incorsero nell’inibizione inflitta loro dalla Federazione italiana, di giocare la
Davis per un anno. Allora non era molto pensabile che fosse un giocatore a chiedere di non giocare in Davis. Altri tempi. Dunque per l’Italia giocarono Barazzutti e Tonino Zugarelli . E il giovane virgulto che vedete qui a fianco vinse entrambi i singolari. Il mito di Barazzutti davisman nacque a Torino, in quei giorni. STORIA Corrado non tornerà su quel campo la settimana prossima. E se lo farà sarà in forma strettamente privata dato per qualche misterioso motivo la squadra azzurra di Davis di cui oggi lui è capitano non si allenerà allo Sporting ma altrove. La Davis tornerà a Torino a distanza di 32 anni, dato che si palesò per l’ultima volta nell’80 quando l’Italia affrontò la Svizzera. E anche in quel caso Barazzutti c’era affiancato stavolta dai sodali Bertolucci a Panatta. Si giocò contro la Svizzera al Circolo Monviso. E quella era un Torino già in fase di trasformazione, la città-azienda stava iniziando a interrogarsi se diventare qualcos’altro. L’Italia vinse facile e si avviò verso la celebre finale di Praga contro la Cecoslovacchia, quella con Panatta che scuote la sedia dell’arbitro. L’Italia capitanata da Barazza trova oggi una Torino che sta attaccata con le unghie e i denti a ciò che resta di quell’azienda che una volta coincideva con la città: giocherà al Palavela di Gae Aulenti , una delle cattedrali sportive della città, un simbolo della sua vocazione sportivo-turistica culturale. Per la prima volta da tempo affronterà un primo turno del World Group in casa contro un avversario. la Croazia, che può battere. Per poi affrontare la Spagna in casa nel turno successivo. Torino è un luogo dove la storia arriva un attimo prima rispetto al resto d’Italia: da dove, se non da qui, la storia del tennis azzurro maschile la prossima settimana potrebbe svoltare verso l’alto? P.VAL. © riproduzione riservata
Seppi sicuro «Pronostico aperto» «NON solo non partiamo battuti: ma le possibilità di passare il turno saranno 50 e 50». Andreas Seppi, il numero 1 azzurro, sta tornando dall’Australia dove ha sfiorato i quarti di finale ed è già pienamente concentrato su Italia-Croazia. Proprio la prestazione australiana di Andreas può indurre ad una certa dose di ottimismo. Da lui si possono ragionevolmente aspettare due punti: Cilic l’ha appena battuto sul veloce e Dodig è giocatore ampiamente alla sua portata. E il doppio? Sarà un incontro sul cui esito mai come in questo momento si può sperare visto che Barazzutti potrà schierare Bolelli e Fognini freschi di semifinale all’Australian Open mentre il coach croato presumibilmente punterà su Dodig-Pavic che non sono esattamente McEnroe e Fleming. Di certezze non ce ne sono, certo. Anzi una c’è: Seppi è migliorato parecchio rispetto a tutto il suo passato e trascinare l’Italia ad un supermatch (casalingo) contro la Spagna rappresenterebbe per lui una perla della sua carriera. P.VAL. © riproduzione riservata
Andreas Seppi, 28 anni
Una città in cerca di futuro CI SONO appuntamenti che, talvolta, segnano un’epoca per il luogo che li ospitano. Pensate a cosa sono state le Olimpiadi per Torino, almeno sul piano dell’immagine visto che su quelle dei conti, invece, le cose sono andate un po’ diversamente. Come più o meno in ogni luogo (salvo forse Barcellona) dove sono stati organizzati i Giochi. Torino sarà nel 2015 Capitale Europea dello Sport e il match di Davis fra Italia e Croazia della prossima settimana sarà in sostanza un antipasto di quell’evento. Essere Capitale di qualcosa può voler dire qualcosa oppure nulla. Nella fattispecie potrebbe, anzi dovrebbe, voler dire molto. Torino è in una fase delicatissima della sua storia cui la definizione «già e non ancora» calza alla perfezione. Il timore sul futuro cittadino della Fiat è sempre presente e riaffiora con forza ad ogni piè sospinto. L’effetto Olimpiadi è stato un punto di svolta ma è un ricordo più o meno come i due edifici a forma di giandujotto che hanno occupato Piazza Solferino per anni. E’ bello e anche doveroso pensare che il match di Davis della prossima settimana non sia solo un incontro di tennis ma un passo verso il futuro della città che ospita quell’incontro. P.VAL. © riproduzione riservata
L’Italia festeggia la Storia GUIDO ALESSANDRINI
COSA sarà mai quel cappelluccio striminzito, quel cencio che sembra quasi rubato ai bimbi della scuola d’infanzia, di cui tanto parlano i rugbysti (dopo di loro: quasi tutti gli sport di squadra al mondo lo usano o come minimo ne parlano). Quelli della palla ovale lo chiamano “cap”, termine anche metaforico ma soprattutto fisico, concreto, reale. Marca la presenza nella squadra nazionale: uno per ogni presenza. E ha un valore e un significato altissimo. Cap sta appunto per berretto e ovviamente hanno All’Olimpico match provveduto le Unions (le quattro britanniche, quasi un d’esordio con la secolo e mezzo fa) a inventarne forma e utilizzo. Chi ha Francia alla l’occasione di fare un salto a Twickenham, la “casa del presenza di tutti gli rugby inglese, oltre a foto, coppe e oggetti di ogni ex azzurri genere vede i primi “cap”. Stinti, sgualciti e spesso malridotti ma gloriosi. Sono il simbolo di una presenza e di un’appartenenza. UFFICIALMENTE In Italia esisteva il concetto ma - fino a pochi mesi fa mancava l’oggetto. Ovvero: Alessandro Troncon non ha mai ricevuto, materialmente, nemmeno uno dei 101 caps (record italiano assoluto) di cui può far giusto vanto. I primi, ufficiali, autentici, azzurri e di stoffa bordata in oro, da posare sulla testa, sono stati pensati, fabbricati e consegnati soltanto nel giugno del 2012 alla vigilia del tour che la nazionale ha affrontato in America. Insomma, poche decine. Per adesso. ALLEVI NUMERO UNO Ma ora la FIR, la Federazione del nostro rugby, ha Marco Bollesan, storico deciso di colmare una lacuna effettivamente importante. Bell’idea. Giusta. capitano azzurro dagli Anni 60 Anzi, le idee sono state due e verranno concretizzate in un colpo solo. Il (Liverani) Massimo Giovanelli, prossimo 3 febbraio, che per la nazionale azzurra è la data d’inizio del Sei faro della Nazionale al debutto Nazioni numero 14, a tutti gli azzurri della storia verranno consegnati i caps. nel Sei Nazioni (Ansa) La lista completa è un tantino abbondante perchè per il momento arriva al totale di 628. L’ultimo è Francesco Minto, la giovane seconda linea che ha debuttato contro gli All Blacks lo scorso 17 novembre. Il numero 1 è Enrico Allevi , seconda linea, seguito da tutto il resto La federazione della squadra che esordì in campo internazionale a Barcellona, contro gli spagnoli, il 20 consegnerà i Caps, maggio del 1929. Altri tempi, con i 18 giocatori ben sostenuti dalla strana famiglia Vinci, ufficiali dal giugno azionista di maggioranza di quella spedizione con quattro fratelli in azione (Eugenio nato a scorso, a tutti i Santo Domingo, Paolo e Francesco a New York e Pietro, centro appena diciassettenne, giocatori azzurri. nato stranamente a Briey, in Lorena). Cerimonia al Coni, LISTA DI 628 Da allora fino a oggi, la lista di 628 nomi racchiude un universo di storie, saluto in campo vicende, coraggio, passioni e stravaganze. Insomma, tutta la storia del nostro rugby e anche di quell’Italia che ha scelto il rugby come filosofia di vita. E così è riduttivo ridurre Maci Battaglini a un banale numero 88 o sintetizzare Marco Bollesan e i suoi 47 caps (moltissimi, per l’epoca, parlando di un gigante che ha dettato un paio delle svolte fondamentali del nostro rugby moderno: prima come capitano e poi come ct azzurro ai primi Mondiali) con il 194. Massimo Giovanelli, il capitano della nazionale entrata nel Sei Nazioni e in campo anche nel debutto vincente con la Scozia, è il 423 e il primo dei suoi 60 caps è del 30 settembre 1989. ALLO STADIO Ovviamente, è impossibile consegnare a tutti il prezioso “oggetto”. I primi avrebbe oltre 110 anni a testa e molti altri hanno lasciato questa terra da molto tempo. Ma verranno cercati. Loro oppure le loro famiglie, i figli, i nipoti. Per il 3 febbraio se ne prevedono almeno 300 e già sarebbe un bel risultato. Al mattino ci sarà la cerimonia di consegna nel Salone d’Onore del Coni. Al pomeriggio saranno chiamati ai bordi del campo, per gli inni, prima di Italia-Francia. Ci sarà commozione, memoria, ricordi e onore così come è inteso da chi rimane rugbysta (e in questo caso azzurro) finchè vive. Giusto farlo. Tutti e 628 lo meritano.
TUTTONOTIZIE Slittino, Zoeggeler «Niente Mondiali» ARMIN Zoeggeler ha conquistato il podio numero 98 della sua carriera sabato nella gara di Winterberg, e lo ha fatto sconfiggendo il forte mal di schiena e i dolori al collo che lo condizionano da tempo. Poi la scelta. «Mi sono confrontato con i tecnici e la Federazione e ho deciso di non partecipare ai Mondiali di Whistler Mountain, in Canada. Non sono al 100%, ma il podio di Winterberg mi ha fatto capire che posso essere ancora fra i migliori. Devo però risolvere completamente i miei problemi fisici. Se le terapie daranno buoni frutti, ricomincerò la prossima settimana a salire sulla slitta e poi in gara a Lake Placid. Quindi proverò la pista di Sochi in vista delle Olimpiadi». CICLISMO MCQUAID SI DIMETTE DAL COMITATO CIO Il presidente dell’Uci Pat McQuaid si è dimesso da componente del comitato di valutazione del Cio per le candidature olimpiche 2020. L’atto sembra una prima conseguenza del caso-Armstrong. McQuaid sarà sostituito da Patrick Baumann, segretario generale della federazione internazionale di basket. MOTO SUPERBIKE, ULTIMI TEST APRILIA Si sono conclusi ieri i test dell’Aprilia Racing Team a Jerez de la Frontera, gli ultimi prima della partenza per l’Australia dove, il 24 febbraio a Phillip Island, prenderà il via il Mondiale Superbike 2013. Eugene Laverty e il nuovo acquisto Sylvain Guintoli, nonostante due scivolate (senza conseguenze), ieri sono riusciti a portare a termine il lavoro collocandosi nella top-six dei tempi cronometrati. VELA SOLDINI: «TUTTO BENE SALVO IL FREDDO» Doppiato martedì Capo Horn Giovanni Soldini e il team di Maserati hanno cominciato la risalita in oceano Pacifico, lungo la costa cilena. «Il problema ora è il freddo - ha detto Soldini - ma il morale a bordo è alto». ATLETICA BOLT CORRERÀ A OSLO Usain Bolt ha annunciato che gareggerà il 13 giugno al meeting di Oslo. «La mia preparazione procede bene - ha detto l’uomo più veloce del mondo -. Non ho infortuni e per il 2013 punto a tre medaglie d’oro ai Mondiali di Mosca». GOLF QATAR: BENE GAGLI Lorenzo Gagli ha concluso all’undicesimo posto con 68 (-4) colpi, alla pari con il tedesco Kaymer e con l’inglese Rose, due dei favoriti, il primo giro del Qatar Masters, che si sta disputando a Doha, dove è in vetta con 65 (-7) il portoghese Ricardo Santos. Hanno girato sotto par anche Matteo Manassero, 24° con 69 (-3), ed Edoardo Molinari, 47° con 71 (-1), mentre è andato oltre Alessandro Tadini, 96° con 73. PALLANUOTO EURO CUP, LA FLORENTIA VINCE A SAVONA (e.mor) Nell’incontro di andata delle semifinali, la Florentia ha vinto a Savona per 8-6. Ritorno il 6 febbraio. PORZIO PRESIDENTE-ALLENATORE DELL’ACQUACHIARA Franco Porzio, presidente onorario della società, è diventato anche l’allenatore della prima squadra dell’Acquachiara al posto del dimissionario Mirarchi. NUOTO FIN E ARENA INSIEME FINO AL 2016 La Federazione Italiana Nuoto e Arena hanno annunciato un accordo di sponsorizzazione sino a fine 2016. Arena sarà sponsor tecnico delle Nazionali di Nuoto, Pallanuoto, Tuffi, Nuoto sincronizzato, Nuoto in acque libere e Nuoto per salvamento, nonché del Gruppo Ufficiali Gara. IPPICA
CORSA TRIS Roma trotto 1. Maldonado (2), 2. Niarckos Sm (5), 3. Mendez Bi (13), 4. New Hope (7), 5. Nikita Starlight (16). Nicoz (numero 14) non ha corso. Combinazione Tris: 2-5-13 da 790,82 euro. Combinazione Quarté: 2-5-13-7 da 7.915,97 euro. Combinazione Quinté: 2-5-13-7-16 nessun vincitore, pertanto, il prossimo jackpot sarà di 35.293,23 euro. LA TRIS ODIERNA La Tris odierna di trotto, valida per il quarté e il quinté, è in programma alle ore 18.30, a Torino con una corsa sui 1.600 euro con 16 cavalli. La nostra terna: Plinio (13), Pachaa dei Greppi (14), Pirata Om (7). Da seguire anche Peones di Cielo (4), Pervinca Rl (11), Prima del Sile (8).
Tuttosport tira la volata al 50° Laigueglia TOUR DOWN UNDER Gilbert, caduta nel finale La vittoria è più lontana Rinasce la collaborazione con una corsa che per il 16 febbraio propone un programma ricchissimo TORINO. (p.vib) Presentato in grande stile in un hotel del centro del capoluogo piemontese il Cinquantennale del Trofeo Laigueglia, in scena sabato 16 febbraio: per rendere omaggio all’idea tramutata in realtà da Pino Villa nell’ormai lontano 1964, gli organizzatori hanno allestito un programma ricchissimo che accompagnerà il debutto stagionale dei professionisti italiani. Dopo la Gran Fondo di domenica 10 febbraio a cura del Gs Alpi, «giovedì 14 febbraio si svolgerà la pedalata con i campioni che organizzeremo in collaborazione con l’ACEP», come ha annunciato soddisfatto il presidente della Monviso-Venezia, Michelino Davico. «Il giorno successivo, poi, presentazione delle squadre e serata di gala; quindi sabato una kermesse paralimpica (con Zanardi e Macchi, ndr) che precederà l’arrivo del 50° Laigueglia. E domenica infine sarà la volta dei dilettanti impegnati nel Trophèe des Deux-Rivieras, da Mentone ad Alassio, anteprima della stagione italiana per la categoria». La distanza del Laigueglia sarà di 196,5 km e il percorso comprenderà la scalata al Passo Balestrino, il triplice passaggio a Testico e il tortuoso finale comprendente il muro di Pinamare e il trampolino di lancio di Capo Mele. In palio l’alloro che lo scorso anno ha premiato il giovane Moreno Moser e in mezzo secolo i più grandi interpreti del ciclismo. Davico ha poi ufficializzato la partnership di Tuttosport: «E’ un altro merito di Pino Villa: con lungimiranza, sin dal 1964 aveva coinvolto i dirigenti di Tuttosport che per anni furono vicini al Laigueglia. Per i 50 anni abbiamo pensato che fosse giusto ridare vigore a questa joint venture: nel glorioso quotidiano sportivo torinese abbiamo trovato delle persone fantastiche e degli sportivi appassionati, che hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta». Ieri presenti tra il pubblico anche alcuni grandi ex come Zilioli, Balmamion e Cravero. © riproduzione riservata
Brutta esperienza per Philippe Gilbert nel corso del Tour Down. Nella seconda tappa (Mount Barker-Rostrevor, 116,5 km) vinta dal britannico Geraint Thomas, ora al comando della generale, su Moreno e Hermans il campione del mondo è rimasto coinvolto in una caduta a 5 km dall’arrivo. Bici rotta, pochi i danni fisici, ma 2’49” di ritardo (Liverani) Da sin: Zilioni, il sen. Davico, Balmamion e il nostro Paolo Viberti
RUGBY SEI NAZIONI, IL CT BRUNEL SPINGE AVANTI GLI AZZURRIIl gotha del rugby europeo si è riunito a Londra per il lancio del 6 Nazioni 2013. Il Torneo vedrà esordire l’Italia all’Olimpico il 3 febbraio contro la Francia. Il ct azzurro Brunel ha sottolineato la volontà della Nazionale di confermare quanto di buono mostrato nella scorsa edizione e nei test match di novembre: «Abbiamo fatto vedere di essere sulla strada giusta, sarà fondamentale confermarsi in una competizione lunga e difficile, appuntamento che non ha pari al mondo. I capitani delle Sei Nazioni La partita con la Francia sarà diversa da quella dell’anno scorso ma nella presentazione, ieri a ugualmente difficile per noi. Stiamo crescendo, ma potremo dire di essere Londra (Reuters) maturi quando battere la Francia non sarà un’impresa, ma una normale possibilità. Cosa mi aspetto? Punteremo a vincere il maggior numero di gare, ma le vittorie arrivano in rapporto a quello che si fa vedere sul campo e quello che faremo vedere sul campo è per me la cosa più importante». Parola al capitano Parisse: «Obiettivi minimi in termini di risultati? Non ce ne siamo posti. Vogliamo mettere in campo un gioco dinamico, pericoloso per gli avversari, ambizioso. Lavoreremo per attaccare. Ogni gara in casa (quest’anno sono tre, con Francia, Galles e Irlanda, ndr.) sarà una chance per vincere, vogliamo che sia il miglior Torneo giocato da questa squadra. Non siamo una squadra che ha le qualità per vincere anche se gioca male, quindi dovremo esprimerci sempre al meglio per portare a casa il risultato. Credo che tre o quattro anni fa il gruppo fosse meno equilibrato di oggi. Abbiamo dimostrato di essere alla ricerca di un rugby più bilanciato tra gioco degli avanti e dei trequarti, senza rinunciare alle nostre forze ma valorizzando il gioco della linea arretrata. Non siamo più gli outsider».
ALTRI SPORT Siena aspetta la sentenza e perde Ress (m.m.) Siena attende di conoscere l’esito del ricorso presentato dall’Olympiacos, che chiede la ripetizione del match vinto venerdì scorso dalla Montepaschi (il cronometro si era fermato a gioco in corso a 10” dalla fine, quando però la palla era in mano ai greci), e intanto deve far fronte all’assenza di Tomas Ress. Il 32enne ha rimediato un trauma contusivo alla gamba sinistra, il recupero è stimabile in tre settimane: per l’altoatesino, protagonista nell’annata dei campioni d’Italia, le Final Eight di Coppa Italia (710 febbraio) sono a rischio. Resta da capire se Siena, che ha altri acciacchi recenti (Janning e Ortner) esplorerà un mercato che in Italia offre il capitano Tomas Ress fermo per tre azzurro Stefano Mancinelli (ccontattato da Pesaro e Avellino). EUROLEGA Nel frattempo, domani Siena difenderà l’imbattibilità nel girone F settimane: Final Eight a rischio (Ciamillo) delle Top 16 di Eurolega contro il Besiktas, ancora a zero punti. TOP 16, 5° turno. Girone E. Oggi Alba Berlino-Bamberg, domani Cska Mosca-Malaga (ore 17, SportItalia2), Efes Istanbul-Zalgiris Kaunas (ore 19, SportItalia2), Panathinaikos-Real Madrid. Classifica: CSKA e Real Madrid 8, Efes e Panathinaikos 6, Zalgiris e Malaga 2, Bamberg e Alba 0. Girone F. Oggi Fenerbahce-Khimki, Caja Laboral Vitoria-Barcellona, Maccabi-Olympiacos, domani ore 20.45 (SportItalia2) Montepaschi Siena-Besiktas. Classifica: Vitoria e Siena 8, Khimki e Barcellona 6, Olympiacos e Maccabi 2, Besiktas e Fenerbahce 0. SERIE A Il Banco Sardegna Sassari, secondo in classifica, perde capitan Manuel Vanuzzo per due settimane a causa di uno stiramento. Avellino annuncia l’arrivo di Jaka Lakovic, in uscita Dwight Hardy. LEGADUE Jesi cambia allenatore, avvicendando Stefano Cioppi e promuovendo il vice Andrea Pecchia.
VOLLEY / 2 DONNE: MODENA STASERA IN COPPA PER OBBLIGO: POI BASTA! L’ultima recita, stasera in Europa. Per obbligo e su sollecitazione di Fipav e Lega per non incorrere nelle pensanti sanzioni della Cev che si ripercuoterebbero sulla pallavolo italiana (una squadra in meno in Europa, una multa pesante). Modena si ritira, lo ha comunicato ufficialmente ieri e la società (al contrario delle atlete) voleva chiudere subito senza presentarsi in campo stasera alle 20.30 contro l’Ankara nel ritorno degli ottavi di Challenge Modena si ritira: l’A1 donne Cup. Una sfida grottesca: perché Paola Paggi e compagne, le modenesi, resta a 10 squadre (Galbiati) avrebbero voluto giocare per vincere. Ma così facendo riaprirebbero la pagina delle punizioni per la pallavolo italiana femminile, mentre l’eliminazione metterebbe una pietra sopra il capitolo sanzioni. La rabbia (e il talento) delle atlete potrebbe produrre anche la vittoria ribaltone, ma con quale stato d’animo le modenesi giocherebbero l’eventuale golden set di spareggio sapendo di dover perdere? Intanto col ritiro ufficiale di Modena la A1 donne resta a 10 squadre (prima si era ritirata Crema) cambiando nuovamente la classifica.
VOLLEY / 1 CUNEO ADDIO: MASTRANGELO IN RUSSIA AL BELGOROD(c. man.) Mastrangelo-Cuneo, è divorzio. Oggi arriverà l’annuncio ufficiale del club, ma la partenza del centrale azzurro è decisa. “Mastro” diventerà protagonista del campionato russo. Giocherà alla corte di Chipoulin nel Belgorod. I dettagli tra il gm della Bre Banca Lannutti, Marco Pistolesi, e Luca Novi, procuratore dell’atleta, sono stati perfezionati nelle ultime ore e, salvo improbabili sorprese, da oggi il centrale di Mottola non sarà più un giocatore di Cuneo. Luigi Mastrangelo, 37 anni, ha Sabato Mastrangelo esordirà nel campionato russo a Novosibirsk, sulla cui divorziato dalla Lannutti panchina, in qualità di secondo, siede Claudio Rifelli, ex Ferrara. Che la (Galbiati) situazione tra Mastrangelo e Cuneo fosse compromessa si era capito subito, nonostante il comunicato “rassicurante” della società emesso due giorni dopo l’ormai famosa seduta di allenamento interrotta da Piazza per problemi interni al gruppo. Mastrangelo era ufficialmente out dalla trasferta di Ravenna per “problemi muscolari ad una gamba”, in realtà per un provvedimento disciplinare durissimo. Cosa mai successa a Cuneo, in seguito a problemi con l’allenatore. Mastrangelo aveva un contratto pluriennale, rinnovato appena qualche mese fa. L’azzurro, nonostante la travagliata stagione scorsa, aveva infatti fortemente voluto restare in Piemonte accettando un robusto ridimensionamento di stipendio. Oggi l’addio definitivo. CHAMPIONS: TRENTO KO, MACERATA AL DERBYNon basta al Trentino vincere 3-1, il ritorno degli ottavi: nei quarti ci vanno i russi della Dinamo Mosca che vincono il Golden Set per 15-12. Macerata invece passa (3-1 al Rzeszow) e ora trova Cuneo.
SCI KITZBUEHEL, SVINDAL PREPARA LA PRIMA VITTORIA«Vincere sulla Streif di Kitzbuehel vuol dire entrare nella leggenda dello sci»: parola del norvegese Aksel Svindal che anche nella seconda prova cronometrata della discesa più famosa e difficile del mondo (3.312 metri di tracciato) ha realizzato il miglior tempo. Svindal vuole riuscire per la prima volta a vincere anche qui. Sabato ci proverà: è l’unico modo per riavvicinare l’austriaco Hirscher in + del mondo.Oltre a lui, tutti gli austriaci ma anche gli azzurri che hanno le carte Aksel Svindal in azione nella assolutamente in regola per tantare il colpaccio. Soprattutto Christof prova di ieri a Kitzbuehel Innerhofer e Dominik Paris. Il primo, dopo il trionfo di Beaver Creek, è reduce (Ansa) dallo strepitoso successo di una settimana fa a Wengen. Il secondo ha nel palmares la vittoria sulla Stelvio di Bormio a fine dicembre ed una gran fame di altri risultati eccellenti. Nella prova cronometrata di ieri (oggi la terza e ultima), dietro a Svindal (1’57”48) si sono piazzati Reichelt (a 25 centesimi) e lo sloveno Andrej Sporn (a 52/100). Miglior azzurro Dominik Paris (4. a 60/100), quindi Innerhofer (11. a 1”15), Heel (16. a 1”58), Klotz (22. a 1”85), Fill (29. a 29. a 2”07) e Marsaglia (36. a 2”51).
NBA, SUPER DURANT (m.m.) Reduce dalla sconfitta a Denver, contro Gallinari e soci, Oklahoma City risponde vincendo a Los Angeles contro i Clippers privi di Chris Paul. L’ennesima prova convincente della squadra leader ad ovest è firmata da Durant (32 punti) e Westbrook (26). A Los Angeles c’è la crisi dei Lakers, con il dualismo Pau Gasol-Dwight Howard: i due non possono giocare insieme, la carta d’identità è in favore di Howard, che però è in scadenza di contratto. E il sacrificato potrebbe essere proprio Superman... PETROVIC I Brooklyn Nets potrebbero omaggiare Drazen Petrovic, nel ventesimo anno dalla sua scomparsa: nel prossimo precampionato, i Nets potrebbero disputare un’amichevole a Zagabria contro il Cibona. RISULTATI NBA: Cleveland-Boston 95-90, Detroit-Orlando 105-90, Milwaukee-Philadelphia 110-102, L.A. Clippers-Oklahoma City 97-109.
Kevin Durant, 32 punti per Oklahoma contro i Clippers (LaPresse)
SERIE A DELLA RAFFA. SESTA VITTORIA DELLA PINETINA: LA FORMAZIONE CAPITOLINA S’IMPONE A CASA DEI MODENESI DELLA MP FILTRI La legione romana resta imbattuta IL CAMPIONATO di serie A della raffa è ripartito di slancio dopo la pausa invernale proponendo la sesta giornata e rispettando in gran parte i pronostici della vigilia. PINETINA TUTTOGAS E’ andato in scena il terzo raid vincente dell’unica squadra ancora a punteggio pieno nel massimo campionato, vale a dire la capolista La Pinetina che sta dimostrando una compattezza ed una forza mentale tali da permetterle di sbrogliare anche le matasse più intricate, come quella presentatasi in casa della MP Filtri Rinascita a Modena. «I nostri avversari si sono infatti portati subito sull’1-0 grazie all’8-7, 8-5 incassato al termine di due set tiratissimi proprio dal sottoscritto e dai miei due Luca Di Felice, 22 anni, il compagni di cordata, Benedetti e Tomao, per mano di Alessi, Paleari e ragazzo con il braccio d’oro Viscusi, mentre Formicone è riuscito per fortuna a limitare i danni impattando della Pinetina in rimonta con Signorini nel doppio set individuale” confessa tirando un sospirone di sollievo il presidente-giocatore capitolino Flavio Stani. Tutto questo mentre giungeva a metà pomeriggio la notizia che L’Aquila stava invece conducendo per 2-0 sulla Montegranaro, con la concreta possibilità quindi di assistere ad un riaggancio al vertice da parte della squadra abruzzese. «Ma al rientro dagli spogliatoi – continua illuminandosi in viso – le coppie Di Felice-Tomao e BenedettiFormicone hanno innestato il turbo battendo rispettivamente Viscusi-Alessi (sostituito quest’ultimo da Maione nel 2° set, ndr) per 8-3, 8-5 e Paleari-Signorini per 8-6, 8-4». Una rimonta questa - aggiungiamo noi - propiziata in parte anche dalla scarsa tenuta mentale dimostrata dal sestetto modenese (figlia probabilmente dei deludenti risultati fin qui acquisiti) che, pur rappresentando un organico di valore assoluto, non è riuscito finora a tradurlo in punti pesanti, tanto da trovarsi addirittura relegato al terzultimo posto. «Non mi stancherò mai di ripetere – afferma con convinzione Stani – che in un campionato che da quest’anno contempla due partite di coppia, sia di vitale importanza disporre di una panchina più lunga e qualificata rispetto al passato, per cui ritengo che, con la ormai definitiva maturazione del giovane Di Felice al fianco di Tomao, Benedetti e Formicone, un pensierino allo scudetto lo possiamo cominciare a fare, sebbene L’Aquila si sia ulteriormente rinforzata proprio in questi giorni con l’arrivo di un pezzo da 90 del calibro di Sebastiano Barbieri». DI NICOLA SUPER Nell’incontro che poneva di fronte la seconda e la terza in classifica, la squadra campione d’Italia dell’Aquila, grazie al 2-0 rifilato sulle corsie di Bazzano alla Montegranaro, oltre ad averne interrotto l’imbattibilità, ne ha ridimensionato almeno in parte le ambizioni, anche se, per la verità, essa è stata punita ben oltre i propri demeriti, se si considera che ai 56 punti dei padroni di casa ha risposto raccogliendone a sua volta 46. Gli artefici della vittoria abruzzese sono stati Crosta-Savoretti-Manuelli (8-4, 8-6 a Santone-AngrilliOmbrosi) e capitan Giuliano Di Nicola (8-7, 8-6 a Rosati). AGGANCIO Di questo risultato ha approfittato la Fashion Cattel che sulle corsie trevigiane ha sconfitto con lo stesso punteggio l’eterna rivale Montegridolfo, raggiungendo in tal modo la squadra ascolana al terzo posto. Tutto questo grazie alle stoccate vincenti inflitte dai sempre più convincenti Bonifacci-D’Alterio-Mauro a Ferragina-Alegi-Moretti (8-5, 8-6) e Scicchitano a Paolucci 8-3, 8-3. Per quanto riguarda la parte bassa della classifica, era in programma il confronto fra la pesarese Ciar Colbordolo e la cenerentola maceratese Fontespina, al termine del quale i padroni di casa hanno conquistato l’intero bottino, grazie allo sprint vincente (8-6, 8-2) di Giovanelli e Porrozzi ai danni di Macellari e Agostini, quando il punteggio era ancora inchiodato sull’1-1. RIMONTA Dal canto suo, la Cacciatori è stata costretta ad inseguire per l’intero pomeriggio l’Ancona 2000 (che almeno per quanto ha dimostrato in terra salernitana non merita certo di occupare la penultima posizione) ed è riuscita soltanto nel finale ad acciuffare l’avversaria, conquistando un punticino che le consente di guardare al futuro con una buona razione di ottimismo. Corrado Breveglieri GLI INCONTRI Questi gli incontri della 7ª giornata in programma sabato: Ancona 2000-L’Aquila, FontespinaCacciatori, La Pinetina-Fashion Cattel, Montegridolfo-Montegranaro e MP Filtri Rinascita-Ciar Colbordolo.
SERIE A VOLO Corsa playoff, Voltrese sgambetta Treviso MENTRE la Signora in rosso esibisce un look sempre più prezioso ed accattivante da autentica top model, nell’anticamera sgomitano le altre pretendenti che, cercando di ispirarsi allo stile della Brb, aspirano a salire sulla passerella dei playoff. Fra queste La Perosina che, nella terza giornata di ritorno del massimo campionato del volo,ha approfittato del calendario per mettere in borsa due punti utilissimi, alla luce della sconfitta della Pontese. Il confronto con la cenerentola Abg non era di quelli da far tremare i polsi, ma costituiva pur sempre un test valido per mantenere la dovuta concentrazione in vista dei prossimi decisivi cinque incontri. MERITI A spezzare il connubio La Perosina-Pontese sul secondo gradino della classifica è stata la Voltrese i cui meriti assumono una rilevanza maggiore avendo i genovesi colto il successo in campo neutro, ovvero nel bocciodromo di Riva Trigoso, stante l’improvvisa indisponibilità dell’impianto di Voltri. Importanti ai fini del risultato finale contro la Pontese i sette punti su otto conquistati dai padroni di casa nel tiro di precisione (Suini e Daghero) e nel Alessandro Longo (Pinetina) combinato dove i quattro protagonisti ( Nari-Cumero e Ressia-Causevic) hanno dato vita a due sfide di alto tenore tecnico. Altrettanto determinanti sono risultate le due partite a coppie (stante in quel momento il parziale sul 7-9 a favore dei trevigiani). A salire in cattedra sono stati Bruzzone-Suini, mitica accoppiata di plurititolati, che hanno messo alle corde Di Fant-Zambon, e Nari-Vaccarezza che hanno capitalizzato il vantaggio (10-8) a tempo scaduto, con la bocciata decisiva di Nari su boccia-pallino, decisiva per l’esito dell’incontro. Mauro Traverso
PARLA ALESSANDRO LONGO E’ lui il Golden boy E’ IL GIOCATORE dal miglior rendimento in casa Perosina. Con 33 punti fatti su 48 in palio, il ventiseienne (li compie sabato) Alessandro Longo non sembra aver accusato la crisi del settimo anno. «Sono qui dal 2007 e mi trovo benissimo. Ho disputato tutte le prove, tranne l’individuale e il combinato“. Che prova preferisci ? «Senza dubbio la staffetta. Mi ha dato grosse soddisfazioni, anche se comporta sacrifici. l Nazionale? Io cerco di migliorare per me e per la mia società; se poi mi chiamano , rispondo presente». Ormai avete un piede nei playoff… «Il punteggio ci favorisce, ma dobbiamo fare attenzione alle prossime trasferte con Pontese e Voltrese. E’ necessario raccogliere un paio di punti. Le altre? Direi che diventiamo noi gli arbitri». M.T.
SERIE A PETANQUE Tirano la volata Val Maira e Taggese. Ventimiglia travolta QUARTA giornata della massima divisione con lo scontro tutto ligure tra Taggese e Dlf Ventimiglia dove i padroni di casa non hanno concesso nemmeno un punto agli avversari travolti per 20-0.Nel tiro il taggiasco Diego Rizzi è volato addirittura a 58 punti, un botto che ha tramortito i ferrovieri che, pur non disponendo di una squadra molto competitiva, stanno comunque onorando il campionato con grande sportività. DERBY Nell’atteso derby genovese tra Abge Lanternino l’ha spuntata quest’ultimo per 11-9, un successo che gli consente di mettere un importante mattone nel muro che lo tiene lontano dai play out. Eccellente anche qui la prova di tiro Alessandro Basso del Lanternino che ha travolto Malik Fall con un secco 45 a 21. Il match piemontese tra Valle Maira e Bovesana ha visto prevalere la capolista con un netto 16-4 e un colpo grosso lo hanno messo a segno anche i cuneesi dell’Auxilium che sono andati a vincere contro i cugini di Caraglio per 18-2. CLASSIFICA La classifica dei tiratori vede in testa Diego Rizzi con 58 punti seguito da Fabrizio Bottero (47), Alessandro Basso (45), Mario Musso ( 40), Massimiliano Morasso (32)e Mattia Chiapello con 26. D.H.
GARE NAZIONALI RAFFA Savoretti-Barbieri, primo botto MIRKO Savoretti e Sebastiano Barbieri non hanno perso tempo nel mettere a segno la loro prima vittoria in una gara nazionale che ha avuto come protagonisti molti fra gli atleti di categoria A1 della raffa. Nella finale del 1° Trofeo Capitino, organizzato dalla N.C.D.A di Frosinone, la coppia della Virtus L’Aquila, dopo avere eliminato in semifinale Formicone-Benedetti della Pinetina di Roma (12-9), ha infatti concesso soltanto 4 punti agli outsider Buonaugurio-Valente della Gaeta di Latina, che nei quarti si erano sbarazzati degli altri capitolini Nanni-Palma della Boville. Nella gara di supporto riservata a 167 coppie di categoria B-C-D si sono imposti i frusinati Mirko Savoretti: da osservare Pier Luigi Dell’Organo e Mattia Mastroianni della Comunale Castelliri. Nel 60° Trofeo Città di Sondrio i varesini Roberto Turuani e Massimiliano lo stile di un campione Chiappella dell’Alto Verbano hanno invece sconfitto in finale per 12-5 i più quotati modenesi Paolo Luraghi e Paolo Signorini della MP Filtri Rinascita. La categoria A1 si è prontamente rifatta grazie alla reggiana Marina Braconi dell’Olimpia Conad che nella finale del Trofeo Marmi Dolomiti di Bardolino ha sconfitto per 12-3 la veronese Adriana Falzoni della Mozzecane. CAMPIONATI CADETTI Nella quarta giornata della serie B della raffa la capolista Montecatini travolgendo il Flaminio continua a procedere a vele spiegate mantenendo 2 punti di vantaggio sulla Colata d’Oro di Varese, altra grande favorita per la promozione nel girone Centro Nord. Per contro si delinea invece una lotta serrata in quello Centro Sud fra le romane Newsoft Boville ed Eretum Bocce, vincitrici entrambe con il minimo scarto. La situazione. Girone Centro Nord. Castelfidardo Se Tecno – Calz. Zecchino d’Oro 0-2, Montecatini Avis – Flaminio 3-1, S. Erminio Hdi As – Europlak Mosciano 1-0, Tritium Pagnoncelli – Colata d’Oro A.V. 0-2 (Montecatini Avis 12, Colata d’Oro 10, S. Erminio 7, Europlak 6, Calz. Zecchino d’Oro, Castelfidardo, Flaminio e Tritium Pagnoncelli 3).Centro Sud. Newsoft Boville – C.B. Cagliari 1-0, Eretum Bocce – Lav.Porto.Catrol 2-1, Barrio Garofalo – Magliese 1-1, I Fiori – Gruppo Agovino 1-0 (Newsoft Boville 10, Eretum Bocce 9, Cagliari 6, Barrio Garofalo e Gruppo Agovino 5, Magliese 4, I Fiori e Catrol 3. VOLO A tre tappe dalla conclusione dei gironi occidentali, il campionato cadetto del volo ha consegnato alla Nitri Aosta lo scettro del girone A e , se non proprio per l’aritmetica, la certezza della qualifica. Intanto le inseguitrici Borgonese, Masera e Nosenzo sgomitano per la seconda poltrona. Potrebbe già diventare decisivo l’esito dello scontro diretto di sabato prossimo fra Borgonese e Masera. Successo importante per la Bassa Valle Helvetia in tema playout; rischiano La Capannina e La Boccia Carcare. Auxilium e Gaglianico dormono sonni tranquilli, al contrario di Roverino e Vadese alle prese con le sabbie mobili del girone B. Nel gruppo orientale, a sei giornate dal termine, prosegue la marcia del Canova mentre perde terreno Mugnai fermata sul pari dalla Snua. Pederobba e Noventa dietro l’angolo. Risultati e classifiche. Girone A. Nitri –Capannina 14-6, Pozzo Strada-Borgonese 9-11, Nosenzo-B.V.Helvetia 7-13, Masera-L.B.Carcare 16-4 ( Nitri 18, Borgonese 15, Masera 14, Nosenzo 13, BV Helvetia e P.Strada 8, Capannina e Carcare 6).Girone B. Calvarese-Rosta 15-5, Auxilium-Beinette 16-4, Gaglianico-Serravalle 10-10, Vadese-Roverino 14-6 ( Auxilium 22, Gaglianico 18, Serravalle 13, Calvarese 12, Beinette e Rosta 7, Roverino 5, Vadese 4). Girone C. Noventa-Quadrifoglio 11-9, Snua-Mugnai 10-10, Canova-Villaraspa 18-2, PederobbaDolada 12-8 (Canova 19, Mugnai 17, Pederobba 15, Noventa 13, Snua e Quadrifoglio 10, Villaraspa 6, Dolada 4, Gaja 2). CAMPIONATI ROSA Volo Nel campionato nazionale femminile del volo perdura l’equilibrio nel girone A dove il successo delle saluzzesi rimescola le carte. Diversa la situazione nel B. La Centallese coglie il terzo successo e mantiene il comando, inseguita dall’Assunta che non fa sconti alle savonesi della Letimbro. Il debutto del gruppo Est ha favorito la Graphistudio di Poletto, mentre le campionesse in carica del Buttrio si sono fatte bloccare sul pari dalla Dolada. Risultati Girone A. Auxilium-Ferriera 8-4, Forti Sani –LB Carcare 6-6 ( Auxilium 4, Ferriera e Forti Sani 3, LB Carcare 2). Girone B. Assunta –Letimbro 12-0, Centallese- Montatese 8-4 ( Centallese 6, Assunta 4, Letimbro e Montatese 1). Girone Est. Florida-Graphistudio 5-7, Dolada-Buttrio 6-6 ( Graphistudio 2, Dolada e Buttrio 1, Florida 0). Petanque Sui campi della massima divisione femminile di petanque è arrivata la prima vittoria per le saluzzesi dell’Auxilium che in casa hanno battuto la Valle Maira per 10 a 8 mentre tra le genovesi dell’Anpi Molassana, che hanno avuto la meglio sul Pontedassio anch’esse per 10 a 8, ha brillato la coppia Laura Cardo e Serena Sacco. La situazione. Anpi Molassana-Pontedassio 10 – 8,Il Lanternino-San Bartolomeo 8 – 10, Bovesana-Caragliese 6 – 12, Valle Maira-Auxilium 8 – 10 (Caragliese 8, Anpi Molassana 7, San Bartolomeo 6, Pontedassio 4, Bovesana 3, Valle Mairae Auxilium 2, Lanternino 0).
La marcia di Carolina verso la sua vendetta PIERO VALESIO
«MI SENTO come una bambina di dieci anni». Chissà se hai ragione a sentirti così Carolina. Una bambina di dieci anni, anche in tempi in cui la precocità è quasi un obbligo come questi, non sa ancora bene che volto abbia la speranza, Probabilmente perché tutto è speranza; hai tanti mondi di fronte a te, perbacco. A ventisei, dopo aver già vissuto una vita (sportiva e no) così pregna di emozioni e di dolori (anche fisici, visti i capitomboli passati) si sa bene che faccia ha la speranza; che forza abbia, quella faccia, di tenerti a galla oppure di farti affondare quando scompare. La Il 5° titolo speranza che Carolina ha oggi non è solo quella di continentale sarebbe vincere di nuovo gli Europei (sarebbe la quinta volta) il primo passo in tra l’altro in quella Zagabria che tanto tempo fa direzione Sochi consacrò la sua stella. La sua speranza è doppia: vediamo perché. CAMMINO Da domani quando Carolina scenderà sul ghiaccio della Dom Sportova di Zagabria per il corto, inizierà per lei una doppia avventura. La prima è strettamente sportiva. A parte i primi vagiti stagionali (gli Assoluti e il Golden Spin giusto di Zagabria e lei ha vinto in entrambe le occasioni) Caro ha tirato su lo sguardo e ha iniziato a guardare avanti. E’ avanti c’è l’Olimpiade di Sochi. Fra un anno. Quando lei di anni ne avrà 27 e chissà chi si troverà di fronte della vecchia guardia. La leggiadra Yu Na Kim ? La Asada ? La Carolina Kostner, 25 anni, è Suzuki ? Ma di certo dovrà fronteggiare la pletora delle piccole e giovani campionessa del mondo in carica (AP) russe che oggi di anni ne hanno sedici e fra un anno diciassette: la Tuktamysheva (che tanto per gradire si è appena imposta nei campionati nazionali russi) e Adelina Sotnikova . Dieci anni o giù di lì di differenza saranno una montagna tremendamente alta da scalare per Carolina che può sentirsi una ragazzina di dieci anni finchè le pare ma il tempo, delle sensazioni, se ne frega. Però c’è un però e riguarda il fatto che la Kostner di oggi ha compiuto notevoli passi avanti nella costruzione della personalità. Come ha dimostrato nell’eccezionale stagione che ha preceduto questa, in cui ha vinto tutto quello che c’era da vincere, il peso della potenziale gloria la appesantisce molto meno. E non le impedisce di volare. Cose volete che le importi dell’attesa altrui: tutto quello che arriverà da oggi in poi e soprattutto fra un anno sarà ghiaccio (e non grasso) che cola. Dice: «Mi sento DIFFERENZE Che differenza dal pre Torino e soprattutto dal pre Vancouver. In come una ragazzina quest’ultimo caso ricordate il trasferimento a Los Angeles, la solitudine, il sentirsi di dieci anni». Su di abbandonata o perlomeno non seguita dal santone Frank Carroll che non aveva occhi lei non pesa più la che per altre più giovani allieve? Il risultato fu quello che ricorderete. La Carolina di oggi responsabilità di che è tornata a Obertdorf e quando ha bisogno di parlare con se stessa va a spasso per i vincere ma deve boschi con le ciaspole (provate voi a ciaspolare lungo il Sunset Boulevard...) è una donna guardarsi dagli effetti del caso compiuta. Ed è questa compiutezza che potrebbe (già da domani a Zagabria) fare la Schwazer differenza rispetto alle sedicenni e affamatissime avversarie. ADULTA A questo punto però, mentre aspettiamo di vedere come renderà il tema di «Frankenstein Junior» nel corto e soprattutto il Bolero di Ravel nel libero, s’inserisce però il secondo motivo di speranza. Che, ca va sans dire , non è tanto legato a lei quanto al ragazzo che le è stato vicino per anni e che nell’estate scorsa ha attraversato le vicissitudini che sapete. Ecco, in linea puramente teorica il peso di quell’esperienza e di quanto è venuto dopo (tema sul quale la Kostner non vuole più tornare) potrebbe sì rappresentare un peso capace e di ostacolare i suoi salti (le trottole no perché quelle sono talmente incastonate nel suo dna che le eseguirebbe da regina anche con 40 di febbre). Perché il prezzo di diventare adulti è di doversi fare carico anche di responsabilità pesanti. Questo è il peso che Carolina non si aspettava, quello che speriamo abbia elaborato il più presto possibile e soprattutto il motivo per cui spera: perché vincendo lei in primo luogo farà un a grande cosa. Ma soprattutto darà speranza anche a lui, se stanno ancora assieme. Non sarà un Europeo come un altro. E questo, per chi ama questo spettacolo di dolcezza sofferenza assieme, è comunque una bella cosa. © riproduzione riservata
IN PISTA Corto danza: terzi Cappellini-Lanotte ZAGABRIA. Ieri il programma degli Europei di pattinaggio di figura s’è aperto con il “corto” delle coppie di Danza. Terzo gradino del podio virtuale per Anna Cappellini e Luca Lanotte con 66.53 punti, miglior punteggio stagionale pe rloro, e ottavo posto per Charlene Guignard e Marco Fabbri (57.63, anche per loro miglior risultato stagionale). In testa due coppie russe: Ekaterina Bobrova-Dmitri Soloviev con 69.42 e Elena Ilinykh-Nikita Katsalapov con 68.98. Stamane scenderanno in pista gli uomini, in serata verranno assegnate le prime medaglie, quelle delle coppie. Domani toccherà Isolde Kostner e al programma libero della danza. PROGRAMMA E TV. Oggi: ore 11.45 programma corto uomini; ore 19 ZAGABRIA. Anna Cappellini e programma libero coppie con diretta Eurosport dalle 21. Domani: ore 10.45 Luca Lanotte (Reuters) programma corto donne; ore 18.30 programma libero danza con diretta Eurosport dalle 21. Sabato: ore 12.45 programma libero uomini; ore 18 programma libero donne con diretta Eurosport dalle 21. Domenica: ore 15 Gala.
Longo: «Ai punti meritavamo noi» Nicola Balice
VENARIA REALE. Regna lo sconforto in casa Toro al termine del derby perso ieri pomeriggio. «Il risultato più giusto sarebbe stato lo 0-0», esordisce al termine Moreno Longo . Poi, però, due errori individuali hanno avvicinato la Juve alla finale di coppa Italia: «Paghiamo a caro prezzo due errori al termine di una prestazione nuovamente di alto livello. Avevamo impostato la partita che avevamo preparato, e soprattutto nel primo tempo «La Juve ha vinto avremmo anche meritato qualcosa di più. Alla distanza grazie a due nostri sapevo saremmo potuti calare, però anche quando il regali Cercheremo pallino è stato in mano loro siamo sempre riusciti a l’impresa nella gara difenderci con ordine senza concedere vere occcasioni di ritorno» da gol. Quindi fa male vedere come la Juve abbia vinto VENARIA. Longo: «Che rabbia quel palo di Gyasi» per due nostri regali. Sul primo gol forse Gomis avrebbe potuto fare qualcosa per (LaPresse) di più, e in ogni caso Gerbaudo sembrava aver commesso fallo su Ientile . Poi la sciocchezza di Ignico ha fatto il resto. Peccato, ai punti avremmo meritato di vincere noi, le occasioni non ci sono mancate sia nel primo tempo che anche nei minuti finali, e con un pizzico di fortuna in più quel rimpallo vinto da Gyasi poteva anche entrare in rete invece di stamparsi ancora una volta sul palo a portiere battuto. Ma nel calcio non si vince ai punti». Il tecnico anche in questo caso le ha provate tutte, calando anche una quasi inedita difesa a tre: «Si tratta di un sistema che potrà tornarci utile e avevamo preparato questa partita sapendo di dover far fronte a tanti assenti nel reparto avanzato. La squadra in verità ha anche risposto bene, e ritengo possa adattarsi anche in futuro con questa Cinaglia: «Vietato formazione». Ed ora la testa è già al ritorno, quando ci vorrà un’impresa. Difficile ma non abbatterci, non è impossibile: «Mercoledì prossimo dovremo giocarcela a viso aperto, sapendo di dover ancora finita». compiere un’autentica impresa. Però ci crederemo fino all’ultimo minuto. In più avremo la Gatto: «Faremo di possibilità di recuperare diversi giocatori importanti, e posso assicurare che venderemo tutto per ribaltare il cara la pelle». risultato e «CI CREDIAMO» Doppia beffa per Davide Cinaglia , autore di quella che è forse la qualificarci» miglior prestazione da quando veste la maglia granata nonostante la sconfitta: «A livello personale sono contento, è un periodo davvero positivo. Ma quello che conta è la squadra, e questa sconfitta ci penalizza troppo. Avremmo meritato molto di più, la Juve ci ha punito negli unici errori che abbiamo commesso. Però ora non dobbiamo abbatterci, la qualificazione è ancora aperta e noi dobbiamo crederci». Anche capitan Emanuele Gatto suona la carica: «Perdere un derby in questo modo fa male, come in campionato abbiamo perso una partita che non meritavamo di perdere. E’ andata male, ma ora non molliamo. C’è ancora la gara di ritorno, e faremo di tutto per ribaltare il risultato. La prima squadra? Io penso alla Primavera, abbiamo tanti obiettivi da raggiungere. Poi se dovessero aprirsi nuove opportunità in prima squadra sarebbe fantastico e proverò a farmi trovare pronto».
Baroni: «Vietato crederci in finale» VENARIA REALE. Mantenere i piedi per terra. Questo è l’imperativo in casa Juve dopo il successo esterno nella semifinale d’andata. Lo 0-2 firmato Gerbaudo-Schiavone avvicina notevolmente la Primavera bianconera alla seconda finale consecutiva di coppa Italia, ma il tecnico Marco Baroni non si fida: «Il fattore campo a livello giovanile non conta praticamente nulla, e come siamo riusciti a vincere noi con due gol di scarto «Adesso non all’andata potrebbe farcela anche il Toro al ritorno. bisogna dare nulla Posso assicurare che non daremo nulla per scontato, e per scontato anzi affronteremo anche il prossimo derby con il solo Questo Toro è in scopo di provare a vincerlo». Intanto la Juve ha grado di segnarci inanellato l’ennesima vittoria consecutiva, riuscendo a due gol» fare nuovamente di necessità virtù nonostante anche VENARIA. Baroni: «Sono nel riscaldamento Baroni abbia dovuto rinunciare ad altre due pedine contento, è stata dura batterli» importanti come Garcia Tena e Mattiello : «Abbiamo giocato la partita che (LaPresse) avevamo preparato. Sapevamo che sarebbe stata dura, il Toro si è confermato un gruppo difficile da affrontare e soprattutto in avvio abbiamo sofferto la loro grinta. Alla lunga siamo riusciti a venir fuori, e sono contento di come la squadra abbia giocato per vincere». LUNGIMIRANZA JUVE Si sono rivisti in Primavera i vari Schiavone, Kabashi, Beltrame e Rugani dopo la parentesi (non ancora chiusa) in prima squadra, fattore che all’inizio ha influito: «Era inevitabile che all’inizio ci volesse qualche minuto per riprendere le misure, ma i ragazzi sono stati bravi a calarsi in fretta in un realtà come la nostra». E in una Primavera ricca di giocatori arrivati da tutta Italia ed Europa, si sono visti tanti elementi che hanno fatto tutta o quasi la trafila nel vivaio bianconero: da Schiavone a Gerbaudo, da Gerbaudo: «I Ceria a Penna passando per Padovan . «Anche questo è un motivo d’orgoglio. Ritengo granata hanno sia giusto dare spazio in una partita speciale come questa a chi la vive da diversi anni e protestato, ma la sa cosa significhi, aiutando anche gli altri ad entrare nello spirito della sfida». mia rete era SORPRESA GERBAUDO In una Juve ricca di stelle, ancora una volta è stato decisivo regolare, nessun Matteo Gerbaudo . Il centrocampista classe ‘95, partito in punta di piedi, è diventato uno gioco pericoloso». degli elementi più positivi di questa stagione: «Non me l’aspettavo neanche io di andare Gioia Schiavone così bene. Speriamo di continuare in questo modo». Per uno che è alla Juve praticamente da sempre, segnare nel derby ha un sapore particolare: «Sono felicissimo, in questi anni ho giocato tanti derby ed è sempre un’emozione particolare. Questa volta abbiamo vinto ed ho anche segnato, meglio di così non poteva andare. Le proteste in occasione del mio gol? A me non sembra di aver commesso gioco pericoloso, credo che l’arbitro abbia preso la decisione corretta». Su e giù tra Primavera e prima squadra, capitan Schiavone ha messo la firma trasformando il rigore che manda la Juve con un piede in finale: «Grande risultato, ma la qualificazione non è ancora chiusa. Siamo contenti, abbiamo disputato un’ottima prestazione, proprio come l’avevamo preparata. E il fatto che i gol siano stati segnati da me e Gerbaudo, che abbiamo fatto tutta la trafila nella Juve, ci rende ancor più felici». N.BAL.
VENARIA. La felicità di Gerbaudo dopo il gol dell’1-0 per la Juve (LaPresse) VENARIA. Paura Juve: uno dei molti tentativi granata in attacco (LaPresse)
«Non sbagliava mai una parola» MARCO BISACCHI
GENOVA. Tra i tanti occhi tristi, in una giornata di lutto sotto la pioggia, forse il più smarrito è parso Antonio Cassano . Già, quel “Giamburrasca” blucerchiato che - nel 2010 - l’aveva fatta proprio grossa, litigando col presidente che, più di ogni altro, aveva cercato di comprenderne il bizzoso talento. Ieri Fantantonio non ha potuto proprio mancare, nel giorno dell’ultimo saluto a Riccardo Garrone . Alcuni tifosi lo hanno notato con piacere (“Grazie di essere venuto, Antonio...”), anche perché in fondo, in NOVELLINO «Un tempi recenti, era arrivata finalmente la uomo sincero, il più riappacificazione. Di certo, anche per uno come grande» Cassano, che in questi giorni aveva parlato di «dolore straziante», è stato un giorno nero. PAZZINI NON DIMENTICA La passerella dalla Chiesa del Gesù è stata quasi un viaggio indietro nel tempo, in questi undici anni di Sampdoria targata Garrone. Oltre alla squadra attuale al gran completo (e che effetto vedere anche tutto il Genoa, Preziosi in testa), si sono visti tanti protagonisti delle ultime stagioni. «Il mio ricordo più bello è la festa al suo fianco, in campo, il giorno in cui conquistammo il quarto posto e il preliminare di Champions racconta Giampaolo Pazzini -. Un presidente che ci ha insegnato tanto. E che non usava mai parole brutte o sbagliate, anche nei momenti negativi». I RICORDI DI NOVELLINO Molto acclamati anche alcuni degli alfieri della prima promozione in A, anno di grazia 2002/03. Sergio Volpi , Francesco Flachi , e poi - insieme alla moglie Alessia Mertz - anche Fabio Bazzani : «Chi l’ha conosciuto come uomo, non potrà che rimpiangerlo. Ne porterò il ricordo sempre con me. Ha saputo trasmettere tanti valori importanti a noi giocatori». Quella squadra era guidata da Walter Novellino . Il tecnico di Montemarano è parso più che mai commosso: «E’ stato il più grande presidente nella mia carriera, sia da giocatore sia da allenatore. Ci eravamo sentiti l’ultima volta a Natale, per gli auguri. Una GENOVA. Il feretro di Riccardo Garrone esce dalla chiesa Pazzini: «Un persona sincera, che sapeva sempre usare le parole (Pegaso) presidente che ci ha giuste. A lui sarò sempre riconoscente». insegnato tanto». LA FAMIGLIA Un viaggio nel tempo, tutto a tinte Gasparin: «Ha blucerchiate. Vicino alla sorella Ludovica, si è notato anche Enrico Mantovani, l’ex sempre avuto presidente da cui Garrone aveva rilevato la società nel 2002. E poi tanti ex sampdoriani, rispetto per le un po’ di ogni epoca. Anche chi ha solo “sfiorato” la sua gestione ma che è rimasto legato regole» alla realtà doriana, come Checco Palmieri e Sandro Melli (entrambi ora al Parma), senza dimenticare lo scudettato (e genovese doc) Marco Lanna . FERRARA COMMOSSO Quindi gli ex più freschi. Anche Ciro Ferrara , ex tecnico esonerato solo un mese fa, non è voluto mancare con Peruzzi e Chimenti . «Sono orgoglioso di aver conosciuto una persona come il presidente. Anche se solo per un breve periodo», spiega Ferrara. In chiesa - questa volta senza il suo celebre cappellino - pure Beppe Iachini , l’allenatore che fu artefice, il giugno scorso, del ritorno in A attraverso i playoff. «Quando ci conoscemmo, mi disse che la squadra era nelle mie mani ed io promisi che saremmo tornati dove questa società meritava. Ricordo la sua grande commozione, la notte della vittoria a Varese». I DIRIGENTI Parata di giocatori e allenatori, ma anche di ex dirigenti: su tutti Beppe Marotta , quindi i suoi tanti successori. Tra gli ultimi, in ordine di tempo, anche Doriano Tosi e Pasquale Sensibile . Belle parole di Sergio Gasparin , oggi d.g. del Catania: «E’ stato un uomo che ha sempre avuto un grande valore, quello del rispetto delle regole». Poi l’uscita del feretro dalla chiesa, Riccardo Garrone accompagnato dai suoi calciatori verso l’ultimo viaggio, gli interminabili applausi della sua gente. Ciao Presidente.
LA SQUADRA Doppio allenamento Maxi Lopez è pronto PAOLA BALSOMINI
BOGLIASCO. Impossibile far finta che quella di ieri sia stata una giornata come le altre, anche se Delio Rossi, come ogni mercoledì, ha fatto disputare un doppio allenamento alla squadra. Dopo la seduta del mattino la Sampdoria si è recata ai funerali del presidente Riccardo Garrone, poi di nuovo tutti in campo per preparare il match di domenica contro il Pescara. Nessun sorriso, nessuna voglia di scherzare, eppure come al solito il tecnico blucerchiato non GENOVA. Maxi Lopez ai ha lasciato nulla al caso, chiedendo ai suoi ragazzi di vincere domenica funerali del presidente Garrone proprio per il loro presidente. Allo stesso modo gli Ultras hanno deciso di darsi (Pegaso) appuntamento a Bogliasco per la rifinitura di sabato, alle ore 10, per compattare ancora di più l’ambiente dopo una settimana triste e travagliata per tutta la Sampdoria. MAXI RITORNO Delio Rossi, da uomo pratico, tenta di concentrarsi anche sulle cose di campo, nonostante il momento decisamente particolare. Per questo l’intenzione del tecnico sembra quella di schierare la stessa squadra delle ultime partite, con la concreta possibilità che domenica possa anche arrivare la prima convocazione per Maxi Lopez. L’attaccante comunque è ancora indietro di condizione e lascerà posto dal primo minuto alla coppia Icardi-Eder, che soprattutto dovrà tentare di risolvere la sterilità in avanti che sta condizionando in negativo il campionato della Sampdoria. Non ci saranno variazioni invece in difesa e a centrocampo anche se Maresca sta meglio e Delio Rossi, se non da domenica ma magari dalla sfida contro il Torino, presto potrà contare su un’alternativa in più per il ruolo di regista.
Pro, non è ancora finita VITTORIO GELSO
VERCELLI. «Quella che scenderà in campo contro la Reggina non sarà la Pro Vercelli definitiva, perché da qui a sabato difficilmente succederà ancora qualcosa. Certamente, però, sarà un’altra squadra rispetto a quella con cui abbiamo chiuso il campionato. Oltre che di giocatori, sono sicuro che ci sarà un cambiamento radicale soprattutto nello spirito con cui i ragazzi scenderanno in campo». Massimo Secondo , presidente della Pro Vercelli, sta dimostrando con i fatti di credere ancora alla Il presidente salvezza. Certo, 15 punti in classifica sono pochi, ma Secondo promette gli arrivi di Abbate , Erpen , Borghese , Cristiano e altri colpi di mercato: Filkor significano che la squadra è stata radicalmente «Interverremo rivoltata. Finora ci sono ovviamente state altrettante Davide Moscardelli, 32 anni, è sull’attacco» partenze, l’ultima delle quali è stata quella di Gian tra i candidati per l’attacco Marco Zigoni , rientrato proprio ieri al Milan che, a sua (Liverani) volta, lo ha girato all’Avellino, in Lega Pro. Insomma si ricomincia daccapo o quasi, con la consapevolezza che all’appello mancano ancora probabilmente un centrocampista e certamente un attaccante. I PAPABILI I nomi più gettonati sono quello di Moscardelli del Chievo e Plasmati del Vicenza, ma non è da escludere che il dg Romairone possa sferrare un colpo a sorpresa. Al proposito il numero uno del sodalizio vercellese è chiarissimo: «Gli attaccanti forti li abbiamo già, perché Iemmello è un ragazzo di grande qualità, Tiribocchi finora non ha reso come ci aspettavamo, ma certo non può essere messo in discussione, mentre De Paula ha solo bisogno di tempo per recuperare del tutto dall’infortunio. Certo abbiamo cercato di migliorare tutti i reparti e, dunque, vogliamo fare qualcosa anche per l’attacco». VENTI FINALI Intanto, però, sabato c’è la sfida contro la Reggina, prima di una serie di altre 19 gare da giocare tutte d’un fiato. «Saranno venti finali che noi vogliamo interpretare in questo modo - commenta Secondo cercando di metterci sempre tutto quello che abbiamo». All’andata la sfida con la Reggina «Il reparto è già fu una battaglia vinta di misura dai padroni di casa, al termine di un incontro in cui i forte, ma vogliamo bianchi hanno a lungo recriminato per un gol annullato a Di Piazza e per un sospetto migliorarlo ancora». fuorigioco che pesa come un macigno sull’azione decisiva. Ad aggiungere interesse a una Con la Reggina sfida che già di per sè si preannuncia appassionante, c’è poi il fatto che sulla panchina prezzi scontati al calabra adesso siede quel Davide Dionigi , l’anno scorso alla guida del Taranto con cui Piola la Pro visse due infuocate gare ai playoff. Secondo sorride: «Questa partita significa tantissimo sotto tutti i punti di vista, compreso il fatto che ci troveremo di fronte una delle formazioni più importanti della serie B, guidata da un presidente storico del calcio italiano, che ho avuto il piacere di conoscere e che ho trovato una persona molto gradevole». REMUNTADA Di certo, però, sul campo ci sarà poco spazio per il galateo imposto dalla diplomazia calcistica: al Piola si preannuncia il pubblico delle grandi occasioni, anche perché la società ha voluto favorire un afflusso di massa praticando prezzi stracciati (3 euro la curva, 7 la gradinata e 15 la tribuna). Del resto la “remuntada” cui è chiamata la Pro Vercelli non è cosa da poco, per cui sarebbe importante partire con il piede giusto. «Ai nostri tifosi dico che ce la stiamo mettendo tutta - ci tiene a sottolineare Secondo - sia in fase di mercato che nella preparazione delle partite. Da loro vorremmo tutto il sostegno che il pubblico vercellese sa dare. Poi, se arriverà il giorno in cui la matematica ci condannerà definitivamente, allora, ma solo allora ci fischino e ci critichino. Fino a quel momento, se vogliamo salvarci, è fondamentale che si resti tutti uniti. Quest’anno non ci è riuscito tante volte, ma contro la Reggina vorremmo proprio giocare da Pro».
l’altra piemontese Novara si scuote Crescenzi vicino Occhi su Jadid GUIDO FERRARO
NOVARA. Dopo tre settimane in stand by il mercato del Novara ha subito la 1ª accelerata. Lo aveva previsto il d.s. Cristiano Giaretta : «Per noi saranno decisivi gli ultimi giorni...» che dopo aver fatto partire il portiere Enrico Tonozzi (Treviso), restituito all’Inter il laterale sinistro Rodrigo Alborno , sono partiti il difensore Lorenzo Del Prete (Crotone) e la punta Federico Piovaccari (Grosseto). Le prossime uscite? «Stiamo lavorando sui nomi che tutti già sapete...» sottolinea il direttore, chiara allusione al trequartista Simone Alessandro Crescenzi, 21 anni, Motta , per il quale si sono raffreddate le piste che in prestito al Pescara (Liverani) Dopo le uscite, il ds portano a Portogruaro, Alto Adige e Feralpisalò. Il Giaretta prepara gli trentacinquenne friulano è restio a scendere in Seconda divisione, dove si stanno ingressi: «Per il aprendo delle possibilità per Rimini (dove Motta ha lasciato ottimi ricordi in serie B difensore la realizzando 8 gol in una sola stagione) e Venezia. Per il potente mediano Barusso dopo trattativa è in fase una timida avance del d.s. Moreno Zocchi della Cremonese si è fatto sotto il Benevento. avanzata, penso si Difficile però che Barusso possa partire, anche alla luce del fatto che ieri ha saltato per possa chiudere». Piacciono pure infortunio l’ultimo test di gennaio, l’amichevole con la Biellese, vinto 3-1 dal Novara, in gol Paolucci, Di Pesce (41’ pt), Baclet (36’ st) e Motta (40’ st) dopo il vantaggio dei lanieri con Vanoli Carmine, Cocco e (25’ pt). Novara in campo senza il difensore centrale Ludi , i centrocampisti Buzzegoli , Martinetti Parravicini , Barusso e le punte Mehmeti e Libertazzi . Per la gara di Empoli si annuncia complicato il recupero. Prosegue Giaretta: «Siamo messi peggio di fine dicembre. Ennesima conferma di una stagione complicata, molto complicata, ma ci salveremo comunque». IN ENTRATA Riccardo Colombo ha firmato, l’ex della Reggina è il primo innesto del mercato di gennaio, sembra in dirittura d’arrivo anche il difensore Alessandro Crescenzi : «La trattativa è in fase molto avanzata, ho parlato proprio oggi (ieri ndr) con Sabatini , penso si possa chiudere...» chiosa Giaretta. In mezzo al campo potrebbe arrivare il marocchino Abderrazzak Jadid del Grosseto. Per l’attacco i nomi sono tanti e soprattutto noti: Michele Paolucci del Siena che però non gradirebbe lasciare la serie A, Samuel Di Carmine del Cittadella, Andrea Cocco del Verona e Daniele Martinetti del Varese, sarebbe un ritorno nel Novara dove dal gennaio 2005 a fine 2006 ha collezionato 31 presenze realizzando 12 reti. Il Novara ha poi chiesto Riverola al Bologna. DUE EX A EMPOLI Azzuri ad Empoli con due ex: Flavio Lazzari e il rientrante Francesco Marianini che afferma: «Da un paio di giorni mi alleno con la mascherina ma mi devo un po’ abituare a portarla. Vedo bene con la protezione ma si tratta di abituarsi. Il medico mi ha dato l’ok, la dovrò portare per circa un mese ma non ho alcuna controindicazione, sono sicuro e convinto, senza paura. Sono legatissimo all’ Empoli con il quale mi sono rilanciato, due anni di A e due di B per confermarmi a buoni livelli. Torno volentieri. L’Empoli investe molto sul settore giovanile, lo dimostra Saponara , è la politica che dovrebbero fare tutte le piccole squadre». (OPTA)
GLI ALTRI SPORT BASKET DNC, RISALGONO CROCETTA E ALESSANDRIA (gt) La Named Crocetta Torino mette a segno il colpo nella prima di ritorno passando a Domodossola: 69-75, Foti 19, Petricca 15; Ceccarelli 25, D’Affuso 15. Vince anche la Zimetal Alessandria sul parquet dello Spezia: 74-85, Manservisi 23; Salvatore 24, Ogliaro 17, Zunino 15. UNDER 19, VINCONO BIELLA E CUS (gt) Settima vittoria consecutiva per la Banca Sella Biella che nel Campionato italiano Under 19 ha espugnato Casale: 51-75, Di Prampero 12, Puleo 10; De Vico 21, Slanina 16. Vince anche il Basketmania Cus Torino che regola il Varese: 83-59, Sacco 20, Vercellino 14; Piccoli 20; Crespi 12. SERIE C, ALBA VA KO, LA GESSI LA RAGGIUNGE (gt) Impresa del Saluzzo che ferma nella Serie C regionale la capolista Alba, che subisce la seconda sconfitta del campionato (66-60, Breusa 24, Draghici 18; Gallo 17, Francone 11) e viene raggiunta i testa dalla Gessi Valsesia, vittoriosa a Carmagnola: 72-80, Fornuto 19, Mudadu 12; Paulig 23, Castagnetti 19. PALLAMANO PER IL CITTA’ GIARDINO VITTORIA-SALVEZZA (en.ca.) In serie A2, vittoria chiave nella corsa salvezza per il Città Giardino Torino che passa per 35-29 sul campo del Molteno (11 gol di Gaia, 8 di Carbonaro). Sabato i torinesi ospitano, ore 18, al Ruffini la capolista Leno VOLLEY Tempo di Coppa per Parella e Chieri ‘76 (bbd) Nella settimana di pausa tra andata e ritorno dei campionati, è tempo di quarti di finale per la Coppa Italia di serie B. In B2 maschile, stasera il Tuninetti Parella di Matteo Battocchio, capolista del girone A, sfida a Gorgonzola il Ticomm Argentia, 7° nel girone B per la gara d’andata. Ritorno in programma alla “Manzoni” di corso Svizzera 63 a Torino mercoledì 6 febbraio. Per la serie B1 femminile, domani sera trasferta anche per il Famila Habimat Chieri ‘76 di Max Gallo, che al PalaIper di Monza affronta la capolista imbattuta del girone A, la Saugella, che ha già vinto l’andata a Chieri 1-3 e dunque si candida all’ingresso in final four. CICLISMO NOVESE FAUSTO COPPI AL VIA CON DUE SQUADRE (pa.bu.) Il team alessandrino della SC Novese Fausto Coppi sarà presente al via della stagione ciclista 2013 con due squadre che gareggeranno nella categoria juniores e in quella degli esordienti. Tutte da scoprire le potenzialità di quest’ultimo gruppo, che si compone di quattro atleti provenienti da Alessandria e provincia. Si tratta di Ettore Condor, Andrea Dandriccio, Dario Olivieri e Paolo Visentin. A guidare la formazione degli esordienti provvederà il direttore sportivo Giuseppe Gastaldi, coadiuvato da Marlene Coppola. TENNIS NEGLI AUSTRALIAN OPEN JUNIORES KO I PIEMONTESI( ro.be.) Si è fermata subito la corsa dei tre piemontesi in tabellone (singolare) negli Australian Open juniores in corso a Melbourne. Stefano Napolitano è stato piegato dal francese Halys (4-6 6-2 6-3). Il biellese è ancora in corsa in doppio, a fianco di Couacaud. Giulia Pairone e Camilla Rosatello sono state invece battute rispettivamente da Katy Dunne (Gbr) per 6-1 6-2 e Jamie Loeb (Usa) con identico score. Anche la Rosatello è nei quarti in doppio. HOCKEY SU PRATO IL CUS TORINO TORNA IN ZONA PLAYOFF (en.ca.) A Pavia, nel secondo turno di serie B indoor, il Cus Torino torna in zona playoff battendo la Superba Genova (9-3) e il Cernusco (3-1). Esordio positivo per l’italo-argentina Julieta Obrist, 28 anni, ex azzurra e cussina negli anni della A1, reduce da un’esperienza, sempre in A1, a Villafranca.
Il Casale al Palli gioca due jolly per la salvezza FRANCO DI LONARDO
CASALE. La sconfitta di Bellaria è stata indubbiamente pesante, non solo sul piano della classifica ma anche sotto l’aspetto psicologico in quanto ha interrotto un ciclo assai positivo per i colori nerostellati. Il Casale veniva infatti da tre vittorie, un pareggio e solo una sconfitta (contro la Pro Patria, però) nelle ultime cinque partite e pareva avviato ad marcia, magari lenta ma sicura, di avvicinamento alle zone più tranquille della classifica. Invece la battuta di arresto contro una diretta concorrente e una serie di PERRA «Con 6 risultati non proprio favorevoli dagli altri campi hanno punti avviciniamo invece spinto i nerostellati nelle sabbie mobili, in quella Alessio Curcio, 23 anni, 4 gol l’obiettivo» posizione pericolosamente in bilico fra retrocessione all’attivo: assente a Bellaria, diretta e playout. La salvezza, adesso, passa dal ‘Natal dovrebbe rientrare domenica Palli’, lo stadio sulla carta amico, in realtà spesso teatro di gioie e dolori. Fino (Liverani) a dicembre il ruolino di marcia del Casale sul proprio campo era stato tutt’altro che buono, ma l’eclatante vittoria con il Castiglione (un bel 3-0 rifilato all’attuale capolista e miglior difesa del girone) aveva sbloccato i ragazzi di Virgilio Perra che si erano poi confermati strappando un ottimo 0-0 al forte Savona. Nelle prossime due domeniche la prova del nove. Arriva infatti il doppio turno casalingo, l’unico previsto dal calendario, con i nerostellati chiamati ad affrontare prima la grande delusa Unione Venezia e poi la diretta concorrente Vallée d’Aoste. «Sì - ammette Perra - sicuramente sarebbe un gran bel colpo conquistare il bottino pieno in queste due partite. Teniamo presente che la salvezza diretta, in fondo, dista quattro punti, non è lontanissima, e in caso di un buon esito di questo doppio confronto ci potremmo trovare a ridosso del gruppone di bassa classifica. Ma pensiamo ad un avversario per volta, quindi concentriamoci sull’Unione Venezia che è una squadra partita per vincere il campionato e non lascerà nulla di intentato per raggiungere almeno i playoff». A Bellaria è andata perché la sfortuna ha privato Perra di tre centravanti su tre: Alessio Curcio aveva avuto un attacco di febbre la notte prima, il nuovo acquisto Giovanni Ricciardo si era bloccato per un “colpo della strega” per cui ha giocato Lorenzo Cinque che però è uscito dopo un’ora per un infortunio alla caviglia. «Ma io non butterei via tutto della trasferta di Bellaria - spiega Perra - .perché specialmente nel primo tempo non abbiamo giocato male, purtroppo abbiamo poi rovinato tutto con un calo di concentrazione in occasione dei due gol di Nicastro. La squadra sta metabolizzando la sconfitta e ha una grande voglia di rivincita: non eravamo fenomeni prima, certo non siamo brocchi adesso».
MERCATO: ULTIMA SETTIMANA DI TRATTATIVE Il Savona punta Libertazzi Ma piace anche Dell’Acqua GUIDO FERRARO
RUOTA attorno alle punte il mercato delle squadre di Lega Pro. Il Cuneo ha fatto un tentativo per portare nella provincia Granda l’attaccante Nicola Falomi della Pro Patria, ma il dg dei bustocchi Raffaele Ferrara lo considera incedibile. OBIETTIVO DELL’ACQUA I lombardi hanno proposto la punta esterna Simone Dell’Acqua, nella passata stagione alla FeralpiSalò, che, piace anche al Savona. L’obiettivo prioritario dei liguri è però Alberto Libertazzi del Novara. L’ex capocannoniere della Primavera della Juventus sta recuperando da un lungo infortunio, con gli azzurri è chiuso da giocatori molto più esperti e Alberto Libertazzi, 21 anni. Ex rischia di finire la stagione da sesto attaccante, praticamente sempre in bomber della Juve Primavera, tribuna. Per Savona ma anche per il Cuneo sarebbe davvero un rinforzo di è in fase di recupero dopo un grande spessore. Savona che ha abbandonato la pista che porta allo spezzino serio infortunio. Nel Novara è Alessandro Cesarini del Sorrento, il cui ingaggio è troppo elevato per i chiuso da attaccanti più parametri imposti dalla nuova gestione degli striscioni liguri. In uscita da esperti e cerca una squadra gli offra maggiore spazio Savona c’è sempre il difensore di Como Paolo Balzaretti, che ha espresso il che (Liverani) desiderio di avvicinarsi a casa, per il quale c’è un interessamento del ds del Renate Gigi Abbate, che già in estate voleva portare l’ex della Primavera del Novara in Brianza. VALLÉE D’AOSTE SU BENTOGLIO Il Renate ha poi chiesto alla FeralpiSalò l’attaccante Michele Bentoglio, ex Primavera del Parma, che con i bresciani ha già messo a segno 4 reti, 3 in Coppa Italia e uno in campionato, su Bentoglio c’è però anche il Vallée d’Aoste che potrebbe dare ai bresciani la punta Manuel Sinato. Per il difensore Paolo Ropolo il ds Cristian Filippella tratta uno scambio con il Bassano che darebbe il pari ruolo Dario Toninelli e con il FeralpiSalò per Bentoglio. La Pro Patria ha proposto all’Alessandria i centrocampisti Marco Ghidoli e Nicola Campinoti, due under che il trainer dei grigi Giovanni Cusatis conosce per averli già avuti alle sue dipendenze. (OPTA)
«Ma io preferivo vincere...» SIMONE DI STEFANO
ROMA. Qualificazione ancora aperta, la Roma impone la superiorità casalinga ma gli uomini di Stramaccioni alla fine riescono a limitare i danni segnando anche un gol che nel ritorno potrebbe rivelarsi decisivo. Fredy Guarin non sembra però sprizzare di gioia, e non solo perché per il ritorno è squalificato e non giocherà: «Soddisfatto? È sempre meglio vincere, lo dico sempre: siamo l’Inter, una grande squadra e dobbiamo vincere. GUARIN «Una L’ammonizione? Peccato non esserci, ma sapevo che grande squadra non ero diffidato e non dovevo prendere il cartellino. si deve mai Comunque siamo tranquilli, stiamo lavorando bene e la accontentare. partita si è riaperta. Giocheremo il ritorno in casa e Comunque dobbiamo qualificarci, abbiamo ancora la possibilità di passeremo» ribaltare il risultato». Rispetto alla sfida contro i giallorossi di domenica scorsa, quando Stramaccioni lo aveva schierato alle spalle di due punte, ieri sera ha giocato al fianco di Cambiasso e con il solo Palacio in attacco: «Mi trovo bene in entrambi i ruoli - spiega il numero 14 nerazzurro - a me piace di più con due davanti, ma anche stasera ho cercato di sfruttare gli spazi liberi che avevo. Il mister della Roma e i giocatori sono stati bravi nella marcatura. Come mi sento? Non mi piace parlare di percentuali, devo dare sempre di più, sono qui per imparare e per migliorare partita dopo partita. Se posso fare di più, ci provo sempre. Ho visto la fiducia dei compagni e del mister e questo mi piace». Sul campionato, Guarin è sicuro: «Obiettivo? Siamo da Champions e dobbiamo rimanere lassù». BENASSI Dopo il buon esordio contro il Pescara, un piccolo passo indietro per Marco Benassi , uscito poi zoppicante: «È stata Il colombiano, una partita difficile - ammette - loro giocano ad una ammonito, salterà il intensità altissima. Non è un risultato ottimo, ma ritorno. Benassi: «Il nemmeno da buttare via. Proviamo a ribaltare tutto a risultato non è San Siro. Emozione? Spesso gioco ancora con la ottimo, ma non è Primavera e quindi mi reputo ancora un giocatore della nemmeno da Primavera, ma sono felicissimo quando il mister mi buttare via» convoca e mi fa giocare. Mi trovo bene con i compagni della prima squadra, loro mi mettono a mio agio e ho trovato subito intesa con ROMA. Uno dei duelli più belli loro». STADIO Sale la febbre per lo stadio di proprietà dell’Inter, ieri al centro del della gara: quello tra Guarin e vertice tra Moratti , Branca e Ghe lfi . Nelle ultime ore c’è stata Bradley (Bartoletti) ROMA. l’accelerazione, confermata ieri dal dg nerazzurro Marco Fassone . Palacio esulta dopo aver accorciato le distanze Intervenuto alla trasmissione televisiva “Novanta Minuti Talk”, condotta da (Bartoletti) ROMA. Un anticipo Enrico Varriale, Fassone ha confermato: «C’è la ferma volontà di costruirlo». secco di Juan Jesus su Da tempo l’Inter si sta occupando di liquidare la parte burocratica relativa alla Lamela. L’argentino è stato possibile location dove dovrà sorgere il nuovo impianto. C’è già un discorso ben controllato (Liverani) avviato con la Mabetex, la società che con l’Inter sta cercando il modello del nuovo stadio. E i tempi? Con la legge sugli stadi finita in cantina, difficile accelerare tra permessi e concessioni: «Se la legge sugli stadi non dovesse andare avanti in tempi brevi - ha concluso Fassone - noi, che stiamo comunque portando avanti tutte le premesse per procedere con lo stadio, non possiamo ipotizzare che sia pronto prima del 2017, 2018».
Montolivo-Pazzini Gli amici spietati Stefano Scacchi
MILANO. Il Milan ha già il copione scritto per la partita di domenica pomeriggio. I due ex atalantini che affrontato la loro ex squadra insieme con un’altra maglia e vincono. Sarebbe l’epilogo perfetto per un altro incrocio tra la coppia di talenti del vivaio bergamasco contro la squadra che li ha cresciuti. Riccardo Montolivo e Giampaolo Pazzini vivranno una giornata particolare all’Azzurri d’Italia. E il Milan spera che finisca come l’11 novembre 2006 quando i due enfant prodige furono protagonisti nel 3-1 della Fiorentina contro l’Atalanta. DOPPIETTA DEL PAZZO Era la seconda stagione di Montolivo e Pazzini in viola, ma quella è stata la prima partita in cui entrambi scesero in campo insieme contro la squadra bergamasca. Il più felice al 90’ fu Pazzini, autore di una doppietta. E quello è stato anche l’unico successo Cresciuti del duo cresciuto a Zingonia contro la formazione nell’Atalanta, non dell’adolescenza, con la quale hanno debuttato in serie potranno fare sconti A. Negli altri due confronti tra Fiorentina e Atalanta, con loro in campo in maglia viola, finì con un pareggio: sempre 2-2 il 1° aprile 2007 e il 9 febbraio 2008. A quasi cinque anni di distanza, Pazzini e Montolivo sono tornati a giocare insieme dopo la parentesi sampdoriana del centravanti. Il mercato estivo ha permesso un Riccardo Montolivo, 28 anni, è ricongiungimento in rossonero. cresciuto nelle giovanili DEBUTTO IN COMUNE A Bergamo qualcuno proverà una certa emozione a atalantine (Ansa) Giampaolo ritrovare le due ex promesse del settore giovanile con la maglia del Milan. Un Pazzini, 28 anni, segnò dodici percorso lungo che li ha portati insieme in una delle grandi del calcio italiano e gol in nerazzurro (Ap) 9 anni da un’altra data che li ha visti uniti: quella del debutto in Serie A, andato in scena per entrambi nella stessa partita, Atalanta-Lecce del 12 settembre 2004, finita 2-2. Un anno di differenza tra i due giocatori - Pazzini è del 1984, un anno in più di Montolivo - è stato spesso annullato dalle coincidenze delle rispettive carriere. L’EX MAESTRO E’ cambiato tanto a Bergamo dal settembre 2004. Ma resta un punto fermo nell’organigramma del club bergamasco: Mino Favini , il responsabile del vivaio, lo storico scopritore di futuri calciatori di Serie A. Ancora adesso capita che Pazzini e Montolivo si sentano al telefono con Favini. E lui parla dei suoi ragazzi con grande sincerità, spazzando il campo da uno degli argomenti classici che si usano quando si parla di loro: «Bravi, ma avrebbero potuto fare di più». Secondo Favini, invece, Pazzini e Montolivo hanno ottenuto il massimo dalle loro potenzialità perché sono ottimi giocatori, ma non campioni. E’ il complimento più bello che possa fare un uomo di calcio per il quale conta soprattutto la capacità di spremere il 100% del proprio talento con l’impegno e la dedizione. Secondo il loro maestro, i due rossoneri sono stati bravi in questo. BUON PERIODO Anche questo primo approccio con la realtà di una grande metropolitana del nostro calcio non è stato deludente. Pazzini ha messo ha segno 11 gol da inizio stagione, 10 in campionato (la metà col Bologna) ed è reduce da tre reti nelle ultime tre partite: una al Siena e due ai rossoblù emiliani. L’attaccante toscano è riuscito a colmare in queste ultime settimane il temporaneo esaurirsi della vena sotto porta di El Shaarawy . Montolivo è stato il più positivo del centrocampo milanista, prendendo spesso per mano la squadra anche nel momento più nero della stagione. In mezzo a infortuni e cali di rendimento, il regista di Caravaggio ha sempre offerto un rendimento affidabile. E ultimamente Allegri lo ha riportato nel ruolo di centrocampista centrale davanti alla difesa a causa degli infortuni di Ambrosini e De Jong , uniti alla forma non ancora ottimale di Muntari . I due ex ragazzi di Zingonia sono pronti a sfilare sul prato del loro primo palcoscenico. All’andata a San Siro la coppia fu costretta dividersi a causa dell’infortunio di Montolivo, fermato da un problema muscolare nella giornata precedente a Bologna. Domenica saranno insieme. In due non hanno mai perso contro la loro Atalanta. E a Milanello tutti sperano in un bis di quel 3-1 in viola del novembre 2006.
IL COLOMBIANO Zapata «Darò tutto per restare» MILANO. Oggi a Milanello i rossoneri giocheranno in amichevole contro il Gozzano, che milita nel girone A di serie D (ore 14.30, sul campo centrale esterno). Ieri ha parlato Zapata ai microfoni di Milan Channel, spiegando quali sono i suoi obiettivi personali: «Dopo un anno difficile in Spagna, sto ritrovando fiducia - ha detto il difensore colombiano -. Sono contento per come stanno andando le cose e quello che ho in testa è migliorare di partita in partita. Io voglio fare il massimo per rimanere al Milan, è il mio obiettivo personale e mi impegno ogni gara al massimo». La sfida contro l’Atalanta non sarà semplice: «Loro stanno bene, ma noi abbiamo tutto per portare a casa i tre punti. Siamo il Milan, dobbiamo essere un gruppo unito per arrivare alla vittoria. Poi ci sarà l’Udinese? Rispetto a un girone fa, sono più sicuro. Lì ho vissuto sei anni, sarà emozionante incontrarli e speriamo di vincere». S.R.