Tuttosport 25-01-2013

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IL PRESIDENTE DELLA FERRARI Montezemolo: «Mi manca ancora» «E’ stato un riferimento, da lui ho imparato tutto. E manca molto in questi momenti difficili pure alla città» TORINO Luca di Montezemolo è presente sul luogo e pure sul web. Con il ricordo sul sito Ferrari: «L’avvocato Agnelli è stato determinante nella storia della Ferrari e ha costituito un costante punto di riferimento, dapprima per il nostro fondatore e poi per me. Ricordo bene i momenti difficilissimi che ha vissuto la nostra azienda e quanto sia stato importante il suo supporto. Dieci anni fa dedicammo a lui la monoposto, la F2003-GA, che disputò e vinse entrambi i titoli iridati in Formula 1 e quei successi ebbero quindi un valore ancora più speciale per ognuno di noi: Personalmente, nonostante sia passato un decennio, l’Avvocato Agnelli continua a mancarmi moltissimo. Da lui ho imparato ad amare il nostro Paese e, contemporaneamente, a guardare TORINO. Luca Montezemolo in accanto a Marchionne oltre i suoi confini valorizzandolo nel mondo. Potermi confrontare Duomo (LaPresse) costantemente con lui, condividerne la straordinaria curiosità e la sua visione di quello che accadeva nel mondo è stato un privilegio straordinario». Dal vivo, dopo aver firmato qualche autografo, Montezemolo aggiunge: «Mi manca molto e credo che in questi momenti difficili manchi molto anche alla sua città». Lo pensano anche i pensionati Fiat assiepati lungo le transenne davanti al Duomo. C’è chi dice: «Avrebbe fatto di tutto per mantenere la produzioni qui». Ma i tempi sono cambiati. OLIMPIADI Evelina Christillin si definisce ancora il suo braccio nella rincorsa ai Giochi Invernali. «Ricordo il suo enorme impegno per portare le Olimpiadi invernali 2006 a Torino. E il rimpianto è che non le abbia potute vedere». I Giochi Invernali passano anche nelle parole dell’allora Sindaco Chiamparino. «Dieci anni fa era una giornata di sole. E tutta la città si era messa in fila davanti al Lingotto. Fu il segnale di un passaggio dei tempi, tra la Torino del Novecento e quella rivolta al futuro». Che lui ha promosso proprio attraverso la battaglia dei Giochi. Perché conscio che la città dovesse diventare anche altro, non più (non soltanto) capitale dei motori. P.G. © riproduzione riservata


Avvocato, la tua Juve non ti dimentica mai PIERO GUERRINI

TORINO. Per qualche ora c’è un’altra città, un altro mondo. E un’altra Juventus. Eppure c’è anche la Torino di oggi, la Fiat odierna, l’Italia attuale, piaccia o meno, la Juventus tricolore e dominante e persino quella del futuro, mostrata dai ragazzi del vivaio. E rappresentata dalla voce di Filippo Romagna nato nel 1997, che legge una preghiera. Quasi tutto si tiene, nel Duomo addobbato di fiori bianchi e colmo di personalità. Mentre centinaia di torinesi osservano da fuori, è il maxischermo a rendere la funzione pubblica. E qualche pensionato rimpiange il tempo andato e non soltanto per questione d’età. Nel cuore presidiato di Torino, la Presidenti, campioni: commemorazione per il decennale della morte di passato, presente e Giovanni Agnelli è un viaggio nel tempo, la figura futuro riuniti in dell’Avvocato intesa e narrata come filo conduttore di Duomo ciò che era ed è e si vuole che sia la sua città. Tutti i poteri sfilano, le compagini politiche riunite una tantum, nonostante la campagna elettorale. Ma anche il suo calcio. Bianconero come una volta era il pallone. Giampiero Boniperti salutato da applausi superati in fragore soltanto da quelli per il Presidente della Repubblica Napolitano . Lui che poi va a sedere nei banchi più avanti. A fianco della società di oggi, in mezzo nell’ordine di seduta tra Buffon , Mazzia , Marotta , Conte , Paratici , Nedved , Pessotto . Nelle ultime file Bruno Garzena , tra gli altri, per testimoniare una delle prime Juventus di Gianni Agnelli . E Josè Altafini , con TORINO. Andrea Agnelli con la stampella. Che ricorda davanti alle telecamere: «Sono stato molte volte a casa moglie Emma in Comune sua, invitato a cena o a pranzo. Amava davvero parlare di calcio, per certi (LaPresse) TORINO. L’arrivo versi ne sapeva più lui di noi». Poi la Juve degli Anni 70, il rilancio. Pietro del presidente onorario Anastasi , Roberto Bettega , Gentile , Mariella Scirea , Morini con il figlio. E Giampiero Boniperti, insieme ancora Tacconi , Ciro Ferrara , Massimo Mauro , Filippo Inzaghi che arriva con Pietro Anastasi (LaPresse) di volata. E qualcuno che certamente la folla nasconde. Infine, appunto, i ragazzi del settore giovanile a rendere indissolubile quella per nulla sottile linea che lega il passato al futuro. Perché è dal ricordo, l’esperienza vissuta, il fondamento di ciò che sarà. E il ricordo si ravviva in quegli abbracci tra quarti di nobiltà calcistica che riconoscono di far parte della medesima famiglia. Quello lunghissimo tra Andrea Agnelli e Lapo Elkann . In quello stringere tutti di Antonio Conte . In quel soffermarsi all’uscita per qualche autografo o foto con chi è riuscito a superare le barriere. NEL DUOMO Lo spirito della giornata è questo. Ricordare per ritrovare le radici dell’opera di Gianni Agnelli. E prendere da quei frutti i semi di ciò che sarà, o potrebbe essere. Perlomeno così la intende l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia , che vuole rammentare nella sua Omelia ciò che l’Avvocato ha Funzione religiosa lasciato. Non per riconoscenza, non soltanto. Per riproporre. Non a caso cita la battaglia e pubblica vinta per le Olimpiadi invernali che hanno dato un nuovo volto e un’immagine più moderna incentrate della città. E la costituzione della Facoltà di Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico. E sull’esempio non a caso le due letture scelte sono dal Libro del Siracide, dal Capitolo 44, l’elogio degli dell’Avvocato che antenati, degli uomini illustri, laddove «... le loro opere giuste non sono dimenticate» e «la anche oggi loro gloria non sarà offuscata... il loro nome vive per sempre». E poi la Parabola dei continua a ispirare il club bianconero talenti. Tutto questo, ribadisce, non soltanto per onorarne la memoria, rammentare l’unione profonda con Torino, ma stimolare, o meglio richiamare chi oggi ha il potere di fare, a creare opportunità per la gente. Magari di intessere rapporti sociali e culturali, non soltanto industriali. Ecco, anche in questi casi, la figura di Agnelli è presentata come quella di un nobile attento a ciò che lo circonda, capace di comprendere come ricchezza e progresso si nutrono se in qualche modo condivisi. IL REGALO Ma il ricordo, a differenza del suo tempo, non viaggia soltanto laddove è la funzione o nei suoi pressi. Il sito Ferrari pubblica pensieri del presidente Montezemolo , quello della Juventus lo vuole immaginare come tuttora presente, persino allo Juventus Stadium. Alex Del Piero posta un lungo video sintetizzabile in «Agnelli è dentro la mia testa e nel cuore». Ma siccome Agnelli avrebbe privilegiato i fatti e tutto ossequio l’avrebbe intascato con un sorriso, ebbene il vero regalo arriva ancora dalla stessa Juventus, più meno mentre John Elkann e il Presidente Napolitano ne onorano la memoria in Comune. E’ l’annuncio dell’ingaggio di Llorente con contratto quadriennale. Un colpo mirato, certo non a sorpresa come invece ci si poteva permettere in anni meno globalizzati. Pure nel segno del risparmio che ora non guasta, perché è noto il giocatore va in regime di svincolo, con il fiuto di chi sa cogliere al momento opportuno, magari usando la strategia del


temporeggiatore. Ecco, se c’è una certezza in questi tempi di dubbi e timori è che l’esempio più volte riemerso in queste ore dell’Avvocato, nello sport ha seguito. Già, il passato che fattosi presente volge lo sguardo al futuro. E’ la continuità. © riproduzione riservata


PROTAGONISTI E DISCORSI «Ambasciatore della sua Torino nel mondo» TORINO. Il tributo destinato a un Re. Perché molti torinesi, in fondo, lo hanno visto e vissuto così, Giovanni Agnelli . Per ricordarlo accorrono il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , tre ministri ( Grilli , Profumo , Fornero ), il vice presidente del Senato Vannino Chiti , imprenditori, politici di quasi ogni gruppo, con il presidente della Regione Cota e il sindaco Fassino , direttori di testate. Gianni Letta e Tremonti . L’Italia che conta si riunisce in Duomo e poi si sposta in Comune, a pochi passi presidiati e percorsi in auto dalle autorità. Ci sono tutti i rami della famiglia, dalla vedova Marella, alle sorelle Cristiana e Maria Sole, ai nipoti John con la moglie Lavinia e i pargoli Oceano e Leone, Lapo e Ginevra con il marito, Andrea Agnelli JOHN con la moglie Emma e la mamma Allegra, vedova di Umberto. Nasi , Camerana , ELKANN«Amava la Brandolini d’Adda sono presenti. C’è chi ha lavorato con lui, per lui, gli ex ad Fiat Romiti serietà della gente, , Fresco , Cantarella . L’attuale ad Marchionne . Gli avvocati Franzo Grande Stevens , voleva far Gianluigi Gabetti , il presidente Ferrari Luca di Montezemolo . Il gesto tenero è di Lapo, conoscere la città. che non riesce a parlare ma indica il suo cuore, dove vive il ricordo del nonno. Il Papa La Fiat? Restiamo affida il suo messaggio al cardinale Tarcisio Bertone , un altro ricordo ecclesiastico arriva anche a Torino». NAPOLITANO dal Cardinale Poletto , Arcivescovo emerito. «Aveva un forte DISCORSI E poi ci sono i discorsi, soprattutto la frase di John Elkann su Torino: «Siamo senso delle anche qui, la prossima settimana terremo il CdA e presenteremo il nuovo investimento di istituzioni» Grugliasco. E’ la conferma che le nostre radici sono a Torino». John che prima, aveva ringraziato tutti e in particolare Napolitano nella cerimonia ufficiale: «Gianni Agnelli ha avuto per tutta la vita un rapporto semplice e diretto con Torino, affetto, presenza e senso di responsabilità. Della città amava la serietà della gente, la culture del fare e del dare, la città laboratorio che anticipa i tempo, il rigore ubanistico, le montagne origine della famiglia, il patrimonio artistico e culturale. Invitava i suoi tanti ospiti a scoprirla. E’ stato un convinto e brillante ambasciatore nel mondo... pensa che questa città fosse il luogo ideale per tenere agganciata l’Italia all’Europa». E ancora: «Alle responsabilità di primo imprenditore della città si accompagnava la scelta meditata di un impegno più ampio, attraverso un autorevole giornale nazionale, una fondazione di prestigio in grado di contribuire alla modernizzazione del paese, una squadra di calcio vincente e competitiva. L’ampia partecipazione, oggi, dimostra che il ricordo è ancora vivo e forte». Il Presidente della Repubblica raccoglie applausi al Duomo: «Agnelli seppe operare nel cuore della società, in posizione di alta responsabilità, e dare prova nello stesso tempo di un forte senso delle istituzioni e degli equilibri democratici. E sapeva benissimo il valore del seggio senatoriale». Poi ricorda di averlo conosciuto nel 1978 a New York e da allora di averlo incontrato sempre con curiosità e reciproca stima. E nel discorso ufficiale: «L’avvocato fu un protagonista della nostra vita pubblica oltre che figura cardine del mondo economico. Ancora oggi avremmo bisogno di un rapporto di disponibilità e reciproco rispetto tra due settori ugualmente importanti, come lo intendeva lui. La sfida è riformare il Paese tenendolo unito... in fondo l’ideale dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia, che non a caso in nessun altro luogo ha avuto rispondenza civile e partecipazione come a Torino». Finisce che in questa giornata di sole la figura della città ne esca ingigantita e onorata con quella di Agnelli, tanto da sperare in un futuro. Questo a lui sarebbe piaciuto. P.G. © riproduzione riservata


Classifica dei ricavi Juve nella top 10 TORINO. La Juventus torna nella top ten delle società calcistiche europee secondo la graduatoria stilata dalla Deloitte sull’andamento dei ricavi, piazzandosi proprio al decimo posto con introiti per 195,4 milioni. Un successo, se paragonato al resto del panorama italiano (soltanto il Milan la precede, ottava a 256,9 milioni), ma anche la conferma che l’Italia viaggia a una velocità dimezzata rispetto al resto dell’Europa dove il dominio resta saldamente nelle mani del Real Madrid, prima con incassi superiori ai 500 milioni, seguita da Barcellona (483) e Manchester United (395,9). SCUDETTO E STADIUM A trainare le risorse del club bianconero, che guadagna tre posizioni rispetto all’anno scorso, sono lo Stadium e la vittoria dello scudetto. La torta dei ricavi viene suddivisa in tre fette: i diritti tv, i cui incassi per 90.6 rappresentano quasi il 50 per cento degli introiti, il matchday (biglietti e indotto legato alla partita) con 33.8 milioni (pari a un incremento del 174 per cento nonostante siano state disputate 4 partite in meno rispetto al 2010-11) e le sponsorizzazioni, per 73 milioni. E il futuro sorride alla Juventus: la partecipazione alla Champions League, soprattutto se l’avventura europea continuasse anche nei quarti, gioverà con maggiori introiti derivati dal botteghino e dai diritti tv. In aumento anche gli introiti derivanti dal commercial con un incasso maggiore di 19.4 milioni (+36%). La strada per scalare posizioni resta lunga e tortuosa se si osservano le realtà spagnole, inglesi e tedesche.


CAMBIA LA STRATEGIA PER IL RINFORZO IN ATTACCO Virata Anelka: adesso è a un passo Il bomber francese si sta liberando dallo Shanghai, c’è già l’accordo per un contratto fino a fine stagione TORINO. Come nelle elezioni presidenziali, anche nel calciomercato i candidati della prima ora rischiano di bruciarsi. E chi ha la ventura di non essere preso in considerazione subito, si ritrova in possesso di grosse chance di salire al... Quirinale. Fuor di metafora: Nicolas Anelka a inizio mercato non rientrava nella lista dei possibili neo bianconeri. Al limite gli toccava invidiare l’amico e compagno di tante avventure (anche cinesi) Didier Drogba , oggetto di una corte serrata da parte di Marotta e Paratici . Eppure con ogni probabilità (l’affare è a un passo dalla definizione, contratto di cinque mesi) proprio il francese sarà il prossimo attaccante a disposizione di Antonio Conte con buona pace dei vari Drogba, Immobile , Borriello Da prima di Natale , Gabbiadini e Lisandro Lopez . si sta allenando con CAMBIO DI ROTTA La scelta (lo è fino a un certo il Psg di Ancelotti. punto), se definitiva come pare, oggettivamente si L’avventura cinese presta a critiche. Però è bene tenere a mente il quadro non è andata bene complessivo. Riassumiamo: la Juve non può comprare in Italia per in vincoli della Covisoc che spieghiamo sopra e, soprattutto, non ha i soldi per farlo all’estero. Quest’ultima è una decisione precisa della proprietà (è ovvio che volendo i soldi ci sarebbero) su cui si può disquisire fin che si vuole, ma non è che da quella direzione siano mancati gli investimenti in questi anni. Per restituire alla Juve l’antico splendore attraverso molti acquisti e anche per ripianare bilanci fortemente in passivo. Altri ne arriveranno in futuro (investimenti, intendiamo) infatti è anche per tenersi le mani libere in estate, quando il mercato offre ben altre occasioni, che la Juve ha scelto un basso profilo in questa finestra di gennaio. Per cui, una volta stabilito che al mercato dei prestiti bisognava attingere, Marotta e Paratici si Nicolas Anelka, 33 anni, ultima sono trovati di fronte a vecchi campioni in cerca di un ultimo esperienza a Shanghai con contratto/palcoscenico (Drogba e appunto Anelka) oppure a giocatori più Drogba interessanti, come Lisandro Lopez. Solo ieri mattina l’arrivo dell’argentino era cosa fatta, ma a Lione si sono resi protagonisti del grande voltafaccia. Con tutte le conseguenze del caso sul mercato bianconero. L’intenzione della Juve è di attendere ancora il weekend, nella speranza che Jean Michel Aulas riesca a ottenere il via libera al prestito di Lisandro Lopez ieri negatogli dal suo consiglio d’amministrazione, ma le aspettative ormai stanno quasi a zero. Come le possibilità alternative. Da qui il quasi accordo con Anelka. IL COLLEGA Il francese è praticamente libero dallo Shanghai Shenhua e, stando a quello che i dirigenti bianconeri hanno saputo da fonti interne al Psg (dove Anelka si allena da un mese a questa parte agli ordini di Carlo Ancelotti ), è in buone condizioni fisiche. Che sia stato in tempi recenti un giocatore sopra alla media, magari a volte problematico, ci sono pochi dubbi. Che lo possa essere ancora dopo la pallida esperienza cinese è una scommessa, che in casa bianconera pensano di poter vincere puntando sull’orgoglio del vecchio campione. Ovviamente Anelka può essere schierato in Champions, che non ha potuto alzare nello scorso mese di maggio. La sua esperienza al Chelsea si era chiusa infatti a gennaio con la chiamata dello Shenhua che lo investì del doppio ruolo di allenatore e giocatore. Un ulteriore motivo per presentarsi tirato a lucido. Conte quindi sta per essere raggiunto da un... collega. Va da sé che la sua speranza è che prevalga il vecchio Anelka, quello che con le porte avversarie aveva una certa confidenza. G.L. © riproduzione riservata


Solo prestiti, ecco perché TORINO. La formula dei prestiti che caratterizza le trattative della Juve in questo mese di gennaio è legata a una precisa scelta della proprietà (relativamente al mercato estero) e ad altrettanto precise norme imposte dalla Covisoc (per quello italiano). L’ente federale che controlla i bilanci dei club calcistici prevede infatti che a ogni tre milioni d’euro di ricavi, debba corrispondere al massimo di un milione di debiti. Le principali società italiane, vale per la Juve come per l’Inter e il Milan, hanno una situazione debitoria superiore (con una differenza sostanziale, quella bianconera è legata all’edificazione dello stadio) il che vieta loro di acquistare giocatori a gennaio, a meno di effettuare cessioni per l’identica cifra. Per questo Peluso è arrivato in prestito. Il paradosso è che nessun limite c’è per eventuali operazioni estere: l’Uefa non tiene conto dei paletti Covisoc nel concedere le proprie licenze. Un’incongruenza bella e buona, tanto è vero che a marzo la norma i(taliana) verrà rivista. G.L.


Juve-Lisandro: accordo Ma il cda Lione dice no CAMILLO FORTE GIANNI LOVATO

TORINO. Ieri, in prima mattinata, Lisandro Lopez poteva essere considerato a tutti gli effetti un giocatore della Juventus. Tre ore dopo, però, l’argentino è rientrato a pieno titolo nella rosa del Lione con grande scorno della dirigenza bianconera, ma soprattutto di quella che fa capo a Jean Michel Aulas . Una storia che è un po’ la fotografia del calcio di oggi, dove di soldi ne circolano Lisandro Lopez, 29 anni, relativamente pochi e neanche gli accordi tra presidenti sono del tutto esenti l’attaccante argentino del da rischi. Ecco cos’è successo in capo ad ore convulse e quanto potrà ancora Lione che la Juventus sta accadere da qui alla conclusione del mercato. Ovvero trattando: sembrava fatta per il invece i francesi Bocciata l’intesa un’altra inversione di rotta del LIone (questa volta prestito, hanno bloccato tutto. Per ora... Agnelli-Aulas: oggi favorevole alla Juve) o l’arrivo di Nicolas Anelka . (Ap) ultimo tentativo L’INTESA L’incontro di Nyon tra Andrea Agnelli e Jean Michel Aulas ha dato, tre giorni fa, un deciso impulso a una trattativa che Juve e Lione aveva affrontato già da una un paio di settimane. I contatti da quel momento si sono intensificati per approdare a un accordo, maturato nella serata di mercoledì. A vincere la partita era stato Agnelli, perché Aulas aveva infine accettato di chiudere l’operazione in prestito senza obblighi a carico della Juve su un riscatto estivo. In corso Galileo Ferraris avrebbero dovuto stanziare 500 mila euro in più rispetto all’offerta iniziale, portando il tutto a un milione e mezzo per il prestito fino a giugno. Il che, sommato ai quasi 200 mila euro netti che l’argentino guadagna a Lione, avrebbe consentito ad Aulas di risparmiare un altro paio di milioni. Un’operazione da circa tre milioni e mezzo nel complesso. Cifra degnissima, ma che non avrebbe contemplato alcun impegno a lungo termine per la Juve, consentendo di consegnare ad Antonio Conte un giocatore schierabile pure in Champions League. Un po’ sulla falsariga di quanto si pensava di fare con Didier Drogba , solo un po’ più in piccolo. Ultimo ostacolo da superare (ma una volta ottenuto il sì di Aulas sembrava un semplice atto formale) la ratifica da parte del board dell’Olympique Lione. Invece il pericolo si annidava proprio lì. LO STOP Il punto è che l’edificazione del nuovo stadio ha prodotto un rosso profondo nei bilanci del Lione (- 30 solo relativamente all’ultimo) e le difficoltà si sono accentuate con la mancata partecipazione all’ultima Champions. Il che ha reso necessario l’apertura di una linea di credito per decine di In giornata previsti milioni con alcuni dei principali istituti bancari transalpini. Il club resta solido, anche perché nuovi contatti con il al fianco di Aulas figura Jérôme Seydoux , uno dei principali industriali francesi club francese, (proprietario tra l’altro del gruppo Pathé e nel CdA di Danone), ma da qualche tempo ogni anche l’argentino decisione deve passare al vaglio del consiglio di amministrazione. E quella di prestare preme, ma adesso Lisandro Lopez per cinque mesi, con la prospettiva di vederselo restituire al termine del la pista del prestito periodo, non ha convinto la “commissione d’esame”. Il ragionamento è stato il seguente: sembra difficilmente “spostandolo con quella formula, di solito riservata ai giocatori di basso livello, lo percorribile svalutiamo nell’ottica di una sua cessione estiva. E per un giocatore costato 24 milioni non è accettabile”. Così Aulas ha dovuto alzare il telefono e informare i vertici bianconeri dell’accaduto. VOGLIA DI JUVE La situazione a questo punto si presenta decisamente fluida. Perché a Lione sono consapevoli di aver fatto una brutta figura e alla Juve sanno di avere qualche credito morale da sfruttare. Infatti già in mattinata è previsto un nuovo contatto tra le parti e non si può escludere che quanto ieri sembrava impossibile, possa essere superato da nuovi accordi. A complicare il tutto concorre il fatto che il Lione scenda in campo oggi a Valenciennes e la Juve domani con il Genoa, togliendo spazio alla trattativa. A spingere perché si arrivi all’accordo comunque è lo stesso LIsandro Lopez, che considera chiusa la sua esperienza francese ed è convinto di potersi conquistare la riconferma nei cinque mesi che gli verrebbero messi a disposizione. Ma questo non è scontato, anche perché sembra vicina la cessione di Michel Bastos (il brasiliano bocciato da Antonio Conte all’alba della sua avventura bianconera) allo Schalke 04. Il che porterà almeno una decina di milione nelle casse lionesi. Ossigeno puro. Se sufficiente a sopportare l’ultimo assalto bianconero, lo si scoprirà in questi due giorni. © riproduzione riservata




IL TECNICO PREMIATO A MILANO Di Matteo: «Drogba sarebbe il top La Juve farà bene in Champions» Stefano Scacchi

MILANO. Premiato insieme a eccellenze italiane come Ferrari e Lavazza nella sala della Borsa di Milano, davanti a ministri di Italia e Gran Bretagna (Elsa Fornero e Michael Fellon), ambasciatori e protagonisti di economia e finanza dei due Paesi. Ieri Roberto Di Matteo ha sollevato una seconda personale Champions League, il premio alla carriera dell’Uk-Italy Business Awards 2013, organizzato da Borsa di Milano e Londra e consolato britannico di Milano. Un riconoscimento che ricorda il titolo di “sir” a Gianfranco Zola. Ancora più bello per Di Matteo perché arriva due mesi dopo l’esonero dal Chelsea, subìto da Campione d’Europa in carica. L’ex tecnico dei Blues è il più fotografato, anche in mezzo a manager e politici. Conversa con Elsa Fornero per qualche minuto, poi risponde alle domande con una cortesia che appartiene a pochi nel mondo del pallone. Didier Drogba, 34 anni, ex Che cosa rappresenta per lei questo riconoscimento? bomber del Chelsea «E’ una bella soddisfazione essere premiato davanti a ministri, ambasciatori e protagonisti dell’economia. Ed è ancora più bello pensare che è stato assegnato senza guardare agli ultimi mesi, ma pensando alla mia carriera». Come proseguirà la sua carriera? «Sono ancora giovane. Tutte le strade sono possibili. Ci sono tanti campionati in Europa». Dall’Italia l’hanno cercata dopo l’esonero? «Ho avuto contatti con molte società, in Italia e all’estero. Con i grandi club di serie A? Ho parlato di contatti con l’Italia in generale. Vediamo cosa succederà». La Champions ricomincerà senza il tecnico campione in carica: chi sarà in campo in finale a Wembley? «Tante squadre possono farcela. Anche Juventus e Milan. I rossoneri hanno un compito difficile perché affrontano il Barcellona agli ottavi. Ma in Champions ogni sfida è difficile. Bisogna curare tutti i dettagli». Per la Juventus sarà più facile? «Può incidere il fatto che per i bianconeri sia il primo anno in Champions dopo qualche stagione lontano dalla competizione. Ma la squadra di Conte è molto competitiva». Drogba, decisivo nel trionfo del Chelsea, può essere l’uomo in più della Juventus? «E’ un campione, può essere utile a qualunque squadra. E’ motivato, ambizioso, un leader dentro e fuori dal campo». Che effetto le fanno i cori dei tifosi del Chelsea che scandiscono il suo nome a ogni partita? «Con il Chelsea è stato amore a prima vista. E’ iniziato dopo la firma del contratto da calciatore e si è alimentata nel corso degli anni. Questo amore non si è spento e non si spegnerà. E’ un sentimento che rimare da parte mia e da parte del pubblico». Chi le piace di più tra i centrocampisti che giocano nel suo ex ruolo? «Daniele De Rossi». Poi via per la premiazione. Sul palco il console Vic Annels lo elogia: «Di Matteo è diventato un londinese. Peccato che io sia tifoso del Tottenham». Uno dei tanti sorrisi di una serata che vale una piccola Champions, conquistata anche senza panchina.


IL REGISTA DELLA SAMPDORIA, EX DI MALAGA E SIVIGLIA «Nella Juve esalterà la sua forza» MARESCA «Segnerà tanto pure in Italia. Perfetto in coppia con Vucinic o Giovinco» FILIPPO CORNACCHIA

ENZO MARESCA, adesso è ufficiale: il prossimo anno si ritroverà Llorente avversario, come ai tempi del Siviglia (2005-09) e del Malaga (2011-12). A meno di un clamoroso sbarco anticipato, il tempo per istruire i suoi compagni della Sampdoria c’è tutto... «Giusto, ma adesso le priorità sono altre: ci penseremo più avanti... Comunque la Juventus ha messo a segno un gran bel colpo». La prima cosa che le viene in mente L’ho affrontato dell’attaccante dell’Athletic Bilbao? tante volte nella «Il fisico. E’ enorme. Alto, potente, bravissimo nel gioco Liga: è enorme e aereo. Però...» bravo di testa, ma Però... con Bielsa si è «Llorente negli anni si è evoluto, dimostrando di essere adattato al gioco un centravanti completo. La sua carriera è fatta di due palla a terra. In Spagna c’è lui dopo periodi. C’è il Fernando prima maniera, ovvero quello Enzo Maresca, 32 anni, gli extraterrestri... che ho affrontato ai tempi in cui io giocavo nel Siviglia, centrocampista della e quello degli ultimi due anni. Una volta il Bilbao Sampdoria (Pegaso) praticava un gioco fisico, basato su palloni lunghi. E lui, grazie alla sua abilità di testa, segnava parecchio». E poi? «A Bilbao è arrivato Bielsa, che ama il gioco palla a terra. Llorente si è adattato benissimo, l’ho provato di persona lo scorso anno quando l’ho affrontato col Malaga. Almeno un gol lo subimmo da lui». Lo definirebbe un bomber? «Non mi piacciono le etichette, soprattutto quella di top player che tanto va di moda ultimamente. Sicuramente Llorente è una punta che segna e ha sempre segnato. E’ un giocatore da squadra importante, quindi da Juve». In Spagna com’è considerato? «Uno dei più bravi dopo il gruppo degli extraterrestri». Gli scettici sostengono: Drogba ti cambia una squadra, Lorente no. «Drogba negli anni al Chelsea ha trionfato in tutto, compresa la Champions, dimostrando Non patirà le il suo valore al 100 per cento. Llorente è campione del Mondo con la Spagna, ma a livello rotazioni di Conte e di club non ha ancora vinto. Sono certo che in una big come la Juventus si esalterà». non fallirà come è L’altra tesi maligna è: gli spagnoli non sono adatti al calcio italiano. successo in «E’ vero, in passato spesso è andata male agli spagnoli, però i tempi sono cambiati. passato ad altri Penso a Borja Valero nella Fiorentina, ma anche ai David Silva e ai Cazorla che si stanno spagnoli. Ha gli imponendo in Inghilterra. Ogni giocatore quando cambia squadra all’inizio può faticare, ma attributi, però all’inizio servirà un sono convinto che Llorente si ambienterà». po’ di pazienza Sicuramente negli ultimi mesi ha mostrato un bel caratterino... «E’ un ragazzo con gli attributi. Sopportare le pressioni della società e della tifoseria basca non è mica semplice... Gli amici comuni me lo descrivono anche come una persona serena, umana e molto attiva nelle attività benefiche». Conte è solito alternare le sue punte. «Non mi sembra un problema per Llorente». La coppia juventina migliore sarà: Llorente... «Con Vucinic o con Giovinco. Lo vedo peggio con Matri, che per caratteristiche gli somiglia di più». Da ex juventino cosa consiglia a Llorente per la sua avventura? «Prima di firmare si sarà informato bene... Lascia il campionato più tecnico e bello, però la Juve è la Juve. Piuttosto un consiglio lo do alla gente e ai tifosi: all’inizio abbiate un po’ di pazienza. Un periodo di ambientamento è fisiologico». © riproduzione riservata



«Tra i big al mondo» MARINA SALVETTI

TORINO. La Juventus guarda avanti e, in attesa del bomber invernale, prende quello estivo ufficializzando l’ingaggio dal 1° luglio di Fernando Llorente , attaccante dell’Atletic Bilbao e della nazionale spagnola. Con la firma sul contratto che lo legherà al club bianconero fino al 2017 (ingaggio di 4.5 milioni a stagione più bonus) si chiude così una delle più lunghe telenovele di mercato per la soddisfazione di Beppe Marotta , che è riuscito a strappare un altro parametro zero, e dello stesso giocatore che, dal suo sito internet, commenta così il trasferimento: «Ringrazio l’Athletic LLORENTE «Grazie Bilbao e i suoi tifosi per tutti questi anni trascorsi alla Juve per insieme, durante i quali sono cresciuto l’impegno: è un professionalmente ottenendo grandi successi sportivi. sogno» Ora vado a giocare con la Juve, una delle migliori squadre al mondo. Ho realizzato un sogno e per questo ringrazio il club bianconero per l’impegno profuso nella defizione dell’accordo». IL SACRIFICIO Già, non è stato facile per la Juventus arrivare al bomber spagnolo, corteggiato fin dall’estate scorsa. I bianconeri hanno fatto di tutto per convincere la società basca a lasciarlo andare già a gennaio, ma il presidente Josu Urrutia è stato irremovibile rispetto alla richiesta iniziale, i 36 milioni della clausola rescissoria. Un prezzo folle, dal momento che il giocatore va a scadenza a giugno. E proprio la volontà di Llorente di cambiare maglia, Fernando Llorente al primo rifiutando di rinnovare per l’Athletic, lo ha costretto a una stagione di impatto con la Juventus: a convivenza forzata all’interno dello spogliatoio, contestato anche dalla tifoseria Maiorca, durante la sosta per il suo “tradimento”. Il sacrificio, alla fine, è stato premiato: l’attaccante invernale, incontra una terminerà la stagione con l’Athletic, dove ha iniziato a giocare sin da bambino rappresentativa di giovani e dove è diventato un campione, e poi arriverà alla corte di Antonio Conte . Il bianconeri Fernando Llorente, 27 anni suo approdo in bianconero fa felici anche i bookmaker che quotavano a 1.33 questa ipotesi e bocciavano i possibili inserimenti di Liverpool a 9, Tottenham a 13, Arsenal 17 e Chelsea a 21. EL REY LEON Llorente è il secondo spagnolo nell’ultracentenaria storia juventina dopo il centrocampista Luis del Sol , che ha vestito la maglia bianconera per otto stagioni, dal 1962 al 1970. Ventotto anni il 26 febbraio, nativo di Pamplona, terzo di due fratelli molto più grandi di lui, el Rey Leòn, il Re Leone «Vado a giocare in come soprannome, viene notato a 11 anni da José Maria Amorrortu , responsabile della uno dei migliori cantera basca, che lo porta all’Athletic, in quella che diventerà la sua seconda famiglia. club». Il bomber, Cresce nelle giovanili, si allontana una stagione per fare esperienza nella formazione preso a parametro satellite del Baskonia e nel 2004, quando rientra alla base, è pronto per diventare un zero, ha firmato un contratto di 4 anni a punto fermo della squadra. Debutta con Valverde ,il suo primo allenatore, poi vive un periodo infelice con Clemente , infine la consacrazione con Caparros e con il maestro 4,5 milioni Bielsa . IL COLPO DI TESTA Nelle nove stagioni vissute a Bilbao ha collezionato finora 319 presenze e 115 reti, tra Liga, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna e competizioni europee. Fisicamente devastante (è alto quasi due metri), è il classico centravanti di peso, rapace e un vero ariete in area di rigore, che unisce alle doti atletiche un’ottima tecnica. Tra le sue caratteristiche principali, l’essere anche un ottimo colpitore di testa: delle 29 reti segnate nella passata stagione, metà le ha firmate proprio così. Le sue qualità lo hanno portato a vestire 21 volte la maglia delle Spagna con cui ha segnato 7 gol e si è laureato campione del Mondo nel 2010 e d’Europa nel 2012. NUOVA REALTA’ Nonostante l’attaccamento alla sua terra, non ha esitato ad accettare la «migliore offerta ricevuta» e a lasciare quella che finora è stata la sua unica squadra per la Juventus. A luglio si troverà quindi a vivere una situazione nuova e per certi versi pure strana, ma ci penseranno Conte e i compagni a inserirlo nella famiglia bianconera. Del resto l’attaccante e l’allenatore dovrebbe dialogare alla grande visto l’applicazione al lavoro e al sacrificio mostrata in questi anni dallo spagnolo. Intanto a dargli il benvenuto ci ha pensato Emanuele Giaccherini : «E’ un ottimo giocatore e ci rinforzerà, ma non dimentichiamo i nostri attaccanti, altrettanti validi». Insomma, la concorrenza sarà dura il prossimo anno in attacco, tanto più se arriva il top player. © riproduzione riservata





Si aggiunge al gruppo di speranze straniere TORINO. E nel settore giovanile ci sono altri baby-stranieri che stanno crescendo. I difensori Canizares (Spagna, classe 96) e Laursen (Danimarca 1994), i centrocampisti Kabashi (Albania, 1994), Roussos (Grecia, 1996), Slivka (Lituania, 1995) e Varga (Slovacchia, 1996). Oltre agli attaccanti Bonatini (Brasile, 1994) e Lafuente (Spagna, 1966). Senza dimenticare il portiere Larieniu Branescu che milita nella Primavera ma fa già parte del giro della prima squadra. Molti lo considerano il vero erede di Buffon. La verità è che Beppe Marotta e i suoi più stretti collaboratori puntano molto sui giovani stranieri. C.F. © riproduzione riservata


Cevallos, gol da grande GUIDO VACIAGO

TORINO. «Sai che tu hai giocato contro mio papà». Sentirselo dire da un compagno di squadra, per quanto giovane, deve fare un certo effetto. E Buffon proverà anche questa, perché al primo allenamento nel quale verrà aggregato alla prima squadra, José Cevallos , il diciottene dell’Universitaria Quito appena acquistato dalla Juventus, ha intenzione di chiedergli se si ricorda di suo padre, José Cevallos senior. «Al Mondiale del 2002 in Giappone e Corea giocarono contro. L’Italia battè l’Ecuador per 2-0 e a fine partita mio papà che faceva il portiere scambiò la Diciotto anni, figlio di maglia con Buffon. Chissà se lo ricorda... Per me sarà un ministro, ha già comunque un’emozione incredibile poter conoscere segnato reti pesanti giocatori di questo livello. Sono davvero molto felice in prima squadra che dopo mesi di trattative l’affare con la Juventus si sia concretizzato: mi rende infinitamente orgoglioso», ha raccontato alla tv ecuadoriana che lo ha intervistato direttamente al campionato sudamericano under 20, dove - pur essendo uno dei pochi ‘95 sta confermandosi uno dei talenti più interessanti di tutta la manifestazione. «Appena finisce il Sub20 andrò direttamente a Torino. Ho già firmato il contratto. Lotterò per guadagnarmi un posto e sono certo che con la benedizione di Dio le cose andranno bene». LA CRESCITA Dove si svolgerà la succitata «lotta» non lo specifica, ma è probabile che all’inizio si limiti alla Primavera, perché l’intenzione della Juventus è quella di farlo crescere senza voler bruciare le tappe, ma l’esperienza Pogba insegna che qualcosa forse sta cambiando e dopo l’esplosione del diciannovenne francese, potrebbe esserci spazio per questo talento che, nel massimo campionato ecuadoriano, si è già conquistato un posto da titolare fisso in prima squadra. D’accordo, non è la Serie A, ma il ragazzino, che ora ha diciotto anni, l’anno scorso non ha sofferto per nulla l’impatto, soprattutto quello atletico, con i più grandi e ha già messo a segno sei gol nella stagione 2012, diventando un perno del centrocampo, dove può svolgere compiti di interno molto offensivo o essere messo a giocare fra le linee nel ruolo di trequartista. LA RACCOMANDAZIONE D’altra parte è un figlio d’arte, anche se la carriera ha portato il padre molto più in alto e Cevallos Senior, dalla porta della nazionale dell’Ecuador, dal 24 maggio 2011, è arrivato a ricoprire la carica di ministro dello sport dell’Ecuador. Ma non Léo Bonatini, brasiliano del ‘94 sembra che la carica del padre (che da giocatore ha Elvis Kabashi, albanese del ‘94 disputato 400 partite per il Barcellona di Guayaquil José Francisco Cevallos jr, 18 anni giocatore dell’Under 20 vincendo 3 campionati ecuadoriani) abbia influito ecuadoriana e da febbraio sull’esplosione della carriera del figlio. Il tecnico del Quito, Edgardo Bauza in della Juve, è il figlio di José una recente intervista ha raccontato: «José junior si è imposto con il suo Cevallos, ex portiere talento, che è davvero enorme. Il padre non c’entra nulla, quando a sedici anni dell’Ecuador e ora ministro riesci a fare gol con i grandi non puoi essere solo un raccomandato. Anzi la dello Sport del suo Paese raccomandazione lui se l’è fatta da solo, segnando e giocando come un campione». D’altra parte anche le nazionali l’hanno selezionato: prima l’Under 17, ora l’Under20: è sempre il più piccolo, spesso il più talentuoso. «Ho firmato, arrivo dopo il Sub 20. Che orgoglio conoscere Buffon: con l’Ecuador sfidò mio papà ai Mondiali del 2002»

L’AMICO La Juventus ha chiuso, pagando al Quito 150 mila euro per il prestito e fissando a 1 milione e 250 mila il riscatto che avverrà tra un anno, durante il quale il ragazzo cercherà di giocarsi le sue carte, anche se non è da escludere che, dopo un periodo di ambientamento a Torino, durante l’estate Cevallos venga mandato in prestito in una squadra che possa dargli la possibilità di giocare. Pretendenti non ne dovrebbero mancare, visto che sul giocatore si era buttate anche il Genoa e l’Udinese (due garanzie quando si tratta di pescare i giovani talenti). Curiosità: è il primo ecuadoriano a vestire la maglia della Juventus e, in assoluto, il primo centroamericano: «Ma la Juventus è popolarissima in Ecuador, anche perché ha sempre dato moltissimi giocatori alla nazionale italiana.


Anzi, il mio unico cruccio è non poter conoscere Alessandro Del Piero che ho sempre ammirato». Si consolerà con Buffon, l’amico di papà. © riproduzione riservata


in recupero Bonucci migliora: domani c’è Pirlo migliora: va in panchina TORINO. Buone notizie per Leonardo Bonucci: il difensore, che nella partita di Coppa Italia contro la Lazio è uscito per una forte contusione alla schiena, sta molto meglio e domani sera dovrebbe scendere regolarmente in campo contro il Genoa. Ieri si è allenato regolarmente con i compagni e non ha sentito dolore. Insomma, sul suo recupero cresce l’ottimismo. Bene anche Andrea Pirlo. L’indurimento al polpaccio è in via di smaltimento: l’azzurro si muove con disinvoltura ed è pronto al rientro. Resta da vedere se Conte, in vista dei prossimi impegni, non preferisca tenerlo ancora a riposo visto che a centrocampo ha giocatori in grande forma: Vidal (nonostante la caviglia acciaccata) e Pogba hanno impressionato nelle ultime uscite mentre Marchisio contro la Lazio ha dimostrato di aver smaltito la doppia botta rimediata contro la Sampdoria a inizio 2013. Quindi è probabile che l’azzurro torni in Coppa Italia con la Lazio, martedì. In avanti Giovinco sta meglio ma è da valutare se rischiarlo. Vucinic migliora, sempre più. C.F © riproduzione riservata


Cross dal fondo? La Juve in fondo FILIPPO CORNACCHIA

TORINO. Più cinque sulle inseguitrici (Napoli e Lazio), miglior attacco (45 gol) e difesa meno battuta (14 reti) del campionato. I numeri della Juventus sono quelli di una macchina (quasi) perfetta. Un maniaco dei dettagli come Antonio Conte difficilmente si specchia sulle statistiche, piuttosto si ingegna per correggere le sfumature del suo gioco, come per esempio l’efficacia delle corsie esterne in zona gol. «Il gioco è il nostro top player», ama ripetere. La manovra è organizzata, i reparti collegati e le giocate quasi sempre meccanizzate. La fortune bianconere nascono sull’asse Bonucci-Pirlo-Vucinic . Già, quasi quattro azioni offensive su dieci si Solo 2 su 10 vanno a sviluppano per via centrali (esattamente il 36,5% degli attacchi). buon fine: il DIFETTO Se si allarga lo sguardo alle fasce la diagnosi numerica è però significativa. problema fasce Soprattutto in prospettiva, visto che Fernando Llorente (ufficializzato ieri e atteso in estate) è uno specialista del gioco aereo. Quasi la metà dei suoi gol li ha realizzati di testa. Se lo spagnolo dovrà essere bravo ad adattarsi ai meccanismi palla a terra di Conte, la Juve dovrà essere intelligente a sfruttarne le qualità di colpitore. Tradotto: sui binari laterali è necessario un salto di qualità. In attesa di Llorente, anche a Matri non dispiacerebbe ricevere qualche cross in più. O meglio: con maggiore precisione. QUALITA’ Più che una questione di quantità (con 485 cross la Juve è terza nella speciale graduatoria) quello dei traversoni è un problema di qualità. La radiografia degli statistici - in questo caso di Opta - è chiara: solo due cross dal fondo su 10 (esattamente il 19,8%) va a buon fine, ovvero arriva agli attaccanti. Se si confrontano i dati con il resto della serie A, la fotografia è ancora più grigia: dei 45 gol segnati appena 6 (pari al 13,3 per cento) sono stati confezionati sugli esterni. Peggio soltanto la Sampdoria (il quadro dettagliato nel grafico a fianco). Pochino, anche per una squadra come la Juve abituata ad attaccare principalmente sfruttando gli inserimenti centrali di centrocampisti e attaccanti. ALTERNANZA Sui binari laterali, per fisiologico dispendio di energia, l’alternanza è più scientifica che in altri ruoli. Gli stakanovisti sono Stephan Lichtsteiner (21 presenze) a destra e Kwadwo Asamoah (25 presenze) a sinistra. Nei periodi di full immersion campionato-coppe qualche staffetta c’è stata. Come vice Lichtsteiner si sono avvicendati Martin Caceres , Mauricio Isla e Simone Padoin , al posto del ghanese (al momento in Coppa d’Africa) le soluzioni sono state differenti: da Paolo De Ceglie a Padoin, da Emanuele Giaccherini a Federico Peluso , arrivato in questa sessione di mercato per tamponare l’assenza di Asamoah. MIGLIORAMENTI Corsa e polmoni sono presenti in larga quantità, magari servirebbe una maggiore dose di tecnica da sfruttare a fondo campo. A Vinovo sono convinti che col ritorno del vero Isla (quello pre-infortunio e devastante come ai tempi di Udine) e quello di Simone Pepe (fermo ai 21’ di novembre con la Lazio) anche il rapporto cross effettuati-gol subirà una variazione positiva. Matri e Llorente sono i primi ad augurarselo. © riproduzione riservata


QUI GENOA E Preziosi ci crede «A Torino alla pari» PAOLA BALSOMINI

GENOVA. «Non voglio indebolire la squadra. Se non credessi nella salvezza avrei già venduto Immobile e Borriello ed evitato di acquistare Floro Flores. Quindi in serie B non ci andremo». Parola di Enrico Preziosi che alla vigilia della gara contro la Juventus non si sente già battuto in partenza, anzi. Il cambio in corsa, con Davide Ballardini subentrato a Gigi Del Neri, gli ha ridato speranza e ottimismo: «Oggi - ha spiegato a Telenord - siamo in grado di affrontare qualsiasi squadra anche con l’organico che abbiamo, compresa la Juventus. Ma deve cambiare lo spirito, tornando a credere in quello che facciamo. Quando chiamai Del Neri mi disse che se la sentiva di subentrare, quando ho chiamato Ballardini mi ha risposto “corro senza se e senza ma e soprattutto senza alcuna condizione da parte mia”. Insomma non mi ha chiesto alcun vincolo contrattuale». Nel frattempo la rivoluzione di gennaio è in pieno svolgimento, anche se i pezzi pregiati sono stati tolti dal mercato: «Credo molto nei miei due attaccanti e nessuno andrà via». La Juventus quindi dovrà aspettare giugno, nonostante le dichiarazioni d’amore dell’attaccante al club bianconero. A Ballardini, Immobile serve eccome, tanto che ieri lo ha provato al fianco dell’altro ex, Borriello. Preziosi è tornato anche sulla decisione di esonerare Del Neri: «Questo filotto di sconfitte mi ha sorpreso e credo che abbia condizionato la sicurezza e il lavoro di tecnico e giocatori; quando un condottiero ti porta in guerra e tu perdi tutte le battaglie l’insicurezza diventa inevitabile. Non potevo restare fermo». Preziosi tornerà a Marassi nel match contro la Lazio, visto che il “daspo” sta per scadere: «Mi sono dovuto dare un tre in pagella per accontentare quei 150 tifosi che mi contestano. Credo che ci siano mille modi per criticarmi ma mai negando il sostegno alla squadra».


QUI NAPOLI De Laurentiis ribatte «Juve, sei antipatica» RAFFAELE AURIEMMA

NAPOLI. Orgogliosi di risultare odiosi e di provare uguale sentimento nei confronti della capolista. «La Juve mi è antipatica, come è giusto che noi siamo antipatici alla Juventus. Noi siamo concorrenti di una certa levatura, mentre la Signora è da sempre, per il numero di scudetti vinti e trofei in bacheca, “la” squadra da battere. NapoliJuve o Juve-Napoli è sempre stata la partita dell’anno ed è perfetta quando vince il Napoli...», Aurelio De Laurentiis veste i panni del capopolo e anima la disputa tra prima e seconda, aspettando lo scontro diretto del 1° marzo. Non solo calcio. Sussurri e grida sull’asse Napoli-Torino si susseguono, con qualche recente “discriminazione territoriale” che indigna i partenopei. Paolo Cannavaro a Radio Marte ha esordito con una frase forte, in risposta agli ennesimi cori intonati allo Stadium anche durante il match contro la Lazio. «Questo fenomeno sta tornando in auge ed è una cosa davvero triste. Vorrei capire come si sentono quelle persone che, partendo da Napoli per andare a Torino a tifare Juve, ascoltano, o addirittura cantano quei cori». La sfida contro Madame si giocherà tra 35 giorni, l’auspicio dei napoletani è di arrivare con non più di tre punti di distacco, così da immaginare un aggancio in vetta. Dipenderà anche dal Napoli, che dovrà evitare di perdere altro contatto. E già la domenica degli azzurri si annuncia complicata in casa del Parma ancora imbattuto al Tardini. Di sicuro ci sarà Cannavaro, dopo la cancellazione della squalifica. «E’ stata ingiusta, gridavo ma nessuno mi ascoltava. Il giorno della sentenza ero a casa: appena ho avuto la notizia, ho pianto lacrime di gioia». Sul fronte mercato, è fatta per Josip Radosevic al Napoli. L’incontro a Milano tra il ds Riccardo Bigon e il presidente dell’Hajduk, Marin Brbic, è andato a buon fine. Al club croato andranno 2,8 milioni più bonus, al centrocampista un contratto di quattro anni e mezzo.





l’obiettivo per il centrocampo Giallo Almiron L’agente insiste «Il Toro lo vuole» TORINO. Il desiderio si fonde con il sogno. Di mercato, ovviamente. Non una necessità, nemmeno uno sfizio: piuttosto un tassello funzionale a sollevare ulteriormente l’asticella della qualità in un reparto già di per sé competitivo. Il centrocampo granata sta funzionando anche così. E la certosina operazione di “recupero” attuata da Ventura con Brighi sta dando Vagheggi: «Credo buoni frutti. Toccare troppo una struttura che funziona che per lui sia non sarebbe una bella mossa e il Torino in mediana sa meglio andare via di possedere già garanzie. Parola del presidente Cairo da Catania. Là sta : «Siamo contenti dei nostri centrocampisti, stanno bene, ma per il facendo molto bene e non abbiamo intenzione di Sergio Almiron, 32 anni, momento non cambiare». L’eccezione però esiste. E si chiama centrocampista del Catania abbiamo trovato l’accordo per il Almiron . La tentazione che ha spinto Cairo anche (Ap) rinnovo. Anche il nelle ultime settimane a tentare un approccio con il Genoa è Catania, senza risultati. interessato» LA SOTTOLINEATURA «Lo ribadisco, Almiron non lo vendono. E’ un’operazione impossibile in questa sessione di mercato», sottolinea il patron granata. Non la pensa però così l’agente del calciatore argentino, Claudio Vagheggi . Il quale ha rincarato la dose, dopo aver già evidenziato nei giorni passati l’amarezza di Almiron per il mancato accordo sul rinnovo del contratto. «Per quanto riguarda Almiron, su di lui ci sono Torino e Genoa: sono i due club più interessati. Credo che sia meglio per lui andar via da Catania dove sta bene, ma ha un problema per l’accordo contrattuale in scadenza nel 2014. Dunque se non dovesse sistemarsi questa vicenda, mi auguro che il Catania riesca a trovare una soluzione per farlo andare via», ha dichiarato a Radio Kiss Kiss . Un modo per mettere un po’ di pressione al club siciliano in sede di trattativa per il rinnovo, ma anche l’ennesima conferma che il Torino non molla. E non lo farà fino al 31 gennaio. S.L. © riproduzione riservata


Sansone va, arriva Ljajic? MARCO BO STEFANO LANZO

TORINO. L’addio di Gianluca Sansone al Toro è ormai questione di giorni, forse soltanto ore. Potrebbe rivelarsi già quella odierna la giornata giusta per chiudere l’affare, con il trasferimento dell’attaccante alla Sampdoria. E’ possibile, per non dire probabile, che le parti in causa si incontrino a stretto giro di posta a Milano, per limare i dettagli economici. La trattativa con la Ballano ancora poche migliaia di euro tra la domanda e Samp è ai dettagli, l’offerta, con il Torino che comprensibilmente vorrebbe mentre la Fiorentina il più possibile recuperare gli 1,6 milioni di euro sborsati deve sfoltire l’attacco al Sassuolo per rilevare la metà del giocatore a luglio. Si profila la cessione della comproprietà, dunque, con il beneplacito del Sassuolo, comproprietario dell’attaccante. Il rapporto tra Sansone e Ventura non è mai decollato: ciò alla base del divorzio che pare ormai imminente. Alla pari con il peso specifico che ha avuto il pressing della Sampdoria per far pendere l’ago della bilancia nelle scelte della punta. A Adem Ljajic, 21 anni, alla meno di colpi di scena il passaggio avverrà entro la fine di questa settimana, Fiorentina dal 2009 (LaPresse) al massimo potrebbe slittare fino ai primi giorni della prossima. L’accelerata è Gianluca Sansone, 25 anni, un arrivata dopo la telefonata di Sansone direttamente al presidente Cairo , nella gol nel Toro a Napoli (Liverani) serata di mercoledì: un confronto chiarificatore per definire le intenzioni del ragazzo e consentire al tempo stesso al Torino di agire per assicurarsi in fretta un sostituto. PISTA VIOLA Gradito a Ventura, possibilmente. L’identikit porta dritto a un obiettivo del mercato estivo che è tornato alla ribalta anche nella sessione invernale: prima come alternativa a Barreto , I blucerchiati pronti adesso da alter ego dello stesso brasiliano. Si tratta di Adem Ljajic , per il quale lo stesso a versare 1,6 milioni Cairo si era sbilanciato: «E’ un giocatore che piace, ma la Fiorentina non lo cede». Allora per la metà di va convinto il club viola ed è prevedibile che sia cominciato il forcing sul ds Pradè per Sansone. Il serbo, arrivare al talento serbo molto apprezzato dall’allenatore granata. Missione non così gradito a Ventura, impossibile come può sembrare, nonostante il muro apparente alzato dalla Fiorentina. ha sempre meno spazio con Montella Nell’attacco viola Ljajic finirebbe per essere la quinta scelta, addirittura la sesta nel caso in cui il club dei Della Valle perfezionasse un ulteriore rinforzo nel reparto offensivo. Avrebbe certamente più opportunità di giocarsi carte importanti a Torino, partendo da quarto ma con la possibilità di scalare le gerarchie. Inoltre gli ottimi rapporti tra il Torino e la Fiorentina - dopo le operazioni per Cerci e Bakic in estate - possono rendere ancora più fluida la trattativa. E per convincere Ljajic potrebbe essere sufficiente una telefonata di Ventura, nell’ottica di rassicurare il ragazzo su stima e considerazione. Del resto il timoniere granata non potrebbe restare con un reparto composto soltanto da Barreto, Meggiorini e Bianchi , oltre al 19 enne Diop (peraltro infortunato e fino a pochi giorni fa ancora costretto a usare le stampelle). © riproduzione riservata


IL NOSTRO SONDAGGIO E i tifosi granata votano per il viola TORINO. Tempo di sondaggi non soltanto per la politica con i giorni caldi che precedono le prossime elezioni di fine febbraio. Tempo di sondaggi anche per i tifosi del Torino che vivono con trepidazioni questi ultimissimi giorni di mercato che vedranno la finestra chiudere i battenti giovedì prossimo. E allora utilizzando il nostro sito, www.tuttosport.com, abbiamo solleticato il popolo del Toro sul giocatore preferito, tra quelli avvicinati ultimamente dal club del presidente granata Cairo, per sostituire il partente Sansone. Si sono subito scatenati i granatofili e in cima alle preferenze ecco il viola Ljajic, capace di raccogliere da solo quasi la metà dei voti. A seguire, come si può vedere dalla grafica della “torta”, ecco il palermitano Miccoli, di poco avanti rispetto a un altro viola, l’attaccante El Hamdaoui. Staccato nel gradimento il bolognese Acquafresca, peraltro ex granata, e ultimissimo il cagliaritano Nenè. M.BO © riproduzione riservata


LE ULTIME DALLA SISPORT Cerci stringe i denti e s’allena per non perdersi San Siro TORINO. Alessio Cerci , partita dopo partita, si sta confermando come il vero valore aggiunto del Toro. L’uomo in grado di fare la differenza. Perché salta l’uomo con una facilità a volte imbarazzante per il diretto avversario e perché, finalmente, la squadra ha iniziato a cercarlo con più insistenza, offrendogli così più occasioni per sfruttare le sue caratteristiche. Che iniziano ad avere un peso specifico interessante anche sotto porta visto che l’ex viola ora si è portato a quota tre. Grazie ai gol messi a segno contro Ventura oggi la Fiorentina, dopo un delizioso tocco di prima, il Siena, deciderà se dopo uno straripante contropiede partito a ridosso del confermare la centrocampo e contro il Pescara, a chiudere un coppia Barretoperfetto triangolo con Meggiorini . Un tornante dunque Meggiorini o da sfruttare per le sue qualità sulla fascia ma anche in inserire Bianchi in area di rigore. E visto che bisogna battere il ferro attacco quando è caldo, il tornante romano fortemente voluto da Ventura ha deciso di stringere i denti e fare di tutto pur di essere presente nella sfida di San Siro. E così ieri, nonostante il piede fosse ancora dolente per la botta violenta rimediata a Pescara, Cerci ha provato a far finta di niente allenandosi con tutto il gruppo, riuscendo peraltro a completare la sessione. Il particolare non è sfuggito a Ventura che apprezza chi sa sacrificarsi. Dunque se la situazione fisica non peggiorerà alla luce del lavoro svolto alla Sisport, il Torino potrà contare sulla propria freccia granata. Che qualora riuscisse a confermarsi su questi ultimi livelli alla Scala del calcio, ecco che vedrebbe l’eco delle sue giocate propagarsi in maniera così significativa da farlo magari tornare tra i papabili per una convocazione da parte del ct Prandelli . COPPIA TITOLARE IN ATTACCO In attesa quindi di vedere confermata la presenza di Cerci sul prato di San Siro, l’allenatore dovrà decidere la coppia d’attaccanti titolare. Perché se Barreto e Meggiorini hanno fatto benissimo in casa del Pescara, è anche vero che domenica torna disponibile capitan Bianchi . Non così scontato, però, il fatto che il tecnico decida di utilizzarlo dal primo minuto visto che i due ex compagni del Bari, all’Adriatico, sembravano gli interpreti principali del film “Ritorno al futuro” trovandosi a meraviglia, con scambi e veli che evidentemente non avevano mai dimenticato. Dopo le prove di ieri, in cui Ventura ha valutato lo stato di condizione fisica delle punte a disposizione, la seduta di oggi risulterà quella decisiva per prendere la decisione. M.BO © riproduzione riservata


per IL TECNICO 299 vittorie in panchina Ventura verso l’Inter a... 300 all’ora Cairo si aspetta il primo regalone TORINO. Un dato che qualcosa vorrà pur dire: l’ultima vittoria del Torino a Milano contro l’Inter risale a 25 anni fa, quando i granata, grazie a un calcio di rigore trasformato da Cravero , piegarono i nerazzurri. Da allora più sconfitte che pareggi. Non fa quindi eccezione nemmeno il Torino del presidente Urbano Cairo , in sella dal 2005. In realtà le statistiche di questo ultimo Toro sono negative non soltanto contro l’Inter ma contro tutte le big della massima divisione. Già, l’attuale patron non si è mai tolto la Il presidente ha soddisfazione di battere una delle grandi della serie A. chiesto alla squadra E così, mercoledì, nella sua visita alla Sisport, ha il successo contro chiesto alla squadra un regalo: «Ragazzi, complimenti una big che sinora per quello che state facendo. Ma ora provate a farmi un non ha mai regalo, voglio vedere il Torino che esce dal campo ottenuto vincente contro una squadra top». Una frase che ha lasciato il segno, innescando una ulteriore scossa nel gruppo torinista che ha la possibilità di scendere al Meazza con un rasserenerante +9 sulla terz’ultima. Se a questo si aggiunge che l’Inter giocherà con la fatica nelle gambe della partita di Coppa Italia giocata e persa per due a uno allo stadio Olimpico contro la Roma, ecco che qualche speranza in più, per un risultato positivo, è legittimata. VENTURA DA FORMULA 1 Ma se una vittoria con l’Inter significherebbe infrangere un tabù per il presidente, per l’allenatore vorrebbe dire anche infrangere un muro, quello delle 300 vittorie. Infatti il tecnico granata, se il suo Torino riuscisse a vincere domenica sera a Milano contro l’Inter, raggiungerebbe il traguardo dei 300 successi conquistati da tecnico in gare ufficiali disputate in tornei professionistici. Ventura, che ha debuttato in serie A – da allenatore – proprio contro i nerazzurri milanesi il 13 settembre 1998, Cagliari-Inter 2-2 al Sant’Elia, sfiderà l’Inter, da tecnico, per la decima volta in gare ufficiali e fino a questo momento non è mai riuscito ad ottenere la vittoria: 3 pareggi e 6 sconfitte il bilancio a suo sfavore con la squadra milanese. Una cosa è certa, il Torino in questa stagione non è mai stato così in forma. Lo raccontano le due vittorie di fila, mai successo prima, che permettono al Torino di essere undicesimo in classifica. All’andata i granata persero in casa due a zero con l’Inter, offrendo però una prestazione più che dignitosa. A fare la differenza fu la classe degli attaccanti. Non a caso le reti, di pregevole fattura, portarono le firme di Milito e Cassano . M.BO (Dati Football Data) © riproduzione riservata



Sull’asse Torino-Udine si riparla di Fabbrini ALESSANDRO BARETTI STEFANO LANZO

TORINO. L’orizzonte granata alla voce esterni è ampio come quello di un’alba vista dalla spiaggia. Tra sguardi lanciati in Europa e in Sud America, oltre che ovviamente in Italia e a varie latitudini. E l’ultimo sguardo, lanciato verso il Belgio, avrebbe portato i suoi frutti. L’operazione non è confermata dal Torino, eppure più organi di informazione, in Belgio, danno per definito il passaggio di Dolly Menga in granata. Esterno classe ’93, Menga sarebbe il “famoso” esterno giovane di cui ha ripetutamente parlato Cairo . Dopo Barreto può E giustificherebbe la segretissima missione effettuata arrivare un altro recentemente da Petrachi in un paese europeo. attaccante dal club «Potremmo prendere un giocatore da inserire friulano gradualmente, un giovane di prospettiva da far crescere e buttare nella mischia soprattutto da giugno in avanti», questo il sunto di ciò che andava dicendo il patron. Nell’immediato c’è però da conquistare una salvezza con giocatori immediatamente pronti. Per questo il giro d’orizzonte resta ampio. In quest’ottica va inserito il nome di Diego Fabbrini , fantasista dell’Udinese che con Guidolin ha giocato sia alle spalle di Di Natale che, più raramente, in posizione defilata. Insomma, con Ventura potrebbe giocare sia da attaccante centrale, per quanto non da prima punta, che sulle corsie. In merito a Fabbrini, già sondato dal Torino a più riprese, emerge una buona notizia: l’Udinese risulta disposta ad oliare l’operazione concedendo il giocatore in prestito. A livello di costi, il Torino dovrebbe quindi provvedere unicamente al pagamento dell’ingaggio. L’aspetto meno positivo della vicenda, invece, è la concorrenza che c’è sull’attaccante. Il quale piace al Chievo come pure alla Sampdoria. E qui va aperta una parentesi: vero che i blucerchiati sono a un passo da Sansone , che potrebbe Fabbrini è nato il 31 passare alla corte di Delio Rossi già quest’oggi, vero anche, però, che il club Diego luglio del 1990. Può giocare ligure si sta muovendo per chiudere entrambe le operazioni. Entrambi sono come esterno o seconda infatti giocatori offensivi, ma con peculiarità diverse. punta In Belgio sono Sansone può anche essere schierato da riferimento sicuri: il Torino centrale, in attacco, ruolo interpretato sia nel Sassuolo che nel Torino, mentre Fabbrini ha avrebbe preso in altre caratteristiche. E’ più uomo da ultimo passaggio, per intendersi. prestito dal Lierse CONFERME Intanto, sempre in tema di esterni offensivi, arrivano conferme, direttamente l’esterno Menga dall’agente che ne cura gli interessi per l’Italia, sul gradimento del Torino per il brasiliano Marcelinho . «Il giocatore piace ai granata, e noi siamo ben disposti ad approfondire il discorso», ha fatto sapere Antonio Quarto . Mentre va ribadito che, in virtù della crisi economica nella quale si trova lo Xanthi Skoda, club greco proprietario del cartellino del brasiliano, l’operazione presenta costi abbordabili: circa 500 mila euro per il cartellino, cui andrebbero aggiunti 400 mila euro netti annui d’ingaggio. E per completare il discorso su Marcelinho va aggiunto un tassello fondamentale: l’esterno già sondato in estate dalla Fiorentina, pur nato in Brasile, è infatti in possesso di passaporto portoghese. Status di comunitario che, va da sé, lo rende ancora più appetibile. E comunitario, ma da febbraio, sarà pure quel Ruben Botta del Tigre sul quale il Torino ha fatto qualche ragionamento, poco tempo fa. Il giocatore piace, ma l’operazione, per i granata o per le altre società interessate all’argentino (in particolare l’Inter), è destinata a chiudersi nel giugno prossimo. Come caldo per il Torino, ma sempre per giugno, è Charis Mavrias del Panathinaikos. Classe ’94 mai uscito dai radar granata. Anche in questo caso si tratta di un esterno, in carriera convocato in pressoché tutte le selezioni giovanili della Grecia. Sullo sfondo, infine, resta sempre Salif Dianda della Ternana. © riproduzione riservata


MOVIMENTI tra i pali Ora la stretta finale per il vice di Gillet MARCO BO

TORINO. Nel frattempo lui para. E bene. Lui è Jean François Gillet , portiere del Torino che, come minimo, mediamente, una paratona a partita la tira fuori. Alla faccia dei movimenti di mercato che il Torino è costretto a fare per respingere eventuali mosse della giustizia sportiva che, con il secondo filone barese di Scommessopoli, potrebbe interessare l’estremo difensore di Ventura . Alla luce del fatto che soprattutto i tempi della giustizia legata al lavoro del Procuratore Federale Stefano Palazzi sono Con l’approdo di a volte imprevedibili, il Torino è deciso a irrobustire il Sorrentino a reparto dei portieri con un ingresso. In modo tale da Coppola, 34 anni, Palermo si innesca non farsi trovare lacunoso in un ruolo così delicato Ferdinando ora 3° portiere al Milan l’effetto domino nel mercato dei portieri. qualora il tutto dovesse prendere un’accelerata e una (Liverani) E’ sempre duello tra piega non positiva per il belga che in questa sua prima Benussi e Coppola. stagione in granata ha dimostrato di essere un Con l’Inter si profila eccellente portiere. Il club torinista, come ribadito sia dal ds Gianluca Petrachi la scorsa l’ultima panchina di settimana che dal presidente Urbano Cairo proprio l’altro giorno, è prossimo a chiudere Gomis per l’acquisto di un “numero 12”. Resta il derby tra due ex granata, il palermitano Benussi e il milanista Coppola anche se il dilungarsi della vicenda è legata alla posizione di un altro portiere, Sorrentino , la cui telenovela per il suo passaggio dal Chievo al Palermo ha presentato un numero di puntate che non era previsto sebbene quando c’è di mezzo la squadra veronese è sempre meglio tenersi abbondanti sui tempi. Ma con il finale di ieri, ecco che il tutto potrebbe subire una improvvisa accelerata anche se sembra ormai quasi scontato che i movimenti granata verranno posticipati alla prossima, ultima, settimana di mercato che chiuderà i battenti alle ore 19 di giovedì. L’impressione è che però già martedì, alla ripresa degli allenamenti dopo la gara di domenica sera a Milano con l’Inter, insieme a Gillet e Lys Gomis possa già allenarsi un nuovo portiere. GOMIS CON LA VALIGIA Resta comunque svincolata, rispetto al tutto, la posizione di Gomis che ha chiesto di essere ceduto per poter avere spazio e quindi giocare. Dopo essere partito con l’idea di accasarsi a una squadra di serie B, il vice-Gillet ha allargato il range di possibili approdi. E così oltre ai cadetti, Gomis sarebbe disposto ad accettare una buona squadra di LegaPro. © riproduzione riservata


IN PARTENZA A GIUGNO? Per Ogbonna il Psg deve alzare l’offerta LA NOTIZIA di un interessamento del Paris Saint Germain per il difensore granata Angelo Ogbonna vive di rimbalzi quasi quotidiani da quando a inizio settimana è diventata di dominio pubblico. E così anche in Francia chi ha cliccato sulle notizie di calciomercato ha letto dell’interessamento del potentissimo club della capitale transalpina per il centrale che sta vivendo l’ultima parte del recupero dovuto all’intervento di riduzione di ernia inguinale subito a metà dicembre. L’interessamento del club che si è comprato Ibrahimovic e Lavezzi, tanto per fare un paio di nomi, sarebbe per giugno e non per questa finestra di mercato. La proposta sarebbe di 13 milioni di euro, al di Angelo Ogbonna, 25 anni, sta sotto della valutazione che Cairo fa del proprio gioiello (per il patron completando il recupero torinista la cifra adeguata sfiora i 20 milioni). In realtà recentemente il (LaPresse) numero uno ha speso parole che farebbero pensare alla volontà di trattenerlo. Ma un rialzo consistente del direttore generale Leonardo potrebbe fargli cambiare idea. M.BO © riproduzione riservata


la corsa per il TERZINO D’Ambrosio piace Sirene dall’estero pure per gennaio TORINO. Il fermento sul mercato attorno al giocatore è la cartina di tornasole del buon lavoro svolto nell’ultimo periodo. Da Ventura , che gli ha concesso fiducia, e ovviamente dallo stesso D’Ambrosio che quella fiducia ha saputo ampiamente ripagare. Già, il “terzo” capitano del Torino è decisamente ambito. Per giugno, in linea di massima, ma anche nell’attuale sessione di mercato non è da escludere un assalto da Fiorentina e Lazio parte di qualche società, su D’Ambrosio. Che piace principalmente a Lazio e soprattutto lo seguono per Fiorentina, in Italia, ma sul quale vanno registrati sondaggi anche dall’estero. Non sarà giugno. Ma in facile, comunque, strappare il giocatore al Torino già a gennaio. Per tutta una serie di Europa c’è chi lo ragioni. Prima delle quali legata al fatto che con Bianchi in scadenza e Ogbonna vuole già in questa lusingato dalle principali big, in Italia come all’estero, è difficile per Cairo accogliere a sessione di stretto giro di posta offerte per il difensore campano. Questione anche di appartenenza, di mercato: per l’ok di Cairo serve una simboli da mantenere per creare un’identità, all’interno dello spogliatoio granata. Poi, proposta indecente, questo è certo, molto dipenderà dalla portata delle suddette offerte che dovessero intanto continuano arrivare, per D’Ambrosio. Il quale, è bene ricordarlo, con il Torino ha un contratto, le prove di rinnovo adeguato a 400 mila euro annui in serie A, in scadenza nel 2014. Dirigenti granata ed entourage di D’Ambrosio, comunque, dovrebbero ritrovarsi a breve per discutere il prolungamento del contratto. Ovviamente Cairo sa che, dal 1° luglio prossimo, D’Ambrosio sarà un giocatore in scadenza. Quindi un profilo appetibilissimo e a cifre contenute, parlando di cartellino, a partire dal prossimo mercato di gennaio. Che sarebbe l’ultimo, in caso di mancato accordo sul prolungamento, nel quale il Torino potrebbe monetizzare, per il terzino. Che con Ventura ha dimostrato di trovarsi a suo agio sulla destra come sulla sinistra della difesa. Oltre ad aver offerto un prezioso contributo sotto porta, sia in A che in B, grazie al tempismo nello stacco aereo. Specialità della casa pure di Glik , oltre che ovviamente di capitan Bianchi. A.B. © riproduzione riservata


LA TELENOVELA DEL CONTRATTO IN SCADENZA DEL CAPITANO Per Bianchi è iniziata la settimana della verità TORINO. La partita a scacchi è servita. E con ogni probabilità potrà protrarsi ben al di là del 31 gennaio. Colpi di scena? Possibili. Tutto resta in bilico, nel rapporto contrattuale che lega Rolando Bianchi al Torino fino a giugno. E poi chissà. Anche perché nei sette giorni che restano prima della chiusura delle trattative invernali non è nemmeno da escludere una partenza del capitano che, ora come ora, avrebbe del clamoroso. Se non altro per due ordini di motivi: il bomber non ha tutta questa fretta di trovare Cairo e il fratelloun’altra sistemazione, eventualmente forte del potere agente del bomber contrattuale che avrebbe trattando con un’altra si vedranno a inizio squadra da svincolato. E lo stesso Torino, prima di febbraio: ma a quel rinunciare a un attaccante determinante come Bianchi, punto l’attaccante dovrebbe quantomeno avere in mano un’alternativa potrebbe già avere all’altezza, per l’allenatore e per la piazza. Insomma firmato per un altro club dovrebbero incastrarsi diversi pezzi, scenario complicato da definire a stretto giro di posta. Peraltro Bianchi, 29 anni, capitano del nulla è impossibile, a maggior ragione considerando la volontà del Torino di Toro (Liverani) non perdere del tutto un investimento per il quale Cairo aveva sborsato 5 milioni di euro nel 2008. LA FRASE La settimana della verità è cominciata, con l’idea di ragionare serenamente sul futuro. E’ questo il messaggio che lascia filtrare il presidente granata ormai da giorni: «E’ mia intenzione incontrare il ragazzo e il suo entourage a mercato chiuso, nei primi giorni di febbraio, per ragionare sul contratto. Tenendo però presente che certe cifre del passato non sono più applicabili in questi tempi di crisi». OTTICA FUTURA A meno dunque di colpi di scena, Bianchi avrà la possibilità di scegliere, ragionando con il cuore e con il cervello. Le pretendenti non mancano, considerando che di attaccanti di tale prolificità ed esperienza non ce n’è poi così abbondanza. A quel punto si aprirebbe una nuova partita, dato che Bianchi è particolarmente legato alla piazza, alla città e alla tifoseria granata e che dunque mette al primo posto il Torino anche in ottica futura. Però a determinate condizioni, pure economiche: normale che sia così, specialmente considerando che il capitano granata compirà 30 anni il 15 febbraio e dunque andrà a firmare probabilmente l’ultimo contratto per così dire importante della carriera. Se ne riparlerà, anche se tra Bianchi e il Torino, al di là delle parole a mezzo stampa, non sono fissati appuntamenti nel calendario. S.L. © riproduzione riservata





e’ guarito dalla lesione alla coscia sinistra Cassano si allena Contro il Torino dovrebbe esserci MILANO. Antonio Cassano è tornato in gruppo. Allenamento poco probante quello di ieri, considerato che si sono presentati in campo solamente una decina di interisti; tuttavia, quanto accaduto, certifica la piena guarigione dalla lesione all’adduttore grande della coscia sinistra che aveva messo k o il milanista dopo il match di Coppa Italia con il Bologna. La sensazione è che Fantantonio , magari part-time , possa essere protagonista della sfida contro il Torino (già “battezzato” all’andata con il gol del 2-0 nel Probabile un finale). Senza il genietto nerazzurro, sono arrivati il impegno part-time pareggio in campionato e la sconfitta - comunque di Fantantonio, ma rimediabile - in Coppa Italia, entrambe contro la Roma comunque utile a all’Olimpico, ciò nonostante Stramaccioni , alla luce Stramaccioni visto Cassano, 30 anni dell’infortunio pure di Mi l i t o (che domenica, al Antonio che Milito non è (Pegaso) massimo, potrebbe trovare posto in panchina), abbia ancora ok. In gruppo pure dovuto adattarsi prima affiancando Livaja a Palacio Stankovic, però quindi proponendo un pressoché inedito “albero di Natale” con Guarin e Cambiasso alle sarà disponibile spalle sempre di Palacio. Negli ultimi 180’ minuti si è vista un’Inter comunque pericolosa, non prima di due ma priva della fantasia che soltanto Fantantonio riesce a garantire a una squadra priva di settimane fosforo per l’assenza di un regista (da qui le reiterate richieste in tema di mercato da parte di Stramaccioni). PER GARRONE A garantire sulle voglie di Cassano ha provveduto Yuto Nagatomo : «Penso che per domenica Antonio ce la possa fare, mi ha detto che non vede l’ora di tornare a giocare», ha spiegato il giapponese. Tra l’altro, la gara con il Torino arriva dopo una delle settimane più emotivamente difficili per l’ex sampdoriano, rimasto sconvolto alla notizia della morte di Riccardo Garrone («Un dolore straziante, oggi è uno dei giorni più brutti e tristi della mia vita. Rimarrai per sempre nel mio cuore e ti vorrò bene per sempre», il pensiero di Antonio nei confronti del petroliere) e, c’è da scommetterci che, qualora dovesse segnare un gol ai granata, il primo pensiero andrebbe proprio al papà-presidente. Ieri, tra l’altro, si è rivisto in gruppo pure Stankovic : il serbo, per tornare a disposizione, avrà però bisogno di almeno altre due settimane di allenamenti. S.P. © riproduzione riservata


Coutinho porta Paulinho Stefano Pasquino

MILANO. Ennesimo vertice in casa Inter. Da una parte il presidente Moratti , dall’altra il direttore tecnico Branca e in mezzo il dilemma legato al sacrificio di Coutinho . Secondo la Bbc, il Southampton è pronto a portare un’offerta da 12 milioni e l’Inter ha la convinzione che possa esserci addirittura un rilancio da parte del Liverpool (club che stuzzica decisamente di più le fantasie del ragazzo). Vendere Coutinho, oltre a permettere all’Inter Il Southampton offre di realizzare una maxi plusvalenza, permetterebbe al 12 milioni per il club di portare l’assalto al gioiello del Corinthians, nerazzurro: l’asso del Paulinho , per cui esiste una clausola di 18 milioni Corinthians più (l’operazione, commissioni comprese, supera però vicino largamente i venti). Corinthians, che sta trattando Dedé, difensore centrale del Vasco da Gama per 7 milioni, e che potrebbe anche decidere di rientrare nelle spese di un mercato alquanto dispendioso sacrificando Paulinho. Tutto passa da Coutinho, quindi, ma, qualora arrivasse l’offerta giusta, potrebbe scatenarsi un domino che porterebbe dritta l’Inter in Brasile. Il tutto senza dimenticare come a dare ulteriore linfa al mercato potrebbe esserci la cessione di Alvarez (in pole l’Atletico di Madrid) il problema però è legato alla maxi valutazione in bilancio del Maravilla (quasi 11 milioni) il che comporta un’offerta davvero importante per non realizzare una minusvalenza. GAGO E BELLOMO Alternative, alquanto più economiche a Paulinho, restano Valdes (per cui resta in piedi l’idea di uno scambio con Mariga , anche se alla fine il keniano, magari in prestito, a Parma potrebbe tornare comunque) e Gago . Il Valencia valuta l’ex romanista 3 In partenza anche milioni e mezzo (ovvero quanto pagato dal Real Alvarez. Schelotto quest’estate) però, pur di risparmiare un ingaggio all’Atalanta: alquanto oneroso (ovvero quasi tre milioni), è orientato «Nessuno può ad accettare l’opzione prestito, il che fa di Gago un utile togliermi la jolly per gli ultimi giorni di mercato. Un discorso a parte possibilità di merita Bellomo per cui è pronta l’offerta da 1,7 milioni sognare» per strappare la seconda metà del cartellino di proprietà del Bari, l’altra appartiene al Chievo con cui non si faticherà a trovare un accordo (a proposito, prima del gong verrà portato pure l’ultimo assalto ad Andreolli ). ULTIMATUM «Nessuno ti può togliere l’opportunità di sognare». Via twitter , Ezequiel Schelotto ha cinguettato il suo ultimatum all’Atalanta. L’argentino, infatti, è più che mai intenzionato a perseguire il suo sogno che lo porta dritto alla Pinetina. Il problema è che le distanze tra le parti restano importanti (almeno 3 milioni, nonostante il sacrificio da parte dell’Inter della metà di Livaja ) e il clima di guerra fredda post rielezione di Beretta in Lega Calcio non aiuta a pensare positivo. L’ultima settimana di mercato è come un’infinita maratona e resta la convinzione che, magari al fotofinish , l’affare si farà. Altrimenti Schelotto il primo febbraio verrà reintegrato. Affondo La domanda però è cosa potrebbe guadagnarci dell’Eintracht per l’Atalanta ad avere un giocatore scontento in rosa Livaja. I tedeschi senza aver messo le mani su Livaja, attaccante peraltro chiedono pure ambito da mezza serie A. Schelotto sa di essere la Bessa. Ujkani in prima scelta di Stramaccioni e per questo non Philippe Coutinho, 20 anni, pole come vice dovrebbe preoccuparlo il fatto che all’Inter sia stato acquistato dall’Inter nel luglio Handanovic 2010 (Pegaso) offerto Guillaume G i l l e t , laterale destro dell’Anderlecht. UJKANI e LIVAJA Il passaggio di Sorrentino al Palermo ha fatto lievitare le quotazioni di Samir Ujkani come vice Handanovic . L’obiettivo dell’Inter è ottenerlo in prestito anche se, come nel caso dell’Atalanta, lo tsunami accaduto in Lega Calcio potrebbe essere da ostacolo alla trattativa. Ciò nonostante, alla luce delle alternative a disposizione, la candidatura dell’ex numero uno del Palermo appare la più concreta. In corsa, ma ben distanziati, restano pure Curci e Kuciak (portiere del Legia Varsavia) oltre al solito Carrizo . Non rientrerà infine alla base


Samuele Longo : il ragazzo resterà fino al termine della stagione all’Espanyol. Postilla su Livaja: oltre ai discorsi con l’Atalanta, ieri è entrato prepotentemente in scena l’Eintracht Francoforte che oltre all’attaccante ha chiesto anche Bessa . Operazione che potrebbe essere propedeutica per dare in estate l’assalto a Jung . © riproduzione riservata


montpellier nel mirino Moratti irritato Stop a Belhanda MILANO. Quello del signor Louis Nicollin , istrionico presidente del Montpellier, è stato un autogol in piena regola. Il fatto che abbia tirato in ballo l’Inter per cercare di stanare il Fenerbahçe invitandolo a fare un’offerta più alta per Belhanda (passando da 8 milioni ai 12 richiesti), ha irritato assai Massimo Moratti che ha ordinato a Branca e Ausilio di congelare fino a nuovo ordine ogni discorso legato al trequartista Le dichiarazioni di franco-marocchino. Un risentimento peraltro giustificato, anche perché l’eco mediatica Nicollin per alzare il delle dichiarazioni di Nicollin («Ho ricevuto un’offerta dall’Inter pari a 14 milioni di euro e prezzo del l’ho accettata perché il Fenerbahçe ha offerto soltanto 8 milioni che non è il prezzo centrocampista adeguato a Belhanda») ha fatto il giro d’Europa e creato un evidente danno d’immagine ai hanno fatto nerazzurri. Da qui l’input dato a Branca di fare una smentita (stavolta tramite sito internet, arrabbiare il per evitare corto circuiti come nel caso Sneijder ) e di bloccare ogni discorso sul presidente nerazzurro. Piace giocatore. Botta del Tigre IN PRIMAVERA CHISSÀ... Strada libera quindi a Fenerbahçe e a Newcastle. Il trequartista però all’Inter piace assai (in passato era stato promosso a pieni voti da un osservatore d’eccezione quale il ds Ausilio), così in primavera, qualora Belhanda non si sia accasato altrove, potranno essere riannodati i fili della trattativa, nella speranza che le parole in libertà di Nicollin non provochino altri spiacevoli autogol. OCCHIO A BOTTA In zona trequartista, dopo l’addio di Sneijder , qualcosa si muoverà sicuramente entro l’estate come prova pure l’interessamento nerazzurro per Rubén Botta , talentuoso fantasista del Club Atlético Tigre entrato nel mirino pure della Juventus (che vorrebbe attuare una joint venture con il Bologna). Il ragazzo classe ‘90 è stato più volte seguito all’opera dagli osservatori nerazzurri ed è stato promosso a pieni voti tanto che la pratica è già sul tavolo di Moratti. S.P. © riproduzione riservata


Kaká-fisco transazione da 2 milioni ROMA. Kakà ha chiuso un accordo con il fisco italiano per oltre 2 milioni di euro. È quanto si legge in un’anticipazione del settimanale “L’Espresso” in edicola oggi. La contestazione sarebbe legata a contratti pubblicitari. «Gli investigatori di Attilio Befera hanno presentato un conto da due milioni di euro - scrive il settimanale -. Il calciatore si è impegnato a firmare una transazione con l’indicazione specifica che non si desse notizia dell’accordo». L’infortunio fiscale di Kakà sarebbe nato con l’interposizione di una società nei contratti di pubblicità, grazie alla quale il giocatore pagava il 27% di aliquota invece del 43% previsto per i redditi di una persona fisica che guadagni oltre i 75 mila euro.


Allegri, futuro sulla panchina della Roma? STEFANO CARINA

ROMA. Allenatori in bilico. A Roma come a Milano la conferma sulle rispettive panchine di Zeman e Allegri dipenderà dalla qualificazione in Champions. Forse per il tecnico boemo potrebbe bastare anche la vittoria in Coppa Italia che dovrebbe essere comunque accompagnata da una risalita nelle posizioni più nobili della classifica. Sul tema, la posizione del dg Baldini è stata molto chiara: «Mi rifiuto di pensare che possa finire così. Sono ancora convinto di avere la possibilità di raggiungere una posizione Al momento sia lui diversa da quella attuale. Se non accadesse si sia Zeman non penserebbe a un’alternativa a Zeman? Al momento è sono certi di un’ipotesi che mi rifiuto di tenere in considerazione». Le rimanere negli parole non vengono mai utilizzate a caso. E in quel attuali club. E il ds giallorosso Sabatini “momento” c’è la fotografia della situazione. PAROLA AL CAMPO Che poi a pensarci bene è non ha mai nascosto di simile a quella che sta vivendo Allegri. Anzi, per il apprezzare il lavoro tecnico rossonero è forse addirittura peggiore visto che dell’allenatore nel suo caso non esiste nemmeno il “paracadute” della Massimiliano Allegri, 45 anni toscano Coppa Italia. Nel Milan che ha iniziato il restyling , Allegri troverà spazio solamente se riuscirà a rimontare i 9 punti che lo separano dalla zona Champions. Magari qualche acquisto a gennaio potrebbe agevolarlo nella scalata, ma aumenterebbe ancor di più il carico di responsabilità per l’allenatore toscano al quale non mancano comunque gli ammiratori. Proprio nella capitale, c’è il ds Sabatini che non ha mai nascosto di apprezzare il suo lavoro. Qualora la stella di Zeman dovesse spegnersi, potrebbe essere proprio Allegri la persona giusta a sostituirlo. Tecnico che tra l’altro non perde occasione per incensare la qualità della rosa giallorossa. All’ex allenatore del Cagliari potrebbe fare un pensierino anche il Napoli alle prese con Mazzarri il cui futuro non è conosciuto nemmeno dal presidente dell’Aia, Ulivieri : «Penso che stavolta non abbia ancora deciso cosa farà l’anno prossimo, ma sono sicuro che possa avere ancora la voglia di rimanere un altro anno». Pensieri, ipotesi ma nessuna certezza. Quella la daranno solamente i risultati sul campo. E in questo valzer (per ora virtuale) di panchine chi sarebbe il candidato ad hoc per il Milan? Il nome è quello di Donadoni che per il secondo anno consecutivo sta facendo benissimo al Parma. Dopo la parentesi come ct della Nazionale, aver maturato l’esperienza necessaria come tecnico in serie A e dimostrato di saper lavorare con i giovani, il ritorno al Milan non sarebbe più una chimera.


Milan, Balotelli a rate FEDERICO MASINI

MILANO. « Balotelli o Kakà al Milan? Nessuno dei due. Non è possibile fare un’operazione del genere in tempi come questi. Galliani ci spera sempre, ma poi il linguaggio duro e inevitabile dei conti lo trattiene dall’operare». Firmato Silvio Berlusconi , intervenuto ieri in tarda mattinata a Radio 2. Un freno improvviso al mercato del Milan? Di primo acchito sì, ma in verità l’ad rossonero non si è fermato di certo e anche ieri ha proseguito il suo lavoro per arrivare entro la fine del mercato a un big fra Balotelli, Kakà e Drogba . I soldi, è vero, non ci sono o sono pochi, tant’è che il primo Il City ha fretta di acquisto del 2013, Zaccardo , arriva con uno scambio venderlo: Abate, di cartellini ( Mesbah a Parma). Ed è anche vero che il Antonini e Robinho Milan, per operare sul mercato, dovrà attuare un lieve in partenza aumento di capitale. Ma questo non bloccherà le Mario Balotelli e Ignazio Abate trattative e i sogni di Galliani che ieri ha ricevuto notizie in Nazionale. Arriverà il primo negative da Manchester, ma con un risvolto comunque ottimistico in vista del grazie alla cessione del rush finale. secondo? (Pegaso) NIENTE PRESTITO Ieri mattina Mino Raiola , insieme all’avvocato Rigo , ha incontrato nuovamente i vertici del Manchester City, in particolare i dirigenti ex Barcellona Soriano e Beguiristain . I due hanno ribadito all’ entourage di Balotelli che il giocatore non sarà ceduto in prestito. Ma al tempo stesso hanno fatto capire che il City è disponibile a trattare la vendita definitiva di SuperMario partendo da una base inferiore ai 37 milioni sparati un mese fa, ma ancora superiore ai 25 milioni. Il tutto con una certa fretta, visto che in caso di cessione, Roberto Mancini avrebbe bisogno di un sostituto. Ma il Milan, al momento, non può garantire al City nessun acquisto definitivo. Magari un prestito con diritto di riscatto come accaduto con il Barcellona per Ibrahimovic tre anni fa, ovvero garantendo al club cedente il riscatto del giocatore con il pagamento poi dilazionato con più rate. Il City però vuole liberarsi subito del cartellino del giocatore e ha fatto sapere agli agenti di Balotelli di essere serenamente disponibili a rateizzare il pagamento, ma senza aspettare giugno. In soldoni: volete Balotelli? Lo acquistate per una cifra da trattare e versate subito la prima rata. CHI PORTA I SOLDI? Dunque Galliani ha ricevuto l’ennesimo no per il prestito, ma Inglesi disposti ad un’apertura importante per arrivare a Balotelli. Adesso il problema dell’ad rossonero è accettare un quello di reperire il più in fretta possibile il denaro per la prima rata da offrire al City (che pagamento non pretende la luna, solo la garanzia di un inizio di pagamento). Il primo nome sulla lista dilazionato. dei partenti è quello di Ignazio Abate . Ieri il suo agente, Andrea D’Amico è volato a Missione Mosca. Ufficialmente per parlare di un giocatore top secret per i suoi affari personali, ma è rossonera in Russia per piazzare innegabile che dietro il suo viaggio ci sia anche la volontà del Milan di riaprire il fronte con i due terzini lo Zenit di San Pietroburgo che prima di Natale aveva messo sul piatto 10 milioni per il terzino, allora rifiutati. Adesso il Milan ha invece bisogno di quella somma e l’acquisto di Zaccardo fa intuire come i rossoneri abbiano messo in preventivo la cessione di Abate. Il problema è che lo Zenit sembra essersi volatilizzato e per questo D’Amico è volato in Russia. A Mosca il procuratore parlerà anche con lo Spartak, uno dei club che si sono interessati a Luca Antonini . L’eventuale cessione dell’altro terzino cresciuto nel vivaio non porterà 10 milioni come Abate, ma una somma che potrebbe servire comunque a Galliani. Infine attenzione sempre a Robinho : il Santos, dopo il no di inizio gennaio, è pronto a un ultimo blitz, il Fenerbahce ha 8 milioni da offrire. Il Milan aspetta. KAKA’ E DROGBA In questo scenario, non bisogna tralasciare Kakà (che Berlusconi preferisce rispetto a Balotelli) e Drogba. Se il Milan riuscisse a tirare su un tesoretto con le cessioni dei tre giocatori sopracitati, ecco che - in caso di nuovi stop per arrivare a Balotelli - si creerebbero le condizioni per avere soldi per accontentare il Real Madrid (che chiede 12-15 milioni per il cartellino, ma con 8 si potrebbe avere il sì) o le richieste economiche dell’ entourage di Drogba (che chiede 10 milioni fino al 30 giugno, il Milan non vorrebbe andare oltre gli 8).


si ferma emanuelson El Shaarawy scalda il piede: 4 gol Muntari in ritardo, Yepes guarito MILANO. Riccardo Montolivo, Sulley Muntari, ma anche Bakaye Traorè e Massimo Ambrosini. Questi quattro giocatori rappresentano le alternative per Massimiliano Allegri nel ruolo di mediano davanti alla difesa da quando è uscito dai giochi Nigel De Jong. Con il capitano ko - ma attenzione, ieri Ambrosini ha svolto una leggera corsa per l’intero centro di Milanello facendo capire di poter tornare a disposizione in tempi minori rispetto al mese previsto dopo l’infortunio muscolare rimediato con la Sampdoria il 13 gennaio scorso -, è l’ex viola Montolivo ad aver preso in mano le redini del centrocampo, in attesa che Muntari ritrovi la giusta condizione dopo i diversi guai vissuti nei precedenti sei mesi. IN RITARDO Ieri il tecnico toscano ha fatto disputare un’amichevole di 90 minuti contro il Gozzano, formazione di serie D. Per 55 minuti Muntari ha giostrato davanti alla difesa, mostrando una forma ancora non ottimale. Mario Yepes, 37 anni (Ansa) Difficile quindi che a Bergamo tocchi a lui dal primo minuto, nonostante ieri Montolivo sia rimasto in palestra insieme a Mexes. I due, però, non preoccupano e hanno lavorato a parte per completare un programma personalizzato. Dunque, con l’Atalanta ci sarà ancora proprio l’ex Montolivo in mezzo al campo con Boateng mezzala sinistra e uno fra Flamini e Traorè a destra. Il francese è favorito (ha giocato lui col Bologna), ma le quotazioni del mediano maliano sono in rialzo, anche per la capacità di poter giocare davanti alla difesa. EMANUELSON KO La partitella di ieri ha riportato in copertina El Shaarawy, schierato nel secondo tempo con Niang e Pazzini, mentre nel primo tempo il tridente era composto da Robinho, Bojan ed Emanuelson finito ko dopo venti minuti per un colpo ricevuto alla caviglia sinistra. Il Faraone ha segnato 4 dei 10 gol complessivi del Milan (2 Pazzini, Traorè, Nocerino, Bojan e Antonini), facendo vedere di stare bene fisicamente con una gamba assolutamente pimpante. Meno ispirato Robinho. RIECCO YEPES In difesa i maggiori dubbi di Allegri con i cinque centrali tutti tornati a disposizione, compreso Yepes: «Mi sento bene dopo questo infortunio - ha spiegato il colombiano a Milan Channel -. Non sono stato fermo molto tempo, quindi non ci vorrà molto tempo per arrivare al 100%. Fosse per me potrei essere convocato già domenica, ma giustamente aspetto la decisione del mister». Yepes va verso la panchina, in campo Zapata con uno fra Mexes, favorito, e Bonera. F.M.


gli avversari dei rossoneri Budan riabbraccia l’Atalanta «Felice, ma parlerò sul campo» IGOR Budan ha riabbracciato i colori nerazzurri dell’Atalanta. L’attaccante, che arriva dal Palermo, torna dopo aver girovagato 7 anni: «Sinceramente non mi sarei mai aspettato di tornare qui, anche se c’era stato un contatto qualche mese fa. Sono felice e cercherò di ripagare la fiducia dei tifosi sul campo. Mi ricordo quando mi hanno accolto per la perdita di mia figlia. Io non sono mai stato uno di quelli che parla tanto perché preferisco dimostrare quanto valgo sul campo. E i tifosi bergamaschi sono riconoscenti per questo fattore». Il dg dei bergamaschi Pierpaolo Marino, ha spiegato che è stato lo stesso attaccante a favorire il buon esito della trattativa: «Avevamo da tempo il problema di allargare il numero degli attaccanti e abbiamo visto che Budan sarebbe potuto andare in altre squadre. Uno dei suoi agenti, Stefano Caira, mi ha detto che il giocatore era felicissimo all’idea di tornare qui. E devo ringraziare proprio Budan che ci ha aiutato a definire la trattativa: è stato lui a Igor Budan, 32 anni convincere Zamparini a essere ceduto in prestito e non come voleva il Palermo, a titolo definitivo». E da Palermo rimbalza l’ipotesi di un altro ritorno illustre: quello di Donati. SCINTILLE Qualche tensione emerge invece nella situazione che riguarda Ezequiel Schelotto, il laterale argentino per cui non decolla, la trattativa che lo dovrebbe portare all’Inter, ha mandato una sorta di ultimatum all’Atalanta tramite il suo profilo Twitter: “non si possono spegnere i sogni della gente” con evidente riferimento al suo desiderio di cambiare le strisce nerazzurre della sua maglietta. Ed è curioso che il messaggio arrivi poco dopo che lo stesso Marino aveva ammesso come «Schelotto in questo periodo è distratto dalle voci di mercato». E a dare un’altra botta alle speranze dell’argentino, oltre al fatto che le distanze economiche restano notevoli, c’è anche la stroncatura netta del dg sul possibile arrivo di Livaja, probabile contropartita tecnica dall’Inter: «Livaja a Bergamo? Credo sia inutile parlare di Livaja perché stiamo parlando di una trattativa che al momento non c’è». IN DIFESA Qualcosa, invece, si sta muovendo in difesa: «Per quanto riguarda questo reparto - ha spiegato ancora Marino - siamo in una fase di riflessione perché vogliamo prima valutare i nostri infortunati. L’arrivo di Sampirisi non credo si concretizzerà: c’era un impegno che si sarebbe dovuto attuare settimana scorsa ma non è stato rispettato. Per questo noi siamo liberi di non prenderlo più. Scaloni? E’ un giocatore importante anche se ha una certa età. Noi abbiamo contattato la Lazio e ci hanno fatto sapere che è sul mercato. È un’opzione che abbiamo valutato circa 10 giorni fa e non è detto che sia tramontata del tutto».


accordo col parma Zaccardo-Mesbah lo scambio è ufficiale MILANO. È Cristian Zaccardo , campione del mondo nel 2006, il primo acquisto del Milan in questo 2013. Il duttile difensore classe ‘81 (non proprio un giovane, ma un elemento in grado di ricoprire tutti i ruoli della retroguardia) arriva a Milano, mentre andrà a Parma il terzino algerino Djamel Mesbah , approdato proprio un anno fa in rossonero dal Lecce. Scambio secco fra le due società, un’operazione che era stata imbastita un mese fa e che sembrava ormai tramontata. Invece fra mercoledì notte Il difensore del e giovedì la trattativa si è riaperta e il Parma ha deciso Parma si è ridotto di assecondare la voglia di Milan di Zaccardo che per Cristian Zaccardo, 31 anni, 4 contratto e ingaggio trasferirsi in rossonero ha deciso di rinunciare a diversi stagioni col Parma (Pegaso) (fino al 2016 a 750 mila euro): «Da uno soldi. Contratto fino al 2017 col Parma, a quasi 900 mila euro a stagione, Zaccardo firmerà invece col Milan un accordo più corto (2016) e con a dieci, sono ingaggio inferiore (fra i 700 e i 750 mila euro). L’incontro risolutivo si è svolto ieri contento dieci». Pressing su pomeriggio in via Turati alla presenza di Galliani , l’ad e il ds del Parma Leonardi e Preiti Jorginho del , gli agenti dei giocatori Moggi (Zaccardo) e Lucci (Mesbah). L’ex azzurro ieri sera è Verona arrivato a Milano («Da uno a dieci sono contento dieci», le sue prime parole da rossonero) e oggi si aggregherà ai nuovi compagni (Mesbah è in coppa d’Africa). PRANZO COL VERONA Nell’ottica del ringiovanimento futuro, invece, il ds rossonero Braida ieri ha pranzato con la dirigenza del Verona, capitanata dal presidente Maurizio Setti . Fra gli argomenti trattati il regista Jorginho , fiore all’occhiello della rosa scaligera, seguito da mezza serie A e non solo. «Vale come Verratti », la chiosa di Setti a Sky. Sempre a centrocampo, seguito pure il giovane Baselli del Cittadella (’92), mentre è stato offerto il francese di origini maliane Aliou Diarra , classe ‘81 del West Ham, quest’anno impiegato pochissimo. VALOTI E ALTRI Nell’attesa dell’ufficialità di Zaccardo, il Milan ha reso nota la cessione in prestito di Mattia Valoti (mezzala ‘93) all’AlbinoLeffe, club da dove il Milan lo acquistò nell’estate 2011. Dopo Pato , è la seconda partenza nella rosa della prima squadra che quindi è scesa, a gennaio, da 33 a 31 unità. Restano sul piede di partenza anche Carmona , Strasser (prestito al Parma) e un portiere fra Coppola e Gabriel .F.M.




Zamparini: «La Lega? Sono 20 deficienti» MAURIZIO ZAMPARINI show a La Zanzara, la trasmissione di Radio 24. Leggere per credere. «La Lega è diventato un gruppo di 20 deficienti, Beretta è il capo. Ed è la fotografia dell’Italia, un presidente della Lega che fa il doppio lavoro. E’ una persona inefficiente, immobile. Pperò la colpa non è sua, ma dei presidenti, come la causa dello sfascio dell’Italia sono gli italiani. In Italia c’è Monti, in Lega c’è Lotito, due faccendieri che portano al disastro. Andrea Agnelli è un signore, non sarebbe mai sceso così in basso con le parole come ha fatto Pulvirenti. Carraro? Alla sua età dovrebbe pensare a magiare salame con me in Friuli, non a fare politica. La lasci ai giovani. Se penso alla retrocessione mi viene mal di stomaco, un dolore terribile. Poi mi faccio forza e dico: torno subito in A. Sarebbe uno dei dolori più grandi della mia vita, ma non accadrà. Faccio una promessa: ci salviamo 5-6 giornate prima della fine. Berlusconi è solo un grande attore, da Santoro ha fatto spettacolo. Ma è un mondo passato. Vuole comprare Kakà, ma gli dico che non porta voti e non porta vittorie. Gli italiani non sono cretini e poi se il Real Madrid lo lascia andare significa che ormai può tornare solo in Brasile, è finito».


La rivoluzione rosa Luigi Butera

PALERMO. «A fine gennaio avremo una squadra più completa e di sicuro sarà forte». Completa quasi lo è, e anche in anticipo, adesso bisogna vedere se il Palermo targato Lo Monaco è forte come si aspetta Gian Piero Gasperini . Il copyright delle parole iniziali è proprio del tecnico che dal mercato di gennaio si aspettava rinforzi importanti per dare consistenza ad una squadra che fin qui ne ha avuta poca. L’ultimo acquisto in ordine di tempo è stato Sorrentino , che finalmente è diventato un giocatore del Palermo. Gasperini ha un Una trattativa infinita quella per il portiere, che si è Palermo tutto nuovo. chiusa solo nel tardo pomeriggio di ieri. A vincere, In arrivo anche naturalmente, il Chievo che per cedere Sorrentino s’è Sperduti preso quello che voleva: tre milioni subito, un altro a giugno. Soldi che il Palermo ha recuperato con la cessioni a titolo definitivo di Acquah all’Hoffenheim (il ghanese era in prestito al Parma) e di Zahavi al Maccabi Tel Aviv. Un colpaccio per la società veronese vista l’età del portiere (33 anni), ma anche un innesto importante per il Palermo che così sistema un ruolo che negli anni non ha avuto mai pace. Stefano Sorrentino, 33 anni, Ultima “vittima” Ujkani che adesso potrebbe fare il percorso inverso di giocava nel Chievo dal 2008 Sorrentino e accasarsi al Chievo. Se non sarà così, ad essere ceduto sarà (Liverani) Benussi che ha diverse richieste (il Torino su tutti). Sorrentino arriverà stamattina a Palermo insieme a Gasperini che ieri ha dato l’ultimo saluto alla mamma Antonietta, morta mercoledì. «Ci aspetta un girone di ritorno durissimo, ma possiamo farcela - dice Sorrentino a Stadionews.it -. Io sono felice, mi metto a disposizione del tecnico». A Palermo, Gasperini e Sorrentino troveranno anche uno dei due rinforzi per l’attacco, l’argentino Formica che ieri si è già allenato con i nuovi compagni. «Sono molto contento, è stata una trattativa molto rapida - dice Formica sul sito del club palermocalcio.it -. Conosco il momento del Palermo, so che la situazione è complicata, ma è fondamentale mantenere la categoria e io farò di tutto per fare restare la squadra in Sorrentino: serie A». Il suo adattamento non dovrebbe essere complicato, Formica a Palermo trova «Situazione dura, tanti sudamericani che potranno aiutarlo ad inserirsi in fretta. “E’ così, molti parlano la mia ma possiamo lingua, quindi mi aiuteranno - osserva ancora Formica -. Il Palermo è una grande chance farcela». Formica: per la mia carriera, essere in Italia è davvero importante per me. Ai tifosi prometto «Resteremo in A». sacrificio ed umiltà”. Formica sarà una pedina in più per Gasperini, che adesso si ritrova Ujkani e Brienza con un Palermo ridisegnato. L’argentino prelevato dal Blackburn può giocare da verso il Chievo trequartista, ma anche da seconda punta. Ora resta solo da formalizzare l’acquisto di Boselli che è l’attaccante d’area richiesto da Gasperini. Insomma il puzzle piano piano s’è completato e il tecnico adesso ha più soluzioni per l’attacco. Proprio questo reparto s’era rivelato il più carente a livello numerico, con gli innesti dei due argentini ora Gasp potrà scegliere a piacimento. Un altro rinforzo potrebbe poi essere Sperduti , ma per l’attaccante del Newell’s con molta probabilità bisognerà aspettare gli ultimi giorni di mercato. E forse il suo arrivo è legato alla cessione di Brienza , sul quale si è fatto forte il pressing del solito Chievo. L’ultima settimana di mercato a Lo Monaco servirà proprio per mettere a punto i dettagli: il via libera per altre cessioni ( Donati all’Atalanta, Rios all’Espanyol le due trattative calde) arriverebbe solo se saranno pronti i sostituti. Nel frattempo Gasperini può assemblare il nuovo Palermo, e senza perdere tempo. Domenica a Cagliari c’è già una partita che somiglia ad una finale di Champions.


CON ÇANI E GYOMBER CONTINUA LA POLITICA DEI GIOVANI E a Catania è sempre più linea verde SERGIO MAGAZZÙ

CATANIA. Nessuna rivoluzione. Non ce n’era bisogno, perché a Catania i meccanismi sono perfettamente oleati e il progetto funziona alla perfezione. Nessuno dei big partirà in questa finestra di mercato e, dunque, non è necessario acquisire giocatori da inserire subito nell’undici titolare a disposizione di Rolando Maran . Per questo motivo - come sostiene l’ad Sergio Gasparin - si lavora sul presente e, soprattutto, sul L’ad Gasparin: «Nel futuro. «Nel Catania di domani ci saranno anche ragazzi provenienti dalla Primavera, che futuro immediato ha vinto 7 partite e ne ha pareggiata una, nelle ultime 8, e che fa registrare importanti aumenterà lo crescite individuali». In quest’ottica si inquadrano gli ingaggi di Edgar Çani e del difensore spazio per i ragazzi slovacco Norbert Gyömbér , classe 1992, che completerà la stagione al Dukla Banská della Primavera». Bystrica, per poi trasferirsi in estate a Catania. Dove troverà tanti altri giovani talenti, Gyomber è preso, perché - oltre a Doukara e Rolin , arrivati l’estate scorsa - il Catania sta facendo crescere ma arriverà in estate nella formazione Primavera diversi giocatori cosiddetti di prospettiva. L’ultimo arrivato, in ordine di tempo, è Bruno Petkovic , classe 1994, centravanti croato dal gran fisico (è alto quasi 190 cm), cresciuto nella Dinamo Zagabria, ma prelevato dal Hrvatski Dragovoljac. Tesserato a gennaio, ha giá disputato due partite, realizzando altrettante reti. La scorsa estate, invece, erano arrivati i vari Maks Barisic , classe 1995, seconda punta slovena, prelevata dal Koper. Erick Cabalceta , 1993, difensore centrale, nazionale under 20 della Costarica, ma con passaporto italiano. Salimir Zekovic , 1994, attaccante montenegrino con passaporto svedese, ex settore giovanile del Malmoe. E, infine, il centrocampista Paul Katsetis , 1996, australiano con passaporto greco. Senza dimenticare i siciliani Addamo e Aveni .


lazio, assalto al brasiliano Shakhtar: 20 milioni per avere Hernanes SIMONE DI STEFANO

ROMA. Questione di “dinamiche”, quelle che potrebbero togliere alla Lazio un fondamentale perno della scalata di Petkovic al vertice: Hernanes allo Shakhtar Donetsk, subito. Per il momento siamo ai livelli della profezia Maya, ma gli ucraini fanno sul serio e con i soldi della prossima cessione di Willian vorrebbero rinforzare l’organico con un giocatore «pronto». Il centrocampista laziale sarebbe l’ideale per la squadra di Mircea Lucescu, anche perché può giocare in Champions. La squadra di Lucescu sta per offrire a Lotito poco più di 20 milioni. Non proprio quella «proposta indecente» di cui parlava il patron laziale a Tuttosport per far partire il brasiliano. Hernanes ha un contratto in scadenza nel 2015 e al momento ogni tentativo di rinnovo è finito in cavalleria. I club che gli fanno la corte sono tanti, ma Lotito non lo venderà facilmente al di sotto di 30 milioni. Anche perché con Petkovic il suo valore è lievitato, a maggior ragione ora che ha anche ritrovato la Seleçao: «Lazio a vita? Non posso dirlo ora, il calcio è “dinamico”. Voglio solo godermi ogni singolo minuto qui?», l’ultima risposta di Hernanes ai media brasiliani che lascia tutto ancora aperto sul suo futuro. MAURI E CONVINTI «Possiamo arrivare lontano, in tutte le competizioni». Stefano Mauri non ha dubbi, con Petkovic si può vincere, a partire da martedì sera contro la Juve nel ritorno di Coppa Italia: «In casa - spiega il capitano a Lazio Style Radio - stiamo facendo benissimo, non vediamo l’ora che arrivi il ritorno per dimostrare che anche qui all’Olimpico ce la possiamo giocare con loro, soprattutto vogliamo raggiungere la finale. Ma prima c’è una partita importante di campionato». Contro il Chievo Petkovic vuole il diciassettesimo risultato utile consecutivo per avvicinare Mancini a 18 gare di fila senza perdere. Ieri è tornato in gruppo anche Miro Klose (oltre a Konko), ma se non sarà al 100% difficilmente Petko lo rischierà. Meglio preservarlo per i campioni d’Italia. RAZZISMO Oggi, intanto, l’Uefa comunicherà alla Lazio gli esiti dell’inchiesta sui cori razzisti in Lazio Tottenham. Il club bianconceleste teme il pugno duro: squalifica del campo o ritorno col Borussia Monchengladbach a porte chiuse.


le altre trattative Portanova-Genoa, affare fatto La Sampdoria vicina a Fernandez stefano salandin

LA STORIA di Daniele Portanova al Bologna si è conclusa nella serata di ieri sera, con tante grazie al fatto che il club emiliano lo abbia aspettato e coccolato durante la squalifica per le scommesse, conservandogli perfino la fascia di capitano per il rientro. Tutto passato: adesso è un giocatore del Genoa, club con cui ha firmato un contratto fino al 2016. Al Bologna va la metà del cartellino di Gilardino (ora solo in prestito) e 400 mila euro di conguaglio. Per sostituire il centrale, gli emiliani puntano su Andreolli , in scadenza di contratto al Chievo, ma soprattutto su Naldo del Gremio (già acquistato dall’Udinese che non può portarlo subito in Il Bologna Italia e lo girerebbe in prestito: occhio alla Samp che sostituirà il però, come vedremo, è vicina a un altro obiettivo). Si capitano con Naldo resta a Bologna per fare il punto sul portiere: già del Gremio o con raggiunto l’accordo con il Palermo per portare Viviano Daniele Portanova, 34 anni Andreolli. Strasser in rossoblù, ora bisogna convincere la Fiorentina. (Liverani) verso il Parma, che Ancora Genoa per registrare l’interessamento del blinda Paletta. Fiorentina: si Borussia Dortmund su Pierre Za i n e , giovane complica l’arrivo di proveniente da Trinidad. Alonso ALTRA GENOVA Un difensore l’ha quasi trovato anche la Sampdoria: nonostante l’inserimento del Chievo nelle ultime ore, la Samp è vicinissima ad aggiudicarsi in prestito il difensore del Napoli Federico Fernandez , centrale, abile nel gioco aereo e dotato di buone doti tecniche. Il giocatore ideale, insomma, per Delio Rossi , che adesso in quel ruolo sta adattando, pur con ottimi risultati, Angelo Palombo . L’argentino, classe ‘89, arriverà in prestito e la Sampdoria sembra la destinazione più gradita al Napoli che vorrebbe trattenere il suo giocatore in Italia. Per questo restano difficili le ipotesi di un suo trasferimento allo Stoccarda e all’Hoffenheim. La Samp è vicina anche all’esterno granata Sansone. LA RESISTENZA Il Parma, oltre ad aver formalizzato lo scambio Mesbah-Zaccardo con il Milan, è pronto a prendere dai rossoneri anche il centrocampista Strasser . Ma il “colpo” degli emiliani è un rifiuto: quello alla proposta (definita “indecente” dell’Hoffenheim per il difensore Paletta . COMPLICAZIONI «Abbiamo ricevuto un’offerta per Marcos Alonso dalla Fiorentina, ma non è stata giudicata sufficiente. Abbiamo informato Marcos, ma abbiamo respinto l’offerta». Queste alcune dichiarazioni dell’allenatore del Bolton, Dougie Freedman in conferenza stampa. Il club viola, però, avrebbe già l’accordo con il giocatore e proverà a farsi avanti di nuovo per convincere il club inglese. Altrimenti lo prenderà a parametro zero in estate. Per Compper , invece, si tratta solo di limare alcuni dettagli con l’Hoffeneim. In uscita, invece, per Seferovic è quasi pronto il passaggio in Spagna al Villarreal, club con cui ormai la Fiorentina ha stabilito una stretta collaborazione ALTRI AFFARI Un altro che non partirà è Davide Astori : il difensore ha dichiarato che «Prima voglio salvarmi col Cagliari e a giungo vedremo». Il Siena continua a sperare di avere Uvini in prestito dal Napoli. Il Chievo sfida l’Udinese nella corsa a Juan Pablo Nieto con un prestito a 200 mila euro con diritto di riscatto a 1,8 milioni. per il giovane talento argentino del River Plate, Ezequiel Cirigliano , invece, l’Udinese è in concorrenza con la Lokomotiv Mosca. ha collaborato PAOLA BALSOMINI © riproduzione riservata


ATALANTA ACQUISTI: Budan (a, Palermo); Canini (d, Genoa); Giorgi (c, Palermo) CESSIONI: Manfredini (d, Genoa); Peluso (d, Juventus); Scozzarella (c, Ternana) OBIETTIVI: Contini (d, Siena); Ljvaia (c, Inter); Marrone (d, Juventus); Sampirisi (d, Genoa); Scaloni (d, Lazio)

BOLOGNA ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Pisanu (d, Montreal Impact); Portanova (d, Genoa) OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Bizzarri (p, Lazio); Christodoulopoulos (a, Panathinaikos); Jimenez (a, Al Ahli) Moscardelli (a, Chievo); Naldo (d, Gremio/Udinese); Rolan (a, Defensor Sporting); Rosati (p, Napoli); Viviano (p, Fiorentina); Zeballos (a, Emelec)

CAGLIARI ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Larrivey (a, Atlante) OBIETTIVI: Baraye (c, Lumezzane); Cabrera (c, Nacional Montevideo); Camporese (d, Fiorentina); Dianda (c, Ternana)

CATANIA ACQUISTI: Cani (a, Polonia Varsavia) CESSIONI: Morimoto (a, Al Nasr) OBIETTIVI: Faurlin (c, Queens Park Rangers); Mugni (c, Colon); Pongracic (c, Osijek); Rivas (a, Verona) CHIEVO ACQUISTI: Seymour (c, Genoa) CESSIONI: Di Michele (a, Reggina); Sorrentino (p, Palermo); Viotti (p, Cremonese) OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Bizzarri (p, Lazio); Brienza (c, Palermo); Carrizo (p, Lazio); Fabbrini (a, Udinese); Llama (c, Fiorentina); Mannini (Siena); Naldo (d, Gremio); Riverola (a, Bologna); Rodriguez (a, Cesena); Romulo (c, Fiorentina); Rosati (p, Napoli); Ujkani (p, Palermo)

FIORENTINA ACQUISTI: Compper* (d, Hoffenheim); Larrondo (a, Siena); Rossi (a, Villarreal); Vecino (c, Nacional Montevideo); Wolski (c, Legia Varsavia) CESSIONI: Della Rocca (c, Siena); Olivera (c, Genoa) OBIETTIVI: Alonso (d, Bolton); DaprelĂ (d, Brescia); Icardi (a, Sampdoria); Insua (c, Sporting Lisbona); Schelotto (c, Atalanta); Thereau (a, Chievo); Ujkani (p, Palermo) GENOA ACQUISTI: Floro Flores (a, Granada); Manfredini (d, Atalanta); Matuzalem (c, Lazio); Nadarevic (c, Varese); Olivera (c, Fiorentina); Pisano (d, Palermo); Portanova (d, Bologna) CESSIONI: Alhassan (d, Udinese); Anselmo (c, Palermo); Canini (d, Atalanta); Merkel (c, Udinese); Piscitella (a, Modena); Seymour (c, Chievo) OBIETTIVI: Almiron (c, Catania); Bellomo (c, Bari); Marchese (d, Catania); Neto (d, Siena); Schelotto (c,


Atalanta); Zaccardo (d, Parma); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca) INTER ACQUISTI: Rocchi (a, Lazio) CESSIONI: Sneijder (c, Galatasaray) OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Bellomo (c, Bari); Campagnaro (d, Napoli); Dzeko (a, Manchester City); Lodi (c, Catania); Paulinho (c, Corinthians); Schelotto (c, Atalanta)

JUVENTUS ACQUISTI: Llorente* (a, Athletic Bilbao); Peluso (d, Atalanta) CESSIONI: Lucio (d, San Paolo) OBIETTIVI: Borriello (a, Genoa); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Gabbiadini (a, Bologna); Immobile (a, Genoa); Lisandro Lopez (a, Lione); Osvaldo (a, Roma); Walcott (a, Arsenal) LAZIO ACQUISTI: nessuno CESSIONI: Matuzalem (c, Genoa); Rocchi (a, Inter) OBIETTIVI: Arshavin (a, Arsenal); Gomaa (c, Enppi); Icardi (a, Sampdoria); Kuzmanovic (c, Stoccarda); Lampard (c, Chelsea); Nainggolan (c, Cagliari); Pizarro (c, Lanus); Ujkani (p, Palermo); Xandao (d, Sporting) MILAN ACQUISTI: Zaccardo (d, Parma) CESSIONI: Mesbah (d, Parma); Pato (a, Corinthians) OBIETTIVI: Balotelli (a, Manchester City); Chiriches (d, Steaua); Drogba (a, Shanghai Shenhua); Kakà (c, Real Madrid); Nainggolan (c, Cagliari); Osvaldo (a, Roma); Poli (c, Sampdoria); Strootman (c, Psv); Villa (a, Barcellona) NAPOLI ACQUISTI: Armero (c, Udinese); Calaiò (a, Siena) CESSIONI: Aronica (d, Palermo); Dossena (c, Palermo) OBIETTIVI: Andreolli (d, Chievo); Astori (d, Cagliari); Neto (d, Siena); Radosevic (c, Hajduk Spalato) PALERMO ACQUISTI: Anselmo (c, Genoa); Aronica (d, Napoli); Boselli (a, Wigan); Dossena (c, Napoli); Formica (a, B. Rovers): Sorrentino (p, Chievo) CESSIONI: Bertolo (c, Cruz Azul); Budan (a, Atalanta); Giorgi (c, Atalanta); Labrin (d, Huachipato); Milanovic (d, Vicenza); Pisano (d, Genoa); Zahavi (c, Maccabi Tel Aviv) OBIETTIVI: Buonanotte (a, Malaga); Dominguez (a, Rayo Vallecano); Fabbrini (a, Udinese); Romulo (c, Fiorentina); Sperduti (a, Newell’s) PARMA ACQUISTI: Mesbah (d, Milan) CESSIONI: Acquah (c, Hoffenheim) OBIETTIVI: Battaglia (d, Huracan); Boly (d, Auxerre); Llama (c, Fiorentina); Renzetti (d, Padova); Reyna (c, Alianza Lima); Strasser (c, Milan) PESCARA ACQUISTI: Bianchi Arce (d, San Lorenzo); Caraglio (a, Rangers Talca); D’Agostino (c, Siena): Rizzo (c, Reggina) CESSIONI: Colucci (c, Reggina); Romagnoli (d, Spezia) OBIETTIVI: Abdellaoue (a Hannover); Ardemagni (a, Modena); Farnerud (c, Young Boys); Grozav (a, Petrolul Ploiesti); Kozak (a, Lazio); Ljvaia (c, Inter); Rodriguez (a, Cesena)


ROMA ACQUISTI: Torosidis (d, Olympiacos CESSIONI: Tallo (a, Bari) OBIETTIVI: Adryan (a, Flamengo); Bellomo (c, Bari); Koch (d, Zurigo); Ortiz (d, Olimpia Asuncion) SAMPDORIA ACQUISTI: Gavazzi (c, Vicenza) CESSIONI: nessuno OBIETTIVI: Cassani (d, Fiorentina); Contini (d, Siena); De Ceglie (d, Juventus); Dianda (c, Ternana); Fabbrini (a, Udinese); Fernandez (d, Napoli); Lucchini (d, Atalanta); Sansone (a, Torino); Ziegler (d, Lokomotiv Mosca)

SIENA ACQUISTI: Agra (c, Betis Siviglia); Della Rocca (c, Fiorentina); Emeghara (a, Lorient); Pozzi (a, Sampdoria) CESSIONI: Calaiò (a, Napoli); Campagnolo (p, Cesena); Campos Toro (c, Udinese); D’Agostino (c, Pescara); Larrondo (a, Fiorentina); Martinez (d, Argentinos Juniors); Ribair Rodriguez (c, Boca Juniors) OBIETTIVI: Brienza (c, Palermo); Calello (c, Dinamo Zagabria); Dybala (a, Palermo); Juan Antonio (a, Sampdoria); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Longo (a, Espanyol); Nikolic (a, Videoton); Perbet (a, Mons); Seferovic (a, Fiorentina); Uvini (d, Napoli); Viatri (a, Boca Juniors); Viola (c, Siena) TORINO ACQUISTI: Barreto (a, Udinese) CESSIONI: Agostini (d, Verona); De Feudis (c, Padova); Gorobsov (c, Nocerina); Migliorini (d, Como), Sgrigna (c, Verona) OBIETTIVI: Acquafresca (a, Bologna); Almiron (c, Catania); Bellusci (d, Catania); Benussi (p, Palermo); Donadel (c, Napoli); El Hamdaoui (a, Fiorentina); Fabbrini (a, Udinese); Livaja (a, Inter); Llama (c, Fiorentina); Lobont (p, Roma); Mariga (c, Inter); Miccoli (a, Palermo); M. Rigoni (c, Chievo); Seferovic (a, Fiorentina); Tissone (c, Sampdoria); Ujkani (p, Palermo) UDINESE ACQUISTI: Alhassan (d, Genoa); Campos Toro (c, Siena); Merkel (c, Genoa); Naldo* (d, Gremio) CESSIONI: Armero (c, Napoli); Barreto (a, Torino); Willians (c, Internacional Porto Alegre) OBIETTIVI: Aguirre (a, Liverpool Montevideo); Ghoulam (d, Saint-Etienne); Nieto (c, Alianza Petrolera); Perea (a, Deportivo Cali); Pintos (c, Defensor Sporting); Reyna (c, Alianza Lima), Ruiz (c, San Lorenzo) *DAL 1° LUGLIO




DALLE SEDI La Fiorentina è in ansia oggi si decide per Pizarro FIRENZE. (bc) La disponibilità per Catania di Pizarro, ancora dolorante alla caviglia, verrà decisa solo domani, recuperati Cassani, Mati Fernandez e Larrondo. Ottimismo per Pasqual. Adidas nuovo sponsor per Pepito Rossi: avrà le stesse scarpe di Messi. ATALANTA BUDAN AVRA’ IL 20 Ieri mattina primo allenamento a Zingonia per Igor Budan, tornato a Bergamo 7 anni dopo. L’ex calciatore del Palermo si è allenato con la squadra e già domenica sarà a disposizione di Colantuono per la gara con il Milan. Budan ha scelto la maglia numero 20. BOLOGNA KHRIN A PARTE Ieri Krhin ha svolto una seduta differenziata, dopo l’influenza. Recupererà in tempo per giocare titolare accanto a Perez. CAGLIARI NENE’ NON CE LA FA Test infrasettimanale contro la Primavera. Differenziato per Ariaudo e Nenè, assenti contro il Palermo. CATANIA SI RIVEDE SCIACCA Partitella in famiglia, ieri pomeriggio, per il Catania. In gol Doukara e Gomez. A riposo Spolli, febbricitante. Primi test in gruppo per Sciacca dopo la ricostruzione del crociato. CHIEVO PELLISSIER A RIPOSO Dramè e Luciano hanno continuato a seguire il proprio programma, Hetemaj e Frey si sono uniti al gruppo. Pellissier, per una lombalgia acuta, non si è allenato. GENOA VARGAS IN RECUPERO Ancora indisponibile Jankovic, buone indicazioni per Vargas segnalato sulla via del recupero. Per lui rientro vicino. LAZIO KLOSE E KONKO IN GRUPPO Klose e Konko rientrano in gruppo. Sta a Petkovic decidere se rischiare o meno il tedesco, mentre in difesa il francese si gioca una maglia con Cavanda, e Dias darà il cambio a Biava. NAPOLI CANNAVARO SÌ O NO? Il dubbio verrà sciolto solo all’ultimo momento: tornerà Cannavaro al centro della difesa, oppure si continuerà col trio Campagnaro-Britos-Gamberini? PALERMO FORMICA IN CAMPO In campo anche Formica, recuperato Brienza che si è allenato con il resto del gruppo. Il tecnico ha la rosa quasi al completo, gli unici indisponibili sono i due infortunati Hernandez e Mantovani e lo squalificato Garcia. PARMA DONADONI COL 4-3-3 Donadoni ritrova Biabiany e pensa al modulo 4-3-3. Nella partitella in famiglia il tecnico ha provato diverse soluzioni: in difesa Santacroce confermato titolare, a centrocampo scelte obbligate dopo le partenze di Acquah e Musacci.


ROMA TOROSIDIS GOL Destro out per un trauma distorsivo alla caviglia destra. Sta meglio Marquinhos: per lui si tenta il recupero in extremis. Prima convocazione per Torosidis, in gol in partitella. SAMPDORIA EDER IN FORSE Affaticamento per Eder: il brasiliano è in dubbio. Rossi ha provato sia il 3-5-2 sia il 3-5-1-1. Maxi Lopez andrà in panchina. SIENA SI CAMBIA MODULO I tre nuovi acquisti Agra, Calello ed Emeghara lavorano con il gruppo ma è presto per sapere se verranno convocati. Iachini sembra orientato a cambiare modulo: dal 3-5-2 il Siena può passare al 3-42-1. In attacco Paolucci sostenuto da Rosina e Reginaldo. UDINESE PAWLOWSKI AI BOX Allenamento pomeridiano per l’Udinese, cui non hannk partecipato Ranegie, Brkic e Pawlowski, oltre a Benatia e Badu impegnati in Coppa D’Africa. Il portiere polacco, infortunatosi in allenamento nei giorni scorsi, è stato sottoposto a esami: lesione di secondo grado ai legamenti della caviglia destra.


edoardo: «il ricordo sia una festa blucerchiata» Garrone: «Marassi colorato per papà» GENOVA. (m.bis.) Marassi colorato di bandiere blucerchiate per onorare la memoria di Riccardo Garrone. E’ l’invito di Edoardo, figlio del compianto presidente della Sampdoria, attraverso un messaggio ufficiale. «A nome mio e della mia famiglia intendo ringraziare tutti, tifosi blucerchiati e non, per le manifestazioni d’affetto e di cordoglio ricevute in questi giorni, e per la presenza sentita e rispettosa in occasione della giornata di mercoledì. La Sampdoria (domenica contro il Pescara, ndr) giocherà la prima partita senza mio padre, senza il Presidente. Lui amava Marassi in festa e vorrei fosse ricordato con gioia e allegria. Proprio per questo chiedo ai sampdoriani di onorare la sua memoria riempiendo e colorando di bandiere blucerchiate tutto lo stadio. Sarà, ancora una volta, orgoglioso di voi». ALBERTINI “RIMPROVERA” BAGGIO (bc) «Caro Roberto, sei stato tu a perdere un’occasione». Così il vicepresidente federale Demetrio Albertini si rivolge con una lettera aperta a Baggio dopo le dimissioni dalla guida del Settore Tecnico. «Partendo dal presupposto che nel calcio italiano ci sia molto da fare ritengo che con la tua scelta hai perso l’occasione di far parte del cambiamento che può dare dall’interno del sistema chi come noi ha vissuto il campo. Con o senza voto tutti abbiamo il dovere di garantire la nostra presenza nel consiglio federale». COPPA ITALIA, MULTA ALLA JUVE Il giudice sportivo ha inflitto una multa di 20 mila euro alla Juventus per “un coro costituente espressione di discriminazione per origine territoriale” intonato dai tifosi durante la semifinale di coppa Italia contro la Lazio. Tre gli squalificati per un turno che salteranno il ritorno: Guarin e Pereira dell’Inter, Burdisso della Roma. CAGLIARI-PALERMO A IS ARENAS Il sindaco di Quartu Sant’Elena Mauro Contini ha firmato ieri sera l’autorizzazione allo svolgimento di Cagliari-Palermo domenica a Is Arenas dopo la riunione in Prefettura del Comitato per la sicurezza. via al corso di diritto sportivo Ieri all’Università degli studi di Milano si è tenuta la tavola rotonda «Avvocati e Sport: formazione e specializzazione», organizzata in occasione dell’inaugurazione della 7ª edizione del corso di perfezionamento post laura in “Diritto sportivo e giustizia sportiva”.


Roma: veleno Stekelenburg STEFANO CARINA

ROMA. «In questo momento manca la fisicità». A lanciare l’allarme dopo la vittoria dell’altra sera in coppa Italia, è stato Zdenek Zeman . Sì, proprio il tecnico boemo che ha costruito la sua carriera sul duro lavoro quotidiano e fatto dei famigerati “gradoni” il proprio biglietto da visita. Se gennaio eccezion fatta per lo scorso anno a Pescara dove Il portiere: «Io centrò un en plein di cinque vittorie in altrettante partite voglio giocare». E - è stato sempre il mese nero delle sue squadre, Zeman si lamenta: stavolta c’è qualcosa di più. Zeman non parla mai a «E’ da Natale che caso e le sue parole vanno analizzate: «E’ da Natale non ci alleniamo al che non ci alleniamo al meglio e si vede sul campo, meglio» soprattutto alla fine. Giocando un calcio dispendioso siamo un po’ calati, ma anche nella ripresa abbiamo creato qualcosa. Spero che torneranno a lavorare a ritmo pieno tutti, perché ci manca la fisicità in questi momenti». Il riferimento temporale include anche la tournée invernale fatta sotto Capodanno in Florida, assoluta novità nel suo modo di concepire e programmare il lavoro (stesso discorso per l’interruzione della preparazione in estate per volare negli Stati Uniti e giocare alcune amichevoli tra Boston, Chicago e New York). C’è poi anche la consapevolezza di non allenare mai l’intero gruppo durante la settimana. Qualcuno che marca visita per qualche affaticamento muscolare c’è sempre e questo non permette all’allenatore di svolgere il lavoro come «Goicoechea vorrebbe. acquisto inutile» Si KO DESTRO A volte, poi, ci si mette anche il fato. E’ il caso di Mattia Destro che nel ferma Destro: momento in cui dava segni di risveglio, sarà costretto a fermarsi per una distorsione alla niente Bologna caviglia destra che sarà valutata in giornata. Out a Bologna, si spera di riaverlo a disposizione contro il Cagliari venerdì prossimo, nell’anticipo della 24ª giornata di serie A. Segnali positivi invece arrivano da Marquinhos , uscito anche lui malconcio dal match contro l’Inter. Il problema riguarda sempre la caviglia, che però si è già sgonfiata. Lo staff medico sta lavorando per renderlo disponibile già domenica, quando sarà convocato anche il neoacquisto Torosidis . STEK AL VELENO Intanto in un’intervista rilasciata al portale telematico olandese sport-promotion.nl, Stekelenburg ribadisce la volontà di essere titolare: «L’ultima partita di campionato in cui ho giocato è stata l’11 dicembre contro l’Atalanta, sei settimane sono tante. Perché ho perso la fiducia di Zeman? Non lo so, non ne abbiamo mai parlato. Tra l’altro ho trovato del tutto inutile l’acquisto di Goicoechea , dato che c’era già Lobont : che bisogno c’era di un terzo portiere? Io voglio giocare, non stare in panchina».




OGGI ESECUTIVO A NYON Euro 2020 e fairplay: l’Uefa discute Fenerbahçe punito: porte chiuse NYON. La struttura dell’Europeo 2020 “itinerante” e la messa in atto del fair-play finanziario saranno i due argomenti principali trattati dal Comitato Esecutivo dell’Uefa che si riunisce oggi nella sede di svizzera di Nyon. Il 6 dicembre a Losanna, l’Esecutivo Uefa ha approvato il principio di un Europeo 2020 che si disputerebbe un po’ ovunque in Europa, nelle grandi città. Per esempio, alcune partite si potrebbero giocare a Roma, altre a Londra e altre ancora a Mosca. Da allora, il Comitato per le Competizioni dell’Uefa ha elaborato un progetto più preciso, in particolare sulla procedura di candidatura, che verrà discusso oggi dall’Esecutivo. Per quanto riguarda il fair-play finaziario, verrà esaminata la progressiva messa in funzione del sistema che entrerà ufficialmente in vigore dalla prossima stagione. La maggiore attenzione che l’Uefa porta ai conti dei club è comunque già ben chiara, come dimostra la squalifica dalle competizioni europee per le prossime stagioni inflitta al Málaga. Il Comitato si interesserà anche alla vendita centralizzata dei diritti tv per le qualificazioni all’Europeo 2016. NIENTE TIFOSI COL BATE Il Fenerbahçe dovrà giocare la prossima gara casalinga di Europa League col Bate Borisov (21 febbraio) a porte chiuse. Lo ha stabilito la Commissione Disciplinare e di Controllo dell’Uefa a seguito degli incidenti verificatisi lo scorso 6 dicembre in occasione del match contro il Borussia Mönchengladbach. Il club turco era stato accusato di «carenze organizzative e lancio di razzi e fuochi d’artificio». Il Fenerbahçe è stato multato anche di 40 mila euro. sub 20, COLOMBIA A PUNTEGGIO PIENO La Colombia ha battuto 1-0 l’Uruguay (gol di John Andrés Cordoba) nella 2ª giornata del girone finale del campionato sudamericano Under 20 e si è isolata al comando a punteggio pieno. GIRONE FINALE 1ª GIORNATA: Cile-Paraguay 1-3, Perù-Uruguay 1-3, Colombia-Ecuador 2-1; 2ª GIORNATA: Cile-Ecuador 4-1, Perù-Paraguay 1-1, Colombia-Uruguay 1-0. CLASSIFICA: Colombia 6; Paraguay 4; Cile, Uruguay 3; Perù 1; Ecuador 0


ELIMINATI MALAGA E BETIS Barça e Atletico Madrid in semifinale di Coppa SIVIGLIA. Prima soffre poi dilaga: il Barcellona si qualifica per la semifinale di Coppa del Re vincendo 4-2 a Malaga (2-2, all’andata): 1-1 all’intervallo (reti di Pedro e Sanchez), Il Barça si scatena nella ripresa: 2-1 di Pique, pari di Santa Cruz, poi chiudono la partita i gol di Iniesta e Messi. L’Atletico Madrid si qualifica pareggiando 1-1 col Betis. Dopo il 2-0 al Vicente Calderón, i biancorossi sono passati con un gol dell’attaccante brasiliano Diego Costa allo scadere del primo tempo. Solo al 90’ il pari del Betis con un rigore di Molina. FALCAO: «PRIMA O POI ANDRÒ VIA» Radamel Falcao, intervistato da Fifa.com, ha detto: «Mi sento a casa nei colchoneros e ho un contratto. Sono certo che cambierò campionato prima o poi, ma ora penso solo a vincere con questo club». COPPA DEL RE RITORNO QUARTI. MERCOLEDÌ: Siviglia-Saragozza 4-0 (pt 36’ Negredo, 48’ Rakitic; st 21’ rig. Negredo, 47’ Del Moral; andata 0-0); Valencia-Real Madrid 1-1 (pt 44’ Benzema/R; st 7’ Tino Costa/V; and. 0-2). IERI: Betis-Atletico Madrid 1-1 (pt 45’ Diego Costa/A; st 45’ rig. Molina/B; and. 0-2); Málaga-Barcellona 24 (pt 8’ Pedro/B, 12’ Sanchez/M; st 4’ Pique, 23’ Santa Cruz/M, 31’ Iniesta/B, 35’ Messi/B; and. 2-2)


INGHILTERRA: IL calcio al raccattapalle Hazard si scusa. United: Zaha VALERIO CAMMARANO

LONDRA. Il giorno dopo il ritorno della semifinale di Coppa di Lega tra Swansea e Chelsea, in Inghilterra tiene banco il caso Hazard. L’episodio ha fatto il giro del mondo: al 35’ della ripresa, il belga è stato espulso dopo avere rifilato un calcione a un raccattapalle. Per il 22enne talento di La Louvière in vista una squalifica di almeno 3 giornate (ma la Football Association potrebbe inasprire la sanzione). Il 17enne Charlie Morgan, il raccattapalle in questione, che è figlio di Martin, dirigente dello Swansea nonché numero 32 tra gli uomini più ricchi del Galles, ha deciso di non sporgere denuncia. Tra Charlie ed Eden, anzi, è finita a tarallucci e vino: «Col ragazzo abbiamo parlato dopo il match e ci siamo scusati a vicenda», spiega lo stesso Hazard. FAMA Il buon Charlie, da parte sua, è diventato subito celebre. I suoi followers su Twitter sono passati da 600 a 80 mila in poche ore. E proprio su Twitter il ragazzo, poco prima del match, aveva annunciato che avrebbe perso tempo se gli fosse capitata l’occasione. Tanto è bastato a molti colleghi di Hazard per gettargli addosso la croce. Emblematico il commento del cattivo per eccellenza del calcio inglese, Joey Barton: «Il vero crimine di Hazard è stato di non averlo colpito forte abbastanza». ANCHE WANYAMA Il Manchester United è a un passo dall’acquisto del nuovo talento del calcio inglese, l’ala ventenne del Crystal Palace Wilfried Zaha. L’operazione è sulla base di 14 milioni di sterline. Già nelle prossime ore l’asso dell’Under 21 inglese potrebbe sottoporsi alle visite mediche e firmare il contratto. L’accordo, valido per 4 anni e mezzo, prevede anche che Eden Hazard, 22 anni Zaha resti in prestito al Crystal Palace fino al termine della stagione, indossando la maglia dei Red Devils solo dalla prossima estate. Nato in Costa d’Avorio, ma emigrato in Gran Bretagna all’età di 4 anni, Zaha ha debuttato nel calcio professionistico nel marzo 2010 contro il Cardiff. Una crescita esplosiva che gli è valsa anche una convocazione coi Tre Leoni : lo scorso novembre il ct Roy Hodgson lo ha chiamato per l’amichevole con la Svezia. Ora lo United punterebbe sul centrocampista keniano del Celtic, Victor Wanyama. FA CUP 4° TURNO OGGI. Ore 20.45: Millwall-Aston Villa. DOMANI. Ore 13.45: Stoke-Manchester City. Ore 1 6 : Bolton-Everton; Brighton-Arsenal; Derby-Blackburn; Huddersfield-Leicester; Hull-Barnsley; Macclesfield-Wigan; Middlesbrough-Aldershot; Norwich-Luton; QPR-MK Dons; Reading-Sheffield United. Ore 18.30: Manchester United-Fulham. DOMENICA. Ore 13: Brentford-Chelsea. Ore 15: LeedsTottenham. Ore 17: Oldham-Liverpool


ligue 1: IL LIONE a Valenciennes Newcastle francese: pure Sissoko Simone Rovera

PARIGI. Archiviata la Coppa nazionale con la caduta di alcune big della Ligue 1 come Nizza e Montpellier, da questa sera in Francia si ritorna a pensare alla classifica, quella che conta. Il Lione cercherà di riprendersi la vetta del campionato, ma dovrà fare attenzione al grande gelo. Quello del Nord, dove il Valenciennes è abituato a temperature polari (-2° al calcio di inizio contro il Psg l’11 dicembre) e quello dello spogliatoio, dove le relazioni tra quei doppioni di lusso che secondo il presidente Aulas sono superflui (uno tra Lopez e Gomis e uno tra Gourcuff e Grenier) rischiano di essere più freddi della temperatura prevista questa sera allo Stade du Hainaut (da -3° fino a -5° dopo le ore 22). Lisandro, nonostante sia al centro della trattativa di mercato serrata tra Juve e Lione, è stato convocato da Rémi Garde, ma dovrebbe partire dalla panchina. ARRIVI E PARTENZE È andata in maniera diversa tra il Tolosa e Moussa Sissoko. Il nazionale francese, non convocato per la sfida di Coppa di Francia contro il Psg proprio perché vicino al Newcastle, ha firmato ieri pomeriggio un contratto di 5 anni e mezzo con i Magpies. I bianconeri inglesi nei giorni scorsi avevano già fatto shopping in Ligue 1 con gli acquisti di Gouffran (Bordeaux), Yanga-Mbiwa (Montpellier), Haïdara (Nancy) e Debuchy (Lilla). Come Sissoko lascia la Francia anche M’Vila, che per quanto non fosse troppo allettato dalle lusinghe del Rubin Kazan ha firmato un contratto da 3 milioni all’anno fino al 2017, per la gioia dei dirigenti del Rennes che hanno incassato 12 milioni senza rate né contropartite. Il Marsiglia per rimpiazzare Rémy, finito Moussa Sissoko, 23 anni al Qpr, ha presentato ieri Modoud Sougou, attaccante senegalese di 28 anni, proveniente dal Cluj, che da quando è sbarcato in Europa (2004-2005) ha toccato la doppia cifra solo nella passata stagione, con i romeni. 22ª GIORNATA OGGI. Ore 20.30: Valenciennes-Olympique Lione. DOMANI. Ore 17: Reims-Tolosa. Ore 20: Évian-Ajaccio; Montpellier-Sochaux; Nancy-Lorient; Rennes-Marsiglia; Troyes-Brest. DOMENICA. Ore 14: St. Étienne-Bastia. Ore 17: Nizza-Bordeaux. Ore 21: Paris SG-Lilla CLASSIFICA Paris St. Germain, Olympique Lione 42; Olympique Marsiglia 41; Rennes, Olympique Nizza 35; Lorient 34; Bordeaux 32; St. Étienne 31; Lilla, Valenciennes, Tolosa 30; Montpellier 29; Bastia 25; Brest 24; Sochaux 22; Ajaccio 21; Évian Thonon Gaillard 20; Reims 19, Troyes 13; Nancy 12. COPPA DI FRANCIA SEDICESIMI IERI. Plabennec-Lilla 1-3 (pt 28’ Pelletier/P, 32’ aut. Kernevez/L; st 3’ Roux/L, 22’ De Melo/L)


GERMANIA: STASERA dortmund-Norimberga Macheda in prestito a Stoccarda Subito in campo contro il Bayern FEDERICO LO GIUDICE

DORTMUND. Accordo trovato. Federico Macheda è un giocatore dello Stoccarda. Il Manchester United e il club tedesco, infatti, hanno trovato l’accordo che permetterà al 21enne talento romano di vestire la maglia dei biancorossi. Macheda si trasferirà allo Stoccarda con la formula del prestito oneroso e nella città della Mercedes troverà Cristian Molinaro, che certamente lo aiuterà ad ambientarsi il prima possibile e magari lo aiuterà a fargli ritrovare quelle giocate che avevano convinto nel 2007 Sir Alex Ferguson a strapparlo alla Lazio portandolo a Manchester. Per Kiko quella in terra tedesca sarà una grande occasione per rilanciarsi nel calcio che conta, dopo le non brillantissime esperienze con Sampdoria, United e QPR. Per Macheda è pronta una grande accoglienza. A Stoccarda, infatti, hanno accolto la notizia con grande entusiasmo e forse già domenica potrebbe esordire in Bundesliga contro il Bayern. Il ds Bobic ha deciso di puntare su di lui per avere un ricambio di Ibisevic, ma anche perché lo Stoccarda sra costruendo una squadra giovane ispirata al modello del Borussia Dortmund. E proprio i campioni in carica gialloneri, dopo il 5-0 rifilato al Brema la scorsa settimana, stasera ospiteranno il Norimberga per la 2ª giornata di ritorno. L’impegno non sembra di quelli proibitivi per la squadra di Klopp. 19ª GIORNATA OGGI. Ore 20.30: Borussia Dortmund-Norimberga. DOMANI. Ore 15.30: Augusta-Schalke 04; Borussia Mönchengladbach-Fortuna; Eintracht Francoforte-Hoffenheim; Greuther Fürth-Magonza; Hannover 96-Wolfsburg. Ore 18.30: Friburgo-Bayer Leverkusen. DOMENICA. Ore 15.30: AmburgoWerder. Ore 17.30: Stoccarda-Bayern Monaco CLASSIFICA Bayern Monaco 45; Bayer Leverkusen 36; Borussia Dortmund 33; Eintracht Francorte 30; Schalke 28; Friburgo, Magonza 27; Borussia Mönchengladbach 26; Stoccarda, Amburgo 25; Hannover 23; Werder Brema, Wolfsburg 22; Fortuna Dusseldorf, Norimberga 21; Hoffenheim 13; Augusta 12; Greuther Fürth 9.


Mou, terra bruciata Raffaele R. Riverso

MADRID. «Seguì un disastro, non si sa se dovuto al caso oppure al dolo del principe». All’inizio del secondo secolo, lo storico Tacito nei suoi Annales non chiarì bene se l’incendio di Roma fosse responsabilità di Nerone o solo frutto del «caso». Una cosa, però, già al tempo era certa: il luogo d’origine delle fiamme, il Circo Massimo. Il centro “ludico” per eccellenza, assieme al Colosseo, dell’antica Urbe. Quasi duemila anni dopo, la storia si ripete, solo che oggi a bruciare è la Madrid del pallone, per colpa di una miccia accesa al I giocatori spagnoli Santiago Bernabéu, il tempio dell’intrattenimento spagnolo. del Real: «O noi o ULTIMATUM Al centro della contesa il principe moderno, quel José Mourinho che da lui». Perez: quando è a Madrid ha fatto terra bruciata intorno a lui. Ha cominciato con la stampa, per «Falsità!» poi prendersela con gli arbitri, i propri calciatori e i dirigenti del Real Madrid. Inizialmente il quarto potere madrileno è sembrato annichilito dalla furia del tecnico portoghese che, però, ha commesso un errore: attaccare Iker Casillas . Da quel giorno i giornali sportivi della capitale spagnola, cercando e trovando la complicità dei tifosi, bombardano l’allenatore merengue , in una sorta di battaglia mediatica senza esclusione di colpi, culminata con l’apertura di ieri del quotidiano Marca : “Presidente, o Mou o noi”. Il gironale spagnolo assicura che durante l’ultima riunione tra il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez , e i due capitani, Iker Casillas e Sergio Ramos , si sarebbe parlato anche del futuro di Mourinho e che i due calciatori avrebbero trasmesso al presidente la volontà di una parte importante dello spogliatoio: «O va via Mourinho o andiamo via noi». DESTABILIZZARE «Seguì un disastro, non si sa se dovuto al caso oppure al dolo del principe». Le smentite, infatti, sono arrivate ancor prima che i giornali arrivassero nelle edicole. Il primo a parlare è stato lo stesso don Florentino: «Quello che è stato pubblicato è assolutamente falso e di una gravità Il presidente indice tremenda. Posso capire che ci sia qualcuno che abbia come obiettivo la destituzione del una conferenza presidente o dell’allenatore. Ricorrere, però, alle falsità per riuscirci non mi sembra etico. stampa per Si sta cercando di destabilizzare il club». E ha sottolineato: «Sto parlando a nome della smentire la società e dei giocatori». Parole confermate da Casillas e Ramos che in comunicato “sparata” di Marca. congiunto hanno ribadito: «Nella riunione di martedì scorso, in nessun momento si è Comunicato di parlato di un ultimatum dei giocatori. Appoggiamo e rispettiamo il nostro allenatore». Casillas e Ramos: «Appoggiamo il Oscar Campillo , direttore di Marca , però, non ci sta e conferma tutto: «Non vogliamo nostro allenatore» destabilizzare né destituire nessuno. L’unica cosa che ci interessa è raccontare la verità ai nostri lettori». IPOTESI Nei giorni scorsi si era diffuso un rumore secondo cui la società blanca , stanca ormai delle uscite fuori tono di Mourinho, approvasse tacitamente gli attacchi della stampa al proprio allenatore. Beh, se fosse vero, da ieri non è più così. Quando il presidente Pérez parla, invece, di tentativo di «destabilizzare il club» si riferisce ai suoi rivali alla presidenza (le elezioni sono previste a giugno) che utilizzerebbero i mezzi di comunicazione per screditare la sua immagine. In entrambi i casi, il giornalismo non ne esce bene. IKER KO Tornando al campo, sembra più grave del previsto l’infortunio di Casillas. La radiografia effettuata ieri ha rivelato una frattura alla base del primo metacarpo della mano sinistra che lo potrebbe tenere fuorigioco per due mesi. Il dilemma del Real ora è se affidare la porta ad Adán o tornare sul mercato (tra i nomi che si sono fatti c’è anche quello dell’ex interista Julio César ).


COPPA D’AFRICA Il Ghana di rigore nel segno di Allah PORT ELIZABETH. Il Ghana dello juventino Asamoah (sostituito a 13’ dalla fine da Derek Boateng) ha battuto il Mali 1-0 in una partita del Girone B della Coppa d’Africa. La rete è stata segnata da Wakaso al 38’ del primo tempo su rigore, concesso per un fallo del maliano Tamboura sull’udinese Badu. Dopo aver segnato, Wakaso è stato ammonito per essersi sollevato la casacca e aver mostrato un sottomaglia con la scritta “ Allah is great (Allah è grande, ndr)”. Ora il giocatore del Ghana verrà squalificato, in quanto diffidato. «Ho parlato con lui, non è stata una buona idea e non avrebbe dovuto farlo». Così il selezionatore del Ghana, James Appiah, ha rimproverato il gesto “religioso” del suo giocatore Wakaso. PIÙ CHANCES Vittoria preziosa, dunque, per la Black Star, una delle grandi favorite del torneo, che sale in vetta alla classifica del raggruppamento a quota 4 punti. Nella prima giornata il Ghana erano stato infatti bloccato sul pari dal Congo mentre il Mali di Keita subisce una battuta d’arresto, ma non sfigura e resta pienamente in corsa grazie ai 3 punti ottenuti nella prima giornata. I verdetti definitivi di questo girone arriveranno soltanto al termine delle gare della terza giornata, lunedì 28, che vedranno il Ghana sfidare il Niger e il Mali affrontare invece il Congo. I valori in campo fra Ghana e Mali non sono molto diversi e quindi predominano il tatticismo e forse anche la paura di perdere. La vittoria del Ghana è globalmente meritata perché le Black Stars costruiscono le occasioni più importanti della partita. CONGO, ANCORA PARI Nell’altra partita del girone Niger e Repubblica Democratica del Congo hanno concluso i 90’ con uno squallido pareggio 0-0. Ora i congolesi guidati dallo stregone alsaziano Claude Le Roy dovranno battere a tutti i costi il Mali nell’ultima partita, pena l’eliminazione. GIRONE A Sud Africa-Capo Verde 0-0, Angola-Marocco 0-0, Sud Africa-Angola 2-0 (pt 30’ Sangweni; st 17’ Majoro), Marocco-Capo Verde 1-1 (pt 36’ Platini/C; st 34’ El Arabi/M). Classifica: Sud Africa 4; Marocco e Capo Verde 2; Angola 1. Prossimo turno: domenica ore 16 Marocco-Sud Africa, ore 19 Capo Verde-Angola GIRONE B Ghana-RD Congo 2-2 (pt 40’ Badu/G; st 4’ Asamoah/G, 9’ Mabi/C, 24’ rig. Mbokani/C); Mali-Niger 1-0 (st 39’ Keita); Ghana-Mali 1-0 (pt 38’ rig. Wakaso); Niger-RD Congo 0-0. Classifica: Ghana 4; Mali 3, RD Congo 2, Niger 1. Prossimo turno: lunedì ore 16 Niger-Ghana, ore 19 RD Congo-Mali GIRONE C Zambia-Etiopia 1-1 (pt 48’ Mbesuma/Z; st 20’ Girma/E), Nigeria-Burkina Faso 1-1 (pt 23’ Emenike; st 49’ Traoré). Classifica: Nigeria, Etiopia, Zambia, Burkina Faso 1. Prossimo turno: oggi ore 16 Zambia-Nigeria, ore 19 Burkina Faso-Etiopia. GIRONE D Costa d’Avorio-Togo 1-1 (pt 8’ Y. Touré/C, 47’ Ayité/T; st 43’ Gervinho/C), Tunisia-Algeria 1-0 (st 46’ Msakni). Classifica: Costa d’Avorio e Tunisia 3; Togo e Algeria 0. Prossimo turno: domani ore 16 Costa d’AvorioTunisia, ore 19 Algeria-Togo




«Riparti, Sassuolo!» STEFANO ARAVECCHIA BRUNO PALERMO

SASSUOLO. «Ricominciare da dove avevamo finito»: il messaggio di Eusebio Di Francesco alla vigilia della ripresa a Crotone è chiaro. Nonostante la sosta di 26 giorni rappresenti un’incognita, il tecnico del Sassuolo capolista non pare essere preoccupato: «Non so se questo mese di stop può aver influito sulla condizione psicofisica della squadra - dice - siamo DI FRANCESCO in emergenza ma questa sera allo Scida mi attendo il «La sosta non solito Sassuolo, quella squadra che ha finito in bellezza influirà sulla nostra il 2012. La mia convinzione è quella di ritrovare lo forma» stesso spirito e, durante la sosta, abbiamo lavorato anche su questo». Dal mercato per ora non sono Eusebio Di Francesco, 43 anni, arrivate novità, né in entrata, né in uscita: «Del resto noi siamo a posto così, la ex centrocampista (LaPresse) nostra intenzione era quella di non modificare una macchina che finora ha funzionato a meraviglia». Più che sul mercato la testa dell’allenatore è rivolta al Crotone, gran brutto cliente soprattutto quando gioca in casa. «Non commetteremo l’errore di sottovalutare il Crotone, è un avversario di valore che ha chiuso l’anno incassando una pesante sconfitta e sarà animato da grande voglia di riscatto. All’andata loro erano più liberi di testa, adesso hanno problemi di classifica e probabilmente il loro atteggiamento sarà diverso». Formazione: diverse assenze, specialmente in avanti: il ghanese Boakye è in Coppa d’Africa, Pavoletti - in attesa del giudizio del Tribunale Antidoping - è stato sospeso, Valeri, Con Boakye in Laverone e Frascatore sono ai box per infortunio. Recuperato Berardi che, al massimo, Coppa d’Africa e si accomoderà in panchina: al centro dell’attacco dovrebbe essere per la prima volta Pavoletti sospeso, titolare Masucci con Catellani e Troianiello sugli esterni. I convocati sono 19, per la debutta Masucci prima volta aggregato al gruppo anche il giovane attaccante della Primavera Ettore centravanti. Crotone falcidiato a Gliozzi . QUI CROTONE Il Crotone ospita la prima della classe dovendo fare i conti con un centrocampo centrocampo falcidiato. In mediana mancheranno Maiello squalificato e Addae che per un infortunio muscolare e dovrà stare fermo per oltre un mese. L’opzione potrebbe essere quella di schierare il neo acquisto Del Prete dal 1’ in fascia laterale bassa, riportando Matute in mezzo. Soluzione che però appare assai improbabile visti i pochi giorni trascorsi da Del Prete alla corte di Drago. E allora il tecnico crotonese opterà per un 4-2-3-1 con Matute ancora tra i difensori, Galardo ed Eramo play davanti alla difesa e linea offensiva con Gabionetta, Calil e De Giorgio che supporteranno la prima punta. Il ballottaggio sarebbe tra Ciano e Pettinari , con il primo che ha buone possibilità di essere impiegando anche lateralmente con conseguente spostamento a prima punta di Calil. Intanto allo Scida i tifosi stanno preparando anche la festa per i 90 anni di calcio a Crotone.


HA SCELTO IL 9 DI ROSSI Bojinov: «Vicenza ti conquisterò» Luca Pozza

VICENZA. Ha scelto la maglia n° 9, la stessa che alla fine degli Anni Settanta vestì Paolo Rossi , poi diventato “Pablito”. Una responsabilità pesante quella che sarà sulle spalle Valeri Bojinov , 26 anni, il nazionale bulgaro che ha deciso di ripartire da Vicenza per dare una svolta alla sua carriera e tornare ad essere uno dei più interessanti attaccanti del panorama calcistico internazionale. Per il bomber, che ha esordito in serie A «Ho lasciato con il Lecce a 16 anni (record per un giocatore Verona non per straniero nel nostro campionato), una nuova sfida dopo dissidi ma perché aver vestito la maglia di Fiorentina (che nel 2005 volevo giocare di sborsò 15 milioni di euro per il cartellino), Juventus, più e tornare a Manchester City e Parma. Di proprietà dei portoghesi essere quello di dello Sporting Lisbona, era stato ceduto in prestito al Parma e Lecce. Se saremo uniti Verona l’estate scorsa, dove ha totalizzato 14 presenze potremo salvarci» con 1 gol. «Ho lasciato Verona - ha voluto chiarire Bojinov nella presentazione avvenuta ieri allo stadio Menti, avvenuta assieme agli altri due rinforzi provenienti dalla serie A, il difensore serbo Milanovic (dal Palermo) e il centrocampista Cinelli (dalla Valeri Bojinov, 26 anni Lazio) - non per conflitti con la società o con il mister ma perchè volevo Gianluca Atzori, 41 anni, giocare di più ma soprattutto perché volevo tornare a sentirmi importante, debutta domani con lo Spezia (Pegaso) cosa che per un giocatore è fondamentale». SERVONO I GOL Bojinov sa bene cosa lo aspetta e cosa si attendono da lui i tifosi del Vicenza: quei gol che contribuiscano alla permanenza in B e a salvare il club. «Spero di ripagare la scelta che è stata fatta su di me - ha detto l’attaccante, che esordirà domani contro il Cesena - spero di tornare presto il giocatore che ha fatto bene a Parma e Lecce e spero di farlo con questa maglia e questo numero importante. Un solo giocatore non fa la differenza, bisognerà che tutti, compreso il pubblico, siamo uniti per fare il meglio e per raggiungere la salvezza. Il derby del 9 febbraio contro il Verona? Ci penseremo al momento giusto, ora concentriamoci sulle partite con Cesena e Juve Stabia, che contiamo di sfruttare per rilanciarci in classifica».


Gioia Duncan «Nel Livorno per impormi» LIVORNO. «Tutti mi hanno consigliato di venire a Livorno, la piazza giusta per crescere e fare esperienza. Spero di essere utile e di aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi». Duncan è finalmente arrivato a Livorno dopo un tira e molla durato più di un mese. «Stramaccioni - ha aggiunto Duncan - mi ha detto solo di essere me stesso e fare quello che sono abituato a fare. Spero di saper ripagare la fiducia che il Livorno mi ha dato e anche i compagni hanno già dimostrato di credere in me». Con Duncan, dunque, il Livorno va a rinforzare il reparto di centrocampo, ma quello del ghanese non sarà il solo acquisto di gennaio. Perotti sta aspettando il sì di Lanzaro, nel mentre metterà sotto contratto il giovane e promettente difensore svizzero Saulo Decarli (’92) del Chiasso. Prossimo alla firma anche il portierino del ‘95 Maarten Van der Want. In uscita, l’attaccante Gioè (’93) è passato in prestito al Pavia. I.V.

Joseph Alfred Duncan, 19 anni







Zauri, lo Spezia prova il colpo SERGIO BALDINI

NON SOLO Sforzini : l’attaccante del Grosseto è l’idea fissa del mercato dello Spezia, ma non certo l’unica. Per lui il club ligure insisterà fino alla chiusura del mercato, ma nel frattempo cerca anche un esterno sinistro: e continua a pensare in grande. Oggetto del pensiero in questo caso è Luciano Zauri , ai margini nella Lazio e con il contratto in Novara: c’è scadenza a giugno. Il club biancoceleste non dovrebbe Crescenzi. Varese: avanzare pretese eccessive per liberarlo, più difficile Filipe per Genevier sciogliere il nodo dell’ingaggio del difensore. Le alternative sono Castellini della Sampdoria, Rizzato della Reggina e Daprelà del Brescia. ASCOLI SU LEGITTIMO Tornando al Grosseto e a Sforzini, il dt Nelso Ricci ha intanto portato in Toscana un giovane centravanti di talento. Anzi, riportato, visto che si tratta di Soulemayne Coulibaly , 18enne attaccante passato in estate dal Siena al Tottenham, che lo ha prestato ai biancorossi. A Grosseto, oltre al Feltscher , arriva in prestito anche un altro difensore centrale, Ferrario dal Lecce (che dovrebbe cedere con la stessa formula anche il terzino sinistro Legittimo all’Ascoli). In prova in maremma c’è invece il trequartista austriaco Kainz dello Sturm Graz. A proposito di Siena, potrebbe lasciare la Toscana l’esterno offensivo Napoleoni , che si sta allenando in prova con la squadra di Iachini : su di lui c’è il Novara. Il brasiliano offerto Il club azzurro resta sempre interessato a Spinazzola alla Juve Stabia. Il dell’Empoli, per il quale però si sta muovendo anche il Verona riprova per Lanciano. E oggi arriverà a Novarello Alessandro Brienza. Grosseto: Crescenzi , esterno difensivo del Pescara e dell’Under dal Tottenham 21 di proprietà della Roma. arriva Coulibaly ALTRE TRATTATIVE Il Verona, ora che il Palermo ha preso Boselli e Formica , è pronto a tornare alla carica per Brienza , mentre il Modena tiene vivi i contatti con la Fiorentina per Seferovic (ma occhio al Luciano Zauri, 35 anni, 311 Villarreal) o Babacar (che però ieri ha dichiarato di voler restare al Padova) e partite in serie A (Liverani) Gael aspetta Mazzarani . Il Varese lavora con la Juve Stabia per portare Genevier Genevier, 30 anni, 2 gol in in biancorosso, in cambio di Filipe . Da Castellammare potrebbe andarsene il campionato (Liverani) ds Di Somma , corteggiato dal Benevento. Il Cesena ha ufficializzato l’arrivo d i Coppola dal Siena, il Padova quello di Dellafiore , che si è già allenato con i veneti. Ufficiale anche lo scambio tra Cittadella e Vicenza, con Bellazzini che passa ai biancorossi a titolo definitivo mentre Minesso va ai granata in comproprietà. La Ternana è interessata al terzino sinistro della Pro Vercelli Bencivenga . © riproduzione riservata


Il Sorrento a Papagni Il Cuneo vuole Torri GUIDO FERRARO

IL SORRENTO ha scelto Aldo Papagni, 56 anni, nella passata stagione all’Aquila, 377 panchine tra C2 e C1, al posto dell’esonerato Giovanni Bucaro. La Reggiana prende il difensore Ivan Fatic dal Verona. All’AlbinoLeffe il centrocampista Mattia Valoti dal Milan. Il Carpi fa rientrare dall’Andria il difensore Vittorio Nocerino e la punta Gianmarco Mascolo che i modenesi girano all’Arzanese. C’è anche il Cuneo sull’attaccante Omar Torri del Lumezzane, che, però, frena aspettando la Cremonese, che, prima, deve liberarsi di Julian David Magallanes. L’interno Davide Bottone in uscita dal Frosinone potrebbe emigrare ai rumeni del Cluj, ma si parla anche degli elvetici del Chiasso. In partenza dai ciociari anche i difensori Simone Vitale che piace al Pavia e Pietro Del Duca verso il Fondi. Pavia che valuta il difensore Simone Pecorini dell’Inter che l’Empoli ha deciso di cedere. All’Aquila l’interno Andrea D’Amico dal Milazzo. I siciliani prendo l’esterno Francesco Maggio, ex Nissa, Acireale e Siracusa e la punta Vito Migliore dalla Primavera del Palermo. Dopo essersi svincolati dal Milazzo, il difensore Luca Bellich e l’interno Francesco Evola sono orientati a prendere in considerazione la proposta degli elvetici del Locarno. Al Foligno la punta Matteo Brunori Sandri dal Parma. Al Santarcangelo il difensore Andrea Montresor dal Chievo. Romagnoli sulla punta Francesco Giangaspero del Seregno che piace anche al Cuneo. (OPTA) QUADRANGOLARE ALLA 1ª B (g.f.) Nella 33ª edizione del quadrangolare di Lega Pro Under 21, la finale disputata ieri a Reggio Emilia, ha visto La Prima Divisione girone B imporsi 3-1 sulla Prima Divisione girone A. Dopo l’inutile gol 22’ pt di Malcore (Lecce) il girone B è andato a segno 37’ pt con Sbraga (Pisa); nella ripresa: 21’ Buonaiuto (Benevento), 35’ Mancuso (Carrarese). Parecchi osservatori di serie A e B, e il coordinatore della nazionali giovanili Arrigo Sacchi che ha dichiarato: «Un buon livello tecnico, il calcio del futuro deve credere e investire sui giovani». Nella finale per il 3° e 4° posto ha la meglio ai calci di rigori (5-4) la Seconda Divisione girone A. 1-1 reti: 25’ pt Pieri (Santarcangelo), 32’ st Gonnelli (Pontedera). Prima Div. Gir. B-Prima Div. gir.A 3-1 MARCATORI: pt 22’ Malcore, 37’ Sbraga; st 22’ Buonaiuto, 35’ Mancuso 1^ DIV. GIR. B: Pergamena (Paganese); Scrugli (Andria) 15’ st Iuzvisen Kostadinovic (Prato), Amelio (Frosinone), Cozzolino (Avellino) 15’ st Minelli (Avellino), Sbraga (Pisa), Alison (Sorrento) 15’ st Amedoro (Avellino), Mancuso (Carrarese), Pagliaroli (Latina) 1’ st Semeraro (Gubbio), Cicerelli (Barletta) 15’ st Buonaiuto (Benevento), Gemignani (Viareggio), Benedetti (Prato) 18’ st Scognamiglio (Nocerina). A disp. Pinti (Perugia) 1^ DIV. GIR. A: Amadori (Albinoleffe), Chesi (Portogruaro) 15’ st Pirovano (Albinoleffe), Fusar Bassini (Carpi), Ondei (Albinoleffe), Rondelli (Como), Bovi (Reggiana) 1’ st Redaelli (Pavia), Mascolo (Cremonese) 18’ st Candido (Alto Adige), Nardiello (Tritium), Malcore (Lecce), Marino (Entella), Peli (Lumezzane) 1’ st Ferrara (Reggiana) 27’ st Manuguerra (Trapani). A disp. Leoni (Carpi), Garofalo (Treviso) Selezionatore Bertotto ARBITRO: Ghersini di Genova 1ª DIVISIONE: i recuperi GIRONE A (domani ore 14.30): Cuneo-Reggiana, Lumezzane-Tritium, San Marino-FeralpiSalò. Classifica: Trapani 35; Lecce 34; Carpi 31; Entella, Alto Adige 30; Pavia 29; San Marino 28; Lumezzane 26; Cuneo 23; Cremonese (-1) 22; Feralpisalò 21; Como (-1), Portogruaro (-1) 20; Reggiana 18; AlbinoLeffe (-10) 16; Tritium 9; Treviso (-1) 8 GIRONE B (domani ore 14.30): Nocerina-Prato. Classifica: Latina (-1) 37; Avellino 35; Frosinone (-1) 30; Nocerina, Pisa, Perugia (-1) 27; Paganese, Prato 25; Benevento, Viareggio 23; Gubbio 22; Catanzaro 21; Andria (-2) 20; Barletta 14; Carrarese 13; Sorrento 12 2ª DIVISIONE: 21ª giornata GIRONE A (domenica ore 14.30): Casale-Venezia, Castiglione-Bassano, Fano-Bellaria (domani ore 14.30), Forlì-Giacomense, Monza-Savona (lunedì ore 20.45), Pro Patria-Milazzo (ore 14), Renate-Mantova, Santarcangelo-Alessandria, VdA-Rimini. Classifica: Castiglione 42; Savona 40; Pro Patria 38; Bassano 33; Renate 32; Alessandria, Mantova 31; Venezia, Forlì (-1) 28; Monza (-6) 26; VdA (-1), Bellaria 21; Santarcangelo 19; Giacomense 18; Rimini 16; Casale (-5) 15; Fano (-1) 14; Milazzo 8 GIRONE B (domenica ore 14.30): Aprilia-Hinterreggio, Borgo a Buggiano-Teramo Campobasso-Chieti, Fondi-


L’Aquila, Gavorrano-Aversa, Martina-Lamezia, Melfi-Poggibonsi, Pontedera-Foligno, Salernitana-Arzanese. Classifica: Salernitana 46; Pontedera 36; Aprilia 34; Poggibonsi 32; L’Aquila, Teramo, Chieti (-1) 31; Martina, Arzanese 27; Vigor Lamezia, Foligno, Gavorrano 26; Borgo a Buggiano 24; Melfi 21; Hinterreggio 20; Campobasso (-2) 16; Aversa 15; Fondi 12


LE BIG STRANIERE NIENTE Van Persie, Oscar, né Tevez. Questo fine settimana la Premier League si ferma e i giocatori della Tuttosport League dovranno tenerne conto: inutile schierare le stelle di Manchester United, City e Chelsea, perché non potranno segnare. Restano però a disposizione i campioni di Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco, tutte e tre impegnate domenica. Occhio però ad alcune defezioni importanti: la frattura alla mano sinistra terrà Iker Casillas lontano dai campi per un paio di mesi e, come il Real Madrid, anche chi gioca al nostro gioco potrebbe valutare l’ipotesi di acquistare un nuovo portiere (magari riprendendo Casillas quando rientrerà, tanto il mercato della Tuttosport League è sempre aperto). Fermo solo una giornata, invece, lo squalificato Piqué. REAL MADRID (4-2-3-1): Adan; Arbeloa, Ramos, Varane, Coentrao; Xabi Alonso, Khedira; Ronaldo, Modric, Di Maria; Benzema. All. Mourinho Domenica ore 12 Real Madrid-Getafe BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Van Buyten, Dante, Alaba; Martinez, Schweinsteiger; Muller, Kroos, Ribery; Mandzukic. All. Heynckes Domenica ore 17.30 Stoccarda-Bayern Monaco BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Puyol, Mascherano, Adriano; Xavi, Busquets, Thiago; Pedro, Messi, Fabregas. All. Vilanova Domenica ore 19 Barcellona-Osasuna


Di Natale, voglia di riscatto

PUNTIAMO sulla voglia i Leo Messi di riscattare la prima sconfitta in campionato del Barcellona, nell’allestire lo squadrone per la 3ª giornata del Torneo di ritorno della Tuttosport League: così il fuoriclasse argentino guida il nostro attacco, con Fabregas a ispirarlo a centrocampo. La squadra di Vilanova però era In casa contro il impegnata anche ieri sera nella semifinale di Coppa del Re e potrebbe arrivare alla sfida Siena proverà a con l’Osasuna un po’ stanca, quindi non scegliamo un blocco blaugrana. In attacco cancellare il 4-0 accanto a Messi diamo fiducia a Cristiano Ronaldo, nonostante il momento difficile del subito con la Juve Real Madrid. Anzi, dei merengues scegliamo pure Sergio Ramos in difesa, confidando nel fato che voglia mettere a tacere le polemiche sul presunto ultimatum contro Mourinho con una grande prestazione. Il terzo posto in attacco lo riserviamo a Totò Di Natale, che a Udine contro il Siena dovrebbe trascinare la squadra friulana al riscatto dopo i quattro gol subiti sabato a Torino dalla Juventus. D’altronde lo Stadium bianconero è ostico per tutti e proprio per questo in porta schieriamo Buffon, impegnato ancora in casa contro un Genoa non certo in gran forma. In difesa oltre a Ramos puntiamo su una sicurezza come Lahm e su un difensore dal gol facile come il fiorentino Rodriguez. A centrocampo, detto di Fabregas, gli altri tre prescelti sono Ribery, Hernanes, e c’è poco bisogno di spiegare perché, vista la capacità di entrambi di andare in gol, e Guarin: l’interista è uno dei giocatori più in forma del momento e l’Inter punetrà molto sui suoi inserimenti per cercare di perforare la solida difesa del Torino.





Una flotta di Volvo assegnata all’Inter PRIMA DI Natale la Volvo ha consegnato una vera e propria flotta di vetture in dotazione all’Inter. La partnership è ormai consolidata da tempo (2007) ed è stata rinovata anche per il campionato 2012-2013. Sono 25 i nerazzurri che, nel corso di una cerimonia svoltasi ad Appiano Gentile, hanno ricevuto le vetture svedesi da Michele Crisci, amministratore delegato di Volvo Auto Italia. Oltre a Stramaccioni e ai giocatori, viaggia in Volvo anche il presidente Massimo Moratti, che ha optato per una ammiraglia S80. La vettura più richiesta dai giocatori è stata Volvo XC60, quasi sempre nella variante con motore D5 e allestimento Summum. Ma non mancano le nuove V40, il cui appeal è sempre più consolidato. E proprio una V40 è stata la vettura scelta dal Capitano Javier Zanetti.


LA CURIOSITA’ ADRIANO TORRE

SICUREZZA, innanzitutto, ma anche rispetto com’è tradizione del marchio svedese. E che sia passato in mani cinesi non significa che questa filosofia sia cambiata. Anzi, semmai ha ricevuto un impulso a guardare avanti, a far qualcosa in più in questo campo. E Volvo, mantenendo la sua autonomia piena, continua a realizzare grandi macchine e a trainare il gruppo davanti a La consegna delle Volvo tutti sulla strada della sicurezza. Ed ecco la grande proposta: la nuova Volvo all’Inter: Zanetti ha scelto la V40 è la prima auto al mondo con l’airbag esterno, a preoccuparsi più a fondo V40 del pedone, dei ciclisti non solo sul piano preventivo, ma anche in caso di impatto. MISURE La misure sono da confortevole compatta, ma l’ultima nata di Volvo è una hatchback cinque porte che all’irruzione nel segmento C Premium ha trovato subito grandi consensi dei clienti. Si misura con Audi e Bmw, ma proprio alla Volvo, in Italia, fanno riferimento a quella Giulietta che tanto piace. La Volvo V40 si rivolge ora a un pubblico più ampio, anche più giovane, con un obiettivo italiano di almeno 5 mila unità dove le vendite dovrebbero essere così ripartite: V40 D2 1.6 Diesel (55% dei volumi), V40 D3 2.0 Diesel (25%), V40 T3 1.6 Benzina (20%). Volvo V40 ha attitudini ecologiche, il livello di emissioni dei propulsori è molto contenuto e da record di categoria. E’ il caso della motorizzazione D2, accreditata di 94 g/Km di CO2 con un consumo combinato pari a 3,6 litri di gasolio per 100 Km. SILENZIOSA La V40 attinge dal meglio di Volvo, dalla linea allungata e sportiva della C30 alla spaziosità della V60 pur con meno centimetri. Gli interni rispecchiano la tradizione svedese: comodità, praticità, facilità di utilizzazione dei comandi, una console staccata dalla plancia e simile a un tablet. Morbidezza e qualità degli interni sottolineano l’abbinamento tra comfort ed eleganza, le cinture regolabili in altezza, l’efficacia della climatizzazione, gli spazi abbondanti e il grande lavoro sulla silenziosità e sulla qualità della vita a bordo. I MOTORI La V40 D2 col turbodiesel 1.6 è agile in città e confortevole nei viaggi più lunghi, consuma pochissimo e chiaramente non va considerato una propulsione per sprintare o gareggiare... In più dispone della modalità MyCar che aiuta a risparmiare sui consumi. Spiega Michele Crisci, amministratore delegato di Volvo Auto Italia: «Con Volvo V40 siamo entrati in maniera decisa e convinta nel segmento C Premium, che rappresenta una delle aree-chiave del mercato. V40 ha i numeri per ben figurare, in termini di tecnologia, design e qualità dinamiche. Ma ci misuriamo contro concorrenti agguerrite e di forte tradizione come Audi A3, BMW Serie 1 e Mercedes Classe A. Senza contare che in Italia abbiamo un’avversaria temibile in più: la Giulietta». © riproduzione riservata


La Cross Country tra stile e libertà ADRIANO TORRE

CON gli sci, sulle strade attorno a Madonna di Campiglio. Non è un campione, né un turista ma è la Volvo V40, anzi la gemella in versione... alpina a suo agio su tutti i terreni, dalla neve al fuoristrada, e per l’avventura. Il marchio svedese all’avanguardia tra tecnologia e sicurezza ha fatto debuttare la Cross Country, una versione della V40 sviluppata con caratteristiche Guida più alta, linee tipiche del crossover e della station wagon, dunque diverse, sfida tutti i molto diversa nel disegno rispetto al modello d’origine e terreni. E’ adatta non soltanto per l’assetto e la guida rialzata di 40 mm. anche per la città e La V40 Cross Country appartiene alla famiglia delle legge i segnali “medie” Volvo, si inserisce nel filone dei modelli XC stradali (60-70-90) ma con dimensioni più contenute e propulsori differenti che vanno dal 1.6 a gasolio con 115 cavalli, passano per il 2.0 litri turbodiesel da 150 cavalli a trazione anteriore e finiscono al T5 benzina da 2.5 litri spinto da 250 cavalli in un arco di prezzi che partono da 26 mila euro e si allargano fino a 45.270 euro compreso di ogni ben di Dio dell’unica versione a trazione integrale. Plancia e cruscotto della Volvo CONTENUTI Realizzata sulla stessa piattaforma della V40, la Cross Country V40 Cross Country Il retro condivide numerosi contenuti tecnici e molti richiami estetici. E’ una vettura possente della Volvo V40 compatta che non perde eleganza nonostante abbia propensioni sportive e da Cross Country tutti i terreni, con spiccata propensione invernale come dimostra il test introduttivo in montagna. Esteticamente spicca la griglia anteriore a nido d’ape a contorno L’impostazione del logo Volvo, i nuovi gruppi ottici sono a tecnologia led. All’interno eleganza e comodità sportiva e la da grandi viaggi, il quadro strumenti ha una illuminazione teatrale, led in posizioni propensione “all strategiche con la possibilità di variare il colore e l’intensità. terrain” non penalizza l’eleganza. LEGGE I SEGNALI La sicurezza deriva dalla V40, dalla frenata automatica utile in città ai semafori e nelle code, all’airbag esterno anche per i pedoni, quindi il dispositivo anti Il quadro strumenti “sonno e distrazioni” che sorveglia la marcia corretta della vettura, il cross alert per il è... teatrale traffico e per le uscite in retromarcia dai parcheggi, il dispositivo per identificare i segnali a bordo strada (utile non solo per i limiti di velocità). I MOTORI La V40 Cross Country propone 4 allestimenti, Nova Plus Edition, Kinetic, Momentum e Summum. I propulsori a benzina sono il T4 1.6 da 180 cavalli a due ruote motrici e 2.5 T5 AWD da 254 cavalli con cambio automatico sequenziale Geatronic. I motori diesel sono D2 1.6 da 115 cavalli, D3 2.0 da 150 CV e D4 2.0 da 177 CV. Il listino prezzi parte da 26.000 euro della versione D2 Nova Plus Edition, fino ai 38.500 euro della T5 AWD Geartronic Summum, top di gamma a trazione integrale. © riproduzione riservata


Con la Nova risplende una stella RICORDA la serie Polar che tanti successi ha portato alla Casa svedese: è una versione speciale della V40 e si propone come una Volvo stellare. E’ la Nova Edition, disponibile anche nella versione Plus. Il nome Nova (stella fresca di nascita con un sovraccarico di irdogeno) di per sé fa capire lo spirito con cui è stata creata questa serie: una stella che brilla di luce propria, capace di attirare lo sguardo sulle caratteristiche principali del modello, tra elementi stilistici, sicurezza ed efficienza. Una variante d’ingresso ispirata a efficienza e sicurezza al massimo livello. Le varianti Nova Edition e Nova Edition Plus Edition sono disponibili per tutte le motorizzazioni della gamma V40 ad eccezione del D4, dove il livello di accesso è dato dall’allestimento Kinetic. Volvo V40 Nova Edition offre nella propria dotazione Airbag esterno a protezione del pedone; City Safety (dispositivo di attivazione della frenata automatica fino a 50 Km/h); climatizzatore automatico ETC; impianto audio Performance con lettore CD e funzione lettura mp3; Volvo Sensus con schermo a colori LCD da 5”; cerchi in acciaio da 15” su D2 e da 16” sulle altre motorizzazioni; limitatore di velocità. La PLUS aggiunge elementi di design di ulteriore raffinatezza (cerchi in lega da 16” Matres con pneumatici 205/55; tappetini in tessuto e volante in pelle) senza per questo venire meno alla propria competitività in termini di posizionamento.


INFINITI Q50, l’ha collaudata Vettel ALLA SUA realizzazione ha contribuito addirittura Sebastian Vettel: il tre volte campione del mondo di F1 e Sebastien Buemi, terzo pilota Red Bull, hanno fornito un apporto notevole nella fase di messa a punto dei livelli prestazionali della Infiniti Q50, berlina sportiva. Vettel ha condiviso alcuni suggerimenti sulla performance e la maneggevolezza della Q50 sul circuito Infiniti di Tochigi, in Giappone mentre Buemi ha provato l’auto al Nurburgring spingendo al limite i prototipi per consentire lo sviluppo di un telaio di Linea fresca, eccellente maneggevolezza. Tecnologia e prestazioni impronta sportiva, elevate ma anche una linea fresca che caratterizza la ambiente digitale. nuova generazione di auto del marchio Infiniti. La Molto basso anche gamma di propulsori proposti a Detroit include un V6 da L’Infiniti Q50 è disponibile il Cx. E si può 3,7 litri e un ibrido 3,5 litri, ma sono in arrivo altre anche nella versione Ibrida scegliere la motorizzazioni dedicate all’Europa. La Q50 presenta in versione ibrida anteprima mondiale nuove tecnologie, tra cui i sistemi Direct Adaptive Steering, il controllo indipendente dell’angolazione delle ruote e degli input di sterzata, e Active Lane Control: attraverso una telecamera rileva la stabilità in rettilineo e la capacità di mantenere il veicolo al centro della corsia. Non solo, funziona anche con le variazioni di fondo stradale e in caso di colpi di vento laterali e fa parte del sistema di rilevamento del superamento linea di corsia Lane Departure Prevention apportando modifiche più sofisticate alla traiettoria. L’ambiente digitale è completamente personalizzabile per consentire il trasferimento delle diverse impostazioni-guidatore e caratteristiche di guida alla i-Key. Il sistema Infiniti InTouch supporta una connettività di prossima generazione con schermi doppi touchscreen e avanzate funzionalità e applicazioni personalizzate. La linea è ispirata al design delle berline sportive Infiniti, stile unico e raffinato e col cx contenuto a 0,26. Linee sinuose ma dinamiche, caratteristica la griglia frontale a “doppio arco”. La Q50 è disponibile col raffinato V6 DOHC a 24 valvole da 3,7 litri da 328 CV. E con un motore ibrido da 360 cv: V6 DOHC a 24 valvole da 3,5 litri da 302 CV che si aggiungono ai 67 cv dell’elettrico agli ioni di litio. Entrambi sono abbinati alla trasmissione automatica a controllo elettronico a 7 velocità e possono essere abbinate alla trazione posteriore o al sistema Intelligent All-Wheel Drive. A.TOR. © riproduzione riservata


RENAULT Captur, suv nato dalla Clio LA CLIO cambia forma: si alza, si allunga e si trasforma in un crossover urbano capace di unire l’agilità della berlina ai vantaggi tipici di un suv. La Renault ha anticipato Captur, il suo primo urban crossover per vivere la città al 100% con l’anima di tre modi di vivere l’auto: il suv che porta lo stile personale, il monovolume per le doti di abitabilità e modularità, infine la berlina compatta che garantisce agilità nel traffico cittadino e piacere di guida. Inoltre il design rappresenta il nuovo corso di Renault sotto la Unisce l’agilità della guida di Laurens Van den Acker. Le linee sono berlina al vantaggio aggressive, l’auto è molto pratica e dà la sensazione di di un crossover. robustezza. All’esterno forme morbide, fluide ed Molto equilibrate, il design è valorizzante e robusto derivato La Renault Captur sarà personalizzabile, presentata al Salone di dalla Concept Car “Captur”, di cui riprende lo spirito e il Ginevra gioca sulle tonalità nome, ispira simpatia con un profilo reso più dinamico a due colori dal parabrezza avanzato e inclinato. Le dimensioni sono di una compatta (è lunga metri 4,12), l’altezza dal suolo rialzata, le grandi ruote e le protezioni della parte inferiore della carrozzeria permettono di affrontare tutte le situazioni della vita quotidiana. Renault Captur è personalizzabile e gioca sulla differenzazione di padiglioni e montanti dal resto della vettura grazie alla tonalità bicolore. All’interno lo spazio è decisamente ampio tra le dimensioni interne generose e il parabrezza avanzato. L’abitacolo è colorato, esprime simpatia e può essere personalizzato, i vantaggi della componente monovolume portano posizione di guida rialzata, un grande vano bagagli, la modularità e innovativi vani portaoggetti. Gli equipaggiamenti di serie sono annunciati dalla Renault «degni del segmento superiore»: Easy Access System (sistema di apertura e avviamento senza chiave), assistenza alle partenze in salita, camera e radar di parcheggio. Disponibile anche il Renault R-Link, il nuovissimo tablet tattile multimediale integrato e connesso, completato da un impianto audio 6 HP, Bluetooth e streaming audio, sistema Arkamys per il suono di grande qualità. «Renault Captur offrirà qualità dinamiche di altissimo livello, tenuta di strada, motori grintosi, maneggevolezza e compattezza». I propulsori benzina o diesel, derivano dalla più recente tecnologia Renault, saranno “best in class” in tema di consumi ed emissioni di CO2, a partire da 96 g di CO2/km. A. TOR. © riproduzione riservata


OPEL Torino, la patria del diesel DI FRONTE c’è il Politecnico, con la sua dote di conoscenza e sperimentazione all’avanguardia nel mondo. E il rinnovato sito universitario dell’ingegneria torinese è lo scenario migliore per il futuro motoristico dell’Opel che di fronte ha costruito un centro di ricerca e sviluppo fondamentale per il marchio. Nasce a Torino in collaborazione con Russelsheim il futuro dei propulsori della Opel. Un rinnovamento già cominciato, una nuova famiglia di motori che ha “battezzato” la nascita del 1.6 turbodiesel Nasce di fronte al quattro cilindri da 1598cc caratterizzato da silenziosità celebre Politecnico e fluidità ai vertici, elevata coppia e potenza specifica, il 1.6 turbo già in consumi ridotti fino al 10% e già in linea con la Il fascino della Cascada, tra le linea con la normativa Euro 6. Si chiama 1.6 Cdti Ecotec, e novità in casa Opel normativa Euro 6. rappresenta il secondo prodotto (dopo il benzina 1.6 Sposa la filosofia Sidi Ecotec) nell’ambito della filosofia di “downsizing” del downsizing che tende a ridurre pesi, dimensioni, costi e consumi dei motori migliorando però le prestazioni: va a sostituire gli attuali da 1.7 litri e alcune versioni della gamma 2.0 litri. Dotato di controllo della combustione “closed-loop” e monoblocco in lega di alluminio, il nuovo 1.6 Cdti Ecotec è il primo diesel di Opel a rispettare la futura normativa Euro 6 sulle emissioni. Il motore sarà disponibile con diversi livelli di potenza per i vari modelli della gamma Opel. Eccellente silenziosità, prestazioni brillanti, consumi ridotti: questi gli obiettivi che hanno guidato lo sviluppo del motore. Rispetto all’attuale propulsore da 1.7 litri, potenza e coppia massima aumentano rispettivamente a 136 cv e 320 Nm, mentre i consumi di carburante si riducono fino al 10% rispetto ai diesel 2.0 litri di analoga potenza. Il nuovo 1.6 diesel e la sua innovativa centralina elettronica di controllo motore sono stati interamente sviluppati da un team internazionale di ingegneri a Torino, Ruesselsheim e in Usa. 23 MODELLI «Il rinnovamento della nostra gamma motori continua a pieno ritmo» ha spiegato Thomas Sedran, deputy chairman di Opel Management Board. «Il nuovo 1.6 diesel diventerà un punto di riferimento per fluidità, silenziosità, prestazioni e compatibilità ambientale. Entro la fine di quest’anno avremo lanciato tre nuove generazioni di motori benzina e diesel, nell’ambito del programma che prevede la presentazione di 23 nuovi modelli e 13 nuovi motori entro il 2016». A. TOR. © riproduzione riservata


ALFA ROMEO Veloce, la Giulietta sport LA Giulietta dei record (di vendite nel settore delle berline compatte a 5 porte davanti alla Golf in novembre e dicembre, con ben 30 mila immatricolazioni nel 2012) si arricchisce di una nuova versione: è la Veloce un nome che appartiene alla storia e alla gloria dell’Alfa Romeo. Il nome nacque nel 1956 proprio insieme a Giulietta per identificare versioni create con un arricchimento sportivo attraverso specifiche tecniche e dotazioni distintive. Stesso spirito odierno, a evocare il passato e a Un nome che esaltare le nuove tecnologie Alfa, aggiungendo alla appartiene alla Giulietta ricchezza di contenuti e personalità. storia per All’esterno la Giulietta Veloce presenta i cerchi in lega identificare una da 17” sportivi a turbina con trattamento titanio e Eleganza e sportività: è la versione brillante. Giulietta Veloce dell’Alfa pneumatici 225/45, le minigonne laterali, i cristalli Romeo L’ambiente interno posteriori privacy, i proiettori anteriori con finizione è trattato in titanio scura, le calotte degli specchi retrovisori esterni con trattamento titanio, le maniglie porte anteriori cromate ed il logo Veloce. Anche l’interno è sportivo: l’ambiente è in tonalità scura, risalta il trattamento in titanio per zona centrale della plancia, tunnel centrale e maniglie. Il volante è in pelle con mostrina nero opaco e cuciture rosse, i sedili col nuovo tessuto “Competizione” (nero-rosso) e cuciture a contrasto. A richiesta è possibile personalizzare la Giulietta Veloce con il tetto verniciato in Grigio Magnesio Opaco o Nero Lucido e differenti abbinamenti del bicolore. Il nuovo allestimento Veloce è disponibile coi propulsori di successo: 1.4 Turbo Benzina 120cv, diesel 1.6 JTDM 105cv e diesel 2.0 JTDM 140cv. Inoltre, il 1.4 Turbo Benzina GPL 120cv: la motorizzazione che, con più di 4.300 unità immatricolate nel 2012, ha decretato la leadership di Giulietta nel segmento anche tra le vetture alimentate a GPL. Il listino prezzi parte da 22.350 euro per la versione 1.4 Turbo Benzina 120cv, passa dai 24.350 euro per la 1.6 JTDM 105cv e raggiunge i 26.050 euro della 2.0 JTDM 140cv, top di gamma. Il prezzo di Giulietta Veloce 1.4 Turbo Benzina GPL 120cv è di 24.450 euro. La dotazione di serie include: Alfa climate control, Alfa Sound System con lettore CD/Mp3 e 6 altoparlanti, comandi radio al volante, vetri posteriori a comando elettrico e proiettori anteriori fendinebbia. Al lancio prevista la personalizzazione bicolore gratuita (circa 880 euro)A. TOR. © riproduzione riservata










Complotto, Innerhofer in libera col 46! PAOLO VIBERTI

PARREBBE un complotto, quello perpetuato ieri ai danni del nostro Christof Innerhofer, ieri nell’ultima prova della libera sulla mitica Streif, in programma domani. Mentre i cronometri hanno premiato Klaus Kroell (Aut) su Aksel Lund Svindal (Nor), Kjetil Jansrud (Nor) e il nostro Werner Heel, uno dei grandi favoriti, ossia l’altro azzurro Christof Innerhofer, è stato gravemente danneggiato da una decisione della giuria. Inner ha perso uno sci proprio sotto la Mausfalle, ma una volta recuperatolo ha chiesto a un commissario di continuare. Ricevuto l’ok, è stato successivamente fermato dalla bandiera Christof Innerhofer sulla Streif: gialla da Helmuth Schmalzl. Per un malinteso, Christof decideva di proseguire poi la beffa dei giudici e veniva multato di 999 franchi svizzeri nonché penalizzato con il pettorale 46 (LaPresse) per domani. Regolamento o paura di perdere degli austriaci? Frattanto stamane (ore 11.30) si disputa il superG, la speranza è che Innerhofer sappia concretizzare la rabbia in velocità. Pettorali: 1 Kucera, 2 Fill, 3 Janka, 4 Weibrecht, 5 Streitberger, 6 Pinturault, 7 Viletta, 8 Innerhofer 9 Ligety, 10 Romar, 11 Hudec, 12 Heel, 13 Mayer, 14 Guay, 15 Reich, 16 Reichelt, 17 Svindal, 18 Puchner, 19 Theuax, 20 Jansrud, 21 Marsaglia, 22 Kroell, 23 Zurbriggen, 24 Bertrand, 25 Defago, 26 Clarey, 27 Kueng, 28 Baumann, 29 De Tessirers, 30 Franz, 31 Kostelic, 43 Klotz, 46 Paris. GARMISCH RECUPERERA’ IL SUPERG DONNE DI VAL D’ISEREFissato il recupero del superG di Val d’Isère cancellato a dicembre. La gara sarà recuperata venerdì 1 marzo a Garmisch-Partenkirchen, con partenza fissata alle 11.15 SALTO DONNE LA INSAM ARGENTO AI MONDIALI JUNIORES DI LIBERECSara Takanashi non si smentisce e conquista il secondo oro consecutivo ai Mondiali junior di salto femminile, ma alle spalle della sedicenne giapponese c’è l’azzurra Evelyn Insam, 19 anni da compiere, che conquista la prima medaglia pesante della sua carriera. Sul terzo gradino del podio c’è la slovena Katja Pozun, prima delle quattro slovene piazzatesi fra le prime dieci. FONDO BRONZO PER LA AGREITER AI MONDIALI UNDER 23Seconda medaglia per l’Italia del fondo ai Mondiali Under 23 di Liberec (Cec). Dopo l’oro di Federico Pellegrino nella sprint, arriva lo splendido bronzo di Debora Agreiter nella 10 km skating. La 21enne badiota dei Carabinieri, seconda a metà gara, ha lottato fino all’ultimo metro conquistando l’ultimo gradino del podio a soli 4 decimi dall’argento della kazaka Anastasia Slonova. L’oro è invece andato nettamente alla norvegese Ragnhild Haga.

TUTTE LE GARE DEL WEEK END Sci alpino. Uomini a Kitzbuehel (Aut): oggi superG ore 11.30, domani discesa ore 11.30, domenica slalom ore 10.15 e 13.30, valido anche per la combinata. Donne a Maribor (Slo): domani gigante ore 10 e 13.15, domenica slalom ore 9.15 e 12.15. Fondo. Mondiali juniores e Under 23 a Liberec (Cec) sino a domenica. Salto. Uomini a Vikersund (Nor): domani HS225 ore 16, domenica Mondiali volo + Cdm HS225 ore 14.30. Combinata nordica. A Klingenthal (Aut): domani Gundersen HS140 + 10 km ore 12.30 e 15.15; domenica Penalty race HS140 + 10 km ore 11.30 e 15.15. Biathlon. Mondiali giovani e juniores a Obertilliach sino a domenica. Bob. Mondiali a St.Moritz (Svi): oggi 1ª e 2ª manche a due donne ore 10.05 e 11.45; domani 1ª e 2ª manche a due uomini ore 9 e 10.30, 3ª e 4ª manche a due donne ore 10 e 11.44. Snowboard. Mondiali a Stoneham (Can): oggi - PGS uomini e donne ore 19; domani SBX uomini e donne ore 17.00; domenica slalom uomini e donne ore 19. Sci velocità. Mondiali a Vars (Fra): oggi 10ª run + semifinali; domani finali.


TUTTONOTIZIE Woods dalla moglie? No, sposerà la Vonn! (p.vib) Da un parte si parlava della ripresa del rapporto con la ex moglie Elin Nordegren, ma la realtà sentimentale di Tiger Woods sarebbe assai diversa: secondo molti media statunitensi, il golfista di colore si sarebbe addirittura fidanzato con Lindsey Vonn e i due parlerebbero anche di possibile matrimonio quando entrambi saranno coniugalmente liberi. SCUOLA IL LICEO DELLO SPORT NASCE SOLO NEL 1914Gli studenti che in questi giorni si stanno iscrivendo alle superiori non avranno, nel ventaglio dell’offerta, i licei sportivi. Il ministero dell’Istruzione ha, infatti, reso noto che il liceo a indirizzo sportivo potrà essere attivato solo dall’anno scolastico 2014-2015. L’iter di approvazione si sta rivelando più lungo del previsto, ci vorranno ancora due mesi. ATLETICA SI RITIRA ROBLES IN POLEMICA CON CUBADayron Robles, oro alle Olimpiadi di Pechino 2008 nei 110 ostacoli ed ex primatista del mondo della specialità oltre che campione mondiale indoor, si ritira dall’attività agonistica a 26 anni. A darne l’annuncio è stato l’allenatore dell’ostacolista, Santiago Antunez. Il coach ha spiegato che Robles ha preso la decisione di lasciare perchè fortemente irritato per la mancanza di attenzione nei suoi confronti da parte delle autorità sportive cubane. CANOTTAGGIO DONNE VINCENTI A NIZZA(il.aic.) L’ equipaggio femminile del “quattro con” della Canottieri Sanremo ha conquistato il primo posto, a Nizza, nella regata internazionale di canottaggio costiero in mare aperto. Le atlete matuziane Desy Negri, Gesa Papandieck, Paola Sangiorgi e Raffaella Laura, timoniera Cristina SISTI, hanno preceduto, sui 5 chilometri, proprio sotto il promontorio di Mont Boron, l’ equipaggio femminile senior del Nizza e anche alcuni equipaggi maschili. PALLANUOTO ANTICIPO, C’E’ POSILLIPO-PROMOGESTSi gioca questa sera alle 19 a Napoli l’incontro Posillipo-Promogest, anticipo della prima giornata di ritorno del massimo campionato. Arbitri D. Bianco e Pinato, differita tv alle 21,50 su Raisport 2. GOLF NEL QATAR MASTERS QUARTETTO AL COMANDOLorenzo Gagli, 20° con 139 colpi (68 71, -5), e Matteo Manassero, 42° con 141 (69 72. -3), hanno perso alcune posizioni nel secondo giro del Commercial Qatar Masters (European Tour), ma hanno inalterate chances di ottenere un buon piazzamento. Sul percorso del Doha GC (par 72), fuori Edoardo Molinari, 118° con 152 (71 81, +8), penalizzato da un pesante 81 (+9). Lo spagnolo Sergio Garcia (135 - 69 66, -9), il tedesco Martin Kaymer (68 67) e l’australiano Marcus Fraser (68 67), che hanno raggiunto in vetta il portoghese Ricardo Santos (65 70). IPPICA LA CORSA TRIS A TORINO E’ 12-7-10Torino trotto: 1. Pigito Grif (12), 2. Pirata Om (7), 3. Pilar dei Veltri (10), 4. Pacha dei Greppi (14), 5. Prima del Sile (8). Potere del Nord (n. 1), Princess Wild Bip (2), Paola Balilla (5) e Plinio (13) non hanno corso. Tris 12-7-10 da 350,85 euro e da 34,83 alla coppia. Quarté 12-7-10-14 da 674,06 euro e da 137,33 alla terna. Quinté 12-7-10-14-8 da 8.035,94 e da 277,02 alla quaterna. LA TRIS ODIERNA La Tris odierna di trotto, valida per il quarté e il quinté, è in programma questa sera, alle ore 18.30, a Treviso con una corsa sui 2.060 euro con 16 cavalli. La nostra terna prevede: Pacific Hall Dvs (16), Picolit (13), Putnik d’Aghi (12). Da seguire anche Pepsi Bi (6), Pervinca Rl (11), Palmariva Tekihova (5).


BASKET EUROLEGA SIENA SENZA RESS RICEVE IL BESIKTAS(m.m.) Reduce dalla cattiva notizia dello stop di Tomas Ress per tre settimane (non si parla di sostituzioni sul mercato, Stefano Mancinelli resta seguito da Pesaro) la Montepaschi Siena ha ricevuto ieri una buona notizia dal giudice dell’Eurolega. Il ricorso dell’Olympiacos - che chiedeva la ripetizione del match della scorsa settimana - è stato respinto, e resta valida la vittoria sul campo di Siena, che si presenta all’odierno match contro il Besiktas da leader imbattuta del girone F delle Top Tomas Ress è infortunato: per 16 di Eurolega. Nelle motivazioni della sentenza, il giudice ha spiegato che lo lui tre settimane di stop stop del cronometro per alcuni secondi (avvenuto a 10” dalla fine, con palla ai (Ciamillo) greci) non ha penalizzato nessuna delle due squadre. Eurolega, Top 16, 5° turno. Girone E: Alba Berlino-Bamberg, oggi Cska Mosca-Malaga (ore 17, SportItalia2), Efes Istanbul-Zalgiris Kaunas (ore 19, SportItalia2), Panathinaikos-Real Madrid. Classifica: CSKA e Real Madrid 8, Efes e Panathinaikos 6, Zalgiris e Malaga 2, Bamberg e Alba 0. Girone F: Fenerbahce-Khimki, Vitoria-Barcellona, Maccabi-Olympiacos, oggi ore 20.45 (SportItalia2) Montepaschi Siena-Besiktas. Classifica: Vitoria e Siena 8, Khimki e Barcellona 6, Olympiacos e Maccabi 2, Besiktas e Fenerbahce 0.


PATTINAGGIO DI FIGURA STORICO BRONZO EUROPEO DI BERTON-HOTAREKLa prima medaglia agli Europei nella storia del pattinaggio artistico a coppie è arrivata a Zagabria grazie a Stefania Berton e Ondrej Hotarek. Con libero quasi perfetto - e 123.17 punti, record stagionale per loro - Stefania e Ondrej hanno chiuso la propria gara con 187.45 punti, terzi e dbattuti solo dai russi Tatiana Volosozhar-Maxim Trankov (212.45) e i tedeschi Aliona Savchenko-Robin Szolkowy (205.24). Gli azzurri Stefania Berton e E DA OGGI ZAGABRIA PUO’ INCORONARE LA KOSTNERCarolina Kostner Ondrej Hotarek felici per il è sicura di se stessa, pronta a confermarsi regina d’Europa ancora una volta. bronzo (Ap) La pattinatrice azzurra a Zagabria è pronta a scendere sul ghiaccio per gli Europei, oggi pomeriggio nel programma corto e domani sera nel lungo. PLUSHENKO SI RITIRA PER IL MAL DI SCHIENAEvgeni Plushenko si è ritirato al termine del programma corto degli Europei conclusi in sesta posizione. La decisione era nell’aria da giorni in quanto il detentore del titolo continentale era segnalato in condizioni fisiche precarie per un doloroso mal di schiena.


BASKET NBA IL MATCH WINNER DEI BULLS SI CHIAMA BELINELLI(m.m.) Il ruolo da match-winner di Marco Belinelli sta diventando un’abitudine per i Chicago Bulls, che nell’ultima settimana hanno ringraziato il bolognese per le giocate decisive a Boston (canestro del sorpasso a 3” dalla fine), contro i Los Angeles Lakers (8 punti nel break decisivo) e poi mercoledì notte contro Detroit, con il gioco da tre punti a 7” dalla sirena per la vittoria. Un canestro di pura volontà, Howard cerca con ogni con Joakim Noah a gettarsi fuori campo per salvare un pallone impossibile, e Dwight mezzo di arginare Marco con Beli ad anticipare due avversari per segnare nonostante il fallo di Belinelli (Ap) Stuckey. «Non so come Noah sia riuscito a salvare quel pallone, tutto merito suo», ha detto Belinelli, autore di 5 punti. Nella notte, ha vinto anche Danilo Gallinari, 18 punti nel successo di Denver a Houston. Nuovi guai per i Lakers (ancora ko): Dwight Howard si è infortunato alla spalla destra. Infine New Orleans cambia nome: da Hornets a Pelicans. Risultati NBA: CharlotteAtlanta 92-104, Miami-Toronto 123-116 dts, Chicago-Detroit 85-82, Memphis-Lakers 106-93, Houston-Denver 95-105, Minnesota-Brooklyn 83-91, S.Antonio-New Orleans 106-102, Utah-Washington 92-88, SacramentoPhoenix 96-106, Portland-Indiana 100-80, Golden St-Oklahoma 104-99.


TENNIS IL SERBO DJOKOVIC PRIMO FINALISTA A MELBOURNEIl serbo Novak Djokovic si è qualificato per la sua terza finale consecutiva, agli Australian Open di tennis, la quarta in totale in carriera e la decima nei tornei del Grande slam, umiliando lo spagnolo David Ferrer, con il punteggio di 6-2, 6-2, 6-1. Il n. 1 del mondo in finale a Melbourne incontrerà il vincitore dell’altra semifinale tra Federer e Murray, giocata ieri notte. Leconte è stanco, Novak E POI SI VESTE DA MEDICO PER LECONTESiparietto dello stesso Novak Djokovic entra vestito da Djokovic che, un’ora dopo aver liquidato in semifinale lo spagnolo David medico (Ansa) Ferrer, è tornato sul centrale di Melbourne vestito da medico, per ”curare” l’ex campione francese Henri Leconte, impegnato in un doppio tra vecchie glorie. ELIMINATI BOLELLI-FOGNINI E LA SHARAPOVANon ce l’hanno fatta, Simone Bolelli e Fabio Fognini, a raggiungere la finale del doppio agli Open d’Australia: sono riusciti a strappare solo un set ai fortissimi gemelli americani Bryan, coppia n.1 del mondo, ma di più non hanno potuto: 6-4 4-6 6-1. La grande sorpresa dell’11ª giornata è stata l’uscita di scena di Maria Sharapova, n. 2, eliminata con un secco 6-2 6-2 da Li Na, n.6 del tabellone.


CICLISMO Nibali, bella crono nel San Luis Quarto, ma con 43” su Contador (p.vib) La crono individuale che costituiva la 4ª tappa del Tour San Luis (Arg) è andata al canadese Svein Tuft (Orica GreenEdge) davanti al’argentino Messineo e al polacco Michal Kwiatkowski, che ha conquistato la maglia di leader. Bene Vincenzo Nibali e Adriano Malori, quarto e quinto. Meno bene Contador, 13° a 43” da Nibali. Davvero una prova convincente per il messinese dell’Astana, apparso assai migliorato contro le lancette. Classifica crono: 1. Sven Tuft (Orica-GreenEdge) in 22’14”; 2. Messineo (Arg) a 7”; 3. Kwiatkowski (Pol) a 11”; 4. Nibali a 14”; 5. Malori a 19”; 7. Van Garderen a 33”; 10. Van den Broeck a 52”, 13. Contador a 57”. Classifica generale: 1. Michal Kwiatkowski (Pol, Omega); 2. Van Garderen a 23”; 3. Van den Broeck a 42”; 6. Contador a 1’10”; 8. Ulissi a 1’12”. DOPING PDM Ancora doping, ancora i fantasmi del passato: dopo lo scandalo di Lance Armstrong e le “comode” confessioni del texano ormai smascherato, al centro della bufera degli illeciti sportivi è finita una squadra olandese - la seconda dopo la Rabobank, il che lascia anche intendere un momento poco positivo per i Paesi Bassi- vale a dire la PDM, che corse il Tour de France nel lontano 1988. A rivelarlo, basandosi sugli appunti del massaggiatore Bertus Foke, è il giornale Volkskrant che spiega come otto dei nove corridori al via della squadra avevano assunto sostanze dopanti durante la Grande Boucle di 25 anni fa. In questo bloc-notes, infatti, si ritrovano indicazioni quotidiane su tutte le sostanze illecite da somministrare. La squadra olandese fosse già stata implicata in questioni di doping in passato. Per la cronaca, quel Tour lo vinse lo spagnolo Pedro Delgado e la Pdm vinse tappe con Adri Van der Poel e Steven Rooks (quest’ultimo sull’Alpe d’Huez: e arrivò secondo nella generale) e si aggiudicò la classifica a squadre con corridori del calibro di Alcala e Theunisse. VISCONTI 5° Parla olandese la terza tappa del Tour Down Under grazie all’acuto firmato dal giovane Tom-Jelte Slagter. Grazie ad un attacco nel finale della Unley-Stirling di 139 km, Slagter ha messo in fila tutto il gruppo con il campione del mondo Gilbert terzo, il leader della corsa Geraint Thomas quarto e Giovanni Visconti quinto.


IERI TEST A VALENCIA Kubica: «Tornerò in F1» 718 giorni dopo l’incidente nel Rally Ronde di Andora (6 febbraio 2011), Robert Kubica è tornato in pista. La Mercedes gli ha concesso un test a Valencia con l’AMG C-Coupé del DTM. «Sono molto soddisfatto della mia performance - afferma il polacco, che ha fatto ben 114 giri -. Posso tornare in Formula 1, ci credo. La strada è ancora lunga, ma ho sentito che ho ancora il passo, che ci sono ancora. Sono sicuro che posso tornare in F1 ed essere competitivo. Non è solo un sogno. Ho ancora delle limitazioni al braccio per guidare una monoposto, ma minori di quello che sembrano da fuori». VALENCIA. Robert Kubica con la AMG C-Coupé


La Ferrari è indietro Alonso salterà Jerez GIORGIO PASINI

«PIOVE ancora forte... Continuo ad allenarmi in palestra» ci fa sapere Fernando Alonso a metà pomeriggio. E poco dopo la Ferrari comunica che continuerà a restarci a lungo. Al punto che lo spagnolo salterà i primi test ufficiali di Jerez, in programma dal 5 all’8 febbraio, dove sulla nuova monoposto gireranno Felipe Massa e il neo-assunto Pedro de la Rosa . Una notizia che ha sorpreso tutti e che ha fatto subito scattare la ricerca al retroscena, al giallo. D’altronde Fernando è uno, che per sua stessa Fernando Alonso qualche definizione, «vive per guidare» e che ancora pochi giorni fa chiedeva «meno giorno fa sul palco di Wrooom, il varo della stagione Ferrari gare e più giorni di test». I GIORNI Cos’è successo? Semplice, fa sapere la stessa Ferrari attraverso un (Reuters) suo portavoce: il progetto 2013 è ancora indietro, la La vera nuova macchina non è ancora del tutto pronta, quindi Alonso ha preferito saltare il test di Jerez monoposto da per concentrarsi sulla preparazione fisica (ieri ha twittato il dettaglio del consumo delle Barcellona, chilocalorie sul monitor del tapisroulant: 1.329 per i fanatici) per una stagione lunga e Fernando si allenerà impegnativa. Nella prima verifica in pista, che servirà per sgrezzare la nuova macchina, il lavoro iniziale (diciamolo pure: “sporco”) sarà delegato nei primi tre giorni a Massa e nell’ultimo a de la Rosa, l’amico che sicuramente riporterà fedelmente ad Alonso ogni sensazione. «Fernando - si legge in una nota di Maranello - guiderà per la prima volta la sua quarta Ferrari di Formula 1 il 19 febbraio sul Circuit de Catalunya al Montmelò. Lo spagnolo rimarrà in pista tre giorni per poi lasciare il posto al suo compagno di squadra Massa». Con il quale si dividerà equamente gli ultimi quattro giorni di prove, in programma sempre a Barcellona dal 28 febbraio al 3 marzo (giovedì e sabato il brasiliano, venerdì e domenica lo spagnolo). Il tutto portando il conto a 7 giorni di prova pre-Mondiale per Massa, 5 per Alonso, 1 per de la Rosa, che ieri ha fatto il sedile e iniziato il lavoro al simulatore a Maranello. L’AVVIAMENTO La Ferrari fa anche sapere che ieri «è stato fatto il primo avviamento» della nuova monoposto. Un momento sempre emozionante. Ma che non cambia la sostanza: la Ferrari non è ancora pronta. Un po’ per scelta, un po’ fors’anche per strategia. D’altronde ha dovuto lottare fino all’ultima gara dello scorso campionato, ovvero appena due mesi fa, per cercare di conquistare il titolo contro la Red Bull. Fatto che ha ritardato lo sviluppo della nuova monoposto anche a Milton Keynes, dove avevano pure ventilato di non presentarsi ai primi test di Jerez. Lo faranno. E scopriranno la RB9 il 3 febbraio, due giorni dopo la Ferrari (1 febbraio a Maranello). Ma, come avviene da qualche anno, sicuramente porteranno in pista il pacchetto completo, ovvero la “vera” RB9 soltanto all’ultimo. Ed è probabile che pure la Ferrari abbia scelto (un po’ giocoforza) di non scoprire subito tutte le carte. Memore di quanto successo l’anno scorso. IL LEADER Ecco la scelta di Fernando. Che in questo modo dimostra (se ce ne fosse ancora bisogno) chi è il leader. Insomma, che a Maranello comanda lui. Può infatti apparire un po’ da “primadonna” l’evitare un po’ di lavoro faticoso, facendosi preparare la macchina da Massa e de la Rosa. Ma in questi tre anni da ferrarista tutti (compresi gli uomini di Maranello) abbiamo sempre detto che la macchina non era all’altezza di Fernando e che se non ci fosse stato lui manco si sarebbe arrivati due volte a giocarsi il titolo all’ultima gara. Comprensibile che Alonso presenti un po’ il conto. Vedremo se la scelta pagherà. O se a rimetterci saranno ancora una volta i tifosi della Rossa. © riproduzione riservata


MOTO Honda cambia look e promuove Suppo (g.p.) Nessuna rivoluzione, ma solo «un’evoluzione». Shuhei Nakamoto come Bernhard Gobmeier, ovvero la Honda come la Ducati: la nuova moto non cambia molto da quella della 2012. E’ quanto s’è visto (e sentito) ieri a Madrid, dove la Honda ha presentato (a casa dello sponsor Repsol) la sua MotoGP 2013. Come l’altra settimana a Campiglio. Il vantaggio (per i giapponesi) è che in HRC partono dalla base migliore in circolazione. Al punto che, con l’addio di Casey Stoner, il boss HRC ha detto chiaramente che per Dani Pedrosa è l’anno dell’«ora o mai più». Anche se il debuttante Marc Marquez lo presserà. E non poco. «Io penso solo a me stesso» il mantra di Pedrosa. Detto questo la MADRID. Il team HRC di moto è graficamente molto diversa (diciamolo: più attuale), con più rosso. E MotoGP con le nuove moto più snella. La sostanza dice che (come tutte) ha 4 kg in più. Non un vantaggio per il piccolo Dani. La vera notizia però è la promozione di Livio Suppo. Da capo di marketing e comunicazione a team principal. Come ai tempi della Ducati mondiale. Un altro messaggio forte a Pedrosa e al suo entourage (Alberto Puig, nemico del manager torinese). La sconfitta contro Jorge Lorenzo e la Yamaha non è ammessa. Specie col ritorno in blu di Valentino Rossi. «L’incognita», lo definisce Suppo. Mentre la coppia PedrosaMarquez è «il futuro». In attesa della nuova M1, primi riscontri dal 5 al 7 febbraio a Sepang. © riproduzione riservata









IL NUOVO allenatore Ballardini lavora su tattica e testa GENOVA. Dal campo alla scrivania il passo è veramente breve. Soprattutto al Signorini di Pegli dove quando il tecnico incontra i giornalisti dalla finestra della splendida sala affrescata puoi vedere i giocatori che lo attendono già sul terreno di gioco. Ma questo per oltre tre mesi non è più accaduto. E così oggi fa quasi più notizia il ritorno di una conferenza stampa alla vigilia di una gara di campionato che la corsa sciolta di Vargas, sempre più vicino al rientro. Ballardini ha dato il via ad un nuovo corso, sul rettangolo verde e anche al di fuori. In campo lavoro, lavoro e ancora lavoro. Da quello atletico, con tanto fondo a quello tattico soprattutto in questi ultimi giorni. Ieri mattina ad esempio a farla da padrone sono stati il pallone e gli schemi. Il tecnico ravennate ha sfruttato per altro entrambi i campi a disposizione, quello principale e quello in sintetico, simulando anche la disposizione tattica della Juventus. Nulla deve essere lasciato al caso anche se davanti ci sarà la prima della classe sul proprio campo, anche se di tempo per preparare al meglio la gara ce n’è stato in realtà poco. Schemi, moduli e numeri ma soprattutto uomini. Sono infatti proseguiti i colloqui e il lavoro motivazionale per una formazione che primeggia nella speciale classifica delle formazioni capaci di dilapidare il vantaggio. M.M.

Davide Ballardini, 49 anni, torna sulla panchina del Genoa e al debutto trova la Juve (Ansa)


«Genoa, ce la puoi fare!» Maurizio Moscatelli

GENOVA. All’andata segnò l’inizio della fine di Gigi De Canio . Con sessanta minuti giocati ad altissimo livello, un primo tempo da sogno e tanti, troppi, gol sbagliati. Un errore pagato caro contro i campioni d’Italia che nella ripresa seppero ribaltare il vantaggio iniziale dei rossoblù e alla fine trionfarono. Andrea Bertolacci , pronto al ritorno in campo nel ruolo di trequartista, la ricorda bene quella sfida come racconta al sito ufficiale. BERTOLACCI «Con «Entrammo in campo con una carica formidabile e un la Juve all’andata approccio aggressivo. Nella prima parte, chiusa in abbiamo sfiorato vantaggio, li mettemmo in difficoltà - spiega -. Erano l’impresa» imbattuti da una vita, i sogni alla distanza svanirono. Loro vennero fuori, noi pagammo gli errori»». Una sconfitta che iniziò a pesare sul curriculum di Gigi De Canio ma soprattutto mostrò un problema che il Genoa avrebbe evidenziato in tante altre occasioni. Bertolacci contro Bonucci Il non saper gestire il vantaggio. Da quella sfida sono passati mesi e sono all’andata: domani i due cambiati altri due tecnici. Adesso tocca a Ballardini che si è messo subito al potrebbero ripetere il duello lavoro. La salvezza dista appena tre punti e anche se il calendario prossimo (LaPresse) raccontata nell’ordine le sfide a Juventus e Lazio, il tempo per recuperare c’è tutto. «In questi giorni abbiamo lavorato tanto con il pallone. In un periodo difficile come questo, ognuno è spinto dall’esigenza di dare qualcosa in più e mettersi in mostra, unendo le forze per trovare punti e risalire. La posizione è scomoda. Resto dell’idea che abbiamo le potenzialità per cambiare marcia. Siamo in ballo, non ci tiriamo indietro»». SI CAMBIA Allenatore nuovo, gerarchie azzerate e così sono stati giorni di lavoro per tutti con la rosa impegnata sia sul lavoro fisico che su quello tattico. Ballardini ha avuto in realtà poco tempo, anche Il trequartista è in considerazione dell’anticipo che pone già oggi la rifinitura, tanto che non ha fatto pronto al rientro: disputare nemmeno la consueta partitella infrasettimanale per potere lavorare anche e «La salvezza è solo soprattutto sul piano psicologico. Di pari passo però è proseguito anche il lavoro tra i a tre punti. Non reparti, con tanto di simulazione della disposizione della Juventus, e proprio il dobbiamo mollare centrocampo sarà quello maggiormente sottoposto a pressione visto il valore e la qualità anche se sfidiamo dei bianconerii in mezzo al campo e non solo lì aggiungiamo. «Qualità, corsa, tiro, la capolista» fantasia, sacrificio, tecnica e aggressività - ammette Bertolacci-. Il reparto di mezzo della squadra di Conte è quanto di meglio offra il calcio di casa nostra. Complimenti al tecnico e complimenti ai giocatori. Comunque la Juve è un complesso solidissimo anche dietro e, in attacco, segna con un tot di elementi. A conferma della coralità negli inserimenti e di meccanismi collaudati». Meccanismi che il Grifone cercherà di far saltare per riuscire in un’impresa capitata ben poche volte in passato. Per trovare il Genoa vincente a Torino bisogna infatti ritornare indietro di 22 anni quasi esatti, era infatti il 20 gennaio del 1991. In campo il Grifone di Bagnoli e in attacco un certo Thomas Skhuravy, al Ferraris proprio domenica scorsa per le celebrazioni dei 120 anni di vita del Genoa, autore del gol vittoria. Chissà che per una volta la ricorrenza non porti fortuna ad una squadra che alla voce «sorte»» almeno in questa stagione risulta sempre in credito.




PROSSIMO CDA IL 14 FEBBRAIO Fila: avanti piano Si attendono ancora i soldi del Comune TORINO. Febbraio può diventare mese cruciale per un 2013 che deve portare almeno all’avvio della ricostruzione del Filadelfia. I passi finora compiuti dalla Fondazione sono risultati preziosi, ma decisamente lenti: la macchina burocratica allarga le tempistiche e il prossimo CdA del 14 febbraio servirà, quantomeno nelle intenzioni di chi desidera davvero la rinascita del Filadelfia, a dare una spallata all’ Nelle casse della impasse . Quantomeno sulle questioni tecniche: definire il piano finanziario per di fatto Fondazione non è avvicinarsi alla definizione del bando. Bisognerà aspettare la fine della primavera, per per il momento quello. Però il CdA si aspetta tempi decisamente più brevi per avere chiarezza sul reale arrivato il milione di argomento di discussione e polemica: i soldi. euro promesso. In COMMISSIONE IN MUNICIPIO Le casse della Fondazione restano in attesa di ricevere via di definizione la fondi, specialmente l’ormai famoso milione che in linea teorica il Comune avrebbe dovuto formula del bando che dovrebbe versare entro la fine del 2012. Alcuni consiglieri hanno sollevato perplessità, manifestando essere attivato per una certa preoccupazione e chiedendo lumi: in sostanza si tratterebbe di un la fine della misunderstanding , un’incomprensione dovuta apparentemente a un difetto di primavera comunicazione. In sostanza dal Municipio sostengono che non sia arrivata la documentazione necessaria per avviare la pratica (piano finanziario e progetto), mentre dal CdA si dice che non sia arrivata alcuna richiesta da parte del Comune. «La Fondazione attende segnali chiari dai politici affinché con sentano a tecnici e membri della Fondazione stessa di procedere con maggiore celerità, avvisa il consigliere Beccaria . E di soldi si riparlerò concreta il 5 febbraio, quando dovrebbe essere fissata una commissione sport in Municipio. S.L. © riproduzione riservata


Santana, test da leader sotto le luci di San Siro STEFANO LANZO

TORINO. Per soddisfare la sete di vittorie contro una big del campionato che “attanaglia” sia il tecnico Ventura sia il presidente Cairo , l’esperienza può incidere. E fare la differenza. Per la prima volta in questo campionato il Torino calcherà il palcoscenico più suggestivo della serie A: luci a San Siro a illuminare i granata a caccia del sesto risultato consecutivo e sulle ali di un entusiasmo figlio di una classifica rassicurante. Per confermare il momento di positività e avvicinare la fondamentale quota 40 punti Ha l’esperienza per Ventura avrà bisogno di poter contare sui propri pezzi guidare il Toro dei pregiati. Non a caso C e r c i ha stretto i denti deb alla Scala del nell’allenamento blindato di ieri pomeriggio: troppo calcio importante la sua presenza nelle prove tattiche del giovedì per lasciare l’Henry di Valmontone a riposo precauzionale con un altro giorno di lavoro differenziato. L’esplosività e la classe dell’ex esterno viola sono imprescindibili. Ma c’è un elemento nello scacchiere granata che assume una valenza cruciale per predisposizione tattica e applicazione nel lavoro. E pure talento. Sarà perché sulle fasce non esistono poi tante alternative, considerando anche l’eclissi professionale che sta vivendo Stevanovic dopo un’annata comunque positiva in serie B. Sarà perché quando i disturbi di ordine fisico lo hanno frenato l’assenza si è sentita poderosamente nel sistema venturiano, non soltanto nei risultati. Ad ogni modo Santana è sempre più determinante per le sorti del Torino, non potendo peraltro tra gli esterni contare su un interprete con medesime caratteristiche (aspettando il giovane Dolly Menga , che dal Belgio danno presto in granata): Birsa rappresenta una valida alternativa, pur con pecularità differenti. Santana pare invece “costruito” per fare l’esterno di Ventura. UOMO DELLA SVOLTA L’argentino sarà chiamato alla prova più difficile: trascinare la squadra, con tanti semi esordienti o quasi in serie A, a una super impresa che in stagione ancora non si è vista. Lo Ventura, che lo ha impone la sua esperienza pluridecennale nel fortemente voluto campionato italiano, ad alti livelli, a competere anche in estate, lo sfrutta con le grandi. Lo pretende il ruolo da leader che ormai per la sua versatilità si è ritagliato nello spogliatoio granata. Lo suggerisce Mario Santana, 31 anni, sinora tattica l’esaltante gara di Pescara, seguita all’ennesimo due gol nel Torino (La Presse) infortunio muscolare, a cavallo tra dicembre e gennaio. Con Santana la svolta è soprattutto nelle dinamiche del gioco, perché il 4-2-4 può sprigionarsi in tutta la sua efficacia potendo poggiarsi sulle ali funzionali ai movimenti mnemonici e automatici disegnati dal timoniere genovese. Del resto era stato proprio Ventura, fin da giugno, a insistere per prendere dal Napoli il giocatore. LA DIFFERENZA Una buona idea di mercato, nonostante la fragilità muscolare palesata nella prima metà di stagione: quando è in forma Santana sposta. E rappresenta un jolly da tenere ben in vista nel mazzo, capace di svariare in tutto il fronte dell’attacco a quattro punte. L’argentino è infatti stato provato dal tecnico granata, anche in tempi recenti, da attaccante puro in caso di necessità o emergenza: Santana vede la porta (due reti in stagione, a segno nell’ultimo turno di campionato a Pescara) ed è pure prezioso uomo assist. Dopo aver realizzato un gol inutile al Milan, ne sogna uno molto più utile all’Inter, a San Siro. Con ogni probabilità da titolare sulla fascia sinistra, anche se la difesa a tre che con ogni probabilità Stramaccioni opporrà al Torino domenica potrebbe portare Ventura a una inversione di tendenza per il sistema di gioco. Anche se dopo i risultati incoraggianti con il 4-2-4 sorge qualche dubbio sulla volontà dell’allenatore di rinunciare a uno tra Santana e Cerci: sarà decisivo non perdere la sfida a centrocampo, però anche le battaglie sulle corsie laterali avranno un ruolo primario. © riproduzione riservata


per superare IL KO NEL DERBY La carica di Longo «Sotto col Novara» Nicola Balice

TORINO. Il giorno dopo, fortunatamente si lavora. Il fitto calendario è infatti venuto in aiuto alla Primavera del Toro, che non può permettersi di dedicare tempo guardandosi alle spalle. Domani sarà già tempo di Torino-Novara, scontro diretto in ottica qualificazione. E mercoledì sarà di nuovo derby, con i granata alla ricerca dell’impresa per sorpassare la Juve nella corsa alla finale di coppa Italia. «Fortunatamente dobbiamo già pensare alla prossima partita dichiara il tecnico Moreno Longo -, tornare subito in campo è il modo migliore per smaltire l’amarezza. Anche se a dire il vero Un momento del derby Il tecnico della l’atteggiamento visto in allenamento è stato subito Primavera con Gomis a terra Primavera scuote la quello giusto, la squadra ha più rabbia che delusione in (LaPresse) squadra dopo la corpo e non vede l’ora di riscattarsi in campionato. Al sconfitta con la derby di ritorno ci penseremo, ma solo a partire da domenica mattina». Per la sfida al Juve: «Ora Novara (domani, 14.30 al Don Mosso di Venaria Reale), i granata cambieranno almeno in dobbiamo parte volto, per un turnover necessario considerando che si disputerà la terza di cinque concentarci sulla gara di domani in partite nell’arco di due settimane. Scontata la squalifica in coppa, con ogni probabilità campionato. Solo ritroverà un posto da titolare Boubakary Diarra a centrocampo. Così come potrebbero dopo penseremo al rivedersi dal primo minuto l’azzurrino Vittorio Parigini e il terzino sinistro Antonio Barreca , ritorno coi ormai defintivamente recuperato. Ancora qualche giorno bisognerà invece attendere per il bianconeri» difensore centrale Davide Cristini , con Willyan Da Silva Barbosa che proseguirà la ricerca della forma migliore probabilmente partendo ancora dalla panchina. Con una rosa che lentamente si avvicina a recuperare tutti gli effettivi, soprattutto nel reparto degli esterni, ecco che Longo potrebbe nuovamente riaffidarsi alla difesa a quattro, nonostante il derby abbia dato in ogni caso offerto risposte positive anche dall’assetto con i tre centrali. NON SOLO PRIMAVERA Domani continuerà la caccia della Berretti al primo posto in campionato. Sul campo secondario del “Don Mosso” di Venaria Reale, in contemporanea con la partita della Primavera, sarà la Tritium a far visita al gruppo di Christian Fioratti che cercherà di allungare la propria striscia di vittorie consecutive, arrivata a quattro dopo la vittoria di sabato scorso a Savona (gol di Di Prisco). Turno di riposo per gli Allievi nazionali di Roberto Fogli , che potranno così sfruttare la sosta per riprendersi dopo la mini-serie negativa di sconfitte (dopo quella interna con la Fiorentina è arrivato anche il ko di misura a Cagliari). Primi e con un abbondante vantaggio sulle dirette inseguitrici, gli Allievi Lega Pro di Luca Mezzano e i Giovanissimi nazionali di Andrea Menghini affronteranno il Casale in una domenica che salvo clamorosi scivoloni dovrebbe consentire ai granata di aggiungere altri tre punti in classifica: l’appuntamento è per domenica mattina, al “Don Mosso” di Venaria Reale alle 12 per i ‘97 ed al Rapid Torino di via Osoppo alle 11.30 per i ‘98.




GLI ALTRI SPORT BASKET A3, LA COPPA ITALIA A TORINO E MONCALIERI( gt) La Final Eight di Coppa Italia femminile di A3 si disputerà il 5, 6 e 7 aprile 2013 tra Torino e Moncalieri. Si contenderanno il trofeo: Pallacanestro Torino, Azzurra Moncalieri, Vigarano, Sesto San Giovanni, Brindisi, Potenza, Ferrara e Trieste. ACCORDO CUS-PALLACANESTRO TORINO (gt) Prende forma il Progetto di collaborazione tra CUS Torino e Pallacanestro Torino. Dalla prossima stagione tutte le squadre giovanili di Pallacanestro Torino, dall’Under 19 al minibasket parteciperanno ai campionati federali come Cus Torino, che ne gestirà l’organizzazione tecnica e logistica. SERIE D, GLI ANTICIPI (gt) Stasera nella serie D regionale si disputeranno ben cinque anticipi. Nel girone A scenderanno in campo Cavallermaggiore e Savigliano (ore 21.15). Nel girone B: Vigliano-Vicuna Rivalta (ore 21.15), Borgosesia-Casale (ore 21), Ghemme-Rivarolo (ore 21) e Montato Dora-Alessandria (ore 21). VOLLEY LA CAPPIELLO AL FAMILA HABIMAT CHIERI IN B1 (al.sa.) Nuovo ingaggio per il Famila Habimat Chieri di B1 femminile. La formazione torinese, settimana in classifica, ha arruolato infatti Carlotta Cappiello che fino a poche settimane fa era nell’organico del neopromosso team di Pinerolo, con cui ha giocato nelle ultime tre stagioni. “Sapevamo che aveva manifestato l’intenzione di andare via da Pinerolo e abbiamo valutato la possibilità di integrarla in un gruppo che dal punto di vista tecnico sta facendo fatica. Valuteremo in quale ruolo farla giocare perché può essere impiegata come banda o come opposto” ha commentato Massimiliano Gallo, coach del Chieri. RUGBY IL SUDAFRICANO DU PLESSIS AL BEFED TORINO (en.ca.) Colpo mercato del Befed VII° Torino di serie B che ha ingaggiato il 3ª linea sudafricano Chris Du Plessis, ex Viadana ed Udine in Top 10 e serie A. JUDO A GIAVENO IL GRAND PRIX KATA (en.ca.) Presentato il “Gran Prix Internazionale Kata” in programma domenica, ore 9, al palazzetto di Giaveno ed organizzato da Centro Ginnastico Torino e Fijlkam Piemonte; in gara atleti di Italia, Inghilterra, Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Spagna, Portogallo e Giappone. La direzione tecnica sarà del maestro Shoji Sugiyama, esponente giapponese del judo mondiale. TENNIS DOMANI LE SEMIFINALI DEL “PASSERA” (ro.be.) Sarà un fine settimana intenso, con le semifinali e le finali di tre tornei invernali a squadre. Il “Passera”, limitato 4.1 maschile vedrà domani scendere in campo per le semifinali, presso il TC Caselle, TC Pedona e USD Tennis Beinasco; Nuovo Circolo Ilva e Nuova Casale. Domenica la finale. Nel “Bertotto”, limitato 4.1 femminile domenica atto decisivo tra Antiche Mura e le giocatrici di casa del Green Park Rivoli. Domenica, a Beinasco, finali del “Trofeo Carole”, al maschile (Stampa Sporting - TC Pinerolo) e al femminile (Stampa Sporting - TC Chatillon).


DOMANI IL RECUPERO Vinta la battaglia neve Ok a Cuneo-Reggiana DANIELA MILARDI

CUNEO. Domani si gioca. Il fischio d’inizio delle 14,30 darà il via al recupero di Cuneo-Reggiana, ventesima giornata di campionato, che si disputerà sul terreno dello stadio Paschiero, reso agibile dopo lo sgombero neve di questi due giorni. La gara, che avrebbe dovuto giocarsi domenica scorsa, è stata rinviata a questo sabato a causa delle precipitazioni nevose scese nello scorso fine settimana. Successivamente in città altri trenta centimetri di neve hanno imbiancato strade, viali e piazze e il terreno dello stadio rendendolo assolutamente inagibile. Al Fratelli Paschiero la neve fa CAMPO E GRADINATE RIPULITE Adesso, dopo un eccellente lavoro di due parte della.... tradizione locale giorni, da parte di una ventina di persone fra l’azienda appaltatrice, volontari e personale del campo, lo stadio è stato sgomberato completamente dai quaranta centimetri che coprivano il terreno di gioco, mentre le tribune, le curve e le gradinate sono state ripulite e messe a posto per l’incontro di domani, in modo da rendere comoda e facile la visibilità della gara per i molti tifosi che accorreranno allo stadio. BIGLIETTI A DUE EURO E sì, per Cuneo-Reggiana, sono attesi tanti sportivi: oltre ai tifosi abituali e agli abbonati di sempre, si attende un cospicuo numero di appassionati, che potranno assistere all’incontro pagando soltanto due euro per la tribuna Matteotti, la laterale Monviso e la Curva Locale Vasco. Si tratta di un’altra promozione intelligente ed allettante del presidente Rosso, per portare al Paschiero di Cuneo più gente possibile, nuovi sportivi e un maggior numero di appassionati del pallone, per sostenere la squadra e i colori della propria città, soprattutto in un momento come questo, dove ogni gara si fa più dura, dove questo Cuneo sta dimostrando un buon calcio, dove è fondamentale raccogliere punti in classifica per raggiungere l’obbiettivo prefissato, e magari anche qualcosa in più. Neve permettendo...


Virdis: «Tocca a me!» GUIDO FERRARO

SPETTATORE interessato domenica, il Savona scenderà in campo lunedì sera nel posticipo a Monza. Tra coloro che maggiormente aspettano questa gara c’è il bomber Francesco Virdis , ancora a digiuno di gol nelle tre gare del girone di ritorno, l’ultima rete messa a segno a fine andata: 22 dicembre, quando al 37’ del primo tempo realizzò il 2-0 sul Venezia, sedicesimo centro di uno straordinario girone di andata per il giocatore Tre gare senza gol sardo. per il bomber. «Ma «Ma non mi pongo il problema del gol, in fondo tre gare la squadra va forte» senza segnare non possono condizionare la vita di un attaccante. Certo, nelle prime tre giornate dell’andata avevo segnato cinque gol, ma il tempo per rifarmi non manca, spero già da lunedì sera a Monza...». IL BOMBER E’ CARICO Virdis è carico e lo si intuisce: «Non bisogna dimenticare gli avversari che abbiamo affrontato in questo avvio del girone di ritorno: la Pro Patria è senza dubbio una delle squadre più forti, il loro portiere ha compiuto una grande parata ma il pareggio per 0-0 ci può stare. L’identico Francesco Virdis, 28 anni, è risultato è arrivato nella trasferta di Casale, condizionata da un terreno al sempre il capocannoniere del limite della praticabilità, che sicuramente non aiuta le punte. Poi abbiamo vinto girone A di 2ª Divisione 3-2 sul Renate, per me come per tutti i miei compagni, è una vittoria che vale (Liverani) tantissimo. Non ho fatto gol ma se pensiamo che a meno di dieci minuti dalla fine perdevamo 2-0 significa che abbiamo cuore, carattere, attributi da vendere. Non molliamo mai e con questo spirito andremo lontano, molto lontano, indipendentemente dal fatto che io faccia o non «E’ vero, nelle faccia gol». prime tre d’andata Virdis ha messo a segno il 50% delle reti del Savona: 16 centri sui 33 della compagine avevo realizzato 5 guidata da Ninni Corda che ha mandato a segno nove elementi: 4 reti Romero , 3 centri reti, ma il tempo per De Martis ; 2 gol Carta, Miale, Gallon, Scotto ; una rete per Antonelli e Melis. «Siamo rifarmi non manca. un gruppo che riesce sempre a trovare l’acuto in grado di mettere in difficoltà gli avversari. E poi conta solo Oltretutto per la partita con il Monza a parte De Martis tutti stiamo bene e la voglia di vincere, anche se segnano i andare a prenderci i tre punti è notevole». difensori» A MONZA PER IL BLITZ Savona deciso a conquistare la quinta affermazione esterna nella sfida delle...prime volte: primo successo lontano dal “Bacigalupo”, del girone di ritorno e primi gol del nuovo anno per Virdis che non esita a sottolineare: «Conta una sola cosa, che dalla Lombardia lunedì sera torniamo a casa felici e soddisfatti con i tre punti in tasca, se poi segno io o, come il Renate, realizza una doppietta un difensore poco importa, tanto potete stare tranquilli, quando venni al Savona avevo come obiettivo fare un gol in più della passata stagione quando ne segnai 22 con il Progetto S.Elia di Cagliari, non sono lontano da quel traguardo, il primo era arrivare a 40 punti con il Savona ed è stato raggiunto, per il secondo c’è tempo...». (OPTA)



STATISTICHE PRO NERAZZURRI I granata da 25 anni non vincono a San Siro ALESSIA SCURATI

MILANO. San Siro fortino dell’Inter quando a Milano è di scena il Toro. L’ultima vittoria dei granata allo stadio Meazza risale al 14 febbraio 1988, quando un rigore di Cravero decretò la vittoria del Torino sui nerazzurri guidati da Trapattoni. Da allora l’Inter è riuscita a rimanere imbattuta nei 13 scontri di campionato (più uno di Coppa Italia nella stagione ‘90-91). Il ruolino di marcia dei nerazzurri è di 8 vittorie e 5 pareggi, con il Toro che a San Siro è riuscito a segnare solo la miseria di 3 gol. Uno strapotere interista che Ventura e i suoi dovranno quantomeno tentare di incrinare. La continuità dell’Inter, del resto, è tutta da verificare in questo periodo. La squadra di Stramaccioni, tra sfortuna, infortuni e i torti arbitrali, dopo la vittoria spartiacque ottenuta allo Juventus Stadium in novembre, non è più riuscita a mettere in fila 3 risultati utili consecutivi. Un ritmo di marcia piuttosto lento se si mira a un posto in Champions. La nota positiva per i nerazzurri è che, Cassano e Milito hanno steso contrariamente a quanto accadeva a inizio campionato quando l’Inter il Toro all’andata (Ansa) sembrava ancora più devastante in trasferta che in casa, ultimamente ha una media molto più positiva a San Siro. Il Torino, secondo quanto suggerito dalle statistiche, è la squadra ideale per fare altri punti preziosi nella rincorsa all’Europa e per sfatare il tabù dei tre turni senza sconfitte.


Palacio ci prova anche con il Toro Stefano Scacchi

MILANO. In rete nelle ultime quattro partite dell’Inter, infallibile da inizio anno. Il 2013 in casa nerazzurra per ora ha la firma indelebile di Rodrigo Palacio . L’argentino non è andato in gol solo a Udine nella prima gara dopo la sosta natalizia. Poi non ha fallito un colpo. Quando la squadra di Stramaccioni è riuscita a regalare un dispiacere al portiere avversario, l’ex genoano ha contribuito senza pausa: dopo il ko con i bianconeri di Guidolin , il numero 8 ha sempre lasciato il segno in campionato e in Coppa L’argentino in rete Italia. nelle ultime 4 partite BOMBER DI COPPA Decisivo soprattutto il rendimento nella competizione che vivrà il suo epilogo il 26 maggio nella finalissima dell’Olimpico. Senza il contributo del Trenza , l’Inter potrebbe già considerarsi fuori dalla competizione. Contro il Bologna nei quarti di finale, ha realizzato il gol del momentaneo 2-0, quello che ha permesso di attutire la rimonta degli emiliani evitando il sorpasso. L’uno-due dei rossoblu di Pioli , infatti, è servito solo ad allungare la partita ai supplementari, dove è arrivato il 3-2 determinante di Ranocchia . Ma anche mercoledì sera all’Olimpico, Palacio ha salvato la situazione. Sul 2-0 per la Roma, l’Inter pareva davvero in balia dell’avversario. Da un momento all’altro, Rodrigo Palacio, 30 anni, sembrava che l’evoluzione più probabile dovesse essere il terzo gol dei acquistato dall’Inter nel giugno giallorossi. Invece, il solito tocco dell’argentino ha riaperto il discorso 2012, con la maglia nerazzurra qualificazione permettendo all’Inter di approcciare la semifinale di ritorno a ha già realizzato 14 reti nelle San Siro con la speranza di ribaltare la sconfitta in trasferta. varie competizioni (Ansa) ZONA PALACIO L’ex rossoblu ha colpito sul finire del primo tempo, quella che ormai sta diventando la sua zona preferita. Anche domenica sera nell’antipasto della partita di Coppa Italia, sempre contro la Roma all’Olimpico in campionato, la rete del pareggio è arrivata in quella fase della partita, poco prima dell’intervallo quando era già iniziato il recupero. Palacio aveva lasciato il segno anche nella giornata precedente, aprendo le marcature contro il Pescara a San Siro. Impressionante Al momento è l’incidenza dell’argentino sulle reti totali segnate dall’Inter da inizio anno: su 7 gol della l’uomo più formazione di Stramaccioni, l’ex idolo del Boca Juniors ne ha siglate ben 4, più del 50%. affidabile MASSIMA AFFIDABILITA’ E’ chiaro che in questo momento l’attacco nerazzurro poggia nell’attacco di soprattutto sulle sue invenzioni. Cassano al rientro da un infortunio muscolare, Milito alle Stramaccioni. prese con un momento non esaltante coinciso anche con qualche fastidio fisico, Livaja Segna spesso a promettente ma non ancora in grado, a causa della giovane età, di reggere da titolare il fine primo tempo peso del reparto offensivo di una “grande”. Così ci deve pensare soprattutto Palacio, di gran lunga il miglior marcatore stagionale della formazione di Stramaccioni: ben 14 centri sui 57 totali dell’Inter, tutti senza rigore (unico insieme a Guarin in gol in tutte le competizioni). E molti di ottima fattura: in particolare, restando a quelli confezionati da inizio 2013, molto belli quelli a Pescara in campionato e Bologna in Coppa Italia. Da bomber d’area invece le due zampate alla Roma all’Olimpico. COME MILITO Il suo impatto ricorda da vicino quello di un altro argentino arrivato dal Genoa all’Inter: Milito, travolgente da subito senza sentire il salto in una big del calcio europeo. Palacio arrivò al Genoa proprio per sostituire il Principe , appena dopo la retrocessione in Serie B del Torino, causata proprio da un 3-2 rossoblu con i granata (in gol Milito quel pomeriggio). A causa di quella discesa tra i cadetti dei granata, la Joya non ha mai affrontato il Toro (all’andata all’Olimpico non giocò a causa di un infortunio muscolare rimediato in Nazionale). Domenica a San Siro per lui sarà la prima volta. E per i difensori di Ventura non sarà facile arginarlo.



BOLDI «Balotelli per me è l’uomo giusto» SALVATORE RIGGIO

MILANO. «Sarei davvero felice se Mario Balotelli venisse al Milan. Sono favorevole a un suo acquisto». L’attore Massimo Boldi promuove l’idea del club di via Turati di puntare sull’attaccante del Manchester City per rinforzare la rosa di Massimiliano Allegri. «Mario è genio e follia, ma con tanta bravura. Corre e segna, ha tutto per fare bene». Massimo Boldi, come giudica Balotelli? «Mario è un bravissimo giocatore, i numeri parlano per lui. Sarebbe molto bello averlo con noi. Inoltre, avremmo l’occasione di ravvivare una squadra, che ora sta funzionando, ma che è ancora indietro». Cosa porterebbe Balotelli al Milan? «Ci guadagneremmo in immagine. Inoltre, nel nostro gioco cambierebbe tutto il meccanismo. Certo, dovrebbe adattarsi al gioco di Allegri, ma uno come lui si può trovare bene. Però, bisogna vedere». Con lui i rossoneri potrebbero puntare al terzo posto? «Arrivarci è davvero difficile. Quest’anno siamo partiti troppo a rilento. Dovrebbero frenare gli altri, ma quelli davanti non stanno facendo male». Balotelli è spesso accusato di avere un carattere un po’ particolare. «Penso sia il Corona della situazione, ma lui è un attaccante vero e ha quel carattere tipico del suo ruolo. È genio, follia con tanta bravura». Allora con lui sarebbe più facile vincere? «Per vincere, bisogna correre. Nel calcio di oggi chi corre di più, vince le partite. E Mario è uno che va. Corre e segna. Ha tutto per poter fare bene». Secondo lei, riuscirebbe a integrarsi nello spogliatoio rossonero? «Se viene, mi auguro ce la possa fare. Ma penso di si, dai. Balotelli è uno che riesce ad adattarsi senza

Massimo Boldi, 67 anni Un’immagine rara: Mario Balotelli e Roberto Mancini sorridenti


CONTI «Per favore, no! Ci vuole testa...» MILANO. «Balotelli al Milan? No, grazie». È il parere del comico Ugo Conti, grande tifoso rossonero. Ugo Conti, favorevole o contrario a Balotelli al Milan? «Assolutamente contrario. Sia di lui sia di Kakà». Ci può spiegare il motivo? «Kakà è andato via che non correva più e a Madrid gioca una gara ogni sei mesi. Balotelli è un grande personaggio e, forse, anche un grande giocatore. Però, secondo me in questa squadra non c’è bisogno di Balo, ma di ragazzi intelligenti. Come diceva il mio amico Arrigo Sacchi: un giocatore intelligente può diventare un fuoriclasse. Attenzione, non ho nulla contro Balotelli. Potrei dire la stessa cosa di Cassano: se Antonio avesse avuto la testa di Rivera, sarebbe forse diventato il più grande calciatore». Ma Balotelli non potrebbe aiutare questa squadra tatticamente? «Le grandi squadre non si fanno mai con gli attaccanti. Messi è sì il più grande del mondo, ma se va via dal Barcellona, la festa finisce. Con l’Argentina non ha mai fatto nulla di esaltante. È la squadra che conta e la squadra si costruisce a centrocampo. Lo stesso Antonio Conte gioca senza attaccanti, ma ha sei centrocampisti che corrono avanti e indietro. Balotelli non ci farebbe fare il salto di qualità. Il Milan si deve costruire dalla cantera. Se per il suo carattere, Mario potrebbe essere un problema?Certo e non lo invento io. È sicuramente un bravo ragazzo, ma la disciplina è la disciplina». Nessun cambio in attacco allora? Ugo Conti, 57 anni A «No, l’arrivo di Balotelli toglierebbe spazio a Niang e Bojan, anche se il Manchester per SuperMario catalano gioca poco». più delusioni che gioie (Ansa) Ma c’è un giocatore che lei porterebbe subito al Milan? «Farei bere un litro di vino a Carlo Ancelotti e prenderei Verratti. Lui sì che sarebbe un grande acquisto per il mio Milan». S.R.



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