Entertainment Illustrated #3

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CINEMA | MUSIC | T V | DIGITAL

GENNAIO 2018

— CI N EMA—

— M U SIC —

— T V —

—D I G I TA L —

Film per sognare

Ritorni e promesse

Disney vs. Netflix

Ces 2018 & Leisure

Le top 10 di gennaio e febbraio. Il bello che verrà in vista della Berlinale e degli Oscar. Tea Falco su Yutube, l’intervista esclusiva

Le (già) mancanze del 2017: U2, Gallagher, Jovanotti. I big internazionali: Bjork, Morrisey, Eminem. Laioung, nuovo protagonista dello scenario

Topolino scala Netflix rilevando buona parte di Sky. Una gara alle serie più belle dell’intero 2018 e i consigli per non perdere il meglio

La tecnologia regala i suoi wow con servizi, esperienze e device. Le new entry dagli Usa, le ultime novità e le nostre expertise in materia

THE SHAPE

OF WATER La favola di Guillermo Del Toro punta dritta verso l’Oscar, regalando atmosfere da sogno e voglia di evasione POSTE ITALIANE Spa – Sped in A. P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N.46) art. 1, comma 1, LOM/MI

C I NEMA


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INSPIRED

BY

PASSION


Hello!

PANEM Panem et circenses non devono mancare mai affinché il popolo sia soddisfatto. È dai tempi degli antichi che va così ed è ancora così per noi. Tutto sommato, la pace sociale è spesso il risultato di persone soddisfatte dal punto di vista dei mezzi posseduti, nonché intrattenute e stimolate con cose capaci di far distrarre, sognare e pensare.

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CIRCENSES

dei personaggi alla Rovazzi che partono da youtube per approdare altrove, come in Quei Due Sul Server dei quali parliamo e il fenomeno degli eSports.

di Valerio Venturi

I millennials hanno la fortuna di avere a disposizione infinite piattaforme per passare dei buoni momenti di socializzazione grazie al frutto dell’avanzamento della tecnologia, che se da un lato fa un po’ paura, dall’altro ci permette di avere a basso costo tante cose di qualità e direttamente a casa nostra attraverso pc, tv, smartphone e console.

Entertainment Illustrated numero 3 esce più maturo, ridisegnato con grazia e con tanti contenuti esclusivi da fruire senza eccessivo affaticamento ma con la velocità propria di questi tempi.

Noi abbiamo costruito una rivista intorno a tutto questo e siamo fieramente giunti al terzo numero di Entertainment illustrated, bimestrale di carta che racconta ogni volta il meglio che il mondo del cinema, della musica, della tv, dell’hi-tech, del digitale e infine del lifestyle, intesi in senso ampio, hanno da proporci.

In attesa dei grandi festival, i nostri esperti ci segnalano i film da non perdere e che pare ci vogliano far sognare. Non mancano capatine nel mondo della moda – settori contingenti, perché no! – interviste a personaggi curiosi che possono darci un’idea sul cosa accade dietro le quinte dell’industria dell’intrattenimento. I backstage

di Jessica Polsky, l’intervista a Tea Falco di Linda Messerklinger o il breve shoot con Liam Gallagher. Siamo dove c’è la curiosità e il nuovo. Siamo nella musica, nell’apertura ai nuovi meandri del rap italiano, nelle parole di Malena, porn-star crossmediale che si ritrova per caso in una serie diretta da Placido.

Come sempre non mancano i videogames, i nostri consigli su cosa è imperdibile e le rubriche sui fumetti, sul retrofit, sulle cose belle, sul vintage e su quelle da recuperare, oltre alle segnalazioni dei prodotti hi-tech e mobile per smanettoni grandi e piccini. Entertainment Illustrated vuole essere un contenitore di gioia e di stimoli, capace di orientarvi anche nei suoi primi mesi di vita e mirato a creare una crew di appartenenza che possa non solo accendere la sua creatività, ma anche la nostra e la vostra.

E attorno, gli annunci non si placano. Le serie tv impazzano con nuove produzioni quali Britannia, attesissima. Gli esperimenti di Maccio Capatonda per Sky suscitano curiosità, i ritorni di fiamma e le nuove stagioni delle firme di successo affascinano. E ancora i film

GENNAIO / FEBBRAIO 2018

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Team E D ITO R IN C H IE F

Valerio Venturi valerio.venturi@entertainmentillustrated.it A RT D IR ECTO R

Francesco Poroli me@francescoporoli.it FASH IO N C O NSU LTING

Francesca Ortu francesca.ortu@entertainmentillustrated.it SO C IA L M E D IA

Tommaso Valisi SEGR ETE R IA

Laura Mandelli info@entertainmentillustrated.it +39028331220

E D ITO R E

Milano Fashion Library +390258153208 www.milanofashionlibrary.it info@milanofashionlibrary.it Chairman Diego Valisi dvalisi@milanofashionlibrary.it Responsabile di testata Laura Chiaramonte lchiaramonte@milanofashionlibrary.it

Ufficio Traffico Giada Zanin traffico@milanofashionlibrary.it

H A NNO C O L L A B O R ATO

Thomas Carollo, Marco Cresci, Niccolò Fantini, Andrea Giordano, Maria Mariani, Linda Messerklinger, Francesca Ortu, Jessica Polsky, Francesco Pucci, Tommaso Valisi, Dario Venturi

STA M PA

D ISTR IB U Z I ON E I TA L I A

Rotopress International srl Via Brecce, 60025 Loreto (AN) +39 071 9747511 Via E. Mattei 106, 40138 Bologna + 39 051 4592111

PSC Promos Comunicazione via Tertulliano 70, 20137 Milano +390289540195

Registrazione al tribunale di Milano n.326 del 22/11/2017

facebook @entertainmentillustrated

instagram entertainment_illustrated C I N E M A | M U S I C | T V | DI G I TA L

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W W W. E NTE RTA INM E NTIL LU STR AT E D. I T

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Contents

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CI N EMA

12 In vista degli Oscar 13 La Berlinale 14 Best Film 16 Intervista a Tea Falco 17 Moda e cinema @Pitti

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MUSI C A

GENNAIO FEBBRAI O 37 DI G I T AL 38 Console 39 Entertainment Apartment 40 Best Games

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HI -T ECH

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TV

28 Disney mangia tutti 29 Malena 30 Best Series 32 Esport e ESL Italia 34 Fabolous youtuber 35 Rubrica Jessica Polsky

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LI F ESTYLE

44 Ces 2018 45 Consumer Electronics Show 46 Best Home 48 Best Mobile

20 Gennaio nostalgico 21 Noel Gallagher 22 Best Musica 24 Rap & Fashion

52 Asterix in Italia 53 Minecraft 54 Star Wars 55 EI 2 Party Reportage 58 Auto/Fiesta Vignale 60 Fashion/Denim forever 62 Outro


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Berlinale e Oscar, la grande stagione dei festival internazionali. I film da vedere e da tenere sott’occhio e l’intervista esclusiva a Tea Falco sul suo nuovo video

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Cinema

In vista degli Oscar, premiati Guillermo del Toro e Andrè Aciman

DI ANDREA GIORDANO

Ci sono incontri e coincidenze che possono stravolgere la vita, talvolta migliorandola, talvolta mostrandola da punti di vista diversi e affascinanti. La riflessione sembra delineata, tanto che proprio i Golden Globes, il primo premio cinematografico importante assegnato dalla stampa estera, ne hanno rimarcato il valore, nominando tra i titoli due protagonisti in particolare, selezionati anche alle Nomination del 23 gennaio. Attendiamo gli Oscar del 4 marzo. Colpi di fulmine, profondi e diversi, ma fortemente simili in termini di bellezza, intensità e impatto visivo. Da un lato Chiamami col tuo nome (già in sala dal 25/1), adattamento del romanzo di Andrè Aciman e superbamente diretto da Luca Guadagnino, ne è l’esempio perfetto, illuminante e quanto mai avvolgente. La provincia dell’italiana Cremona del 1983 diventa lo scenario dove un diciassettenne, Elio (Timothée Chalament) trascorre l’estate insieme alla famiglia, tra cui il padre, un professore universitario. Tra musica, letture e primi impulsi, a sconvolgere

davvero la sua apparente normalità arriva ospite uno studente americano più grande, Oliver (Armie Hammer), di cui gradualmente si innamorerà. Da qui il film cresce e vola nelle gradazioni, dalla compassione alla formazione, in un viaggio di conoscenza, scoperta, curiosità, di una sensibilità narrativa e di sceneggiatura spiazzanti. Dall’altra parte invece, a imporsi grazie alla sua creatività visiva, è Guillemo Del Toro, l’autore dei già celebrati Il Labirinto del Fauno ed Hellboy, artefice di un vero gioiello, La Forma dell’Acqua - The Shape of Water (in uscita il 14/2), premiato con il Leone d’Oro all’ultima Mostra di Venezia. L’atmosfera storica in questo caso è fissata nel 1962, in piena Guerra Fredda, laddove una giovane donna muta, Elisa (Sally Hawkins), si muove ritmicamente nella sua routine quotidiana in cui la sveglia, la vasca da bagno, il vestito accurato, il saluto all’amico artista e le corse per fare le pulizie in un grande laboratorio di ricerca scientifica sembrano dettare la sua normalità fino a quando la sua

esistenza si rianima grazie all’avvento di una creatura misteriosa, catturata per essere analizzata e che diventerà per lei un punto di riferimento tale da decidere di salvarlo, per amore. Un po’ la Bella e la Bestia, un po’ Il mostro della laguna nera di Arnold, classico del 1954. Del Toro ha però il potere di disegnare una storia personale e romantica, misurando gli elementi cardine, l’acqua in primis, metafora di tutto, in barba a pregiudizi e barriere. «Credo che la fantasia sia estremamente politica come genere dice il regista messicano - Viviamo in un momento in cui il cinismo e la paura che ci circonda sono utilizzati in modo persuasivo. Per questo il nostro primo dovere è credere nell’amore». Le favole reali-fantasy, quindi, come tendenza, ridiventano la nostra medicina dell’anima, spesso sofferta, in un 2018 proiettato a ricongiungerci con un aspetto più poetico e terreno del cinema. Perché raggiungere le emozioni, in fondo, ci fa sperare in qualcosa di meglio.

FILM-MEDICINA PER 12

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Berlinale 2018

APRE WES ANDERSON Comincia a delinearsi una delle manifestazioni maggiormente strategiche di inizio stagione cinematografica, la Berlinale, in programma dal 15 al 25 febbraio 2018 e da sempre crocevia negli anni di programmi molto ricchi e della presenza di grandi star. Il primo colpo sarà quello di Wes Anderson, che a distanza di due anni dall’apertura di Grand Budapest Hotel, tornerà ad avere il medesimo onore inaugurando con il suo nuovo lavoro d’animazione, Isle od Dogs, impreziosito qui da doppiatori quali Bill Murray, Scarlet Johansson ed Edward Norton. Stile e visionarietà insomma, due elementi che contraddistinguono anche il Presidente di Giuria, Tom Tykwer, che da Cloud Atlas alla recente serie tv Babylos Berlin è diventato di fatto uno dei registi di culto della sua generazione. La retrospettiva invece, intitolata Weimar Cinema Revisited, celebrerà un periodo tra i più vasti e produttivi del cinema tedesco, dal 1918 al 1933, con ben 28 lavori restaurati tra pellicole, documentari e cortometraggi. (Andrea Giordano)

L’ANIMA GENNAIO / FEBBRAIO 2018

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Top 10 DI ANDREA GIORDANO

TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI

di Martin McDonagh In una parte di America dove il razzismo e l’omertà diventano leggi abituali, una madre (Frances McDormand) cerca giustizia dalla polizia nel nome della figlia uccisa e per la quale appenderà dei cartelloni di protesta. Storia di possibile redenzione (miglior sceneggiatura al Festival di Venezia 2017) e cast di prim’ordine, da Woody Harrelson a Sam Rockwell. Uscita 11 gennaio distribuito da 20th Century Fox

L’ORA PIÙ BUIA

di Joe Wright Coraggioso, capace di restituire forza e speranza all’Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale e l’assedio a Dunkerque. La figura di Winston Churchill ha fatto così la differenza, abbracciando una politica d’avanguardia e diventando il punto di riferimento di una intera nazione. Dal regista di Espiazione e Anna Karenina, un biopic rigoroso, con Gary Oldman in stato di grazia e Oscar. «Chi non ha mai cambiato idea, non ha mai cambiato il mondo». Uscita 18 gennaio distribuito da Universal Pictures

ELLA&JOHN – THE LEISURE SEEKER

di Paolo Virzì La vita è una e per questo va goduta fino all’ultimo momento. L’avventura on the road di una coppia di anziani, i superbi Helen Mirren e Donald Sutherland, diventa lo spunto e il debutto oltreoceano di Paolo Virzì. Brillante e commovente, in grado di riflettere su ciò che davvero conta riguardo alle occasioni che spesso ci circondano, senza tornare indietro. Uscita 18 gennaio distribuito da 01 Distribution

THE DISASTER ARTIST di James Franco Genio e sregolatezza, riportando in auge un vero e proprio cult, The Room, diretto dall’improbabile Tommy Wiseau, diventato testimone inconsapevole di come talvolta il cinema si confonda negli angoli più nascosti, non possiede una vera e propria struttura narrativa. Omaggio indisciplinato di un James Franco mattatore, perfetto nel ricostruire una follia creativa mai così azzeccata. Uscita 25 gennaio distribuito da Warner Bros Italia DOWNSIZING – VIVERE ALLA GRANDE di Alexander Payne E se il mondo volesse rimpicciolire d’un tratto in cerca di un future migliore? Se lo chiede Matt Damon che il salto lo farà davvero, abbandonato all’ultimo dalla moglie, andando ad abitare nella paradisiaca città in miniatura di Leisure Land. Un rimedio poetico e satirico alla sovrappopolazione, ridimensionando se stesso e le proprie difficoltà. Ma non tutto andrà per il verso giusto. Uscita 25 gennaio distribuito da 20th Century Fox

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MADE IN ITALY

di Luciano Ligabue Terzo lavoro da regista per il rocker di Correggio, che qui trova ispirazione dal suo ultimo album, uscito nel 2016. Nella nuova avventura di nuovo l’attore feticcio Stefano Accorsi, protagonista nei panni di Riko, un uomo alle prese con una vita scandita da alti e bassi e tanta rabbia nei confronti della società. Film di reazione al presente, guardando a un futuro diverso. Uscita 25 gennaio distribuito da Medusa Film

THE POST

di Steven Spielberg Nel 1971 Katharine Graham fu la prima donna a controllare il Washington Post, scontrandosi con l’allora direttore del giornale Ben Bradlee. Insieme, però, sapranno far luce su una delle inchieste più importanti, portata a scoperchiare i segreti del governo riguardo la Guerra in Vietnam. Corposo e accattivante, grazie al valore di Meryl Streep e Tom Hanks, il film è inoltre diretto da un grande direttore d’orchestra. Il piatto è servito. Uscita 1° febbraio distribuito da 01 Distribution

I PRIMITIVI

di Nick Park All’alba dei tempi, tra creature preistoriche e natura incontaminata, la vita sembra scorrere perfettamente per il primitivo Dag e la sua tribù, fino a quando, però, la tranquillità dell’Età della Pietra non viene sconvolta dall’arrivo della più dirompente Età del Bronzo. Dal creatore di Wallace&Gromit e Galline in fuga, Nick Park, un altro lavoro d’animazione imperdibile. Uscita 8 febbraio distribuito da Lucky Red

ORE 15:17 – ATTACCO AL TRENO

di Clint Eastwood Il 21 agosto del 2015 tre cittadini, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos, divennero gli artefici di una storia incredibile, riuscendo a sventare un attacco terroristico su un treno di passeggeri, diretto da Amsterdam a Bruxelles. Dopo Sully, un altro film di puro eroismo, raccontato lucidamente con lo sguardo di un quasi novantenne, sempre straordinario, Clint Eastwood. Uscita 8 febbraio distribuito da Warner Bros Italia

IL FILO NASCOSTO

di Paul Thomas Anderson Era da Il petroliere che si attendeva il ritorno del binomio Paul Thomas Anderson e soprattutto Daniel Day-Lewis, che dopo questa pellicola si ritirerà ufficialmente dalla scene. Un abile designer, Reynolds Woodcock, domina la scena fashion della Londra del Dopoguerra, ma è quando si innamora di una giovane ragazza che dovrà far fronte a qualcosa di totalmente imprevisto. Bellezza ed eleganza, da (ri)vedere a oltranza. Uscita 22 febbraio distribuito da Universal Pictures

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Talk to DI LINDA MESSERKLINGER

TEA FALCO

Mi trasformo in Skamarcho La prima volta che ho incrociato Tea a un evento a Roma l’ho salutata e le ho sorriso. Lei ha ricambiato un po’ esitante, come quando riconosci una faccia ma non sai bene dove l’hai già vista. Per me era già un’amica, un forte senso di familiarità me l’aveva dato subito e in più avevo letto le sue interviste sui giornali e l’avevo vista recitare nel film che l’ha lanciata, Io e te del maestro Bertolucci. Tempo dopo ci siamo rincontrate per il lancio di Killer in Red di Paolo Sorrentino in cui recitavo. Ci siamo trovate fuori dal palazzo delle Esposizioni in cima alla scalinata a fine serata ed è subito saltata fuori una storia che metteva in relazione le nostre vite. Nel frattempo lei era diventata una delle protagoniste della serie Sky 1992, cui è seguita 1993.

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Tea, ti senti arricchita da queste esperienze come artista e come donna? Mi sento molto fortunata, faccio un mestiere che ho sempre voluto fare e che mi dà la possibilita di non prendermi troppo sul serio, di trasformarmi, trasformare il mio punto di vista ogni volta che cambio personaggio. Come se cambiassi vita in qualche modo. Marlon Brando diceva: «il mestiere dell’attore ti permette di scoprire la vita, indagare su di essa, dovrebbe essere questo uno dei sensi della vita».

in uscita quest’anno. Tu ami anche esprimerti attraverso la fotografia. Per il momento ho sostituito la mia ricerca fotografica con quella cinematografica. Quest’anno uscirà anche Ceci n’est pas un Cannolo, un documentario prodotto da Cinedance, co-prodotto da SkyArteHd e Furculiza, in associazione con Lorenzo Mieli e Diego Loreggian e realizzato con il sostegno della Regione Siciliana. È un omaggio alla mia Sicilia tramite uno studio antropologico. Curiosa di vederlo! Intanto il 28 Gennaio è uscito un videoclip che hai diretto e interpretato. Sì. È una follia! Si troverà su YouTube, è di un giovane cantante, in arte Tutti Fenomeni. Il pezzo si chiama Saranno Madri e io faccio finta di essere l’autore del brano. Divento un rapper, mi travesto da ragazzino, mi chiamo Skamarcho. Ho anche creato un account su Instagram, già seguito da un botto di pischelle che mi amano, pensano sia un maschio. Voglio fare innamorare le ragazze! (ride). Il video è stato prodotto da ONEprod (www. oneprod.it), seguiteli su Instagram e YouTube, usciranno molti video. Come ti sei trasformata in Skamarcho? Sono andata in giro per due mesi a Trasvevere vestita da maschio con la parrucca. Ho fatto dei giri e sono andata dal mio farmacista che non mi ha riconosciuta.

Il grande Marlon. Ho una sua foto appesa a fianco alla porta di casa ed è uno degli artisti che chiamo in campo nel mio nuovo progetto Shape_Shift, dedicato proprio alla trasformazione. A proposito, prossimi ruoli cinematografici e televisivi in cui ti vedremo trasformarti? A febbraio esce il nuovo film di Gabriele Muccino A casa tutti bene, dove faccio una piccola parte e ho interpretato due gemelle, una cattiva e una buona, per la serie Non uccidere 2

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Perché hai scelto di collaborare con questo giovane artista? Di Tutti Fenomeni mi hanno colpito i testi delle canzoni, apparentemente banali, ma che purtroppo rappresentano il disagio sociale della nuova generazione italiana, o perlomeno di una buona parte di questa. Alcuni testi invece sono molto profondi e dada. Nel 2017 è uscito il suo primo singolo Per Quanto Ti Amo, con un videoclip realizzato da Isabella Arnaud. Vuoi dare un messaggio ai giovani che vogliono fare un mestiere creativo? Esistono così tanti lavori nuovi oggi, ne nascono costantemente grazie alle nuove tecnologie. Dagli influencer ai programmatori di videogiochi. C’è anche Elon Muskorganizzatore di una spedizione per stabilire una colonia su Marte. Viene un po’ deriso in America perchè ha dei sogni ambiziosi, io invece penso che uno come lui stia cambiando il mondo. Penso che qualsiasi sogno tu abbia, sopratutto se segna la ricerca del nuovo debba avere costanza. Inventa un nuovo lavoro, inventa qualsiasi cosa di positivo per questo mondo. Ne abbiamo bisogno tutti. Questa è l’evoluzione che mi aspetto.


PITTI UOMO 93

COME UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO

Avvenuta dal 9 al 12 gennaio 2018, la 93esima edizione del Pitti Uomo, piattaforma leader per la presentazione delle collezioni moda maschili, per l’autunno inverno 2017/2018 si è ispirata al mondo del cinema, scegliendolo come tematica fulcro e trasformando la Fortezza da Basso di Firenze in un vero e proprio Film Festival. Moda e cinema, che da sempre si influenzano a vicenda facendo nascere le più grandi mode della

storia, hanno così stravolto la concezione finora avuta della manifestazione, incontrandosi e fondendosi tra loro, e creando un forte collegamento tra passato, presente e futuro degno di un nuovo Pitti. Nuovi eventi, nuove iniziative e altrettanti appuntamenti hanno segnato la svolta. Un’edizione Live Movie quindi, in cui tutti i grandi classici del cinema si sono plasmati con l’ambiente circostante, trasformando le sezioni espositive in

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movie theatres district, dove le collezioni menswear presentate volgono un’attenzione maggiore alla ricerca e alla contemporaneità della moda, proponendo talenti emergenti, talenti internazionali e brand underground di alto livello al fine di creare il costante rimando tra il nuovo e il fashion-forward, fondamentale anche per la selezione dei film e generi fatta. PITTI LIVE MOVIE ha sorpreso. (Francesca Ortu)

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Le (già ) mancanze del passato anno. Nei negozi di dischi (rimasti) e sulle piattaforme online sono fuochi d’artificio delle vecchie glorie: U2, Rolling Stone, Jovanotti, Eminem e Bjork. New entry, Laioung

MUSI C A 19


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GENNNAIONOSTALGICO

Musica

U2, Eminem, Jovanotti (a chi garba), i Gallagher. Le uscite top di fine anno e le attese del 2018

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Dicembre 2017 è stato un mese discograficamente intenso. Mentre questo gennaio ha riservato poche chicche. Infatti nelle sue ultime settimane l’industria discografica ha sfornato dischi che erano attesi da molto tempo. Gli U2, in primis, che sono usciti con Song of Experience, seguito di Song of Innocence che abbiamo recensito in anteprima su entertainmentillustrated.it. In attesa di vederli in tour, il bilancio non è dei migliori. Il cd, che comunque venderà milioni di copie, è piuttosto loffio. Diverso il caso di Noel Gallagher, che abbiamo intervistato in occasione della presentazione milanese del suo cd Who built the moon?. L’album non è un capolavoro, ma almeno è coraggioso e segna un punto di svolta per l’ex chitarrista degli Oasis, che osa facendo canzoni piuttosto lontane dal suo ordinario. L’inglese tra l’altro sarà protagonista degli i-Days, festival che si terrà in Italia nella bella stagione e che si preannuncia come il più importante nostrano del 2018 in cui suoneranno anche i Pearl Jam, mentre lo sperimentare è una cosa che invece non fa il fratello-coltello Liam, che con As you were, nella sua tradizione e nelle sono-

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Intervista: Noel Gallagher

WHO BUILT THE MOON? Noel definisce psicopatico suo fratello. Parla di Pep Guardiola come di un messia del calcio, vestito bene, nonchè il più elegante. Ma poi regala poche altre chicche. Parla soprattutto di Who built the moon, il suo nuovo cd: «Direi che è un cd cosmic pop, anche se in fondo è il mio album più rock’n’roll. La gente pensa che rock’n’roll significhi indossare giacche di pelle, bere Jack Daniel’s, fumare sigarette, tingersi i capelli, riempirsi di tattoo e urlare, come fanno Dave Grohl e altri. Per me invece rock’n’roll significa libertà. È questo lo spirito che ho portato in sala d’incisione. Ho scritto il cd insieme a David Holmes, che mi ha spronato a fare cose nuove». Di cosa trattano le canzoni? Sono canzoni positive. Chi vuole veramente che la musica parli d’attualità? Trump e Kim Jong-Un sono noiosi, occuparsi di gioia e speranza è rivoluzionario. È quello che voglio fare io. Perché questo strano titolo? È il titolo di un libro scritto da fanatici della teoria della cospirazione che credono che non siamo mai andati sulla luna. In realtà, ho pensato semplicemente che era un titolo decisamente cool per un album. (Valerio Venturi)

rità solite del rocker, diventa campione mondiale di fuck inseriti ogni due per tre nelle frasi. Forse disco più quadrato e che va dritto al sodo. Orfani degli anni 90? Dopo la morte di Scott Weiland e Chester Bennington, gli Stone Temple Pilots hanno trovato un nuovo cantante e si apprestano a sfornare un nuovo lavoro. Chi vivrà vedrà! Sul lato classiconi, ci sono le Bbc Session dei Roling Stones, con alcuni inediti. Ultimo, ma non ultimo, Eminem, re del rap Usa che durante la sua lunga carriera ha venduto oltre 124 milioni di dischi e 171 milioni di singoli nel mondo. Dopo 13 Grammy Awards e un Academy Award, ci si era fermati al 2013/2014. Revival, il nono album che ha registrato in studio, è finalmente disponibile, prodotto da Dr. Dre e Rick Rubin, lo stesso che ha lavorato all’ultimo cd di Jovanotti. Al disco hanno dato contributo anche Alicia Keys, P!nk, Skylar Grey, Kehlani, X Ambassador e altri. Ora si usa così. Insomma, i presupposti per ascoltare un po’ di musica li abbiamo, in attesa di nuove sorprese. (V.V. e M.M.)

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Top 10 DI ANDREA GIORDANO

Possibili Scenari

Cremonini (Universal) Un album di canzoni pop che viaggiano a briglia sciolte senza inibizioni. Dentro ci sono Depeche Mode, Tame Impala, il brit pop e Battisti, ma in cima a tutto c’è la scrittura di Cesare con i suoi testi inconfondibili e veri e la voglia di provare a fare qualcosa di nuovo. Un disco che cresce col tempo e che necessita di più ascolti prima di entrare diretti nel suo cuore e adorarlo.

Infedele

Colapesce (42 records) Dopo il successo di Egomostro che ha dato la popolarità a Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, è il momento del terzo fatidico disco. Il cantautore siciliano è cresciuto e crea un disco complesso, profondo e personale in cui la canzone italiana gioca con jazz, fado e tropicalismi, ma tutto in nome del pop. Ascoltatevelo in cuffia.

Oh, Vita!

Jovanotti (Universal) Boh, Lorenzo è felice come sempre. Reppa nella sua maniera old school e si fa produrre da Rick Rubin. Abbandona l’electropop delle sue ultime produzioni e torna al rap ma allo stesso tempo si tuffa nel cantautorato. Lorenzo è forse il più grande comunicatore pop italiano ma di certo non è un cantante e se ha funzionato sin’ora perché eleggersi a cantautore?

Songs of Experience

U2 (Universal) Dai lo abbiamo capito da un po’, gli U2 fanno album come pretesto per andare in tour e non sono i soli. Un album in cui tutto suona già sentito, trito e ritrito, con un tema centrale che ruota attorno alla famiglia e ai rapporti umani, dopo odio, amore, libertà e diritti civili. Sbadigliamo e aspettiamoli dal vivo va.

Regardez Moi

Frah Quintale (Undamento) Album di debutto per Frah Quintale nuovo idolo del cantautorap italiano, melodie pop quindi ma con linee rap e il confine con la nuova scena indie italiana si fa labile come la sottile linea tra amicizia e amore con una ragazza, quella che ha generato il concept emozionale e personale del disco.

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Low in Highschool

Morrissey (Bmg) Undicesimo album per il tormentato british lads, che tra problemi di salute, concerti annullati e riannullati e capricci da diva si è fatto attendere. Un periodo un po’ offuscato che si ripercuote anche nella canzoni a tratti eccessivamente leziose e operistiche. Ti perdoniamo caro Moz ma meno vizi e più concretezza la prossima volta.

Revival

Eminem (Interscope) Guess who’s back? Marshall Bruce Mathers III in arte Eminem arriva al nono album in carriera con una parata di ospiti: Beyoncé, Alicia Keys, Ed Sheeran e Pink tra i tanti. Certo oggi non c’è più l’ironia, lo shock e la sfacciataggine dei testi di Slim Shady ma la consapevolezza e la maturità di un rapper che ha fatto la storia della musica e che vuole Trump sconfitto al più presto.

Utopia

Bjork (One Little Indian) Con Vulnicura ci aveva raccontato la fine della sua storia d’amore, straziante. Oggi Bjork, a sua detta, è pronta a risvegliare il suo istinto in un album denso, scritto e prodotto a quattro mani con Arca, colmo di flauti e canti d’uccello alla ricerca del nuovo amore. La melodia? Un utopia.

Goood

Yombe (Carosello) Dopo il primo entusiasmante E.P. ecco l’atteso debutto degli italianissimi Yombe. Ma va sottolineato che la loro musica è tutt’altro che italiota, tra basi tessute su synth che spaziano nell’r&b alternativo e si fondono con il pop contemporaneo. Davvero bravi Alfredo Maddaluno e Cyen, in arte gli Yombe.

Cosmotronic

Cosmo (42 records) Uno dei dischi più attesi dopo il consenso nazionale de L'Ultima Festa, Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, che spinge sul pedale dell'acceleratore. Non a caso il singolo si chiama Turbo, in un doppio album composto da canzoni e tracce strumentali electrodance. Un vero truzzo d'autore, lo dice lui stesso con un titolo Tristan Zarra, il pezzo più bello del disco.

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Tuxedo by Yezael by Angelo Cruciani, bandana Levi’s

Talk DI FRANCESCA ORTU

LAIOUNG “Fino a sei mesi fa dormivo per terra” Giuseppe, chi sei? Un ragazzo che in testa ha poche cose che valgono tanto. Tra queste la musica, alla quale sono arrivato perché volevo creare qualcosa di artistico che esprimesse me stesso. Volevo dimostrare di valere. Dove sei nato? A Bruxelles nel 92. I miei si sono conosciuti in un bar, mia madre è della Sierra Leone, mio padre di Brindisi. Che musica ascolti? Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Future, Reich Ars e tanti altri. Perché? Mi piace qualcosa che mi ispira a fare qualcosa, che mi lascia il segno, come queste voci. Il talento e lo stile se non trasmettono non ispirano e automaticamente non spaccano. Che cosa trasmettono? Emozione. La musica è formata da tre elementi: il basso, che è la vibrazione che ci penetra dentro, da quando siamo nella pancia, la batteria che ci dà il ritmo e la melodia, che invece esprime lo stato d’animo e quindi l’emozione. Io analizzo sempre questi tre per capire se sto facendo un pezzo giusto. A quanti anni hai scoperto la musica? A 12 anni. Ho vissuto da solo fino ai 14/15 perché mio padre era sempre fuori per lavoro e in questo stesso periodo mi sono legato alla musica. Che cosa capivi del vivere da solo a quell’età? Sapevo quello che volevo fare, facevo i compiti, uscivo per andare a giocare a calcio e poi tornavo a casa. Frequentavo la strada ma ho avuto la fortuna di non fare mai fesserie. La musica mi ha salvato perché ho sempre preferito sta-

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re a casa a suonare che in giro con gente che non conoscevo, a rubare, spacciare o drogarmi. Tua madre dov’era? Inghilterra, Africa o Bruxelles, ma dall’altra parte della città in confronto a dove stavo io e viveva con il compagno, perciò io preferivo stare a casa da solo. Quando ti offrivano la roba? Per amore della passione volevo essere musicista, produttore, arrangiatore, videomaker e quant’altro. Non ero cretino, sapevo che per fare tutto questo dovevo mantenere la testa lucida. Quando sei diventato un uomo? A 13 anni già lo ero, sapevo farmi la carbonara, sapevo stirare, prendevo decisioni per me stesso. Palermo? Ci sono stato dai miei 16 ai mei 19 anni. È stata una città che mi ha segnato, li ho conosciuto il linguaggio della strada e l’ho assorbito, insegandomi che proprio in strada non ci sono amici, ma te la puoi cavare in un modo o nell’altro. Ho capito il senso dell’umiltà nella povertà, grazie al mio amico Marcello e altri due sono morti, Marco a causa del sovrappeso e Francesco si è suicidato. Ci avevo litigato e non ci parlavamo più. Quando ho saputo che si era tolto la vita sono stato male. Poi? Sono stato in giro, Belgio, Jamaica, Brasile, Canada, Inghilterra. E la casa a Bruxelles? Ce la portarono via i familiari quando avevo 22 anni. Cambiarono la serratura e io dovetti prendere le mie cose. Ero ufficialmente in strada. Per fortuna ho un cuore grande e mi sono sempre fatto voler bene.

Sweater e pantalone by Bad Deal, backpack by Kris Van Assche, sneakers by Alberto Guardiani

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tuta Iceberg glasses by Saturnino Eyewear

SERVIZIO

Manuel Scrima Photographer e Art Director Paolo Lattuada Stylist Fabio Leone Grooming Yara Piras Photo Assistant Lorenzo Novelli Video

Quando hai dormito per terra l’ultima volta? 6 mesi fa, quando tornai dal Canada con un solo zaino militare, il computer, le mie tre paia di scarpe e i mei vestiti. Andai a vivere con i mei negri in uno studio di registrazione in cui dormivano 30 persone. Io dormivo con loro per terra. Beh andò meglio di quando dormii in Canada sopra un tavolo d’acciaio perché era meglio dello stare sul pavimento. Era un passo avanti. Cosa successe lì? Partii con un solo biglietto di andata per starci due settimane. Ci rimasi per un anno e lavorai con i grandi della musica che mi aiutarono comprandomi cibo e vestiti. Anche qui dormivo in uno studio di registrazione. Ho sempre combattuto con la voglia di riuscire e con il mio istinto. Un biglietto vale poco, h senso solo il presentimento. Cosa si prova a soffrire il freddo e la fame A volte quando mi svegliavo infreddo-

lito e non avevo mangiato da due giorni piangevo, però sapevo che sarebbe finita. Non mi poteva andare peggio di così. Puoi considerare il tuo percorso fortunato o dettato dal caso? Credo che ogni persona abbia l’opportunità di essere ciò che vuole. Deve sceglierlo e dopo deve panificarlo per ottenerlo. Io ho pianificato questo album. Il caso la fortuna te la dà se te lo metti dalla tua parte con un buon karma e seguendo l’istinto. Senza questo l’ispirazione muore. Le tue canzoni? Ne ho una per ogni stato d’animo. RRR? È un movimento nato dalla strada, significa Real Recognizes Real, è il mio motto. Volevo lavorare con la gente vera, non dando tanta priorità al talento. I tuoi valori? Verità e lealtà. Che messaggio vorresti mandare con le tue canzoni?

Positività, speranza, motivazione… motivazione, motivazione e motivazione. Dopo che senti la mia roba devi poter fare tutto quello che vuoi, sempre con positività. Positività attrae positività. Quale collaborazione ti è piaciuta di più? Quella con Fabri Fibra perché è un artista che ha molto rispetto per la cultura musicale ed è molto umile, e quella con Biagi Antonacci, merito del figlio che impazzì per il mio pezzo con Gue Pequeno e mi propose al padre. È un sogno essere nel suo ultimo disco. Cos’è lo stile? Cultura. Solo possedendo una cultura puoi possedere stile e automaticamente una libreria musicale che sia solo tua. Solo espandendo la tua personalità non avrai più complessi di inferiorità ma sarai libero di essere te stesso e di esprimerti attraverso essa. Meglio l’originalità di un artista che la sua bravura. Una tua linea moda?

RRR è anche un marchio e io sto disegnando delle collezioni d’abbigliamento e accessori che però venderò in serie di pochi pezzi, al fine di garantire un’esclusività non solo a esse ma soprattutto a chi le acquisterà. Cosa diresti ai tuoi followers? Di non drogarsi e di focalizzarsi su quello che amano, perché possono fare ed essere tutto quello che vogliono. Se si drogano e stanno con le persone sbagliare in un attimo perdono tutto. Bisogna isolarsi e capire sia il loro scopo e se non hanno idee ormai hanno internet, non ci sono scuse. Credi davvero che tutto abbia il suo tempo come canti? Certo, ed è meglio così! Che cosa ti auguri? Di andare sempre oltre alle cose, di pensare sempre in modi diversi e di essere ispirato sempre dalla creatività, di assorbirla e reinterpretarla. Ho fame di fare sempre di più e avere sempre meno.

Tuta Iceberg, bandana Levi’s

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ADV


ILLUSTRATED

TV

Rivoluzione: Disney vs Netflix.

Tutte le novitĂ

di gennaio e le serie

da Capatonda a Britannia, ambientata

ai tempi dell’Impero Romano con donne guerriere e

potenti druidi

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ENTERTAINMENT ILLUSTRATED

TV

Disney ha da poco raggiunto l’accordo per comprare asset fondamentali della 21st Century Fox. È la notizia più importante nel mondo dell’intrattenimento di questi mesi e si capisce bene la portata pensando anche semplicemente ai nostri usi quotidiani. Consumiamo musica, cinema, teatro, sempre più tv non tradizionale, con produzioni che vengono ricercate e poi fruite su varie piattaforme, streaming o online che siano, compresi i cinema. Parlare di Disney e di Sky significa allora associare, anche solo a livello di suggestione, Topolino e i Simpson, i film d’animazione da cinema premiati con gli Oscar e le serie tv di livello come la nostrana Gomorra o le bellissime che arriveranno ancora. Significa sostanzialmente preparare una corazzata contro Netflix e contro Amazon, che hanno puntato tutto sulla produzione di intrattenimento bello e desiderabile. L’operazione, per la quale Disney pagherà 52,4 miliardi di dollari con un concambio di 0,2745 azioni Disney per ogni azione Fox, scompatta l’impero mediatico di Rupert Murdoch. Walt Disney si accaparra così

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la maggior parte dell’impero che Murdoch sr. ha assemblato nell’arco di tre decenni, dagli studio di Hollywood al principale canale via satellite in Europa, fino alle emittenti Tv più viste in India. Gli asset che passano di mano sono infatti Sky, Star India, una serie di Pay-tv fra cui Fx e National Geographic. Nelle mani dell’australiano rimangono Fox News, la rete sportiva FS1, il network Fox negli Usa e ovviamente una partecipazione significativa nel resto. Conferma netta all’amministratore delegato di Disney, Bob Iger, che resterà in carica fino al 2021. Difficile discuterne il ruolo, visti i tassi di crescita cui Iger ha portato Mickey Mouse e compari negli anni. Secondo alcuni analisti, ora Apple, controparte interessata, avrebbe il 40% di acquisizione Netflix, merito delle riforme promosse da Trump che garantiscono tesoretti a chi fa rientrare le attività negli Usa. Ma nonostante gli investimenti promessi nel settore, non c’è nulla di certo in questa guerra. L’unico dato oggettivo è che Disney offrirà un servizio economicamente molto vantaggioso, più dei concorrenti e che in catalogo, sotto lo stesso ombrello, ci saranno Marvel, Star Wars, Cbs, Disney e Sky, succosissime bontà disponibili in esclusiva nei nuovi contenitori di Igner e soci, con beneficio nostro. (V.V. e M.M.)

Disney, player globale, lancia la sfida vera a Netflix. Guerra tra big nella produzione dei contenuti – Apple, Sky, etc. - con beneficio dei consumatori che avranno programmi tv e serie belle e a prezzi contenuti.

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MALENA

DAL PORNO ALL’ I NTRATTENIMENTO E RITORNO DI FEDERICO PUCCI Filomena Mastromarino, classe 83, laureata in Scienze Biosanitarie. Ha lavorato per un decennio in un’agenzia immobiliare e, nel 2016, ha scelto di diventare attrice porno. Dopo aver contattato Rocco Siffredi è diventa Malena, pornostar di professione. E ora? Fa tv, senza però tradire le sue origini Malena, la tua carriera nel porno è iniziata in contemporanea alla partecipazione all’Isola dei Famosi, giusto? Quando sono andata all’Isola era uscito solo il mio casting realizzato da Rocco. Ufficialmente c’era solo quel titolo in distribuzione al momento della mia partecipazione al reality. Avevo già girato diverse scene ma ci sono dei tempi tecnici e il mio primo film ufficiale è uscito il 30 gennaio, quando sono andata all’Isola. Altri titoli sono in uscita ora, ma sono scene registrate più di un anno fa.

Bob Iger

WHO’S WHO Nato a New York da famiglia ebrea, Bob Iger studia alla scuola di comunicazione della Ithaca College. Si laurea nel 1973 in Scienze della Televisione e della Radio con il massimo dei voti e la lode. Un anno più tardi inizia a lavorare alla ABC Television. Nel 1996 la Walt Disney compra ABC e nel 1999 Bob Iger è nominato presidente di Walt Disney International. Quindi nel 2000, responsabile operativo di tutto il gruppo, diventa il numero due sotto il Ceo e presidente Michael Eisner. Nel marzo 2005 è nominato a.d. con l’appoggio di Roy E. Disney. Una volta in carica, Iger cerca di rinsaldare i rapporti con Steve Jobs, allora a capo di Pixar, considerando la design house elemento fondamentale per la rivitalizzazione dei cartoni animati. Oltre all’espansione internazionale del gruppo e al rilancio dei contenuti creativi, l’innovazione tecnologica è uno dei punti chiave della strategia di Iger che nel gennaio 2016 acquisisce per 7,4 miliardi di dollari proprio la Pixar. Steve Jobs diventa il maggiore azionista di Disney e la stessa, è la prima società a mettere le sue produzioni tv su iTunes (Apple), fruibili sull’iPod ed è anche tra le prime a sviluppare applicazioni per l’iPhone e l’iPad. Disney e la Pixar produrranno così film come Toy Story. Iger acquisisce nel 2009 per 4 miliardi di dollari la Marvel e nel 2012 la Lucasfilm per 4,06 miliardi, rileva i diritti da Star Wars a Indiana Jones ampliando le uscite, il merchandising, l’happening e i parchi a tema. Quindi il nuovo patto con Sky?

Hai partecipato all’inaugurazione a Natale del negozio di Pornhub a Milano. Si, perché sono testimonial per il gioco di carte di Immanuel Casto, sponsorizzato da quella azienda. Parallemente ho anche girato un corto con Gianni Marino, comico di Made in Sud, che si intitola La ragazza della porta accanto. Mi piace partecipare, essere coinvolta. Sei anche su Netflix in una scena di Suburra già cult tra gli estimatori. Quell’episodio di Suburra è stato girato prima che andassi sull’Isola. Ero agli albori del mio percorso xxx ed è stata una esperienza davvero molto bella. Mi hanno chiamata come comparsa, per girare una scena di nudo con figure femminili. Abbiamo girato dal pomeriggio alle 17 e al mattino dopo

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alle 7. Michele Placido, come artista, è una vera macchina da guerra. Grazie a questo ho avuto modo di avere un primo contatto con questa tipologia di produzione, che è chiaramente molto differente dal porno. Ti aspettavi un riscontro dopo la tua partecipazione a una serie online? Molte persone mi hanno riconosciuta e alcuni invece non sanno nemmeno che ci sono in quella scena. Essere in una serie su Netflix un po’ stupisce anche me. A gennaio è anche stata trasmessa dalla RAI, ma non ho idea di cosa si vedrà su tv. Uno dei personaggi viene coinvolto in un’orgia con 30 ragazze. Da quanto ho visto sei molto attiva sui social. Li gestisci da sola? Si, non ho nessuno che mi aiuta. Al massimo mi segnalano amici e conoscenti o mi mandano un messaggio. Cerco di rispondere il più possibile e mi capita di stare ore a chiacchierare online con delle ragazze. Mi piace farlo. Come vorresti che fosse il porno del futuro? Mi piacerebbe che ci fosse un ritorno all’erotico, al passato e al vintage. Più storytelling, più trama e più storia. Io chiedo sempre cosa piace o meno a chi mi segue. Domando perché sono curiosa e sia gli uomini che le donne rimpiangono la parte coinvolgente ed eccitante rappresentata dalla situazione. Un ritorno al passato potrebbe forse avvicinare di più. Inoltre in questo periodo storico vanno, in differenti contesti, le serie ambientate in costume. Insomma, un passato ma differente. Questo potrebbe essere uno strumento in grado di appassionare le spettatrici e gli spettatori.

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Top 10 DI MARIA MARIANI

Britannia

Ambientata all’epoca della conquista romana delle terre celtiche d’Oltremanica, Britannia è tra la serie tv più attese con produzione originale di Sky. Al racconto non manca nulla, dallo scontro tra culture all’elemento magico/fantastico con divinità, druidi, donne guerriere, orgoglio ed eroismi a iosa. (Sky)

Castle Rock

Stephen King e la sua opera possiedono persino la città invenzione dello scrittore psych-horror più famoso del pianeta come punto di contatto dei dieci episodi della serie. Tutti allungati sull’ombra della sua mitologia e dei poteri evocativi dei suoi romanzi, tra rimandi e continui citazionismi. (hulu)

Here and Now

Altra perla targata Sky, porta la firma di Alan Ball (Oscar con American Beauty). Al centro c’è una famiglia di Portland, Usa, formata dai genitori (Holly Hunter e Tim Robbins) e da 4 figli. Tre di loro, adottati, sono nati in Somalia, Vietnam e Colombia. Psicologia sociale, provocazioni da melting pot e senso del contemporaneo. Da vedere. (Hbo)

Mosaic

Diretto da Steve Soderbergh, è un esperimento mistery interattivo sull’omicidio di una donna nello Utah (Sharon Stone), una celebrità, in cui gli spettatori sono chiamati a risolvere il caso/enigma. Visto su Hbo, negli Usa posside già un’app che permetteva di guardare gli eventi attraverso gli occhi di un protagonista a scelta. (Hbo)

Looming Tower

Qui c’è Al Qaida, l’ascesa di Osama bin Laden, Cia vs Fbi, l’11 settembre e l’implosione delle Torri Gemelle. Ispirata al libro del giornalista Lawrence Wright, ha come protagonisti Peter Sarsgaard, Jeff Daniels, Alec Baldwin e si muove su un terreno di politica, intrighi e ragion di Stato. (hulu)

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The Ballad of Buster Scruggs

Altered Carbon

Futuro e futurismi dal romanzo di Richard K. Morgan. Anime digitalizzate, corpi scambievoli e inutilità della morte in un humus di buio e crimine diffuso. Il tentato omicidio di un potente su cui indagare spalanca la porta su un mondo di strabiliante cyber punk fantascientifico cospirativo (Netflix)

Ha come autori e registi i fratelli Coen. Storie di West e leggende, storie di frontiera, diverse per ognuno dei sei episodi pensati per la serie. Grandi aspettative, ergo, grandi responsabilità, condivise con attori del calibro di James Franco, Tim Blake Nelson, Tyne Daly e altri ancora. Uno degli eventi dell’anno. (Netflix)

Feud

Serie anomala e per questo intrigante, firmata Ryan Murphy e dedicata alle grandi rivalità, come quella tra Bette Davis e Joan Crawford, eterne nemiche sul set di Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) che qui portano i volti di Susan Sarandon e Jessica Lange. Incontro e scontro tra due primedonne, non solo per cinefili. (Studio Universal/ Mediaset)

Tredici

Lo scorso anno non si è parlato d’altro, così toccava misurarsi con una seconda stagione. Torna quindi la serie che ha travolto Netflix e il suo pubblico con la forza del suo concept, condensa di bullismo da high school Usa, amore, prevaricazione e suicidio. Con una Hannah Baker molto diversa.

The Alienist

C’è la mano di Cary Fukunaga, creatore di True Detective e questo potrebbe anche bastare a presentare la nuova serie crime Usa ambientata in una NY di fine 800 esquassata da tremendi omicidi. Un serial killer rapisce diversi bambini e la polizia bussa alla porta di uno psicologo, l’alienista, per chiedere aiuto nelle indagini. (TNT)

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Talk DI FEDERICO PUCCI

ESL

Il fenomeno eSport raccontato da chi lo conosce bene 32

Dopo anni di crescita e un futuro che li vede raggiungere 500 milioni di spettatori e 1 miliardo di dollari di giro d’affari entro la fine del decennio, gli eSport non si possono più considerare un trend passeggero. Il movimento degli eSport è globale, rilevantissimo in Paesi come Stati Uniti e Corea del Sud, con l’impatto economico colossale di montepremi, sponsorizzazioni e diritti tv. In Italia su 10 milioni e 346mila connazionali che conoscono il fenomeno, quasi 4 milioni se ne considerano seguaci appassionati, secondo Nielsen, dimostrazione di una realtà ormai non più di nicchia. A creare gli eventi che catturano l’attenzione del mondo intero sono società come ESL, multinazionale responsabile di tornei celebri come ESL One e IEM. Abbiamo parlato del presente e del futuro del fenomeno con l’amministratore delegato di ESL Italia, Daniel Schmidhofer. Da quanto tempo ESL è attiva in Italia e come opera? ESL a livello mondiale può essere paragonata alla UEFA, un organismo internazionale che al suo interno ha strutture e tornei nazionali. In Italia ESL opera dal 2005, supportiamo qualsiasi tipologia di tornei, da League of Legends ai Pokémon, da Call of Duty a Fifa. L’ultimo torneo in ordine di tempo in Italia è stata l’ESL Championship di Torino che ha assegnato i titoli nazionali per la Winter Season di Counterstrike: GO, League of Legends e Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege a Team Forge e EnD Gaming. Com’è andato? Sono stati due giorni super intensi. Quando vedi la

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community rispondere in questa maniera con entusiasmo credo che sia la cosa più bella. Soltanto se i giocatori, community stessa e sponsor sono contenti si può fare il passo successivo in questo movimento. Stiamo cercando di incastrare sempre di più i tornei internazionali con quelli locali, ma ogni paese è diverso. Per esempio a livello competitivo il PC non esiste o quasi in alcuni paesi come l’Italia, mentre in paesi come la Russia o la Cina ad esempio non esiste la PlayStation. In autunno a Lucca, per Lucca Comics and Games, c’è stata anche la novità assoluta degli Open italiani. Mentre i campionati italiani servono a creare ecosistema, Lucca è stata una finestra verso il mondo, per mostrare che anche in Italia si possono ospitare team e giocatori di primo livello internazionale. I risultati di audience ci hanno soddisfatto, con 115mila spettatori unici e 50mila visitatori dei tre tornei. Il risultato è buono specie considerati i titoli scelti, non DoTA2 o LoL, perché non siamo pronti per tornei internazionali di quel calibro, servirebbero dai 500mila al milione di euro di montepremi, anche se per l’anno prossimo contiamo di portare giochi ancora più importanti. D’altro canto sono convinto che Quake sarà uno dei più importanti shooter in prospettiva futura e un titolo come StarCraft II è storico e iconico, un titolo degno delle Olimpiadi. A questo proposito dal 5 al 7 febbraio a PyeongChang prima dell’apertura dei Giochi invernali 2018 si terrà un’edizione speciale dell’Intel Extreme Masters, che è considerato il primo passo di apertura del CIO agli eSport. Bisogna chiarire che non sarà parte del medagliere. Si tratta di un torneo di prova per far capire come potrebbero incastrarsi gli eSport e le altre discipline olimpiche. Il torneo è di primo livello, un evento ad invito con un montepremi da 150mila dollari, i migliori

giocatori del mondo e qualificazioni internazionali ma a noi serve per soprattutto per fare chiarezza in un ecosistema che deve essere ancora scritto, con il coinvolgimento del Comitato Olimpico, di sponsor olimpici come Intel, un titolo storico come StarCraft II e un colosso del videogame come Blizzard. C’è ancora molto da capire, ad esempio i diritti tv fanno parte del bundle olimpico o no? Sicuramente questo torneo sarà visibile commentato lingua inglese su Twitch, ma abbiamo fatto richiesta di averlo anche in lingua italiana. Per le prossime edizioni sarà tutto più chiaro proprio grazie a questo primo passo. Le variabili nel mondo degli eSport sono uniche, anche e solo per il fatto che ogni titolo è una disciplina a sé. Come operano in questo senso i publisher? Ognuno ha una sua strategia. I titoli come StarCraft o CS hanno vita lunga e altri nuovi si aggiungono man mano nelle competizioni. Prendi ad esempio le serie Rainbow Six e Call of Duty. Il primo viene aggiornato di anno in anno, il secondo pubblica nuovi capitoli. Poi alcuni titoli sono più orientati all’eSport, ma spesso questo va oltre le aspettative dei publisher: come nel caso di PlayerUnknown’s Battlegrounds, che non è uscito in versione eSport e che è diventato un successo già in beta e ha generato un movimento prima ancora di un campionato. Penso che ci sarà sempre più fermento dal basso, piuttosto che un controllo dall’alto. La differenza con uno sport come il calcio, è che questo non è proprietà di nessuno, mentre qui hai un Overwatch che è proprietà di Blizzard e lei detta le regole del gioco e può anche costruire una sua lega. Alla base di tutto, comunque, restano i giocatori. Quanti sono in Italia e quali prospettive hanno a livello professionale? I videogiocatori agonistici sono più di 25mila in Italia. Se parliamo di salario qui possono accumulare al massimo qualche migliaio di euro, mentre all’estero sicuramente hanno salari più alti. Solo quest’anno il cartellino di un giocatore è stato venduto per 250mila euro e un team di LoL per 5 milioni. Noi non siamo ancora a quel punto, ma il nostro lavoro è anche questo, creare il contesto per una crescita mettendo insieme i team e i giocatori. Qui servirebbe un’autentica associazione nazionale.

NINTENDO COLPISCE ANCORA

DI TOMMASO VALISI E stato un anno videoludico, che ha però lasciato in dote molte sorprese. Un’azienda leader in videogiochi in particolare è infatti riuscita a colpirci più delle altre. Stiamo parlando di Nintendo. Ecco le 5 novità che promettono di fermarsi ancora a lungo. Nintendo Switch è forse la più grande. Una tecnologia in grado di rovesciare l’intero mercato delle console. Il suo design accattivante e i suoi titoli in esclusiva si sono rivelati come la prima pietra di un rilancio in grande stile in grado di cambiare per sempre il nostro concetto di console portatile. Lo Snes Mini ha sorpreso chiunque. Sembrava un prodotto per soli nostalgici invece si è dimostrato qualcosa di più. La sua portabilità e l’immediata riconoscibilità si sono rivelati immediatamente attrattivi. La quantità di titoli ha fatto sì che diventasse una vera e propria icona retrò, tanto da finire in brevissimo tempo tutte le copie. The Legend of Zelda Breath of the Wild è il titolo dell’anno. Il lavoro svolto dietro a esso. Infatti trascende il normale sviluppo videoludico. L’attenzione minima ad ogni dettaglio e la possibilità di portare ovunque il proprio universo hanno messo d’accordo tutti i critici che non potevano fare a meno di dargli il massimo dei voti. Con Super Mario Odyssey il nostro idraulico dovrà salvare la principessa Peach dalle grinfie di Bowser. Stavolta però sarà una vera e propria Odissea. Mario dovrà infatti viaggiare per interi mondi per provare a salvare la sua amata, circondato da tanti nuovi personaggi, fra cui il suo stesso cappello. Il titolo ha sorpreso chiunque, la cura maniacale dei dettagli ha spinto gli stessi a volerlo e provarlo e chi lo ha fatto non se n’è più staccato. Solo applausi per un brand che continua ad innovarsi rimanendo però costante alla propria armonia. Mario Kart 8 Deluxe è invece un classico che, come al solito, non delude mai. Le meccaniche funzionano a meraviglia e il gioco diverte. Nintendo però ha voluto accogliere la sfida provando a migliorarlo ancora, challenge vinta trionfalmente. Il titolo è riuscito a rimpiazzare completamente 1,2,3 Switch, unico gioco deludente, come party game per eccellenza, riuscendo così a diventare uno dei titoli più venduti in Italia.

Ma come si spiega questo grande successo degli eSport, dai giocatori agli spettatori? Perché a uno piace guardare partita di tennis o di calcio? Perché gli atleti fanno cose eccezionali. Quando vedi le energie, i talenti, le lacrime dei ragazzi capisci il potenziale in più del gioco competitivo. Il single player è come guardare un film interattivo, il gioco competitivo è come l’agonismo per le passioni che scorrono e il senso di squadra. Quando nel 2001 sono stato in Corea del Sud e ho visto questa cosa per la prima volta, ho capito che sarebbe stato il futuro, perché si tratta di fare qualcosa di bello e costruttivo con la propria passione.

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Youtubers DI TOMMASO VALISI

QUEI DUE SUL SERVER In questa rubrica andiamo ad esplorare le nuove star che, dal web, stanno conquistando il mondo. Personaggi che grazie al tubo, giocando o inseguendo le loro passioni, si sono creati un seguito di appassionati pronti a cliccare ogni video, solitamente tematico e divertente. Oggi ci occupiamo di Quei due sul server. Sono probabilmente il combo più conosciuto del panorama videoludico italiano, con 580.000 iscritti al proprio canale principale e una costante voglia di rinnovarsi. Dal Molise al web Il duo è composto da Nicola e Mario, in arte Redez e Synergo. Si conoscono fin dalla scuola, coltivando amicizia e videogaming e scegliendo poi una strada comune, quella della produzione di video. È proprio grazie a questa passione condivisa che nel 2012 nasce il loro canale. All’inzio sono un po’ impacciati e sulla telecamera non risultano spigliatissimi, ma i loro video piacciono. Sono divertenti, scanzonati, convincono. La gente inizia a guardarli con entusiasmo e li stimola a produrre nuove cose. Si vede che Redez & Synergo si divertono, che sono veri e alle volte sorprendenti. All’epoca era il dominio di gameplay di COD e altri sparatutto, ma la gente guardava anche loro. Voleva qualcosa di diverso e finalmente l’aveva trovato, dai giochi della compianta Tale of Tales alle critiche a Skyrim. Il loro tocco rendeva tutto più bello, quasi magico.

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Le evoluzioni Con il tempo il canale si è evoluto così come i suoi creatori, portando contenuti sempre innovativi. La svolta più grande è però sicuramente legata a Peggle, un gioco all’apparenza molto semplice che si è rivelata poi pietra miliare del canale al punto che nella pagina italiana di wikipedia vengono citati apertamente a proposito. Anche la qualità è cambiata nel corso degli anni, con elaborazioni sempre più elevate e l’acquisto dell’avanguardia videogaming. L’impegno sul canale non li ha però privati di creatività e iniziativa, portandoli poi a nuovi progetti.

Oltre Qdss La differenza fra gli altri youtubres e loro è forse anche dovuta infatti alla loro continua voglia di sperimentare. I due infatti sono riusciti a sviluppare sempre di più le loro passioni, sia in ambito internettiano che fuori. Basti pensare ai 2 canali che hanno creato Tutto Sbagliato e Cose Dell’Altro Cinema, dove possono esprimere appieno le loro passioni. Il primo è un miscellanea di cose, fra viaggi e la scoperta di nuovi e particolari gadget. Il secondo è invece dedicato a una delle più grandi passioni di Synergo, il cinema in ogni suo aspetto, dalle colonne sonore alle recensioni

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di film brutti. I molisani hanno girato ben due stagioni, poi, della web series Youtube Money, fatto di spettacoli teatrali in giro per l’Italia e perfino lezioni su internet e Youtube. Altro grande orgoglio, dal loro punto di vista, è sicuramente il Cazza di sicurezza, un oggetto troppo unico da spiegare e che va ammirato di persona. Un oggetto di design bizzarro e inequivocabile sul quale puntano molto. Non sappiamo ancora cosa riserverà il futuro a Redez e Synergo, ma lo potete scoprire voi stessi sul loro canale e capirete qualcosa di più dello strano mondo dei youtuber.


Backstage di Jessica Polsky Attrice e showgirl, nota al grande pubblico per show tv come Camera Cafe’ e altri, interprete di musical a Broadway e protagonista di importanti film internazionali INSTAGRAM JessicaPolsky | FACEBOOK Jessica.Polsky | TWITTER @realjessypolsky | SITO www.jessicapolsky.com

LUCIO WILSON Autore TV

Siamo consapevoli che, prima di comprarla, da qualche parte c’è una fabbrica che ha messo insieme la nostra macchina. Abbiamo ben chiaro che il gelato che mangiamo esiste perché, prima di arrivare sul nostro cono, ci sono state delle persone e dei processi che l’hanno creato. Ma vi siete mai chiesti dal vostro comodo posto sul divano chi ha creato il programma che state guardando? Chi c’è dietro i volti di noi attori e conduttori che ha inventato e fabbricato quello che state vedendo sullo schermo? Vi presento uno degli autori televisivi più importanti d’Italia, che non solo scrive, ma crea, plasma e segue ogni passo della realizzazione di un programma tv. Lui è Lucio Wilson. Non ne conoscete la faccia, ma vi entra in casa regolarmente dando vita a programmi come Zelig, Italia’s Got Talent, Alex&Co., Scherzi a Parte, Miss Italia,

Colorado, Cosi’ Fan Tutte e il Sanremo Dopo Festival con i Gialappa’s, per citarne solo alcuni. Mentre di base si definisce autore, è diventato ormai qualcosa di più. Una figura che in Italia non è ancora tanto riconosciuta ma che in America chiamiamo lo showrunner. Lo showrunner va oltre l’autore. L’autore è colui che scrive e segue lo sviluppo dello show, quello che si fa, quello che si dice, la scelta e lo svolgimento di quello che succede. Mentre ancora sopra c’è, appunto, lo showrunner come capoprogetto da ogni punto di vista. La punta della piramide creativa. È la persona che sa mettere insieme la squadra perfetta per realizzare la sua visione, dalla scelta del cast a

quella del regista e tutti gli altri elementi fondamentali, comprese le scelte dei costumi dei personaggi. Lucio si distingue nel panorama televisivo italiano aderendo a questa modalità americana di approcciare la televisione, fondando una vera e propria fabbrica creativa, la Ovolollo Factory, dalla quale nascono idee nuove e ci si dedica allo studio e allo sviluppo necessario per realizzarle. Mi spiega che il segreto sta nel trovare il perfetto equilibrio tra 3 manopole, il talento, l’esperienza e il gusto. Quando un progetto non ottiene successo puo’ solo essere perché una di queste manopole è stata troppo o troppo poco aperta. Il talento non fa successo da solo. Per esempio, se non

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è abbinato correttamente all’esperienza e al gusto, inteso come l’abilità di prevedere cosa puo’ piacere allo spettatore. Ma vero creativo a Lucio piace di più la fase di pre-produzione, fatta di emozione, ideazione e brainstorming, assemblando i pezzi vincenti e vedendo tutto il puzzle prendere forma. Creassimo una vera industria della tv italiana, con percorsi di formazione seria per gli aspiranti professionisti della scrittura, per Lucio l’Italia potrebbe tranquillamente diventare una presenza mondiale per la qualità della sua televisione, come tutto il restante Made in Italy ha saputo fare. Lui è certo che il salto di qualità lo potremmo ottenere abbracciando una mentalità dove la tv è un mestiere da approcciare con serietà, cruciale elemento da aggiungere alla passione e creatività, qualità già proprie dell’Italia.

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Videogames che diventanpo romanzi, romanzi che diventano film. Un report sui migliori della stagione e sulle console

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Digital DI TOMMASO VALISI

C O LENULTIMES ONOVITÀL E Nel mercato del retrò, in cui ormai sentiamo molto parlare di mini console, abbiamo assistito all’arrivo della richiestissima Sness Mini, che nel primo periodo di vendita è andata letteralmente a ruba piazzando circa 1.7 milioni di unità nelle sue varie versioni. Anche la Sega fa il suo ingresso tramite AtGames con Sega Genesis Flashback. La mini console ci riporta indietro nel tempo proponendoci ben 85 giochi che hanno fatto parte delle infanzie di molti ragazzi e adulti di oggi, che oltre al classico case esterno della prima versione ci dà la possibilità di scegliere se giocare con i vecchi e originali controller o se utilizzare i nuovi in wireless. Le prestazioni ovviamente sono di poco conto, ma ci viene proposto un collegamento in HDMI con una risoluzione a 720p, la possibilità di utilizzare dei filtri che simulano le vecchie tv e di salvare i giochi e riprenderli da dove sono stati lasciati. Non da meno la Atari Flashback 8 Gold, sempre proposta dalla AtGames,

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riporta gli stessi dettagli della consorella Sega Megadrive Mini, avendo però a disposizione 120 giochi risalenti all’epoca della vecchia Atari 2600. Altra new entry è il The c64 Mini, nonché replica del Commodore 64, glorioso computer degli anni 80 che sarà disponibile dalla fine di marzo 2018 e propone non casualmente 64 giochi con la possibilità di caricare altri giochi tramite dispositivi esterni usb e programmare in commodore basic. Il prezzo dichiarato è di 79.99€ e ad oggi è prenotabile negli e-commerce. Per quanto riguarda le big, la Xbox One X, ha invece venduto più della rivale PS4 pro, arrivando molto vicino ai numeri di Nintendo Switch.


La più potente console in commercio, al momento così definita da Microsoft, ha inoltre lanciato un’edizione limitata Project Scorpio che a differenza della versione base presenta una trama intrecciata sulla parte superiore e i loghi in verde sulla console e sul pad. Vanta il 40% di potenza in più rispetto a qualsiasi altra console, 12 GB di memoria grafica GDDR5 per tempi di caricamento più rapidi, GPU da 6 teraflop per offrire ambienti in 4K e personaggi più realistici che mai, con dettagli più curati e animazioni più fluide. Cosa curiosa, che in molti hanno confuso ad una numerazione della console, è che i numeri presenti nella scatola sono un insieme di date che ricordano le tappe delle varie console di casa Microsoft negli anni.

01: La prima Xbox debutta nel 2001 05: La Xbox 360 nel 2005 10: La prima Kinect nel 2010 13: Il 22 novembre 2013 arriva la Xbox One 17: Il 7 novembre del 2017 la nuova Xbox One e Xbox One project scorpio. Per quanto riguarda Playstation al momento le ultime novità parlano di un nuovo firmware che porterà alla versione 5.50 aprendo la beta a chiunque ne voglia partecipare semplicemente registrandosi con il proprio ID Playstation network. Le novità sono ancora sconosciute, ma si pensa che Sony abbia ascoltato la community accontentando alcune richieste particolari. Staremo a vedere!

Gli oscar del gaming

THE GAME AWARDS Il 2017 è stata un’annata videoludica davvero fantastica sia per quanto riguarda i videogame, sia per le piattaforme. Come negli Oscar, anche nei videogiochi ci sono stati dei candidati al premio e dei vincitori: tutto questo al The Game Award che si è tenuto presso il Microsoft Theater, a Los Angeles, il 7 dicembre 2017. Ecco la lista: Game of the Year: The Legend of Zelda: Breath of the Wild Best Game Direction: The Legend of Zelda: Breath of the Wild Best Narrative: What Remains of Edith Finch Best Art Direction: Cuphead Best Audio Design: Hellblade: Senua’s Sacrifice Best Performance: Melina Juergens (Hellblade: Senua’s Sacrifice) Games for Impact: Hellblade: Senua’s Sacrifice Best Ongoing Game: Overwatch Best Action Game: Wolfenstein II: The New Colossus Best Action/Adventure Game: The Legend of Zelda: Breath of the Wild Best Role Playing Game: Persona 5 Best Fighting Game: Injustice 2 Best Family Game: Super Mario Odyssey Best Strategy Game: Mario + Rabbids: Kingdom Battle Most Anticipated Game: The Last of Us Part II Best Independent Game: Cuphead Best Student Game: Level Squared Best Esports Game: Overwatch Best Debut Indie Game: Cuphead Best Score/Music: Nier: Automata Best Mobile Game: Monument Valley Best Sports/Racing Game: Forza Motorsport 7 Best VR/AR Game: Resident Evil 7 Best Handheld Game: Metroid: Samus Return Best Chinese Game: JX3 HD Industry Icon Award: Carol Shaw Trending Gamer: Dr. Disrepect Best Esports Player: Lee “Faker” Sang-Hyeok “ Best Esports Team: Cloud9

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Top 10 DI THOMAS CAROLLO

FORTNITE

Epic ha preso un’idea e l’ha resa grande. Grafica modesta e Battleroyal, tutto molto semplice, ma con una capacità di divertire che conta qualcosa come 20 milioni di player tra PC, Xbox e PS4.

STEEP ROAD TO THE OLYMPIC

PLAYERUNKOW BATTLEGROUND XBOX ONE

Il primo titolo della serie ha fatto successo ed è piaciuto, ma lamentava contenuti limitati. Il nuovo episodio invece promette bene, con paesaggi reali e ampi che daranno molto su cui sfogarsi.

È di sicuro uno dei titoli rivelazione del momento è disponibile anche su Xbox One. Lo schema è sempre lo stesso, il battleroyal puro e semplice cerca, scappa e spara.

DESTINY 2 DLC LA MALEDIZIONE DI OSIRIDE

Il gioco vanta ormai un nome importante e lo ha dimostrato in questi pochi mesi dall’uscita. Ora con la nuova espansione offre una nuova avventura con un aumento di livello, una nuova incursione in cui ogni team deve dare massima coordinazione ai propri sforzi.

STAR WARS BATTLEFRONT II

Le ambientazioni riprendono le trilogie dei film, cosa che ai fan della serie piace molto. Il gioco offre molte modalità pvp e una campagna che sa coinvolgere il player fino alla fine. Nonostante le critiche subite per le micro transazioni, il gioco ha avuto ottimi risultati.

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FAR CRY 5

Credi, prega e obbedisci. Questo il motto del nuovo Far Cry. Ubisoft ci presenta ambientazioni fantastiche e un gameplay innovativo che vedrà il player costretto a combattere una setta che sta prendendo possesso di tutta la zona. Astuzia e ingegno saranno la chiave per sopravvivere.

ZELDA LA BALLATA DEI CAMPIONI

Votato come uno dei migliori giochi al mondo, ora con la nuova espansione (La Ballata dei Campioni) ha portato armi nuove e un nuovo mezzo per Link, il quale sarà dato in premio una volta superate le sfide della nuova espansione.

MONSTER HUNTER WORLD

Primo titolo della serie a uscire su multipiattaforma. Lo scopo è semplice, potenziarsi e andare a caccia di mostri di ogni genere da soli o in compagnia. Classi e aspetti personalizzabili con un’ambientazione mai vista prima.

SEA OF THIEVES

Un gioco con grafica semplice ma idea fantastica. Il player sarà un pirata in un mondo condiviso con molti altri player anch’essi pirati. Potrai decidere se avere compagni e se combattere in pvp o esplorare nuovi mondi.

DEATH STRANDING

Qualcosa di innovativo, un’idea fantastica del geniale Hideo Kojima che ha ben pensato di usare un volto noto come Norman Reedus come protagonista di questo gioco fantascientifico ambientato in un pianeta pieno di cose molto strane, dove la rovina ha preso il sopravvento. Un tema drammatico che fa sempre parte di Kojima.

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RITRATTI

Entertainment Production offre la possibilità di realizzare per se o per una persona cara un ritratto personale di straordinaria qualità realizzato da grandi professionisti della fotografia e dello styling. Un bellissimo e inconsueto regalo per fissare un momento importante per se o per la propria famiglia. Per questo Entertainment Production ha strutturato sull’intero territorio nazionale una rete di fotografi e stylist, al fine di garantire una produzione di grande livello con tempistiche e costi estremamente interessanti. Contatti: lchiaromonte@milanofashionlibrary.it

P R O D U C T I O N


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Appassionati di tecnologia vi raccontiamo il Ces 2018, fiera di elettronica alla quale hanno partecipato tutti i piĂš grandi player, in Usa. In piĂš, le nostre solite expertise sugli accessori home e mobile imperdibili

HI -T ECH 43


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Hi-Tech DI MARIA MARIANI

Il Consumer Electronics Show è la più importante fiera della tecnologia del mondo. Lo sanno bene non solo gli smanettoni anche i consumers, alla continua ricerca di diavolerie tecnologiche da utilizzare per lavoro e l’intrattenimento. Dall’8 al 12 gennaio più di 170mila i visitatori per 4000 espositori circa. Quali sono state le novità più gustose? Occorre ovviamente prestare attenzione ai big player. Google ha avuto otto stand, e ha portato sicuramente il Pixel 2 e il Pixel 2 XL, il Daydream View 2 e Google Home Mini. Altro?

Il meglio della tecnologia e del futuro in gennaio a Las Vegas 44

Samsung ha lanciato i nuovi modelli cellulari della serie A che monteranno uno schermo Infinity Display 18:9, oltre a tv in tecnologia Microled e Qled, anche 8k e tecno-elettrodomestici monitorabili da smartwatch. E il Galaxy s9? Sony ha puntato su televisori e sistemi audio. Protagonisti i nuovi tv Bravia con pannello OLED e proiettori 4K, oltre a smartphone, cuffie e altri device.

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LG crede nei televisori supertecnologici e sottili e presenta le novità disponibili in campo mobile di smart-home e robot domestici. E poi? Ci sono Dell, Lenovo, Acer, Hp e Huawei, sempre più aggressivi e attivi a 360 gradi. Oltre agli altri. Spazio crescente anche per l’automotive, con aziende grandi come Ford o start up impegnate nella definizione dell’auto del futuro, sempre più autonoma e tecnica e per l’internet-delle-cose, dispositivi connessi e gestibili da remoto. Infine, al CES 2018 c’è stato anche sport. Fitness tracker e smartwatch, ma anche soluzioni di realtà aumentata e virtuale per gli allenamenti. Le aree dedicate Smart cities e Sport sono state tra le principali novità dell’edizione, come spiega Steve Koenig, senior director market research per Ces:«Ci sono nuove aree, compresa quella chiamata Ces Sports che ha molto a che fare con le tecnologie che migliorano l’esperienza sportiva, ad esempio


per quantificare le performance con dispositivi indossabili». Il campione di basket Baron Davis, Nba All Star ora imprenditore, è ambasciatore del Ces 2018. Per la Smart city ci sono circa 40 espositori ed è un mix di B2B e B2C tecnologie, si parla di energia, trasporti, mobilità, sicurezza. La maggior parte degli sforzi in Ue oggi sono concentrati su conservazione dell’energia e l’ambiente, mentre negli Usa si parla di trasporti e mobilità. La tecnologia può migliorare davvero la qualità della vita e dare opportunità economiche per le città. Non parliamo solo di imprese, ma anche del ruolo di-

retto che i cittadini giocano con i loro dispositivi e i loro veicoli. Insomma, prodotti ma anche visioni. Dalla stampa 3D all’automotive, dalle smart home alle componenti per il computer alle città e agli sportivi del futuro, il meglio dell’innovazione e della tecnologia passa per la Consumer Technology Association e per il Ces, come sempre.

Consumer Electronics Show

IL FUTURO PASSA DA QUI L’International Consumer Electronics Show, che in inglese letteralmente significa spettacolo internazionale di elettronica di consumo, è una fiera dell’elettronica di consumo allestita dalla Consumer Electronics Association (CEA) negli Stati Uniti d’America. Attualmente l’International Consumer Electronics Show si tiene una volta all’anno, a gennaio, al Las Vegas Convention Center (Las Vegas, Nevada). Il primo Consumer Electronics Show si è tenuto nel giugno del 1967 a New York (New York). Attualmente l’International Consumer Electronics Show è, a livello mondiale, una delle più importanti fiere dell’elettronica di consumo. Durante il suo svolgimento spesso vengono presentati, prima della loro commercializzazione, per la prima volta a livello mondiale i nuovi prodotti top per consumers. È dal 1980 che si tiene, ed è stato la passerella di presentazione per veri calibri da 90. Qualche esempio? Il videoregistratore (VCR), nel 1970, il lettore di laserdisc, nel 1974, il mitico Pong, l’anno successivo e quindi il lettore CD, nel 1981, il fantomatico CD-i dieci anni dopo e l’efficace dvd nel 96. Tra gli ultimi aggeggi rivoluzionari, non si può non ricordare L’X-Box. Per questo c’è sempre molta attesa da parte di operatori e appassionati di tecnologia. Ma dietro l’angolo si nasconde anche la rivoluzione! (m.m)

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Home DI NICCOLÒ FANTINI

Philips OLED TV 9002

Accesso diretto a Netflix Design ultra slim e base in alluminio per la TV OLED da 55 pollici che si illumina, valorizzando i contenuti video grazie alla tecnologia Ambilight esclusiva di Philips. Dai 3 lati dello schermo, le immagini trasmesse proiettano la luce dietro, sulla parete. In 3 modalità: classica, che segue i contenuti della TV, musica, che accompagna il ritmo e game per i videogiochi, il telecomando ha anche un tasto dedicato per Netflix! Prezzo: 1.990 € Web: www.philips.com

HP Spectre x360

Nvidia Shield TV

Ufficio in Centro Il corpo in alluminio racchiude uno schermo da 13 pollici e robusto Gorilla Glass che offre resistenza e risoluzione fino a 4K. Un portatile stiloso, sottile e potente. Ha una memoria fino a 16 GB e archivia fino a 1 TB, con la massima sicurezza. Include il lettore di impronte digitali laterale e fotocamera per il riconoscimento facciale. In più c’è la penna per Windows Ink che permette di disegnare e scrivere. Prezzo: da 1399 euro € Web: www.hp.com

Streaming dal telecomando Un pratico e competitivo media player per lo streaming in salotto, dalla Rete e da altri dispositivi Android. I film, serie tv e musica da Google Play sono resi disponibili in 4K HDR anche su qualsiasi TV di casa. Insieme ai più apprezzati servizi di streaming Netflix, Amazon Video, Infinity TV, YouTube, Spotify e anche CHILI Cinema, che vanta un catalogo da 50.000 titoli. Prezzo: 199 € Web: www.nvidia.it

Sony Bravia XE85

All’interfaccia dei contenuti Tra le nuove Tv made in Japan il modello XE85 Bravia di Sony è una Android TV 4K con interessanti funzioni tra cui Voice Search, per istruire la tele su cosa cercare e Chrome Cast integrato, con accesso a Google Play per avere le medesime app utilizzate sullo smartphone. Inoltre l’interfaccia proprietaria di Sony, con barra dei contenuti, è studiata per scorrere gli archivi, senza interrompere la visione in TV. Prezzo: da 2.999 € Web: www.sony.it

Bang & Olufsen Beoplay M3

Flusso audio costante Il nuovo speaker del marchio di lusso danese ha una forma ovoidale che è frutto della matita di Cecilie Manz. La copertura frontale è intercambiabile, in tessuto fonotrasparente oppure in alluminio, anodizzato e sabbiato. Oltre all’altissima qualità di riproduzione audio, vanta una connettività con Wi-Fi, Bluetooth, supporto AirPlay e Chromecast con integrati i servizi in streaming di TuneIn e Deezer. Prezzo: 299 € Web: www.bang-olufsen.com

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DEEBOT SLIM2

Il massimo nel minimo I robot stanno invadendo le nostre case e, tra gli ultimi arrivati per le pulizie, c’è questo piccolo ed economico robot che si infila sotto i mobili. Ha ruote motrici autoregolanti, si adatta automaticamente alle superfici e ha un panno in microfibra per rimuovere anche lo sporco più resistente. Prezzo: 229 € Web: www.ecovacs.com

Dyson Supersonic

Pistola ad aria intensa Tutti conoscono gli aspirapolvere, ma le idee della geniale azienda britannica Dyson non si fermano alla sola pulizia domestica. Questo asciugacapelli ha una tecnologia che triplica l’aria aspirata dal motore per produrre un getto ad alta pressione e velocità. Così da asciugare i capelli, senza friggerli. Ha 3 livelli di calore e 3 flussi d’aria di diverse intensità. Prezzo: 399 € Web: www.dyson.it

Samsung POWERbot VR7000 Star Wars

Che lo sporco sia con te Anche gli elettrodomestici si sono fatti contagiare da Guerre Stellari, la serie limitata del noto produttore coreano. Le truppe di Darth Vader si aggirano per casa raccogliendo briciole e sporco, grazie a una tecnologia che gli permette di arrivare fino negli angoli e a ridosso delle pareti. Prezzo: 799 e 699 € Web: https://shop.samsung.com/it/ starwars

Gilette Justice League

In barba ai supereroi Questa limited edition combina la tecnologia del rasoio Gillette Fusion ProShield, con i fumetti DC. La striscia lubrificante protegge la pelle prima del passaggio delle lame, mentre l’impugnatura personalizzata Justice League aumenta le presa. In più, in collaborazione con Warner Brothers, c’è una APP esclusiva con Batman, Wonder Woman, Flash, Aquaman e Cyborg. Prezzo: da 14,99 € Web: www.gilette.it

Braun Series 9

La mercedes dei rasoi A una prima occhiata sembra un semplice accessorio beauty, in realtà ha più prestazioni di una Porsche. Il motore da 10.000 vibrazioni soniche produce 40.000 movimenti trasversali che leggono la densità della barba e regolano la rasatura 160 volte al minuto. Come se non bastasse, il pettine che rade è rivestito in Titanio. Prezzo: 449,99 € Web: www.braun.com

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Mobile DI NICCOLÒ FANTINI

Sony SRS-XB40

Bassi e sul serio Uno speaker Bluetooth super compatto e leggero, impermeabile e con tecnologia di prossimità NFC, profilo a LED che segue il ritmo, sfumando dal bianco all’arcobaleno, a seconda della playlist. La maxi batteria della cassa nipponica alimenta gli extrabass e garantisce autonomia fino a 24 ore. Prezzo: 230 € Web: www.sony.it

Puro Magnet Ring

Huawei Mate 10 Porsche Design

In compagnia dell’anello

Porsche da taschino

Presa sicura per lo smartphone di ultima generazione con anello e impugnatura che aumenta il grip. L’azienda di Modena è specializzata nei gadget per il telefono e ha ideato e brevettato questa cover per scrivere messaggi con una sola mano. Il Ring di sicurezza diventa il pratico supporto per gurdare video online. Della stessa serie ci sono i supporti magnetici per auto, a cui la cover di appiccica grazie a una placca magnetica. Prezzo: 19,99 € Web: www.puro.it

Il Huawei Mate 10 è già uno smartphone di alta gamma, nonché il primo al mondo con Intelligenza Artificiale. Questa è la versione Porsche design. La scocca è in metallo e lo schermo è da 6 pollici. Il formato è da 18:9 e rende lo smartphone cinese così stretto da semplificare l’uso con una sola mano. In più ha due fotocamere Leica con tanto di flash. Prezzo: 1349 € Web: www.huawei.com

Alcatel IDOL 5

Doppia vita online La sua funzionalità pre-installata App Cloner permette di rimanere loggati all’interno di un’unica applicazione o social network, con due distinti account. Due utenti, in un solo telefono. Un unico dispositivo per il numero privato o quello di lavoro, rimanendo sempre online e senza usare due telefoni. La scocca è in metallo e vetro, il display Full HD da 5.2” e la camera posteriore è da 13MP, quella frontale da 5 e ha il selfie flash integrato. Prezzo: 239 € Web: www.alcatel.com

Mediacom Social Photo Frame Wi-Fi

Ricordi via app Si collega via wifi e si carica con una app. È pensato per i nonni anti social a cui inviare comunque, tramite la apposita applicazione Frameo, le immagini e i filmati presenti nello smartphone. Lo schermo ha un formato davvero leggibile, è touch e di grande dimensione: 10,1 pollici. Ci sono 8 GB per archiviare copia delle fotografie e dei video. Prezzo: 139,99 €

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Hamlet Smart Tape Converter

Musicassetta degli attrezzi

Se hai vecchie compilation su nastro, il cugino contemporaneo del vecchio caro Walkman corre in aiuto. In realtà oltre a farti riascoltare la musica incisa magneticamente, è un utilissimo convertitore che, in 3 passaggi, ti permette di riversare le canzoni in mp3. Prezzo: 69,90 € Web: www.hamletcom.com

Motorola Moto Mod Polaroid

Stampati un selfie

Il celebre marchio americano Motorola, l’inventore dello startac anni 90, ha sfornato da poco MotoZ, uno smartphone componibile al bisogno, con gli accessori Moto Mod. Ultimo arrivo è la Polaroid che si appiccica come una cover e ti permette di stampare le foto su carta speciale, anche da Facebook e Instagram. Prezzo: 149,99 € Web: www.motorola.com

Spider Drone

Robot con sensi di ragno Il drone ragno è un’idea di MT distribution come dedica a uno dei più celebri supereroi Marvel. Atterra e decolla automaticamente, ha doppi motori per il movimento bidirezionale e ha occhi a LED sia anteriori che posteriori. Arriva fino a 150 metri e ha uno speciale controller. Prezzo: 79,99 € Web: www.amazon.com

Wiko View

Serve a vedere meglio Il produttore francese di telefonia propone un’intera serie di smartphone con formato widescreen da 18:9, che permette di avere un display più ampio e con bordi ridotti rendendo il dispositivo più compatto. La fotocamera anteriore è da 16 megapixel e posteriore da 13. Arriva d’Oltralpe, è veloce e costa poco. 3GB di RAM e 32GB di memoria, per meno di due banconote da cento euro. In più è in metallo, in quattro colori. Prezzo: 199,99 € Web: it.wikomobile.com

Tribe per Lucasfilm

Eroi in formato tascabile In occasione dell’uscita dell’ultimo capitolo di Guerre Stellari, Tribe, l’azienda italiana che ha inventato i chibi degli eroi in versione USB, propone un aggiornamento della collezione dedicata a Star Wars. Sono riedizioni dei classici amati o novità come i personaggi della nuova saga, tra cui l’alterego cattivo di BB-8. La capienza varia di qualche GB. Prezzo: da 19,90 € Web: www.tribe-tech.com

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Le sale cinematografiche offrono novitĂ dirompenti. La nascita del mito Star Wars e il ritorno di Asterix nel Belpaese

LIFESTYLE 51


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Comics

IL RITORNO DI ASTERIX, IN ITALIA

Il 37esimo album dei Galli è ambientato nel Belpaese. E convince.

DI DARIO VENTURI

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«Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani. Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica (Bretagna), abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum.» C’è un villaggio di irriducibili Galli che tiene duro, nel 50 AC, al dominio di Cesare della Roma caput mundi. La città eterna distante dalla capitale d’Italia incasinata dei nostri tempi e per certi aspetti a essa vicina, vive nel fumetto di Renè Goscinny e Albert Uderzo, nelle figure lasse, inette e corrotte nondimeno spietate degli invasori latini. Se deve essere però cercata similitudine, va ricordato che Asterix nasce come personaggio e come Bande Dessineé nel 1959.

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Il ricordo degli occupanti tedeschi, della Francia sotto il tallone delle croci uncinate e del governo Vichy è ancora vivo. Nell’archetipo nazionale la tribù gallica di resistenti, rappresenta l’indomito spirito del popolo francese, il suo carattere indipendente restio a farsi soggiogare. Il fumetto, pubblicato in primis sulla rivista Pilote, ha talmente successo da essere tradotto in 100 lingue ed essere giunto infine al suo 37mo albo, negli anni, vendendo la bellezza di 200 milioni di copie, dando luogo a lungometraggi animati e non, fra i quali il famoso Asterix ed Obelix con Depardieu. Oggi i testi sono curati da Jean Yves Ferri e i disegni da Didier Conrad. Anno dopo anno, si arriva al presente, e all’albo – appena uscito - Asterix e la


Una saga in sette romanzi

IL LIBRO DI MINECRAFT DI FEDERICO PUCCI Raccontare una storia originale ispirata a un’icona assoluta del videogame contemporaneo spiegandone allo stesso tempo l’estetica e perfino il funzionamento. Questa è l’ambizione di Minecraft - L’isola, primo di una serie di sette romanzi ispirati dal gioco campione incontrastato dell’immaginario dell’ultimo decennio (più di 121 milioni le copie vendute), creato e pubblicato dalla svedese Mojang e divenuto fenomeno di costume, di socialità e di intrattenimento globale. Nel volume uscito per Mondadori, Max Brooks, autore del bestseller World War Z nonché figlio d’arte del regista e comico Mel, prende le mosse da un naufragio alla maniera del classico Robinson Crusoe per dimostrare cosa significa ritrovarsi immersi in un mondo composto di cubi, completamente estraneo a tutto ciò che ci è familiare. Quasi fosse un manuale dispiegato in racconto fantastico, il libro segue il protagonista mentre cerca di fare i conti con la realtà di quest’isola misteriosa, dal modo in cui si raccolgono i frutti non più con le dita ma con una mano cubica, fino alle tecniche di escavazione e costruzione. Come nelle più classiche delle storie d’avventura, per il protagonista fare i conti con le sfide del mondo a cubi cercando di sopravvivere alle sue minacce (come i classici antagonisti del gioco, gli zombie) è una maniera per crescere. Ad aiutarlo, un bovino parlante di nome Mu e la sua fantasia. Se il raziocinio era l’arma segreta di Robinson Crusoe, in questa storia per cavarsela e ritornare al mondo comune più arricchito, il naufrago deve usare invece l’immaginazione, motore pulsante proprio dello stesso Minecraft. Scoprire, creare, costruire, condividere. Queste meccaniche tipiche del gioco, diventano allora massime di vita in un universo dove virtuale e reale sono mai stati veramente separati e dove i confini sono quelli infiniti di un sandbox.

Corsa d’Italia, la 37esima avventura, nel cuore del senato romano, il centro di potere sempiterno. Il corrotto e gaudente Lactus Bifidus, invece di usare i soldi per riparare le strade, li spende in orge. Se si pensa ai tempi recenti non si può che sghignazzare. Le feste in terrazza della Grande Bellezza, i party alla moda romana di Alemanno, l’alieno Marino e infine la Raggi e le buche sulle strade di sampietrini. Ci sta tutto. Insomma, viene organizzata una corsa per salvare il prestigio di Roma, non un’olimpiade, bensì un tour attraverso l’Italia in auriga, al quale possono partecipare i popoli barbari e fra essi i Galli. Ovviamente l’Auriga col galletto condotta da Asterix e Obelix non potrà fallire, ma nemmeno Giulio Cesare, che per motivi ovvi vuole che sia un’auriga romana a trionfare. Si parte da Modicia (Monza) attraverso Mediolanum, si continua per Parma, Firenze, Siena con arrivo a Napoli, sotto il Vesuvio. C’è persino lo sponsor, la salsa di Garrum e con occhio fin troppo benevolo, il patron dell’azienda assomiglia a un nostro leader politico-imprenditore ottuagenario, nella veste più neutra di affarista del nord.

ASTERIX E LA CORSA D’ITALIA (EDIZIONE DELUXE) 128 pagine € 34,90 (Panini Comics)

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Retrofit DI DARIO VENTURI

In occasione del nuovo Gli Ultimi Yedi, facciamo due passi indietro nel tempo alla sua scoperta STAR WARS (VIDEOGAME, 1983) Guerre stellari è una saga nata nel 1977. Si sono passati 41 anni! Ebbe subito successo e da subito si sviluppò tutta una filiera di prodotti brandizzati. Tra questi Star Wars di Atari, videogioco arcade del 1983 basato sulla battaglia finale di quel primo lungometraggio. Sparatutto a scorrimento in una prospettiva 3D in prima persona, realizzato in grafica vettoriale, si diffuse sulle piattaforme disponibili all’epoca e in sala giochi, ottenendo un successo importante. Fu il primo gioco Atari a contenere voci digitalizzate. Il sito Killer List of Videogames l'ha inserito al 4rto posto nella lista dei giochi arcade più popolari di tutti i tempi. Nel 2005 Brandon Erickson raggiunse le 54 ore di gioco con un solo credito e fu poi superato da un terzetto di pazzi che si diedero il cambio alla console. Oltretutto, è ancora oggetto di ricerca e di culto per gli appassionati dei retrogames e per i fanatici collezionisti delle memorabilia di Obi-1-Kenobi e soci.

STAR WARS EPISODIO IV (FILM, 1977) «Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana....» Star Wars: Episodio IV Una nuova speranza apre le danze della saga appena rilanciata al cinema. E’ un film del 1977 scritto e diretto da George Lucas. Compone la prima parte della Trilogia Originale (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la Trilogia Prequel (episodi I, II e III), prequel della trilogia originale che vede come protagonisti, tra gli altri, Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Peter Cushing. Il film, ambientato diciannove anni dopo la fondazione dell’Impero Galattico, narra le avventure dello Jedi Luke Skywalker e del suo maestro Obi-Wan Kenobi, impegnati nella lotta contro il Lato Oscuro della Forza a fianco dell’Alleanza Ribelle, guidata dalla Principessa Leila, in modo da porre fine al potere dell’Imperatore Palpatine sulla Galassia. Il film ha incassato oltre 461 milioni di dollari negli Usa e 334 milioni nel resto del mondo, il maggior incasso nella storia del cinema, fino all’uscita di E.T. l’extra-terrestre nel 1982.

STAR TREK (SERIE TV, 1966) Il prefisso Star c’è, la fantascienza pure, ma Star Treck non è Star Wars. Perché inserirlo in questa pagina tematica? Anzitutto perché una serie su Guerre Stellari ancora non c’è. Poi perché chi ama l’equipaggio della Enterprise è ugualmente maniaco e di solito ama anche la saga creata da Lucas, addirittura precedente e superlongeva (c’è ancora adesso). Nel lontano 1966 Roddenberry come già avvenuto per molte creature hollywoodiane, adatta un plot western ambientando la narrazione nello spazio profondo. Nascono Star Trek, l’Enterprise, il capitano Kirk, l’iconico Capo Pilota Spock. Ha origine la serie di culto che tutti conosciamo, recentemente sbarcata su Netflix e al cinema con Star Trek discovery e Into the Darkness. Dapprima per il network Nbc, la serie stenta a decollare, ma gli aficionados aumentano ogni anno cosicché nel 1985 anche l’Italia ha il suo primo club di trekkisti. Poi il rilancio passa per la Paramount e Star Trek diventa icona e successo planetario. Ancora oggi rinnovato, stagione dopo

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Event Entertainment Illustrated & Sky

THE SECOND ISSUE WITH GOMORRA COCKTAIL PARTY

Giunta alla terza stagione, la serie televisiva italiana Gomorra, ispirata all’omonimo best seller di Roberto Saviano e trasmessa dalla pay tv satellitare Sky, sui canali Sky Atlantic e Sky Cinema 1, festeggia il suo debutto assieme all’uscita del secondo numero di Entertainment Illustrated, media partner dell’evento, che gli dedica uno speciale con le scene più strong delle sue puntate. Un brindisi per due, quindi, e un cocktail party dedicato all’occasione, avvenuto il 13 novembre presso la sede della stessa casa editrice Milano Fashion Library, in Via Alessandria 8, che ha visto riuniti gli appassionati della serie e i seguaci della stessa rivista, per una serata all’insegna del divertimento.

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Event

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Auto

FORD FIESTA VIGNALE

DI MASSIMILIANO TURCI

A metà strada tra mamma e fidanzata

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The last but not least

Abituati a non essere soddisfatti appieno da una macchina perchè molto sportiva e poco elegante, molto tecnologica e con poche soddisfazioni di guida? Ford è pronta a eliminare i compromessi, sostituendoli con le vostre esigenze. Per questo la nuova Fiesta si differenzierà in quattro versioni studiate per non lasciare scontento nessuno. La prima è la pratica Plus, la seconda è la sofisticata Titanium, per terza abbiamo la sportiva ST Line e the last but not least la lussuosa ed elegante Vignale.

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Per non dimenticare il crossover Active in uscita prossimamente. Vista l’affidabilità di Ford e soprattutto del brand Fiesta, sono quasi scontati i premi vinti in campo di sicurezza e tecnologie. La nuova Fiesta è dotata della più ricca gamma di tecnologie di sicurezza, comfort e assistenza alla guida al mondo, tra le auto della sua categoria. La piattaforma hi-tech è basata su 2 telecamere, 3 radar e 12 sensori a ultrasuoni e può monitorare a 360 gradi l’area intorno all’auto e la strada che precede fino a 130 metri, più di un campo da calcio.


Il sistema di frenata automatica d’emergenza con assistenza pre-collisione e riconoscimento dei pedoni (Pre-Collision Assist with Pedestrian Detection) sarà in grado di aiutare a riconoscere la presenza di persone in prossimità dell’auto anche di notte. In condizioni di scarsa luminosità il dispositivo si avvale della luce dei fari anteriori. E questo è solo un assaggio di tutta l’elettronica che sta trasformando la macchina in una sorta di navicella dove l’errore umano non è più una variabile.

Quando l’unione fa qualità

La Ford Fiesta Vignale è in assoluto la più raffinata grazie alla collaborazione con il brand Vignale che rende interni ed esterni dolci e accattivanti,

sicuramente lontani dal banale e dallo sciatto. Ci si accorge subito di questa cura grazie alla firma Vignale presente sulla fiancata, sul retro e al suo interno. Rifiniture di classe che rendono al massimo le sensazioni di tatto e di vista. Anche qui gli eleganti Vignale caratterizzano la griglia anteriore, le finiture in alluminio e i cerchi in lega da 18. La cura dei dettagli si apprezza anche nel materiale utilizzato negli interni, con sedili rivestiti in pelle pienofiore e impunture cucite a mano. Inoltre la collaborazione con B&O Play Sound System crea il giusto clima avvolgente pronto a sostenerti in ogni tua inclinazione personale, la musica diventa un tutt’uno con la macchina e di conseguenza all’interno le emozioni sono di tranquillità e sicurezza. Lo Schermo SYNC3 eleva a nuovi livelli la connettività con gli smartphone, sia attraverso il controllo vocale delle app del catalogo AppLink, che grazie

al supporto per i sistemi Apple CarPlay™ e AndroidAuto™ per telefonare, effettuare ricerche sul Web, inviare e ricevere messaggi, ascoltare musica e ottenere indicazioni stradali in base al traffico restando concentrati sulla guida.

Per essere spensierati sempre e ovunque

Stressarsi per il traffico sembra un ricordo lontano e inconcepibile a bordo della nuova Vignale, che vi aiuta anche nei problemi che la riguardano. Infatti non potendo ancora aggiustarsi da sola, la linea Vignale comprende di un assistente h24 per ogni vettura. Disponibile anche a effettuare un tagliando e a ritirare la macchina dove vi troviate. Questo perfeziona così l’esperienza di tranquillità e spensieratezza. Il motore vi asseconda e non delude se messo alla prova. Inoltre è molto silenzioso, merito dell’1.0 Ecoboost con 140 cv. Il cambio manuale a 6 marce è preciso e puntuale. Molto disponibile a ogni

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tipo di guida, non presenta nessuna complicazione nell’esperienza della vettura. Lane Departure Warning e Lane Keeping Aid sono i nuovi sistemi, disinseribili, che garantiscono il mantenimento della corsia di marcia riconoscendo le linee a terra. Questo permette di percorrere curve senza toccare il volante, che anche sul dritto rimane rigido e ben piazzato: utile per lunghe tratte. La nuova Fiesta Vignale è un concentrato di tecnologia, comfort e sicurezza. Si può definire una macchina giovane. Forse non apprezzata al massimo dai “vecchia scuola”, che di elettronica non vogliono sentir parlare, ma efficente per il suo target. Se sei una persona che ha poco tempo da perdere, amante del design e sempre al passo con l’elettronica è molto probabile che sia l’auto giusta per te.

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ENTERTAINMENT ILLUSTRATED

Fashion DI FRANCESCA ORTU

Lunga vita al

DENIM Capo fondamentale di ogni guardaroba, il jeans, che da sempre detta le tendenze della moda unisex e che negli anni ha definito condizioni sociali e culturali, fa, oggi piĂš che mai, un passo indietro fino al 1853. Vi raccontiamo la sua storia

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Una storia intensa, lunga 144 anni e del tutto casuale quella del jeans, che fece incontrare due mondi lontani, l’Italia, con la sua tradizione tessile, e l’America, con la sua febbre dell’oro californiana, già da allora legati da un filo comune che oggi è simbolo di cultura e moda. A vita alta o bassa, over o skinny, a zampa o a sigaretta, scolorito o strappato. Questo indumento, ormai condiviso sia dal guardaroba maschile che da quello femminile e che da sempre detta le regole stilistiche della moda, continua, oggi come ieri, a rappresentare uno status, promettendo di non tramontare mai. Ma torniamo indietro nel tempo. Parliamo del 1853, anno in cui il protagonista di questo racconto, Levi Strauss, figlio della famiglia Strauss, proprietari di una merceria a New York, decide di tentare la fortuna grazie alla buona conoscenza di tessuti e di abbigliamento da lavoro, le stesse che gli permisero nel 1866 di fondare l’azienda Levi Strauss & Co. Tra i capi venduti, pantaloni e sa-

lopette creati con una stoffa grossolana di colore blu, molto più resistente delle solite. Nello stesso periodo, un tessuto similare veniva utilizzato anche in Italia precisamente a Genova, per i pantaloni dei marinai, città dalla queste questo stesso capo prese il nome. Ma fu nel 1870 che il jeans ebbe una svolta importante per ben due motivi. Il primo fu la sua riproduzione in serie e il secondo un incontro, quello con il sarto Jacob Davis, che ne rinforzò le cuciture delle tasche di un modello con dei rivetti, rendendolo più resistente e informando immediatamente Levi della sua modifica, che soddisfatto dell’accaduto, strinse ufficialmente la sua collaborazione, il 20 maggio del 1873 registrata tramite il brevetto n.139.121 del modello “XX” della Levi Strauss & Co, in cui i dettagli erano rappresentati da una doppia cucitura e dall’etichetta di cuoio sul retro. Da questo momento, il logo Levi’s

cominciò ad essere un marchio riconosciuto e la produzione divenne industriale. Nel 1890 debuttò lo storico Levi’s 501, che successivamente alla Seconda Guerra Mondiale stravolse i canoni dell’abbigliamento, passando da indumento lavorativo a pantalone ufficiale per il tempo libero, fino a posizionarsi, negli anni 50 in Europa, come simbolo di ribellione rivoluzione giovanile, stravolgendo completamente i canoni della società dell’epoca, segnata della Summer of Love, dall’esplosione del rock’n roll e, più genericamente, dalle scelte stilistiche che caratterizzarono le subculture dell’epoca. Da questo momento il jeans diventa un vero e proprio fenomeno sociale, politico e culturale, rappresentando in primis quella voglia di affermazione della propria personalità e portando alla nascita di marchi quali Wrangler, Ufo, Vagabond, Pooh, Glove e Jesus, e solo dopo di Diesel, Lee, G-Star, Gas, ecc, globalizzando e rivoluzionando, in quegli stessi anni, il mondo della moda, in continuo cambiamento.

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ENTERTAINMENT ILLUSTRATED

Outro di Valerio Venturi

REGALO PER GLI ORFANI DI GAME OF THRONES (e di certe serie in generale...)

Cari lettori, per questo 2018 abbiamo pensato a questo spazio come a un luogo caritatevole per coloro che hanno finito le loro serie tv preferite e non sanno cosa guardare. Anno nuovo, vita nuova e stimoli nuovi. Non che manchi l’offerta, anzi. Forse c’è anche troppa roba in giro. La qualità è spesso buona, ma poi subentra il gusto. E serve una bussola. Ecco allora una serie di consigli non richiesti per serie tv da vedere, nel caso ve le foste perse, selezionate da chi dirige questo giornale. Anzitutto, orfani di Games of Thrones, avete voglia di atmosfere medievaloidi, intigri, combattimenti e personaggi a cavallo? Togliete un po’ di magia, un po’ di sesso, un po’ di sangue e colpi di scena continui ed affidatevi alle battaglie di Vikings, giunto alla quinta stagione su TimVision. La serie,

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ambientata nel IX secolo d.C. tra la Scandinavia e Uk, racconta in chiave romanzata le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók, interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel e di altri personaggi storici. Abbastanza filologica e avvincente e il protagonista (Travis) è cool, fintanto che si scopre che è capace di fare solo due espressioni col viso. Ma fu così anche per Clint Eastwood all’inizio eppure ci costruì una carriera. Preferite altri generi? Se vi piacciono le contrapposizioni tragiche e l’ambiente della finanza, non perdetevi Billions, Sky. Anche qui, un paio di stagioni in attesa delle novità. Si racconta dello scontro tra il gestore spregiudicato e rock’n’roll di un edge found e di un procuratore che gli vuole fare la pelle. Imperdibile. Livello alto.

Inutile suggerire quel gran classico che è Breaking Bad, è forse più utile segnalarvi Sneaky Pete, di Amazon, una sola stagione, per ora, che racconta le vicende di un carismatico imbroglione che deve dimenarsi tra mafiosi e finti familiari. Nel genere crime, imperdibile Bosch (Premium), che racconta le vicende dell’investigatore creato dal romanziere Michael Connelly. Anche qui, tre stagioni senza puntate loffie. Del 2014 è Forever, Top Crime, poi misteriosamente cancellata dai producers. Il dottor Henry Morgan è un brillante medico legale di New York, che ha oltre duecento anni ed è immortale. Ogni qual volta muore, rinasce nelle acque dell’East River. Investiga su casi di

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omicidio, con capacità fuori dal comune e per capire qualcosa del suo strano destino. Sobria, non male. Ultima ma non ultima, Feed the Beast (TimVision), una sola stagione succosissima. C’è David Schwimmer di Friends. La trama? Dion Patras e Tommy Moran, il primo chef e il secondo sommelier, sono come fratelli. Progettano di aprire un ristorante tutto loro: Thirio. Il loro sogno è però difficile da far funzionare. Le capacità ci sono, ma anche i pregressi, la prigione di Dion e un precedente locale bruciato. E ci sono di mezzo anche dei mafiosi polacchi per niente facili da gestire. Ecco qua. Qualche stimolo per quest’anno lo avete. Non lamentatevi e fateci sapere! Good Entertainment!


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