URBAN KIDS #uniconelsuogenere

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E’ INIZIATA LA NUOVA ERA DI

#UNICONELSUOGENERE

SESSO E AMORE PARLANO I BAMBINI

MODA NO GENDER GRAFFITI STIVALETTI

MIKA «QUANDO ERO PICCOLO...»

URBAN KIDS Anno I Numero 1 - Settembre 2019

VIAGGI SOGNANDO CALIFORNIA

NÉ MASCHI NÉ F E M M I N E Crescereste i vostri figli senza genere?



ANNO I NUMERO I -

EDITORIALE Mi chiamo Fiamma. Sono la mamma di Margherita, e pure la direttrice di Urban Kids. A dicembre compio 40 anni, scrivo giornali da quando ne ho 18. Credo che il mio sia il mestiere più bello del mondo. Credo anche che i vestiti dovrebbero avere sempre le tasche. Credo nell’amicizia, nella gentilezza, nel gioco e nella responsabilità. Sono fermamente convinta che le bolle di sapone siano magiche, e che una canzone dei Ricchi e Poveri possa illuminare il pomeriggio. Credo moltissimo nella comunicazione, uno dei momenti più belli dell’esistenza umana: dire “ti amo”, chiedere scusa, raccontare una storia, ascoltare per davvero la risposta alla domanda “come stai?”. Comunicare è condividere, e questo è quello che il gruppo eccentrico, composito e inclusivo che ha costruito questo primo numero di Urban Kids vuole fare da oggi. Attraverso un giornale dove ci sia tanto da leggere, e che leggeremmo anche noi. Un giornale che sia ponte tra il mondo dei grandi e quello dei bambini. Che poi, se guardate bene, sono proprio la stessa cosa. Infatti i bambini qui da Urban Kids ci scrivono anche. Raccontano, fanno le domande e si aspettano una risposta. Questo numero parla di identità, di maschi e di femmine, di amore e di sesso. Dal punto di vista dei grandi e dei bambini. L’idea di riflettere su questi temi me l’ha data Margherita, che ha 7 anni e che un giorno mi ha raccontato di un suo amico che ama giocare con i My Little Pony, ma si vergogna di dirlo ai genitori e agli amici. Margherita non si spiega come mai nessuno dica niente alle femmine se giocano con i Gormiti. Sappiamo che già da piccoli i nostri figli si interrogano sulla loro identità, anche di genere. E noi? Cosa rispondiamo? Ecco allora che dentro il giornale troverete molte domande a cui cerchiamo di dare una risposta, ma soprattutto troverete la nostra voglia di ascoltare i bambini e di fare un giornale che si possa vivere e leggere insieme, piccoli e grandi. Dentro Urban Kids c’è anche la moda, tanta, perché la moda è importante, è il primo modo di comunicare noi stessi, lo strato più esterno ancora della pelle. Ed è pure desiderio: qualcosa che non ha genere, né età. Come l’amore.

SETTEMBRE 2019 DIRETTRICE Fiamma Sanò RESPONSABILE MODA Maria Giulia Pieroni PROGETTO GRAFICO/ DIREZIONE ARTISTICA Giulia Scigliano ATTUALITÁ E SPETTACOLI Silvia Gianatti Federica Volpe HANNO COLLABORATO Zoe Beltran (foto), Giacomo Carlandi, Marco Cubeddu, Margherita De Carli Sanò, Mario De Carli, Linda Degiorgi (assistente moda), Susanna Foglia, Stefania Freri (supervisione artistica), Massimo Guarini,Vicky Harrauer, Clelia Iacoviello, Leonardo Pagani, Magnolia Pemberley, Francesco Pistillo, Marianna Soddu UFFICIO TRAFFICO Franca Ghetti f.ghetti@belviveremedia.it CAPO TESTATA PUBBLICITÀ Chicca Granata c.granata@belviveremedia.com INSTAGRAM urbankidsmagazine WEB urbankidsmagazine.it SCRIVETECI redazione@urbankidsmagazine.it URBAN KIDS È EDITO DA BELVIVERE SRL Corso Colmbo 9 20144 Milano T. 02581332011 PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO Diego Valisi d.valisi@belviveremedia.com ASSISTENTE DI DIREZIONE Patrizia Zerbo PUBBLICITÀ Advertising Bel Vivere Media Via Alessandria 8 20144 Milano Tel. +39 02 58153206 www.belviveremedia.com DISTRIBUZIONE PSC Promos Comunicazione Via Tertulliano 70, 20137 Milano T. 02 89540195 STAMPA Rotopress International s.r.l. via Brecce, 60026 Loreto (AN) - via E. Mattei 106, Bologna

Foto MARIO DE CARLI

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione dei contenuti, totale e parziale in ogni genere e linguaggio è espressione vietata. In attesa di registrazione presso il Tribunale di Milano.

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- OMMARIO

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DESIDERI Oggetti da comprare e regalare per fare felici i bambini.

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RICORDI D’INFANZIA

Da bambini erano così: Mika.

ATTUALITÁ

IDEE E TENDENZE

Hollywood: i figli delle celebrità crescono genderless.

Segnati questo! Le novità dal mondo della moda e del design.

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UE POSTA DEL CUORE Marco Cubeddu, scrittore di culto, maestro d’amore ai tempi delle elementari.

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PROVATO PER VOI La parola ai bambini: Margherita racconta il Mermaiding.

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O POPCORN TV, cinema, musica, videogiochi: la cultura pop secondo Urban Kids.


OMMARIO -

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EDUCAZIONE SESSUALE Sesso: la psicologa Marianna Soddu risponde alle domande scomode dei bambini.

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MODA

L’autunno non ha genere.

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ACCESSORI Scarpe: sneakers e stivaletti. Bellezza: i prodotti per la buonanotte.

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INTERVISTA Mimina Cornacchia, mamma influencer, si racconta con Leone.

N

O E M R U

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MANGIARE E BERE Acque aromatizzate: il parere della nutrizionista Clelia Iacoviello.

VIAGGI

Alla scoperta di Venice Beach, con o senza figli. IN COPERTINA. Felpa con cappuccio, Billybandit. Servizio Maria Giulia Pieroni Foto Zoe Beltran Trucco e Capelli BETTI CHIESI @TWA Agency Post produzione Annalisa Ghiro

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DESIDERI

Oggetti da comprare e regalare per fare felici i bambini.

TE LO RICORDI?

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1. Domino Vintage, Légami. 2. Puzzle del 15, Légami. 3. Dadi numeri e simboli, Ooh noo da unduetrestellababy.com. 4. Puzzle Alfabeto, Kid’s Concept.

2. 3. 4. 7


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2. 3. 1. 4. PISTAAA! 1. Monopattino, Micro. 2. Casco, Globber. 3. Casco, Bobbin. 4. Casco, Globber. 5. Casco, Banwood.

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5.


DESIDERI -

SCRIVIMI QUELLO CHE VUOI... 1. Penna, Fabriano. 2. Penna, Muji. 3. Penne, Légami. 4. Penna, Tratto.

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EN ER

I FIGLI DI HOLLYWOOD CRESCONO GENDERLESS di FEDERICA VOLPE Che si tratti di un’idea o solo dell’ultima stravagante tendenza delle celebrità, la decisione di non identificare i propri figli in un genere desta scalpore. In un’epoca in cui la lotta per la parità dei sessi è sempre più forte, il GENERE NEUTRO si fa spazio tra polemiche, perplessità e gossip. Le passerelle maschili pullulano di uomini in crop top e donne androgine, ma la moda che si evolve insieme alla società, riflette un desiderio di INCLUSIONE sempre più presente. I codici visivi e le creazioni unisex degli stilisti non sono certo una novità, così come il genere neutro. A portare all’estremo una tendenza che, fondamentalmente, si è delineata già da tempo, ci ha pensato la mecca del cinema. Sempre più attori infatti scelgono di CRESCERE I PROPRI FIGLI SENZA GENERE. Non è difficile immaginare la reazione di molti: non si tratta certo di una t-shirt o una camicia non identificata come maschile o femminile. Eppure quella che da molti è stata definita come la nuova “moda” di Hollywood, trova parecchi consensi nelle star. BRAD PITT E ANGELINA JOLIE sono sempre stati i più chiacchierati a Hollywood. L’unica persona capace di spostare l’attenzione dei media dai Brangelina è stata una e una soltanto: la loro primogenita Shiloh Jolie-Pitt. Essendo la prima figlia biologica, la bambina ha ricevuto sin da subito l’attenzione del mondo intero, mantenuta poi viva dalle strane scelte degli abiti della bambina durante la crescita. Si è pensato ad un desiderio di emulazione del famosissimo papà, ma durante l’adolescenza, la Jolie ha ammesso: «Shailoh si sente più a suo agio indossando abiti da uomo, si sente uno dei suoi fratelli». Il SUPPORTO

NÉ FEMMINE

N ÉÉ M MA A SS C CH H II ,, N

N ÉÉ FF EE M MM M II N N EE N

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DELLA FAMIGLIA alla bambina ha fatto storcere il naso a molti, ma si tratta pur sempre di una scelta maturata dalla bambina stessa, raggiunta un’età e la consapevolezza. Quella che invece sembra proprio non andare già è la decisione presa da star come KATE HUDSON di non attribuire un sesso ai propri nascituri e di crescerli quindi senza genere. Il 2 Ottobre 2018 l’attrice ha dato alla luce la sua terza bambina, Rani Rose, avuta dal compagno Danny Fujikawa. Da subito la Hudson ha reso noto il desiderio di NON VOLERE DARE ETICHETTE alla bambina e di consentirle in futuro di scegliere da sola in cosa identificarsi: «Avere una bambina dopo i miei primi due figli maschi non cambia certo il mio approccio. Cresciamo i nostri figli come individui e non non sappiamo in cosa Rani desidererà identificarsi». Ma la figlia d’arte non è la sola, una delle fautrici e grandi supporter dell’educazione genderless dei bambini è MEGAN FOX. La bellissima protagonista di Transformers è mamma di tre figli MASCHI avuti dal marito Brian Austin Green: Noah Shannon, Bodhi Ransom e Journey River. Le foto dei primi due VESTITI DA PRINCIPESSE Disney o coi capelli rosa e tutù, hanno fatto il giro del mondo, ma la Fox, incurante delle critiche, continua per la sua strada sicura della sua scelta: «Sono cresciuta nel sud degli Stati Uniti e sono sempre stata considerata un maschiaccio. Non giocavo con le bambole, mi arrampicavo sugli alberi e mi sporcavo in continuazione. Il mio essere si è formato intorno alla consapevolezza di non essere come la maggior parte delle donne e, per certi versi, sono molto più mascolina e tosta rispetto al genere femminile» ha dichiarato. «Quando ero incinta di Noah sentivo che gli STEREOTIPI DI GENERE non gli sarebbero appartenuti, quindi ho deciso di volergli fornire sin da subito un ambiente nel quale avrebbe potuto SCOPRIRE DA SOLO la maniera in cui desidera esprimersi. La volontà di un bambino

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di vestirsi da principessa o di una bambina di giocare a baseball, non è indicativa della loro sessualità. Non possiamo limitare i bambini dicendogli a cosa possono o non possono giocare» ha concluso. La PSICOLOGA clinica Marialuigia Zirollo riguardo al fenomeno, afferma: «Prima di poter parlare del concetto di genderless, è importante parlare col bambino del CONCETTO DI IDENTITÀ perché lo rende riconoscibile per i coetanei e per il mondo degli adulti. È imprescindibile che il bambino venga aiutato in questo processo e quando parliamo di processo parliamo di un movimento evolutivo di cui il bambino è protagonista. Non possiamo parlare d’identità senza addentrarci nell’alterità, ovvero, un soggetto si identifica quando ci sono altri soggetti che lo riconoscono. L’identità si può esprimere solo relazionandosi ad altri soggetti. L’identità non può fare a meno dell’ALTERITÀ, quindi la non scelta dei genitori non agevola in alcun modo la formazione del bambino»; e continua: «La posizione del genitore non è inamovibile e il bambino non è costretto ad accettarla aprioristicamente in quanto può poi scegliere la sua. Siamo veramente sicuri che il bambino riesca da solo a scegliere quale sia il suo sesso senza che il genitore glielo presenti primariamente? Mettere al mondo un figlio vuol dire anche averlo immaginato e avergli dato un nome e tutto questo deve arrivare al neonato perché altrimenti si andrebbe a creare un grosso SMARRIMENTO in lui. La VERA SCELTA CORAGGIOSA di un genitore è quella di poter accettare che un bambino devii da quella che dal principio è stata una scelta della mamma e del padre e consentire al bambino, al teenager o all’adulto di identificarsi in qualcosa che potrebbe essere diverso da quello che è stato scelto per lui. È questo modo gli si concedergli la LIBERTÀ».

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- RI OR I ’IN AN IA

Quando ero piccolo...

«RIDEVO TANTISSIMO» (MIKA) Mika è tornato! Oggi è una superstar, ma da piccolo com’era? Abbiamo raccolto i ricordi dell’eclettico artista nato in Libano e cresciuto tra Parigi e Londra che, con il nuovo disco, ha deciso di far pace con la sua infanzia. di SILVIA GIANATTI

«Da piccolo ero curioso, frastornante. Trovavo sempre qualcosa di divertente e spesso iniziavo a ridere. Ridevo tantissimo in chiesa e tutti mi sgridavano, soprattutto mia nonna». «Eravamo quattro fratelli, se pensavo di poter mangiare tutto quello che avevo nel piatto sbagliavo. C’era sempre qualcuno che mi rubava qualcosa. Il vantaggio è che anche io rubavo dal loro piatto». «Mia mamma non mi sgridava mai per dirmi di smettere di parlare o di fare rumore o musica. Lo faceva quando utilizzavo brutte parole senza giustificazione. Come fa ancora oggi». «Sanremo, la canzone dell’album, è dedicata alla prima città che ho visitato in Italia, è una cartolina della mia infanzia. Parla delle vacanze che facevamo in famiglia, quando eravamo ospiti in Costa Azzurra da una zia che ci faceva un po’ pesare la nostra presenza. Allora mia mamma caricava sulla sua auto tutti noi bambini e le sue amiche e ci portava in gita a Sanremo, che costava meno ed era accogliente per una famiglia bohémien come la nostra». «Già da super piccolo mi interessava la musica. Ogni volta che c’era un musicista per strada, io andavo lì, per ascoltarlo. Se i miei mi perdevano, mi ritrovavano sempre lì, con i musicisti». «A otto anni mia mamma ha deciso che dovevo lavorare. Non ho mai smesso. Ha cambiato totalemente la mia vita. Sono diventato adulto». «Il mio primo strumento è stato un violino. Ero interessato al suo suono, l’ho buttato a terra per capire che rumore poteva fare. Avevo cinque anni, sono entrato in cucina con il violino distrutto. Aveva fatto un rumore molto bello, come il suono di un cartone animato». My name is Michael Holbrook esce il 4 ottobre ed è il frutto di due anni di scrittura, tra Miami, Londra e la campagna toscana. Da novembreparte il tour che durerà fino a febbraio.

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- E U A IONE E

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5 domande scomode che potrebbero fare i vostri bambini (e come rispondere). Di MARIANNA SODDU, psicologa clinica e psicoterapeuta

mariannasoddu.it

L’educazione sessuale deve andare di pare passo con l’educazione affettiva: cioè insegnare che cos’è l’amore per l’altro, il rispetto per l’altro, spiegare che è il SESSO è un modo di dimostrare amore, rispetto e anche piacere. Una corretta educazione sessuale e affettiva onesta e sincera non solo serve a creare degli adulti che avranno un rapporto sano con la sessualità; ma soprattutto è uno strumento decisivo nella PREVENZIONE DELL’ABUSO SESSUALE in infanzia. Bisogna insegnare ai bambini che se non c’è AMORE E RISPETTO, sia verso l’altro che verso sé stessi, allora il sesso non va bene. E siccome queste cose qui sono molto difficili, le fanno i grandi, non i bambini. Bisogna responsabilizzare i piccoli al rispetto del sé: come quando vai in bicicletta stai attento a non cadere, così con il tuo corpo devi fare solo quello che non ti mette a disagio. Non c’è un’età specifica in cui bisogna prendere un bambino e spiegargli le cose. Ma quando il bambino fa la DOMANDA, il genitore deve rispondere. Quando i bambini chiedono, significa che sono pronti per la risposta. O perché sono stati stimolati da fattori esterni - altri bambini che ne parlano a scuola - o per fattori interni: cominciano ad avere CURIOSITÀ sul proprio corpo, iniziano a sentire il PIACERE. Quindi, bisogna rispondere. E le informazioni date dal genitore devono essere sempre VERE E CHIARE. Quindi NO alle storie dei FIORI e delle API. Ricordiamoci inoltre che con i telefonini i bambini spesso hanno accesso a informazioni altamente sessualizzate: il PORNO o anche contenuti EROTICI e di natura VIOLENTA. Non sempre si possono controllare i bambini con i blocchi. Meglio dare loro prima gli STRUMENTI per capire come vanno le cose, soprattutto per non spaventarsi e avere una visione fortemente distorta della sessualità. Quindi VERITÀ anche quando fanno domande specifiche sul porno (e di questo parleremo nel prossimo numero).

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E U A IONE E

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Solo le mamme e i papà possono fare l’amore? No, tutti i grandi possono fare l’amore e lo possono fare non necessariamente per fare nascere i bambini, ma semplicemente per dimostrarsi l’amore reciproco. Non serve essere sposati per fare l’amore, non serve neanche essere innamorati. Gli adulti possono fare l’amore anche se proprio non sono innamorati, ma semplicemente se si piacciono molto. Certo però che il rispetto deve esserci sempre: devono volerlo tutti e due. Per fare i bambini invece sarebbe meglio essere innamorati.

Come fa il papà a mettere il semino nella mamma? Sai già che i maschi e le femmine sono fatti diversi, sai che i maschi hanno il pisellino e le femmine la patatina. Dal pisellino, quando si è grandi, esce il semino, che viene messo dentro nella pancia della mamma attraverso la patatina, che ha un buchino fatto apposta per far passare il semino.

Mamma, perché hai del sangue che ti esce dalla patatina? Succede a tutte le femmine quando diventano un po’ più grandi: il loro corpo si rigenera e butta via il sangue vecchio dalla pancia, per creare all’interno della pancia stessa una casa pulita e accogliente per un potenziale bambino.

Come nascono i bambini? Tutti quanti allo stesso modo: perché la loro mamma e il loro papà hanno fatto l’amore. Cioè si sono uniti fisicamente come in un abbraccio e il papà ha messo un semino nella pancia della mamma. E da lì nasce il bambino.

Che cos’è il porno? Ci sono dei film per i grandi dove i grandi fanno l’amore per puro piacere, non tanto di chi recita nel film, ma di chi lo guarda. Perché fare l’amore - che si dice anche fare sesso - è una cosa che dà piacere quando si è grandi; e quindi è bello farlo quando si è grandi e sia il maschio che la femmina vogliono farlo.

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2019 fall winter collection

balducci.it


MO A -

Servizio Maria Giulia Pieroni Foto Zoe Beltran

COSTANZA: Camicia con cravattino, Kiabi

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- MO A

COSTANZA. Camicia con cravattino, Kiabi + denim grigio, PHILOSOPHY di Lorenzo Serafini Kids + stivaletto elasticizzato, Elisabetta Franchi La Mia Bambina. JOHAN. Giacca + t-shirt rossa, entrambi Balmain Kids + jeans Little Marc Jacob + sneakers, New Balance. AURORA. Felpa con fulmine paillettes + camicia off white, entrambi Alberta Ferretti Junior + papillon in seta grigia e nodo platino in ceramica Cor Sine Labe Doli + pantalone pence, H&M + scarponcino, Naturino. Cancelleria, RiPlast.

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MO A AURORA. Felpa con fulmine paillettes + camicia off white, entrambi Alberta Ferretti Junior + papillon in seta grigia e nodo platino in ceramica Cor Sine Labe Doli + pantalone pence, H&M. Cancelleria, RiPlast.

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- MO A

JOHAN. Felpa, Dolce & Gabbana + pantalone, Original Marines + cintura, Chicco + sneakers, Naturino.

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ALESSANDRO. Camicia denim “ICON”, Dsquared2 + jeans, Petit Bateau.

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- MO A

COSTANZA. Abito felpa stampa fumetto, Little Marc Jacobs. ALESSANDRO. Felpa stampa racchette Billybandit + pantalone blu velluto, Pan con Chocolate + scarponcino, Naturino. AURORA. Abito felpa stampa geometria e scritta, Balmain Kids + scarponcino, Naturino. Calze, Calzedonia.

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JOHAN. Felpa + camicia + anfibi in vernice tutti con stampa animali, tutto H&M in collaborazione con Kelzuki + pantalone verde velluto, Kenzo.


MO A -

COSTANZA. Tuta pantalone e felpa nera, SIMONETTA + stivaletto elasticizzato, Elisabetta Franchi La Mia Bambina + zaino, Nununu + palla da pallacanestro, WILSON disponibile su Amazon.it.

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- MO A

ALESSANDRO. T-shirt a righe, Kiabi + salopette nera + giacca denim montone, entrambi Mango kids + sneakers, Naturino. COSTANZA. T-shirt, Elisabetta Franchi La Mia Bambina + bomber, Kenzo + pantalone, Chicco + anfibi Gioseppo + berretto, Dsquared2. Skateboard, Rocky Mountain disponibile su Amazon.it.

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MO A COSTANZA. Bomber zebrato con cappuccio, Fracomina.

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COSTANZA. Bomber zebrato con cappuccio, Fracomina + T-shirt, Elisabetta Franchi La Mia Bambina + bomber, Kenzo + leggins, Chicco + anfibi Gioseppo + zaino nero, Nununu. AURORA. Maglia zebrata, PHILOSOPHY di Lorenzo Serafini Kids + salopette denim United Colors of Benetton + scarpe, Superga + zaino, Dolce & Gabbana.

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MO A AURORA. Girocollo + berretto stampa robot + camicia grigia a righe, tutto Il Gufo + gonna a balze metal H&M + stivaletto elasticizzato, Gioseppo + cuffie, Skullcandy + skateboard, Rocky Mountain disponibile su Amazon.it.

Chico dolor sit itis Marc spigjpae Aldo sdg enyrtujf

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- MO A

COSTANZA. Leggins leopardati + camicia con papillon blu, tutto Kiabi + felpa con teschio, Nununu + calze, Story Loris + anfibio Gioseppo. AURORA. Pantalone antracite a quadri, Petit Bateau + t-shirt teschio, United Colors of Benetton + giubotto nero, Kiabi, + anfibio, Gioseppo. Occhiali da sole e da vista, Ray-Ban Kids.

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Francesco dolor sit itis

COSTANZA. T-shirt, Moschino Kid + pantalone Pan con chocolate + calzini Calzedonia + scarpe, Naturino + zaino nero Nununu.

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- MO A Assistente Moda Linda Degiorgi Hanno collaborato Valentina Zanchettin e Monica Ceol Trucco e Capelli BETTI CHIESI @TWA Agency Post produzione Annalisa Ghiro MODELLI: Alessandro Gbonke @BTalent Aurora Mileto @ ModaModa Costanza Monsello @BTalent Jhonas Malave @ BTalent

ALESSANDRO. Tuta, Little creative factory.

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ALESSANDRO. Tuta, Little creative factory + giaccone Dsquared2 + zaino Zara.

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Servizio Maria Giulia Pieroni Foto Zoe Beltran Calze, Calzedonia.

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LA NOTIZIA! NATURINO inaugura un nuovo negozio monomarca a Milano. Dalla storica sede di via Durini si trasferisce in Largo Augusto angolo via Cerva. Nel negozio ci sono anche tutti gli altri marchi del gruppo.

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SCAMOSCIATO 1. Emile et Ida. 2. Mango Kids. 3. Moncler. 4. Naturino. 5. Pepe Jeans Junior.

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BUONANOTTE 1. Sapone Baby Gold Limited Edition di Linea MammaBaby disponibile su lineamammababy.com. 2. Pigiama, Petit Bateau. 3. Olio corpo, Alma. 4. Spray sciogli nodi, Alama. 5. Balsamo labbra, LĂŠgami.

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IO, MAMMA-DRAGO MAMMA-DRAGO IO, IL MIO MIO LEONE LEONE EE IL Mimina Cornacchia, stylist, influencer e pr, si racconta nella sua veste più privata: quella di mamma di Leone. Tra set fotografici, fidanzatine e domeniche nel lettone. di FIAMMA SANÒ

Lei è Mimina Cornacchia, il 31 ottobre compirà 34 anni. Dal 18 dicembre del 2010 è mamma di Leone Vecchiotti. Uno dei suoi tanti mestieri, già che nella vita «Faccio tutto!»: infatti è stylist di personaggi famosi, cura le pubbliche relazioni per NewCo (la società di management digitale di suo marito Niccolò e di Francesco Facchinetti) e dalla scorsa estate disegna anche una linea di costumi da bagno per bambini, Mimidà (crasi dei suoi due nomi, Mimina e Daniela). Naturalmente, è anche un’influencer, sul suo account instagram @ildiavolovestebaby. Lei è Leone sono una «coppia di fatto, alleati, a volte, “contro” il papà...», sorride mentre racconta di un rapporto mamma-figlio strettissimo, e di una maternità non facile: «Ho avuto Leone che avevo appena compiuto 25 anni. All’inizio era stato un imprevisto, ma è stato l’imprevisto più bello della mia vita». Continua: «Ero piccola, abitavo a Milano, lontano da casa mia - io sono di Forte dei Marmi - ero sola; tutte le mie amiche del tempo andavano in discoteca; magari mi chiamavano alle 5 del mattino mentre stavano tornando, io ero già in piedi con Leone che piangeva. Avevo una vita diversa dalla mia età: a Milano succede così, è difficile incontrare altre ragazze che siano madri a 25 anni. Ho sofferto talmente all’inizio, che questo ha contribuito a creare un legame fortissimo tra me e Leone».

Cosa ama di più del vostro rapporto? «Che sono riuscita a fargli raccontare sempre tutto. Anche le cose più piccole che lo facevano soffrire, le prime dinamiche di scuola, la prima bambina di cui si era innamorato. Gli ho insegnato che bisogna sempre coccolarle, le ragazze, regalare loro fiori. Ci tenevo che crescesse con l’idea che una donna va sempre corteggiata. Così è cresciuto un bambino gentile, e questo mi rende molto orgogliosa». La gentilezza è cosa da maschi o da femmine? «Secondo me dovrebbe essere di entrambi. Lo insegno a Leone: quando entri in un posto, dì sempre buongiorno e buonasera. Essere gentile non è costoso, e l’altro si disporrà sempre in maniera positiva con te. Essere gentili dovrebbe essere normale, invece viene considerata una cosa retrò». Quindi non dirà mai a Leone “Non fare la femminuccia”? «No. Primo perché lui è molto sensibile, ci rimane male per le cose che succedono. Non glie l’ho mai detto, non lo farò. Piuttosto gli dico di non fare “il piangina”, cioè di non piangersi addosso. Se una cosa non ti va bene, dilla e risolvila». Il vostro rapporto molto simbiotico degli inizi ora com’è? «Ancora troppo simbiotico. Devo cercare di lasciargli il suo spazio, anche senza di me. Il fatto che lavori molto rende... la coperta un po’ più corta, stare con la nonna, partire con lei per qualche giorno gli da un po’ più di indipendenza da me. Il mio errore è es-

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sere tanto mamma chioccia con lui. Ma ho sempre l’idea che hai tutta una vita per diventare grande, tra qualche anno Leone sarà un adolescente arrabbiato con il mondo, e me lo voglio godere ancora un po’ adesso. Allora preferisco essere accondiscendente, se ogni tanto mi chiede di dormire nel lettone glie lo faccio fare, credo abbia ancora bisogno di questa coccola. Il lettone per me ha un significato particolare: la domenica mattina quando ero piccola, io e i miei sette fratelli ci mettevamo tutti nel letto con papà e gli raccontavamo le nostre cose, mentre mamma organizzava la giornata. Quello era il mio modo di aprire il mio cuore a papà». Quando Leone apre il suo cuore con lei? «Da quando si sveglia al mattino e mi guarda innamorato! Mi fa i complimenti su tutto, ma ha anche iniziato a chiamarmi “mamma-drago”. Dice che mi trasformo: al mattino sono sempre indaffarata, di corsa e inizio a “sclerare”. Lui dice sempre di sì, fa tutto quello che deve fare, poi la sera mi dice: “eh, certo che stamattina hai fatto la mamma drago!”». E quando le porterà a casa la prima fidanzata? Sarà sempre mamma-drago? «Me ne ha già portate un paio! Una l’ho bocciata, e infatti l’ha lasciata quasi subito. Le altre due mi piacevano tanto. Non so se sarà una brava suocera, ma per me l’importante è che sia felice. Accetterò chiunque». Anche se le portasse un fidanzato maschio? «Quella non è proprio una preoccupazione per me. Con un uomo, o una donna, non mi interessa. La vita è una sola, basta che sia la persona giusta, che lo rispetti e ami per quello che è. Non mi interessa altro. Io sono cresciuta così, e voglio che cresca così anche Leone». Cos’è l’amore? «Rispetto, condivisione, stima. Dopo l’innamoramento iniziale subentrano l’abitudine, la routine, i battibecchi; se non ci sono stima e condivisione di un progetto, non c’è niente». Leone lavora mai con lei? «Spessissimo. L’ho portato su set di video musicali e di shooting anche all’estero, a Cuba, in ufficio, ai concerti. Gli ho sempre fatto vivere tutto,

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così capisce com’è la vita di mamma. Uno dei lati positivi di avere un figlio da giovane è che Leone l’ho cresciuto io, non le baby sitter. Ho avuto fortunatamente una suocera che mi abita accanto e che mi ha sempre aiutato, ma caschi il mondo alle 15.30 sono io che vado prenderlo a scuola. Non volevo che l’educazione fosse delegata a un’altra persona. Certo che poi una volta a scuola ha racontato che uscivo e andavo a ballare tutte le sere. E le maestre mi hanno chiamata: ho dovuto spiegare che non andavo in discoteca, ma stavo lavorando al programma tv The Voice». Lei che ha una alta visibilità sui social e ha sempre postato immagini di Leone, cosa pensa dell’argomento bambini on line? «Deve essere una scelta personale. Pubblico Leone su @ildiavolovestebaby da quando era piccolo. Allora avevo bisogno anche io di una condivisione: non avevo il tessuto sociale di chi aveva figli alla mia età, l’ho cercato sui social e mi ha aiutato molto. È stato il modo di ritagliarmi del tempo per me, in relazione a lui, ma in uno spazio mio. Più tardi ho avuto paura, però, che la troppa esposizione potesse creargli problemi: non si sa mai, i pazzi che ci sono lì fuori. Ma continuo a pubblicarlo, certi ricordi se non li avessi messi online li avrei persi. Invece così è una memoria virtuale anche per lui. Che per inciso, se non posto niente di suo, poi mi chiede: “perché non metti più le mie foto? Dài, fammi una foto”... Credo che ognuno debba decidere per sé, anche se non capisco proprio chi pubblica le foto dei figli e poi le sfuoca, o mette stelline sugli occhi: preferisco chi non pubblica affatto».


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- MAN IARE E ERE

NE UOI UOI NE Vanno di moda, si trovano in tutti i principali supermercati. Ma non tutte le acque aromatizzate sono uguali e adatte ai bambini.

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VITASNELLA LE LINFE DRENANTE

TROPICAL ALOE VERA ZERO

VA BENE: per le mamme. La linfa di betulla è ricca di potassio, ha ottime proprietà drenanti e una buona azione analgesica, è un buon rimedio anti cellulite e anti edema. NON VA BENE: per i bambini, che non devono assumere sostanze drenanti.

VA BENE: per tutti, genitori e figli, come alternativa alle bevande gassate e zuccherate. Per i bambini solo ogni tanto, un bicchiere al giorno. NON VA BENE: esagerare. Perché contiene sucralosio, un dolcificante artificiale sconsigliato per i bambini.


MAN IARE E ERE -

UN OR OR O O UN di CLELIA IACOVIELLO consulente nutrizionale nutraceutico clelia.iacoviello.cnn@gmail.com

L’ANGELICA VITERMINE COCCO DRINK

LEVISSIMA PRO ACTIVE

VA BENE: per i bambini. Un bicchiere la mattina a colazione. NON VA BENE: tutti i giorni, in quanto contiene zucchero e sale. Meglio consumare direttamente l’acqua di cocco contenuta naturalmente nel frutto.

VA BENE: per tutti. Non contiene zuccheri ne sale e apporta magnesio minerale essenziale. Per i bambini sportivi è consigliata pre e post allenamento. NON VA BENE: mai!

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VENICE BEACH IN FAMIGLIA (MA ANCHE NO) Sorella bohémien della lussuosa Santa Monica, Venice è la spiaggia degli hippies degli anni 70, dei culturisti degli 80 che si allenavano sulla Muscle Beach e dei costumi rossi delle bagnine di Baywatch nei 90. Incarnazione pura dello spirito californiano, oggi è uno dei quartieri più ambiti di Los Angeles. Qui si trasferiscono i produttori degli Studios – che la preferiscono al caos di Hollywod – e i giovani manager del web: molte aziende della Silicon Valley, inclusa Google, hanno traslocato in zona. Venice è affascinante perché è fatta di contrasti: ci trovi gli skaters e i writers giovanissimi, e le celebrità. I senzatetto e le signore di Santa Monica che vengono a cercare ricercatezze nelle lussuose boutique eco-sostenibili di Abbott Kinney Avenue. Venice ha molti modi di essere vissuta. Per esempio con i figli, ma anche senza. Scegliete quello che preferite. testo di MAGNOLIA PEMBERLEY, foto di GUMA

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VENICE CON FIGLI Il punto di partenza è la casa. Tra Abbott Kinney Avenue e il lungomare il quartiere residenziale è fatto di stradine geometriche e ordinate, con casette basse a un piano. Quasi tutte appena rinnovate, alcune ancora fané. Il prezzo medio su Air bnb, è di 2000 dollari a settimana. Con i bimbi potete vivere la spiaggia. Sul lungomare ci sono negozietti vintage, piccoli atelier di artisti, graffiti ovunque. Si va in bici, in skate e monopattino. Ma soprattutto, con i pattini a rotelle. Difficile resistere a quelli di Moxi Rollerskate Shop (1501 Main Street, IG: moxiskateshop), stivaletti a 4 ruote coloratissimi. Poi rilassatevi da Tom’s, la boutique di scarpe famosa perché per ogni paio venduto uno viene spedito nelle zone povere del mondo; è un ritrovo storico di Venice, dove potete fare shopping per tutta la famiglia e bere caffè sostenibile al bar interno. A Venice si mangia sano, vegetariano, biologico, vedi Greenleaf (greenleafchopshop,com) che funziona come un fast food, ma con insalate da comporre ed è perfetto per le famiglie. Ogni primo venerdì del mese, però, strappo alla regola: dalle 17, su Abbott Kinney arrivano i Food Truck, con ogni specialità regionale americana, dal lobster roll del Maine alle grigliate texane. Per una giornata particolare, spingetevi un po’ più a Nord per fare un giro sul molo di Santa Monica: qui si mangia da Bubba-Gump Shrimp o nei tanti ristoranti sul pontile, c’è una sala giochi hi-tech, la ruota panoramica, le montagne russe (santamonicapier.org).

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BEACH SENZA FIGLI Usate Venice come punto di partenza per qualsiasi giro di Los Angeles abbiate in mente di fare. Se amate le comodità dell’albergo, a Venice la scelta perfetta è sicuramente l’Erwin (hotelerwin.com). Ipermoderno, sulla terrazza panoramica godetevi la città dall’alto con un aperitivo romantico al tramonto. Dopo una corsa sulla spiaggia, dedicatevi del tempo per meditare e fare Yoga in uno dei tanti centri del quartiere. Sono piccoli, e tutti validi. Lo shopping a Venice è unico: sulla Abbot Kinney Avenue trovate boutique di stilisti locali dove immergervi nello spirito californiano fatto di jeans e abitini floreali, negozi di sneakers e di attrezzatura da surf e pure gioiellerie di design e negozi di oggettistica stilosa come Salt (114 Abbot Kinney). Alla moda hippie si affianca il lusso di ricercatissime profumerie artigianali come Strange Invisible (siperfumes.com). La vita notturna è frizzante, soprattutto nei ristoranti. Per cercare le celebrità andate da Gjelina (gjelina.com): atmosfera sofisticata, luce soffusa, tutto l’arredo sul nero, menu a chilometro zero. Altri due indirizzi: il Kreation (kreationjuice.com), caffè biologico con scelta ampissima di acque depurative e succhi spremuti a freddo, e il Rose Cafè (therosevenice. la). È un ristorante storico rinnovato nella cucina bio-globale dallo chef Jason Nerone. Dopo avere fatto un tatuaggio a West Hollywood (da Marco Cerretelli, thehonorablesociety.com), o un giro di rito a Beverly Hills, non rinunciate e a una tradizione: il sushi di Hama (213 Windward Avenue, hamasushi.com), uno dei più famosi e antichi d’America.

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POP CORN CINEMA,TV, MUSICA, VIDEOGIOCHI, LIBRI, ECC.

IERI E OGGI: TORNA LIZZIE, ARRIVA BIA di FEDERICA VOLPE

Hilary Duff sorprende tutti: alla convention D23 Expo di Disney Channel ha annunciato il ritorno di Lizzie McGuire, serie cult dei 2000 che le ha dato la fama. La nuova serie sarà trasmessa su Disney +, la nuova piattaforma streaming del network. Lizzie - che avevamo lasciato nel film conclusivo della serie, al Colosseo a cantare What dreams are made of, «È cresciuta, è più saggia, ha il lavoro dei suoi sogni e l’uomo perfetto. Possiede anche un ristorante e sta per compiere trent’anni», ha anticipato Hilary. Anche Duff è cresciuta: dopo la fine del matrimonio con il giocatore canadese di hokey sul ghiaccio Mike Comrie, dal quale ha avuto nel 2012 il primogenito Luca Cruz, ha trovato l’uomo perfetto, il cantante e produttore musicale Matthew Coma, dal quale nel 2018 ha avuto Banks Violet Bair. Il ritorno è atteso non solo da tutti gli ormai adulti fan di Disney Channel, ma

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anche dalla stessa Hilary Duff che ha così commentato la notizia sul suo profilo Instagram ufficiale: «Sorpresa! Ho cercato di nascondere l’emozione per così tanto tempo durante i lavori in corso! Sono eccitata all’idea di tornare a casa e dalla mia ragazza». Qualcuno direbbe che si torna sempre nei luoghi in cui si è stati felici, o molto più semplicemente Hilary Duff, dopo anni di ricerca con What dreams are made of in sottofondo, ha capito che i suoi sogni sono fatti della stessa sostanza di quelli di Lizzie.


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Preceduta dalle sensazionali serie Violetta e Soy Luna dal 23 settembre, dal lunedì al venerdì alle 20.10 su Disney Channel, arriva in Italia Bia, nuova serie originale che racconta le storie e i sogni di un gruppo di creativi, tra musica e social network. Prodotta in collaborazione con Disney Channel Europa, Middle East e Africa e girata a Buenos Aires, la serie segue le vicende di Bia Urquiza, una ragazza di 16 anni, solare e piena di immaginazione, che esprime se stessa attraverso l’arte e il disegno. Insieme ai suoi amici vivrà nuove avventure, si innamorerà, imparerà ad affrontare gli ostacoli e a scoprire l’importanza e la bellezza della vita. Le vicende del gruppo si svolgono all’interno del Fundom e del Laix, due network digitali rivali, molto diversi tra di loro. Il primo è un luogo di crescita ed espressione dei propri valori, informale e divertente, mentre il Laix ha come obiettivo il succes-

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so e la fama a tutti i costi. Una storia perfettamente bilanciata tra tematiche moderne ed emozionanti vicende familiari e relazionali, capaci fin da subito di creare un forte legame con il pubblico. Particolarmente rilevante è anche la musica, che ne scandisce i momenti più importanti. La serie ha un cast di attori provenienti da tutto il mondo: la protagonista è l’attrice brasiliana Isabela Souza e i suoi amici sono attori spagnoli, messicani, argentini, colombiani e venezuelani. Fa parte del cast anche Giulia Guerrini, attrice italiana già nota ai fan di Disney Channel per la sua partecipazione a serie di successo come Alex & Co. e Monica Chef. Qui vestirà i panni dell’eccentrica Chiara, migliore amica di Bia. Dal lunedì al venerdì alle 20.10 su Disney Channel (Sky 613).

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Da quanto tempo non guardate la televisione tutti insieme? Provate con queste 5 novità. PER FAMIGLIE JUVENTINE

La zebra Jay adora il calcio e condivide la passione con gli amici bambini Matteo e Cami. Una serie animata che parla di gioco di squadra e amicizia. Ovviamente, la zebra tifa “gobbo”: è un progetto della Juventus. Team Jay, dal lunedì al venerdì alle 19 su NickJunior (Sky 603).

PER DIRE AI FIGLI: “AI MIEI TEMPI INVECE...”

Che si chiamano Donatello, Raffaello, Leonardo e Michelangelo lo sanno tutti i genitori che sono stati bambini negli anni 80 e 90. Vivono sempre nei sotterranei di New York, ma hanno poteri e aspetto molto più contemporanei. Il destino delle Tartarughe Ninja, tutti i giorni alle 7.20 (e in replica alle 12.55, alle 19.35 e alle 22) su Rai Gulp.

PER EUROPEISTI CONVINTI (ATTENTI! SONO DUE)

llary Blasi e Alvin (foto) riportano in tv, rinnovandolo, Giochi senza frontiere: Italia, Spagna, Grecia, Germania, Polonia e Russia schierano ogni settimana una squadra che si sfida in gare tra l’atletico e il ridicolo: dal lancio della mozzarella gigante in carrozza, al Muro dei campioni. Eurogames, ogni giovedì alle 21.15 su Canale5. Campionato mondiale di trasporto della moglie sulle spalle in Finlandia, lancio dell’uovo in Inghilterra, regata con le zucche giganti in Germania: Matteo Nicoletta gira l’Europa alla ricerca delle competizioni sportive più assurde. Giochi da matti, dall’11 ottobre alle 22.15 su Blaze (Sky 124).

PER CHI HA BISOGNO DI EDUCAZIONE SESSUALE (PRIMA I GENITORI)

Una serie-documentario inglese sfida il tabù dei tabù con i figli: la pornografia. Cinque mamme di adolescenti decidono di dirigere un film hard e lo faranno a loro modo: cercando di rendere il porno educativo. Mums make porn, giovedì ore 23, su Nove (e DPlay).

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di GIACOMO CARLANDI


A luglio/agosto abbiamo parlato di cambiamento.

Quale sarà il tema del prossimo numero di The Lifestyle Journal?

LUGLIO AGOSTO 2019

ISSUE

42 Il lifestyle magazine per chi ama il Pianeta

• JAVIER GOYENECHE Un sognatore che pulisce gli oceani

• SATURNINO CELANI Testa di basso, cuore green

• MODA

• CAMILLA FILIPPI 90042

Il rispetto del pianeta è amore per noi stessi 9 772499 841006

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THE LIFESTYLE JOURNAL, numero 42, anno X, Luglio/Agosto 2019

Operazione trasformazione: from Yang to Yin

#ilcambiamento To be continued... www.thelifestylejournal.it


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M MU USSIIC CA A:: LLEE PA PAR RO OLLEE D DEELLL’ L’A AU UTTU UN NN NO O Leggete bene queste parole: risuoneranno nei vocabolari dei prossimi mesi. Nei vostri, ma soprattutto in quelli dei vostri figli. Ottobre porta nuova musica. Non fatevi trovare impreparati. di SILVIA GIANATTI

libertà Una delle parole più importanti, soprattutto di questi tempi. L’ha scelta ROCCO HUNT, per il suo quarto album in studio. Il rapper napoletano è tornato sulle scene dopo quattro anni, in cui, oltre molte canzoni ha fatto anche un figlio. La classifica l’ha premiato, nonostante il finto addio alla musica pochi giorni prima dell’annuncio del suo nuovo album. Attirare l’attenzione passa anche dalle mosse social. E questo i bambini lo scopriranno tra un po’, ma non è mai troppo presto per spiegare che oltre alla libertà conta anche la verità.

good vibes Significa “buone vibrazioni” ed è un termine inglese che pare piaccia molto ai cantanti italiani. Così infatti si chiama il nuovo album di BENJI E FEDE, i due cantanti di Modena che hanno passato l’estate a cantare Dove e quando. Come probabilmente anche voi, non per scelta, ma per martellamento filiale. Impossibile che non vi si sia appiccata in testa almeno una volta. È il loro quarto disco e uscirà il 18 ottobre. Ma le due parole piacciono molto anche a MAHMOOD, il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo che ha chiamato così il suo tour in giro per l’Europa (prima data 23/10 a Lugano). Il cantante milanese, una hit dopo l’altra, da Soldi è passato a Barrio. E se vedete i vostri figli fare il gesto del fucile, non spaventatevi. Stanno solo copiando il balletto del video.

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bellezza e forza Da tenere al centro, in questo autunno. O forse sempre. La musica si sposta sulla bellezza, intesa come interiore. E sulla forza, anche quella di fermarsi. Come EMMA MARRONE che ha appena annunciato il temporaneo addio al palco per un problema di salute. La notizia arriva nei giorni in cui in radio passa il suo nuovo brano Io sono bella, firmato da Vasco Rossi, con le musiche di Gaetano Curreri, in cui ricorda alle donne (e vale pure per le bambine) che quello che conta è come ci si sente, non come ci fanno sentire gli altri. Emma siamo tutti con te! TORNA PRESTO!

uebe È una parola che non vuol dire niente. Ed è proprio questo il suo bello. Questo autunno permettiamoci (e permettiamo ai nostri figli) di non avere solo regole e parole fisse. L’autunno è già difficile di suo. Uebe quindi .Come il titolo che FRED DE PALMA ha scelto per il suo ultimo album, perché gli piace come suona, gli dà idea di cambiamento. Abbandonato il rap, l’artista strizza gli occhi al raggaeton, con brani leggeri e ritornelli memorizzabili. Non è un caso che la sua Una volta ancora con Ana Mena, sia sempre lì in cima alle classifiche dei singoli, da ormai cinque settimane. E quindi, se la parola significa lasciamo spazio alle novità, il disco aggiunge: non disperiamoci, l’estate può durare ancora un po’, almeno in cuffia.

scelta La scelta giusta è una canzone, o meglio jingle, di LUNA MELIS, la ragazzina dai capelli ricci della scorsa edizione di X Factor. Prodotta da Big Fish ha già raggiunto più di 4 milioni di visualizzazioni. Nasce da un progetto di Ringo, con la collaborazione di sei influencer amatissimi da bambini e ragazzi: Iris Ferrari, Luciano Spinelli, Ludovica Olgiati, Tommaso Cassissa, Mariasole Pollio e Sofia Dalle Rive, che parlano delle piccole e grandi scelte della quotidianità. Cosa farai da grande, magari ora non lo sanno, ma il ritornello entra in testa e ascoltare le risposte dei loro sogni è sempre bello. E dire che “ci interessa il tuo parere”, fa sicuramente rinforzo positivo (e questo dovrebbe valere a qualsiasi età).

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FA FAN NN NO OB BEEN NEE (Se seguite queste 5 regole). di MASSIMO GUARINI

Game designer, CEO di Ovosonico, papà di Alice e Dante

IDEA! Il videogioco stimola, insegna, acuisce riflessi e senso dello spazio, sviluppa le capacità di analisi e riflessione, coordina mente e occhio e allena il senso dell’orientamento come mai è stato possibile fare prima. Un videogioco, così come qualsiasi gioco non “video”, è un insieme di regole con un chiaro obiettivo: non vi ricorda per caso la storia della vostra vita? Di fatto, giocare, per un cucciolo di essere umano, rappresenta un allenamento ed una preparazione al “problem solving” che dovrà poi applicare quotidianamente in età adulta. Lo vedo succedere con i miei figli che, guidati da me – la responsabilità genitoriale è imprescindibile – riescono a vivere emozioni ed esperienze sensoriali capaci di stimolare la loro immaginazione e creatività. Ma, come per ogni cosa, un genitore dovrebbe dare delle regole. Eccole.

1. MODERAZIONE, SEMPRE! Stabilite insieme a loro orari e modalità, senza rimprovero.

2. (QUASI) MAI DA SOLI! Così come la televisione, il videogioco non deve essere il surrogato di un baby sitter. Condividete con loro le emozioni e il divertimento. Guardateli. Fate domande, interagite. E per i genitori più audaci e liberi da preconcetti (e impegni pressanti): giocate con loro!

3. A CIASCUNO IL SUO Così come per il cinema e la televisione, anche i videogiochi hanno un sistema di classificazione in base all’età. È scritto sulla confezione: leggetelo.

4. ONLINE SÍ, MA... Alcuni giochi propongono modalità online in cui è possibile parlare con perfetti sconosciuti. Senza creare allarmismi inutili, informate i vostri figli della cosa. È la versione moderna del “non accettare caramelle dagli sconosciuti!”.

5. SORRIDETE, SUVVIA! La quinta regola è per i genitori. Non guardate dall’alto in basso vostro figlio perché considerate il videogioco una perdita di tempo. Non trattate il loro divertimento con sufficienza. Sorridete, mostratevi curiosi, apritevi alla condivisione. I vostri figli apprezzeranno moltissimo e si sentiranno accettati, arrivando persino a digerire meglio il momento in cui le console andranno spente.

Giocate in famiglia a SUPER MARIO PARTY – Nintendo Switch (2018, Nintendo). Family game per antonomasia. Senza genere e incredibilmente inclusivo. È tutto ciò che avete sempre sognato di fare con i vostri figli ma vi siete trattenuti nel timore di distruggere la casa. Da provare ad occhi chiusi. Non smetterete più di ridere (fino a 4 giocatori).



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O T A V PROr voi pe

UN GIORNO D A S I R ENA

lO SAPEVI? Il Mermaiding è uno sport vero, consiste nel nuotare come una sirena, indossando coda e monopinna. Esistono corsi per adulti e bambini in molte piscine italiane.

di MARGHERITA DE CARLI SANÒ, 7 ANNI. La mamma mi ha regalato una coda da sirena, che ha comprato pure lei. Abbiamo provato la coda di sirena al mare a Numana, a casa di nonna. È proprio una coda, che è fatta elastica come un costume da bagno, colorata come la coda di una sirena. Io ce l’ho blu e rossa con le sfumature rosa, uguale a mamma. La infili come i pantaloni, poi sotto dove c’è la forma della coda si apre e ci metti la pinna. È una pinna nera che tu ci infili i piedi dentro insieme, come due pinne dei sub unite in una pinna sola. Poi chiudi la coda e sei proprio una sirena! Infatti non puoi camminarci e devi andarci subito in acqua. Meglio se mamma ti porta in braccio. Sotto ci tieni le mutandine del costume, sopra ci metti il reggiseno come le sirene. In acqua è divertente ma pure faticoso. Devi nuotare bene, battendo le gambe insieme. È difficile a pancia in su, è più

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facile a pancia in giù. Puoi andarci sott’acqua muovendo le braccia oppure no come fanno le sirene normali. È scomoda se vuoi fare la pipì nel mare, devi abbassarla come i pantaloni. Al largo ci sono andata con mia mamma e anche sul sup con la mia amica Cicci ma poi sul sup ho levato la coda per fare i tuffi. Tutte le mie amiche hanno voluto provarla, quelle più grandi hanno provato la coda di mamma, quelle della mia età hanno provato la mia. Poi abbiamo fatto i video e le foto e le Stories su Instagram con la musica de La Sirenetta Disney e io ho messo sulla foto un cuoricino tipo pietra preziosa. Secondo me si è divertita di più la mia mamma di me, comunque è molto bello e senza la pinna posso usare la coda anche a carnevale. O anche con la pinna se sto seduta. La possono usare anche i maschi se la prendono nera o grigia come i tritoni.


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PEDICURE COI

PESCIOLINI

lO SAPEVI? I pesci per la pedicure sono della famiglia Garra Rufa, ripuliscono fiumi e laghi asiatici da alghe nere e detriti di origine animale. In molti paesi del mondo è un trattamento proibito per motivi igienici.

di LEONARDO PAGANI, 7 ANNI. Quest’estate sono stato in vacanza in Thailandia con mia mamma, con Teo che è il fidanzato di mamma, con mia sorella Sofia che ha tredici anni e mio fratello Tommaso che ne ha uno e che tutti chiamiamo Chiodo. E pure con i miei zii e i miei cugini. Un giorno a Bangkok siamo andati in una via dove ci sono i mercati e abbiamo trovato la pedicure con i pesci. Io volevo farla da quando l’ho vista non mi ricordo dove forse in un film e quando mamma mi ha detto che in Thailandia la fanno ero felice. A Bangkok abbiamo cercato per tre giorni un posto ma l’abbiamo trovato solo per caso l’ultimo giorno. Che fortuna! Abbiamo visto questo negozio con tutte le vasche fuori tipo acquario. Sono vasche grandi per terra che tu ti siedi sul divano in tre e poi ci metti dentro i piedi. Quando ci metti i piedi tutti i pesciolini ti vengono addosso anche sulle gambe e ti

mangiano le pellicine. Se metti la mano i pesci ti salgono pure sulla mano. Sono pesci piccolini colorati. Sono carini non fanno paura tipo piranha. Sono piccoli ma certi abbastanza grandi. Subito i pesciolini appena ci metti il piede arrivano tutti, quando poi nella stessa vasca ci hanno messo i piedi mia sorella e mio cugino i pesci si sono divisi tra me e loro. La sensazione è soprattutto tantissimo solletico all’inizio. Mamma dice che fa schifo, infatti lei non ha voluto provare. Nessuno dei grandi ha provato. Un po’ schifo fa, ma soprattutto fa ridere molto e fa molto solletico e poi i piedi dopo erano molto lisci. Anche Chiodo ha messo una manina nella vasca ma l’ha tolta subito. Secondo me voleva mangiarsi i pesci. Dopo non ti fanno la pedicure e non ti mettono lo smalto, finisce e ti asciughi i piedi. Abbiamo fatto molte foto. È un’esperienza che consiglierei a tutti voi!

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LA POSTA DEL CUORE di di MARCO MARCO CUBEDDU CUBEDDU

Se è vero amore – e non se ne conoscono di altri tipi – nemmeno se al posto del cuore hai una cassaforte come Zio Paperone. L’amore è completamente gratis. Come la gioia e come la tristezza.

Caro Marco, l’amore si può vivere all’età dei bambini? Rebecca, 8 anni, terza elementare.

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Caro Marco, l’amore ha un costo? Aurora, 9 anni, quarta elementare.

Assolutamente sì. Anzi, l’amore è proprio quella cosa che, anche se sei un adolescente, un adulto o un vecchietto ti fa sentire sempre un bambino. C’è sempre un Natale da aspettare. Tutto è nuovo e gigantesco. Conta solo divertirsi e sentirsi liberi mentre doveri e impegni non hanno assolutamente senso. Non andarglielo a dire, ma se le maestre fossero più innamorate, la scuola sarebbe un posto decisamente migliore.


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Caro Marco, ma se ami qualcuno qual è la cosa peggiore che gli puoi fare? Francesco, 10 anni, quinta elementare.

Caro Francesco, cose brutte se ne possono fare tante anche a chi ami. Puoi ferire i suoi sentimenti (tipo dicendo che a Clash of clans fa schifo), puoi offenderti e tenere i musi (tipo se dice che a Browl Stars fai schifo), o farlo soffrire con mille cose stupide tipo vergognarti di tenervi la mano davanti agli amici. Ma alle piccole cose c’è sempre rimedio ed è facile trovarlo perché amare qualcuno vuol dire essere felici se chi ami è felice. E se la cosa che ti rende più infelice è la sua infelicità, la cosa peggiore che puoi fare a qualcuno che ami è la cosa peggiore che puoi fare anche a te stesso: non farlo sentire amato.

Marco Cubeddu (Genova, 1987), dal 2005 fa il pompiere precario. Ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (2013) e Pornokiller (2015), e la biografia di Costantino della Gherardesca, L’ultimo anno della mia giovinezza (2018), tutti usciti per Mondadori. Dal 2014 al 2019 è stato caporedattore della rivista letteraria Nuovi Argomenti. Scrive articoli e reportage per diverse testate. Nel 2016 ha partecipato al reality Pechino Express su Rai 2 e ha fatto un cameo nella webserie di Lory Del Santo, The Lady. Attualmente lavora come guardiafuochi sulle navi in costruzione in Fincantieri. Il suo ultimo romanzo è Un uomo in fiamme (Giunti, Settembre 2019). Noi di Urban Kids pensiamo che non ci sia persona più adatta di lui per la rubrica di posta del cuore.

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