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FERRARI PUROSANGUE

La Ferrari più grande che sia stata mai prodotti

- a cura di Luca Medici -

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Una dream car da sogno, ma non per correre in pista, anche se in pista corre, eccome se corre… ma per raggiungere con sportività e classe la casa in campagna. Il primo SUV del Cavallino Rampante ha creato parecchio scompiglio fra gli appassionati del brand, ma soprattutto ha lasciato tutti a bocca aperta. Inconsueta, quattro porte, rialzata da terra come un SUV impone, molta capienza a bordo, ma soprattutto tanta sportività italiana. Se la guardi, riconosci subito che è una Ferrari, il design merita di essere spiegato perché i dettagli interessanti sono molti. Partiamo dalle dimensioni, imponenti per una Ferrari. Lunga quasi cinque metri (4,97 cm), larga più di due (2,03 cm) e alta 1,60 cm per un peso di ben 2.033 kg.

La Purosangue è la Ferrari più grande che sia stata mai prodotta. Diciamolo subito, il suo design mitiga benissimo le dimensioni ricorrendo a trucchetti per rendere i volumi filanti e decisamente più contenuti rispetto alla realtà. Merito di uno studio accurato dell’aerodinamica, capace di convogliare l’aria dove serve, per raffreddare i freni, per eliminare le turbolenze attorno alle ruote o, ancora, per ridurre la sovrapressione nei passaruota posteriori. Un concentrato tecnologico dove il design nasconde e asseconda qualsiasi fruscio aerodinamico, una scultura viaggiante dove ogni centimetro di carrozzeria è stato studiato non solo per stupire, ma soprattutto per fendere l’aria con il minor sforzo possibile. Il bellissimo e curato design esterno lo troviamo anche dentro l’abitacolo, anzi, se posso esprimere un parere personale, trovo che l’abitacolo sia uno dei più belli e riusciti di sempre. Sportivo, curatissimo nei dettagli, riservati ai quattro (solo quattro) occupanti che entrano dopo aver aperto le ampie portiere con apertura elettrica “ad armadio”, ovvero con le due posteriori che si aprono controvento. La sensazione è che in Ferrari abbiano deciso di creare 4 comodi posti dove ogni occupante sia in grado di assaporare il viaggio come se fosse seduto al posto di guida. L’abitacolo trasuda eleganza, dettagli sportivi e tanti i gadget tecnologici made in Ferrari. Troviamo uno schermo da 10,3 pollici dedicato al passeggero anteriore, un quadro strumenti asimmetrico derivato dalla SF90 che è studiato intorno al driver, il classico manettino rosso sul volante per impostare le modalità di guida, pelle morbida e cuciture a vista, sedili avvolgenti e il selettore del cambio del tipo a cancelletto, tutti particolari che sono stati pensati per creare un’esperienza unica, un viaggio nel lusso sportivo che questa Purosangue potrà regalare ai suoi fortunati proprietari. Pochi, roba da ricchi, questa Ferrari è piuttosto costosa, con un prezzo di listino che sfiora i 400mila euro e che, attingendo alla nutrita lista di personalizzazioni, non sarà difficile arrivare a cifre vicine ai 500mila euro. Soldi ben spesi, si intende, questo SUV extralusso infatti è dotato di un motore anteriore centrale di ben 6,5 litri V12. Qualcosa di eccezionale che, con i suoi 725 CV, abbinato ad un cambio a 8 marce a doppia frizione e una trazione integrale con schema 4RM-S, fa di questo gioiello di ingegneria un motore eccezionale sotto tutti i punti di vista. Da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10,6 con una velocità massima di 310 km/h. Non serve scrivere altro, questo Purosangue è un SUV, ok, ma è una vera Ferrari, che non fa rimpiangere i soldi spesi anzi, il fortunato proprietario entra di diritto in una nuova nicchia di supercar, i SUV super sportivi, un modello che farà parte della storia automobilistica del made in Italy.

- a cura di Luciano Cravotto -

Come Un Fiore Sul Quaderno

1982 - 2022. Speranza, dieci anni, l'età del cambiamento. Speranza, cinquant'anni, l'età dei bilanci. Nel mezzo, Rosa, la sorella "più brava, più buona, più bella... più tutto". Una sorella mitologica e misteriosa che vive in Svizzera, sul lago di Lugano, e segnerà la vita di Speranza e, in qualche modo, ne traccerà il destino. Un romanzo che segue, attraverso dei flashback e delle lettere scritte a mano, le emozioni e i pensieri di una donna alle prese con il suo passato e si dipana come una sorta di seduta di psicoanalisi, grazie a un bambino - Filippo - capace di accendere scintille nei ricordi.

Trieste, 1978. Stefan, un nuovo complicato paziente dello psicanalista Ettore, ha un problema che gli rende la vita impossibile: un blocco psicologico gli impedisce di percorrere alcune strade della città. Nel corso di una seduta, Ettore apprende da Stefan – di origini austriache da parte materna, ungheresi da parte paterna, con tanto di uno zio, Andreas, inquadrato come ufficiale nelle SS durante la seconda guerra mondiale –, che sua sorella Sabine è misteriosamente scomparsa. Ettore scopre di aver conosciuto Sabine e, dopo l’improvvisa e inspiegabile interruzione della terapia psicanalitica da parte di Stefan, aiutato da Luisa, già intima amica di Sabine, e dall’ex poliziotto Domenico, decide di mettersi alla ricerca dei due fratelli, contravvenendo a ogni regola deontologica della sua professione. Tra Trieste e Vienna, le indagini portano alla luce curiose trame, tra misteri che affondano le radici nel passato, luoghi del cuore, cavalli e inaspettati cadaveri.

Onizuka Kumako è una donna avvenente, dalla figura prosperosa e dai modi spregiudicati. Entraîneuse nei bar di Tokyo, sa come sedurre i clienti, e per farsi rispettare non esita a usare le maniere forti – e a ricorrere, se necessario, alle sue amicizie malavitose. Peccato che Shirakawa Fukutarō, ricco vedovo alla disperata ricerca di compagnia, sia all’oscuro del suo passato e decida di sposarla, portandola a vivere nella regione dello Hokuriku. Sarà un matrimonio di breve durata: in una piovosa sera di luglio l’auto su cui viaggiano finisce nelle acque del porto e Fukutarō annega. Accusata di aver architettato l’omicidio per riscuotere il premio di un’assicurazione sulla vita del marito, Kumako si ritrova nel tritacarne della stampa che, assecondando i pregiudizi della gente del posto, si scatena contro la «demonessa». Benché dal carcere lei non cessi di proclamarsi innocente, solo una manciata di temerari avvocati è disposta a crederle: almeno fino a quando il dubbio non comincia a serpeggiare e inattesi particolari tornano alla luce.

Il Grande Giorno

In una grande villa sul lago di Como tutto è pronto per celebrare il matrimonio di Elio e Caterina. Sarà il giorno più bello della loro vita e anche di quella dei loro genitori, soprattutto dei rispettivi padri, Giacomo e Giovanni. I due si conoscono dai tempi della scuola e hanno condiviso tutto: l’azienda di famiglia - la Segrate Arredi - gli affetti, le vacanze... Il matrimonio dei figli rappresenta il suggello più emozionante alla loro fraterna, indissolubile amicizia. Per questo non hanno badato a spese: tre giorni di festeggiamenti, un Cardinale a celebrare le nozze, vini di pregio, chef stellati… E a dirigere il tutto, un costosissimo maître che si fa chiamare “il Riccardo Muti del catering”.

SI, CHEF! LA BRIGADE

Cathy è una chef di 40 anni, innamorata del suo lavoro e con un grande sogno: aprire un ristorante stellato. Le cose però iniziano presto a non andare secondo i suoi piani e, fra conti e complessità organizzative, si trova ad affrontare da subito le difficoltà del mestiere. Per rilanciarsi, Cathy accetta con riluttanza un lavoro da dipendente in una sperduta località fuori città, in quella che scoprirà poi essere la mensa di un centro di accoglienza per giovani migranti. Inizialmente è poco convinta e per nulla entusiasta di questo nuovo lavoro, ma in breve tempo grazie alla sua straordinaria abilità e alla sua passione per la cucina inizierà a farsi amare dai ragazzi, i suoi nuovi colleghi e suoi nuovi amici, che a loro volta avranno anche tanto da insegnarle.

Riunione Di Famiglia

Torna con un terzo capitolo l’acclamata saga diretta da Philippe De Chauveron con Christian Clavier e Chantal Lauby, che si è aggiudicata un posto nella Top 100 dei maggiori successi della storia del cinema in Francia e che ha divertito milioni di spettatori in tutto il mondo. Questa volta, in “Riunione di famiglia - Non sposate le mie figlie! 3”, i coniugi Claude e Marie Verneuil stanno per festeggiare i 40 anni di matrimonio; per l’occasione, le loro quattro figlie decidono di organizzare una grande festa a sorpresa nella casa di famiglia a Chinon, e di invitare anche i rispettivi suoceri per alcuni giorni. Claude e Marie si ritroveranno così ad accogliere sotto il loro tetto i genitori dei quattro generi Rachid, David, Chao e Charles dai quattro angoli del mondo diversi: un soggiorno “in famiglia” che si preannuncia movimentato! Incomprensioni, equivoci e colpi di scena: gli ingredienti per ridere di cuore ci sono tutti!

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