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FEbbraio 2012



o n a mil

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PET NET *

lunedì 6 febbraio 2012

Autistici/ Inventati needs you “Il vero comunista™ non è tirchio.” K. Marx

Il collettivo Autistici/Inventati, sostiene da quasi dieci anni dei server in grado di offrire servizi di anonimato (vpn, anonymous remailer) e di comunicazione (email, blogs, website) a chi ne fa richiesta. L’associazione A/I ha fatto sua la frase di Primo Moroni: “Condividere saperi senza fondare poteri”. È in uscita un libro che racconterà la storia di dieci anni d’autismo sul target. http://www.produzionidalbasso.com/ pdb_673.html >I servizi di A/I sono liberi, nel senso che non viene richiesta nessuna forma di pagamento. (e neanche vengono monetizzati i dati degli utenti per creare pubblicità, come fa google ad es.) L’associazione Investici vive di donazioni, Il bilancio di quest’anno vede un rosso di 5500 euro. >Queste le coordinate bancarie: Associazione Investici IBAN: IT96 I050 1801 6000 0000 0106 697 SWIFT CODE: CCRTIT2184B Banca Popolare Etica – Filiale di Milano V. Santa Tecla, 5 Reason: donation to investici (year 2012) per maggiori info:


https://www.autistici.org/en/join/donate.html http://cavallette.noblogs.org/2012/01/7600 Bilancio Associazione Investici Schema riassuntivo 2011 Totale Donazioni: 6.500 E Totale Spese: 12.000 E Saldo: -5500 E \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ >Che importanza dai alla tua casella di posta elettronica da 1 a 10? Il tuo sito che utilità ha da 1 a 100, e il tuo blog, la mailing list che segui, la chat? >A/I conta almeno 10.000 utenti, intorno al milione se contiamo le mailing list. Per esistere, per pagare i server e la connettività, al collettivo servono circa 12.000 euro all’anno. 1,2 euro per ciascun utente, se tutti si ricordassero di quanto abbiamo bisogno dei loro contributi. > Ma il problema è che non tutti se ne ricordano, anzi, nemmeno un decimo pensa a sostenerci nel corso dell’anno. Eppure le caselle di posta vengono lette ogni giorno, Noblogs è una piattaforma molto attiva e anche i siti web, le mailing list e gli altri servizi non scherzano. > Fra questi servizi ora ce n’è un altro: prima di fare i conti volevamo proporvelo come regalo per l’anno nuovo. Ma a quanto pare il 2012 potrebbe davvero essere l’anno dell’apocalisse se smettete di pensare a sostenerci. Per cui il servizio lo mettiamo a disposizione, ma dovevamo prima sottolineare che questo e altri gingilli tecnologici forniti da A/I potrebbero scomparire se non rispondete al nostro appello. Detto questo, ecco il servizio: una VPN nuova di zecca, da usare in quelle situazioni d’emergenza in cui bisogna assolutamente comunicare con il mondo ma le condizioni intorno a noi ce lo impediscono, fondamentalmente perché la rete è censurata e perché è proprio necessario anonimizzare la propria connessione. La VPN di A/I si trova qui! Qui tutte le informazioni che servono. https://vpn.autistici.org > Un nuovo servizio va dunque ad aggiungersi alla nostra rete resistente: usatelo avvedutamente, e mentre lo fate ricordate di contribuire al progetto A/I, che non è fatto solo dalle sue macchine ma anche dalla sua comunità, e senza il suo sostegno rischia di sparire per esaurimento delle risorse.


Libertà per Niccolò, per Maurizio, Lollo, Marcelo. Libertà per tutti i No Tav arrestati Giovedì 26 gennaio all’alba diverse decine di persone, in varie città italiane, hanno subito perquisizioni presso le loro abitazioni in relazione ad un’indagine della magistratura di Torino concernente le mobilitazioni No Tav dell’estate 2011. Ne sono scaturiti 26 arresti e un totale di 41 provvedimenti giudiziari restrittivi delle libertà individuale. Tra queste, persone anziane, donne incinte, consiglieri comunali della valle, sindacalisti, giovani dei centri sociali. Non è nostra intenzione mettere in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura nello svolgere il suo lavoro, in questo caso come in generale, siamo però preoccupati per questa vicenda e ci preme rendere note alcune considerazioni: -crediamo sia importante sottolineare come il movimento No Tav (che coinvolge tutte le persone interessate alla salvaguardia del territorio, a prescindere dall’abitare o meno in Val Susa e che ha già ampiamente rifiutato ogni suddivisioni tra presunti buoni e ancor più presunti cattivi) non debba essere criminalizzato in questo modo. L’espressione del dissenso e più in generale la battaglia per la salvaguardia dei beni comuni che in Val Susa vengono portati avanti non sono riconducibili in alcun modo a una mera questione d’ordine pubblico, e quest’operazione rischia seriamente di indurre questo equivoco; -siamo preoccupati per il clima che questo tipo di operazioni può contribuire a creare nel Paese, nella situazione di crisi diffusa e con diverse situazioni socialmente complesse in corso, il rischio che si lasci intendere un messaggio di normalizzazione del conflitto e di volontà di chiudere gli spazi di agibilità politica è non solo possibile ma probabile. -riteniamo infine, anche in virtù del fatto che conosciamo personalmente almeno una parte significativa degli indagati e delle loro collettività d’appartenenza, che sia possibile e auspicabile che siano messe nella condizione di affrontare le accuse che vengono loro mosse in stato di libertà, senza misure restrittive preventive che pregiudichino i loro affetti, il loro lavoro e studio, il loro impegno sociale. per adesioni inviare mail a: appellonoarresti@gmail.com

Basilio Rizzo, Presidente consiglio comunale; Giovanna Capelli, segreteria Patta, comitato politico nazionale PRC; Luciano Muhlbauer, già consig comunale Sinistra per Pisapia FdS; Alessandro Gerosa, portavoce SEL M SEL Regione Lombardia; Vittorio Agnoletto, medico; Piero Maestri, Sinistra Salvi, Atenei in Rivolta Milano; Marco Dal Toso, avvocato Giuristi Democratici Farina, coordinatore provinciale SEL Milano; Luca Gibillini, consigliere Provinciale SEL Milano; Anita Pirovano, coordinamento provinciale SE Milano; Renato Sacristani, Presidente zona 3 Milano; Roberto Acerboni assessore comunale Cologno Monzese; Patrizia Arnaboldi, comitato politico Barone, segretario circolo PRC Bareggio, Antonella Barranca, comitato circolo Perucchini Milano PRC; Lucia Bertolini, iscritta circolo PRC Legnano consigliere comunale PRC Peschiera Borromeo; Rossella Brunetti, comitato Triulzi; Carmela Carbone, iscritta circolo Cologno Monzese PRC, Michele lio Castoldi, iscritto circolo San Giuliano; Norberto Ceserani, segretario PRC; Luigi Crepaldi, consigliere zona 7 Sinistra per Pisapia FdS; Leonardo comitato politico PRC Milano; Cecè Damiani, iscritta circolo Rosa Luxemb Pisapia FdS; Emanuele Flacco, iscritto circolo San Giuliano; Vanna Floren circolo PRC Rho; Luigi Greco, comitato politico PRC Milano; Marie Loveci, PRC Milano; Roberto Mapelli, comitato politico PRC Milano; Gino March Matronicola, iscritta circolo Muzzana PRC; Gino Maurello, comitato politico Monzese, Marco Messineo, consigliere comunale Vimodrone PRC; Luigina tenegro, iscritto circolo Cologno Monzese PRC; Luigi Montone, comitato chini PRC; Gianni Occhi, comitato politico PRC Milano; Rocco Ornaghi, iscritto Piscelli, assessore comunale Rozzano; Stefano Poloni, iscritto circolo Quatrociocchi, consigliere di zona 9 Sinistra per Pisapia FdS; Laura Re comunale Cinisello Balsamo; Massimo Righetti, consigliere zona 8 Sinistra Mara Rossetti, iscritta circolo San Giuliano; Carlo Rutigiano, segreteria Spadaro, segretario circolo PRC Magenta; Josè Luis Tagliaferro, iscritto Milano; Valerio Tradardi, segretario circolo Battaglia PRC; Francesco segretario PRC Novate; Franco Vaia, segretario circolo PRC Vittuone; L comunale Cernusco sul Naviglio; Mario Agostinelli, Presidente Associa di Torino; Saverio Ferrari, osservatorio democratico nuove destre; Gior 5; Ulisse Morelli, insegnante; Luca Pace, tecnico del suono; Aldo Giann editor Il Saggiatore e presidente Arci Milano X; Valentina La Terza, presiden Villa, studentessa; Ilaria Scovazzi, responsabile immigrazione Arci Milano grafo; Massimo Laratro, avvocato; Matteo Paulli, avvocato; Domenico V Giuseppe Paudice, insegnante in pensione; Stephan Greco, Arci Acropolis fascista zona 8; Giuliano Zosi, compositore di musica; Viola Calabrese, dottoressa professore Scienze dell’Educazione Università Bicocca; Marco Penso; S Fabio Zambetta, direttore libri Feltrinelli Milano; Giuseppe Natale, For vanni Rossella, funzionario comunale Opera; Alessandra Manzoni, psic cari, Venezia; Marco Gabriele Armanini, Presidente Circolo Zanna Bianca Lodola, studentessa; Matteo Marchetti, Presidente Circolo Arci Bitte; nia, Accademia di Brera Milano; Roberto Maggioni, giornalista; Vera Tisot di San Precario; Romano Miglioli, associazione Micene; Ines Biemmi, inse docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico Statale di Busto Zazzara, ricercatrice Univ. Ca’foscari Venezia; Loris Caruso, ricercatore sionata; Carla Ridella, pensionata; Franco Romano’, scrittore; Michele tista; Adam Vaccaro, poeta e operatore culturale; Lelio Scanavini, editore arci ci Milano Xmusicista; Aldo Marchetti, docente Università Statale B tali, Roma; Punkreas; Arci Groove, Rozzano; Arci Acropolis, Vimercate; A

Libertà per Niccolò


reteria regionale PRC; Massimo Gatti, capogruppo Lista civica Un’Altra Provincia-PRC-PdCI Provincia di Milano; Antonello gliere regionale Lombradia Prc-Fds; Emanuele Patti, presidente provinciale Arci Milano; Anita Sonego, consigliera Monza; Giansandro Barzaghi – già Assessore all’Istruzione della Provincia di Milano; Chiara Cremonesi, capogruppo inistra Critica; Stefano Ferrario, Sinistra Critica Varese; Roberto Firenze, delegato Rsu Comune di Milano; Emiliano emocratici Milano; Renato Sarti, Teatro della Cooperativa; Patrizia Quartieri, Capogruppo Sel Comune di Milano; Daniele liere comunale SEL, Milano; Rosanna Pontani, coordinamento Provinciale SEL Milano; Patrizia Vavassori, coordinamento EL Milano; Emilio Ballarè, coordinamento provinciale SEL Milano; Massimo Molteni, coordinamento provinciale SEL cerboni, consigliere zona 6 Sinistra per Pisapia FdS; Renzo Airaghi, segretario circolo Settimo Milanese PRC; Pino Angelico, politico PRC Milano; Luigi Arnone, iscritto circolo San Giuliano; Dario Ballardini, comitato politico PRC Milano; Simone comitato antifascista zona 8, Titti Benvenuto, consigliera di zona 3 Sinistra per Pisapia FdS Milano, Fulvio Beretta, iscritto nano; Nicoletta Bigatti, segretaria circolo Legnano PRC; Walter Boscarello, rete antifascista milanese; Luca Brunet, comitato politico PRC Milano; Grazia Cangemi, iscritta circolo Cologno Monzese PRC; Eugenio Cantoni, vicesindaco Locate ele Carbone, capogruppo comune Cologno Monzese PRC; Jeanine Carteau, segretaria circolo Rosa Luxemburg PRC; Aderetario circolo Inzago PRC; Jonathan Chiesa, comitato politico PRC Milano; Marinella Cornalba, iscritta circolo Battaglia eonardo Cribio, capogruppo FdS Sinistra x Pisapia zona 9; Claudio Cusin, segretario circolo Bollate PRC; Cristina Dall’Orto, emburg PRC Milano; Vincenzo Di Blasi, iscritto circolo Legnano; Fabrizio Draghi, consigliere zona 4 Milano Sinistra per lorenzano, comitato politico PRC Milano; Luca Forlani, segretario circolo Cernusco PRC; Pierpaolo Grassini, iscritto oveci, comitato politico PRC Milano; Luca Manenti, segretario circolo Ottobre 17 PRC; Gennaro Manieri, comitato politico hitelli, segretario circolo PRC san giuliano, Luca Massari, consigliere zona 4 Milano Sinistra per Pisapia FdS; Sara politico PRC Milano; Patrizia Menapace, iscritta circolo San Giuliano; Francesco Messano, segretario circolo Cologno ina Milanese, consigliera comunale PRC Corbetta; Pasquale Moda ,segretario circolo Muzzana Milano PRC; Luigi Monpolitico PRC Milano; Maurizio Moro, consigliere comunale PRC Garbagnate; Stefano Nutini, segretario circolo Peruciscritto circolo Inzago PRC; Rita Parozzi, vicesindaca comune di Bresso; Anna Pasquetti, iscritta circolo Legnano; Ciro circolo Binaschino PRC; Roberto Pozzoli, iscritto circolo Novate PRC; Matteo Prencipe, comitato politico PRC Milano; Andrea e Garbagnati, comitato politico PRC Milano; Carmela Restelli, comitato antifascista zona 8, Rosa Riboldi, assessora inistra per Pisapia FdS; Alessandro Rivolta, iscritto circolo Novate PRC; Nadia Rosa, segretaria circolo Cinisello PRC; reteria regionale PRC; Luigi Santese, comitato politico PRC Milano; Ermes Severgnini, capogruppo PRC Cernusco/sn; Piero iscritto circolo Perucchini Milano PRC; Michele Tedesco, segreteria regionale PRC; Maria Tedesco, comitato federale PRC Trunfio, iscritto circolo San Giuliano; Franco Tucci, consigliere zona 9 Sinistra per Pisapia FdS PRC; Antonio Turri, Luigi Verderio, assessore comunale Vimodrone; Diego Weisz, comitato politico PRC Milano; Rita Zecchini, assessora ssociazione Energiafelice; Massimo Conte, ricercatore e operatore sociale; Ugo Mattei, ordinario diritto civile Università Giorgio Riolo, Associazione Punto Rosso; Laura Cantelmo, insegnante; Giuseppe Garufi, insegnante e consigliere di zona Giannuli, ricercatore storia contemporanea Università Statale; Michelangelo Secchi, Cooperativa Mesaverde; Alex Foti, presidenza Arci Milano; Giuseppe Pipitone, scrittore giornalista musicale; Nicolò Calloni, impiegato e attivista; Ilaria ilano; Federica Sossi, ricercatrice Università di Bergamo; Giulia Rivoli, operatrice umanitaria; Federico Bernini, fotoVitale, dottore di ricerca in scienze del lavoro; Antonio Pironti, avvocato; Francesca Lenzini, dottoressa in legge; cropolis; Marco Philopat, editore e scrittore; Ivano Tajetti, presidente Anpi Barona Milano; Aaron Paradiso, Comitato Antidottoressa; Tiziana Laratro, segretaria; Anita Pessognelli, insegnante; Emanuele Napoli, ceramista; Guido Cavalca, Stefano Mansi, San Precario Milano; Anna Serlenga, regista e ricercatrice; Marcella Anglani, Lavoratori dell’Arte; orum Civico Metropolitano e Anpi Crescenzago; Alessandra Naldi, Presidente Antigone Lombardia; Piero Basso; Giopsichiatra; Tilde Napoleone, educatrice carcere di Bollate/Associazione Antigone; Gilda Zazzara, Università Ca’ Fosianca di Legambiente; Fabbro Aurelia, pensionata; Simone Parasole, libero cittadino; Daria Carmi, curatrice; Marta Daniele Grassini, educatore professionale; Adalberto Borioli, artista; Mirna Miglioranzi, musicista; Antonio Caroisot, attiva miltante di Sel; Alessandra Cecchinato, cittadina; Silvana Botassis, cittadina no tav; Andy Perego, devoto insegnante; Gabriele Di Tonno, insegnante; Arianna Lissoni, ricercatrice; Davide Steccanella, avvocato; Vitaliano Caimi, sto Arsizio; Franca Venesia, pensionata; Adriana Perrotta Rabissi, insegnante; Paolo Rabissi, insegnante e poeta; Gilda ricercatore, Università Torino; Annamaria De Pietro, casalinga; Marcello Montedoro, ingegnere pensionato; Vera Silveri, penele Arcangelo Finnu, pensionato; Angela Passarello, insegnante; Anita Pessognelli, insegnante; Emanuele Napoli, areditore; Giuliano Zosi, musicista e compositore; Mirna Miglioranzi, musicista e insegnante; Adalberto Borioli, pittore , Brescia; Luca Galantucci, dottore di ricerca Politecnico di Milano; Michele Spreafico aka Junior Sprea; Assalti FronArci Bitte; Circolo Prc Luca Rossi; Rosso si spera

A IONE AZ GENER * giovedì 2 febbraio 2012

e gli altri attivisti NO TAV!


L’Inchiesta su EXPO 2015 In piena crisi, la città del mattone non può far altro che scommettere sul business del secolo e sperare che la fiera salvi banche, immobiliaristi e politici dal rischio di un disastroso default Cosa c’era dietro lo scontro tra Boeri e Pisapia? Expo, lo sanno tutti. Adesso che a Palazzo Marino la calma sembra tornata, a mente fredda ci si può tranquillamente chiedere: ma chi aveva ragione? Dopo la sfuriata del sindaco, Stefano Boeri ha dovuto mettere la coda tra le gambe e rinunciare alle deleghe proprio sull’esposizione universale del 2015. Dietro il generico appello al rispetto della collegialità invocato dalla giunta c’era il fastidio crescente di Giuliano Pisapia per il continuo controcanto dell’archistar sulla fiera internazionale. Si era detto di uno scontro di personalità lontane fra loro. Può darsi, ma c’è dell’altro. Il ballo del mattone Il 2015 è la data fatale su cui Milano si gioca il tutto per tutto. L’economia della città motore d’Italia ormai da decenni gira attorno al mercato edilizio e immobiliare, soprattutto grazie alla riconversione delle ex aree industriali. E’ su questo enorme flusso di affari e cemento che si riposizionano interessi e poteri fortissimmi. Gli ultimi industriali chiudono e svendono fabbriche ancora attive per puntare solo sul valore dei terreni. Le banche (Unicredit e Intesa in testa) lesinano credito alle imprese, ma sono invece esposte per miliardi di euro sul fronte delle specu-


venerdì 3 febbraio 2012

E LL OGVI SM * lazioni edilizie. Finanza e mercato immobiliare sono sempre più intrecciati. Ma gli immobiliaristi sono sempre più in crisi. Zunino è fuori gioco e Ligresti è sempre più in difficoltà, e sta per essere salvato in extremis da Unipol. Eppure è da questo gioco del mattone che dipende tutta la lunghissima catena di appalti e subappalti che si spartiscono cantieri, bonifiche e smaltimento rifiuti. Da questo dipende il lavoro nella regione più ricca d’Italia, e anche gli affari delle ormai accertate infltrazioni della ‘ndrangheta. La politica in Lombardia, e a Milano, negli ultimi venti anni si è occupata prima di tutto di gestire questo enorme business. Su queste fondamenta di cemento armato si è sviluppato il ventennio di governo delle destre e il lungo pontificato (quattro mandati) del governatore ciellino Roberto Formigoni, ma anche il ruolo succube, per non dire connivente, del centrosinistra di Filippo Penati & Compagni, impegnati a ricavarsi un posticino nella stanza dei bottoni cercando di spartire la torta tra Cooperative rosse e Compagnia delle opere. Adesso, però, è tutto cambiato. La crisi mondiale del mattone prima, e la crisi mondiale poi, rischiano di fare saltare il banco. Il settore immobiliare è in stagnazione, la cuccagna è finita, la torta è molto più piccola e non basta per tutti. E se il castello di cemento crolla, tutti rischiano di crollare. Per questo ognuno cerca di salvarsi come può. Il bel mondo del business milanese è diventato un verminaio di interessi incrociati e contrastanti che si riverbera nell’implosione del sistema di governo delle destre, e nella crisi non ancora risolta del Pd. Expo rappresenta l’ultima spiaggia per tutti. Anche per Giuliano Pisapia, l’unico che con tutta questa storia non c’entrava proprio nulla e che però si trova a governare proprio nella fase più delicata. Ma questo è solo il primo di una lunga serie di paradossi legati alla fiera del 2015. Il paradosso dell’archistar Non era passato neppure un giorno dalla vittoria di Pisapia, ed ecco servito il secondo paradosso. Boeri, l’architetto di alcune della maggiori speculazioni immobiliari, l’uomo nuovo del Pd del nord clamorosamente bastonato alle primarie, ha tentato di riciclarsi interpretando l’inedito ruolo di paladino ambientalista contro le colate di cemento. Da allora non ha mai perso occasione di sparare contro la giunta (e contro Pisapia). E’ stato questo «fuoco amico» insistito che ha portato allo scontro mal ricucito col sindaco. Ma chi è, o meglio chi era Boeri, prima di scoprirsi star della politica? Insomma, da che pulpito viene la predica? Boeri ha realizzato il masterplan dei progetti sull’area destinata a Expo, quando Expo era ancora il fiore all’occhiello d Letizia Moratti. Da quando si è


candidato, l’archistar ha difeso con le unghie il suo mitico orto planetario, ma sembra essersi dimenticato dei progetti di palazzoni previsti già allora su quell’area, anche se le simulazioni sulle cubature previste su quei terreni restano archiviati negli scaffali del suo ufficio. Boeri è anche l’architetto che era stato chiamato per realizzare con urgenza i lavori per il G8 alla Maddalena. Visse sull’isola mesi senza accorgersi del giro incredibile di corruzione e malaffare che ruotava intorno alle sue opere architettoniche. E Boeri, soprattutto, è anche il progettista del cosiddetto «orto verticale» (due palazzoni «verdi» nell’ambito dell’impressionante colata di cemento sull’area Rrepubblica-Garibaldi). E’ l’architetto del Cerba, il mega centro di ricerca sognato da Umberto Veronesi da realizzare sulle aree del principe del mattone, Salvatore Ligresti, proprio nel mezzo della grande area agricola del parco sud di Milano. Ma allora, com’è possibile che proprio lui abbia potuto permettersi di rifarsi una verginità attaccando Giuliano Pisapia su Expo e accusandolo nientemeno di fare il gioco di Roberto Formigoni e degli immobiliaristi speculatori? La sconfitta di Letizia Moratti Il trucco c’è, e sta nel fatto che Pisapia è entrato nella partita di Expo quando i giochi erano già fatti e mancava un minuto alla fine. Quando è arrivato a Palazzo Marino mancavano poche settimana prima che il Bie, il comitato internazionale di Parigi, disgustato dall’infinita querelle tra Moratti e Formigoni, portasse via la fiera da Milano per manifesta incapacità di realizzare l’evento. Il vincitore della partita, dopo tre anni di duri scontri con Letizia Moratti, c’era già ed era Roberto Formigoni, il quale certo non ha versato troppe lacrime per la sconfitta dell’ex sindaco. Palazzo Marino non aveva i soldi per comprare i ter-


reni di proprietà di Fiera Milano (che dipende dalla Regione) e del gruppo Cabassi. Per questo la Moratti poteva solo puntare sul comodato d’uso. In pratica, se fosse andato in porto, Fiera e Cabassi avrebbero ceduto il diritto di utilizzare i terreni fino alla fine di Expo per poi riprenderli con la concessione di potere edificare su metà dell’area a un indice di edificazione intorno allo 0,5%. Un affarone per Fiera Milano, che quei terreni li aveva acquistati per quattro soldi pochi anni fa, e che se li sarebbe visti super rivalutati. I Cabassi erano d’accordo, anche se loro quelle terre le possiedono da sempre e su quell’area avevano già subìto sette espropri, pari a tre quarti della superficie orginale. Boeri vs Cabassi Ai Cabassi piace essere considerati degli «sviluppatori» (non immobiliartisti alla Ligresti) interessati, oltre che al business, anche all’idea di poter gestire al meglio i progetti per il dopo Expo. Lo stesso Boeri, pochi giorni prima di accettare la sfida delle primarie, aveva riconosciuto loro questa capacità e li aveva indicati come i migliori candidati alla gestione del suo famoso orto planetario dopo il 2015. Eppure, un secondo dopo essersi lanciato in politica, come spesso gli è capitato, ha cambiato linea e non ha risparmiato duri attacchi anche ai Cabassi, dipingendoli come squali del mattone. Lo scontro non si è mai risolto tanto che la famiglia Cabassi sarebbe pronta anche a portarlo in tribunale per diffamazione, dove troverrebbe a difendere l’architetto un peso da novanta come l’avvocato Guido Rossi, amico storico della famiglia Boeri. Lo strapotere di Formigoni Ma torniamo all’infinito braccio di ferro per l’acquisto dei terreni. Chi invece i soldi per comprare l’area li aveva eccome era il solito Formigoni, o meglio la Regione (si parla sempre di soldi pubblici). Da qui l’idea: ventilare l’esproprio dei terreni in nome dell’interesse pubblico facendo poi acquistare a prezzi scontati l’area ad


una società creata ad h oc (ArExpo) essendo l’u – composta nico in grad da Regione, o di compra la vittoria d Comune, Pro re, Formigo i Giuliano P vincia, Fiera n i è riuscito isapia ha c è rimasto l’u Milano e Ca mettere tu hiuso defin nico incontr mera di Com tt it i sotto il su iv a mente la pa astato prin controllore mercio. Quin o dominio. E rtita del go cipe di Expo ; e, soprattu di, d ecco un alt v e . rnatore con In pochi me tto, gli indic Expo non s ro parados si è riuscito i edificatori la rivale Le aranno né i s o: ti d a e z Cabassi – c lle aree son ridurre il sin ia Moratti. F Sarà il solit ostretti a v o stati confe ormigoni daco di Mila o giro del P e n rm n d ir o ere a prezz ellone, u ati allo 0,52 al ruolo di s La scelta obbli i di saldo, p %, ma lo «s emplice gata di Pisapia na delle Regioni con il rendere o la viluppatore Quindi, anc p iù s a » per il dopo ciare – e ne lto tasso di he se Boeri ppure il Com inquisiti d’I è l’ultimo c Palazzo Ma talia. une di Milan he aveva i ti rino, pur di o. to li n on perdere per solleva di Formigon re la questi i cospicui fi i. Il fatto ch n o a n n e e , non aveva ziamenti in i terreni sia sborso di s arrivo da Ro tutti i torti no pubblici, oldi pubblic ma per Exp quando sos i (120 milio infatti, non far fruttare o ni, 80 alla F tenne che , m e e ra tt al massimo ri e m i m a s ila to o n n d s e a chiacciato s s zione Fiera i al riparo d quelle aree ulla linea , 40 ai Caba alla specula dopo l’Expo ssi anticipa zione ediliz . Questo sig ti per intero ia. Anzi. L’enifica una c osa sola: co d struire. Altro alla Regione) impone di che parco a grolimenta re,


,

quello tanto caro a Boeri e soprattutto ai milanesi che per averlo hanno anche votato a larga maggioranza un referendum ambientale. E non è un caso se il giorno dopo la lavata di capo del sindaco a Boeri le mitiche serre dell’archistar siano diventate virtuali e gli orti abbiano lasciato il posto ad una più tecnologica e meno verde «Smart city». Mentre intorno all’area di Expo stanno per partire due enormi progetti edilizi: Cascina Merlata e le torri di via Stephenson. A Cascina Merlata cooperative «bianche» e «rosse» – insieme a Banca Intesa – costruiranno a partire da questa primavera 4 mila alloggi low cost e per l’housing sociale, supermercati e quattro torri per uffici su una superifice di 127 mila mq. Un’operazione immobiliare da 1,2 miliardi di euro. In via Stephenson sono in attesa di partire i progetti di Ligresti, torri altissime che saranno ridimensionate solo grazie alle modifiche del Pgt (piano regolatore) volute dalla nuova giunta di Palazzo Marino. Il sospetto è che Expo fornirà i servizi per ciò che già adesso sta per essergli costruito intorno. Ma il paradosso più grande è che il Comune di Milano, nonostante sia l’istituzione con le casse più vuote, debba però sborsare più di tutti per l’Expo di Formigoni (magari tagliando anche su quelle voci che sono irrinunciabili per chi Pisapia lo ha votato). Palazzo Marino deve pagare 28 milioni e mezzo e cedere una parte dei terreni comunali per avere il 36,7% di AreExpo (stessa quota della Regione) ai quali vanno aggiunti 20,4 milioni in 4 tranches per le spese di gestione. Una realtà difficile da accettare, anche perché il Comune forse avrebbe potuto tentare un’altra via: lasciare il gioco alla Regione senza sborsare un euro per i terreni e mantenere comunque l’ultima parola sulla destinazione urbanistica, visto che buona parte dell’area Expo è su territorio comunale. Il progetto originale, quello che aveva avuto anche la consulenza eminente di Carlin Petrini di Slow Food, è completamente snaturato e ridimensionato, i cantieri scontano anni di ritardo e molte strade e metropolitane connesse all’Expo non si concluderanno entro il 2015, ma il sindaco è costretto ad andare fino in fondo. E per questo sta facendo il possibile per portare a casa qualcosa di utile per la città, come, per esempio, la sistemazione della Darsena dei navigli e lavoro per i cassintegrati. Ormai non si può fare altrimenti: questa è l’unica via percorribile per non buttare un’occasione d’oro e non lasciare a Roma i miliardi che dovrebbero arrivare per tutte le opere direttamente e indirettamente legate all’Expo. Tanto più adesso che al governo non c’è Silvio Berlusconi, e neppure Giulio Tremonti che all’esposizione universale non aveva mai creduto. Oggi ci sono i banchieri milanesi che nell’affare del mattone a Milano hanno investito moltissimo. E le banche adesso si trovano scoperte per miliardi e hanno una gran paura che prima o poi la bolla immobiliare milanese gli scoppi in faccia.


Se i Vigili Sparano

agato per omi-

martedì 14 febbraio 2012

.30, il vigile è ind EDIT: notizia delle 12 cidio volontario

mane (e in meno di due setti E’ la seconda volta sparano a so prima): vigili che non era mai succes a Milano? cambiato qualcosa qualcuno in fuga. E’ ni, Marcelo igine cilena di 28 an Ieri un ragazzo di or a. Aless, ci ha lasciato la vit Valentino Gomez Corte ivi con us ile del nucleo anti ab sandro Amigoni, vig su il o proe per le armi (vedere un particolare amor i a lato) che pubblichiamo qu filo facebook e la foto dr o itto al lpo di Beretta 9 dritt gli ha sparato un co insieme to, stava scappando cuore. Cortes, disarma . Scapili) (armata, dicono i vig ad un’altra persona piccoli a tura ci dice che avev pava, si. Di lui la Ques Chia”. e che era “clandestino precedenti per furto igoAm o. sse, per restare liber ro quindi che scappa ore. cu al colpo preciso, vicino lla ni gli ha sparato un da to il proiettile è entra . L’autopsia chiarirà se tto pe l da rtes era di spalle) o aschiena (e quindi Co ar sp ha o ha raccontato che Amigoni al pm di turn tola, per il fantasma con la pis to per colpire l’altro, è messo si che il povero Cortes legittima difesa, ma sso del re oiettile. In zona (l’ing sulla traettoria del pr nes.40 14 al liceo Molinari) alle Parco Lambro vicino Quea all agini sono affidate sun testimone. Le ind colo ss ce ni è indagato per ec aio stura. Il vigile Amigo nn ge 31 esa. Il precedente il a poso di legittima dif on er sp a con due ladri in fuga ile scorso: una macchin vig un che tenta di fermarla, la pattuglia dei vigili ra. direzione della vettu spara alcuni colpi in mente (e ili sparano così facil Perchè a Milano i vig ando alla persona sbagliata, st in questo caso alla o qualcoe armato) E’ cambiat versione del complic Savarilò ione del vigile Nicco sa dalla tragica uccis armi i lle addestrati all’uso de no? Come vengono 12 di e all d’ingaggio”? Perchè vigili? Quali le “regole sinil io, giorno dopo l’omicid a martedì 14, quasi un Un la? ro ancora detto una pa po daco Pisapia non ha l de i ar vicinanza ai famigli cparola di conforto e ll’a su a un o Gomez Cortes e vero Marcelo Valentin caduto. pistole per Corato chiedono più Da destra Lega e De toleri?In pis sa si dice sui vigili i vigili. Da sinistra co a magsu nte Formigoni e la altre parole, il Preside te luoen ormato consapevolm gioranza hanno trasf regioio igl presidenza del Cons ghi come l’Ufficio di se in hé rc rica politica. Già, pe nale nella loro disca n tre be i, ier da cinque consigl un ufficio composto no di me di giudiziari nel giro finiscono in seri guai caso il rte un problema. E, a pa gli due anni, allora c’è ni, igo rm sponsabilità di Fo in l Penati, che non è re Pd a ot qu ano per intero la ialtri due rappresent rm Fo e ch stro convincimento leseno all’ufficio. È no ta es qu e essere conscio ch goni sia il primo ad base della peraltro nata sulla gislatura regionale, rivare alla ar non ce la farà ad famose firme false, rca di tirace mplicemente, egli sua fine naturale. Se volta il lti do tenterà per l’u ma re fino al 2013, quan salto nazionale. legislatuo invece che questa Ebbene, noi pensiam o tardi e pp o, prima che sia tro ra debba finire subit almenfin re un sistema di pote con un Presidente e ità di bil sa on mersi le loro resp te costretti ad assu dia. ar mb Lo alle elettrici della fronte agli elettori e


ma i ghisa sì!

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Golpe al un attacle Maldive: che alla co al clima, democra oltre zia Il golpe militare alle Maldive, fomentato dall’ex dittatore Maumoon Abdul Gayoom, ha deposto il presidente eletto nel 2008 Mohamed Nasheed che aveva democraticamente sconfitto proprio Gayoom. L’esercito ha costretto il giovane presidente a dimettersi a favore del vicepresidente. La polizia è rimasta leale al presidente e ha cercato invano di contrastare il colpo di stato.

Le Maldive non sono solo un paradiso turistico per occidentali, ma anche uno degli stati che sotto l’illuminata presidenza di Nasheed sono stati in prima fila per il rinnovo di un trattato sulle emissioni che ponesse argine al riscaldamento globale. Gli atolli delle Maldive sono infatti fra le prime zone del pianeta vittime dell’innalzamento del livello degli oceani a causa del cambiamento climatico. In uno spot per 350.org aveva tenuto un consiglio dei ministri in muta da sub per lanciare l’allarme che le Maldive e altre nazioni insulari rischiavano letteralmente di ritrovarsi sommerse. Nasheed aveva incoraggiato i maldiviani a reinvestire i proventi del turismo nell’acquisto di terre a minor rischio d’inabissamento. http://news.bbc.co.uk/2/hi/8311838.stm http://www.guardian.co.uk/world/2009/oct/07/maldives-underwater-cabinet-meeting

Gli autori del colpo di stato hanno sottolineato lo stile di vita “immorale” dell’ormai ex presidente, e il fatto che non fosse “davvero musulmano”, parole che ben fan capire lo spirito oscurantista che agita la cricca di Gayoom. Proteste in favore di Nasheed sono state adesso duramente represse e si contano vari morti fra i manifestanti. Firma questa petizione per sostenere Nasheed e denunciare il golpe

http://act.350.org/sign/help_nasheed/?akid=1576.345517.h-b7e_&rd=1&t=3


Cose da Fare (per evitare che un ghisa torni a sparare)

mercoledĂŹ 15 febbraio 2012

E LL OGVI SM *


Poche cose ma buone che, ci permettiamo, la giunta Pisapia dovrebbe fare: -cancellare il Nucelo Operativo Antiabusivi (sono i figliocci di De Corato, quelli che andavano a rastrellare i migranti sui bus, a fare i rambo con chi vende merce per strada e poi gli sgomberi dei campi rom, ora si mettono anche ad intervenire per rapine e inseguimenti). Di pistoleros arroganti di questo tipo non se ne sente il bisogno. -licenziare il capo dei vigili Tullio Mastrangelo (è l’unico dirigente della vecchia giunta riconfermato. Perché? Ce lo chiedemmo insieme a tanti altri un minuto dopo la sua riconferma, ce lo chiediamo a maggior ragione oggi. Mastrangelo arriva dalla scuola De Corato, che ci fa con Pisapia? E ancora, Mastrangelo sui fatti di questi giorni ha raccontato una versione che l’inchiesta pare smentire ed è responsabile nei confronti del sindaco dell’addestramento dei suoi agenti. -riorganizzare la macchina dei ghisa in modo tale che i ghisa tornino a fare i vigili (e i soldi risparmiati vadano ad alimentare il welfare metropolitano per tutti e tutte) Tutte cose che la giunta avrebbe già potuto fare in questi otto mesi, ma che non ha fatto. E della maggioranza arancione sempre solerte a farci sapere tutto di tutto via facebook ci risulta che nessuno, tranne i consiglieri di SEL Mazzali e Quartieri, abbia speso una parola per Marcelo Valentino Gomez Cortes e per i suoi familiari. Avrebbe compiuto tra pochi mesi 29 anni, lascia una moglie e due figli di 5 e 7 anni. Anche il cordoglio deve aspettare l’esito delle indagini?


venerdì 24 febbraio 2012 E’ stata una gran massa, degna del suo decimo anniversario. Dalle 22 un centinaio di veicoli a pedali hanno preso ad ammassarsi davanti a piazza mercanti: electrobikes con le luminarie sui raggi discesi dal pianeta tron, l’immancabile macchina a pedali con la bandiera della pace, magneto marelli col suo sound retro, tall bikes, long bikes, ma soprattutto bici, tante bici e tante/i ciclisti festanti, anche per la concomitanza col carnevale ambrosiano. Figure in costume con dieci palloncini hanno fatto il conto alla rovescia e con un’esplosione di mortaretti di coriandoli e stelle filanti la massa sciamante e’ partita nel giubilo generale, percorrendo vittorio emanuele e facendo una prima tappa in san babila. Li’ si poteva osservare una bici trasformata in fokker del barone rosso ma soprattutto rivedere i volti di chi ha fondato la critical mass milanese e l’ha tenuta in vita in questa decade, imponendo col suo esempio il modello di una vita ciclabile a milano. Ecco menthos e il suo socio di ciclistica, andrea cip dell’associazione +bc, alessandra tandala in parrucca pink, pesce, zeo attento pastore della massa anche ieri notte, luca che organizzo’ un serpentone di bici da chiasso a genova per il g8 e tante e tanti altri che era tanto che non venivano in mas-

A I P ECOTO

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C M d


Critical Mass Milano: 10 anni di bike revolution

sa e si compiacevano di vederla piena di giovani presi dal culto della bici contro l’aut ocrazia che ci smogga a morte. Particolarmente simbolico il blocco di una ferrari in baires attorniata da ciclisti che la schernivano. Dopo un po’ di rombi impotenti l’aut osauro ha dovuto spegnere il motore. nerv osismo fra i guidatori allorchè la massa ha fatto il carosello in loreto girando a giostra, ma non e’ bastato a incrinare il buon umore della massa che e’ giunta festante nella piaz za di palazzo formigoni alzando le baci con rito di esal tazione tribale. anche gli uscieri del pote re ciellino sono scesi a godersi lo spettacolo. Poi via a suon di black sabbath sotto il tunn el di garibaldi vietato alle bici. tsk! molta simpatia per milanox e il suo concorso foto d’eresia ciclica. Essere a cavallo di una bici del bikeshar ing addobbata di flyers e’ stato interpret ato come segno del nostro irriducibile anticonformis no. La massa e’ viva, lunga vita alla massa

a milano e nel mondo: comunione e velor

uzione!


>Sapere

di più porta a questa pagina https:// www.google.com/intl/it/policies/

PET NET *

Il 1° di Marzo è entrata in vigore la nuova Privacy Policy di Google, come siamo stati avvisati dall’avviso che compare cercando sul motore di ricerca Goggle, che dice pressapoco così: “Stiamo cambiando i termini delle nostre regole sulla Privacy. Questa roba è importante. –Clicca su: Saperne di più oppure clicca su: Lascia stare”.

mercoled ì 29

>Fino ad oggi la History di Google (le ricerche ef-

fettuate ed i siti visitati) erano divise dagli altri servizi di Google, questa divisione era importante perché i dati delle ricerche possono rivelare informazioni importanti su di te, incluso il luogo dove ti trovi, le tue preferenze culinarie, religiose, opinioni politiche, orientamento sessuale, condizioni di salute, eccetera.

>

Dal primo marzo utilizzare un servizio di Google equivale ad accettare le nuove regole. Cosa posso fare?

>

Innanzitutto dare un’occhiata ai settaggi sulla privacy e controllare di averli regolati secondo le proprie preferenze, (da Strettamente private a Vale tutto).

>

Poi possiamo cancellare la History che abbiamo accumulato fino ad oggi prima del 1 marzo e fare in modo che la nostra web history non venga più registrata in futuro. Come si fa?

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Innanzitutto loggati sul tuo google account, vai a https://www.google.com/history

>Clicca “remove all Web History.”, clicca OK, Fatto! >Questo non impedisce a Google di raccogliere le

informazioni per i suoi scopi interni, né il fatto che queste informazioni possano essere richieste da un’autorità giuridica per un’inchiesta, ma non ver-

la nuova privacy di

>

Quello che cambia in poche parole è che i vari servizi di Google (Youtube, Gmail, Picasa, Blogger, Docs, Google+, Calendar, eccetera) d’ora in avanti si scambiano le informazioni raccolte per costruire un profilo. Ossia le informazioni raccolte non rimarranno legate a uno solo di questi servizi ma verranno condivise cogli altri.


xxx. tranny granny.com

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9 febbraio

2012

ranno c comm ondivise co erciali n par tner . La cos sulla fi a non ha a c d h sul m ucia che rip e vedere odo in oni o m e c sce i t uoi da ui google g no estiti, si t esplic ratt itare le proprie a solo di ni nel mante intenz ne livello io di Priv re un dece nte l’azion acy. A e che ttrave vie rso mata Opt-Ou ne anche chiat. La ste ssa c fatta per un osa pùo es sere Tube accou nt di Youxxx. 1. Log in to count your G tranny granny.com . oogle ac2. Go to be.com https://w ww.yo utu-6 3. Click . Click o “Clear 4. Click n your icon 7 all . Click “ . “Video Pause viewing his 5. Click Manag 8 tory.” . viewin C li “Histo er” ck “ ry” 9. Click Search Hist g history.” or “ 10. Cli Clear all sea y.” ck “Pa r ch his use se arch h tory.” istory Potres .” ti anc h riceve e desid re pro erare poste pubbli di non citarie vai a q ue gle.com sto link htt p://ww / w.goo e clicc ads/prefer ences a “Opt -Out” alla v oce “ Ads in Gmail” e anco S the W ra alla earch and eb”. voce: “ Ads on Se ha id cosa d iversi Goog le e Accou ve essere f Account, la nt. atta p er ogn i

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el D o t i l b a P i d r ec e ns ion i

r i to

m i t An

k uza

I cd che recensisco questo mese mi sono stati consegnati a mano dai rispettivi musicisti/produttori. Nell’epoca dei social network e dell’interconnessione digitale le vera rete è ancora quella dei rapporti umani, fatta da gente in carne ed ossa, come ai tempi del punk, in cui il materiale principalmente girava in questa maniera tramite le distribuzioni messe in piedi dagli appassionati. Festeggio perchè sono sempre più convinsto che tutta questa “virtualizzazione dell’informazione” stia decontestualizzando e banalizzando l’arte e la cultura, facendoci annegare in un mare di bit. Lo scambio a mano è un antidoto a tutto ciò e al qualunquismo, alle mode, alla scomparsa del negozio sotto casa a discapito del supermarket della musica dove tutto è sullo stesso scaffale. Blinded by yellow sunbeams – Level up – www.yellowsunbeams.com

Blinded by yellow sunbeams è duo triestino molto peculiare. Se il titolo “Level up” sembrerebbe suggerire l’appartenenza di Max e Christian alla setta della micromusic di casa nostra, il packaging molto ricercato idel cd invece ci racconta qualcosa di diverso, più complesso, che viene poi confermato con l’ascolto. La ricerca musicale di Blinded by yellow sunbeams è a cavallo tra rock ed elettronica, con brani che rimandano alla psichedelia anni 60 scuola Doors (“Purple school of sun”), ma realizzati con suoni decisamente digitali anni 80, pasando per lenti sempre morrisoniani (“Before the pixel storm”), per arrivare a pezzi dicharatamente wave (“Where the nightmare can’t be found”). Milgior pezzo del disco “Last melody of a broken videogame”, downtempo ma che si incazza e parte. Level up ha un bel concept, che mette insieme elementi anni 60 e 80, per creare una sintesi intelligente e accattivamnte, anche grazie alla voce di Max, fin troppo educata su cd. Per avere ua confrema definitiva sarei curioso di vederli dal vivo, magari con una battieria suonata, Max alticcio e delle belle proiezioni sullo sfondo. Milesound bass – Logical progression – Epehdrina Disco d’esordio per Milesound bass, giovane musicista lombardo. Ben 70 minuti di musica dal gusto decisamente reggae/hiphop/dubstepy/ dnb. Un disco ibrido che cristallizza 3 anni di bass music nel demo più lungo che io abbia mai sentito. Il basso (reggae/dub, wobbly o funk) è il filo conduttore di tutto insieme alle tastiere, sempre liquide e sdolcinate. Bello il remix di Propaganda (traccia 17) ed in generale il lavoro con la voce di SoulSwitchOn. Devo dire che c’è tanta carne al fuoco, troppa per un cd d’esordio. Le idee ci sono: Milesound ha tutte le potenzialità per crescere. Però al cd manca il mastering: il suono è piatto. (A che serve dare la roba ad un’etichetta se non si prendono cura del lavoro del musicista?) Milesound avrebbe bisogno di un produttore con esperienza che lo aiuti nella selezione del materiale e di un buon fonico che gli sistemi i suoni. … C’è qualcuno in ascolto? Il cd si scarica gratuitamente da http://www.archive.org/details/eph015Milesoundbass-LogicalProgressionEp


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SUB/CULTURE


domenica 5 febbraio 2012

A IONE AZ GENER *


A

Ch i c’è di et ro il massa cro di Port-Said?

Gas lacrimogeni, idranti, pallottole di gomma. Nell’anniversario della «battaglia dei cammelli», in cui gli sgherri del regime di Mubarak a dorso di asini e cammelli cercarono inutilmente di scacciare i manifestanti da Tahrir, ieri il centro del Cairo è stato di nuovo un campo di battaglia. Ambulanze e moto facevano la spola tra la zona degli scontri e gli ospedali trasportano centinaia di feriti. «Dobbiamo vendicare I nostri compagni», gridavano gruppi gli ultras cercando di farsi strada verso il ministero dell’interno con lanci di pietre e bombe molotov. «Morte a Tantawi, morte alla giunta militare». Dopo il massacro di mercoledì sera, con 77 tifosi dell’Al-Ahly, una delle squadre della capitale, rimasti uccisi e 1000 feriti dopo una partita contro al-Masry, la squadra della città di Port Said, all’imbocco mediterraneo del canale di Suez, è arrivato il giorno della vendetta contro il regime considerato complice nelle violenze. Gruppi di ultras si sono riuniti già nel primo pomeriggio di ieri di fronte alla sede dell’al-Ahly e si sono poi diretti verso piazza Tahrir. A loro si sono uniti i supporters della squadra arci-rivale dello Zamalek, che durante la rivoluzione e nei mesi successivi sono spesso scesi in piazza con gli ultras dell’al-Ahly, per fronteggiare il comune nemico: le forze di sicurezza. Verso il tardo pomeriggio la folla ha cominciato ad ingrossarsi su Falaky square, una piazza a 200 metri di distanza da Tahrir. Da lì i tifosi hanno rimosso il filo spinato eretto sulla strada che da Falaky porta alla zona ormai completamente militarizzata del ministero degli interni. Nel frattempo gruppi di ultras si sono adoperati per rimuovere blocco dopo blocco il muro di cemento eretto sulla vicina via Mohammed Mahmoud eretto dopo gli scontri di novembre in cui morirono oltre 70 manifestanti. Attorno alle 6 ora egiziana sono cominciati gli scontri. La polizia ha cominciato a sparare a catena gas lacrimogeni che hanno invaso tutto il centro del Cairo. Nella tarda serata si parlava di diversi morti e centinaia di feriti. «Hanno ucciso 5 miei amici» – urla Abdallah, ultras 26enne dell’al-Ahly e veterano della rivoluzione di un anno. «A fare il massacro sono state le milizie della giunta militare che hanno infiltrato la tifoseria del Masry», afferma. «Così si sono vendicati perché nelle ultime due settimane a tutte le partite scandivamo slogan contro la giunta militare. Ma adesso gliela faremo pagare». Sono in molti ad essere convinti come Abdallaha che dietro il massacro di mercoledì sera a Port Said ci sia la lunga mano della giunta militare. Certo tra I tifosi dell’Al-Ahly e del Masry non era mai corso buon sangue. Ma la dimensione della strage lascia pensare che gli incidenti del dopo-partita siano stati un’imboscata ordita dall’esercito. La partita vinta dal Masry per 3 a 1 era appena finita quando verso le 10 di sera di mercoledì migliaia di tifosi della squadra locale si sono riversati sul terreno di gioco. I giocatori dell’al-Ahly sono dovuti correre negli spogliatoi per evitare il linciaggio. Ma per gli ultras della squadra più forte di tutta l’Africa con un seguito di 50 milioni di tifosi non c’è stato scampo. Hanno cercato di fuggire attraverso le uscite di sicurezza dello stadio, ma in più occasioni hanno trovato porte sbarrate e chiuse con catenacci. Alcuni sono morti sotto colpi di bastone e di coltello. Ma la maggior parte sono rimasti stritolati nella calca. La polizia anti-sommossa che pure era schierata in massa sul campo non ha mosso un dito, lasciando via libera all’assalto furioso dei tifosi del Masry. La giunta militare si è affrettata a condannare l’episodio imputandolo come suo solito a «forze oscure che minacciano la stabilità del paese». Il maresciallo Tantawi che presiede la giunta militare che di fatto governa il paese dopo la caduta di Mubarak è andato a ricevere tifosi e giocatori feriti trasportati al Cairo con aerei militari. 51 sospetti sarebbero stati arrestati. Ma certo questo non basta a calmare gli animi anche visto che le dimissioni del governatore di Port Said e dei responsabili locali delle forze di sicurezza annunciate in un primo momento, sono state presto ritirate. Ora i militari se la devono vedere non solo con i manifestanti che in queste ore stanno dando battaglia alle forze di sicurezza ma anche con Hurreya wa Adala il partito dei fratelli musulmani. Nonostante mercoledì pomerggio i suoi militanti si fossero scontrati con i manifestanti di Tahrir, ieri i Fratelli hanno deciso di schierarsi con la piazza. Il vice-presidente del partito Essam El-Erian ha imputato il massacro a «esponenti del regime di Mubarak». In molti pensano che l’evento, inssieme ad una serie di episodi di violenza avvenuti negli ultimi giorni, sia parte di una strategia della tensione usata dalla giunta militare per giustificare la propria permanenza al potere.


#salvaiciclist invade la ret

Partita ieri da una quarantina di blog a pedali, ritwittata a manetta con l’hashtag #salvaiciclisti diventato in poche ore trend topic di twitter, la campagna “Salviamo i ciclisti” vuole rilanciare anche in Italia le proposte elaborate dal Times in Inghilterra. L’appello, sotto forma di lettera aperta, vuole attivare un movimento di opinione per richiedere 8 semplici cambiamenti nelle nostre città, richiedendo a chiunque di aiutarne la diffusione tramite media tradizionali (è indirizzata ai direttori delle maggiori testate) o blog e social network. Gentili direttori del Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Resto del Carlino, il Sole 24 Ore, Tuttosport, La Nazione, Il Mattino, Il Gazzettino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale, Il Secolo XIX, Il Fatto quotidiano, Il Tirreno, Il giornale di Sicilia, Libero, La Sicilia, Avvenire. La scorsa settimana il Times di Londra ha lanciato una campagna a sostegno delle sicurezza dei ciclisti che sta riscuotendo un notevole successo (oltre 20.000 adesioni in soli 5 giorni). In Gran Bretagna hanno deciso di correre ai ripari e di chiedere un impegno alla politica per far fronte agli oltre 1.275 ciclisti uccisi sulle strade britanniche negli ultimi 10 anni. In 10 anni in Italia sono state 2.556 le vittime su due ruote, più del doppio di quelle del Regno Unito.


giovedì 9 febbraio 2012

ti te

A I P ECOTO *

Questa è una cifra vergognosa per un paese che più di ogni altro ha storicamente dato allo sviluppo della bicicletta e del ciclismo ed è per questo motivo che chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli 8 punti del manifesto del Times: # Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. # I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato. # Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti. # Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. # La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida. # 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili. # I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays # Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme. Cari direttori, il manifesto del Times è stato dettato dal buon senso e da una forte dose di senso civico. È proprio perché queste tematiche non hanno colore politico che chiediamo un contributo da tutti voi affinché anche in Italia il senso civico e il buon senso prendano finalmente il sopravvento. Vi chiediamo di essere promotori di quel cambiamento di cui il paese ha bisogno e di aiutarci a salvare molte vite umane. Chiunque volesse contribuire al buon esito di questa campagna può condividere questa lettera attraverso Facebook, attraverso il proprio blog o sito, attraverso Twitter utilizzando l’hashtag #salvaiciclisti e, ovviamente, inviandola via mail ai principali quotidiani italiani. Scarica qui la lista degli indirizzi mail. http://piciclisti.files.wordpress.com/2012/02/elenco-contatti.xls


Consigli di Maternità Freestyle Hai avuto una relazione intensa e travolgente? l’aria è più frizzante, il mondo è simpatico, la vita è bella? hai fatto sesso con trasporto e spensieratezza? ultimamente i tuoi reggiseni sgualciti strizzano le tette tipo push up? è un periodo davvero fortunato! oppure sei incinta.

sabato 4 febbraio 2012

se non hai dimestichezza con il family planning, se non hai una relazione stabile con aperture al futuro, se ti vengono dei dubbi quando pensi a come sia potuto succedere, hai delle ottime possibilità di diventare anche tu una mamma freestyle! dopo un giro in farmacia, una canna di erba e un pianto a fontanella ho dovuto prendere una decisione, cosa che da anni avevo smesso di fare. roba forte, non è che una puo’ ricominciare così, senza una guida: prendere decisioni e’ come mangiare il peyote, se non sei pratica hai bisogno dello sciamano. ho trovato la mia sciamana in un consultorio, dove mi sono presentata un sabato mattina seguita dalle mie occhiaie e da cui sono uscita ore dopo, con una consapevolezza nuova sulla libertà di una donna di decidere che fare della propria vita e del proprio corpo.


TURE L CU / SUB

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era un consultorio laico, dove non trovi obiettori di coscienza, dove non ti invitano a preferire la vita alla morte ma ti si rivolgono come a una persona, anzi direi come a un’amica. sono nati negli anni ‘60, prima dei consultori pubblici, per offrire alle donne e alle coppie spazi dove poter liberamente parlare di salute sessuale e riproduttiva, di fertilità e maternità, di contraccezione, di aborto. http://www.aiedmilano.com/dblog/ http://www.consultorioced.it/prova/ http://www.consultoriocemp.org/servizi/ http://www.cpdonna.it/cpdNew/ evviva, ho deciso! e adesso? chi mi spiega come si fa? per prepararsi al lieto evento senza andare troppo nel panico, conviene leggere qualcosa sull’argomento evitando la ricerca su google che porta carrellate di sfighe e ossessioni. un paio di titoli buono sono: il linguaggio segreto dei neonati – tracy hogg – mondadori (contiene un sacco di tabelle da fotocopiare e appendere in giro per casa, così dai un occhiata ogni volta che ci passi davanti) il bebè, manuale d’istruzioni – louis e joe borgenicht – kowalski (chiaro ed efficace, proprio come il manuale della lavatrice, ha una grafica che spacca e ti aiuta a capire velocemente come si maneggia il piccolo nano) un’altra cosa fondamentale è l’alimentazione: essere incinta è un’ottima scusa per cestinare le zuppe in busta e i sofficini, e prendere confidenza con il cibo vero. il modo migliore di avvicinarsi alla cucina sana è unirsi a un gruppo d’acquisto. a milano ce ne sono diversi: http://www.gasmilano.org fare parte di un gas è anche una forma di convivialità che torna molto utile nei primi mesi di maternità freestyle: puoi portare il nano a ritirare la verdura (e scoprire quanto è comodo il passeggino per portare le borse), puoi fargli conoscere altre mamme e altri papa’ gasisti, con relativa prole, puoi farlo partecipare alle sue prime assemblee, cosi’ capira’ subito limiti e potenzialita’ del metodo del consenso. ricordati che hai un sacco di amiche! una si sente come willy il coyote schiacciato dall’incudine e spesso perde di vista le relazioni. la parola d’ordine è r.e.t.e. – all’inizio è difficile, uno sbattimento in più che non hai voglia di fare, ma se la macchina solidale si accende, poi va da sola! consigli, esperienze, roba, vestiti, giochi, indirizzi, riciclo, riuso, raccatto, abbracci, sorrisi e aperitivi. frequenta le amiche con accanimento e ti passa la paura! e quanto stupore quando ti confessano una certa invidia del freestyle…




ste domande. scritta sul muro ci poniamo que una o iam ved che a volt i Ogn o? i e i cartoni animati Graffiti, arte di strada, vandalism e per gli unicorni, gli arcobalen sion pas sua la ndo une e e le pon Lush queste domande non se produzioni disturbanti. i muri di los angeles delle sue pe riem eno osc e o pur ico dal all’atto van

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t r a o t t e s e u w g s n t o r u strefefittai al limite del b gra



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