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news&eventi - n°XXXIV
13-19 maggio 2011 Free Press Eretica http://milanox.eu
PISAPIA X votare domenica e lunedì X Pisapia! #pisapiaXmilano #milanoXpisapia #milanoricordati : i coprifuoco, le centinaia di sgomberi, la batcasa e i barboni stecchiti #milanoricordati il razzismo e il securitarismo, l’incuria e l’incultura di questi lunghi anni e #votaxpisapia #milano #elezioni #milanoricordati rudy citterio e la mafia dei locali, decorato, larussa, milanoristorazione, milanosport, cadeo, pennisi, massari, lassini maullu, clemente, la ‘ndrangheta che spopola nell’hinterland, la lobby dei commercianti, i fasci imbarcati a più riprese #milanoricordati esondazione di zara e niguarda, i 5cm di neve ke han paralizzato milano, i parcheggi inutili taglia alberi, lo smog #milanoricordati le scuole civiche chiuse, il wi-fi in ritardo di 5 anni, i ciclisti stirati e i pedoni schiacciati, i suv in doppia fila #milanoricordati le maestre umiliate, i precari gabbati, i vigili militarizzati, i rom straodiati Milano, ‘ndrangheta: parte il processo contro i 39 arrestati a luglio. Alla sbarra l’ex direttore Asl Pavia, Chiriaco (PdL) #destramafiosa La #Moratti calunnia #Pisapia a #sky nel faccia a faccia Cattiva, Bugiarda, Codarda http://p.ost.im/p/ vSB39 #milano Larussa: “Vinceremo al primo turno” - sì, prrrrrrrrrrrrrrr
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13/05/2011 www.milanox.eu
DOVE CI PUOI TROVARE
Magari Milano fosse sempre così. Piazza Duca D’Aosta stracolma di ragazzi accorsi per il superconcerto di Afterhours, Subsonica e molti altri, il Teatro Smeraldo che apre le sue porte per una serata di musica e cabaret. E poi tutte le altre iniziative di questa succosa ultima settimana di campagna elettorale. Loro, le destre, avranno pure montato su il loro teatrino al Palasharp, ma in questi giorni la Milano che verrà sembra davvero essere in tutte le piazze. Gran finale venerdì sera in Piazza Duomo, per il concerto di Roberto Vecchioni. Il cantaprofessore, sostenitore della primissima ora di Pisapia e vincitore dell’ultima Sanremo, presterà la sua voce e la sua musica per l’ultima chiamata alle armi prima dell’apertura delle urne. Poi, dita incrociate e aspettiamo lunedì pomeriggio.
Stazioni: Cadorna, Pta Venezia, Pta Romana, Pta Genova, Piola, Pta Garibaldi, Lotto, Romolo, Maciachini, Bovisa Centri Sociali: ZAM, Leoncavallo, Conchetta, Torchiera, Transiti, Cantiere, Fornace, Baraonda Università: Statale, Scipol, Città Studi, Poli Bovisa, Bicocca Centro-Pta Venezia-Pta Romana: Chiamamilano, Bar Picchio, kebap Imperator, Arci Bellezza Ticinese & Navigli: Rattazzo, Coquetel, Cuore, Electric Storm, Piercing Studio, Totem, Libraccio, Trattoria Gloria, Peppuzzo, Brutto Anatroccolo, Pravda, Quetzal Tattoo, Tattoo Shop, Arci BITTE, Tipota, Mexico, AgenziaX, Comitato Pisapia Garibaldi: Feltrinelli Stazione, Libreria Utopia, Libreria Mondo Offeso Bovisa: Stazione, Arci Scighera, Bovisa Kebab, Radio Popolare (Mac Mahon) Isola: Frida, Circolo Sassetti, Kebab Borsieri, Bar Archinto, NordEst Café, Arci Metissage, Teatro Cooperativa Niguarda
EDITORIALE
CI SIAMO... di Giuliano Pisapia
Ci siamo. La lunga marcia che dalle primarie ci sta portando a Palazzo Marino sta per concludersi. A volte penso: ecco, abbiamo quasi finito, è ora di fare i bilanci. Ma subito mi correggo: altro che arrivo, altro che fine. Tra poco, andiamo a incominciare. Perché tra poco alla guida della nostra città arriverà il cambiamento. Tra poco in piazza della Scala ci saremo noi, il centrosinistra unito che ha saputo costruire un’alternativa al fallimentare governo del centrodestra. Tra poco a Milano si respirerà un’altra aria. Un’aria nuova e pulita. Ed è per questo, perché il vento cambi davvero, che tutti noi dobbiamo fare un ultimo sforzo. Un bilancio di quello che è stato, però, è già possibile farlo. Anche perché sono proprio le immagini di quello che è successo in questi mesi di campagna elettorale a farmi essere così sicuro di quello che sarà il risultato. A Milano, a partire dalle primarie, si è realizzato un miracolo; e voglio raccontarvelo perché è comunque il ricordo più bello che porterò per sempre con me. In questi mesi, da quando ho deciso di correre
questa grande avventura, ho girato in lungo e in largo la città e non mi sono mai sentito solo: ho toccato con mano un’esplosione di energie, un fiorire di progetti, un crescendo di passione. Sono nati centinaia di comitati di cittadini; capita che i vicini si riuniscano nel bar sotto casa per organizzare iniziative; ci sono migliaia di volontari - e quanti giovani! - che offrono il loro tempo; nelle nostre officine, mille uomini e donne hanno messo il loro sapere al servizio della città per immaginarla al futuro. Certo, dobbiamo riconoscere che la destra ci ha dato una mano. Il loro “governo del fare” si è mostrato sempre più il governo del far niente. Non c’è un problema che la destra parolaia e rissosa abbia risolto. Dalle buche sulle strade allo sviluppo dell’economia. E lo sanno bene anche loro, tanto che preferiscono parlare dei massimi sistemi invece che dell’amministrazione della città e chiedono un voto “per i loro valori”... Noi lo chiediamo per il nostro programma; noi faremo tornare Milano ricca, aperta e generosa. Noi faremo tornare Milano “el nost gran Milàn”. Dunque, ci tocca un ultimo sforzo. Ricordo una delle prime assemblee delle primarie, era in una sala della Regione; ricordo di
aver dato un compito a ciascuno di voi e so che tutti lo avete svolto con diligenza. Ognuno di voi, era l’incarico, parli con i parenti, i vicini di casa, i compagni di lavoro, i genitori degli amici dei figli, i negozianti... Spieghi loro che per cambiare Milano ogni voto è prezioso. Oggi quell’incarico è ancora più importante perché ogni voto può essere decisivo. Milano volterà pagina, sono sicuro. E sarà merito di tutti voi.
Scrivi a: mail@milanox.eu
Un colpo basso, sì, ma di quelli che si rivoltano contro chi li sferra. Letizia Moratti ha voluto aspettare proprio gli ultimi secondi del faccia a faccia su Sky per lanciare la sua bomba a orologeria, una sentenza di Corte d’Assise di una quarantina d’anni fa che riteneva Pisapia responsabile di concorso morale nel furto di un’auto, reato però amnistiato. Pochi istanti dopo, il gong di fine trasmissione, nessuna possibilità di replica per l’interessato e quella stretta di mano mancata davanti alle telecamere. Una mossa scorretta, maldestra e soprattutto stupidina, visto che la velina giudiziaria preparata per lei da qualche suo solerte macchinafanghista era pure grossolanamente sbagliata: per quel capo di imputazione fantasioso il candidato sindaco del centrosinistra è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Appello. E dire che Pisapia di quella vicenda, e dei quattro mesi passati al fresco ingiustamente, aveva parlato già in lungo e in largo sul suo blog. Troppo sforzo leggerli, evidentemente, per lo staff dell’unta da Berlusconi, che ora balbetta spiegazioni surreali in una conferenza stampa convocata apposta per rimediare alla figuraccia. Che la Moratti sia in difficoltà in questo momento è talmente evidente che non è neppure necessario ribadirlo. Quella che si è consumata negli studi di Sky è solo l’ultima dimostrazione di una destra ringhiosa, senza argomenti e anche pericolosa. E gli ultimi giorni di campagna elettorale si annunciano caldi caldi, proprio come i pomeriggi assolati di questo maggio che già profuma di estate.
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13/05/2011 www.milanox.eu
DISPACCI DAL COMUNE
COME TI VOTO PISAPIA
di Stefo San Raffaele: tossine sversate nel Lambro
di Alex Foti Sono 8 le liste che sostengono Giuliano Pisapia a sindaco di Milano nelle elezioni del 15-16 maggio, come la palla nera da biliardo da mandare in buca per vincere. Tutto ciò che è progressista a Milano e nel paese è più o meno rappresentato, fatti salvi Manfredi Palmeri e Mattia Calise. E’ importante mettere la croce su una delle otto liste collegate a Pisapia, perché così facendo: i) si vota per Pisapia Sindaco; ii) si garantisce che abbia una maggioranza in consiglio comunale, indispensabile per poter fare di Milano una città di nuovo europea, aperta, globale. Metter la croce solo sul nome del futuro sindaco non basta. Apre l’elenco sulla scheda azzurra Sinistra Ecologia Libertà di Vendola, forse la lista più vicina a Pisapia, nella quale ci stanno particolarmente a cuore Mirko Mazzali, Luca Gibillini, il Face. Segue la lista arancia, con Milly Moratti capolista e Michele Sacerdoti fra i candidati. In zona 9 (scheda verde), dove arriva la tiratura della free press il giovedì, si segnala Paolo Di Francesco, grande amico di MilanoX, candidato nel quartiere Bovisa-Isola-NiguardaGaribaldi per la lista Milly Moratti. Poi c’è il PD, con Stefano Boeri, lo sfidante di Pisapia alle primarie, come capolista. Questa settimana ha messo i dischi con Giuliano al concerto di fronte alla Stazione Centrale! Seguono le liste Di Pietro e Bonino, entrambe avvantaggiate dalla vicinanza sulla scheda al nome del candidato sindaco, che hanno rispettivamente nell’attore antimafia Giulio Cavalli e nell’antiformigoni Marco Cappato i due esponenti significativi. Ci sono poi i verdi ecologisti capeggiati dal consigliere uscente Fedrighini e i rossi di Sinistra X Pisapia, con Merlin e Rizzati come teste di serie. Chiude l’ottetto la lista civica a diretto sostegno del Sindaco, vicina al mondo delle professioni e della società civile, anche cattolica, dove segnaliamo la musicologa Anna Maria Morazzoni e il giovane urbanista Jacopo Muzio. Il consiglio di MilanoX è di votare per Pisapia. E cioè di barrare una lista che sostiene Pisapia (particolarmente una di quelle che ha fatto pubblicità su MilanoX;) Contro Berlusconi, Larussa, Moratti, Decorato Licenziato e la Lega, la grande minaccia alla cultura e al progresso di Milano. E’ pressoché certo che costringeremo il mostro bicefalo Moratti-Berlusconi al secondo turno. Ma perché succeda, dobbiamo andare a votare in massa al primo turno, domenica 15 maggio (h8-22) e lunedì 16 maggio (h7-15). E arrivare al duello finale contro la Morte Nera del 29 e 30 maggio con l’entusiasmo di farcela, suonando tutti i citofoni del quartiere per andare a votare X Pisapia. Perché ce la faremo. E allora entro giugno, Milano avrà il primo sindaco progressista del XXI secolo. Un difensore dei diritti civili, sociali, ambientali. Uno che quando ci faremo sentire nelle strade, non farà orecchie da mercante.
Non ci sarebbero solo i debiti finanziari e gli abusi edilizi dietro la gestione dell’ospedale San Raffaele, che in questi ultimi 10 anni ha triplicato le volumetrie. Operai manutentori recentemente licenziati dopo l’ennesimo ‘cambio’ di appalto interno, denunciano gravi irregolarità nello smaltimento dei rifiuti tossici ospedalieri, primi tra tutti i liquidi utilizzati per gli esami ‘Pet’. I fluidi altamente tossici invece di essere smaltiti in modo corretto vengono sistematicamente sversati in una roggia che sfocia nel Lambro, contribuendo a inquinare il fiume che passa a poche decine di metri dal complesso ospedaliero. Housing sociale: consegnate 3 aree
O Adesso o Mai Più
Ecco perché gli astensionisti impenitenti devono andare a votare, di Giorgio Salvetti Potremmo sembrare embedded, militanti del voto pro Pisapia. Venduti alla causa della politica politicante. Imbambolati dal rito elettorale. Ma che vi succede? potreste obiettare, voi mezzi anarcoidi ragazzacci di MilanoX vi ritrovate attaccati ai risultati delle urne? Alla faccia dell’eresia... Ma noi del movimento non eravamo autonomi e liberi dai voti, dai partiti, dai candidati? Persone che la politica la fanno in strada tutti i giorni e non in cabina elettorale una volta ogni cinque anni? Ecco cosa ci succede. Per la prima volta dopo quasi due decenni a Milano c’è la possibilità di cambiare davvero qualcosa. Le primarie ci hanno regalato il miglior candidato sindaco che si potesse sperare. E’ morta e defunta l’epoca in cui le fobie iper moderate dei partiti della sinistra con la testa sempre a Roma pensavano a Milano come a una terra barbara irrimediabilmente persa. Colpevolmente città natale di Berlusconi e del berlusconismo, nonché ricettacolo di leghisti. Noi sapevamo che non era così. Centinaia di associazioni più o meno di sinistra e movimenti hanno resistito nonostante tutto e tutti a infiniti anni di strapotere ciellino e repressione di De Corato. Abbiamo resistito a infiniti errori dei partiti più o meno di sinistra che ci hanno propinato politiche e candidati improponibili. Ma la Milano del 25 aprile non si è mai dispersa. E adesso non deve dare per persa o per inutile una partita, quella elettorale, che per la prima volta può davvero essere vinta, o per lo meno giocata alla pari. Si può vincere perché Pisapia è un candidato vero capace di tenere unito un fronte molto ampio senza per questo buttarsi alla rincorsa dei peggiori temi della destra, dalla fobia dei centri sociali a quella degli stranieri. E loro possono perdere perché in questi anni la giunta Moratti ha deluso, anche a destra. Le spaccature e le crepe interne al fronte Pdl-Lega sono
sempre più evidenti. In tempi di crisi la torta da spartire è più piccola e le lobby che hanno puntato tutto sulla coppia Moratti-Formigoni si ritrovano a litigare. La città ruota intorno alla speculazione edilizia spericolatamente finanziata dalle banche a suon di miliardi di euro. Ma il mattone non tira più come una volta, anche gli affarucci delle opposizioni sbiadite che continuavano all’ombra dei grandi giri di affari della maggioranza non bastano più. E soprattutto i cittadini non vogliono essere soffocati da tonnellate di cemento e tanto meno dalle centinaia di sgomberi e dalle ordinanze e dai coprifuoco di De Corato. Se non credete alla forza gentile di Pisapia e pensate che non possa vincere, sappiate che per la prima volta Moratti e soci possono davvero perdere. Per questo Berlusconi ha trasformato queste elezioni in un referendum su di lui e contro la magistratura. Solo così può oscurare gli insuccessi di Letizia Moratti, ormai costretta a fare la valletta e a ballare in tv. Berlusconi sa che Milano è decisiva per lui. Se perde qui per lui è l’inizio della fine. Non vi basta questo per andare tutti a votare? L’ultima disperata mossa della destra in affanno è quella di alzare i toni per portare al voto chi tra loro preferisce andare al mare. E allora dagli al comunista, ai centri sociali, agli stranieri. E poi la storiella dei sondaggi fuori tempo massimo che parlano di un incredibile recupero della Moratti. Il recupero non c’è. Sono le solite parole d’ordine per convincere gli indecisi e i loro astensionisti. E i nostri astensionisti? Questa volta è il caso che imbraccino la matita. Altrimenti non lamentiamoci se avremo a che fare per altri cinque anni con De Corato. E’ un incubo che non vogliamo vivere. Vogliamo cambiare. Se poi Giuliano Pisapia dovesse farcela avremo tutto il tempo per lamentarci con lui se non sarà come lo vogliamo. Ma adesso dobbiamo farlo vincere e basta.
Sono ormai state consegnate alla Fondazione Housing Sociale, costituita in gran parte con capitali di Intesa-San Paolo per tramite della Fondazione Cariplo, tre aree di proprietà comunale che saranno le prime dove si sperimenterà la innovativa formula di edilizia a prezzi calmierati. Negli uffici dell’edilizia comunale di via Pirelli 39 sono già pronti i fotomontaggi delle aree che si trovano a Figino (a 700 m dall’inceneritore) in via Novara e in zona Ripamonti. Si tratta di case date tutte in affitto, la cui gestione sarà curata dalla Fondazione per la durata di 30 anni di convenzione. Solo in parte andranno ai cittadini inseriti nelle graduatorie delle case popolari: ci sarà spazio anche per altre categorie quali affittuari che dopo 8 anni potranno riscattare gli appartamenti, giovani coppie, e persone affette da disturbi pisco-fisici. Mail ai comunali: votate Masseroli Nonostante in questi giorni centinaia di dipendenti comunali siano stati costretti a partecipare a un lungo e noioso corso al computer d’ufficio sulla ‘Privacy’, la posta elettronica dei dipendenti viene usata impropriamente dagli assessori in campagna elettorale. Tra i numerosi esponenti politici che si sono fatti beffa delle leggi e del buonsenso spicca l’assessore all’edilizia Masseroli, ciellino doc. Il relatore degli interventi edilizi di Expo 2015 ha inviato a tutti i lavoratori del suo settore una mail con l’invito a ‘continuare a lavorare insieme’. Inutile ripetere i commenti dei comunali sul loro Assessore durante la pausa caffè… L’epiteto più gentile è: ‘Che sfigato!’ Non solo, se fosse così sicuro di essere rieletto perché avrebbe utilizzato così apertamente certe squallide misure? Tifo o barbarie? Arte in frantumi in Duomo Nonostante l’ossequioso simil/silenzio col quale i giornali hanno diffuso la notizia, nella notte di sabato decine di tifosi hanno distrutto l’opera d’arte esposta in piazzetta reale dal titolo ‘La Montagna di Sale’. Centinaia di tifosi festanti per la vittoria dello scudetto del Milan F.C. hanno letteralmente spezzato le statue, spostato cumuli di sale, distruggendo la costosa installazione artistica. La società calcistica di via Turati si è detta disponibile a ripagare i danni provocati dai tifosi, ma l’unicità dell’opera mal si adatta a simili risarcimenti. Forse qualcuno dovrebbe spiegare ai dirigenti calcistici che non tutto si può comprare.
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13/05/2011 www.milanox.eu
biodiversità: un capitale da salvare di Simona Galasso
IPerché Pazzi Siamo Noi? il governo vuole oscurare il referendum sul nucleare, di Greenpeace L’ambiente non gode di ottima salute, la biodiversità del pianeta è a rischio e la Commissione europea prova a correre ai ripari. O meglio, ci riprova. In un documento appena pubblicato, Our life insurance, our natural capital: an EU biodiversity strategy to 2020, Bruxelles raccomanda i sei obiettivi che i paesi europei dovrebbero raggiungere per contrastare quella che viene definita “la più grave minaccia ambientale insieme ai cambiamenti climatici”, cioè la perdita di biodiversità. Peccato, però, che a dieci anni di distanza dall’ultima strategia varata dalla stessa Commissione, solo il 17 % degli habitat e delle specie e l’11 % degli ecosistemi chiave già protetti dalla normativa europea godano di una condizione che può essere definita soddisfacente. Tutto il resto è degrado, inquinamento, erosione, estinzione. Secondo la Fao il 60% degli ecosistemi del mondo vengono sfruttati senza tener conto della sostenibilità ambientale e ogni anno vengono distrutti 13 milioni di ettari di foreste tropicali. Solo negli ultimi vent’anni è andato perduto il 75% della biodiversità agricola. Il piano della Commissione, in linea con il pacchetto di misure e gli impegni internazionali presi lo scorso anno alla Conferenza delle parti per la Convenzione sulla Diversità Biologica a Nagoya, in Giappone, prevede la realizzazione di sei punti che vincolino le principali politiche nazionali alla tutela della biodiversità: la piena attuazione della normativa vigente per la conservazione della natura e della rete di riserve naturali finalizzata alla protezione degli habitat e delle specie animali e vegetali; l’incremento di infrastrutture verdi; la sostenibilità delle attività agricole e forestali; la salvaguardia degli stock ittici dell’Unione Europea; il monitoraggio delle specie invasive, ritenute tra le cause crescenti di perdita della varietà di specie e geni; un maggiori contributo finanziario dei paesi Ue all’azione concertata a livello internazionale. Tutto questo servirebbe a preservare l’ambiente da quelle che vengono individuate come le maggiori cause del suo degrado, cioè l’utilizzo dissennato del territorio, l’inquinamento, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, la diffusione incontrollata di specie non autoctone, nonché l’effetto dei cambiamenti climatici. Secondo Bruxelles la crisi dell’ecosistema e il tasso di estinzione delle specie animali e vegetali si traducono anche in ingenti perdite economiche, non ancora del tutto stimate. Invertire la rotta servirebbe dunque a creare il rilancio dell’economia e nuove opportunità di occupazione, per un giro d’affari che il TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity) stima fra i 2 e i 6 trilioni di dollari entro il 2050. La biodiversità come occasione di business, dunque? La Commissione europea la definisce “capitale naturale”, vedremo se saprà farlo fruttare. Appuntamento tra dieci anni, al prossimo documento Ue.
Il Presidente del Consiglio sostiene che sul nucleare noi italiani non possiamo votare: troppo fragili ed emotivi per poterci esprimere in modo saggio e responsabile su una questione che vincola il nostro Paese per i prossimi secoli. In ballo ci sono rischi sanitari (con un dimostrato aumento di leucemie nei pressi delle centrali), di disastri (dal terrorismo ai terremoti) e costi esorbitanti (almeno 7 miliardi di euro a reattore, senza contare lo smaltimento delle scorie). Su un tema come questo servirebbe un dibattito informato, ma continuano a circolare bufale, come quella che l’Italia “dipende” per il 20% dall’energia elettrica prodotta dal nucleare in Francia. La cifra in questione è clamorosamente smentita dal gestore della rete che sul suo sito web (www.gse.it/ GSE Informa/Pagine/FuelMix20082009. aspx) ci informa che solo l’1,5% dell’energia elettrica usata in Italia (dati ultimi: 2009) proviene da nucleare importato. L’esperienza di Fukushima, rapidamente sparita dai mezzi d’informazione, ci insegna che il nucleare è un po’ come una roulette russa: Cernobyl ebbe un peso non trascurabile, con i suoi costi, nel crollo dell’impero sovietico. Oggi il Giappone sta disperatamente lottando con una centrale impazzita potenzialmente assai più pericolosa: se nell’unità 4 di Cernobyl c’erano circa 190 tonnellate di combustibile radioattivo negli impianti “incidentati” di Fukushima si arriva a 2.400 tonnellate. Senza contare la presenza di MOX, miscela che oltre all’uranio presenta anche il plutonio: pochi milligrammi bastano a causare cancro agli animali in laboratorio. E’ sparita (anzi, non è mai arrivata…) anche la notizia che in Giappone il post Fukushima è già partito: il Primo Ministro Kan ha chiuso la discussa centrale di Hamaoka dove, su una faglia sismica (tanto… che può succedere!), dal 1976 al 2005 sono stati costruiti cinque reattori (due erano già fermi: stessa tipologia di quello di Fukushima). Si suppone e si spera che non sia l’ultima. Intanto, la Rainbow Warrior di Greenpeace non ha avuto il permesso di realizzare campionamenti nelle acque territoriali del Giappone (sono stati raccolti campioni di acqua, alghe e pesci comprati dai pescatori a oltre le 12 miglia dalla costa) ma alcuni dei
test che avevamo proposto sono stati poi “magicamente” realizzati dalla TEPCO che ha così scoperto fondali marini con radioattività da 100 a 1000 volte oltre la norma. Qui in Italia l’andazzo era tristemente prevedibile. Il referendum è stato oscurato al punto tale che il Presidente della Repubblica ha dovuto richiamare la dirigenza RAI, azienda che si presume pubblica, alla piena e tempestiva attuazione di un regolamento sulla par condicio che la Commissione di Vigilanza ha ritardato per qualche tempo. Nel frattempo, si segnala la simpatica iniziativa della Fondazione intestata al Presidente dell’Agenzia sul Nucleare (soggetto che a norma di Regolamento Comunitario dovrebbe essere imparziale sul tema) che nelle scuole organizza iniziative di propaganda pronucleare spacciate col nome de “I giorni della scienza”. Auguri a Veronesi e… anche alla scienza. Insomma, nell’impazzimento generale chiedersi se i pazzi sono quelli che il nucleare ce lo vogliono far ingoiare a costo di far saltare tutte le regole o se siamo noi (che le regole le vorremmo veder applicate) non è una domanda peregrina. Privarsi della propria libertà e vivere rinchiusi in un rifugio, come se vicino casa fosse successo un incidente nucleare, è una risposta originale, forse estrema, ma interessante. Giorgio, Alice, Alessandra, Pierpaolo e Silvio per un mese intero hanno scelto di vivere sulla propria pelle – sostenuti da Greenpeace - l’esperienza di un rifugio anti-radiazioni, una casa da cui non si esce e dove si seguono quelle precauzioni per minimizzare l’esposizione a seguito di un incidente nucleare. Niente insalata, niente latte, formaggio, carne o pesce freschi. Solo internet per comunicare. È un atto estremo per far sentire le proprie ragioni e difendere il proprio futuro e per ribadire che i pazzi non sono loro che rinunciano a pizzeria, discoteca, cinema e bagni al mare: i pazzi sono quelli che vogliono portare il nucleare nel nostro Paese! Questo gruppo ha un obiettivo: comunicare le ragioni del No al Nucleare e convincere le persone a votare Sì al referendum del 12 e 13 giugno. Stare zitti adesso? Questa sì che è una cosa da pazzi. dite la vostra su www.ipazzisietevoi.org
Era chiaro che con la bella stagione tutti si muovessero. Dunque in questo periodo c’è un brulichio di inaugurazioni, feste, lavori ai quali sarebbe un peccato non fare attenzione: le iniziative che fioriscono in città sono tra loro diversissime, e proprio per questo è interessante andare a vedere come viene declinata la stessa filosofia di fondo. Visto che gli orti dei conventi sono uno degli archetipi più forti nella mente di ogni ortista (simbolo di autonomia, perfezione del lavoro, ideale rapporto con la natura) la chiesa non poteva certo sottrarsi alla grande chiamata. Non quella tradizionale, cattolica e beghina, chiaro. Infatti ci ha pensato la chiesa evangelica luterana, piccola realtà voluta dai migranti svizzeri e tedeschi 150 anni fa. Così nel giardino della chiesa, un edificio in stile gotico lombardo in via De Marchi, nello spazio dove al nord di solito si trova il cimitero (ed è bello provare a immaginare che ce ne sia stato uno), sono spuntate delle aiuole rialzate, ordinate in cassoni di legno, e piante di melanzana, peperone, pomodoro, aromatiche, e perfino un profumatissimo cespuglio di liquirizia. E’ un community garden gestito da un gruppo di famiglie che faranno i turni per curare le piante, anche se la produzione non è certo il motivo principale per cui l’orto è stato fatto. L’orto della Fede sta lì a dimostrare che un orto può nascere con poco, serve a tirare i fili tra le persone, rivela la cultura del fare, ma anche del mangiare. Una festa laica, di riappropriazione contadina è prevista invece per domenica 15 al Folletto di Abbiategrasso, dove è stato deciso di prendere possesso di un’area ex orto abusivo, sgomberato malamente dopo 30 anni di utilizzo, che confina con un’area selvatica e naturale bellissima. Sono invitati tutti gli ortisti, dilettanti, ideali o reali, con zappe, braccia, piantine, idee, per fare in modo che braccia e cervelli possano danzare insieme. Ci saranno narrazioni su orti e ortisti, lavori agricoli veri e propri, e una merenda en plen air che permette anche ai cuochi di passaggio di dare il meglio di se. Appuntamento dalle 10 in poi in via Papa Paolo sesto (di fronte area Siltal), Abbiategrasso.
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13/05/2011 www.milanox.eu
VIETATO SEDERSI
pagina a cura del magazine dell’Italia multietnica - www.mixamag.it
di Francesco Bianco Vietato sedersi su panchine e marciapiedi per senza dimora, immigrati e tossicodipendenti. E’ partita l’operazione “polizia-pulizia” voluta dal Comune di Milano. Prima tappa la Stazione Centrale, ma nei prossimi giorni saranno molte le zone della città in cui i vigili urbani allontaneranno le persone, mentre i mezzi dell’Amsa spareranno acqua per bagnare i posti in cui generalmente si fermano persone in difficoltà, per impedire loro di riposarsi. Si è scelto di iniziare da un luogo simbolo del capoluogo lombardo: la stazione è dove arrivano molti immigrati o trovano rifugio i clochard. Ma sono moltissime le vie in cui si ripeterà il triste copione. Da piazza Oberdan a via Vittorio Veneto, poi piazza della Repubblica, piazza Caiazzo, via Settembrini, piazzale Bacone, via Morgagni, piazza Tirana, piazza Napoli, piazza Prealpi, viale Monza, via Saponaro, piazzale Bausan, piazzale Giovanni dalle Bande Nere, piazza Risorgimento, Tricolore e corso Concordia. Il senso dell’iniziativa cerca di spiegarla il vice sindaco uscente di Milano, Riccardo De Corato. “Facciamo operazioni di polizia e pulizia - ha detto il responsabile della Sicurezza della città -. L’altro giorno con un maxicontrollo alla Stazione Centrale sono state allontanate ben 120 persone tutte identificate. Tra queste c’era un ricercato tunisino che è stato arrestato. Dunque sono operazioni per la sicurezza di Milano ma anche a contrasto del degrado. Non è accettabile vedere gente stesa nei giardini, ubriachi che lasciano bottiglie in giro, sporcano ovunque e che impediscono con minacce pure le operazioni di pulizia dell’Amsa”. Tra le vie in cui vigili urbani e addetti alla pulizia della città opereranno anche due in cui sono aperte due mense per i poveri: via Saponaro (dove si trova la Fondazione Fratelli di San Francesco) e corso Concordia (dove è attiva l’Opera San Francesco). A molti è sembrata l’ennesima trovata elettorale. Primo fra tutti, Padre Clemente Meriggi, della Fondazione Fratelli di San Francesco, che ricorda come “ogni giorno i nostri operatori vanno nel parco qui di fronte per recuperare chi ci bivacca e lo portano dentro. Sotto elezioni si fanno questi proclami, ma il vero problema è che ci sono tante persone allo sbando che hanno bisogno di un aiuto qualificato”. Anche Andrea Grazziero, della Federazione italiana organismi per i senza dimora, parla di spot in vista del voto che deciderà chi sarà il prossimo sindaco. “Una mossa elettorale, che sposta solo i problemi”. “Non c’è la volontà politica di rimboccarsi le maniche per risolvere le situazioni di povertà ed emarginazione”, ha spiegato.
ROM: FINITA L’ERA TRIBONIANO di Francesco Bianco
Milanesi si Diventa Cheik Tediane Gaye, senegalese, si candida alle elezioni comunali, di Angiola Bellu “E’ vero che milanesi si nasce ma è anche vero che lo si può diventare”. Cheikh Tediane Gaye - detto GAI - termina così l’intervista: è la chiave del suo pensiero di straniero che vive da 15 anni in Italia, nato in Senegal 40 anni fa, oggi candidato con Giuliano Pisapia per contribuire al buon governo cittadino. Per il nostro giornale è molto importante parlare di politiche di immigrazione e integrazione. Quali sono le sue idee al proposito e perché corre con Pisapia? Perché Pisapia ha le idee molto chiare su integrazione e immigrazione, basate sul talento e sul merito. Uno dei motivi è proprio questo: Pisapia vuole una Milano sicura, migliore, accogliente. La sicurezza è un punto nodale di questa campagna. Come si coniugano immigrazione e sicurezza a livello cittadino? A livello cittadino hanno troppo spesso fatto vedere che immigrazione è uguale a criminalità organizzata, delinquenza, prostituzione; nessuno ha mai rilevato che a livello nazionale il 9% del Pil è prodotto dall’immigrazione. E’ un dato reale: l’economia va avanti anche grazie agli immigrati che si sono impegnati molto. Oggi dobbiamo cambiare il modo di vedere le cose: ci sono molti immigrati che amano molto l’Italia, integrati nel tessuto sociale e che lavorano per il Paese. Ci sono alcuni immigrati che stanno facendo il contrario: è lì che bisogna lottare e per contrastare questo tipo d’immigrazione occorrono gli stessi gli immigrarti. Io sono stato immigrato e oggi devo contribuire a dare idee che permettano di avere una città sicura. Quali sono le idee - se andasse a palazzo Marino – che porterebbe avanti per coniugare integrazione sicurezza e immigrazione? La legge è molto chiara: chi viene a casa nostra per lavorare e contribuire ben venga, per chi viene invece a delinquere si applica il trattato di Schengen per i comunitari che la Bossi-Fini per gli extracomunitari. Dobbiamo fare un’itegrazione basata sulla legalità. Dobbiamo coniugare diritti e doveri.
Quali sono i doveri? Amare questo Paese, rispettare la legge, capire la Costituzione italiana... Bisogna chiedere a uno straniero di conoscere la Costituzione che molti italiani neanche conoscono? Perché uno straniero deve avere più senso civico degli italiani? Perché l’italiano ha la sua lingua e può imparare, può capire. Lo zoccolo dell’integrazione parte da lì. Quando una legge è promulgata nessuno può ignorarla. L’immigrato a casa sua è costretto a capire le leggi del suo territorio. L’immigrato ha interesse – senza guardare a quello che fa l’italiano – a capire e studiare la costituzione italiana. Arriviamo al dilemma ‘moschea’. E’ giusto che se ne costruisca una a Milano? Sono molto favorevole ad avere luoghi di culto per tutti: ogni Paese civile ha luoghi di culto per tutti. Sono per la legalità: si deve lavorare collaborare con l’ufficio antiterrorismo e con le questure. E bisogna educare i musulmani che devono collaborare alla lotta contro il terrorismo islamico estremista. Cosa pensi della proposta di usare l’italiano nelle moschee, come propone Magdi Cristiano Allam, cittadino di origine egiziana che corre con Letizia Moratti? Sì, se uno non ha niente di cui avere paura perchè deve nascondersi? Se uno ti accusa d’essere terrorista devi dire: venite a controllare. Qual è la differenza tra lei, la lista di Shaari ‘Milano nuova’ e la lista ‘Io amo l’Italia’ di Allam? Semplicemente Shaari non mi rappresenta, come non mi rappresenta Allam. Mi rappresenta Pisapia che ha le mie stesse idee sul concetto di integrazione, immigrazione, gestione della comunità. Ricordo che Pisapia non parla solo di immigrazione ma di problemi dei milanesi. Milano è esposta alla disoccupazione, ha un problema di Ecopass, si respira male, dobbiamo fare di Milano una città importante in Europa a livello culturale, aiutare le fasce più deboli della popolazione. Pisapia mi propone un programma così completo e non posso che sposare la sua linea.
Addio al Triboniano, il più grande campo Rom di Milano. L’annuncio era stato fatto a metà marzo dal prefetto della città Lombardi e da qualche giorno non ci sono più famiglie. I bulldozer stanno abbattendo tutti i container e le strutture, mentre si sta anche procedendo alla bonifica dell’area. Il tutto sorvegliato 24 ore su 24 per evitare che i nomadi possano tornare. Forse in chiave elettorale c’è stata un’accelerazione da parte dell’Amministrazione comunale. Alcune delle famiglie sgomberate, per le quali ancora non era stata trovata una casa, saranno per ora ospitate presso la sede della Protezione civile di via Barzaghi, a circa 500 metri dal campo appena chiuso. I rom dormiranno nelle loro stesse roulottes, trainate fuori dal campo dalle auto della Protezione civile. Da settimane il campo si stava progressivamente svuotando. Negli ultimi mesi diverse famiglie sono rientrate in Romania, il loro Paese di origine, attraverso il rimpatrio volontario realizzato dall’Asvi, un’ong milanese attiva in Romania già dal 1995. Grande soddisfazione è stata espressa da Riccardo De Corato. Il vicesindaco della città e assessore alla Sicurezza ha prima detto che questa è la conferma che “Milano è e sempre sarà off-limits agli abusivi”, poi ha fatto un bilancio delle azioni del Comune al Triboniano: “In 4 anni - ha spiegato - sono state 244 le costruzioni edificate abusivamente abbattute, più di 800 i rom non autorizzati allontanati, 88 i soggetti denunciati o arrestati”. Ma non è ancora del tutto contento De Corato e ha ricordato gli altri sgomberi fatti dalla Polizia Locale in viale Forlanini, al cavalcavia Bacula, in via Gallarate, via Grosio e sotto il cavalcavia del Ghisallo. Circa 110 nomadi sono stati allontanati, 7 baracche abbattute, una ventina tra camper e roulotte accompagnati fuori Milano. Ora a Milano dovrebbero rimanere solo due campi regolari: quello di via Martirano e quello di via Chiesa Rossa. “I campi di via Novara, Idro, Bonfadini e Negrotto verranno chiusi entro un anno”, ha spiegato Letizia Moratti . “Il nostro obiettivo - ha detto il sindaco uscente che corre per un secondo mandato alle prossime elezioni - è azzerare i campi abusivi e alleggerire quelli regolari. Una politica di rigore per dare sicurezza ai nostri cittadini”. Molte le proteste, soprattutto per l’estrema fretta con la quale si è voluto procedere alla chiusura del Triboniano. Molti dei nomadi presenti, ancora in attesa della casa o di sistemazioni previste proprio dal piano di superamento del campo sono stati collocati in albergo o presso strutture della protezione civile ovviamente a spese del Comune. Secondo Corrado Mandreoli della segreteria della Camera del Lavoro di Milano “si è calcolato che i tempi delle risposte di sistemazione delle famiglie non coincidevano con quelli della campagna elettorale”. Stessa accusa arriva dal vicepresidente del consiglio provinciale di Milano Ezio Casati, secondo il quale “grazie ai fondi stanziati dal ministro Maroni e al lavoro di don Colmegna e don Mapelli, tutte le famiglie ospitate al Triboniano avevano accettato un progetto di uscita e inserimento che, con i dovuti tempi tecnici, si sarebbe concluso fra una ventina di giorni. Invece la Moratti accelera e per allontanare le ultime famiglie, le colloca in strutture alberghiere a spese dell’amministrazione comunale. Due settimane ancora e il Triboniano si sarebbe chiuso, senza ulteriori costi e disagi. Ma la cosa, ad elezioni comunali avvenute, non avrebbe fatto notizia”. Ora, sui terreni in cui sorgevano i quattro campi di via Triboniano, sarà possibile procedere con la costruzione delle infrastrutture in vista dell’Expo 2015.
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13/05/2011 www.milanox.eu
ROCCO HERRERA
Torniamo indietro con la mente all’agosto scorso. Il mago Silvian sul gong si era accattato Ibrahimovic e Robinho, mentre l’Inter di Moratti, orfana dell’audacia lusitana del grande mou, si ritrovava rinforzata solo dai poveri Coutinho e Biabiany, sotto la guida stanca del traghettatore andaluso, Rafa Benitez. Lo scudetto, dunque, non poteva che essere l’obiettivo minimo per i rossonegher. Tra lo scetticismo generale, il condottiero scelto per l’impresa fu mister-mistero Max Alegher grazie al presunto «physique du role» esibito (leggasi: «doti da yes man»). Ripercorriamo le tappe di quella che oggi in molti definiscono la sua personale vittoria. Lui, il testone toscano ex Cagliari e Sassuolo, fuggito dall’altare nel giorno del suo matrimonio e processato per ingiurie ai carabinieri dopo una multa per eccesso di velocità («le br facevano bene» sbraitò alticcio a bordo carreggiata). Cazzuto, giurano. In campo, l’avvio era stato promettente: i giornali annunciavano lo sbarco di Ibra, mentre Alegher esordiva a SanSiro con quattro-a-zero al Lecce, Ronaldinho sugli scudi e il quattro-tre-tre della stagione precedente. La strada sembrava già spianata. Se non fosse che alla seconda, il Milan ne buscò due dallo spavaldo Cesena e addio certezze e sogni di gloria. Allegri si ritrovava già a inseguire, senza idee su quale modulo usare né su quali giocatori puntare. Boateng si ritrovava a giocare all’ala, mentre Ronaldinho iniziava a essere pian piano escluso, così come Pato, Pirlo e Seedorf, a cui più volte venne preferito l’imberbe Merkel. Ambrosini davanti alla difesa era l’unica novità evidente della gestione Allegri, con Pirlo spostato a sinistra. Per il resto, i tifosi brancolavano nel buio e sbuffavano insoddisfatti più per il gioco che non per i risultati. Fu qui che la fortuna dell’allenatore toscano la fece Ibrahimovic. Ispirato da un Pirlo ancora in auge (ricordate il gol di Parma?) iniziarono le giocate decisive dello svedese, che avrebbero condotto il Milan alla vetta. Splendono ancora negli occhi il suo gol in trasferta contro la Lazio e le reti casalinghe contro il Genova in pallonetto, contro la Fiorentina in rovesciata e contro il Brescia dopo dribbling e cannonata, le vere perle della stagione. Per esaltare la sua punta senza correre rischi, Alegher ricorse all’escamotage dei tre mediani che, tuttavia, consegnò al pubblico rossonero il gioco peggiore degli ultimi vent’anni. Ma se Ibra è questo, tutto il resto conta poco. Dinho venne progressivamente snobbato fino a costringerlo ad andarsene, mentre Pato non riusciva a smarcarsi dall’ombra del suo compagno d’attacco d’origine bosniaca. Qui Alegher prese per la prima volta davvero in mano la squadra, puntando sul tridente degli acquisti estivi: Ibra, Robinho e Boateng, non a caso marcatori delle tre reti in due match consecutivi contro Brescia e Bologna (ancora assist geniale di Pirlo). Finalmente si vide davvero la mano dell’allenatore. Arrivò poi il mercato, e con lui Cassano e una serie di acquisti tra cuiquel Bommel che zitto zitto sarebbe diventato una colonna portante del Milan dello scudetto 2010-11. Tuttavia, il Milan giunse al momento caldo della Champions scarico, senza grande fiducia, e perdette con il Tottenham, mentre l’Inter iniziava la sua leomuntada. A salvare faccia e stagione ad Allegri contro l’apostata Leonardo, accorsero i senatori: Seedorf e Nesta su tutti. Assieme a Thiago Silva (il miglior rossonero della stagione) e al papero ritrovato il Milan vinse il derby decisivo (senza Ibra, squalificato per tutta la fase clou del campionato) e, quindi, lo scudetto. Insomma, come ha detto Ancelotti, la stagione del Milan si può riassumere così: «Fino a gennaio trascinato da Ibra, poi condotto alla vittoria dalla vecchia guardia». Come dire. Sì, bravo Alegher, ma grazie soprattutto ai giocatori. E ancor di più agli avversari, quest’anno come mai davvero non pervenuti. Perché a noi rossoneri piace vincere difficile. E il campionato di quest’anno non può soddisfare in toto gli amanti del buon futebol.
INDY TELEGRAPH
Cariche contro il presidio no treno nucleare 09-05@19.42 La polizia picchia duramente i manifestanti che occupavano pacificamente i binari: diversi feriti ad Avigliana per permettere il passaggio del treno radioattivo. Rilevati col contatore geiger tassi di radioattività molto significativi.
Sassolini elettorali
Riflessioni della vigilia e cento buone ragioni per votare Mazzali, di Franz Purpura Quando ho saputo che Pisapia si candidava alle primarie sono stato contento. Giuliano è un’ottima persona e il suo impegno non poteva che far bene alla città. Poi ha vinto ed è diventato il candidato sindaco. Ancora meglio. Per me poi significava trovarmi di fronte all’urna, nella condizione migliore. Ovvero nella possibilità di votare una persona senza dovermi turare il naso (cosa fatta troppe volte in passato) e senza dover sostenere un partito. Perchè in questa città, al di là di possibili riflessioni generali sui partiti della sinistra, il loro ruolo e bla bla bla, il dato di fatto è che non esiste un partito degno di essere preso in considerazione nemmeno per il voto. Figuriamoci per tutto il resto. Poi è arrivato Mirko è m’ha scombussolato tutti i piani. Mirko, mannaggia a lui, è candidato come indipendente nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà. Votare Mirko vorrà dire votare Sel. E io, se avessi potuto, me lo sarei risparmiato volentieri. Conosco persone di Sel in gamba in giro per l’Italia e qualcuna anche a Milano. Dopodichè, complessivamente, la proposta politica di Sel è lontana dal mio agire politico e in particolare in questa città è assolutamente piatta, inesistente, moderata. Sel a Milano è nel pieno di una bolla speculativa: trainata dalla candidatura di Giuliano e dal volano Vendola a livello nazionale sta crescendo molto oltre i suoi pochissimi meriti. In questa crescita ricicla vecchi arnesi che, secondo tradizione, salgono all’ultimo sul carro che ritengono più vincente e al contempo lancia presunti volti giovani e nuovi che di nuovo hanno solo la spudoratezza con cui usano temi, parole, linguaggi e immaginari dei movimenti non dentro un rapporto di osmosi e contaminazione ma al solo fine elettorale. Di fronte a tutto ciò verrebbe forte la voglia di preferire piuttosto chi, ben più lontano politicamente, ha quantomeno il coraggio di presentarsi per quello che è, senza fingere internità con i movimenti. Il rischio invece è che Sel, grazie a Giuliano e a Nichi, prenda tantissimi voti in più di quanto meriterebbe e si convinca erroneamente che ciò che sta facendo è cosa buona e giusta, grave errore dal mio punto di vista. Per quanto riguarda gli altri... Beh, il Pd non lo prendo in considerazione nemmeno sotto tortura, così come tutti quei micro-partitini dallo zero virgola zero zero x che sono più interessati alla testimonianza di sé che alle sorti dei temi che in teoria dicono di voler affrontare (e poi diciamocelo, alcuni sono così vetero che se vincessero toccherebbe di salire sui monti con lo schioppo per difendersi!). Quanto a Rifondazione e dintorni... beh mi spiace dirlo ma il livello è veramente
basso. Io credo nella possibilità che movimenti sociali forti possano interloquire con le istituzioni e i partiti, ma in una situazione in cui i movimenti forti non sono (sicuramente a Milano) il rischio che i partiti siano padri e padroni di questa possibile relazione è un rischio alto. Per questo da tempo il mio impegno è completamente finalizzato alla costruzione di questa forza e autonomia dei movimenti. Per questo la mia presa di posizione favorevole al voto a Mirko è assolutamente personale e non deve in alcun modo essere estesa, per una erronea proprietà transitiva, alle realtà di movimento con cui lavoro politicamente che non sono in alcun modo impegnate nella campagna elettorale per scelta netta, consapevole (e per me più che condivisibile). So bene che con queste righe susciterò malumori e risentimento ad alcuni. Però mi pare troppo comodo parlare solo dei buoni motivi per cui votare Mirko senza inserirlo nel contesto in cui tale ipotesi s’inserisce. E il contesto, ahimè, è questo. Mirko Mazzali s’è candidato al Comune di Milano e lo voterò con convinzione: e non è solo una questione di gratitudine, per tutte le persone che ha difeso in questi anni senza mai chiedere nulla in cambio. La questione è che Mirko mette cuore e passione nelle cose che fa ma non stacca mai il cervello. In un mondo di stupidi focosi o freddi intelligenti è una cosa a cui tengo molto. Mirko è capace di trovare il punto d’incontro, la mediazione, senza rinunciare mai ai principi. In mezzo a tanti presunti puri irriducibili e furbi mercanti di tutto è una capacità importante. E’, in conclusione, una di quelle persone talmente abituate a dare agli altri che risulta incapace di chiedere qualcosa per sé. Sta facendo una campagna elettorale che, se vista dal punto di vista del “freddo” calcolo elettorale, è l’anti-acchiappavoti per eccellenza! Voterò quindi Mirko Mazzali alle prossime comunali. Lo farò con assoluta convinzione e invito chiunque mi conosca e condivida ciò che dico e faccio a fare altrettanto, certo che con Mirko in consiglio avremo non solo una persona capace e onesta, soprattutto non dovremo in alcun modo preoccuparci di nulla di ciò che contraddistingue in modo ignobile e deleterio i partiti della (presunta) sinistra e le loro pratiche disgustose perchè con tutto ciò Mirko non ha nulla a che vedere. Il testo integrale è disponibile sulla pagina Facebook di Francesco (Franz) Purpura
Se chi lotta è un delinquente, siamo tutti criminali 09-05@13.45 spazio liberato 400 colpi Ci accusano di associazione a delinquere, ci vorrebbero dipingere come marginalità sociale isolata da tutto. Ma il motivo per cui ci colpiscono è il contrario di quanto affermano: quello che vogliono punire è l’idea che con le lotte si può determinare un cambiamento reale del presente. Per questo ciò che è accaduto riguarda chiunque pensi che le ultime “riforme” della scuola e dell’università siano più criminali che occupare una scuola o una facoltà. Bergamo sciopero dei lavoratori k+n logistuca 07-05@01.59 Una giornata estenuante che ha portato ad un primo importante risultato. Iniziata alle 5:00 col blocco ai cancelli Kuhene Nagel di Brignano Gera d’Adda, per lo sciopero messo in atto dai lavoratori iscritti al Cobas e poi esteso, a più del 90%degli addetti grazie anche all’inaspettata adesione dei lavoratori a tempo determinato. Da uno spazio all’altro ma ora guai a chi ci tocca06-05@13.38 I segnali lanciati con i cortei contro lo sgombero di via Aspromonte 12 (quello pomeridiano studentesco e quello serale) e la successiva rioccupazione di via Durini 19 sono stati molto chiari. Indietro non si torna: lo spazio sociale a Monza, la sua esistenza, sono dati di fatto che diamo per consolidati. Tutto il resto sono chiacchere di un talk show a cui non abbiamo interesse a partecipare. Un nuovo spazio occupato a milano 05-05@17.35 Gli studenti del collettivo autonomo del virgilio e di altre scuole milanesi hanno dato vita ad un’occupazione in via valvassori peroni, zona lambrate. L’obiettivo è quello di avere uno spazio materiale in cui incontrarsi e organizzarsi in vista dello sciopero generale di domani. In questa città c’è ancora chi lotta a testa alta , nonostante gli scarafaggi fascisti che escono da ogni buco, nonostante la Moratti, il pagliaccio Decorato e tutto lo schifo che c’è in giro. Quarto Oggiaro contro nazi e guardie padane04-05@23.29 Non bastava il corteo commemorativo per Ramelli con Milano sommersa di croci celtiche. C’è pure il tentativo di riproporre in veste istituzionale la competizione sportiva tra le squadre delle varie realtà dell’estrema destra milanese, nonché l’imminente apertura della sede milanese della “guardia nazionale padana” con scopi di ‘protezione civile’ (leggi ‘militarizzazione del territorio’) e di Casa Pound Milano a 200 m, il tutto nel cuore di Quarto Oggiaro.
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4/4 by CAUZ
Il corridoio della paura @ malfattori, v Torricelli 19 mercoledì 18, h.22. gratis
Proiezioni clandestine cinemaperto @ stazione bovisa venerdì 13, h.22. gratis cinemaperto.tk
Sakeenaman+ supalova + puppies sound @ Leoncavallo, v Watteau 7 giovedì 19, h.21
Dirty Dynamite @ foa Boccaccio, monza venerdì 13, h.22 gratis
Michael Geoffrey Jones, meglio noto come Mick, nacque 26 giugno 1955. A poco più di 20 anni ebbe la fortuna di assistere a un concerto dei Ramones a Londra. E’ uno di quei concerti che non avranno avuto un pubblico di massa, ma che hanno seminato la storia del rock. Da quel tour inglese dei Ramones nacque il punk. Dopo quel concerto, Mick Jones diede vita ai Clash, che nell’81 suonarono nell’unico luogo sacro di questa città: il Velodromo Vigorelli. Trent’anni dopo qualcuno ha avuto la lodevole idea di rendere omaggio a questa storia. E per 5 giorni l’Arci Bitte si riempirà di spilloni e giubbotti di pelle nera. Appuntamenti più succosi lo spettacolo teatrale “Clash to me” (venerdì 13), il concerto tributo di sabato 14 (con Linea, Klaxon e Stab) e il dibattito di domenica “Passato, Presente e Futuro di un’idea che non vuole morire”. E’ un fine settimana ricco, che va oltre all’appuntamento del Clash tribute. Venerdì gli inarrestabili Hundebiss tornano al Toilet con una serata 100% noise (Vom Grill, Family Battle Snakes e Birds of Delay), al Ligera vanno in scena i suoni oscuri e lancinanti di Runes Order e Scum from the Sun, mentre alla Cascina Torchiera si apre il festival No Harlan Spring. Si tratta di una due giorni di ispirazione animalista, che chiama a raccolta un bel panorama di nomi dell’under-
ground locale, e non solo. Prima serata con Giuseppe Ielasi, Nicola Ratti, Clan, Luciano Maggiore & Francesco Brasini e Satan is my Brother. Il secondo appuntamento invece si sposta al Baraonda di Segrate, e spinge su suoni un po’ più tirati con Bologna Violenta, Quasiviri, Death of Anna Karina, Dresda, Kobayashi, Ultraviolet Makes Me Sick e Three in One Gentleman Suite. Weekend da doppietta rumorosa anche al Cox18, con il venerdì stoner (Solrize, Bones & Comfort) e il sabato rigorosamente HC (Chambers e Cusack). Un sabato che offre anche l’alternativa world music, segno che sta arrivando l’estate. Spara alto il Carroponte (Sesto S.Giovanni) che per la sua ouverture chiama Khaled e la Mamud Band. E’ una settimana densa e bisogna tirare spediti per limiti di spazio. Ed è un peccato perchè il ritorno di Billy Bragg a Milano (lunedì alla Camera del Lavoro) meriterebbe qualche riflessione extra. Se prima si parlava dei Clash, qui non ci si distanzia troppo. Benchè Bragg abbia costruito la sua carriera sulle tracce di Woody Guthrie, stringendo tra le braccia solo una chitarra folk, lo spirito e la rabbia sono le stesse del punk londinese. Ancora oggi. Martedì e mercoledì la strana coppia Alva Noto & Ryuichi Sakamoto è di scena al Teatro dell’Arte. La regola non scritta dice che Alva Noto quando non “fa” Alva Noto è sempre un pacco. Vediamo se l’incrocio col geniaccio nipponico riesce a sovvertirla. Altrimenti c’è sempre da pogare: mercoledì 18 al Leoncavallo (Dauntaun) con Forgetters e The Infarto Scheisse. E’ delicata invece la chiusura, con il folk selvaggio dei Six Organs of Admittance, che accompagnati da L’Ocean e (r) ci riportano al Bitte a mettere la ciliegina sulla torta di una settimana lunga e tirata. Farsi cullare dalle melodie di Baby Dee e soci sarà poco punk, ma sarà sicuramente splendido.
no harlan spring - festival antispecista venerdì 13 & SAbato 14 @ torchiera & baraonda
Le città sottilii - apollo living room @ baraonda segrate domenica 15, h.20. 3 euri
bud spencer blues explosion @ bloom mezzago sabato 14, h.22
Night for the deaf solrize + bones & confort @ cox 18, v conchetta 18 venerdì 13, h.22 5 euri
I SURVIVED 20 YEARS OF DE CREW + PUNKREAS + ATROX + SPLEEN FLIPPER + CRUMMY STUFF + IL MARCHESE +MINNIE’S + LA CRISI + etc. @ bloom mezzago venerdì 13, gratis
PubblicitĂ Progresso
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RITORNA IL CARROPONTE IL PROGETTO 2011
giovedì 19
venerdì 13 al 20 maggio
ARCI ITACA, Via Capuana 7, ore 20
ARCI BRENNA, Via F.lli Zoia 89, ore 18.30
Libera Terra: aperitivo + PROIEZIONE DOCUMENTARIO “Rosso Salento”
Festival Anteprima 89: spettacoli inediti, performance, teatro, musica danza, arti visive, installazioni
A Sesto San Giovanni, a due passi da quella Milano che bistratta la musica live, dal 26 maggio al 18 settembre, tutti i giorni, Arci Milano animerà il Carroponte, uno spazio di arte, cultura, aggregazione, socialità e convivialità. Obiettivo principale del 2011? So-stare. Il parco di archeologia industriale merita di essere vissuto, di essere volano per lo sviluppo della socialità, oltre la musica, oltre i concerti, oltre la fascia serale. Così, con lo straordinario contributo di molti circoli Arci e di tanti partner che hanno voluto condividere questa sfida, è stato costruito il calendario delle attività di quest’anno, volto, insieme all’intero impianto delle strutture e dei servizi presenti, alla proposta di attività articolate e diverse, che guardano a differenti fasce di popolazione e a differenti fasce orarie. Ogni aspetto del Carroponte è stato analizzato e sviluppato in coerenza con la volontà di fare di questa meravigliosa arena un grande progetto di promozione culturale, sviluppo associativo e coesione sociale. La prima piccola rivoluzione guarda alle bambine e ai bambini: due aree attrezzate con giochi e materiali a disposizione, l’area ristoro dotata di tavoli e panche a misura di bambino, bagni dedicati e fasciatoio. Spettacoli di animazione e laboratori didattici ogni sabato, laboratori di cucina e presentazione di libri ogni domenica. Ogni giovedì sera, un ingresso omaggio a chiunque accompagni un bambino sotto i 10 anni. Il Carroponte ha a cuore l’ambiente: l’area lounge sarà creata ad arte con materiali di recupero e di riciclo, l’area Mangia&Bevi premierà la filiera corta e ospiterà, oltre a un ristorante e a una griglieria, una pizzeria che utilizzerà prodotti della Cooperativa Lavoro e Non Solo. I bicchieri e le posate saranno in Mater-Bi e PLA, materiali completamente bio-degradabili. L’acqua, bene comune, sarà in distribuzione gratuita. E, ogni mercoledì, un buono consumazione a chi arriva a Carroponte in bicicletta.
Extra Festa di Radio Popolare
Sabato 14 - ore 21 - CARROPONTE, Via Granelli 1 Sesto San Giovanni, Mamud Band + KHALED
sabato 14
DOMENICA 15
BIKO, via Ettore Ponti 40, ore 22
SCIGHERA, via Candiani 131, ore 19.30
FAVELA SHANTI BaileFunk+Forro+FRANK SICCARDI + MONICA PAES
La pianta anarchica: anarchia e arte con Arturo Schwarz + film Il signore delle mosche
Infine, ovviamente, gli spettacoli. La qualità cresce, ma l’accesso resta universale (più della metà delle serate sono a ingresso gratuito, le restanti hanno costi tra i 5 e i 15 euro). Ampio spazio sarà dedicato al teatro, protagonista di tutti i mercoledì (al costo di 10 euro, possibilità di abbonarsi all’intera stagione a soli 50 euro). La stagione sarà inaugurata il 1 giugno da Ascanio Celestini. La programmazione musicale spazia da Ludovico Einaudi (che sarà presente con il progetto della “Notte della Taranta”, insieme ad altri musicisti di fama internazionale, tra cui Mercan Dedè) ai Calibro 35 (con la sonorizzazione della pellicola “Milano odia. La polizia non può sparare”), dai Nofx (a ridosso di Ferragosto) a Paolo Benvegnù, da Natasha Atlas (superba interprete della world music) a Caparezza (che sta incantando l’Italia con il suo “Eretico tour”), da Mannarino a Tonino Carotone. E, a settembre, grande evento per i giovanissimi, con Fabri Fibra. Le domeniche di giugno ospiteranno invece una rassegna di teatro canzone, sempre ad ingresso gratuito, a cura dei circoli Cicco Simonetta e La Casa 139. Valentina La Terza www.carroponte.org
Venerdì 13 TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 22: CONTRO LA VIOLENZA SULLE donne: ROCK WITH MASCARA + LE RAGAZZE SUONANO ARCI MONDINI, VIA Freikofel 1, ORE 21, Concerto Viva Verdi: 150 anni unità d’Italia + READING Costituzione Centro Puecher, VIA DINI 7, ORE 20.30: IL MANIFESTO DI MARX. Dibattito CON Andrea Lanza Sabato 14 SCIGHERA, via Candiani 131, ore 22: CONCERTO: Maria Teresa Lonetti - La grande danza TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 22: NEVERLAND: SPREAD + BANCALE + VERBAL LO-FI, via Pestagalli 27, DALLE 15.30: CAVALLO LIBERO (SPETTACOLO X BIMBI) + GO DOWN FESTIVAL: BANDS ITALIANE SUL PALCO ACROPOLIS, Vimercate, via degli atleti 1, ore 22: STEFANO VERGANI & Orchestrina Acapulco BITTE, via Watt 37, ore 22: Milano brucia: mostra di Clash Memorabilia. Linea + Klaxon + Mr. Ray Gange Domenica 15 ACROPOLIS, Vimercate, via degli atleti 1, ore 22: BEPPE CASALES in “Appunti per la Rivoluzione” BITTE, via Watt 37, ore 21: Milano brucia: mostra di Clash Memorabilia. Dibattito sui Clash TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 19: Aperitivo tra L.A. e San Francisco+ GIULIA Lunedì 16 ARTEMISIA, via cicco simonetta 16, ore 21.30: OFF CICCO: HOP FROG di E.A. Poe.spettacolo teatrale Martedì 17 TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 21.30: CINETAMBOURINE: “MARE DENTRO” di Alejandro Mercoledì 18 SCIGHERA, via Candiani 131, ore 21.30: E’ stato morto un ragazzo documentario su Federico Aldrovandi di Filippo Vendemmiati ACROPOLIS, Vimercate, via degli atleti 1, ore 21: GENGIS KHAN VOODOO JACKET + KUBARK TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 22: MALEDETTO MERCOLEDI’: ANDREA LABANCA + Giubbonsky Giovedì 19 ARCI CORVETTO, via Oglio 21, ore 20: trattoria musicale Centro Puecher, VIA DINI 7, ORE 20.30: MILANO ZONA 5, AL CENTRO DELLA PERIFERIA 9 STORIE DI FOTOGIORNALISMO TAMBOURINE, Seregno, via Tenca 16, ore 22: NOTTE FOLK: YVES LE BLANC from BRETAGNE SCIGHERA, via Candiani 131, ore 21.30: Cartoni al fegato: buon vino + musicisti e poeti
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venerdì
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SABATO
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DOMENICA LUNEDì 15
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mARTEdì
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MERCOLEdì GIOVEDì 18
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Alba
@ grato soglio nord Mercato Zona 5
@ bar gin rosa Galleria s. babila Croissant x 1 giorno Sux colazione
@ sgranchitevi le nocche e andate a votare xxx
@ biblio dergano Testimonianze dal Senegal Mostra foto
@ garigliano Mercato quartiere isola
@ de capitani Mercato Zona 9
@ vle ungheria Mercato Zona 4
10:00
@ uni bicocca I costi della paura, i costi della sicurezza seminario
@ cascina fagiana parco del ticino Passeggiata naturalistica + caccia al tesoro
@ palazzo reale Arcimboldo Ultimo giorno mostra
@ bar jamaica V brera 32 Foto di ugo mulas a colazione
@ frigerio gallery V fatebenefratelli 13 Corpi esposti Mostra collettiva
@ fnac V torino 45 Viktoria sorochinski mostra
@ accademia brera Expolis incontro con franco farinelli
11:00
@ pime V m. bianchi 94 Tuttaun’altrafesta Mercato equo solidale
@ v p. sarpi 58 Ci penso io! Degustazione vino
@ westin palace Pza repubblica 20 Cake design corso pasticceria
@ galleria sozzani Cso como 10 World press photo
@ galleria rusconi Cso venezia 22 Fleeting beauty mostra
@ hangar bicocca Terre vulnerabili 4/4 L’anello (meno) debole
@ fond pomodoro V solari 35 Dalì e rauschenberg
@ giardino dei sapori V mancini 16 Pranzo + corso di cucina
@ coop agraria V ripamonti 37 Farmers market Mercatino km zero
@ maison espana V montegagni 68 Brunch con delitto
@ in bici sulla martesana…scappa da milano
@ v pellizza da volpedo 16 Astro pizza low cost
@ vietnamonamour V pestalozza 7 chic-brunch
@ v tortona 12 Lab di calzature vintage
@ uni bicocca Banchetti di scambio e riuso Amsa mon amour
@ giornata mondiale del commercio equo Degustazione nelle botteghe chico mendes
@ giardini porta venezia Pic nic + pennica post voto
@ tavola di afrodite V Formentini 4 Ciocco pranzo
@ villa vegan V modignani 66 ciclofficina
@ triennale bovisa Nastro d’ingegno mostra
@ Cardi Black Box Cso Pta Nuova 38 Dark wave Video installazione
@ dexter Cso pta ticinese Affam-arti esposizione
@ roma Corteo nazionale contro l’assedio di gaza e l’occupazione della palestina
@ torchiera Ple cim maggiore 18 Bio-mercatino + coiffeuse shessor-up
@ triennale Giovanni Chiaramonte l’Altro_nei volti nei luoghi
@ cso s gottardo 14 Massaggi relax
@ galleria arte moderna V palestro 16 Mostra + visita al parco
@ perla d’oro Pza grandi Toxic Sushi
15:00
@ main kitchen Pza s. fedele Metabolismo e peso Convegno food week
@ planetario Costellazioni di primavera Osservazione guidata x bimbi
@ spazio oberdan Trento film festival proiezioni
@ stazione centrale Gelato al gusto pm10
@ cinema apollo Precious Film low cost
@ chiamamilano Lgo corsia dei servi Corso pc focus youtube + twitter gratis
@ don gallery V cola montano 15 The Sound of Muralism vernissage h.18
16:00
@ quartiere isola Milano food week Aperitivo alla spagnola
@ arena civica Festa dell’aria + mongolfiere aquiloni
@ parco sempione Fernet aperitivo sulla torre x food lovers
@ spazio oberdan L’immagine dell’assoluto di Andrej Tarkovskij film
@ straf bar V s. raffaele 3 Happy hour blues
@ triennale Michel Comte Crescendo Fotografico
@ Feltrinelli v manzoni 12 Guasti del libero mercato incontro
17:00
@ biblio harar Parco delle Vie d’Acqua Expo incontro
@ studio v pergolesi 26 Progettazione e architettura: il gotico conferenza
@ planetario Stelle a perdita d’occhio Osservazione guidata x bimbi
@ fabbrica del vapore V procaccini 4 Mary jane jacob incontro
@ Feltrinelli pza piemonte Quartetti per archi con fabio vacchi
@ galleria campari sesto s giovanni Inauguraz mostra+ drink Campari i love you
@ cinema anteo L’esplosivo piano di bazil
18:00
@ cinema gnomo V lanzone 30 Miff proiezioni video
@ Feltrinelli centro sarca Jose saramago Ritratto appassionato Presentaz libro
@ quartiere isola Baby gang e madrugada Incursioni teatrali in città
@ feltrinelli stazione centrale - Cantine aperte - Reading e degustazione
@ cinema gnomo V lanzone 30 Brazil cine contemporaneo
@ feltrinelli pza duomo Geopolitica delle energie rinnovabili
@ ex pini olinda aperitivo cheap mangia e bevi
@ medionauta V confalonieri 2 cathedrals Performance Live electronics
@ villa clerici V terruggia 8 Quartetto d’archi da Mozart a morricone
@ scighera arte anarchica nella storia
@ teatro smeraldo una fiaba per cena Cappuccetto rosso
@ colombo art V solferino 44 Destroyed inaugurazione mostra
@ sintetico lab quarto oggiaro Tabuk Gioco collettivo in quartiere
@ centro culturale coop -V hermada 14 Anpi niguarda: deportati video + incontro
@ centro arti terapie varedo La pedagogia che cura incontro musicoterapia
@ circolo ponte della ghisolfa Vle monza 255 L’urlo del Kosovo Presentaz dvd
@ folletto abbiategrasso No expo climate camp rivoluzione nell’orto
@ sala verdi V conservatorio 12 Concerto per pianoforte
@ teatro alla scala - West eastern divan orchestra
@ teatro contraddizione V braida 6 Mi sono arreso a un nano
@ dynamo pza greco Criminal sheep – false verità Aperitivo e mostra
21:00
@ pza duomo - Concerto x pisapia Paolo rossi + roberto vecchioni + capossela + roy paci
@ baraonda segrate No harlan fest Cena vegan+concerto dresda+quasi viri
@ teatro franco parenti Ménage a 3 spettacolo
@ teatro elfo puccini Sentieri selvaggi Spettacolo musicale
@ teatro filodrammatici Sospetti spettacolo
@ malfattori V Torricelli 19 Il corridoio della paura furious cinema
@ casa della cultura berberi nel nuovo Nordafrica convegno
22:00
@ stazione bovisa Cinemaperto Proiezioni in strada
@ area 51 rozzano Tattoo death fest
@ baraonda segrateLe città sottili Apollo living room performance
@ teatro out off V mahon 16 Django dei sobborghi Concerto rom
@ alcatraz V Valtellina 25 Gotan project concerto
@ palazzo del ghiaccio V piranesi 14 Caino spettacolo
@ baraonda segrate Martiri di ple loreto Proiezione doc anpi
23:00
@ live di trezzo caparezza eretico sold out noi lì a chiedere royalties
@ biko V e. ponti 40 Favela shanti MONICA PAES e FRANK SICCARDI
@ conservatorio verdi Hilary hahn e valentina lisitsa Concerto x pianoforte
@ teatro cooperativa Miles gloriosus: morire d’uranio impoverito
@ fermento art&pub V ugoni 18 Usai quartet jam session
@ rhabar V alzaia nav grande 150 Presentaz cine fest queer
@ scalo d’isola V thaon de revel 3 Me ne vado spettacolo
00:00
@ bloom mezzago Punkreas + minnie’s + crummy stuff + punk hc lombardo
@ q21 V padova 21 b-team + Aeph + mutant fish
@ salumeria della musica V pasinetti 2 Twin shadow
@ camera del lavoro Billy bragg live h.21
@ blue note Michel camilo
@ leoncavallo V watteau 7 Sound ciak
@ ass cult penelope V picco 16 Invano? Mostra + sound
Notte
@ zam V olgiati 12 zaga 4 lapsus dj catchy dais golden bass gamba lenk
@ bitte V watt 37 Clash night: linea + klaxon
@ area pergolesi 8 Exister_11 destinazioni Dance performance
@ tunnel V sammartini 30 The crookes + call me animal
@ atomic bar V casati 24 Ketty e ros djsses
@ balakobako caffè V ferrari Serata gaudenzia con Cassandra Casbah e miss
@ leoncavallo V watteau 7 Sakeenaman + supalova + puppies sound
12:00 13:00 14:00
19:00 20:00
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13/05/2011 www.milanox.eu
OPERAZIONE BALLOTTAGGIO
6 MAGGIO MILANO IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GENERALE
di Luciano Muhlbauer Mancano ormai pochi giorni al voto e la partita è ancora tutta aperta. È questa la vera notizia, perché è da tempo immemorabile che qui a Milano una cosa del genere non succedeva. Anzi, siamo talmente abituati a partire perdenti e a batterci al massimo per un posto sugli spalti, che ora fatichiamo a crederci e ne abbiamo quasi timore. E così, non stupisce neanche che molti abbiano dato credito alle voci diffuse dal centrodestra che parlano di sondaggi confidenziali che attesterebbero un grande recupero della Moratti e una sua vittoria al primo turno. Ma non è vero niente, la Moratti non è affatto al 50% e quelle dicerie servono semplicemente a galvanizzare la propria truppa e a diffondere i dubbi dalle nostre parti. Ovviamente, sia ben chiaro, nemmeno noi abbiamo già in tasca il ballottaggio! Tutto si deciderà in questi ultimi giorni, perché l’area dell’indecisione e dell’astensionismo è ancora molto ampia e alla fine sarà decisiva per determinare l’esito del primo turno. A destra sono letteralmente terrorizzati dalla prospettiva del ballottaggio, perché sanno che al secondo turno tutto diventa possibile. Quindi hanno fatto, fanno e faranno qualsiasi cosa pur di portare a casa la vittoria al primo turno. Provocazioni, bugie, promesse senza ritegno e soldi a palate, tutto vale e di tutto dobbiamo aspettarci, compresa l’onnipresenza di Berlusconi, che non rispetterà né regole, né silenzi elettorali e cercherà di trasformare in un comizio anche i festeggiamenti per lo scudetto del Milan (compagni milanisti, inventatevi qualcosa!). Per noi, invece, andare al ballottaggio è il primo obiettivo e la conditio sine qua non per poter mandare a casa la destra, Moratti, De Corato e Salvini. È un sogno? Sì, certo, un bellissimo sogno, peraltro. Ma è anche e soprattutto una possibilità concreta ed è la prima volta da quasi vent’anni che si presenta. In altre parole, saremmo dei folli e degli irresponsabili se non tentassimo di tutto per tradurre la possibilità in realtà! Quindi, altro che farci deprimere dalla propaganda della destra o coltivare il nostro sconfittismo. Dobbiamo invece mobilitare tutte le nostre energie fino all’ultimo minuto utile, cioè fino alla chiusura delle urne, lunedì alle ore 15, e convincere chi ancora non è convinto, chi ha dei dubbi o chi vorrebbe rispondere con l’astensionismo allo spettacolo penoso della politica politicante. E se siete residenti fuori città, allora avrete sicuramente amici, conoscenti, colleghi e colleghe che stanno in città. Contattateli e parlateci. Insomma, la storia di queste elezioni è ancora tutta da scrivere e una volta tanto siamo noi che possiamo scriverla. Dunque, che nessuno e nessuna si astenga! Per Giuliano Pisapia, per Milano e, soprattutto, per noi.
I Dimenticati dell’Eureco Sopravvissuti rimasti soli e sostanze smaltite senza sicurezza, di Roberto Maggioni I fantasmi di Paderno avevamo titolato a novembre subito dopo l’incidente, volendo descrivere la reazione fredda della comunità, l’isolamento dei lavoratori, un esplosione che apriva uno squarcio su una realtà (quella delle piccole imprese dove tutto è permesso) che tutti conoscono ma che si preferisce fingere di non vedere. Erano sette gli ustionati gravi dell’incidente all’Eureco. Non ce l’hanno fatta in quattro, morti in questi sei mesi uno dopo l’altro per le gravissime ustioni riportare nell’incendio: Sergio Scapolan, Harun Zeqiri, Salvatore Catalano, Leonard Shehu. Ai sopravvissuti ora non resta nulla: oltre ad aver perso amici e colleghi, hanno perso il lavoro, e dramma nel dramma, non hanno diritto ad alcun aiuto economico, ammortizzatore sociale o di altro tipo. Così funziona per gli invisibili, precari, soci lavoratori, chiamateli come volete. Erjon Nezha, Shuli Lulzim, Ferit Meshi, lavoravano tutti per la cooperativa Tnl che aveva il subappalto dello stoccaggio e trasporto delle sostanze immagazzinate alla Eureco. Dopo l’incidente la cooperativa Tnl non più ripreso a lavorare e non ci sono tutele per loro, niente ammortizzatori sociali, niente di niente. Soci lavoratori fantasma, con una cooperativa che cambiava nome e ragione sociale quasi ogni anno “e forse neanche si chiamava più Tnl” mi dice Lorena Tacco dell’Associazione Italiana Esposti Amianto, una tra le poche persone che sta cercando di aiutare i sopravvissuti. Il 28 aprile ha organizzato una fiaccolata a Paderno Dugnano. C’erano i familiari delle vittime, i sopravvissuti, qualche amico, qualche politico locale. Erjon, uno dei ragazzi albanesi sopravvissuti, ha scritto una lettera che Lorena mi consegna: “Sono sopravvissuto, ma ho trascorso un mese da incubo in ospedale, con mia moglie che veniva tutti i giorni a piedi da Limbiate al Niguarda. Tutti i giorni. Con la neve, con il freddo e con la mia bimba neonata. A piedi. Oggi non abbiamo un lavoro. Non abbiamo più soldi per pagare l’affitto della casa, non riuscia-
mo a vivere una vita dignitosa, non possiamo più permetterci nulla, nemmeno comprare delle scarpe per i nostri figli. Siamo arrivati dall’Albania per lavorare e abbiamo sempre lavorato. Eppure ciò che succede è che persone uguali, lavoratori uguali, esseri umani uguali, vengono trattati diversamente. Noi non abbiamo diritto a niente, non abbiamo cassa integrazione, non abbiamo sussidi di disoccupazione, non abbiamo contratti di solidarietà. Siamo stati lasciati soli, con i nostri problemi quotidiani di sopravvivenza. Oltre alla questione della salute e della perdita della dignità per non avere più un soldo in tasca, ciò che ancora ci ferisce e lascia l’amaro in bocca è di dover aspettare per chissà quanto tempo che giustizia verrà fatta. Ma noi speriamo e preghiamo che giustizia verrà fatta. Ma soprattutto speriamo e preghiamo che questa nostra tragedia non sia stata inutile, che possa insegnare a tutti che la sicurezza e la salute sul posto di lavoro sono un diritto inalienabile di tutti i lavoratori. Non dimenticatevi di noi e del caso Eureco”. Sul fronte giudiziario qualcosa si sta muovendo. Le indagini della Procura di Monza iniziano a chiarire quanto accaduto alle 14.57 di quel 4 novembre. A far partire le fiamme sono stati tremila litri di setacci, composti sintetici, scarti di produzione, di un’azienda che fornisce Gpl ad aziende di cosmetica. Sostanze stoccate con una procedura errata e sistemi di sicurezza ridotti al minimo all’interno di un cassone. I setacci, anche se esausti, trattengono componenti di Gpl e –scrive il perito- dovrebbero essere smaltiti in fusti chiusi, sigillati. Invece no, vengono rovesciati tremila litri in un cassone. Dal cassone si alza una nube di gas Gpl inodore e invisibile. Il calore della marmitta del muletto fa scoppiare la prima scintilla. La fiammata investe tre lavoratori. I loro colleghi corrono a soccorrerli. E’ un attimo, il ritorno di fiamma investe altre sostanze, si susseguono due/tre esplosioni. Brucia tutto per decine metri.
«Eccoci», esordisce il segretario della Camera del lavoro Onorio Rosati davanti a Piazza Duomo. Piena. Finalmente sciopero generale. Dopo tanta attesa non era facile scommettere che sarebbe andata bene. E invece a Milano sono bastati pochi passi in corteo per sentire che sarebbe stata una bella giornata. Decine di migliaia di lavoratori di tutte le categorie hanno sfilato insieme a studenti, associazioni e pensionati. I motivi per incrociare le braccia col passare dei mesi sono aumentati, l’indignazione si è accumulata. Per alcuni si è aspettato anche troppo. Per altri meglio tardi che mai. Adesso sono tutti qui. Insieme. E sono tanti. La sorpresa sono i lavoratori del commercio. In cinquecento metri di striscioni ci sono i dipendenti di tutte le maggiori catene. Quelle che il primo maggio non volevano festeggiare e che hanno tenuto aperto sfruttando i precari. Rinascente, Coin, Upim, Zara, Mondadori, Sma, Esselunga, Carrefour e anche Feltrinelli e Coop. Nella città del terziario sono loro la vera manodopera. Non tutti hanno scioperato, ma tutti hanno voluto essere rappresentati in corteo. Piazza V Giornate. Il furgone della Camera del lavoro trasporta corone di fiori. I ragazzi di Mc Donalds non smettono un minuto di cantare, mentre i sindacalisti vanno a omaggiare i caduti del Risorgimento. Davanti alla Camera del lavoro sotto un enorme tricolore è scritto l’articolo uno della Costituzione. Pochi metri e partono gli applausi davanti al Palazzo di Giustizia. Altro che show di Berlusconi contro i pm. Staccato di qualche passo arriva di corsa lo spezzone metalmeccanico della Fiom. Marcegaglia, Mangiarotti, Iveco, Innse, Eutelia, Pirelli, un grande telo per «Difendere il contratto nazionale». Tanti operai sono rimasti a presidiare le fabbriche perché, spiegano, sciopero vuole dire non lavorare e non far fare profitto ai padroni. Le adesioni metalmeccaniche in Lombardia sono altissime (70%-100%). «Siamo stati noi a chiederlo questo sciopero generale dopo Mirafiori - dicono - lo avessero fatto subito...». E la Bertone? «Se ci lasciate soli, a noi della Fiom, qualche volta può anche finire così, non possiamo sempre lottare e pagare per tutti». Ecco la scuola. Una lunga coda che parte dal sindacato e continua con le associazioni, i lavoratori dello spettacolo, i precari, i movimenti. Segno che lo sciopero è un filo rosso che parte dal lavoro e coinvolge tutto il paese. Gli insegnanti sfoggiano magliette e simboli di tante battaglie. In questi anni non hanno fatto altro che ricordare al paese che tagliare cultura significa impoverire tutti. Un altro corteo di studenti è partito da Cordusio per ritrovarsi in piazza Duomo. Il gruppo dei Corsari ha proseguito con un blitz a Equitalia. L’agenzia che con le sue cartelle esattoriali taglieggia chi non può pagare. Piazza Fontana. Qui i fiori sono per le vittime del terrorismo. Applausi. Sul palco in Duomo parla Emilio Molinari per il referendum per l’acqua pubblica. Sventolano le bandiere blu con due sì. Onorio Rosati conclude il suo con un appello antifascista dell’Anpi e strappa l’applauso quando esclama: «Cambiare si può, a partire da questa città, la Moratti deve andare a casa». Perché se il paese non si merita questo governo, Milano e questa piazza si meritano un altro sindaco.
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13/05/2011 www.milanox.eu
E ADESSO SFOGLIAMI
Adieu, Carlos Trillo
di Marco Bocciarelli
Le elezioni comunali ormai bussano alle porte. E stavolta ce la possiamo fare, dai. Non tanto per meriti conclamati della coalizione che ti sostiene, oh nostro eroe, quanto per i demeriti altrui. Ma…fa niente. Cogliamo l’attimo, almeno questa volta, e mettiamoci tutti in fila davanti ai seggi elettorali! E se, per caso, vedi qualcuno che, mentre appone la sua croce, si tura in naso (come certamente farò io) non ci badare, sopportalo, non coprirlo d’insulti; la puzza di qualche rifatta signorotta borghese che si dice di sinistra (ma non troppo, signora mia!) tutta sicurezza, innovazione e meritocrazia (concetti che con la nostra parte c’entrano come il cavolo a merenda), lo ammetterai, si sente anche da lontano ma…se vinciamo, mi dico, sarà pur meglio della puzza di questa palude in cui è ridotta Milano. Allora, proprio in tal momento, senti a me caro Giuliano, ti voglio consigliare la lettura di due libri in modo che tu ne possa fare orientamento, coscienza, comportamento. Pubblico, ovviamente, perché di quello personale non me frega niente. Allora Giuliano, se hai la pazienza d’ascoltarmi, il primo libro che ti consiglio è “Milano non esiste” di Dante Maffia pubblicato da Hacca Edizioni. E’ la storia di un emigrante calabrese venuto a Milano negli anni ’50 a “faticare” e che, quando s’avvicina alla pensione, è preso da un maniacale desiderio di tornare nella sua terra. E questo a costo di pagare un prezzo altissimo di solitudine perché abbandonato da moglie e figli ormai integrati nella realtà in cui sono vissuti. Nelle considerazioni di questo operaio calabrese Milano è la città dei padroni (e non si vergogna d’usare questa parola), dove lo sfruttamento permane eccome, dove la solidarietà tra gli uomini è sparita, dove ognuno è imprigionato nella sua individualità senza relazione. Insomma dove la dimensione sociale è completamente annullata. È la fotografia della Milano di oggi al di fuori d’ogni mistificazione. Non ci credi? Prova a chiedere ai giovani precari? Prova a domandare a quelli dei quartieri? Prova ad interpellare gli operai? La INSSE te la sei dimenticata? E allora, caro Giuliano, facciamo in modo che cento fiori sboccino in ogni dove, facciamo vivere le piazze e anche le strade, facciamo esistere la città anche di sabato e domenica (invece che guardare impotenti l’esodo biblico verso il mare), facciamo risorgere le periferie! Insomma facciamo in modo che la gente, quando s’incontra, torni a dirsi buongiorno e buonasera. E’ da ricostruire da zero, questo lo devi capire, un nuovo tessuto sociale rompendo la prigione dell’individuale. E per un momento, ti prego, il merito lascialo stare, non ascoltare i consigli di qualche tuo sodale. Il secondo libro che ti voglio consigliare è “Sarabanda” di Salvatore Veca pubblicato da Feltrinelli. E’ un grande oratorio civile! Un vecchio parla, prega, urla in un barcone di migranti che balla in mezzo al mare. Insieme a lui mille storie di sfruttamento, di guerra e di paura. Mille sentimenti, mille preghiere ad un Dio diverso e mille speranze. Su quel barcone…uomini, semplicemente. Uomini che stanno male. E allora, Giuliano, fai in modo di non chiamarli clandestini perché clandestino è un uomo che non esiste, è un uomo che non ha diritti, è un uomo a cui si toglie ogni speranza. Fai in modo che Milano diventi una città accogliente, che ognuno possa avere un Dio da pregare, che ognuno possa essere chiamato UOMO, tra gli altri uomini, invece che essere scacciato a cannonate o rimpatriato (magari con un incentivo di quattro denari). Lo sai, anche noi da questi uomini abbiamo da imparare. Loro sono ricchezza, opportunità, crescita culturale. E adesso, per finire, caro Giuliano, nonostante le mie perplessità, non mi resta che augurarti con tutto il cuore di diventare…il prossimo sindaco di Milano. Io, per il momento, ti do fiducia, la mia croce tu l’avrai.
di Marina Led Catucci
Un Futuro Senza Fili
Lo striminzito WiFi elettorale della Moratti e le proposte di Pisapia, di Daniele Salvini La comunicazione è un diritto che il corpo sociale deve garantire ai suoi componenti. Viene fissato nella Costituzione Italiana con l’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Internet rappresenta un modo efficace per avere una voce ed essere collegato al mondo e a differenza dei media tradizionali permette interazione da uno a uno e da uno a molti nelle diverse direzioni. Per garantire la democraticità che Internet promette si deve averne accesso. Stefano Rodotà, ex garante Italiano della Privacy, sintetizza quest’esigenza con la sua proposta dell’art. 21 bis: “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”. La tecnologia Wi-Fi trasporta Internet senza fili utilizzando onde radio, richiede costi infrastrutturali bassissimi e procura un vantaggio enorme per la comunità. Chiamata Wire-less o Wi-Fi, termine forse derivato dall’antico Hi-Fi, High-Fidelity, come veniva chiamato l’impianto stereo, definisce un gruppo di convenzioni tecniche della famiglia 802.11 per la trasmissione di dati attraverso reti non collegate a cavo. Per usufruirne è sufficiente avere un terminale dotato di antenna, disponibile nella grande maggioranza dei laptop o degli smartphone. La prima volta sul territorio di Milano spetta al gruppo di hacker e mediattivisti ReLOAd formatosi dall’esperienza del LOA hacklab, il quale oltre a dare lezioni di informatica libera rivendicava l’accesso alla rete come risorsa condivisa e lo mette in pratica. Nel 2003, col progetto Milano-Wireless, ReLOAd fornisce connessione a un’intera area del quartiere Isola. La sperimentazione, funzionante, verrà interrotta dall’intervento della forza pubblica. In Italia infatti è stato fino ad ora illegale dare accesso libero alla rete, mantenendo fiorente il commercio capillare delle grandi compagnie che preferiscono stipulare un contratto per persona piuttosto che uno per condominio. Se tutti coloro che hanno wifi a casa lo tenessero aperto si formerebbe naturalmente e dal basso quella rete cittadina di accesso che sarebbe compito della comunità nella sua forma istituzionale garantire. Il movimento Open Wireless definisce la sparizione delle connessioni aperte, sostituite da quelle chiuse con password, come di una tragedia comune, per il non utilizzo efficiente dello spettro elettromagnetico e la perdita collettiva di una risorsa già esistente. Un Comune deve fornire Internet come servizio pubblico, al pari di istruzione,
sanità, acqua potabile e fognature. Dotare la città di un WiFi cittadino è tra gli impegni del candidato sindaco Giuliano Pisapia, che si fa interprete di quest’esigenza evidenziando gli aspetti pratici della partecipazione dei cittadini e proponendosi di lavorare sul wi-fi partendo dalle periferie. La storia della banda larga a Milano comincia nel 2000 quando l’Azienda Elettrica Municipale, nata nel 1910 allo scopo di municipalizzare i servizi pubblici, scava i marciapiedi, con soldi pubblici, per piazzare la fibra ottica e dotare la città di un accesso integrato di Dati, Voce e Video. Nasce così nel 1997 Citytel-Metroweb, laa AEM è già diventata privata dal 1996 e nel 1999 partorisce, assieme ad e.Biscom, una ditta specializzata nel vendere la banda ai Milanesi che si chiamerà Fastweb. A Milano si passa così bruscamente dai fischi dei modem (o l’infida ISDN e la traballante ADSL) alla straboccante banda larga in fibra ottica, pagandola 67€ al mese più svariate altre centinaia di euro di installazione e attivazione, senza sapere bene cosa fare di tutta quella connettività, ma soprattutto senza poterla condividere. La legge Pisanu dal 2005 al 2010 si occupa infatti di rendere illegale la fornitura gratuita e anonima di Internet, e persino le biblioteche comunali non potranno fornire Wi-Fi agli studenti. Il governo di destra è insediato a Milano oramai da 18 anni e privilegia, come involontariamente dichiarava nello slogan “mettiamoci in Comune”, gli interessi privati rispetto a quelli pubblici. Nel febbraio 2011 Metroweb viene strappata ai cittadini e svenduta sottocosto alla società Svizzera Swisscom in quanto “attività non strategica”. Un gioco al profitto a scapito dei cittadini che rende oggi inutile e irritante il tardivo tentativo degli spin-doctor di Letizia Moratti di promettere banda ai cittadini con grandi cartelloni che annunciano Wi-Fi per tutti. La possibilità di dare banda larga (requisito tecnico irrinunciabile per la diffusione di servizi quali: telelavoro, telemedicina, IPTV, teleconferenza) non è mancata nel passato, ma è mancata la volontà e risulta ora solo propagandina elettorale. Striminzita anche la concessione: 1 ora al giorno e solamente in tre piccole aree del centro: too little and too late. Invece il candidato Sindaco Pisapia ha presentato il suo progetto di una connessione gratuita per i cittadini prima dei suoi avversari e c’è da credere che se ne avrà la possibilità si farà davvero interprete di quella che potrebbe diventare una stagione finalmente innovativa per Milano, portandola in fretta, almeno sul piano digitale, vicina alle metropoli Europee.
E’ morto a Londra Carlos Trillo, sceneggiatore di fumetti argentino, a meno di 70 anni. La scuola di fumetto argentina è nota e conosciuta, Quino, tanto per citarne l’icona, e lui, Trillo, in un autentico colpetto di genio, ci aveva scritto un saggio: “Historia de la Historieta: Storia e storie del fumetto argentino”. Aveva cominciato a scrivere da giovane, nel ‘66, e per gli argentini è sopratutto legato al personaggio di Loco Chavez, giornalista di Buenos Aires che senza perdere il senso dell’ironia indaga su i drammi comuni e quotidiani delle persone. In Italia è conosciuto, tradotto e pubblicato da più di una casa editrice da i primi anni ‘90, i suoi personaggi tutti molto amati, dalla scandalosissima prostituta ispirata a Betty Page, Chiara di Notte, all’antimilitarista e cyberpunk Borderline, alla saga peruviana del meticcio Alvar Mayor . E poi (e per me più di tutto) Cybersix, la clone vampiresca che si sposta per la grande città saltando sui tetti di notte in cerca della “sostanza” da bere, mentre di giorno assume l’identità del timido professore di letteratura Adrian Seidelman, Cybersix e l’amore ricambiato per il giornlista Lucas Amato e la passione di Adrian Seidelmsn per le poesie di Fernando Pessoa. Chi ha conosciuto personalmente Trillo lo descrive come un uomo disponibile a stupirsi, a prendere gli eventi senza pregiudizi, nemmeno su se stesso. Non uno che mette in tavola, come un portafiori, tutto il peso della propria fama e del proprio talento, no, ma come qualcuno che guarda a ciò che gli accade con autentica disponibilità intellettuale. Una persona amabile. Chi, invece, l’ha conosciuto solo tramite le storie che sapeva inventare e raccontare, conosce di lui gli intrecci che riusciva a creare e sciogliere, le creature di carta a cui dava vita: tossici, prostitute, furfantelli, rapinatori, tutta brava gente. A questi si contrapponevano i veri cattivi: ricchi, crudeli e destrorsi, spesso militari, sempre senza poesia. Tutti i suoi giornalisti coraggiosi, le ragazze madri allegre, i tassisti romantici che si aggirano per delle grandi città molto rassomiglianti a Buenos Aires, tutta una popolazione che conserva sempre il senso dell’ironia riuscendo a non diventare cinica. Così, anche chi come me ha conosciuto Trillo solo tramite i suoi fumetti quello che ha pensato è di aver imparato delle cose dai suoi fumetti e di aver incontrato una persona davvero tanto amabile.
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13/05/2011 www.milanox.eu
Rumble Bee
LUCIANA ORTELLI: Candidata al CdZ 8 nella Lista Civica Milly Moratti per Pisapia Ho lavorato nel campo della comunicazione e in questi ultimi anni mi sono dedicata al sociale impegnandomi, insieme all’Arci, in alcune “battaglie” civili”. Mi candido perché credo di potermi impegnare, anche partendo dal basso, delle piccole cose per una migliore qualità della vita, perchè a parer mio contano molto, le piccole cose.
di Pablito el drito
A tre anni dall’uscita di Roma K.O. Duka e Marco Philopat, vecchie volpi della narrativa underground, sfornano il loro secondo romanzo scritto a 4 mani. Già l’incipit, che si sa è una specie di dichiarazione dìintenti, la dice lunga sulla verve tragicomica che caratterizza Rumble Bee: “Malcolm, un uomo alto e secco con il taglio a due lunghezze per mascherare i capelli già in caduta e due occhi da triglia, nella vita era uno sballato”. I protagonista del libro (un incrocio genetico tra i due autori) è infatti un punkettone quarantenne con la sindrome di Peter Pan che cerca di svangarsela nel mondo dell’editoria indipendente. “Da grande” vorrebbe fare lo scrittore, ma il successo si fa attendere e la fresca pure. Per sbarcare il lunario fa lo standista per il suo editore, un brav’uomo che però lo sottopaga. La sua ultima fiamma, una trentenne fascinosa, ricca e irraggiungibile lo ha scaricato, lasciandogli il cuore in frantumi. Non c’ha il becco di un quattrino. Pure gli amici di sempre sembra che non lo sostengano più. È in preda ad una crisi esistenziale, sentimentale, professionale. Ma mentre Malcolm affoga nell’afa e nel tedio dell’estate romana, la crisi esplode in tutta Europa. Scioperi, manifestazioni, scontri di piazza si susseguono senza sosta. La vena ribelle gli dà la carica e lo fa ripartire di slancio. Ne è sicuro: qualcosa di grosso succederà, basterà una scintilla per incendiare la prateria. Da vero randagio di professione si perde tra cortei noglobal, festival fricchettoni, camping militanti, improbabili impicci internazionali e inafferrabili svolte lavorative in un allucinato trip tra Vecchio Continente, Asia e Africa. Si immerge a capofitto in un crescendo di situazioni sempre più grottesche e paradossali, in compagnia di creativi svalvolati, cannaioli cronici, fulminati dalla new age, centrosocialisti reali, zarri globalizzati, imprenditori arraffoni. Insieme ad abbondanti dosi di THC respira il fumo dei lacrimogeni a Copenaghen, il vento del deserto del Sinai, il caldo smog della pianura padana, alla ricerca di quella famosa scintilla del riot totale che guizza e poi scompare come un miraggio, un’allucinazione. Rumble Bee narra il nostro presente in maniera originale, con un linguaggio vivace e con ironia tagliente. Racconta i nostri giorni con gli occhi di chi non sa rassegnarsi alle miserie (materiali e non), si ostina a sognare un mondo nuovo, libero, migliore e di farlo pure con il sorriso sulle labbra. Perché anche se il tema del libro è la crisi, Rumble Bee è un romanzo pop, pieno di storielle divertenti e aneddoti surreali, che solo un geniale cazzeggiatore come il Duka e un eretico narratore coPhilopat potevano mettere insieme. Duka e Marco Philopat, Rumble bee, Agenzia X, 300 pp, 15 euro
CARLASTELLA MATALONI detta Cicia: Candidata al CdZ 8 per SEL Biologa e casalinga, mi sono occupata di scuola e mense scolastiche, da quasi vent’anni lavoro nel Circolo Arci l’Impegno, prima da semplice volontaria, poi da dirigente. Da quasi un anno sono nel Direttivo di Arci Milano. Ho accettato la candidatura di SEL, da indipendente, perché lo ritengo il partito a me più vicino, e più vicino ai valori dell’Arci.
Candidarci a Milano
Ambiente, cultura, partecipazione: i candidati Arci in Comune e nei Consigli di Zona Siamo donne e uomini dell’arci che ogni giorno nei nostri circoli e con il Comitato siamo impegnati a costruire un’altra Milano rispetto a quella che vent’anni di incapacità di governo del centro-destra ci hanno consegnato. Cultura, aggregazione e coesione sociale, stili di vita sostenibili e cittadinanza attiva, antirazzismo e valorizzazione delle diversità, musica e creatività giovanile: sono per noi parole chiave che traduciamo in azioni concrete e quotidiane per soddisfare i nostri bisogni e costruire il sogno di una città migliore. Siamo convinti che questo nostro sogno possa, finalmente, con Giuliano Pisapia sindaco diventare realtà e amministrazione pubblica. Serve però l’impegno convinto e generoso di tutti quanti perché cambiare Milano questa volta si può. Siamo consapevoli del nostro radicamento nel territorio e conosciamo bene la fatica dell’attraversare le contraddizioni di una città sempre più chiusa a riccio nelle solitudini e negli egoismi individuali, Sappiamo che questo nostro sapere e saper fare è un bene comune pressochè unico dentro un centro-sinistra che fa sempre più fatica a dare risposte concrete, collettive e creative ai problemi del presente. Siamo candidati per il consiglio comunale e per i consigli di zona in diverse liste del centro sinistra proprio per mettere a disposizione il giacimento culturale, sociale e umano, che abbiamo contribuito a sedimentare dentro i nostri circoli, un vero progetto di trasformazione della città. Ci siamo incontrati e confrontati per individuare alcuni capisaldi della Milano che vogliamo tutti assieme, speriamo anche con tutto il vostro aiuto ed entusiasmo, proporre nelle iniziative elettorali: CULTURA La musica, soprattutto dal vivo, il teatro, il cinema, la lettura vanno valorizzati, sostenuti e messi in rete. Perché l’accesso alla cultura e al sapere sono diritti fondamentali così come il lavoro, la casa, il reddito. Perché una città in cui c’è posto per la cultura è più ricca e più sicura. Perché fruire le
PIERO ANDREA ARENA: Candidato al CdZ 8 nella Lista Civica Milly Moratti per Pisapia Laureato in Scienze Politiche, ha percorso la carriera di Segretario Comunale/Direttore Generale, in diversi Comuni della Provincia di Milano, Segretario del Consorzio Parco Nord Milano, Revisore contabile e componente di Nuclei di valutazione dei Dirigenti presso diverse Amministrazioni. Dirigente sindacale dell’Unione Nazionale dei segretari comunali e provinciali, attualmente è componente del direttivo del Circolo ARCI “L’Impegno”. FRANCESCO PAVANELLO: Candidato al CdZ 7 per il PD Da sempre impegnato in ambito politico è stato iscritto al PCI dal 1962 seguendone, poi, le varie vicissitudini politiche ed organizzative. Consigliere di zona 7 dal 1999 al 2011 fa parte del Direttivo di ARCI Olmi, dove si occupa di volontariato nei confronti degli anziani, e dei soci Coop Lombardia. E’ anche componente del Direttivo SPI CGIL di Baggio e di quello del PD, circolo “Enzo Biagi”.
diverse culture costruisce convivenza e integrazione. Perché con la cultura si mangia. Perché la cultura è educazione popolare. Perché non vogliamo più vedere i sigilli alla Casa 139 e a tutte quelle realtà che faticosamente propongono un diverso modello culturale e del divertimento.
SIMONE LUCHESSA: http://luchessa.tumblr.com/ Candidato al CdZ 9 per il PD Laureato in Scienze Politiche, lavoro presso Fondazione Legambiente Innovazione. In Bicocca sono stato tra i fondatori di “ListediSinistra”, associazione che ha organizzato iniziative culturali e politiche. Co-fondatore del Circolo Arci Metissage: musica, libri, incontri, alzheimer cafè, mercatino biologico e feste di bambini. C’è un po’ di tutto, nei nostri 72 metri quadrati. E io sono orgoglioso di esserne il vicepresidente.
COESIONE SOCIALE “Chi non trova posto nella casa dei diritti difficilmente entrerà in quella dei doveri” è solito ripetere Giuliano Pisapia citando il cardinale Martini. Un nuovo patto di convivenza tra vecchi e nuovi cittadini soprattutto nelle periferie, la riscoperta del “noi” e del “nostro” nei luoghi pubblici, un welfare delle opportunità e che guardi ai desideri oltreché ai bisogni, la tensione a riconnettere i cittadini tra loro e con le istituzioni.
LORENZO MAZZI: http://SELorenzoMazzi.blogspot.com Candidato al CdZ 9 per SEL Laureato in filosofia, collabora da anni con testate giornalistiche (tra le altre Radio Onda d’Urto, Solidarietà Come, Radio Carta, Fine Arts), su tematiche culturali e approfondimenti d’attualità. Membro del consiglio direttivo di “ARCI Varieazioni” è impegnato in progetti di lavoro e volontariato presso enti pubblici, scuole e organizzazioni no-profit sui temi dei media, della cittadinanza attiva europea e delle arti espressive.
AMBIENTE E STILI DI VITA SOSTENIBILI Una città a misura di persone, ma soprattutto di bambini e in cui so-stare. L’Expo come possibilità reale e partecipata di fare da qui al 2015 e oltre, di Milano, una città più accessibile e più bella. La sfida della crescita sostenibile. La promozione della filiera corta, dei gruppi di acquisto solidale, dell’autoproduzione, della raccolta differenziata, del riciclo e infine, o in inizio, del consumare meno e meglio. CONSIGLI DI ZONA Il consiglio di zona deve diventare luogo di ascolto, partecipazione e reale decisione. Coinvolgendo comitati, associazioni, cooperative e i cittadini tutti si può arricchire la città di soluzioni concrete e innovative ai problemi del vivere quotidiano. La nostra sfida è anche la vostra sfida, la sfida di tutta la nostra Arci, per questo ci siamo impegnati e per questo vi chiediamo di sostenerci. Votiamo e facciamo votare Giuliano Pisapia, e votiamo anche una delle liste collegate per evitare di eleggere solo il Sindaco senza dargli una maggioranza in Consiglio Comunale.
ORSOLA CAPRETTI, detta Otta Biko: candidata al Consiglio Comunale per SEL Illustratrice, grafica, web designer e video maker. Da sempre impegnata in attività di promozione artistica e sociale, nel 2007 ho fondato con Alem Abbai il Circolo Arci Biko, associazione transculturale, luogo di scambio e di relazioni, eventi musicali e autoproduzioni artistiche: un campo aperto di confronto sulle trasformazioni sociali della città. MASSIMILIANO GASPARI: Candidato al Consiglio Comunale nella Lista Civica Milly Moratti per Pisapia Avvocato da circa quindici anni, mi occupo prevalentemente di diritto del lavoro. Sono entrato nel direttivo di Arci Bellezza un paio di anni fa e da un anno ne sono il presidente. Mi candido perché credo sia arrivato il momento in cui la città civile, la città dei diritti, la città della tolleranza debbano far sentire la propria voce. ADELIO RIGAMONTI: un poeta in Consiglio Comunale candidato al Consiglio Comunale per SEL Poeta (Soglie - Comedit2000 MI (2002) e Grammofoni operai - MEF FI (2009), fino al 2002 ho lavorato al Corriere della Sera, da vent’anni in Arci: oggi presidente di Arci l’Impegno e coordinatore di Arcireport Milano. Ho collaborato con RadioRai, con CRT Milano e alla sceneggiatura de Il Vangelo secondo Precario di S. Obino (2005). Coordino il “tavolo della Cultura” di SEL Milano. ROSARIO PANTALEO: www.rosariopantaleo.blogspot. com Candidato al Consiglio Comunale per il PD Nato e cresciuto a Baggio, ho operato sempre nel campo dell’energia. Eletto nel consiglio di zona 7 nel 2001 e nel 2006 mi occupo di animazione sociale e culturale attraverso la realtà associativa Rete Baggio. Collaboro con alcune testate giornalistiche, sono un componente di Democratici contro le mafie del PD e faccio parte del Coordinamento cittadino di Libera. Membro del direttivo dell’ARCI Olmi.
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13/05/2011 www.milanox.eu
Passeggiata al quartiere Adriano
DENTRO L’URNA, ISTRUZIONI PER L’USO Come si vota? La scheda elettorale sarà molto grande. È suddivisa in riquadri che contengono il nome e cognome del candidato a sindaco, i simboli dei partiti che lo sostengono e sulla destra la riga per la preferenza per la carica di consigliere comunale. Importante: se si mette la croce sul nome del candidato sindaco il voto vale solo per lui e non viene attribuito a nessuna della liste collegate. Se si mette la croce sul simbolo o su uno dei simboli dei partiti il voto va sia al sindaco che alla lista o alle liste che lo sostengono. Per le elezioni comunali è possibile dare una (e solo una) preferenza per la carica di consigliere comunale indicando il cognome del candidato nella riga posta alla destra dei simboli. I seggi saranno aperti domenica 15 dalle 8 alle 22 e lunedì 16 dalle 7 alle 15. Per votare è necessario presentarsi al seggio muniti di un documento d’identità e della tessera elettorale. Chi avesse perso la tessera potrà ritirare un duplicato presso l’ufficio elettorale (via Messina 52, tel. 02.88465154 orari: 8.30/12.00 e 14.30/15.30) presentandosi con un documento d’identità. La tessera elettorale non è sostituibile con l’autocertificazione, quindi senza tessera non si può votare. È possibile ritirare la tessera elettorale anche per conto di altre persone: bisogna presentarsi all’ufficio elettorale o presso le sedi anagrafiche decentrate con la fotocopia del documento d’identità degli interessati.
Voto di Maturità
Perché il voto dei ragazzi è importante per vincere a Milano, a cura del team Pisapia Molti dicono che i giovani sono lontani dalla politica: ma è la politica che è lontana da voi! Chi governa Milano non ha avuto nessuna attenzione per i giovani, anzi! Questa sera ne è la dimostrazione! La giunta Moratti ha completamente fallito sulle politiche giovanili. Invece di favorire lo sviluppo dei luoghi di aggregazione e di cultura giovanile li ha repressi, sanzionandoli pesantemente. Ma lo sapete benissimo, vero? La giunta Moratti non si è occupata neanche del problema della casa per gli studenti e le giovani coppie che sono costretti a pagare affitti inconcepibili per una città universitaria. Per non parlare della questione del lavoro precario e della disoccupazione giovanile che negli ultimi anni a Milano è cresciuta: un ragazzo su 4 è senza lavoro. In questi lunghi mesi di campagna elettorale i giovani come voi sono stati una fetta molto importante nel mio Comitato elettorale. Anche quando sarò sindaco ascolterò i loro suggerimenti con molta attenzione. Dalle pagine di Milano X ci tengo a dirvi due cose molto importanti, che dobbiamo avere ben chiare in testa, tutti quanti: la prima è che il vostro voto, quello dei giovani, è importante! Voi contate nella politica di questa città e di questo paese. Avete un peso con il vostro voto, come avete un peso in ogni scelta che fate ogni giorno. Votare è una cosa nobile, un diritto che è stato faticosamente conquistato. La scelta che ognuno di voi compie nella cabina elettorale contribuisce a costruire il vostro futuro. Ogni voto è una piccola mattonella che si vicino ad un’altra e poi ad un’altra ancora per forma un mosaico gigantesco: quello è il vostro futuro, la vostra città, il vostro paese. La seconda cosa che dobbiamo sapere è che la politica è una cosa bella, appas-
sionante. Senza una politica giusta non possiamo costruire una mondo felice. La politica è il mezzo attraverso cui possiamo realizzare i nostri obiettivi sociali, ma anche individuali. Qui stasera, per esempio, stiamo facendo politica. E’ una politica alta perché si mescola con le infinite capacità artistiche presenti su questo palco. Non è una politica urlata, aggressiva, distruttiva. Non è vero che sinistra e destra sono uguali: basta vedere come fa politica il centrodestra per capire subito la differenza, no? E’ lampante la differenza! Dire che destra e sinistra sono uguali è un modo superficiale di lavarsene le mani della questione e non impegnarsi in prima persona. E invece se vogliamo cambiare Milano dobbiamo impegnarci tutti, in prima persona. Ognuno di noi da un contribuito fondamentale. La politica è una cosa umile, che si costruisce piano, parlando con la gente, confrontandosi continuamente con le idee degli altri e cercando una soluzioni ai problemi. Senza slogan, senza urla. La politica fa i conti con l’imperfezione umana. E’ solo con l’umanità che possiamo riprenderci questa città. Milano ha un gran bisogno di essere liberata da troppi anni di divieti e restrizioni, per liberarsi ha bisogno di voi e voi avete il diritto e il dovere di prendervela! Dovete prenderla andando a votare, perchè voi siete la parte più importante del futuro. Il futuro è vostro e la città deve tornare ad essere vostra. Dobbiamo tutti insieme far valere il nostro volere e il nostro pensiero, dobbiamo, e dovete, dire basta. Oggi è il voto il nostro modo per dire basta e cambiare Milano. Grazie a tutti per quello che sceglierete di fare il 15 e 16 maggio nelle vostre cabine elettorali.
Una cosa di cui non mi stancherò mai è andare in giro per la città per incontrare i cittadini nei loro quartieri. Guardare e conoscere direttamente dove e come vivono le persone è la prima cosa che dovrebbe fare un sindaco, che ha come compito principale quello di rendere la città il più vivibile possibile. Il sindaco deve risolvere i problemi della gente, mediando tra le diverse esigenze che emergono nella vita quotidiana. Vi racconto uno degli ultimi “viaggi” che ho fatto, al quartiere Adriano, una lunga passeggiata–staffetta con i comitati di zona che mi hanno raccontato tutto della periferia nord-est di Milano. Qui il nuovo insediamento sull’area ex Marelli è cresciuto in fretta, in un anno sono arrivati abitanti sono arrivati già duemila nuovi residenti. Mi guardo intorno: palazzi e grattacieli nel deserto. A parte le case manca tutto, il centro commerciale, gli impianti sportivi, i mezzi pubblici. La costruzione della promessa metrotramvia 7 è interrotta. Per le strade, intervallate da spazi sterrati, ci si trova un po’ disorientati, le targhe sono provvisorie, numeri civici assenti. Tutte le persone che incontro mi chiedono la stessa cosa, “basta progettare e costruire edifici senza pensare contemporaneamente ai servizi e alle infrastrutture!”. Anche le scuole sono ancora da costruire, qui. Mi si avvicinano genitori con bambini in carrozzina, “speriamo di poterli mandare alle Medie nel quartiere, quando crescono…”. Perché per il momento una scuola media non c’è. Le mie “guide” mi aprono davanti mappe, quello che c’è e quello che ci dovrebbe essere... Mi indicano percorsi, piste ciclabili da completare, aree verdi da organizzare, proposte per migliorare la viabilità. D’altra parte, chi può conoscerle meglio di loro, le soluzioni? Ecco perché è fondamentale ridare autorevolezza ai consigli di zona, farli diventare municipalità dove decide chi vive i problemi da vicino. Non più periferie ma tanti centri, questa la Milano che immagino. Solo conoscendo i posti uno per uno si trovano le occasioni per imparare cosa serve veramente. Anche al mercato rionale di via Trasimeno incontro tanta gente, ci sono domande e richieste, devo prendere appunti per non dimenticare niente. Questi incontri nella Milano di tutti i giorni, dove la gente abita, lavora e si impegna in prima persona nel proprio quartiere mi danno enorme fiducia: per tornare a credere nella politica i cittadini devono sentirsi coinvolti direttamente in un progetto comune. Ed è questo che stiamo ricominciando a fare: riprenderci in mano la nostra città.
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13/05/2011 www.milanox.eu
Il Pilastro di Pisapia Intervista a Paolo Limonta, di Alex Foti
C’è solo una persona che più di Pisapia si è spesa in questa campagna elettorale (che dura dall’estate!): Paolo Limonta, ombra del candidato sindaco in ogni uscita pubblica o giro nei quartieri. Animatore di ReteScuole, un passato in Avanguardia Operaia e Rifondazione, quest’uomo di sinistra oggi senza partito è uno cui è difficile non voler bene, a meno di non essere fasci o scassaminchia a oltranza (ha un collo taurino, ma x i suoi alunni si è spaccato le costole) Perché la sinistra eretica deve andare a votare in massa per Pisapia? Perché a partire da luglio dello scorso anno, quando Giuliano ha deciso di presentarsi alle primarie del Centro Sinistra, il vento è davvero cambiato a Milano. In questi mesi migliaia e migliaia di donne e uomini di tutte le età ci “hanno messo la faccia” e si sono impegnati personalmente in questa lunghissima, estenuante, coinvolgente, fantastica campagna elettorale. Sono sorti spontaneamente decine di Comitati per Pisapia sindaco che si sono mossi in totale autonomia organizzando centinaia di eventi che hanno coinvolto decine di migliaia di persone. Le due parole chiave della campagna, cambiamen-
to e partecipazione, si sono pienamente realizzate ed è per questo che tutti, ma proprio tutti devono fare in modo che Giuliano Pisapia diventi il nuovo sindaco di Milano. Tu sei un maestro: cosa farà Giuliano sindaco per la scuola comunale? Una cosa rivoluzionaria e semplicissima al tempo stesso: rimetterà la scuola, la formazione e la cultura al centro dell’impegno politico della sua Amministrazione. Si occuperà del risanamento e della manutenzione delle scuole materne e comunali, ristrutturerà Milano Ristorazione perchè il futuro dei bambini passa anche dai loro stomaci, rilancerà le scuole civiche che devono tornare a essere un fiore all’occhiello di questa città. Insomma farà tutto il contrario dell’attuale amministrazione che, come Tremonti e Gelmini, ha pensato solo a tagliare risorse in un settore strategico come questo. Come hanno risposto le periferie alla campagna? Direi molto bene. Giuliano ha messo le periferie al centro del suo impegno e ha camminato molto in quei quartieri. Le tantissime iniziative che abbiamo organizzato in periferia sono state sempre molto partecipate e gli abitanti erano mol-
to contenti di avere un candidato sindaco che si “sporcava le scarpe” e li ascoltava. Un ascolto e un confronto che proseguirà nei prossimi cinque anni. Vendola e Pisapia che doppiano Berlusconi al Palasharp: che significa politicamente? Beh, una grande risposta di popolo. Tra l’altro l’appuntamento all’Arco della Pace arrivava alla conclusione di una due giorni che ci ha visto presenti in centinaia di luoghi nella città. Noi parliamo e ci confrontiamo cton i cittadini milanesi; Berlusconi e la Moratti si chiudono nel loro castello, non lo riempiono
nonostante i pulman da tutta Italia e sbavano insulti e attacchi personali. La nostra è buona politica, la loro solo disperazione. Pisapia è stato sostenuto da un’ampia coalizione politica: come sono andate le cose? E il ballottaggio? I partiti della coalizione hanno lavorato molto bene e hanno mantenuto un vero spirito unitario mettendo al primo posto, sempre, il valore della coalizione. Questo mi fa dire che, al ballottaggio, noi avremo il vento in poppa e, ne sono sicuro, cambieremo Milano.