milanoX gennaio2012

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gennaio 2012



MilanoX è un free media eretico. un esperimento di informazione radicale indipendente fuori dagli schemi ordinari del mondo della comunicazione. vuole essere una piattaforma per le notizie e le culture che si muovono all’interno della città ma che spesso risultano invisibili...

MilanoX è aperto a tutti quelli che sentono di avere qualcosa da dire, gironalisti, artisti, fotografi, filmaker, etc. tutti quelli che possono aiutare a costruire e ridefinire l’immaginario della nostra grigia città. X collaborare scrivi a info@milanox.eu o vai sul sito milanox.eu


T PE T NE *

domenica 8 gennaio 2012 >Condivisione invece che Competizione. Le religioni hanno sempre più o meno predicato la condivisione, il nuovo millennio vede la nascita di nuovi credi naturalmente influenzati dallo spostamento delle conoscenze sul piano extrafisico. Prestare un libro in formato digitale non priva più la persona dell’originale. Il concetto di proprietà ne risulta alterato e le legislazioni diventano obsolete. Copiare significa moltiplicare. capitolo 1 – il datalove di telecomix: <http://datalove.me> Principi del DataLove: Ama i dati Dati sono essenziali Dati devono scorrere Dati devono essere usati Dati non sono né buoni né cattivi Non esistono dati illegali Dati sono liberi Dati non possono essere posseduti Né uomo né macchina devono interrompere il flusso dei dati Chiudere a chiave dei dati è un crimine nei confronti della datanità >Datalove è amore per le comunicazioni. Non importa il tipo di comunicazione. “Lascia che i dati fluiscano” non significa nient’altro che: “tieni viva la comunicazione”. >Datalove è eccitante! È tutta una questione di disponibilità dei dati. Quello che poi ci fa la gente non ha importanza qui. Il punto è che la gente ha bisogno di dati. Ha bisogno di raggiungerli, ha bisogno di darli, bisogno di condividerli, bisogno di farci cose, di usarli. >Datalove è occuparsi di rendere queste cose possibili. Del resto, ci sono delle difficoltà. E delle possibilità. Datalove significa abbracciare l’incerto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Tristemente, esistono alcuni vecchi equivoci ed interessi rivali che cercano di rallentare il flusso della comunicazione e di conseguenza il datalove. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------->Impedimenti al datalove: Un esempio sono le confusioni dei politicanti, coloro che tentano di stabilire eccezioni per l’espressione di alcuni tipi di dati. Sono coloro che dicono che devono impedire la circolazione di qualunque


cosa possa portare a “hate speech”, e usano la carta della pornografia infantile come scusa per avere carta bianca e limitare la capacità di comunicare di altri. Ogni individuo abbisogna della libertà di avere a che fare individualmente coi dati e questo implica responsabilità, piuttosto che farsi dire quali dati si possono e quali non si possono ricevere. Un principio importante dunque è quello che il gestore delle telecomunicazioni si mantenga neutrale rispetto ai dati che trasporta ed eviti di giudicare e selezionare. A qualcuno di noi a livello individuale potrà non piacere un particolare tipo di informazione, media o idea, ma tutti capiamo il fatto che la restrizione arbitraria della circolazione di ogni pezzo di dato inevitabilmente porta alla restrizione del flusso di dati in quanto tale. È importante anche capire che termini come “proprietà intellettuale” sono concetti logicamente e moralmente illegittimi. Parlare di proprietà intellettuale rappresenta un tentativo di forzatura nei confronti di una sostanza incorporea (data) per farla comportare e di conseguenza governarla come fosse un oggetto fisico. Questo non può funzionare e quando viene tentato le conseguenze sono prevedibilmente fascismo e repressione. >Nel mondo del datalove, questo è inaccettabile. Dal rilascio dei “principi del datalove” ci sono state molte critiche. Alcuni lettori affermano che questi principi propagandano post-privacy o comunismo dei dati. Datalove non riguarda informazioni o contesto. È un concetto derivato dai dati. Riguarda il flusso dei dati che viene rilasciato nel selvaggio mondo della rete. Se dati di qualsiasi genere vengono esposti a Internet, devono essere trattati come eguali. Se dei dati devono essere mantenuti privati, come prima cosa non devono raggiungere la rete. Non esiste il tasto cancella in Internet. Questo non può essere cambiato. Questo non ha niente a che vedere con il datalove. Datalove è apprezzamento per essere in grado di capire, percepire e processare i dati assieme, per la gioia e il progresso di ogni essere senziente. Datalove è creare quella pace e conoscenza che è stata impedita dagli ostacoli alla comunicazione. Datalove è libertà in pratica. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------->Che la pace sia per i popoli e per i computer.


Attivismo & finzione

Il principale scopo della fiction è stato, è e sarà sempre l’emozione, le credenze e i valori degli esseri umani. Questo video, realizzato da amici e attivisti, risponde esattamente a questo proposito e lo fa a modo suo. Se il realismo francese del XIX proponeva dipingere quello che si vedeva, queste esperienze a metà tra finzione e attivismo sociale propongono di fare ciò che si vede. E’ come dire, siamo stanchi di guardare, ora vogliamo vivere l’immagine. Superbarrio, per esempio, non è altro che un uomo qualsiasi che dopo aver perso il suo lavoro e la sua casa a Città del Messico, ha deciso di diventare il personaggio di se stesso, un lottatore mascherato capace di affrontare i leader politici responsabili della speculazione immobiliare. Lo stesso succede con Unemployed Man, un copione comico scritto da una coppia di ragazzi che stanchi di soffrire la crisi economica, hanno deciso convertirla in un fumetto di supereroi sociali, per poi rapidamente abbandonare il fumetto ad apparire nelle manifestazioni e negli accampamenti contro la crisi capitalista, in lungo e in largo attraverso gli Stati Uniti. L’esperienze artistiche contenute in questo progetto video, piuttosto che cercare di convincere lo spettatore ad accettare quello che le immagini mostrano, lo incantano, ipnotizzano fino ad eliminare l’incredulità e spronarlo ad impegnarsi nel conflitto sociale narrato dalle stesse. Questo è il caso di Palestina Avatar, questo gruppo di giovani palestinesi che ha attirato mezzo mondo, apparendo in una colonia di Gaza, manifestando contro l’occupazione dell’esercito israeliano travestiti da Na’vi, i personaggi buoni del film Avatar. Questi ragazzi diventano finzione, per occupare i nostri schermi e risvegliare in noi il desiderio di cambiare il mondo. Così fa il Reverendo Billy e la sua Chiesa contro il consumismo che dopo essersi appropriato della figura di quei lunatici reverendi che occupano gran parte dell’orari odi programmazione televisiva americana, riescono a convertire molte delle storie e mitologie cristiane in vere e proprie frecciate contro la società dei consumi. Se le fiction sono proiezioni deliranti nate nello spazio tra l’autore e chi le riceve, i progetti inclusi in questo programma sono chiaramente infocati su chi le riceve: lo spettatore. Questa figura è qui analizzata in modo molto più libero di quello che di solito pensano alcune correnti critiche, per gli autori di questo progetto, Attivismo e Finzione, un’immagine non potrà mai rappresentare tutto, per questo Anonymous realizza questa specie di esercizio di possessione e si appropria di un volto e un corpo che non gli appartiene, per operare attraverso la sua immagine e aggiungere così ciò che sempre manca all’immagine: l’azione.

il video Rea lo trovi qui


A NE ZIO RA NE GE *

venerdì 13 gennaio 2012

alizzato da: Leónidas Martín e Núria Campabadal. http://blip.tv/clases/activismo-y-ficci%C3%B3nmetr%C3%B3polis-tve-2-5870991


LL GVI SMO *

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una ata t s la è io c’ , alla fine i g g i r i uas ell me o po i via Cor rsone, q Pom i r p a. ie d 7 pe Nel nel C estato 2 nordafric lcuni a t l o a r l r riv ha a ienti da sponbili, ncena i z i l i n d e po n i e prov mazioni to u e a t c part t c i r tu info no app zione da o oge l che uti han erquisi van erca batten p c e i a t t e n , d u en ette opo sso li ag dio d olizia. G pile, lam etti spe sti p i, ogg . Ge della metallic altri ionismo riane i i t s r get lula i autole edale e i cel rtà. rie d per atti d ire in osp ia di libe er t i n ora a a ma er fi usat mi p qualche o fuoco i mano, e r t r es d at re pe tata no d ndo nusa nuti han etti a por e rende to s s e g I det altri og ono este e compo co e r i s i fuo to rass me s to il set vigili del rato m a le fi ile tut ichia e. I erat ndio e d ib g m a a n c i e el nque nto l’inc poi n di ci e e . p a e s r o be tu tor hann ile il set i in Ques ve sareb na o t ib inag sono fini ittore, d dove sar uV n o 7 e n r t 2 Sa de hia In re di Non è c ersone che le e c r p ca a. to altre tt’or ie da ro tu ostate le re del C gibili. fea o p no s uel sett e sono in rebbero q a t s te in e camera i non ci t u a q t n s i e c li arr Tra g riti.


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domenica 15 gennaio 2012


Nicolò Savarino faceva il vigile urbano a Milano, alla Bovisa. In realtà, oggi si dovrebbe dire che faceva l’agente della Polizia Locale, ma parlando di Nicolò, è più giusto conservare la vecchia dizione. Già, perché lui faceva il vigile di quartiere, era uno di quei ghisa che stanno sul territorio, che lo frequentano e che lo conoscono. Insomma, che fanno sicurezza in mezzo alla gente e con la gente. Nicolò aveva 42 anni e, come tantissimi milanesi, era nato nel Meridione. In Sicilia, per la precisione. Parte del suo tempo libero lo dedicava al volontariato. Sul lavoro era iscritto al sindacato di base Usb. Mi pare imprescindibile dire tutte queste cose, non perché ho in tasca la stessa tessera sindacale sua, ma perché penso sia corretto ricordare l’uomo e il lavoratore, così com’era. Ebbene sì, perché non erano passate ancora 24 ore dall’omicidio, quando alcuni politici senza scrupolo e rispetto, come i leghisti Salvini e Boni, avevano già fatto ripartire le loro campagne d’odio contro i rom.

GVI SMO *

Giustizia potrà essere fatta, ma nulla e nessuno potrà restituire Nicolò alla vita. Quello che, però, possiamo e dobbiamo fare è custodire la sua memoria e far vivere il suo esempio. Anzi, dobbiamo partire da questa tragedia anche per ricostruire una nuova vicinanza tra corpo dei vigili urbani e cittadinanza. Oggi la distanza tra vigili e cittadini sembra più grande rispetto ad anni passati. I motivi sono molti e vari, ma comprendono anche le scelte scellerate operate dalle precedenti amministrazioni, che consideravano il vigile di quartiere roba vecchia e puntavano tutto su nuclei centralizzati e militarizzati al servizio degli interessi politici degli amministratori. Il nuovo Sindaco, Giuliano Pisapia, ancora in queste ore, ha ribadito un punto del suo programma elettorale: l’entrata in servizio a breve di centinaia di nuovi vigili di quartiere. Bene, siamo assolutamente d’accordo e pensiamo sia la strada giusta. Tante altre cose ci saranno da fare, ovviamente, a partire dalla tutela della sicurezza e della salute dei vigili, ma ne parleremo in altri momenti. Tuttavia, una cosa va aggiunta subito, anche perché ne siamo convinti da sempre, cioè che la voce e le proposte dei vigili e delle loro organizzazioni sindacali debbano essere ascoltate e valorizzate. Oggi e domani. Le nostre condoglianze ai familiari, alla compagna e ai colleghi e alle colleghe di Nicolò Savarino.

domenica 15 gennaio 2012

L’assasssino che con un SUV ha investito Nicolò è stato forse individuato. Ci auguriamo che venga assicurato alla giustizia nel più breve tempo possibile. Il suo atto di violenza non ha giustificazioni, è senza attenuanti nella sua terrificante gratuità.


In memoria di

GVILLE

Nicolò Savarino


o t a a r d tu ni n Mai Catnzoioni d o i s n s P i x im go D rmi =Fo

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lunedì 16 gennaio 2012 Formigoni deve dare le dimissioni e porre anticipatamente fine ad una legislatura sempre più ipotecata dalla questione morale, che sta trascinando tutta l’istituzione regionale verso la delegittimazione. L’ordine di arresto del giudice monzese nei confronti di Massimo Ponzoni, ex assessore regionale e attualmente componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio, non è semplicemente l’ennesimo scandalo in Regione, ma è la goccia che fa traboccare il vaso. A differenza degli altri casi, infatti, di Ponzoni tutti sapevano tutto, da sempre. Era di dominio pubblico che era indagato nel quadro della bancarotta fraudolenta della società “Pellicano”, di cui peraltro era socio anche un suo ex collega di Giunta, Buscemi. A questo, inoltre, andrebbe aggiunto che il nome di Ponzoni era finito anche tra le carte della Direzione distrettuale antimafia, a causa delle sue frequentazioni, quando faceva l’assessore regionale, con alcuni boss della ‘ndrangheta. Eppure, nonostante tutto ciò, non solo Ponzoni nel 2010 era stata nominato dalla maggioranza Pdl-Lega nell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, ma era persino riuscito a sopravvivere ad altri due illustri componenti di quell’ufficio, cioè Filippo Penati e Nicola Cristiani. Insomma, è netta l’impressione che il Presidente Formigoni, ben conscio del fatto che il marcio del suo sistema di potere stesse ormai per straripare, come infatti sta succedendo, avesse optato per collocare i suoi collaboratori più a rischio fuori dalla Giunta, ma in posti protetti e


E LL GVI SMO *

ben retribuiti, che peraltro gli permettevano di continuare ad agire. In altre parole, il Presidente Formigoni e la sua maggioranza hanno trasformato consapevolmente luoghi come l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale nella loro discarica politica. Già, perché se in un ufficio composto da cinque consiglieri, ben tre finiscono in seri guai giudiziari nel giro di meno di due anni, allora c’è un problema. E, a parte il caso Penati, che non è responsabilità di Formigoni, gli altri due rappresentano per intero la quota Pdl in seno all’ufficio. È nostro convincimento che Formigoni sia il primo ad essere conscio che questa legislatura regionale, peraltro nata sulla base della famose firme false, non ce la farà ad arrivare alla sua fine naturale. Semplicemente, egli cerca di tirare fino al 2013, quando tenterà per l’ultima volta il salto nazionale. Ebbene, noi pensiamo invece che questa legislatura debba finire subito, prima che sia troppo tardi e con un Presidente e un sistema di potere finalmente costretti ad assumersi le loro responsabilità di fronte agli elettori e alle elettrici della Lombardia.


è A h I rc ce P e p pia i O iv C T t o ea O m C E 9 é l’Ar

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I Genitori Antismog plaudono alla partenza di AREA C che auspicano sia il punto di partenza di una svolta per Milano. Invitano il Comune a istituire un “FONDO NOX” che – con bilancio trasparente e accessibile ai cittadini – indichi i fondi raccolti, la loro destinazione e il loro impiego negli interventi per la mobilità sostenibile e a procedere con decisione nelle misure di riduzione del traffico anche nell’area esterna ad AREA C. ECCO PERCHE’:

ento dell’aria a fico la principale fonte di inquinam traf il é : ANO URB O ENT INAM INQU a il 70% 1 COLPISCE LA PRINCIPALE FONTE DI fico veicolare dipende a Milano circ rre gli inquinanti nell’aria. Dal traf ridu per la printire è par fico rre traf Il occo ,5). qui PM2 da e Milano del particolato (PM10, 65% il e oltr to), azo di idi (oss NOX salute del totale delle emissioni, il 67% dei parte degli inquinanti nocivi per la ori dell’ozono (O³). Inoltre, solo una urs ie prec i fren o me, inan gom orig di cui ra da e ’usu font dall cipale sa proviene infatti colo peri e nte orta imp te par Una ursori proviene dai tubi di scappamento. chimici in atmosfera (NOX) dei prec li inquinanti deriva da processi foto deg te par iore lter Un’u . iche can parti mec INQUINANTI. generazione. TUTTE LE AUTO SONO una provvediemessi anche dalle auto di ultima i hanno votato perché si istituisse nes mila .000 400 si Qua : I NES MILA une 2 RISPONDE A QUANTO RICHIESTO DAI % dei votanti ha chiesto che “il Com referendum cittadini consultivi il 79 Ai e. tion uto, ges all’a con a tiva dell rna e alte zion lita” ridu di “pu mento o e la mobilità ti per potenziare il trasporto pubblic alla adotti e realizzi un piano di interven ) e l’allargamento progressivo fino zero ni ssio emi ad icoli (esclusi quelli ove aut ingli i ni tutt ssio a emi le ione e tens fico l’es traf rso il attrave di dimezzare esso a pagamento, con l’obiettivo acc di ema to. sist luta del ova ria” sott ovia ere ferr ess “cerchia segnale che non può in modo così compatto ha dato un il traffico quinanti”. Una città che ha votato inanti. Riducendo la congestione e inqu li dag fico + più protetti traf dal i tan Lon ato che + : ostr UTE dim SAL ente LA SUL cam I ntifi 3 EFFETT tatto. E’ scie ze nocive con cui entriamo in con tan sos le logie. Il rrà pato ridu rse ura dive mis di la to C a nell’Are rgenza e aggravamen inso di hio risc di ore fatt un è ità e l’insorgenza, l’esposizione al traffico di prossim l’esposizione ravvicinata al traffico tra ione elaz corr la ato ferm con sto tipo di esporecente studio europeo APHEIS ha Milano nessuno sia esente da que a che sì o fann fico traf tro nos ariamo AREA M per esempio, dell’asma. I livelli del a cittadinanza. Avanti AREA C e prep dell ità sim pros di e izion pos l’es sizione ravvicinata. Occorre ridurre lli di black (Milano!). gennaio 2012 il monitoraggio dei live l’11 tito par E’ : ATA ITOR MON RA’ VER una 4 LA RIDUZIONE DEGLI INQUINANTI itoraggio dei livelli di black carbon, l’implementazione di AREA C al mon herà io anc agg affi itor no mon Mila Il di C. une Area di Com Il ni) carbon. sterno (Piazzale Gori all’e e mo) Duo zza (Pia o tern all’in , nostro delle parti più nocive del particolato e della salute umana. Ricordate il cacia della misura anche in funzion l’effi aggi tare itor valu di mon ità dei ess ci nec grafi I alla e ole? rispond gli studenti delle scu con le ona pers ione osiz ’esp dell io progetto Eurolifenet di monitoragg


giovedì 19 gennaio 2012 dei ragazzi dimostrarono che l’esposizione personale cambi a drasticamente anche all’interno della stessa città in funzione dei percorsi. 5 SI APPLICHERA’ A TUTTI I TIPI DI AUTO: Per un uso diverso e più responsabile dell’auto privata. Ad eccezione di poche deroghe, la tariffa non prevede differenze in base al modello di auto incidendo così maggiormente sul comportamento. Nonostante i progressi tecnologici, TUTTE LE AUTO INQUINANO, creano congestione e rumore. Il principale strumento per il contenimento dell’inquinamento e il miglioramento della vivibilità rimane il cambiamento delle nostre abitudini. 6 CONTRIBUIRA’ A SPOSTARE LA MOBILITA’ PRIVATA VERSO IL TRASP ORTO PUBBLICO: Purché non si attivino forme di abbonamento scontate. L’applicazione della tariffa per l’utilizzo dell’auto privata rende per chi non vive in Area C economicamente più convenienti i mezzi pubblici a meno che a muove rsi sull’auto siano più persone. Per chi vive in centro la tariffa è minima (su un intero anno rappresenta un contri buto di 1,70 €/die) ma l’effetto dissuasivo/educativo della tariffa verrebbe vanificato se venissero attivate forme di abbonamento agevolato per i residenti. Chiediamo al Sindaco di continuare su questa strada estendendo l’area di tariffazione al più presto per estendere il beneficio ambientale ad una area più vasta. 7 RIGUARDA IL CENTRO STORICO DI MILANO: Ma deve essere solo il punto di partenza. E’ una delle aree più afflitte da problemi di spazio e di congestione, ma solo da qui si può iniziar e perché è dotata di una fitta rete di mezzi pubblici e per contribuire alla progressiva riduzione del traffico anche nelle aree esterne. 8 PERMETTERA’ IL RECUPERO DELLO SPAZIO, MIGLIORERA’ LA SICURE ZZA: Nelle aree oggi occupate da troppe auto. Lo spazio recuperato potrà essere utilizzato per la creazione di aree verdi e pedonali con un vantaggio per la collettività e il decoro urbano. Dal rapporto Euromobility 2011, Milano risulta al terzultimo posto fra le città italiane per estensione di zone a traffico limitato. Renderà le strade meno conge stionate a beneficio della viabilità, meno rumorose a beneficio delle nostre orecchie, e più sicure per pedoni, ciclisti e automobilisti stessi. A Milano nel 2010 si sono verificati oltre 12.000 incidenti gravi che hanno provocato circa 16.000 feriti e 58 morti (www.osservatorioutenzedeboli.it). 9 INTROITI ECONOMICI A SOSTEGNO DI INTERVENTI PER LA MOBILI TA’ SOSTENIBILE: In linea con il principio del diritto europeo “Chi inquina paga”. Ma la nostra aria è peggiore, e i provvedimenti devono essere più coraggiosi. Attraverso gli introiti del provvedimento il Comune dovrà attuare gli interv enti necessari a rafforzare la mobilità sostenibile e a potenziare il trasporto pubblico, che, riducendo il numero di auto in circolazione, renderanno più veloce e migliore la mobilità sull’intero territorio milanese. E’ un provvedimento in linea con le politiche di contingentamento del traffico già intraprese da anni in altri Paesi. Ma attenti ai paragoni! La nostra situazione di partenza quanto a livelli di inquinamento è molto peggiore di quella delle altre città europee e richiede misure più energiche e coraggiose. Chiediamo al Comune di attivare immediatamente un “Fondo NOX” dedicato ai proventi di Area C e che – con un bilancio trasparente e accessibile ai cittadini – indichi i fondi raccolti, la loro destin azione e il loro impiego negli interventi per la mobilità sostenibile.


Dalla

giovedĂŹ 19 gennaio 2012

E LL GVI SMO *

Torre alla

Terra


Un mese e mezzo sulla torre faro della stazione Centrale di Milano, binario 24. Testardi, non se ne vogliono andare. Hanno rispedito al mittente l’accordo regionale firmato da Cisl e Uil, quello che nelle intenzioni di Trenitalia avrebbe dovuto dare il via a cascata a una serie di accordi regionali anche in altre regioni, togliendo le castagne dal fuoco a Trenitalia e scaricando gli 800 lavoratori a cooperative che si muovono nel mare dei subappalti. Non è andata così, la Lombardia è rimasta sola, le altre regioni non l’hanno seguita. Anzi, si sono moltiplicati gli appelli di presidenti di regione, province e consigli comunali, da nord a sud, che chiedono che vengano ripristinati i treni notturni che aiutavano a tenere collegata l’Italia. Chi è passato dal presidio dei lavoratori ex Wagon List ha sentito parole come: “coesione sociale, bene comune, solidarietà territoriale“. E last but non least “unità nazionale”. Alla faccia della retorica spesa sui 150 anni di questa nazione. La richiesta, le richieste, sono le stesse dall’inizio, e tengono assieme lavoro e servizio pubblico (do you remember, Trenitalia?): ripristinare i treni notturni. Ovvero due cose in un colpo solo: il lavoro per 800 persone e il servizio pubblico per migliaia di italiani. Per tutto il resto c’è il Frecciarossa. Ora, il tavolo nazionale potrebbe aprirsi a giorni, almeno secondo quanto uscito dall’incontro di qualche giorno fa tra le regioni del sud e il Governo. Nel frattempo chi vuole portare solidarietà ai tre sulla torre e ai colleghi licenziati può farlo andando ogni giorno a trovarli al binario 24 e poi venerdì alle 18.30, finalmente in strada, tra la gente, il presidio promosso da San Precario insieme ad altre realtà milanesi. Questo l’appello: Dal 9 dicembre Carmine, Oliviero e Peppe lottano a trenta metri di altezza contro i licenziamenti dei lavoratori dei treni notte, 152 gli esuberi dichiarati, solo nel comparto lombardo. San Precario chiama a raccolta precari, studenti, viaggiatori e pendolari, voi tutti in un presidio di solidarietà con i lavoratori licenziati, per un servizio veramente pubblico, economico, di qualità per tutti e tutte. Contro i licenziamenti e contro la precarizzazione. La loro lotta è la lotta per la difesa e la tutela della mobilità come bene comune e non come lusso. Il servizio notturno garantiva un servizio a prezzi accessibili a molti di voi e di noi. L’alta velocità dopo aver devastato il territorio, il nostro territorio, non può e non deve essere imposta come unico modo di muoversi su rotaia e non possiamo essere utenti e lavoratori a pagarla.


Habemus Commissione A Annunciata in campagna elettorale come un qualcosa di imprescindibile, strapazzata e tirata un po’ di qua e un po’ di là (anche e soprattutto nella stessa maggioranza) con sette mesi di ritardo vede la luce la commissione consiliare antimafia del comune di Milano. Il voto del consiglio comunale è arrivato lunedì sera poco prima delle 22. Qualcuno si chiederà: “ma come, ma non era stata fatta a novembre la commissione antimafia?”. No, quello era il comitato antimafia di esperti presieduto dal sindaco in persona. Con dentro varie personalità da tempo attive nell’antimafia (da Nando dalla Chiesa, a Umberto Ambrosoli, al magistrato Maurizio Grigo). Un comitato contestato e conteso, dalle opposizioni (coerenti, non l’hanno mai voluta la commissione antimafia e hanno sempre negato la presenza mafiosa a Milano) ma anche nella maggioranza (ancora pochi giorni fa la capogruppo del Pd Carmela Rozza bollava come “una vetrina pubblicitaria per qualcuno” il comitato di esperti). Ora ci siamo, la commissione è finalmente operativa. Servirà, dovrebbe servire, a generare quegli anticorpi, quella vigilanza “pre-inchieste giudiziarie” troppo spesso assente nella politica tutta. Hanno votato a favore i 28 consiglieri della maggioranza, si è astenuto il centrodestra e Mattia Calise del Movimento 5 Stelle. La commissio-


martedì 24 gennaio 2012

Antimafia SMOGVILLE *

ne sarà composta da 18 membri, 10 della maggioranza e 8 dell’opp osizione (uno dei punti controversi: perch è chi nega la presenza della mafia deve partecipare ad una commissione così delica ta, venendo a conoscenza di informazioni cos ì delicate?) e ha già in pectore come presid ente David Gentili del Pd. Aluni emendame nti hanno sollevato polemiche da sinistra. Ad esempio quello che dice che la commissi one potrà sottoporre “tutte le sue propo ste di indirizzo amministrativo” agli organ i competenti solo “previa approvazione de l consiglio comunale”. Un emendamento a firma Pdl che fa storcere il naso alla sinist ra (Mirko Mazzali di Sel ad esempio) che tem e sia il tentativo di rallentare i lavori della commissione. Quali gli altri compiti de lla commissione? Valorizzazione dei beni con fiscati alle mafie, indichere “regole, indiriz zi, buone prassi” in relazione alle conven zioni attuative dei piani territoriali e urban istici e alle concessioni d’uso di beni im mobili, rivolgendo attenzione anche ai lav ori in area Expo. È inoltre prevista anch e la possibilità di proporre convenzioni e protocolli d’intesa con Prefettura, Camera di Commercio, pubbliche amministrazioni, ord ini professionali, sindacati, enti e associazi oni per la raccolta di dati utili nella lotta al riciclaggio e per la creazione di fondi e sp ortelli di sostegno alle vittime del racket, de ll’usura, di minacce o atti intimidatori.


il Kopimismo – http://kopimistsamfundet.se La condivisione di documenti è diventata una religione ufficiale in Svezia. Questo mentre l’Fbi si affanna a chiudere alcuni siti ritenuti responsabili della condivisione di documenti protetti dalla legge sul copyright, ossia telefilm andati in onda qualche anno fa e che personalmente usavo per imparare le lingue grazie ai sottotitoli. Megaupload.com e megavideo.com sono in questo momento irraggiungibili, con buona pace dei milioni di utenti che li utilizzavano per condividere documenti dei quali possedevano tutti i diritti. La maggior parte della popolazione non ha diritti d’autore da monetizzare, chi li sta difendendo sta attaccando in questo momento è quell’1% della popolazione che possiede rendite. I soliti pochi prosperosi. Da parte Italiana non ci si limita ad osservare le manovre americane ma si tenta di farle proprie nella persona del deputato leghista Fava cosicché si comincia a parlare di Sopa all’Italiana. L’appassionante caccia al condivisore si è spostata dal braccare i singoli condivisori al criminalizzare il sito, reo di facilitare l’accesso ai files. Viene chiesto ai motori di ricerca di de-linkare i siti canaglia, criminalizzare il link (e perché non l’intero Cern di Ginevra che l’ha inventato) è da tempo una pulsione dei censori. È da notare il cambio d’atteggiamento, in dettaglio nel panorama Italiano è passato poco tempo da quando tentavano di far passare delle leggi che oscurassero la rete usando come testa d’ariete la lotta alla pornopedofilia, nel caso della proposta di legge dell’allora onorevole Gabriella Carlucci, l’intenzione era stata smascherata rapidamente, mostrando come i promotori della legge fossero in realtà i detentori del diritto

T PE T NE *

d’autore i quali miravano a tutelare i loro interessi e non quelli ben più sostenibili ma meno remunerativi della lotta alla videopedopornografia. La rete (internet) è stata costruita e progettata per resistere a un attacco nucleare e come disse un amico: “resisterà dunque anche agli attacchi dell’ex onorevole Carlucci e dei suoi amici della Siae”. La rete considera censura come un bug, un difetto e lo aggira spontaneamente. Questo ci con sola ma non perdiamo l’attenzione. Torniamo alla Svezia, dove la condivisione è diventata un culto accettato dall Stato. Il sito http:// kopimistsamfundet.se spiega in bello Svedese quello che leggeremo più facilmente nel sito Italiano http://www.copimismo.it: Il termine “COPIMISMO” è stato coniato come concetto agli inizi del 2000 nel forum di un’agenzia pirata “Kopimi”; dalla parola “copiami”, è un invito a copiare. Kopimi è la definizione di un atteggiamento delle forme di vita, animate dal desiderio di copiarsi e copiarsi. Per noi la questione della libertà di copia non è politica, ma qualcosa di molto più profondo. I Copimisti non credono nelle divinità o forze soprannaturali. La vita come noi la conosciamo nasce con la capacità della molecola del DNA di duplicare se stessa. Tale processo è l’elemento fondamentale della vita, della natura; e il DNA è in realtà solo un vettore informazione, un codice binario, un risultato di segmenti molecolari che determinano ciò che siamo diventati. La riproduzione è la condizione stessa per la divisione cellulare e per la vita nelle forme che conosciamo La copia è l’elemento fondamentale per la vita e gira costantemente attorno a noi. Le informazioni condivise forniscono nuove


2 1 0 2 o i a n n e g 4 2 ì d marte

m s i m i p Ko

prospettive e generano nuova vita […] La chiesa missionaria del Kopimism è stata fondata nel 2010 in Svezia dallo studente Isak Gerson, conta ad oggi 3000 membri. Gizmodo applaude l’iniziativa ironizzando sui rituali del nuovo culto che si immagina così: E il Signore parlò, dicendo: “prima dovrai tu trovare il tracker. Poi dovrai contare fino a tre, non più, non meno. Tre sarà il numero che tu conterai, e il numero della fine del conto sarà tre. Quattro non dovrà essere contato, e neanche contare fino a due sarà fatto, a meno che non serva ad arrivare a tre. Il cinque è fuori discussione. Una volta raggiunto il numero tre, ossia il terzo numero, trascinerai il .torrent file verso il programma Torrent, il quale, nascosto alla mia vista, lo copierà.. Viste le persecuzioni in arrivo la pratica del cheek to cheek diventa un modo per evitare di venire scoperti nell’atto della condivisione e di conseguenza perseguitati, ma è anche un momento d’intimità tra i fedeli senza l’intermediario di deciso profumo eretico. Una Eresia rivoluzionaria di cui trovare qui i dettagli. -Più pani e più pesci per tutti, grazie al copia e incolla-

domenica 8 gennaio 2012


o t i r D l e o t i Pa b l i d i n o i s n e r ec Questa volta recensisco due release in free download, per ribadire che l’informazione vuole essere libera! Ricordo agli amici di Milano X che Julian Assange è agli arresti da più di un anno perchè ha combattuto una battaglia per la libertà di informare ed essere informati! Buona lettura e buon ascolto a tutte/i. Aa. Vv. – Todoelsaboralpueblo – Nucleoroto Terza uscita per Nucleoroto, label di Città del Messico dedita alla sperimentazione elettronica. Todoelsaboralpueblo è un progetto vario e convincente, che raccoglie 15 artisti di latitudini, storie e sonorità differenti. Si va dall’ambient di au.the all’idm di lowkilla e duplicator e si gode persino delle follie di anna bolena che per una volta non fa industrial techno ma lascia libero spazio al suo talento in “Foggy Rome”. Fire at work, duo romano che non finisce mai di stupirmi, mischia soul e dubstep ambientale e ci regala un gioiello oscuro (“november drama” traccia 8) . Menzione speciale per “lado A vs lado B”: Murdarah mi ha fatto digerire pure l’amen break a cui notoriamente sono poco avvezzo. Chiusura all’insegna dell’ultraviolenza con il pezzo di BamBamBam, che viaggia tra breakcore e gabba, ignoranza ma con stile. Complimenti a Carlos Abrego a.k.a. dj Daesfunka, patron di Nucleoroto, per aver messo insieme una bella gabbia di matti. La compila si scarica gratuitamrnte qui Microman – Intense flow – CouCou Nuova uscita su CouCou, netlabel romana dedicata ai chiptune di casa nostra e non. Intense flow, il nuovo lavoro di Microman a.k.a. Marco Narducci (di Acilia, dintorni di Ostia, la piccola Detroit d’Italia) raccoglie sette tracce a cavallo tra elektro e dance a bassa fedeltà, realizzate con il caro vecchio gameboy e zero postproduzione. New, la traccia d’apertura è un break che lascia spazio alla melodia. In Scontri, Night e Wind Ch bassline orecchiabili e casse bella grasse rimandano agli 80-90 reinterpretati in chiave scura e un po’psicotica. I ritmi si fanno più “ravaroli” e ossessivi nelle ultime tracce, di matrice decisamente più nintendocore, tra metal e rave a 8 bit, con cassone veloce e basso in levare. Il disco lo scaricate cliccando qui, oppure, se siete feticisti del cd, ve ne fate spedire uno contattando il giovane Microman come ho fatto io!

sabato 7 gennaio 2012


k a z u im

Ant

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SUB/CULTURE


venerdì 27 gennaio E i delle muri si ricittà rono e m p i e No itt di scr Tav. n e re b B i s o g rle e nta be co le, ne ar p map la bbe e n uscir u i d afia geogr ese. ) pa to o r lt a ( t ese fa oUn pa s r e p ffi di bu olidali e s ro, naggi i tra lo oc li p m o tr c hanno a di e h c tt ella lo vato n lle contro va una odello rto m nche e c n u a uppo, di svil ” lotta. Un , ro la “lo ismo civico n o re. Da antag popola ento, l, a c Tr glo o a oPalerm o per Nap d bin passa L’Aquila, Ur , zo i, , Arez li, Bar ia ll a ig n Ca no, Se Bologna, , e ova, Firenz nezia, Pad o, e V an gliari, Trieste, Mil ci, a de Genov remona…e C ve la , o o d c Lec ittà c e r svenalt av ha . Un ne di T o N rà to bandie era al ven one b rs li e o p t i tola tto d formate, a f e paes e in loro e pevoli consa diverse tra queno e fre spess ma ch lle hanno i, t n va dista aquella munic tando parlarsi, co o saput ieme. nno cerre ins a ha t s , e r nidi ieri i t s esta u e e u r r q a e r li G ch za i spez siamo dire lle d o t a a c os i. La V icità. P tà/un ono riuscit i ottomias i s non c sto con qu di Bussoo p ie ha ris le per le v lia decine co ta la fiac l resto d’I azioni. La e n ifest a, leno, e man a e ingann i id s e ic r v fi p li e p di tà rse am di solidarie arrio f e t re gi no essag l ati so ma i m agli arrest i angolo de n a g z to, ma cinan a da o alang oranza, cer siero v a i t va pen min me al a. Una paese non confor aputo attir s e un vivace te, che ha diverse. E a n n iù a domin tie tra le p vversari. U a pa li g im a s re re d di livo irà. sacco lla li seppell e stamp

NE ZIO RA NE GE *


2012

EA

Abbraccio

No Tav





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