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UNA SCUOLA DI STILE

no del Gran Premio della Malesia, che si corre per l’ultima volta. Risposte all’insegna della correttezza e della cortesia, e cioè noiose. Poi è il turno di Kimi. Aveva vinto qui il suo primo Gran Premio nel 2003, e un giornalista gli chiede cosa gli mancherà di più. A un breve silenzio seguono parole che cadono come sassi su un pavimento piastrellato. Risponde che, in tutta onestà, non lo sa se gli mancherà alcunché. «È un bel circuito. Ma tutto quel che qui si riesce a vedere sono l’aeroporto, l’albergo e il circuito. Ditemi voi di cosa dovrei avere nostalgia.»

Qualche giornalista si accascia, gli altri restano muti. È qui il cuore del suo umorismo: quando non c’è altra strada, tenta con la verità. Non c’è pilota o giornalista che non sappia che non c’è alcuna possibilità di conoscere la città, la gente o la cucina locale durante il fine settimana delle gare. Tutti lo sanno, ma nessuno lo dice. A parte uno che cominciò a parlare all’età di tre anni.

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