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CUL DE POULE

Culo di gallina in francese si dice “cul de poule”. Pare che l’origine sia francese e provenga dalle streghe dell’ovest. Abbiamo trovato un vecchio tomo di leggende transalpine nei pressi di Douville da una strega di nome Labbròn. Pare che un giorno una di queste streghe stesse spennando una gallina per fare il brodo di Natale e ne notò l’orifizio cloacale, il cosiddetto buco del culo. Subito capì che, quando Mago Merlino le sgridava, era necessario mostrare un’aria mesta, contrita, e bisognava quindi cambiare l’atteggiamento delle labbra. Ecco che portò avanti le labbra. Sono notizie storiche che necessitano comunque di una verifica, anche

se sono comunque molto accreditate. C’è poi un’altra teoria. Che la bocca in quella posizione sia sempre di derivazione francese, dal modo di parlare che hanno i transalpini nella loro pronuncia: pipiti pititon, e uì, messié, le gran du du dumaròn, bonsciùr, du long, du carron… ecceterà. Tutto tenendo la bocca in avanti, cosa che lì fa poi così simpatici come gatti attaccati ai maròn, detto con le labbra avanti e la “erre” moscia, alla francese appunto.

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Per atteggiare la bocca “a culo di gallina”, come volgarmente si dice, occorre comunque, e qui parliamo a livello scientifico, il lavoro del muscolo orbicolare della bocca e dell’elevatore del labbro superiore, al contempo si contraggono i muscoli buccinatore, zigomatico superiore e inferiore per incavare le guance (qui ci sta, a latere, un “e te soccmèl!”) e intanto si muovono i muscoli orbicolari degli

occhi e si sollevano i corrugatori del sopracciglio. In questo modo gli occhi si aprono e lo sguardo risulta più ironico e sicuro. È il primo passo per assumere un’espressione buffa e abbastanza demente. Forse beota è il termine più appropriato.

LA BOCCA A CULO DI GALLINA È COME DIRE “ZONO MOLTO SEXY, TI FACCIO VEDERE IO…”.

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