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Crisi di organico presso il Comune di Mirano
Ritengo da sempre che un Comune sia e debba essere l'ente amministrativo più vicino al cittadino. Da marzo 2020, senza alcun dubbio, i dipendenti comunali si sono adoperati più del solito per far fronte all’emergenza epidemiologica che ha attanagliato il nostro Paese. Il loro impegno e la costanza nel cercare di dare un adeguato servizio al cittadino, imparando nuove modalità di comunicazione e operazione, è sicuramente stato determinante. Così come l’adempimento di molte pratiche a mezzo telematico, oltre che una tenace collaborazione tra i dipendenti stessi, è stata la dimostrazione della dedizione al loro ruolo. Purtroppo, però, la situazione in cui oggi si trova il nostro Comune non è delle migliori. La chiusura dello sportello unico due mattine la settimana, aggiunte alle chiusure pomeridiane già in essere, fanno sì che il Comune, sia nella sede in Piazza sia nella sede in via Bastia Fuori, abbia la porta di ingresso sempre chiusa ai cittadini. Certamente, durante il periodo di emergenza sanitaria, alcune iniziative per la sicurezza erano d’obbligo, ma oggi, pur riconoscendo che si deve mantenere alta l’attenzione riguardo la pandemia, sembra che vi siano più restrizioni rispetto ad un anno fa. Il cittadino deve poter entrare nelle stanze del comune, trovare un punto di informazione ed essere guidato nelle modalità da seguire per ottenere ciò di cui ha bisogno, sia che si tratti di domande da effettuare in via telematica, sia che si tratti di prendere un appuntamento o di chiedere una semplice informazione per ottenere un particolare atto e/o certificato. Non tutti i cittadini hanno dimestichezza nell’usare apparecchi informatici, né tutti possiedono una connessione ad internet. Le porte del Comune devono essere spalancate per i miranesi, non chiuse e aperte solo previo appuntamento. Basti pensare all’organizzazione delle Poste o di altri Comuni limitrofi, perché il comune di Mirano non ha adottato e ancora stenta ad adottare le stesse procedure? Non solo. La continua riduzione di organico, sia per pensionamenti che per trasferimenti in comuni limitrofi e/o altri enti, ha decisamente creato serie difficoltà di gestione da parte dei dipendenti rimasti, obbligandoli spesso, per ovvie ragioni, a ritardare degli adempimenti. Non si comprende la ragione secondo la quale non sia prevista per tempo, ad esempio, la sostituzione dell’organico in prossimità di pensionamento che dovrebbe essere affiancato, almeno un anno prima, da colui che lo andrà a sostituire per il cosiddetto “passaggio di consegne”. La mancanza di organico sta pregiudicato le prestazioni erogate, provocando carenze sia in termini di qualità che di quantità. È ormai palese la necessità di incrementare le assunzioni attraverso regolari bandi e senza ulteriori indugi per poter offrire ai cittadini un’adeguata prestazione a cui hanno pieno diritto. Lecito domandarsi quali siano gli impedimenti a queste nuove assunzioni.
Maria Giovanna Boldrin
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Capogruppo di Forza Italia nel consiglio Comunale di Mirano.
A TRENTO È NATALE
Finalmente ritorna il tradizionale e tanto atteso Mercatino di Natale di Trento, giunto alla 27a edizione. Da sabato 20 novembre 2021 a domenica 9 gennaio 2022, per ben 50 giorni il centro storico della città si illumina a festa, mentre Piazza Fiera e Piazza Battisti ospitano le casette del Natale, mettendo in mostra il meglio dell’artigianato locale e delle specialità culinarie regionali. Organizzato dall’Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il Mercatino di Natale di Trento mette al centro la sicurezza riservando massima attenzione al rispetto delle normative sanitarie. Quest’anno sono 62 le casette di legno, di cui 3 dedicate al Volontariato e alla Solidarietà, dislocate nelle due storiche piazze della città, piazza Fiera e piazza Cesare Battisti. Il numero delle casette è stato deciso per poter garantire sia agli espositori sia ai visitatori la sicurezza necessaria per vivere in piena serenità l’evento del Natale. Curiosare tra una casetta e l’altra consente di compiere un viaggio autentico ricco di tradizione e allo stesso tempo sorprendente e originale, alla scoperta del meglio dell’artigianato alpino. Ciondoli e pendenti decorati, palle di Natale dipinte a mano, presepi in miniatura, angeli e alberelli in legno, corone e addobbi, campanelle in ceramica e carillon, candele e lampade a olio, composizioni realizzate con stelle alpine di coltivazione propria, pressate ed essiccate, giochi intagliati nel legno, decorazioni per la casa e utensili da cucina della tradizione. E ancora articoli in pelle, pantofole in feltro, sciarpe, berretti e guanti in lana, gioielli artigianali, saponi ornamentali decorati a mano, prodotti a base di canapa made in Trentino, cosmesi naturale di alta qualità a base di arnica ed erbe locali, cuscini del benessere, lana di pecora, incensi, pot pourri destrutturato con bacche, baccelli, spezie, sabbia di quarzo, legni e frutti essiccati e aromatizzati da assemblare a seconda delle preferenze. Diverse casette sono dedicate a far scoprire l’enogastronomia locale e regionale: dal mondo dei salumi, speck e mortadella, porchetta, wurstel, cotechini e zamponi, a quello dei formaggi. Molto spazio è dedicato anche ai dolci tipici, Strudel, Zelten, treccia mochena, panettoni e biscotti, e alle specialità a base di miele, propoli, polline e pappa reale Le casette diventano, quindi, il luogo ideale per una sosta gourmet. Grande protagonista è anche quest’anno la luce che illumina piazze e strade della città. Maestoso svetta il grande albero di Natale illuminato da ben 30.000 luci, mentre i tratti architettonici dei palazzi vengono illuminati grazie a uno speciale progetto artistico di photo mapping. Altra attrazione imperdibile per i piccoli ospiti, ma anche per gli adulti: l’imponente ruota panoramica in Piazza Dante, che regala dai suoi 32 metri di altezza un’incantevole prospettiva sulla città vestita a festa. A collegare le due piazze e alcune vie della città, proprio come in una fiaba, una vera carrozza trainata da cavalli. - www.discovertrento.it
MIRANO E CITTÀ METROPOLITANA DI VENEZIA
Dopo cinque anni di intenso lavoro a fianco del Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro posso condividere con i lettori di aver svolto con soddisfazione il mio mandato di consigliere di maggioranza contribuendo in prima persona alla nascita della Città Metropolitana di Venezia e partecipando direttamente alla scrittura di tutti i suoi documenti costitutivi quali ad esempio lo Statuto ed il Piano Strategico. È interessante sottolineare che Venezia è la Città Metropolitana tra le più virtuose in Italia. Ha infatti il primato di aver azzerato negli anni scorsi tutti i suoi debiti, situazione estremamente rara per un ente pubblico, e dispone di un risultato positivo di amministrazione di 70 milioni di euro da reinvestire sul suo territorio. Per quanto riguarda il lavoro svolto per il territorio di Mirano, il mio impegno si è concretizzato ad esempio facendo inserire nella programmazione delle opere pubbliche, e cofinanziare nel bilancio della Città Metropolitana di Venezia, la realizzazione della pista ciclabile di Via Caltana; di aver fatto approvare l’acquisizione da parte della Città Metropolitana di Via Porara risolvendo una questione che questa amministrazione comunale di Mirano non era mai riuscita a risolvere; di aver contribuito alla programmazione della riapertura del casello autostradale di Roncoduro che sembrava sempre più irrealizzabile con il passare degli anni. Anche su Via Desman sono in corso studi di fattibilità per la realizzazione di interventi per la messa in sicurezza della strada. Di recente la Città Metropolitana di Venezia si è impegnata a contribuire all’acquisizione dell’ampliamento del parco del Parauro con un contributo di 350.000 euro. Per poter concretizzare i progetti è però indispensabile avere la collaborazione delle amministrazioni comunali. Purtroppo il grande rammarico è che l’attuale amministrazione comunale, anziché collaborare con il sottoscritto per realizzare tali opere a favore dei cittadini di Mirano, è stata spesso assente o addirittura ha ostacolato alcuni progetti. Basti ricordare che la sindaca è arrivata al punto di dissociarsi dalle iniziative del sottoscritto a favore della realizzazione della nuova pista ciclabile di Via Caltana e addirittura di bocciare, nel 2018, la proposta del sottoscritto di realizzare la pista ciclabile di Via Scaltenigo che, nella programmazione metropolitana, rappresentava il completamento e uno dei presupposti per realizzare anche la pista ciclabile di Via Caltana. Rispetto a Via Porara, il perfezionamento del passaggio alla Città Metropolitana non è sempre stato adeguatamente supportato dalla amministrazione di Mirano e siamo ancora attendendo il passaggio. Detto questo è riscontrabile che, in particolare grazie alla presenza del sottoscritto, in questi ultimi anni la Città Metropolitana di Venezia si è dimostrata particolarmente attenta e al fianco dei cittadini di Mirano. Per il bene dei cittadini del Comune di Mirano auspico che la collaborazione della amministrazione comunale di Mirano migliori in futuro.
Giorgio Babato “Insieme per il bene comune”
UN IMPORTANTE ANNIVERSARIO PER IL CORO CRODA ROSSA E PER LA CITTÀ DI MIRANO
Purtroppo la pandemia in questi ultimi due anni ha messo un alt alla intensa attività del Coro Croda Rossa, che ha dovuto rinunciare alle tradizionali “Rassegne” che da sempre lo avevano visto a Mirano protagonista di interessati eventi in cui ospitare almeno un paio di volte all’anno altri cori, coinvolgendo nell’ascolto tutta la comunità. Si è dovuto per due volte annullare il tanto atteso incontro col Coro Vanoi, rimandando a tempi migliori anche le occasioni di confronto con altri cori, sempre motivo di reciproco arricchimento vocale, accompagnato dai piacevoli momenti di socialità dei tradizionali e sempre festosi “dopo coro”. Era il mezzo secolo di vita che il Coro si era per tempo preparato a celebrare nel 2021. Tante erano le attività programmate in previsione dell’importante anniversario, grande era l’entusiasmo all’idea di poter offrire ai tanti miranesi che nei decenni lo avevano seguito e apprezzato ulteriori occasioni per sentirsi coinvolti nel Coro Croda Rossa. Era quasi pronto lo spettacolo multimediale “C’era una volta Mirano” che attraverso i canti e le testimonianze avrebbe raccontato la storia sociale del paese risalendo alla prima metà del ‘900. In programma era il progetto, che aveva trovato convinti consensi, di ritrovarsi in spazi pubblici per celebrare la tradizione corale attraverso i classici “canti d’osteria”, ricollegando un coro di alta ed indiscutibile professionalità alle sue più spontanee origini, fondate sulla condivisione del gusto di cantare in compagnia. Si prefigurava l’organizzazione nel territorio del miranese di una serie di serate a tema, che, coinvolgendo il pubblico in tutte le possibilità messe in atto dalla coralità, di volta in volta facessero gustare i canti di lavoro, i canti d’amore, i canti degli alpini, veri blues della nostra storia, i canti tradizionali legati al calendario liturgico, sempre in bilico tra musica dotta e canto popolare, i canti d’autore, vere poesie ispirate da Davide Maria Turoldo e Bepi de Marzi. Tutto questo era stato pensato per celebrare la storia di un Coro il cui repertorio si radica in una tradizione orale che, col canto, ha sublimato e condiviso la tragicità e le gioie della vita. È un lungo repertorio, che anno dopo anno, partendo dai canti di quella montagna che è emblema del bisogno di immensità, ma anche della tragicità delle troppo giovani vite travolte tra quelle cime dalla carneficina della guerra, si è andato arricchendo di canti rituali e narrativi assunti da altre culture e da altre varietà di lingua, canti che, al di là delle parole forse datate, traducono in coralità sensazioni rese universali dall’armonizzazione delle voci che si fanno musica. Ma anche se la tragicità di questi anni ha fatto rimandare a tempi più felici questi progetti di festa, non sarebbe stato giusto rinunciare a celebrare una coralità che ha mantenuto ininterrotto il suo entusiasmo per tanto tempo, accompagnando imperterrita il passaggio da un secolo all’altro. Farlo significa percorrere un’ampia fetta di storia, di una storia umana, che è anche la storia di una comunità, la storia di Mirano. È la storia di giovanili entusiasmi raccolti in Patronato, quando i passatempi dei ragazzi di allora erano le partite a ping pong, le partite di pallone in campetti scalcinati, quando gli avvenimenti erano le gite in corriera, e si cantava, si cantava, intonando canti di montagna, canti goliardici, canti di osteria, e se qualcuno un po’ stonava non se ne faceva un dramma; di un ritrovarsi tra amici con una gran voglia di cantare, di stare assieme la sera come se non dovesse venire mai notte. Ed ecco l’idea di un Coro, diretto dall’abile organista della parrocchia, il Maestro Vittorino Lazzari, ottimo conoscitore della musica, un coro subito entrato nella storia di Mirano, grazie anche alla presenza di figure quasi mitiche per il paese. Un coro inizialmente “di montagna”, a cui dare il nome di Croda Rossa, uno dei pochi nomi di monti restati liberi in anni, gli anni ’70, in cui sulla coralità e la musica popolare convergevano molti interessi. E quando il coro stava rischiando di sfaldarsi, nel 1979, ecco prenderne in mano le sorti, senza più mollarlo, Gianni, il figlio di Gino Ancilotto, indimenticabile baritono, da sempre nel coro. Ed ecco la fatica delle due prove settimanali, la ricerca di una sempre più perfetta armonizzazione in una coralità in cui le voci si facessero musica, emozione, messaggio rivolto alla mente e al cuore. Un repertorio sempre più raffinato, sempre più impegnativo, in cui alla spontaneità dei canti di montagna si aggiungeva la pregnanza di canti sempre nuovi, raccolti in un insieme senza tempo, perché voce universale di una storia e di una cultura aderente al vissuto. Tanti sono i nomi di coloro che sono passati per questa esperienza, tanti i “veterani” ancora gagliardamente presenti nel Coro, in questo anniversario che è stato festeggiato la sera del 27 novembre con un concerto nell’antico Duomo di Mirano. Un concerto in cui dopo tanto tempo il Coro ha fatto sentire la sua voce e la sua passione per il canto, ed in cui è stato presentato il risultato dell’unico progetto che è stato possibile attuare: un CD contenente una serie di canti rappresentativi della natura e della qualità del gruppo, che si potrà trovare nella sede del Coro o presso ciascuno dei coristi, inserito in un volumetto, in cui una serie di foto e di testimonianze consentirà di ricostruire la lunga storia del gruppo che, diretto da Gianni Ancilotto dal lontano 1979, con passione e impegno ha saputo tener vivi la tradizione della coralità e il valore dell’amicizia. Ai brevi testi di quanti nel tempo hanno partecipato alla vita del coro si sono unite le parole di chi ha voluto essere presente nel volumetto con attestazioni di stima e di simpatia: “La musica è un linguaggio universale che si è sempre posto al di sopra degli schieramenti, unendo i popoli, spezzando i silenzi senza parole per riempirli di suoni che arrivano dritti al cuore delle persone. Questo è ciò che ha fatto e sta ancora facendo il Coro Croda Rossa nei suoi primi cinquant’anni di attività, regalando emozioni e veicolando attraverso il canto la cultura.” (Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto); “Con piacere faccio gli auguri al nostro Coro. Da appassionata, per il tempo lieto vissuto quando ho avuto l’occasione di ascoltarlo; da sindaca, per il valore aggiunto che rappresenta per Mirano e perché ha contribuito a far conoscere e apprezzare la nostra Città e le sue persone. Oggi tutti noi Miranesi con orgoglio e affetto festeggiamo assieme il nostro Coro Croda Rossa.” (Maria Rosa Pavanello, Sindaca di Mirano);
“Fare i complimenti e gli auguri agli uomini del Coro Croda Rossa per questa tappa importante del loro cammino è cosa che viene, prima di tutto, dal cuore.... La pratica del Coro, di ogni coro, esige di condividere spazi, tempi, esercizi, ascolto, con disciplina ed umiltà. È un’esperienza empatica che insegna a vivere e respirare assieme… E come non ringraziare il Maestro, per il suo ‘orecchio magico’ e la pertinacia con cui ha istruito, motivato e diretto questi uomini perché da loro ci venisse una testimonianza di armonia e fratellanza.” (Renata Cibin, Presidente del Consiglio Comunale di Mirano). Ed è tutto questo che mette in risalto l’importanza umana e culturale di un coro che ha saputo per decenni mantenere viva una tradizione di cui non possiamo trascurare il valore artistico e sociale pur nell’ avvicendarsi delle mode.
Gianna Marcato
(Presidente del Coro Croda Rossa)