Mestre, 4-6-2010
Saluto ai partecipanti al Congresso del Distretto 2060 Care Amiche ed Amici, è per me un impensato onore vivere questo emozionante evento quale Rappresentante del Presidente del R.I. John Kenny durante il Congresso del vostro prestigioso Distretto. Mai avrei pensato di vivere questa importante esperienza dopo essermi convinto che, dopo un anno, permettetemi di definirlo gravoso, seppur entusiasmante, come Governatore del Distretto 2030 ed aver assaporato quanto racchiuso nell’acronimo di P.A.S.T. Governatore (Posso Adesso Stare Tranquillo), sarei stato chiamato a tanto onore e piacevolissimo impegno. Vivendo per la prima volta questa piacevolissima esperienza tuttavia, sollecito la Vostra benevolenza nel giudicarmi, ed amicizia oltre alla tolleranza nel valutarmi. Solo la scorsa settimana ho presenziato al Congresso di Alessandro Pastorini mio Governatore nel Distretto 2030 durante il quale ho avuto il piacere di ascoltare ed apprezzare gli interventi di Giuseppe Giorgi, Vostro PDG, quale Rappresentante egli stesso del Presidente del R.I. presso di noi. Mi sono preoccupato per il raffronto che naturalmente ne sarebbe seguito, io sono una matricola, Giuseppe è un professore, nella vita e sull’argomento. Perciò faccio appello a tutta la Vostra tolleranza ed amicizia nei miei confronti. Per questo mi piace ricordarVi una affermazione di Paul P. Harris in merito all’amicizia e alla tolleranza: “L’Amicizia è stata la roccia sulla quale è stato costruito il Rotary e la Tolleranza è ciò che lo tiene unito. In ogni Rotary Club c’è abbastanza energia atomica da farlo scoppiare in mille pezzi, se non fosse per lo spirito di tolleranza; la stessa tolleranza che ha segnato la vita di mio nonno e da cui poi è scaturita la mia fede.” da “La mia strada verso il Rotary” di Paul P. Harris Ma dopo questa premessa quale incipit….torniamo a quella che io chiamo “liturgia” rotariana. In questa importante circostanza del Vostro Congresso, caro Governatore Luciano Kullovitz ed amabile consorte Luciana, Vi giungano, tramite mio, i saluti di John e June Kenny, oltre ai miei e di Rosi. Altrettanto con tutta la cordialità di cui sono capace saluto il Governatore eletto Riccardo Caronna con Francesca, il Governatore nominato e il Governatore designato, il Past Vice Presidente Internazionale, tutti i PDG, in particolar modo Giuseppe Giorgi con Gabriella, Alberto Cristanelli con Lucina, Carlo Martines e Signora, che ho frequentato in passato e per ultimo, ma non ultimo Luciano Di Martino con Gemma e tutte le vostre consorti. Proseguendo giungano i miei saluti e di John Kenny e Signora ai segretari distrettuali Pietro Centanini, Sergio Nucibella, al tesoriere Nicola Piovan, al prefetto Giorgio Dal Bello e allo staff di segreteria Francesca Scarpa, a tutti gli Assistenti con le consorti, ai Presidenti con le consorti, ai Past Presidenti e alle gentili Signore, all’RD Serena Tonel dirigente del Rotaract con i loro soci, agli ospiti del SGS, ai partecipanti al RYLA, a tutti i rotariani presenti con le gentili e ai gentili consorti. Un saluto speciale vada anche alla Governatrice del 206 Distretto Inner Wheel ospite del Congresso di Luciano. Debbo infine presentarvi il rammarico e le scuse di mia moglie Rosi che non ha potuto presenziare al Vostro stupendo Congresso per motivi di salute abbastanza gravi passati da poco e che per fortuna appaiono ora quasi risolti. Ancora mille grazie per la Vostra ospitalità.
Mestre, 5-6-2010
1^ Allocuzione Care Amiche e cari Amici, mi riesce un po’ imbarazzante parlare di futuro del Rotary a Club di un Distretto che ospita il Club di Trieste nato nel lontano maggio del 1924….e dover affermare che il domani del Rotary è nelle vostre mani. Non vorrei apparire irriverente nei confronti di John Kenny ma è stato sempre e a lungo ribadito che i Club Rotary sono il R.I.. Il Board è “semplicemente” una struttura che facilita e gestisce un’Associazione così importante, internazionale, enfatizzando, ancor più dopo la costituzione della Rotary Foundation, il service a tutti i livelli: distrettuali, nazionali ed internazionali. Ma bene ha fatto il Presidente Internazionale a ribadirlo con forza. Il Rotary, come ben sappiamo tutti noi, è una storia, ma sta a noi ora, in questo stesso momento lo stiamo facendo, qui riuniti, vivere la nostra storia e perpetrare il servizio a cui volontariamente ci siamo, con piacere, votati. E’ certamente chiaro a tutti Voi il Piano Direttivo di Club nel quale è prevista la contemporanea presenza nel Consiglio di Club del Past Presidente, del Presidente in carica, dell’eletto, del nominato e del designato ove già individuato oltre ai consiglieri eletti. Il Rotary è così strutturato per garantire la continuità. Ogni anno alla plancia di comando si alternano nuovi comandanti con una nuova squadra di rotariani nei piani inferiori della nave, ma con questo comportamento di gestione condiviso, non viene mai meno la capacità di guidare, servire, anzi aumenta perché si affina con l’esperienza. In questo modo il Rotary manifesta la sua forza e genera Club più forti e quindi Distretti migliori. Durante il Convegno internazionale di Birmingham, unico momento nel quale ho conosciuto il nostro Presidente Internazionale, John Kenny, nel suo discorso, ha persino scomodato l’Apostolo Luca che diceva: “A chiunque venga dato molto, di più gli sarà richiesto”. E durante la nostra vita rotariana riceviamo molto e quindi ci è fatto obbligo di restituire molto di più. A questo proposito mi permetto di ricordare che durante l’anno della mia presidenza al RC di Vercelli nell’anno rotariano 1999-2000, il mio Presidente Internazionale Ing. Carlo Ravizza, individuando tre caratteristiche peculiari del Rotary, aveva coniato il motto: Coerenza, credibilità, Continuità. COERENZA: è un valore a cui credo molto, anche se ritengo NON venga osservato molto in questi tempi in cui l’opportunismo e il trasformismo in base agli eventi, sembrano essere vincenti rispetto a qualsiasi scelta morale. Altra peculiarità irrinunciabile del rotariano è l’Integrità, un misto di onestà ed etica che fa la differenza. Integrità: facoltà umana che ammanta l’individuo di credibilità. Ci siamo impegnati ormai da più di 20 anni ad eradicare la Poliomelite dal mondo e dovremo tassativamente farcela. Dobbiamo tassativamente raggiungere questo obiettivo. Come organizzazione internazionale abbiamo un obbligo verso la società. Ne va della nostra CREDIBILITA’. Lo dobbiamo fare e lo faremo. Il successo finale del programma è nelle nostre mani. L’integrità è quel comportamento che ci rende consapevoli di avere sempre dato il meglio di noi stessi con lealtà, umiltà e rispetto delle regole. La CONTINUITA’: prerogativa imprescindibile alla vita del Club e del Distretto. Credo ancora oggi, profondamente, in questi valori evidenziatimi, nel 1999-2000 quali pilastri rotariani, da Carlo Ravizza.
Durante il mio anno di Governatorato, con un po’ di presunzione, ho voluto aggiungere altre due C: “Il Coraggio di Cambiare” così ho intitolato il mio Congresso, a significare che lo sforzo di vivere con atteggiamento positivo la nuova immagine del Rotary, proiettata nel futuro liberandoci dalle scorie del passato e cambiando “la mente”, l’atteggiamento, rende il Rotary stesso migliore, attuale, più forte. E’ questo il nostro momento. Il futuro del Rotary dipende da noi, adesso! Sapete tutti che, quest’anno, John Kenny non ha voluto porre particolari obiettivi facendo un atto di fede, concedendoci tutta la fiducia che dobbiamo meritare, avendo ben chiaro che il futuro del Rotary non dipende dal Consiglio Centrale del R.I., ma viene definito, deciso e realizzato ogni giorno da ciascuno di noi, in ciascuno dei nostri Club, che ci definiamo Rotariani in quanto condividiamo “lo spirito del servire”: l’amicizia, la diversità, l’integrità e la leadership, tra di noi, con altre persone ed organizzazioni. Perciò ci chiede di accrescere, migliorare, ringiovanendola, la compagine sociale aumentando il numero di soci qualificati, di veri rotariani, non di semplici portatori di rotella. A tale scopo è necessario che si assistano i nuovi soci da parte di chi è in grado di formarli facendo da guida sicura alle regole del Rotary. Le aree nelle quali il Rotary può dare il massimo supporto le conosciamo tutti ormai da lungo tempo: acqua, fame, salute ed analfabetismo. L’acqua deve essere la nostra priorità. Il 22 marzo 2010 è stata la giornata internazionale dell’acqua. Potremo certamente vivere senza petrolio, ma non senz’acqua, acqua pulita che va portata, prima a coloro che non ce l’hanno, come, in seguito, dobbiamo garantirne le forniture nel tempo. Vorrei ricordare che acqua pulita vuol anche dire investire in impianti igienici, fognature e quant’altro, senza le quali il nostro primo buon lavoro può essere reso vano. Ricordiamoci che il primo service del Rotary furono delle latrine messe a disposizione del pubblico a Chicago. La fame: basta un dato, un miliardo e mezzo di persone vivono sotto la soglia della povertà, ma l’occidente ricco utilizza il mais per produrre carburanti. Il povero messicano di conseguenza si è trovato nelle condizioni di poter cibarsi di una sola tortiglia al giorno, anziché due, perché il suo costo improvvisamente è raddoppiato. A questo punto mi permetto di citarVi un pensiero di persona autorevole: “Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi. Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possono essere, sono perle false, fintanto ch non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”. Mahatma Gandhi Il futuro del Rotary (del mondo) è nelle nostre mani. La salute: infezioni gastroenteriche, polio, malaria, AIDS….. A proposito della polio vi voglio raccontare una mia scoperta, venuta da una segnalazione propostami da una socia del RC Cuneo Alpi del mare, la Sig.ra Enrica Mondino. L’anno scorso durante la “Fiera del Volontariato” a Saluzzo nel quale era visibile anche un nostro stand, venne appunto tenuto uno specifico forum nel quale appresi che tutti gli anni, secondo una stima UNICEF, 52 milioni di bambini nascono, ma non vengono iscritti all’anagrafe. Sono i piccoli dei Paesi poveri, quelli che non hanno accesso alle cure, all’istruzione, ad un lavoro degno. Sono dei fantasmi. Il Rotary non è nuovo alle sfide planetarie: il programma Polio Plus ne è l’emblema. Ma io mi sono chiesto, se 52 milioni di bambini all’anno nascono ma sono a noi invisibili come faremo percorso l’ultimo miglio verde entro il 2012 nella vaccinazione dichiarare il mondo libero dalla Polio e da altre malattie se questi bambini resteranno invisibili. Tali bambini vengono abusati, sfruttati a scopo sessuale, per il traffico di organi, per combattere come bambini soldato, per lavorare in condizioni di schiavitù, per questi scopi soli sono visibili.
Il programma “BRAVO” (Birth Registration for All Versus Oblivion) della comunità di Sant’Egidio si è fatta carico della soluzione di tale problema, ma data l’enormità dell’impegno, anche finanziario, ha chiesto aiuto al Rotary. A questo proposito, per chi volesse ulteriore documentazione lascio la copia del bollettino del RC Novara presso il quale il 14 aprile u.s. è stato fatto un interclub sullo specifico argomento. A questo punto mi fermo per non rubare spazio alle altre relazioni, per riprendere a fine mattinata una breve discussione sulla leadership e sui giovani. Grazie infinite per l’attenzione concessami A dopo.
2^Allocuzione Care Amiche e cari Amici, eccomi ancora a Voi. Come promesso quando ci siamo lasciati all’inizio mattinata e dopo il magnifico intervento della Prof.ssa Campedelli e aver preso atto delle testimonianze delle importanti iniziative realizzate nel Vostro Distretto di che cosa potremmo ancora discutere, o meglio continuare a parlare? Ma della quinta via! Il Consiglio di Legislazione appena concluso alla fine di aprile ha sancito la necessità di aprire una quinta Azione dedicata alle Giovani generazioni. Ma eccoci di nuovo alla Coerenza, Credibilità e Continuità. Ma eccoci al tema del Congresso di Luciano Kullovitz “I Giovani: il futuro del Rotary”. Me questa è la terza via di Carlo Ravizza: la CONTINUITA’. Ma per raggiungere questo obiettivo bisogna avere il Coraggio di Cambiare. Permettetemi di ritornare a quanto anticipatovi alla chiusura del mio primo intervento. Vi avevo promesso alcuni pensieri sulla leadership. Dobbiamo partire da una semplice constatazione. Tutti noi, in questa magnifica sala, tutti i Rotariani presenti sono leader rappresentando donne o uomini, persone che occupano/hanno occupato posizioni di eccellenza a livello professionale/istituzionale/personale o di servizio per l’insieme di caratteristiche professionali/personali che assumono. (Art. 5 com. 2 lettera a) dello statuto del R.I.: requisiti necessari per essere accolti nel Rotary. Ma partiamo dalla definizione di leadership: la leadership ha quale obiettivo ultimo la gestione del cambiamento. Di conseguenza chi è un leader? Henry Truman aveva dato questa definizione: “Il leader è quella persona che è capace di convincere altri a fare cose che altrimenti non farebbero e li aiuta a farle perché ne ha una chiara visione”. Per non dilungarmi troppo cito solo alcune caratteristiche del leader: quali caratteristiche personali: l’intelligenza; la moralità; la dedizione; la determinazione; la tolleranza. Quali caratteristiche professionali: il saper formare (Formazione: come diceva Gilles De Lueze: Maestro non è chi dice “fai così”, ma “fai con me” in un rapporto autentico di fiducia, libertà e disciplina.); il saper comunicare, (avendo forte propensione all’ascolto);
l’etica.
il saper delegare; il saper motivare (gli indifferenti: i nostri soci portatori di rotella); il saper risolvere i problemi ed avere il “Coraggio di Cambiare”. La leadership per i Rotariani deve essere un modo di essere, come il servizio, l’amicizia,
Ma ecco che siamo tornati alle 2 C (5 in tutto) il “Coraggio di Cambiare”. Ma nel Rotary in che cosa consiste questo Cambiamento? Il cambiamento richiestoci dal piano strategico del R.. (ampliamenti, modifiche ed aggiunte deliberate dal Consiglio di Legislazione 2007) consiste innanzitutto nell’aumento della compagine sociale tramite il ringiovanimento del Club nell’accoglienza e nell’aumento della presenza delle donne oltre agli Alumni e gli ex-Rotaractiani. Ecco ancora un forte richiamo all’Art. 5 com. 2 lett.a cambiata (aggiornata dal Consiglio di Legislazione nell’aprile 2007) ampliando la tipologia di persona idonea ad essere accolta nel Club includendo gli Alumni e gli ex Rotaractiani a livello prioritario che se portatori di requisiti etici hanno la prelazione all’accoglienza nel Rotary esentandoli dalla quota d’entrata nel Club fino all’età di 35 anni ed alla possibile riduzione fino al 50% della quota annua da versare. Sarà il presentatore, il tutor, il formatore del Club, il leader rotariano che dovrà crescerlo ed accompagnarlo verso la conoscenza completa del Rotary. Uno slogan rotariano sollecita: “Incomincia ad introdurlo nel Rotary e qualcosa di buono gli succederà”. Il detto è in calce all’immagine di un giovane o di una giovane. Ecco allora la “Coerenza” del Congresso di Luciano: “I Giovani: il futuro del Rotary”. In conclusione, quale raccomandazione ai Rotariani presenti, permettetemi di citare Albert Camus: “Non camminate davanti ai giovani, potrebbero non seguirvi. Non camminate dietro ai giovani, potrebbero non vedervi. Camminate al fianco dei giovani ed, insieme, impegnatevi per la costruzione del loro futuro”. Ecco perché ancora una volta: “Il futuro del Rotary e dei nostri giovani è nelle vostre mani”. Oggi ho imparato molto da Voi, perciò vi chiedo di poter utilizzare personalmente tale apprendimento, oltre all’autorizzazione di poter comunicare a tanti altri amici rotariani l’esperienza da me acquisita da questo Vostro magnifico Congresso. Per la seconda volta grazie e tutti Voi per la pazienza dimostratami nell’ascolto. Grazie ancora mille volte. Il PDG Ermanno Bassi