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Perché su alcune piste

di MotoGP e Formula 1 si gira in senso antiorario?

Questa abitudine dipende dal posizionamento della corsia dei box che, a sua volta, è deciso in fase progettuale considerando le caratteristiche del sito, le norme di sicurezza e (se la pista è ricavata all’interno di un centro cittadino) i vincoli urbanistici, come la larghezza delle strade o la presenza di edifici.

Meglio variare. Sui tracciati più antichi, da Monza a Silverstone, da Monte Carlo al Nürburgring, si gira in senso orario per via di una certa tendenza da parte dei progettisti europei del ’900 a rispettare tale regola non scritta, al contrario di quanto avveniva in America, dove per gli “ovali” come Indianapolis e Daytona si prediligeva il senso antiorario. Oggi sono sempre di più le piste dove si gira verso sinistra, e ciò è positivo soprattutto per i piloti che, se sollecitati sempre e solo dal lato destro, rischiano di sviluppare una muscolatura asimmetrica. Nel 2023 saranno nove su 23 (39%) i GP di Formula 1 disputati in senso antiorario e solo quattro su 21 (16%) quelli di MotoGP. S.V.

Gli uomini corrono più velocemente delle donne?

È vero che il Portogallo nel 2010 ha vinto i Mondiali di calcio?

Sì, ma sol tanto secondo gli abitanti della Corea del Nord. Nella realtà quell’edizione, disputata in Sudafrica, fu vinta dalla Spagna, che agli ottavi di finale eliminò proprio il Portogallo (sconfiggendo poi in finale gli olandesi). Q uanto al motivo della finta informazione circolata tra i nordcoreani, si deve al fatto che nel girone i niziale la loro nazionale subì una sonora sconfitta coi suddetti portoghesi, perdendo addirittura per 7-0 ( nella foto) Così, per tentare di salvare l’onore, il dittatoriale governo della Corea del Nord decise d’interrompere la trasmissione della partita sul 4-0, oscurando d a quel momento in poi il resto dei M ondiali e manipolando le varie informazioni sui risultati, fino a dichiarare che a vincerli era stato appunto il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Figuraccia. Il regime nordcoreano riuscì insomma a persuadere l’intera popolazione che la loro squadra aveva sì perso miseramente la partita con il Portogallo (pur edulcorata nel risultato finale), ma s oltanto perché aveva incontrato i più forti al mondo. M.L.

Sì, ma la differenza è minore nei brevi tragitti: le donne sono mediamente più lente dell’11% nei 400 metri ma solo dell’8,6% nei 60 metri. È risultato al Locomotor Performance Lab della Southern Methodist University (Usa) confrontando le prestazioni di uomini e donne in 16 anni di competizioni atletiche internazionali, come le Olimpiadi e i Campionati del mondo. Per valutare come il distacco aumenti nel tempo, gli studiosi hanno anche preso in considerazione percorsi di 100 metri, suddividendoli in 10 segmenti: tra i due generi, si è riscontrata una differenza minima del 5,6% nel primo tratto e una massima di 14,2% nel decimo. Più spinta. Come si spiega? Le donne hanno gambe più corte che, naturalmente, permettono falcate meno estese ma danno un vantaggio in fase di accelerazione, ossia la possibilità di compiere più passi per unità di tempo. Inoltre, avendo un corpo più piccolo, possono contare su una maggiore forza muscolare in rapporto alla massa. Il che compensa, almeno in parte, la minore potenza. M .Z.

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