di Laura Cantoni
ha collaborato Stella Bonavolontà
Aprile 15-21 Aprile
Strictly confidential
di Laura Cantoni
ha collaborato Stella Bonavolontà
Aprile 15-21 Aprile
Strictly confidential
• Sempre più spazi, sempre più quartieri dedicati (come Paolo Sarpi e lo Scalo Farini), sempre più espositori e visitatori.
• La Design Week di Milano sorprende ogni anno per la sua capacità di crescita e di attrazione.
Quest’anno, 370.824 presenze, + 110.000 rispetto al 2023, + 28,6% operatori di cui il 65,6% che provengono dall’estero
• Con il 60% degli allestimenti che non finiranno al macero, ma saranno riciclati o riposizionati
• Impossibile un racconto completo. Qui raccogliamo quanto ci ha più colpito, come ricercatori e amanti del design, e segnaliamo alcune tendenze che, come sempre, posso valere anche per altri ambiti e settori
Il claim istituzionale di Interni, Cross vision, trasferisce la cifra socioculturale dell’evento: incontro tra arte ed industria, physical e digital, tecnologia ed artigianato, natura ed artificio, con quantità di opere effetto della contaminazione di designer e creativi provenienti da tutto il mondo.
Cruciale un altro dei claim in Rho Fiera: Where Sustainibility evolves. Molto vero. Infatti cominciamo da questo concetto per raccontare quelli che ci hanno particolarmente colpito, in questo no-stop girovagare durato una settimana
Ormai un must, quasi ovvia modalità del fare per design e creativi, in effetti quelli che dovrebbero per definizione impersonare le tendenze e questa, non certo o non più una moda, ma una direzione senza ritorno come sappiamo
Non a caso, il Comune di Milano ha inviato un messaggio ben chiaro promuovendo il progetto Second Life che utilizza i resti degli alberi caduti
nell’evento funesto (l’uragano del Luglio 2023) per dare nuova vita ai tronchi abbattuti e ricomposti in opere di rilevanti designer
I processi di sostenibilità al Salone stanno compiendo passi strutturali. Dalle pratiche abbastanza scontate nell’uso di materiali riciclati e riciclabili, ora guidano dal profondo la produzione, ad esempio con la creazione di materiali inediti, anche più performanti e resistenti di quelli convenzionali.
un materiale in alluminio post-consumo a basso contenuto di C02
Domal per Idro
una miscela biodegradabile che trasforma i rifiuti in materia prima modellabile
Alder, Patricia Urquiola per Mater
sorta di bosco con moduli
verticali in quarzo o scarti di risulta dalle cave di marmo, trasformato in granulato
linea di sanitari ad alta resistenza che introduce il primo lavabo al mondo in ceramica riciclata quasi al 100%
Re-ceramic, Tom Dixon per Vitra
consolle e sedie totalmente realizzate con il riciclo delle capsule di caffè, ufficio stampa Uni Statale
Kartell con Illycaffè
• Secondo appuntamento nei cortili del Corriere della Sera per una installazione di Mario Cucinella in tema città sostenibile
• Non particolarmente originali, le casse impilate che stanno a costruire gli edifici, però alleggerite da piani di giardini che fanno eco alla lunga installazione verde del cortile
• Il positivo dell’installazione: cartelli con semplici claim e facili descrizioni dei diversi fattori costitutivi di una struttura urbana totalmente sostenibile. Non comune
Non vediamo solo la valorizzazione dei prodotti in quanto pensati e costruiti nel registro della Sostenibilità. I protagonisti del Salone diventano «soggetti di parola» per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche ambientali, l’acqua in questo caso
Nella cornice prestigiosa di Palazzo Litta, viene ricostruita una trattoria tipicamente italiana.
Il progetto Trattoria
Altra Vista farà il giro del mondo per presentare le eccellenze della cucina, delle attività produttive e del design italiano, già espresso dai rendering di alcuni borghi italiani
Una storia molto interessante, di cui si conosce l’origine ma non l’evoluzione recente. A fine anni ‘70 il sacerdote salesiano Ugo de Censi, ideatore del movimento giovanile Operazione Mato Grosso, parte in missione per Chacas, 3400 metri nelle Ande, per iniziare i giovani educazione artistica ed al lavoro di intaglio e di scultura del legno -via via con l’aiuto di esperti provenienti dall’Italia e dalle province vicine. Rimasto «local» per decenni, poco tempo fa il sito viene scoperto da designer italiani che hanno incominciato a svilupparne le attività sul piano della comunicazione e commerciale, anche con questa prima esposizione al Salone del Mobile.
Spazzolino da denti modulare: il manico , di solidissimo acciaio, resta, le setole una volta usate, si ricomprano
Un aspetto fondamentale della Sostenibilità: oggetti pensati e fatti per durare nel tempo
• Quinta edizione della serie The art of dreams di Porsche, quest’anno con Lines of Flight di Numen/For use: una maxi rete sospesa di metallo dove le persone possono salire e muoversi liberamente, connettendosi quindi fisicamente al lavoro creativo.E anche, un benvenuto al prezioso modello di auto esposto nel secondo cortile di Palazzo Clerici
• La sostenibilità, come si sa, è sempre per lo più associata al concetto del dovere – in primis, quello del “Save the Planet”. Il Salone di quest’anno ce ne offre una versione un po' diversa, più legata alla soggettività del singolo, in particolare in mood ludico: «Good for you»
• Sarà una reazione ai drammi che ci circondano e che viviamo? sarà la stanchezza di anni di minimalismo con i suoi cromatismi soft e la cifra della sottrazione? Sarà una regressione infantile come reazione alle fatiche della adultità contemporanea?
• Più semplicemente, sembra esprimersi una dimensione ludico-soggettiva che l’individuo può gioiosamente sperimentare. Ecco allora installazioni, complementi di arredo, attrezzi per il gioco nelle strade, concetti di vario tipo che si snodano intorno a giochi di colori, forti, netti, vivaci, a forte componente (effettivamente) immersiva
Active performance, Design belga
• In particolare, due autorialità molto significative teorizzano il gioco e il ludico come fattori costruttivi, in un legame inscindibile con la sostenibilità
• Primo: l’esposizione collettiva alla House of Switzerland si pone la mission di un design gioioso, focalizzando la necessità di una sua diffusione per tutti, con un forte accento sul superamento del possesso in nome dello sharing, come recita il manifesto del Brand zurighese FREITAG
• Ed ecco gli AIRTUBE: un sistema di divani gonfiabili creato utilizzando camere d’aria di trattori e cinture di sicurezza. L’idea è quella di poterlo prendere in prestito nelle occasioni in cui non si sa dove far sedere i propri ospiti
• lo spazio Lowe Lamps, in Brera, dove la fonte luminosa viene inserita in oggetti fantasiosi di uso quotidiano: nidi giganteschi, cestini, alberi, leggeri fogli di carta “japanese style»
Troviamo anche rubinetterie capaci di fornire
una decina di tipologie di acqua (gradazioni di consistenze, da quella ferma totale alla supergasata, piuttosto che da quella fredda gelida
alla bollente pronta per cuocervi la pasta). Ma, super-innovazione, si propone la produzione (sempre dal medesimo iper-funzionale rubinetto) di un fumante caffè
• Tema chiave del Salone di quest’anno, il bagno. Anche questo ambiente, da circa 10 anni diventato il “salotto del benessere”, esprime una vena ludica e gioiosa, protagonista l’acqua.
• Nelle rubinetterie e le docce innanzitutto. Le prime – di là dal rigore del declinante acciaio a favore di materiali mat e cromatismi preziosi come il dorato – utilizzano o materiali atipici come (Gessi) la pelle e il bambù.
Portofino Design Alpi tech.dept.
Dornbracht _ Doccia emozionale
Aquahalo Design
Novità anche nei soffioni per la doccia: dalle gigantesche strutture che si avvicinano a cascate di acqua, a strutture tubolari che rinunciano al soffione, sostituito da un device in totale continuità con il sostegno, dal design minimal ma anche, a tratti, giocoso
• Ci eravamo da lustri abituati a complementi di arredo, divani soprattutto, dai colori un po' neutri, tortora, grigi, bianchi se vogliamo, con qualche escursione più vivace, ma neanche tantissime.
• Quest’anno, girando per gli allestimenti sia nel Fuori Salone sia a Rho Fiera, fermi restando i colori classici della wave minimalista(bianco, beige grigio), si inseriscono palette diverse, con 2-3 colori ricorrenti, in tutte le sfumature di ciascuno, che restituiscono un panorama se non sfavillante, comunque multi-cromatico
i marroni da quelli scuri, a volte mattone che può virare verso tonalità di rosso od ocra
il verde, in tutte le versioni bottiglia, pisello, al verde Umbria
qua e là, anche blu e azzurro
Anche qui si osa, se pure timidamente, sui colori Di là dalle sperimentazioni di Flaminia da tempo impegnata nel cromatismo sui sanitari, ora si offrono tinte pastello, verdine, rosa, o grige per vasche lavabi e quant’altro, che, a tendere, forse renderanno il tradizionale bianco un’ espressione non di igiene totale, ma di malinconia ospedaliera
Molti casi diffusi, con di installazioni gioiose, a dimostrare che di trend si può parlare, a tutti gli effetti
• Hong Chul Wonderland,, presentato dal coreano Noroo esibisce uno specchio caleidoscopico con una profusione di colori in vorticoso movimento, a creare una realtà oleografica per la gioia una pletora di tanti bambini portati apposta a godersi la installazione
• l’installazione di Preciosa
Lighting, straordinario spettacolo con decine di lampade cubiche in cristallo dai cromatismi in movimento
a volte con palette ton sur ton armoniche, a volte in tripudi multicolori dove i cambiamenti cromatici sono sapientemente scanditi dal sound potente di Jurai Mravec
Il giallo ricorre, quasi fosse il cromatismo istituzionale della week. Alcuni esempi:
• in giallo cupo uno dei prodotti icona di Tecnogym, - elaborazione creativa degli attrezzi da ginnastica da top designer
• giallo brillante le pagine di molte brochure, come la pagina wellcome di Issye Miyake o quella di éca l FREITAG.
• giallo canarino le basi per Coccoloba, mostra di 50 imprese e studi brasiliani
• giallo caldo l’ultimo modello Renault
• giallo acido il teatrino installato da Unicredit per la recita del coro in Uni Sonos
• giallo intenso il profumato allestimento con limoni (reali) di Cristina Rubinetterie
• giallo-oro per Door is Love, comunicazione pacifista di Marco Nereo Rotelli
Diivani e poltrone si presentano a “tutto cuscino”, rinunciando a strutture rigide di sostegno sostituite da scocche leggere che abbracciano tutta la struttura fino a conformare i braccioli, con generose imbottiture che conferiscono morbidezza ed effetto relax. E qualora permanesse uno schienale rigido, questo appare sottilissimo, comunque dotato di copiose serie di cuscini liberi
Natuzzi ItaliaLa nuova collezione di Edra, che libera i cuscini dallo schienale, forma classica o di lunghi morbidi rotoli, lasciandoli vagare per le estese sedute affinché il corpo possa assumere le posizioni che desidera adattandosi a suo piacimento – come ci racconta l’affascinante designer Piarfrancesco Bonfarè
Tra i divani campeggiano la new release di Flexform, che esagera in gigantismo con un triposti , che in realtà potrebbero essere sei nelle normali misure, ma con struttura totalmente cuscinosa sostenuta da una scocca leggera, elegante, curata nei minimi dettagli
Gli esempi non si contano. Citiamo solo i Brand più noti come benchmark di tendenza: la poltrona Coraro di Cassina, design Carlo Scarpa, dove “il rigore geometrico della base lignea abbraccia la morbida seduta”; la Palatina di Roche Dubois by Christophe Delcourt interamente costituita da grandi cuscini; la “silhouette morbida e rotonda” di Calligaris, sostenuta solo da due inserti in frassino; la Squash di Poltrona Frau, by Faye Toogood, “morbida, giocosa, gonfia”
Apoteosi del comfort living, il divano/seduta Morphus: un esempio di tecnologia del benessere attivo che –obbligatorie le cuffie per immergersi in un sound tribale– favorisce la promessa di una esperienza energizzante, rilassante, meditativa e quant’altro
In questa evoluzione delle sedute risuona l’eco delle nuove tendenze dell’abitare effetto dell’esperienza pandemia-Covid 19
La rivalutazione dello spazio domestico, più abitato di prima e quindi richiedente spazi e luoghi confortevoli, spazi adibiti a molteplici funzioni, sia diacronicamente sia longitudinalmente, suggerisce complementi di arredo anch’essi capaci di accoglienza e di mobilità, evitando destinazioni obbligate – e per sempre – come i divani con le rigide spalliere appoggiate alle pareti, mentre ora si esige lo spostamento in uno medesimo ambiente, o da un ambiente all’altro, facendo bella mostra di sé, nella loro complessiva struttura, anche al centro di una stanza
Il comfort per certi aspetti ereditato dalla pandemia si declina in una ulteriore nuova versatilità.
Non propriamente solo quella pluridecennale degli di oggetti modulari e fungibili, in verticale, in orizzontale, spostabili, che fossero armadiature, cassettiere o addirittura letti: una versatilità necessariamente permanente ma senza indurci in particolari wow!
Abbiamo invece notato segnali innovativi nelle installazioni, se non ancora nei prodotti in vendita, che però, per nostra esperienza, la dicono sempre lunga sulle tendenze a venire
In un’ottica di componibilità-versatilità, ecco i bagni di Agapè 12 dove oltre a vasca e lavabi, vengono collocati, tavolini da pranzo o per lettura, e leggere strutture per divani; o quelli di Antonio Lupi, che colloca confortevoli poltroncine (oltre che a oggetti ornamentali debitamente colorati a richiamo del JOY) nell’ambiente dei suoi sanitari
Come anche nelle cucine e come Scic o Balthaus ove divani e altre sedute si accompagnano agli ormai consueti tavoli/dining obbligatori in qualsiasi cucina up-market
Anche qui vige l’effetto nuovo abitare.
La cucina, prima cooking e da una ventina di anni anche dining, diventa spazio continuativo non solo con il sitting come da tempo ma luogo per altre attività come lo smart working insegna, esigendo per questo un look conforme
Di conseguenza le cucine sono quasi tutte a scomparsa, con effetto parete: frigorifero, forno, cassetti, cassettiere, winery canteen, e qualsiasi altro spazio funzione, tutto è visivamente incassato in strutture essenziali o nascosto da porte battente o scorrevoli apribili solo alla bisogna e generanti un effetto di ordine totale
I piani cottura, se esposti, tendono anch’essi alla essenzialità, con pochissimi elementi visibili , anche le cappe, incassate
Installazione cappe Elica
Gaggenau Piano Cottura Essential Induction
150 anni di Anonima Castelli
90 anni di Molteni,– festeggiati con un impegnativo
testo sul Design Italiano
70 anni di Cor
30 anni del sodalizio tra Cassina e Philip Starck
65 anni di Natuzzi
25 di Gervasoni
Il rapporto tra passato e presente è stato un tema sempre presente al Salone, ma quest’anno esplode in molteplici significati.
Il primo: la pletora di produttori che festeggiano il (un) anniversario, che sia quello aziendale o semplicemente di un prodotto-icona.
eccetera
Il passato viene recuperato come savoir faire permanente nei decenni, cifra reputazionale, garanzia di stabilità aziendale, base solida di competenze per poter sempre innovare e rinnovarsi
E poi: il richiamo, nei processi produttivi, alla sapienza storica di opere e produzioni del passato ma rieditate ex novo sulla base delle tecnologie contemporanee.
A sinistra, la riedizione in forma di sgabelli in legno o pelle intrecciata (Bottega Verde con Cassina e la Fondation Le Corbusier) di LC14 Tabouret Cabanon di Le Corbusier del 1952, ispirata all’architetto da una scatola di whisky trovata sulla spiaggia
Gli esempi si possono moltiplicare; Battilossi, produttore di tappeti contemporanei, divide il lavoro tra il design svolto in Italia e la produzione rigorosamente artigianale in Nepal e Pakistan dove l’azienda possiede manifatture che occupano manodopera locale. Oggetti di rara bellezza e poesia quanto a tessuti, fantasie e cromatismi. In maniera un po' più convenzionale, Carl Hansen& Son riedita in versione baby la celebra seduta per adulti CH24
Zanotta riprende Gomma, riprende la poltrona Gomma d el 1970, creata dal trio De Pas, D'Urbino e Lomazzi, insieme ai vasi Dealbata di Alessandro Mendini del 1986
Eclatante la ricostruzione by Redisegn della gigantesca torre in Largo Treves che restituisce nuova vita all’archivio storico di Nero Sicilia, produttore di materiali naturali, con materia prima da produzioni e ricerche del passato.
Last but not least, gli spazi. Anche qui, si dirà, nulla di nuovo. Il Salone tipicamente offre appartamenti privati che si svuotano per accogliere allestimenti. Ma sempre più svolgono un ruolo fondamentale nella crescita, non solo quantitativa ma anche qualitativa, del Salone. Quest’anno si sono moltiplicati i siti, anche inediti, fuori Milano
. Aprono ai visitatori Casa
Versace o Palazzo Orsini di Armani, Casa Ornella in Conca del Naviglio, e la magica dimora di Artemest, palazzo del 1905 in via Enrico Toti o il cinema
Casoretto, nell’omonimo quartiere milanese, riaperto
come location per il Fuori Salone dopo quasi 30 anni di chiusura
L’esplosione della periferia o addirittura del fuori Milano:, con la atavica villa Bagatti Valsecchi a Varedo che ha ospitato la trasferta dei design sperimentali di Alcova (visita impraticabile per chi non si fosse messo in coda con un anticipo sull’orario di apertura), piuttosto che gli spazi di via Mecenate, ospitanti il design Belga, all’insegna di Baranzate Ateliers, entusiasmanti per la loro estensione capace di contenere comodamente opere di grandi dimensioni, all’insegna di un sound più che adatto considerando la varietà degli stili, piacevole e intrigante, che meglio non si poteva fare
Ø Scatta la fotografia di un evento in una evoluzione assolutamente atipica rispetto ad altre “Fiere” nel mondo, chiuse in aree istituzionalmente dedicate che raramente si espandono da sé stesse
Ø Il Salone del Mobile è una Fiera della città allargata, potremmo dire, pensando al futuro, di una Milano città metropolitana Creativa e Sostenibile