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Rivista mensile specializzata • N° 255 • Febbraio 06 / Marzo 06 • Anno XXIX • ISSN 0394-0896
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Alla ricerca della fiera perduta del broadcast Photo Digital o IBS ?
Panasonic P2 tecnologia vista, provata, acquistata
Grass Valley con Canopus nel segno della continuità st: adca a bro nza.tv d e i notiz rge time nve Le ul w.co ww
Siamo presenti a NAB Las Vegas 24-27 aprile - Stand N. N1525 Broadcast Asia Singapore 20-23 giugno - Stand N. 7C4-01
Anno XXIX n. 255 - febbraio/marzo 2006 ISSN 0394-0896
4 Alla ricerca della fiera perduta: il Photoshow di Roma si rinnova
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5 Dopo l’IBTS ci sarà l’IBS ? 26 Canopus e Grass Valley nel segno della continuità
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16 I cavi americani della Draka
20 Vista, provata, acquistata: la tecnologia P2 di Panasonic
22 Montaggio video professionale dalla Matrox
29 La svolta continua di Professional Show
32 Inaugurata l a sede di Milano dell’azienda padovana
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Alla ricerca della fiera perduta Discreto successo dell’appuntamento romano del Photo & Digital Expo, il nuovo nome che si è dato il Photoshow, preso d’assalto da decine di migliaia di appassionati, ma trascurato da espositori e professionisti del video.
Nonostante il nome sia cambiato da Photoshow a Photo & Digital Expo, la sostanza della manifestazione che si alterna ogni anno fra Roma e Milano è rimasta la stessa, come dimostra anche il fatto che la prossima edizione milanese si chiamerà nuovamente Photoshow 2007. L’idea degli organizzatori era quella di spostare l’attenzione sulle tecnologie digitali, semmai ce ne fosse ancora bisogno, e forse di attrarre qualche espositore in più, obbiettivo che non sembra essere riuscito. In confronto all’edizione del 2004, gli spazi occupati dagli espositori si sono un po’ ristretti e, se le aziende più importanti del settore fotografico erano presenti praticamente al completo, lo stesso non è accaduto per quelle del settore video, a cominciare da Panasonic e Sony, pur rappresentate al Photo & Digital Expo da alcuni dei loro distributori, attivi soprattutto nelle aree del Centro e Sud Italia. Da notare che entrambe le aziende citate sono pure presenti nel
mercato della fotografia digitale e del video consumer, e la loro assenza potrebbe far pensare che i loro affari non vadano proprio a gonfie vele. Per il settore professionale, il Photoshow, o comunque si voglia far chiamare, non è certo la vetrina migliore che ci sia. Anche se i numeri dell’affluenza potrebbero apparire confortanti, quasi 40.000 visitatori all’edizione del 2004, la percentuale di operatori professionali presenti quest’anno è stata piuttosto bassa, probabilmente non più di un 10%, e ancor meno quella degli appartenenti al settore video. Con queste premesse, non è stato certo facile convincere gli espositori che si rivolgono principalmente al settore professionale a partecipare alla manifestazione, ma anche quest’anno gli organizzatori sono riusciti nell’impresa, facendo meglio in proporzione di quanti si sono occupati dell’ultima edizione dell’IBTS, l’ultima in tutti i sensi. A sentire i pochi espositori del video
presenti a Roma, di affari non se ne sono fatti poi molti e questo non è certo di buon auspicio per una loro futura partecipazione a manifestazioni del genere, oltretutto troppo generiche perché possano essere prese in
Una delle prime Panasonic Ag-Hvx200 arrivate in Italia in mostra allo stand della D1 Group di Napoli
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Non tutti i visitatori del Photo & Digital Expo erano particolarmente interessati alle ultime novità tecnologiche
considerazione da altre aziende che si rivolgono a un pubblico ancor più professionale. L’unica novità all’orizzonte è l’idea lanciata da alcuni imprenditori lombardi che stanno cercando di organizzare per il febbraio del prossimo anno una mostra alla Fiera di Bergamo di cui per ora si sa soltanto il nome, International Broadcasting Show. Ci auguriamo che l’iniziativa possa avere successo e vi terremo informati sugli sviluppi, ma nel frattempo cominciamo con il raccontare quel poco che si è visto a Roma.
La prima volta della 200 Annunciata quasi un anno fa è finalmente arrivata in versione Pal la tanto attesa Panasonic AG-HVX200, la telecamera a 3 Ccd da 1/3 di pollice che registra video Pal in formato DV sulle solite cassette oppure in alta definizione in formato DvcPro HD a 100 Mbps su schede di memoria P2 o hard disk. La telecamera è proposta da diversi distributori a un prezzo di poco superiore ai 5.000 euro, senza schede P2. Il prezzo non sembra certo spaventare, come dichiara tra gli altri Renato De Maio della D1 Group di Napoli: “Abbiamo venduto le telecamere ancora prima di averle, saranno fornite a richiesta con due schede P2 da 8
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GB, ognuna delle quali ha attualmente un costo di un migliaio di euro, o in alternativa con l’hard disk da 100 GB della Focus, che ha un costo di poco inferiore ai 3.000 euro e può registrare anche nel formato DvcPro HD a 100 Mbps”. Secondo il responsabile della D1, la Panasonic Hvx 200 è considerata una telecamera di qualità superiore rispetto a prodotti simili che sono limitati dal formato di registrazione Hdv: “È il momento della 200, il mercato è vivace, ma confuso, non sa ancora se passare a Hd o Hdv. La situazione è destinata a perdurare per almeno un anno e solo dopo si avrà un consistente passaggio all’alta definizione”. Panasonic non era presente con un proprio stand, ma non era difficile trovare Salvatore Palillo, responsabile del settore broadcast, presso uno dei distributori: “abbiamo portato tre AgHvx 200 in fiera, sono le prime in standard Pal che siamo riusciti ad avere”, ci ha detto Pallillo. “Entro la fine di marzo cominceremo le consegne del primo lotto di 100 telecamere che siamo riusciti ad ottenere, tutte già prenotate dai nostri distributori e praticamente già vendute”. Per quanto riguarda la fascia più alta del mercato, prosegue la diffusione dei prodotti P2 fra le emittenti televisive (si veda anche il relativo articolo su questo
stesso numero di Monitor), ma come sostiene Palillo, l’impresa non è facile: “Non c’è ancora una richiesta spontanea da parte del cliente per i prodotti 5 P2 e per questo cerchiamo di spingerla con attività di marketing che stanno solo ora cominciando a dare i loro frutti”. www.d1group.it
I dischi per la messa in onda Oltre alle telecamere Jvc Gy-Hd100 in formato ProHD e capaci di registrare in modalità progressiva, e per questo presentate anche con tutti gli accessori specifici per le applicazioni cinematografiche, presso lo stand della Jvc si poteva vedere un’interessante applicazione delle librerie Jvc Mc-8000 per Cd e Dvd, sviluppata dalla MW-N di Padova e destinata alle emittenti televisive. Le librerie della Jvc possono ospitare da 100 a 600 dischi, anche a doppia faccia, per una capacità complessiva che supera i 5 TB, l’equivalente di un migliaio di ore di video di ottima qualità compresso in Mpeg-2. I dischi sono raccolti in cestelli, ciascuno dei quali può contenere fino a 50 dischi ed è prevista anche la possibilità di inserire dischi singoli, che sono automaticamente trasferiti in uno dei
cestelli. Ogni nuovo disco viene letto da uno dei quattro riproduttori presenti nel sistema, in modo che possa essere in seguito identificato; l’operazione richiede pochi secondi, essendo il tempo di caricamento medio inferiore a 5 secondi. La soluzione sviluppata dalla MW-N si chiama WonderCube ed è in sostanza una piattaforma software che permette di gestire tutte le normali fasi di lavorazione di un’emittente televisiva, dall’acquisizione alla messa in onda. Il video può essere registrato in formato Mpeg-2, Mpeg-4, Avi e Dv a 25 o 50 Mbps; l’operazione può essere gestita manualmente o programmata in orari precisi, alternativa utile, per esempio, per l’acquisizione di materiale da satellite. Nella fase di acquisizione del materiale è possibile inserire i dati utili per una successiva ricerca e un software di marcatura permette di definire tutta una serie di eventi da associare al filmato durante la messa in onda, per esempio i punti in cui andranno inserite le interruzioni pubblicitarie o in cui sovrapporre titoli o loghi, materiale 6 che può risiedere sull’hard disk di uno dei computer collegati alla rete. Inoltre, nel caso di un film, è possibile definire una sorta di coda che può
Wondercube, la soluzione per la gestione delle emittenti televisive utilizza le librerie di Cd/Dvd della JVC
essere o meno utilizzata per allungare la durata complessiva, tipicamente i titoli finali. In questo modo, sarà più facile recuperare spazio nel palinsesto senza doverlo stravolgere completamente. Nella fase di catalogazione del materiale è possibile definire blocchi che ne impediscono la programmazione in particolari fasce orarie o, nel caso in cui le stesse librerie di Dvd siano condivise da più canali, l’eventuale possi-
bilità di utilizzo da parte dei diversi soggetti. Il sistema tiene traccia di tutto quello che è andato in onda, gestendo anche la registrazione in bassa qualità per fini legali e aggiungendo ai dati che descrivono il contenuto del filmato anche giorno e ora di ogni trasmissione, facilitando così la compilazione del palinsesto. Wondercube è una soluzione completamente modulare che può quindi adattarsi perfettamente alle esigenze di qualsiasi emittente. www.mw-n.com
A scuola di editing
Versioni cinematografiche per il camcorder ProHD della Jvc
Ha fatto registrare sempre il tutto esaurito la piccola auletta con una decina di postazioni allestita presso lo stand delle Avid, dove era possibile avere un incontro ravvicinato con le ultime versioni dei due software per il montaggio non lineare, Liquid Pro e Xpress Pro. Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio sul futuro di Liquid, prodotto ereditato con l’acquisizione di Pinnacle dello scorso anno, anche questo è un segno preciso della volontà di Avid di essere ben determinata a continuarne lo sviluppo. Avid Liquid Pro viene fornito con una break out box, da collegare a una porta Usb2 del personal computer, che mette a disposizione ingressi e uscite in video composito, S-Video, component analogico e Ieee-1394/Firewire. A quest’ultima è possibile collegare anche telecamere Hdv: il supporto di questo formato nelle due varianti 720p e
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T I T O L O 1080i è proprio una delle novità dell’ultima versione di Liquid che permette di creare montaggi miscelando formati diversi sulla stessa timeline, compresi tutti i codec dell’ambiente Windows Media, come DivX e Mpeg4. In fase di acquisizione, il materiale può anche essere registrato su disco in formato non compresso, qualora fosse necessario conservare la massima qualità possibile, oppure convertito in formato Mpeg Long Gop adatto alla registrazione su Dvd-Video. La creazione di semplici Dvd, anche con audio surround 5.1, può essere effettuata direttamente dalla timeline di Liquid, che gestisce anche l’anteprima della riproduzione dei Dvd e la loro masterizzazione. www.avid.it
La famiglia Axio s’allarga Ospite presso gli stand della Adobe e della Professional Service di Cosenza, la 3G Videogroup di Milano ha presentato l’ultima nata della famiglia Matrox Axio, la piattaforma per l’editing video in SD e HD che raccoglie l’eredità della fortunata serie Digisuite. La Axio LE avrà un costo inferiore a quello della Axio SD, ma sarà dotata di un box di connessione passivo, dotato di ingressi in SD e HD. La maggior limitazione per gli impieghi di un certo livello consiste nel trat-
L’ultima Axio della Matrox si poteva vedere anche presso lo stand della Professional Service
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Sempre affollati i corsi sui software Liquid e Xpress che si sono svolti presso lo stand della Avid
tamento a 8 bit dei segnali Sdi o HdSdi, al posto dei 10 bit delle altre due Axio; meno rilevante può essere invece la riduzione dei canali audio in ingresso, due soltanto, e in uscita sei al posto di otto, sempre con connettori Xlr bilanciati. Inoltre, la Axio LE non dispone di hardware specifico per l’accelerazione degli effetti, compito che è invece affidato al processore della scheda grafica del personal computer. Maggiori dettagli si possono trovare nell’articolo pubblicato in questo stesso numero di Monitor. www.3gvideogroup.it
Provare per credere In attesa della versione 4 del software per il montaggio video Edius, il cui lancio è previsto per il prossimo Nab e che dovrebbe introdurre funzioni come il montaggio multicamera, Canopus Italia proponeva la versione 3, che già offre il supporto nativo per il 7 formato 720p/25 dei camcorder Jvc Gy-Hd100. Per dar modo ad un più vasto numero di possibili utenti di saggiare le funzionalità del proprio software, e in particolare la qualità dei codec proprietari, Canopus offre una versione demo completa di Edius 3, limitata a 30 giorni, che può essere
La versione 3 del software Edius della Canopus supporta i nuovi camcorder Hdv
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S E Z I O N E limiti, l’ampiezza del fascio di luce. In mostra anche la serie di illuminatori Brivido capaci di ospitare da 2 a 8 lampade fluorescenti e la mini-torcia portatile in materiale termoplastico Rubino, per lampade da 20 a 10 w, alimentabile con la batteria del camcorder. www.cosmolight.it
Sempre in prima fila La specializzazione della Trans Audio Video di Caserta è la distribuzione di ottiche e accessori per le riprese e in questo settore non è seconda a nessuno. Le ottiche Canon restano sempre il fiore all’occhiello: a Roma sono Uno dei mini bruto per lampade Par in mostra allo stand della Cosmolight
liberamente scaricata dal sito. La novità proposta da Canopus Italia al Photo & Digital Expo è il convertitore Advc 700 che permette anche il controllo remoto dei videoregistratori con interfaccia RS-422 e supporta il timecode Ltc, ideale per l’impiego 8 con apparecchiature Betacam. Questo nuovo convertitore sembra destinato a ripetere il successo ottenuto dall’economico Advc 300, che integra riduttori di rumore e un correttore dei sincronismi (TBC), il tutto per poco più di 500 euro. L’Advc 300 accetta in ingresso segnali in composito e S-Video e si dimostra prezioso
per la digitalizzazione di materiale registrato su videocassette Vhs o Hi8. www.canopus.com
Potenza a grande richiesta I mini bruto per lampade alogene Par 64 da 800 e 1.000 w sono la specialità della Cosmolight che ne produce una serie completa, capaci di ospitare da 6 fino a 64 lampade, ciascuna comandata da un proprio interruttore. Questi illuminatori producono una luce molto morbida senza l’ausilio di diffusori e ruotando i due banchi di lampade laterali si può anche variare, entro certi
Il trasmettitore wireless della Wevi opera nella stessa banda di frequenze dei dispositivi Wi-Fi
Lo stand della Trans Audio Video al Photo & Digital Expo di Roma
state presentate per la prima volta in Italia le due nuove ottiche professionali Yj13x6 e Yj20x8 per telecamere con Ccd da 2/3 di pollice, entrambe dotate della funzione Shuttle Shot, che permette di impostare rapidamente un’inquadratura predefinita con la pressione di un pulsante. Preannunciate da Canon per il Nab tre nuove ottiche per telecamere ad alta definizione con sensori da 1/2 pollice, come la XDCam HD presentata da Sony lo scorso anno. La più economica, che avrà un prezzo di poco inferiore ai diecimila euro, sarà uno zoom
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I monitor Lcd della Marshall, una delle novità proposte dalla Trans Audio Video
20x6,4, senza duplicatore, proprio per contenerne al massimo il costo; gli altri due zoom, un 21x5,7 e un grandangolo 10x3,6, saranno comunque proposti ad un prezzo allineato con quello delle attuali ottiche broadcast per telecamere a definizione stan10 dard. Tra i nuovi accessori presentati a Roma dalla Trans Audio Video, merita una segnalazione particolare il sistema di trasmissione wireless Cam-Wave della giapponese Wevi, particolarmente indicato per il monitoraggio a distanza delle riprese effettuate a mano libera. Il dispositivo ha un peso inferiore ai 400 grammi e, grazie all’innesto Vlock, si inserisce fra la telecamera e la batteria che la alimenta. La banda di frequenze utilizzata è la stessa delle apparecchiature informatiche Wi-Fi e non richiede quindi alcun permesso: i segnali video sono compressi in formato Mpeg-2, con una latenza inferiore a mezzo secondo e bitrate compreso fra 6 e 24 Mbps, variabile automaticamente a seconda della qualità del segnale, in modo da garantire la continuità della trasmissione fino a distanze dell’ordine di 150 metri. L’altro nuovo marchio entrato a far parte del catalogo dell’azienda di Caserta è la statunitense Marshall Electronics, che propone una linea completa di monitor a cristalli liquidi, comprendente anche modelli in alta risoluzione, con ingressi analogici o digitali. In mostra anche lo stabilizzatore Artemis DV Pro
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Gli illuminatori della Tre-D possono essere anche controllati via radio
della Sachtler, che può essere adattato a telecamere di peso compreso fra 1,5 e oltre 10 kg sostituendo le molle di bilanciamento del braccio. www.transaudiovideo.it
Fluorescenti anche da Tre-D La romana Tre-D ha presentato al Photo & Digital Expo l’intera linea di illuminatori con lampade a fluorescenza con alimentatore elettronico incorporato e la cui emissione luminosa
può essere controllata a distanza con telecomandi a radio frequenza. Gli illuminatori sono disponibili anche in altre quattro versioni, solo con interruttore on/off o dimmer integrato, oppure per il controllo da centralina Dmx o ancora predisposti per il montaggio su carrelli o pantografi motorizzati, anche questi controllabili via radio. Le potenze vanno dai 110 w della versione a due lampade ai 660 w di quella a dodici lampade e la temperatura di colore è di 5.400 kelvin, la stessa dei due proiettori con lente di fresnel Fluo Spot 300 e 800 della stessa azienda, la cui luce può quindi essere miscelata senza problemi. www.tre-d-eng.it
Dal fisso al mobile
Il marchio Abc si aggiunge ai già numerosi marchi distribuiti in esclusiva da Bogen Imaging Italia
Non contenta di essersi conquistata una posizione di primo piano nel settore degli stativi, con la distribuzione di marchi come Manfrotto e Vinten, Bogen Imaging Italia dall’ottobre dello scorso anno è diventata anche distributore esclusivo della Abc Prooducts, azienda tedesca specializzata nella fabbricazione di bracci (crane) e stabilizzatori stile Steadicam. Due le novità presentate a Roma, il braccio a molle EasyFlex per le HandyMan e la testa remotata V5, entrambi adatti a sopportare il peso delle telecamere più leggere. Utilizzabile con le HandyMan 100, 1000 e Clip & Go, il braccio EasyFlex è
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disponibile in due versioni, con singolo o doppio snodo, ed è dotato di molle la cui tensione può essere regolata senza alcun utensile; il corpetto è in sostanza un grosso cinturone, comunque adeguato ai pesi in gioco. La testa remotata V5 ha un peso di soli 2,5 kg e può portare un carico utile di 5 kg, pesi che ne permettono l’impiego anche con i crane più leggeri. Un piccolo joystick permette il controllo delle rotazione attorno all’asse verticale e orizzontale, con velocità predefinite, mentre il sistema sfrutta il protocollo Lanc per la regolazione a distanza dello zoom e della messa a fuoco. Il tutto può essere alimentato con batterie per telecamere professionali, in formato NP1 o con attacco V-Mount, oppure con la corrente di rete. www.bogenimaging.it
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La testa remotata V5 della Abc regge senza problemi telecamere fino a 5 kg di peso
Invitato illustre Boris Yamnitsky, fondatore e dirigente di Boris FX, era tra gli ospiti dell’Antea, l’azienda toscana che ne cura la rappresentanza in Italia. Era Yamnitsky in persona a presentare le ultime novità in tema di effetti, la specialità della Boris FX, ed in particolare l’ultimo nato Blue, un nuovo pacchetto per la creazione di effetti tridimensionali in tempo reale che sfrutta il supporto OpenGL offerto dalla schede grafiche più recenti: grazie a queste, anche la gestione di effetti basati su particelle, come le esplosioni, è resa più intuitiva con la visualizzazione dell’anteprima praticamente in tempo reale. Blue è in sostanza un vero e proprio software di modellazione e animazione tridimensionale, studiato in modo specifico per la creazione di titoli, che offre funzionalità raffinate, compresa la gestione delle mappe di riflessione. Per
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Blue è l’ultimo nato dei pacchetti per effetti della Boris FX, proposti in Italia dalla Antea
quanto riguarda Media 100, la cui linea di prodotti è stata acquisita lo scorso anno da Boris FX, la buona novella è rappresentata dal prezzo molto aggressivo della versione solo software, 360 euro. Tra le numerose novità proposte da Antea c’è poi il supporto HotShoe per il montaggio sulla slitta portaccessori del camcorder del Citidisk, il minusco-
mato Hdv e che nella versione A2D è in grado di registrare anche da telecamere analogiche. Sempre in tema di registrazione su hard disk, Antea propone la linea di sistemi Raid della evServ, caratterizzata da un vantaggioso rapporto prezzo prestazioni, che impiegano dischi SAta e possono essere collegati a personal computer dotati di interfacce
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Ben 16 hard disk possono trovare posto in questo sistema Raid della evServ
Il peso ridotto del Citidisk ne consente il montaggio anche sulla slitta porta-accessori dei camcorder
lo e leggero hard disk con interfaccia Ieee-1394, capace di registrare in formato DV e Hdv. Antea distribuisce anche i prodotti della nNovia, in particolare l’hard disk portatile QuickCapture, che supporta ora il for-
Ultra Scsi o Fibre Channel. Tutti i sistemi evServ prevedono la possibilità di sostituzione dei dischi a caldo e sono dotati di un doppio alimentatore, garantendo così un’elevata affidabilità. Infine, FlexWriter è un sistema di duplicazione di Cd e Dvd robotizzato, con stampante a getto d’inchiostro integrata che utilizza normali cartucce della HP: il personal computer con sistema operativo Windows XP incorporato rende il sistema completamente autonomo; la capacità produttiva è di circa 30 dischi all’ora. www.anteasrl.it
Nuovi acquisti Debutto italiano per TV One, azienda statunitense la cui rappresentanza è stata recentemente assunta dalla milanese Panatronics. Tra i numerosi prodotti presenti nel catalogo della TV One, Panatronics ha presentato al Photo & Digital Expo di Roma il processore video a doppio canale, che permette di realizzare layout del tipo di quello utilizzato da Rai News24. Il dispositivo può gestire fino a tre segnali video indipendenti, uno come sfondo anche in HD e due in finestre sovrapposte, due immagini di loghi e uno sfondo grafico. Oltre che per le emittenti televisive, il sistema è adatto a sale convegni o per la gestione di presentazioni. Per i punti informativi, Panatronics propone invece l’economica soluzione basata sul Firefly della Focus Enhancements, azienda più nota per la sua produzione di hard disk portatili con interfaccia FireWire per le videocamere Dv, Hdv o DvcPro HD, come la Panasonic Ag-Hvx200. Con la versione Multi-Zone del Firefly è possibile definire diverse finestre in cui visualizzare i contenuti registrati sull’hard disk interno, che possono anche essere aggiornati collegando le apparecchiature a una rete locale. www.panatronics.com
Lo staff della Panatronics, nel nuovo colore sociale, con Alberto Simonetti, in grigio
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S E Z I O N E nibili con gli altri modelli che impiegano lampade alogene. In mostra anche la gamma completa di treppiedi e teste della Liebec, mentre per le ottiche Fujinon l’appuntamento con le novità è rimandato all’imminente Nab. www.ianiro.it
Per un look più cinematografico
Treppiedi e teste della Liebec in bella mostra allo stand della Ianiro
Tutto con la stessa batteria Il faretto HdvCam_light della Ianiro può ora essere alimentato direttamente con le batterie dei camcorder Jvc Gy-Hd100 opportunamente modificate, soluzione che ricalca quella già proposta lo scorso anno per le batte14 rie F970 utilizzate dalle telecamere Sony. La potenza assorbita è di 10 w, ma la resa luminosa è superiore a quella tipica di una lampada da più di 20 w di altri illuminatori, risultato ottenuto grazie anche a uno specchio ad alta efficienza fabbricato con alluminio di elevata purezza. Il fascio risultante ha un’ottima uniformità e la sua ampiezza può essere variata fra circa 20 e 40 gradi. Per quanto riguarda i
marchi rappresentati da Ianiro, la novità della Dedolight è il faretto per lampade a scarica da 200 w e 5.600 kelvin che condivide tutti gli accessori dispoAnche schermi super-tecnologici in mostra allo stand del Tempestini Group
La ridotta profondità di campo è una caratteristica delle immagini cinematografiche difficile da ottenere con i minuscoli sensori che equipaggiano le telecamere, specialmente i modelli prosumer che impiegano sensori da 1/3 di pollice o inferiore, a meno di utilizzare accessori come l’adattatore M2 della Redrock Microsystems, proposto dalla Video Company Multimedia di Roma. Questo dispositivo si inserisce fra l’obbiettivo della telecamera e un’ottica cinematografica o fotografica: l’immagine prodotta da quest’ultima, che tendenzialmente lavora a diaframma completamente aperto, è proiettata su un vetro rotante finemente smerigliato e viene quindi ripresa dall’obbiettivo della telecamera, il cui diaframma può essere chiuso quanto necessario per ottenere una corretta esposizione. I risultati sono convincenti e l’unica seria controindicazione è rappresentata dall’ingombro complessivo. www.videocompanymultimedia.com
Scenari virtuali e proiezioni speciali
L’adattatore M2 della Redrock Microsystems, presentato a Roma dalla Video Company Multimedia
Tra i prodotti presentati al Photo & Digital Expo da Tempestini Group c’è anche un software che permette la realizzazione di set virtuali utilizzando semplicemente un laptop collegato ad una telecamera DV: nonostante la limitata ampiezza della banda colori di questo formato, il sistema è in grado
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T I T O L O di fornire buoni risultati anche in condizioni non ottimali. Con il software viene fornita una libreria di set e sfondi virtuali tridimensionali, liberamente utilizzabili. Novità assoluta sono poi gli schermi per proiezioni frontali o posteriori, che impiegano uno speciale polimero a cristalli liquidi. Il polimetro può essere steso su un supporto di vetro o su una pellicola applicabile a superfici trasparenti od opache, non necessariamente piatte; un opportuno segnale elettrico trasforma il polimero da trasparente a translucido, consentendo così la proiezione. Per quanti necessitano invece di schermi di grandi dimensioni più “tradizionali”, Tempestini Group propone monitor al plasma da 42 pollici che possono essere accostati lasciando interstizi inferiori a 5 mm. Il software di gestione permette di controllare pareti composte da un massimo di 25 monitor, alimentati con segnali in video composito, S-Video, component o Dvi. www.tempestini.it
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Un canale su misura ThemeChannel è l’ultima creazione della ClassX, l’azienda toscana produttrice dell’omonimo pacchetto di
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Canali tematici e punti informativi possono essere facilmente realizzati con ThemeChannel della ClassX
titolazione ed effetti, ospite a Roma presso lo stand della D1 Group. Questo software è pensato per la creazione e la gestione di canali tematici e può essere validamente impiegato per punti informativi di qualsiasi tipo, da quelli di manifestazioni fieristiche a quelli di alberghi o supermercati. ThemeChannel non richiede alcun hardware specifico e la risoluzione in uscita è completamente programmabile fino ai formati tipici del video HD. Una volta impostato l’aspetto di base,
Con i cavi Draka non si perde il signale Il trasferimento dei segnali via cavo è un punto critico nella linea di trasmissione. Non si può certo risparmiare sulla qualità dei cavi. I nuovi cavi corrugati di Draka sono stati progettati per garantire la minore attenuazione del segnale. Alla SIRA Sistemi Radio Srl distributore ufficiale per l’Italia dei prodotti della azienda DRAKA NK di Oulu ( FL ) sono particolarmente orgogliosi di essere in grado di presentare sul mercato i nuovi cavi corrugati della serie RFA. La principale caratteristica dei cavi RFA è il nuovo dielettrico con un “ foaming “ più espanso, che permette una minor attenuazione su tutte le frequenze di impiego. I nuovi cavi della seria RFA hanno inoltre un peso più contenuto e un minor raggio minimo di curvatura consen-
tendo installazioni più agevoli. Queste migliorie ottenute con l’impiego di nuovi materiali non compromettono tuttavia le principali peculiarità dei cavi di produzione finlandese DRAKA NK che sono l’estrema robustezza, l’ottimo valore di vswr e la notevole potenza massima applicabile, che li contraddistinguono quali i migliori cavi da discesa antenna sul mercato. A conferma di ciò è da sempre consuetudine di DRAKA NK fornire in allegato al cavo, il certificato di conformità con annesso i diagrammi di vswr e
eventualmente servendosi dei layout forniti dalla stessa ClassX, non sono necessarie particolari abilità per affrontare le esigenze quotidiane della messa in onda. Il software è composto da moduli tra loro interagenti, i cosiddetti MediaPlugs, e in questo modo è possibile aggiungere nuove funzionalità in tempi ridotti e con la garanzia della massima compatibilità ed integrazione. www.classx.it di attenuazione. Inoltre sempre nell’ottica di una garanzia totale delle elevate caratteristiche elettriche dei prodotti, la Sira e Draka consegnano degli speciali adesivi da apporre sui cavi, dove vengono riportati i vari elementi ( batch numbers ) che ne consentono una assoluta rintracciabilità dei valori rilevati in collaudo. Sono disponibili presso gli uffici commerciali SIRA documentazioni tecniche e prove comparative a conferma di quanto sopra descritto. Sempre presso i magazzini dell’azienda di Caponago sono disponibili una serie completa di connettori e flange coassiali da utilizzare unitamente ai cavi corrugati DRAKA NK , sia di produzione italiana, sia dell’azienda tedesca Telegaertner di cui SIRA è “ dealer “ autorizzato. Sira Sistemi Radio Srl -Divisione Distribuzione Via Senatore Simonetta 26 - 20040 Caponago ( MI ) tel. 02 959611 fax 02 95961315 sales@sira.mi.it
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Vista, provata, acquistata Mentre i grandi stanno sempre alla finestra, la tecnologia P2 della Panasonic si sta facendo strada fra le emittenti televisive regionali Rivoluzionare completamente i propri flussi di lavoro è certamente più difficile in strutture di grandi dimensioni piuttosto che in quelle medio-piccole, che possono anche permettersi una certa dose di rischio puntando su nuove tecnologie, potenzialmente capaci però di dotarle di un vantaggio competitivo. “La scelta di una tecnologia emergente è sempre un’operazione difficile e rischiosa, per via dei rapidi cambiamenti del mercato e della rapida innovazione degli apparati; ma questa volta siamo sicuri di aver preso la decisione giusta”. Così si esprime Lorenzo Airoldi, amministra20 tore unico dell’emittente televisiva Rete 55, che ha recentemente acquistato due kit di ripresa e post produzione P2 della Panasonic. “La certezza di aver effettuato la scelta giusta” continua Lorenzo Airoldi, “deriva dalla convinzione che non ci troviamo di fronte ad un cambiamento di standard, ma ad una vera e propria rivoluzione tecnologica che cambierà le metodologie d’uso delle apparecchiature dedicate alla produzione televisiva. Per anni, abbiamo sognato una telecamera che fosse di alta qualità, affidabile, che non desse preoccupazioni tecniche di alcun tipo e che consentisse una economicità produttiva”. Secondo Airoldi, la tecnologia P2 (Professional Plug In) della Panasonic raccoglie tutte queste caratteristiche ed offre una notevole flessibilità d’impiego, permettendo di registrare sia in alta qualità a 50 Mbps, sia in DvcPro 25, in 16:9 o 4:3. Inoltre, la totale assenza di parti meccaniche in movimento elimina la necessità di manutenzioni periodiche e garantisce un’affidabilità incomparabile. “Per chi, come noi, ha un certo numero di telecamere, la manutenzione ordinaria e
straordinaria, rappresenta un costo di rilievo. Inoltre, la telecamera ha un consumo modesto e quindi una maggiore autonomia. È il sogno avverato di chiunque abbia a che fare con la produzione televisiva”, conclude Airoldi.
Decisiva la prova sul campo Al di là delle ottime caratteristiche del prodotto, la molla che ha fatto scattare la decisione è stata anche la possibilità di avere a disposizione un kit per il test operazionale, nel caso di Rete 55 messo a disposizione dalla Videotecnica di Milano: “Non è stato un dialogo difficile da avviare, perché il Dott. Lorenzo Airoldi era più che convinto della bontà dei prodotti Panasonic. Abbiamo solo dovuto mostrare la flessibilità e la facilità
d’uso della telecamera P2”. Le cose non sono andate molto diversamente nel caso di Studio 100 TV, emittente televisiva del salentino, che ha anch’essa potuto provare sul campo i vantaggi del sistema P2. “Studio 100 TV è stato per noi uno dei principali clienti per i prodotti DvcPro”, dice Dino Agrusta, titolare della Provideo di Martina Franca, il distributore Panasonic che si è occupato anche della vendita dei prodotti P2. “Al momento di scegliere nuove tecnologie da introdurre nel workflow delle news per la redazione di Lecce, abbiamo proposto i prodotti Panasonic P2, i quali hanno subito entusiasmato i tecnici che immediatamente hanno intravisto i vantaggi di questa tecnologia”. La redazione di Lecce farà da cavia per
Il camcorder P2 AjSpx800 registra anche in modalità progressiva e in formato 16:9
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T I T O L O le altre realtà produttive di Studio 100 TV, come spiega il suo presidente, Gaspare Cardamone: “Al momento abbiamo acquistato sistemi completi di camcorder, deck e drive che utilizzeremo presso la nostra nuova redazione di Lecce. Inoltre, abbiamo acquistato sistemi di editing Edius Broadcast e sistemi di grafica e messa in onda, e siamo certi di ottenere un workflow ideale per velocizzare al massimo la produzione dei nostri TG. Pensiamo in un prossimo futuro di estendere lo standard P2 anche alla nostra sede di Taranto e alla redazione di Brindisi”.
L’importanza dell’esperienza L’esperienza positiva derivata dall’utilizzo delle apparecchiature DvcPro della Panasonic è stata anche una delle ragioni che hanno spinto l’emittente ligure Entella TV a scegliere il sistema P2, come dichiara Marco Pinat, editore e direttore tecnico 22 di Entella TV: “La nostra emittente utilizza da anni con grande soddisfazione i prodotti Panasonic DvcPro. Dovendo rinnovare la nostra struttura con nuove tecnologie abbiamo ritenuto opportuno iniziare ad utilizzare il sistema P2 poiché ci consente di eliminare l’utilizzo del nastro con i risparmi annessi, e di avere un’affidabilità sicuramente superiore al tradizionale camcorder a nastro. Inoltre, pensiamo a breve di trasformare il nostro workflow per le news utilizzando sistemi informatici e reti senza creare disagi e ritardi nella realizzazione di servizi. Pertanto al momento i prodotti P2 sono in assoluto i più innovativi e funzionali”. La vendita, comprendente tra l’altro un camcorder Aj-Spx800 e un camcorder AjSpc700, è stata portata a termine tramite il dealer Panasonic A.V. Tech di Firenze, il cui titolare Maurizio Berti, si dichiara molto soddisfatto dell’operazione e aggiunge: “Siamo convinti che non appena altre realtà della nostra area avranno la possibilità di provare i prodotti P2, si convinceranno della qualità dei prodotti, della loro
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affidabilità e del grande risparmio di tempo e di denaro che comporta l’utilizzo di questa tecnologia”. Grande soddisfazione anche da parte di Salvatore Palillo, responsabile della Panasonic Broadcast Italia, che così commenta: “Siamo lieti del successo che sta riscuotendo la tecnologia P2 in Italia e nel resto del mondo. Rete 55, Studio 100 TV ed Entella TV sono real-
tà di pregio nel nostro panorama televisivo. In questi giorni altre televisioni italiane stanno valutando la scelta P2. Siamo certi che gli evidenti vantaggi di questa tecnologia Panasonic potranno farla diventare, in tempi rapidissimi, il nuovo standard per la produzione on-field”. www.panasonic.it
Montaggio video altamente professionale Matrox aggiunge alla serie Axio una scheda per la cattura e il montaggio di video in Pal e alta definizione capace di soddisfare le esigenze dei professionisti del video Con la diffusione prima dei camcorder in formato Hdv e poi con la recente introduzione della Panasonic Ag-Hvx 200 si è notevolmente ampliata la richiesta di piattaforme per l’editing del video in alta definizione che siano in grado di garantire prestazioni simili a quelle a cui ci si è ormai abituati con il video in standard Pal, ma che abbiano un costo accettabile per il freelance o per il piccolo studio di postproduzione. Proprio per venire incontro a questa esigenza, Matrox ha sviluppato la Axio
LE che per certi versi può essere considerata una versione ridotta della piattaforma Axio, ma che sotto altri punti di vista è addirittura potenzialmente superiore. Di certo, di ridotto c’è il prezzo, inferiore a quello della Axio SD, nonostante la scheda sia capace di trattare video in alta definizione e sia dotata di ingressi e uscite Sdi e Hd Sdi, oltre a quelle analogiche e DV. La principale differenza consiste nel fatto che la scheda non gestisce video a 10 bit in real time, neanche a definizione standard, dettaglio certa-
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La correzione colore secondaria è solo uno dei numerosi effetti che la Matrox Axio LE può gestire in tempo reale
mente non irrilevante per le applicazioni che richiedono il massimo della qualità possibile, ma tutto sommato di poco impatto per le classiche lavorazioni che si affrontano in ambito professionale. Un’altra limitazione della Axio LE è l’impiego di un box passivo per la connessione dei segnali audio e 24 video. Questo box non è altro che un pannello con tutti i connettori necessari per i vari tipi di segnale, collegato al personal computer con due grossi cavi multipolari, uno per i segnali video e l’altro per gli otto canali audio, due in ingresso e sei in uscita. Al contrario, il box delle altre Axio è di tipo attivo, contiene cioè al suo interno anche l’hardware necessario per la codifica e la decodifica dei segnali analogici, eliminando quindi il rischio di possibili interferenze da parte degli altri componenti interni del personal computer. Da queste interferenze sono virtualmente esenti i segnali digitali e con un minimo di accorgimenti, anche la qualità dei segnali analogici può essere garantita. Inoltre, la Axio LE non dispone di hardware specifico per la creazione degli effetti, ma può sfruttare le prestazioni delle schede grafiche di ultima generazione. Non è prevista la possibilità di upgrade della Axio LE alle altre versioni Axio, che sono profondamente diverse proprio dal punto di vista hardware, ma anche questa è una limitazione che in pratica ha un peso rilevante solo in casi particolari. Con la configurazione consigliata da
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3G Videogroup, che cura la distribuzione delle schede Matrox per l’Italia, si possono trattare in tempo reale almeno quattro layer di video Pal non compresso e tipicamente possono anche essere sei o sette. Per confronto, con la Axio SD si arriva alla capacità di 10 o 11 layer, un’esigenza che non è certo molto frequente per chi si occupa di post produrre video istituzionali piuttosto che documentari. Con il video in HD, il collo di bottiglia non è tanto la scheda in sé, quanto il dispositivo utilizzato per la registrazione, specialmente se si lavora con materiale non compresso: per garantire anche solo la riproduzione di un segnale video HD non compresso serve un dispositivo capace di trasferire dati a circa 100 MB al secondo, ben oltre il valore tipico anche degli hard disk più veloci. Meno problemi si hanno con i formati compressi, come sono appunto l’Hdv o il DvcPro HD, con i quali si possono gestire senza troppi problemi almeno due layer di video, oltretutto con la possibilità di visualizzare simultaneamente l’uscita in Pal e quella in HD.
Hardware e software su misura Riuscire a garantire simili prestazioni richiede comunque una scelta accurata di tutti i componenti del personal computer, seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dalla Matrox. Per esempio, la piattaforma ottimale proposta da 3G Videogroup consiste in un personal computer con proces-
sore Opteron Dual Core 270, almeno 2 GB di memoria Ram e una scheda grafica Ati Radon X1800, una configurazione che rappresenta un giusto compromesso fra prezzo e prestazioni. Per la registrazione del materiale video, 3G Videogroup consiglia poi l’impiego di quattro hard disk SerialAta da 250 GB in configurazione Raid, soluzione sufficiente anche per la registrazione e la riproduzione di un video in alta definizione non compresso. L’allestimento del personal computer è un’operazione che può anche essere affidata al distributore, che la effettua sempre sotto la supervisione della casa madre, utilizzando un software specifico che evidenzia quali componenti potrebbero pregiudicare il corretto funzionamento del sistema nella sua totalità. Per quanto riguarda il software di montaggio, grazie a un rapporto preferenziale che si è instaurato fra Matrox e Adobe, l’integrazione con Premiere Pro 2.0 è stata resa ancor più stretta. Non c’è alcuna differenza funzionale tra i filtri e gli effetti di base di Premiere e quelli specifici Matrox; per esempio, è possibile specificare i keyframe per ogni singolo parametro dei filtri di correzione del colore. Inoltre, la cronologia è attiva anche per tutte le operazioni effettuate nel corso della regolazione di un filtro e si può quindi ripercorrere al contrario la procedura effettuata, ritornando esattamente alla condizione voluta. La Axio LE può trattare diversi formati video compressi in modalità nativa e,
Conversioni del rapporto d’aspetto e di formato possono anche essere realizzate direttamente dalla timeline di Premiere
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T I T O L O nel caso del formato Hdv, è prevista anche la possibilità di conversione nel formato Mpeg-2 I-frame only per rendere più agevole la successiva lavorazione. Tutti i codec utilizzati sono basati su software e questo garantisce la futura compatibilità con i formati che verranno, come il Jpeg 2000, già preannunciato da GrassValley come uno dei codec preferenziali per la linea di prodotti Infinity. Tutti i codec Matrox possono essere utilizzati con Premiere - compresi quelli per i formati M- Jpeg delle Digisuite, DvcPro, DV50 e DvcPro HD - che non sono supportati dal solo Premiere Pro; nella stessa timeline è possibile inserire materiale in differente formato e risoluzione.
Tutto, o quasi, all’istante Numerosi effetti di Premiere o specifici delle schede Axio non comportano alcun calcolo e sono scomparse gran parte delle limitazioni delle altre piattaforma Matrox, DigiSuite e RTX100, per cui è necessario applicare gli effetti in un certo ordine se si vuole evitare 26 il render. Unico fastidio consiste nel fatto che non siano ben evidenziati gli effetti gestiti in tempo reale, per cui è necessario provarli un po’ tutti per riuscire a stabilirlo. Chroma key e filtri di correzione colore sono riprodotti all’istante mentre effetti come lo Shine, spesso utilizzato per creare aloni luminosi attorno ai titoli, sono gestiti praticamente in tempo reale con la configurazione citata in precedenza. Una delle poche differenze rispetto alla versione standard di Premiere Pro è poi il display dei livelli audio in fase di cattura del materiale, una caratteristica richiesta da molti operatori. Sempre a proposito dell’audio, la Axio LE offre anche il supporto per il voiceover mentre per il controllo remoto di un videoregistratore con interfaccia RS-422 è sufficiente un cavo da collegare alla porta seriale del personal computer. Tra le caratteristiche della Axio LE merita poi una segnalazione la possibilità di gestire la conversione del video HD in SD in tempo reale e così pure per quel che riguarda le operazioni di pan & scan, In pratica, è possi-
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bile convertire il materiale direttamente dalla timeline di Premiere Pro. Inoltre, la visualizzazione del materiale video su un monitor televisivo esterno è possibile anche quando si sta lavorando con After Effects 7.0 e Photoshop CS2 della Adobe, o anche con Combustion, LightWave e Fusion. Tenendo aperte più applicazioni contemporaneamente, l’uscita video commuta automaticamente dall’una all’altra senza che l’operatore debba
fare alcunché. In complesso, la soluzione proposta da Matrox con la Axio LE si dimostra più che adeguata anche per l’elaborazione di video HD, permettendo di affrontare agevolmente le lavorazioni più abituali che si trovano ad affrontare i professionisti del video, e solo la mancanza del pieno supporto per i formati video a 10 bit, può costringere a ripiegare sulle altre soluzioni Axio. www.3gvideogroup.it
Canopus Grass Valley nel segno della continuità La recente acquisizione da parte di Thomson della Canopus non sembra proprio aver rallentato lo sviluppo dei prodotti della casa giapponese Nello scorso mese di gennaio si è conclusa con successo l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Thomson agli azionisti Canopus e così l’azienda giapponese è entrata a far parte, a tutti gli effetti, della casa francese, le cui attività nel settore del broadcast sono riunite sotto il marchio GrassValley. Il marchio Canopus sembra comunque destinato a sopravvivere, almeno nel breve periodo, e Hiro Yamada, fondatore e ceo della Canopus, continuerà ad occuparsi in prima persona dello sviluppo dei prodotti. Tutta l’operazione non dà l’impressione di aver influito in alcun modo sui progetti in corso e sono diverse le novità che arriveranno presto sul mercato.
Conversioni in sincronica Il primo prodotto in ordine di tempo sarà l’Advc 700 che alla conversione bidirezionale nel formato DV di segnali analogici, anche in component, affianca la possibilità di controllo di videoregistratori con interfaccia RS422. Stando a quanto afferma Yamada: “combinando la qualità e affidabilità del nostro codec DV con il supporto per il timecode LTC e la possibilità di
Hiro Yamada, fondatore e Ceo della Canopus
controllo via RS422, l’Advc 700 è il miglior convertitore per qualsiasi studio broadcast o di post-produzione, dove l’accesso al materiale analogico d’archivio è necessario all’interno del flusso di lavoro digitale.” Al cuore dei convertitori e delle schede di acquisizione della Canopus c’è un chip proprietario che, in base a test specifici condotti dalla rete televisiva giapponese NHK, regge molto meglio cicli multipli di compressione e decompressione del video in formato DV. Il segreto, stando a quanto dichiara Yamada, sta nella gestione delle tavole di quantizzazione, utilizzate in fase di compressione per stabilire quali dati possono essere scartati senza influire più di tanto sulla qualità del video. L’Advc 700 include anche la tecnologia PerfectSync, che permette di sincronizzare il trasferimento dati attraverso la porta Ieee 1394 con un segnale di sincronismo esterno, in modo da prevenire la duplicazione o
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Scott Murray della Grass Valley mostra con orgoglio il convertitore Advc 7000 della Canopus
la perdita di fotogrammi, difetto tipico dei convertitori analogico/DV più economici. Inoltre, la funzione audio lock garantisce il mantenimento della sincronizzazione fra l’audio e il video. Il convertitore può essere montato su rack da 19 pollici ed è configurabile facilmente e velocemente, utilizzando il pannello frontale Lcd e le manopole dedicate.
Anche il video HD sulla rete locale Un’altra novità annunciata da Canopus è MediaEdge3, un sistema
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che utilizza la provata tecnologia Canopus di compressione Mpeg per la distribuzione di video HD all’interno di una struttura, ideale per negozi, arene sportive, aziende, aeroporti, campus, musei e teatri. MediaEdge3 è un sistema di distribuzione video multi-canale, multi-postazione, che utilizza reti standard Tcp/Ip e consente la visualizzazione sia in SD che in HD. Il progetto flessibile e modulare di MediaEdge3 offre un metodo economico per distribuire contenuti video HD compressi in Mpeg-2, oppure a definizione standard in Mpeg-1, Mpeg-2 o Mpeg-4. Il video può essere riprodotto con apposite set top box dotate di uscite in component oppure con un personal computer sul quale sia installato uno specifico plug-in per il browser web. Come evidenzia Yamada: “con la crescente diffusione di monitor e la disponibilità di contenuti HD, MediaEdge3 garantisce a gestori di negozi e realizzatori o integratori di contenuti una soluzione flessibile ed efficiente per distribuire il proprio messaggio con la qualità delle immagini offerta dall’alta definizione.”
Craig Porter, vice presidente della Kron4, l’emittente californiana che ha attivamente partecipato al test di Edius Broadcast
Il principale vantaggio di MediaEdge3 rispetto ai sistemi tradizionali di distribuzione video è la facilità di aggiornamento dei contenuti. Con MediaEdge3, le informazioni possono essere aggiornate sul server con un’unica operazione e tutti i dispositivi collegati alla rete possono immediatamente disporne. Mentre altri sistemi hanno interfacce molto complesse e difficili da utilizzare, il sistema MediaEdge3 è pensato per essere utilizzato direttamente da personale non tecnico. Alla base del funzionamento del sistema MediaEdge3 c’è la scheda 27
T I T O L O Mvrd4400 che gestisce la codifica e la decodifica in tempo reale del video. La potente funzione di pre-filtering della Mvrd4400 include un filtro avanzato di separazione Y/C 3D per ridurre il rumore sul colore e migliorare la qualità d’immagine, un riduttore di rumore digitale 3D per eliminare disturbi sul segnale video analogico, un correttore della base dei tempi di linea (LTBC) per eliminare l’instabilità delle immagini, una memoria di quadro e funzioni per il controllo automatico del guadagno. La soluzione proposta da Canopus consente la visualizzazione di finestre multiple, installando più schede nello stesso personal computer. Progettato come un dispositivo di rete compatto, il set-top-box MediaEdgeSTB3 opera come unità di decodifica Mpeg. Collegato ad una rete standard Ethernet e dotato di uscite video SD e HD component, l’unità MediaEdgeSTB3 può essere controllata con un telecomando multifunzione che permette di navigare attraverso i menù in stile web, generati dal server 28 MediaEdge e aggiornati dinamicamente. Il telecomando fornisce inoltre controlli per volume, pausa, ricerca avanti e indietro. L’unità MediaEdgeSTB3 può anche essere controllata in modo remoto dal server. Il client software MediaEdge-SWT3 opera come un plug-in per browser Web installato sul personal computer connesso alla rete MediaEdge. Dal
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browser, gli utilizzatori possono accedere ad un menù aggiornato dinamicamente che contiene l’elenco dei contributi video-on-demand, oppure scegliere uno dei canali del palinsesto, visualizzando il video nella finestra del browser. MediaEdge-SWT3 si occupa della decodifica e riproduzione di stream video Mpeg-1, Mpeg-2, Mpeg-4; il software supporta inoltre i controlli ActiveX per lo sviluppo di applicazioni personalizzate.
Il montaggio per le emittenti Già annunciata qualche mese fa e ora disponibile è poi la versione Broadcast del software per il montaggio non lineare Edius, che include il supporto per i nuovi sistemi di acquisizione e registrazione senza nastro, P2 della Panasonic e XDCam della Sony. Il software Edius Broadcast integra anche la tecnologia Speed Encoder per il formato Hdv che accelera l’esportazione in questo formato, sfruttando per questa operazione tutta la potenza dei nuovi processori dual-core e producendo materiale Hdv a velocità doppia rispetto al normale. Tra le novità più recenti per il software Edius c’è anche il pieno supporto per tutti i formati di registrazione previsti dal camcorder XL H1 della Canon, sia per le modalità progressive che interlacciate. Secondo Yamada: “le nuove apparec-
Una delle possibili applicazioni del sistema MediaEdge 3 della Canopus è la gestione della cartellonistica video
chiature di acquisizione e registrazione tapeless di Panasonic e Sony avranno un impatto significativo nel mondo broadcast, specialmente per le news e la produzione di film a budget contenuto. Edius Speed Encoder e il set di funzionalità di Edius Pro 3 permettono prestazioni di editing senza precedenti, anche grazie ad un’interfaccia efficace e veloce, l’ideale per i professionisti che devono realizzare e mandare in onda i propri contributi in tempi ridotti. Per esempio, Edius Pro 3 ha radicalmente accelerato la produzione della KRON 4 di San Francisco, permettendo loro di produrre oltre otto ore di trasmissione di news ogni giorno della settimana, che significa un enorme volume di materiale.” Per inciso, Kron 4 è una televisione indipendente che dispone di uno dei più grandi dipartimenti per la produzione di notiziari di tutta la West Coast. Recentemente ha aggiornato l’intero parco macchine, dotando 55 troupe delle più compatte telecamere Sony in formato Hdv e di un portatile ThoughBook della Panasonic con il software Edius. Craig Porter, vice presidente esecutivo della Kron 4 si è dichiarato più che soddisfatto del cambiamento, anche dal punto di vista economico: “tutta l’operazione di sostituzione delle apparecchiature ci è costata l’equivalente di due dei mezzi mobili che usavamo in precedenza!”
Canopus propone anche una versione su misura per i broadcaster del proprio software di montaggio Edius
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Una svolta continua L’aula corsi della Professional Show è ricavata dalla carlinga di un aereo di linea
Negli ultimi cinque anni la Professional Show ha cambiato radicalmente pelle: da semplice rivenditore si è trasformata in uno dei più apprezzati system integrator che operano sul mercato italiano Fino alla fine degli anni 90, la Professional Show era uno dei tanti rivenditori che operavano sul mercato italiano. Conosciuta in tutto il paese, soprattutto come punto di riferimento per il mercato dell’usato, l’azienda padovana capitanata da Leonardo Girardi si rivolgeva principalmente al Veneto e aree limitrofe e la sua clientela era costituita sostanzialmente da fotografi che si avvicinavano al video, piuttosto che da piccoli studi di produzione o, al massimo, da emittenti regionali non certo di primaria importanza. La sua struttura commerciale era impostata proprio per far fronte alle richieste di queste realtà e come
Fabio Veggiato, direttore commerciale della Professional Show
spiega Fabio Veggiato, attuale direttore commerciale della Professional Show, “la nostra attività era molto forte sul mercato dell’usato, cosa che ci ha permesso di sviluppare un forte know-how. Trattando usato, abbiamo avuto a che fare con una moltitudine di apparecchiature tra le più disparate e le abbiamo gestite tutte anche a livello di service, dimostrando sempre di essere in grado di assistere i nostri clienti, garantendo l’assistenza alle apparecchiature che vendevamo”.
erano sempre quelle. Qui c’è sempre stato poco ricambio, ci sono sì stati anche personaggi importanti che hanno lavorato qui e poi sono diventati imprenditori, hanno fatto la loro scelta e va benissimo, ma certe figure sono sempre rimaste, ci sono persone che sono qui da vent’anni, che fanno oramai parte della compagine societaria. I clienti si sono resi conto che potevano affidare a queste persone anche lo sviluppo di lavori un po’ più importanti.
Quando è iniziata la svolta? La svolta vera e propria è stata nel 2000. Alla fine del 1999, Girardi dopo tanti anni è riuscito a terminare i lavori di questa sede e a novembre ci siamo trasferiti. Da quel giorno è iniziato il cambiamento vero e proprio. Tutti prima ci sbeffeggiavano, era una presa per il c..o quotidiana, non credevano che Girardi sarebbe riuscito a realizzare il suo progetto. Ma alla fine ce l’ha fatta e i clienti che venivano qua si rendevano conto che l’azienda si era trasformata, che c’erano altri contenuti e c’erano delle persone, che
Quindi vuol dire che anche l’immagine conta? Secondo me conta tantissimo, è molto diverso accogliere un cliente in un ufficio freddo, con una scrivania e due sedie, piuttosto che in un ambiente caldo, dove gli fai vedere una struttura un po’ particolare, è molto diverso. La gente ha cominciato a crederci, allora non è fumo quello che si dice. Professional Show è stata sempre bombardata da una ridda di voci, una ridda di maldicenze, che hanno condizionato molto i giudizi della gente, anche sullo stesso Girardi. Poi quelli
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Paesaggio più esotico per la sede milanese della Professional Show
che l’hanno incontrato si sono resi conto che non era vero quel che si diceva in giro, ma nonostante questo lui non ha mai polemizzato. Poi la situazione è cambiata, è iniziata una bella partnership con DMT con la quale è stato fatto uno dei primi lavori veramente importanti, per un’emit30 tente romana. Da allora è stato un crescendo di attività, è decollato il lavoro a Milano, prima con MTV, poi con Sky che allora era ancora Tele+, e con Mediaset abbiamo cominciato a fare qualcosa. Allo stesso tempo, anche il mercato è cambiato, non chiede più il singolo prodotto. È in quest’ottica che si inserisce un progetto come Kapricorn? Kapricorn è un prodotto che ci siamo inventati tre anni fa, sull’onda di una grossa fornitura che abbiamo fatto a Roma1, abbiamo sviluppato interna-
mente un software di gestione dei contenuti che tre anni fa non esisteva. Niente di innovativo, però abbiamo fatto funzionare una cosa, un flusso di lavoro, cercando di utilizzare le tecnologie di allora. L’esigenza era quella di sviluppare un processo di produzione complesso, fino al playout, e ci siamo riusciti con Roma 1. Partendo da là abbiamo deciso di investire su questa cosa e oggi abbiamo una quindicina di sistemi installati, tra medi, grandi e piccoli. Kapricorn è diventato un nome conosciuto in Italia, magari in tanti non sanno ancora che cos’è, ma Kapricorn l’hanno identificato con Professional Show. Oltre a DMT, quali altre partnership hanno influito nello sviluppo delle vostre attività? Frame è un’altra partnership importante, è un nostro grosso cliente che fa camion regia, Ob-van. Frame ha la sua sede a Napoli, ma ha aperto una filiale a Padova, qui a Limena, ed è ora presente a Milano, Torino e Roma. È molto cresciuta in questi anni, con loro abbiamo fatto il progetto e la realizzazione tecnica
della struttura di produzione di Campioni che, al di là della scarsa fortuna che ha avuto la trasmissione, dal punto di vista tecnico ha impegnato tantissimo le strutture per più di un anno. Questo ci ha permesso di consolidare il rapporto con Mediaset, di consolidare il rapporto con Frame e di far crescere tutti insieme. La trasmissione Campioni ci ha dato ulteriore credibilità, perché abbiamo realizzato un lavoro pazzesco, disumano, nell’arco di un mese e mezzo, per giunta in agosto. Metà azienda non è andata in ferie per fare questo lavoro, abbiamo dimostrato che siamo un’azienda che riesce a sviluppare dei progetti anche in tempi brevi, che ha una certa flessibilità e disponibilità. Se questa fosse stata un’azienda come le altre, magari di quelle sindacalizzate, col cavolo che si poteva fare una cosa del genere. Quali altri lavori importanti avete fatto di recente? Abbiamo realizzato l’upgrade dell’unità 10 della Frame, sostituendo le camere SD in HD, abbiamo installato 12 LDK 6000 della GrassValley e un mixer Kalypso HD a 96 ingressi. Siamo distributori GrassValley, vendiamo anche Sony, ma non abbiamo un rapporto diretto con Sony, nonostante il marchio che campeggia sulla facciata della nostra sede. I prodotti Sony sono la cosa più facile da comprare in giro per il mondo e la più difficile da comprare in Italia, non si capisce mai perché. Siamo ufficialmente uno dei distributori Grass Valley, con somma soddisfazione da parte di entrambi. Sembra di capire che gli affari vanno bene... Professional Show ha fatto l’anno scorso circa 22 milioni di euro di fatturato, non siamo una società piccola, abbiamo un potenziale d’acquisto estremamente elevato, però ci consideriamo più un system integrator, piuttosto che un distributore. Io non vado dai rivenditori a cercare di vendere i prodotti che importo dall’America. I prodotti che importo li integro con altri e li vendo ai miei clienti finali. Non faccio il distributore, faccio il system integrator e poi faccio un’attività di vendita nel mercato dell’end-user dei prodotti che ho, ma non vado dai rivenditori,
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Un paio di multiviewer della Evertz possono sostituire una parete di monitor
anche perché non comprerebbero mai da me, visto che sono sempre in concorrenza con noi. Che peso hanno i prodotti per alta definizione sulla vostra attività? Per una certa fascia di mercato, l’acquisto di apparecchiature HD è quasi obbligatorio, ormai a un livello alto comprano tutto HD ready, anche se nessuno finora ha dichiarato apertamente l’intenzione di trasmettere in HD. Prima o poi mi auguro che acca32 da, vorrei vedere qualcosa in HD anche a casa. I multiviewer della Evertz che stiamo vendendo a Sky e Mediaset sono tutti HD, sono multi standard per cui accettano anche il Pal Sdi. I multiviewer rappresentano la soluzione migliore abbinata, come facciamo noi, ad un pannello da 1.920
S E Z I O N E x 1.080 pixel, un Clarity o anche un Barco da 46 pollici. All’interno di questi costruisco le finestre e vedo i singoli contributi in maniera molto buona, cosa che non avviene invece con il monitor Lcd da 10 pollici piuttosto che da 14 o da 17 che spesso è inguar-
dabile. Avete utilizzato gli schermi Lcd anche per il mezzo della Frame? Abbiamo messo un lcd anche per il Program, anche se hanno ancora un po’ il difetto del trascinamento, ci vorrà ancora tempo perché possano eguagliare i Crt. Per carità, sono pratici, consumano meno corrente, sono più leggeri e costano una montagna di soldi paurosa. Il cliente non è contento di quei monitor, però li ha scelti lui, li aveva visti in fiera e dice “ma in fiera si vedeva meglio”, poi li compra e si accorge che si vede malissimo. Il problema è che in fiera li vedi con un segnale HD perfetto, qua magari stai riprendendo l’interno di un capannone male illuminato, già quando andrai a San Siro per le riprese
Il personale del laboratorio riparazioni si occupa dell’assistenza di tutte le apparecchiature vendute, comprese quelle usate
vedrai meglio, ma sarà sempre un Lcd. Come ha risposto il mercato alle altre novità tecnologiche, come XdCam della Sony o P2 della Panasonic? Di XdCam noi non ne abbiamo venduto neanche uno e non c’è neanche mai stato chiesto, abbiamo venduto P2. Secondo me XDCam di Sony è morto già in partenza, la gente non lo vuole, vedono un disco che gira dentro la camera ... è un problema psicologico più che altro, perché la tecnologia va anche bene, io non sono a conoscenza di particolari problemi tecnici per questo prodotto. Non ce l’hanno chiesto e noi non l’abbiamo venduto, noi non l’abbiamo neanche proposto perché non ci crediamo. Mi piace di più un prodotto come Infinity della Grass Valley o P2 della Panasonic. Tra l’altro, la presentazione di Infinity ha di fatto bloccato tanti clienti che stavano per decidere di fare qualche investimento, hanno detto no, aspettiamo un attimo, vediamo prima questo. Ho un paio di clienti che dovevano comperarmi delle troupe nuove e hanno rimandato di un anno l’acquisto o comunque a quando sarà disponibile l’Infinity, che dovrebbe essere in consegna per il prossimo Nab. Il vantaggio è che è anche HD, ormai tutti a livello alto comprano HD, mentre a livello basso non sanno nemmeno che cos’è, c’è molta ignoranza ancora, molto pressappochismo, non c’è una grande professionalità in chi compra le attrezzature. Ci sono dei personaggi che non avete neanche idea. Stamattina mi telefona un fotografo della provincia e mi dice vuole comprare una telecamera, ma quella con la doppia cassetta, perché sosteneva che gliel’avevo offerta io. Io gli avevo offerto la Fx1 della Sony, dicendogli che quella telecamera registrava sia in Dv che in Hdv e lui aveva capito che aveva una doppia cassetta. Quando mi capitano clienti del genere, li mando da MediaWorld perché se vengono qua e comprano la telecamera, poi vogliono anche qualcuno che gliela spieghi. Ti va via mezza giornata per spiegargli la camera e dopo ti chiamano per due o tre settimane perché non hanno capito niente, non si leggono le istruzioni e anche
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T I T O L O se le leggono non capiscono niente, comunque ti fanno perdere un mucchio di tempo per guadagnare duecento euro e magari non ti hanno neanche ancora pagato. Ci siamo completamente disinnamorati di questi clienti. Per quanto riguarda il formato Hdv, avete avuto molte richieste? Abbiamo venduto qualcosa, purtroppo meno di quanto si pensava, e dico purtroppo perché secondo me è un mercato ancora abbastanza interessante. Forse mettiamo soggezione, certi clienti non vengono più, forse perché siamo diventati troppo grossi rispetto a una volta, forse perché adesso c’è una reception e comunque devi essere annunciato. Una volta invece entravano, ti vedevano, ti salutavano ti si sedevano sulla scrivania senza neanche annunciarsi, ti rovinavano la giornata perché magari stavi facendo altre cose. È cambiato il rapporto, questo tipo di mercato l’abbiamo lasciato molto libero. Questo è un
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mercato che probabilmente affrontano meglio altre aziende, piccoli rivenditori che hanno una loro economia, una loro struttura commerciale anche molto leggera, che gli permette di vendere questo tipo di cose. Noi se vendiamo la telecamerina da tre o quattromila euro ci guadagnamo pochissimo, abbiamo una struttura talmente grossa e pesante che non è giustificata con la vendita di quelle cose lì. Non ritenete quindi più interessante quello che una volta era il vostro principale settore d’attività? Noi per vivere dobbiamo vendere il nostro valore aggiunto, per pagarci gli stipendi, per pagare tutta la struttura. Dovremmo vendere migliaia di quelle telecamere, ma non abbiamo il potenziale. Noi ormai ci siamo tarati anche in funzione del fatto che dobbiamo fare venti, venticinque milioni di euro di fatturato e non li facciamo certo con l’Hdv, con la HD100 della Jvc. Siamo comunque 60 o 70 persone che ruota-
no intorno a Professional Show. Se ci chiedono una telecamera del genere, gliela vendiamo, per carità! Però quando io devo venderla vado a vedere sui siti degli altri rivenditori, cerco di capire il prezzo a cui la vendono gli altri e dico guarda più o meno dovrebbe costare così. La differenza è che gli altri rivenditori ne comprano trenta alla volta e hanno ragione perché hanno basato il loro business in quella maniera. Io ne compro una sola, per cui è molto facile che Jvc, Panasonic o Sony mi chiedano più soldi rispetto a quanto la vendono altri, perché succede anche questo, per avere un prezzo competitivo ne devi comprare almeno quindici. A dire il vero, ne abbiamo vendute anche di più nel momento in cui c’era la richiesta, ma è già scemata. Le cose erano andate ben diversamente con la DV500 che era attesa da molti ed è arrivata sul mercato al momento giusto, c’era stata un’onda che era durata quasi un anno di vendite stratosferiche, allora io ero ancora un agente
costruzioni meccaniche per telecomunicazione
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perché alla fine, giustamente, ognuno ha le sue necessità e quindi devi adattare il sistema di playout alla sua struttura e devi costruirgliela. Senza contare poi che devi convincerli a farla in una certa maniera, in maniera intelligente, scalabile, ma quanti possoTutte le installazioni sono assemblate e collaudate prima dell’invio no ancora investire? a destinazione Oltretutto, adesso il valore delle frequenJVC e mi ricordo che ce le giocavamo ze è arrivato a quattro o cinque euro tra agenti, oggi non succede più. per abitante, c’è tanta gente che sta pensando di vendere le frequenze Passando a tutt’altro settore, che futupiuttosto che spendere. Alla fine ro vedete per la televisione digitale rimarranno in pochi. Io guarderei con terrestre? molta più attenzione alle telecom, Se Mediaset non si fosse inventata la Tiscali, Fastweb, Telecom Italia. Tante Mediaset Premium, il digitale terrestre piccole televisioni, tante piccole sarebbe già morto e sepolto. Se non aziende, non ci saranno più. Ce ne faceva la carta ricaricabile per vedere saranno di nuovi che magari faranno il le partite, chi si andava a prendere il digitale terrestre, faranno degli accordecoder? Fino allora erano stati vendi regionali, provinciali, difficile però duti, regalati, qualche centinaio di che possano mettersi d’accordo più 34 migliaia di decoder in tutta Italia, emittenti. adesso ce n’è qualche milione. Siamo però ben lontani dall’avere un decoNon pensa che una sorta di associader in tutte le case, io stesso me lo zionismo possa essere vantaggiosa sono comprato, così per curiosità, ma per le emittenti più piccole? non riesco ancora a toccare con mano i benefici di questa tecnologia. Di fatto, ogni operatore di rete si Il futuro è nella fruizione dei servizi, fra amministra le sue reti perché vuole qualche anno non andremo più neanguadagnarci, vuole vender lo spazio che a noleggiare DVD, avremo tutti la che ha perché se oggi ci sta un canale rete. Già oggi almeno un megabit ce sulla sua frequenza, domani ce ne l’abbiamo in casa, fra poco saranno 8, stanno cinque. Uno deve regalarlo alle 9 o 10 megabit che ci daranno d’uffiistituzioni pubbliche locali o comuncio, allargheranno le bande anche fino que deve metterlo a disposizione, uno a 20 megabit, ci infileranno anche i se lo tiene per lui e gli altri li affitta al film in HD, la gente sfrutterà questi tizio che vuole farsi la televisione, servizi, non avrà più neanche i Dvd. vuole farsi il network, senza fare l’operatore di rete, senza avere la concesPrima o poi però, le trasmissioni anasione. logiche dovranno comunque cessare, Secondo me, il digitale terrestre perche cosa proponete alle emittenti che metterà a certe persone di fare l’ediintendono passare al digitale? tore senza avere le frequenze, senza Per il digitale terrestre abbiamo sviavere le concessioni. Di fatto gli operatori di rete ci sono, adesso stanno luppato solo ed esclusivamente protrasmettendo un’ora di notte perché getti su playout muulticanale. Non sono obbligati per le solite c....e all’ipuoi fare pacchetti preconfezionati, taliana. Invece io li avrei costretti ad ogni televisione ha la sua esigenza. Io andare in onda, a fare la sperimentaho provato anche a fare dei pacchetti, zione vera, che non la fai di notte dalle ma fra tutti i progetti che abbiamo tre alle quattro: se io ti do l’80% degli fatto, non ce n’è stato uno di uguale,
investimenti che hai fatto per andare in digitale, te li do nel momento in cui mi fai vedere che stai andando in onda con un palinsesto di ventiquattrore. Come giudicate tutto questo clamore che c’è intorno alla televisione sui cellulari? In verità ne so molto poco, ho visto delle dimostrazioni, ne sono rimasto colpito ed è uno dei motivi per cui sono ancora più convinto che saranno le telecom a fare veramente il mercato. Il Dvb-H permette di fare una pubblicità ad personam perché ogni device avrà un suo identificativo, per cui ogni volta che mi collego, loro possono inviarmi una pubblicità personalizzata, oppure inviarla a un gruppo di utenti selezionati in base a quello di cui usufruiscono in media. A seconda delle richieste, potranno stabilire quali sono i film o i contenuti più visti o più scaricati. Con il Dvb-H c’è più banda rispetto all’Umts, puoi veramente vedere il video su un palmare, molto meglio di come lo vedi ancora con l’Umts. Quel che vedo è che in tanti ci stanno investendo una montagna di soldi. Forse quelli della nostra generazione non saranno i più grandi fruitori, ma lo saranno sicuramente i nostri figli che crescono con questa mentalità, che assimilano più facilmente l’uso di queste tecnologie. Per finire, quali iniziative avete in cantiere? Stiamo finendo un sacco di lavori, a Catania abbiamo rifatto completamente il centro di produzione, stiamo installando l’impianto di produzione del telegiornale di Sicilia e l’impianto di emissione di TRM, Come per altri lavori simili, montiamo e collaudiamo tutte le apparecchiature di un banco regia o di un rack presso la nostra sede, dopo di che le smontiamo parzialmente, solo per esigenze di spedizione. In questo modo, il lavoro sul posto è ridotto al minimo ed evitiamo molte spiacevoli sorprese. Poi stiamo andando in Guinea ad installare tutto l’impianto di produzione insieme a DMT, con loro abbiamo un accordo che va avanti da diversi anni e se la loro fornitura prevede una parte a bassa frequenza, noi siamo i loro partner.
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