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RADIO • TELEVISIONE • VIDEO • MULTIMEDIA • POST-PRODUZIONE • AUDIO • ALTA FREQUENZA
Rivista mensile specializzata • N° 261 • 2006 • Anno XXIX • ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
Fox Television punta sulla P2
Adobe Premiere: torna in video anche sui sistemi MacOS
Audiradio, i dati di ascolto delle emittenti nel 2006 st: adca a bro nza.tv d e i notiz rge time nve Le ul w.co ww
Anno XXIX n. 261 - 2006/2007 ISSN 0394-0896
4 L’illuminazione nello studio televisivo
MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 0243910135 - Fax (+39) 0243999112 E-mail: info@monitor-radiotv.com Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese)
6 Le parole del broadcast
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15 Fox registra con Panasonic P2
16 Gadamlink: all’ombra del gigante 8 Alta definizione in passerella
10 Vantaggi e sfide delle operazioni basate su IT
12 Radio-stallo digitale
20 Video e MacOS, il ritorno di Premiere
22 Audiradio: i dati del 2006 24 Grass Valley, arriva Infinity
26 Missione grandi schermi
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L’illuminazione nelle riprese video Se proprio vogliamo essere sinceri, l’impressione è quella che qualsiasi oggetto o persona risulti più gradevole se ripreso su pellicola. Non importa se le immagini si vedano al cinema o sul televisore di casa: il mondo è più bello attraverso la pellicola. Eppure la tecnologia video ha fatto enormi progressi negli ultimi vent’anni. Esiste anche il video ad alta definizione, una tecnologia che teoricamente dovrebbe avere raggiunto e sorpassato il livello qualitativo del cinema; il contrasto, la definizione, il colore tutto sta raggiungendo caratteristiche di assoluta eccellenza. Alle videocamere Panasonic e Hitachi si possono addirittura adattare gli obiettivi 35mm. E allora, perché le immagini video non sono come quelle della pellicola? O migliori? La pellicola è pellicola mentre il video è qualcosa di elettronico che succede da qualche parte fra l’ obiettivo e il monitor: pretendere che un video si comporti come una pellicola non fa altro che portare il sistema alla pazzia senza alcun miglioramento dell’ immagine. Se l’operatore, però, riesce a registrare immagini che non facciano pensare né alla pellicola né al video, è senz’ altro incamminato verso una vita più
felice. Vent’anni or sono, in occasione di riprese esterne, raramente esisteva la possibilità di regolare i livelli dei neri o di intervenire sui bianchi. Con il tempo, le cose sono cambiate di
molto - e in meglio; tuttavia la televisione continua a non utilizzare appieno le sue possibilità. Molto dipende dall’ illuminazione: per quanto riguarda questo fattore, stranamente, parecchi operatori conti-
Uno studio televisivo richiede l’iluminazione adatta per creare l’atmosfera suggestiva voluta
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nuano a vivere nel passato e usare il vecchio sistema di “riempire le ombre e abbassare le luci”. Ma la tecnologia moderna è migliorata e nessuno parla più di “bruciature” o rumore nei neri. Oggi abbiamo a disposizione gamme di contrasto molto estese, che andrebbero utilizzate senza paura. Non abbiate nessuna paura, prima di tutto, delle finestre: mettetele nell’ inquadratura e lasciatele brillare. E niente paura degli sfondi brillanti. Non diventate succubi degli insegnamenti di persone anche molto brave, ma che hanno imparato il mestiere prima che voi nasceste. Create un’immagine che si veda bene e lasciate che l’ elettronica faccia il suo lavoro: sarete sorpresi dalla versatilità dei sistemi moderni.
L’illuminazione motivata Una delle prime idee da prendere in considerazione è quella dell’ illuminazione motivata: parliamo di un modo di illuminare che trova le sue ragioni di essere con elementi che lo spettatore potrebbe facilmente descrivere. Normalmente, ad esempio, la luce proviene da una finestra, il che corrisponde esattamente all’ esperienza dello spettatore nella vita di tutti i giorni. Una modesta lampada HMI da 1200 dietro alla finestra può simulare perfettamente la luce solare e, se dotata di un diffusore, darà l’impressione di una brillante nebbiolina. E dopo le finestra, naturalmente, vengono le lampade. Piazzate una lampada sul set un modo da poter direzionare la luce: questo accorgimento dà sempre alle scene una sensazione domestica. Quando la scena non prevede finestre né lampade, l’ idea della motivazione non deve affatto scomparire. Basta portare lo spettatore a credere che esista una finestra al di fuori dell’ inquadratura, nella stessa posizione da cui proviene la colonna sonora. Se nella location una finestra esiste davvero ma non è possibile inserirla nell’ inquadratura, si può in ogni caso illuminare attraverso di essa. Se proprio non ci sono finestre, è possibile costruirne di simulate con delle per-
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5 siane o una lampada Leko a finestra occorre però ricordare che l’ uso esagerato di questo genere di trucchi può risultare in ultima analisi offensivo: meglio essere parsimoniosi. Una piccola quantità di luce su un tavolo o una parete è sufficiente, mentre i personaggi possono essere illuminati separatamente dalla stessa direzione. Abbiamo illustrato quella che chiamiamo “illuminaziome motivata” in maniera abbastanza frettolosa, ma questa semplice tecnica può venire applicata con successo in occasione di qualsiasi ripresa. Più che illuminare, l’idea è quella di fare sì che le immagini vengano percepite come appartenenti alla realtà.
Le riprese in esterno E lo stesso concetto si presta a essere applicato anche al lavoro in esterni. Gli esterni notte sono i migliori amici del video perché consentono tutta la libertà del mondo, esattamente come una tela bianca per un pittore - la notte e la luce al tungsteno, dopo tutto, sono fatte una per l’altra.
Si possono definire grandi aree per mezzo di luci di forma diferente e lasciare oscurità tutt’intorno a fare da cornice. Se si sta registrando in città, si possono scoprire ambienti di luce semplicemente meravigliosi. Le pubblicità al neon e le luci degli edifici o persino l’illuminazione delle strade ci regalano incredibili sfondi e livelli di bilanciamento per le azioni in primo piano che, normalmente, richiedono meno lumen di quanto si possa immaginare. Non si enfatizzerà mai troppo il concetto di “coscienza del contrasto” in ambienti notturni. Mai sovrailluminare. Tirate fuori tutta l’attrezzatura: ogni luce ha bisogno di essere scolpita con bandiere, maglie, seta nera o qualsiasi altro filtro improvvisato. Usate angoli obliqui per illuminare i volti. Ricordate che è notte e tanto le cose come le persone si vedono scure. La cosa più triste in televisione è un esterno notte troppo illuminato. Parlando di esterni notte, si può far sì che le riprese in intermi sembrino notturne anche se si realizzano di giorno, coprendo parzialmente con un pan-
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Un kit portatile completo per l’illuminazione trova spazio in una valigia
nello tutte le finestre che si vedono nell’inquadratura e usandole per illuminare. In questo modo l’ effetto notte si ottiene immediatamente ed è possibile introdurre più contrasto e più neri nell’inquadrature, in modo che le immagini si vedano meglio. Così, l’ essenza della “illuminazione 6 motivata” produce un senso di intimismo. Non si illuminano semplicemente spazi e oggetti, bensì si definisce uno spazio con lo scopo che venga percepito in un determinato modo. Fare sì che l’ illuminazione significhi o faccia qualcosa è, in fondo un’operazione classica della cinematografia. Hollywood ha tempo e capitali da investire, i nostri clienti si aspettano che i loro programmi si vedano come quelli di Hollywood, senza però spendere tanto denaro. Se uno lavora in studio, non vuol dire che non possa usare l’ illuminazione motivata. Una delle vostre responsabilità è quella di far sì che quando gli scenari sono pianificati per essere illuminati, deve esserci anche lo spazio per illuminarli e per piazzare tutte le attrezzature. L’ illuminazione interna è
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assolutamente necessaria per motivare il look e non cadere nella folle trappola del multicamera: i toni della pelle e l’illuminazione dei volti cambiano a seconda delle videocamere e degli angoli. Quando si riprendono i volti allo stesso livello, si finisce sempre con riprese piatte, piatte, piatte e che nulla hanno a che vedere con lo stile che si andava cercando. E’ necessario inoltre sviluppare un vocabolario di illuminazione. Non stiamo parlando di termini difficili né in ultima analisi neanche di parole, ma di formule di illuminazione. Per realizzare questa operazione è necessario analizzare quello che vedete nei film o nelle altre vostre fonti d’ispirazione. Abituatevi a riflettere sui momenti nei quali l’illuminazione risulta particolarmente efficace e cercate di capire da dove viene la luce in quella scena e in che modo viene manipolata per ottenere una sensazioni gradevoli e attirare l’attenzione dello spettatore: non
state rubando il lavoro altrui - al contrario, state ammirando e riconoscendo un lavoro ben fatto. Mantenete gli occhi aperti sul mondo che vi circonda. Guardate luoghi, guardate volti e osservate in che modo sono illuminati: cercate il modo di ricreare tutto in un set. Anche se non ci riuscirete tutte le volte, vi renderete conto di quanto possa migliorare il vostro lavoro se solo prestate più attenzione attorno a voi. E per favore: smettetela di guardare il monitor. E’ probabile che non sia neanche configurato come si deve e sicuramente qualcuno ci ha giocato mentre non ve ne accorgevate. Liberatevi da quella scatola. La buona - anzi, meravigliosa illuminazione è stata inventata prima del video. Mettetevi davanti alla camera e guardate cosa state facendo: se gli occhi dicono che si vede bene, allora si vedrà bene anche in video.
SCHEDE - IN BREVE
Le parole del broadcast LARGHEZZA DI BANDA (BANDWITH)R Termine dal duplice significato. Nel primo caso è la misura usata per segnalare la gamma di frequenze (dalla più bassa alla più alta) che un dispositivo è in grado di registrare/ modificare /riprodurre. Il termine è usato anche per specificare la massima capacità di trasferimento in una connessione digitale o in un sistema digitale in genere. Se una connessione Internet ha una certa larghezza di banda, tale valore determinerà la massima velocità alla quale l'informazione può essere trasferita da un punto all'altro del sistema. TEMPO REALE (PROCESSO IN)
Indica un processo che avviene "live", contemporaneamente ad un altro. P. es. con alcuni Codec audio è possibile comprimere il segnale in tempo reale; ciò significa che la compressione viene eseguita in contemporanea alla digitalizzazione e memorizzazione dei dati. Per essere un vero processo in tempo reale, non ci deve essere alcun aumento di tempo rispetto al tempo necessario per eseguire il processo principale. LIVELLO DEL SEGNALE (SIGNAL LEVEL) Termine usato spesso per classificare un segnale in riferimento ad una apparecchiatura specifica della catena audio. In questo caso si fa riferimento al massimo livello di uscita del dispositivo. Esso deve adattarsi al livello di ingresso del dispositivo seguente nella catena, pena l'insorgere di fenomeni distorsivi. PEAK METER Strumento misuratore di livello che permette il monitoraggio dei picchi d'ampiezza del segnale, in contrapposizione al VU-Meter che visualizza il livello medio della modulazione ETSI, EUROPEAN TELECOMMUNICATIONS STANDARDS INSTITUTE Istituto Europeo per la Normalizzazione delle Telecomunicazioni, nato nell’87 alla Conferenza delle Amministrazioni Postali Europee (CEPT) per elaborare e approvare le normative tecniche nel settore delle telecomunicazioni che vengono omologate come ‘Normativa Europea’ (ETS European Technical Standard). Sono membri dell’ETSI istituti di ricerca e svilluppo, produttori e utenti di apparecchiature, gestori di reti pubbliche e le amministrazioni europee.
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S E Z I O N E Una schermata di After Effects, utilizzato per il montaggio HD
Alta definizione in passerella Anche in occasione dell’ultima Settimana della moda milanese, Fashion TV si è dimostrata all’ altezza dell’ evento trasmettendo dal vivo e in alta definizione le sfilate dei modelli primavera/estate di Dolce & Gabbana, Cavalli, Scervino, Versace e Missoni. Grazie alla partnership esclusiva con Eutelsat, Fashion TV raggiunge 202 nazioni nei cinque continenti, con uno share stimato sui 345 milioni di spettatori.
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VideoGang e TeleRecord Le sfilate sono state coperte quasi per intero dalla VideoGang di Milano che per l’occasione ha usato un srt-up di produzione portatile per le sfilate di Scervino, Versace e Missoni; gli show Dolce & Gabbana e D&G sono stati invece appannaggio di Telerecord, pioniere dell’ HD italiano. La storia di VideoGang, azienda specializzata nella produzione e postproduzione di video di moda, corre quasi parallela a quella della Settimana milanese della moda: Sergio Salerni, il fondatore, era coinvolto nell’ evento già nel 1978. quando sperimentava nuove tecniche creative nella direzione e nell’esecuzione produttiva. Le attrezzature di produzione e postproduzione della VideoGang comprendono suite di editing Avid 9000 e Final Cut, Flint e After Effect per la composizione e la produzione di CD e DVD. La squadra VideoGang, in questo caso, è stata guidata dal direttore tecnico Federico Airoldi e ha usato il set-up portatile per alta definizione progettato e realizzato in partnership con la Video Progetti. Spiega Airoldi: “Lavoriamo per moltis-
sime case di moda. A seconda delle richieste del cliente e del budget, il set-up varia da due a sei telecamere. In questa occasione abbiamo lavorato con il nostro sistema di controllo in flightcase e della squadra hanno fatto parte tre operatori, un direttore tecnico, un operatore di camera control; io mi sono occupato del mixer video. La copertura di Dolce & Gabbana e D&G è stata affidata ai colleghi della Telerecord, con i quali collaboro da tempo, che hanno utilizzato il loro camion HD con 12 camere; di Cavalli, infine si è occupato un altro service di Milano". I camcorder impiegati da VideoGang erano tre Panasonic AJ-HDX400 (1080/25p 1080/50i) e un Panasonic
AJ-HDC27HE a framerate variabile con obiettivi Canon E HD xs 17x 1.8/7.6-130) mentre la regisrazione è stata effettuata su Panasonic AJHD1200A. Continua Airoldi: "Ho disegnato il nostro sistema HD portatile assieme alla Video Progetti scegliendo l'hardware secondo criteri di qualità, economicità e robustezza al trasporto. Abbiamo sistemato tutto in quattro flightcase che contengono un mixer video HD-SDI Snell & Wilcox HD 104 a 4 entrate, un mixer audio Soundcraft Spirit, quattro controller remoti, monitor vari e un generatore sincro Deneche a tre livelli". Tecnologia d'avanguardia anche in occasione della sfilata di Scervino, dove hanno fatto parlare di sé due schermi a LED Komaden See-through Vision da 23 metri quadrati forniti dagli specialisti de Le Grandi Immagini che li hanno anche usati assieme a quelli della giapponese Image Mesh, per il tour mondiale di Eros Ramazzotti.
Misurava 23 metri quadri lo schermo Kamaden utilizzato nelle sfilate di Ermanno Scervino
I camcorder ad alta definizioneAJ-HDX400 della Panasonic utilizzati da Video Gang per le riprese delle sfilate milanesi
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Vantaggi e sfide delle operazioni basate su IT di Joe Zaller Sono parecchie le ragioni che spingono i broadcaster ad abbandonare la tradizionale struttura analogica a favore del digitale basato su infrastrutture IT. Oltre ai motivi dettati dalle normative di legge, la verità è che ogni giorno che passa le tecnologie file-based offrono agli operatori sempre maggiori possibilità di razionalizzare le filiere e lanciare nuovi servizi. Non si può ancora affermare che l’intero settore abbia adottato i modelli basati su IT, ma sicuramente i broadcaster stanno compiendo la transizio10 ne. Alcuni iniziano prudentemente una migrazione graduale utilizzando infrastrutture ibride, ma altre si lanciano con decisione oltre l’analogico verso strutture tapeless completamente digitali. Il trend è in rapida crescita e ciò è dovuto alla sempre maggiore disponibilità di prodotti basati su standard, formati e architetture aperte che favoriscono come non mai l’interoperabilità fra sistemi. Inoltre il progresso nello
sviluppo di questo tipo di sistemi ha messo maggiormente in luce i limiti delle tecnologie di broadcast tradizionale; di conseguenza i broadcaster tendono a esplorare con entusiasmo le possibilità offerte dalle soluzioni basate su IT per incrementare la flessibilità delle filiere riducendo allo stesso tempo i costi.
Vantaggi e sfide Le infrastrutture basate su IT offrono al broadcaster una vasta scelta di opzioni nell’uso delle attrezzature. Molti dei lenti e tediosi passaggi che appesantiscono la filiera tradizionale possono essere elininati attraverso l’uso di storage e workstation in rete: soluzioni software avanzate sono in grado di automatizzare operazioni critiche che richiedevano significativi interventi umani. Oltre al semplice risparmio di tempo, una filiera basata su IT crea le condizioni per il miglioramento della creatività, una migliore possibilità di bilanciare i contenuti e un sostanziale miglioramento del flusso di lavoro.
Le sfide principali nella creazione di una filiera basata su IT riguardano l’interoperabilità e la strutturazione delle attrezzature in modo tale che siano in grado di garantire flessibilità nell’utilizzo e nell’ adeguamento dei contenuti. Il problema dell’interoperabilità abbraccia sia la scelta dei sistemi operativi sia la scelta dei formati di file sia la compatibilità fra sistemi diversi: gran perte degli ambienti operativi sono installazioni multivendor, pertanto lo spostamento di contenuti e metadata da un sistema all’altro non può essere realizzato con un semplice trasferimento FTP. Il trattamento flessibile del contenuto è la chiave per massimizzare l’efficienza della filiera di produzione e un procedimento altamente automatizzato risulta critico al fine di fornire un alto livello di flessibilità. Senza la possibilità di gestire funzioni multiple di processing automaticamente e simultaneamente, il broadcaster è costretto a investire pesantemente in tempo e risorse umane per ottenere i risultati che gli occorrono.
Produzione, distribuzione adeguamento contenutu L’adeguamento dei contenuti pone problemi simili. I broadcaster si confrontano con un’ esplosione di nuove piattaforme di content delivery e di nuovi dispositivi. Per sfruttare canali di distribuzione molto popolari come il web publishing e l’ internet content delivery. il broadcast richiede tecnologie di processing decisamente avanzate, in grado di mantenere le immagini nitide anche quando sono compresse per la trasmissione e la visione su dispositivi che non dispongono di banda sufficientemente larga.
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T I T O L O Snell & Wilcox ha risposto alla crescente richiesta di soluzioni basate su IT progettando la piattaforma software di file conversion Helios, che mette i broadcaster in grado do ottimizzare le loro tecnologie e attrezzature. Helios gira su hardware molto diffusi, in modo da integrarsi completamente nelle infrastrutture IT esistenti. Le sue applicazioni di interoperabilità consentono comunicazioni trasparento da macchina a macchina per lo scambio di video, audio e metadata anche in ambienti eterogenei e multivendor. Queste applicazioni supportano funzioni complesse come i cambiamenti di essence wrapping, la conversione di file di contenuto, l’audio shuffling e la gestione di dati VBI. Con questo alto livello di interoperabilità. Helios è in grado di offrire una gamma di funzioni che va ben al di là del semplice encoding e della conversione di file. L’indipendenza della piattaforma, inoltre, è l’ideale per futuri adattamenti all’ evoluzioni dell’ utente. Una serie di applicazioni Helios per la trasformazione dei contenuti affronta i compiti di processing nell’ambito della filiera basata su file. Attraverso una gestione automatica della gamma di task necessari per ottimizzare i contenuti, Helios elimina le barriere fra formati video e differenti standard internazionali. Il sistema è in grado di realizzare encoding MPEG-2 e MPEG4 (AVC/H.264) oltre a conversioni di frame-rate standard, aspect ratio e HDTV in modalità up e down. Una funzionalità così estesa mette l’utente in grado di proporre contenuti a qualsiasi mercato.
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Alta qualità L’ alta qualità dei risultati testimonia la sofisticazione delle tecnologie che Snell & Wilcox ha utilizzato nel prodotto Helios, che incorpora tools di conditioning multipremiati e applicazioni che comprendono Ph.C motion estimation, DEFT 3.2 cadence correction e la tecnologia MOLE in grado di fornire ottime prestazioni in fatto di compressione multigeneration.. Helios tratta le immagini di alta qualità a un bit rate inferiore a quello di ogni altro sistema sul mercato, il che significa un uso molto performante della banda. Ciò porta a un notevole risparmio nei costi e nella banda necessaria per distribure contenuti di alta qualità. Le applicazioni di repurposing inoltre consentono al broadcaster di adattare i contenuti alle esigenze di distribuzione attraverso le piattaforme più varie: televisione, video-on-demand, IPTV, web publishing e internet.
Caratteristiche di eccellenza Helios dispone di una capacità di calcolo multitasking che supporta efficacemente il workflow basato su file. Di conseguenza il broadcaster è in grado di ridurre notevolmente l’intervento dell’operatore e il controllo di questa funzione, creando protocolli customizzati che determinano l’intervento sui media in modalità specifiche e ripetibili. Nell’ambito di un ambiente di lavoro ricco di metadata, Helios supporta e gestisce i dati presenti in MXF e altri
formati di file. La piattaforma può creare e distribuire metadata tecnici di grande importanza ai diversi componenti di sistema; di conseguenza, qualsiasi decisione presa in fase di pre-processing può essere inviata al motore di conversione o di compressione, che è in grado di essere “istruito” da questa informazione. Ciò assicura la migliore qualità d’immagine possibile.
Conclusioni Con la transizione verso ambienti a reti basate su file e application-oriented, i broadcaster hanno di fronte sia la sfida sia le opportunità inerenti il cambiamento. Oggigiorno, i sistemi basati su IT stanno crecendo in numero e in sofisticazione, offrendo soluzioni flessibili e cost-effective per tutta l’azienda. Le soluzioni open-source aprono nuovi orizzonti di lavoro e le tecnologie innovative come Helios offrono l’opportunità di cogliere i benefici del settore in trasformazione. PILLOLE
Le parole del broadcast ELABORAZIONE DEL SEGNALE (SIGNAL PROCESSING) Termine generico per indicare un qualsiasi intervento sul segnale inteso a cambiarne le caratteristiche in termini di dinamica, riduzione del rumore, equalizzazione o altro. QUANTIZZAZIONE (QUANTISATION) Il processo tramite il quale un livello in ampiezza analogico è convertito in un valore digitale. Il segnale analogico può avere per sua natura infiniti valori in ampiezza mentre il segnale digitale può assumere un limitato range di valori, p. es. da 0 a 32767.
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Radio-stallo digitale
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Un convegno organizzato da Millecanali ha riacceso il dibattito sulle trasmissioni radio in digitale: con il DAB che non riesce a decollare, c’è chi ci prova con il satellite Il digitale è dappertutto, solo la radio continua fieramente a servirsi dell’analogico, almeno per le trasmissioni. Se il digitale è oramai una realtà in qualsiasi studio di produzione radiofonica a livelli più o meno spinti, come è stato evidenziato anche dalla totalità dei partecipanti al convegno di Millecanali, c’è ancora parecchia strada da fare prima che le centinaia di emittenti radiofoniche operanti in Italia possano soltanto pensare seriamente di cominciare a trasmettere il loro segnale in digitale. Sulla carta, i vantaggi che si avrebbero con il passaggio alle trasmissione in digitale non sono trascurabili: qualità sonora superiore, migliore sfruttamento della banda, integrazione con altri mezzi. Per quel che riguarda il primo punto, se è vero che una trasmissione in digitale è esente dai classici disturbi che affliggono l’analogico, per garantire una qualità paragonabile a quella
di una buona trasmissione in FM occorre limitare la compressione dei segnali a livelli che non sono sempre economicamente vantaggiosi dal punto di vista dell’occupazione della banda. Nel Regno Unito, uno dei pochi Paesi europei nel quale lo standard DAB (Digital Audio Broadcasting) sta ottenendo un discreto successo, quando la BBC ha provato a ridurre il bitrate di uno dei suoi canali di qualche decina di kbps, passando da 192 a 160 kbps, gli ascoltatori se ne sono subito accorti e la BBC ha dovuto tornare rapidamente sui suoi passi. Anche con bitrate così alti, i puristi dell’audio non si possono proprio dichiarare soddisfatti: nella maggior parte dei casi, il suono è troppo metallico, niente a che vedere con la promessa “qualità CD” e spesso peggiore della qualità offerta dalle stesse stazioni in FM.
Tutto da rifare Il problema è che il DAB impiega come metodo di compressione l’oramai obsoleto Mpeg Layer 2 (MP2), molto meno efficiente di altri codec, MP3 compreso. Per questa ragione, l’organizzazione WorlDMB (il nome che si è dato lo scorso ottobre il WorldDAB Forum) ha proposto di utilizzare l’High Efficiency Advanced Audio Codec (HE-AAC) per quello che sarà probabilmente il nuovo standard che prenderà il nome di DAB+. Correntemente utilizzato in Corea del Sud per le trasmissioni in standard Digital Multimedia Broadcasting (DMB), il codec HE-AAC offre un’efficienza quattro volte superiore a quella del codec MP2, il che si traduce nella possibilità di trasmettere una ventina di stazioni radio in alta qualità al posto delle sei o sette attuali su ogni blocco di diffusione che ha una capacità di
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Spettro RF di un segnale HD Radio: la parte con il picco centrale è quella relativa alla componente analogica mentre quella digitale occupa le due bande laterali
poco più di 1 Mbps. L’unico punto ancora da definire riguarda l’entità delle royalty da riconoscere agli sviluppatori del codec, elemento non proprio trascurabile, visto quel che sta succedendo con lo standard mhp per la televisione interattiva. Se non ci sono grossi problemi dal punto di vista di chi trasmette (l’adozione del nuovo standard comporterebbe investimenti più che compensati dalla maggior capacità trasmissiva), chi già possiede un ricevitore DAB si vedrebbe costretto a sostituirlo per poter ricevere le trasmissioni in DAB+, cosa che sarebbe un problema per quei paesi dove il DAB è già diffuso, ma non certo per l’Italia. Il nuovo standard sta suscitando anche l’interesse di RaiWay che dal mese di febbraio ha iniziato le sperimentazioni sfruttando quei pochi trasmettitori DAB oggi ancora attivi. Ciò ha comportato una riduzione del bitrate di alcuni canali DAB, tra cui il IV e il V canale della Filodiffusione che sono passati da 160 a 96 kbps, decisione ben poco gradita da quei pochi ascoltatori su cui poteva contare e che ben difficilmente potranno consigliare l’acquisto di un ricevitore Dab a propri amici e conoscenti.
Manca lo spazio Anche con il nuovo codec, sembra però che non ci sia il modo per dare la
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possibilità a tutte le emittenti FM operanti in Italia di passare al DAB, come è evidenziato da uno studio presentato da Aeranti-Corallo proprio in occasione del convegno di Millecanali. Facendo un po’ di conti, con l’attuale standard DAB verrebbero tagliate fuori nove delle quindici emittenti nazionali e circa 900 locali. Con il DAB+ la situazione migliora, ma qualche centinaio di stazioni radio locali resterebbero comunque fuori. Lo studio sottolinea anche come si possa creare una grossa disparità fra le due bande disponibili, la III-VHF e la L-UHF, che rende molto più costoso l’impiego della seconda. A parità di copertura, è infatti necessario un numero di trasmettitori ben superiore. Inoltre, la banda III non è oggi disponibile per il DAB da parte di privati, essendo attualmen-
te occupata dagli impianti della prima rete televisiva Rai, oltre che da alcuni impianti Rai in DAB. Le cose non vanno tanto meglio con gli altri standard proposti per la radio digitale. Il più interessante sarebbe l’In Band On Channel (IBOC), ribattezzato in versione proprietaria con il marchio HD Radio e già molto diffuso negli Stati Uniti dove è stato adottato da oltre 1.400 emittenti. Questo standard prevede la possibilità di trasmettere contemporaneamente in digitale e analogico sfruttando lo stesso canale utilizzato per la FM. I ricevitori HD Radio sono in grado di individuare la presenza del segnale digitale e commutano automaticamente sul segnale analogico in caso di difficoltà di ricezione, senza che l’ascoltatore debba fare nulla. La prima sperimentazione europea dell’HD Radio ha avuto luogo in Svizzera e ha visto protagonista la RVR Elettronica di Bologna che ha fornito gli apparati trasmissivi necessari. L’impervio territorio elvetico è stato un banco di prova ottimale per mettere alla prova la ricezione in pre-
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I cellulari di prossima generazione potranno ricevere anche trasmissioni radiofoniche digitali
senza di fenomeni di eco dei segnali, dimostrando la maggiore robustezza della componente digitale del segnale rispetto a quella analogica. Peccato che per una trasmissione ideale sia necessaria una spaziatura tra i canali di 200 kHz, cosa che rende lo standard IBOC difficilmente adotta14 bile nel nostro Paese. Sarebbe necessario un pesante piano di riordino delle frequenze, che comporterebbe necessariamente una sensibile riduzione del numero di emittenti attualmente operative in FM. Sul piano qualitativo sono poi piuttosto sconfortanti gli studi condotti negli Stati Uniti fra gli ascoltatori di HD Radio: la maggior parte non percepisce differenze sostanziali fra il segnale analogico e quello digitale. Come è stato sottolineato anche da alcuni editori radiofonici partecipanti al convegno, è proprio la qualità delle attuali trasmissioni
analogiche in FM a far da freno al passaggio al digitale e l’unica ragione per forzare i tempi sarebbe quella di occupare spazi che potrebbero altrimenti finire nelle mani di altri operatori.
Lo spazio come alternativa Una possibile soluzione alla mancanza di frequenze terrestri potrebbe essere quella di passare sul satellite, soluzione in cui crede fermamente WorldSpace Italia, almeno a giudicare dalla quantità di denaro già messa sul piatto. Il satellite Arista necessario per le trasmissioni è già operativo da qualche anno e irradia trasmissioni radiofoniche destinate all’Africa e al Medio Oriente sfruttando tre beam diversi. Uno di questi sarà riservato da WorldSpace Italia per le trasmissioni sul territorio nazionale, come ha spie-
gato al convegno di Millecanali Luca Panerai, amministratore delegato della società. I segnali irradiati possono essere ricevuti anche in mobilità e per ovviare alle difficoltà di ricezione nelle zone non direttamente illuminate dal satellite, in particolare nelle aree urbane, è prevista l’installazione di 200 ripetitori terrestri. L’installazione dei gap-filler, che ha un costo previsto di 15 milioni di euro, sarà portata a termine da Telecom Italia. L’inizio delle trasmissioni è previsto per la fine del corrente anno, probabilmente nel prossimo mese di dicembre. WorldSpace Italia ha già ottenuto dal ministero delle Comunicazioni la concessione di 12,5 MHz in banda L (circa un terzo di quella disponibile e sufficiente a trasmettere sette blocchi di diffusione), spazio che sarà inizialmente utilizzato per trasmettere almeno una cinquantina di emittenti, numero che potrà essere triplicato con il lancio di un nuovo satellite previsto per i prossimi anni. Un servizio simile è già operativo da qualche anno negli Stati Uniti e ha ottenuto un buon successo grazie a circa 15 milioni di abbonati disposti a pagare una decina di dollari al mese per la ricezione di trasmissioni radiofoniche esenti da pubblicità, nonché servizi di pubblica utilità, come informazioni sul traffico o meteorologiche. Anche per l’Italia è prevista una formula simile: l’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di un canone d’abbonamento al servizio di 5 euro mensili e Panerai si è dichiarato aperto a qualsiasi forma di collaborazione con altri editori radiofonici per la distribuzione dei loro contenuti o servizi complementari, come la creazione di un canale dedicato alle informazioni sul traffico.
L’illusione dell’integrazione
La copertura dei satelliti WorldSpace: per le trasmissioni dirette all’Italia si sfrutterà uno dei beam del satellite Afristar
L’altro vantaggio offerto dalle trasmissioni radio in digitale dovrebbe essere proprio la possibilità di trasmettere parallelamente ai flussi audio anche dati digitali di varia natura, da semplici informazioni testuali fino a clip video, come succede con lo standard DMB. Nella realtà, il problema è sem-
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T I T O L O pre lo stesso: se la banda è appena sufficiente per le trasmissioni audio, diventa piuttosto difficile metterci dentro anche dell’altro. In effetti, una soluzione ci sarebbe ed è quella di utilizzare per le trasmissioni radio lo standard DVB-H in modalità SFN (http://www.digitalradiotech.co.uk /dvb-h_dab_dmb.htm). Un unico multiplex da 7 MHz può ospitare oltre 100 stazioni radio con copertura nazionale
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e garantire spazio sufficiente per gli eventuali servizi aggiuntivi. Più problematico potrebbe essere convincere decine di emittenti locali a consorziarsi per gestire un multiplex, ma ci si potrebbe comunque provare. Il costo per servizio sarebbe nettamente inferiore rispetto a quello del DAB e comunque vantaggioso anche rispetto al T-DMB. Sia questo che il DVB-H possono però sfruttare il traino della
Fox registra su Panasonic P2
telefonia mobile: secondo le stime più accreditate, il costo per l’aggiunta a un cellulare dei componenti necessari per la ricezione non dovrebbe superare la decina di euro. Senza contare che il poter ricevere trasmissioni radiofoniche con il cellulare potrebbe essere un mezzo per riavvicinare alla radio quella fascia di ascoltatori più giovani che oggi la snobbano in favore dei sempre più diffusi lettori MP3. nostri primo partner nello sviluppo della tecnologia P2, come fornitori delle loro stazioni televisive. Questo riconoscimento conferma la leadership Panasonic nell’ alta definizione. P2 si pone adesso come una tecnologia ormai consolidata e Panasonic intende proseguire sulla strada del continuo sviluppo di soluzioni P2 per l’HD che permettono significativi miglioramenti nel workflow e aumentano significativamente l’efficienza operativa”. Al momento sono già cinque le stazioni Fox - WNYW-TV e WWOR-TV, New York City; WTXF-TV, Philadelphia, 15 KRIV-TV, Houston; e KTVI-TV, St. Louis; che stanno usando attrezzature Panasonic P2 SD per la produzione di news.
P2 HD
Soddisfazione in casa Panasonic dopo l’accordo con Fox Entertainment Group che prevede l’adozione di camcorder e registratori della famiglia P2 in tutte le stazioni della Fox Television Stations Inc, uno dei maggiori gruppi statunitensi di broadcast che annovera 35 stazioni con una copertura di circa il 45% delle famiglie americane. In conseguenza dell’accordo triennale, Panasonic diventa fornitore esclusi-
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vo di gran parte delle attrezzature di electronic news gathering (ENG) per le stazioni possedute e controllate dalla Fox. Il deal copre i camcorder HD AJ-HPX2000 2/3”, i registratori mobili AJ-HPM100 e altri prodotti P2 come schede e drives. John Baisley, presidente della Panasonic Broadcast, commenta: “Siamo estremamente soddisfatti di essere stati scelti dalla Fox, uno dei
P2 HD offre l’affidabilità della produzione solid state, la connettività immediata con infrastrutture IT esistenti, la maneggevolezza delle schede P2 e la compatibilità con i principali sistemi NLE. I prodotti di punta della line P2 HD consentono registrazioni ad alta definizione senza l’usura meccanica e le limitazioni ambientali dei sistemi basati su nastro, hardisk o disco ottico. P2 HD assicura la massima affidabilità, specialmente in condizioni estreme di temperatura, urti e vibrazioni, nonché una importante riduzione dei costi di manutenzione e una maggiore durata utile. L’accesso ai contenuti video registrati e ai metadata è immediato, senza necessità di procedimenti di digitalizzazione, acquisizione o creazione di files proxy Il camcorder multiformato AJHPX2000, il primo a spalla della serie P2 HD, dispone di un sistema nativo a
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Gadamlink: all’ombra del gigante 3 CCD 2/3” in grado di registrare magnificamente in 1080i, 720p, 480i, 576i e in un totale di 17 formati HD e SD. Pensato per il supporto versatile degli standard di compressione, questo camcorder passa tranquillamente da DVCPRO a HD/50/25 a DV al nuovo codec AVC-Intra, la tecnologia di compressione immagine più avanzata nel settore. Il modello AJ-HPM100 P2 Mobile offre registrazione e playback multiformato con un lettore di schede P2 multiformatoa sei slot, input/output molto 16 versatili che comprendono HD-SDI, IEEE 1394 e USB 2.0, uno slot per memoria SD, controlli di editing a livello broadcast con comando job/shuttle e fader audio, nonché un monitor LCD HD da 9 pollici. Questa macchina introduce i vantaggi del solid state nelle lavorazioni di ripresa, editing e playback in tutti i principali formati video, comprese le conversioni up/down/cross fra 1080i e 720p e fra HD e definizione standard. www.panasonic.com/broadcast
Una piccola struttura sfodera grandi armi: la creatività sposa la tecnologia su DVD La letteratura ufficiale di questo recente medium vuole che sia quello storicamente a maggiore diffusione in termini di quantità e di velocità per penetrazione sul mercato. Stiamo parlando del DVD, il supporto audiovisivo ad alta tecnologia per eccellenza che permette una qualità nelle immagini e nell’audio multicanale - su sei canali surround - senza precedenti e in più ha anche il vantaggio di accogliere dei contenuti speciali che arricchiscono il progetto centrale, di solito un film o un concerto. Il Gruppo Anteprima, che vanta attività di successo in tutte le aree trainanti della moderna multimedialità, ha da diversi anni finalizzato un proprio reparto creando una struttura apposita dedicata alla realizzazione dei DVD. L’azienda consociata al Gruppo Anteprima si chiama Gadamlink ed è attiva a Milano da sei anni. ‘Creare un DVD non è un’operazione semplice, bisogna sapere operare i giusti compromessi tra le esigenze tecniche e i migliori stilemi grafici’, esordisce uno dei soci, Marco Silvestri, responsabile del DVD Authoring. ‘In sei anni qui, letteralmente arroccato dietro PC e Mac e gomito a gomito con gli altri del team, abbiamo ‘respirato file e mangiato bit senza sosta’!’. La mia parte del lavoro rappresenta l’ultimo step nel percorso di creazione di un DVD, sono responsabile di tutte
le connessioni e gli agganci tecnici interni al progetto; a me in genere arrivano i contributi pronti, le cassette col film e i vari contributi; devo organizzare la cattura dei contenuti, quindi mi occupo della compressione, di tutte le connection, metto assieme i menu su due livelli e tutto quanto serve; poi assemblo il DVD e creo la copia finale verosimile di prova e i nastri definitivi su DLT che andranno al duplicatore, dopo l’OK del cliente. Tutto viene effettuato in completa interazione con gli altri del team, fin nei minimi dettagli.’ ‘I miei compiti sono invece confinati alle scelte grafiche 2D, 3D e tutto l’artworks in generale’, ci dice Paolo Silvestri responsabile delle forme e delle scelte artistiche, pur compiute in team, a monte di ogni progetto. ‘ Secondo la natura del lavoro in corso, decidiamo di comune accordo in favore di una tecnologia grafica piuttosto
Marco Silvestri, Paolo Silvestri, Francesco Porta
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T I T O L O che un’altra e spesso ci affidiamo a Photoshop o Illustrator per il lavoro artistico in 2D e la composizione del menu statico; mentre, se il progetto prevede forme grafiche più complesse, più creatività e animazioni, passiamo dal compositing 2D alla grafica 3D. Qui spesso ci appoggiamo a diversi pacchetti coi quali creiamo effetti semplici, o dinamici e compositing. E prima di tutto ... dobbiamo divertirci nel lavoro’ ‘La nostra forza motrice più trainante è sicuramente la grande passione per quello che facciamo che ci porta a un rapporto unico col cliente per il quale siamo il massimo in fatto di specializzazione’, ci confida a sua volta Francesco Porta, socio e project manager che, come tale, orchestra tutti i tratti della produzione, authoring, grafica, compressione e montaggio e si occupa anche di tessere e riannodare i non sempre facili fili dei rapporti umani con i committenti. ‘Spesso i clienti scelgono noi e non i ‘giganti’ perché siamo volutamente piccoli e quindi più gestibili, ma la 18 nostra competenza e dedizione sono grandi, in stile col resto del gruppo Anteprima.’ Il sorpasso di Gadamlink sulla concorrenza del restante mondo che produce DVD è dovuto, quindi, soprattutto alla nostra completa derivazione e interazione col video’, prosegue Francesco, che dedica quotidianamente molto tempo all’aggiornamento tecnico (riviste e web) e come tale spadroneggia alla perfezione qualunque nuovo codec AV lanciato sul mercato. ‘I clienti lo sanno bene.’ ‘In effetti quello che conta è creare un lavoro col migliore rapporto prezzo/qualità possibile, quindi ci intrecciamo continuamente per confronti tra di noi e anche con la struttura video di Anteprima, ben nota per le soluzioni di post produzione creativa ai massimi livelli, soprattutto in ambito pubblicitario, che ci dà una mano quando serve.’
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I lavori più significativi Ecco alcuni esempi di recenti progetti, realizzazione grafica e authoring creati da Gadamlink: Good Night and Good Luck, Alone in the Dark,Out of Reach, George and the Dragon, Invece, sui titoli che seguono, l’authoring è stato eseguito su grafiche che sono state fornite dai clienti: Paolo Maldini - Il Film, La Scala Fa Scuola, Delta V Collection, Claudio Bisio - Monsieur Malaussene, Natale a Casa DeeJay, Credo - John Paul II sotto controllo il lavoro, grazie a un livello di interazione molto elevato; questo permette di portare a compimento qualunque progetto - e in tempi adeguati - senza gli inutili intoppi che si verificano lungo il percorso quando le ‘teste da far quadrare’ sono troppe. Le vere linee di forza di Gadamlink sono in tal senso perfettamente identificabili, a cominciare dalla fortissima interazione che avviene in ogni progetto, come abbiamo già sottolineato, cui si sommano forti competenze tecniche video dirette nella produzione e nella post produzione, con una cultura di tipo informatico su Mac e PC.
Il video come fattore culturale Quindi, riepilogando, la cultura del video, primo ‘motore’ di Gadamlink, si somma a una grande passione per la creatività, per l’immagine e i contenuti, sempre creati in pieno stile col progetto, dove tutti i passaggi sono raggiunti in completa interazione tra gli operatori, in un workflow creato e
rodato su misura, quindi ideale. Si tratta di una ‘cultura dei contenuti’, un tratto caratteriale molto identificante, in quanto spesso i competitor possono vantare una derivazione non di tipo video, mentre qui tutto parte proprio dal video. Come dicevamo, l’azienda stessa nasce come ‘spinoff’ di Anteprima Video, la nota struttura dedicata da sempre alla post produzione video.
Cross-media, noi clicchiamo meglio ! La creazione di un DVD è un’avventura che richiede l’intreccio di molte competenze e una sensibilità che va oltre (tecnica, estetica, trucchi, capacità di comunicazione, interazione web, etc), ecco perché dicevamo che la creatività sposa la tecnologia. In questo modo la stretta vicinanza anche con altre strutture del gruppo Anteprima si trasforma in un vantaggio importante, poiché il prodotto finito può contare sul migliore supporto necessario in ogni momento. Per un esempio immediato possiamo citare
Grande interazione La struttura operativa è volutamente tenuta a una dimensione contenuta come dicevamo - solo tre persone come nucleo di base, che tengono
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T I T O L O la presenza di Tapeless, la struttura consociata che realizza contenuti per il sound design con audio surround in Doby 5.1 (e anche oltre), su misura per ogni progetto. Le competenze tecniche si sentono nella trasposizione dei contenuti dal nastro al disco, quindi nel passaggio da video a file, con scelte tecniche che coinvolgono pesantemente il risultato finale. I nostri tre protagonisti ‘mettono sul piatto’ un background che deriva da una lunga esperienza in Apple, dalla pubblicità, e dalla sistemistica in Microsoft, sommata a esperienze dirette nel video. Ciò permette al team di vantare delle solide basi da cui far derivare prima di tutto un prodotto di alta tecnologia e la capacità di trasporre nel progetto finale qualunque contributo di qualsiasi natura. L’interattività di questi mondi adiacenti si compenetra senza causare attriti o gelosie culturali e operative di paternità sui progetti che mirano solo a trasporre al meglio il prodotto finito e l’obiettivo comune è il risultato più creativo possibile. Una tale coesione di intenti risulta evidente per i clienti che spesso richiedono delle consulenze più ampie, vista la cross-medialità sempre più spinta del mercato, che spinge a creare contenuti utili a diversi mezzi, oltre al DVD, al web, la IPTV, il DVB-H e al tempo stesso ‘fagocita’ contributi di natura molto dissimile.
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In altre parole, possiamo certo affermare che la competenza e la specializzazione di Gadamlink non si ferma alla creazione dei DVD ma in modo più esteso abbraccia la conversione e la generazione di ‘file digitali’ per scorporare e veicolare multimedia e grafica avanzata finalizzata a qualsiasi medium di oggi e di domani: una vocazione e una competenza che Francesco Porta si diverte a riassumere col concetto di ‘Noi clicckiamo meglio!’
Competenza oltre Un esempio, per chiarire il concetto di competenza cross media, ci viene dalla recente realizzazione di un DVD che raccoglie un anno di pubblicità. Esso poneva diverse problematiche per l’interazione di file di natura molto dissimile, la presenza di contenuti su nastri ma anche su file, con diversi livelli di compressione e standard televisivi che dovevano essere resi omogenei; inoltre erano necessari molti interventi di montaggio e c’erano da prendere svariate scelte di tipo informatico; insomma, è qui -ma anche in ogni altro lavoro di tutti i giorni- che salta fuori la natura e la ‘cross-medialità’ di Gadamlink e quello amano chiamare ‘competenza oltre’: come dice Francesco, ‘il nostro intervento si sente anche quando l’artista si ferma.
SCHEDE - IN BREVE
Le parole del broadcast JIGGLE Filtro o effetto originale che distorce rendendo quasi irriconoscibile l'immagine, se non per i contorni, e applica bollicine, 'fiordi' e zigzag casuali. KELVIN Unità di misura di ogni sorgente luminosa e quindi anche della “Temperatura Colore”, espressa in gradi. Si tratta di una unità di misura della temperatura assoluta: posto il suo riferimento a 0 gradi Kelvin in corrispondenza della assoluta mancanza di energia - e quindi in assenza di agitazione termica delle molecole che compongono un corpo - in tale stato esso non emette alcun tipo di radiazione (corpo nero) lo zero gradi kelvin corrisponde a -273,xx gradi celsius OVERLOAD (SOVRACCARICO) Fenomeno che si verifica quando il valore di carico supera i limiti di progettazione di un circuito. Alcuni apparecchi (per lo più finali di potenza) sono muniti di LED di overload che indicano, all'atto della loro accensione, quando 19 si è raggiunto e superato il limite massimo di potenza impulsiva dell'amplificatore. L'overload porta sempre a distorsione. S/PDIF Standard di comunicazione audio digitale presente ad esempio sui CD players e registratori DAT. Alcune schede sonore offrono l'interfaccia S/PDIF come alternativa agli input/output analogici.
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Video e MacOS, il ritorno di Adobe La prossima versione dell’intera suite Production Studio di software per il video e l’audio digitale sarà disponibile anche per la piattaforma MacOs. Dopo l’ottimo risultato ottenuto da Apple nel settore del software per il video digitale con il programma per il montaggio video Final Cut, Adobe aveva deciso di abbandonare lo sviluppo di Premiere per la piattaforma MacOs, scelta giudicata da molti come una sorta di resa. Non è mai cessato però lo sviluppo delle altre applicazioni grafiche professionali, Photoshop in testa, e di After Effects, nonostante Apple abbia tentato di porsi in competizione, prima con Motion e poi con Shake, anche con questo programma per il compositing e la creazione di grafica animata. Forse proprio la constatazione che After Effects può contare tuttora su un nutrito gruppo di estimatori fra gli irriducibili utilizzatori dei computer marchiati con la mela ha spinto Adobe a ritornare sui suoi passi e in occasione
del Macworld di San Francisco ha presentato la versione per MacOs dell’intera suite Production Studio, in precedenza disponibile solo per la piattaforma Windows. La suite, il cui rilascio è previsto entro la prossima estate contemporaneamente alla versione Windows, sarà incentrata sul programma di montaggio video Premiere Pro e comprenderà il software per l’authoring di Dvd Encore, nonché il nuovo programma Soundbooth per l’audio digitale, tutti utilizzabili con i più recenti Mac con processori Intel, oltre a After Effects, Photoshop e Illustrator, programmi questi ultimi che saranno disponibili in versione Universal Binaries, e quindi utilizzabili anche con gli esistenti Mac G4 e G5. Il punto di forza della suite Production Studio è la funzione Dynamic Link che rende molto più agevole il flusso di lavoro, evitando di dover effettuare il rendering degli effetti creati con After Effects prima di poterli importare in Premiere Pro o
Encore Dvd. Il prezzo della suite Production Studio per MacOs non è ancora stato comunicato, ma è praticamente certo che sarà lo stesso della versione Windows, vale a dire inferiore a quello cumulativo dei soli due programmi After Effects e Photoshop CS, il che faciliterà sicuramente la diffusione su questa piattaforma di Premiere Pro, che si porrà in diretta concorrenza con Final Cut Pro della Apple.
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Audiradio 2006
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TRENTINO ALTO ADIGE
L’ascolto delle emittenti radio italiane nel giorno medio (ieri) 1° ciclo 06 (14 gennaio/24 marzo) + 2° ciclo 06 (25 marzo/9 giugno) + 3° ciclo 06 /9 settembre/27 ottobre) + 4° ciclo 06 (28 ottobre/15 dicembre) Ascoltatori (+ 11 anni) nel giorno medio, espressi in migliaia (.000)
DIE ANTENNE NBC RETE REGIONE LA RADIO DELLE ALPI RADIO 2000 RADIO DOLOMITI RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO TIROL RTT LA RADIO SUDTIROL 1
20 35 27 60 43 40 27 82
FRIULI VENEZIA GIULIA RADIO FANTASY RADIO METRO’ RADIO ROMANTICA BASE: POPOLAZIONE 52.509 TOTALE ASCOLTATORI RADIO 37.995
RADIO NAZIONALI
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RAI RADIOUNO 6.720 RAI RADIODUE 5.486 RAI RADIOTRE 1.914 ISORADIO 1.115 NOTTURNO ITALIANO (SOLO FASCIA ORE 0-6) 122 RADIO R101 1.381 RMC RADIO MONTECARLO 2.056 RADIO CAPITAL 2.039 RADIO DEEJAY 5.758 RADIO KISS KISS LA RADIO CHE TI ASCOLTA 1.724 RADIO MARIA 1.694 RADIO RADICALE 545 RADIO 105 NETWORK 3.703 RDS RADIO DIMENSIONE SUONO 4.965 RADIO ITALIA SOLO MUSICA ITALIANA 3.223 RTL 102.5 4.907 RADIO 24 - IL SOLE 24 ORE 1.763 m2o 1.066
RADIO LOCALI PIEMONTE G.R.P. GIORNALE RADIO PIEMONTE 190 RADIO CANELLI SOLO MUSICA ITALIANA 27 RADIO CENTRO 95 19 RADIO CUORE 194 RADIO FANTASTICA 107 RADIO FLASH 29 RADIO ITALIA UNO 19 RADIO MARGHERITA MUSICA ITALIANA 81 RADIO MONDO 34 RADIO MONFERRATO ASTI 18
RADIO VALLEBELBO GIERREDI’ RADIO VERONICA ONE RADIOCITY RADIOCITY SOLO MUSICA ITALIANA
49 80 45 34
LIGURIA BABBOLEO NEWS BABBOLEO SUONO RADIO 103 RADIO BABBOLEO RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO NOSTALGIA
33 41 45 99 28 123
LOMBARDIA CIRCUITO MARCONI 45 DISCORADIO 523 GAMMA RADIO 157 LIFEGATE RADIO 167 MILAN / INTER FM 70 RADIO 105 CLASSICS 86 RADIO ALTA 33 RADIO BERGAMO 40 RADIO BRESCIASETTE 27 RADIO CLASSICA BRESCIANA 23 RADIO ITALIA ANNI 60 395 RADIO LATTEMIELE 191 RADIO LOMBARDIA 106 RADIO MILLENOTE / EX RADIO MOBILIFICIO DI CANTU’ 76 RADIO NUMBER ONE 311 RADIO POPOLARE - POPOLARE NETWORK 269 RADIO REPORTER LA RADIO DEL CUORE 280 RADIO RETEOTTO FM - SOLO MUSICA ANNI 80 37 RADIO STUDIO PIU’ - THE DANCE STATION 155 RADIO STUDIO PIU’ DUE 44 RADIO SUPER HIT 45 RADIO VIVA - VIVA FM 104 RADIO ZETA/STUDIO ZETA 606
21 78 18
VENETO BUM BUM ENERGY BUM BUM NETWORK EASY NETWORK ITALIAUNO SOLOMUSICAITALIANA RADIO 80 RADIO ADIGE RADIO BELLLA & MONELLA RADIO BIRIKINA RADIO COMPANY RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO MARILU’ RADIO PADOVA RADIO PITERPAN RADIO SORRRISO RADIO VALBELLUNA RADIO VENEZIA RADIO VERONA STEREOCITTA’
114 49 124 97 161 87 247 557 611 23 137 202 142 152 24 56 35 17
EMILIA ROMAGNA MALVISI NETWORK MODENA 90 SOLO MUSICA ITALIANA MODENA RADIO CITY PANEBURROMARMELLATA RADIO BRUNO RADIO BUDRIO RADIO CENTRALE RADIO GAMMA RADIO INTERNATIONAL RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO LATTEMIELE RADIO PICO RADIO RCB RADIO SABBIA
79 40 32 30 504 25 32 85 25 117 240 128 23 41
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22 50 131 27
TOSCANA 37 31 67 39 70 97 219 82 41 123 83 33 18 39
MARCHE 59 35 43 24 112
16 24 22 20 1.721 122
LAZIO CENTRO SUONO SPORT 54 RADIO 6 39 RADIO ANTENNA 1 51 RADIO CENTRO SUONO 29 RADIO CITTA’ FUTURA 31 RADIO DIMENSIONE SUONO DUE - SOFT 304 RADIO DIMENSIONE SUONO ROMA 359 RADIO GLOBO 255 RADIO ITALIA ANNI 60 42 RADIO LATTEMIELE 201 RADIO LUNA 24 RADIO RADIO 171 RADIO ROCK 194 RADIO ROCK ITALIA 57 RADIO SPAZIO APERTO 37
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22 207 127 71
RADIO C1 RADIO CAPITAL RADIO CIAO RADIO DELTA 1 RADIO KETCHUP RADIO MONTE VELINO (ERRE EMME VU) RADIO PARSIFAL STUDIO 5
41 32 69 86 40 21 76 26
MOLISE ANTENNA ADRIATICA UN MARE DI MUSICA 18 RADIO ORIZZONTE MOLISE 24
AERRECCI 19 RADIO ALFA 41 RADIO ANTENNA UNO 23 RADIO C.R.C. TARGATO ITALIA 84 RADIO CAPRI 72 RADIO CLUB NOVANTUNO 86 RADIO CUORE 180 RADIO IBIZA 368 RADIO ITALIA ANNI 60 (NA) 62 RADIO ITALIA ANNI 60 (AV) 30 RADIO KISS KISS ITALIA MUSICA ITALIANA 781 RADIO KISS KISS NAPOLI 336 RADIO MAGIC 39 RADIO MAGIC DUE 27 RADIO MARTE STEREO 351 RADIO MPA 17 RADIO NAPOLI 27 RADIO PUNTO NUOVO 42 RADIO PUNTO ZERO 52 RADIO QUINTA RETE MUSICA A RICHIESTA 19 STUDIOELLE 25
PUGLIE CICCIO RICCIO L’ALTRARADIO PUBLIRADIO NETWORK PUBLIRADIO SOLO MUSICA ITALIANA RADIO GAMMA RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO LATTEMIELE RADIO MANBASSA
RADIO PUGLIA RADIO RAMA RADIO REPORTER RADIO SALENTO RADIO SELENE RADIO VENERE SOLO MUSICA ITALIANA RADIONORBA RADIONORBAMUSIC STUDIO 100 RADIO
84 38 22 81 79 42 461 35 44
BASILICATA RADIO CARINA RADIO POTENZA CENTRALE
19 83
CALABRIA
CAMPANIA
UMBRIA MAX RADIO CLASSIC RADIO DELTA RADIO GALILEO RADIO ONDA LIBERA RADIO SUBASIO RADIO SUBY
RADIO STUDIO 93 RAM POWER - UNO LO RICORDI UNO LO VIVI RETE SPORT TELE RADIO STEREO
ABRUZZO
CONTRORADIO DOCTOR DANCE GAMMA RADIO LADY RADIO - RADIO VIOLA R.D.F. 102.7 RADIO BLU RADIO CUORE RADIO FANTASTICA RADIO FIESOLE RADIO MARGHERITA MUSICA ITALIANA RADIO NOSTALGIA RADIO PULCE RADIO TOSCANA NETWORK RETE TOSCANA CLASSICA
RADIO ARANCIA RADIO AZZURRA RADIO LINEA RADIOBLU VERONICA HIT RADIO NETWORK
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JONICA RADIO 30 RADIO AZZURRA 36 RADIO COSENZA CENTRALE 27 RADIO ENNE LAMEZIA 49 RADIO ITALIANISSIMA 32 RADIO JUKE BOX 194 RADIO TOURING 104 36 RLB - RADIO LIBERA BISIGNANO 40 STUDIO 54 NETWORK - RADIO DJ CLUB 50
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SICILIA ANTENNA DELLO STRETTO 24 R.S.C. RADIO STUDIO CENTRALE 74 RADIO AMORE 91 RADIO ARCOBALENO 20 RADIO CUORE 154 RADIO FANTASTICA 115 RADIO FM ITALIA 23 RADIO FUTURA NETWORK 40 RADIO GRAFFITI 17 RADIO ITALIA ANNI 60 (ME) 25 RADIO ITALIA ANNI 60 (PA) 40 RADIO JUKE BOX 172 RADIO MARGHERITA MUSICA ITALIANA 733 RADIO MEDITERRANEO 66 RADIO SIS 41 RADIO SMILE 43 RADIO TELECOLOR INTERNATIONAL 55 RADIO TIME 34 RADIO ZENITH 24 RGS RADIOGIORNALE DI SICILIA 168 STUDIO 90 ITALIA SOLO MUSICA ITALIANA 78
SARDEGNA RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO SINTONY RADIOLINA
22 121 88
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Con un software per palmari e smart phone è possibile il controllo a distanza del camcorder
Infinity, l’attesa sta per finire
24 Dopo oltre diciotto mesi di gestazione, al prossimo NAB vedrà la luce nella sua veste definitiva il primo camcorder Grass Valley della serie Infinity che, a sorpresa, sarà dotato di sensori Cmos Entro l’estate sarà pronto per la distribuzione il primo camcorder della serie Infinity, battezzato DMC 1000, sigla che sta per Digital Media Camcorder. Almeno questo è quanto hanno dichiarato i rappresentanti di Grass Valley nel corso di incontri con la stampa organizzati a fine gennaio. Sostanzialmente invariate le caratteristiche di base, vale a dire la possibilità di registrare il video anche in alta definizione e in diversi formati compressi, sia su hard disk removibili Rev Pro, sia su schede di memoria di tipo Compact Flash, il tutto contornato da una dotazione completa di interfacce per il collegamento a personal computer o apparecchiature informatiche in generale. I prototipi presentati a fine gennaio non erano però ancora quelli definitivi, questo perché è stato deciso alla fine di dotare i camcorder Infinity di tre sensori Cmos invece che dei tradizionali Ccd. Dei nuovi sensori, denominati Xensium, si sa soltanto che sono nel formato standard da 2/3 di
pollice, composti da 2,4 milioni di pixel e capaci di generare immagini in alta definizione da 1.920 x 1080 pixel, anche in modalità progressiva. Niente di preciso è stato detto riguardo a sensibilità, rapporto segnale rumore e range dinamico anche se, stando a quanto dichiarato da Nigel Arnott, responsabile marketing per la serie Infinity, i sensori Xensium offriranno caratteristiche simili, se non superiori, a quelle degli attuali Ccd utilizzati per le telecamere della serie Ldk. I sensori saranno prodotti in Europa, sotto la diretta supervisione di GrassValley, che ne ha curato interamente lo sviluppo.
alla riduzione dei consumi mentre per favorire lo smaltimento del calore si è ricorsi a tecnologie simili a quelle impiegate per il raffreddamento dei processori più potenti (heatpipe). Anche così non si è potuto fare a meno delle feritoie per la fuoriuscita dell’aria calda, sagomate però in
Un prodotto molto caldo Secondo Nigel Arnott, il problema da risolvere era sostanzialmente quello di contenere al massimo il consumo d’energia del camcorder, che aveva come conseguenza un eccesso di calore prodotto dai componenti interni. I sensori Cmos contribuiscono in parte
Nigel Arnott mostra i sensori Xensium che saranno utilizzati dal DMC 1000
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T I T O L O modo da deviare il flusso verso la parte posteriore e non sul collo dell’operatore come nei primi prototipi presentati lo scorso anno. Come annunciato fin dall’inizio, il camcorder DMC 1000 potrà registrare il video con diversi bitrate e metodi di compressione, DV e Mpeg-2 per la definizione standard e anche Jpeg 2000 per l’alta. Il limite del bitrate massimo è imposto dai supporti di registrazione scelti, fino a 320 Mbps per le schede Compact Flash di ultima generazione e poco più di 100 Mbps per i dischi Rev Pro, che avranno un prezzo inferiore ai 60 euro. Per confronto, i dischi ottici utilizzati dalle XdCam della Sony costano più o meno la metà, ma hanno una capacità di 23 GB, contro i 35 GB dei Rev Pro; la differenza di prezzo è invece notevole per i lettori/registratori collegabili a un computer: quelli per i dischi Rev costano, infatti, meno di 500 euro, un decimo di quelli per i Professional Disc. Per inciso, Fast Forward Video sta sviluppando un registratore a dischi Rev Pro utilizzabile sulle telecamere al posto dei registratori Betacam dockable. Grass Valley sta considerando anche l’impiego dei dischi Iomega Rev da 70 GB, ma al momento la capacità dei dischi Rev Pro utilizzabili con il DMC 100 resta limitata a 35 GB. Questi differiscono dai dischi commercializzati da Iomega per tutta una serie di caratteristiche, in particolare per una maggiore robustezza meccanica e un range di temperature operative più ampio, elementi essenziali per l’impiego a cui sono destinati. L’idea che sta alla base della serie Infinity è quella di “sfruttare le tecnologie informatiche, adattandole però alle esigenze dei broadcaster”, per dirla con le parole di Marc Valentin, presidente della Grass Valley.
Controllo a distanza Un valido esempio di questo modo di affrontare i problemi è rappresentato dal software LCP 400 per il controllo a distanza del camcorder DMC 100, utilizzabile su palmari o smart phone con sistema operativo Windows. La comunicazione tra questi e uno o più camcorder avviene via Bluetooth e la
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ridotta latenza ne rende possibile anche l’impiego per la regolazione dei livelli dell’audio. Oltre ai parametri di ripresa, il software permette all’operatore o all’assistente di produzione di aggiungere note e commenti alle riprese effettuate, dati che sono inseriti all’interno dello Scott Sheehan della Grass Valley con un camcorder Infinity DMC 1000 in versione quasi definitiva stesso file MXF contenente il video, in modo da facilitare le successive fasi di lavorazione. “Poiché il camcorder Infinity registra il video su supporti di archiviazione standard, possiamo aggiungere al contenuto video tutti i dati 25 che l’utente ritiene utili. Il software LCP 400 dà all’operatore un modo sempli- Migliorato il raffreddamento: le nuove feritoie deviano l’aria calda verso la ce, intuitivo e velo- parte posteriore ce di aggiungere metadata in qualnabile a quello che questo prodotto siasi momento”, ha voluto sottolineapuò offrire in termini di flessibilità e re Valentin. I dati possono essere precosto dei supporti di registrazione. parati anche a telecamera spenta e Alcuni clienti hanno cominciato a automaticamente scaricati su questa comprare altri sistemi, abbiamo certaal momento dell’accensione. Il prezzo mente perso qualcuno degli ‘early del software LCP 400 è stato fissato in adopters’, ma siamo ancora in corsa”. 399 euro, ben poca cosa se si considerano i vantaggi che può portare allo snellimento del flusso di lavoro. Resta fissato a circa ventimila euro il prezzo del camcorder DMC 1000 completo di mirino, ma privo di ottica, un prezzo che darà qualche grattacapo ai più diretti concorrenti. A quanti gli chiedevano se non fosse stato un po’ troppo prematuro l’annuncio in pompa magna della serie Infinity fatto in concomitanza con l’edizione 2005 dell’IBC, Valentin non poteva che riconoscere come: “lo sviluppo del camcorder Infinity ha richiesto più tempo del previsto, ma ancora oggi Il software LCP 400 permette anche la regolazione dei livelli audio non c’è sul mercato niente di parago-
Comunicare in grande: schermi per ogni applicazione Le proiezioni su grandi schermi come prezioso supporto di qualsiasi processo di comunicazione, soprattutto aziendale. ‘Trasformiamo l’informazione in conoscenza e la conoscenza in valore.’ Roberto Miculan, Exco.
di Roberto Miculan (Exco - www.exco.it) Video proiezione in genere, retroproiezione su grandi schermi (ViVa Screen HD), display e schermi in SD e in HD (LCD e Plasma) sono aree in cui la Exco di Udine è sicuramente punta di diamante. Più volte definita ‘specialista globale’ nella video comunicazione su ‘maxi schermi’ in genere è impegnata in prima linea, con quasi trent’anni di esperienza a 360° nel video professionale e broadcast. Inoltre Exco è fornitore globale per le aziende che si occupano di post-produzione, creazione memorizzazione e distribuzione di contenuti digitali. Dealer dei maggiori marchi mondiali nei settori alimentazione, audio, video, duplicazio-
ne, hard disk video-data storage, server, matrici, monitor, ottiche, videoproiettori, videowall, schermi HD, conference e strumenti di misura, offre sistemistica completa ’chiavi in mano’ per qualsiasi impianto audiovisivo, multimediale, didattico, industriale, medicale, fotografico, sale congressi, videoproiezione e ingegneria broadcast per regie mobili, studi di produzione, post produzione, trasmissione e computer grafica. E altro su richiesta. Nello spazio che segue cercheremo di tracciare alcuni suggerimenti su come la video comunicazione sia diventata insostituibile nelle aziende, magari anche in ‘punti nevralgici impensabili’ solo fino a ieri. Non si tratta di una provocazione ma di una serie di suggestioni di ‘filosofia video’ applicata in modo interessante
al mondo aziendale. In queste riflessioni ci fanno da ossatura le considerazioni che Roberta Morici (Roberta Morici, Manager presso Butera e Partners e Docente a Contratto presso l’Università di Milano Bicocca) divulga nella rivista IGED.it (Edizioni di Domenico Piazza), VoiceCom news, anno V” - n. 2 - 2006, nell’articolo ‘comunicare NEGLI SPAZI SOCIALI DELL’AZIENDA’, I grandi schermi a supporto dei processi di comunicazione interna”, a pag.18 e seguenti.
Esempi creativi Il primo esempio narra di Francesca e Chiara che lavorano in un call center di una societa telefonica in Sardegna. Durante la pausa, in saletta, a loro dis-
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T I T O L O posizione uno schermo che proietta filmati sulle convention aziendali, interviste ai dirigenti, gli spot aziendali che girano attualmente in tv. Non mancano, oltre agli interventi “seri”, anche piccole interviste scherzose ai dipendenti, scelti a caso tra tutte le sedi nazionali, sul loro lavoro, i loro gusti di cucina, la squadra del cuore. Chiara vede l’intervista ad un collega con cui era stata assunta 2 anni fa, che adesso lavora nella sede di Napoli e ha un ruolo diverso, e lo fa conoscere a Francesca, ripromettendosi di mandargli una mail di congratulazioni appena rientra al suo posto. Antonio e Giulio sono stati appena assunti in uno stabilimento farmaceutico fuori Firenze. Dopo la pausa pranzo possono fermarsi un quarto d’ora con i colleghi nella zona delle macchinette del caffè, dove è installato uno schermo che proietta i dati di produzione dei diversi turni dello stabilimento, comparati ai trend storici e ai dati degli altri stabilimenti europei. Una zona dello schermo è interattiva, ed è dedicata alle procedure di sicurezza: Antonio richiama la procedura antincendio che viene mostrata attraverso un filmato multimediale, e i due possono così familiarizzare velocemente con i diversi suoni delle sirene. Luigi e Maurizio lavorano in filiale commerciale di una società automobilistica; nella loro sede sono presenti sia i venditori che i tecnici dell’officina addetti alla formazione dei concessionari. Nel grande locale comune di passaggio tra i vari reparti è presente uno schermo interattivo dal quale e possibile richiamare la documentazione tecnica di tutti i modelli. Luigi è particolarmente attratto da un recente modello coupè, e Maurizio si offre volentieri di navigare con lui nei documenti per mostrargli le relative schede tecniche; altri colleghi si fermano a guardare, alcuni non avevano ancora avuto modo di studiare i documenti presenti sulla intranet e approfittano volentieri della spiegazione improvvisata e appassionata di Maurizio.
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Attraverso gli schermi è possibile comunicare con chi ci interessa in maniera molto più veloce ed efficace, aumentando il senso di coinvolgimento e di appartenenza.
Quando lo schermo non è in uso da qualcuno, vengono proiettati gli spot internazionali degli ultimi modelli, a confronto con gli spot italiani, che suscitano sempre molta attenzione e curiosità. Lucia e Federica lavorano in una società di consulenza e sono quasi sempre fuori dall’ufficio, presso i clienti. Quando vanno in ufficio cercano di passare molto tempo scambiando informazioni informali con i colleghi sui progetti in corso o sugli ultimi articoli letti; il luogo di aggregazione più frequentato è la fotocopiatrice, dove la fila favorisce gli incontri. Accanto alla fotocopiatrice è installato uno schermo, in cui una porzione dello spazio è dedicata ad un collegamento costante in video conferenza tra le due sedi di Milano e Roma. A Roma lo schermo è installato nella zona delle stampanti, dove c’è un via vai continuo di persone che si fermano volentieri a “incontrare” i colleghi di Milano. Lucia e Federica non si vedevano da due settimane e tengono un meeting improvvisato sull’andamento di un progetto di formazione presso un loro cliente, coinvolgendo il loro capo che tra una riunione e l’altra si ferma qualche minuto con loro per dare consigli.
Strumento di comunicazione Questi sono solo alcuni esempi di aziende che stanno adottando uno strumento di comunicazione fino a
qualche anno fa ignoto nelle sedi di lavoro, ossia i grandi schermi installati in ambienti pubblici a disposizione dei dipendenti, e in alcuni casi anche dei clienti e dei visitatori. Questi strumenti assumono nomi diversi, tra cui large screens, videowalls, community wall, plasma posters, public displays, etc. Recentemente numerose aziende stanno sperimentando queste soluzioni per facilitare le interazioni formali e 27 informali, e per supportare i processi di comunicazione interna e di condivisione delle conoscenze al di là dei tradizionali mezzi di comunicazione (riunioni, e-mail, Intranet, bacheche, documenti). L’obiettivo è quello di creare uno spazio di informazione condivisa che offra nuove opportunità di interazione e nuovi modi per collaborare all’interno di una organizzazione.’ ‘Diversi studi sono stati condotti nel tempo sull’analisi degli spazi nelle organizzazioni e sul tipo di comunicazione che all’interno di essi si verifica. Gli spazi che ospitano attività collaborative, o semplicemente interazioni fra più soggetti in una organizzazione, sono suddivisibili in tre categorie: 1. Dedicati: si tratta di stanze riservate esplicitamente a incontri formali, riunioni, meeting, conferenze. Generalmente la comunicazione attivata in questi luoghi ha carattere formale e gli incontri sono programmati. Le interazioni avvengono a livello reale o virtuale, attraverso l’utilizzo di sistemi di videoconferenza, e hanno una durata dedicata.
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Anche dalla vetrina di un negozio l’obiettivo è quello di creare uno spazio di informazione condivisa che offra nuove opportunità di interazione e nuovi modi per collaborare all’interno di una organizzazione.’
2. Servizio: questi spazi sono destinati a offrire servizi di comune interesse, ad esempio le aree tecnologiche con stampanti, fotocopiatrici, fax, ma rientrano in questa categoria anche le mense, le caffetterie, le zone in cui sono collocati i distributori automatici, gli archivi, gli spazi in cui si trovano le 28 bacheche. La comunicazione che avviene in questi luoghi è informale e gli incontri sono casuali e sempre fisici (non virtuali). Le persone con uno stesso bisogno si trovano a condividere lo stesso spazio e a interagire più o meno inaspettatamente per un periodo di tempo generalmente dipendente dal servizio che si sta utilizzando. 3. Ingresso/passaggio: si tratta della reception, ovvero dello spazio dedicato alle interazioni con le persone che vengono da fuori; queste aree rappresentano il “biglietto da visita” dell’azienda e comunicano l’immagine della società ai visitatori. Si tratta anche delle Zone di passaggio più trafficate, come corridoi, spazi antistanti gli ascensori, pianerottoli, spazi aperti per i fumatori, etc. Supportano brevi interazioni, spesso di tipo informale. Diversi studi hanno anche dimostrato come le interazioni informali e non pianificate, ossia tutte quelle che avvengono al di fuori delle riunioni, costituiscano la maggior parte dei processi di comunicazione in azienda, e come siano spesso risolutive nel garantire la costante circolazione delle
informazioni fra i dipendenti, l’innovazione e lo sviluppo di nuove idee. Questo tipo di incontri sono sempre reali, ovvero non supportati da un mezzo tecnologico (email, documenti, etc), e questo contribuisce a facilitare la creazione di un forte senso di fiducia e confidenza, indispensabili per attivare una reale condivisione delle conoscenze. Gli schermi sono oggetto di progettazione al pari degli altri strumenti di comunicazione. Sono possibili diverse configurazioni d’uso, che variano per dimensione degli schermi, numero, collocazione e modalità di interazione; è quindi importante individuare quelle caratteristiche che creino un ambiente il più possibile confortevole e un immediato accesso alle informazioni. In alcuni casi uno schermo che proietta delle informazioni a rotazione, sulla base di un palinsesto, è sufficiente a fornire una quantità di informazioni adeguata al tempo che le persone possono dedicare a guardarli, ad esempio la pausa caffè. In altri casi uno schermo interattivo collocato in un ambiente dedicato e non troppo rumoroso, con un touch screen che consente di navigare tra i documenti e condividerli in videoconferenza con un’altra sede, consente di coinvolgere velocemente l’attenzione di più persone, supportare i processi collaborativi e il senso di comunità. La progettazione di questi strumenti parte sempre da una visione iniziale,
ossia dalla definizione di obiettivi chiari e misurabili, al pari di come avviene per altri strumenti; ad esempio, chi sono gli utenti a cui si rivolgono e che bisogni hanno, quali benefici ci si aspetta di ottenere (sulla comunicazione, sulla produttività/ efficienza, sulla gestione e sviluppo delle persone, sulla motivazione e coinvolgimento, etc), quante persone ci si aspetta che li usino (al pari delle intranet, l’obiettivo del 100% non e realistico), quali risorse siamo in grado di dedicare alla gestione dei contenuti e all’aggiornamento a lungo termine. Per fare questo è utile progettare degli “scenari d’uso”, ossia ipotizzare le situazioni tipiche in cui le persone potrebbero usare gli schermi.’
Solution Partner In base a quanto detto fin qui, il mare delle opportunità nella visualizzazione su grandi schermi può sembrare davvero magnum, infatti Exco propone una vasta gamma di schermi per retro proiezione ViVa Screen HD, indispensabili in molteplici applicazioni di sicuro impatto emozionale, ma anche video wall, display LCD e plasma, anche touch screen. Per orientare clienti e installatori ‘fuori rotta’, Exco ha varato una nuovissima show room e il piano di potenziamento della equipe ‘ViVa Project’. Si tratta di un team di esperti dedicati alla video proiezione che prende parte diretta alle installazioni più prestigiose e si dedica a installatori, architetti e progettisti al fine di consentire la migliore implementazione possibile di soluzioni per la visualizzazione su grandi schemi. Dopo qualche anno di sperimentazione, gli schermi sono ormai installati in diverse organizzazioni sia in Italia che all’estero, spaziando tra settori industriali diversissimi: stabilimenti, aziende di servizio, scuole, università, tribunali, centri di ricerca. Nelle aziende di servizio i principali benefici sono legati alla possibilità di presentare alle persone alcune conoscenze aziendali (sui prodotti/ servizi offerti, sull’organizzazione, sui dipendenti), generando consapevolezza (“awareness’) con modalità attrattive, immediate e coinvolgenti, focalizzan-
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T I T O L O do l’attenzione delle persone su contenuti che altrimenti sarebbero “persi” tra la mole di altre informazioni nella intranet o nelle email e lasciati alla consultazione e interpretazione individuale. Nelle aziende industriali, o nelle aziende di servizio con forza lavoro di tipo tecnico, si sono notati significativi benefici legati al fatto che molti dipendenti non hanno un personal computer, non hanno accesso alla intranet e di fatto hanno quindi a disposizione dei canali di comunicazione interna molto limitati (bacheche, documenti stampati, newsletter). Attraverso gli schermi è possibile invece comunicare con questa popolazione in maniera molto più veloce ed efficace, aumentando il senso di coinvolgimento e di appartenenza. Le diverse esperienze hanno reso possibile la definizione di alcuni punti di attenzione: in primo luogo, . -la chiarezza in merito agli obiettivi che si intende raggiungere; in alcuni casi infatti le installazioni fatte per copiare una moda sono state ignorate dopo i 30 primi giorni di curiosità. Spesso è utile partire con obiettivi molto limitati ma di sicuro raggiungimento, dal momento che si tratta comunque di uno strumento che può generare curiosità ma anche distacco o imbarazzo nell’uso. Gli obiettivi devono essere costantemente misurati nel tempo, valutando prima i bisogni di comunicazione e successivamente la soddisfazione di tali bisogni. L’osservazione dei processi di uso da parte degli utenti e la raccolta di feedback e un ulteriore elemento che può favorirne il successo, apprendendo insieme agli utenti gli usi e le funzionalità più idonei. Possono sorgere diverse sorprese osservando ad esempio che gli utenti preferiscono un contenuto o una funzionalità che in fase di progettazione erano ritenuti secondari; alcuni esempi: gli spot televisivi dell’azienda, che vengono commentati insieme e aumentano il senso di appartenenza, o i dati di produzione/vendita, che aumentano il senso di competizione e la tensione all’obiettivo, o le interviste lampo, che rendono ciascun dipendente protagonista della vita quotidiana dei propri colleghi.’
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Notizie in breve TeleTicino, soluzione digitale per la gestione dell'emittente tv Etere è andata ancora una volta all’estero a installare una sua soluzione digitale integrata per la gestione in ambito broadcast, in modo efficace e adeguato ai costi. Infatti questa volta è la tv svizzera TeleTicino che, dopo attenta analisi di quanto esistente sul mercato, ha optato per Etere nella gestione e l’automazione del proprio canale televisivo.
Già nel 2002 lo stesso cliente si era convinto della bontà del sistema Etere dotandosi di Traffic per la gestione dei contenuti pubblicitari, il planning dei programmi e il management della playlist. In questa fase la playlist generata su Etere veniva trasferita in manuale al sistema di automazione Seven. Oggi, sempre grazie a Etere, Teleticino si trova a poter controllare tutte le proprie attività, dal traffico dei contenuti al playout, la gestione dell’archivio e tutto il media asset management. Il sistema è ora perfettamente e completamente integrato e costituisce una soluzione in grado di generare diversi vantaggi dal punto di vista della fluidità operativa. I moduli impiegai in questa nuova installazione sono diversi: • Etere Main e Etere Traffic che si occupano di tutto il planning dei pro-
grammi e delle pubblicità, nonché della gestione completa delle playlist, • Media Asset Management (MAM) che cataloga e indicizza tutto il materiale video a speciale vantaggio dei giornalisti, • Automation Main e Clone, i due sistemi sincronizzati con controller di automazione che pilotano due copie indipendenti della stessa playlist pronte a intervenire in caso di qualsiasi problema, • Media Manager, per la gestione degli archivi e con funzioni anche di espansione dello storage del video server, • Memory è il modulo che si prende cura della registrazione su 24 ore di tutta la programmazione in onda, come da legge, negli ultimi 3 mesi, • Transcoding che crea i file proxy a bassa risoluzione. Nelle pieno delle sue funzioni di ingest, playout e archivio per TeleTicino, Etere si trova a controllare tre VTR per l’ingest, un videoserver della Omneon, una matrice AV Network Electronics, un generatore di logo e titoli Miranda Imagestore 300, un sistema di storage a dischi in array da 4TB. Dopo l’ingest del materiale sul server Omneon, Etere si prende cura della transcodifica per i proxy a bassa risoluzione indispensabile per la corretta segmentazione video, per la sezione di Content Management System e di Media Asset Management (MAM) che individua in automatico i fotogrammi neri, i cambi di scena, i keyframe di inserzione. Tutto il video indicizzato è poi utilissimo ai giornalisti nella realizzazione dei servizi news. La sezione Etere Media Manager fa in modo di gestire al meglio quanto concerne tutta la dimensione archivio e ripristina in automatico nel server Omneon tutte le eventuali clip già archiviate altrove ma ancora necessarie nel playout; questo in base alla playlist creata dagli operatori, oppure richiesta dai giornalisti mediante il
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T I T O L O sistema MAM. Naturalmente il sistema di automazione è ’fault tolerant’ e assicura completa continuità nel playout grazie ai moduli TV Automation Main e Clone. Fabio Turetta direttore di produzione di Teleticino ha commentato: ’Posso dire che l’upgrade con Etere risolve tutti i nostri maggiori problemi e ci permette di ridisegnare il nostro flusso di produzione al fine di sfruttare al meglio tutte le caratteristiche che Etere ci consente. Fin dall’inizio il nuovo sistema è talmente amichevole che ci ha permesso un’applicazione immediata e di ridurre drasticamente la possibilità di ’errori umani’ fino all’80%.’ www..etere.com www..teleticino.ch
Dal 1 marzo 2007 a Milano la mostra "RADIO FM 1976-2006" Il Corecom Lombardia - Comitato Regionale per le Comunicazioni della 32 Lombardia, in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”di Milano (via S.Vittore 21), presenta la mostra “RADIO FM 1976-2006. Trent’anni di Libertà d’Antenna”, ideata e organizzata da Minerva Eventi. Nel 2006 sono ricorsi i 30 anni dalla sentenza n° 202 della Corte Costituzionale che ha sancito la libertà di emissione radiofonica privata. La mostra ripercorre questi trent’anni di radio in FM attraverso fotografie,
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suoni, immagini, musica, jingle, sigle di apertura e di chiusura dei programmi, filmati, oggetti, materiali storici, strumentazioni legate al mondo radiofonico e i racconti dei testimoni. Una galleria cronologica consentirà di rivivere i più importanti avvenimenti dei personaggi e delle mode che hanno avuto come contesto la radio: suoni nell’etere, voci, ricostruzioni d’ambienti e di situazioni, per presentare non una semplice raccolta di immagini ma una serie di luoghi da scoprire. La prima esperienza di radio libera in Italia dura soltanto due giorni: la messa in onda del 25 e 26 marzo 1970 di Radio Libera Partinico (Radio Sicilia Libera) viene interrotta dalla polizia dopo 27 ore. Tre anni più tardi iniziano a trasmettere in maniera episodica e irregolare varie emittenti radiofoniche, contravvenendo alla legge vigente che assicurava il monopolio alla RAI, considerate “clandestine” o “pirata”. Il 28 luglio 1976 la sentenza n° 202 della Corte Costituzionale sancisce la legittimità di trasmissioni private, purché a copertura locale. Oggi in Italia gli ascoltatori quotidiani delle radio sono circa 37 milioni, mentre le emittenti che trasmettono sono quasi 1.200. Tra gli oggetti esposti non mancheranno, infine, oggetti d’epoca, come i primi trasmettitori, giradischi, piastre di registrazione, mixer e microfoni; una raccolta degli adesivi più importanti e graficamente significativi che ancora oggi sono motivo di culto da parte di appassionati e collezionisti; le cover dei dischi in vinile che dal 1975
hanno rappresentato la vita musicale della nostra società; i pannelli con i testi dei jingle più famosi, le frasi e gli slang che sono divenuti d’uso comune fra i giovani. La mostra è stata promossa dal Corecom Lombardia (Comitato Regionale per le Comunicazioni della Lombardia), che ha alcune specifiche deleghe dall’Agenzia per le Comunicazioni, tra cui: le conciliazioni tra utenti e i gestori delle telecomunicazioni, l’esercizio del diritto di rettifica, la vigilanza sulla pubblicazione e diffusione dei sondaggi, la vigilanza sulla tutela dei minori nel settore radiotelevisivo.
EVENTI COLLATERALI Due in particolare i momenti che saranno organizzati durante la permanenza della mostra. 14 marzo – ore 18.00, Auditorium: Tavola Rotonda “Parole in Libertà”. Come le radio libere hanno cambiato il linguaggio degli italiani. Parteciperanno protagonisti della radiofonia studiosi e critici. 28 marzo – ore 15.00, Sala del Cenacolo: Convegno: “Senza Antenna – La radio nell’era della riproducibilità digitale”. L'incontro tra il primo e l'ultimo mezzo di comunicazione del novecento - la radio e Internet – rappresenta un universo di linguaggi e pratiche di produzione e fruizione ancora poco esplorato. Dallo streaming al podcasting, dalla personalizzazione dell'ascolto alle radio "fai da te", il convegno discuterà sia di possibili scenari che di modelli già esistenti di ibridazione tra radio e Rete. Tra i relatori Silvain Gire, responsabile editoriale di Arte Radio, la divisione internet del canale francese Arte Albino Pedroia, docente di Produzione radiofonica alla Sorbona di Parigi, esperto di digitalizzazione delle Telecomunicazioni.
IL VOLUME È stato realizzato per la mostra un volume (oltre 450 pagine a colori) che raccoglie nelle sue tre parti studi e testimonianze, immagini di diverse epoche e un’inchiesta fotografica. Per maggiori informazioni sul libro o per acquistarlo: www.monitor-radiotv.com/radiofm
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S E Z I O N E mente costruito in metallo, estremamente robusto e resistente all’acqua. Grazie ai numerosi Kit messi a disposizione da Sennheiser, EK3241 è perfettamente compatibile con la gran parte delle videocamere professionali attualmente in commercio, come Sony, Ikegami, Panasonic e Thomson. Sennheiser in Italia da Exhibo: www.exhibo.it
Tecnologie: Rai, trasmissioni sperimentali radiofoniche in standard T-DMB Il 1° febbraio la RAI ha avviato, da alcuni impianti Rai Way distribuiti sul territorio, la diffusione sperimentale di programmi radiofonici nello standard T-DMB. L’iniziativa, che si inquadra negli impegni di sviluppo e innovazione tecnologica assunti dalla RAI nell’ambito del contratto di servizio con il Ministero delle Comunicazioni, ha lo scopo di verificare le potenzialità di questo nuovo standard e le modalità di fruibilità da parte del pubblico che potrà ricevere segnali audio, video e dati di alta qualità con ricevitori tascabili di prezzo contenuto.
Flessibile, funzionale, indistruttibile: Sennheiser EK3241 34 Le trasmissioni RF stanno diventando ormai lo standard sui palchi o negli studi televisivi di tutto il mondo: Sennheiser opera da anni in questo settore e grazie a questa esperienza è in grado di sviluppare prodotti innovativi ed efficienti, amati da tutti gli operatori del settore. Ne è la conferma il nuovissimo ricevitore EK 3241, appositamente pensato da Sennheiser per interfacciarsi con tutte le videocamere più utilizzate dai professionisti. Punto di forza del nuovo ricevitore Sennheiser, è la sintesi di frequenza con finestra di 36 MHz e sintonia a passi di 5 kHz. EK 3241 si rivela così il complemento ideale ai trasmettitori Sennheiser di nuova generazione, come SKM5200 e SK5212.
Grafica a distanza
Prodotti in grado di gestire in maniera flessibile le frequenze sono infatti sempre più richiesti, soprattutto se si tiene presente la sempre crescente scarsità delle stesse. EK3241 fa proprio della flessibilità la sua forza: ben 32 frequenze sono impostate di default all’interno della finestra di 36 MHz, mentre altre venti possono essere settate e memorizzate dall’utente a passi di 5 kHz. Il nuovo ricevitore Sennheiser risulta immediato e semplice da usare, grazie ad una nuova e più funzionale interfaccia utente, molto simile a quella già sperimentata dall’azienda tedesca con il trasmettitore SK5212. Per evitare spiacevoli sorprese, EK3241 è in grado di segnalare in qualunque momento lo stato della batteria, che può essere facilmente tenuto sotto controllo. Altro fattore di grande importanza per un prodotto di questo tipo è l’affidabilità: EK3241 presenta un case total-
Matrox Graphics da un anno ha introdotto una nuova linea di soluzioni per le esigenze professionali che richiedono di separare l'host dall'interfaccia utente al fine di risolvere le problematiche di rumorosità, calore, sicurezza, gestione e manutenzione del sistema. La Serie Matrox Extio è una soluzione grafica esterna (Remote Graphics Unit) che offre capacità di visualizzazione multi-display in remoto. Utilizzando questa tecnologia di Extension, l'interfaccia utente del computer - tastiera, mouse, monitor, periferiche audio e hardware grafico è separata dal computer host fino ad una distanza massima di 250 metri, cui viene connessa tramite cavo a fibra ottica. Sono già affermati sul mercato internazionale i modelli Extio F1400 e Extio F1420* che consentono di collegare fino a quattro monitor digitali o analogici e forniscono supporto alle periferiche- interfaccia-utente grazie alle connessioni audio, USB e FireWire* (solo Extio F1420). Oggi Matrox presenta l'ampliamento della gamma con l’introduzione di un modello DualHead per il supporto a distanza di due schermi analogici o digitali. Il prodotto sarà disponibile in primavera. www.matrox.com
E’ uscito il World Radio Tv Handbook 2007 688 pagine (incluse 80 pagine a colori)
Il WRTH continua ad essere da anni la GUIDA per i professionisti del settore radiotv che vogliono o devono entrare in contatto con gli operatori radiofonici di tutto il mondo. Disponibile a Euro 37,00 da versare sul c/c postale n.11158201 intestato a Media Age srl Milano, oppure acquistabile direttamente con carta di credito visitando la pagina web http://www.monitor-radiotv.com/wrth
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