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Rivista mensile specializzata • N° 265 • Agosto/Settembre • 2007 • Anno XXX • ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
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Il color grading secondo Apple: Final Cut Studio
Le ultimissime da Panasonic, le nuove videocamere con 3 CCD
RadioTvForum 2007 seconda edizione meglio della prima st: adca a bro nza.tv d e i notiz rge time nve Le ul w.co ww
Anno XXX n. 265 - Agosto/Settembre - 2007 ISSN 0394-0896
4 Il color grading secondo Apple
MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 0243910135 - Fax (+39) 0243999112 E-mail: info@monitor-radiotv.com Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese)
10 Aeranticorallo insieme a Raiway per il DMB
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20 Tridimensionale ma senza occhiali
24 RadioTvForum 2007 meglio della prima 12 Ultimissime da Panasonic
14 La svolta dei vent’anni di Avid
17 LED + LCD: il top della qualità
32 Direttamente da Las Vegas: l’evento di Videosignal
36 La fine dell’anti-dumping
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Una tipica postazione per l’impiego di Color, qui presentata da DigitalWide durante l’evento organizzato da Apple a
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Il color grading secondo Apple Color è una potente applicazione per il color grading che Apple ha scelto di inserire nella versione 2 della suite Final Cut Studio a titolo praticamente gratuito. Finora il color grading era una lavorazione riservata a quelle poche case di post-produzione che potevano permettersi un investimento di almeno diverse decine di migliaia di euro. I produttori di questi sistemi non devono quindi aver accolto con molto entusiasmo la scelta fatta da Apple di inserire nella propria suite Final Cut Studio 2 per il video digitale ( venduta a 1.299 euro) un’applicazione come Color, in passato commercializzata con il nome di Final Touch da Silicon Color, società le cui proprietà intellettuali erano state acquistate da Apple nello scorso autunno. Fino ad allora, la versione di Final Touch capace di trattare video in alta definizione era proposta a un prezzo di poco inferiore ai cinquemila dollari e i sistemi 2k, completi di hardware, avevano un prezzo base intorno ai 25.000 dollari. Apple ripete quindi la politica commerciale
già sperimentata con Shake (ndr: il software per il compositing e gli effetti correntemente usato in campo cinematografico), vale a dire proporre software per applicazioni di fascia alta a un prezzo molto contenuto, se non quasi a costo zero come nel caso di Color, con lo scopo di stimolare le vendite del proprio hardware. Sia Color che tutti gli altri componenti della suite Final Cut Studio sono infatti disponibili soltanto per la piattaforma Mac OS.
Non basta il software Il fatto che Color sia praticamente gratuito non significa però che sia possibile fare del color grading a costo zero: per sfruttare appieno questa applicazione è necessario un hardware adeguato, soprattutto se si vogliono affrontare lavorazioni in formato 2k
o alta definizione. Color può anche essere utilizzato con un MacBook Pro da 17”, il top di gamma dei portatili Apple, o un iMac da 24”, ma nessun colorist sarebbe disposto a utilizzare un sistema del genere per il proprio lavoro. Un tipico sistema per il color grading richiede, infatti, una configurazione a doppio schermo, uno dei quali avente una risoluzione sufficiente per riprodurre le immagini a piena risoluzione, senza ridimensionamenti. Inoltre è indispensabile un monitor per la valutazione del risultato, opportunamente calibrato per emulare le caratteristiche cromatiche dei dispositivi utilizzati per la distribuzione, in particolare se il risultato finale dovrà essere riversato su pellicola. Per la registrazione di materiale in formato 2k o HD è poi indispensabile un sistema Raid: Color può salvare il video soltanto in formato non com-
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presso o compresso con il codec proprietario ProRes 422, che con la qualità più elevata, definita da Apple “visually lossless”, ha un fattore di compressione di circa 6 a 1. Se si accetta questo compromesso, anche un sistema Raid realizzabile con gli hard disk interni di un Mac Pro è sufficiente a garantire le necessarie prestazioni. Facendo un po’ di conti, per mettere insieme un sistema per il color grading si arriva a una cifra compresa fra i sei e gli ottomila euro, alla quale va aggiunto il costo del monitor per la valutazione, che può essere anche di gran lunga superiore a questa cifra, e quello di un pannello di controllo che offra un accesso più immediato e accurato alle diverse regolazioni (il software può anche essere utilizzato con un mouse a tre pulsanti, ma non è proprio la stessa cosa). In totale, occorre quindi investire almeno una cifra intorno ai ventimila euro per poter sfruttare Color al meglio delle sue potenzialità e una fetta consistente finisce comunque nelle casse di Apple.
Un ambiente familiare, ma non per tutti Per chi sia già abituato a lavorare con altri sistemi per il color grading, Color si presenta con un’interfaccia grafica abbastanza tradizionale. Le due finestre principali, denominate Color e Scope, possono essere posizionate su due schermi separati e contengono tutti i comandi e gli strumenti necessari per le lavorazioni. Nonostante ciò, la barra superiore dei menù del sistema operativo Mac OS non può essere nascosta, un dettaglio che non farà certo piacere ai colorist, abituati come sono a lavorare senza alcun possibile elemento di disturbo sullo schermo o nelle sue vicinanze. Per inciso, questa è una delle poche modifiche che Apple ha apportato al software originale Final Touch ed è auspicabile che la barra superiore possa essere eliminata dalle prossime versioni. Color è integrato con gli altri componenti della suite e il modo più immediato per sottoporre il materiale al processo di color grading è quello di
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Color può elaborare anche i formati standard utilizzati nel riversamento in video delle pellicole
utilizzare il comando Send to di Final Cut Pro: in questo modo, tutte le clip video presenti nella timeline del programma di montaggio video sono collocate direttamente in quella di Color, rispettando la sequenza e i tagli stabiliti in precedenza. In alternativa, è possibile importare direttamente le clip video o le sequenze 2k (in formato Cineon e DPX anche in 4:4:4 e 10 bit log), ma questa operazione può essere problematica per chi non abbia alcuna conoscenza dell’ambiente Unix, poiché la navigazione nelle cartelle è quella tipica di questo sistema operativo, ben poco aderente a quelli che sono gli standard a cui sono abituati gli utilizzatori di Mac OS.
Una Room per ogni fase Il programma è strutturato in schede, denominate Room, disposte nella sequenza standard delle operazioni necessarie per arrivare al risultato finale. Nella Setup Room si impostano tutti i parametri richiesti per l’utilizzo 5 di un eventuale pannello di controllo (sono supportati quelli della JLCooper e della Tangent Devices) e quelli necessari per assicurarsi che le correzioni colore non eccedano i limiti imposti dallo standard televisivo a cui è destinato il prodotto. In questa fase si può anche assegnare la LUT al monitor utilizzato per la visualizzazione dell’anteprima: Color supporta il
I controlli per la correzione colore primaria: le regolazioni possono essere salvate e applicate ad altre clip
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S E Z I O N E Correzioni selettive
Color mette a disposizione un set di strumenti completo per il controllo del risultato
formato mga, originariamente sviluppato da Pandora. L’altra regolazione importante per l’ottenimento della massima qualità possibile è quella relativa alla precisione con cui sono effettuati i trattamenti interni. Il programma può utilizzare fino a 16 bit per ciascuna componente primaria oppure lavorare in modalità floating point, 6 che assicura una qualità ancora superiore. Completato il setup, che in seguito dovrà essere ripetuto solo se si affrontano lavorazioni diverse, si può passare alla Primary In Room che mette a disposizione i comandi necessari per effettuare una prima correzione di colore sulle immagini. Le curve del gamma permettono di correggere il contrasto di ogni componente primaria e della luminosità nel suo complesso e per questa e altre regolazioni ci si può aiutare con i tre strumenti visualizzati nella finestra Scope, che nelle configurazioni a doppio monitor occu-
pa interamente uno dei due schermi. Per ciascuno dei due strumenti principali, waveform e vectorscope, è possibile scegliere fra diverse modalità di visualizzazione: per esempio, la finestra del waveform può mostrare una sola delle tre componenti RGB o affiancate nella modalità Parade oppure visualizzarne l’istogramma. Il manuale on line, in formato PDF di Acrobat, descrive esaurientemente tutti i controlli e gli strumenti necessari per la correzione colore primaria, riportando numerosi esempi che si dimostrano preziosi per chi non abbia precedenti esperienze di color grading. Tutte le correzioni possono essere salvate in un file denominato Grade ed è possibile in seguito applicarle ad altre clip video semplicemente con un doppio clic sull’icona che le identifica.
Sono in tutto otto le correzioni colore secondarie che possono essere applicate a ciascuna clip
Per quanto riguarda le correzioni colore secondarie (sono otto quelle messe a disposizione da Color), le zone delle immagini da correggere possono essere isolate in base al loro colore e luminosità oppure definendo maschere anche di forma arbitraria (shape). Durante questa fase, nella finestra principale del programma sono mostrate in dimensione ridotta l’immagine originale e la maschera che si sta creando mentre in quella Scope è possibile scegliere quale delle due visualizzare, anche a piena risoluzione. Il modo più rapido per selezionare un particolare intervallo di colori consiste nell’utilizzare il contagocce: la maschera viene creata semplicemente trascinandolo sull’immagine ed è poi possibile rifinirla usando i comandi a cursore per tinta, saturazione e luminosità. Un apposito comando permette di controllare la sfumatura del bordo. Nel caso si utilizzi una shape, questa può essere animata seguendo il movimento del soggetto che si sta isolando, eventualmente sfruttando le funzionalità di motion tracking integrate nel programma. I due metodi di selezione possono essere abbinati, in modo da isolare esattamente la zona che interessa. Per ciascuna correzione secondaria è possibile applicare due differenti regolazioni dei colori alle zone interne o esterne, duplicando così le possibilità di intervento. Un’altra possibilità di correzione selettiva è offerta dalle curve secondarie: con queste è possibile ottenere una transizione molto graduale delle regolazioni da applicare a un particolare intervallo di colori o luminosità.
Le maschere possono essere animate sfruttando le funzionalità di motion tracking integrate nel programma
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Nella ColorFX Room è possibile creare effetti con la combinazione di un qualsiasi numero di filtri
Effetti creativi La parte più creativa di Color è contenuta nella Color FX Room: qui è possibile applicare un qualsiasi numero di filtri alle clip video. Per ottenere effetti particolari, può essere necessario ricorrere a più filtri e in questo caso si dimostra preziosa la possibilità di visualizzare una struttura ad albero, simile a quella utilizzata da programmi specifici per la creazione di effetti. Rispetto a questi, la sola limitazione 8 consiste nel fatto che non si possono combinare immagini provenienti da clip differenti. Il programma mette a disposizione una serie di effetti preconfezionati che vale la pena analizzare con attenzione per rendersi conto di quali siano le sue potenzialità. Tra i filtri di base non mancano quelli per il controllo della nitidezza o della sfocatura e per l’aggiunta o la rimozione della grana. Sono sufficienti poche semplici operazioni per conferire alle immagini look molto particolari, come l’aspetto dei film a colori degli anni cinquanta piuttosto che delle prime trasmissioni televisive.
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Un look come questo può essere ottenuto con poche semplici operazioni
Aggiustamenti finali Color mette poi a disposizione, con la Primary Out Room, un’ulteriore possibilità di intervento globale sulle immagini. Un tipico impiego di questa può essere l’applicazione di ulteriori correzioni che possono essere necessarie per adattare il risultato finale a diversi supporti di distribuzione o anche semplicemente per soddisfare specifiche richieste del committente dell’ultimo minuto, senza dover ricominciare tutto da capo. I controlli sono del tutto simili a quelli messi a disposizione dalla Primary In Room. Il ridimensionamento delle immagini o la conversione del rapporto d’aspetto sono altre funzionalità messe a disposizione da Color con la Geometry Room. In particolare, con la funzione Pan&Scan è possibile controllare accuratamente la conversione di materiale in formati con diverso rapporto d’aspetto, per esempio da 16:9 a 4:3, definendo un qualsiasi numero di keyframe. In questa Room sono anche presenti le funzioni di motion tracking, automatica o manuale, e gli
Color può anche gestire la conversione di formato con funzioni di Pan&Scan
strumenti necessari per la creazione di maschere di forma arbitraria, utilizzabili in abbinamento alle correzioni colore secondarie. Terminato il lavoro con Color, è necessario effettuare il render dell’intero progetto prima di inviarlo nuovamente a Final Cut Pro per le operazioni finali quali l’aggiunta di titoli o effetti di transizione.. Nel caso di lavorazioni a 2k si può invece generare il materiale in formato Cineon o DPX. I tempi di render non sono proprio contenuti, anche diverse decine di secondi per ogni secondo di video originale nel caso degli effetti più complessi, e poiché in questa fase viene sfruttato il processore della scheda grafica, è consigliabile effettuare il render con lo stesso sistema usato per il grading o su un’altra macchina che abbia la stessa scheda grafica, per non rischiare di ottenere leggere variazioni di colore.
Le altre novità della suite Apple Color non è l’unica novità della suite Final Cut Studio 2: quasi tutte le altre applicazioni che la compongono sono
La possibilità di utilizzare clip di formati e standard diversi all’interno della stessa timeline è una delle novità della di Final Cut Pro 6
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T I T O L O presenti in una nuova versione. L’unica eccezione è costituita da DVD Studio Pro, che resta fermo alla 4.2, lasciando con a bocca asciutta quanti lo consideravano uno dei punti più deboli della suite Apple. Per quel che riguarda il programma di montaggio video, Final Cut Pro 6, la novità più rilevante è data dalla possibilità di inserire clip di formato diverso nella stessa Timeline, con qualsiasi dimensione delle immagini, frame rate o codec, purché supportato da QuickTime. Le clip possono essere automaticamente ridimensionate nel formato scelto per la sequenza e si possono riprodurre in anteprima, senza dover necessariamente effettuare un render preliminare. Finalmente soddisfatta anche la richiesta di un filtro per la stabilizzazione delle immagini: lo SmoothCam di Final Cut Pro deriva direttamente dall’omonimo filtro di Shake e può compensare anche le oscillazioni presenti nelle riprese di panoramiche effettuate a mano libera o con variazioni dello zoom. Il filtro SmoothCam richiede un’analisi preliminare dell’intera clip, operazione che comporta un discreto tempo, ma che è effettuata in background, permettendo così di proseguire con il lavoro. Il risultato dell’analisi è un file proprietario che resta collegato alla clip e l’analisi non deve quindi essere ripetuta nella fase di regolazione del filtro SmoothCam. Titoli animati possono poi essere facilmente realizzati con Final Cut Pro sfruttando le Master Template di
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La terza dimensione è ora alla portata di Motion, il software per la grafica animata della suite Apple
Motion, il software della suite che si occupa della videografica. Le Master Template non sono altro che modelli predisposti per l’inserimento di testo e immagini o filmati, tutte operazioni che possono essere effettuate direttamente nel programma di montaggio video. La nuova versione di Motion permette anche di realizzare animazioni di testo e grafica nello spazio tridimensionale, permettendo un controllo completo sui movimenti delle telecamere e delle luci virtuali. L’ambiente di lavoro è simile a quello dei programmi più specifici per la creazione di grafica tridimensionale e i compiti sono facilitati da una serie di funzionalità specifiche, come la possibilità di visualizzare la vista della camera ogni volta che la
si sposta. Gli oggetti creati con Motion sono comunque senza spessore, con l’eccezione degli effetti di particelle che permettono di sfruttare al meglio la dimensione in più. Anche Motion mette a disposizione l’equivalente del filtro SmoothCam di Shake, oltre a un completo set di strumenti per la gestione di effetti basati sul motion tracking, la cui realizzazione si dimostra rapida ed intuitiva. Il 9 numero di tracker è illimitato e questi possono poi essere assegnati a qualsiasi oggetto: in particolare, con quattro tracker si può facilmente realizzare l’effetto “four corner pinning”, utile per esempio, quando si debba inserire un’immagine all’interno di una cornice, anche se questa è ripresa in prospettiva e a mano libera. Il corredo
T I T O L O degli effetti di Motion è completato da quelli necessari per la variazione della velocità di riproduzione delle clip, anche questi basati su una tecnologia derivata da Shake capace di garantire risultati di notevole qualità. Un’altra novità di Motion è costituita dalla possibilità di sincronizzare automaticamente un’animazione con una traccia audio: la rotazione di un oggetto piuttosto che le sue dimensioni o altro possono essere cambiate in perfetta sincronia con le variazioni di livello della musica. Numerose le novità anche per quel che riguarda Soundtrack Pro, il componente della Suite che si occupa in modo specifico della creazione di colonne sonore, a cominciare dall’ambiente di lavoro multitraccia che offre maggiori possibilità di controllo. Il programma permette ora di creare tracce audio surround in formato 5.1 e mette a disposizione una vasta libreria di suoni surround liberamente utilizzabili. Il livello dei canali è regolabile con il Surround Panner, il cui impiego si dimostra intuitivo ed immediato. Per 10 doppiaggi o commenti sonori si può sfruttare la nuova funzionalità multitake che permette di sincronizzare più registrazioni della stessa frase, scegliendo da ciascuna la parte migliore. L’eliminazione di disturbi nelle clip audio è poi semplificata dalla possibilità di visualizzare lo spettro delle frequenze, evidenziando facilmente suoni come lo squillo di un telefono e quindi eliminarli, lasciando inalterato il
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resto. Notevolmente migliorata anche l’integrazione con Final Cut Pro: la funzione Conform permette di confrontare il montaggio video con quello audio e, in caso di variazioni apportate al primo, è possibile apportare più rapidamente le necessarie correzioni alla colonna sonora. Infine, per la distribuzione del materiale nei formati più diversi si può contare su una nuova versione di Compressor che semplifica tutte le fasi preparatorie e aggiunge il supporto per i metodi di compressione utilizzati da dispositivi mobili e quelli necessari per la masterizzazione su dischi Blu-Ray o HD-DVD. I tempi di elaborazione non si possono proprio definire contenuti, ma la particolarità di Compressor è quella di poter sfruttare le risorse di calcolo degli altri Mac presenti nella rete locale per portare a termine il proprio compito. Quel che ancora non c’è nella suite Final Cut Studio 2 è un software per il rotoscoping, indispensabile per eliminare particolari indesiderati dalle immagini, ma a questa mancanza può sopperire Shake, il software per il compositing e l’effettistica che è ancora proposto a 499 euro, cifra irrisoria se la si confronta con quella di prodotti simili. Apple ha però dichiarato di non voler più continuare lo sviluppo di Shake ed è quindi molto probabile che altre funzionalità di questo programma finiscano con l’essere integrate nelle prossime versioni della suite Final Cut Studio.
Soundtrack Pro offre potenti strumenti per la sincronizzazione di audio e video e il supporto per l’audio surround
AERANTI-CORALLO e Raiway insieme per il DMB RAIWAY e AERANTI-CORALLO (che rappresenta, tra l’altro, 668 radio locali) hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per lo sviluppo di un progetto comune di transizione alla radiofonia digitale terrestre. L’accordo prevede, tra l’altro, la costituzione di un “tavolo di dialogo” tra RAIWAY e AERANTI-CORALLO i cui lavori avranno inizio il prossimo 1 settembre. Questi gli obiettivi previsti: - quadro regolamentare che permetta a tutti gli attuali operatori radiofonici analogici interessati di transitare al digitale, a parità di condizioni, in termini di frequenze utilizzabili e di capacità trasmissiva spettante pro-capite; - approfondimento e sperimentazione dello standard DMB e sua comparazione con la tecnologia FMeXtra; - adozione di modelli operativi i cui investimenti siano compatibili con le dimensioni imprenditoriali dell’emittenza radiofonica locale. A supporto dei lavori del tavolo di dialogo, RAI WAY e AERANTI-CORALLO intendono sperimentare trasmissioni DMB “Visual radio” in Banda III e in Banda L nelle aree di Bologna e di Venezia, con multiplex idonei a diffondere almeno 17 programmi audio oltre a immagini e dati (slide show). Inoltre, RAI WAY e AERANTI-CORALLO intendono realizzare una approfondita serie di test congiunti sul sistema di trasmissione digitale denominato FMeXtra, attraverso trasmissioni e misurazioni del segnale in un’area limitata, operate da emittenti AERANTICORALLO. Le misure saranno svolte ed analizzate congiuntamente da AERANTI-CORALLO e RAIWAY, quest’ultima avvalendosi della propria struttura QSC.
Marco Rossignoli (coordinatore AerantiCorallo) a destra Stefano Ciccotti (ad RaiWay)
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Ultimissime da Panasonic Sono numerose le novità che Panasonic si appresta a lanciare nel prossimo autunno e che, forse, si potranno vedere anche in quel di Amsterdam in occasione dell’IBC Risoluzione di 1100 linee per la Panasonic AK-HC3500, disponibile anche in versione da studio
La più attesa è la AJ-HPX3000, una videocamera della serie P2 HD che impiega come sensori tre CCD da 2/3 di pollice e 2,2 Megapixel e può registrare video a piena risoluzione nel formato 1.920 x 1.080 pixel, sfruttando 12 il nuovo formato AVC-Intra. Questo metodo di compressione è una delle tanti varianti dell’MPEG-4/H.264 e comprime separatamente ciascun frame, campionandolo a 10 bit in 4:2:2 e registrandolo in modalità progressiva a 24, 25 o 30 fps o interlacciata a 50i e 60i. Il bitrate massimo è di 100 Mbps e con questo valore si ottiene una qualità definita “near D5 HD” da Panasonic. Nel caso non sia necessaria la massima qualità, è possibile dimezzare il bitrate raddoppiando così l’autonomia di registrazione del video. La AJ-HPX3000 può inoltre registrare nei formati DVCPro HD con le stesse modalità progressive e interlacciate oppure in formato DVCPro 50 in definizione standard. Gli slot per schede P2 sono cinque e, utilizzando schede da 16 GB, l’autonomia di registrazione è di 80 minuti con bitrate da 100 Mbps. In realtà, poiché come in tutte le videocamere che utilizzano schede P2 come supporto di registrazione è possibile sostituirle senza interrompere la registrazione, l’autonomia è limitata soltanto dal numero di schede P2 che si hanno a disposizione.
La videocamera è dotata di un convertitore A/D a 14 bit e la sensibilità è di F10 a 2.000 lux; il guadagno può essere spinto fino a 56 db. permettendo di lavorare con livelli di illuminazione di soli 0,064 lux. Le impostazioni del gamma sono del tutto simili a quelle della Varicam e per la correzione del colore si ha a disposizione una matrice a 12 poli. La qualità delle riprese può essere ulteriormente migliorata grazie alla nuova funzione Chromatic Aberration Compensation (CAC), che permette di compensare le aberrazioni cromatiche degli obbiettivi nella fase di elaborazione digitale del segnale. Per sfruttare questa fun-
zione, l’ottica deve essere in grado trasmettere i propri dati identificativi alla videocamera, che ha memorizzate al suo interno tutte le informazioni necessarie per applicare le necessarie correzioni. Oltre alle uscite HD-SDI, la AJ-HPX3000 è dotata di un’uscita IEEE 1394 per il collegamento a sistemi di montaggio non lineari e, come opzione, può essere equipaggiata anche con un ingresso HD-SDI. Complemento ideale di questa videocamera, e di tutti gli altri prodotti della gamma P2, è il registratore/riproduttore AG-HPG10 alimentabile a batteria che dispone di due slot per schede P2 e supporta tutti i formati standard
La videocamera AJ-HPX3000, la nuova ammiraglia della linea P2HD di Panasonic
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mali hard disk esterni collegati alla stessa IEEE 1394 o alla porta USB 2.0, mentre le uscite HD-SDI, component e composito garantiscono il collegamento ad altre apparecchiature video. Un downconverter interno permette poi di utilizzare un monitor in risoluzione standard per la visualizzazione di segnali video in alta definizione. Il prezzo è inferiore ai 4.000 euro e per questo, come per tutti gli altri prodotti della gamma P2HD, la garanzia è stata estesa a 5 anni, scelta motivata da John Baisley, presidente Panasonic Broadcast, con il fatto che la gamma P2 HD rappresenta il miglior investimento possibile in apparecchiature per video broadcast. Gli stessi sensori della AJ-HPX3000 Il registratore/riproduttore AG-HPG10, ideale sono utilizzati dalle telecamere AKcomplemento di qualsiasi telecamera P2 HC1800 e AK-HC3500. La prima è una box camera con convertitore A/D a 14 bit e trattamento interno del segnale a 38 bit, dotata di raffinate funzioni come la correzione colore su 12 assi e il Dynamic Range Stretching con la regolazione automatica del diaframma per compensare forti contasti di luce. Il peso di 1,5 Kg la rende utilizzabile con i sistemi pan-tilt rematati più compatti e l’uscita HD-SDI può generare segnali in modalità 1080/50i e 60i o 24, 25, 30 psf. Limitata, invece, alla modalità 1080i, la AK-HC3500, utilizzabile anche come telecamera da studio Messa a fuoco facilitata con il monitor LCD Panasonic BT-LH80W e dotata di un particolare circuito per il trattamento del segnale che permetdi registrazione (480i, 576i, 720p e te di raggiungere una risoluzione di 1080i). L’interfaccia IEEE 1394 permet1.100 linee. La telecamera è inoltre te di utilizzare il dispositivo come unità dotata di una serie di funzionalità per di backup per le registrazioni in diretil miglioramento delle immagini, ta, utilizzando come supporto le schecome la possibilità di variare automade P2 o un hard disk come il FireStore ticamente il gamma in modo da comFS-100. Il contenuto delle schede di pensare i cambiamenti di contrasto memoria può essere trasferito su nordella scena. Per entrambe le telecamere, Panasonic propone il monitor LCD da 7,9” BT-LH80W dotato della funzione Focus in Red per facilitare la messa a fuoco, che può essere accuratamente verificata anche grazie alla possibilità di ingrandimento pixel to pixel di qualsiasi zona dell’immagine, mentre la funzione waveform facilita la regolazione Tre CCD da 2,2 megapixel anche per la box-camera AK-HC1800 dell’esposizione.
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Corso sulla televisione digitale a Siena Inizierà in autunno aSiena il corso su “Televisione digitale, esperienze in Italia e in Europa”. L’iniziativa è promossa da Arsnova Accademia per le arti e le scienze digitali - in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università di Siena e con l’associazione Comunicare Digitale di Lucca. Il corso si sviluppa per 160 ore incentrate sui contenuti per la tv digitale terrestre, in mobilità, satellitare e per la web Tv anche nelle sue applicazioni aziendali, attraverso un percorso progettuale in collaborazione con la Banca Monte dei Paschi di Siena. È il percorso formativo promosso da Arsnova - Accademia per le arti e le scienze digitali di Siena che, cogliendo le opportunità offerte dal cambiamento in atto nella tv europea e nei nuovi media, mira a creare esperti in ambiti innovativi e sinergici, dall’ideazione di contenuti all’analisi industriale di settore, dalla progettazione di nuovi format allo sviluppo dei servizi per la piattaforma DTT. Il corso è focalizzato sul panorama generale dell’industria audiovisiva e in particolare sulla televisione digitale, i new media e la convergenza con i mobile-device, in funzione anche del passaggio di tali settori al digitale terrestre, vista la fase di switch off del sistema analogico prevista in Europa per il dicembre 2012. L’attività didattica svilupperà da un lato competenze sul framework tecnologico sotteso alla diffusione di contenuti, servizi e applicazioni per la tv digitale, mentre dall’altro si concentrerà sull’ideazione di format per i diversi mezzi di comunicazione sia televisiva che convergente con altri apparati e ricevitori o platee di pubblico. Obiettivo primario è dare un contributo a un’esperienza, già presente sul mercato o di prossima uscita, sia sul fronte della tv digitale che della web tv. Il corso inizierà il 15 novembre 2007 e si concluderà nel maggio 2008. Le lezioni, di sette ore ciascuna, si terranno il giovedì con orario 9.30-13 e 14.30-18 presso la sede di Arsnova (via di Città 126, Siena, tel. 0577 226517 ). Iscrizioni entro il26 ottobre 2007fax 0577 219564. Al corso potranno partecipare da un minimo di 15 ad un massimo di 20 persone. www.arsnovasiena.org
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La svolta dei vent’anni di Avid Massima apertura verso i sistemi proposti da altri fabbricanti è la strategia adottata da Avid alle soglie del suo terzo decennio di attività e i primi risultati cominciano a vedersi Il mercato della post-produzione 14 video sta cambiando rapidamente e anche un’azienda come Avid, il cui marchio è diventato sinonimo di montaggio video non lineare, ne è ben cosciente come dimostrano le ultime iniziative, tutte tese a favorire l’integrazione dei propri sistemi con quelli di terze parti. Questa strategia di apertura verso altri produttori è ben sintetizzata dalle parole di Graham Sharp, vice presidente e general man-
ager della divisione Video di Avid: “Durante gli ultimi vent’anni, Avid ha sviluppato soluzioni per la creazione, gestione e distribuzione di contenuti per decine di migliaia di utilizzatori. Parlando con loro, una delle cose alla quale viene dato più valore è la possibilità di scegliere. Oltre ad utilizzare i sistemi Avid, i nostri clienti vogliono la libertà di scegliere le applicazioni, i prodotti e i sistemi operativi che preferiscono e noi siamo impegnati nell’offrire loro questa opportunità. Per dimostrare questo impegno, abbiamo instaurato rapporti di stretta collaborazione con oltre 50 produttori di terze parti in modo da offrire una piattaforma sulla quale i nostri clienti possano realizzare quei flussi di lavoro aperti che meglio soddisfano le loro esigenze.”
Verso uno standard per l’HD
Graham Sharp, general manager della divisione Video di Avid
Uno degli elementi chiave di queste iniziative tese a favorire l’interoperabilità è il codec Avid DNxHD per il trattamento del materiale video HD con una qualità adatta alla produzione di master in alta definizione.
Attualmente sono oltre venti le aziende che hanno ottenuto la licenza degli strumenti di sviluppo necessari per l’integrazione del codec nei propri prodotti, tra le quali figurano marchi come Digital Vision, EVS, Harris, Ikegami e Telestream. Presentato per la prima volta nel 2004, il codec DNxHD è attualmente al vaglio dell’SMPTE e sarà a breve standardizzato con la sigla VC-3, elemento questo che lo renderà ancora più interessante. Questo codec permette di trattare materiale video HD a 8 e 10 bit (a piena risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel e con bitrate massimi di 220 Mbps), rendendo possibile le lavorazioni HD con l’utilizzo delle stesse infrastrutture di rete attualmente usate per il video in definizione standard. Recentemente ne è stata presentata una variante con bitrate di 36 Mbps per l’editing offline, sempre a piena risoluzione, che permette quindi di realizzare montaggi di video HD anche con un portatile. Il codec DNxHD a 36 Mbps è pienamente supportato dalle nuove versioni dei software Media Composer e Xpress Pro, ora disponibili anche per i Mac con
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Con il codec DNxHD è possibile elaborare video HD anche con un portatile
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processori Intel. Queste versioni offrono inoltre il supporto per il formato 720p/50 e permettono di leggere e scrivere su supporti Sony XDCam e Panasonic P2. Tra le novità, merita una segnalazione particolare la tecnologia ScriptSync che permette di convertire un testo in fonemi, automatizzando così la sincronizzazione del testo con il video di un’intervista piuttosto che di una sitcom, funzionalità che purtroppo non supporta ancora l’italiano.
Condividere con Unity L’altro elemento chiave della strategia Avid è l’Open Storage Initiative che permette a sistemi basati su personal computer con sistemi operativi Windows o MacOS di accedere alle risorse messe a disposizione dai sistemi Avid Unity MediaNetwork. All’ultimo NAB era possibile vedere in
funzione allo stand della Avid postazioni basate su Apple Final Cut Pro o Adobe Production Studio, piuttosto che Digital Vision per il trattamento di materiale cinematografico, collegati tutti contemporaneamente a un Avid Unity, la soluzione Avid per la condivisione di audio e video digitale. Nella sua incarnazione più recente, Unity MediaNetwork 5.0, questa soluzione offre connettività via Gigabit Ethernet o Fibre Channel fino a 4 Gbps, e una capacità di storage che varia da un minimo di 4 fino a 40 TB. La configurazione base, studiata per flussi di lavoro SD, mette a disposizione una capacità da 4 a 8 TB, connettività Gigabit Ethernet e otto licenze client. La possibilità di connessione in Fibre Channel è offerta come opzione mentre è integrata nella versione studiata per la condivisione di video HD, che può essere espansa fino a supportare
Fino a 40 TB di materiale audio e video condiviso con Avid Unity
un massimo di oltre 40 postazioni in contemporanea. La capacità di archiviazione può essere espansa con i moduli MEDIArray XT, disponibili con capacità di 4 e 8 TB. Per quel che riguarda la messa in onda, la novità Avid è costituita dal server MediaStream 9000 che permette anche di registrare il materiale in formato XDCam Hd, oltre che in formati SD e HD Long GOP. La capacità può variare da 3 a 48 TB, con una velocità di trasferimento dati di 680 Mbps per ogni array di dischi Palladium Store 2000. Il sistema è completamente scalabile e un network di server MediaStream 9000 può arrivare a trasmettere fino a 100 canali in simultanea.
Flussi di lavoro non lineari Che la condivisione del materiale e l’ottimizzazione dei flussi di lavoro sia un problema molto sentito è dimostrato dal notevole successo ottenuto da Avid con Interplay: a soli sei mesi dall’inizio della sua commercializzazione, sono oltre 150 le installazioni operative per un totale di 5.400 postazioni. Come ha evidenziato Graham Sharp, “ogni giorno, i professionisti che operano negli ambienti delle produzioni sprecano una quantità smisurata di tempo per la gestione dei file, nella ricerca, catalogazione, revisione, elaborazione o archiviazione del materiale. La rapida adozione di Avid Interplay su scala mondiale conferma che il nostro approccio per aiutare i clienti ad automatizzare compiti di routine ed eliminare colli di bottiglia nella produzione dei media rappresenta un effettivo passo in avanti.” Interplay permette di gestire tutte le fasi di produzione dei contenuti multimediali, mettendo in contatto tra loro i vari operatori presenti all’interno della struttura aziendale: produttori, giornalisti, assistenti al montaggio, grafici, registi e archivisti, nonché gli addetti ai servizi finanziari e legali, possono in qualsiasi momento accedere alle informazioni relative a un qualsiasi progetto in lavorazione. La soluzione Avid è costituita da una serie di componenti base e supporta oltre 100 tipi di formati di file diversi, da quelli specifici per l’audio e il video
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LED + LCD: qualità senza compromessi
Tutto il materiale necessario per la realizzazione di un progetto a portata di mouse con Avid Interplay
a documenti di testo o fogli di calcolo, in pratica tutto quanto può essere utile per la realizzazione di un progetto. L’accesso al materiale può essere
controllato in modo centralizzato e le operazioni di encoding e transcodifica avvengono in background, risparmiando così tempo e risorse.
Una scheda Aja per Avid Liquid Chrome Xe è il nuovo arrivato nella famiglia Avid Liquid che si avvale della scheda Xena LHe di Aja per offrire ingressi e uscite SDI o HD-SDI a 10 bit, anche con audio integrato. In questo modo è possibile lavorare su progetti HD in formato non compresso e la nuova versione del software Liquid, la 7.2, supporta i formati HDV 720p e DVCPro HD in modalità interlacciata o progressiva. Inoltre, è possibile la cattura del materiale nei formati 24F, 25F e 30F specifici delle videocamere Canon HDV. La scheda mette a disposizione anche ingressi e uscite analogiche in composito e component, con conversione hardware da HD a SD. Ad un prezzo complessivo di poco superiore ai 2.500 euro, Liquid Chrome Xe rappresenta una delle soluzioni più economiche per il trattamento di video non compresso in alta definizione.
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Sony ha presentato il suo primo monitor LCD con retroilluminazione a LED, il BVM-L230, che supera per prestazioni quelle tipiche dei migliori monitor basati su CRT Trinitron. Per dimostrare le eccellenti qualità del nuovo monitor, allo stand del NAB il BVM-L230 era presentato fianco a fianco con un CRT BVM-F24 ed era piuttosto difficile riuscire a notare qualche differenza. La risoluzione nativa del pannello LCD è di 1.920 x 1.200 pixel, valore che permette di visualizzare segnali video a 1.080 linee sia in modalità progressiva che realmente interlacciata, senza cioè la conversione in progressivo normalmente utilizzata da questi tipi di monitor. Il BVM-L230 è adatto anche 17 alle applicazioni Digital Cinema in formato 2k e può visualizzare segnali da computer fino alla risoluzione nativa del pannello. La dotazione standard prevede un ingresso DVI-D e come opzione ingressi per segnali HD-SDI (anche dual link per segnali 4:4:4 a 10 o 12 bit), nonché ingressi per segnali analogici compositi, Y/C, component e RGB. L’estensione della gamma di colori riproducibile è stata ottenuta sostituendo le classiche lampade fluorescenti con LED “high purity” che permettono anche di risolvere il problema dell’uniformità della luminosità. Il
La retroilluimazione a LED del Sony BVM-L230 permette di superare la qualità dei migliori CRT Trinitron
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driver del pannello a 10 bit permette di visualizzare fino a 1.024 livelli per ogni componente colore e il trattamento interno a 12 bit con supporto di 3D Lut permette di emulare gli standard SMPTE-C, EBU o ITU-BT709. Per ridurre l’effetto scia altrimenti visibile con soggetti in rapido movimento, il monitor alterna i frame da visualizzare con altri completamente neri, funzionalità resa possibile dalla massima frequenza di scansione che è di 120 Hz. Il monitor sarà disponibile nel prossimo autunno ad un prezzo suggerito di circa 25.000 dollari. www.sonybiz.it Con la pressione di un tasto, AirCleaner ripulisce l’etere da offese e oscenità
Per un etere più pulito Un valido rimedio alla straripante diffusione della tv spazzatura può essere l’AirCleaner della rinata Abekas. La società statunitense, ben nota fino a
qualche anno fa per una serie di prodotti che hanno contribuito a facilitare il passaggio dall’analogico al digitale, non era riuscita a reggere la crisi del mercato seguita all’esplosione della bolla speculativa delle dot com e agli attentati dell’11 settembre e aveva chiuso i battenti nel 2005. Marchio e linee di prodotti sono però stati rilevati da due fra i suoi originali fondatori e
quest’anno Abekas è tornata al NAB presentando prodotti storici, come il registratore a dischi ClipStore o il generatore di effetti Dveous, e una novità assoluta, l’AirCleaner. Fondamentalmente si tratta di un dispositivo che ritarda di qualche secondo la messa in onda delle trasmissioni, permettendo all’operatore di eliminare scene o parole ritenute oscene od
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T I T O L O offensive. Il video può essere rimpiazzato con un segnale alternativo o sfocato e l’audio può essere cancellato o sostituito con i classici beep. Per compensare il tempo di reazione dell’operatore, l’intervento dell’AirCleaner può essere anticipato di qualche secondo rispetto alla pressione del pulsante ed è prevista la possibilità di utilizzo da parte di due operatori in cascata, in modo da evitare qualsiasi rischio. L’AirCleaner accetta in ingresso segnali digitali SD o HD con audio embedded o separato e il ritardo complessivo può arrivare fino a oltre 30 secondi con segnali HD o il doppio in SD. www.abekas.com
Arrivano le prime Extension Completata la transizione dalla piattaforma SGI a Linux, Autodesk ha presentato al NAB le prime Extension per
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La Extension 1 per Smoke mette a disposizione nuovi strumenti per la correzione del colore
i suoi prodotti destinati al mondo della post-ptoduzione video e cinematografica. Disponibili solo per gli aderenti al programma Subscription, le Extension sostituiscono le nuove release aggiungendo funzionalità ai diversi software Discreet a fronte del pagamento di una quota annuale. La Extension 1 per Inferno, Flint, Fire e
Smoke offre numerose migliorie ai flussi di lavoro, incluso il supporto per QuickTime sulla piattaforma Linux e nuove capacità di calibrazione dei colori basate sul sistema di gestione del colore di Lustre, il software per il color grading e le lavorazioni Digital Intermediate. Moduli 3D Tracker e Lens Distorsion completamente rivisti
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T I T O L O sono inclusi nell’aggiornamento. Per Toxik, il software per il compositing e gli effetti, le novità sono costituite dal Retimer, che permette di variare la velocità di riproduzione di una clip, e dal Grain Mangement, per l’aggiunta della grana alle sequenze generate da computer o la sua rimozione dal materiale in pellicola. Presentate anche due Extension per Lustre che comprendono, tra l’altro, l’emulazione di un videoregistratore per il controllo della riproduzione e un miglior sfruttamento del processore della scheda grafica (GPU) per l’accelerazione di numerose funzioni di correzione del colore. Sempre per i sistemi Lustre è stata lanciata la nuova versione della tecnologia di clustering Incinerator 2007 per il color grading in tempo reale e l’interconnessione con i sistemi Smoke e Flame. www.discreet.com
Storage attivato ProXchange è la prima applicazione 20 sviluppata dalla Omneon per sfruttare la potenza di calcolo dei sistemi MediaGrid, che uniscono alle capacità di storage la possibilità di utilizzare i processori dei singoli elementi per l’elaborazione del materiale audio e video. La specialità di ProXchange è la transcodifica tra una vasta varietà di formati audio e video, sia direttamente supportati dal MediaGrid, sia a bassa risoluzione, come l’H.264.
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Possibile anche la conversione e il rewrapping del materiale, per esempio da MXF a QuickTime, preservando i metadata associati in precedenza. Il sistema può essere configurato per trattare singoli elementi o per funzionare in modo semi-automatico. Allo stand del NAB erano presentate anche altre applicazioni capaci di sfruttare i sistemi MediaGrid, tra le quali Cerify della Tektronix per il controllo di qualità dei file destinati alla messa in onda. La novità Omneon per la linea di server Spectrum è l’encoder MPEG-2 MediaPort 5300 che aggiunge uno o due ingressi per video HD nei diversi formati. Sviluppato inizialmente per il formato XDCam HD della Sony, il MediaPort 5300 può codificare il materiale in modalità Long GOP o Iframe only con bitrate compresi fra 18 e 78 Mbps. Grazie all’architettura flessibile dei sistemi Omneon, l’aggiunta di un MediaPort a un server esistente può essere fatta senza interromperne il funzionamento. Destinato invece alle realtà medio-piccole, il MediaDeck è un video server completamente integrato a sei canali, dotato di quattro terabyte di storage interno, capacità sufficiente a contenere oltre 200 ore di materiale compresso a 25 Mbps. Dai sistemi maggiori, il MediaDeck eredita l’affidabilità e la flessibilità: dischi, moduli di alimentazione e interfacce video possono essere sostituiti a caldo. www.omneon.com
Il MediaDeck della Omneon eredita la proverbiale affidabilità dei sistemi maggiori
Tridimensionale, ma senza occhiali La tecnologia WOWvx sviluppata da Philips permette di riprodurre immagini tridimensionali che possono essere osservate senza l’ausilio dei classici occhiali con filtri polarizzatori. In sostanza, la tecnologia WOWvx sfruuta delle microlenti applicate direttamente su un pannello LCD, che fanno in modo che i due occhi percepiscano due immagini diverse, lasciando poi al cervello il compito di ricostruire le informazioni sulla distanza dei singoli elementi. Perché l’effetto tridimensionale sia visibile, l’osservatore deve trovarsi in un determinato intervallo di distanze dallo schermo, che è comunque abbastanza ampio da permettere l’impiego di questi display per punti informativi e, potenzialmente, anche nelle abitazioni. L’immagine tridimensionale è ricostruita da nove viste dello stesso soggetto che possono essere ottenute in diversi modi. Uno di questi è sfruttare la mappa di profondità che può essere generata da programmi di animazione tridimensionale come 3DS Studio Max, un’immagine in bianco e nero in cui alle intensità dei grigi corrispondono diversi valori della distanza degli elementi presenti nell’immagine. Un’altra possibilità è sfruttare lo standard Open GL, utilizzato tra l’altro dalla maggior parte dei videogiochi di nuova generazione. Per le applicazioni più televisive, è prevista la possibilità di ottenere l’effetto 3D sia da riprese stereoscopiche ottenute con due telecamere e opportunamente elaborate, sia da normali immagini video da cui possono essere estratte informazioni sulla profondità grazie a raffinate analisi del movimento dei soggetti. I dati necessari per il pilotaggio dei display sono salvati in un formato proprietario (2D-plusdepth) e per la riproduzione del materiale è necessario un personal computer con il software 3DS Media Player. I 3D Display della Philips sono disponibili in dimensioni da 20 e 42 pollici,
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S E Z I O N E La società inglese mette in vendita centinaia di attrezzature industriali provenienti da fallimenti o liquidazioni. Per restare nel settore audiovisivo si possono trovare microfoni, telecamere, ma anche attrezzature complete per produrre nastri magnetici. Le vendite sono effettuate attraverso diverse modalità (asta online, vendita sul posto, vendita diretta). Da questo link accesso diretto alla pagina dedicata alle offerte di materiale audio-video : http://www.goindustry.com/it/marketplace/audio-videotrasmissioni/productlist-10006.asp
Orbit se ne va da Roma
Monitor tridimensionali Philips con tecnologia WOWvx
rispettivamente con risoluzione di 1.600 x 1.200 e 1.920 x 1.080 pixel, e il pannello lenticolare può essere disattivato, in modo da sfruttare al meglio la risoluzione nativa. I monitor Philips con tecnologia WOWvx sono distribuiti dalla Video System Engineering di Milano. www.vse.it
Convenzione tra Governo e Rai International Alla presenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, del Sottosegretario di Stato, Ricardo Franco Levi, del Capo del Dipartimento per Editoria Paolo Peluffo, dei Vertici della Rai, il Presidente Claudio Petruccioli, il Direttore generale Claudio Cappon e del Direttore di RAI International, Piero Badaloni è stata firmata, a Palazzo Chigi, la nuova Convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Rai per Rai International. Il testo integrale non è stato diffuso, ma le indicazioni sul contenuto del documento sono state illustrate alla Commissione Parlamentare dal sottosegretario Ricardo Levi. Per il premier Romano Prodi, si tratta
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di un "passaggio importante", anche perché "l'Italia ha sempre trascurato l'informazione verso l'estero. Quello di Rai International, è "un primo, grande, sistemico passo in avanti, assolutamente essenziale sia per l'interesse delle nostre comunità all'estero, sia per la necessità di presentare l'Italia ai Paesi stranieri come un Paese serio, con problematicità complesse". Prodi ha augurato " a coloro che ne hanno la responsabilità" di fare "un lavoro forte e incisivo per presentare il nostro Paese non attraverso stereotipi e con l'obiettivo di fare propaganda, ma nella sua profonda realtà. Un compito non facile - ha concluso - ma tra i più belli che ci siano per chi si occupa di media". Soddisfatto anche Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, che ha sottolineato come "la nuova Rai International che nasce oggi può considerarsi all'altezza e delle ambizioni che l'Italia ha di presentarsi sul mercato globale, e delle attese degli italiani nel mondo".
Aste online Tutti conoscono il famoso sito di aste online eBay, nel quale si può trovare veramente di tutto. Un'evoluzione interessante per professionisti e rivenditori è invece GoIndustry.com.
Agli inizi degli anni '90 la Orbit Communication è stata la prima piattaforma tv araba via satellite. Aveva la sua sede centrale in Italia: le decine di canali televisivi in lingua araba erano 'assemblati' e trasmessi da Roma, nel più grande teleport costruito allora nel nostro paese. Da noi c'erano le competenze e le tecnologie per pote- 21 re affrontare l'impresa. Sono passati quasi tre lustri e progressivamente le competenze del centro di produzione di Roma sono migrate nei paesi arabi, in Bahrain, in Libano, in Egitto, dove nel frattempo lo sviluppo tecnologico è diventato una realtà. Degli 800 lavoratori della Orbit a Roma ne restano oggi poco meno di 200, pagati in ritardo, sotto utilizzati e alle prese con un braccio di ferro con la proprietà saudita per difendere il proprio posto di lavoro
La libreria di MonitoR Oltre 120 titoli recensiti e acquistabili direttamente online: manuali, saggi, testi in inglese, tutto sulla comunicazione e i media
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RadioTv Forum 2007: meglio della prima Con quasi 2.000 presenze registrate alla sua seconda edizione, il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo si candida al ruolo di punto di riferimento per l’emittenza radio televisiva italiana La formula del RadioTv Forum sembra
24 proprio essere azzeccata. Due giorni di incontri sui temi più caldi per l’emittenza radio televisiva e un’area espositiva essenziale, con stand di dimensione fissa e costi molto più contenuti rispetto a quelli delle classiche fiere, che anche per questa ragione stanno praticamente scomparendo dal panorama italiano. Forte del successo ottenuto, Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo, ha espresso la volontà dell’associazione di dare all’evento una periodicità annuale, aggiungendo che “Il Radiotv Forum 2007 ha l’ambizione di rappresentare il punto di riferimento annuale nel quale gli operatori radiofonici e televisivi, terrestri e satellitari possano confrontarsi con le istituzioni, le forze politiche e gli esperti del settore sulle problematiche di attualità del comparto e, allo stesso tempo, possano approfondire le conoscenze sulle novità dell’industria e dei servizi per l’attività delle proprie imprese, al fine di affrontare nel miglior modo il vorticoso processo di trasformazione tecnologica che è in atto.”
Quattro convegni sui temi più caldi I temi affrontati quest’anno al RadioTv Forum sono stati il disegno di legge Gentiloni, le tecnologie per la radio digitale, la riforma dell’editoria, con il corollario dei contributi statali per le emittenti locali, e il digitale televisivo terrestre. Nutrita la partecipazione del pubblico e di rappresentanti del Governo, a cominciare dallo stesso ministro Paolo Gentiloni. Presentando il disegno di legge che porta il suo nome, il Ministro ha sottolineato il
ruolo delle emittenti locali, affermando tra l’altro che: “abbiamo di fronte un mondo dei media nel quale convivranno a lungo, assieme, due tendenze apparentemente molto contradditorie: certamente una tendenza alla globalizzazione, quindi alla nascita di network, agenzie, gruppi sempre più internazionali, sempre più integrati a livello mondiale, ma al tempo stesso, e forse proprio in virtù di questo, troveranno sempre maggiore ragione di esistere media legati alla comunità, al territorio, alle specificità locali. Vale per la stampa, vale per la radio, vale
Numerosi i visitatori all’area espositiva del RadioTV Forum 2007
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T I T O L O per la televisione, c’è un futuro per i media che si muovono a livello locale e quindi c’è un futuro nel nostro Paese per quell’arcipelago di emittenti che operano ormai da trent’anni, sia pure nelle condizioni molto difficili create dalle posizioni dominanti.” Gentiloni ha poi affermato: “La differenza la farà la capacità di innovare, di interpretare i gusti del proprio pubblico, anche se è un pubblico di una comunità territoriale ristretta”, aggiungendo che saranno determinanti “la capacità di essere radicati nel territorio e, naturalmente, anche le scelte che maturano dal punto di vista normativo, regolamentare, e quindi il rapporto con lo Stato.” Gentiloni ha concluso il suo intervento ricordando che per riequilibrare il mercato ci vogliono risorse economiche e tecniche, nonché la possibilità di rivedere il meccanismo di rilevazione degli indici di ascolto. Su questi temi si è espresso anche il sottosegretario Giorgio Calò, nel corso del suo intervento di apertura, che ha condiviso le richieste che arrivano da Aeranti-Corallo avanzate in
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Giorgio Calò, Marco Rossignoli, Paolo Gentiloni e Luigi Bardelli all’incontro di apertura del RadioTv Forum 2007
precedenza da Rossignoli, il quale aveva ricordato come “in un mercato caratterizzato da una situazione di assoluta dominanza da parte dei due principali operatori nazionali, le tv locali occupano una posizione marginale, con una raccolta pubblicitaria annuale complessiva di circa 400 milioni di euro. La sussistenza di tale sistema duopolistico, più volte rilevata dalla Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni nelle proprie relazioni annuali al Parlamento, ha come conseguenza l’assenza di pluralismo e di concorrenza nel settore televisivo.” Calò si è dichiarato favorevole ad un riequilibrio del sistema radiotelevisivo locale, che si potrà attuare anche con azioni come l’autorizzazione alle sole emittenti locali ad effettuare le televendite.
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Le tecnologie oltre il DAB Passando al convegno dedicato alle tecnologie per la radio digitale, la scelta di intitolarlo ‘Oltre il DAB’ è stata giustificata da Fabrizio Berrini con il fatto che Aeranti-Corallo considera oramai morta questa esperienza, concetto ripreso da Rossignoli, secondo il quale sono più interessanti tecnologie come DRM, IBOC e FMeXtra poiché permettono di utilizzare le frequenze già in possesso delle emittenti. La tecnologia DRM è stata presentata da Paolo Lazzaroni che sta seguendo la sperimentazione per conto di Radio Vaticana: la scelta del DRM è stata motivata con la possibilità di utilizzare sia onde medie, sia onde corte e perché, oltre a migliorare la qualità dell’audio, permette di ridurre l’emissione di radiazioni elettromagnetiche potenzialmente nocive. Radio Vaticana utilizza attualmente per il test del DRM quattro trasmettitori, due per ciascuna banda, e trasmette per circa 12 ore al giorno in onde medie e un’ora e mezza in onde corte. I limiti evidenziati finora riguar26 dano proprio i servizi a copertura locale: per una città come Roma un solo trasmettitore non è sufficiente, poiché occorre utilizzare potenze inferiori ai 100 watt se si vuole evitare la propagazione a grande distanza. Per contro, in onde medie è possibile sfruttare soltanto l’onda di terra arrivando ad una copertura regionale con un’occupazione di banda pari a quella della radio AM e per questa applicazione si possono utilizzare anche i trasmettitori esistenti. Per quel che riguarda i ricevitori, attualmente sono disponibili modelli multi-standard basati su DSP e si prevede che per il prossimo anno dovrebbero essere disponibili i primi modelli a singolo chip, il cui costo potrebbe aggirarsi intorno ai 50 euro. La necessità di disporre di ricevitori digitali multistandard a basso costo è stata sottolineata anche da Jurg Bachmann, presidente dell’associazione radio svizzere VSP che ha presentato i risultati dei primi test con lo standard IBOC/HD Radio, tecnologia che non gode di molte simpatie a livello europeo e che è difficilmente applicabile sul territorio italiano, poiché richiede una spaziatura tra i canali
‘Oltre il DAB’ è stato il titolo scelto per l’incontro sulle tecnologie per la radio digitale
eccessiva per i nostri standard. Una tecnologia simile, ma meno esigente in fatto di banda, è l’FMeXtra, presentata al convegno da Giovanni Necchi della Adven nl della quale abbiamo estesamente trattato nel precedente numero di Monitor. Sostanzialmente, con questa tecnologia, un’emittente FM può continuare a trasmettere in analogico e aggiungere uno o più canali digitali, senza la necessità di modificare gli impianti di trasmissione esistenti. Sul fronte istituzionale, Nicola D’Angelo, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha rilevato che per il passaggio della radiofonia al digitale sono mancati gli incentivi e, tuttavia, la radio in generale ha saputo conservare il proprio valore. Sulla stessa linea Enzo Savarese, anch’egli commissario dell’Agcom, che ha rivendicato il dovere dell’Autorità di battersi per un uso efficiente delle frequenze e il principio della neutralità tecnologica, in modo da garantire la pluralità. Questa tesi è stata sostenuta anche da Giuseppe Sangiorgi, consigliere del ministro delle Comunicazioni, che ha auspicato l’opportunità di un tavolo tecnico di confronto sulla problematica, anche per evitare il rischio che la radio patisca la concorrenza di altri mezzi. Il convegno è proseguito con l’intervento di Maria Luisa Sangiorgio, presidente della Conferenza dei Corecom, la quale, dopo aver constatato che la radiofonia gode di buona salute, ha sollevato il problema dell’ascolto giovanile in continuo calo e auspicato la creazione di un coordina-
mento europeo per la definizione di uno standard tecnologico, unico mezzo per poter ridurre in breve tempo il costo dei ricevitori. A conclusione del convegno, Luigi Bardelli, presidente del Corallo, ha sottolineato come il punto fermo deve comunque essere quello di mettere in grado tutte le emittenti di accedere alla tecnologia su un piano paritario.
Contributi più puntuali La seconda giornata del RadioTv Forum si è aperta con l’incontro che aveva per tema la riforma dell’editoria, con particolare riguardo ai contributi statali per le emittenti locali. L’inizio dei lavori è slittato per più di un’ora a causa del ritardo di alcuni relatori, tra i quali ha brillato Maurizio Gasparri che, una volta giunto in sala, ha gentilmente concesso qualche intervista, ritardando ulteriormente l’inizio dell’incontro. Nel suo intervento di apertura, Marco Rossignoli, ha sottolineato che la legge finanziaria per il 2007 ha incrementato in modo significativo i contributi statali per l’emittenza televisiva e radiofonica locale. Il contributo è ora previsto nelle misure dell’85 per cento per le tv locali e del 15 per cento per la radiofonia. “Tale scelta”, ha continuato Rossignoli, “ha permesso di coniugare un rilevante aumento delle misure di sostegno televisive, con un significativo incremento anche delle misure previste per il comparto radiofonico. Diviene a questo punto necessario trovare soluzioni immediate per ovviare ai ritardi maturati nel riconoscimento e nel conseguente
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Gli oratori dell’incontro Editoria e radiotelevisione mentre attendono pazientemente l’onorevole Gasparri
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pagamento di tali contributi.” Rossignoli ha citato l’esempio dei fondi stanziati per il 2003 che non sono ancora stati erogati a causa di un contenzioso sollevato in alcune regioni, auspicando che questo non debba ripetersi in futuro. L’invito è stato accolto da Luigi Vimercati, sottosegretario al ministero delle Comunicazioni, che ha confermato che si stanno individuando soluzioni regolamentari finalizzate ad evitare analoghi ritardi nei prossimi anni. Anche Vimercati ha poi
sostenuto la necessità di superare il DAB come unica tecnologia per il passaggio al digitale e ha ricordato che il disegno di legge Gentiloni favorirà il trasferimento di risorse pubbliche dal duopolio alle emittenti locali. È stata poi la volta dell’intervento lampo di Maurizio Gasparri, ex-ministro delle Comunicazioni del precedente governo, che ha rivendicato il merito di aver aumentato i contributi e poi ha dichiarato “non credo si possa
scaricare sulle casse pubbliche il mantenimento del tutto. Lo Stato deve intervenire con provvedimenti di natura economica per difendere una realtà di pluralismo, di informazione, di culture locali, però c’è anche poi la necessità di trovare formule di espressione e assistenza che non possono essere tutte assistite”. Gasparri ha poi affermato che per favorire la transizione al digitale “l’Europa non può non farsi carico di una politica di incentivazione, che non sia assistenzialista, che sia compatibile con le regole di mercato”. Gasparri, ha poi abbondonato la sala, perdendosi la dura replica di Vimercati che ha sostenuto come proprio la legge Gasparri sia stata la causa della paralisi della Rai, che avrebbe dovuto avere un ruolo trainante nel passaggio al digitale. La parola è passata poi a Marco Gardenghi , responsabile del dipartimento emittenza radiotelevisiva locale della FNSI, che ha tracciato un quadro abbastanza roseo della situazione, ricordando che in base all’accordo siglato con Aeranti-Corallo nell’ottobre del 2000 sono oggi quasi 1.200 i giornalisti contrattualizzati, un dato in continua crescita, lamentandosi però del fatto che la FRT non riconosca ancora il contratto giornalistico. All’incontro è intervenuto anche il sottosegretario della Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Riccardo Franco Levi, che ha parlato dei temi portanti che faranno parte della nuova legge sull’editoria e ha assicurato che i criteri per l’accesso ai contributi dovranno avere una semplificazione burocratica, privilegiando quelle imprese che garantiscono il livello occupazionale e che effettuano
Fotostory: RadioTvForum 2007 Anche dischi Blu-Ray come supporto d’archiviazione del sistema WonderCube della MW-N, una soluzione di automazione per emittenti televisive regionali. www.mw-n.com
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della reale autoproduzione dell’informazione. Non sono mancate parole di apprezzamento per le emittenti locali “voce essenziale nella ricchezza del panorama economico, politico e sociale dell’Italia”.
Accelerare la transizione La serie di incontri del RadioTv Forum 2007 si è conclusa con la tavola rotonda “Televisione digitale: le prospettive per l’emittenza locale e satellitare”, introdotta da Rossignoli che ha indicato quelli che sono i due punti essenziali per AerantiCorallo: “tempi brevi per il passaggio definitivo nelle aree all digital e soprattutto switch-off definitivo di tali aree da parte di tutte le TV pubbliche e private, nazionali e locali.” Marcello Fiori, segretario generale del ministero delle Comunicazioni, ha spiegato che per il passaggio al digitale si dovrà ripetere, in termini organizzativi, l’esperienza di Cagliari ed Aosta dove si è rivelato indispensabile il coinvolgimento di tutte le categorie interessate all’evento per supportare l’utente finale, cioè il telespettatore. I rischi per le emittenti locali di un ritardato switch-off dell’analogico in Sardegna e Val d’Aosta sono stati sottolineati da Piero de Chiara, presidente di DGTVi, soprattutto per quelle emittenti che, non potendo trasmettere in simulcast, perdono quei telespettatori che sono già passati al digitale. Rivolgendosi ai rappresentati delle TV locali, De Chiara ha poi dichiarato “la soluzione di trasformare ogni vostra frequenza in digitale è praticamente impossibile. Sarebbe come riportare in ambiente digitale le interferenze che ci sono in ambiente analogico e vorrebbe dire non rispettare gli accordi internazionali.” La strada indicata da De Chiara è quella di utilizzare una sola frequenza per ogni regione, soluzione che comporta uno scambio delle frequenze fra le imprese. La necessità di razionalizzare le frequenze per permettere alle tv locali di aumentare la capacità trasmissiva è stata ribadita da Antonio Sassano, neo-direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni, mentre per Luigi Bardelli, presidente del Corallo, è necessario dare alle emittenti locali anche la garanzia che siano riservate a loro le attività di trasmissione dati e servizi sul territorio. Per chi volesse approfondire, i video con gli interventi di questa tavola rotonda e di tutti gli altri incontri sono presenti sul sito di Radio Radicale all’indirizzo: www.radioradicale.it/scheda/227205.
RVR Elettronica è il primo produttore europeo a proporre apparecchiature HD Radio ed ha contribuito attivamente ai primi test di trasmissione effettuati in Monitor 265 - 2007 Svizzera. n° www.rvr.it
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Fotostory: RadioTvForum 2007 Tutti i nuovi camcorder della serie ProHD sul mezzo mobile della JVC, posteggiato proprio davanti all'ingresso del Centro Congressi dell'Hotel MeliĂ - www.jvcpro.it
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Pettine della Bogen Imaging con una delle nuove custodie protettive della Kata, disponibili in versioni su misura per i diversi modelli di camcorder DV, HDV e P2 - www.bogenimaging.it
Running TV International ha presentato al RadioTV Forum 2007 il suo vasto catalogo di programmi di tutti i generi per le TV locali e si propone anche come produttore di pillole TV - www.runningtv.it
Dedicato in modo particolare alla vasta gamma di prodotti della Axon, dai convertitori ai master control passando per le matrici , lo spazio espositivo di Video Signal - www.videosignal.it
EVS ha presentato al RadioTV Forum 2007 i server XT[2], prodotti diventati oramai uno standard per la produzione di trasmissioni di eventi sportivi www.evs.tv
Il sistema della ReflecMedia per il chroma-key e tutta una serie di accessori per le riprese televisive in mostra presso lo stand della Trans Audio Video www.transaudiovideo.com
Il sistema TV Hilites per la realizzazione degli highlight degli eventi sportivi e la versione 3 del TV Pack sono le principali novitĂ proposte dal Gruppo TNT www.gruppotnt.com
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Buon successo di pubblico all’evento organizzato da VideoSignal
Direttamente da Las Vegas Tutte le novità dei marchi rappresentati da VideoSignal al tradizionale appuntamento post-NAB organizzato dalla dina-
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Com’è oramai abitudine da qualche anno a questa parte, VideoSignal ha organizzato presso la propria sede di Trezzano sul Naviglio un evento con lo scopo di presentare agli operatori italiani le novità dei marchi che rappresenta. Accanto a prodotti di aziende con le quali VideoSignal collabora oramai da diversi anni (Axon, Barco, Broadcast Pix, Echolab, Trilogy, ...) erano presenti anche i prodotti di alcune aziende finora assenti dal mercato italiano, come DyLogic, Gigabit Systems, Neuro TV e ProCyc. Uno dei meriti di Alessandro Trezzi, fondatore della VideoSignal, è proprio quello di riuscire a scovare prodotti interessanti che hanno spesso in comune un rapporto qualità/prezzo particolarmente favorevole. Trezzi opera nel settore del video broadcast da quasi tre decenni, prima come dipendente di uno dei più importanti distributori italiani e poi con la propria azienda fondata nel 1994. Il rapporto di fiducia che Trezzi è riuscito ad instaurare con i propri clienti nel corso di questi anni non gli permette di compiere passi falsi: la politica commerciale del “mordi e
fuggi” non è di casa alla VideoSignal. Fin quando si tratta di distribuire prodotti di aziende già affermate, il compito è tutto sommato abbastanza facile, ma proporre nuove marchi significa investire tempo e denaro in iniziative che non sempre danno un ritorno economico immediato, se mai lo danno. Questo rischio però Trezzi lo affronta volentieri e l’esperienza del passato spesso gli ha dato ragione. Anche quest’anno quindi, VideoSignal ha voluto presentare prodotti che costituiscono una novità assoluta per l’Italia, come quelli della belga Neuro TV, una giovane società specializzata nello sviluppo e integrazione di soluzioni per la televisione interattiva.
Giocare con il virtuale Utilizzando anche componenti hardware e software originariamente pensati per i videogiochi, NeuroTV ha sviluppato il sistema NeuroVS per la gestione di set virtuali. Il sistema si basa sulle schede Cody della Chyron e sfrutta lo standard DirectX di Windows per creare, in tempo reale, scenografie virtuali molto realistiche,
basate su modelli realizzati con il software 3ds Max della Autodesk. I movimenti della telecamera possono essere controllati con un joypad, del tutto simile a quello della console per videogiochi Xbox, e il sistema è stato sviluppato in collaborazione con la televisione belga RTBF che lo utilizza correntemente per diverse trasmissioni. Per inciso, il set allestito per l’evento utilizzava gli elementi modulari della ProCyc, altro nuovo marchio entrato a far parte del portfolio della VideoSignal: disponibili con diversi raggi di curvatura, questi elementi permettono di realizzare rapidamente fondi continui di qualsiasi dimensione. Un altro interessante prodotto dell’azienda belga è NeuroToon, un sistema per l’animazione di personaggi virtuali in tempo reale. Il sistema può essere controllato da un singolo animatore, senza particolare esperienza in campo 3D, e la sincronizzazione del labiale è automatica, con tanto di filtri per modificare il timbro della voce. NeuroTv sviluppa anche applicazioni per il Video On Demand e la TV interattiva conformi allo standard mhp.
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Il set vituale della NeuroTV: un joypad da console per videogiochi permette il controllo delle telecamere
Dal videofonino alla messa in onda Un’altra azienda partecipante all’evento e che si sta affacciando sul mercato italiano è la DyLogic, uno dei principali fornitori mondiali di prodotti e soluzioni per la comunicazione in standard 3G/UMTS. La soluzione sviluppata in modo specifico per il mondo video consiste nel PSE Broadcaster Genie, un’apparecchiatura in grado di ricevere e mandare direttamente in onda o in differita messaggi video, utilizzabile sia per le classiche Breaking News, sia per trasmissioni di intrattenimento in cui è prevista una partecipazione attiva da parte del telespettatore. Questa soluzione è stata già utilizzata con successo dalla trasmissione ‘Le Iene Show’ e si distingue da soluzioni simili per la facilità d’uso e installazione. Tutto è gestito da un’unica apparecchiatura, dotata di ingressi e uscite SDI e controllabile con i classici protocolli Internet. Per garantire il massimo livello di sicurezza, la messa in onda può essere ritardata ed è possibile definire una serie di numero telefonici abilitati alla trasmissione delle chiamate.
Il sistema all-in- one della DyLogic per la messa in onda delle videochiamate
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Vent’anni a passo di carica
l recorder a dischi della Gigabit Systems può anche essere controllato con un portatile
Registrazioni HD di qualità Il prezzo relativamente contenuto è l’elemento distintivo dei prodotti della giapponese Gigabit Systems, che ha presentato all’evento il recorder a dischi per video in alta definizione JP2pro 750R. Il metodo di compressione utilizzato, il JPEG2000 scelto anche per le applicazioni D-Cinema, garantisce una qualità equivalente al video non compresso, registrando in modalità lossless quasi cinque ore di video su ogni cassetta di hard disk da 900 GB. Per applicazioni che non richiedono il massimo della qualità possibile, si può arrivare a oltre 20 ore di registrazione con la stessa capacità e una qua34 lità delle immagini definita da studio, paragonabile ai formati Panasonic D5 o Sony HDCam. Le cassette di hard disk possono essere facilmente sostituite e sono disponibili anche con capacità complessive di 1,5 e 3 TB, per un massimo quindi di 80 ore di registrazione in qualità studio.
Ospiti sempre graditi All’evento organizzato da VideoSignal erano presenti anche i rappresentati di alcune aziende italiane con le quali Trezzi ha stabilito rapporti di fattiva collaborazione. Tra le altre hanno partecipato la Trans Audio Video, che ha messo a disposizione ottiche e telecamere Canon per il set virtuale di NeuroTV, la toscana ClassX, che ha presentato la versione 4.5 della propria suite di titolazione utilizzata tra l’altro per la trasmissione ‘Che tempo che fa’ in onda su RaiTre, e la Onda Teleelectronic di Bologna, che ha al suo attivo importanti realizzazioni, come quelle degli impianti televisivi per diversi ippodromi italiani. Nel complesso, c’era veramente parecchio da vedere: per chi si fosse perso l’occasione, il miglior consiglio è quello di segnarsi già ora in agenda l’appuntamento per il prossimo anno, più o meno un mese dopo il NAB.
Le notizie del broadcast Le notizie più aggiornate per gli addetti ai lavori del settore radiotelevisivo europeo www.monitor-radiotv.com
A fine giugno la Trans Audio Video ha festeggiato a Caserta con clienti e partner commerciali i suoi primi vent’anni di attività. Nel 1987 Salvatore Brighel aveva già una consolidata esperienza del settore broadcast (3M, Sony Broadcast, Panasonic,...), ma aveva in mente ben altro. Anzichè trascurare la famiglia per far carriera si era ripromesso di coinvolgerla tutta nel suo lavoro. Non solo, ma chi aveva detto che un’azienda professionale nel broadcast doveva per forza avere sede a Milano o Roma ? Le sue radici erano nella splendida Caserta e non intendeva rinunciarvi. Insieme al figlio Marco e a pochi collaboratori fondò proprio a Caserta la Trans Audio Video, principalmente per distribuire in Italia le ottiche professionali della Canon. Mattone dopo mattone, con un paziente e tenace lavoro quotidiano l’azienda si è imposta, in anni difficili, per la sua professionalità, puntualità e affidabilità. Gli obbiettivi (oltre a quelli della Canon!) erano tanti: coinvolgere nell’azienda tutti gli altri figli (Francesco, Rita, Sergio) e persino la moglie Maria
I Brighel: Marco, Sergio, Rita, Maria Pia, Salvatore, Francesco
Pia; poi cercare nel settore del broadcast e della CCTV altri prodotti da rappresentare e assistere per l’Italia. Sono oggi 25 i marchi in ‘portafoglio’: dai supporti per le riprese (Sachtler, Egripment, Cammate, Polecam) agli accessori tecnologicamente più avanzati (Autocue, IDX, Telemetrics), per citarne solo alcuni. Il fiore all’occhiello dell’azienda di Caserta è il laboratorio ottico/elettronico, unico in Italia per le attrezzature dedicate e per la complessità delle operazioni e dei test svolti. In Trans Audio Video non ci si limita a ‘vendere’ le apparecchiature, perchè deve essere addestrato a dovere il personale che le utilizzerà per ottenere il massimo dei risultati, e poi le ‘macchine’ vanno assistite se si guastano. Chi si affida alla TAV sa che avrà oltre all’hardware anche questi servizi. Dopo vent’anni in cui alcuni obbiettivi sono stati raggiunti non ci si può certo fermare, nuove sfide e traguardi non aspettano altro che essere affrontati. Parafrasando Vitaliano Brancati si può ben dire di Salvatore Brighel: un uomo puo' avere quattro volte vent'anni, senz'averne ottanta. www.transaudiovideo.com
Tra gli amici giunti a Caserta per festeggiare la Trans Audio Video anche Manlio Cruciatti (Mediaset).
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Telecamere giapponesi: la fine dell’anti-dumping Conclusa con un “non luogo a procedere” l’indagine nei confronti dei produttori giapponesi sollecitata da Thomson Grass Valley alla Commissione Europea, che ha deciso anche di porre fine ai dazi anti-dunping in vigore da anni Con il regolamento 906 datato luglio 2007, la Commissione Europea ha concluso il procedimento avviato lo scorso anno su richiesta della Grass Valley che mirava ad estendere i dazi doganali esistenti sulle telecamere broadcast ad una più ampia tipologia di modelli, a partire da quelle con CCD da 1/3 di pollice. Thomson Grass Valley sosteneva che i produttori giapponesi continuassero a praticare prezzi artificiosamente bassi, come era effettivamente accaduto in passato. La decisione presa dalla Commissione Europea fa seguito al ritiro della denuncia da parte di Grass Valley, formalizzata con una lettera inviata lo scorso aprile nella quale Grass Valley ritirava anche il proprio sostegno al mantenimento dei dazi stabiliti dal regolamento 1910/2006, anche questi abrogati con il regolamento 906/2007. Dal mese di agosto, le telecamere giapponesi non sono quindi più soggette ai dazi che arrivavano anche a raddoppiarne il prezzo. Molto positive, e non poteva essere diversamente, le reazioni dei rappresentanti europei. Per Joachim Reinhart, ceo di Panasonic Europe, la causa non avrebbe neanche dovuto iniziare, poiché comprendeva camcorder e box-camera, prodotti entrambi che non sono prodotti in Europa. Posizione simile da parte di JVC. Ian Scott, responsabile per il settore pro video della filiale inglese, ha dichiarato: “Pensiamo che questa decisione sia una vittoria del buon senso e uno straordinario stimolo per il nostro settore in questa fase di transizione verso l’alta definizione.” Tutto sommato, Grass Valley ha commentato la notizia molto sportivamente: “Consideriamo questa come una vittoria per tutti quanti hanno interessi nel settore. Grass Valley voleva solo un mercato basato su condizioni di reciprocità e l’indagine della Commissione Europea ha chiaramente dimostrato che è questo il caso. Gli utilizzatori di telecamere broadcast sono ora liberi di scegliere le apparecchiature solamente in base a considerazioni tecniche ed operative e non per un mercato (artificialmente) distorto”. Sempre secondo Grass Valley, la precedente imposizione di dazi doganali da parte dell’Unione Europea per prevenire una vendita sottocosto delle telecamere broadcast giapponesi ha avuto l’effetto desiderato: “Sony, il nostro principale concorrente nel settore dei sistemi broadcast, ha aperto una fabbrica in Europa, creando nuove opportunità d’impiego per i lavoratori europei.”
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Carpe diem, ad spot shot in Sicily International prize for Carpe Diem, advertising spot shot in Sicily. An interview with Sergio Cannella Born 41 years ago in Palermo, Sergio Cannella earned first prize at this year's International Energy Film Festival in Lausanne for "Carpe Diem," an advertising spot for Amap S.p.A., a water distribution company based in Sicily. Strikingly youthful in appearance, his tastes in clothing run to grunge. But it's Cannella's keen eye and masterful talent for editing that have built his reputation as a filmmaker and art director, known both for his short films and advertising spots. We spoke with him in Palermo just a few weeks after he received the award for "Carpe Diem." Q: What is the significance for you of having won this top honor from the International Energy Film Festival? Cannella: Lausanne is definitely a very important place to be. And it was particularly significant for me to be competing with some of the most famous
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ad agencies in the world - like Saatchi & Saatchi, McCann Erikson, and Young & Rubicam. Amap S.p.A. hired me for this project and gave me complete creative control. This was an ideal working situation and I am thankful to everyone who contributed to making this film a winner. Q: It must be gratifying not only to have beat out these very large ad agencies but also to have done so with a spot having an important message about water conservation for a client based in your native region, which is often neglected in film and TV productions. Cannella: Several talented artists come from Sicily. But I am proud to identify myself with all the Italians who get praised abroad for their competence and professionalism. No relation is then made to the Sicilian stories for which we are so well known. In fact,
I believe my way of communicating differs from the typical Sicilian one because, even in advertising spots, I like to use irony and romanticism to reach people's consciousness.
Sergio Cannella
Q: With reference to communication, you often use children's voices to articulate your messages. Cannella: Well, I am biologically 41 years old but I admit to never wanting to grow up. Children often appear in my films when I need to communicate something important, perhaps because their sincerity is so obvious. Q: You've said that you were inspired by the work of Garrett Brown, who
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invented the Steadicam, and Larry McConkey, who has been the Steadicam operator on dozens of feature films. Aren't you one of the first Sicilian filmmakers to use a Steadicam? Cannella: Yes, and in fact, I built mine with my own hands. My own sense of 38 film, and the emotions it is capable of conveying, made a device like this seem indispensable. But back then, Steadicams weren't so easy to come by in the field. So I eventually got ahold of a promotional flyer for one and started to build my own, which I finally completed after investing a lot of time and money. Q. What influenced you to choose the Panasonic AG-DVX100AE DV camerarecorder for "Carpe Diem"? Cannella: I chose the Panasonic DVX100 for this project because it produces very warm colours that suited the environmental focus of this piece and the way I wanted the story told. When we created this spot, the Panasonic DVX100 was one of the few cameras that allowed us to shoot in 25P at a low cost, and its progressive scan option really allowed some great shooting. Featuring CineSwitch(tm) technology, the DVX100 is unique in its ability to switch frame rates from 24p to 30p and 60i. To enhance the film-like look, the camera uses a true progressive scan imager, thereby enabling film-
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makers to use digital video as a medium for expressing their cinematic vision. Cannella combined the AGDVX100AE with a Mini35Kit image converter to achieve the best film
quality. More than 600 films competed at the festival, which is held every two years in Lausanne, Switzerland, and the ad spot that Sergio Cannella and the executive producer Ugo Piazza have produced for Amap S.p.A., a water distribution company, finished first among eight finalists in the advertising category. Other agencies up for the award included many larger firms, such as industry leaders Saatchi & Saatchi, Young & Rubicam, Harrison & Wolf, McCann-Erickson, and Euro RSCG. "Carpe Diem" was recognized by the jury for the originality of the subject; the way in which it causes the viewer to reflect on the issue of saving energy; and for the way in which Cannella, the director, brought energy to this purpose. The award was exceptional also because it honoured one small, independent company.
RAI Radio automation, on air with Netia by Pascal Cima, Europe & Middle East Sales Manager at NETIA In 1998 RAI Radio’s operations were primarily tape-based, and all of the broadcaster’s channels were being produced using analog systems. Like many large media companies, RAI was seeing its storage requirements and tape costs rise higher and higher, while flexibility in sharing and securing that media fell. Each department within RAI Radio worked with its own store of media and its own database. The company had no way to centralize or backup its media, and in moving to digital production, RAI was very concerned with implementing a stable, secure, and open solution that could integrate easily with what was, at the time, a new archive system from ACS (Advanced
Computer Systems), as well as a third-party advertising system that helped generate revenues for the broadcaster and thus required highly reliable support by the production system. Security of media assets was a primary concern, and RAI wanted to ensure that broadcast material would not get lost through a computer failure or similar glitch in the still-unfamiliar digital world. To keep operations straightforward for journalists and other users, RAI also required a simple graphical interface that could provide the required functionality for different areas of production without any hint as to the complexity and variety of processes taking place behind the
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scenes. Many of RAI Radio’s journalists and technical staff had knowledge of or direct experience with operations at Radio Vaticana, where a NETIA Radio-Assist program had been successfully deployed through Italian systems integrator Axel Technology. Working with Axel and NETIA, RAI Radio A technology launched a pilot Radio-Assist program at Radio 3, the broadcaster’s classical music channel and service programs. NETIA’s Radio-Assist is a range of digital audio software programs that covers the entire operation of a radio station, from production to broadcast, including acquisition, sound file editing, commercial and music production, newsroom system, scheduling, multicasting, and administration. RAI Radio’s first Radio-Assist installation for Radio3 included 10 production workstations with two playout modules and a redundant database server. Media management software was built into the system to secure broadcast table items.
SOLUTION Over the past nine years, RAI Radio has standardized all of its channels and facilities on Radio-Assist, which allows the broadcaster to share information seamlessly among sites and to improve efficiencies throughout their operations. RAI locations equipped with Radio-Assist software include Bolzano, Milan, Naples, Trieste, Aosta, Cagliara, Torino, and Trento. In total, Radio-Assist has been instituted at approximately 20 regional sites, each of which is connected over the WAN to Radio Uno in Rome. More than 400 Radio-Assist workstations have been incorporated into RAI Radio to manage the different areas of production. The basic Radio-Assist production module is the foundation of each installation at RAI, and the intuitive, ergonomic design of the interface and tools enables easy use with little training. Each sound to be broadcast is prepared within the
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production module, which offers functions such as the setting of lead-in points and sequenced fade curves to improve the quality of the broadcast. A range of editing levels helps make processing of audio content faster and simpler. Journalists can use the simple, Easy-cut single-track and Snippet editing tools, while more technical users can leverage the system’s more sophisticated Multitrack tool. NETIA’s Snippet tool allows for quick editing by RAI Radio journalists. Snippet enables journalists to stretch or compress some part of a sound – for example – making sound slower if someone they interviewed on the street speaks too quickly. Journalists also use the stretch function as a simple way to adjust the length of their editorial work so that it fits into a set time schedule. Thus, they can reduce or extend an existing segment rather then recreate it through a new edit. Snippet also allows users to work on audio levels using fade curves. NETIA’s Playout workstations installed in each on-air studio provide RAI Radio staff with a transparent interface for channel playout tasks such as cueing, on-air monitoring, and playlist modification, while monitoring and recording functions operate in the background. The flexibility and simplicity of Radio-Assist’s cartstack system allow users to maintain a live, interactive feel that makes programming dynamic, and this has been critical to the continued success programming such as Radio 2’s talk shows and other entertainment segments. The software’s live mode allows technical directors and radio
personalities to stop and start playout easily, cutting in to address the audience or take calls whenever they wish. Radio-Assist also integrates data from outside the system and blends it with other dispatch processing programs on the same interface. NETIA created an interface with Avid’s iNEWS system to create a link for news production staff so that they can reference audio at any point. The actual acquisition of media for production is managed through Radio-Assist’s Acquisition module, and primarily via its record function. This function automatically digitizes analog files during acquisition, allowing the user to set markers even as recording takes place. As a result, the user can begin editing content before the record process is complete. The spectrum of the sound file is generated in real time, so at any time, the user can rework the recording, start it again, or perform several takes to decide which version is the best. Automatic recording functions allow users to record at a scheduled time and at a certain sound level by dry contact (GPI) or DTMF. The software is highly configurable, which allows different RAI Radio stations and users to record as it suits their workflow. Customization by NETIA also makes it possible for Radio-Assist users at RAI to access the ACS archive from within the production interface. 39 Users can browse or search the archive library, accessing low-resolution versions of media, and then select the item they want and put is into a “basket” for import into the Radio-Assist database. The system automatically makes higherresolution media available for editing within the Radio-Assist browser window. A custom gateway to RAI Radio’s ad system allows for the import of cartstack information and related ad content into Radio-Assist. Additional customizations, typical of many installations, allow for import of media into Radio-Assist from a variety of exter-
E N G L I S H nal recording systems used by journalists. All RAI stations across Italy are interlinked, and they communicate with each other through highoutput channels (optical fiber and leased lines) to share sound files as needed. One common example of this capability is RAI Radio’s use of the system to transfer sound files captured during coverage of events at the Parlamento to Radio 1. This simple process can be triggered directly from the browser of a Radio-Assist production workstation in the Parliament. To enable stable administration of the RadioAssist system, dozens of servers are distributed throughout the country, with larger sites such as Rome having multiple server installations. A team of five RAI Radio administrators oversees the entire network, maintaining centralized control and monitoring over the production infrastructure. With centralized control over RadioAssist from its Rome headquarters, RAI Radio can easily implement any software upgrades, either across the entire installation or at specific sites. The complete RAI system in Rome is secured with NETIA’s DBShare and Media Management software programs to ensure the reliability and consistency of the database, regardless of circumstance. 40 Should an incident occur on one of RAI Radio’s databases, DBShare automatically switches to another and archives any query made during and after the incident. When conditions return to normal, the memorized queries are automatically executed and the database is completely restored. Both databases are resynchronized without loss of data. Media Management automatically guarantees that files are available whenever requested. It handles the entire circulation of data (metadata and sound data), monitoring and transferring data from one domain to another – production to broadcast, for example – while allowing each domain to remain independent. This tracking ability ensures that the right piece of content is available at the right place, at the right time.
RESULT In some areas of RAI Radio, the workflow may look as though it has not changed much. The spontaneous atmosphere of the broadcaster’s more dynamic live programs continues to rely on manual triggering of playout, while news broadcasts maintain the more rigid structure they have always employed. However, the tools that journalists and technical staff use to create these broadcasts have changed significantly, as has the nature of the media itself. www.netia.net - www.axeltechnology.com
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SIDSA demonstrates DVB-H mobile TV platform at IBC
European debut for IP router
At IBC2007 Utah Scientific will make its SIDSA, an International DVB technology European debut of a revolutionary new 24-port provider, will operate a DVB-H platform at the IP router, giving broadcasters real-time, on-theupcoming IBC show. The company has been fly control of port priority, security groups, and selected by the IBC organisation to operate, port speed on Ethernet networks. The first prodthrough its POLAR PLUS Headend - which is uct of its kind, the UTAH-400 iP Managed compliant with DVB standards-, the mobile TV Gigabit Ethernet Workgroup Router will dramatplatform from its 245 booth (IPTV/Mobile ically increase workflow efficiency in broadcastZone), proving once again that its DVB-H teching or any situation where large video files or nology solutions are in the forefront of the high-bit-rate streaming video are transferred industry. over an Ethernet network. Based on customer The DVB-H platform will cover the entire IBC responses, the UTAH-400 iP router is the bridge exhibition area, and will broadcast seven chanthat allows IT and traditional broadcast technolnels: BBC1, BBC2,BBC News24, BBC4, BBC3, ogy to be integrated seamlessly. Cbeebies and CBBC. They will be distributed free-to-air using the CBMS and OMA BCAST www.utahscientific.com standards, although some will be encrypted in collaboration with a third party. The IBC Organisation, National Grid and Teamcast will also take part in the DVBH live service. The aim of the demonstration platform is to show interoperability among the different DVB-H enabled devices that are going to be Carmelo Catalano and Tom Harmon (Utah Scientific) shown during the IBC and to make clear that DVB-H mobile TV transmissions are currently a reality. Moreover, SIDSA has enriched its POLAR PLUS platform For the first time, radio professionals across with a new added-value by including the OMA Europe have the opportunity to participate in a BCAST solution. This experience comes at a time pan European Radio Awards ceremony that recwhen several countries have already launched ognizes the best achievements in the radio commercial DVB-H services, such as Italy and industry. the Russian Federation, and some others are With over 3,500 terrestrial radio stations and preparing for their launch. thousands more internet, community and satelThere will be demonstration terminals to follow lite stations across Europe, the European Radio the broadcasts of the DVB-H platform which can Awards (ERA) will showcase the best radio probe also watched at SIDSA’s booth (245 fessionals across the continent. IPTV/Mobile Zone and 348 in Hall 4) working in The primary aim of the ERA is to celebrate a live environment where visitors will be able to excellence within the radio industry, rewarding learn how Polar Plus works. stations, teams and individuals, whilst at the POLAR PLUS meets all DVB standards and is the same time putting the ‘fun’ back into radio. smallest and the most interoperable platform in Deadline for entries: 12th October 2007. The the market. It includes all the necessary equipEuropean Radio Awards ceremony will be held ment for the service – Headend with the ESG in Barcelona on 5th November, as part of NAB (the Electronic Service Guide) and Conditional Europe. Access System- to enable DVB-H mobile TV More details: broadcasts, including free and pay-TV services. www.sidsa.com www.euradioawards.com
The European Radio Awards
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Omneon MediaDeck™ European premiere
R&S NR8200 FM transmitter
Rohde & Schwarz introduces compact FM transmitters Rohde & Schwarz has introduced a complete portfolio of compact FM transmitters featuring a range of different capacities that cover an entire network. The transmitters, the R&S SR8000 and R&S NR8200 series, help to ensure the high quality of analog networks with the reliability of advanced digital transmitters. R&S NR8200 FM transmitters are available for transmit powers of 2.5 kW to 40 kW. Two single transmitters with up to 5 kW each can be accom42 modated in a 19" rack – a space-saving solution for extremely small transmitter stations. Even the complete 30 kW transmitter requires only 2RU. Exciter standby, (n+1) standby, passive standby, and active dual output stage with manual or automatic switchover can be implemented for the R&S NR8200 transmitter family. Transmitters that are already in the network can be easily integrated in a (n+1) redundancy system. The FM transmitters of the R&S SR8000 series are rated for an output power between 100 W and 2.5 kW. Due to its compact design all functions are integrated in a single transmitter and occupy a maximum of 8 RUs. Single frequency network (SFN) operation is already possible. Passive standby and (n+1) standby systems containing up to eight main transmitters are available as a standby system. The FM transmitters of the R&S SR8000 series meet all requirements for operation as a converter. The transmitter families are air-cooled and based on Rohde & Schwarz’s platform concept of, a common system for all TV and sound broadcast transmitters. In addition to digital exciters, the platform includes power amplifiers, power splitters and couplers, power distribution, the transmitter rack with a cooling system, and the transmitter control unit.
IBC2007 marks the European debut of the Omneon MediaDeck™ -- a compact, affordable integrated media server system based on the proven technology of the company’s flagship Spectrum media server. The Omneon MediaDeck integrates media storage, system management, Gigabit Ethernet connectivity,and SD or HD video I/O modules in one convenient package only two rack-units high. Omneon MediaDeck storage consists of eight 500-GB SATA disk drives with dual-parity RAID, providing 3 TB of useable storage and protection even in the event of two drive failures. The system also features modular I/O components, so users can mix and match modules to fit their needs. SD modules for ingest and playout (up to six channels per unit) and HD ingest modules (up to two channels per unit) are immediately available. Additional modules will follow to add further ingest and playout channels and formats. Designed for small stations and other users requiring a standalone server that is affordable, reliable, and compatible with existing automation systems and workflows, the Omneon MediaDeck represents a breakthrough in priceperformance for media server technology. www.omneon.com
Eight HyperX2 for Sky Sports Sky Sports News is investing in eight Chyron HyperX2 HD/SD switchable graphics platforms with Lyric PRO, and a CAMIO suite of Newsroom Graphics software for integration with Avid iNews for its daily, eighteen hour sport news channel. This major installation makes Chyron, Sky Sports News’ single prime supplier for its live studio graphics. The systems will go on air later this month for the beginning of the 2007 Football Season. As well as providing the broadest spectrum of studio graphics for this fast paced, live programming network, the HyperX2 will enable the channel's trademark 'L' shape look that combines results, news stories, statistics, tables and breaking news, from a variety of Data sources.
The network will also use Chyron for the majority of its ‘Soccer Saturday’ programming. As part of the project, Chyron’s UK office provided extensive training and design resources to assist Sky in migrating to the new platforms, enabling the rapid introduction of new design features such as 3D, which were unavailable with the previous platforms. Launched at NAB2007, the HyperX2 is the new crown jewel in Chyron’s graphics system line, and combined with the Lyric PRO creation and playback software, the system provides Sky Sports News operators with access to the widest range of live broadcast graphics tools for tasks ranging from template creation and fulfillment through to advanced 3D animation. www.chyron.com
Stratos connects HD on SBP OB Stratos Optical Technologies has supplied fibre optic camera cables for the high definition OB trucks of the Italian broadcast services company SBP spa. These make use of Stratos HX-1080 expanded beam connectors to provide reliable camera links in OB conditions using SMPTE 311M hybrid cable. The largest truck, supplied by Sony, includes 20 HDC-1500 portable cameras working at normal HD formats and frame rates, as well as four HDC-3300 Super Motion cameras running at three times normal speed, capable of up to 180 Hz interlaced at 1920 x 1080 resolution. The HDC-3300 has a 10 Gigabit/s link to carry its high-speed uncompressed RGB images to the CCU. This data, as well as that from the normal speed cameras, has been carried over the HX 1080-terminated fibre optic cables. The trucks have already been involved in prestigious live broadcasts including the popular Moto GP series of motorcycle races. Sergio Nuvoloni Chief Engineer at SBP comments, “In our HD trucks fibre was the only sensible solution for our long camera links, particularly for race circuit coverage. We had some concerns about the reliability of fibre connections used with trucks, and I was attracted to the HX-1080 because this connector is very easy to keep clean out in the field. ” www.stratosoptical.com - www.sbp.it
www.rohde-schwarz.com
Monitor n° 265 - 2007