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Rivista mensile specializzata • N° 266 • Ottobre • 2007 • Anno XXX • ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
Itelco innovazione nella continuità
Quantel il 3D nel cinema e nella televisione
TeleAcras Tv sceglie il digitale con Panasonic P2HD cast: broad za.tv a d n ie notiz rge time conve l u e . L w ww
Anno XXX n. 266 - Ottobre - 2007 ISSN 0394-0896
4 Innovazione nella continuità
MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 0243910135 - Fax (+39) 0243999112 E-mail: info@monitor-radiotv.com Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese)
7 Il 3D nel cinema e nella televisione
La Media Age srl è iscritta al Registro Nazionale della Stampa al n. 2636 vol. 27, foglio 281 dal 28.6.89 - MONITORRADIO TELEVISIONE è registrata al Tribunale di Milano n. 880 del 20.12.1988. Dir. resp. Enrico Callerio. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non è permessa la riproduzione di testi e foto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Progetto grafico: Ago, Bollate (MI). Stampa: Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo (BG). Abbonamenti: la rivista è diffusa e venduta solo in abbonamento annuale. Il costo annuale è di 40,00 EURO da versare sul c/c postale n. 11158201 intestato a Media Age srl, viale San Michele del Carso 11 - Milano, oppure inviare un assegno bancario non trasferibile allo stesso indirizzo. Arretrati 6,00 EURO l’uno da allegare alla richiesta anche i francobolli. Foreign subscription: annual 80,00 EURO (80,00 US$) or equivalent via International Money Order or cheque to Media Age srl, Via Stefano Jacini, 4 - I - 20121 Milano Italy. CREDIT CARDS subscription call (+39) 0243910135 or fax (+39) 0243999112. Cards accepted: VISA - MASTER-CARD - EUROCARD AMERICAN EXPRESS. Airmail rates on applications.
22 Il futuro della radio digitale in Italia 12 Videowall ViVa Screen HD: dinamiche di comunicazione visiva 29 Televisione digitale terrestre: cresce in Europa, meno in Italia
Lo staff Direttore responsabile: Enrico Callerio Condirettore tecnico: Mauro Baldacci Direttore editoriale: Enrico Oliva Hanno collaborato: Dario Monferini, Alberto Pellizzari, Rolando Bertini, Rolando Alberti, Salvo Miccicchè, Piero Ricca, Maria Ronchetti. Nei siti della “convergenza” di Monitor troverete tra gli altri contenuti: la Guida RadioTv delle radio e tv private (www. guidaradio.tv) le proposte di Monitor Lavoro (www.monitor-radiov.com/lavoro) le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto il mondo (www.webcastitaly.com)
16 La giungla delle terminologie tecniche per l’alta definizione
Europa 7 segna un punto
14 TeleAcras Tv sceglie la tecnologia Panasonic P2HD
37 Record di partecipazione al Mipcom di Cannes
Rinnovati anche nell’estetica i trasmettitori FM, tradizionali prodotti dell’azienda di Orvieto
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Una nuova Itelco si sta affacciando sul mercato e non si occuperà soltanto di alta frequenza. Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato, delinea le strategie future della società. L’evoluzione professionale di Luca Tomassini segue di pari passo quella delle telecomunicazioni in Italia. Entrato in SIP (l’attuale Telecom Italia) nel 1986, comincia da subito ad occuparsi di terminali mobili e partecipa in qualità di delegato italiano alla definizione degli standard GSM, DECT e UMTS. Dopo aver lasciato Telecom Italia, nel 1999 fonda con Franco Bernabè l’omonimo Gruppo. Diviene poi amministratore delegato di Kelyan e successivamente fonda Kelyan Lab (oggi Xaltia) società che in pochi anni si è imposta come leader di mercato per la fornitura di servizi a valore aggiunto per gli operatori di telefonia mobile e fissa. Il marchio Itelco, con più di quarant’anni di storia, vanta oltre 15.000 installazioni in tutto il mondo. Proprio per valorizzare al massimo questo patrimonio, Tomassini ha deciso, pochi mesi fa, di rilevare il marchio Itelco e di dar vita alla nuova società. Spiega Tomassini: “Il marchio Itelco ha vissuto negli anni alterne vicende. Prima di fare questa operazione abbiamo valutato attentamente il
mercato di riferimento attuale del broadcasting e, soprattutto, verificato il brand equity per altri mercati, come quello della telefonia mobile e delle telecomunicazioni. A mio modo di vedere - continua Tomassini - da sempre il brand gioca un ruolo importante nella vita delle aziende. É la quintessenza di un’economia di mercato, e rappresenta la libertà di scelta, riflette i principi e la cultura della società in cui viviamo. I più grandi brand possono arrivare a rappresentare l’orgoglio di interi Paesi e lo spirito di un’epoca, abbracciando più generazioni. I brand di maggiore successo hanno, soprattutto, un significato che va oltre le caratteristiche di un prodotto o l’attività di una azienda: conquistano l’entusiasmo, la fiducia e la fedeltà delle persone, generando nel tempo un ritorno economico. In un’era in cui tutto può essere rapidamente imitato, il brand rimane sempre piu spesso l’unica risorsa competitiva non replicabile. Sono questi i motivi alla base della nostra scelta”.
La nuova Itelco M - Come sarà strutturata la nuova Itelco? T - Consapevoli dei cambiamenti nel mercato delle comunicazioni e negli scenari ITC, abbiamo strutturato l’azienda in quattro distinte business unit in grado di soddisfare le richieste provenienti da un mercato in continua evoluzione: Telecommunications, Videocommunications, Wirelesss broadband e Broadcasting. La divisione telecommunications garantisce la produzione e system integration di prodotti e sistemi per telecomunicazioni fisse e mobili, quali terminali mobili, telefoni cellulari, prodotti e sistemi machine to machine; la videocommunications assicura la progettazione, system integration e produzione di prodotti e sistemi per videocomunicazione su reti IP, sistemi per l’alta definizione, encoder per tutti gli standard, MCU e video gateway; la wireless broadband cura la progettazione, system integration e produzione di elementi di reti per accesso
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broadband, quali sistemi WiMax, Femto Cells, broadband wireless gateway ed, infine, la divisione broadcasting sviluppa l’offerta di sistemi e prodotti per broadcasting radio televisivo analogico e digitale, ponti radio a microonde, head-end per mobiel broadcasting e piattaforme IPTV. Le quattro divisioni sono complementari e consentono ad Itelco di offrire una suite di prodotti e soluzioni in grado di coprire l’intera catena del valore dei mercati su cui Itelco opera. La politica di sviluppo dell’azienda si baserà sulla capacità di fornire prodotti e soluzioni avanzati per il mercato delle telecomunicazioni e del broadcasting, grazie alle sinergie con tutte le aziende del Gruppo Franco Bernabè e a una politica commerciale comune. In particolare nell’ambito del broadcasting abbiamo completato l’offerta dei trasmettitori televisivi e radiofonici analogici e digitali, dapprima progettando tutti i prodotti e sistemi, in più abbiamo aggiunto quello che è il broadcasting equipment di contorno, quindi gli encoder per l’Mpeg-2, gli uplink satellitari, i ponti radio a microonde e tutta la suite per gli standard di mobile broadcasting, come il DVB H, il T-DMB e il MediaFlo. Quest’ultimo in partership con XALTIA e Qualcom. La novità di rilevo è sicuramente quella dei telefoni cellulari: Itelco si posizionerà come produttore di telefoni mobili cellulari made in Italy.
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D - Cellulari completamente fabbricati in Italia? T - Nessuno fabbrica più in Europa. I costi di produzione sono troppo elevati. Persino Nokia produce nei Paesi asitici. Faremo il design, l’assemblaggio, lo sviluppo del software. Su questo ultimo punto abbiamo un bel vantaggio perché, come Xaltia, conosciamo molto bene il mondo della telefonia mobile, sia consumer che business. E conosciamo altrettanto bene i servizi che funzionano, quelli che vuole la gente, sostanzialmente. Tutti i terminali mobili Itelco saranno equipaggiati con dei servizi embedded, come il player per la mobile TV, mobile blog, YouTube, ecc.. D - Produrrete anche telefonini capaci di ricevere segnali televisivi in standard DVB-H? T - Non solo DVB-H, ma anche T-DMB e MediaFlo. Abbiamo già due modelli in produzione. Uno integra anche la parte telefonica UMTS e l’altro è anche un vero e proprio navigatore satellitare con mobile TV integrata. D - Siete attivi anche sull’area delle produzioni televisive e contenuti. Come si integrerà Itelco in questo scenario? T - Con Itelco abbiamo completato la filiera. Xaltia ha infatti anche un’altra società, Green Media, che si occupa esclusivamente di produzioni di format per il digital new media, ed in particolare per telefoni cellulari, WebTV e IPTV. Gestiamo da anni un canale televisivo che si chiama Primo e che è
stato appunto il primo format sviluppato ad hoc per i telefonini con contenuti ridotti, più corti, TG in pillole nello stile delle clip.
La tv sul telefonino
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Il telefonino diventa un terminale multimediale
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Il telefonino integra ovviamente anche un obbiettivo per registrare e trasmettere foto e filmati.
D - Ma c’è spazio per la distribuzione sui telefonini di servizi o contenuti più televisivi? T - Certamente, basta conoscere bene quello che la gente vuole. Il telefono cellulare ha uno schermo molto ridotto ed è impensabile far vedere un 6 intero film, piuttosto che novanta minuti di partita di pallone. È necessario progettare dei format specifici, non basta fare il re-broadcasting dei format televisivi tradizionali, progettati per la TV di casa. Con Green Media abbiamo fatto delle belle cose con i broadcaster nazionali, dai format di reality piuttosto che fiction dedicate al mondo della mobile TV. Ad esempio, la durata di una puntata media di una
fiction per cellulare è di un minuto e mezzo, massimo due. L’attenzione media di un utente davanti a un telefono cellulare è ridotta, non è un caso che gli SMS siano limitati a 160 caratteri. Pensate che gli stessi giochi, che vengono da un’esperienza di progettazione di NTT DoComo, l’operatore giapponese, non superano una durata di trenta secondi, la durata del tragitto tra una fermata e l’altra di una stazione della metropolitana, per cui il ragazzino entra, gioca, esce. D - I produttori di hardware sono sempre alla rincorsa di capire dove va il mercato e sembra di capire che voi abbiate le idee ben chiare in tema di contenuti e servizi
Luca Tomassini, ha rilevato lo storico marchio Itelco di Orvieto
T - Il core business del Gruppo Xaltia è proprio questo. Siamo stati i primi ad aver lanciato in Europa la mobile TV con TIM nel 2003. Abbiamo avuto modo di vedere in questi anni, tutta quella che è stata l’escalation della telefonia mobile, quindi l’introduzione dei camera phone, la possibilità di mettere dei servizi sui telefonini, di svilupparne dei nuovi. Sulle nostre piattaforme multimediali di distribuzione, transitano i content provider più importati, come Mediaset, RAI, ANSA e non solo per il mercato italiano, anche per quello sud americano. In Brasile vedono GloboTV sul telefonino grazie a noi. Gestiamo la serie A, B di calcio per TIM: il sabato e la domenica ci sono circa 45 persone che fanno le catture dai diversi feed satellitari, piuttosto che dal digitale terrestre o internet. Offriamo anche servizi di partecipation TV, abbiamo erogato e stiamo erogando servizi per MTV e per Fox . Con Xaltia facciamo veramente tantissimo sul mondo dei contenuti e dei servizi.
Un modello di business per la tv interattiva: il revenue share D - Qual è il modello di business per servizi di questo genere? T - Si chiama revenue shere. Quello che paga l’utente finale viene suddiviso tra l’operatore di rete mobile, noi e il content owner, colui che possiede il contenuto, che ha i diritti del contenuto. D -Un’ultima curiosità: l’aver scelto come sede Orvieto non ha comportato problemi nella ricerca del personale? T - Xaltia è una società che opera in Rete, potrebbe stare a Orvieto come a Parigi o Honolulu. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà per trovare le persone, abbiamo fatto delle ricerche nel bacino dell’Umbria, ma adesso la squadra è completa. Per Itelco punteremo alla naturale sinergia con le aziende del Gruppo. Su Itelco attualmente lavorano una trentina di persone, un numero in crescita, ma senza esagerare.
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Il 3D nel cinema e nella televisione di Mark Horton Il Marketing Manager in area Post di Quantel segna il punto sulla Post Produzione in 3D Stereoscopico La Stereoscopia in 3D è un soggetto scottante. Molto probabilmente il più importante argomento in area Film e Broadcast oggi. Se ben realizzato, il 3D Stereoscopico ha effetti scenici incredibili ed è probabile che potrà causare molti cambiamenti in questi settori, proprio come avvenne all’avvento del suono e poi del colore e. Si tratta di una notizia molto importante per i professionisti e anche per il mercato dei consumatori. Dal punto di vista del comparto è necessario apprendere il nuovo linguaggio della Stereoscopia, spadro-
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neggiare nuovi trucchi, e nuove problematiche da evitare. Al momento siamo a un buon livello di discussione sulle riprese e sulla proiezione in Stereoscopia, ma siamo ancora indietro nella discussione che riguarda la post produzione. Di seguito prendiamo in esame pratico proprio le problematiche che sussistono nell’area post in Stereo 3D. Per la maggior parte di noi, compreso l’autore di queste note, la Stereoscopia è tutta da apprendere ed è solo all’inizio. Ma grazie al cielo esiste già una base di conoscenza da
cui attingere informazioni, realizzata da quelle persone che già oggi lavorano nella post in Stereo. Per capire a che punto siamo oggi è bene vedere come ci siamo arrivati. Quindi un poco di storia, prima di tutto.
La post ottica in Stereoscopia 3D agli inizi In passato, nell’era del cinema in 3D negli anni ‘50, la post in Stereo era piuttosto poco affidabile e di risultati alterni. I problemi principali delle case 7 di post erano quattro:
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Pablo di Quantel, per la realizzazione dei progetti in Stereoscopia 3D
1 - I film erano molto complessi da girare, (non si aveva idea di come sarebbero state alla fine le riprese in 3D fino a un giorno o due dopo le riprese stesse). La fotografia piuttosto inconsistente significava che le case di post dovevano iniziare il lavoro con 8 materiale problematico. 2 - La Post in sé era molto lenta e difficile. Gli effetti tradizionali chimici e ottici già abbastanza problematici coi film convenzionali in 2D diventavano un incubo in 3D dato che non si aveva idea di come sarebbero venuti gli effetti finché non stampati. Alcuni effetti in 3D non funzionavano bene. 3 - Anche la proiezione era difficile, con evidenti problematiche di controllo qualitativo. 4 - Il Film poteva traballare, saltellare e ondeggiare - in modo fastidioso in 2D creando serie problematiche in 3D. Ormai è storia che alcuni film siano usciti con imperfezioni, man mano che il tempo e i soldi finivano. Anche gli spettatori non sempre riuscivano ad apprezzare lo spettacolo della visione in stereo. La prima stereoscopia non era dunque certo un business.
La post in Stereoscopia digitale Con un balzo in avanti verso nuovi sviluppi più recenti, verso i primi anni ‘90, alcuni strumenti atti a realizzare effetti
speciali visivi in digitale erano diventati perfettamente disponibili. Poi è comparso il Digital Intermediate e in In parallelo la ripresa in digitale e anche la proiezione in digitale sono arrivati a dare una mano per risolvere le problematiche dei rispettivi settori. Così oggi i film maker hanno strumenti e risorse per far fronte a i problemi e migliorare la qualità dei risultati finali e oggi, eccellenti film in stereo 3D stanno venendo creati. Tuttavia, quando ci domandiamo se è dunque facile creare un progetto in 3D oggi, la risposta è: “Sfortunatamente, non lo è!”. Rimangono ancora molte problematiche nella Post. Sussistono i problemi quotidiani della cinematografia tradizionale che si sommano a quelli tipici apportati dalla realizzazione e dal flusso di lavoro in 3DStereo. In breve, il problema più grande è che spesso non si riesce a vedere quello che stiamo davvero facendo. Vediamo di analizzare questa affermazione alla luce di ciascuna sezione del tipico flusso di lavoro nella post.
L’off-line di progetti in Stereo 3D Il primo problema comune è l’offline. Non è possibile realizzare con correttezza del 100% su un progetto in offline in 3D Stereo sui normali sistemi offline. Ecco alcuni problemi di par-
tenza. Stiamo lavorando a bassa risoluzione e tipicamente guardando con un occhio alla volta non è possibile vedere gli artefatti a basso livello che hanno creato problemi su una camera ma non sull’altra (sporco, sfocature, riflessi negli obiettivi e altre problematiche nel playback). Tutto ciò può diventare sconvolgente per la qualità del risultato finale. Possiamo cercare di identificare i problemi prima, per risolverli prima del processo di finishing, oppure ci servono degli strumenti nella sessione di online per risolverli in quel segmento. Possono sussistere problemi di sincronismo tra le due camere (una per occhio), per esempio un fotogramma di timecode di offset introdotto durante la registrazione o in un transfer, darà adito a un errore definito ‘reverse stereo’. Il processo di offline idealmente deve identificare tutte le simili problematiche. Possono esistere delle leggere discordanze colorimetriche tra le due camere che non vengono percepite durante la sessione di offline. Così, oltre alla correzione colorimetrica a livello di creatività globale, il colorist può trovarsi a dover risolvere simili aggiustamenti. Sono anche altri i problemi più sottili dell’offline. E’ impossibile riuscire a giudicare la forza della stereoscopia e la corretta
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T I T O L O convergenza degli effetti. A volte alcune inquadrature “sfuggono al controllo” e ‘saltano fuori’ durante una sequenza che diviene sconvolgente. Anche se la convergenza e la “forza” possono essere modificate la fase di finishing grazie ad effetti VFX, talora è preferibile ricomporre il taglio di una sequenza. E’ impossibile riuscire a giudicare il ritmo di un progetto (il 3D funziona meglio con inquadrature più lunghe e più lente). Un montatore in offline che non ha ancora lavorato in 3D Stereo deve comprendere come utilizzare il medium. Bisogna andarci molto cauti con i tagli veloci. É impossibile riuscire a prevedere in modo accurato il ‘flutter’ sui margini. Quando gli oggetti si spostano fuori dallo schermo, una delle due immagini esce di campo prima che sia accoppiata, con un effetto fastidioso che tracina con sé lo sguardo - lontano dall’area d’interesse principale. Il progetto può anche necessitare di una versione in 2D convenzionale, e questo implica un montaggio del tutto diverso. Questo significa che gli offline sono ancora necessari - ma non necessariamente definitivi per una sessione di finishing in stereo 3D. Di solito nel processo di finishing online è necessario applicare molti più aggiustamenti di quanto avviene in un processo convenzionale, quindi è molto utile se si riesce ad accedere ed utilizzare strumenti che permettono di regolare il colore, imprimere nuovi e semplici effetti speciali ed effettuare correzioni di editing durante l’online.
L’on-line di progetti in Stereo 3D con sistemi convenzionali in 2D Lo step successivo è creare una suite online adatta alla stereoscopia 3D. Dovrebbe essere una suite di visione molto speciale, dove elementi realizzati altrove vengono messi assieme e mandati in visione da un server o una coppia di server, mediante una proiezione digitale. In alternativa la stanza in oggetto può essere una suite esistente già adibita a editing, effetti speciali o correzione colore.
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Secondo le tecniche stereo utilizzate (ad otturatore, polarizzato, a shift in frequenza, etc.) è bene fare altre considerazioni: 1- Qualsiasi sia il sistema di sincronizzazione utilizzato, la sincronizzazione per i due occhi è critica. Imprecisioni di drift sui server di playout o in qualsiasi dispositivo interessato alle lavorazioni equivale all’impossibilità di giudicare l’accuratezza del prodotto finito e ancora prima del girato. Ciò comporta un controllo meticoloso prima di iniziare la sessione e se necessario un secondo e costante controllo durante la sessione online. 2 - Anche il punto di visione nella sessione di online deve essere considerato con attenzione è può variare se la sessione- appunto- è in 3D. Infatti è probabile che il punto di visione debba essere spostato più lontano del solito in una sala convenzionale e anche il posto a sedere del cliente che interviene deve essere considerato con attenzione considerando angolo e altezza di visione. 3 - La profondità del campo sonoro è importante. Alcuni progetti oggi impiegano il suono su 7.1 canali e ciò può comportare un particolare allineamento specialistico. 4 - La problematica principale nell’impiego di sistemi convenzionali in 2D più server è la natura ripetitiva e non interattiva del processo. Tipicamente l porzione di lavoro corrispondente a ciascun occhio viene lavorata a parte, e poi i risultati sono inviati ai server. Questo implica un sacco di lavoro di prova e di supposizione (congetturato). 5 - Inoltre, dato che l’editing, la correzione colore e gli effetti speciali di solito sono processi ben separati, tale procedura deve essere rispettata anche negli eccellenti progetti in 3D Stereo, anche se ciò comporta un lavoro molto faticoso.
L’on-line di progetti in Stereo 3D con sistemi 3D Evidentemente quello che ci serve è disporre di sistemi genuini in stereoscopia 3D anche per la post. Ecco perché all’IBC 2007 Quantel ha lanciato delle ragguardevoli versioni stereo-
scopiche dei ben noti sistemi Pablo e iQ oltre a Sid - un prodotto nuovo e del tutto dedicato al 3D.
Il colpo vincente La Stereoscopia pone insolite richieste ai sistemi di Post, quindi Pablo, iQ e Sid condividono un approccio nuovo e unico a livello software e hardware, creato proprio per affrontare i progetti stereo 3D. La gestione dei dischi con Frame Magic: la post in Stereoscopia esige almeno il doppio dello spazio disco dei progetti convenzionali e anche le esigenze in fase di playback sono doppie. L’approccio di Quantel prevede impiego della tecnologia Frame Magic(tm) in modo che nessun materiale venga copiato nell’editing, non c’è alcun bisogno di deframmentare o consolidare i dischi. Un playback in stereo molto affidabile viene realizzato e garantito senza sobbalzi e perdita di sincronizzazione tra gli occhi. Ciò elimina altri potenziali problemi di controllo qualità.
Il flusso di lavoro condiviso possibile grazie a Genetic Engineering Lavorare con una squadra di sistemi in combinata su un progetto Stereo implica la condivisione e la movimentazione di almeno il doppio del materiale di un progetto convenzionale. Pablo, iQ e Sid possono fare uso di Genetic Engineering(tm) per lavorare in team tutti assieme o anche con apparati di terze parti, comprese applicazioni Linux o Window Stereo senza creare neppure un inutile frame in più e senza soffrire delle ben note problematiche delle SAN che coinvolgono le performance, le copie e la gestione dei dischi. Ciò permette un sicuro risparmio di tempo e denaro.
Il processing con Time Magic Manipolare immagini in Stereoscopia 3D vuol dire gestire e avere disponibile almeno il doppio della potenza di rendering solita. Pablo, iQ e Sid fanno
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T I T O L O uso di Time Magic(tm) che riduce o elimina del tutto il tempo di attesa di solito necessario al rendering. Ciò rende le sessioni molto più veloci. Quindi con un approccio più intelligente, più veloce e potenzialmente più economico, la post in Stereoscopia 3D improvvisamente appare un progetto meno scoraggiante. Tuttavia c’è ancora una tecnologia persino più importante che Pablo, iQ e Sid usano - il processing del frame intero. Chi non può fare a meno di utilizzare proxy e rendering, semplicemente non può operare in modo affidabile in vero tempo reale e vedere esattamente quello che sta facendo, mentre sta lavorando. I proxy possono non evidenziare imperfezioni che di seguito si dimostrano problematiche. Le schede grafiche oggi riescono a visualizzare contenuti Stereo ma possono uscire di passo molto facilmente con risultati temporanei di stereo inverso. Ci possono anche essere dei colli di bottiglia dovuti al trattamento in qualità a 8 bit. E anche discontinuità nel Playback 10 possono insorgere. Nessuna di queste problematiche insorge quando vengono utilizzai sistemi Quantel. E alla fine, l’esigenza più importante dell’online in Stereoscopia 3D è l’interattività del lavoro, in piena qualità tecnica. In poche parole, è essenziale poter vedere esattamente quello che stiamo facendo e proprio mentre lo stiamo facendo. Oltre alle sottolineate forti esigenze a livello hardware, la Stereoscopia 3D pone anche insolite richieste a livello di toolset. A causa delle problematiche già citate a livello di offline, è necessario risolvere molte più problematiche nell’online post. Ciò significa che un sistema di online in Stereo 3D o di correzione colore idealmente abbisogna di tutta una serie di strumenti di finissaggio di molti “problemi dell’ultimo minuto” che coinvolgono il colore, il montaggio e gli effetti. L’alternativa è nell’impiego di diverse macchine e ancora peggio, dover copiare e spostare il materiale tra esse. Pablo iQ e Sid dispongono di tutti gli strumenti completi che sono indispensabili e disponibili immediatamente quando necessari all’artista. Ciò permette di risolvere tutto in
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Diagramma immagine delle due camere
modo semplice. Ecco perché oltre a utilizzare risorse di calcolo convenzionali per il processing in Stereoscopia 3D, Pablo iQ e Sid fanno impiego anche di un hardware speciale apposito per le immagini in Stereo che manipola l’intero progetto composito con immagini stereo in tempo reale, al volo e senza dover scrivere nulla sui dischi. Ciò vuol dire che la convergenza, la forza degli effetti e del framing possono essere sistemati in modo istantaneo e mandati in play senza problemi.
Le immagini stereoscopiche Il moderno Stereo 3D di solito impiega due camere digitali (spesso in HD) collegate, sincronizzate e fissate su un supporto speciale con cui viene ripresa alla scena. L’asse degli obiettivi è circa alla esatta distanza tra i due occhi di un adulto. Tuttavia è procedura comune aumentare o diminuire leggermente tale distanza per variare l’effetto stereoscopico: Inoltre, per modificare l’area di interesse tra il fronte scena, il retroscena e
relativi oggetti, è possibile orientare una o entrambe le camere in modo lieve. Con questo guidiamo l’occhio verso diversi punti e soggetti a differente profondità. La distanza interoculare media è di circa 63.5 mm (2.5 pollici) tuttavia le camere nella stereoscopia iniziano a perdere l’effetto stereo 3D quando la distanza dal soggetto aumenta oltre i 100 metri, quindi alcuni supporti camere possono arrivare a 800 mm o più. Ciascuna camera registra una immagine e dato che gli angoli di visione per ciascuna camera sono differenti, anche le immagini risultanti sono leggermente diverse. La percezione visiva umana è un processo complesso. Un occhio si focalizza su una immagine e l’altro su un’altra. Lo spettatore vede tre immagini virtuali invece che due reali. Dato che l’immagine media è una combinazione di due immagini reali, il nostro cervello percepisce una immagine binoculare e vi applica un processo intelligente di interpretazione; ed è quello che permette allo spettatore di vedere la scena come se fosse tridimensionale.
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Videowall ViVa Screen HD: dinamiche di comunicazione visiva La comunicazione, nel senso più ampio del termine, si evolve alla ricerca di nuove strade da seguire, i contenuti che si vogliono veicolare a un pubblico sempre più vasto enfatizzano il valore del prodotto o del servizio proposto e oltre all’esperienza della marca - da molti considerata un “servizio in qualche modo certificato” - il consumatore insegue sempre di più l’intrattenimento sperando in un momento ludico anche se in effetti sta solo cercando “informazioni”. Inseguire questa direttrice equivale a rendere meno evidenti i confini tra “informazione” e “pubblicità” (basta seguire un TG di qualsiasi canale commerciale per rendersene conto) e nella comunicazione aziendale chi vuole”passare dei contenuti” informativi sempre più spesso tende a ricorrere a un marketing mix molto variato per mezzi. Non è un caso che tutte queste attività comportino almeno un punto di coinvolgimento delle tecnologie audiovisive che, declinate in una miriade di possibilità, concorrono oggi proprio in questa direzione, al fine di rinforzare la percezione di prodotti e servizi. In generale potremmo anche parlare di “processo d’acquisto” di un bene e/p un servizio e accogliere una delle descrizioni che ne fanno i pubblicitari quando affermano che la spinta motivazionale insorge nel momento in cui un individuo avverte un bisogno e
acquisisce la consapevolezza che esso può essere appagato mediante la fruizione di un determinato bene. In altre parole il “bisogno” di comunicare per un’azienda è tanto più forte quanto chi ne cura il marketing percepisce la presenza di uno stimolo, interno o esterno, che in qualche misura fa scattare una sensazione di insoddisfazione. L’esperienza audiovisiva in genere rappresenta proprio il soddisfacimento dell’esigenza di comunicare in pubblico la propria “esistenza aziendale” in modo elegante, determinato e professionale. Non è certo un caso che esistano aziende specializzate proprio nel fornire ad altre aziende servizi audiovisivi puntuali e dedicati, scelti sulle esigenze ritagliate per ciascuno, come un vestito tagliato da un sarto, secondo prodotti e servizi da proporre a un pubblico più vasto possibile.
Una di queste è certamente la Exco di Udine che, con una intramontabile passione versata nel proprio lavoro quotidiano, è in grado di consigliare prima - realizzare e seguire - poi qualsiasi sistema di supporto informativo audiovisivo, anche d’alto livello, che finisce col ripercuotersi positivamente sui prodotti e sui servizi che l’azienda committente propone. Dando per scontato, quindi, che uno dei più efficaci stimoli all’acquisto è rappresentato dall’informazione del valore di servizio connesso ai prodotti, la Exco diviene per le aziende committenti il partner prezioso, in grado di valorizzare e concretizzare delle scelte di informazione e di comunicazione. Lo step successivo è la certezza di potersi affidare a un sistema di classe; ecco quindi che Exco nella rosa di variabili e possibilità audiovisive privilegia, nel creare “un sistema di clas-
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T I T O L O se”, dei prodotti non comuni come gli schermi ViVa Screen HD(r) che sono in grado di restituire valori di elevata luminosità e dettaglio. Accoppiati a videoproiettori professionali realizzano un “sistema videowall” dalle dimensioni più adatte e dal massimo livello di prestigio oggi raggiungibile. I normali videowall sono solitamente di almeno 2 metri di base e i loro costi sono ingenti sia come acquisto che nella manutenzione. Dopo i primi prototipi e la realizzazione dei videowall Leonardo (www.leonardovideowall.it), Exco ha guardato oltre, alla ricerca di dimensioni superiori ai 100” col fine di mantenere la qualità e la semplicità di utilizzo. I sistemi così creati fino a oggi sono molti, come i cockpit per il volo simulato e quelli più volte impiegati nel Parco del Volo di Campoformido, UD. Anche le sale multicinema sono state contagiate dalla spettacolarità di questi sistemi di visualizzazione pubblica come il Metropolis di Bassano testimonia con un sistema di ben 6x3 metri che sancisce la grandezza dei risultati oggi possibili. Anche qui la tecnologia più avanzata, garantita dal semplice abbinamento degli schermi ViVa Screen HD(r) e un videoproiettore professionale, ha risolto l’esigenza di intrattenere e stupire persino chi è all’esterno del complesso cinema. Due aspetti sono da sottolineare in questo profilo, la facilità di installazione e di utilizzo, che rendono davvero conveniente questa e mille altre soluzioni simili per concetto ma estremamente dissimili per ambientazione. Infatti non ci sono regolazioni particolari o tarature complesse da applicare all’atto dell’installazione e la manutenzione si riduce alla sostituzione della lampada del videoproiettore. Inoltre con le matrici digitali oggi disponibili sempre grazie ad Exco, l’immagine proiettata è scomponibile, oppure abbinabile e/o sovrapponibile ad altre. Non servono quindi i numerosi moduli a retroproiezione da 50” o 60” affiancati per realizzare grandi immagini, ma è sufficiente un unico proiettore per ottenere lo stesso risultato professionale. La profondità d’ingombro del sistema videowall è modesta e può raggiun-
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gere l’estensione che si desidera mantenendo grande luminosità delle immagini, elevata risoluzione ed evitando completamente la classica e fastidiosa linea di demarcazione molto evidente sui sistemi formati da piccoli moduli da 50” / 60” affiancati, visibili fino ad un angolo di 175°. Come vedete la soluzione proposta da questa tipologia di sistemi si dimostra ottima per qualità e prestazioni per ogni tipo di presentazione business ed educational in qualsivoglia ambientazione, aeroporti, centri operativi, sale borsa, sale dati, aree di sosta, controllo del territorio, in ambiti aziendali, scolastici e accademici per riprodurre immagini fluide, molto vivide, di qualità sicuramente superiore e realistica. Il pannello utilizzato è estratto dalla gamma ViVa Screen HD(r) che, per le sue caratteristiche di elevati contrasti e luminosità, risulta essere lo strumento ideale da associare a un videoproiettore professionale per lavori di monitoraggio continuativo e visualizzazione pubblica. Per adattarsi ad ogni tipo di applicazione, dalle piccole dimensioni ai grandi schermi, ViVa Screen HD(r) offre il più vasto range di ogni altro sistema, assicurando il dimensionamento ideale e la risoluzione più alta per la minima distanza di visione. Anche il videoproiettore viene scelto in base al “set”, cioè alla dimensione dello schermo/schermi da impiegare e in base alla qualità dei contenuti che
si devono proiettare: infatti sono diverse le esigenze di chi deve solo visualizzare dei videoclip (saloni, negozi, grossi centri commerciali) e di chi invece deve visualizzare dati e disegni tecnici molto precisi utilizzando l’alta risoluzione. Vediamo in dettaglio 13 le caratteristiche: A proposito di videoproiettore è sempre possibile scegliere tra la tecnologia DLP o LCD; comunque la scelta finale cade sempre su un proiettore dotato di doppia lampada, data l’esigenza di farlo lavorare continuativamente nel sistema videowall. Tale scelta si dimostra in pratica un’assicurazione sul corretto funzionamento del sistema che praticamente non interromperà mai il servizio e anche la manutenzione si rivela semplificata.
Contrasto, colori, definizione La coppia vincente costituita dall’alta qualità dei proiettori e dalla tipologia dello schermo per retroproiezione ViVa Screen HD(r) assicura una perfetta riproduzione dei colori (grazie all’estesa gamma di gradazioni disponibili ) e il contrasto è di sicuro riferimento anche quando paragonato a sistemi più blasonati. L’ uniformità dell’illuminazione è garantita su tutta l’estensione dello schermo, per la particolare cura che
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viene applicata nei processi produttivi del pannello, e permette di riprodurre immagini reali, piene e corrette, con un contrasto molto alto e diffusione perfetta della luce in arrivo dal videoproiettore. Il pannello permette di garantire un miglioramento su qualsiasi immagine proiettata malgrado la natura stessa del proiettore; anche se in installazioni di pregio la Exco consiglia sempre l’impiego di un videoproiettore professionale di classe, per la risoluzione superiore e l’ottima resa nel tempo.
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Ingressi, segnali e controlli Tutte le macchine proposte per questo tipo di servizi di visualizzazione pubblica molto spettacolare prevedono i tipici ingressi video in SD, ma anche per segnali in alta risoluzione HD e in arrivo da PC-MAC. Secondo il modello, possono essere disponibili anche funzioni wireless. In dettaglio gli ingressi sorgenti possono essere SD, SVGA - XGA e anche superiori per adattarsi alla riproduzione di immagini, scritte, grafica, video, praticamente ...tutto!. Il sistema può prevedere dei controllori intelligenti configurabili secondo le dimensioni dello schermo e sono facilmente espansibili secondo esigenze. Dispositivi digitali come matrici, scaler, processori di segnale, converter e altre interfacce, sono applicabili al fine di rendere viva l’intera struttura adattandola secondo le esigenze più disparate, presenti e future.
Facilità di installazione Un sistema wideowall siffatto, nel suo complesso risulta leggero, modulare,
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facilmente installabile e smontabile in giornata. Ideale in interni ed esterni è componibile in un numero illimitato di moduli, risoluzioni e formati. Strutturalmente semplice, non richiede cablaggi complicati o costose e pesanti strutture portanti.
Qualsiasi forma e dimensione Il sistema è facilmente pilotabile anche da appositi software in grado di scomporre l’immagine per riproporla sul numero voluto di schermi, la possono ridimensionare secondo le esigenze tipiche dei sistemi videowall, ma permettono anche la proiezione su schermi curvi (quelli a pellicola), sferici o di forme particolari, senza distorsioni o deformazioni delle immagini, anche in formati non standard. Questa direttrice spalanca le possibilità creative di architetti, progettisti designer, ecc, ampliando l’utilizzo di questi sistemi verso campi inusuali. Inoltre un simile sistema può facilmente essere installato nella struttura preesistente di un CRT o di un impianto a retroproiezione.
Costo del sistema Questo tipo di realizzazione completa costa mediamente circa 1/3 dello stesso sistema che utilizza piccoli videowall da 50” affiancati/sovrapposti (per dimensione di 3 x 2,25 m).
Costi di manutenzione I costi di manutenzione del sistema Videowall ViVa Screen HD(r) sono il 50% dello stesso sistema che utilizza piccoli videowall da 50” affiancati/sovrapposti. La soluzione Videowall ViVa Screen HD(r), inoltre, si traduce in un risparmio di energia (consumi inferiori) e in un bassissimo sviluppo di calore.
Teleacras TV sceglie la tecnologia P2HD di Panasonic per l’evoluzione verso il tapeless Panasonic PBITS ha annunciato che Teleacras TV, l’emittente regionale di Agrigento che estende il suo segnale sulla Sicilia centro occidentale, ha adottato la tecnologia P2HD per l’aquisizione dei programmi e la registrazione delle notizie. La tecnologia P2 che memorizza su stato solido conferirà a Teleacras TV velocità, affidabilità e flessibilità nella registrazione, nell’accesso e nel montaggio del contenuto acquisito. La Tecno Video System di Palermo ha curato il progetto relativo all’acquisto e all’integrazione di cinque camcorder AG-HPX500E operanti con tecnologia P2HD. Quest’ultima consentirà al canale televisivo di importare e visionare il materiale acquisito direttamente dalla card P2 nel sistema di montaggio abbreviando di conseguenza i tempi e i costi della post-produzione. Teleacras TV potrà inoltre beneficiare della registrazione pluriformato offerta dalle camere P2HD. Ogni singolo prodotto puo’ essere settato per diversi formati quali DV, DVCPRO, DVCPRO 50 e DVCPRO HD. Il camcorder AG-HPX500 è in grado di operare sia in SD che in HD e può essere settato tra i 50 Hz e i 60 Hz. I 3CCD progressivi e l’ottica intercambiabile di 2/3” consentono l’acquisizione in alta definizione mentre la funzione di frame-rate variabile assicura una qualità filmica dell’immagine.La AG-HPX500 è dotata di quattro spazi (slot) per albergare le card P2 consentendo agli operatori un’estesa registrazione in alta definizione e veloci inizi operativi
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Il sistema di registrazione e montaggio P2HD di Panasonic
“Dopo una lunga e critica valutazione dei vari prodotti presenti sul mercato, abbiamo dedotto che il formato P2HD di Panasonic avrebbe offerto la migliore facilità d’uso e una grande versatilità. Inoltre la scelta di questo formato avrebbe implicato miglioramenti tecnici in grado di rispondere alla crescita operativa futura di Teleacras TV.” sostiene Giacomo Fattori, Direttore Tecnico dell’emittente. “I vantaggi primari della tecnologia P2HD venuti alla luce nella nostra ricerca, risiedono nella facile integrazione delle apprarecchiature P2HD al nostro processo esistente di produzione e post-produzione, nella flessibilità di registrazione in formati multipli e nella possiblità di facili upgrade futuri. Abbiamo inoltre considerato l’importanza del programma di garanzia di cinque anni offerto dalla Panasonic”. Il suddetto programma include un nuovo servizio che prevede il ritiro presso il sito del cliente, la riparazione o la fornitura di un prodotto equivalente entro cinque giorni lavorativi. “La P2HD é una tecnologia innovativa che assicura immagini di alta qualità” sostiene Giovanni Miccichè, Direttore Generale di Teleacras TV. “Oltre a questo contributo qualitativo, la tecnologia P2 ci consentirà di ridurre drammaticamente i costi di produzione e di beneficiare dell’intrinseca affidabilità. I prodotti P2HD di Panasonic sono veramente l’espressione più alta della tecnologia digitale”. La gamma P2 dei prodotti per il broadcast professionale utilizza la memoria a stato solido salvando le informazioni su card anzichè su cassetta. P2 significa “Plug-in Professionale” in quanto le card di memoria si inseriscono semplicemente negli slot appositi presenti nelle diverse apparecchiature P2. La tecnologia P2 registra infatti in memoria flash i dati che vengono successivamente scaricati, visionati, montati e distribuiti in rete. www.panasonic-broadcast.com www.teleacras.tv. www.tvsystem.it
La scheda P2 Panasonic per memorizzare i file.
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Video digitale: la giungla delle terminologie tecniche E’ sempre utile ricapitolare i termini più utilizzati nell’uso quotidiano di chi si occupa di video e registrazione digitale. µs - microsecondi = 1 x 10-6 s 4:2:2 - Termine comunemente utilizzato per indicare il formato di un componente video digitale. I dettagli del formato sono specificati nello standard ITU-R BT.601. I numerali 4:2:2 indicano il rapporto della frequenza di campionamento del singolo canale della lumimanza rispetto ai due canali a sottrazione di colore. Ogni 4 campionamenti del canale della luminanza sono effettuati 2 campionamenti di ciascun canale a sottrazione di colore. Vedere ITU-R BT.601. 16 4fsc - Standard di campionamento con riferimento a una frequenza ottenuta moltiplicando per 4 la frequenza di campionamento della sottoportante. Si utilizza nei sistemi digitali composti. Per il sistema NTSC la frequenza è di 14,3 MHz, per il sistema PAL è di 17,7 MHz. Il campionamento dei componenti a definizione standard avviene a 13,5 MHz per il segnale luma, a 6,75 MHz per il segnale chroma sia per il formato 535/60, sia per il formato 625/50. algoritmo - Una serie di regole o processi per risolvere un problema in un numero finito di passaggi. aliasing - Difetti dell’immagine tipicamente causati da un insufficiente campionamento o da una scarsa filtrazione del video digitale. I difetti generalmente si manifestano come seghettature sulle linee diagonali e come scintillii o brillii nei dettagli dell’immagine. analogico - Aggettivo che descrive qualsiasi segnale elettrico che varia continuamente in ampiezza, fase o frequenza, in modo che le variazioni del segnale codifichino gli elementi originali della grandezza. Al contrario, un segnale digitale contiene livelli dis-
creti che rappresentano le cifre binarie 0 e 1. analogico composto - Segnale video composto codificato, per esempio il video NSTC o PAL, che include le informazioni per la sincronizzazione verticale e orizzontale. analogico a componenti - Uscita non codificata di una telecamera, di un videoregistratore ecc, composta dai tre segnali dei colori primari: il verde, il blu e il rosso (GBR) che insieme trasportano tutte le informazioni necessarie per l’immagine. In alcuni formati per i componenti video, questi tre componenti sono stati trasformati nel segnale della luminanza e nei segnali a sottrazione di colore; per esempio: Y, B-Y, R-Y. asincrono - Ciò che segue una procedura di trasmissione non sincronizzata da un clock. Il video digitale non è asincrono perché le informazioni di clock per il campionamento possono essere estratte dalle transizioni del segnale di dati per la decodifica. attenuazione della risposta in frequenza - Distorsione in un sistema per la trasmissione all’interno del quale i componenti a frequenza più alta non sono trasportati mantenendo la loro originale ampiezza, creando così una possibile perdita della saturazione del colore. audio AES/EBU - Nome informale per indicare lo standard per l’audio stabilito congiuntamente da Audio Engineering Society e da European Broadcasting Union. audio incluso - L’audio digitale è multiplato in un flusso di dati digitali seriali quando si procede all’allocazione per i dati ausiliari. bit - Da binary digit ossia cifra binaria. Unità d’informazione impiegata nei
computer digitali e nei sistemi di comunicazione e di numerazione binaria, in grado di assumere due soli valori matematici: “0” e “1”, o due valori logici: “vero” e “falso”. Per avere unità d’informazione significative, i bit si combinano in unità più lunghe dette byte o data word. blanking - cancellazione o intervallo di soppressione della trama. Nella scansione interlacciata, indica la fase durante la quale il fascio elettronico compie un ritorno orizzontale dopo l’esplorazione di una riga o un ritorno verticale dopo l’esplorazione di un semiquadro. Durante il blanking il fascio non emette informazioni visibili, ma segnali di sincronismo. BNC - Abbreviazione di baby N connector. Un connettore per cavi molto utilizzato nel campo televisivo. byte - Vedere bit. campionamento - Processo in cui i segnali analogici sono catturati (campionati) per essere misurati. campionamento ortogonale Campionamento di una linea di un segnale video ripetitivo in modo che i campionamenti in ciascuna riga si trovino nella stessa posizione orizzontale. cavo coassiale - Linea di trasmissione con doppini concentrici di conduttori per il trasporto del segnale. cavo parallelo - Cavo multiconduttore che trasporta dati paralleli. CCIR - Acronimo di Comité Consultatif International en Radiodiffusion ossia Comitato Consultivo Internazionale per la Radiodiffusione. Questo comitato
Le notizie del broadcast Le notizie più aggiornate per gli addetti ai lavori del settore radiotelevisivo europeo www.monitor-radiotv.com
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T I T O L O internazionale per la standardizzazione è ora stato sostituito dall’International Telecommunication Union (ITU). CCIR-601 - vedere ITU-R BT.601 CCIR-656 - vedere ITU-R BT.656 chroma o segnale di crominanza Bande laterali della sottoportante modulata per il segnale video composto. Termine utilizzato anche per descrivere i segnali a sottrazione di colore in un sistema a componenti ossia quei segnali che trasportano le informazioni circa la tonalità (quale colore) e la saturazione (quanto colore) in ciascun pixel. chroma key - Processo per il controllo della sostituzione di parte dell’immagine video con una seconda immagine. Il segnale di controllo è sviluppato a partire dalle caratteristiche della crominanza del segnale video. codifica - Rappresentazione di ciascun livello di un segnale video sotto forma di numero, solitamente binario. codifica del canale - Indica il modo in cui gli “1” e gli “0” del flusso di dati sono rappresentati lungo il percorso per la trasmissione. codificatore - Dispositivo utilizzato per formare un singolo (composto) segnale colore a partire da un insieme di segnali componenti. Si utilizza un codificatore ogni volta che sia richiesta un’uscita composta da una sorgente (o registrazione) che è in formato di componente. È anche utilizzato come dispositivo per la compressione video. colori neutri - Intervallo dei livelli di grigio, dal nero al bianco, ma senza colori. Nelle aree neutre dell’immagine, i segnali R’G’B’ sono uguali; nei formati a sottrazione di colore, i segnali a sottrazione di colore sono nulli. colori primari - I colori, di solito tre, che sono combinati per produrre la gamma completa degli altri colori all’interno dei limiti di un sistema. Tutti i colori non primari sono miscele di due o più colori primari. Nel settore televisivo i colori primari sono gamme specifiche di rosso, verde e blu. componenti digitali - Segnali componenti nei quali i valori per ciascun pixel sono rappresentati da un insieme di numeri. conversione della frequenza di campionamento - 1) Tecnicamente, il pro-
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cesso di conversione da una frequenza di campionamento a un’altra. La frequenza di campionamento digitale per il formato a componenti è di 13,5 MHz; per il formato composto è di 14,3 MHz per il sistema NTSC e di 17,7 MHz per il sistema PAL. 2) Termine spesso utilizzato in maniera non corretta per indicare sia il ricampionamento delle velocità digitali, sia la codifica/decodifica. convertitore A/D - Circuito che utilizza il campionamento digitale per convertire un segnale analogico in una rappresentazione digitale di un segnale. convertitore D/A - Dipositivo che converte i segnali digitali in segnali analogici. convertitore parallelo-seriale Dispositivo che trasforma le informazioni digitali parallele in digitali seriali. convertitore seriale-parallelo Dispositivo che converte le informazioni digitali seriali in parallelo. correzione d’errore - Schema che aggiunge ai dati un’informazione per consentire l’individuazione e la correzione di un certo livello d’errori. correzione del colore - Processo attraverso il quale la colorazione di un’immagine televisiva è alterata o corretta elettronicamente. Il segnale video modificato non deve superare i limiti previsti per le successive elaborazioni o per i sistemi di trasmissione. CRC - acronimo di Cyclic Redundancy Check ossia Controllo a Ridondanza Ciclica. CRT - Tubo a raggi catodici. dati ausiliari - Dati di supporto del segnale video o del programma. Tempo multiplato nel segnale video durante gli intervalli di blanking orizzontale e/o verticale. I dati ausiliari possono essere inviati fra i pacchetti EAV e SAV nel blanking orizzontale e in blocchi più ampi durante il blanking verticale. I dati ausiliari possono comprendere le somme di controllo, l’audio digitale multicanale e altri dati. decodificatore - Dispositivo utilizzato per ricevere i segnali componenti provenienti da una sorgente (codificata) composta. I decodificatori sono utilizzati per gli schermi e per i vari componenti hardware destinati all’elaborazione laddove si richiedono segnali a componenti a partire da una sorgente
composta quali, per esempio, le apparecchiature per la correzione del colore o per il chroma key composto. È anche utilizzato come dispositivo per estrarre il segnale video da un segnale compresso. digitale a componenti - Rappresentazione digitale di un gruppo di segnali componenti analogici, molto spesso Y’C’bC’r. I parametri di codifica sono indicati dallo standard ITU-R BT.601. Per i formati a definizione standard l’interfaccia parallela è definita da ITU-R BT.656 e da SMPTE 125M (1991). digitale composito - Segnale video codificato digitalmente, per esempio il segnale video per NSTC o per PAL, che include le informazioni per la sincronizzazione verticale e orizzontale. digitale seriale - Informazione digitale trasmessa in forma seriale. Termine utilizzato spesso in modo informale per far riferimento ai segnali televisivi digitali seriali. distorsione di fase - Difetto dell’immagine causato da un ritardo disuguale (spostamento di fase) dei componenti a frequenza diversa all’interno 17 del segnale durante il loro passaggio attraverso diversi elementi di impedenza - filtri, amplificatori, variazioni ionosferiche, eccetera. Il difetto dell’immagine consiste in una “sfrangiatura”, ad esempio sotto forma di anelli di diffrazione, nei bordi dove il contrasto varia bruscamente. EAV - Acronimo di End of Active Video. Nei sistemi digitali a componenti indica uno dei due pacchetti di riferimento per la temporizzazione. EBU - Acronimo di European Broadcasting Union. Organismo che raggruppa centri europei per la telediffusione e che, fra le altre attività, produce Rapporti e Raccomandazioni per i sistemi televisivi a 625/50 righe. EBU TECH.3267-E Raccomandazione EBU per l’interfaccia parallela per segnale video digitale a 625 righe. Revisione della precedente EBU Tech.3246-E che derivò, a sua volta, dallo standard CCIR-601 (attualmente ITU-R BT.601) e ha contribuito alla stesura dello standard CCIR-656 (ITU-R BT.656). eccesso di correzione (overshoot) Fenomeno per cui un sistema ritarda nel rispondere a un ingresso e conti-
T I T O L O nua a modificare il suo stato anche dopo aver raggiunto lo stato desiderato. ECL - acronimo di Emitter Coupled Logic ossia Logica a Emettitore Accoppiato, forma di logica a commutazione di corrente in cui gli emettitori di due transistori sono collegati a un singolo resistore di carico, in modo che sia in conduzione un solo transistore per volta. equalizzazione - Processo di alterazione della risposta in frequenza di un amplificatore video per compensare le perdite ad alta frequenza nei cavi coassiali. errore di fase - Difetto dell’immagine causato da un’errata temporizzazione relativa del segnale, in relazione a un altro segnale. fase differenziale - Variazione dell’ampiezza della crominanza di un segnale video causata da una variazione del livello di luminanza del segnale. flusso di bit - Una serie continua di bit trasmessi su una linea. forma d’onda - Rappresentazione grafica della relazione fra tensione e 18 tempo oppure fra corrente e tempo. formato G’B’R’ - Sono gli stessi segnali indicati con R’B’G’. La sequenza è però scritta in maniera differente per indicare la sequenza meccanica dei connettori nello standard SMPTE. Spesso sui monitor per il controllo della forma d’onda il loro passaggio riflette quest’ordine. formato per la scansione - Per l’analogico e la definizione standard nel digitale, indica il numero totale di righe e la frequenza del semiquadro, per esempio 625/50. Per l’alta definizione digitale, indica il numero dei pixel luma, il numero delle righe video attivo la frequenza del semiquadro e il numero di semiquadri per ciascun quadro, per esempio: 1280/720/59,94/2:1. formato per l’interconnessione Configurazione dei segnali utilizzati per l’interconnessione delle apparecchiature in uno specifico sistema. Formati differenti possono utilizzare composizioni differenti di segnali, impulsi di riferimento, ecc. formato SMPTE, standard SMPTE Nei componenti televisivi, questi termini indicano gli standard SMPTE per le interconnessioni per i segnali video
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analogici a componenti in parallelo. frequenza di campionamento Numero di misurazioni a campionamento discrete effettuate in un dato periodo di tempo. Per il segnale video é spesso espressa in MHz (Megahertz). gamma (gamut) - Intervallo di colori ammessi per il segnale video. La gamma colori valida è definita come l’insieme di tutti i colori rappresentati dalle possibili combinazioni dei valori legali di un segnale R’G’B’. I segnali in altri formati possono rappresentare colori che non sono nella gamma valida ma che si trovano ancora all’interno dei propri limiti legali. Questi segnali, quando sono transcodificati in R’G’B’ cadranno fuori dai limiti legali per R’G’B’. Questo può condurre a ritagli, diafonia, o ad altre distorsioni. guadagno differenziale - Variazione dell’ampiezza della crominanza di un segnale video causata da una variazione del livello di luminanza del segnale. instabilità (jitter) - Variazione indesiderata e casuale del segnale rispetto al tempo. interpolazione - Nel video digitale, la creazione di nuovi pixel nell’immagine utilizzando alcuni metodi matematici per la manipolazione dei valori dei pixel adiacenti. intervallo orizzontale (o intervallo di blanking orizzontale) - Periodo di tempo compreso tra le righe del video attivo. ITU-R - Acronimo di International Telecommunication Union, settore per la Comunicazione Radio (sostituisce CCIR). keying - Processo di sostituzione di parte di una immagine televisiva con il segnale proveniente da un’altra immagine; per esempio chroma keying, insert keying, ecc. larghezza di banda - 1) Differenza fra il limite superiore e quello inferiore di una frequenza, spesso misurata in megahertz (MHz). 2) L’intervallo completo delle frequenze nel quale un circuito o un sistema elettronico può funzionare con meno di 3 dB di perdita del segnale. 3) L’informazione che trasporta la capacità di un particolare canale televisivo. legale/illegale - Un segnale è legale se si trova all’interno della corretta gamma per il formato in uso. Un
segnale legale non supera i limiti di tensione specificati per il formato per ciascuno dei canali del segnale. Un segnale illegale, invece, è un segnale che qualche volta supera quei limiti in uno o più canali. Un segnale può essere legale ma tuttavia non essere valido. luma, luminanza (Y) - Segnale video che descrive la quantità di luce in ciascun pixel; equivalente al segnale fornito da una telecamera monocromatica, Y è spesso generato come somma pesata dei segnali R’, G’ e B’. modello a occhio - È la visualizzazione di un monitor per il controllo della forma d’onda: è ottenuta con la sovrapposizione degli “alti” e dei “bassi” del segnale dei dati. Il cambiamento dei dati rispetto allo spazzolamento sincronizzato col clock crea la forma che ricorda quella di un occhio. La forma d’onda è utilizzata per valutare le prestazioni analogiche dello strato di trasporto. modulazione di frequenza Modulazione di un’onda sinusoidale o “portante” ottenuta variando la sua frequenza in funzione delle variazioni dell’ampiezza del segnale modulante. multiplatore - Dispositivo che combina due o più segnali elettrici in un solo segnale composto. È spesso indicato con la denominazione inglese: multiplexer (mux). NICAM - Acronimo di Near Instantaneous Companded Audio Multiplexed. Sistema di codifica audio digitale sviluppato dalla BBC per collegamenti punto a punto. Successivamente fu sviluppato il NICAM 728, utilizzato in parecchi Paesi europei per l’audio digitale stereo per i ricevitori televisivi domestici. NRZ - Acronimo di Non Return to Zero ossia Non Ritorno a Zero. Sistema di codifica sensibile alla polarità. 0 = livello logico basso; 1 = livello logico alto NRZI - Acronimo di Non Return to Zero Inverse ossia Non Ritorno a Zero Invertito. Sistema di codifica dei dati non sensibile alla polarità. 0 = nessuna variazione dello stato logico; 1 = una transizione da un livello logico all’altro. ns - nanosecondo = 1 x 10-9 s NTSC - Acronimo di National Television Systems Committee, orga-
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T I T O L O nismo che ha formulato uno standard per il sistema televisivo. Questo standard è attualmente seguito per i sistemi televisivi Nordamericano, Giapponese e in parte per gli stati sudamericani. PAL - Acronimo di Phase Alternate Line, ossia di Linea ad Alternanza di Fase. È la denominazione di un sistema televisivo a colori nel quale la fase della componente V della sequenza unitaria è invertita, da una riga alla successiva, per limitare gli errori di tonalità che potrebbero verificarsi nella trasmissione del colore. pixel - l’area distinguibile e risolvibile più piccola nell’immagine video digitale. Un singolo punto sullo schermo, un singolo campionamento dell’immagine. quadri segmentati - Formato di scansione nel quale l’immagine è catturata sotto forma di un quadro mediante una scansione, come avviene nei formati progressivi, ma la sua trasmissione avviene inviando le righe pari in un semiquadro e le righe dispari nel semiquadro successivo, come avviene per il formato interlacciato. quantizzazione - Processo consistente nel trasformare ciascun impulso risultante dal campionamento di un segnale analogico continuo in un valore digitale discreto. recupero del clock - Ricostruzione della temporizzazione a partire dai dati digitali in ingresso.
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La libreria di MonitoR Oltre 100 titoli recensiti e acquistabili direttamente online: manuali, saggi, testi in inglese, tutto sulla comunicazione e i media www.monitor-radiotv.com/libri
RGB, formato RGB, sistema RGB La sigla RGB indica i colori primari (rosso, verde e blu) impiegati per produrre i diversi colori in un sistema video secondo il metodo della sintesi additiva di diverse quantità di essi. Per ognuno dei tre colori primari si utilizza un singolo segnale. Questa sigla è anche utilizzata per indicare le apparecchiature, il formato o lo standard relativi alla formazione dei colori con questo metodo. Gli stessi segnali sono indicati anche come “GBR”, per ricordare la sequenza meccanica di connessioni nello standard di interconnessione SMPTE.
rimescolamento - 1) Operazione che si effettua per trasportare o invertire i dati digitali secondo uno schema prestabilito allo scopo di modificare i modelli a bassa frequenza associati ai segnali digitali seriali. 2) Il segnale digitale è rimescolato per ottenere una distribuzione spettrale migliore. risoluzione - La risoluzione del segnale digitale è determinata dal numero di bit (quattro, otto, dieci, ecc.): 4 bit = risoluzione di 1/16; 8 bit = risoluzione di 1/256; 10 bit = risoluzione di 1/1024. La risoluzione a otto bit è quella minima richiesta per le trasmissioni televisive. RP 125 - Vedere SMPTE 125M. ritardo - Tempo necessario per il passaggio di un segnale attraverso un dispositivo o un conduttore. ritardo di gruppo - Un difetto del segnale causato dalle diverse frequenze le quali presentano ritardi diversi per la propagazione (il ritardo a 1 MHz è diverso dal ritardo che si ha a 5 MHz). ritardo di propagazione (lunghezza del percorso) - Tempo impiegato da un segnale per passare attraverso un 19 circuito, un apparecchio, o un cavo. routing switcher - Apparato instradatore ossia dispositivo elettronico che instrada un segnale (audio, video, ecc.) da uno qualsiasi dei suoi ingressi verso una delle uscite selezionata dall’utilizzatore. SAV - Indica l’Inizio di Video Attivo nei sistemi digitali a componente. È uno
T I T O L O dei due pacchetti di riferimento (EAV e SAV) per la temporizzazione. scansione interlacciata - È uno dei formati per la scansione in cui l’immagine è catturata e visualizzata in due semiquadri. L’esplorazione è eseguita da un fascio elettronico che descrive una fitta trama di righe quasi orizzontali che compongono il quadro televisivo e inizia al centro del bordo superiore descrivendo la prima riga con velocità costante. Il fascio ritorna velocemente a sinistra e si indica questo ritorno con il termine “cancellazione orizzontale” o blanking orizzontale. Analogamente sono esplorate tutte le righe dispari. Giunto nell’angolo inferiore destro del quadro, il fascio effettua un rapido ritorno verticale detto “cancellazione verticale” o blanking verticale, riprendendo l’esplorazione dalla riga 2 e proseguendo con tutte quelle pari sino a metà del brodo inferiore. Con un altro ritorno verticale inizia nuovamente l’esplorazione dal centro del bordo superiore. Il quadro televisivo risulta così composto da due semiquadri. 20 scansione progressiva - Formato di scansione secondo il quale l’immagine è catturata con una sola scansione condotta dall’alto verso il basso. segnale della luminosità - Indicato anche come segnale della luminanza (Y). Questo segnale porta le informazioni circa la quantità di luce presente in ciascun punto dell’immagine. segnale monocromatico - Segnale video a un singolo colore, solitamente bianco o nero ma talvolta anche porzione della luminanza di un segnale colore componente o composto. segnale valido - Un segnale video nel quale i colori rappresentati si trovano all’interno della gamma di colori valida. Un segnale valido resta legale anche quando trasportato in RGB o in altro formato. Un segnale valido è sempre legale, ma un segnale legale non sempre è valido. Segnali non validi sono elaborati senza problemi nei propri formati correnti però si possono creare inconvenienti se il segnale è trasportato in un nuovo formato. segnali a sottrazione di colore Segnali video che trasportano solamente informazioni relative al colore. Per esempio: R-Y e B-Y non modulati, I e Q, U e V, Pr e Pb, ecc.
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segnali video componenti - Un insieme di segnali ciascuno del quali rappresenta una parte delle informazioni necessarie per generare un’immagine a colori completa. Per esempio: R, G e B; Y, 1 e Q, R-Y e B-Y. sequenza unitaria - Indicata anche con il termine inglese burst, indica una quantità fissa di dati inviati o ricevuti in una singola operazione. La trasmissione avviene in modo intermittente, a intervalli regolari o irregolari sincrono - Procedura di trasmissione per mezzo della quale i bit e i caratteri sono asserviti a clock sincronizzati nei terminali di trasmissione e di ricezione. Nel caso dei segnali video digitali seriali, il clock di campionamento del ricevitore sincrono è estratto dalle transizioni del segnale in ingresso. SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) Organizzazione professionale che stabilisce gli standard per la televisione e per l’industria cinematografica. spostamento della linea di base Una distorsione a bassa frequenza che provoca uno spostamento del livello DC del segnale. tempo di salita - Tempo impiegato da un segnale per effettuare una transizione da uno stato a un altro - di solito misurato tra i punti di completamento del 10% e del 90% sulla transizione. Tempi di salita inferiori o “più rapidi” necessitano di un canale di trasmissione con una larghezza di banda maggiore. teorema di Nyquist per il campionamento - Gli intervalli tra successivi campionamenti devono avere durata uguale o inferiore a metà del periodo relativo alla frequenza maggiore. troncamento - Cancellazione dei bit meno significativi nei sistemi digitali. TRS - Segnali di riferimento per la temporizzazione (con lunghezza di 4 word). Nel caso di video componenti, i pacchetti EAV e SAV costituiscono il riferimento per la temporizzazione. TRS-1D - Acronimo di Timing Reference Signal Identification, indica un segnale di riferimento utilizzato per mantenere la temporizzazione nei sistemi digitali composti. La sua lunghezza è di quattro word. valido/non valido - Per essere definito valido, un segnale deve soddisfare due condizioni: 1) è un segnale legale
per il formato corrente, 2) deve restare un segnale legale anche quando opportunamente trasportato in un altro formato per il segnale colore. word digitale - Indica il numero di bit trattati dal sistema come una singola entità. Y, C1, C2 - Insieme generalizzato di segnali CAV: Y è il segnale della luminanza, C1 è il primo segnale a sottrazione di colore, C2 è il secondo segnale a sottrazione di colore. Y, I, Q - Insieme di segnali CAV specificati nel 1953 per il sistema NTSC: Y è il segnale della luminanza, I è il primo segnale a sottrazione di colore, Q è il secondo segnale a sottrazione di colore. Y, Pb, Pr, - Una versione di (Y, R-Y, BY) specificata per lo standard SMPTE per i componenti analogici. Y, R-Y, B-Y - Insieme generale di segnali CAV utilizzati nei sistemi PAL, ma anche per alcuni decodificatori composti e per la maggior parte dei decodificatori nei sistemi NTSC. Y è il segnale della luminanza, R-Y è il primo segnale a sottrazione di colore, B-Y è il secondo segnale a sottrazione di colore. Y, U, V - Luminanza e componenti a sottrazione di colore per i sistemi PAL. Spesso sono utilizzati, in modo improprio, nel linguaggio parlato, in alternativa a Y’, P’b, P’r. Y’, C’b, C’r - Insieme di segnali a sottrazione di colore a fattore di contrasto corretto utilizzati nei formati a componenti digitali.
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Il futuro della radio digitale in Italia L’ Agcom (Agenzia per le Garanzie sulle Comunicazioni) ha promosso l’anno scorso un’indagine conoscitiva sulla fornitura di servizi radiofonici in tecnica digitale. Dall’audizione di molti protagonisti del mercato radiofonico italiano ne è scaturito un rapporto (che potete scaricare integralmente dal nostro sito www.monitor-radiotv.com) sull’ ‘stato dell’arte’ della radiofonia digitale, delle prospettive di mercato e degli sviluppi tecnologici. Pubblichiamo due estratti: la rassegna delle tecnologie disponibili e le conclusioni dell’Agcom, nelle quali si propongono i traguardi normativi da raggiungere.
Tecnologie e servizi delle radio digitali Soluzioni Terrestri Le seguenti sezioni forniscono una descrizione 22 dei principali standard e tecnologie utilizzate per la diffusione radiofonica terrestre in tecnica digitale.
1.1 Sistema T-DAB Lo Standard Europeo ETS 300401 relativo al DAB (Digital Audio Broadcasting), sviluppato dal progetto Eureka 147 (un consorzio mondiale di emittenti, gestori di reti, produttori di elettronica di consumo e istituti di ricerca) per venire incontro alle esigenze della radio del Duemila, è stato adottato dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) nel marzo 1997. Il sistema DAB-Eureka 147 prevede l’impiego misto di trasmettitori terrestri e satellitari, ed è stato progettato per essere ricevuto da semplici antenne non direzionali. Tale sistema consente, anche in auto, la ricezione di programmi radio con una qualità confrontabile a quella di un CD (“CD like quality”), senza alcuna interferenza sia in modalità MFN (Multi Frequency Network) si in modalità SFN (Single Frequency Network) utilizzando un’unica frequenza su vaste aree. Concepito per l’era multimediale, il sistema DAB trasmette non solo segnali audio, ma anche testi, foto, dati e filmati. La rete DAB è in grado di offrire diversi sevizi. Infatti, oltre all’eccellente qualità audio, su
una radio digitale si possono ricevere i titoli dei programmi o i testi delle canzoni, giornali elettronici, mappe geografiche stradali e satellitari con le previsioni meteorologiche, informazioni sul traffico e sul viaggio (hotel della zona, eventi turistici locali, parcheggi, percorsi alternativi), notizie economiche, giochi. E’ prevista inoltre la possibilità di collegare la radio DAB a sistemi GPS di localizzazione, fax per la stampa di testo e grafica, personal computer per immagazzinare ed elaborare le informazioni ricevute, smartcard per accedere a servizi a pagamento. Le apparecchiature DAB saranno comunque generalmente in grado di ricevere i segnali radiofonici, in modo da far coesistere i due sistemi FM e DAB per un certo periodo. Il sistema trasmissivo DAB trasporta un flusso
numerico (tale flusso multiplato è generalmente chiamato “DAB ensemble”) costituito dalla multiplazione di diversi servizi digitali con una capacità trasmissiva netta pari approssimativamente a 1,5 Mbit/s ed occupa una banda complessiva pari a 1,536 MHz. Ogni servizio è protetto dagli errori di trasmissione indipendentemente dagli altri con una ridondanza di codice che varia da circa il 25% a 300% (da 25% a 200% per il suono). Il cosiddetto “ensemble” contiene programmi audio, dati relativi ai programmi audio e opzionalmente altri servizi dati. Il ricevitore è in grado di decodificare più servizi in parallelo, ma a differenza del DVB- T, in cui si decodifica tutto il flusso dati, è possibile decodificare solamente la componente selezionata, riducendo cosi la capacità di calcolo ed il conseguente consumo di energia. Il flusso multiplato contiene inoltre le informazioni sulla configurazione del multiplex in modo che il ricevitore sia in grado di decodificare correttamente il segnale ricevuto. Queste informazioni sono particolannente protette in modo che il ricevitore sia in grado di agganciare il segnale anche in condizioni particolarmente gravose, e grazie alle informazioni ricevute possa procedere alla decodifica delle componenti richieste non appena il sistema sia in grado di decodificare correttamente le componenti dell’ “ensemble” desiderate. Inoltre tale flusso può contenere informazioni sui servizi e su come queti sono interconnessi tra loro. La codifica audio consente di variare il bit rate (del segnale codificato) da 8 kbit/s a 384 kbit/s, perciò il multiplex può essere configurato in modo da fornire da 5 a 6 programmi audio stereo ad elevata qualità fino ac irca 20 restricted-quality programmi mono. Per quanto riguarda i servizi dati esistono due categorie di servizi: PAD (program Associated Data) e Indipendent Data Services (N-PAD). In particolare i dati associati ad un certo programma, Program Associated Data (PAD), sono inviati insieme al bit-stream audio, e contengono informazioni relative ai programmi stessi (ad es. parole di un testo, nome dell’artista, ecc.). La quantità di dati P AD varia da un minimo di 667 bps ad alcune decine di kbps. Un’altra caratteristica del sistema è la possibilità di effettuare l’accesso condizionato (Conditional Access - CA), applicabile ad ogni servizio individualmente o ad ogni pacchetto (nel caso di packet mode Data). All’interno del Catena di generazione del segnale DAB
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D O C U M E N T I flusso all’uscita del multiplex sono contenute le informazioni utili per l’accesso condizionato. Le informazioni di servizio (Service Information - SI), sono utilizzate per il funzionamento ed il controllo del ricevitore e forniscono informazioni all’utente per effettuare la selezione dei programmi. Le SI inoltre consentono di stabilire connessioni tra differenti servizi nel multiplex DAB e con servizi di altri multiplex. Ogni segnale associato ad un certo servizio è inserito all’ingresso di un codificatore di sorgente per la codifica audio o dati. Il codificatore opera la compressione del segnale audio numerico in base al livello di qualità richiesta. La sequenza in uscita al codificatore costituisce l’ingresso del codificatore di canale (channel coding) seguito dal time interleaver. Nel codificatore di canale è aggiunta una certa ridondanza alla sequenza di bit per consentire la correzione degli errori introdotti dal canale trasmissivo. Il codificatore di canale è seguito dal time interleaver in cui i bit ingresso vengono interallacciati; in ricezione, prima del decodificatore di canale, il time de-interlever effettua l’operazione inversa; il risultato complessivo dell’interleaving è quello di ridurre la probabilità di avere pacchetti di errori di trasmissione concentrati in un ristretto intervallo temporale (in tal caso infatti il decodificatore di canale perde di efficacia). I flussi all’uscita del rime interleaver vengono multiplati nel Main Service Channel (MSC), in base ad una configurazione del multiplex prestabilita ma che può essere variata all’occorrenza. L’uscita del multiplexer è combinata con il Multiplex Controi e Service Information, le quali sono inserite all’interno del Fast lnformation Channel (FIC). Il tutto va a costituire la trama complessiva all’uscita del Transmission Muitiplexer. Il passo successivo effettuato nella catena di generazione del segnale DAB è la modulazione OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing). Il principio di tale tecnica è quello di suddividere il flusso di bit da trasmettere su N sotto-canali in parallelo (ciascuno quindi ad una velocità 1/N di quella in ingresso). Ciascuno di tali sotto-canali va a modulare (con schema di modulazione QPSK e codifica differenziale) N sotto-portanti adiacenti ed ortogonali tra loro separate da una distanza in frequenza pari all’inverso del periodo di simbolo. Il segnale modulato è infine costituito dalla somma di tali sotto-canali (perciò si parla di frequency division multiplexing) il cui contenuto informativo può essere ricostruito, in ricezione, grazie alla ortogonalità suddetta delle sotto-portanti. Il segnale così generato è trasposto in frequenza, amplificato e trasmesso. Le tecniche avanzate di codifica del segnale
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23 Il numero di canali audio possibili in un DAB ensemble
audio, basate su un’analisi del sistema uditorio umano, consentono di ridurre drasticamente la bit-rate del segnale audio se comparate con le tradizionai tecniche PCM. La tecnica di codifica, anche nota come MUSICAM, è standardizzata e va sotto il nome di ISO/IEC 11172-3 (MPEG l Audio Layer II) e ISO/IEC 13818- 3 (MPEG 2 Audio Layer II). Le specifiche DAB consentono l’uso completo della flessibilità del Layer Il eccetto il fatto che sono ammesse solo le frequenze di campionamento standard di studio: 48 kHz e 24 kHz (half sampling frequency). Il Layer II è in grado di codificare programmi mono, stereo e dual-channel (ad es. nel caso di programmi bi-lingua). Le opzioni possibili per bit rate codificato sono: 8, 16,24,32,40,48, 56,64,80,96, 112, 128, 144, 160 o 192 kbit/s per un canale mono. Nel caso di programmi stereo o dual-channel mode, il codificatore genera un flusso doppio rispetto al caso mono. Ad ogni programma audio è associato un Programme Associated Data (P AD) con capacità che varia da un minimo di 667 bitls, fmo a 65 kbit/s. Il canale PAD è incorporato alla fine della trama DAB/ISO. Tipici esempi di applicazioni PAD sono l’illustrazione su display del titolo del programma, delle parole di una canzone, di
testo e grafica. Oltre alle applicazioni PAD, i dati possono essere trasmessi come servizi indipendenti (Non-PAD o N-PAD) sotto forma di un flusso continuo (stream). Tipici esempi di Independent Data Services possono essere informazioni sul traffico, dati di correzione per Differential GPS, paging e notiziari. I dati relativi ad ogni servizio sono soggetti a scrambling (energy dispersal scrambler) per randomizzare le caratteristiche dlla sequenza. La codifica convoluzionale va ad aggiungere una certa ridondanza ai dati da trasmettere per consentire al ricevitore di correggere gli errori generati dal canale trasmissivo. Nel caso di un segnale audio, alcune parti della trama audio sono meno sensibili agli errori trasmissivi di altre per questo la quantità di ridondanza aggiunta è proporzionalmente ridotta. I dati codificati e “interallacciati” sono inviati al Main Service Multiplexer (MUX) il quale genera delle trame in uscita con periodo 24 ms. Il flusso in uscita dal multiplexer è noto come Main Service Channel (MSC) e ha una capacità lorda di 2,3 Mbitls. A secondo del coding rate (rapporto tra velocità in ingresso e uscita dal codificatore di canale) della codifica convoluzionale, che
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Modi di trasmissione e parametri associati
può differire da un servizio all’altro, il bit-rate netto varia da 0,6 a 1,8 MbitJs, ed è trasportato in un segnale DAB che ha una banda di 1,536 MHz. La tabella l mostra il numero di canali audio possibili in un DAB ensemble per differenti bit-rate del segnale audio codificato e per diversi livelli di protezione della codifica di canale. Il sistema DAB consente, all’occorrenza, di riconfigurare il Main Service Multiplex. Le informazioni riguardo al contenuto del Main Service Multiplex, dette Multiplex Configuration Information (MCI), sono trasportate nel Fast Information Channel per informare il ricevitore su come accedere ai servizi di interesse. I dati sono generalmente protetti maggiormente dello stream audio e fre24 quentemente ritrasmessi. Il DAB utilizza una tecnica di modulazione nota come Orthogonal Frequency Division Multiplexing (OFDM). Lo spettro del segnale OFDM ha una forma rettangolare con una banda di 1,36 MHz. Una caratteristica importante della modulazione OFDM con intervallo di guardia è quella di consentire l’implementazione di reti con copertura a Frequenza Singola (SFN) in cui più trasmettitori diffondono lo stesso segnale DAB sulla stessa frequenza portante.
In pratica un utente riceve lo stesso segnale da più trasmettitori in modo analogo a quanto capita naturalmente a causa della multipropagazione presente nel canale trasmissivo (per riflessioni da ostacoli). La differenza principale è che, nel caso SFN, il ritardo tra i segnali ricevuti dipende dalla distanza dei trasmettitori dal ricevitore e dal ritardo di partenza con cui i segnali DAB giungono al singolo trasmettitore (attraverso la rete di trasporto). Affinché tale tipo di interferenza non sia dannosa (ma anzi sia costruttiva) è necessario che il massimo ritardo, di ciascun eco del segnale ricevuto, sia inferiore all’intervallo di guardia. Si osservi che affinché sia possibile utilizzare una rete SFN è in generale necessario sincronizzare i trasmettitori per compensare i ritardi con cui il segnale DAB viene da essi ricevuto. Il sistema DAB- T supporta 4 modi trasmissivi che coprono un intervallo di frequenze trasmissive da 30 MHz a 3 GHz. Per ogni frequenza trasmissiva i parametri del modulatore OFDM sono stati selezionati in modo da compensare gli effetti del canale radio generalmente selettivo in frequenza (a causa della multipropagazione) e in tempo (quando il ricevitore è in movimento). Il Modo I è più adatto a reti terrestri SFN nella
gamma VHF, in quanto consente la massima distanza tra i trasmettitori. Il Modo Il va utilizzato preferibilmente per reti SFN in banda L di media scala. Una maggiore distanza tra i trasmettitori può essere ottenuta introducendo dei ritardi artificiali e utilizzando antenne direzionali. Il Modo III è più appropriato per trasmissioni via cavo e satellite o trasmissioni complementari al satellite. Il Modo IV viene anche utilizzato in banda L e consente una maggiore distanza tra i trasmettitori nel caso SFN ma è meno robusto nel caso di elevate velocità del mobile. Si precisa inoltre che la scelta del modo di trasmissione è meno critica, relativamente al posizionamento dei trasmettitori, nel caso di reti MFN. La seguente Tabella fornisce i valori della durata dell’intervallo di guardia, la massima distanza di separazione nominale tra trasmettitori (nel caso di rete SFN) e l’intervallo di frequenza consentito. Il modulatore OFDM effettua anche un cosiddetto frequency interleaving (“interallacciamento in frequenza”), con funzione analoga al time interleaving, per sfruttare la selettività temporale del canale. Il frequency interleaving va invece a sfruttare la selettività in frequenza del canale causata dalla multipropagazione. Quindi quando il ricevitore è fermo è principahnente il frequency interleaving che migliora l’efficacia della correzione degli errori trasmissivi in ricezione effettuata dal decodificatore di canale. In conclusione la multipropagazione e la mobilità del ricevitore forniscono al ricevitore DAB una sorta di diversità in frequenza e temporale che quest’ultimo sfrutta a proprio vantaggio. Oltre ai tradizionali programmi radiofonici il DAB fornisce l’opportunità di trasmettere immagini, testi e grafica di vario genere. Tale combinazione potrebbe essere chiamata “Multimedia Radio”. Elementi essenziali sono: un protocollo trasmissivo per applicazioni multimediali e l’adozione di interfacce standard. Le intefacce consentono la connessione di dispositivi ulteriori come decodificatori dedicati per applicazioni multimediali, o computer. La trasmissione in stream mode, packet mode e PAD di file più informazioni che consentono la classificazione e presentazione dei contenuti relativi ad applicazioni multimediali (Multimedia Objects) è gestita da un protocollo chiamato Mu/timedia Object Transler protocol (MOT).
1.2 Sistema DAB+
Un ricevitore DAB in funzione nella capitale ungherese
Lo standard DAB+, annunciato per la prima volta durante l’Assemblea Geerale di WorldDMB nel Novembre del 2006, aumenta l’efficienza delle trasmissioni DAB grazie a un codec (AAC+)
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D O C U M E N più efficiente rispetto alla vecchia codifica di sorgente (MUSICAM) del DAB ma non offre una codifica video e quindi non può essere utilizzato per applicazione di Televisione Mobile. Infatti, tale standard prevede la trasmissione di un numero superiore di programmi audio, migliorando al contempo la qualità della ricezione e la robustezza del segnale audio. Il nuovo standard (ETSI TS 102 563, febraio 2007) specifica solo i nuovi features del DAB+, come per esempio l’implementazione del codec AAC+ su DAB e dettagli della codifica Reed Solomon. Annunci stampa indicano che i ricevitori DAB+ saranno compatibili con le trasmissione DAB standard e sarano lanciati nella seconda metà del 2007.
1.3 Sistema DAB-IP Un’altra tecnologia, che è stata recentemente testata per la fomÌtura di servizi televisivi agli utenti mobili è il Digital Audio Broadcasting Internet Protocol (DAB-IP). Tale tecnologia, basata sul protocollo IP, possiede oltre ad un codificatore audio avanzato anche un codificatore video, offrendo quindi la possibilità di trasmettere servizi di televisione mobile. L’efficienza di tale tecnologia è comparabile al DMB anche per la “robustezza” agli errori, possedendo un doppio layer di codifica di errori: Reed-Solomon e Codificatore Convoluzionale. Sono in corso alcune sperimentazioni e fra quelle già completate si menzionano quelle condotte da British Telecom e Virgin Mobile che hanno sperimentato questo standard nel corso del 2005 su circa 1.000 utenti ai quali è stato proposto un pacchetto di canali televisivi e radiofonici.
1.4 Sistema DMB- T Il sistema DMB- T (Digita/ Media Broadcasting- Terrestrial), introdotto tra il 2002 ed i 2003 per migliorare le caratteristiche del T -DAB, è la naturale evoluzione del DAB ed estende lo standard DAB anche alla ricezione video su terminali mobili dedicati o per telefonia mobile. Il sistema è stato ideato per l’utilizzo nelle bande VHF III (174-230MHz) e L (1,5GHz) nella versione Terrestre (DMB-T). Come il DAB ogni canalelblocco occupa una banda pari a 1,536MHz. La codifica di sorgente è MPEG4/H-264 (AVC), per il Video, e MPEG-4/BSAC (Bit-Slicing Arithmetic eoding) per l’audio (96-128Kbitls tereo), mentre il protocollo MPEG-4 System si occupa dell’interazione multimediale. In particolare la tecnologia DMB utilizza la codifica di sorgente di II generazione (MPEG4-AAC) e può ospitare circa dai 16 ai 20 programmi radiofonici per Mux anche se per compatibilità con il DAB può utilizzare (programma per programma) la stessa codifica del DAB. Il Pay Load per blocco è variabile da 1,7 a 2,3 Mbitls a secondo della codifica di canale adottata. La codifica di canale è basata sulla tecnica RS (188-204) con l’aggiunta di un codice convoluzionale e time interleaving. Esperimenti sono stati effettuati anche in Germania e pianificati in altre nazioni europee dove, a differenza della Corea, esistono già molti sistemi DAB attivi. Il sistema DMB è compatibile on il DAB per quanto riguarda la allocazione spettrale, la codifica di canale e la modulazione. Al contrario, la codifica di sorgente impiega tecniche di compressione audio e video di seconda generazione (MPEG4-AAC). Nel medesimo Multiplex è possibile adottare congiuntamente una codifica audio DAB (MPEG2), DAB + (MPEG4) e DMB-T. Pertanto, un sistema DMB-T può essere realizzato, ove sia preesistente una rete DAB-T, con investimenti contenuti. Il DMB-T è, quindi, un’applicazione candidata al traspotro di servizi video e radiofonici digitali in mobilità su frequenze terrestri .
1.5 Sistema Iboc La tecnologia IBOC (In Band On Channel) si basa su uno standard proprietario nato in USA. Tale tecnologia è anche conosciuta sotto il nome di HD Radio
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D O C U M E N T I che è il nome commerciale che la società iBiquity ha dato alla propria tecnologia. IBOC permette di aggiungere al segnale radiofonico preesistente in formato analogico un segnale digitale. Questa trasmissione simultanea di informazione analogica e digitale è conosciuta sotto il nome di lBOC “hybrid mode” (modo ibrido normale) e può essere utilizzata nelle banda “classiche” per la radiofonia (AM e FM). In particolare, l’IBOC nel modo ibrido normale in gamma FM posiziona due portanti digitali nelle bande laterali, superiore ed inferiore, mentre il segnale FM resta confinato a +/- 100 KHz con una potenza utilizzata per le portanti digitali molto inferiore rispetto alla portante analogica FM. Quindi, tale tecnologia permette naturalmente il simulcast del segnale analogico. Le due portanti digitali utilizzano la modulazione OFDM ed una codifica di sorgente è utilizzata sul segnale audio per permettere la trasmissione di segnali audio con alta qualità (quasi CD) ma utilizzando un basso bit rate. Nel “modo ibrido esteso” la larghezza di banda del segnale FM viene ridotta per permettere di fare spazio a portanti OFDM addizionali. Tale sistema è quindi maggiormente compatibile con i sistemi analogici esistenti e permette la coesistenza tra sistemi analogici e digitali in banda FM per la conversione/transizione 26 al digitale. Il sistema prevede un utilizzo ordinato dello spettro FM (distanziamento di 200 KHz fra le portanti FM) e quindi può comportare problemi di utilizzo in Italia a causa del “disordine” frequenziale in banda FM. Con tale sistema sono trasportati singoli programmi e non “bouquet” o “ensemble” come nel caso di utilizzo di “multiplex”. Al di fuori degli USA, dove tale standard è previsto dalla FCC (Federal Communications eommission - USA) come standard per le trasmissioni radiofoniche su base locale, sono in corso in Europa diverse sperimentazioni. La prima sperimentazione è operata da Towercast in Francia e la seconda da parte di Radio Sunshine, emittente locale svizzera.
La modulazione utilizzata è la modulazione OFDM ed una codifica di sorgente è utilizzata sul segnale audio per permettere la trasmissione di segnali audio con alta qualità (quasi CD) ma utilizzando un basso bit rate. E’ prevista l’utilizzazione di diverse codifiche tutte appartenenti alla famigla MPEG-4, come segue: • MPEG-4 HE-AAC (High efficiency - Advanced Audio Coding) adatto per voce e musica; • MPEG-4 CELP adatto per voce, richiede bit fate più bassi rispetto al caso precedente; • MPEG-4 HVXC adatto per programmi “parlati”, richiede bit rate più bassi rispetto al caso precedente. Il DRM consente in onde medie con pochi siti e potenze relativamente basse (rispetto a quelle attualmente adoperate per la trasmissione AM) di coprire l’intero territorio nazionale con una qualità audio paragonabile a quella odierna dell‘ FM. Come nel caso IBOC sono trasportati singoli programmi e non “bouquet” o “ensemble” come nel caso di utilizzo di “multiplex”. Nella versione DRM+ si prevede la possibilità di utilizzo di tale tecnologia anche nelle bande FM, sino a 120 MHz. Il DRM+, se troverà una stabilizzazione nella configurazione standard, potrebbe essere adatto per la transizione al digitale in una situazione di spettro radioelettrico molto affollato, come nel caso italiano, con la necessaria canalizzazione in banda FM. Per quanto riguarda il DRM in AM e SW sono in corso sperimentazione da parte di diversi operatori in Europa ( RTL Group, Deutsche Welle, BBC Worldservice, RAI).
1.7 Sistema FMeXtra La tecnologia FMeXtra, anch’essa non standardizzata a livello europeo, permette di aggiungere un segnale digitale che trasporta alcuni contenuti contemporaneamente al pre-esistente segnale radiofonico analogico. Questa tecnologia è stata introdotta negli USA dove sarebbero attivi alcuni impianti sperimentali da parte di emittenti locali. Anche se la tendenza del settore statunitense è più orientata verso il sistema IBOC, la tecnologia FMeXtra potrebbe avere interessanti applicazioni per la digitalizzazione radiofonica in aree limitate. Infatti, FMeXtra utilizza la porzione di banda inutilizzata che si estende da 61 fino a 99 KHz (in modalità “wide”). La trasmissione digitale avviene quindi contemporaneamente con quella analogica che non subisce penalizzazioni da tale inserimento. L’utente convenzionale dotato di sintonizzatore analogico non percepirà alcuna differenza e potrà ricevere il segnale analogici in modo del tutto trasparente. Di conseguenza, sono utilizzate le stesse frequenze già usate per la tradizionali emission radiofoniche ma poiché i programmi possono essere trasmessi sia in analogico sia in digitale tale sistema rende più facile la transizione da analogico a digitale. La rete non necessita nuovi impianti e le potenze per la trasmissione dei “nuovi” segnali dgitali risultano molto contenute rispetto al caso analogico. Si possono realizzare anche reti ad accesso condizionato per modelli di ricezione di tipo pay. L’utente che si doterà di un ricevitore adatto potrà ascoltare anche i programmi addizionali in
2.1.6 Sistema DRMlDMR + La tecnologia DRM (Digital Radio Mondiale), nella sua versione destinata alle diffusioni nella banda FM e nota come DMR+, è una tecnologia ispirata, in generale, all’IBOC ed è sua concorrente in particolare nella banda AM. Il DMR in entrambe le versioni si presenta come un sistema aperto e non proprietario. La tecnologia DMR+ si trova ancora in una fase di pre-standardizzazìone e non ha ancora conseguito una forma di normalizzazione e standardizzazione.
Con un livello di iniezione del 10%, il segnale FMeXtra rientra perfettamente nel profilo Stabilito dalle norme ITU
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D O C U M E N T I tecnica digitale. Tale sistema permette di inserire 1/2 canali digitali stereo o fino a 4/5 canali mono (o eventualmente combinazioni miste mono/stereo). In particolare, esistono due modi di inserimento dei segnali digitali. Nel primo modo (modo “narrow”)la porzione di banda nella quale viene inserito il segnale digitale si estende da 61 fino a 83 kHz, mentre, nel secondo modo (modo “wide”), la porzione di banda nella quale viene inserito il segnale digitale si estende da 61 fino a 99 kHz. La modulazioe utilizzata è del tipo OFDM mentre per ogni sottoportante si può impiegare una modulazione di tipo QPSK o l6-QAM. Il payload varia tra circa 24 Kbit/s e 64 Kbit/s. La codifica di sorgente implementata permette la trasmissione di segnali audio ad alta quaità (qualità “CD like”) con relativamente basso bit rate. Infatti, i codec utilizzati sono AAC e aacPlus v1 e v2. Con tale tipo di codec si può assicurare una qualità elevata (“CD like”) con una bit rate di circa 32 Kbit/s. Il canale stereofonico con un bt rate pari a 20 Kbit/s fornisce già un segnale audio di qualità e quello a 16 Kbit/s è assolutamente apprezzabile. La seguente Tabella riassume le bande di frequenza impiegate dai vari sistemi per la diffusione di servizi radiofonici in tecnica digitale: Dal punto di vista tecnologico non tutti i citati sistemi consentono di offrire le stesse prestazio-
BANDE AM Banda II FM Banda VHF III Bande VHF III e IV Banda L
di coprire le aree non in visibilità dal satellite, consentire la ricezione indoor, oltre ad incrementare la capacità nelle aree ad alta intensità abitativa (aree urbane). Lo stesso segnale è ripetuto (modalità SFN) nelle città per la copertura indoor tramite gap-filler. Al fine di aumentare il numero di programmi irradiati in alcune aree (ad esempio urbane), i gap-filler possono riutilizzare le due portanti utilizzate dal satellite nei paesi confinanti. Alcuni sistemi basati sul principio suddetto sono già operativi: Sirius e i sistemi XM-radio negli Stati Uniti, per la radiofonia, MobaHO! In Giappone e il sistema S-DMB in Corea (per programmi radiofonici e televisivi). Le soluzioni proposte, per quanto riguarda l’ambito europeo, sono ideate sia per l‘utilizzo in banda L sia in banda S. Per quanto riguarda l’utilizzo della banda MSS (Mobile Satellite Services), adiacente alla banda UMTS terrestre, e allocata per l’uso di servizi UMTS mobili da satellite (da 1980-2010MHz, 2170 a 2200 MHz). Il principale vantaggio di questa banda è la disponibilità della banda e la sua prossimità alle bande terrestri UMTS che ne favorisce un’integrazione a costi contenuti nella rete mobile e verso i terminali 3G. La contiguità tra la banda UMTS terrestre e satellitare consente lo sviluppo di terminali handheld dual-mode con impatto su fattore di forma, peso, costo e durata delle bat-
FREQUENZE DAB/DMB IBOC 526.50 - 1606.50 kHz x 87.5 - 108 MHz x 174-230MHz X 470-830MHz 1452 - 1492 MHz X
DRM FMeX.tra X x(DRM+) X
Bande di frequenza impiegate per la radiofonia in tecnica digitale.
ni in termini di servizi offerti. Infatti i sistemi riferibili alla famiglia “Eureka 147” consentono una maggior offerta di programmi audio-video multimediali, rispetto ai sistemi IBOC, DRM/DRM+ ed FMeXTRA che possono sfruttare una larghezza di banda inferiore. Di ciò va tenuto conto nel nuovo contesto di mercato determinato dallo sviluppo delle tecnologie multimediali destinate alla ricezione in mobilità, pur tenendo conto della specificità del mezzo radiofonico.
2.2 Soluzioni satellitari Una certa attenzione va dedicata ad alcune soluzione cosiddette “ibride” satellite-terrestre. Il principio alla base di tali architetture è quello di fornire una copertura a livello nazionale con ricezione diretta da satellite, integrata da una serie di gap filler terrestri che hanno la funzione
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terie. Un altro vantaggio è l’armonizzazione virtualmente mondiale di tali frequenze, che permette lo sfruttamento di economie di scala. La banda S-UMTS è attualmete allocata, in via prioritaria, ai servizi Mobili da Satellite. L’uso di questa banda per applicazioni ibride satellite/terrestri richiede aggiustamenti del quadro regolamentare. E’ attualmente in corso una attivià in ambito CEPT per consentire l’uso ibrido satelliteterrestre, di 15 MHz all’interno della banda MSS (2170-2200 MHz).
2.1 DAB via Satellite Lo standard DAB-S utilizza tipicamente le bande di frequenza attribuite ai sistemi di diffusione via satellite (BSS) che in Europa dovrebbero impiegare la banda 1452-1492 MHz (banda L) prevista anche per la componente terrestre
(“gap filler”) di rinforzo al segnale satellitare. Recentemente l’ ETSI ha emanato i seguenti standard per i servizi satellitai SDR (Satellite Digital Radio): • ETSI TR 102 525 Satellite Earth Stations and systems (SES); Satellite Digital Radio (SDR) Service; Functionalities, architecture and technologies; • ETSI TS 102-550 Outer Phisical Layer; • ETSI TS 102 551-1 SDR Inner Phisical Layer Single earrier; • ETSI TS 102 551-2 SDR Inner Phisical Layer Multiple Carrier. Lo standard ETSI SDR prevede un architettura basata sull’impiego di un satellite broadcast e, ove necessario, da una rete complementare di trasmettitori che assicurano una ricezione “seamless” per i veicoli non in visibilità ottica, in particolare nelle zone urbane. Il sistema SDR è composto da: segmento spaziale, Sistema di Controllo e Management (MCS), Sistema Hub, e da una rete complementare di trasmettitori terrestri. Il segmento spaziale può avere un orbita qualunque, come per esempio quella geostazionaria (GEO) o ellittica (HEO). il sistema HUB provvede all’up-link del segnale e la rete complementare di trasmettitori assicura una ricezione “seamless” per i veicoli non in visibilità otti- 27 ca, in particolare nelle zone urbane (“urban canyons”) tramite la ri-diffusione del segnale SDR. Lo standard ETSI TR 102 525 definisce alcune bande per i servizi satellitari SDR. La principale banda candidata per i servizi SDR è la banda 1479.5 MHz - 1492 MHz. Altre bande candidate per servizi SDR sono: 1518 MHz - 1525 MHz, 1525 MHz - 1559 MHz, 2170 MHz - 2200MHz, 2483,5 MHz - 2500 MHz, e 62MHz - 790 MHz. Si segnalano, al momento, due soli sistemi di diffusion radiofonica pianificati su queste bande di cui uno in orbita geostazionaria proposto da Alcatel Space ed uno in orbita MEO (“Medium Earth Orbif’) proposto da investitori istituzionali. Va segnalato che in Italia secondo il vigente piano nazionale di ripartizione delle frequenze PNRF), in recepimento degli accordi di Maastricht 2002, le frequenze prioritariamente destinate al DAB-S sono quelle relative alla porzione 1479,5-1492 MHz, in quanto la banda 1452-1479 è destinata ai servizi DAB/DMB terrestri.
2.2 DMB-S Il sistema DMB-S (DMB-Satellite), nella versione Giapponese-Coreana, è stato ideato per l’utilizzo di una architettura ibrida satellitare/terrestre in banda S allocata ai servizi BSS (Broadcast
D O C U M E N T I Satellite Services). Si tratta di uno standard basato sulla piattaforma tecnologica CDMA2000 appartenente, insieme al W-CDMA (adottato per l’interfaccia radio UMTS in Europa), alla famiglia di standard IMT -2000, per la teletonia di terza generazione. Il DMB-S adotta un sistema di multiplazione CDM (a divisione di codice) per la diffusione dei programmi video da un satellite geo-stazionario e da una rete di dispositivi “gap-filler”, isofrequenziali, di bassa e media potenza co-locati con stazioni base al fine di garantire continuità di copertura in ambito urbano e indoor. Il DMB-S sta avendo la prima implementazione completa in Corea e Giappone utilizzando la banda S (2520-2670 MHz) utilizzando un canale radio da 25MHz sul quale offre 9 programmi video e 25 programmi audio. Il trasporto è basato ullo standard DVB TS-MPEG2,
mentre per la codifica video utilizza lo standard H264 con formato dell’immagine QVGA a 15 quadri per secondo, codifica audio AAC o AAC+ a 128kbps stereo. Il sistema S-DMB europeo è basato sulla piattaforma tecnologica W-CDMA per l’utilizzo della banda satellitare (Mobile Satellite Services) UMTS (1980-2010MHz, 2170-2200MHz) e richiede una capacità spettrale pari a 2x 15MHz (uplink + downlink). Va segnalata la peculiarità dei sistemi satellitari, la cui architettura di rete prevede anche una componente terrestre (“gap filler”) di rinforzo al segnale satellitare. Ciò comporta la necessità che le procedure di assegnazione dei diritti di uso della componente terrestre siano analoghe a quelle previste per i sistemi radiofonici digitali terrestri, trattandosi di utilizzo di risorse scarse.
La seguente Tabella riassume le bande di frequenza impiegate dai vari sistemi per la diffusione di servizi radiofonici in tecnica digitale via satellite
BANDE
28
1452 -1492 MHz 2170 - 2200 MHz 1980-2010 MHz 2520 - 2670 MHz
Aree impiego
DAB-S
Europa
X
DMB-S nippo-coreano
DMB-S europeo X X
USA,ASIA
X
X
Bande di frequenza impiegate per la radiofonia satellitare in tecnica digitale
Conclusioni La radiofonia digitale si è affacciata in Italia, così come negli altri paesi Europei, a metà degli anni ‘90, ma fin qui ha stentato a trovare un quadro regolamentare ed uno sviluppo di mercato adeguato, principalmente a causa del problema della scarsità di frequenze. Ancorché, infatti, i piani di ripartizione e di assegnazione delle frequenze abbiano riservato il canale 12 della banda terza VHF (H2 della canalizzazione italiana) al servizio di radiodiffusione radiofonica in tecnica digiale, la prosecuzione per legge dell’attuale assetto frequenziale della televisione analogica non ha consentito la liberazione di tale canale, tuttora utilizzato dagli operatori televisivi in molte zone d’Italia. Tale circostanza ha reso particolarmente complicati sia la regolamentazione che lo sviluppo della radiofonia digitale nel nostro paese. Anche il ridotto impegno della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo nello sviluppo di reti e servizi per la radiofonia in tecnica digitale - in passato registrato - ha contribuito a ritardare il decollo della radiofonia digitale, a differen-
za degli altri paesi europei dove tale sistema è stato principalmente trainato dal servizio pubblico. Conseguentemente, ed indipendentemente dalla bontà de sistema tecnologico, in assenza di diffusioni radiofoniche in tecnica digitale non si è ancora potuto sviluppare un mercato dei ricevitori, nè un interesse dell’utenza per tali servizi, a livello dei principali paesi europei. In tale scenario, alcune recenti iniziative appaiono, però, in grado di sbloccare la situazione di stallo dello sviluppo della radiofonia digitale nel nostro paese. Dal punto di vista frequenziale, l’Autorità, nella delibera n. 163/06/CONS del 22 marzo 2006, recante “Approvazone di un programma di interventi volto a favorire l’utilizzazione razionale e pluralistica delle frequenze destinate ai servizi radiotelevisivi nella prospettiva della conversione alla tecnica digitale”, ha previsto la sollecita revisione del Piano nazioale di assegnazione delle frequenze televisive approvato nel 2002, tenendo conto del nuovo quadro nor-
mativo introdotto dal Testo unico della radiotelevisione. Con la delibera n. 414/07/CONS del 2 agosto 2007, è stato adottato il nuovo schema di piano di assegnazione, sottoposto a consultazione. La definitiva approvazione del Piano e la sua attuazione, a cominciare dalle aree all digital ove è previsto uno switch-off anticipato rispetto alla data fissata dalla legge, consentirà la completa liberazione dl canale 12 dalle utilizzazioni televisive e la sua esclusiva destinazione al servizio di radiofonia digitale. L’impegno della concessionaria pubblica nel trainare lo sviluppo della radiofonia digitale è stato riaffermato dall’Autorità nella delibera . 481/06/CONS di approvazione delle linee guida sul contenuto degli obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi del testo unico della radiotelevisione . Secondo l’articolo 15 di tale delibera, la Rai è tenuta ad accelerare lo sviluppo della radiofonia digitale anche mediante la realizzazione di una adeguata copertura della popolazione, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica. Il contratto di servizio stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la Rai, valido per il triennio 2007-2009, tenendo conto degli indirizzi impartiti dall’Autorità, ha a sua volta previsto che la Rai stipuli con il Ministero un apposito Accordo di Programma finalizzato a definire gli obblighi della concessionaria relativamente alle fasi di realizzazione delle reti di trasmissione, alla percentuale di copertura della popolazione e ai tempi di attuazione. Dal punto di vista tecnologico, l’affacciarsi sul mercato degli ulteriori standard disponibili per la fomitura dei servizi radiofonici digitali che sono stati descritti , permette, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, di pervenire ad un miglior e razionale utilizzo della capacità trasmissiva e, pertanto, ad un uso più pluralistico delle frequenze. In tale mutato quadro, si è registrato di recente anche un maggiore sforzo di cooperazione tecnologica tra gli operatori. Nel mese di luglio 2007, infatti, sono stati comunicati all’ Autorità accordi di cooperazione stipulati tra Rai Way , le associazioni maggiormente rappresentative delle emittenti radiofoniche nazionali e locali ed i consorzi radiofonici privati . In particolare, tali accordi riguardano : - una cooperazione tra Rai Way e i consorzi privati Club DAB Italia, C.R. DAB, EuroDAB e, per adesione la società Radio Digitale, per lo sviluppo delle diffusioni DAB/DMB nell’area di Roma; - una cooperazione tra Rai Way e l’associazione di emittenti radiotelevisive locali Aeranti-Corallo
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T I T O L O per approfondire e sperimentare lo standard DMB nelle aree di Bologna e Venezia ed effettuare test sperimentali congiunti sul sistema di trasmissione FM Extra. Tali accordi, che si basano entrambi sull’uso del DAB/DMB, appaiono in grado di superare alcune contrapposizioni che in passato si sono registrate tra gli operatori e che traspaiono anche dalle risposte pervenute alla consultazione, dando il via ad una fase di maggiore e proficua cooperazione, nel rispetto dei principi della concorrenza, di cui il sistema certamente si avvantaggerà. Si pongono così le premesse per l’adozione di un nuovo quadro regolamentare della radiofonia digitale terrestre che consenta, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica ,di effettuare la transizione al digitale in un quadro di pari opportunità per gli operatori radiofonici nazional e locali, superando quei problemi di scarsità di frequenze che hanno sin qui caratterizzato il sistema impedendone un equilibrato sviluppo. Ciò consentirà alla radiofonia di superare il gap tecnologico nei confronti degli altri servizi di comunicazione di massa, ormai avviati sulla strada della completa digitalizzazione, garantendo condizioni di sviluppo e di mercato anche a tale comparto. L’avvio delle diffusioni radiofoniche in tecnica digitale è ormai imprescindibile e, pertanto, nella cornice dell’attuale quadro normativo l’Autorità potrà dare corso alle necessaria modifica del proprio regolamento n. 14910S/CONS che tenga conto delle recenti innovazioni tecnologiche riguardanti gli standard della famiglia “Eureka 147” e dell’ affacciarsi di nuovi sistemi che, ancorché non abbiano ancora una normalizzazione europea, sembrano suscitare l’interesse delle imprese. Occorrerà, altresi, colmare le lacune regolamentari in ordine all’utilizzazione dei cosiddetti “gap filler” dei sistemi radiofonici satellitari, al fine di dare certezze giuridiche agli operatori che intendono investire in tale sistema, sempre nell’ambito di principi di non discriminazione, equilibrata ripartizione delle risorse ed accesso alle piattaforme, ai fini del rispetto del pluralismo e della concorrenza. L’Autorità intende avviare al più presto tale modifica regolamentare e, a tal fine, si reputa opportuno che i risultati delle sperimentazioni di cui agli accordi sopra citati siano messi a disposizione nell’ambito di un apposito gruppo di lavoro che potrà essere costituito tra la stessa Autorità, il Ministero delle comunicazioni, la concessionaria del servizio pubblice.
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Notizie in breve Televisione, cresce l’Europa digitale. L’Italia segna il passo e-Media Institute ha presentato le ultime mappe sullo sviluppo della televisione digitale e della Pay Tv in Europa Occidentale. A fine giugno 2007 le famiglie in grado di ricevere servizi televisivi in tecnica digitale erano il 48% del totale. Ma l’Europa si muove verso il digitale a diverse velocità: mentre alcuni Paesi (Olanda, Lussemburgo e Finlandia) hanno già spento il segnale analogico hertziano (switch-off), altri corrono più o meno rapidamente verso la digitalizzazione. L’Italia è l’unico paese europeo in contro tendenza, che mostra una netta frenata. Dietro ormai alla Francia e alla Spagna per penetrazione dei servizi di TV digitale, l’Italia (con un 5,2%) è piombata al penultimo posto in classifica per tasso di crescita delle abitazioni digitali nel primo semestre 2007. Con più di 23 milioni di abbonati, il satellite è sempre la piattaforma principale per il consumo di Pay Tv. Tra giugno 2006 e giugno 2007, il numero degli abbonati è cresciuto del 6,5% in Europa Occidentale. I pacchetti degli operatori satellitari crescono anche grazie alle altre piattaforme. Crescono a tassi elevatissimi gli utenti a pagamento su piattaforma IPTV e DTT, anche se in termini assoluti si tratta di numeri ancora contenuti (rispettivamente 3,8 e 3,5 milioni). Al giugno 2007, con 2 milioni di abbonati alla Pay Tv via ADSL, la Francia rimane il principale, quasi l'unico,
Paese di successo della IPTV in Europa. Segue la Spagna con quasi 500 mila abbonati. Abitazioni digitali e solo-analogiche in Europa (in %). e-Media Institute è una organizzazione indipendente che svolge attività di ricerca socio-economica e consulenza di direzione, sui mercati dei media e della comunicazione. e-Media Institute ha sedi a LONDRA e MILANO e corrispondenti nelle principali capitali mondiali. www.e-media.it
Europa 7 segna un punto Entro fine anno la Corte Europea sentenzierà sul caso Europa 7. L’Avvocato Generale, che agisce (in modo indipendente dalle parti e dalla stessa Corte) quale “difensore del diritto
comunitario”, ha depositato le proprie conclusioni, favorevoli alle ragioni di Francesco Di Stefano. Sono in 29 gioco, lo ricordiamo, le frequenze per una nuova tv nazionale. Qualora la Corte di Giustizia dovesse condividere le conclusioni dell’Avvocato Generale, la decisione della Corte non solo avrebbe un impatto decisivo sul giudizio promosso da Europa 7 dinanzi al Consiglio di Stato, ma non potrebbe di certo essere ignorata dal Parlamento italiano, che si appresta a discutere il disegno di legge Gentiloni, in cui il problema di Europa 7 viene affrontato in termini ritenuti, anche da forze politiche della maggioranza, ancora troppo timidi. Ecco una sintesi delle conclusioni dell’Avvocato Generale. L’Avvocato Generale ha innanzitutto preso atto che la normativa italiana consente «alle vecchie emittenti di usare ancora frequenze per le reti eccedenti la soglia antitrust», come Retequattro, «così da bloccare il rilascio delle stesse [frequenze] per le emittenti nuove, come Europa 7», nonostante Europa 7 abbia ottenuto la concessione nel 1999, all’esito di una gara indetta dallo Stato italiano. L’Avvocato Generale osserva, però, che il diritto comunitario impone che
T I T O L O lo Stato membro, una volta indetta una procedura selettiva per il rilascio di concessioni televisive, sia obbligato a rispettarne l’esito, altrimenti «verrebbe meno la ragione stessa di queste procedure se uno Stato membro (…) consentisse agli operatori privati già presenti di occupare indefinitamente il mercato», così come avviene ancora oggi in Italia con Retequattro. Il diritto comunitario impone, in particolare, che, all’esito di una gara pubblica per il rilascio di concessioni, lo Stato debba adottare «ogni misura atta a garantire l’esercizio di tale attività», tanto più nel settore televisivo in cui le procedure di selezione vengono indette «per garantire il pluralismo dei mezzi di comunicazione». In applicazione del diritto comunitario, pertanto, «i giudici nazionali (…) hanno l’obbligo di garantire l’effettiva applicazione del diritto comunitario» e devono, se necessario, ordinare rimedi appropriati per garantire che i diritti acquisiti dai titolari di concessione, come Europa 7, non rimangano «illusori». A tal fine, i giudici nazionali 30 devono esaminare con rigore le eventuali ragioni addotte dallo Stato «per ritardare l’assegnazione di frequenze ad un operatore che ha ottenuto diritti di radiodiffusione televisiva in ambito nazionale a seguito di una gara pubblica». In nessun caso i diritti acquisiti dai nuovi competitori, come Europa 7, potrebbero «svanire», neppure se gli operatori già presenti sul mercato (come Retequattro) potessero in ipotesi vantare un legittimo affidamento o un diritto consolidato, derivante da una norma di diritto interno. Anche in questo caso (che – per inciso – non sembra potersi prospettare nella specie, in presenza delle sentenze della Corte Costituzionale relative alla illegittimità delle reti eccedenti), sarebbe semmai lo Stato a dover farsi carico di eventuali pretese indennitarie di tali soggetti, fermo restando l’obbligo di garantire che i diritti dei nuovi operatori trovino piena attuazione. In base a tali premesse, l’Avvocato Generale ha così concluso: «L’art. 49 CE richiede che l’assegnazione di un numero limitato di concessioni per la radiodiffusione televisiva in
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ambito nazionale a favore di operatori privati si svolga in conformità a procedure di selezione trasparenti e non discriminatorie e che, inoltre, sia data piena attuazione al loro esito. I giudici nazionali devono esaminare attentamente le ragioni addotte da uno Stato membro per ritardare l’assegnazione di frequenze ad un operatore che così ha ottenuto diritti di radiodiffusione televisiva in ambito nazionale e, se necessario, ordinare rimedi appropriati per garantire che tali diritti non rimangano illusori». (Piero Ricca) www.europa7.it
Telefonica sale in Telecom Il consorzio Telco, capeggiato dalla spagnola Telefonica, ha perfezionato l'acquisizione di una quota del 18% di Telecom Italia da Pirelli & C. Spa. A seguito dell'accordo il consorzio, di cui fanno parte anche quattro partner italiani, sale ad un complessivo 23.6 % nel gruppo Telecom. L'operazione ha avuto il via libera dell'autorità antitrust brasiliana, paese in cui sia Telefonica che Telecom gestiscono una rete, mentre l'autorità sulla concorrenza argentina deve ancora esprimere il proprio parere.
Radio RAI , chiuse le onde corte Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Ricardo Levi l'aveva detto, presentando a fine luglio il 'misterioso' accordo tra il governo e la Rai per finanziare i programmi esteri dell'emittente di Stato: le trasmissioni ad Onde Corte sono un residuo propagandistico della Guerra Fredda (vedi articolo). Il testo dell'accordo non è mai stato reso pubblico, ma evidentemente uno dei punti all'ordine del giorno era la chiusura in tutta fretta delle trasmissioni radiofoniche per l'estero. Improvvisamente il 30 settembre 07 sono terminate le trasmissioni. E' vero, tanti paesi, a partire da Svizzera, Austria, Danimarca, Norvegia, hanno smantellato i servizi in lingue straniere, altri li stanno ridimensionando e tagliano i programmi in molte lingue, ma altri mantengono una forte presenza all'estero anche per la radio. La BBC inglese e Radio
France International hanno ad esempio aggiunto ai servizi diretti la ripetizione locale in FM in decine di capitali mondiali. La decisione drastica di chiudere ha sollevato la protesta del sindacato Libersind-Sal che in un comunicato ha ricordato che "il servizio è nato negli anni trenta, gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio per passare, in convenzione, nel 62 in RAI ed a metà anni settanta inglobato in quella che oggi è RAI INTERNATIONAL. L’idea era e rimane geniale, grazie alle modalità di propagazione delle onde corte, si sono raggiunti paesi dall’altra parte del globo già prima della diffusione del satellite e di internet. L’ascolto è alla portata di tutti, non necessita di grandi investimenti o conoscenze tecnologiche, basta una radiolina. Ecco perché i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, ancora oggi, investono in quello che l’Italia abbandona. Vorremmo solo ricordare che l’onda corta si è occupata non solo di seguire le comunità di emigranti, ma di diffondere l’informazione italiana in varie lingue, stimolando turismo e commercio. A chi afferma che il servizio è ormai datato e di nicchia perché seguito solo dai radioamatori, replichiamo che nel mondo vi è una miriade di associazioni di radioascolto e tanta gente comune interessata al palinsesto internazionale. Certo una cosa francamente non riusciamo a comprendere, come sia possibile che la Presidenza del Consiglio tagli i ponti con gli Italiani all’estero, mentre i loro primi rappresentanti che siedono in Parlamento garantiscono la stabilità del Governo in carica.” Dopo alcuni incontri con la direzione i sindacati hanno dovuto piegarsi alla decisione di chiudere e hanno firmato un accordo che prevede l’incentivazione all’esodo per quanti interessati, la ricollocazione in ambito del Gruppo dei rimanenti ed una clausola di salvaguardia per gli annunciatori traduttori. Nel settore da chiudere erano impiegati 17 dipendenti di Rai Way e 28 annunciatori traduttori di madrelingua. www.raiinternational.rai.it
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Master Broadcasting & Communications all'Università di Bologna
Record di partecipazione al Mipcom, mercato degli audiovisivi di Cannes
Presentato il Master MBC Multimedia Broadcasting & Communications, proposto dall'Università di Bologna, Facoltà di Ingegneria. Il corso annuale è riservato a studenti e professionisti laureati ed inizierà a gennaio 2008. Termine ultimo per le iscrizioni il 30 novembre 2007. La nuova figura professionale formata dal Master può essere definita come quella di MBC Expert, ovvero esperto nei settori emergenti nell’ambito del broadcasting (HDTV, mobile TV e IPTV) e delle comunicazioni multimediali mobili (UMTS, 4G, WiMAX). Il diplomato MBC possiede competenze multi-disciplinari, che spaziano dagli aspetti tecnologici relativi alla trasmissione dell’informazione e la progettazione delle reti e dei sistemi, all’elaborazione di informazioni multimediali, alla creazione di nuove applicazioni e servizi, ma anche agli aspetti economici, sociali e normativi legati al mondo in rapida evoluzione del Multimedia Broadcasting & Communications. Queste competenze sono un fondamentale completamento del profilo professionale di giovani laureati, nonché un utile aggiornamento per professionisti già operanti nei settori ICT a vari livelli di responsabilità. La sede delle lezioni sarà l’Alma Graduate School of Information Technology, Management and Communication, di Bologna. Piano didattico : *Mercato dei servizi multimediali di broadcasting, comunicazione mobile; *Sistemi e tecnologie di broadcasting; *Sistemi e tecnologie per la comunicazione mobile; *Architetture di rete; *Pianificazione di rete; *Piattaforme hardware; *Piattaforme software; *Contenuti multimediali; *Regolamentazione e standardizzazione; *Seminari specialistici.
Record storico di partecipazioni per la 23^ edizione del MIPCOM, il mercato dei contenuti audiovisivi che si è tenuto a Cannes. Oltre 13.400 partecipanti ( + 7% rispetto alla precedente edizione del mercato), record assoluto di Società partecipanti (4.585 da 105 Paesi diversi, + 9%), 1.800 espositori (+ 10%), 4.250 buyers (+ 10%). “Lo storico successo di questa edizione del MIPCOM dimostra l’importanza dei contenuti nell’industria audiovisiva” ha dichiarato Paul Johnson, Director of Television della Reed Midem, la Società organizzatrice dell’evento. “Diversi fattori hanno contribuito ai nuovi record, primo fra tutti il crescente numero di Società nei settori tecnologico, mobile e pubblicitario di questo mercato. La sola India – il Paese cui è stato dedicato un focus durante il MIPCOM – ha aumentato del 392% il numero delle Società espositrici”.
Maggiori informazioni: www.almaweb.unibo.it/mbc_home.html
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Punto forte del MIPCOM è l’organizzazione – accanto al mercato vero e proprio – di un sempre più fitto programma di conferenze; quest’anno si è articolato in 30 sessioni con più di 100 relatori, tra cui i 7 Top Managers Emilio Azcarraga del gruppo Televisa, Mike Volpi di Joost, Paula Wagner di United Artists e Ben Silverman di NBC Entertainment ed NBC Universal TV Studios. Come tutti gli anni è stata celebrata la “Personality of the Year” riconoscimento che – per l’edizione del MIPCOM 2007 – è stato assegnato Leslie Moonves, Presidente e CEO di CBS Corporation. Al MIPCOM è stato lanciato il Pangea Dei, un’iniziativa che aspira ad avvicinare le diverse culture attraverso la trasmissione di una serie di cortometraggi diretti da registi di diverse nazionalità. Tutto sarà concentrato nello stesso giorno – il 10 maggio 2008 – quando i cortometraggi saranno presentati in contemporanea mon-
diale su tutte le piattaforme di trasmissione possibili, tra cui televisione, mobile e internet. L’iniziativa è stata presentata da Jehane Noujaim, il regista americano di origine egiziana del famoso documentario “Control Room” trasmesso su Al-Jazeera. E’ giunto alla 3^ edizione il premio MIPCOM Mobile and Internet TV Awards, organizzato in partnership con la sezione cortometraggi del Festival del Cinema di Cannes. Il premio seleziona programmi pensati e prodotti esclusivamente per il mobile ed anche in questo caso è stato battuto il record dei partecipanti con 280 presentati da 180 Società diverse, provenienti da 38 Paesi. Nessun italiano tra i vincitori delle nove sezioni del premio, ma spiccano le vittorie dell’ungherese Kodolanyi Janos University – Visual Workshop, che – con Colorful EU – ha vinto la sezione del miglior film girato su un apparecchio mobile e dell’israeliana Vringo Inc., che – con Vringo – ha vinto la sezione miglior servizio mobile per il sociale. 31 Fanno meno notizia le vittorie delle americane MTV Networks International per il miglior formato multipiattaforma per TV mobile interattiva con Best Show Ever e di Arts & Entertainment Television Networks che, con History Rocks, si è aggiudicata la sezione del miglior prodotto audiovisivo breve di intrattenimento per il mobile e/o internet. Come ogni anno il MIPCOM è stato preceduto nel fine settimana dal mercato riservato agli specialisti dei programmi per bambini, il MIPCOM Junior: quest’anno hanno partecipato 515 Società da 54 Paesi, presentando quasi 1.000 programmi, la metà dei quali in prima assoluta per il mercato internazionale. Uno dei momenti più significativi di questa 15^ edizione del MIPCOM Junior si può senz’altro considerare la conferenza tenuta da Rich Ross, Presidente di Disney Channel Worldwide. Il prossimo appuntamento sulla Croisette dal 7 all’11 Aprile 2008 per il MIPTV. www.mipcom.com
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Il nuovo proiettore Digital Cinema NEC NC1600C a Venezia per la 64° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica Per il secondo anno consecutivo NEC collabora con la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia portando al Lido la gamma completa dei propri proiettori Digital Cinema. La 64° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica rappresenta inoltre l'occasione per presentare ufficialmente in Europa il nuovo proiettore Digital Cinema NEC NC1600C, un proiettore compatto e potente dotato del nuovo chip DLP Cinema(tm) di Texas Instruments e capace di coprire schermi di dimensioni fino a di base. Durante tutta la durata della Mostra, il nuovo NC1600C è stato affiancato dal potente proiettore D-Cinema NC2500S e dal più compatto NC800C a dimostrazione della completezza della gamma Digital Cinema NEC, 32 capace di soddisfare ogni esigenza di installazione. I proiettori Digital Cinema rappresentano il futuro della proiezione cinematografica, una tecnologia in cui la tradizionale pellicola 35mm viene sostituita da un file digitale in alta risoluzione, riprodotto per mezzo di un apposito lettore (chiamato server DCinema), e quindi proiettato da un proiettore professionale D-Cinema. Il risultato sullo schermo è un'immagine
Il nuovo proiettore NEC NC1600C
di altissima qualità, priva di difetti e capace di garantire allo spettatore il rispetto completo della qualità e dei colori originali del film, dalla prima all'ultima proiezione. I proiettori Digital Cinema di NEC si pongono ai vertici di questa innovazione tecnologica, grazie alla qualità costruttiva e a esclusive caratteristiche avanzate come il controllo elettronico della lente e della lampada con funzioni di memoria o l'eccezionale potenza che, nel modello NC2500S, può raggiungere i 26.000 ANSI lumen. Le 3 installazioni veneziane sono state curate dal personale NEC in collaborazione con Prevost, partner italiano di NEC per la distribuzione dei proiettori D-Cinema in Italia. Le dimensioni degli schermi sui quali sono stati utilizzati i proiettori D-Cinema NEC variano a seconda delle sale, partendo dalla sala Volpi per arrivare al Palalido e Palabiennale, la grande tensostruttura da 1.700 posti destinata ad ospitare le proiezioni per il pubblico, dove è stato utilizzato un NC2500S proiettori per Cinema Digitale NEC, basati sulla tecnologia DLP Cinema(tm) di Texas Instruments,
Il potente proiettore NC2500S può raggiungere i 26.000 ANSI lumen.
sfruttano un avanzato sistema di microspecchi capaci di riflettere, pixel per pixel, la luce proveniente dalla lampada del proiettore ricreando le immagini sullo schermo. Il cuore del proiettore è composto da una matrice di microspecchi (ben 2048 colonne per 1080 righe) ognuno dei quali, grande meno della zampa di una formica, corrisponde ad un pixel dell'immagine. Questi microspecchi possono vibrare ad alta velocità, riflettendo con diversa intensità la luce proveniente dalla lampada del proiettore e ricreando diverse sfumature luminose sullo schermo che danno vita ai fotogrammi del film. La presenza di tre apparati a microspecchi all'interno del proiettore consente di gestire in modo indipendente i tre colori di base, Rosso, Verde e Blu. Ognuna delle tre matrici di microspecchi si occupa di riflettere la luce di una componente di colore, Rossa, Verde o Blu e sovrapponendo la luce colorata generata dalle tre matrici di microspecchi è possibile ricreare sullo schermo un'infinità di colori, riproducendo con un'incredibile livello di dettaglio e precisione la realtà catturata dalla macchina da presa. www.nec-display-solutions.it
UMX.96: è nato il primo mixer marchiato EAW Eastern Acoustic Works è uno dei nomi più importanti del mondo audio, ed EAW è il marchio impresso sui suoi diffusori acustici: da oggi tale “sigillo di garanzia” sarà presente anche su un’innovativo mixer, che sfida gli standard tecnologici del mercato. Nei suoi quasi trent’anni di attività EAW è riuscita a costruire un’offerta di prodotti molto ampia e versatile, che ha permesso di associare il suo nome agli spettacoli live delle più importanti star della musica internazionale, alle installazioni più prestigiose di questi anni ma anche agli eventi più raffinati, divenendo un nome di riferimento per gli impianti di amplificazione di altissima qualità. EAW che ha sempre rappresentato il “braccio” degli impianti di amplificazione, con il mixer ora ne diviene la “mente”: l’esperienza acquisita in
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T I T O L O questi anni nel Live Sound Reinforcement e la tecnologia fornita dal team di progettisti della LoudTechnologies (la società capogruppo alla quale appartiene EAW) hanno portato a sviluppare la consolle L’UMX.96 offre diversi plus, ecco i più significativi: * fino a 96 canali di ingresso mono ed 8 canali di ingresso stereo, * 48 ingressi microfonici a controllo remoto, * fino a 44 canali di uscita, * 24 uscite aux/gruppi configurabili, * uscite master Left Right e Center, * matrice 16x8 con patchbay digitale, * campionamenti a 44,1K, 48K, 88,2K e 96K, * risoluzione a 32 e 40 bit in virgola mobile, * processore DSP 3 x 12 con tecnologia Gunness Focusing ™ integrata per il controllo diretto dell’impianto di amplificazione, * grande schermo LCD touch screen da 15” * controllo rotativo Intelligent Encoder ™ multifunzione con sensitività variabile, * software Smart Live 6.0 integrato, * dosatori motorizzati Penny+Giles da 100 mm sensibili al tocco. La consolle è poi equipaggiata con il software Smart Live, strumento di riferimento per la misurazione e la messa a punto in tempo reale. Anche l’ergonomia è stata studiata a fondo, per facilitare l’utilizzo dello strumento nei più svariati contesti: di rilievo è la presenza di un display touch-screen LCD da 15 pollici e di un encoder rotativo a sensitività variabile, che invia i comandi a seconda dei parametri selezionati attraverso lo schermo. lI prodotti EAW in Italia da Exhibo. www.exhibo.it
SIB di Rimini 2008 45mila metri quadri di novità Con l'apertura delle adesioni e l'assegnazione degli spazi si va definendo il layout espositivo di SIB 2008 che offrirà un'ampia panoramica sull'innovazione tecnologica e di servizio allo Spettacolo, l'Installazione e Integrazione di Sistemi e il Broadcast. La vetrina merceologica si svilupperà su una superficie espositiva complessiva di 45 mila metri quadrati secondo
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i seguenti percorsi tematici: Lighting & Theatre - Broadcast: in quest'area verranno presentate tecnologie e soluzioni specifiche legate alle luci per lo spettacolo ed architetturali, alla tecnologia LED e alle sue importanti evoluzioni e applicazioni. Inoltre tutte le tecnologie per il teatro - con la presenza delle aziende più rappresentative del settore e delle più importanti accademie teatrali e delle istituzioni culturali di riferimento in ambito internazionale - gli studi televisivi e i set cinematografici. Audio Video - Home & Building Automation - Congress: lungo questo percorso sarà possibile entrare in contatto con le più innovative tecnologie audio e tecnologie video (schermi a LED, video proiettori, flat screen e tutte le ultime novità nel campo della visualizzazione di grandi immagini); inoltre tutto ciò che concerne l'automazione per la gestione integrata di impianti elettrici, di riscaldamento e raffrescamento, telefonici, informatici e di sicurezza; tecnologie via cavo dedicate all'intrattenimento e al monitoraggio remoto (sia in ambito building che home); tecnologie, materiali e strutture specifiche per l'organizzazione di eventi congressuali e fieristici. New Entertainment: tecnologie, arredamento e le più avanzate proposte di design per i locali di nuova concezione e di tendenza. Una vasta gamma espositiva che, sulla scorta delle sempre più evolute applicazioni delle tecnologie nate per l'entertainment in settori attigui in forte crescita economica, si rivolgerà in modo trasversale, ma sempre puntuale, a differenti categorie professionali: Service Audio e Audio-Video, Service Luci, Full Service, Fonici, Scenografi, Lighting Designer, Audio Designer, Art Director, Organizzatori congressuali e di eventi, Installatori, System Integrator, Architetti, Progettisti di opere pubbliche, Studi di ingegneria e progettazione, Designer, Professionisti IT, Responsabili Tecnici, Elettricisti, Rivenditori di Impianti e attrezzature, Proprietari di Locali Pubblici, Arredatori, Costruttori Edili, Associazioni di Categoria. L’appuntamento è alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 aprile 2008. www.sibinternational.com
MonitoR in libreria Centinaia di testi per una biblioteca del broadcast www.monitor-radiotv.com/libri
projectiondesign vince il Grand Prix Awards come azienda dell'anno agli AV Awards 2007 Nel corso della cerimonia di premiazione degli AV Awards 2007 tenutasi al Park Lane Hilton di Londra, projectiondesign ha vinto i prestigiosi premi Grand Prix award come "AV Company of the Year" e "Manufacturer of the Year". "Siamo al settimo cielo per il riconoscimento ottenuto, merito del nostro impegno e del nostro contributo al mercato audio video. ", ha affermato 33 Anders Løkke, marketing e communications manager di projectiondesign. "Anche molti dei nostri partner come RGB Communications, Electrosonic, Video South e Sysco hanno vinto premi di categoria." Fondata nel 2001, projectiondesign progetta e produce proiettori con tecnologia DLP® ad elevate prestazioni. projectiondesign si è specializzata in aree applicative quali 3D e visualizzazione, simulazione e formazione, postproduzione e immagini medicali, dove l'alta risoluzione e l'affidabilità sono elementi fondamentali. www.projectiondesign.com
Anders Løkke, marketing & communication manager di projectiondesign, (a sinistra) Peter Lloyd, Editore Capo, AV Magazine (al centro) e l’ospite presentatore e comico, Michael McIntyre (a destra).
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Nuova rappresentanza alla Te.De.S. La società tedesca AVT Audio Video Technologies GmbH realizza prodotti di elevata qualità per la trasmissione audio e video. La gamma di prodotti include sistemi per trasmissioni a 2-Mbit/s, X.21, Ethernet e linee ISDN. La storia della AVT inizia nel 1996, quando vengono acquisite le attività della Lucent Technologies (formalmente PKI, Philips Kommunikations Industrie AG). La società ha ora i diritti di esclusiva per l'ulteriore sviluppo e il marketing di prodotti audio e video professionali realizzati da Lucent Technologies e PKI. AVT Audio Video Technologies ha ereditato l'esperienza del team audio/video PKI e si concentra sui mercati audio e video professionale. L'attività audio si concentra su trasmissioni via ISDN o altro tipo di reti, DAB (Digital Audio Broadcasting), audio conferenza, tecnica degli ibridi telefonici. L'attività video viceversa su video sor34 veglianza, video conferenza, insegnamento a distanza, tele-medicina. www.tedes.it
Lezioni di cinema a Roma: iscrizioni aperte fino a dicembre Proseguono ancora – fino a dicembre – le iscrizioni ai nuovi corsi di Regia, Sceneggiatura, Fotografia e Montaggio che inizieranno a gennaio 2008. Per iscriversi è necessario fissare un colloquio allo 06.70306587 (le iscrizioni proseguono parallelamente on-line per gli studenti fuori sede ed è possibile - attraverso il sito www.griffithduemila.com - richiedere ulteriori informazioni). L'Accademia, infatti, ha appena inaugurato una nuova, aggiornata offerta didattica: i Nuovi Corsi - non più biennali, ma concentrati in un unico, intensivo anno solare - offrono un percorso formativo completo con un minor dispendio di tempo e risorse, ma con la stessa didattica - collaudata e perfezionata negli anni - che ha reso la Griffith una delle scuole di cinema più valide e accreditate. I docenti sono
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personalità operanti - in molti casi a livello internazionale - nell'attualità del cinema e della televisione (registi, sceneggiatori, produttori, story editor, critici cinematografici, montatori, direttori della fotografia, conduttori radiofonici e televisivi, ecc.) e guidano gli allievi nella scelta del proprio indirizzo, svelano loro i segreti delle attrezzature e della tecnica, li organizzano in troupe, li mettono in contatto con case di produzione, li accompagnano sui set e nei laboratori, promuovono i più meritevoli (inserendoli nell'ambiente), portano a lezione i Maestri del cinema. www.griffithduemila.com
Radio Deejay in podcast sui telefonini Vodafone Il Gruppo Elemedia S.P.A. ha stipulato un accordo con Vodafone grazie al quale Radio Deejay è ascoltabile anche sui cellulari, senza vincoli di orario e senza bisogno di un computer. I contenuti audio della Radio fanno parte del bouquet dei podcast al quale è possibile accedere semplicemente con un telefonino Vodafone. Una parte dei contenuti di Deejay sarà disponibile in un pacchetto base gratuito: pagando solo l'accesso a Vodafone live, pari a 29 centesimi si potranno scaricare per cinque giorni la settimana "DeeJay chiama Italia" e "Chiamate Roma Triuno Triuno". Con un abbonamento del costo di un euro alla settimana sarà invece possibile ricevere sul cellulare il pacchetto Deejay Premium costituito dal "Volo del Mattino", "Sciambola" e "Deejay all the best" (il meglio della radio)... www.deejay.it
Coemar insignita a Londra del Plasa Award 2007 per l’innovazione Sequenza di successi per l'azienda di Castelgoffredo: il 2007 si conferma un anno memorabile per il contributo che prodotti e tecnici Coemar hanno prestato in occasione di eventi e pro-
grammi di caratura internazionale. Questa serie di successi è culminata con l'attribuzione del premio all'innovazione nell'ambito di PLASA 2007, la più importante manifestazione fieristica dedicata alle tecnologie per lo spettacolo in Europa. Da sempre leader nella produzione di proiettori per locali di intrattenimento, teatri, produzioni TV e spettacoli dal vivo, negli ultimi anni Coemar si è anche affermata nel campo dell'illuminazione architetturale con speciali prodotti a LED di cui tanto si parla ma di cui pochi conoscono tutti i segreti (interni, esterni e facciate, monumenti, navi, hall e spazi congressuali...) con installazioni in tutto il mondo. A Londra, in rappresentanza dell'azienda, c'era Chiara Pellicelli, dal 2005 responsabile marketing Coemar. "Il premio ci è stato attribuito per la tecnologia assolutamente innovativa di Infinity Wash XL, un proiettore di nuova generazione il cui successo è stato decretato dai maggiori light designer internazionali". Fari Coemar hanno infatti dato luce a serie televisive di successo (Le Iene, Italia 1; gli studi di Cinecittà in occasione del centenario), eventi glamour (le sfilate milanesi di Ferrè, Ferragamo e Dolce e Gabbana) e grandi spettacoli dal vivo, come i concerti da tutto esaurito di Laura Pausini, Vasco Rossi, Bocelli e Biagio Antonacci (in 60.000 a S. Siro a spellarsi le mani). www.coemar.com
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