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radio & televisione
ONITO M R Rivista mensile specializzata • N° 276 • 2009• Anno XXXII • ISSN 0394-0896
PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV.COM • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM
Grafica tv
il sensibile tocco della 3G
Alla scoperta del Digital Intermediate
Cinquant’anni suonati con Sennheiser ast: oadc el br d e i notiz time Le ul
Anno XXXII - n. 276 - 2008/2009 ISSN 0394-0896
4 Cinquant’anni suonati con Sennheiser
MediaAge srl Via S. Michele del Carso, 11 - 20144 Milano, Italy Tel. (+39) 024391.0135 - Fax (+39) 024399.9112 E-mail: info@monitor-radiotv.com
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Siti internet http://www.convergenza.tv (in italiano) http://www.monitorradio.tv (in inglese) La Media Age srl è iscritta al Registro Nazionale della Stampa al n. 2636 vol. 27, foglio 281 dal 28.6.89 - MONITORRADIO TELEVISIONE è registrata al Tribunale di Milano n. 880 del 20.12.1988. Dir. resp. Enrico Callerio. Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Non è permessa la riproduzione di testi e foto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Progetto grafico: Ago, Bollate (MI). Stampa: Cooperativa Grafica Bergamasca, Almenno S. Bartolomeo (BG). Abbonamenti: la rivista è diffusa e venduta solo in abbonamento annuale. Il costo annuale è di 40,00 EURO da versare sul c/c postale n. 11158201 intestato a Media Age srl, viale San Michele del Carso 11 - Milano, oppure inviare un assegno bancario non trasferibile allo stesso indirizzo. Arretrati 6,00 EURO l’uno da allegare alla richiesta anche i francobolli. Foreign subscription: annual 80,00 EURO (80,00 US$) or equivalent via International Money Order or cheque to Media Age srl, v.le San Michele del Carso 11 - I - 20144 Milano Italy. CREDIT CARDS subscription call (+39) 0243910135 or fax (+39) 0243999112. Cards accepted: VISA - MASTER-CARD - EUROCARD AMERICAN EXPRESS. Airmail rates on applications. Lo staff Direttore responsabile: Enrico Callerio Condirettore tecnico: Mauro Baldacci Direttore editoriale: Enrico Oliva Hanno collaborato: Dario Monferini, Alberto Pellizzari, Piero Ricca, Maria Ronchetti, Costanza Zappa, Diego Zipponi
11 Editing per lo sport con Blackmagic
22 Quicktime nativo per le professional JVC
16 Panasonic gioca d’anticipo
Nei siti della “convergenza” di Monitor troverete tra gli altri contenuti:
23 NOTIZIE IN BREVE 26 Alla scoperta del DI
le proposte di Monitor Lavoro (www.monitor-radiov.com/lavoro) le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto il mondo (www.webcastitaly.com
34 GUIDA RADIO: Sicilia-Sardegna
La sala demo della nuova sede della Exhibo
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suonati con Sennheiser Tagliato il traguardo del mezzo secolo di attività, Exhibo si appresta ad affrontare le nuove sfide con un equipaggio pronto a tutto. Exhibo è nota nel settore dell’audio professionale soprattutto come distributore del prestigioso marchio Sennheiser, ma le sue attività si estendono dal settore consumer a quello dei sistemi di comunicazione e sicu-
rezza. Il rapporto con Sennheiser risale ai tempi della fondazione di Exhibo e si è consolidato nel corso degli anni tanto che l’Italia è tra i pochi Paesi europei dove l’azienda tedesca non è presente in prima persona.
Graziano Somaschini, responsabile divisione audio professionale di Exhibo
Nella nuova sede della Exhibo, situata nei pressi del Parco di Monza, abbiamo incontrato due suoi storici rappresentanti: Bruno Lunati, che ricopre la carica di Strategic Business Development, e Graziano Somaschini, responsabile della Divisione Audio Professionale. Il ruolo avuto da Sennheiser nelle attività della Exhibo è ben tratteggiato nelle parole di Lunati: “Siamo un po’ figli di Sennheiser”. La società tedesca ha acquisito nel 1991 un’altra azienda storica della microfonia, Neumann, un marchio che con le sue innovazioni ha fatto la storia di questo settore. Neumann è stata la prima a produrre nel 2003 un vero microfono digitale basato sulle specifiche AES 42 alla cui definizione ha fornito un contributo determinante. Il segnale generato dalla capsula viene digitalizzato all’interno del microfono
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Il minuscolo MKE1 della Sennheiser
e con un personal computer è possibile controllare parametri quali il diagramma polare o il taglio delle basse frequenze e applicare direttamente filtri di compressione o limitatori. “Il lancio di una piattaforma digitale completa è però previsto per il 2010”, prevede Lunati, osservando come siano ancora parecchi i problemi da risolvere per i radiomicrofoni , a partire dalla necessità di lavorare senza compressione in una canalizzazione di 200 kHz e con una latenza minima che dovrà essere inferiore ai 4 millisecondi. “Un sistema digitale deve funzionare assolutamente sempre, deve essere molto robusto. Inoltre, i numeri di questi apparati sono tutto sommato abbastanza esigui, ma i costi devono esse-
re ragionevoli, compatibili con quelli delle altre apparecchiature. Senza poi contare il fatto che gli attuali sistemi analogici funzionano perfettamente. Nel corso degli anni, la tecnologia è cambiata, ma non più di tanto: la qualità audio di una ventina di anni fa non è molto differente da quella di oggi”. Osservazione questa ribadita da Somaschini: “Quello che è cambiato sono le dimensioni, la copertura dei radiomicrofoni, la durata della batteria. Un bell’esempio è il microfono Neumann U87: è ancora il più venduto, ha subito qualche raffinamento ma non è troppo diverso da quello apparso sul mercato ben 40 anni. Per microfoni e diffusori i progressi sono stati minimi nel corso degli anni, quello che è cambiato sono gli anelli intermedi della catena. Un esempio è il doppio ricevitore microfonico EM3732 della Sennheiser che può essere gestito da un personal computer: questi sono sistemi garantiti per 90 canali radio, compreso il ritorno in cuffia via radio”. Per quel che riguarda la miniaturizzazione, Somaschini ci mostra uno degli ultimi prodotti della Sennheiser, il microfono lavalier MKE 1, un gioiellino del peso di un grammo con una capsula da soli 3,3 mm e cavo rinforzato in kevlar. Microfoni come questo possono essere facilmente nascosti alla vista, rendendoli la soluzione ideale per la ripresa delle fiction televisive, dove l’audio è sempre più spesso registrato in presa diretta.
L’importanza della formazione Con l’evoluzione che sta avendo il settore dell’audio professionale, è sempre più pressante anche per Exhibo l’esigenza di formare le nuove leve. Secondo Lunati, “I giovani sono portati alla tecnologia, ma manca l’entusiasmo. La stessa Sennheiser ha grosse difficoltà a trovare giovani che abbiano una solida formazione nel campo audio. Per i clienti qualcosa facciamo, ma vorremmo fare di più. Abbiamo creato una demo room e quest’anno abbiamo organizzato tre o quattro seminari di presentazione dei nuovi prodotti”. Exhibo è stata una delle prime aziende a dare importanza alla formazione, organizzando già nel 1979 a Venezia una serie di corsi destinati ai tecnici audio, esperienza poi ripetuta l’anno successivo a Milano. “Organizzare eventi di quel genere comporta un impegno enorme. Fortunatamente, oggi qualche scuola esiste e quindi possiamo limitarci a fornire le informazioni per utilizzare al meglio i nuovi prodotti. Ne abbiamo fatto uno quest’anno rivolto ai broadcaster in colla5 borazione con AEQ ed è nostra intenzione espandere questo tipo di attività”, dichiara Lunati che sottolinea come, nonostante Internet, non sia sempre facile trovare informazioni specifiche, “spesso ci si perde via. Ogni giorno c’è ne è una nuova, devi parlare di reti, non si tratta semplicemente di spiegare come collegare il singolo oggetto”.
Un’assistenza di prim’ordine
L’attrezzato laboratorio che si occupa dell’assistenza di tutti i marchi distribuiti da Exhibo
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Una vasta porzione della nuova sede di Vedano al Lambro è riservata al laboratorio che si occupa della riparazione di tutti i prodotti distribuiti dalla Exhibo. “Quando si tratta di comprare qualcosa, tutti cercano di spendere il meno possibile, ma essere distributori di un marchio come Sennheiser non significa semplicemente vendere degli oggetti. Siamo in contatto pressoché quotidiano con i tecnici della casa madre e abbiamo un magazzino ricambi che ci permette di soddisfare in tempi molto rapidi qualsiasi richiesta”. Risparmiare qualcosa nell’acquisto, può anche essere molto rischioso.
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Non è facile distinguere l’originale dal falso (in primo piano)
Neumann ha festeggiato i 40 anni dell’U 87 con una speciale versione Anniversary
Negli ultimi mesi, Exhibo si è trovata ad affrontare un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più, quello dei 6 falsi. “Quando ci è arrivato il primo radiomicrofono falso, il tecnico che
l’ha aperto ha cercato inutilmente lo schema elettrico. Si fa fatica a distinguerli dagli originali, devi proprio aprirli per renderti conto che si tratta di un falso”, dichiara Somaschini, mostrandocene uno. Purtroppo, è praticamente impossibile fermare i produttori di falsi, che oltre a causare un danno economico, possono provocare un ben più rilevante danno
d’immagine, lasciando credere all’incauto acquirente che non si rende conto di aver acquistato un prodotto contraffatto che i prodotti con quel marchio abbiano una qualità scadente. Per tutelare i clienti, sulla homepage del proprio sito (www.exhibo.it) è stato inserito un link alla pagina che suggerisce cosa fare quando ci si ritrova tra le mani un falso.
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Editing per lo sport La soluzione scelta da un professionista del video per affrontare con successo le più diverse esigenze delle dirette sportive Ben Holmes ha iniziato a lavorare nel 1993 come montatore su sistemi a nastro per Sky Television, diventando poi uno dei primi operatori del Regno Unito specializzato sui sistemi EVS. Sempre attento all’evoluzione del settore, poco dopo il lancio di Apple Final Cut Pro nel 1999, riuscì a convincere la struttura in cui lavorava a dotarsi di un PowerMac G4. “Anche se avevamo già un sistema per la cattura del video digitale, ero convinto che ci fosse spazio per sistemi come questo nelle trasmissioni in diretta”, ricorda Holmes e prosegue “I sistemi EVS Multi-LSM ci davano la capacità di assemblare rapidamente le riprese e con FCP potevamo anche aggiungere effetti, correggere il colore e lavorare sull’audio (aggiungere musica e commenti catturati al volo). Spesso, utilizzavamo riprese che non erano state
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trasmesse in diretta, riprese fatte da un’altra angolazione, oppure riprese dalle camera ENG fatte da zone che le telecamere della diretta non potevano coprire”.
I ferri del mestiere Nei primi mesi del 2008, quando Holmes decise di creare una propria società era perfettamente cosciente che i sistemi di cui aveva bisogno dovevano essere capaci di trattare indifferentemente il video in definizione standard e HD e che dovevano essere, soprattutto, affidabili. Per la gestione dei segnali televisivi, la scelta cadde sul Multibridge Pro della Blackmagic. “La qualità costruttiva, l’ampia dotazione di connettori e il modo in cui si collega al Mac Pro sono stati determinanti nella scelta. L’unico
cavo che si collega alla scheda PCIExpress mi permette di posizionare l’interfaccia su un mezzo mobile dove è più comodo e le numerose connessioni mi permettono di integrarla in un sacco di ambienti diversi. Anche se la maggior parte delle apparecchiature broadcast è digitale, spesso lavoro in SD e HD contemporaneamente e devo poter visualizzare il risultato su un monitor composito, component, HD-SDI o HDMI, qualunque di questi sia disponibile. L’audio può essere acquisito in digitale AES e ho le uscite analogiche per gli altoparlanti o le cuffie del mixer”. Il tutto può essere registrato con il codec Apple ProRes 422 HQ su un array di tre hard disk da 500 GB, sfruttando gli alloggiamenti interNella foto sopra il titolo: il montaggio realizzato con Final Cut Pro può essere immediatamente inviato al server EVS per la messa in onda
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Ben Holmes al lavoro su un mezzo mobile
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S E Z I O N E ni del Mac Pro, soluzione che, oltre a permettere di registrare diverse ore di riprese, evita di utilizzare un RAID esterno, soluzione in genere poco affidabile secondo l’esperienza di Holmes. “Il Multibridge Pro è uno strumento essenziale per me, perché mi consente di acquisire in HD-SDI e uscire nuovamente in HD-SDI per la regia, permettendo al contempo l’invio dell’audio analogico al router e del video HDMI al monitor HD per la visualizzazione. È essenziale per me perché non posso mai sapere che formati dovrò acquisire e quali connessioni avrò bisogno di utilizzare tra l’interfaccia e il mezzo mobile. Ogni unità di ripresa con cui lavoro è una diversa combinazione di audio analogico/AES/audio incorporato e monitoraggio SDI/component/composito, per cui devo essere pronto a coprire qualsiasi possibilità. Nel momento in cui molte trasmissioni sono in fase di transizione alla HD, mi trovo spesso a ricorrere alle caratteristiche di up-conversion della Multibridge Pro per gestire timeline SD e HD, ad esempio incorporando riprese d’archivio in SD in HD. Soprattutto, ciò che mi serve è la flessibilità, in modo da poter dare il meglio di ogni situazione. È un ambiente molto diverso rispetto a quello di una edit suite per una postproduzione!”, dichiara Holmes, soddisfatto della sua scelta.
Un unico kit per ogni evenienza Il Multibridge Pro si collega a qualsiasi apparecchiatura audio e video
Ciascuno dei kit di cui si serve Holmes si compone di due flightcase contenenti la Multibridge Pro, un Mac Pro con un RAID interno, un Apple Cinema Display da 23”, tastiera e mouse wireless. Nella dotazione standard è presente anche un hard disk di sistema di ricambio, nonché un GRaid 2 della G-Tech come back-up. Una delle esperienze più recenti di Holmes è stata la copertura per Sky Sport della Ryder Cup, il torneo internazionale di golf svoltosi lo scorso settembre in Kentucky. “Il mio compito era quello di aggiungere la grafica con i punteggi di gioco agli highlight appena venivano pronti e di ‘trattare’
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T I T O L O le sequenze dei colpi più interessanti, il tutto in tempo reale. Molti dei miei contributi erano utilizzati entro un minuto dal loro completamento. Non appena terminato il montaggio, potevo inviare la sequenza direttamente dalla timeline a un sistema EVS LSM XT2 HD, in modo da poterlo mandare in onda immediatamente. Perché ciò accada, è necessario disporre di un sistema affidabile”. Nei tre giorni che è durato l’evento, sono state trasmesse oltre 32 ore di riprese e il risultato ottenuto ha dato ragione a Holmes: “Il mio Multibridge Pro non ha mancato una sola volta, né ho subito la perdita di un frame o qualsiasi altro problema tecnico. Questa esperienza mi aiuterà ad affrontare con maggiore sicurezza qualsiasi situazione: la flessibilità delle mie attrezzature mi permette di lavorare ovunque nel mondo. Non credo
che potrei mai abbandonare il mondo della televisione che mi dà la possibi-
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Con il Multibridge Pro della Blackmagic Design è possibile trattare qualsiasi segnale audio e video analogico e digitale. L’interfaccia si collega a uno degli slot PCI Express di un Mac o un PC e permette di catturare e riprodurre il video in definizione standard (PAL e NTSC) o HD, con bitrate fino a 3 Gbps per segnali RGB 4:4:4 o 2k. Tutti i componenti elettronici e i connettori per i diversi tipi di segnale sono contenuti in un compatto chassis esterno connesso al computer tramite un unico cavo, sufficientemente lungo da permetterne la collocazione nella posizione più appropriata. Quando non è utilizzato con un computer, si può sfruttare il Multibridge Pro come convertitore analogico/digitale da SD a HD o viceversa, controllandone il funzionamento via USB anche con un portatile. Il software fornito a corredo permette di utilizzare il Multibrige Pro con diverse applicazioni in ambiente Windows o Mac OS X e Blackmagic fornisce i setup necessari per l’impiego con Adobe Premiere Pro e Apple Final Cut Studio. Il controllo di videoregistratori o video server è poi possibile grazie all’interfaccia RS-422 che supporta il protocollo standard Sony. Per l’audio sono a disposizione due connettori XLR bilanciati segnali analogici e un connettore DB-25 per otto canali digitali AES/EBU, oltre a due connettori RCA per il monitoraggio. La versione
lità di essere testimone di prima mano della storia sportiva”.
Eclipse amplia ulteriormente le possibilità di gestione dell’audio, grazie alla presenza di 4 connettori XLR per l’analogico e al supporto di un massimo di 12 canali di audio digitale AES/EBU con connettori XLR. Il monitoraggio del video in uscita è anche possibile sfruttando l’interfaccia HDMI che permette il collegamento di monitor dotati di questo ingresso, molto più economici dei monitor broadcast con ingresso SDI, comunque utilizzabili. Un’altra interfaccia HDMI può essere utilizzata per la cattura di segnali generati da videocamere prosumer. Il Multibridge Pro può trovare impiego anche in applicazioni di cinematografia elettronica grazie al supporto per segnali Dual Link 4:4:4 a 10 bit come quelli generati da apparecchiature HDCam SR e alla possibilità di monitoraggio di materiale in formato 2k, se utilizzato in abbinamento all’HDLink e a un monitor DVI di adeguata risoluzione, come l’Apple Cinema Display da 30”.
Un unico cavo permette il collegamento del Multibridge Pro al computer.
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Crescono le TV digitali ma guadagnano in pochi Piuttosto sconfortante il quadro uscito dalla ricerca svolta dalla School of Management del Politecnico di Milano, presentata nel corso di un affollatissimo convegno che si è svolto lo scorso novembre al Campus Bovisa del Politecnico. Occasione del convegno è stata la presentazione dei risultati della ricerca “Le Tv Digitali fra crescita, sperimentazione e cambiamento”, basata sull’analisi di più di 2.000 canali relativi a tutte le piattaforme digitali esistenti, suddivise in tre macro-categorie in base al processo di fruizione: Sofa-Tv, Web-Tv e Hand-Tv. Secondo i criteri stabiliti per la ricerca, il primo è quello classico che prevede la ricezione attraverso il televisore di segnali provenienti da trasmissioni terrestri, satellitari o collegamenti via cavo a larga banda; le Web-Tv sono quelle trasmesse via Internet e, nella stragrande maggioranza dei casi fruite attraverso un computer mentre le Hand-Tv sono quelle ricevute da dispositivi mobili, in particolare cellulari, in modalità broadcasting, come è il caso delle trasmissioni in standard Dvb-H. A fronte di una crescita prevista del 15% rispetto al 2007 del valore totale del mercato, stimato quest’anno in 3.400 milioni di euro (valore pari al 38% del settore globale televisivo), ben l’87% dei ricavi vanno a finire nelle casse di Sky (dato che deve aver influito sulla recente decisione di portare l’Iva dal 10 al 20%). Il digitale terrestre ha un’in-
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cidenza del 9% (con ricavi in gran parte rastrellati da Mediaset e, in misura minore da La7) mentre le restanti briciole sono raccolte dagli operatori IPTV, Web e Mobile. Sul totale dei ricavi, solo il 14% deriva dalla pubblicità e il restante 86% dai servizi a pagamento. Dalla ricerca sono state volutamente escluse le emittenti “locali”, quelle cioè che non raggiungono la soglia del 50% di copertura del territorio nazionale, scelta perlomeno discutibile per chi voleva fornire un quadro esaustivo della situazione italiana.
La competitizione che verrà Commentando i risultati della ricerca, Umberto Bertelè della School of Management del Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Nell’ambito delle Sofa-Tv si assiste a una sempre più avvincente battaglia competitiva per il mercato pay tra Sky da una parte, che continua a crescere e a potenziare la sua offerta su satellite, e Mediaset dall’altra, che inizia a giocare una partita più efficace e aggressiva sul digitale terrestre. È esclusa da
questo ambito competitivo RAI per i vincoli di operatore pubblico.” 11 Quest’ultima affermazione è stata in seguito smentita da Andrea Fabiano, direttore marketing strategico Rai presente al convegno che, dopo aver sottolineato l’assenza di vincoli, ha precisato che l’argomento è oggetto di discussione, ma che finora “non ha ottenuto risposte positive”. L’orientamento della RAI è quello di un modello di cooperazione e, seppure è interessata a essere presente ovunque, la piattaforma di riferimento è rappresentata dal digitale terrestre dove la sua presenza è in grande crescita. A testimonianza di ciò, Fabiano ha citato il caso della Sardegna, che ha già completato il passaggio al digitale: “Rai4 ci sta dando grandissime soddisfazioni: è tra i canali più visti in Sardegna, siamo al settimo posto e abbiamo nel mirino Rete4”. Le altre piattaforme sono considerate complementari, sia in termini di copertura, sia per la diversificazione del modello di business. Per quanto riguarda il primo punto, Fabiano ha ricordato il lancio previsto per la prossima primavera del servizio satellitare Tivù Sat in collaborazione paritaria
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Il satellite domina il mercato delle Tv digitali (fonte: Rapporto 2008 Osservatorio New Tv)
con Mediaset, a cui partecipa anche La7 con una quota del 4% (Ndr: il servizio sarà irradiato da un satellite Eutelsat dalla stessa posizione usata oggi da Sky, ma con la codifica Irdeto, e quindi richiederà un decoder differente da quello fornito da Sky). In tema di diversificazione, Fabiano considera “estremamente importante il Web” e in questa ottica si inquadra il rilancio del sito Rai.tv, con la trasmissione in diretta dei principali canali Rai e una sempre maggiore presenza di contenuti podcast da trasmissioni 12 radiofoniche e televisive. Fabiano giudica in prospettiva molto interessante il caso inglese, dove la collaborazione fra BBC e Nintendo ha reso disponibile il servizio iPlayer, che ripropone tutte le trasmissioni della settimana appena trascorsa, anche sulla popolare consolle per videogiochi. Il ruolo del digitale terrestre è riconosciuto anche da David Bogi, responsabile nuovi progetti per il gruppo Mediaset: “L’assetto competitivo del mercato sta cambiando, il mercato è articolato su più piattaforme di trasmissione anche se il digitale terrestre
sembra candidarsi al ruolo di piattaforma universale per la Tv digitale. Mediaset ha sviluppato strategie adattive con il lancio di nuovi canali in chiaro come Boing e l’offerta di contenuti a pagamento, che mostrano un trend di crescita sostenuto, tanto da aver già superato il canone.” Bogi ha ricordato poi che, quando Mediaset è entrata nel mercato della Pay-Tv, gli analisti sostenevano che non poteva esserci spazio in Italia per più di un operatore a pagamento. Per quel che riguarda la Hand-Tv, Bogi ha sottolineato il ruolo avuto da Mediaset per la diffusione del Dvb-H, sia in qualità di fornitore di contenuti, sia come operatore di rete, ma è sembrato non credere troppo nel futuro di questa piattaforma di distribuzione. Sintomatico al riguardo l’intervento di Aurelio Severino, direttore Contents and Media Solutions della Ericsson, azienda leader nel settore della telefonia mobile, che però considera molto più interessante la IPTV: “I metodi di fruizione stanno cambiando e la pubblicità su Internet ha tassi di crescita di tutto rispetto. La IPTV si basa sulla rete
Sofa-Tv: la distribuzione dei generi per i canali a flusso tematici(fonte: Rapporto 2008 Osservatorio New Tv)
Internet e offre una flessibilità senza paragoni.” Pur rilevando che il mercato della IPTV è ancora marginale, Severino ha sottolineato l’importanza dell’offerta di servizi compositi voce e IPTV che rende possibile l’interazione con amici e conoscenti, permettendo di scambiare opinioni con quanti stanno guardando lo stesso programma. Il progetto su cui sta lavorando Ericsson è quello della casa connessa, l’abitazione vista cioè come aggregatore di contenuti digitali che potranno essere fruiti sia al suo interno, sia dall’esterno tramite i diversi terminali mobili. La casa connessa è un elemento chiave anche per Attilio Somma di Telecom Italia e l’IPTV può essere utilizzata per la valorizzazione dei servizi ADSL e distinguersi così dalla concorrenza. Partendo dal fatto che l’audience della Tv generalista cala in termini di appeal mentre resiste l’informazione, Somma ha evidenziato come “l’interattività e la logica del web trovano nello sviluppo dell’IPTV la possibilità di creare un’offerta completamente differente”. La posizione della consorella Telecom Media è stata poi chiarita da Gianluca Visalli, responsabile multimedia e content distribution per La7, che ha rivendicato il posizionamento di Tv di qualità per l’emittente della Telecom. Visalli considera l’approccio ai nuovi media un modo per consolidare e rafforzare il rapporto con i clienti mentre Internet e la Tv su cellulare sono visti come veicoli che possono far aumentare lo share. Con la cessione delle attività pay per view alla svedese AirPlus, Telecom Media sta perseguendo una strategia di razionalizzazione nel settore della televisione che, secondo Visalli, permetterà di ottenere indubbi benefici, grazie anche alle possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico. La posizione di Sky Italia è stata presentata al convegno da Remo Tebaldi, head of new media business development di Sky che ha definito “interessante” l’aspetto competitivo con il digitale terrestre. Dal canto suo, Sky intende proseguire puntando sulla multicanalità e sull’offerta di canali in alta definizione: “siamo l’unica piattaforma HD e nel prosieguo continueremo a sviluppare questo settore: esse-
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Desktop-Tv: la distribuzione dei generi per i canali a on demand (fonte: Rapporto 2008 Osservatorio New Tv)
re gli unici operatori a offrire l’alta definizione è una prima risposta al digitale terrestre”, ha affermato Tebaldi. “Lavoriamo su IPTV come alternativa al satellite. Ci sono ancora problematiche tecniche, ma intendiamo distribuire gli stessi pacchetti e gli stessi contenuti. L’IPTV è interessante per il cavo di ritorno, si può integrare un’ interattività superiore, ma il limite è ancora costituito dalle reti.”
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Un canale poco sfruttato Il convegno è continuato con una tavola rotonda che ha fatto il punto sulle Desktop Tv, un mercato valutato dal rapporto dell’Osservatorio New Tv in 40-45 milioni di euro e che ha fatto registrare una crescita del 40% rispetto al 2007. Per Giorgio Riva, direttore generale RCS Digital, la distribuzione di contenuti video sul Web “richiede una specializzazione molto forte e se non avessimo fatto investimenti nel 2005 non avremmo ottenuto risultati.” Il 20-25% di quanti si collegano a siti come corriere.it o gazzetta.it fruisce di video, “distribuiamo una media di 10-
12 milioni di stream al mese, soprattutto video legati a notiziari”. Secondo Riva, le potenzialità di questo canale non sono però state ancora comprese a fondo dai pubblicitari: “contrariamente alla classica Tv, la pubblicità è sicuramente vista da chi fruisce del contenuto”. Dello stesso parere è anche Matteo Cascinari, direttore Area Multimedia per Il Sole 24 ORE, “il 5% della raccolta pubblicitaria è generato dagli spot inseriti nei video che pur avendo un costo doppio rispetto ai banner, garantiscono una redemption almeno 5 o 6 volte superiore.” Cascinari considera il video come complementare alla parte informativa e, al massimo, utilizzabile per produzioni collegate a eventi molto specifici: “Non siamo una televisione, non ha senso fare dirette su eventi in concorrenza con le Tv normali che hanno molti più mezzi. Non abbiamo un palinsesto, ci limitiamo a produzioni video legate a eventi di cronaca e in questo ci ha aiutato la vicinanza con strutture radiofoniche e televisive.” Qualche aspirazione in più ce l’ha il Gruppo l’Espresso, rappresentato al
Hand-Tv: la distribuzione dei generi per i canali a flusso tematici (fonte: Rapporto 2008 Osservatorio New Tv)
convegno da Claudio Guia, direttore Contenuti Digitali. L’offerta video attraverso i siti Web del Gruppo comprende molta programmazione in diretta, in alcuni casi duplicando le trasmissioni irradiate sul digitale terrestre o analogico, come quella di Linus per All Music. Su quanto vengano visti i video via Web, Guia non si sbilancia più di tanto, limitandosi a un “molto” per DJ e ad un “abbastanza” per RepubblicaTV. Il Gruppo mette in rete ogni giorno circa 300 contributi video: la fruizione on demand resta comunque più importante di quella delle dirette e anche Guia si rammarica del fatto che la pubblicità inserita nei video non sia ancora considerata importante da chi pianifica. Per Pieranna Calvi, responsabile marketing e Sviluppo Pubblicità Interattiva della Sipra, il prodotto video può avere una seconda vita su altri media e la Web Tv (fusione fra la Tv tradizionale e Internet), è la candidata ideale, come dimostrato dal successo di trasmissioni come Grande Fratello o dal servizio RaiClick, poiché permette di gestire tre modalità di fruizione: streaming, on demand e downolad. Secondo Calvi, l’ostacolo a una maggiore diffusione è rappresentato dai diritti “occorre passare dalla logica di diritti per piattaforma a quella dei diritti per distribuzione.” Il problema dei diritti è la motivazione addotta da Stefano Genovesi, direttore marketing RTI New Business, per giustificare il fatto del non poter offrire gratuitamente il servizio web Rivideo di Mediaset: “proponendo video a pagamento vado a danneggiarmi, ma non posso farlo gratis.” Lo scarso successo che sta avendo questo servizio è in parte legato al macchinoso sistema di gestione dei diritti sviluppato da Microsoft e scelto per Rivideo (provare per credere). Il gigante del software era rappresentato al convegno da Stefano Santinelli, general manager della divisione consumer. Microsoft ha un proprio portale, MSN, che distribuisce ogni mese 12 milioni di stream a circa due milioni di utenti unici che, a detta di Santinelli, passano più tempo davanti al Pc che al televisore. MSN Video si differenzia da altri servizi simili per diverse caratteristiche, prima fra tutte l’offerta a titolo
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gratuito di contenuti di qualità di cui sono stati acquistati i diritti, grazie anche ad accordi di partnership con agenzie di stampa e alcuni broadcaster, come MTV e Mediaset che forniscono estratti o interi programmi. Nel complesso, quel che è emerso è che il video on line ha ottime opportunità e potenzialità ancora non espresse sul fronte commerciale, nonostante siano tutti concordi che abbia un impatto molto più elevato rispetto alla Tv tradizionale.
Tv e cellulari, stime al ribasso La situazione della Tv su cellulari è stata affrontata nella tavola rotonda che ha concluso i lavori. A ridimensionare un po’ le stime troppo ottimistiche che circolavano fino a qualche anno fa, ci ha subito pensato Ruben Bortolin, Mobile Tv manager di Sky Italia, facendo notare che, se per l’Europa “due anni fa si parlava di 200 milioni di utenti nel 2011, ora le stime sono ridotte a 120 milioni, dei quali però 40 solo in Italia”, numero che comunque appare ancora ottimistico. Secondo Bortolin, l’aumento della penetrazione sarà possibile grazie alla disponibilità di nuovi terminali, parere condiviso da Fabio Pascuzzo, responsabile dell’offerta Alice Mobile di Telecom Italia, che sostiene fermamente lo standard Dvb-H, ma non intende comunque andare oltre il proprio ruolo di operatore di rete. Il tema dei terminali è considerato di primaria importanza anche da
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Roberto Forte, direttore Mobile Tv per 3 Italia: l’iPhone ha cambiato tutto e altri produttori si stanno muovendo nella stessa direzione, apparecchi multifunzione che fanno anche da cellulari. A due anni dal lancio del servizio Dvb-H, 3 Italia conta attualmente su 850 mila utenti di videofonini e ha recentemente rimodulato la propria offerta, proponendo gratuitamente una parte dei canali generalisti, cosa che ha fatto anche aumentare l’audience dei canali a pagamento. Il risultato è che il tempo medio di fruizione del video è ora di circa 40 minuti al giorno, suddiviso in più sessioni. I cellulari sono prevalentemente utilizzati per la visione di trasmissioni in diretta, come ha fatto notare Gianluca Stazio, responsabile marketing communication di RaiNet, sottolineando come le passate esperienze di distri-
buzione di video on demand abbiano dato esiti negativi. Come ha ricordato però Vittorio Veltroni, direttore marketing multimedia di Vodafone Italia “l’idea di vedersi la RAI sul televisore da tasca ce l’aveva anche Fantozzi”, giusto per sottolineare che la Tv Mobile non è nulla di particolarmente innovativo. Veltroni ha poi ricordato che l’Italia è praticamente divisa in due e, se da una parte c’è chi passa oltre quattro ore davanti al piccolo schermo, dall’altra la popolazione più giovane ha praticamente abbandonato la Tv in favore della fruizione on demand dei contenuti video, con oltre il 60% del traffico generato da contenuti illegali. “La partita di calcio la vuoi vedere con gli amici e la fruizione non si esaurisce con il flusso”, ha anche fatto notare Veltroni “siamo con l’orecchio al mercato, il pubblico vuole sul cellulare contenuti push, i giovani vogliono poter scegliere.” Nel complesso, anche se tutti gli intervenuti si sono dichiarati concordi sulle potenzialità della Tv su cellulari o terminali mobili in generale, non sembra 15 proprio che se ne potranno ricavare lucrosi guadagni, almeno nel breve periodo, esclusa forse la distribuzione di contenuti per adulti, che nelle distribuzioni dei generi dei diversi canali distributivi costituiscono una fetta consistente del genere definito Altro. Il rapporto dell’Osservatorio New Tv è disponibile all’indirizzo: http://www.osservatori.net/web/osser vatori/rapporti
Tra i broadcaster italiani la RAI è stata allìavanguardia nello sperimentare il DVB-H
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Panasonic gioca d’anticipo Presentate alcune delle novità che saranno lanciate al prossimo NAB, tra le quali anche una videocamera P2HD da 16 spalla completa conveniente.l Il pezzo forte degli annunci è la AGHPX301E, una videocamera della linea P2HD capace di registrare il video Full HD anche nel formato AVC-Intra (4:2:2 a 10 bit), che sarà disponibile già dal mese di marzo a un prezzo di listino di 9.500 euro, completa di ottica Fujinon 17x. I sensori utilizzati, del tipo Cmos da 1/3 di pollice e risoluzione di 2,2 Megapixel, permettono di registrare il video HD nella risoluzione nativa di
1.920 x 1.080 pixel nel formato AVCIntra sulle schede P2, per le quali sono presenti due slot che, grazie alla possibilità di sostituzione durante la registrazione, garantiscono un’autonomia praticamente illimitata. Con un peso inferiore ai 6 kg, la AG-HPX301E è leggera, ben bilanciata e l’ergonomia ne rende comodo e confortevole l’utilizzo. Tutti gli interruttori di controllo, i controlli volume e gli slot per le card
P2 si trovano sul lato sinistro della camera, favorendo un più facile utilizzo. La videocamera è dotata di un viewfinder a colori da 1.226.000 pixel e tecnologia LCOS e di un monitor LCD Widescreen da 921.000 pixel e diagonale di 3.2” che consentono di visualizzare in modo chiaro le immagini in fase di ripresa e riproduzione. Molto limitati i consumi che si attestano sui 18 watt. Come altri modelli della linea P2HD, anche la AG-HPX301E può contare su una garanzia di ben cinque anni, con riparazione o sostituzione del prodotto entro cinque giorni.
Flessibile e completa La AG-HPX301 è anche in grado di registrare nel formato Intra-Frame a 100 Mbps del codec DVCPRO HD e, in definizione standard, con i codec DVCPRO50, DVCPRO e DV, offrendo, a seconda delle necessità, la migliore soluzione per ottenere un flusso di lavoro più rapido e una minore degradazione delle immagini quando si effettuano più passaggi di rendering. Dai modelli superiori, la videocamera
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l’AJ-HRW10G Rapid Writer, un dispositivo alimentabile a batteria che integra un lettore con cinque slot per schede P2 con due alloggiamenti per hard disk
eredita numerose funzioni, come il Chromatic Aberration Compensation (CAC) che permette di massimizzare le prestazioni delle ottiche, la funzione Scan-Reverse integrata per l’utilizzo di ottiche di tipo cinematografico con gli speciali adattatori, la modalità Dynamic Range Stretch (DRS) che aiuta a compensare l’illuminazione in presenza di forti variazioni di illuminazione, un Waveform e un Vector Scope disponibili sul display e due funzioni di Focus Assist (Zoom dell’im-
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magine e Focus Bar). Non manca poi la funzione Variable Frame Rate per la realizzazione di effetti di Slow e Fast Motion. Nella modalità 720p, è possibile scegliere tra 20 diverse velocità di acquisizione delle immagini tra 12 e 60 fps. Grazie al fatto che la AG-HPX301E registra al frame rate impostato nella camera, si può vedere direttamente il risultato di questi effetti di slow e fast motion direttamente dalla camera e sul posto, senza necessitare di un frame rate
converter. La videocamera è dotata di diverse modalità di gamma preimpostate, che includono 6 modalità scena, tra le quali le modalità Cine-Like Gamma derivate dai camcorder Varicam Panasonic, capaci di simulare le caratteristiche e i toni caldi della ripresa su pellicola. Tutte le impostazioni personalizzate possono essere salvate su una scheda SD, utilizzabile anche per la gestione dei metadata. Più che completa la dotazione di interfacce, comprendente due uscite SDI (impostabili in HD e SD), un’uscita video PAL (con segnale SD), le porte IEEE 1394 e USB 2.0 compatibili con la modalità Host, ingresso e uscita per Time Code (con generatore e lettore di time code SMPTE), l’ingresso Genlock e tre ingressi XLR (uno frontale e due posteriori). La AG-HPX301 può anche essere utilizzata come camera da studio: è infatti dotata di un sistema di controllo da remoto (RCU) che ne consente l’utilizzo con il modulo di controllo remoto AJ-RC10G e con altri sistemi di controllo da studio 17 compatibili.
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Il registratore/lettore portatile a stato solido AGHPG20E
Si arricchisce la linea P2 L’altra novità della linea P2 è l’AJHRW10G Rapid Writer, un dispositivo alimentabile a batteria che integra un lettore con cinque slot per schede P2 con due alloggiamenti per hard disk removibili da 3,5”, utilizzabili per il riversamento del contenuto delle schede di memoria. Tutte le operazio18 ni sono controllate tramite un LCD touch screen da 5 pollici che permette di visionare le clip registrate e i relativi metadata, con la possibilità anche di modificarli. Il collegamento ai sistemi di montaggio è possibile grazie alla porta Gigabit Ethernet, che assicura il trasferimento del materiale ad alta velocità, e i dischi in configurazione RAID 1 garantiscono l’assoluta integrità dei dati. Il Rapid Writer sarà disponibile dal prossimo aprile a un prezzo di 8.000 euro, dischi esclusi. Sarà poi disponibile da marzo il registratore/lettore portatile a stato solido AG-HPG20E, presentato all’ultimo IBC: oltre ai formati DVCPro HD/50/25 e DV a 50 o 60 Hz, il dispositivo supporta anche il formato AVC-Intra a 10 bit con campionamento 4:2:2 per la registrazione alla massima qualità su schede P2 di segnali provenienti da qualsiasi telecamera dotata di uscita HD-SDI. In questo caso, si può contare su funzioni come il loop record e la visualizzazione sul display da 3,5” della forma d’onda e del vettorscopio. Una porta USB permette il collegamento di un hard disk esterno e le capacità di conversione up, down e
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cross lo rendono molto versatile. L’AG-HPG20E dispone inoltre di una porta IEEE 1394 utilizzabile sia per il collegamento di videocamere dotate di questa Il pannello delle connessioni nel BT-LH1760W interfaccia, sia ri visualizzabile è superiore a quello per il collegamento a un computer degli standard televisivi e le impostaportatile, permettendo anche di sfrutzioni predefinite (SMPTE, EBU, ITU-R tare il convertitore interno per visualizBT.709, Adobe e D-Cinema) ne perzare il montaggio su un monitor con mettono l’impiego sia in produzione ingresso HD-SDI. Il prezzo di 4.500 che nei diversi ambienti di post-proeuro ne fa il mezzo più conveniente duzione. Il monitor supporta LUT 3D e per la registrazione del video HD in il software interno ne permette la califormato 4:2:2 a 10 bit. brazione senza l’ausilio di un Pc. Per Già disponibile invece il drive AJl’impiego in produzione, il BTPCD35E, dotato di cinque slot per LH2550E offre funzioni di vectorscope schede P2 e interfaccia PCI Express, e waveform monitor mentre la funzioche permette il trasferimento del ne split screen permette il confronto materiale a oltre 1 Gbps, vale a dire diretto del segnale proveniente da fino a 8-10 volte più velocemente che un’altra sorgente live o con un’immain tempo reale per i formati a 100 gine precedentemente salvata. La funMbps e con velocità ancora superiori zione di compensazione Cine.gamma per gli altri formati. Le dimensioni Film-REC lo rende poi ideale per l’imsono tali da poter essere inserito in un piego con le telecamere della linea Pc tower, Windows o Mac, e il prezzo Varicam. Questa e la maggior parte di listino è di 1.950 euro. delle altre funzioni sono offerte anche dal BT-LH1710E, aggiornamento del Nuove visioni precedente modello LH1700W, proposto a un prezzo di 3.090 euro. Diverse novità anche sul fronte dei Novità assoluta è anche l’AJmonitor, a cominciare dal BT-LH2550E, CVF100G, un viewfinder LCOS a coloun LCD da 25,5 pollici con risoluzione ri da un pollice che integra un sistema di 1.920 x 1.200 pixel, proposto a un di riscaldamento per l’utilizzo nelle prezzo di 5.190 euro. L’intervallo colo-
Il BT-LH2550
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AVCCAM da tasca
Il videoregistratore/lettore portatile utilizzabile a batteria e la testa camera ultracompatta.
condizioni più estreme. La tecnologia LCOS offre i vantaggi di un tempo di risposta più rapido, una risoluzione più elevata (oltre 500 linee) e una riduzione dell’effetto pixel per immagini dall’aspetto più naturale. Il viewfinder supporta i formati tipici delle Varicam, compresi ad esempio il 1080/24 e 25 PsF.
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La gamma professionale AVCCAM per la registrazione su schede SDHC cresce con l’introduzione dell’AGHMR10, un videoregistratore/lettore portatile utilizzabile a batteria, e della AG-HCK10, una testa camera ultracompatta. Dotato di un ingresso e un’uscita HD-SDI, l’HMR10 è utilizzabile anche per effettuare una copia di riserva della registrazione da ogni camera dotata di uscita HD-SDI, per produzioni in studio o in eventi esterni. Grazie al formato AVCHD, un codec basato sull’MPEG-4/AVC Hi-Profile, l’HMR10 offre circa il doppio di efficienza con prestazioni video migliorate rispetto alla compressione MPEG-2 utilizzata dai formati HDV. L’unità è in
grado di registrare immagini con risoluzione Full HD (1.920 x 1.080) con tre diverse modalità e bitrate fino a 24 Mbps, sia in formato 1080i che 720p. Oltre a ingressi e uscite HD-SDI, il dispositivo dispone di un’uscita HDMI e di una porta USB. Il display da 3,5 pollici offre funzioni di navigazione del materiale registrato e l’alimentazione è fornita da una batteria da 7,2 volt. Progettata per lavorare insieme al recorder HMR10, la testa camera ultracompatta HCK10 utilizza 3 MOS HD nativi da 1/4 di pollice: le funzioni di controllo di diaframma, fuoco e zoom, nonché l’alimentazione, vengono fornite direttamente dal recorder HMR10. I cavi di collegamento tra telecamera e registratore saranno disponibili con lunghezze fino a 10 metri.
Grafica in tv:
il sensibile tocco della 3G
3G Electronics propone una serie di sistemi che si basano su touch screen di grandi dimensioni per rendere più interattive le dirette televisive La ripresa della stagione televisiva ha segnato l’introduzione anche in Italia di sistemi basati su schermi di grandi dimensioni sensibili al tocco (touch screen) utilizzati per le applicazioni più svariate. Alcuni di questi, già da alcuni mesi operativi in alcune importanti emittenti televisive nazionali e locali, sono stati messi a punto dalla 3G Electronics di Milano, azienda da sempre impegnata nel proporre soluzioni innovative per il settore televisivo. Rispetto a soluzioni simili proposte da noti marchi internazionali, i sistemi della 3G Electronics hanno il vantaggio di avere un costo tutto sommato relativamente contenuto, poco più di 15.000 euro per un sistema completo.
TouchDraw facilita il commento delle trasmissioni sportive
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T I T O L O Il sistema viene fornito di tutto l’hardware e il software necessario per il suo funzionamento e, al momento, sono disponibili già diverse applicazioni. Una di queste, TouchNews, è destinata alla gestione delle rassegne stampa televisive. Il materiale precedentemente registrato in formato PDF può essere selezionato semplicemente sfiorando la miniatura e inviato all’uscita video analogica o SDI sincronizzabile con la regia. Il giornalista ha poi la possibilità di ingrandire a pieno schermo qualsiasi zona e di evidenziare i testi o le immagini con diversi colori passandoci sopra un dito, garantendo così un notevole impatto scenico. Il software offre diversi livelli di personalizzazione, permettendo di aggiungere sfondi e loghi, e il suo utilizzo è del tutto naturale, grazie al
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La ricostruzione delle azioni di una partita di calcio è possibile con TouchSoccer
dal punto di vista scenografico per seguire le partite in diretta quando non si hanno i diritti sulle immagini. Non manca poi un’applicazione riser-
stessa giornata, semplicemente caricando di volta in volta il software adatto, ottimizzando così l’investimento nell’hardware. La flessibilità delle soluzioni touch è tale che sono possibili infinite altre applicazioni e 3G Electronics è in grado di offrire tutto il supporto necessario per il loro sviluppo in base a specifiche richieste dell’emittente. Per ulteriori informazioni: www.3gelec21 tronics.it
La libreria di MonitoR Con il sistema TouchNews si possono evidenziare facilmente testi e immagini
ricorso a icone di grandi dimensioni di facile e immediata interpretazione. TouchDraw è l’altra applicazione destinata in particolare alle trasmissioni di commento sportivo che permette di aggiungere segni grafici a trasmissioni in diretta o registrate, utili per i commenti sportivi. Per le partite di calcio è poi disponibile l’applicazione TouchSoccer, l’evoluzione tecnologica della lavagna dell’allenatore. TouchSoccer permette di ricostruire gli schieramenti delle squadre posizionando i giocatori direttamente su una visione schematica del campo di gioco sempre con il semplice tocco delle dita, una soluzione gradevole
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vata alle previsioni meteorologiche, T.Meteo. Il meteorologo può preparare la trasmissione posizionando per ogni giorno le icone animate che rappresentano la situazione prevista, l’andamento delle temperature, lo stato di venti e mari e, una volta in diretta, può muoversi all’interno della cartina, ingrandendo le zone di interesse. Infine, T.Play è una scrivania virtuale dove il giornalista o il presentatore può predisporre tutti i contributi necessari mandando direttamente in onda filmati e immagini mentre conduce la trasmissione. Lo stesso sistema hardware può quindi essere utilizzato per più trasmissioni durante la
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Quicktime nativo per le professional JVC Le due nuove videocamere JVC della serie ProHD registrano il video su schede SDHC anche in formato 22 QuickTime, pronto per essere elaborato con Apple Final Cut Pro. Seguendo la tendenza di mercato che vede diffondersi sempre più l’impiego di schede a stato solido come supporto di registrazione, JVC ha scelto anche per questi modelli professionali le economiche schede SDHC: è sufficiente un lettore del costo di pochi euro per trasferire il video direttamente nella timeline di Final Cut Pro o di qualsiasi altro programma che supporti il formato QuickTime. “Ci auguriamo che i professionisti del video possano trarre notevoli vantaggi da questo flusso di lavoro che elimina gli ostacoli fra la produzione e la postproduzione”, ha dichiarato Hiroyuki Takekura, direttore responsabile della divisione Professional Systems di JVC. “Per la prima volta chi utilizza Final Cut Pro potrà lavorare con una videocamera che registra il video in un file QuickTime, eliminando la necessità di transcodifica o re-impacchettamento prima del montaggio”, ha commentato Rob Schoeben, vice presidente Apple, “Con la combinazione delle nuove videocamere JVC e di Final Cut Studio 2, la speranza di un flusso di
lavoro interamente basato su file può finalmente realizzarsi.” Il video è compresso in MPEG-2 con un bitrate che può arrivare fino a 35 Mbps, in modalità 1080i, 1080p o 720p e con cadenze di 24, 25, 30, 50 e 60 fps. Con la modalità 1080i è possibile scegliere fra i formati 1.920 x 1.080 e 1.440 x 1.080 pixel, lo stesso del formato HDV, garantendo quindi una maggiore compatibilità con i sistemi di montaggio non lineare esistenti, grazie alla possibilità di registrare il video anche nel formato ISO. La prima ad essere commercializzata sarà la compatta GY-HM100 con tre
sensori CCD progressivi da 1/4 di pollice e ottica Fujinon 10x alla quale seguirà il modello da spalla GYHM700 con ottica intercambiabile e sensori da 1/3 di pollice. Entrambe le videocamere dispongono di due slot per le schede di memoria, attualmente disponibili con capacità fino a 32 GB, e possono quindi registrare in continuo fino a sei ore di video in alta definizione. Con i prezzi attuali delle schede SDHC, comunque destinati a dimezzarsi nel giro di un anno, il costo per minuto di registrazione è paragonabile a quello dei nastri video profes-
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T I T O L O sionali, cosa che le rende anche adatte all’archiviazione. La GY-HM100 ha un peso di circa 1,4 kg e la maniglia, con i connettori XLR per i microfoni esterni e i relativi controlli dei livelli, può essere tolta per renderla ancora più compatta. Lo zoom integra uno stabilizzatore ottico sviluppato da JVC ed è dotato di una ghiera utilizzabile alternativamente per la variazione della focale o della messa a fuoco, facilitata dalla funzione Focus Assist integrata nella videocamera. Nonostante le ridotte dimensioni, la GY-HM100 dispone dei controlli tipici delle videocamere professionali JVC. Per il collegamento a un computer è presente una porta USB 2.0 mentre l’interfaccia HDMI può essere uti-
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lizzata per la riproduzione del video. La GY-HM100 sarà disponibile da aprile a un prezzo di circa 3.000 euro. Più scarni i dettagli riguardanti la GYHM700, ancora in via di definizione, anche se la commercializzazione è prevista per il mese di marzo. Il peso in condizioni operative è inferiore ai 4 kg e l’ottica standard è uno zoom Canon 14x. L’interfaccia HDMI è in questo caso sostituita da un’uscita HD-SDI e alla porta USB 2.0 è affiancata una IEEE 1394 per il trasferimento di video in definizione standard generato dal convertitore interno. Per la GY-HM700 è prevista la possibilità di utilizzare anche il recorder opzionale KAMR100G, che impiega le schede di memoria SxS.
Notizie in breve
Clay Paky con “Voyager”: dagli studi RAI alla terra delle piramidi La produzione di Voyager - la trasmissione scientifica e culturale di RAI 2 ha puntato da qualche anno su una scenografia moderna, iper-tecnologica, ricca di videowall e di effetti luce, valorizzati da riprese televisive con angolazioni e movimenti spettacolari (dall’alto, da terra in lento movimento a chiudere sul conduttore). Il direttore
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della fotografia Franco Rondana impiega proiettori Clay Paky: 90 fra Alpha Profile 1200, Alpha Spot HPE 575, Alpha Wash Halo 1000 e Mini Scan HP3 tutti forniti dal service DI and DI. Per la puntata speciale on air in Egitto, il direttore di fotografia ha potuto usufruire di ulteriori 60 proiettori Alpha Clay Paky e ci dice: “Voyager è un mix avvincente fra spettacolo, cultura e scienza ottenuto grazie a delle moderne tecniche di montaggio e di ripresa che creano la suspense nell’ascoltatore, e grazie all’impiego di proiettori professionali per l’illuminazione. Nella “notte dei Faraoni” abbiamo portato la tecnologia moderna nell’antico Egitto, in un singolare incontro fra civiltà distanti migliaia di anni”. La trasmissione si è composta sull’alternanza fra parti in studio e registrazioni effettuate nella piana di Giza, con la sfinge e le piramidi a fare da magnifico sfondo. Franco Rondana ci racconta che costruire un set luce nel deserto è stato un’esperienza affascinante: intorno era tutto completamente buio, ogni minimo segnale 23 luminoso si vedeva a centinaia di metri di distanza. E’ facile immaginare l’effetto ottenuto in un simile scenario con dei proiettori da 1200 watt! L’effetto luce consisteva principalmente nel proiettare verso il cielo un ventaglio dinamico di fasci luminosi, ulteriormente evidenziati dalla sabbia sollevata dal vento. Sono stati inoltre piazzati dei proiettori fissi per la retroilluminazione della sfinge, già illuminata di suo, in modo da farne risaltare
T I T O L O ulteriormente la maestosità, pur nel rispetto del suo valore artistico. Anche per questo motivo il logo del programma Voyager è stato proiettato sulla base posteriore del monumento. “Un logo proiettato sulla parte frontale sarebbe stato davvero irriverente” ci confida Rondana. Il direttore della fotografia è rimasto entusiasta dell’affidabilità dei proiettori Clay Paky. “Nel deserto il vento alzava moltissima sabbia, e temevamo seriamente che potesse danneggiare l’impianto luci. Nella speranza di limitare i danni, abbiamo montato e smontato il parco luci prima e alla fine di ogni registrazione, avendo cura di riporre i prodotti nei loro flight case. Sicuramente la qualità e l’affidabilità degli Alpha ci hanno dato una mano, dopo 3 giorni di riprese in condizioni davvero proibitive per un proiettore non avevano accusato il benché minimo problema.” www.claypaky.it
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Nasce l’Associazione IPTV per il futuro della TV digitale su rete fissa Con l'avvento delle 'autostrade digitali' (banda larga e larghissima) e la possibilità di utilizzare il collegamento telefonico per veicolare contenuti multimediali di ottima qualità video forse si potrà finalmente dire che in Italia sta nascendo la 'tv cavo', che in altri paesi, in tempi di tv analogica, ha
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raggiunto da parecchi decenni una quota di mercato molto rilevante. A sancire la novità ci pensano Fastweb, Telecom Italia e Wind, i principali operatori di telecomunicazioni di rete fissa in Italia, che hanno costituito l’Associazione Italiana degli operatori IPTV. L’obiettivo è quello di diffondere l’utilizzo della piattaforma IPTV in Italia e giocare un ruolo di primo piano nel momento dello switch off che vede lo spegnimento della TV tradizionale via etere e il passaggio alle tecnologie digitali entro il 2012. La nuova Associazione si propone di promuovere un contesto normativo e regolamentare che favorisca e incentivi gli investimenti sull’IPTV e contribuisca, attraverso l’avvio di un tavolo tecnico, alla definizione di standard tecnici unificati per la fornitura di servizi televisivi erogati sulla piattaforma, a beneficio dei consumatori. In quest’ottica l’associazione IPTV promuoverà iniziative di comunicazione e di confronto che coinvolgeranno le istituzioni, i broadcaster, i fornitori di contenuti e di servizi, sulle potenzialità della tecnologia a banda larga e delle piattaforme IP per la diffusione di contenuti audiovisivi. L’IPTV è la forma più avanzata di televisione digitale interattiva che consente di distribuire i contenuti di tutti i player del mercato oltre ai contenuti propri di ogni operatore IPTV e al servizio di Video-on-demand, attraverso l’accesso alla rete ad alta velocità. Il telespettatore, una volta collegato il decoder IPTV, oltre ad avere accesso a
tutti i canali digitali terrestri free, potrà scegliere, in modo semplice, a quali offerte abbonarsi tra quelle a pagamento disponibili sul mercato italiano, senza dover cambiare decoder o installare un’antenna parabolica. Giovanni Moglia, Presidente della neocostituita associazione, ha dichiarato: “Riteniamo che l’IPTV rappresenti la piattaforma televisiva più avanzata da un punto di vista tecnologico. Crediamo che l’Associazione di tutti gli operatori possa favorire la diffusione di questa piattaforma e la crescita della banda larga in Italia”.
GlobeCast partner della RAI per il Digitale Terrestre in Italia GlobeCast è stata scelta da RAI Way, proprietaria della rete di trasmissione e diffusione dei segnali RAI, come partner per l’alimentazione satellitare della propria rete Digitale Terrestre nel processo di digitalizzazione della rete televisiva italiana. L’accordo triennale siglato tra i due operatori prevede la fornitura, mediante la rete internazionale in fibra ottica di GlobeCast, del servizio di trasporto dei canali RAI fino ai Teleporti GlobeCast mediante instradamento diversificato, l’uplink dei segnali e la relativa capacità satellitare per alimentare i trasmettitori DTT di RAI Way dislocati sul territorio italiano. Durante la prima fase, GlobeCast trasporterà i segnali di RAI Way dal CNCT di Roma Teulada al Teleporto GlobeCast di Parigi per la trasmissione su satellite Eutelsat Atlantic Bird 3 a 5° Ovest. Il servizio include una soluzione di back-up completo mediante un secondo Teleporto dislocato a Madrid. Entro la prima metà del 2009, GlobeCast installerà e opererà una stazione fissa di uplink presso la sede RAI di Roma – Saxa Rubra che provvederà a trasmettere i segnali direttamente sulla capacità fornita da GlobeCast su Eutelsat Atlantic Bird 3. Il servizio continuerà a beneficiare di una soluzione completa di back-up
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T I T O L O mediante il Teleporto GlobeCast di Parigi, che resterà il centro operativo del servizio per garantire a RAI Way una soluzione affidabile ed efficiente nel processo di switchover al DTT. GlobeCast fornirà a RAI Way due trasponder su Eutelsat AB3 per la trasmissione in DVBS-2 di quattro MUX DTT di RAY Way in SFN (Single Frequency Network) mode. Il processo di switchover in Italia è quindi iniziato, con la Sardegna già completamente digitale e la Valle d’Aosta prossima nella lista. Nel 2009 tale processo, che si completerà definitivamente entro il 2012, toccherà regioni quali il Lazio, la Campania, il Trentino Alto-Adige ed il Piemonte. GlobeCast, già protagonista nel processo di digitalizzazione in Francia per il trasporto di segnali alle 5 piattaforme del Digitale Terrestre d’Oltralpe, rafforza la sua posizione come partner principale dei broadcasters europei nel processo di transizione al Digitale. RAI Way rappresenta solo l’ultimo in senso temporale di una lunga serie di operatori che si affidano all’esperienza di GlobeCast, tra cui citiamo ad esempio la cinese CCTV ed MTV Networks International GlobeCast: società del gruppo France Telecom, è leader nella fornitura di soluzioni per il Content Management & Delivery per il mercato broadcast. La Società opera un sistema di Teleporti in tutto il mondo, interconnessi da una rete internazionale in fibra ottica e fornisce servizi di ingest, content aggregation, trasmissione e repurposing di contenuti per la trasmissione di canali alle piattaforme DTH, cavo, IPTV, telefonia mobile e broadband oltre alle reti corporate e di digital signage, arrivando a gestire oltre 10 milioni di ore video l’anno. GlobeCast dispone inoltre di una flotta di mezzi mobili SNG dislocata in tutto il mondo per la copertura dei principali eventi di news e sport sia in formato SD che HD. GlobeCast va quindi oltre i confini territoriali, grazie ai suoi 12 Teleporti e ai suoi centri operativi dislocati in tutti i continenti oltre ai 18 uffici in Europa, USA, America Latina, Medio Oriente, Asia, Africa e Australia. www.globecast.it
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Nuovi proiettori Sony a risoluzione ultraelevata (4k) Sony ha annunciato due nuovi proiettori a risoluzione ultra elevata: SRXT110 e SRX-T105. Sulla scia del successo ottenuto dall'SRX-R110/R105 e dall'SRX-S110/S105, questi due nuovi modelli sono stati pensati principalmente per applicazioni di design digitale (industria automobilistica e aerospaziale, cantieri navali), visualizzazione di dati (forniture di gas e petrolio, ricerca scientifica, medicina) e per l’industria dell'entertainment (realtà virtuale/planetario), offrendo vantaggi unici in fatto di precisione, luminosità e facilità d'uso. I proiettori a risoluzione ultra elevata SRX-T110/T105 incorporano la tecnologia per pannelli[1] 4K SXRD di Sony. Tale tecnologia conferisce al proiettore capacità di proiezione dell'immagine di elevata qualità, consentendo di mostrare chiaramente sui maxi-schermi anche i minimi dettagli. Inoltre, la nuova serie T ha una maggiore stabilità e offre migliori prestazioni e funzionalità aggiuntive fondamentali per le applicazioni di design digitale e visualizzazione dei dati. “Siamo lieti di annunciare i proiettori della nuova serie SRX-T,” ha detto Yoko Yamazaki, Senior Product Marketing Manager, SXRD Projectors, di Sony. “I nostri clienti richiedono immagini di elevata qualità per migliorare il processo di sviluppo dei loro prodotti o le analisi dei dati. La serie SRX-T è in grado di offrire questa qualità, consentendo a chi li utilizza di
essere all’avanguardia nei settori di competenza e aumentando la velocità del flusso di lavoro”. I proiettori della serie SRX-T offrono una risoluzione ultra elevata, con un unico proiettore si è ora in grado di offrire la stessa risoluzione spesso offerta da tre o anche quattro proiettori a bassa risoluzione. La serie SRXT1 è in grado di offrire una risoluzione di 8,8 milioni di pixel (4096 x 2160) senza nessun decadimento dei margini o della risposta cromatica. I proiettori mostrano chiaramente i dettagli delle immagini senza artefatti generati da altri dispositivi. L'unità ottica di nuova progettazione consente al proiettore di raggiungere maggiore luminosità e contrasto rispetto ai modelli precedenti, nelle due versioni disponibili a 11K lumen (SRX-T110) e 5.5K lumen (SRX-T105), mentre il rapporto di contrasto è 2500:1 per entrambi. I nuovi modelli vantano inoltre più ampi angoli di inclinazione di + / - 90 gradi e un'interfaccia DVI-D[2] con HDCP (Highbandwidth Digital Content 25 Protection). La ricca riproduzione dei toni di colore contribuisce a confermare la qualità del proiettore. Grazie alla lampada allo xenon utilizzata nel proiettore, la serie T è dotata di un ampio spazio colore per garantire un'accurata riproduzione dei colori oltre a toni ricchi e profondi. Per massimizzare la capacità di riproduzione dei colori, il proiettore offre la scelta dello spazio colore e della curva di gamma, rendendo possibile impostare le condizioni del proiettore secondo le necessità operative. [1] Sviluppato da Sony, il dispositivo 4K SXRD appartiene alla tecnologia LCoS (Liquid Crystal on Silicon) per l'utilizzo nei proiettori. Un dispositivo di 1.55'' (misurato in diagonale) raggiunge un rapporto di contrasto di 4000:1 con elevata risoluzione di 4096 x 2160 pixel. [2] Il DVI-D consente il trasferimento digitale di DVI (Digital Visual Interface), un'interfaccia video standard progettata per massimizzare la qualità dei display digitali.
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S E Z I O N E L’evento organizzato da Rumblefish alla Casa dell’Energia di Milano
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Alla scoperta del DI Le potenzialità del Digital Intermediate per le produzioni cinematografiche e pubblicitarie sono state al centro della giornata organizzata da Rumblefish Del Digital Intermediate si parla oramai da una decina d’anni, ma il suo utilizzo è ancora relativamente marginale, almeno in Italia. Questo processo prende il nome dal mondo della pellicola dove il termine “intermediate” indica la pellicola utilizzata nel passaggio dal negativo originale al master, dal quale si ricavano poi le copie per la distribuzione, il tutto gestito dal laboratorio di sviluppo e stampa. Con il progressivo utilizzo dei computer per la realizzazione degli effetti speciali è diventato obbligatorio digitalizzare la pellicola, almeno per quelle scene che li prevedono. Al termine, della lavorazione digitale, con l’aiuto di un film recorder si ritorna su pellicola e poi tutto procede
come al solito. Se invece il prodotto finale è destinato alla proiezione in digitale o al video, la conversione in un formato digitale adatto alla distribuzione è più immediata.
Un po’ di storia Quando si cominciò a utilizzare questo processo, la digitalizzazione della pellicola era piuttosto onerosa sia in termini di tempo sia economici. Limitando la risoluzione a 2k (vale a dire con immagini da 2.048 x 1.536 pixel, il minimo necessario per la proiezione in una sala cinematografica), ogni frame corrisponde a una decina di megabyte di dati e un film richiede qualcosa come 2 terabyte. Passando alla risoluzione 4k, da molti
ritenuta indispensabile per conservare tutte le informazioni contenute in un frame 35 mm, questi valori quadruplicano. Oggigiorno, simili capacità di registrazione di dati digitali possono essere alla portata anche di un personal computer, ma soltanto una quindicina d’anni fa, quando si cominciò a parlare di digitalizzazione delle pellicole, erano necessarie costose workstation dedicate, come il sistema Cineon della Kodak, e anche soltanto riprodurre in tempo reale una sequenza della durata di qualche secondo poteva essere un’impresa. Proprio la possibilità di trattare più facilmente enormi quantità di dati digitali ha reso possibile prendere in
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T I T O L O considerazione il Digital Intermediate (DI) anche per quelle lavorazioni che, partendo dalla pellicola, sono destinate esclusivamente alla distribuzione televisiva, come nel caso degli spot pubblicitari o delle fiction. Questo è quanto sostiene Massimo Germoglio, fondatore della Rumblefish, una delle più dinamiche società di post produzione che opera sul territorio milanese. Rumblefish nasce nel 1992 come società del gruppo Interactive specializzata nel montaggio, sfruttando l’esperienza professionale maturata da Germoglio con i primi sistemi Avid offline. Dopo la separazione dal gruppo Interactive, l’azienda ha esteso il suo campo d’intervento realizzando, tra le altre cose, nel 2000 il primo film italiano interamente post prodotto in digitale, Honolulu Baby di Maurizio Nichetti. Germoglio è convinto che il Digital Intermediate (DI) sia la scelta migliore poiché “riporta nella posizione giusta ruoli e competenze, proprio come era con la pellicola. Il DI porta vantaggi a tutti, dai produttori ai direttori della fotografia, dai registi ai creativi delle agenzie. Siamo convinti di essere di fronte a un modo di lavorare dal quale non si può tornare indietro e proprio perché siamo in un periodo di crisi economica, occorre spendere meglio il proprio denaro.” Per convincere anche i più restii, Rumblefish ha organizzato a Milano a fine gennaio una giornata di approfondimento sui temi legati alle problematiche del DI, coinvolgendo rappresentanti di alcune delle società più impegnate in questo settore: Kodak, Arri, Da Vinci, DVS e Autodesk.
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Massimo Germoglio, fondatore di Rumblefish
sul montato, un modo di lavorare definito “pazzesco” da Adriano Mestroni, altro noto colorist da poco entrato a far parte del team di Rumblefish. “La qualità dei giornalieri che si ottiene con un Arriscan non è paragonabile con quella del telecinema a luce unica e la correzione colore è possibile anche sul montato”, ha sottolineato Cremasco, valutando il risparmio di tempo di lavorazione di uno spot in almeno il 25%. “Con il DI, si hanno molte più possibilità di modifica, ogni correzione del colore è collegata alla singola inquadratura.” L’unico limite rispetto al telecinema e il maggior tempo richiesto per l’acquisizione del girato, operazione che, lavorando in risoluzione 2K, può essere effettuata in un tempo superiore di circa tre volte rispetto alla durata effettiva delle sequenze, ma questo per
Mestroni non costituisce un problema: “dopo una decina di minuti, si può già cominciare a lavorare sulle prime scene.” Proprio le ampie possibilità di intervento creativo offerte dal DI possono però allungare i tempi di lavorazione, come ha osservato nel suo intervento Riccardo Di Tizio, technical manager Kodak. Un altro problema evidenziato da Di Tizio è legato all’archiviazione: “la pellicola è rimasta invariata per 27 quasi un secolo. Il nuovo sistema deve essere affidabile quanto quello che va a sostituire.” Secondo il rappresentante della Kodak, i supporti attuali di registrazione dei dati digitali non offrono sufficienti garanzie e hanno una stabilità nel tempo inferiore rispetto alla pellicola, che resta la soluzione migliore per l’archiviazione
Vantaggi e limiti (superabili) I vantaggi dell’impiego del DI anche nelle lavorazioni pubblicitarie sono stati descritti da Sergio Cremasco, colorist e DI specialist di Rumblefish, che ha evidenziato come, grazie al DI, sia possibile ridurre i tempi di lavorazione e ottenere un miglior controllo del colore rispetto al flusso di lavoro tradizionale dove il color grading deve essere fatto scena per scena con passaggi intermedi su Digital Betacam e quindi con la necessità di dover rifare il telecinema per evitare le correzioni
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Il Digital Intermediate nasce per il restauro dei film, ma può essere validamente utilizzato anche per gli spot pubblicitari
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L’Arriscan della ARRI, uno degli ultimi acquisti di Rumblefish
a lungo termine dei film, preferibilmente ricorrendo a tre master RGB su pellicola in bianco e nero. Sulla situazione delle produzioni cinematografiche in Italia rispetto al resto del mondo ha fornito qualche dato un altro rappresentante della Kodak, 28 Guido Battaglia. Il budget medio per la produzione di un film realizzato nel nostro Paese è un decimo rispetto a quello delle produzioni USA, dove il DI ha oramai raggiunto una quota del 60% contro l’8% dell’Italia, percentuale che però non è molto diversa da quella del resto del mondo, valutata in circa il 10%.
I ferri del mestiere Spazio per crescere quindi ce n’è, come dimostra anche il discreto successo ottenuto da ARRI con l’Arriscan che, dalla sua commercializzazione iniziata nel 2004, ha recentemente raggiunto il traguardo delle 100 unità, come ha dichiarato Antonio Cazzaniga, responsabile di Arri Italia. Le caratteristiche salienti dell’Arriscan sono poi state descritte da Stefan Tiefenbrunner, sales manager ARRI. In sintesi, il sensore utilizzato ha una risoluzione nativa di 3k, cosa che permette di ridurre l’effetto di aliasing nel passaggio alla risoluzione standard di 2k. La macchina è anche in grado di generare immagini digitali in formato 4k, ricorrendo alla tecnica del microscanning, il sensore viene cioè spostato di una distanza corrispondente a
mezzo pixel nelle quattro direzioni e, anche in questo caso, il sovracampionamento a 6k riduce l’aliasing. L’altra particolarità dell’Arriscan consiste nella possibilità di acquisire le immagini con una doppia esposizione in modo da garantire una profondità colore di 16 bit reali e catturare così l’intero range dinamico delle pellicole di ultima generazione, come la Vision3 della Kodak; la velocità di scansione si riduce però a 5 fps dagli 8 fps nominali (a risoluzione 2k). Inoltre, il meccanismo di trasporto controllato via software rende possibile la modifica immediata da 2, 3 e 4 perforazioni, senza che sia necessaria la sostituzione del gate. Tra le novità più recenti, c’è anche il wet gate per la scansione di pellicole particolarmente rovinate che utilizza un liquido a bassa tossici-
tà, smaltibile quindi abbastanza facilmente. Le problematiche inerenti alla registrazione e alla condivisione dei dati digitali sono state affrontate da Ernest-Joerg Oberhoessel della DVS, che ha sottolineato l’importanza dello storage centralizzato basato su architetture SAN (Storage Area Network), mentre Fabio Setti della Cintel ha illustrato le caratteristiche salienti del da Vinci Resolve, un sistema per la color correction scalabile, in grado di trattare layer multipli in tempo reale fino alla risoluzione 4k. Infine, Carlo Struzzi della Video Progetti ha presentato le novità dei sistemi Autodesk per la post produzione, compreso Inferno 2009, uno dei quali è già operativo in Rumblefish. In conclusione della giornata, Germoglio ha ribadito i vantaggi del DI, un metodo di lavorazione sul quale Rumblefish sta investendo molto , non solo in termini economici, ma anche di risorse umane. “Oggi possiamo usufruire di un sistema di lavoro che consideriamo logico portare avanti. Dobbiamo però combattere su vari fronti, contro l’abitudine, la pigrizia e la mancanza di conoscenza. Ci aspettiamo molto di più dai giovani che da altre figure professionali abituate a lavorare in un certo modo. Ma chi ha utilizzato anche solo una volta il DI, continua a farlo: è un fatto oggettivo, ci sono troppi vantaggi.” L’evento è terminato con la proiezione in digitale del film “4 padri single”, prodotto per Mediaset da Indiana Production, una delle ultime realizzazioni di Rumblefish.
Indiana Production ha affidato a Rumblefish la finalizzazione e la correzione colore in 2k del film “4 padri single”
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località provincia CANICATTI’ AG FAVARA AG ALESSANDRIA della Rocca AG RAVANUSA AG SCIACCA AG RIBERA AG SANTA ELISABETTA AG LAMPEDUSA AG AGRIGENTO AG CIANCIANA AG MENFI AG PALMA DI MONTICHIARO AG CANICATTI’ AG CAMPOBELLO DI LICATA AG SCIACCA AG RIBERA AG AGRIGENTO AG FAVARA AG RACALMUTO AG SCIACCA AG SCIACCA AG AGRIGENTO AG SERRADIFALCO CL SAN CATALDO CL CALTANISSETTA CL RESUTTANO CL GELA CL GELA CL RIESI CL MAZZARINO CL MAZZARINO CL CATANIA CT CALTAGIRONE CT ACIREALE CT PEDARA CT RANDAZZO CT CATANIA CT CATANIA CT CATANIA CT CATANIA CT ACIREALE CT GIARRE CT ACIREALE CT MACCHIA DI GIARRE CT
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0941 369144 090 3684111 090 632724 090 712845 091 0921 423456 091 6828604 091 586600 091 8782888 091 6702909 091 968888 091 8903536 091 8351350 091 309983 091 6831094 0921 421265 091 8148850 091 581189 091 6821813 091 6305969 091 302712 091 8726769 091 6831094 091 302465 091 6911008 091 961108 091 961108 091 969741 090 902577 091 305136 091 325188 091 6573011 091 581147 091 596486 091 8148850 091 325188 091 8726769 091 6252521 091 6161430 091 6254343 091 8219325 091 305283 091 8690059 091 6165933 0932 653311 932 862343 0932 991567 0932 951952 0932 245222 0932 945678 0932 842609 0932 752323
TINDARI MESSINA MESSINA MESSINA BORGETTO CEFALU’ PALERMO PALERMO PARTINICO PALERMO BAGHERIA PARTINICO BISACQUINO PALERMO PALERMO CEFALU’ CACCAMO PALERMO PALERMO PALERMO PALERMO MARINEO PALERMO PALERMO PALERMO BAGHERIA BAGHERIA BAGHERIA BAGHERIA PALERMO PALERMO PALERMO PALERMO PALERMO CACCAMO PALERMO MARINEO PALERMO PALERMO PALERMO ALIA PALERMO CARINI PALERMO RAGUSA VITTORIA VITTORIA ISPICA RAGUSA MODICA SCICLI MODICA
ME ME ME ME PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA PA RG RG RG RG RG RG RG RG
Monitor n° 276 - 2008/2009
T I T O L O RADIO SETTE 106,7 RADIO TRASMISSIONI MODICA 99,20-102,25 R.VIDEO MEDITERRANEO - RVM 94,10-97,00 R.VIDEO MEDITERR. Lattemiele 92,00-95,00 R. VIDEO SCICLI - RVS - POP. NET 89,50-95,20-103,50 RADIO VITA VERA 108 DIMENSIONE RADIO 95,80-97,30 FM CLASSIC 91,00-91,20 FM ITALIA 92,85-95,20 POWER STATION 97,00-98,40 RADIO AMICA AVOLA 100,5 RADIO BUONA NOVELLA 94 RADIO ELLE UNO 88,2 RADIO GIOVANI STEREO - R.G.S. 95,6 RADIO LUNA ONE 98,00-103,65 RADIO MARTE 93,6 RADIO NOI ROSOLINI 101,4 RADIO ONDA LIBERA 91,30-94,50 RADIO ORIZZONTI NUOVI 107,4 RADIO SICILIA SIRACUSA 92,00-97,70 RADIO STAMPA SUD 92,70-99,50 RADIO STUDIO FIVE 95,5 RADIO UNA VOCE VICINA 104 RADIO ALCAMO CENTRALE 95,50-101,00 RADIO ANTENNA SUD 102 RADIO ANTENNA DEL BOEO 98,35 RADIO AZZURRA MARSALA 97,70-97,80 RADIO CITY THE STATION 95,15 RADIO CUORE TRAPANI 88,10-89,60-89,90 EMMEVIEMME - MVM 95,65 RADIO EVANGELO TRAPANI 98,90-103,70 RADIO ITALIA ANNI 60 89,35 RADIO LIBERTY CASTELVETRANO 95,00-96,80 RADIO MARSALA CENTRALE 100,80-101,00-104,20 R.STUDIO AZIMUTH NETWORK 94,65 RADIO STUDIO 2000 PETROSINO 91,7 RADIO TELE MARE 92 RADIO TELE SOLE - LATTE E MIELE 99,5 RADIOLINA 91,20-91,30-101,30 RCV 99,70-99,90 TIERREBI - TRASM. R. BUSETO 103,7 TVR TIVUERRE 102 - T.R. Valderice 102 RADIO BONARIA 104,6 RADIO CLUB NETWORK 89,50-91,75-101,00 RADIO EMME DUE 102,6 RADIO EVANGELO 101,75 RADIO GOLFO DEGLI ANGELI 94,15 RADIO KALARITANA IN BLU 97,50-103,60 RADIO LA VOCE 96,8 RADIO MAMBO 88,4 RADIO MASTER 89,6 RADIO NORA 103,7
Monitor n° 276 - 2008/2009
S E Z I O N E 0932 0932 0932 0932 0932 0932 0931 0931 0931 0931 0931 0931 095 0931 0931 0931 0931 0931 0931 0931 095 0931 095 0924 0923 0923 0923 0924 0923 0924 0923 0923 0924 0923 0923 0923 0923 0923 0924 0923 0923 070 070 70 070 070 070 070 070 070 070
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MODICA ALTA RG MODICA RG MODICA RG MODICA RG SCICLI RG ISPICA RG SIRACUSA SR SIRACUSA SR SIRACUSA SR AVOLA SR AVOLA SR SIRACUSA SR LENTINI SR PACHINO SR AVOLA SR SIRACUSA SR ROSOLINI SR AVOLA SR SIRACUSA SR SIRACUSA SR CARLENTINI SR CASSIBILE SR CARLENTINI SR ALCAMO TP MAZARA DEL VALLO TP MARSALA TP MARSALA TP VITA TP TRAPANI TP PARTANNA TP TRAPANI TP MARSALA TP CASTELVETRANO TP MARSALA TP MAZARA DEL VALLO TP PETROSINO TP TRAPANI TP MARSALA TP TRAPANI TP CASTELVETRANO TP BUSETO PALIZZOLO TP TRAPANI TP CAGLIARI CA SINNAI CA CAPOTERRA CA QUARTU SANT’ELENA CA QUARTU SANT’ELENA CA CAGLIARI CA MURAVERA CA CAGLIARI CA UTA CA FRAZIONE NORA DI PULACA
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T I T O L O
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R. NOSTALGIA ex RadioClub 89 RADIO PRESS RADIO SANT’ELENA RADIO SINTONY R.STELLA CIRCUITO MARGHERITA RADIO STUDIO 9 RADIO STUDIO ONE R.VERGINE DEL CARMINE - RCT RADIO X RADIOLINA ARJA SOUND R.SINTONY RADIO ARCOBALENO RADIO DON ORIONE RADIO IGLESIAS RADIO IN RADIO LUNA RADIO MARISTELLA RADIO SAN PIETRO RADIO STAR CARBONIA RADIO BARBAGIA RADIO MACOMER CENTRALE RADIO NUORO CENTRALE 101 R.DEL CARMINE IN BLU RADIO RADIO RAMA SOUND RADIO STELLA TORTOLI’ RADIO STUDIO 101 RADIO CUORE ORISTANO RADIO LATTE MIELE RADIO PLANARGIA RADIO STUDIO 2000 RADIO VILLAURBANA MUSIC RVM RADIO ARCIPELAGO 90 RADIO DEL GOLFO RADIO INTERNAZIONALE RADIO ANTENNA 2000 R.CINQUE RADIO ITALIA ANNI 60 RADIO NOVA SORSO RADIO NOVANTA PUNTO SETTE RADIO NURAGHE STEREO RADIO ONDA STEREO R.SARDEGNA INTERNATIONAL RADIO VENERE RADIO VITA NUOVA RADIO SARDINIA RADIO STUDIO QUATTRO RADIO SUX SOUND GUSPINI
S E Z I O N E
89 070 88,70-93,50 070 103,8 070 90,10-92,40-98,25-101,10 070 99,3 070 95,9 070 89,90-’95,00 070 103,5 070 96,8 070 88,00-98,00-98,40-100,80 070 100,5 0781 102,5 0781 91,00-98,00 0781 89,20-103,80 070 101,5 0781 95,30-99,00-101,80-102,00 0781 91 0781 89,6 0781 102,7 781 91,90-92,00-97,15-103,00 0784 89,30-95,80-98,60-102,50 0785 101 0784 101,5 0782 88,00-98,00 0782 102,00-104,00 0782 101 0782 97 0783 101,00-101,60 0783 89,60-98,75-101,00-103,85 0785 88,10-94,40-99,00-104,00 0783 100,5 0783 90,2 0789 93,90-98,00-98,30 079 88,40-92,80-93,90-94,00 0789 92,6 079 94,10-103,40-104,50 079 93,5 079 90,7 079 91,8 079 98,25 079 88,8 079 90,00-90,50-100,20 079 94,30-95,55-99,75-102,60 079 89,80-99,45 070 97,7 070 96,60-96,80-97,70-100,40 070
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UTA CAGLIARI QUARTU SANT’ELENA CAGLIARI SELARGIUS CAGLIARI QUARTU SANT’ELENA TEULADA CAGLIARI CAGLIARI CARBONIA IGLESIAS CARBONIA IGLESIAS SANT’ANTIOCO CARBONIA CARLOFORTE CARLOFORTE CARBONIA NUORO MACOMER NUORO ELINI TORTOLI’ TORTOLI’ TORTOLI’ ORISTANO ORISTANO BOSA TERRALBA VILLAURBANA LA MADDALENA PORTO TORRES SASSARI SASSARI VALLEDORIA SORSO SASSARI ALGHERO ALGHERO SASSARI SASSARI PORTO TORRES SAN GAVINO MONREALE VILLACIDRO GUSPINI
CA CA CA CA CA CA CA CA CA CA CI CI CI CI CI CA CI CI CI NU NU NU OG OG OG OG OR OR OR OR OR OT SS OT SS SS SS SS SS SS SS SS SS VS VS VS
Nel numero 270 di MonitoR sono state pubblicate le emittenti delle regioni: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia. Nel numero 271 quelle di Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise. Nel Numero 272 quelle di Trentino Alto Adige, Friuli, Veneto, Emilia, Liguria. Nel Numero 273 quelle di Toscana, Marche, Campania, Basilicata Nel numero 275 quelle di Puglia, Calabria Richiedete in redazione i numeri mancanti: info@monitor-radiotv.com
Monitor n° 276 - 2008/2009