Sul Monumento ai Caduti di Giulio Caluri... a Volterra.

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Università della Libera Età

Volterra, 8 maggio 2014

Sul Monumento ai Caduti di

Giulio Caluri a cura di

Fabrizio Rosticci

A proposito del Monumento ai Caduti di Volterra, tornato oggi di attualità dopo il bisognoso restauro e la volontà di ‘concedere’ all’opera scultorea una zona di rispetto – quasi mai rispettata – nell’area parking di Piazza XX Settembre.


La Grande Guerra

Fu uno sterminio senza precedenti. Dei 65 milioni di uomini che la Grande Guerra aveva mobilitato, ben 9 milioni persero la vita sui campi di battaglia. Senza contare le morti provocate dall’epidemia di “spagnola”, che trovò terreno fertile proprio nelle condizioni in cui versavano le popolazioni stremate da quell’interminabile conflitto


Anche l’Italia pagò un altissimo tributo: l’estenuante combattimento di trincea che vide schierati – male equipaggiati e poco preparati – milioni di uomini per la prima volta arruolati con la leva di massa, provocò circa 650 mila morti, oltre ai 950 mila feriti e 600 mila tra prigionieri e dispersi


molto alto fu a Volterra il contributo di sangue alla Grande Guerra

350 caduti (1 ogni 10 volterrani inviati al fronte)

100 mutilati 60 decorati al valore (2 medaglie d’oro)


Il ricordo dei Caduti Il Corazziere, a. XL, n. 32, 7 agosto 1921

Il Corazziere, a. XL, n. 43, 23 ottobre 1921

Il Comune era presieduto da un commissario prefettizio, poichÊ la Giunta socialista di Giulio Cesare Topi, eletta nell’ottobre 1920, nel maggio 1921 era stata costretta a dimettersi.


Esposizione bozzetti

Scuole di San Lino

Dicembre 1921

Il Corazziere, a. XL, n. 50, 11 dicembre 1921

Il Corazziere, a. XL, n. 52, 25 dicembre 1921 Il Corazziere, a. XL, n. 49, 4 dicembre 1921


Il Concorso e la Giuria • I 18 bozzetti presentati al Concorso bandito dal Comitato pro-monumento di Volterra furono esposti al pubblico nelle Scuole di San Lino durante la prima settimana di dicembre, nei giorni 3 e 4 gennaio 1922 per essere esaminati e selezionati dall’apposita Commissione.

• Una Giuria certamente di un certo prestigio, composta dallo scultore Emilio Gallori, dal pittore Plinio Nomellini e dall’architetto Gino Clerici, nominati dal Comitato e assistiti dal commissario prefettizio Filippo Cardelli e dall’avvocato Ezio Solaini, rispettivamente presidente e segretario dello stesso Comitato pro-monumento.


Il verdetto della Giuria La scelta della Giuria ricadde sul bozzetto denominato «Gloria», e fu così motivata: “Il bozzetto «Gloria» è senza dubbio il migliore di quanti vennero presentati, sia per nobiltà di intenzioni, sia per l’armonia delle parti, sia infine per l’eleganza della linea, piena di grazia senza svenevolezze”.

La Commissione, all’unanimità, propose pertanto “il bozzetto contrassegnato col motto «Gloria» per la esecuzione”, suggerendo al Comitato che “il luogo più adatto per questo monumento […] sarebbe il lato ovest della Piazza XX Settembre e precisamente il centro del semicerchio formato dagli alberi che sorgono dal ciglio del terrapieno”. (Da Il Corazziere, a. XLI, n. 2, 8 gennaio 1922).


La motivazione Per bocca del relatore, professor Clerici, sul bozzetto prescelto la Giuria si era espressa con parole più che lusinghiere:

“Dalla figura dell’eroe che spira tra le braccia della Gloria, sale un’onda di poesia che solleva lo spirito di reverenza, mentre dalla Gloria, che china sul corpo del morente sembra voglia proteggerlo con l’ampio arco delle sue ali, emana una tenerezza quasi materna che rappresenta con grande efficacia l’amore della terra natia verso i martiri giovinetti che per essa diedero la vita”. Fatta propria la decisione della Commissione, il Comitato autorizzò l’apertura della busta corrispondente al bozzetto vincitore, il cui autore risultò essere Giulio Caluri. A lui fu assegnato il premio e affidata l’esecuzione. (Da Il Corazziere, a. XLI, n. 2, 8 gennaio 1922)


L’ubicazione Così Piazza XX Settembre, dove, quando ancora si chiamava Piazza Sant’Agostino, là “dal lato della Ripa” avrebbe dovuto sorgere il monumento a Pio IX in memoria della visita a Volterra da lui effettuata nell’agosto 1857, era destinata, ora, ad ospitare il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, commissionato al professor Giulio Caluri


Giulio Caluri Originario di San Giuliano dei Bagni [nato nel 1882, morirà a Firenze nel 1949], si era ben presto trasferito a Volterra, non prima, però, di aver fatto esperienza nel prestigioso studio privato del professor Ezio Ceccarelli in Via Arnolfo a Firenze

Da diversi anni dedito all’insegnamento di “figure” presso la Regia Scuola Artistico Industriale di Volterra, Caluri avrebbe di lì a poco sostituito Giuseppe Bessi, scomparso nel dicembre 1922, nella direzione dello stesso istituto d’arte

Pur non raggiungendo il valore del maestro, fu comunque artista di buona fama e si distinse soprattutto per la fervida attività monumentalistica. Specialista in questo genere di scultura, risulta essere stato uno degli autori più prolifici di monumenti ai caduti, almeno in ambito regionale


Curio sitĂ :

Cartolina raffigurante il bozzetto del Monumento ai Caduti

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Oltre a Volterra, annoverano sue realizzazioni monumentali diverse località del circondario‌ Una lapide in marmo con ornamenti, stemma comunale e un altorilievo bronzeo raffigurante una testa di fante, fu inaugurata a Casale Marittimo l’8 settembre 1922

Lapide in marmo con i nomi dei Caduti apposta nella cappella del cimitero di Montecatini Val di Cecina il 4 novembre 1921


A Guardistallo un suo marmo inaugurato il 7 ottobre 1924 raffigura un soldato in sentinella

A Bibbona, un cippo in travertino sostiene una statua in marmo raffigurante un fante nudo con elmetto e con in pugno la bandiera che funge da perizoma


All’8 novembre 1926 risale invece l’inaugurazione da parte di Galeazzo Ciano del monumento di Suvereto: un bronzo su basamento in travertino raffigurante un milite in sentinella

Al 7 ottobre 1924 risale il monumento in marmo di Castelnuovo Val di Cecina, raffigurante un soldato nudo con elmetto e bandiera che funge da perizoma


Verso l’inaugurazione

Il Corazziere, a. XLI, n. 33, 6 agosto 1922 Il Corazziere, a. XLI, n. 40, 1 ottobre 1922


Il mutare dei tempi e… delle idee Il Corazziere, a. XLI, n. 40, 1 ottobre 1922

one» i z i r c ottos S 45, a L « LI, n. , a. X 22 e r e i z 19 az Il Cor ovembre 5n

Francobollo dedicato al Monumento di Giulio Caluri


Per il primo di ottobre‌! Il Corazziere, a. XLI, n. 40, 1 ottobre 1922


Il Corazziere, a. XLI, n. 41, 8 ottobre 1922

Domenica 1 ottobre 1922 Inaugurazione del

Monumento ai Caduti


Il Corazziere, a. XLI, n. 39, 24.IX.1922


“[…] Alle ore 10 ebbe luogo al Municipio il ricevimento delle Autorità politiche, civili e militari, delle famiglie dei caduti e delle rappresentanze, a cui venne offerto un vermouth […]”. Alle ore 10,30, mosso da Piazza Maggiore “[…] il corteo imponentissimo di diverse migliaia di persone, e meravigliosamente ordinato, percorse al suono degli inni patriottici Via Turazza, Piazza S. Giovanni, Via Cesare Battisti, Via Garibaldi, Via Guidi, Via Vittorio Emanuele, fermandosi in Piazza XX Settembre […]”.

Per primo prende la parola il Commissario Prefettizio Cav. Uff. Dott. Filippo Cardelli, Presidente del Comitato

Il Corazziere, a. XLI, n. 41, 8 ottobre 1922


«Sorge quindi a parlare l’oratore ufficiale on. prof. Adolfo Zerboglio tra la più viva attenzione»

«Una imponente ovazione saluta la fine del magnifico discorso di S.E. Dello Sbarba…»

«Il valoroso Comandante della Brigata «Friuli», S.E. il Generale Santini, ringrazia a nome del Comandante il Corpo d’Armata e di quello della Divisione…»

«Segue il Ministro del Lavoro S.E. on. Arnaldo Dello Sbarba con un ardente, appassionato lirico discorso...»


C

CosĂŹ si presentava Piazza XX Settembre la mattina del 1° ottobre 1921, per l’inaugurazione del Monumento ai Caduti.


Il Corazziere, a. XLI, n. 41, 8 ottobre 1922


Il Corazziere, a. XLI, n. 41, 8 ottobre 1922

Volumetto ÂŤGloriaÂť

Elenco Volterrani morti e dispersi

Cartolina, 1922

Volterra - Monumento ai Caduti in guerra (Scult. Giulio Caluri)


Prima del restauro del 2013


Una piazza e un monumento da sempre trascurati… Parcheggio selvaggio… Auto a ridosso del Monumento e spazio circostante mal curato: un’immagine poco edificante per Volterra

«… Per concludere diciamo due parole sulla piazza alberata da cui oggi partono i pullman della SITA. Perché non cercare di curare meglio questa oasi di verde? Su di essa si innalza il monumento ai Caduti di tutte le guerre, opera dello scultore concittadino Giulio Caluri. Oggi la ghiaia della piazza è sempre sporca per i residui di olio e di carburante delle macchine della SITA. Le panchine non possono donare un soggiorno tranquillo. I dintorni del monumento sono ingombri da sporcizie di ogni genere. È un luogo assai frequentato da turisti e da concittadini; bisognerebbe tenerlo meglio e soprattutto allontanare i grossi automezzi della SITA. Così com’è esso non può offrire quell’oasi di quiete e di verde che potrebbe dare…». (Da Silvano Bertini, Per le vie della città. Via don Minzoni, in “Volterra”, 1968/IV)


Piazza XX Settembre, il Monumento ai Caduti di Giulio Caluri, dopo il restauro


Dal 1° ottobre 1922…


Il Monumento restaurato è stato riconsegnato alla popolazione il 5 agosto 2013



In Piazza XX Settembre da oltre 90 anni

1 ottobre 1922

8 maggio 2014

F.R.


La Marcia su Roma‌ e il fascismo al potere

La medaglia commemorativa della Marcia su Roma (28 ottobre 1922)

Il Corazziere, a. XLI, n. 45, 2.XI.1922


Dario Lupi, Circolare inviata ai regi provveditori il 27 dicembre 1922: “[...] le scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra – al fine di mantener viva la memoria dell’eroico sacrificio –, dovrà essere piantato un albero; gli alberi varieranno a seconda della regione, del clima, dell’altitudine [...]”.

Così anche Volterra si stava apprestando alla realizzazione del suo Parco della Rimembranza Il Corazziere, a. XLII, n. 9, 4 marzo 1923


L’Ara Votiva per i 350 caduti della Grande Guerra fu inaugurata da Vittorio Emanuele III il 22 ottobre 1925

L’inaugurazione dell’Ara Votiva, 22.X.1925 Cartolina raffigurante l’Ara Votiva


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