L'ombra scolpita

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MORENO

BONDI

Moreno Bondi è nato a Carrara nel 1959 nella cui Accademia di Belle Arti ha conseguito la laurea. Nel 1987 ha intrapreso la carriera accademica in qualità di Docente Titolare della Cattedra di Tecniche Pittoriche, prima a Carrara ora a Roma, città in cui vive e lavora dal 1999. Moreno Bondi was born in Carrara in 1959 and received a degree from the Academy of Art in Carrara. In 1987 he became the resident Professor of Painting Techniques in Carrara.In 1999 he became Professor of Painting Tecniques in Rome. MORENO BONDI Via Giulia, 147 00186 Roma www.morenobondi.it morenobondi@virgilio.it


Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo

Comunità Montana 19°


MORENO BONDI L’OMBRA SCOLPITA


a cura di CARLA PIRO progetto grafico MARCO LIPPI foto CORRADO DE GRAZIA Ritratto fotografico GIORGIO DE CAMILLIS traduzioni ANNIE KASZINA

si ringrazia ASSOCIAZIONE VIVIMONDO

Associazione Culturale

Stampa Avenzagrafica - MS Finito di stampare nel mese di dicembre 2003


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Avere la possibilità di ospitare nel nostro territorio la mostra di un artista affermato come Moreno Bondi è certamente motivo di grande soddisfazione per la Comunità Montana n.19 del Sulcis Iglesiente. Si tratta dell’evento conclusivo delle manifestazioni culturali del 2003 che il nostro Ente ha organizzato con il patrocinio de lla Reg ione Autonoma Sardegna, Assessorato al Turismo. Suscita interesse la possibilità di vedere come l’attività di Moreno Bondi si realizzi attraverso opere che permettano di apprezzare tecnica, contenuti ed espressione artistica, frutto di anni di professionalità e di ricerca. Sono certo che “L’ombra scolpita” sarà capace di “illuminare” l’immaginazione e le coscienze di coloro che vorranno vivere e non perdere questo grande evento.

Ammirando la pittura di Moreno Bondi non si può fare a meno di constatare quanto il periodo rinascimentale dei grandi Maestri abbia influito su di lui e la sua arte: il modo in cui dipinge il corpo umano, i particolari ben curati e la maestria con la quale usa la pittura ad olio portano inesorabilmente il pensiero al periodo dei grandi maestri (a tale epoca). L’arte di Moreno Bondi è contemporaneamente un tuffo nel passato ed una esaltazione della contemporaneità, uno splendido mix di arte antica e moderna che caratterizza l’artista e lo rende unico nel suo genere. Sembrerebbe quasi che abbia vissuto nel Rinascimento e che abbia voluto portare sino ai giorni nostri il messaggio culturale di quel periodo, aggiungendo un tocco personale a quell’arte che lo contraddistingue.

Il Presidente della Comuintà Montana 19°

L’Assessore al Turismo della Comuintà Montana 19°

Marco Marras

Claudio Rosina

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TESTO CRITICO

CRITIC ANALISYS

di Marco Bussagli

of Marco Bussagli

IL VASO DI PANDORA

PANDORA’S BOX

Vi ricordate il mito di Pandora? Quando Zeus se la prese con Prometeo che aveva plasmato l’uomo dall’argilla, per ripicca, affidò il compito di dar forma alla donna ad Efesto che la modellò con la terra e l’acqua. Allora tutti gli dei decisero di farle ognuno un dono e per questo venne chiamata Pandora. Atena le conferì l’attitudine ai lavori domestici, Afrodite le donò la bellezza ed Ermes le regalò l’astuzia. Quest’ultimo, poi, la condusse da Epimeteo che non poté fare a meno d’invaghirsene, nonostante gli avvertimenti di suo fratello Prometeo. Bisogna sapere, infatti, che Pandora a veva avuto in dono da Zeus un pithos, ossia un “orcio”, nel quale il dio aveva confinato tutti i mali del mondo. Sollevato il coperchio con curiosità tipicamente femminile, il recipiente lasciò fuggire il suo terribile contenuto e per il mondo si diffusero i malanni, la fatica, l’invidia e quanto di peggio si possa immaginare. Da quel momento, scomparvero dalla vita degli uomini la serenità e la gioia. Ricoperto repentinamente, ma quando ormai era troppo tardi, il vaso intrappolò al suo interno soltanto la

Do you remember the story of Pandora? Zeus got angry with Prometheus for fas hioning a man out of clay so, for spite, he assigned the task of forming a woman to Hephaestus. The god of fire moulded her out of earth and water. Then all the gods decided they would each bestow a gift on her and that is why she was called Pandora. Pallas Athena granted her an aptitude for the housewifely arts, Aphrodite bestowed beauty upon her, Hermes gave her cun ning. Hermes then led her to Epimetheus, who could not stop himself falling in love with her, despite the war nings of his brother Prometheus. The thing is, Zeus had made Pandora the gift of a pithos, or box, in which he had shut all the world’s ills. With typi cally female curiosity she lifted the lid, the box loosed its dreadful contents, and misfortune, toil, envy and the worst con ceivab le ills spread throughout the world. From that moment on, serenity and joy vanished from the lives of men. The box was rapidly closed, but by then it was already too late; all that remained trap ped within it was Hope, which is man’s faithful companion. Actually, this is a 8



Speranza che è fida compagna degli uomini. È questa, infatti, la metafora della condizione umana e delle false illusioni da cui è attraversato il mondo. Quel che sembra bello e attraente come Pandora è, il più delle volte, marcio e corrotto: si taglia la mela più rossa della cesta e, dentro, vi si trova il verme. La vita, perciò, è apparenza, come del resto lo è l’arte che, non di rado, nella manualistica del XVI e XVII secolo ad uso dei pittori, è rappresentata come una donna con lo specchio in mano perché riflette le forme della natura e mostra per vero quel che, in realtà, è soltanto dipinto o scolpito. Moreno Bondi con la sua inarrivabile tecnica e lo scoppio abbacinante dei suoi (perché da lui stesso fabbricati con la sapienza dei procedimenti alchimistici) colori, che solo il suo pennello riesce a domare, ha scoperto il gioco e ce lo racconta. Ha aperto l’orcio della pittura e ne ha fatto uscire gli incubi che tormentano gli uomini da millenni. Come Pandora, però, anche i deliri onirici della pittura di Bondi sono bellissimi e tremendi. Vagano sul bordo di una memoria secolare e nascono dal mescolarsi delle reminiscenze della grecità c on gli splendori barocchi, dalle ombre metafisiche che si aggrovigliano alle luci

metaphor of the human condition and the illusions that span our world. What looks lovely and alluring, like Pandora, is usually tainted and rotten; cut open the reddest apple in the basket and insi de it there’s a worm. Life, then, is a semblance. So too is art which, not uncommonly, in the painters’ manuals of the XVI and XVII century, is depicted as a woman holding a mirror which reflects nature’s forms and proves the reality of what, in fact, is only pain ted or sculpted. Moreno Bondi with his incomparable technique and the dazzling explosion of his colours (his, because he uses his understanding of the process of alchemy to make them himself), has unveiled the secret and relays it to us. He has opened the box of painting and released the nightmares that have tormented man kind for thousands of years. The dream like vision of Bondi’s painting is, like Pandora, quite beautiful yet terrible. It roves along the border of age-old memo ries; it springs from a mix of remini scences of the Hellinistic period and the splendours of the Baroque, from the entanglement of the Metaphysical pain ters’ shadows with the lights of the Symbolists. But this veiled, fragile beauty breaks apart as soon as it comes into contact 10


simboliste. Questa bellezza velata e fragile, però, s’incrina appena venga a contatto con la realtà odierna perché è qui e ora che agiscono i mali della Pandora d’oggi. Allora, la grecità trionfante si spezza e le statue di marmo si trasformano in giganti di carne. Tutto appare distorto, allungato, come lo stridore di un violino che non sappia più accordare i toni barocchi d’Artemisia. Sulle enormi tele, stanno ora ombre lunghe che, una volta, erano nette come quelle di De Chirico, ma che adesso sono sfocate, quasi fossero percepite nella nebbia illuminata dal sole simbolista di Khnopff. Questo, allora, è l’universo pittorico di Moreno Bondi: il colto e raffinato sogno di un artista che sbircia sul fondo del pithos di Pandora per scorgervi, nel buio, la speranza.

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with today’s reality, because this is where the ills of the present day Pandora operate. The triumph of Hellenism fragments and the marble statues are transformed into fleshly colossuses. Everything looks distorted, elongated; like the screeching of a vio lin, Moreno Bondi's brush won't be tuned to the Baroque harmonies of an Artemisia Gentileschi. Across the huge canvases there are long shadows that once would have been clearly defined like those of De Chirico, but now are hazy, as if seen through mist illumina ted by the Symbolist sun of a Khnopff. This, then, is the pictorial universe of Moreno Bondi: the cultured, polished imaginings of an artist who casts a side long glance into the depths of Pandora’s box and, in its darkness, sees hope.


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TESTO CRITICO

CRITIC ANALISYS

di Antonio Paolucci

of Antonio Paolucci

Come in uno specchio. La pittura di Moreno Bondi fa pensare ad uno specchio che riflette le icone dell'arte antica. Solo che lo specchio è rotto. Riflette Michelangelo, Caravaggio e i naturalisti del Seicento in disarticolati frammenti. I quali si sovrappongono e si dilatano per anamorfosi. Succede come quando si getta un sasso in una superficie acquatica perfettamente immobile nella quale si rispecchiano gli alberi, le nuvole e il cielo. L'unità della visione sii rompe, alberi nuvole e cielo mossi dalle onde concentriche provocate dal lancio del sasso, si agitano, si dilatano, si sovrappongono. Moreno Bondi ha dedicato anni allo studio delle tecniche pittoriche tradizionali. Conosce come nessuno il mestiere dei maestri dei grandi secoli e sa replicarlo con sapienza mimetica assoluta. Ma “l'ordine” antico (e cioè il sistema di valori che c’è dietro a una pittura di Caravaggio o a una statua di Michelangelo) quello non può trasferirlo nei suoi quadri, perché si fratta di un “ordine” che non appartiene più al suo e al nostro tempo. Se lo facesse, se tentasse di organizzare i suoi quadri secondo l'ordine antico, non sarebbe più un pittore ma un copista o un “citazionista”. Oppure, se l'ordine antico egli volesse studiare e

Like an image in a mirror. Moreno Bondi’s painting brings to mind a mirror reflecting the icons of classical art. Only, the mirror is broken. It reflects the works of Michelangelo, Caravaggio and the seventeenth century Naturalists in disjointed fragments that are superimposed and spread one over another anamorphically. Like when you throw a stone into perfectly still water that mirrors trees, clouds, sky, and the visual unity shatters. The concentric waves created by the stone agitate the trees, clouds and sky; the waves disturb, diffuse, superimpose. Moreno Bondi has devoted years of study to the techniques of traditional painting. He more than anyone is acquainted with the skills of the masters of art’s golden centuries, and he is capable of reproducing those skills with absolute competence and accuracy. But the old “order” (that is the values underlying a Caravaggio painting or a Michelangelo sculpture) cannot be transferred to his paintings because it is an ‘order’ that is no longer part of his and our time. Were he to construct his paintings accor ding to the old order, he would cease to be a painter; he would be a copier, or a ‘citazionista’. If he chose to study and investigate the old order as a phenome 14



approfondire in quanto fenomeno scientificamente dominabile, sarebbe uno storico dell'arte. Nell'un caso e nell'altro non un pittore. Copista o Storico, quindi. Non se ne esce. Il dilemma stritola implacabilmente chi si pone davanti all’arte antica. Ma se uno è un artista, un artista vero come Moreno Bondi e quindi con talento, inquietudini, caparbietà e insoddisfazioni di artista, cosa succede? Cosa succede quando per dar voce al tempo presente interroghi, da artista, i capolavori del passato sapendo bene che in essi ci si può perdere come nello specchio di Narciso oppure che possono per sempre raggelarti come la faccia di Medusa? L'azzardo è grande, la via d'uscita è difficile. La selezione di dipinti introdotta dalle mie righe dimostra che l'azzardo può essere giocato con successo, che la via d'uscita è possibile. Per sfuggire all'incantamento bisogna rompere lo specchio, bisogna gettare un sa sso nella fontana di Narciso. A pensarci bene è quello che ogni visitatore fa quando entra agli Uffizi o al Louvre. Il mondo antico vive dentro di noi perché noi siamo la nostra storia. L'arte del passato arrivata sino ad oggi e conservata nei musei, altro non è se non la storia che si è fatta figura. Tutto

non that can be mastered scientifically, he would be an art historian. Either way he would not be a painter. So there is no way round it. A copier or a historian. The dilemma inexorably crushes anyone who dares to confront the old art. But if that person is an artist, a true artist like Moreno Bondi and has the talent, the disquiet, the obstinacy and the discontent of an artist, then what happens? What hap pens when, as an artist, he probes the masterpieces of the past so he can voice the present, knowing full well that he might be lost in those works as if in Narcissus’s mirror? Knowing that they could turn him to stone like Medusa’s face? The risks are great; finding a way through them is difficult. The collection of paintings these words serve to intro duce goes to show that the risks can be taken successfully, that a way through them is possible. To escape the spell the artist has to break the mirror, he has to throw a stone into Narcissus’s fountain. If you think about it, that is what every visitor does when he sets foot in the Louvre or the Uffizi. The world of the past lives on inside us because we are our history. The art of the past that has come down to us and is preserved in museums is simply history that has assumed a physical form. All this is 16


questo è vero. Però la storia presente, quella che siamo chiamati a vivere, è profondamente altra dalla storia che ha generato quei capolavori. Sistemi simbolici diversi la governano e ci governano. Ecco allora che le opere dell'arte antica, staccate dal sistema che dava loro significato, possono essere percepite solo per frammenti, per assemblaggi, per enigmi. Il turista che uscendo dal museo compra una cartolina con il dettaglio del quadro celebre opera una selezione, si riconosce nel frammento di uno specchio infranto. E non sa di portare con sé un enigma. Moreno Bondi invece lo sa. Sa che il mistero abita le grandi opere d'arte, che insonda bili enigmi conducono Artemisia e il Centauro, un volto caravaggesco o l’ala d'oca di Gentileschi o del Cagnacci. Sa anche che è privilegio (e consolazione) dell'arte trasfigurare l' enigma nel sogno e nel mito. “I presagi non esistono. Il destino non ci invia i suoi araldi”. Fa bene il pittore a ricordarcelo citando l'aforisma di Oscar Wilde in epigrafe alla sua “Ultima Beatrice”. Non esistono i presagi e neppure è possibile decifrare con sicurezza i simboli. Che pure esistono tuttavia, sono i vessilli di un ordine sepolto, ma danno ermetiche risposte che rimandano ad altre risposte. Come ci 17

true. But the history of the present, that we are called upon to live, is profoundly different from the history that generated those masterpieces. It, and we, are governed by different symbols and systems. So works of art of the past, once detached from the system that gave them meaning, can only be seen as fragments, as assemblages, as enigmas. The tourist who, as he leaves the museum, buys a postcard showing a detail from a famous painting is making a choice; he recognises himself in a fragment of the shattered mirror. He is not aware that he is taking an enigma away with him. But Moreno Bondi knows. He knows that in great works of art a mystery resi des, that unfathomable enigmas accom pany Artemisia and the Centaur, a Caravaggio face or the wing of a Gentileschi or Cagnacci goose. He knows too that it is the privilege (and consolation) of art to transfigure the enigma as dream or myth. “There is no such thing as an omen. Destiny does not send us heralds”. The painter does well to remind us of this, by inscribing Oscar Wilde’s aphorism on his “Ultima Beatrice”. There are no omens, nor is it possible to decipher the symbols with any certainty. Nevertheless the symbols do exist. They are the standards of a


fanno capire i soggetti rappresentati nei dipinti in esposizione. Grazie all'arte sono possibili, per nostra grande fortuna, l'evocazione mitica e il sogno. La pittura che qui si presenta è evocativa perché fa emergere quello che noi inconsapevolmente siamo (noi siamo gli antichi quadri e le antiche chiese... nessuno ai nostri giorni lo ha capito bene come Pierpaolo Pasolini) ed è onirica perché ci offre l'occasione (le infinite occasioni) del sogno. Che è assemblaggio anamorfico di figure conosciute, però decontestualizzate e ondivaghe nel quadro dello spazio-tempo. Per me, storico dell'arte, la pittura di Moreno Bondi è un approccio all'Antico inedito e affascinante. Per mettere a confronto le sirene del Passato con le inquietudini della Modernità, per passare dalla porta stretta, ci vogliono cuore caldo, mente serena e uno sguardo a lunga posa. Del vittorioso confronto e del passaggio felicemente c ompiuto, le opere in mostra forniscono lucida testimonianza.

buried order. They offer cryptic answers that direct you towards other answers. This exhibition make us see that. We are very fortunate in that it is possi ble to evoke myth and dreams, thanks to art. Professor Bondi’s paintings are evo cative because what we unknowingly are emerges through them (we are old paintings and old churches… and in our time nobody has understood that as well as Pierpaolo Pasolini). They are oneiric in that they afford us the oppor tunity (the infinite opportunity) to dream. And dreaming is an anamor phic assemblage of figures that we know, taken out of context and free floa ting within the framework of space and time. For an art historian like myself, Moreno Bondi’s painting is a new and fascinating way of approaching the ‘Old’. It takes passion, a calm head and a far reaching gaze to bring the sirens of the Past face to face with the disquiet of Modernity, to find a way through the narrow gate. The works on display here offer us clear proof that the passage can be accomplished successfully and the confrontation triumphant.

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MORENO BONDI

L’OMBRA SCOLPITA

Ombra scolpita dalla luce Luce plasmata dall’ombra Vivono di un contrasto che è loro ragione. L’assenza che è attesa reciproca ne fonda l’esistere. E l’ombra narra memorie sconosciute Mentre la luce evoca ricordi perduti.


CLEOPATRA 2002, Olio su tela 110x100

UOMO OBELISCO 2001, Olio su tela 160x130 22



IL SECONDO VOLO DI ICARO 1999, Olio su tela 120x100

SUSSURRI 2001, Olio su tela 130x130 24



CENTAUROMACHIA 1999, Olio su tela 120x100

SULLE ALI DEL TEMPO 2003, Olio su tela 110x180 26



FRA SPAZIO E FORMA 1989, Olio su tela sagomata e scultura in marmo statuario di Carrara 70x140x10

AMORE 1998, Olio su tela 140x120 28



POSEIDÓN 1999, Olio su tela 120x100

IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI 2003, Olio su tela 100x110 30



GUARDIANE DI SCULTURE 2003, Olio su tavola 70x50

RIFLESSIONI DI UNO SPECCHIO 2003, Olio su tela 160x130 32



GUARDIANE DI SCULTURE II 2003, Olio su tavola 70x50

PEGASO 2000, Olio su tela 120x200 34



SIBILLA 2002, Olio su tela 130x110

LA FORMA DELL’ACQUA 2003, Olio su tela 120x110 36



ÁNGHELOS 2000, Olio su tela 200x100

L’OMBRA SCOLPITA 2003, Olio su tela 120x130 38



NINFA 2003, Olio su tela 60x80

NEL DESTINO DELLA TERRA 2003, Olio su tela 100x120 40



EBE CERCA SE STESSA 1999, Olio su tela 60x80

AMORE INTERFERENZE 2003, Olio su tela 135x90 42



EROS E THANATOS 1999, Olio su tela 120x100

DONNA SCOLPITA 2003, Olio su tela 150x130 44



L’ULTIMA BEATRICE IL SILENZIO DELL’OMBRA 2003, Olio su tela 100x110

ISTANTE CARICO DI EVENTI FUTURI

1999, Olio su tela 120x100 46



AMORE E PSICHE 1999, Olio su tela 140x100

PEGASO INTERFERENZE 2003, Olio su tela 135x75 48



ALBA AD OCCIDENTE 2001, Olio su tela 160x130

TRAMONTO AD ORIENTE II 2003, Olio su tela 130x130 50



PRIGIONE 1999, Olio su tela 120x100

ENIGMA 2003, Olio su tela 100x80 52



CHIMERA 2000, Olio su tela 120x100

NATURA AMBITA 2003, Olio su tela 95x105 54



IL RIPOSO DI EROS 2000, Olio su tela 120x100

NUOVO PEGASO 2003, Olio su tela 110x180 56



IL CIMENTO DEL PENSIERO 2001, Olio su tela 130x160

AMORE E PSICHE 2003, Olio su tela 105x137 58



COME GOCCE DI RUGIADA 2003, Olio su tela 135x115 60


STUDI


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1. AMORE E DEVOZIONE 2001, Olio su tela 70x50 2. PEGASO ANTROPOMORFO 2001, Olio su tela 70x50 3. UOMO OBELISCO 2001, Olio su tela 70x50 4. AMORE E PSICHE 2001, Olio su tela 70x50 63


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1. EST 1998, Olio su tela 50x120 2. FUIT 1998, Olio su tela 50x120 3. ERIT 1998, Olio su tela 50x120 4. FUERIT 1998, Olio su tela 50x120 64


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1. ÁNGHELOS 2000, Olio su rame 30x15 2. ANNUNCIAZIONE 2002, Olio su tela 40x30 3. ROCCA 2001, Olio su tela 40x35 4. IN ATTESA DEL GIORNO 2000, Olio su tela 40x30 5. SIBILLA 2003, Olio su tela 35x30 6. TRIANON 2001, Olio su tela 35x30 7. OMAGGIO A MITORAJ 1999, Olio su tela 40x30 4. ICARO 1997, Olio su tela 30x20 65


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1. CHIMERA 2003, Olio su tela 80x60 2. L’EQUILIBRIO DEL TEMPO 2003, Olio su tela 90x70 3. PEGASO 2003, Olio su tela 100x70 4. HERMES 2003, Olio su tela 80x60 66


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1. LA FORMA DEL VENTO I 2001, Olio su tela 30x35 2. CRISALIDE 2001, Olio su tela 35x40 3. LA FORMA DEL VENTO II 2001, Olio su tela 30x35 4. ALBA 2001, Olio su tela 35x30 5. AMORE INTERFERENZE 2001, Olio su tela 30x35 6. NARCISO 1998, Olio su tela 35x40 7. DONNA MANTA 2001, Olio su tela 30x35 8. INTERFERENZE ICARO 2001, Olio su tela 35x40 67


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1. UOMO OBELISCO PAESAGGIO 2002, Olio su tela 50x50 2. UOMO OBELISCO SAN GIMIGNANO 2002, Olio su tela 50x50 3. UOMO OBELISCO SORGENTE 2002, Olio su tela 50x50 4. UOMO OBELISCO SIBILLA 2002, Olio su tela 50x50 68


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1. FINES 1999, Olio su tavola 37x35 2. FIUME 1997, Olio su tela 35x30 3. INTERFERENZE 2001, Olio su tela 35x30 4. GRILLI PER LA TESTA 1998, Olio su tela 35x30 5. DONNA UCCELLO 2003, Olio su tela 35x30 6. EROS E THANATOS 1999, Olio su tela 35x30 7. CORNICE 2000, Olio su tela 35x30 8. NUOVA CRISALIDE 2002, Olio su tela 30x35 69




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