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CLASSIFICAZIONE ITINERARI
SEI REGOLE PER L’ESCURSIONISTA
T = ESCURSIONISTICO – TURISTICO Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale, o turistico – ricreativo.
1. Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti adeguatamente sulla zona da visitare. Se cammini in gruppo prevedi tempi di percorrenza in relazione agli escursionisti più lenti e conserva l’energia per il ritorno.
5. Nel dubbio torna indietro. A volte è meglio rinunciare che rischiare l’insidia del maltempo o voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze, capacità, attrezzature. Studia preventivamente itinerari altenativi al rientro.
UDINE - VENEZIA
E = ESCURSIONISTICO SENZA DIFFICOLTA’ Sentiero privo di difficoltà tecniche, che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro-silvo-pastorali, militati, di accesso a rifugi, di collegamento fra valli.
2. Provvedi ad un equipaggiamento ed abbigliamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso.
6. Riporta a valle i tuoi rifiuti. Rispetta la flora e la fauna. Evita di uscire inutilmente dal sentiero e di fare scorciatoie. Rispetta le culture e le tradizioni locali ricordandoti che sei ospite delle genti di montagna.
EE = PER ESCURSIONISTI ESPERTI Sentiero che si sviluppa in zone impervie, con passaggi che richiedono all’escursionista una buona base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente ad un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati, con infisse funi e corrimano e brevi scale, che però non snaturano la continuità del percorso.
3. Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna e, in ogni caso, lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, riavvisando del tuo ritorno. 4. Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.
7. In caso di necessità chiama il Soccorso Alpino utilizzando il 118. Le cartine sono puramente indicative, hanno esclusivamente valenza grafica, si consiglia di dotarsi di una cartografia specifica ed aggiornata. La fruibilità dei percorsi segnalati è garantita da metà maggio a ottobre.
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nassa e si prende a sinistra seguendo le indicazioni per malga Confin. Seguendo la strada cementata o le scorciatoie che tagliano i tornanti si esce dal bosco di faggio incontrando, a quota 1130 m circa, una traccia che si stacca sulla destra e conduce direttamente alla panoramica insellatura di malga Confin. Dalla malga si riprende lo sterrato di servizio in lieve discesa e in breve si raggiunge la piccola insellatura poco sotto la quale sorge casera Ungarina (m 1296), dove il panorama si apre anche verso Venzone e la valle del Tagliamento. Si scende seguendo il sent. CAI 705, che, dopo un breve tratto rientra nel bosco. Inizia così il lungo aggiramento intorno al vallone del Gran Rio. Superati i resti dello stavolo Zuet, si
raggiunge il bivio al quale si abbandona il sent. CAI 705, che scende verso Venzone. Si prende a sinistra in direzione della chiesa di Sant’Antonio. Da qui il sentiero prende a calare decisamente compiendo una larga ansa, poi attraversa una bella dorsale erbosa, ed ecco che ci riporta esattamente al punto di partenza. SENTIERO SEGNALATO CAI Da Borgo Pragiel (m 250) il sent. CAI 705 sale a Borgo Mestrui (m 395) e prosegue in leggera salita, fino ad incontrare sulla destra il sentiero CAI 705a (m 885). Giunge poi allo Stavolo dal Zuet (m 1025) e prosegue a mezza costa fino alla Casera Ungarina (m 1296), da cui su strada forestale prosegue in breve sino a Malga Confin.
› DISLIVELLO SALITA: 1060 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 3.30 ore
Trekking, sulla cresta
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Il comune di Bordano ha ampliato da qualche anno la sua offerta di turismo naturalistico di qualità con la realizzazione del Sentiero Entomologico, un percorso guidato alla scoperta della piccola fauna del Paese delle Farfalle. Il tracciato si svolge alle pendici del monte San Simeone, il monte, che riassume quasi completamente la realtà ambientale delle Prealpi Carniche. Dieci cartelli, disposti lungo il percorso, guidano il visitatore alla conoscenza della fauna che vola in questi ambienti. Il percorso ha inizio nell’abitato di Bordano (m 236) con un primo cartello che illustra le peculiari caratteristiche del monte San Simeone guidandoci poi verso le case più a monte. Esaurita la strada asfaltata si entra in una fitta boscaglia, oltre la quale una comoda mulattiera si raccorda in breve
con la strada asfaltata che sale verso il monte San Simeone (m 410). Proseguendo a sinistra in leggera discesa, si giunge così al bivio con la strada che sale verso il monte Festa. Imboccare la rotabile lungo le pendici occidentali del San Simeone. In corrispondenza del quinto cartello si abbandona la strada per invertire decisamente direzione iniziando a scendere lungo un sentierino che si inoltra nuovamente nella boscaglia offrendo qualche scorcio sul sottostante lago di Cavazzo. Seguendo il tracciato ci si immette nel sent. CAI 838 che, scende dolcemente in direzione dell’abitato di Interneppo. Seguendo le indicazioni si prosegue verso Bordano e, dopo un’altra breve digressione su carrareccia, si rientra al punto di partenza.
CASA DELLE FARFALLE Di tutti i colori, forme e dimensioni, volano libere nella Casa delle farfalle di Bordano, vero e proprio museo vivente con specie provenienti dalle foreste di tutto il mondo. Aperta da marzo a ottobre. LAGO DEI TRE COMUNI Così chiamato perché sulle sue sponde sorgono i tre paesi di Cavazzo, Bordano e Trasaghis, il lago è il più grande del Friuli Venezia Giulia.
turalistico che si snoda lungo i sentieri intorno al paese e che richiede circa 4 ore per essere percorso. Le strade toccano luoghi ricchi di storia e di cultura montana per poi attraversare spazi di rara bellezza e ricchezza di tradizioni. Al ritorno a Stolvizza, il turista attento alla cultura del luogo potrà visitare
il Museo dell’Arrotino, o, scendendo a Prato di Resia, potrà recarsi al Centro visite del Parco delle Prealpi Giulie. Risalendo in auto potrà recarsi a borgo Lischiazze dove con una breve deviazione potrà ammirare le acque del Fontanone Barman nei pressi del paese.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 300 mt › DIFFICOLTÀ: T › TEMPO PERCORSO: 2.30 ore
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Il primo tratto del sentiero (851) segue il tracciato del sent. CAI 711, che sale dal Passo di Tanamea fino ad incontrare un bivio (m 1070) dove si svolta decisamente a sinistra. Qui inizia il sent. CAI 711a che, in leggera salita e con un lungo traverso porta a quota 1155 m dove una discesa svolta a destra e si immette su una ripida traccia tra enormi massi ed un fitto bosco di faggi. A quota 1300 m. il sentiero spiana leggermente, transita poco sotto una parete rocciosa, taglia diagonalmente a sinistra in leggera discesa, per poi sbucare su prati, dove già si può intravedere il ricovero sottostante. Sulla sinistra un grosso larice caratterizza la zona ed il tracciato che sale a leggere svolte fino a terminare sul piazzale antistante il Ricovero Montemaggiore
(m 1468). L’ex Ricovero militare Montemaggiore venne costruito tra il 1919 ed il 1913 da un reparto di Alpine del Battaglione Susa, assieme ad una compagnia di zappatori della Divisione Cremona. VARIANTE Il passo di Tanamea si può raggiungere in auto, oppure a piedi da Monteaperta, seguendo l’intero tragitto del sent. CAI 711. Da Monteaperta, oltrepassata la chiesa parrocchiale, si sale sulla destra fino al parcheggio.La mulattiera parte talgliando in orizzontale i prati e, oltrepassato un canale, aggira il Dosso Posar e Rio Gleria. Si continua in salita, inlotrandosi in fascia di bosco e a lente svolte si raggiungono i prati superiori, deviando in alto verso destra fino ad
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Chiusaforte Monte Patoc
Tratto del sentiero Italia Sentiero naturalistico Sentieri CAI 711-711a
Sentiero delle malghe Sentiero CAI 705-705a
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Da Passo Tanamea a ricovero Montemaggiore
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Sentiero naturalistico Sentieri CAI 620-644 una serie di stretti tornanti che superano un ripido tratto di costa (m 1220). La mulattiera prosegue spostandosi ancora verso destra e guadagna lentamente quota fino alle ultime svolte per la Sella Kriz (m 1529). Dalla sella, per cresta, si scende fino ad una leggera depressione, deviando poi bruscamente a sinistra per il sentiero che scende rapidamente verso un’ampia valletta, presso le rovine degli Stavoli Cuntia (m 1352). La traccia entra nella faggeta sottostante, puntando rapidamente verso il basso e, dopo una serie di sttretti tornanti, sbuca nei pressi di Casera Dimenon, dove, seguendo la pista di sci di fondo, si raccorda alla strada e quindi al Passo Tanamea (m 851).
Da Raccolana (m 380) parte il sentiero che costeggia il Fella verso nord, fino ad incontrare il sent. CAI 620 presso la confluenza del Fella con il Rio Patoc. Si segue il sent. CAI 620, risalendo il Rio Patoc, e giungendo alla località Patoc (m 709), in circa 1 ora e 30. Oltre a ripercorrere l’itinerario a ritroso, è possibile rientrare a Raccolana tramite il sent. CAI 644, che ha inizio poco oltre la borgata Patoc. Si sale rapidamente con stretti tornanti nel bosco, si transita vicino al vallone del Rio Slip e si prosegue passando vicino ad una fa-
Sentiero naturalistico scia rocciosa, per poi scendere rapidamente lungo un ripido tratto, che presto riprende un andamento più facile. Si supera la selletta boscosa che divide le due cime del Monte Jama (m 1167) e si prosegue nell’impluvio del Rio Agadoris. Compare quindi la mulattiera, che prende trasversale verso sinistra e scende a tornanti in una pineta. La pendenza si fa più marcata e inizia una rapida discesa a tornantini, in falso piano (attenzione a qualche breve tratto esposto), che porta ad affacciarsi sul versante meridionale del Monte Jama.
Aggirato il costone, si prosegue nella pineta e si segue la mulattiera fino a raggiungere le case di Raccolana.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 750 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 4 ore
Il percorso circolare permanente “Ta Lipa Pot” (in resiano “la bella strada”) con punto di partenza e arrivo nella frazione di Stolvizza, rappresenta un’occasione per entrare in contatto con l’ambiente, la cultura e la storia della Val Resia, costeggiando il torrente Resia. Si tratta di un itinerario na-
PARCO NATURALE REGIONALE DELLE PREALPI GIULIE 10.000 ettari di area protetta che corrono lungo la Val Resia. All’interno del parco l’EcoMuseo Val Resia offre 4 grandi percorsi che raggiungono uno dei quattro borghi più importanti della valle e che ccompagnano l’escursionista dentro il fascino della valle.
INFORMAZIONI E DETTAGLI
INFORMAZIONI E DETTAGLI
INFORMAZIONI E DETTAGLI
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Malghe Confin e Ungarina
Casera Ungarina è situata poco sotto una panoramica insellatura erbosa sul crinale che discende dallo Jôf di Ungarina in val Venzonassa. La casera è raggiungibile dalla rotabile della val Venzonassa attraverso il sentiero CAI 705 oppure tramite la pista che serve anche malga Confin. Oltrepassato Venzone in direzione nord, imboccare la rotabile che risale la val Venzonassa per qualche chilometro e parcheggiare l’auto in un piccolo spiazzo lungo la strada. Si prosegue a piedi lungo la rotabile, in leggera discesa e si oltrepassano il canalone ed una successiva galleria. Quindi la strada riprende quota fino ai i ruderi di borgo Maieron e alle case di Prabunello (m 763). Si sale ancora raggiungendo un ulteriore bivio segnalato, dove si lascia la pista della val Venzo-
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Sentieri tematici per escursioni da sogno Essere circondati da corone di vette, addentrarsi in boschi in cui grandi alberi respirano assieme a voi, percorrere radure dove in passato si avventuravano furtivamente i contrabbandieri, lasciarsi ammaliare da panorami che sembrano aprirsi sull’infinito. Compagni di questo viaggio attraverso scenari magici dove la natura regna incontrastata e si esprime con gioielli di alto valore ambientale, saranno laghi incantati, borghi alpini costruiti in legno e in pietra, antiche pievi e grotte. Una natura strepitosa, quella del Friuli Venezia Giulia, che potete scoprire attraverso i percorsi trekking, segnalati CAI, che trovate illustrati in questa mappa, che in particolare è dedicata alla zona del Tarvisiano.
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Trekking nel Tarvisiano
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Realizzato nell’ambito del progetto interregionale di sviluppo turistico L.135/01 “Alpi Estive”, col cofinanziamento del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, Presidenza del Consiglio.
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Progettazione e realizzazione: Five Zone Udine _ Cartografia: LAC Firenze _ Stampa: La Tipografica - Basaldella _ Edizione in lingua italiana stampata nel mese di febbraio 2011 Testi a cura dell’Agenzia TurismoFVG _ Fotografie: Archivio Turismo FVG, Archivio Casa delle farfalle di Bordano, Archivio Parco Prealpi Giulie, C. Beltrame, M. Crivellari, C. Costerni, M. Di Lenardo, Campone L. Gaudenzio, M. Milani, Pentaphoto, F. Pisani C. Spaliviero, M. Valdemarin, M. Verin.
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Il percorso ha inizio dal Passo Pramollo (m 1530), di fronte al laghetto, dove si imbocca il sent. CAI 504, che si inerpica in direzione nord – est su una strada cementata e in breve raggiunge Casera Auernig (m 1609). Tralasciando il primo bivio col sent. CAI 501, che sale al monte Corona, si prosegue sulla larga strada forestale. Il percorso continua con piccoli saliscendi e oltrepassa la Casera For, dove sempre su strada forestale (m 1480), si abbandona il sent. CAI 504 e si svolta a sinistra per segui-
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TurismoFVG Udine tel +39 0432 295972 info.udine@turismo.fvg.it info.tarvisio@turismo.fvg.it
› DISLIVELLO SALITA: 620 mt › DIFFICOLTÀ: EE › TEMPO PERCORSO: 1.30 ore
Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie tel +39 0433 53483 info@parcoprealpigiulie.org
TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 100 mt › DIFFICOLTÀ: T/E › TEMPO PERCORSO: 4 ore
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Monte Canin Sentiero delle malghe Sentieri CAI 642-642a-634-657 Da Stolvizza, in val Resia, si segue in auto la rotabile asfaltata che conduce alla frazione di Coritis. Poco prima del paese (m 610) si imbocca il sent. CAI 642, che salendo nel bosco raggiunge Berdo di Sotto (m 871). Proseguendo nel bosco di faggio a tratti ripido, e poi per prati d’alta quota, in circa 2 ore e 30 si raggiunge Casera Canin (m 1443). VARIANTE Partendo da Casera Canin è possibile affrontare la salita al Monte Canin. Seguendo il sentiero 642a, attraverso prati e mughete si scende a serpentine ben visibili verso l’alveo del Rio Ronc, per poi risalire sulla sponda opposta, fino a giungere nei pressi dei ruderi della Casera Grubia (m 1420), che sorgeva addossata ad un grande masso.
Da Casera Grubia il nostro itinerario segue il sent. CAI 634, che riprende a salire in direzione della Sella Grubia, iniziando il tratto più faticoso dell’escursione. Con una serie di tornantini, ci si innalza a monte dei ruderi della casera, su terreno erboso misto a roccette. A circa un terzo della salita si incontra una estesa fascia rocciosa che costringe il sentiero a compiere una marcata ansa sulla sinistra. Infine, dopo una serie di svolte, il sentiero si riporta sulla sinistra e con pendenza molto attenuata raggiunge la sella Grubia ed il vicino bivacco Marussich (m 2040). Magnifica la visuale che si apre improvvisamente sull’Altopiano del Canin e sulle Giulie Occidentali. Il rientro può avvenire seguendo a ritroso l’itinerario. In alternativa è possi-
bile superare il bivio di Casera Grubia, senza riprendere il sent. CAI 642a, e mantenersi sul sent. CAI 634, per abbandonarlo poco più a valle, dove si imboccherà il sent. CAI 657. Si giungerà così sulla rotabile asfaltata, non lontano dalla frazione di Coritis e dal punto di partenza.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 1.500 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 5 ore
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Attraverso le Alpi Giulie Occidentali
Altopiano del Montasio
Tratto del sentiero Italia Sentiero delle leggende Sentiero CAI 635-632-645-645a
Sentiero delle malghe Tratto del Sentiero Italia Sentiero CAI 625-624
Da Sella Nevea si sale al Rifugio Gilberti (m 1850) in funivia, o in alternativa si può percorrere il nuovo sentiero (CAI 635), che sale dalla partenza della nuova telecabina sulla destra, e, procedendo a tornanti, supera diversi salti di roccia in mezzo a boschi di abeti e larici, esce dal bosco sotto le pareti del Bila Pec, passa a fianco della Grotta delle Gocce (vecchio ricovero Di Brazzà), procede fino a scavalcare il “dente”, e raggiunge una bellissima conca carsica. In breve conduce al rifugio, dal quale partono splendidi sentieri panoramici. Per il rientro è possibile utilizzare la telecabina, oppure suggeriamo di se-
guire il sent. CAI 632, che dal Gilberti sale a Sella Bila Pec. Si tratta di un sentiero in quota che prosegue in piano su mulattiera militare e, passando sotto il ghiacciaio del Canin, conduce al bivacco Marussich (m 2043). Da qui si può rientrare attraverso il sentiero CAI 645 che, lungo il “Sentiero Sereno” (per esperti) rientra a Sella Nevea in circa 1 ora e 30 minuti. Da casera Goriuda, che si incontra scendendo lungo il sentiero CAI 645, in breve tempo si può raggiungere la caverna di uscita del Fontanon di Goriuda, all’interno della quale, accompagnati da una guida, è possibile fare interessanti escursioni: in totale sicurezza ci si addentra alla scoperta delle
meraviglie scolpite dall’acqua nella roccia. NARRA LA LEGGENDA Il Monte Canin è abitato da esseri misteriosi di diversa natura. Nelle notti del periodo natalizio salgono dalle sue caverne degli spettri pallidi e, nelle notti argentee di plenilunio danzano, sulle creste, le fate. Nel grande foro del Prestreljenik pare si trovi una finestra da cui sbircerebbe il diavolo. Spesso dalle rocce si alza un orrido gigante che con una risata stridula, beffeggia i dolori e le preoccupazioni degli uomini.
Da Sella Nevea, in prossimità della Caserma della Guardia di Finanza, si sale verso Casera Cragnedul di Sopra (m 1515). Da qui si imbocca verso ovest il sent. CAI 624 e con moderata discesa si segue la pista che aggira le propaggini sud del Modeòn del Buinz, fino ad incontrare il sent. CAI 623, che si sovrappone al sent. CAI 624 fino al rifugio. Alla curva di Casera Larice (m 1479) si imbocca una comoda pista di servizio che sale dolcemente e transita davanti alle due casera Parte di Mezzo (m 1517). Si lascia la casera sulla destra e si prende la pista forestale che prosegue verso ovest, giungendo ad un
incrocio in cui ci si immette su strada asfaltata, che dopo circa 200 metri ci porta sull’Altipiano del Montasio. Da qui, là dove la strada è vietata al traffico normale (parcheggio m 1502), è possibile seguire la salita che porta al Rifugio di Brazzà (m 1660), splendido belvedere sulla Catena del Canin. Per il rientro è possibile ripercorrere l’itinerario a ritroso, oppure rientrare a Sella Nevea tramite la strasa asfaltata che scende parallela al sentiero. PER I PIÙ ESPERTI Nell’anfiteatro che sovrasta il rifugio di Brazzà si aprono numerosi sentieri
attrezzati, strade militari e vie ferrate del CAI, che permettono di accedere a tutte le cime che costituiscono il gruppo dello Jôf di Montasio.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it
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Da Pian dei Spadovai al Rifugio Grego
Rifugio Grego
Sentiero della storia Sentiero CAI 651
Sentiero dei rifugi Sentiero CAI 651-610-652-611
Pian dei Spadovai (m 1075) è raggiungibile in auto da Dogna, seguendo la strada provinciale. Imboccato il sentiero CAI 651, si prosegue sulla strada forestale che costeggia il torrente Dogna, giungendo così alla Sella Sompdogna (m 1397), raggiungibile anche in auto. Dalla Sella, oltre ad arrivare in breve tempo al rifugio Grego, si può raggiun-
gere il Bivacco Battaglione Gemona nello storico villaggio Bucintoro e, proseguendo oltre il bivacco, si giunge alla cima dello Jôf di Miezegnot in circa 30 minuti. L’itinerario offre uno splendido panorama sulle pareti nord del Montasio e sui versanti ovest dello Jôf Fuart e Nabois, siamo nel cuore delle Giulie.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 400 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 4.30 ore
› DISLIVELLO SALITA: 480 mt › DIFFICOLTÀ: T › TEMPO PERCORSO: 5 ore
Il Rifugio Grego, recentemente ristrutturato, sorge in una radura in mezzo al bosco, poco ad est della Sella di Sompdogna, nei pressi del laghetto omonimo. La struttura, in legno e muratura, fu costruita nel 1927 e dedicata alla memoria di Attilio Grego, combattente della Grande Guerra. Nel 1966 il rifugio venne intitolato ai tre fratelli Grego, Attilio, Ferruccio e Remigio. Partendo dal rifugio (m 1395), seguire il sentiero CAI 651, che passa lungo il perimetro del laghetto Sompdogna, e proseguire verso valle per un breve tratto, fino a raggiungere il sent. CAI 610.
Seguire il sentiero CAI 610, che prende a sinistra, iniziando a salire con ripide svolte in un bosco di larici e abeti rossi. Quando la pendenza si fa meno accentuata e il sentiero passa in prossimità di costruzioni risalenti alla Grande Guerra, si giunge ad una valletta e poi ad una piccola sella. Da qui si devia a sinistra raggiungendo la cresta: con una serie di piccoli tornanti si perviene così alle trincee e alle costruzioni poste sul versante sud, e da qui in breve si arriva in cima allo Jôf di Sompdogna. Si scende poi al bivacco Stuparich (m 1.758), con il sent. CAI 652. Raggiunto
il bivacco, si segue il sent. CAI 611, verso nord, che in breve riporta al Rifugio Grego. La vista si apre sulle pareti nord dello Jôf di Montasio e sui versanti ovest dello Jôf Fuârt e Nabois.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 580 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 5 ore
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 880 mt da Sella Nevea 190 mt dal Gilberti › DIFFICOLTÀ: EE › TEMPO PERCORSO: 6 ore da Sella Nevea 4 ore dal Gilberti
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Jôf di Miezegnot Bivacco Gemona
Cappella Zita Jôf di Miezegnot
Sentiero della storia Sentiero CAI 609
Sentiero religioso Sentieri CAI 607
Percorsa la tortuosa rotabile della Val Dogna, fino all’ampia Sella Somdogna (possibilità di parcheggio a m 1397) si imbocca la carrareccia sulla sinistra, che permette di raggiungere in breve la soprastante Casera Somdogna (m 1430). Poco oltre, il sentiero entra in un bosco di faggi e abeti sino a raggiungere la conca superiore prativa, che ospita un
villaggio militare diroccato, risalente alla Prima Guerra Mondiale. Una delle costruzioni del borgo militare è stata adibita a bivacco dagli Alpini Battaglione di Gemona (m 1890). Dal ricovero si sale il ripido sentiero lungo il crestone sud-ovest del Monte Jôf di Miezegnot (m 2087) e in breve si guadagna la panoramica vetta.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 690 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 2.30 ore
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lungo il pendio cespuglioso fra numerosi resti di opere belliche, risalenti al periodo della Prima Guerra Montiale. Dopo una breve salita a tornanti, il sentiero contorna la chiusa del vallone del Rio del Salto. Raggiunta la base degli sgretolati torrioni della cresta, si sale un canale erboso giungendo ad una selletta (m 1990). La si attraversa per affrontare il franoso versante sud. Proseguire lungo il versante nord per risalire quindi un canale di detriti, fino ad arrivare alla Forcella del Jôf di Miezegnot; con un tratto a mezza costa si raggiunge la cresta sud-est (m 1968). Da qui un canale detritico su terreno assai friabile, che richiede qualche at-
Il Santuario del Lussari Sentiero religioso Tratto del Sentiero Italia Sentiero CAI 617-613 tenzione nella salita, permette di raggiungere il crinale. Un traverso, che passa vicino a resti di postazioni risalenti alla Grande Guerra, ci fa raggiungere la cime del Jôf di Miezegnot (m 2087).
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 1.260 mt › DIFFICOLTÀ: E-EE › TEMPO PERCORSO: 4 ore
traccia di sentiero. Utilizzando l’ultimo tratto attrezzato con funi metalliche, si raggiunge la Cima del Cacciatore (m 2071), dalla quale spesso è possibile ammirare branchi di stambecchi. Raggiunta la cima, si rientra al borgo seguendo l’itinerario a ritroso. VARIANTE Il santuario del Monte Lussari è raggiungibile anche a piedi dalla val Saisera, attraverso la strada forestale che parte in corrispondenza dell’agriturismo Prati Oitzinger. Oppure da Camporosso in corrispondenza del ristorante Alte Hütte, attraverso il suggestivo
“Sentiero del Pellegrino” (sentiero CAI 613), che costeggia il rio Lussari e che, oltrepassata malga Lussari, si collega al sentiero CAI 617 fino al monte Santo di Lussari in 2.45 ore.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 310 mt › DIFFICOLTÀ: E - EE › TEMPO PERCORSO: 2.30 ore
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Rifugio Pellarini
Rifugio Corsi
Sentiero dei rifugi Sentiero CAI 615-617-616
Sentiero dei rifugi Sentiero CAI 628-628a-625
Il rifugio, dedicato al socio dell’Alpina delle Giulie Luigi Pellarini Luigi Pellarini è situato sul limitare della Carnizza di Camporosso, nel gruppo dello Jôf Fuart. L’edificio, completamente ristrutturato sorge in posizione panoramica, sul bordo della Carnizza di Rio Zapraha (o Carnizza di Camporosso). Circondato dalle vicine pareti delle Cime delle Rondini, dalle Cime Vergini, dalle imponenti pareti settentrionali delle Madri dei Camosci e dello Jôf Fuart, il rifugio gode di un panorama aperto verso nord sulla Valbruna e sulla catena carnica. Per raggiungerlo a piedi, da Valbruna si percorre la strada che risale la Val Saisera e dopo circa 2,5 km, al bivio per
l’agriturismo Oitzinger, si imbocca la strada forestale che conduce al Monte Santo Lussari (m 860). Attraversando il ponte, dopo alcuni tornanti, al bivio di quota 950 si abbandona la strada, seguendo in salita, dapprima una traccia carrabile e poi i sentiero che risale il costone boscoso. Raggiunta una radura, il sentiero prosegue risalendo lungo il lato destro del pianoro e svolta su una strada forestale, che raggiunge Sella Prasnig (m 1491). Dalla Sella si lascia il Sent. CAI 615 per seguire il sent. CAI 617, che riprende in direzione sud-ovest e, imboccando una traccia che entra nel bosco, arriva in breve ad uno stavolo abbandonato (m 1535). Superato lo stavolo il sentiero attraversa
un bellissimo bosco, sino a giungere ai piedi delle pareti delle Cime delle Rondini, dove, uscito all’aperto, scende tra le ghiaie ed i piccoli greti asciutti, sino ad incontrare il sent. CAI 616 (m 1.300), seguendo il quale, in mezz’ora si sale al Rifugio Pellarini.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 700 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 3.30 ore
Lago del Predil Sentiero delle acque Si tratta di un percorso adatto ad escursionisti esperti.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 850 mt › DIFFICOLTÀ: E - EE › TEMPO PERCORSO: 6 ore
Il Lago del Predil è un bacino di origine glaciale, che si trova in comune di Tarvisio, nelle vicinanze dell’abitato di Cave del Predil e del Passo, da cui prende il nome. Sorge a 959 m di altitudine, ed è per dimensioni il secondo lago del Friuli Venezia Giulia, dopo quello di Cavazzo. La sua conca, che si apre a metà circa della valle del Rio del Lago, è dominata a sud dalla Cima del Lago (m 2125), e a nord-est dalle Cinque Punte (m 1909). E’ possibile raggiungere il lago in auto dall’abitato di Cave del Predil, in direzione Sella Nevea. Posteggiata l’auto, si imbocca il sentiero che costeggia il bacino lacustre, e che consente di passeggiare ammirando le meraviglie naturalisti-
che circostanti. Il sentiero che segue la costa verso est, allontanandosi dalla strada, scende rapidamente sul letto del Rio del Lago. Prosegue sviluppandosi a ridosso di boschi di conifere, con numerosi accessi a bellissime spiaggette erbose e offre una splendida vista sulla riva opposta e sulle cime delle Cinque Punte. La parte del sentiero che costeggia il versante occidentale è stretto tra la strada provinciale e le acque del lago: la passeggiata, che offre splendide vedute, è protetta da staccionate in legno. MUSEO DELL’ARTE MINERARIA Nel 1991 la miniera di Cave del Predil è stata chiusa e in questi luoghi è
tornato il silenzio e il dominio di una suggestiva natura. Ma la miniera resta un simbolo, a cui è dedicato il Museo della tradizione mineraria, un intenso spaccato su una realtà vicina che pure appare così lontana.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 0 mt › DIFFICOLTÀ: T › TEMPO PERCORSO: 6 ore
Partendo da Ugovizza, si prende la strada in direzione dell’ex rifugio Nordio (m 1210). Nei pressi del bivio con il sent. 507a, il sentiero con un percorso ad anello sale svoltando a sinistra lungo la recente strada forestale e passando accanto all’ex rifugio (ora demolito – m 1480). Si prosegue abbandonando la strada, per seguire a destra traccia del sentiero a monte del torrente Uqua. Si esce poi dal bosco e si raggiunge la Sella Bistrizza (m 1718); svoltando a sinistra è possibile salire alla cima panoramica del monte Osternig (m 2050).
Ora si svolta a destra e si prosegue in direzione sud, passando accanto alla chiesetta della Madonna della Neve (m 1750), per scendere sempre in zona prativa alla sottostante Sella Pleccia (m 1616), bivio sent. CAI 508. Si segue quindi a destra, in direzione ovest, a completare l’anello, scendendo a monte del torrente Pleccia, fino al punto di partenza. MADONNA DELLA NEVE Attraverso una vecchia mulattiera di guerra si giunge alla Madonna della
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 540 mt 840 mt cima dell’Osternig › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 3.30 ore
I Laghi di Fusine, situati nella parte orientale del comprensorio Tarvisiano, sono splendidamente adagiati in una conca glaciale, al centro del grandioso anfiteatro calcareo creato dalla dorsale Picco di Mezzodì - Mangart - Ponza Grande. Lungo la strada che da Tarvisio sale ai Laghi, poco dopo le case di Scicchizza, si diparte sulla destra il Sentiero del Lago (m 857). La passeggiata intorno al primo specchio d’acqua inizia sulla lungo un comodo camminamento e prosegue costeggiando le sponde amman-
svolte si alza verso il Lavinal dell’Orso (m 1800) - bivio sentiero CAI 625 - fino ad incontrare il sent. CAI 625 che porta direttamente al Rifugio Corsi (m 1874). Il Rifugio è punto di partenza di ascensioni e itinerari indimenticabili sul gruppo dello Jôf Fuart e del Montasio.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 884 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 3 ore
Sentiero dei rifugi Sentiero CAI 512
Sentiero delle acque Neve (m 1750), bellissima chiesetta sorta in memoria di tre fratelli scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale.
fino ad un ampio spiazzo, oltre il quale c’è il divieto di transito (1050 m). Si inizia a salire lungo la strada forestale (sent. CAI 628), guadagnando subito quota con una serie regolare di tornanti dentro un bosco di abeti, faggi e aceri di monte. La strada prosegue compiendo un lungo rettilineo con pendenza più marcata, fino a giungere ad un ampio pianoro pascolivo, dov’è ubicata la Casera Grantagar (m 1530). Poi il percorso si biforca: da una parte si prosegue per il sent. CAI 628, dall’altra inizia il sentiero CAI 628a, che conduce sempre al Rifugio Corsi lungo un tratto più impervio. Proseguendo lungo il sent. CAI 628, il percorso supera la casera e con brevi
Rifugio Zacchi
Laghi di Fusine
Sentiero naturalistico Tratto del Sentiero Italia Sentieri CAI 507
Il Rifugio “ Guido Corsi “ sorge su un terrazzo erboso tra verdi prati alpini ed erte pareti in dolomia, al centro di un anfiteatro coronato dal versante meridionale del Jôf Fuart, delle Madri dei Camosci e della Cima di Riofreddo. Regala una magnifica vista panoramica sulla catena che va dalla Cima del Lago al Monte Canin. E’ il più alto rifugio delle Alpi Giulie Occidentali. Per raggiungerlo da Sella Nevea, discendere la strada per Cave del Predil lungo il Rio del Lago per circa 3 km, fino ad incrociare sulla sinistra l’inizio di una pista forestale posta dopo il ponte sul Rio di Confine e prima del ponte sul Rio Grantagar (m 990) -indicazione per il Rif. Corsi. Si prosegue lungo la pista forestale
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Monte Osternig
Sentiero della storia Sentieri CAI 625-629-650 si mantiene il sent CAI 629, che sale in direzione nord sulle cime piccole del Riobianco, fino ad incontrare il bivio del “Sentiero dei Tedeschi” (m 1700), che parte dalla vicina Malga Grantagar. Mantenendo la destra, si supera una fascia rocciosa, al termine della quale in breve si giunge al Rifugio Corsi (m 1854). Dal rifugio Corsi si può rientrare sul sentiero CAI 629, sino ad imboccare il sentiero CAI 650, che riporta sulla provinciale ad alcune centinaia di metri dal punto di partenza.
Il monte Lussari è un gioiello d’incomparabile bellezza: da qui si può ammirare uno stupendo panorama su cime svettanti e maestose. Il santuario posto in cima al monte da secoli è meta di pellegrinaggi delle popolazioni di ceppo slavo, italiano e tedesco. Da Camporosso salire al monte Lussari (m 1760) con la telecabina. Dal borgo del Monte Santo di Lussari (m 1780), si imbocca la strada in discesa verso Sella Lussari (sent. CAI 617). Giunti alla sella si imbocca il sent. CAI 613, proseguendo in direzione sud e, superata la cappella votiva, si segue una buona
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Sentiero del Re di Sassonia
Da Cave del Predil si percorre la strada provinciale 76 fino all’imbocco con il sentiero CAI 625, che porta alla Capanna di Caccia del Re di Sassonia, già rifugio Brunner ora ristrutturato. Nei pressi della Capanna si imbocca sulla sinistra il sentiero del Re di Sassonia (sent. CAI 629), che proseguendo in direzione ovest, aggira le Cime del Riobianco (tratti attrezzati con cavi metallici). Si prosegue con diversi saliscendi fino a raggiungere il bivio con il sent. CAI 650 (m 1430), che può essere una via per il ritorno. Superato il bivio
Da Valbruna proseguire per circa un chilometro lungo la strada per la Val Saisera, fino al parcheggio (m 821) da cui ha inizio il sent. CAI 607. Il sentiero sale lungo la strada forestale con ampi tornanti nel bosco fino ad arrivare a quota 1200 m; qui si incrocia il sentiero che taglia i tornanti, sino ad arrivare al ricovero di Malga Rauna (m 1492). Si prosegue verso est ancora per pochi minuti, fino a raggiungere la Cappella Zita (m 1515) eretta nel 1917 e facente parte di un cimitero oramai scomparso. Si continua per una pista erbosa, sino ad incontrare il sent. CAI 606, che sale da malga Stechizza. Il sentiero prosegue a sinistra, nella folta vegetazione seguendo la costa
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tate da un bosco di faggio e abete rosso. Il sentiero si stacca sulla destra e si innalza nel bosco sopra il lago Inferiore, passando ai piedi dell’enorme masso Marinelli. Seguendo la traccia principale si cala poi lentamente nella boscaglia andando a raggiungere il lago Superiore in corrispondenza della bella radura che si trova sul suo margine settentrionale (m 929). Anche qui un buon sentiero prende a costeggiare il lago verso destra. E’ possibile rientrare tramite il medesimo itinerario dell’andata, o scendendo
direttamente lungo la rotabile asfaltata che riporta al punto di partenza.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 440 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 3 ore
Il rifugio Luigi Zacchi (m 1380), completamente ricostruito e riaperto al pubblico nell’estate del 2008, si trova su un ripiano boscato, sul versante ovest della Ponza Grande. E’ una frequentata meta estiva ed è il punto ideale di partenza per le escursioni nel gruppo del Mangart. Il rifugio è servito da una carrareccia interdetta al traffico ma è consigliabile raggiungerlo tramite il sentiero CAI n.512 che parte dal Lago Superiore di Fusine. Dal parcheggio del Lago (m 927), si prosegue
su strada forestale lungo il torrente Vaisonzo, fino ad una distesa prativa, dove la strada incontra il sentiero CAI 512. Imboccato il sentiero, salendo una serie di tornanti e, superati alcuni ruscelli, si giunge al rinnovato rifugio Zacchi, che offre una vista meravigliosa sul gruppo muntuoso del Mangart. E’ possibile completare l’itinerario ritornando al parcheggio su strada forestale, sotto l’Alpe Tamer e passando per la Capanna Ghezzi.
INFORMAZIONI E DETTAGLI TurismoFVG Tarvisio tel +39 0428 2135 info.tarvisio@turismo.fvg.it › DISLIVELLO SALITA: 450 mt › DIFFICOLTÀ: E › TEMPO PERCORSO: 2 ore