DOSSIER SUI TRASPORTI Lo stato attuale in Italia e nel Piemonte L'Italia è uno dei Paesi europei dove la quota modale del trasporto pubblico è più bassa (quasi otto Italiani su 10 utilizzano l'auto privata per recarsi sul posto di lavoro). I pendolari hanno ormai superato i 14 milioni, di cui poco meno di tre milioni utilizzano il treno per spostarsi 1. Se si allarga l'analisi alla totalità degli spostamenti, si notano differenze tra il trasporto urbano e quello extraurbano: -Nelle grandi e medie città l'utilizzo dei mezzi pubblici è in costante crescita, mentre in quelle piccole diminuisce di anno in anno. Complessivamente la quota modale rappresenta il 15% circa degli spostamenti non motorizzati -Per gli spostamenti extraurbani l'utilizzo dei trasporti pubblici è in calo costante da anni e rappresenta il 13% della quota modale, di cui solo il 5% avviene grazie alla ferrovia Inoltre l'Italia presenta il secondo più alto tasso di motorizzazione dell'Europa, con oltre 6 automobili ogni 10 abitanti2, oltre al tasso di occupazione medio di solo 1,2 persone per automobile contro il tasso medio di 1,6 persone della Svizzera 3. Le conseguenze sono pesanti effetti sulla congestione delle strade e molte ore perse alla guida, forte inquinamento atmosferico (5 delle 10 città più inquinate dell'Unione Europea sono italiane 4), enorme occupazione di suolo a causa delle automobili parcheggiate. L’instabilità legislativa riguardante il trasporto pubblico locale (ben 18 leggi tra il 2010 e il 2013) ha generato spesso norme contraddittorie e in conflitto tra loro. L’incertezza delle risorse stanziate, il loro parziale taglio e il mutevole riparto delle risorse tra le regioni hanno contribuito a rendere impossibile una programmazione seria e lungimirante dei servizi. A livello infrastrutturale si è continuato a prediligere la realizzazione di strade ed autostrade, quasi ignorando il problema del trasporto nelle aree urbane e metropolitane. Nel complesso la rete ferroviaria tradizionale, escludendo dunque le ingenti risorse stanziate per realizzare la rete ad alta velocità, è l’infrastruttura meno finanziata da almeno il 20011. In questo quadro nazionale, il sistema di trasporto pubblico del Piemonte, già caratterizzato da vistose carenze e poco strutturato soprattutto in provincia, sta subendo una serie di tagli drastici che ne stanno minando la funzionalità dalle fondamenta. Nel 2011 il Piemonte ha avuto uno dei maggiori incrementi di utilizzo della ferrovia (+13% 1) ma ha avuto inizio un forte taglio di risorse destinati al settore. Nel 2013, dopo anni di aumento dell’utenza, si è registrato un netto calo di passeggeri: ben 30 000 persone in meno utilizzano il treno, collocando il Piemonte come seconda peggiore regione d’Italia dopo la Campania, mentre in tutte le altre regioni si è assistito ad aumento oppure a una stabilizzazione delle frequentazioni medie1. 1 Rapporto “Pendolaria” di Legambiente 2 Dati tratti dall'ultimo rapporto Isfort 3 Dato tratto dal sito internet delle Ferrovie Federali Svizzere 4 Dati del rapporto “Mal’Aria” di Legambiente 1 Rapporto “Pendolaria” di Legambiente