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TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU? a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

La “Catechesi sulla Vergine” del Card. Charles Journet

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Parte seconda (continua)

Nella conclusione della seconda parte il card. Journet prende in esame i due dogmi mariani definiti negli ultimi due secoli del secondo millennio, e precisamente il dogma dell’Immacolata Concezione (Pio IX, 1854) e dell’Assunzione (Pio XII, 1950). Su quest’ultimo rifletteremo nel prossimo numero, mentre ora tratteremo del dogma dell’Immacolata Concezione. Precisiamo innanzitutto che questo dogma non va confuso con quello della verginità di Maria. L’Immacolata Concezione riguarda il concepimento di Maria Santissima da parte dei suoi genitori (Gioacchino e Anna) e non quello di Gesù da parte di Maria. E precisamente il dogma dell’Immacolata Concezione significa che la Beata Vergine cominciò a esistere senza alcuna macchia di peccato, mentre noi sappiamo che ogni persona umana comincia a esistere con la macchia del peccato originale, quel peccato commesso dai nostri progenitori, Adamo ed Eva, che si trasmette per generazione in tutti i loro discendenti. Questo peccato viene cancellato dal sacramento del Battesimo. La Beata Vergine invece non aveva bisogno di essere battezzata, poiché quella grazia che viene infusa dal sacramento e che cancella il peccato fu infusa in Lei direttamente da Dio sin dal primo istante della Sua esistenza, e con sovrabbondanza. La storia di questo dogma è piuttosto travagliata, e costituisce uno degli esempi più chiari di quello che viene chiamato “progresso dogmatico”. Infatti nella storia della Chiesa non sempre le verità di fede vengono colte subito con chiarezza, ma spesso all’inizio sono credute solo implicitamente in quanto incluse in altre verità più generali. Nel caso dell’Immacolata Concezione di Maria sin dagli inizi la Chiesa ha creduto alla sua perfetta santità e all’esclusione in essa di ogni peccato, ma non ha subito avuto chiara coscienza del fatto che questa esenzione dal peccato si estendeva anche allo stesso peccato originale. Quando, verso l’inizio del II° millennio, si cominciò a riflettere su questo preciso, molti eminenti teologi, anche devotissimi della Madonna, pensiamo a S. Bernardo, dissero che anche la Beata Vergine aveva contratto il peccato originale, dal quale però era stata subito purificata quando era ancora nel seno materno. Il motivo che tratteneva questi teologi dall’ammettere l’Immacolata Concezione era che questa sembrava compromettere l’universalità della Redenzione di Gesù Cristo. Se infatti la Madonna Santissima non aveva contratto

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