TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU? a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.
La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Charles Journet
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Parte terza
Nella terza parte del suo libro il card. Journet tratta di “Maria Madre degli uomini”. Questa parte consta di quattro brevi capitoli: 1) Maria nostra madre secondo la grazia 2) Maria ci dà Gesù; 3) Maria corredentrice; 4) Maria mediatrice di tutte le grazie. Prendiamo in esame per ora i primi due capitoli. Il card. Journet si introduce nell’argomento attraverso il tema del binomio Eva - Maria. Come infatti Eva è la madre di tutti i viventi, ossia di tutti gli uomini, così Maria è anch’essa Madre di tutti gli uomini. Naturalmente però vi sono delle differenze. Infatti Eva è madre di tutti gli uomini secondo una generazione fisica e materiale, mentre Maria Santissima è madre di tutti gli uomini in quanto Madre di Gesù, al quale, sia pure secondo diversi gradi, tutti gli uomini sono congiunti spiritualmente, in quanto membra del suo corpo mistico, o almeno chiamati a esserlo, secondo il piano di Dio. Il tema Eva - Maria compare negli scrittori cristiani del secondo secolo, e poi diventerà tradizionale. Il primo a parlarne è S.Giustino verso la metà del secondo secolo, seguito qualche decennio dopo da S.Ireneo di Lione, il quale su questo argomento espone una dottrina così chiara e profonda che non sarà superata nemmeno dai più grandi teologi dei secoli successivi. Il parallelo Eva - Maria è illuminante sotto vari punti di vista, chiarendo il rapporto della beata Vergine non solo con Eva, ma anche con il nuovo Adamo, che è Gesù, e con tutti noi. Quando -per esempio- Gesù chiama Maria Santissima «Donna» possiamo vedere una chiara allusione al fatto che la Beata Vergine è la nuova Eva, cioè la «donna» per eccellenza, accanto al nuovo Adamo, cioè all’«uomo» per eccellenza, che è Gesù. E come Eva è stata data come aiuto ad Adamo, così la nuova Eva è stata data -per così dire- in «aiuto» al nuovo Adamo. Ma come l’aiuto che Eva che Eva dà ad Adamo riguarda soprattutto la generazione dei figli, così l’«aiuto» che Maria Santissima dà a Gesù riguarda la sua cooperazione alla nascita dei figli di Dio. Come si vede il tema è ricchissimo di spunti anche per la riflessione e la meditazione personale.
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Testo del Card. Journet: Maria, nostra Madre secondo la grazia. 35) Si può paragonare Eva a Maria? - Sì. Eva, che ascolta il demonio, e disobbedisce a Dio, ha la più grande colpa, dopo Adamo, della disgrazia di tutti gli uomini. Maria, che ascolta l’Angelo, e obbedisce a Dio, ha la più grande parte, dopo Gesù, nella salvezza di tutti gli uomini. Sant’Ireneo scrisse verso l’anno 180: “come Eva, avendo per sposo Adamo, ma ancora vergine, è stata per la sua disobbedienza causa di morte per se stessa e per tutti gli uomini, così Maria, destinata a uno sposo ma tuttavia vergine, è stata per la sua obbedienza causa di salvezza per se stessa e per tutti gli uomini”. Tertulliano scrisse verso il 200: “Eva crede al serpente, Maria a Gabriele; là dove la credenza dell’una pecca, la fede dell’altra ripara”.
36) Chi ha voluto che la Vergine avesse una così grande parte nella salvezza degli uomini? - Gesù; egli ha voluto attendere la risposta della vergine all’Angelo, prima di discendere sulla terra e salvare gli uomini.
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Maria ci dà Gesù, sorgente di grazia 37) Quando la Santa Vergine è diventata, per la prima volta, la Madre di tutti gli uomini secondo la grazia? - Quando è diventata Madre di Gesù, Autore e Sorgente di grazia per tutti gli uomini.
38) La Santa Vergine amava da molto tempo gli uomini? - Sì, ella era felice di sapere che Gesù veniva a salvare gli uomini dai loro peccati (Mt 1,21); ella era pronta a soffrire molto per la nostra salvezza (Lc 2,35).
Commento: Il card. Journet dice che Eva ha la più grande colpa dopo Adamo, ma i teologi medioevali, seguendo anche l’insegnamento dei Padri della Chiesa dei primi secoli, sostengono generalmente che il peccato di Eva fu più grave di quello di Adamo, il quale avrebbe peccato più per condiscen-
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dere alla proposta della donna che per iniziativa propria. E ciò sarebbe confermato anche dal castigo inflitto alla donna (“partorirai con dolore, sarai sottomessa all’uomo”) che è più grave di quello inflitto all’uomo (“lavorerai con il sudore della fronte”). Se le cose stanno così anche il ruolo della nuova Eva risulta accresciuto. Non nel senso certamente che la nuova Eva, cioè Maria, abbia contribuito alla nostra salvezza più del nuovo Adamo, ossia più di Gesù (sarebbe follia pensarlo!), ma nel senso che il compito di Maria nella nostra redenzione non può essere in alcun modo svalutato, o ignorato, o negato. Pensare alla nostra redenzione non tenendo conto in nessun modo della figura di Maria è come pensare al peccato originale senza tenere conto di Eva! Ma che cosa rimane allora della narrazione biblica del peccato originale? E’ ancora una volta S.Ireneo che sottolinea l’importanza del ruolo della donna sia nel peccato che nella redenzione ispirando il testo del Concilio Vaticano II nel capitolo VIII° della Lumen Gentium: “Volle il Padre delle misericordie che l’accettazione della predestinata madre precedesse l’Incarnazione, perché così come la donna aveva contribuito a dare la morte, così la donna contribuisse a dare la vita” (n. 56). La maternità di Maria Santissima nei nostri riguardi appare chiaramente dalle parole di Gesù in croce: “Donna, ecco tuo figlio”; “Ecco tua madre” (Gv 19,2627), ma non dobbiamo pensare che Maria Santissima sia divenuta nostra Madre solo in quel momento. Come dice giustamente il card. Journet, ella lo è diventata al momento dell’annunciazione, quando ha concepito Gesù nel suo seno. Ciò è confermato dalle solenni parole con cui Paolo VI proclama la Beata Vergine Maria Madre della Chiesa: “La divina maternità costituisce il fondamento principale dei rapporti di Maria con la Chiesa, essendo ella Madre di Colui che fin dal primo istante dell’Incarnazione nel suo seno verginale ha unito a sé come Capo il suo Corpo Mistico, che è la Chiesa. Maria, dunque, come Madre di Cristo, è Madre anche dei fedeli e dei pastori tutti, cioè della Chiesa” (21-11-1964). Quindi concependo Gesù la Beata Vergine ha concepito misticamente anche tutti noi, e come dice S.Alfonso “ci ha abbracciati tutti nel suo materno affetto”. Non dimentichiamolo quando meditiamo il primo mistero del santo rosario!
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