TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU? a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.
La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Charles Journet
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Parte quarta (inizio)
Nella quarta parte del suo libro il card. Journet tratta della vita della Santa Vergine. Questa parte consta di quattro capitoli: 1) Infanzia della Vergine 2) La Vergine nel Vangelo durante l’infanzia di Gesù 3) La Vergine durante la vita pubblica di Gesù 4) Morte della Vergine. Prendiamo in esame per questa volta i primi due capitoli. Per quanto riguarda l’infanzia della Beata Vergine è noto che il Vangelo non ci dà direttamente alcuna notizia, per cui quanto noi possiamo dire si basa su congetture più o meno fondate, e sulle notizie riportate dai Vangeli apocrifi, in particolare dal Protovangelo di Giacomo. Questi Vangeli, anche se non sono ispirati, hanno però un grande interesse, almeno come testimonianze di una mentalità diffusa nel popolo cristiano di quei tempi. Dopo questa breve premessa passiamo subito al testo del card. Journet.
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Testo del Card. Journet: Infanzia della Vergine 47) Che cosa dicono i Libri Santi sulla stirpe di Maria? I Libri Santi ci dicono che Maria discendeva da David, poiché Gesù era “della discendenza di David secondo la carne” (Rom 1,3). 48) Quali sono le due prime feste della Santa Vergine? La festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, e la festa della Natività della Vergine, l’8 settembre. 49) Oltre a ciò che dicono i Libri Santi, si sanno altre cose sull’infanzia della Vergine? Si crede che sua madre fosse sant’Anna e suo padre san Gioacchino, e che fosse condotta al tempio di Gerusalemme per esservi educata: la Chiesa festeggia la Presentazione della Santa Vergine al Tempio, il 21 novembre.
La Vergine nel Vangelo durante l’infanzia di Gesù 50) Quando il Vangelo comincia a parlare della Santa Vergine? Nel momento in cui il mistero dell’Incarnazione sta per realizzarsi e in cui l’Angelo le annuncia che deve diventare, per un miracolo, la Madre del Salvatore (Lc 1,26-38): è la festa dell’Annunciazione, il 25 marzo. La Vergine risponde all’Angelo: “Ecco la serva del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola” (Lc 1,38). 51) A chi la Santa Vergine va poi a far visita? La Santa Vergine va poi a far visita a sua cugina, sant’Elisabetta: questa è la festa della Visitazione, il 2 luglio (dopo la riforma liturgica il 31 maggio). Elisabetta dice a Maria: “Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno. E come mi è concesso che la Madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1, 42-43). E’ allora che la Vergine canta il cantico di ringraziamento che si chiama Magnificat (Lc 1, 46-55). 52) San Giuseppe era il vero padre del Bambin Gesù? No: il Bambin Gesù aveva per vero padre il suo Padre Celeste; san Giuseppe non era che il suo protettore e il padre putativo (Mt 1, 18-25).
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53) Gesù ha avuto altri fratelli? No, Gesù non ha avuto dei veri fratelli. San Giacomo, il suo più vicino parente (cf. Gal 1,19), aveva una madre diversa dalla sua (Mc 15,4); la parola “fratelli di Gesù” significa, nel vangelo, cugini e parenti di Gesù. 54) Che cosa ha fatto la Vergine dopo la nascita di Gesù? La Santa Vergine lo ha portato al Tempio di Gerusalemme per consacrarlo a Dio (Lc 2, 22-38): è la festa della Presentazione del Bambin Gesù al tempio e della Purificazione della Santa Vergine, il 2 febbraio. E’ allora che il vecchio Simeone prende il Bambin Gesù tra le braccia e canta il suo canto di addio, che si chiama il Nunc dimittis; egli predice a Maria che il fanciullo sarà segno di contraddizione, e che la “sua anima sarà trapassata da una spada” (Lc 2, 29-35). 55) Che cosa fanno la Santa Vergine e san Giuseppe dopo la visita dei Magi a
Betlemme?
Dopo la visita dei Magi a Betlemme, la Santa Vergine e san Giuseppe fuggono in Egitto, per evitare il massacro dei bambini ordinato da Erode (Mt 2, 13-14). 56) Qual’è l’ultimo avvenimento dell’infanzia di Gesù raccontato nel Vangelo? Il Vangelo ci racconta che, quando il Bambino Gesù aveva 12 anni, i suoi genitori lo smarrirono a Gerusalemme e lo ritrovarono nel Tempio. E’ allora che egli disse loro: “Perché mi cercate? Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi “non compresero” ancora quanto né come i loro cuori sarebbero stati straziati dalle esigenze della missione divina del loro Figliolo (Lc 2, 41-5).
Commento: Come abbiamo visto, nella risposta alla domanda n° 49 il card. Journet accenna alla presentazione di Maria al tempio, ricordata nella Liturgia il 21 novembre. Questa festa, che ha un’importanza grandissima nella Chiesa d’Oriente, ha il suo fondamento in una delicata narrazione del Protovangelo di Giacomo. Penso che valga la pena di riportare il testo integralmente. Al di là di qualche abbellimento letterario, si può legittimamente pensare che il fatto sia veramente accaduto. Leggiamo: “La bambina raggiunse i tre anni, e Giaocchino disse: “Chiamate le figlie degli Ebrei che sono senza macchia, e prendano ciascuna una lampada, e queste restino accese perché la bambina
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non si volti indietro e il suo cuore non sia trattenuto fuori del tempio del Signore”. E quelle così fecero, sino a quando salirono al tempio del Signore. E il sacerdote la accolse e, dopo averla baciata, la benedisse dicendo: “Il Signore ha glorificato il tuo nome in tutte le generazioni. In te, negli ultimi giorni, il Signore farà vedere la redenzione da lui concessa ai figli d’Israele”. E fece sedere la bambina sul terzo gradino dell’altare, e il Signore la ricolmò della sua grazia, ed ella danzò, e tutta la casa di Israele la ebbe cara. E i suoi genitori discesero, colmi di ammirazione, lodando il Dio potente perché la bambina non aveva cercato di tornare indietro. E Maria era nel tempio del Signore, nutrendosi come una colomba, e riceveva il cibo dalla mano di un angelo”. Gli episodi riferiti nei numeri seguenti sono invece documentati dai Vangeli canonici, e quindi sono sicuramente storici. Notiamo che, a parte la fuga in Egitto, questi episodi corrispondono ai cinque misteri gaudiosi del rosario. Questa preghiera dunque ci permette di rivivere nel nostro cuore, sul sottofondo della recita delle Ave Maria, ciò che la Beata Vergine ha vissuto negli anni dell’infanzia di Gesù. Giustamente quindi il santo rosario è stato definito dal Papa Pio XII: “sintesi di tutto il Vangelo”. Dopo i misteri dell’infanzia di Gesù, il rosario, ci mette infatti a contatto anche con i misteri della sua morte e glorificazione, alla quale la Beata Vergine sarà intimamente associata, come fa notare il card. Journet nei numeri successivi, che a Dio piacendo esamineremo la prossima volta. Notiamo ancora che, riguardo al tema dei “fratelli di Gesù”, oltre alla giusta osservazione del card. Journet a proposito di S. Giacomo (n° 53), si può ricordare il fatto che se Gesù avesse avuto altri fratelli, e quindi la Beata Vergine altri figli, non si comprenderebbe perché Gesù sulla Croce abbia affidato la sua santissima Madre all’apostolo S. Giovanni anziché affidarla, come sarebbe stato più logico, e in un certo senso doveroso, agli altri suoi eventuali figli e figlie. Anche perché questi “fratelli-cugini” erano molto numerosi, dato che il Vangelo parla di quattro fratelli e di “tutte le sue sorelle” (cf. Mt 13,56). Quanto volentieri tutte queste “sorelle” avrebbero accolto la loro amatissima Madre nella loro casa!
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