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TI BASTA CIO’ CHE SAI O VUOI SAPERNE DI PIU? a cura di P. Roberto Maria Coggi O.P.

La “Catechesi sulla Santa Vergine” del Card. Charles Journet Parte quarta (conclusione)

Gli ultimi due capitoli della quarta parte hanno rispettivamente per titolo: 3) La Vergine durante la vita pubblica di Gesù Il Concilio Vaticano II a proposito della partecipazione di Maria Santissima alla vita pubblica di Gesù si esprime così: “Nella vita pubblica di Gesù la madre sua appare distintamente fin da principio, quando alle nozze in Cana di Galilea, mossa a compassione, indusse con la sua intercessione Gesù Messia a dar inizio ai miracoli (cfr. Gv 2 1-11). Durante la predicazione di lui raccolse le parole con le quali egli, mettendo il Regno al di sopra delle considerazioni e dei vincoli della carne e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono la parola di Dio (cfr Mc 3,35; Lc 11,27-28), come ella stessa fedelmente faceva (cfr. Lc 2,19 e 51)” (Lumen Gentium 58). Poi il Concilio passa a trattare della partecipazione della Beata Vergine alla Passione del Signore, tema che abbiamo già esaminato parlando della Corredenzione (cf. Rosarium 1/2001, pagg. 9-12). Vediamo, dunque, il testo del card. Journet.

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4) Morte della Vergine.


Testo del Card. Journet: Infanzia della Vergine 57) Si parla della Santa Vergine a proposito della vita pubblica di Gesù? Sì, soprattutto in due momenti: all’inizio della sua vita pubblica Gesù fa il suo primo miracolo a Cana perché pregato dalla Vergine (Gv 2, 1-11); ed alla fine, al momento di morire sulla Croce, Gesù dà la Santa Vergine per Madre a Giovanni (Gv 19, 26-27).

58) Si parla altrove della Vergine, nel Vangelo? San Marco racconta che, in una casa circondata dalla folla, Gesù è accusato dai suoi nemici di essere posseduto dai demoni. “I suoi, saputo ciò, andarono per portarlo via, poiché si diceva: Egli è pazzo! ... gli dissero: Ecco, fuori, tua madre e i tuoi fratelli che ti cercano! Egli rispose: chi sono mia madre e i miei fratelli? E gettando uno sguardo su quelli che erano seduti in cerchio intorno a lui, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Chiunque fa la volontà di Dio, quegli è mio fratello, mia sorella e mia madre!”. (Mc 3, 20 e 32-35). Gesù non rinnega i legami della parentela temporale tra fratelli e sorelle, genitori e figli, ma egli vuole fondare, per l’al di là, i legami di una parentela nuova, che è spirituale, e che supera la prima per il suo splendore come il sole supera la luce del cero. D’allora in poi, la Vergine non dovrà più agire visibilmente sul piano della parentela temporale per difendere Gesù e consolarlo, ma soltanto invisibilmente, sul piano della parentela spirituale, per unirsi al suo amore delle cose di Dio ed alle sue sofferenze redentrici. Ma su questo piano, come sull’altro, ella resterà la prima. San Luca racconta che un’altra volta una donna di gran cuore, avendo preso la difesa di Gesù, gridò: “Benedetto il ventre che ti ha portato e il seno che ti ha allattato! Ma egli disse: Benedetti piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 27-28). Ascoltare la Parola di Dio e osservarla, ecco ciò che faceva questa donna generosa. E Gesù le fece comprendere che ciò è precisamente quello che egli amava di più in sua Madre.

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59) La missione della Vergine era pubblica come quella degli apostoli? No. La missione della Vergine era di vegliare sulla vita nascosta di Gesù, di accompagnarlo fino alla morte. Poi di pregare e di soffrire in silenzio per la Chiesa: missione, insomma, nascosta.

Morte della Vergine 60) Si parla della Vergine dopo che Gesù è salito al Cielo? E’ detto, nel libro degli Atti degli Apostoli, che dopo l’Ascensione gli undici apostoli si ritirarono nel Cenacolo, e che “tutti uniti perseveravano nella preghiera, con le donne e Maria, Madre di Gesù, e i suoi parenti” (At 1,14). E’ là che lo Spirito Santo li visiterà nel giorno della Pentecoste (At 2,1). Ma che differenza! Per gli apostoli, principi dell’augusta gerarchia, la Pentecoste è un inizio, una partenza alla conquista dello spazio e del tempo. Per la Vergine, tutta nascosta nella grandezza della santità, la Pentecoste è la fine, l’annunzio della sua partenza per il Cielo.

61) Quando si festeggia la morte, la risurrezione e l’ascesa al Cielo della Santa Vergine? Si festeggia la morte, la risurrezione e l’ascesa al cielo della Santa Vergine verso la fine dell’estate, il giorno dell’Assunzione, il 15 agosto.

Commento: Della presenza della Beata Vergine alle nozze di Cana e al Calvario abbiamo già parlato esaminando il significato dell’appellativo “Donna” con cui Gesù si rivolge alla Madre (cf Rosarium 1/2000, pag. 14). Quanto ai due episodi riferiti da S. Marco e da S. Luca, bisogna tenere presente che Gesù si mette dal punto di vista degli interlocutori, che giudicavano le cose da un punto di vista esclusivamente umano. Quando Gesù dice: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” vuole semplicemente dire che ci sono dei legami di maternità e di fratellanza più profondi di quelli del sangue. Egli non vuole in alcun modo negare il valore e l’importanza della maternità fisica della Beata Vergine Maria nei suoi riguardi.

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E così quando Gesù alle parole di lode della donna riguardo a sua Madre risponde: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”, non nega che la Beata Vergine Maria sia beata per la sua maternità fisica, ma dice che è molto più beata per la maternità spirituale che nobilitò e soprannaturalizzò tale maternità fisica. Qualcosa di simile si riscontra nell’episodio del “giovane ricco” (Mc 10,17), il quale si rivolge a Gesù dicendo: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. E Gesù risponde: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio solo”. Certamente Gesù non nega di essere buono, ma vuole soltanto dire che la vera bontà è quella di Dio, e che quindi se egli è buono, veramente buono, è proprio perché è Dio. Anche qui si tratta veramente di passare da un modo puramente umano di pensare e di parlare, a un modo soprannaturale. Solo Dio è veramente buono, e quindi Gesù è buono perché è Dio. Solo la fede e la pratica della Parola di Dio rendono beati, e per questo la santissima Vergine è beata. Questo è l’insegnamento che Gesù ci vuole dare. Quanto infine all’osservazione del card. Journet secondo cui la Pentecoste, mentre fu per gli apostoli un inizio ed una partenza alla conquista dello spazio e del tempo, per la Beata Vergine fu la fine della missione terrena e l’annunzio della sua partenza per il Cielo, diciamo che sostanzialmente ciò è vero, ma non bisogna dimenticare che la Beata Vergine, per un numero di anni che non ci è dato di conoscere, assistette amorevolmente la Chiesa nei suoi primi passi, come aveva fatto qualche decennio prima con Gesù Bambino. Ella infatti non è soltanto Madre di Gesù, ma anche Madre della Chiesa. E certamente la sua testimonianza ebbe una parte decisiva nella prima stesura dei Vangeli, soprattutto quello dell’infanzia secondo S. Luca (capitoli 1 e 2) e quello di S. Giovanni. Ora, ciò avvenne nello spazio di un certo numero di anni dopo la Pentecoste. Non mi sembra quindi che si possa dire puramente e semplicemente che la missione della Beata Vergine Maria finì con la discesa dello Spirito Santo in tale giorno.

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