Mr Food N°39

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RUTH REICHL Mr Food & Mrs Wine è un’iniziativa

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CÉDRIC GROLET

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n. 39 - anno 2018

IL MIGLIOR PASTICCERE DEL MONDO

LA CARBONARA SECONDO

Mr Food & Mrs Wine

MANGIARE•BERE•VIAGGIARE• U O M O • D O N N A

MAIALUMERIA,

GOURMET

BASTA LA PAROLA

AD ALTA QUOTA

In Irpinia, un locale polivalente, a tutto gusto, pensato per i cultori di salumi, prosciutti e dintorni. Un posto ove fare la spesa, prendere un aperitivo o cenare nella sala di affinamento -pag. 6

Menu stellati preparati da chef stellati: è quanto offre Air France su alcuni voli in classe La Première - pag. 4

Fra le città più care al mondo, sorprendentemente la capitale svedese è meta ben praticabile anche per chi ha a disposizione un budget contenuto - pag. 8

Cultura, territorio, esperienze Storia di Leo, gastronomiche il sapore e sensoriali: ad Alba va in scena un evento di un cineracconto imperdibile per i gourmet, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco - pag. 12


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La Carbonara una, nessuna e centomila: 5/ Ruth Reichl

Uova, guanciale, pecorino, pepe. A detta di esperti 'veri' o presunti tali, e in assenza di una ricetta ‘ufficiale’, sono questi - e solo questi! - gli ingredienti della carbonara doc. Eppure, ieri ed oggi, cuochi più o meno noti, spesso cambiano proporzioni, ingredienti, procedimenti... Abbiamo visto su queste pagine, nelle precedenti puntate, la ricetta di Giggi Fazi, 'oste' della Dolce Vita, quelle di Niko Romito e Claudio Sadler, due tra i più quotati chef di oggi, la proposta sui generis di Ugo Tognazzi. È ora il momento di una scrittrice/critica gastronomica di fama mondiale, e della sue interpretazioni della Carbonara Ruth Reichl, classe 1948 , è una delle donne più note e rispettate nel panorama della gastronomia mondiale; materia della quale - grazie alla sua passione per la cucina e competenza come chef (è stata cuoca e comproprietaria di The Swallow Restaurant, locale che ha giocato un ruolo importante nella rivoluzione culinaria di Berkeley, in California, negli anni '70) opera da sempre a tutto tondo. Gourmet a tutto tondo Ruth è legata a programmi televisivi (co-produttore di Gourmet's Diary of a Foodie e ospite di Gourmet's Adventures with Ruth della PBS), non meno che alla carta stampata (responsabile culinario della Modern Library, ultimo direttore della rivista Gourmet, di cui in alto

vediamo alcune copertine), ma è forse più nota per i suoi libri, veri best seller, tradotti anche in italiano, fra cui Tender at the Bone: Growing Up at the Table (La parte più tenera), Comfort Me with Apples: More Adventures at the Table (Confortatemi con le mele. Nuove avventure a tavola), Garlic and Sapphires: The Secret Life of a Critic in Disguise (Aglio e zaffiri. Vita segreta di una gastronoma mascherata) e Not Becoming My Mother (Mai come mia madre e altre cose che ho imparato da lei…). In tempi recenti, è stato poi pubblicato il suo primo romanzo, Delicious! (Squisito! Una storia di amore, cucina e

scrittura a New York) e sono apparsi altri libri di ricette. Una persona informata dei fatti, insomma,

che non a caso ha citato spesso la carbonara

nelle sue opere, fra ricordi e ricette. Già, ma quale è la

carbonara ideale di Ruth Reichl? In Mmmmmmm: a feastiary (Mmmmmmm: un banchetto), del lontano 1972,

scritto grazie anche alla spinta dell'amico Pat ("Sei un buon cuoco.

Perché non scrivi un libro di cucina?"), lo scopriamo dalla prima ricetta, che viene introdotta


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proprio da queste parole: 'contrariamente alla ricetta usata spesso nei ristoranti, la vera carbonara non contiene crema. La ricetta vera prevede guanciale, guanciale di maiale stagionato, ma a dire il vero, mi piace il bacon, la pancetta. Penso a pancetta e uova con la pasta al posto del pane tostato. È la cena dell'ultimo minuto perfetta, e devo ancora incontrare un bambino a cui non piace'. Certamente, le due ultime considerazioni sono perfettamente condivisibili, e possiamo capire che possa essere preferita la pancetta al guanciale (de gustibus…). Bisogna però aggiungere che la buona Ruth fra gli ingredienti (per tre persone, attenzione!), indica - oltre a circa 450 grammi (1 libbra, nella versione originale) di spaghetti, e circa 110220 grammi di pancetta affumicata a fette, 2 uova grandi, pepe nero - due spicchi d'aglio e di Parmigiano grattugiato (1/2 tazza, ovvero 55 grammi, più un extra per il tavolo). Vero è che in quegli anni l'aglio a volte era utilizzato anche nella carbonara, e che il pecorino era meno apprezzato di oggi, ma…

Come sia, nel successivo Aglio e Zaffiri (2004), Ruth torna sulla carbonara con la medesima ricetta, a conferma dei suoi gusti o comunque dei suoi convincimenti. Con le chiocciole è meglio Tuttavia, in Al banchetto del mondo (Endless Feast, raccolta di articoli apparsi originariamente su Gourmet), fra varie ricette italiane, ad un certo punto appare la carbonara, e c'è ancora qualche altra cosa da segnalare. Innanzitutto il formato di pasta scelto, le chiocciole ('pasta a forma di conchiglie, ottima di gusto, invitante nella presentazione e alquanto più originale dei soliti spaghetti'). La preparazione prevede 5 o 6 fette spesse di pancetta a striscioline, da passare su carta da cucina dopo la cottura per eliminare l'unto. Per la salsa, per 350 grammi di pasta, si suggerisce di amalgamare '4 o 5 uova' con 90 grammi di pecorino stagionato o parmigiano. Una volta cotta la pasta, questa va trasferita nella zuppiera alla quale vanno unite la salsa e la pancetta; si deve mescolare bene il tutto, aggiungendo pepe macinato al momento. La Reichl suggerisce di continuare a mescolare, fino a 'far coagulare le uova con il formaggio, e fino a che tutto aderisca alla pasta'. A questo punto si deve servire, eventualmente aggiungendo 'altro formaggio grattugiato, se vi piace'. Infine, se l'insieme appare troppo 'spesso', la nostra amica non ha dubbi 'unite dell'altro burro fuso'. Il fatto che si parli di 'altro' burro fuso lascia intendere

che ne sia stato già previsto altro (per cuocere la pancetta? Nel sugo? Nella ricetta non è specificato…). Per finire, un consiglio che strappa un sorriso (dobbiamo rapportarci ai tempi, all'America, ad un altro tipo di tradizioni…), relativo alla pancetta. Questa, infatti, in caso di necessità, può essere sostituita da prosciutto italiano, o meglio ancora, da quello della Virginia (ingrediente del quale, confessiamo, non sappiamo nulla…). Siamo certi, in ogni caso, che Ruth sia una vera aficionada del nostro piatto preferito, in qualsiasi versione, come dei suoi principali ingredienti. E questo ci basta ed avanza. A proposito della pancetta, ad esempio, ha dichiarato ('Cose che amo: bacon, 14 aprile 2016') 'A casa mia, la pancetta è un alimento base. L'ho sempre a portata di mano (insieme a uova, parmigiano e pasta), così posso preparare la carbonara dell'ultimo minuto. (….)'. Carbonara del cavol(fiore) Oppure (‘Il nuovo ristorante più bello di New York, 15 marzo 2016’), 'La Sirena potrebbe essere il più bel posto nuovo in cui mangiare in città. È un enorme spazio aperto - finestre dappertutto e Mario Batali e Joe Bastianich sono stati abbastanza intelligenti da non riempirlo di tavoli. (…). con un ampio menu; ecco alcune delle mie cose preferite. (…) Una "carbonara" di cavolfiore. Un'idea così intelligente!' Aglio o non aglio, burro, prosciutto della Virginia, cavolfiore e chissà cos’altro… come sia, ti vogliamo bene, Ruth!

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NEW LOOK!

Il web è servito. Buon appetito Assetati e affamati di notizie, ricette, recensioni? Sui siti www.mr-food.it www.carbonaraclub.it tutte le risposte ai vostri desideri


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Piatti stellati ad alta quota Menu stellati preparati da chef stellati: è quanto offre la classe La Première di Air France sui voli in partenza da New York, Tokyo e Shanghai. Ecco le proposte firmate Jean-François Rouquette

Originario dell'Aveyron, lo chef Jean-François Rouquette ha lasciato il segno nelle cucine dei più grandi ristoranti francesi, dall’Hôtel de Crillon al Taillevent, a Parigi, dal Martinez di Cannes al Park Hyatt Paris-Vendôme, ove opera ininterrottamente ormai dal 2005, e attraverso il ristorante Le Pur’, ha creato una cucina definita ‘autentica e contemporanea’.

Le Pur', che vanta 1 stella Michelin e 4 cappelli nella guida Gault Millau, fra l’altro è stato uno dei primi ristoranti parigini ad offrire una cucina completamente a vista, a vantaggio di una ‘interazione’ visiva fra chi è ai fornelli e chi è in sala. "Voglio che la mia cucina sia trasparente, anche se scopri un sapore inaspettato quando la assaggi. Cerco di trasmettere

un'emozione e riprodurre la spontaneità delle mie scoperte": questo è il pensiero di Jean-François Rouquette, come è riprodotto nella parte introduttiva del ricco menu, che prosegue così: ‘La natura, le stagioni e le sue esperienze, ispirano il personalissimo mondo culinario dello chef, frutto di 35 anni di esperienza e dei suoi viaggi in tutto il mondo, come il pesce di Plouguerneau (Finistère, Francia) - il suo piatto d'autore - candito delicatamente in primavera, o stufato al vino rosso in inverno’. Chefs tra le nuvole Ed ora una buona notizia per chi viaggerà Air France in classe La Première, sui voli da New York, Tokyo e Shanghai con destinazione Parigi. Dallo scorso 1° ottobre 2018, infatti la compagnia di bandiera francese si è

affidata a Jean-François Rouquette per la creazione di due piatti d'autore al mese. Piatti ispirati ai tanti viaggi in giro per il mondo, che potranno essere gustati fino a marzo 2019. E non è finita qui. Per offrire ai passeggeri La Première un'esperienza culinaria esclusiva, Air France ha coinvolto altri grandi chef francesi (Michel Roth, Anne-

Sophie Pic, Guy Martin e Régis Marcon) per creare tutto l'anno piatti squisiti alla partenza da Parigi, lavorando a fianco del Servair Culinary Studio. La qualità dei prodotti, il rispetto delle stagioni, la promozione dei sapori, i piatti equilibrati, il gusto leggero e la qualità costante sono tutti principi che questi ambasciatori della buona


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cucina francese promuovono per i clienti di Air France. Infine, la compagnia francese ha affidato a Paolo Basso (miglior sommelier del mondo nel 2013), la creazione della sua lista di vini e champagne, in collaborazione con Bettane e Desseauve. Nulla è lasciato al caso: per continuare a sorprendere i propri clienti, Air France ha incaricato Jean-Marie Massaud, designer di fama internazionale, del progetto per le stoviglie per la cabina La Première. Ecco i vari menù, selezionati in base ai luoghi di partenza In partenza da New York JFK Ottobre 2018 e Marzo 2019 Filetto di manzo scottato, salsa bercy, spinaci, purea di patate e scalogno candito. Capesante arrosto, burro al caffè e vaniglia, purea di sedano e funghi. Novembre e Dicembre 2018 Pollo ripieno di noci e paprika, cavolo e castagne candite. Merluzzo alla mugnaia, burro di salvia, scorzonera e radicchio caramellato. Gennaio e Febbraio 2019 Noisettes di agnello, cereali e carciofi profumati Vadouvan. Rana pescatrice con zafferano, finocchio, riso croccante con latte di cocco. Filetto di manzo. Noisettes di agnello. In partenza da Tokyo Haneda e Narita Ottobre 2018 e Marzo 2019

Supreme di pollo farcite con burro di noci e paprika affumicata, salsa Poulette, cavolo cinese e castagne. Coda di rospo, finocchio, riso croccante con latte di cocco. Novembre e Dicembre 2018 Noisettes di agnello, cereali, purea di carciofi, spinaci. Capesante arrosto, burro al caffè con aceto di mele, carciofi di Gerusalemme e funghi giapponesi. Gennaio e Febbraio 2019 Filetto di manzo scottato, salsa bercy, spinaci, purea di patate e scalogno. Filetto di merluzzo aromatizzato con salvia, radicchio balsamico, scorzonera. Supreme di pollo In partenza da Shanghai Ottobre 2018 e Marzo 2019 Noisettes di agnello, cereali, caviale di melanzane e mini zucchine. Gamberi giganti, finocchio, riso croccante con latte di cocco. Novembre e Dicembre 2018 Filetto di manzo scottato, salsa bercy, spinaci, purea di patate e scalogno Filetto di pesce cobia aromatizzato con salvia, radicchio di basilico, mussola di burro di noccioline. Gennaio e Febbraio 2019 Supreme di pollo farcita con burro di noci e paprika affumicata, salsa Poulette, cavolo cinese e castagne. Capesante arrosto, burro al caffè e aceto di sidro, purea di sedano, funghi. Gamberi giganti.

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Maialumeria, basta la parola Un luogo per la conoscenza e la degustazione dei migliori salumi nazionali ed esteri: questa l’idea - semplice e geniale, anzi gustosa - alla base del progetto Maialumeria, nato da un’idea di Simone Schettino e dall’esperienza (dal 1905) della sua famiglia nel campo dei salumi. Il tutto, in un territorio da sempre vocato alla lavorazione artigianale delle carni, ovvero Mugnano del Cardinale, piccolo paese tra le province di Napoli e Avellino, ai piedi del Massiccio del Partenio. Un’area nota

anche per l’omonimo salame tipico, eccellenza indiscussa della Campania. E così, ecco questo locale, di cinquecento metri quadrati, che nasce proprio dove c’era il primo stabilimento produttivo di famiglia e in qualche modo ne prosegue storia e tradizione. Un open space dal design contemporaneo, con cucine a vista, che comprende un bancone salumeria e un’ampia zona dedicata allo shopping gastronomico, ma anche una sala di affinamento, una cantina, un

ristorante e un bar. Una sorta di paradiso terrestre, insomma... Maialumeria è dunque un corpo con molte anime indipendenti ma legate da un fil rouge. In altre parole, un luogo privilegiato di incontri nel segno del gusto, per un aperitivo o per assaggi sfiziosi, una preziosa occasione per approfondire la conoscenza dei salumi e affinare il palato, oltre che per fare la spesa. Insomma, in qualche modo, un posto dove è possibile viaggiare nel gusto senza spostarsi

Mugnano del Cardinale, provincia di Avellino, Irpinia. Qui c’è Maialumeria, un locale polivalente, a tutto gusto, pensato per i cultori di salumi, prosciutti e dintorni. Ove fare la spesa, prendere un aperitivo o cenare nella sala di affinamento... fisicamente. Marmellate, confetture di agrumi e miele artigianale, olii extravergine di oliva e aceti di pregio, conserve di legumi e pomodori e tanti formati di pasta provenienti dai migliori pastifici italiani, oltre ad un banco con ricca proposta di pasta fresca fatta a mano ogni giorno, tradizione del territorio, e un altro banco che mette in mostra ravioli con diverse farciture ed altri formati di pasta. Questi sono solo alcuni dei prodotti in vendita alla

Maialumeria, che oltre ad una ricca selezione di salumi & formaggi di qualità nazionali ed esteri, offre ciccioli artigianali, forme di Parmigiano di diverse stagionature, e naturalmente le specialità regionali, i caciocavalli d’Irpinia ed altri formaggi stagionati, e i latticini freschi della Campania . Il Ristorante di Maialumeria si avvale della consulenza dello chef Raffaele Vitale, già Stella Michelin, cuoco e scout di prodotti d’eccellenza, cultore della memoria culinaria


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Oster Pro 1100, potenza & versatilità Arriva il frullatore ad alte prestazioni Oster Pro 1100, pensato per chi cerca potenza, versatilità, affidabilità

campana e pioniere di nuovi format gastronomici. Il locale dispone di cento coperti ed offre un menu dove i salumi sono sempre presenti in ricette di tradizione e più creative rivisitazioni. Il percorso proposto in carta parte dai taglieri di prosciutteria finissima composti con le migliori specialità della casa, prosegue con i primi piatti che raccontano la grande tradizione italiana (come i tagliolini con mortadella igp, caciocavallo, pepe e pistacchi di Bronte; la carbonara con guanciale nero casertano; i tortelli ripieni di tartufo irpino e ricotta di bufala), qui con secondi a base di buona carne nazionale, in primis il Maiale nero casertano, e alcuni tagli esteri come la Pluma di maiale iberico bellota. La Sala di affinamento a vista, dove Prosciutti e Culatello

Dop sono lasciati stagionare tra pareti di mattoncini di pietra, è una stanza dai profumi intensi, con un tavolo di legno massello per sei persone. La tasting experience consiste nella scelta tra due menu pensati in esclusiva per questo spazio e per scoprire il meglio della salumeria nazionale. La Wine room, un lungo tavolo con comodi sgabelli, è dedicata agli appassionati di vino, con una carta di circa 100 etichette nazionali e una discreta selezione di Champagne da abbinare a taglieri misti e assaggi con le migliori carni del territorio. Maialumeria | Gastronomia e Cucina - Corso Europa, 4 Mugnano del Cardinale (Av) Tel. 081 8257268 www.maialumeria.it Chiusura: Lunedì. Aperto dalle 8.30 alle 00.00 Coperti: 100 coperti Prezzo medio: € 35

Trita anche il ghiaccio, emulsiona, frulla e impasta, per ottenere smoothies, bevande, salse, frullati, basi per pizza e altre infinite ricette. Il suo nome è Oster Pro 1100, ed è un accessorio indispensabile in cucina, uno strumento ideale soprattutto per chi ama preparare piatti che sfruttano totalmente le proprietà delle verdure grazie alla sua capacità di sminuzzare anche le fibre più resistentii. Come in qualche modo indica il nome, il nuovo prodotto Oster azienda che realizza elettrodomestici da 70 anni, molto diffusa soprattutto in USA vanta ben 1100 W di potenza; l’apparecchio dal design elegante e moderno, adatto ad ogni cucina - dispone di lame speciali in acciaio inossidabile, bidirezionali e più grandi del 50% rispetto agli altri modelli, che offrono risultati sorprendenti con il minimo sforzo. Oster Pro

1100 non è solo potente, ma anche pratico. Infatti, è dotato di 3 funzioni preprogrammate e di ben 7 velocità, con cui è possibile controllare tutto grazie ad un solo tocco. La disponibilità di una funzione denominata Pulse, poi, permette di dare la consistenza desiderata a ciò che si frulla. Oster Pro 1100 dispone di bicchiere da 1,9 litri in Tritan, materiale

estremamente leggero e resistente, anti-macchia, anti-odore e BPA Free, ed è lavabile in lavastoviglie. Da segnalare infine che l’apparecchio adotta un sistema brevettato (‘All Metal Drive’), esclusivo di Oster, per il collegamento tra il motore e le lame realizzato completamente in metallo. In sostanza, questo sistema garantisce un migliore trasferimento di potenza alle lame, e in generale maggiore durata nel tempo e minore usura dei componenti. Il prezzo suggerito al pubblico di Oster Pro 1100 è di 199,00 Euro. www.nital.it


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I risultati di un sondaggio di lastminute.com

Stoccolma low cost In base alla classifica stilata dagli analisti di Deutsche Bank, Stoccolma è una fra le città più care al mondo (al 5° posto nella classifica) e questo già si sapeva, ma sorprendentemente è meta ben praticabile anche per chi ha a disposizione un budget contenuto. Sorta su 14 isole nel cuore di un arcipelago sul mar Baltico, Stoccolma non è solo la capitale della Svezia ma una della città europee più ricche di fascino. Con un po’ d’attenzione, dunque, è possibile realizzare una piccola vacanza di grande suggestione senza svenarsi. Nonostante tutto, infatti, Stoccolma sorprende per la varietà di offerte convenienti di ogni genere. Innanzitutto, per arrivare, in

particolare i giovani (maggiormente predisposti a piccoli sacrifici in nome del risparmio) potranno trarre profitto da quanto offerto dalle compagnie low cost: da Milano ci sono voli non stop con easyJet, SAS, Norwegian e Ryanair; da Roma con SAS, Norwegian e Ryanair. Una volta a Stoccolma, per muoversi il modo più economico e sostenibile è quello di utilizzare la bicicletta: con City Bikes, la bici in affitto disponibile in numerose stazioni, si spendono, per tre giorni, poco più di 15 euro! Sul fronte culturale, buone notizie: da un paio d’anni l’accesso a più di dieci musei della città è gratuito, come al Moderna Museet (Museo d'Arte Contemporanea),

Historiska (Museo Storico) e ArkDes, centro per architettura e design. Per conoscere la città si possono prendere in considerazione le visite guidate a piedi gratuite nella splendida città vecchia (Gamla Stan), ma anche nella city, sull’isola di Södermalm e lungo la galleria d’arte più lunga del mondo: la metropolitana di Stoccolma. Le guide, preparatissime, sono pronte a svelare i segreti della città, e il loro compenso è a offerta libera. Eventi gratuiti, sempre spettacolari, sono ad esempio il tradizionale cambio della guardia a Palazzo Reale, una delle attrazioni più amate dai turisti, che si svolge ogni giorno dell'anno, dal 1500,


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Rex in due declinazioni Nel cuore della città, a due passi dalla stazione della metro Rådmansgatan e a due fermate dalla stazione centrale, il Rex Hotel (tre stelle) e il Rex Petit (due stelle) offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo. I due alberghi, affacciati su una corte privata, si trovano al n. 73 di Luntmakargatan, proprio di fronte al boutique hotel Hellsten (quattro stelle), il primo albergo aperto dal fotografo ed etnologo Per Hellsten che, a Stoccolma, possiede altri tre hotel, tutti ricavati da antichi edifici

nella città vecchia (Gamla Stan) oppure le tante viste di Stoccolma dall'alto. Molti punti panoramici sulla città - sono mozzafiato e gratuiti. In quanto all’offerta gastronomica, Stoccolma è ricca di proposte di vario genere, dalle caffetterie ai ristoranti stellati, dai mercati con esercizi attrezzati con cucina espressa (soprattutto di pesce) allo street food. Per pranzare bene e a prezzi contenuti basta cercare i cartelli davanti ai ristoranti con la scritta “dagens rätt” o “dagens lunch” che, in svedese, significa "Il piatto del giorno": con meno di quindici euro si può gustare un piatto principale comprensivo di verdure da prendere liberamente al buffet e caffè.

Il Rex Petit, due stelle Il Rex Petit, situato nel seminterrato di Rex Hotel, ha 22 camere dalle dimensioni, e dal prezzo, contenuto (6 metri quadrati circa, 18 con letti a castello di 120 e 90 centimetri di larghezza con bagno privato oltre a 2 camere matrimoniali e 2 camere singole senza bagno) ma con scrivania e Tv in camera. Non vi sono finestre, ma nelle lunghe notti nordiche illuminate fino a tarda ora può essere un vantaggio! La prima colazione è compresa e viene servita nella bella sala da pranzo del Rex Hotel, con wifi gratuito. Per una pausa relax, basta attraversare la strada e recarsi all’Hotel Hellsten dove gli ospiti del Rex Petit e Rex Hotel possono usufruire della sauna e della sala fitness, del bar, e del salottino-libreria. Prezzi: la camera singola, in b&b, parte da 595 sek (circa 57 euro; senza bagno privato meno), mentre la doppia da 695 sek (circa 67 euro).

Il Rex Hotel, tre stelle Al Rex Hotel si dorme respirando l’autentico design scandinavo. L’albergo, all’interno di un edificio del 1866, ha 56 camere, nella parte storica (con pavimento originale in legno e mobili di rovere) e nella nuova struttura con affaccio su un cortile: la gårdshuset (“la casa sul cortile”). Le camere combinano velluto, colore alle pareti, legno di noce e cemento, mentre i bagni sono piastrellati con ardesia di Karystos, proveniente dall'isola di Evia, in Grecia. Ma il Rex Hotel è anche una galleria d’arte: alle pareti della hall troneggia la collezione di fotografie in b/n del proprietario, scattate nei viaggi per il mondo, oltre a una ricca collezione di oggetti e mobili etnici nel corridoio e nelle stanze. Come per Rex Petit il prezzo della camera include la prima colazione a buffet, il wi-fi e i servizi dell’Hotel Hellsten di fronte: bar, sauna e palestra. Il prezzo della singola parte da 690 sek (67 euro circa); la doppia da 1090 sek (105 euro circa).


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Food Innnovation Global Mission 2018 Ultime due tappe - fra Shanghai, Bangkok e Mumbai - della Food Innovation Global Mission all’insegna dell’innovazione del mondo del cibo La Food Innovation Global Mission (FIGM), la missione ufficiale patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è arrivata alle fasi finali dell’edizione 2018, con i 16 ricercatori del Food Innovation Program (FIP) nelle città di Shanghai (dove si sono fermati per la quinta tappa), Bangkok e Mumbai (divisi in due delegazioni per la sesta e ultima tappa). Nelle tre metropoli asiatiche gli studenti hanno continuato a scoprire diverse realtà e a studiarle nel segno dei 4 temi di ricerca dell’intera Global Mission: Future Of Proteins, Food Care and the Future of Food Services, Scalable Sustainability and Circular Systems e Agro-innovation and Smart Cities. Le attività della delegazione di Shanghai sono state davvero numerose; ne riportiamo alcune, seguite alla partenza ufficiale dello scorso 23 giugno, giorno in cui i ricercatori hanno partecipato a una prima Tea Ceremony, in cui hanno appreso come ricavare le parti migliori delle foglie di tè e combinare quest’antica arte con le movenze del Tai Chi. La visita a Shanghai ha permesso la visita a diversi ristoranti ed attività della metropoli asiatica, tutti con concept differenti. Citiamo il

ristorante Ultraviolet (che fonde il cibo con innovative tecnologie multi-sensoriali), la Starbucks Reserve Roastery (prima sede ad aver inserito programmi di realtà aumentata che mostrano la realizzazione del caffè), gli headquarter di Google (per parlare dei progetti e delle realtà conosciuti durante la Global Mission e dell’impegno dell’azienda americana nel fornire ai suoi dipendenti cibi sani e piatti nutrienti durante le giornate di lavoro. Ed ancora, visita ad Hema, catena di supermercati parte del Gruppo Alibaba che sfrutta l’innovazione tecnologica, sposando le opportunità dell’acquisto tradizionale con quelle on line. In quanto alla Thailandia, oltre alla organic farm, gli studenti hanno potuto conoscere diverse realtà dell’ambito food: dal Little Tree Garden Cafè (una serra che offre cibi esotici), al Doi Kham, locale che serve piatti ispirati alla vera cucina thailandese e che commercia prodotti agricoli di qualità a prezzi equi. Per la food art, da ricordare la cena da Gaggan, ristorante di progressive cuisine che basa i suoi menu su stagionalità e freschezza degli ingredienti. Negli spazi di Foodinnopolis i delegati hanno avuto modo di conoscere anche diverse

realtà legate all’ambito ricerca e sviluppo del settore food, tra cui il MITR PHOL Group (maggior produttore asiatico di canna da zucchero) e il Betagro Science Center Lab (che offre servizi di controllo sulla salute degli animali e test sulla qualità del cibo), e poi MK Kitchen (catena di ristorazione), Hyatt (catena alberghiera) e Amphawa, ristorante galleggiante che offre pesce o crostacei portati sulle barche e bancarelle di street food locale. Alla volta di Mumbai i 16 ricercatori hanno conosciuto Aditya Raghavan e Anandita Kamani, i fondatori del Danda Food Project, che organizza cene esperienziali ed educative. Sono stati giorni intensi e pieni di momenti di ispirazione, ma la Food innovation Global Mission non termina qui. Ora è il momento del compito piú importante: analizzare i dati raccolti per restituirli alla comunitá, dopo aver sistematizzato questo grande lavoro con i partner del Future Food Institute, a partire dal DISBA CNR, il Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal INAF, l’Istituto Nazionale Canadese di Alimentazione Funzionale. Un calendario di presentazione dei risultati è in allestimento e sarà presentato presto.


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13.000 metri quadri espositivi, 600 vignaioli con più di 2.500 vini in degustazione, 500 carrelli e 20 Artigiani del Cibo. Sono i numeri in crescita dell'ottava edizione del Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti che si terrà sabato 24 e domenica 25 novembre 2018 alla Fiera di Piacenza. I Vignaioli Indipendenti, produttori che seguono l’intera filiera vitivinicola, dalla vigna alla cantina, arriveranno da ogni parte d'Italia, per popolare i 10.000 metri quadrati del padiglione 1 della Fiera di Piacenza, per la prima volta interamente dedicato a loro. Qui i visitatori potranno incontrare i produttori, ascoltare i loro racconti, scoprire nuove realtà, degustare e acquistare vini, festeggiando con i vignaioli i 10 anni di vita della

FIVI. Altra novità sarà che la ristorazione e i prodotti degli Artigiani del Cibo avranno quest’anno il padiglione 2 interamente dedicato: 3.000 metri quadrati di area relax dove i visitatori potranno fermarsi a mangiare e recuperare i carrelli per gli acquisti della giornata. Durante le due giornate del mercato sono previste anche quattro degustazioni dedicate all'approfondimento su vignaioli e territori: una incentrata sul Lazio Vigne, uomini e territori; una sul Trentino Anima trentina - dal Garda alle Dolomiti, un viaggio nella Nosiola; una sarà dedicata a due mini verticali di Barolo Bussia (Giacomo Fenocchio) e Barbaresco Basarin (F.lli Adriano) delle medesime tre annate, mentre una masterclass condotta da Walter Massa - A

proposito di tappi - racconterà l’influenza di diversi metodi di chiusura sui suoi vini. Nella giornata di sabato saranno consegnate le targhe FIVI ai nuovi punti di affezione, enoteche e ristoranti che possono esporre lo stemma dell’associazione nel loro locale, perché propongono principalmente vini di produttori FIVI. Domenica sarà invece il giorno in cui, durante l'assemblea dei Vignaioli, sarà assegnato il premio al Vignaiolo dell’anno, da quest’anno intitolato a Leonildo Pieropan. Gli orari di apertura del Mercato dei vini di Piacenza sono dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15, ridotto € 10 per soci AIS – FIS – FISAR–ONAV, Slow Food e possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2018. Per tutte le informazioni: www.mercatodeivini.it

Il miglior pasticciere del mondo Cédric Grolet, capo pasticciere di Le Meurice, Parigi, ha ricevuto il premio 2018 per il miglior pasticciere del mondo, sponsorizzato da Sosa, a The World's 50 Best Restaurants 2018. Questo evento è una celebrazione del meglio della gastronomia e riunisce una comunità unica di chef, ristoratori, gourmet per gli Oscar del mondo della ristorazione. Nato a Firminy, vicino a Saint Etienne, nel 1985, Grolet ha già un’impressionante carriera culinaria. Ha studiato a Le Puyen-Velay e alla Ecole Nationale Supérieure de la Pâtisserie a Yssingeaux, prima di prendere il suo primo ruolo in una cucina parigina presso la famosa pasticceria Fauchon. Dopo aver viaggiato per il mondo per

formare squadre nelle nuove boutique di Fauchon, Grolet passa al ristorante Le Meurice nel 2011, lavorando con Alain Ducasse come sous-chef. Dopo essere stato promosso Capo Pasticciere, ha continuato a vincere vari riconoscimenti, ha pubblicato il suo libro, Fruits, e lanciato la pasticceria Le Meurice, inaugurata nel marzo 2018. Le creazioni per le quali Grolet è più conosciuto sono i suoi frutti scolpiti, oltre al tradizionale dessert francese torta di St. Honoré e la ParisBrest e gli eclair (pastarelle) al limone. Grolet ha dichiarato: "È un onore vincere un premio che mi dà una piattaforma per far luce sull'incredibile creatività dei pasticcieri di tutto il mondo. Sono stato ispirato da molti chef innovativi nella mia carriera e

soprattutto dalla tradizione pasticciera del mio paese di origine. Cerco sempre di creare momenti di insieme, i menu che producono ricordi duraturi e introducono i commensali al nostro mondo. Dopotutto, ecco cosa noi, come chef, cerchiamo di fare ogni giorno". Il miglior pasticciere del mondo è stato votato da più di 1.000 esperti della ristorazione internazionale e dai gourmet che costituiscono The World’s 50 Best Restaurants Academy. Vincendo questo premio, Grolet si unisce nella migliore hall of fame del mondo al vincitore del 2017 Dominique Ansel, inventore del Cronut, e ai trionfatori degli anni precedenti, Pierre Hermé (2016), Albert Adrià (2015) e Jordi Roca (2014).


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A tutto

tartufo Cultura, territorio, esperienze gastronomiche sensoriali. Fino al 25 novembre ad Alba (CN) va in scena un evento imperdibile per i gourmet, la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Un appuntamento con oltre 600 mila presenze in media: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, per il turismo enogastronomico d’eccellenza rappresenta l’evento principe. E c’è ancor tempo - fino al 25 novembre per una full immersion nel magico mondo del Tuber magnatum Pico, che da queste parti è più di un simbolo: è una fede. La stagione di raccolta del Tuber magnatum Pico è cominciata lo scorso 21 settembre e proseguirà fino al 31 gennaio 2019. A detta del Centro Nazionale Studi Tartufo questa si annuncia come un’annata dai tratti rosei con un trend positivo rispetto agli ultimi due anni, grazie anche alla pioggia caduta nell’area di Langhe e

Roero. Un toccasana per l’ambiente del tartufo, che ha sofferto per una siccità prolungata, un aiuto naturale all’impegno profuso durante gli ultimi anni nelle attività di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente tartufigeno. Tartufo a tutto tondo La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è un evento a tutto tondo dedicato al prezioso tubero che va oltre l’appuntamento gastronomico “tradizionale”, proponendo al visitatore mostre, show cooking, manifestazioni folcloristiche, percorsi esperienziali, e molto altro. Parliamo di grandi mostre, progetti di design, ma anche tanti concerti, eventi ed appuntamenti letterari.

Naturalmente, come sempre anche in questo 2018 il fulcro della Fiera è il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, aperto ogni sabato e domenica fino al 25 novembre. Uno spazio unico dove incontrare un trifolao (un cacciatore di tartufi) e farsi raccontare storie fatte di vita vissuta, di ricerca, di scoperta, osservando mani e volti scavati dal tempo. Uno spazio ideale per celebrare uno dei prodotti più rari e preziosi messi a disposizione della terra, che può essere acquistato nei tipi e nelle quantità desiderate con la sicurezza e la tutela garantiti dal Centro Nazionale Studi Tartufo. Tanti gli appuntamenti imperdibili di questi ultimi anni. Citiamo l’Alba Truffle


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Show, lo spazio dedicato agli Show Cooking, le Analisi Sensoriali del Tartufo, le Wine Tasting Experience. E non è tutto. I partecipanti seguono anche i Foodies Moments, dove il Tartufo Bianco d’Alba incontra la cucina d’autore. I Foodies Moments - animati da cuochi stellati provenienti dal territorio di Langhe, Roero e Monferrato e da alcuni dei più prestigiosi ristoranti italiani - sono una vetrina sul gesto creativo che anima le migliori cucine del Paese nella creazione di piatti in cui il Tartufo Bianco d’Alba è protagonista. Nell’Anno del Cibo Italiano voluto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dal Ministero dei Beni Culturali saranno presenti altre Regioni Italiane, come Liguria e Basilicata che, insieme a Pantelleria, al Lago di Garda a Chieri e alle Creative Cities Unesco, saranno protagoniste degli show cooking. Un’occasione che permetterà ai visitatori giunti ad Alba da tutto il mondo di compiere un viaggio tra i sapori che meglio rappresentano il buon vivere italiano. Non manca l’impegno sociale anche per l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, che giunge quest’anno alla XIX edizione (domenica 11 novembre), il ricavato della battitura sarà donato in beneficenza. Piazza Risorgimento nel corso della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba diventa lo scenario ideale del Salotto dei Gusti e dei Profumi, esposizione permanente che celebra le eccellenze del territorio piemontese e italiano con assaggi,

Mr Food degustazioni, workshop e laboratori didattici, anche per i più piccoli. Tuber magnatum Pico, per gli amici tartufo Il Tuber magnatum Pico è un prodotto spontaneo, delicato e che richiede un ecosistema pressoché perfetto. Dal punto di vista naturalistico il Tartufo Bianco d’Alba è al centro di un sistema ambientale complesso, ed essendo la specie del genere Tuber più sensibile alle alterazioni ambientali è anche il primo elemento a risentire di cambiamenti preoccupanti per tutto il sistema. Da qui si evince l’importanza di tutelare e monitorare il contesto specifico di crescita e sviluppo del tartufo come mezzo per salvaguardare il complesso sistema ambientale autoctono del quale fa parte. Da alcuni anni la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba si fa promotrice con l’Associazione per il Centro Nazionale Studi Tartufo di un’attività di ripristino di tartufaie naturali, di conseguenza ogni servizio a pagamento dal biglietto d’ingresso all’analisi sensoriale del tartufo, comprenderà una quota destinata al recupero ambientale delle aree tartufigene. Al ristabilimento delle tartufaie sarà inoltre devoluto il ricavato delle esclusive Ultimate Truffle Dinner (il 25 ottobre e il 22 novembre) in cui vengono proposti inconsueti abbinamenti del Tartufo Bianco d’Alba con elementi unici della cucina internazionale come le ostriche e il manzo di Kobe. www.fieradeltartufo.org


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LIBRI Roma e non solo: ci sono due libri dedicati alla Capitale (o, meglio, a quella che era) questo mese in vetrina, ma anche la cucina italiana tradizionale, quella delle nonne e dei casali, che più classica non si può. E ancora il consueto e doveroso omaggio ai prodotti della terra, ortaggi e legumi, e una scoperta (o riscoperta) della carne. Infine, tra tutto questo tripudio old style, un pizzico di esotico con il mezcal: si viaggia, si va in Messico, alla scoperta di questa bevanda, mistica e a volte clandestina, tanto da essere entrata nel mito. Venite con noi alla scoperta di tutte queste realtà culturali e gastronomiche, perché per viaggiare nel tempo e nello spazio, non c’è niente di meglio di un buon libro!

Giggi Fazi ALLA RICERCA DELLA POLPETTA... Iacobelli 14 euro

Valeria Arnaldi IL FAGIOLO Iacobelli 8 euro

Fiorenza Cilli IL PEPERONE Iacobelli 8 euro

Irene Ranaldi PASSEGGIANDO NELLA PERIFERIA Iacobelli 12 euro

Chi ha passato gli anta, o meglio i 60 anni, certamente si aprirà in un sorriso affettuoso sentendo pronunciare le parole Giggi Fazi, nome e cognome di un oste romano che gestiva l'omonimo ristorante nella capitale, in piena Dolce Vita. Un vero personaggio, che ha avuto un ruolo importante nella ristorazione romana dell'epoca e ci ha lasciato un libro di cucina sui generis, intitolato Alla ricerca della polpetta perduta: una raccolta di racconti, ricette, schede dei suoi vini, tutto in romanesco, quasi tutte introdotte da un breve racconto in tema. Bene ha fatto dunque Iacobelli editore, dopo l'edizione de luxe di qualche anno fa, a pubblicare il libro in versione tascabile, con le sue 170 ricette presenti, tra cui non possiamo non segnalare un’interessante carbonara, la Carbonara Scicchettosa, che - se non ricordiamo male - era in carta a 350 lire (!)... Un libro di storia, in un certo senso, fatto per ricordare e per riflettere.

Eccola ancora, Valeria Arnaldi, ormai autrice di una sterminata produzione di monografie che coprono tutto il buono della Natura. Non poteva dunque non arrivare, prima o poi, a uno dei simboli della dieta mediterranea quale è il fagiolo, definito "un alimento antico, un salvavita in caso di carestia o povertà". Dalla tavola alla favola - intendendo con questo un'interessante digressione nel campo della fiabe, dell'arte, del cinema e dell'animazione questo legume viene analizzato in lungo e in largo, con il solito piglio veloce e coinvolgente: come acquistarli, come conservarli, le eccellenze italiane. E poi, naturalmente, le consuete 30 ricette, che spaziano dai classici regionali (fagioli e cozze, o all'uccelletto) alle preparazioni più innovative, come la nutella di fagioli. Un'idea al giorno per un mese all'insegna di questo antico amico dell'uomo anche per via delle proprietà benefiche (anti colesterolo, arterosclerosi...).

Nuova firma per la collana di Iacobelli "Eccellenze a tavola", quella di Fiorenza Cilli, esperta di arte e di design, cultrice di una cucina basata sulla tradizione e sulla creatività. Quale esordio migliore allora di un ortaggio come il peperone, gustoso e versatile, frutto prezioso delle Americhe giunto in Europa sulle orme di Colombo, verso il 1500? Da allora si è conquistato un posto di primo piano nella nostra cucina (anche se all'inizio ci fu qualcuno che lo etichettò come "rustico e volgare"), in particolare a Roma, dove il pollo con i peperoni è un vero must. Soprattutto dall'800 in poi è stato declinato in infinite versioni, quelle stesse che troverete qui (nel consueto numero di 30), tra grandi classici - tipo i peperoni ripieni - e piatti nouvelle vague come la zuppa di totani e peperoni e il sorbetto di peperoni rossi.

L'altra Roma, quella che non conosci, quella non toccata dal turismo, ma forse per questo più vera e più viva: una città "approssimativa, sgangherata e senza confini, dove però da ogni buca nascono infiniti racconti". La Roma delle borgate, brutta, sporca e cattiva... o forse no. Irene Ranaldi, giornalista e sociologa, è partita proprio da questa considerazione per affrontare - aiutata dalle foto di Maritza Bianchini - un percorso alla ricerca dell'anima odierna delle 12 borgate romane, luoghi pieni di fascino e di storia (e di location cinematografiche) al di là degli stereotipi e di una visione disattenta e superficiale. Irene cerca invece di entrare a fondo nel tessuto umano della periferia, convinta - come dice Godard in una frase da lei citata - che "è il margine che fa la pagina": a volte ci riesce, a volte meno, ma resta comunque l'impianto meritorio di questo libro, utile a svelare qualcosa che - pur sotto gli occhi di tutti resta ai più assai misteriosa.


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Le proposte del momento di Giunti, Iacobelli e RAI Libri Alba Pezone

IN CUCINA IL GRANDE LIBRO DELLA CUCINA ITALIANA Giunti - 35 euro

Grande, di nome e di fatto (24x28 cm, una vera strenna), è questo ponderoso manuale scritto dalla giornalista e scrittrice Alba Pezone, che si autodefinisce “napoletana, innamorata del bello e del buono, vive e lavora tra Parigi e l’Italia”. Luisanna Messeri Arthur Le Caisne Tom Bullock E proprio a Parigi nel 2004 ha LA CUCINA DEL CASALE IL LIBRO DELLA CARNE MEZCAL creato - parbleu! - una scuola Rai Libri Giunti Giunti di cucina italiana (“Parole in 18 euro 25 euro 25 euro cucina”), la prima e (tuttora) No agli chef da baldacchino, Parlare di carne oggi può Messico e bevande alcoliche: la l’unica. Logico dunque che Alba che stanno trasformando la suscitare contrapposte tequila, certo, ma non solo. cucina italiana in un luogo emozioni e, spesso, anche Anche il pulque, considerato - al abbia la giusta veste per assumersi l'incarico di senz'anima, frutto di un lavoro violente: se da un lato pari della tequila - bevanda rappresentare la nostra cerebrale e astratto... Se siete aumentano e proliferano i nazionale, e poi il mezcal. Tutti enorme tradizione d'accordo con l’affermazione, locali beef-oriented stile con un comun denominatore: se preferite il classico alla americano, dall'altro gruppi la pianta di agave, dalla quale - gastronomica in questo bel one-shot edito da Giunti, che creatività estrema (spesso fine vegetariani e vegani sia pure da parti diverse, a a se stessa), allora apprezzerete combattono con veemenza seconda del liquore - ha inizio la ha per sottotitolo, appunto, “Il Luisanna Messeri e questo suo (eufemismo) la loro battaglia. fermentazione e la distillazione. libro, dove il Casale è sinonimo Ma si può essere esseri umani Un mondo tutto da scoprire, di casa, tradizione, genuinità. e carnivori allo stesso tempo? dunque: ecco perché acquistare Luisanna è infatti paladina di Questo libro ci dice di sì questo libro dedicato al mezcal, una cucina semplice, ricca di (“Honorer l'animal, cuisiner sa "un distillato unico al mondo"... sapori e di ricordi, basata su tre viande” è il suo sottotitolo in non conoscerlo, insomma, ingredienti fondamentali, come originale) e ci insegna, con una sarebbe un vero peccato. lei ama dire: passione, buon veste grafica davvero Questa bella - ricca, elegante, senso, dedizione. Cucina in interessante e testi la cui creativa - "guida completa" è buona parte toscana, ma non arguzia è pari alla stata scritta addirittura da un solo, segnata proprio dalla professionalità, ad avvicinarci deejay - l'inglese Tom Bullock ricerca della perfetta fusione al mondo della carne e a farlo folgorato dall'incontro con il tra gusto e salute, perché a ragion veduta. liquore durante un viaggio in mangiare è una cosa seria, che Tutte le razze, i tagli, le Messico. Con una caratteristica ci rappresenta nell'animo e nel tecniche di cottura, al fine di prosa, "vivace e picaresca", corpo e quindi cosa viva, da diventare un perfetto Bullock ci racconta questa sua curare sempre in dettaglio e intenditore, sfatando luoghi avventura, tra piccole distillerie con amore. Un libro di ricette, comuni e dimenticando quello casalinghe, mezcalerias tutte da ma anche di consigli, aneddoti che si sa - o si crede di sapere - vivere e bottiglie da provare, a e trucchi, in un racconto che vi sulla carne. Arthur Le Caisne è immagine di un Messico farà assaporare tutto il bello e il una grande divulgatore e non fiabesco, ricco di storie e buono di un'antica tradizione. vi deluderà, siatene certi. personaggi sensazionali.

grande libro della cucina italiana”, dove troverete più di 200 ricette (classiche e moderne) e oltre dieci tecniche fotografate passo a passo. Un volume dove l’immagine di grande formato gioca un ruolo rilevante, che vuole essere un’interpretazione contemporanea e originale della cucina italiana, intesa come un mosaico fatto di tante tessere e rappresentata come “un inno al gusto, al colore, all’energia”. Perfetto per i cuochi in erba, ma utile anche nella biblioteca di un gourmet: un libro avventuroso, sentimentale e goloso, da consigliare a tutti.


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A Belfast, nell’Irlanda del Nord, aprirà a fine novembre un nuovo hotel di lusso. Un albergo caratterizzato da interni con eleganti arredi, ristorante, bar servizi ‘premium’. Il tutto, dedicato ad uno dei più grandi campioni di calcio di tutti i tempi, George Best, originario di Belfast. Un personaggio oltre che un calciatore, al quale sono dedicati, una statua a grandezza naturale sul tetto, che guarda in basso sulla piazza sottostante , e un piccolo museo di cimeli donati dalla famiglia Pur dedicato a "George, il ragazzo di Belfast", l'hotel non sarà solo per gli appassionati di calcio. Ognuna delle sue 60 camere è diversa dalle altre e offre qualcosa di unico. L'hotel aprirà il ristorante e il bar a fine novembre, mentre le suite si potranno prenotare dal prossimo dicembre. In città il ricordo del calciatore è sempre vivo, come dimostrano il George Best Trail, un tour che ripercorre le tappe della sua vita a East Belfast, e l’aeroporto che porta il suo nome.

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Belfast una città accogliente e a scala umana, con una grande varietà di musei e una serie di attrazioni varie, cui il Titanic Belfast, votata come la principale attrazione turistica del mondo, e diverse location usate nel decennio di riprese de Il Trono di Spade nell'Irlanda del Nord. La casa di produzione HBO ha rivelato che convertirà diverse location in attrazioni turistiche della regione. www.georgebesthotel.co.uk

Mr F ood & Mrs Wine - numero 39 - anno 2018 è una pubblicazione edita da Motoperpetuopress srl via G. Severano 5, 00161 Roma - Tel. 06.44.20.25.96 Fax 06.44.25.44.26 www.mr-food.it www.motoperpetuopress.com

Rures miscere adlaudabilis syrtes, ut bellus chirographi celeriter agnascor Caesar. Rures fermentet chirographi. Rures miscere adlaudabilis syrtes, ut bellus chirographi

Registrazione Tribunale di Roma n. 315/2005 del 12/08/2005 Direttore responsabile: Stefano Belli Responsabile di redazione: Giorgia Vaccari Direttore amministrativo: Rossella Cavaniglia

Hanno collaborato a questo numero: Salvo Bellini, Salvatore Coppola, Alessandro Manno, Giacomo Puma, Elio Prevosti, Edoardo Vivadio Redazione: info@mr-food.it


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