Mr Food N° 42

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PULLICENHELL

LA CARBONARA SECONDO ME, PARTE SECONDA

LA BIRRA DI PULCINELLA

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n. 42 - 2019

GUALTIERO MARCHESI

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& Mrs Wine

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Mr Food & Mrs Wine è un’iniziativa b

www.mr-food.it www.carbonaraclub.it www.facebook.com/carbonaraclub

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BARCELÒ CASABLANCA

MENU D’AUTORE AD ALTA QUOTA

AIR FRANCE

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NUOVO HOTEL IN MAROCCO

C’È DEL BUONO IN

DANIMARCA

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Da Copenhagen in poi, in Danimarca ci sono tanti motivi per scoprire - o riscoprire - luoghi ideali per chi vuole bere e mangiare bene... Provare per credere!


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La Carbonara

una, nessuna e centomila: 6 bis/Gualtiero Marchesi II

Come preparare la carbonara doc? Gli esperti 'veri' (o presunti tali...), in assenza di una ricetta ‘ufficiale’ non hanno dubbi: uova, guanciale, pecorino, pepe. Eppure, ieri ed oggi, cuochi più o meno noti spesso cambiano proporzioni, ingredienti, procedimenti... Abbiamo visto su queste pagine, nelle precedenti puntate, la ricetta di Giggi Fazi, 'oste' della Dolce Vita, quelle di Niko Romito e Claudio Sadler, due tra i più quotati chef di oggi, la proposta sui generis di Ugo Tognazzi, le ricette di Ruth Reichl, scrittrice/critica gastronomica di fama mondiale... ed ecco oggi la carbonara à la Gualtiero Marchesi! Come, Gualtiero Marchesi? Ma non abbiamo parlato la scorsa volta di questo personaggio, chef celebre in tutto il mondo anche ai non addetti del settore, primo ‘tre stelle’ italiano in assoluto? Non a caso, si tratta di un uomo che, a quasi due anni dalla scomparsa, ancora ‘fa scuola’, e resta una guida per appassionati e professionisti della cucina. Avevamo già ricordato come, accanto all’attività di ristorazione, Marchesi si sia dedicato a varie attività. Ad iniziare dalla formazione, con la fondazione, nel 2006, della Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ALMA, a Colorno (Parma), che oggi è un po’ il punto di riferimento del settore, alla creazione, al compimento degli 80 anni, della Fondazione Gualtiero Marchesi, legata alla diffusione del ‘bello’ e del ‘buono’ in tutte le arti, cucina compresa. Il tutto, passando attraverso una grande produzione di

libri di cucina (e di filosofia culinaria ‘estesa’) nei quali lo chef naturalmente ha affrontato ricette e tradizioni gastronomiche italiane, carbonara compresa. Carbonara secondo Marchesi In particolare ne Il Grande Ricettario (che ospita ben 2300 ricette italiane ed internazionali su oltre 1000 pagine(!), pubblicato in varie edizioni dal 1985 e derivato dall’originale La mia Cucina), la ricetta della carbonara secondo Marchesi sembra quella piuttosto comune nei ristoranti e trattorie romane qualche decennio fa: 400 grammi di pasta, due uova intere, 100 grammi di guanciale (o pancetta!), 50 grammi di parmigiano reggiano (oppure di pecorino!) ed un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Il suggerimento è quello di

sbattere uova e formaggio, poi lavorarli a bagno maria. Scolati gli spaghetti nella padella del guanciale, si mescola velocemente il tutto e quindi si trasferisce nella zuppiera con le uova. Ora sarà necessario mescolare finché le uova non si saranno rapprese in una sorta di salsa

cremosa e distribuire subito nei piatti per evitare che le uova cuociano troppo. Et voilà, una bella carbonara old school è pronta. Buon appetito!

Ma non è finita qui. Coincidenza, di recente per i tipi di Mondadori è uscita una collana (15 titoli, in abbinamento editoriale a “TV Sorrisi e Canzoni” o “Donna Moderna”) dal titolo ‘Gualtiero Marchesi - La grande cucina italiana’. Per curiosità, o forse deformazione professionale, leggiamo per prima cosa il colophon. Dal quale si evince che il titolo originale dell’opera è uguale e diverso, Gualtiero Marchesi - La cucina italiana - Il grande ricettario. Come sia, affrontiamo il terzo volume, stampato a dicembre 2018, dal titolo Pasta fresca e secca e fresca. Dall’indice delle ricette scopriamo che a pagina 92 ci sono gli spaghetti alla carbonara. Un po’ delusi dall’assenza di foto del nostro piatto preferito (del resto, in tutto il libro ci sono ben poche immagini), ci tuffiamo nella

lettura della ricetta, confrontandola con la precedente. Prima differenza, la quantità di pasta, ridotta da 400 a 320 grammi. In compenso aumenta il ‘peso’ del companatico: 120 grammi di maiale (stavolta, categoricamente guanciale), 60 di formaggio (stavolta, categoricamente pecorino), due tuorli aggiunti alle 2 uova, e due cucchiai di olio evo (da aggiungere in finale di preparazione, al momento del mescolamento). In effetti, stavolta non si parla di condimento a bagno maria, e dal canto suo la pasta non è ripassata nel guanciale (ma questo viene aggiunto alla fine). Insomma, piccole-grandi differenze, che si traducono in due preparazioni diverse, anche se crediamo che il risultato sia comunque valido: provare per credere. Prima di chiudere, da segnalare che nello stesso volume ci sono altre ricette


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che potrebbere interessare ai fan della carbonara, almeno come curiosità... Ricette simildiverse Le ‘fettuccine al prosciutto e uova’ sono una variante con più di un richiamo all’interpretazione classica. In questo caso, in effetti si prevede appunto il prosciutto crudo, che va aggiunto in padella ove si è scaldata una cipolla con 70 grammi di burro. Il composto va realizzato unendo a 2 uova 50 grammi di grana grattugiato e 1,5 dl di panna fresca. Si ripassano le fettuccine in padella, quindi si uniscono al composto nella terrina. Certo, cipolla e panna in un colpo solo, per non parlare del prosciutto crudo e del grana, di fatto significano una ricetta del tutto diversa, ed infatti non parliamo di ‘fettuccine alla carbonara’, ma di ‘fettuccine al prosciutto e uova’, che però potrebbero essere altrettanto gustose”: da provare anche loro! E non è finita qui. La seconda ricetta invece è quella dei ‘maccheroni con i tuorli’. In questo caso, oltre ai maccheroni (320 grammi), per 4 persone la ricetta prevede anche 4 tuorli, 40 grammi di burro, 80 di pecorino e 20 di prezzemolo. Al solito, si sbattono i tuorli insieme al pecorino, mentre si fa fondere il burro in un tegame di dimensioni idonee per accogliere i maccheroni appena scolati. Questi vanno mantecati un po’, e quindi si aggiunge il mix del composto con l’aggiunta finale del prezzemolo. Come per la carbonara classica, il segreto è nel gestire bene il calore con le uova per evitare il terribile ‘effetto frittata!’

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PullicenHell, la birra di Pulcinella Il micro birrificio napoletano Kbirr presenta PullicenHell, la nuova birra realizzata in esclusiva per l'Associazione Verace Pizza Napoletana Il perfetto abbinamento con la pizza napoletana verace? Con una Golden Ale come quella realizzata da Kbirr, gradazione di 5,2, colore chiaro tendente al

dorato con schiuma bianca e persistente, profumi di frutta esotica e lime e un aroma intrigante. In altre parole, PullicenHell. Un progetto nato dalla sinergia tra il birrificio, i maestri pizzaioli dell’Associazione, e l’artista Pasquale Manzo. Questi ha disegnato l’etichetta dove protagonista è Pulcinella, icona di Napoli nel mondo e logo dell'AVPN. In quanto al nome, rimanda alla tradizione partenopea (in dialetto, Pulcinella si pronuncia Pullicenell senza la A finale), ma, al tempo stesso, alla patria della birra (Hell in tedesco significa birra chiara). Kbirr (da Caspita che birra!) è un progetto tutto napoletano nato da un’idea di Fabio Ditto. Dopo un attento studio e varie "cotte" condotte con il maestro birraio Achille Certezza, Ditto trova la ricetta per creare una birra artigianale e di qualità in Campania. La PullicenHell, in esclusiva per l’AVPN nel classico formato da 33 cl., si aggiunge alla gamma di birre prodotte dall’azienda partenopea, come le già note Natavota, Jattura, Paliat, Cuoredinapoli e Natavota Red.

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Il web è servito. Buon appetito Assetati e affamati di notizie, ricette, recensioni? Sui siti www.mr-food.it www.carbonaraclub.it tutte le risposte ai vostri desideri


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Cucina stellata fra le stelle Da Air France, le novità gourmet da gustare ad alta quota sui voli a lungo raggio in partenza da Parigi, ideate dalla chef stellata Anne-Sophie Pic, e un nuovo menu firmato Fauchon

La compagnia di bandiera francese da sempre cura in maniera particolare la cucina a bordo dei voli a lungo raggio: anche per quest'anno la tradizione si ripete, con la proposta gourmet per i passeggeri delle classi Première e Business. Menu d’autore... In collaborazione con Servair, 7 chef stellati partecipano alla creazione della carta gourmet, alla scelta dei prodotti e alla creazione delle ricette che compongono i menu proposti ai clienti di Air France.

In particolare, in classe Première, le firme sono quelle di Michel Roth, Joël Robuchon, Régis Marcon, Emmanuel Renaut, nell’ordine, per tre mesi ciascuno, fino a dicembre. In Business, invece, sempre ogni tre mesi a rotazione, ecco le proposte firmate Anne-Sophie Pic, Arnaud Lallement, Guy Martin, e di nuovo Michel Roth. Inoltre, Air France propone un Healthy Menu sui voli a lungo raggio in partenza da Parigi per chi viaggia nelle classi Premium Economy ed Economy, a partire dal 1° aprile.

Naturalmente non possiamo entrare in dettaglio su ogni singolo menu: per cavalleria, e non solo, diamo allora un’occhiata alla proposta di Anne-Sophie Pic, alla guida di 9 ristoranti tra cui "La Dame de Pic" a Parigi, migliore chef donna al mondo per il premio Veuve Clicquot del 2011 e la donna più stellata al mondo, con ben 7 stelle Michelin in totale per i suoi ristoranti a Valencia, Parigi, Londra, Losanna e Singapore. Anne-Sophie, che crea le sue proposte attorno ai valori di rispetto, gusto e semplicità,


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firma le nuove creazioni da assaporare in classe Business di Air France, disponibile non solo sui voli a lungo raggio in partenza da Parigi, ma anche su una parte degli scali dei voli a medio raggio. Ecco tre proposte firmate Pic: Merluzzo, crema di riso nero, salsa di noci al curry e cocco; Crema di lenticchie, duo di barbabietola e cipolla sottaceto. Altra proposta, Pollame con fava tonka, polenta voasti, salsa di pollo; Guancia di manzo, consommé al caffè, sedano, castagne, palline di carote. Infine, Faraona, piselli reali, purè di piselli, succo di tè nero; Saithe con crema di carrube nere, salsa di noci al curry e cocco. Cucina d'autore anche in Economy e Premium Economy di Air France. Sébastien Monceaux, Executive Chef Fauchon (fondata nel 1886), ha creato infatti un menu ad hoc - per i passeggeri Premium Economy ed Economy sui voli a lungo raggio, da prenotare in alternativa alla proposta servita a bordo del voli in partenza da Parigi da Aprile. Il menu è composto da un antipasto, un piatto caldo, un formaggio e un dessert, ed è studiato nel rispetto dell'estrema qualità degli ingredienti secondo le stagioni e l'equilibrio dei

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sapori giocando con le consistenze e associazioni. ... cantina d’autore Naturalmente, mangiare bene si accompagna a bere bene: non a caso Air France rinnova regolarmente la propria l’offerta per consentire ai propri clienti di scoprire la ricchezza delle varietà dei vini francesi selezionati per accompagnare le creazioni gourmet. Ogni anno, oltre un milione e mezzo di bottiglie di vino e oltre ottocento mila bottiglie di Champagne vengono servite ai passeggeri, anche della classe Economy. Paolo Basso, votato miglior sommelier del mondo nel 2013, in collaborazione con Thierry Desseauve e Michel Bettane (autori di una guida francese dei vini), firma la carta dei vini e Champagne offerta, dal 2014, su tutte le classi della compagnia. E, per i piccoli gourmets... Infine, per i bambini dai 6 ai 24 mesi, come per i più grandicelli, Air France offre vassoi adatti ai loro gusti ed esigenze, in base all’età.

MENU FAUCHON Menu primavera/estate da aprile fino a settembre 2019: Antipasto: capesante con agrumi e sottaceti di cipolla rossa; Piatto principale: filetto di faraona al succo di rosmarino accompagnato da una mousse di carota con cocco e coriandolo; Formaggio: camembert con salsa in agrodolce fragola; Dessert: trio di amaretti al pistacchio, lampone e limone.

Menu autunno / inverno da ottobre 2019 a marzo 2020: Antipasto: crema di carciofi e crema, con aggiunta di pollo e foie gras; Piatto principale: capesante in padella in salsa agli agrumi, accompagnate da bulgur speziato; Formaggio: formaggio di campagna con salsa in agrodolce e ananas al curry; Dessert: caramello specialità del pasticcere Fauchon, François Daubinet

A sinistra, quattro creazioni firmate Anne-Sophie Pic, la chef più stellata al mondo (ben 7). Sotto, un assaggio dalla cantina di bordo.

NOTA Il menu à la carte Air France firmato Fauchon è disponibile - per i viaggiatori nelle classi Economy e Premium Economy della compagnia francese - a 28 euro oppure 8500 Miglia Flying Blue, come alternativa al menu di bordo offerto dalla compagnia.


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C'è del buono in

Danimarca

Qualsiasi momento dell'anno è buono per visitare la Danimarca, che vanta una grande offerta turistica e culturale. Dalla capitale Copenhagen in poi, ci sono tanti motivi per scoprire - o riscoprire - luoghi ideali per chi vuole bere e mangiare bene, in un anno in cui si celebra l'800° anniversario della creazione della bandiera danese


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Secondo la classifica Best in Travel di Lonely Planet, Copenhagen è la città al primo posto fra quelle da visitare in quest'anno di grazia 2019. Un riconoscimento che premia la capitale danese per varie caratteristiche, come centro di riferimento del design e dell’architettura scandinava, le grandi credenziali in ambito di sostenibilità, la capacità di offrire esperienze anche “fuori stagione”. Queste sono alcune tra le qualità distintive di Copenaghen che vengono menzionate in ‘best in travel’. E naturalmente non si può trascurare lo sviluppo di una scena gastronomica in continuo fermento, che ha prodotto nel tempo veri e propri fenomeni. A partire da quello che da qualche anno è considerato il ristorante numero uno al mondo, Noma, e tutto quanto da questo posto è derivato direttamente o indirettamente. Se Copenhagen è un punto fermo, tante altre sono le opzioni interessanti per gourmet e non, sparse per tutta la nazione. Vediamone in dettaglio qualcuna di quelle più vicine allo spirito di ‘Mr Food & Mrs Wine’... Alchimia di sapori Partiamo comunque proprio da Copenhagen, e dal Ristorante Alchemist. Regno del giovanissimo (non ha ancora compiuto i trent’anni) chef Rasmus Munk, il locale è stato definito un paradiso di creatività culinaria, famoso

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Copenhagen è un vecchio porto e città marittima. Nel centro ci sono i quartieri più antichi, con piccole strade strette e case caratteristiche, oltre ad alcune delle attrazioni più famose, il centro politico e storico, nonché una miriade di vie per lo shopping, caffè, ristoranti, oasi verdi, canali affascinanti e un moderno lungomare. Nella pagina a fianco, in alto, una cena serata nella baia di Copenhagen; in basso un piatto di Smørrebrødets Dag fotografato al Cooking & Food Festival della capitale, uno dei principali del genere nel Nord Europa. Qui sopra, una suggestiva immagine dei canali della città di notte; in basso, i mille colori di Nyhavn, originariamente porto commerciale dove attraccavano navi da tutto il mondo. L'area era piena di marinai, signore del piacere, pub e birrerie. Oggi le bellissime case antiche sono state restaurate a regola d’arte e ristoranti di un certo livello dominano il vecchio porto, con tutta l’area piena di gente che si gode l'atmosfera rilassata del canale, fra musica jazz e ottimo cibo.


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Sopra, Sans Souci Restaurant & Wine bar: aperto nel 1902, ancora oggi si trova a Frederiksberg, 10 minuti dal centro di Copenhagen. Il locale mantiene una speciale atmosfera. A destra, un piatto del Restaurant Koefoed, al centro città; trae l’ispirazione gastronomica dall’isola di Bornholm, una ‘gemma di roccia’ nel Mar Baltico, che è il maggior fornitore di prodotti freschi. Qui sotto, due piatti del Kompassett, un locale che combina le classiche icone di Copenhagen – lo smørrebrød e Nyhavn – e trae il nome dalle tante fabbriche di compassi presenti un tempo nell’area. Nel menu del Kompassett ci sono 10 varianti di smørrebrød , il classico ‘open sandwiches’ danese, da combinare con birre artigianali locali.

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per il menu con 45 portate e l'accessibilità per appena 15 coperti. Chiuso da oltre un anno, l'Alchemist è in procinto di riaprire nel cuore di un edificio storico precedentemente occupato dal Royal Theatre danese. A quanto sembra, il nuovo Alchemist proporrà una cena di 50 portate, della durata di varie ore. Tutti i numeri sono in proporzione: due cuochi ogni tre commensali, in un locale che occupa uno spazio complessivo oltre venti volte superiore a quello del primo esercizio. In tal modo sarà possibile accontentare un numero maggiore di avventori (massimo 44), che avranno a disposizione quindi molto spazio. Nonostante il prezzo si preannunci inevitabilmente proibitivo, si prevedono difficoltà a prenotare un tavolo; gli interessati faranno meglio a mettersi in lista d'attesa (alchemist.dinesuperb.co m/pre-book). Vino, birra, cibo... Tutt'altra impostazione (locale all'aperto, per 100 coperti, con pasti cucinati anche da chef ospiti) invece per il nuovo ristorante gourmet che aprirà prossimamente il produttore di vino Cold Hand Winery a Renders, nella Danimarca del Nord. Dedicata questa volta al piacere della birra, e non solo, poi, la (ri)nascita di Ny Malt: un museo e microbirrificio a Ebeltoft, che merita qualche parola in più. Stiamo parlando di una ex fabbrica di malto, che risale al 1861, proprio nel cuore di Ebeltoft, sulla


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costa orientale della Penisola dello Jutland... Alcuni anni fa, questo edificio industriale dal caratteristico colore rosso scuro doveva essere demolito e sostituito da un moderno centro commerciale; per fortuna,un gruppo di visionari ha visto il potenziale della struttura e raccolto abbastanza soldi per riacquistare la fabbrica ed immaginarla come centro culturale. Un sogno che si realizza in questo 2019, in collaborazione con il Comune di Syddjurs: The Malt Factory si rilancia infatti con un birrificio, ma anche come centro culturale, con spazi di lavoro creativi, che offre musica dal vivo, spettacoli di arti visive, mostre di artigianato, e molto altro ancora, e dispone di una biblioteca e un museo. Food a 360° Il calendario di eventi, manifestazioni, festival, in tema enogastronomico, è assai ricco. Ecco una selezione di iniziative in ordine di data di svolgimento, utile per pianificare la visita. Il primo evento in calendario è il Festival dell’Aringa, a Hvide Sande, una cittadina fra le dune di Holmsland, intorno al canale artificiale che collega Ringkøbing Fjord al Mar del Nord. Questa è la gara di pesca all’aringa più importante della Danimarca, e si svolge ogni anno in tarda primavera. La cosiddetta aringa di maggio pescata a partire dalla fine di aprile sembra essere

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Qui sopra, una proposta gastronomica di No. 2, il fratello- ristorante più giovane del locale top class AOC: il gourmet troverà lo stesso approccio intransigente alla qualità delle materie prime, la medesima combinazione di sapori e una carta dei vini composta con la stessa cura per i dettagli di quella che ha vinto diversi riconoscimenti. Tutto in un ambiente più rilassato e tranquillo. Qui sotto, il ristorante Format è situato nel centro di Copenaghen, sulla storica Sankt Annæ Plads: le persone che hanno aperto questo intrigante locale hanno una grande esperienza nel settore. L'ambizione è creare un'espressione semplice ma intensa con componenti di altissima qualità.


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davvero deliziosa e il villaggio di pescatori è il luogo ideale per vivere l'atmosfera del luogo. Alla competizione si può partecipare a qualsiasi età: ci sono tre categorie per gli adulti e una per i bambini fino a 12 anni. A tutta birra Torniamo nella capitale per il Festival della Birra, che si terrà a Copenaghen dal 23 al 25 maggio. Qui troverete più di 1000 varietà di birra provenienti da 200 birrifici in Europa, USA e Canada, da conoscere ed assaggiare, e soprattutto una delle specialità del nord, la famosa birra danese! Questa sarà presente in massa con i marchi storici, ed anche con etichette artigianali. Qui anche il bevitore più scettico potrà apprezzare non solo la vastissima produzione danese, che ultimamente è stata rinnovata grazie alla nascita di nuovi birrifici, ma anche una vasta selezione internazionale.

SEA, tempio della moderna cucina thailandese di Kiin Kiin, collocato nella pitttoresca area di Nyhavn. Il ristorante ha un nome che suona in modo ingannevole rispetto alla realtà, dato che richiama il mare e fa pensare a un locale specializzato in pesce. In realtà, qui si serve cibo di ispirazione asiatica (SEA è South East Asia, l'Asia del sud-est), che gli avventori definiscono ‘delizioso’: non a caso il SEA è gestito dal maestro Henrik Yde, chef stellato Michelin. Il ristorante offre gustosi snack, antipasti ispirati alla cucina di strada e un gin bar con una selezione di 100 diversi gin. SEA si trova nella famosa area di Nyhavn, all'interno del notevole Hotel 71 Nyhavn.

Festival del crostaceo L’aria di Limfjord, luogo sostanzialmente legato al tempo libero e alle attività relative al mare e all’industria del crostaceo, si respirerà a pieni polmoni durante al Festival del crostaceo a Nykøbing Mors, nello Jutland del Nord, dal 30 maggio al 1° giugno. Oltre alla possibilità di visitare il centro ittico più grande del Nord Europa, e di acquistare prodotti tipici, sono garantiti musica e divertimento per grandi e piccini.


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Hotel Ottilia Brøchner Hotels vanta un'offerta totale di 555 camere in pieno centro di Copenhagen, suddivise tra sei boutique hotel: Hotel SP34, Hotel Herman K, Hotel Danmark, Avenue Hotel Copenhagen, Hotel Astoria e Hotel Ottilia. Altrettante soluzioni perfette per un soggiorno nel massimo comfort, per un’esperienza unica. Un esempio? Nel giugno 2018, Brøchner Hotels ha inaugurato l’Hotel Herman Kun, 5 stelle con 31 camere e suite, all’interno di un’antica centrale elettrica nel cuore della città. In questo 2019, il gruppo ha inaugurato un nuovo boutique hotel a 4 stelle lusso, l’Hotel Ottilia, all’interno di un edificio dismesso del Carlsberg City District, ricavato nei locali dell’antica distilleria omonima che ha funzionato dal 1847 al 2008. Il nuovo hotel offre 155 camere, sale da conferenza e spazi per accogliere fino a 200 persone, bar, una Spa & Bains (che sarà inaugurata in autunno), una terrazza panoramica con vista su Copenaghen e un ristorante italiano E non è finita qui. Brøchner Hotels inaugurerà - sempre entro l'anno - anche il primo hotel della catena non a Copenaghen, ma ad Aarhus, nello Jutland. Il design dell’Hotel Ottilia, che prende il nome da quello della moglie del fondatore delle distillerie,

reinterpreta l’iconica architettura industriale dell'epoca con uno stile assolutamente innovativo. I dettagli architettonici degli edifici del birrificio sono stati preservati nella loro unicità, e il risultato finale è frutto del contrasto tra la lussuosa ristrutturazione e il design contemporaneo. La facciata è coperta da 64 cerchi dorati di 2,2 metri di diametro. Dietro ad ogni cerchio si cela una camera unica nel proprio genere, caratterizzata da un soffitto alto tra 3 e 4 metri e decorata con uno stile originale. Sulla parete opposta rispetto ai cerchi dorati si aprono grandi finestre rotonde delle stesse dimensioni, che, oltre alla funzione naturale, offrono anche la possibilità di rilassarsi su comodi cuscini foderati in pelle adagiati su una panchetta a forma di mezza luna. La struttura dispone anche di una torre rotonda, oggi occupata da suite di design curato, con ampie finestre ad arco di cerchio, ed originali dettagli architettonici. In linea con i tempi, l’Hotel Ottilia offre un servizio digitale: check-in e check-out, così come l’apertura della porta della camera e l’orientamento all’interno dell’albergo, avvengono tramite smartphone del cliente, e le informazioni

contenute su ogni telefono possono essere ritrasmesse sul TV in camera. Da segnalare anche che l’Hotel Ottilia è situato di fianco allo Zoo, al Meat Packing District e a Vesterbro, quartiere noto per la vivacità di bar e ristoranti, in un’area che è in pieno rinnovamento, con elementi moderni che si integrano con edifici storici e giardini che fanno parte della storia di Copenaghen. www.brochnerhotels.com

A Copenaghen, nei locali dell’antico birrificio Carlsberg,un nuovo 4 stelle lusso, un vero Boutique Hotel firmato Brøchner Hotels


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Chef in gara Una sfida gastronomica vera e propria tra chef di fama internazionale si consuma ogni anno, a Gudhjem, sull'isola di Bornholm. Questa, collocata nel mar Baltico, curiosamente è in linea d'aria più vicina alla Svezia a nord e alla Polonia a sud che alla Danimarca a ovest. Il 22 giugno è la data fissata del contest, che offre ai visitatori (e soprattutto ai gourmet) un'occasione unica per vedere come alcuni top chef internazionali utilizzano ingredienti di produzione locale per creare il piatto perfetto. I visitatori potranno

osservare da vicino i cuochi all'opera, e chiedere informazioni tecniche e 'filosofiche' dietro la cucina creativa ai protagonisti. Arriva l'estate Tanti eventi naturalmente, sono in calendario d'estate. Come indica il nome, il Festival della ciliegia (dal 19 al 21 luglio) è interamente dedicato al dolce e succoso frutto. Tre giorni speciali, insomma, da passare nella cittadina di Kerteminde (in Fionia, a breve distanza dalla città di Odense), per gustare questo gustoso prodotto della terra che da sempre è simbolo di vita e amore.

Il festival dello scampo Una delle manifestazioni più note e frequentate è poi il Festival dello scampo, quest'anno in calendario il 3 agosto nel porto di Østerby sull'isola di Læsø, ad est dell'area settentrionale dello Jutland. Fra le varie attività in cartellone, tra concerti musicali ed altri intrattenimenti, non manca la possibilità di assaggiare piatti gustosi, ma la grande attrazione per i visitatori è l'attesissima gara di cucina tra alcuni degli chef più talentuosi della Scandinavia, che si sfideranno per un premio davvero unico: la “Chela

d’oro”, assegnato a chi interpreterà al meglio questo ingrediente per realizzare un piatto sfizioso. 100 eventi in 10 giorni Da tempo noto anche fuori dai confini nazionali, il Copenhagen Cooking & Food Festival si terrà nella capitale dal 23 agosto al 1° settembre prossimi, con oltre 100 eventi unici in 10 giorni. Parliamo di un grande festival gastronomico, organizzato da tempo in collaborazione con FOOD (Food Organisation of Denmark), durante il quale Copenhagen si trasforma in una sorta di enorme ristorante all’aperto, ricco

Lo Jutland del Nord costituisce l’area più a settentrione della Danimarca, circondata dal mare da ogni lato: a ovest il Mare del Nord e a est quello di Kattegat su cui si affaccia Skagen e in particolare Grenen, dove si incontrano i due mari. Questa regione, il posto con il maggior numero di ore di luce della nazione, anche per la scarsa densità abitativa offre paesaggi vasti ed aspri, con spiagge bianche quasi infinite, dune di sabbia, scogliere, foreste... Fra le attrazioni, il Thy National Park - Stenbjerg Strand, a sinistra in basso, e il Festival del crostaceo a Nykøbing Mors, qui sotto.


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Nella pittoresca area di Nyhavn, il porto storico di Copenaghen, ci sono tanti esercizi ove gustare un buon pasto. Uno dei più originali è Il ristorante Hummer, nome che in danese definisce l’aragosta, e questo dice tutto (o quasi). I responsabili del locale, infatti, hanno intrapreso una sorta di missione, ovvero presentare l'aragosta ai clienti in un modo nuovo. Reinventando le classiche ricette, reinterpretando la tradizione, sperimentando tutte le possibilità offerte dal pregiato crostaceo, le infinite opzioni di preparazione, o nonpreparazione, con la bianca carne lasciata al naturale, oppure pronta ad assecondare i gusti del buongustaio, se questi è disposto a provare qualcosa di nuovo. Come dice una presentazione del locale, ‘Soddisfa le tue papille gustative in tutti i modi immaginabili. Se ami l'aragosta, allora sei venuto nel posto giusto’. Pur perseguendo la strada della sperimentazione, Hummer non ha voltato le spalle a tutte le tradizioni, visto che qui è sempre di moda la perfetta combinazione fra bollicine e pesce, ovvero con gli snack e gli innovativi piatti di aragosta proposti. Aragosta a parte, il menu conta una vasta gamma di piatti marinari, quindi c'è sicuramente qualcosa di buono per ogni amante di pesce in genere e di frutti di mare.

di prodotti della cucina nordica. Una settimana all'insegna del gusto, insomma, che offre l'occasione per un giro tra le bancarelle che offrono cibi tipici, per far vivere ai bambini un’esperienza in cucina, per concedersi un pranzo in uno dei ristoranti stellati Michelin (che per la circostanza offrono menu a prezzi più contenuti del consueto). In due parole, questo è l'evento giusto per capire perché Copenaghen per molti gourmet rappresenti in assoluto il nuovo paradiso della gastronomia. Foodies & co Si torna nello Jutland, dal 6 all'8 settembre, per il Food Festival di Aarhus, momento di incontro per foodies e consumatori consapevoli, piccoli golosi, chef danesi ed internazionali, produttori, scrittori, ricercatori, educatori, critici. Insomma, il paese del bengodi per professionisti del settore ed anche appassionati di gastronomia. Un festival dedicato al cibo e dintorni che ha l’ambizione di ampliare la conoscenza dei prodotti di eccellenza della Danimarca, di valorizzare le importanti materie prime che offre la campagna danese. Il mercato delle aringhe Sempre a settembre (data precisa ancora de confermare), come ogni anno a Stege, Møn, isola a sud di Copenhagen, si tiene il mercato delle


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aringhe, un pesce azzurro poco noto dalle nostre parti ma protagonista assoluto in tutta l’Europa del nord. La manifestazione, in qualche modo, offre la rappresentazione di un’epoca, dato che ricostruisce lo splendore del periodo d’oro medievale lungo le banchine e nelle strade della città. Le barche dei pescatori ormeggiate al porto vendono le aringhe pescate direttamente dall’imbarcazione. Sulle bancarelle e nei tendoni dell'area circostante si vende il pesce fritto e si prepara la cosiddetta ‘aringa nera medievale’, mentre all’esterno è possibile assistere al processo di affumicamento del pesce.

Praticamente ovunque è possibile assaggiare e acquistare specialità locali. EAT ad Odense Dopo tante manifestazioni storiche, ne presentiamo una che invece festeggerà quest'anno il secondo compleanno. Stiamo parlando di EAT! Odense Food Festival - dal 9 al 15 settembre prossimi. Un festival decisamente legato al cibo, creato per valorizzare i produttori delle eccellenze gastronomiche danesi e gli ottimi ristoranti di Odense che negli ultimi anni hanno contribuito a mettere la terza città della Danimarca, patria di Hans Christian Andersen, nella mappa gastronomica della Danimarca. www.visitdenmark.it

Nella foto grande in alto a destra, una bella immagine aerea dell’isola di Borholm, un gioiello di roccia incastonato nel mare. Un luogo - curiosamente collocato all'incrocio di vari confini nazionali (Svezia a nord, Germania e Polonia a sud e a est) - noto in tutta la Danimarca per la bellezza dei paesaggi naturali non meno che per la qualità dei prodotti della terra. Una materia prima preziosa, che viene utilizzata dagli chef più famosi per la preparazione delle diverse specialità. Nelle immagini piccole qui sopra, due delle tante, diverse e suggestive, istantanee tipiche, che ritraggono un’abitazione ed una scogliera; qui a destra, infine, un tipico piatto locale.

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Mr Food Barceló Hotel Group ha ampliato la sua presenza in Marocco con l'apertura del suo primo hotel 5 stelle a Casablanca, il Barceló Anfa Casablanca. Si tratta di un

MANGIARE•BERE•VIAGGIARE• U O M O • D O N N A

albergo moderno, dotato di 206 camere e collocato in centro, sul principale viale commerciale e finanziario di Casablanca. L’hotel - progettato secondo lo

Mr F ood & Mrs Wine - numero 42 - anno 2019 è una pubblicazione edita da Motoperpetuopress srl via G. Severano 5, 00161 Roma - Tel. 06.44.20.25.96 Fax 06.44.25.44.26 www.mr-food.it www.motoperpetuopress.com

stile Art Déco che ha avuto molta influenza sulla città - dispone di un'incantevole terrazza con piscina all'aperto, di uno snack bar e di un centro benessere di

Registrazione Tribunale di Roma n. 315/2005 del 12/08/2005 Direttore responsabile: Stefano Belli Responsabile di redazione: Giorgia Vaccari Direttore amministrativo: Rossella Cavaniglia

450 mq con hammam, bagno turco, 5 sale per massaggi e trattamenti di bellezza e una palestra ben attrezzata. www.barcelo.com

Hanno collaborato a questo numero: Salvo Bellini, Salvatore Coppola, Alessandro Manno, Giacomo Puma, Elio Prevosti, Edoardo Vivadio Redazione: info@mr-food.it


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