Travelista | | Winter Issue 2022

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TRAVELISTA EPICUREO

LIFESTYLE

VIAGGI

Epicureo / epiku’r o/ s. m. [dal lat. Epicureus, gr. Epikoúreios] chi si dedica solo al godimento della vita.

Lifestyle <làifstail> s.m. ingl., genere che mette in scena la vita quotidiana intesa come insieme di usi, costumi, gusti.

Vïàggio s.m. [lat. viatĭcum]. L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante per piacere.

EUR 15 | AED 60 | CHF 15 | HKD 120 | JPY 1800 | USD 17 | ZAR 275

anno 2 numero#7 | winter edition

MMXXII | 5782


icona Nickel PVD Matt Copper PVD Matt British Gold PVD Matt Gun Metal PVD

Fantini Milano Via Solferino, 18 20121 Milano Ph. +39 02 89952201 fantinimilano@fantini.it Fratelli Fantini SpA Via M. Buonarroti, 4 28010 Pella (NO) Ph. + 39 0322 918411 fantini@fantini.it

Ph. Santi Caleca

A.D. Graph.x

Icona Design V. Van Duysen

www.fantini.it

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GRANDE CUVÉE ALMA BRUT L A N AT U R A A L C E N T R O

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Car Lettor , siamo entrati nel vivo degli Anni 20, non ancora ruggenti, ma a mio parere nel corso di questo 2022 lo diventeranno. Non aspettatevi una replica del ‘900 però, questi saranno diversi: migliori o peggiori dipenderà molto dal nostro mindset e da come affronteremo quotidianamente il COVID-19. La fase acuta è alle spalle, ora bisogna conviverci in maniera schietta, senza alibi o allarmismi. I virologi parlano di cinque fasi presenti in una pandemia: prima fase (acuta); decelerazione; controllo; eliminazione; ed eradicazione. In questo momento siamo nella parte di decelerazione e subito dopo vi sarà il controllo e la conseguente endemicità; per le ultime due fasi ci vorranno anni. La decelerazione inizierà con la primavera ed il controllo avverrà dopo l’estate dove, salvo varianti, entreremo nella fase endemica. Una volta in Italia c’era la malaria – malattia endemica – che venne eradicata con sforzi e bonifiche a metà del Novecento; noi dovremo impegnarci tanto quanto i nostri avi a sconfiggere la nostra malattia endemica. Senza alibi, senza allarmismi. Obblighiamoci a tornare alla quotidianità, con le adeguate precauzioni, vaccinandoci; andando a scuola ed al lavoro in presenza; frequentando amici e familiari; spostandoci. Non lasciamo che la paura prenda il sopravvento, siamo stati encomiabili nella fase acuta, ora mettiamo il medesimo impegno in quelle successive. (ri)Cominciamo a viaggiare, per ritornare a vivere, sognare, amare.

Buona lettura, Ico Inanc, Editore

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LIFESTYLE

65 BACK TO THE MALDIVES

13 LA DESTINAZIONE DEL FUTURO

I 10 migliori resort

L’Arabia Saudita punta sull’innovazione

THE TRAVELLER

21 I LUOGHI DELL’AGENTE 007 Dai film alla realtà

77 IN VIAGGIO CON...

31 UN TERRAZZO VERDE IN TUTTE LE STAGIONI

La spettacolare Abu Dhabi

Tutto dipende da dove abitate

LE GOURMAND

37 L’ASSICURAZIONE CHE STAVI ASPETTANDO

83 L’OCA

In caso di contagio un volo privato ti riporterà a casa

Un animale che sa di antico

URBAN 41 INSIDE EXPO 2020

CULTURA 95 VALLONIA

I temi del mese

49 PICTURE YOURSELF IN...

10 curiosità che forse non conoscevi

Lisbona

99 I LIBRI DEL 2021

I romanzi che hanno segnato l’anno appena trascorso

NATURA 55 LA NOTTE ARTICA

Colori, suoni e sfumature dell’inverno in Lapponia

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CREDITS A cura di Ico Inanc

ico.inanc@travelista.it

Redattori Martina Torrini

social@travelista.it

Editorialisti Michele Abate, Emanuele Lai, Karen Nahum, Simona Ravazzini, Stefano Valenti Art Director & Graphic Design Luca Mantovanelli

luca@enfantprodige.net

Advertising & Marketing Director Giovanni Pisani

giovanni.pisani@travelista.it

Digital www.travelista.it Digital Content Editor Martina Torrini

social@travelista.it

Digital Strategy Director Giovanni Pisani

giovanni.pisani@travelista.it

Ringraziamenti Stefania Fumagalli, Tiziana Lorillo, Flavia Sbrojvacca e Alessandro Venturini

Alcune delle immagini presenti nel magazine provengono da siti internet e sono contrassegnate come libere dai diritti di utilizzo; qualora violassero il diritto d’autore si prega di contattare marketing@ilviaggio.biz per farle rimuovere o segnalarne l’attribuzione.

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LIFESTYLE 13 LA DESTINAZIONE DEL FUTURO L’Arabia Saudita punta sull’innovazione

25 I LUOGHI DELL’AGENTE 007 Dai film alla realtà

31 UN TERRAZZO VERDE IN TUTTE LE STAGIONI Tutto dipende da dove abitate

31 L’ASSICURAZIONE CHE STAVI ASPETTANDO In caso di contagio un volo privato ti riporterà a casa


Aperta al turismo internazionale da settembre 2019, l’Arabia Saudita è definita la Culla dell’Umanità per essere stata una delle prime aree del pianeta in cui si è sviluppata la società umana


Testo di: Martina Torrini

LA DESTINAZIONE DEL FUTURO L’Arabia Saudita punta sull’innovazione

Aperta al turismo internazionale da settembre 2019, l’Arabia Saudita è definita la Culla dell’Umanità per essere stata una delle prime aree del pianeta in cui si è sviluppata la società umana. È una nazione affascinante, misteriosa, ma anche spirituale, che intriga i viaggiatori per le sue vaste zone desertiche e per le città dalla storia secolare dove sono nate la religione islamica e la lingua araba. Tradizione e modernità, spiritualità e progresso si intrecciano in un Paese che sta vivendo un percorso di incredibile crescita economica, e che oggi si presenta come una delle destinazioni più dinamiche al mondo, anche grazie alla fortissima spinta al rinnovamento data dalla giovanissima popolazione locale: il 70% degli abitanti ha infatti meno di 35 anni! Immergetevi in un sorprendente viaggio alla scoperta della cultura e della ricchissima tradizione locale, e ammirate panorami suggestivi che spaziano dal rosso del deserto del Rub Al Khali al blu del Mar Rosso, dall’ocra delle formazioni rocciose della regione di Al Ula al verde lussureggiante di oasi nascoste. E non perdetevi la costruzione di NEOM, la città del futuro.

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Situata idealmente all’incrocio fra i quattro angoli del mondo, nel cuore pulsante delle rotte commerciali internazionali, NEOM ha l’obiettivo di rappresentare una nuova prospettiva su quello che potrà essere il futuro delle città, in un momento storico in cui il pianeta intero ha bisogno di nuove idee e di nuove soluzioni: in altri termini non sarà solamente una destinazione, ma anche un centro per chi sogna in grande e per chi desidera partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo modello di esistenza sostenibile. Non si tratta solo di una città intelligente, ma della prima capitale cognitiva, dove la popolazione potrà interagire in maniera attiva con una tecnologia estremamente all’avanguardia, votata al rispetto per l’ambiente e alla valorizzazione della natura. Uno dei progetti principali e più ambiziosi riguardo la costruzione di questa destinazione futuristica è THE LINE, una linea di circa 170 chilometri che attraverserà il deserto e NEOM, una città in sé, senza strade né macchine, fortemente desiderata dal principe ereditario Mohamed bin Salman: la linea si affaccerà sul Mar Rosso per poi inoltrarsi nell’entroterra desertico e montuoso, sarà alimentata completamente a energia pulita e connetterà una serie di comunità in successione, per un totale di circa un milione di abitanti. Nessuna automobile, niente strade, zero traffico e inquinamento, tutti i servizi essenziali – come scuole, ospedali, centri culturali e ricreativi – a portata di una passeggiata di cinque minuti, oltre che collegamenti ultraveloci per i pendolari.



La natura desertica dell’Arabia Saudita.

Il ristorante Annabel’s ad Al Ula, © Royal Commision of Al Ula.

Wadi Ashar Al Ula Resort.

La spettacolare Yabou’ Island.

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Altro tassello importantissimo all’interno del progetto di NEOM è OXAGON, il più grande complesso industriale galleggiante al mondo, che sorgerà a sud-ovest della città e sarà caratterizzato da una forma ottagonale e da un impatto minimo sull’ambiente. OXAGON sarà la culla delle imprese e delle aziende più all’avanguardia e visionarie, sarà il simbolo della fusione fra tecnologia e natura e rifletterà l’attenzione dell’intero progetto verso uno sviluppo rigenerativo e innovativo. Presenterà un terminal crociere galleggiante e un istituto oceanografico per l’esplorazione e la ricerca marina, e sarà in grado di coniugare concetti come vivibilità e sviluppo industriale, contribuendo alla Blue Economy, un modello che intende eliminare del tutto le emissioni dannose per il pianeta, rivoluzionando i sistemi di produzione attraverso la biomimesi, ovvero quella disciplina che si occupa di studiare e imitare i processi biologici e biomeccanici della flora e della fauna terrestre. All’estrema innovazione di NEOM si contrappongono i tesori del passato dell’Arabia Saudita, preservati fra dune e infiniti spazi desertici: come Al Ula, una località che racconta i miti e le vicende di 200.000 anni di storia, con le sue testimonianze dalla preistoria all’età del bronzo, dai resti del passaggio dell’Impero Romano al periodo islamico, passando per la presenza ottomana. Culla dei regni Dadan e Lihuyan e incastonata fra monti di arenaria che raggiungono anche i 1.500 metri, custodisce l’antica Hegra – capitale dei Nabatei caratterizzata dalla maestosità di più di 130 monumenti funerari scavati nella roccia – primo sito UNESCO del Paese.

La notte stellata su Hegra.

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In questo contesto ricco di storia e mistica suggestione vengono organizzati non uno ma ben quattro diversi festival all’interno della manifestazione Al Ula Moments. Il primo evento – Winter at Tantora – ha preso il via il 21 dicembre 2021 con uno straordinario concerto sinfonico a lume di candela, in una cornice da lasciare davvero senza fiato. Le altre esperienze, in programma fino al 26 marzo 2022, includono attività alla scoperta della cucina locale, eventi legati al mondo dell’arte, della cultura e della musica, pensati per far riscoprire o far conoscere per la prima volta i paesaggi unici, le tradizioni e il desiderio di innovazione di Al Ula e di tutta l’Arabia Saudita.



Vogliamo celebrare le avventure di James Bond attraverso alcune fra le location più glamour e significative dei diversi racconti della narrazione, proponendo una serie di ispirazioni per vivere al meglio i luoghi di questo grande mito della letteratura e della storia del cinema.


Testo di: Martina Torrini

I LUOGHI DELL’AGENTE 007 Dai film alla realtà

Uno dei film più visti del 2021 è sicuramente “No time to die”, il venticinquesimo capitolo della saga di James Bond: per questo motivo vogliamo celebrare le avventure dell’agente segreto attraverso alcune fra le location più glamour e significative dei diversi racconti della narrazione, proponendo una serie di ispirazioni per vivere al meglio i luoghi di questo grande mito della letteratura e della storia del cinema. Dalla Jamaica – set della prima pellicola “Agente 007 – Licenza di uccidere”, del 1962 – fino a Matera, suggestivo scenario dell’ultimo film del 2021 “No time to die”, passando per Istanbul, Parigi, Miami e persino il Parco Nazionale dell’Iguazù, vi proponiamo una selezione delle destinazioni più suggestive dove James Bond ha inseguito o lottato contro i suoi antagonisti e lasciato senza fiato i lettori e gli appassionati dei film nei diversi capitoli dell’omonima saga.

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La vegetazione lussureggiante della Jamaica.

Una suggestiva immagine di Istanbul.

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Jamaica

Istanbul

La Jamaica non è solo una location ricorrente dei film di James Bond, come “Agente 007 – Licenza di uccidere”, “Vivi e lascia morire” e il nuovissimo “No time to die”, ma anche il luogo in cui Ian Fleming ha scritto più di una dozzina di romanzi sull’agente segreto. Dall’alba al tramonto, l’isola offre un’infinita palette di esperienze, un caleidoscopio di colori e suoni che la rendono uno dei gioielli più preziosi dei Caraibi.

Istanbul è la protagonista del film del 1963 “Dalla Russia con amore” e di “Skyfall” (2012). Quest’ultimo si apre con un epico inseguimento in moto nel Gran Bazar – uno dei mercati coperti più grandi e antichi al mondo – quindi un soggiorno nella capitale turca, e in particolare nella città vecchia, è la scelta perfetta per i veri fan di James Bond.

Agente 007 – Licenza di uccidere (1962): Sean Connery

Skyfall (2012): Daniel Craig

Dalla Russia con amore (1963): Sean Connery

Vivi e lascia morire (1973): Roger Moore No time to die (2021): Daniel Craig

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Matera

Parco Nazionale dell’Iguazù

“No time to die”, l’ultimo film della saga, è in parte girato a Matera. I suoi Sassi, le sue 150 chiese e i luoghi che hanno fatto da scenario a numerosi film sono in grado di catapultare il visitatore in una realtà lontana, sospesa nel tempo, ma che oggi è rinata anche sotto una nuova luce. Invece di un inseguimento in auto fra le stradine della città lucana Patrimonio UNESCO potrete soggiornare al Sextantio Le Grotte della Civita, un albergo diffuso costruito negli antichi Sassi di Matera.

Prima di sbarcare sulla luna in “Moonraker – Operazione spazio”, James Bond sopravvive a un inseguimento con Richard Kiel nella giungla e vola con il parapendio sulle cascate di Iguazù per mettersi in salvo. Queste cascate costituiscono uno dei paesaggi naturalistici più suggestivi e conosciuti di tutto il Sudamerica e fanno parte dell’omonimo Parco Nazionale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO ricco di biodiversità e immerso nella foresta tropicale.

No time to die (2021): Daniel Craig

Moonraker – Operazione spazio (1979): Roger Moore

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Le cascate dell’Iguazù e la ricca natura del Parco Nazionale.

Vista panoramica su Matera.

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La Torre Eiffel all’orizzonte.

Tramonto sullo skyline di Miami.

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Parigi

Miami

In “Bersaglio mobile”, l’ultimo film che ha visto protagonista Roger Moore, Parigi è la location principale. Il personaggio interpretato da Grace Jones fa un drammatico salto dalla Torre Eiffel: evitate il salto e godetevi una vista panoramica della torre dalla vostra sontuosa suite in uno dei migliori hotel affacciati sul centro di Parigi.

Oltre a Sean Connery in una tutina blu sportiva, “Missione Goldfinger” (1964) mostra i suggestivi scenari di Miami Beach, con le sue spiagge incontaminate, i ristoranti eleganti e le sue raffinate boutique. Le spiagge di Miami, contraddistinte da sabbie bianche e acque di un azzurro quasi irreale, si caratterizzano come l’attrazione principale della città, anche se non mancano punti di interesse alternativi: il Parco Nazionale delle Everglades, Little Havana, Jungle Island, l’Ocean Drive e molto altro.

Bersaglio mobile (1985): Roger Moore

Missione Goldfinger (1964): Sean Connery

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Testo di: Stefano Valenti ed Emanuele Lai

UN TERRAZZO VERDE IN TUTTE LE STAGIONI Tutto dipende da dove abitate L’Italia ha un clima caratterizzato da estati calde e secche ed inverni più freddi e umidi. Tuttavia una variazione di alcuni gradi in più o in meno cambierà notevolmente la percezione delle stagioni; potremmo brevemente riassumerlo nella definizione “clima continentale” al Nord e sulle catene montuose e “clima mediterraneo” al Sud e sulle coste della nostra Penisola. Questo piccolo approfondimento ci aiuta a capire che per avere dei balconi sempre verdi e sani anche in inverno, le specie scelte dovranno calzare a pennello con il clima in cui ci troviamo.

Stefano Valenti Nato a Trieste nel 1984. Perito agrario, frequenterà poi la laurea triennale e specialistica in architettura del paesaggio a Genova laureandosi come Paesaggista. Dopo il tirocinio nel prestigioso studio milanese di architettura del paesaggio LAND lavora per qualche anno da solo prima di fondare con il suo futuro socio Emanuele Lai lo studio di architettura di paesaggio per esterni e interni che chiameranno semplicemente come i loro cognomi e in ordine di età Studio Lai Valenti - www.studiolaivalenti.it. Emanuele Lai Nato a Milano nel 1977, si laurea in Scienze dei beni Culturali presso l’Università Statale di Milano e, dopo una breve esperienza in ambito finanziario, decide di concretizzare la sua passione e fondare il proprio Studio di Architettura del paesaggio. Il successivo incontro con Stefano Valenti porta ad allargare lo Studio ampliandone le capacità progettuali in un connubio di creatività che cattura l’attenzione dei clienti e delle riviste italiane e internazionali.

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Se abitate al Nord (o sopra i 600 metri al Sud) vi consigliamo di unire il colore che più vi piace dei Ciclamini (Cyclamen) con dei variegati Clorofiti (Chlorophytum) assieme a dei Solanum pseudocapsicum (nelle zone più riparate dai venti freddi) oppure potete giocare con macchie di Ellebori (Helleborus, definiti “la rosa della neve”) bianchi e rosa alternandoli ad alcune piantine da bacca come la Skimia Rubella o la Skimia Gaultheria nelle zone più fredde ed esposte. In inverno con il freddo anche alcuni rami (tagliati) di abete possono implementare l’atmosfera rigogliosa del balcone, fino almeno a Natale: sarà sufficiente infilarli nel terriccio che andrà tenuto umido con bagnature non troppo frequenti (una/due volte a settimana). Se abitate al Sud o nelle zone costiere (e lacustri) della Penisola allora, per avere un terrazzo bello e verde anche in inverno, vi consigliamo di utilizzare una base di verdi e ricadenti Asparagus sprengeri a cui alternare delle natalizie Stelle di Natale bianche o rosse (ebbene sì, la stella di Natale è un Euphorbia, cugina dei nostri più comuni ‘cactus’!). Potete valutare l’utilizzo di una varietà di pianta definita “succulenta” come la Nataline (Schumbergera) il cui nome comune deriva proprio dall’abbondante fioritura che avviene in prossimità della festività. Anche in questo caso potrete arricchire la composizione utilizzando dei rami verdi da piantare nel terreno ma, in questo caso, utilizzerete il più mediterraneo Pino e non l’abete. Ricordate sempre che le piante, se sono verdi, anche in inverno necessitano di una regolare ma contenuta bagnatura nei periodi secchi o, se all’interno di un balcone coperto o veranda, almeno una volta a settimana per tenere leggermente umido il substrato. Il cambiamento delle stagioni con i suoi colori e le sue diversità mantiene un ritmo e una periodicità che ci rassicura. Vero è che vedere in inverno il proprio balcone vivo e fiorito non ha proprio stagione ma, soprattutto, non ha prezzo!

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Gardenia collection

When it’s about italian style, porcelain is fine. Come Italiani, progettiamo tazzine da caffè per valorizzarne aroma, gusto e piacevolezza. Come produttori internazionali, ci avvaliamo delle più moderne tecniche di produzione e delle migliori materie prime per realizzare articoli in porcellana capaci di offrire caratteristiche uniche per cura del dettaglio, preziosità, resistenza e qualità. Dal 1992 siamo il partner di grandi marchi e realtà specialty con oltre 8 milioni di pezzi annui prodotti, in molteplici forme, colori, design e caratteristiche. Per offrire ad ogni interlocutore il perfetto mix di stile Italiano e fine porcellana della tradizione Cinese, capace di fornire ad ogni torrefattore o specialty coffee la migliore espressione della propria identità. Club House: designed in Italy, made in China. Club House S.r.l. via Padana Superiore, 63 - 25045 Castegnato (BS) Italy tel. +39 030 214 0217 www.clubhouse.ch

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Testo di: Martina Torrini

L’ASSICURAZIONE CHE STAVI ASPETTANDO In caso di contagio un volo privato ti riporterà a casa La pandemia da COVID-19 ha portato molte persone a rinunciare a viaggiare, nonostante esistano corridoi turistici, luoghi sicuri e protocolli da seguire per un soggiorno in completa serenità. La paura più comune è quella di infettarsi durante il viaggio e di rimanere quindi in quarantena all’estero, lontani da casa, senza conoscere la lingua e dovendosi affidare agli ospedali e alle strutture sanitarie e ricettive locali. Ma sapete che esiste la possibilità di prenotare un’assicurazione in grado di riportarvi comodamente in Italia da una selezione di Paesi in caso di positività al COVID? Sembra un sogno, ma è una vera e propria realtà. Che viaggiate per lavoro o per piacere, da soli o in compagnia, avrete la possibilità di spostarvi senza pensieri verso diversi angoli del mondo in questo momento raggiungibili e di tornare a casa in caso di infezione, senza dover sopperire al costo di quarantene, ospedalizzazioni, visite o trattamenti medici in strutture locali. Tutti i trasferimenti del caso saranno organizzati dalla compagnia assicurativa nel pieno rispetto delle norme in atto in ciascun Paese e in completa sicurezza per il paziente e per le persone che lo accompagneranno. Per maggiori informazioni, per sapere in quali Paesi l’assicurazione può operare e per organizzare il vostro prossimo viaggio in tranquillità contattate il vostro Travel Designer di fiducia.

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URBAN 43 INSIDE EXPO 2020 DUBAI I temi del mese

49 PICTURE YOURSELF IN... Lisbona


Una delle metropoli più moderne al mondo, con la sua architettura spettacolare, il clima fantastico e la sua ambizione, Dubai è una città che mira alle stelle, sia letteralmente che metaforicamente.


Testo di: Martina Torrini

INSIDE EXPO 2020 DUBAI I temi del mese Una delle metropoli più moderne al mondo, con la sua architettura spettacolare, il clima fantastico e la sua ambizione, Dubai è una città che mira alle stelle. Letteralmente, con i suoi grattacieli più alti, come il famosissimo Burj Khalifa, ma anche metaforicamente, con l’obiettivo di raggiungere lo status di capitale del design, del futuro e dell’innovazione. La città degli Emirati è diventata il centro del mondo dal 1° ottobre 2021 in occasione di Expo 2020, e lo sarà fino al 31 marzo 2022. A Dubai tutto cambia e si rinnova verso un mondo che si muove e va avanti a velocità accelerata, proiettandosi nel futuro. Non a caso il tema dell’Esposizione è “Connecting Minds, Creating the Future” e coinvolge un viaggio fra sperimentazioni di visual perception, food multi sensoriale, nuove forme di linguaggio dell’arte, soluzioni ecosostenibili per mobilità ed edilizia, oltre 60 performance ed eventi live al giorno. Il fil rouge di questa edizione di Expo si basa sull’idea che innovazione e progresso possano essere il risultato di progetti di collaborazione fra persone in grado di trovare punti d’incontro, condividere idee e cooperare in maniera innovativa e senza precedenti.

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Partecipano all’Esposizione più di 200 Paesi e, per la prima volta nella storia della manifestazione, dal 1851, sono state eliminate le tradizionali suddivisioni delle Nazioni in cluster geografici. I diversi Stati sono invece raggruppati in base alle diverse sfide che si trovano ad affrontare nell’ambito di tre sottotemi: sostenibilità, mobilità e opportunità sono al centro di ciascuno dei tre distretti tematici contenenti i padiglioni dei diversi Paesi, che presentano anche spazi per esibizioni, gallerie e installazioni artistiche, parchi e giardini all’aperto. Ogni mese, per una settimana, a Expo 2020 Dubai viene esplorato un argomento sempre diverso attraverso conferenze, approfondimenti e installazioni tematiche. Il nuovo anno è iniziato con il tema “Travel & Connectivity”, dal 9 al 15 gennaio 2022: come creare un equilibrio fra l’impatto e l’espansione del digitale con la realtà fisica e tangibile? La connessione con gli altri è da sempre una necessità per l’essere umano, ma anche per la costruzione di una collettività sana e autonoma a livello economico, sociale e intellettuale, attraverso la condivisione e l’apprendimento. Durante Expo 2020 Dubai è possibile scoprire come la connessione digitale debba diventare un diritto per tutti, grazie all’intervento di esperti e leader di opinione provenienti dal mondo dei viaggi e delle telecomunicazioni, con i quali conoscere gli strumenti e gli approcci che assicureranno un futuro alle nostre connessioni fisiche e digitali.



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Dal 16 al 22 gennaio 2022 è la volta dei “Global Goals”: in questi giorni i visitatori potranno scoprire a che punto è arrivata l’umanità nello sviluppo e nella realizzazione di obiettivi globali, esaminando il ruolo degli individui e delle società all’interno di tematiche importanti e sempre più attuali, come l’ambiente, la sostenibilità, il femminismo e l’uguaglianza. Dal 27 gennaio al 2 febbraio 2022, poi, si parlerà di “Health & Wellness”: dall’inizio della pandemia da COVID-19 è diventato sempre più rilevante sviluppare un sistema di connessione fra nazioni, governi e organizzazioni internazionali nel campo sanitario, per riuscire a creare organismi in grado di fronteggiare eventuali future crisi su scala globale. All’Esposizione di Dubai, durante questa settimana, saranno inoltre messe in mostra le ultime innovazioni e tecnologie medico-sanitarie, in grado di trasformare la maniera in cui le comunità possono accedere alle cure e di evitare ulteriori epidemie. E oltre a Expo 2020, Dubai è il regno del “tutto è possibile”: hotel e strutture spettacolari che mirano a stupire con ogni loro dettaglio, servizi eccellenti attraverso cui esaudire ogni proprio desiderio, eleganti ristoranti costruiti ai piani più alti dei grattacieli, uno skyline mozzafiato e simboli di modernità che si alternano alla Dubai più tradizionale… tutto è pronto per accogliere e meravigliare i visitatori!

Museum of the Future, Dubai.

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PICTURE YOURSELF IN.. Lisbona

Testo di: Martina Torrini

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L’immagine più caratteristica di Lisbona è quella dei suoi numerosi vicoli attraversati dal tipico tram giallo, autentico simbolo della città. Nella capitale del Portogallo la saudade – la nostalgia struggente che viene tradizionalmente associata alla località – si intreccia alla gioia di vivere più sfrenata, mentre le note malinconiche del Fado si fondono con il moto impetuoso dell’Atlantico, che si staglia senza sosta sulle spiagge da cui nel XV e XVI secolo grandi esploratori salparono per raggiungere e scoprire terre ancora ignote. Lisbona è tutta da scoprire e da visitare a partire dai suoi quartieri più famosi e caratteristici: dal Bairro Alto alla Baixa, passando per Belém e l’Alfama, potrete conoscere luoghi davvero autentici, dove scoprire l’identità culturale della città, osservare gli abitanti locali e vivere il vero fascino della capitale portoghese con i suoi ritmi lenti e rilassati. Ricca di storia e di cultura, è però anche una città moderna, proiettata nel futuro, green e sostenibile: nel 2020 il Commissario europeo per l’ambiente l’ha infatti eletta Capitale Verde d’Europa.


LISBONA PUÒ ESSERE VISITATA ATTRAVERSO LUOGHI ED ESPERIENZE PER TUTTI I GUSTI, ADATTE A DIVERSI TIPI DI VIAGGIATORI.

UN BELVEDERE SULLA CITTÀ Percorrendo gli stretti vicoli dell’Alfama vi imbatterete in molte piazze e belvedere inaspettati: il più caratteristico è il Miradouro de Santa Luzia, contraddistinto da una particolare struttura ad archi che in primavera e in estate si tingono dei colori delle piante e dei fiori che li ricoprono, e, in tutte le stagioni, riflettono i colori dei tradizionali azulejos. Da qui potrete ammirare paesaggi da sogno sul fiume Tago e sui tetti rossi tipici del quartiere, ma anche sulle mura arabe di Lisbona, sulla cupola di Santa Engrácia, sulla Chiesa di Santo Estevao e sulle due torri bianche della Chiesa di San Miguel.

LISBONA RIQUALIFICATA Dopo anni lontano dai riflettori, il quartiere di Alcântara è stato riqualificato e trasformato grazie alla Lx Factory, un centro ricco di fermento e creatività, sostenuto da aziende e da professionisti di diversi settori, dove vengono organizzati vari eventi nel campo della moda, della pubblicità, della comunicazione, della multimedialità, dell’arte, dell’architettura, della musica e della letteratura, in grado di far vivere a questa zona della città un’elettrizzante nuova vita. La Lx Factory è uno dei luoghi più cool di Lisbona: rinato nel 2008 come “fabbrica” di creatività ed esperienze, oggi può vantare più di 50 negozi, ristoranti, locali e spazi culturali, boutique di moda e di design, librerie e coworking costruiti all’interno di edifici risalenti al XIX secolo, oggi ristrutturati e arredati con pezzi vintage, di modernariato e d’arte urbana. 50


SULLE TRACCE DEI NAVIGATORI L’esploratore più famoso che partì dalla città portoghese fu Vasco da Gama, il primo a raggiungere l’India circumnavigando l’Africa nel 1497. A Lisbona avrete l’opportunità di visitare la sua tomba nel Monastero dos Jerónimos o il suo monumento funerario nella Chiesa di Santa Engrácia, ma, se state pianificando un viaggio più lungo, potete spingervi fino a Sines, la città natale del navigatore.

BELÉM E LE DELIZIE PORTOGHESI

FRA OCEANO E MODERNITÀ L’Oceanario di Lisbona è il secondo acquario per grandezza in Europa: è organizzato su due piani e suddiviso in varie aree tematiche che occupano gli angoli dell’edificio e si focalizzano su diversi biotipi marini, come gli esemplari della costa dell’Atlantico del Nord, quelli della costa antartica, quelli del mite Pacifico e quelli delle barriere coralline dell’Oceano Indiano. Al centro della sala principale potrete ammirare un’enorme vasca che rappresenta l’unione di tutti gli oceani, con diverse specie di squali, di razze, di barracuda, di mante, di rari pesci luna e molto altro. L’Oceanario si trova all’interno del Parco delle Nazioni, un quartiere costruito a seguito dell’Expo 1998, dove strutture in acciaio, vetro e cemento armato dipinto di bianco danno vita a un’architettura dal gusto urban, per un progetto di riqualificazione davvero ben riuscito. Può essere raggiunto anche con una cabinovia, da cui godere di una vista mozzafiato sul fiume Tago e su tutto il quartiere.

Conosciuto per la sua torre, Belém rappresenta l’Età dell’Oro di Lisbona, l’epoca degli esploratori e dei navigatori. Ma questo quartiere è famoso anche perché ospita Pastéis de Belém, la prima pasticceria – e la più apprezzata – per gli iconici pastéis de nata portoghesi: inventata in un monastero dei primi anni del XIX secolo, la ricetta segreta di queste tortine dolci ripiene di crema è stata tramandata ai posteri in seguito alla rivoluzione liberale del 1820 e non è stata mai modificata dal 1837. 51



NATURA 13 LA NOTTE ARTICA Colori, suoni e sfumature dell’inverno in Lapponia

25 BACK TO THE MALDIVES I 10 migliori resort


L’inverno in Lapponia è la stagione del “kaamos”, la notte artica: fra cieli tersi e infinite distese di neve, è possibile sperimentare l’emozione di attività imperdibili per tutti gli appassionati di avventure all’aria aperta.


Testo di: Martina Torrini

LA NOTTE ARTICA Colori, suoni e sfumature dell’inverno in Lapponia

Splendida e impenetrabile, la Lapponia – la regione che comprende il nord della Norvegia, della Svezia e della Finlandia – è un territorio ricco di contrasti, dove la luce e le tenebre si alternano al ritmo dello scandirsi delle stagioni, dando vita a fenomeni magici e quasi soprannaturali come le suggestive aurore boreali e il caratteristico sole di mezzanotte. L’inverno in Lapponia è la stagione del “kaamos”, la notte artica: fra cieli tersi e infinite distese di neve, in questo periodo è possibile sperimentare l’emozione di attività imperdibili per tutti gli appassionati di avventure invernali all’aria aperta, dallo sci alla slitta trainata dalle renne o dagli husky, dalla “caccia” all’aurora boreale all’arrampicata sui ghiacci. Ma questa è anche la terra di Babbo Natale, la patria dei Sami, una delle zone più incontaminate dell’intera Europa, una destinazione straordinaria dove lasciarsi stupire e ammaliare dai fenomeni naturali più inaspettati, e dove il concetto di lusso si combina indissolubilmente a quello di rispetto e cura per l’ambiente, come avviene in alcuni fra i migliori lodge della regione.

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La Lapponia è una destinazione straordinaria, dove il concetto di lusso si combina indissolubilmente a quello di rispetto e cura per l’ambiente, come avviene in alcuni fra i migliori lodge della regione.



L’immersione nella natura del Lyngen Experience Lodge.

Gli interni di Arctic Bath.

Una suggestiva camera costruita su un albero, ©Treehotel.

Gli interni con vista di OCTOLA Lodge.

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Norvegia

Lyngen Experience Lodge Nell’estremo nord, lungo il Circolo Polare Artico e vicino alla città di Tromsø, sorge Lyngen Experience Lodge. Un boutique hotel esclusivo in una delle regioni artiche più belle e indisturbate al mondo, da visitare in qualsiasi stagione per vivere il meglio della natura norvegese; un lodge dalle linee semplici ed essenziali, minimal ma elegante, dove ampie vetrate panoramiche vi faranno sentire parte dell’ambiente circostante, con i suoi paesaggi e colori sorprendenti.

Svezia

Arctic Bath Tra le splendide sfumature generate dal sole di mezzanotte in estate e l’incredibile spettacolo dell’aurora boreale in inverno, con la luce e il clima artico a fare da perfetta cornice, nasce una struttura unica in grado di permettere agli ospiti di immergersi nella natura e nella cultura nordica con un impatto minimo sull’ambiente. Tutto questo è Arctic Bath, un hotel davvero esclusivo costruito sul fiume Lule in Svezia, tra le acque o i ghiacci a seconda della stagione.

Svezia

Treehotel Completamente immerso nei paesaggi della Lapponia svedese, Treehotel è un complesso dove dimenticare lo stress e la frenesia della quotidianità e lasciarsi andare secondo i ritmi scanditi dalla natura, fra rispetto per l’ambiente, design moderno e tutti i migliori comfort. Ammirate le meraviglie di questa regione incontaminata dalla vostra particolarissima camera costruita su un albero, sentite i dolci suoni della natura che si risveglia e lasciatevi ispirare da questo contatto così stretto e inaspettato.

Svezia

Icehotel Ogni anno, quando arriva l’inverno, le acque cristalline del fiume Torne, nella Lapponia svedese, si ghiacciano: proprio da questi blocchi di ghiaccio, nel 1989, è stato costruito il primo Icehotel. Da allora ogni anno artisti provenienti da tutto il mondo si riuniscono nella cittadina di Jukkasjäarvi per ricostruire gli ambienti di una struttura ormai mitica, che si rinnova ogni inverno in maniera sempre più imprevedibile. 59


Finlandia

O C TO L A L o d g e Un luogo dove i gelidi inverni si trasformano in magia e le estati frizzanti regalano momenti di puro divertimento all’aria aperta. All’OCTOLA Lodge potrete percepire appieno il contatto con la natura e avrete l’occasione di sperimentare autentiche avventure tra i ghiacci, nel bel mezzo di un deserto di neve a due passi dal Circolo Polare Artico, nella Lapponia finlandese. La forma della struttura deriva dai tipici “laavu”, costruzioni che venivano impiegate in passato come riparo per le popolazioni a tradizione nomade.

Sulla slitta trainata dagli husky.

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Da tutti i lodge è possibile dedicarsi alla scoperta del vasto territorio della Lapponia in inverno attraverso attività caratteristiche e tipiche della stagione: potrete ad esempio partire per un’escursione a “caccia” dell’aurora boreale in compagnia di esperti e guide specializzate, in grado di indicarvi i luoghi in cui le condizioni sono migliori per vederla. Per chi desidera sperimentare l’emozione di un vero e proprio viaggio nella neve esiste la possibilità di provare uno dei tanti itinerari su una slitta trainata dagli husky o dalle renne, per immergersi nella natura lappone e vivere un’avventura indimenticabile; oppure avrete l’occasione di scoprire la cultura Sami e lo stile di vita nomade che li caratterizza attraverso un’escursione nella tundra artica, dove incontrerete la popolazione locale, ascolterete le loro storie, le leggende e lo yoik – il canto tradizionale Sami – gustando un’ottima zuppa tradizionale. I più intrepidi potranno cimentarsi in un’arrampicata su un’imponente cascata ghiacciata, accompagnati da guide esperte, in grado di garantire ai partecipanti all’escursione un’esperienza sicura ma estremamente adrenalinica, mentre gli appassionati di natura marina avranno l’opportunità di partire per un whale safari fra le gelide acque del mare di Barents, alla ricerca degli enormi cetacei.



Sembra impossibile determinare quale sia l’isola più bella delle Maldive, perché tutte offrono paesaggi da sogno, spiagge bianchissime, una flora e una fauna marina senza paragoni e ottime strutture ricettive.


Testo di: Martina Torrini

BACK TO THE MALDIVES I 10 migliori resort

Nell’Oceano Indiano, a sud-ovest dello Sri Lanka, le 1.190 isole dell’arcipelago delle Maldive sono uno dei paradisi tropicali più ricercati da chi sogna un soggiorno di completo relax tra acque cristalline e giornate calde e soleggiate. Sembra impossibile determinare quale sia l’isola più bella, perché tutte offrono paesaggi da sogno, spiagge bianchissime, una flora e una fauna marina senza paragoni e ottime strutture ricettive, dove è possibile dimenticarsi completamente della routine e del mondo reale, abbandonandosi a una realtà più rilassata, libera da qualsiasi tipo di stress e preoccupazione. Destinazione par excellence in cui soddisfare la propria voglia di mare tutto l’anno, le Maldive sembrano l’opera di un artista: scoprite le nostre proposte fra paesaggi marini incredibili, barriere coralline incantevoli, vita sottomarina coloratissima e spiagge indimenticabili.

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Le 1.190 isole dell’arcipelago delle Maldive sono uno dei paradisi tropicali più ricercati da chi sogna un soggiorno di completo relax tra acque cristalline e giornate calde e soleggiate.



Vista aerea su Milaidhoo Island Maldives.

Gli interni del JOALI Maldives.

Una suggestiva immagine di Kudadoo Maldives Private Island

Il ristorante undersea dell’Hurawalhi Island Resort.

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J OA L I M a l d i v e s Situato sull’oceano, fra spiagge bianche, infinite distese di palme e acque di un azzurro quasi abbagliante, con una spettacolare barriera corallina e una grandiosa varietà di pesci, il JOALI Maldives è un resort estremamente elegante e curato nei dettagli, dove viene conferita grande importanza al tema del rispetto della natura e dell’ecosistema marino dell’isola.

H u ra w a l h i I s l a n d Re s o r t La combinazione perfetta fra comfort e voglia di avventura, fra tranquillità ed emozione: con 90 ville private dotate di tutti i migliori comfort e di meravigliose viste panoramiche, l’Hurawalhi Island Resort offre un paradiso a portata di mano, dove dividersi fra infinite ore di relax sulla spiaggia e momenti di esplorazione dei mari e della spettacolare barriera corallina dell’isola.

Ku d a d o o M a l d i v e s P r i v a t e I s l a n d L’isola privata di Kudadoo offre un’esperienza all-inclusive di altissimo livello in cui è possibile esaudire ogni proprio desiderio, dai trattamenti rilassanti nella spa agli adrenalinici sport acquatici, passando per esperienze culinarie, escursioni in barca e immersioni. Grazie all’intervento del genio dell’architettura Yuji Yamazaki, il resort è riuscito a stabilire nuovi standard nel campo dell’accoglienza sostenibile, diventando la prima isola privata delle Maldive completamente alimentata a energia solare.

Milaidhoo Island Maldives Inaugurato nel 2016, Milaidhoo è un boutique resort situato in una riserva naturale UNESCO, la meta ideale per gli amanti della natura desiderosi di scoprire la barriera corallina che circonda tutta l’isola, area protetta perfetta per le immersioni e lo snorkeling. Tutto presso il resort è su misura e costruito secondo le esigenze e necessità degli ospiti.

Ve l a a P r i v a t e I s l a n d Un luogo di puro isolamento, un paradiso tropicale in perfetto equilibrio e in splendida armonia con l’ambiente naturale e con lo stile di vita calmo e pacato delle Maldive. A Velaa Private Island ogni piccolo dettaglio è studiato per far sentire l’ospite proprio come a casa sua e contemporaneamente coccolato da un servizio di altissimo livello. 69


Destinazione par excellence in cui soddisfare la propria voglia di mare tutto l’anno, le Maldive sembrano l’opera di un artista.



Gili Lankanfushi Maldives Un luogo magico in cui ogni ospite ha la possibilità di definire a suo modo il concetto di lusso, di veder realizzato ogni suo desiderio e superata ogni sua aspettativa. Un soggiorno al Gili Lankanfushi Maldives è un equilibrio fra completo relax fra terra e mare e rispetto per la flora e la fauna locale, con l’impegno costante di ridurre l’impatto ambientale attraverso politiche di sensibilizzazione e sostenibilità.

Baglioni Resort Maldives Perdetevi nella vastità dell’Oceano Indiano e ritrovatevi in un autentico angolo di paradiso, all’ombra di una palma e circondati da acque cristalline e da una rigogliosa vegetazione. Situato sull’isola di Maagau, sull’atollo Dhaalu, il Baglioni Resort Maldives è stato progettato con un’attenzione al dettaglio tutta italiana, attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche sostenibili, appro ittando dello scenario naturale e della sua incredibile bellezza.

LU X * S o u t h A r i A t o l l Re s o r t & V i l l a s Un angolo di paradiso per vivere l’esperienza delle Maldive nella sua totalità, un raffinato resort dove ogni sogno può diventare realtà: LUX* South Ari Atoll Resort & Villas presenta 193 ville private in cui la tradizione incontra l’innovazione, costruite sulla spiaggia o sull’acqua, da cui è possibile ammirare le infinite sfumature di azzurro e turchese delle acque e lasciarsi meravigliare dall’incredibile spettacolo del tramonto e dei suoi colori.

T h e S t . Re g i s M a l d i v e s Vo m m u l i Re s o r t Fra il verde della foresta tropicale e il bianco della calda sabbia, il St. Regis Maldives Vommuli Resort si estende sulle spiagge di un’isola privata e fra le invitanti acque turchesi dell’Oceano Indiano. È una struttura eco – friendly dove è possibile esplorare la ricchezza della flora e della fauna marina tramite immersioni e snorkeling, ma anche rilassarsi godendo dei migliori servizi del resort cullati dal calmo ritmo delle onde.

COMO Maalifushi Il primo e unico resort sull’incontaminato atollo Thaa, celebre località per le immersioni e il surf. Progettato dall’architetto giapponese Koichiro Ikebuchi, COMO Maalifushi si contraddistingue per il suo estremo rispetto nei confronti dell’ambiente e della natura circostante e per un design elegante ma dalle linee essenziali. 72


La Master Suite nella Private Reserve del Gili Lankanfushi Maldives.

Vista aerea di LUX* South Ari Atoll Resort & Villas.

La struttura del St. Regis Maldives Vommuli Resort.

La natura di COMO Maalifushi.

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TRAVELLER In viaggio con.. Simona Ravazzini

Nata a Saronno nel 1970, diplomata operatore turistico all’istituto Professionale Stendhal di Milano nel 1989. Da 31 anni lavoro a Il Viaggio, sia nell’agenzia che poi al tour operator, dove mi sono innamorata dell’Africa occupandomi dei suoi prodotti. Vista l’emergenza sanitaria, mi occupo ora di mete vicine: anche nei viaggi a corto e medio raggio ci sono mete esperienziali che vale la pena di visitare.


La spettacolare Abu Dhabi

Ad ottobre sono stata ad Abu Dhabi, uno degli Emirati Arabi Uniti, e questo viaggio mi ha consentito di valutare per i miei clienti i servizi di molte strutture, ma ancora di più di comprendere come la destinazione possa offrire esperienze sia culturali che artistiche, ma anche la possibilità di un soggiorno balneare, con belle spiagge e mare a meno di 6 ore da Milano. Al museo Louvre Abu Dhabi, con una guida esperta in grado di appassionare, ho avuto l’opportunità di ammirare opere di tutte le epoche, provenienti da molti musei del mondo. Mi ha stupito il contrasto fra i grattacieli moderni, che offrono viste mozzafiato delle isole, e Qasr Al Hosn, prima fortezza costruita che, attraverso foto, video e ottime guide, accompagna nella storia dell’Emirato.


Il palazzo moderno, Qasr Al Watan, merita sicuramente una visita: è stato aperto al pubblico nel 2019 ed è la sede operativa degli enti governativi e viene utilizzato per incontri diplomatici. Naturalmente non si può lasciare la città senza visitare la grande Moschea dello Sceicco Zayed: è una vera emozione sentire il corano recitato dal vivo 24 ore su 24 presso la tomba del sultano. I parchi tematici di Warner Bros, Atlantide e Ferrari World sono un’attrattiva unica per gli amanti del divertimento e dell’adrenalina: a Ferrari World trovate montagne russe che in 5 minuti vi portano da zero a 240 km orari. Al termine di visite e attività, le spiagge di sabbia bianchissima vi permetteranno di rilassarvi al sole e tuffarvi nel mare, godendo di un soggiorno in hotel che offrono un livello di servizi molto alto, sia in termini di servizio che di gastronomia internazionale.

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LE GOURMAND 33 L’OCA Un animale che sa di antico



Testo di: Michele Abate

L’OCA Un animale che sa di antico

Un animale, l’oca, che sa di antico, celebrata da autori classici e ricordata in tutti i libri di scuola come salvatrice di Roma nell’episodio del Campidoglio. Le sue doti di animale vigile e pronto a dare l’allarme sono pari alle sue qualità alimentari cantate dai romani come dagli autori medievali. Anche i modi di allevarla, nutrirla e ingrassarla erano forniti da un gran numero di autori. Ma alla fine in tutti i trattati si conclude celebrando lo squisito sapore delle sue carni e i metodi di servirla per la festa dei Santi in Italia e per quella di San Martino nell’Europa del Nord.

Michele Abate Laureato in Storia Economica con una tesi sulla Martini & Rossi di Torino nel 1999, l’anno successivo conclude il corso di qualifica professionale per Sommelier presso l’Associazione Italiana Sommelier di Milano e fa un tirocinio in enologia in collaborazione con l’azienda enologica del Canton Ticino Il Portico di Rivera. Nel 2006 diventa assaggiatore di formaggi presso l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio. Collabora alla pubblicazione di svariati volumi di enogastronomia in qualità di editor e crea il canale Wine & food di eBay Italia. Organizza serate di degustazione di vino, formaggi e salumi in alcuni locali milanesi in collaborazione con chef emergenti oltre a tenere corsi di avvicinamento al vino e di valorizzazione olfattiva. Da qualche anno dirige la piattaforma mypersonaltaster.it e da circa un anno conduce anche terreitalia.ch, canale di vendita e promozione dei prodotti enogastronomici italiani in Svizzera.

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Una sintesi di storia e di economia, un animale che, al pari del maiale, era considerato estremamente redditizio e di cui nulla andava sprecato. La carne come le penne, il grasso e le interiora, il collo per gli insaccati e il piumino per scaldarsi, insomma una fonte di energia e calore. Ancora oggi in giro per il nostro territorio è al centro di feste e sagre che la celebrano con preparazioni tipiche regionali e contaminazioni di stile transalpino. Inizialmente animale migratorio che attraversava l’Europa da nord a sud e viceversa per svernare compiendo migliaia di chilometri, è stata via via addomesticata e selezionata con specie da grasso, da carne e da piume. È probabile che sia stata addomesticata ben prima delle galline e tracce sono state ritrovate nelle decorazioni murarie del neolitico e in seguito in Egitto, dove venivano allevate per destinarle al faraone. Da qui la possibile diffusione dapprima in Palestina e poi nel mondo romano e quindi in Europa. Qui le tecniche di salatura, il grasso per la conservazione dei cibi e l’impiego in molti riti contadini e religiosi nel sud-ovest della Francia, Umbria, Marche, dove nel mondo contadino si associava il suo consumo a determinati periodi dell’anno e delle pratiche agricole, ad esempio la fine della mietitura. In Italia non si può sostenere che sia una pietanza nazionale, ma l’allevamento era ed è diffuso in molte regioni ancora oggi e le preparazioni sono varie e importanti nei ricettari regionali.



fotografia © Giulia Iacolutti

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Con l’industrializzazione e la scomparsa dell’allevamento familiare “da cortile” è stata sostituita da specie differenti quali tacchino e galline, ma la tradizione in cucina è rimasta viva in più regioni, come Veneto, Friuli, la Lomellina in Lombardia, e i territori intorno al Ticino, tra Vercelli e Novara, nel mantovano, in Romagna e in Toscana. In Veneto e Friuli forse si vede oggi la maggiore realtà produttiva e d’impresa legata all’allevamento e alla trasformazione delle oche. Qui l’oca friulana è stata rivalutata forse prima di tutto come un’operazione di recupero della memoria ma in seguito è divenuto un successo imprenditoriale e commerciale con la produzione di salumi, insaccati prima di tutto, e in seconda battuta l’utilizzo della carne fresca nelle cucine di alto livello della zona. Si tratta di un’oca indigena particolare di taglia media, che è stata diffusa anche nel sud-ovest della Francia da immigrati friulani. Nel nord est della penisola le specialità sono i prosciuttini, che, a differenza dei salumi di maiale, si denotano per una maggiore delicatezza e finezza, tanto da essere elogiati e apprezzati dagli intenditori come i “sovrani della salumeria”. Possono avere l’osso o essere disossati, singoli o accoppiati, aromatizzati con spezie o affumicati. Cosparse di sale e pepe, le cosce sono mantenute nel sale grosso per settimane e poi appese al fresco per almeno due mesi. Allo stesso modo si producono quelle che erano chiamate le “sovrane” e che oggi sono più comunemente chiamati speck d’oca, forse sbagliando. In questo caso sono i petti dell’animale ad essere salati, aromatizzati e affumicati per poi essere accoppiati e in alcuni casi cuciti insieme.

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In Lomellina e nelle zone limitrofe del Piemonte l’oca era allevata principalmente per la produzione del celebre salame d’oca. Qui storicamente il territorio è acquitrinoso e umido e i territori di Mortara e Vigevano ben si adattavano all’allevamento, forse più che a quello del maiale. Inoltre la passione dei regnanti del territorio, gli Sforza, per la caccia a questo animale unitamente alla presenza delle comunità ebraiche della zona fece sì che qui ci fosse una buona diffusione e la cultura legata al suo allevamento perduri ancora oggi. Qui la razza della lomellina è stata negli anni ’60 incrociata con razze che rispondono maggiormente alle richieste del mercato come tempi di crescita, ed è stata così creata una vera e propria oca della Lomellina. Il salame qui prodotto è ottenuto insaccando nello stesso collo d’oca la sua carne e il resto della pelle, si forma così più una sorta di cotechino che di salame, infatti si degusta previa cottura accompagnandolo tradizionalmente con rape o sedano rapa stufati. Un altro salame tradizionale era quello conservato sotto il grasso all’interno di vasi di terracotta o vetro: questo serviva a conservarlo e permetteva di consumarlo senza la cottura preventiva. Un’altra preparazione classica della zona è il bottaggio d’oca, una versione molto simile alla cassouela ma con l’utilizzo della carne d’oca insieme alle verze e alla polenta.

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Le comunità ebraiche europee sono accomunate da una sorta di ricettario comune legato alla produzione e alla conservazione della carne d’oca. Considerati storicamente i migliori allevatori, non vi è prova storica della relazione così stretta tra il modo ebraico e l’oca. Certamente però dal Medioevo in avanti le comunità di Francia, Ungheria, Italia e Germania condividevano un unico grande ricettario comune con somiglianze sbalorditive. Tanto da attribuire la paternità della nascita del foie-gras e dei salumi d’oca agli ebrei. Se foie-gras è il termine francese, le comunità di Novara, Mantova, Trieste, Livorno e Roma lo chiamavano semplicemente fegato, ma la sostanza era molto simile, si trattava del frutto dell’ingozzamento degli animali. Anche sul bottaggio o cassoeula, le codificazioni sono dubbie e sembrerebbe che la carne di maiale sia subentrata solo in un secondo momento. Di certo c’è che nei giorni precedenti la Pasqua ebraica i salumi d’oca sono messi in vendita o concludono la stagionatura se preparati in casa. È il momento in cui vengono consumati in Italia prodotti artigianalmente, in Europa mischiati a carni d’agnello o di manzo e in Israele ormai prodotti esclusivamente da carni bovine.



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CULTURA 33 VALLONIA 10 curiosità che forse non conoscevi

57 I LIBRI DEL 2021 I romanzi che hanno segnato l’anno appena trascorso


VALLONIA 10 CURIOSITÀ CHE FORSE NON CONOSCEVI Foreste, vallate e colline: la Vallonia presenta un paesaggio dalle mille sfumature di verde. Ma in questa regione francofona del Belgio non mancano affascinanti borghi medievali, città dove la storia si intreccia con la modernità, imponenti castelli e una cultura strettamente legata alla musica e alla vita nelle antiche abbazie. La Vallonia è un territorio da non lasciarsi sfuggire, spesso poco conosciuto. Scopriamo le 10 curiosità che la rendono una regione assolutamente da visitare e iniziamo a preparare le valigie per il nostro prossimo viaggio in questa splendida zona del Belgio.

© WBT – J.P. Remy


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Le patatine fritte sono nate in Vallonia

Secondo una leggenda del XVIII secolo, durante un inverno particolarmente rigido le acque del fiume Mosa ghiacciarono: non potendo più pescare i piccoli pesci che venivano tradizionalmente gustati fritti, gli abitanti della zona cominciarono a tagliare le patate a forma di pesce e a friggerle, dando origine alle tanto amate patatine fritte. Oggi questo piatto della tradizione si mangia nel tipico “cornet” (il cono in cartone) o nelle “barquettes” (le vaschette) e in Vallonia si trova ovunque, dalla città alla campagna, dalle piazze dei grandi centri ai piccoli villaggi. 5

La città più piccola del mondo

Durbuy è conosciuta come la città più piccola del mondo, ma è anche un luogo dal romanticismo irresistibile, animato da un vero e proprio dedalo di piccole stradine lastricate. Qui il patrimonio storico e quello paesaggistico si intrecciano e si combinano alla perfezione, come accade nel Parco Topiario – caratterizzato da meravigliose sculture vegetali – nello scenografico castello e dall’alto del Belvedere.

© WBT – I. Monfort

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Castelli ovunque

La Vallonia conta più di 1.500 siti fra castelli, residenze aristocratiche e fortificazioni. Dal Castello di Beloeil – la Versailles belga, con il suo immenso parco e le ricche stanze edificate ben otto secoli fa – al Castello di Louvignies – circondato dalla magnifica campagna della provincia di Hainaut – passando per il Castello di Vêves, che sembra uscito da una fiaba e che ha ispirato la storia della Bella addormentata nel bosco. E poi la Fortezza di Goffredo di Buglione, il Castello di Chimay, il Castello di Modave e davvero molti altri, tutti meravigliosi testimoni di uno splendido passato. 2

© WBT – J.P. Remy

I birrifici d’abbazia

La birra belga è tra le più famose al mondo: in Vallonia si possono visitare i birrifici d’abbazia per fare un viaggio indietro nel tempo, nella tranquillità della campagna e alla scoperta di gioielli architettonici ricchi di storia. Nelle abbazie di Chimay, Rochefort e Orval viene prodotta la birra trappista, realizzata da secoli dai monaci dell’omonimo ordine. 3

Una birra che si può assaggiare solo qui

Nell’Abbazia di Orval è possibile assaggiare la Orval Vert, la birra trappista che i monaci producono esclusivamente per loro, che non viene commercializzata ma servita solo nei locali fuori dall’edificio. Da non perdere anche una visita all’Abbazia fondata nel 1132 e al museo allestito nelle cantine del XVIII secolo, dove scoprire la storia del monastero e la produzione pittorica del frate Abraham, famoso artista del Settecento.

© WBT – J.P. Remy 95


© WBT – J.P. Remy

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L’invenzione del sassofono

Uno dei cittadini più illustri di Dinant, nella provincia di Namur, è Adolphe Sax, ideatore del sassofono, ma anche noto creatore di strumenti, solista, compositore, direttore d’orchestra, pedagogo ed editore. Viene celebrato all’interno della Maison de Monsieur Sax, non un comune museo, ma un invito a entrare nell’universo di un personaggio così sfaccettato, dai molteplici talenti. 7

Il Google di carta

Capitale Europea della Cultura nel 2015, Mons è una città tradizionale, legata al folklore locale, ma anche dinamica e proiettata verso il futuro. Gli appassionati di cultura qui potranno scoprire il Mundaneum, ribattezzato “Google di carta”: si tratta di un centro d’archivio e di uno spazio espositivo eccezionale, che raccoglie circa 12 milioni di schede del repertorio bibliografico universale. 8

Una città chiamata Spa

Ai confini del massiccio delle Ardenne sgorgano acque ferruginose che hanno dato vita alla stazione termale più famosa del mondo, situata nella città di Spa, così importante da essere diventata sinonimo di benessere, salute e relax. Le proprietà curative delle acque locali erano note fin dall’epoca romana, ma l’attività termale vera e propria è iniziata nel XVI secolo, con l’arrivo di nobili e reali provenienti da tutto il mondo – come la regina Cristina di Svezia, lo zar Pietro il Grande e Carlo II d’Inghilterra – che contribuirono a far entrare la città nel mito. Si possono rivivere il fascino e le atmosfere dell’epoca visitando le Terme, il Casino di Spa e i lussuosi hotel che caratterizzano la località.

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© WBT – J.P. Remy

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Alloggi fuori dal comune

Un loft costruito all’interno di un antico mulino, una camera d’hotel in un mondo immaginario, ma anche fughe romantiche in piccoli agriturismi, weekend in una cappella del XVII secolo, notti incantate sotto il cielo stellato e persino un murder party in un hotel ispirato a Cluedo: quanto all’ospitalità originale e bizzarra, la Vallonia offre infinite possibilità per tutti i gusti. 10

© WBT – J.P. Remy

I personaggi famosi nati in Vallonia

Fra scrittori, re, artisti e cavalieri, numerosi sono i personaggi famosi nati in Vallonia: Georges Simenon – giallista e inventore dell’ispettore Maigret – è nato a Liegi; René Magritte – maggiore esponente del surrealismo nell’arte – a Lessines; Carlo Magno probabilmente a Jupille e Goffredo di Buglione a Genappe… tutti in Vallonia.

© WBT – J.P. Remy

© WBT – J.P. Remy



Testo di: Karen Nahum

I LIBRI DEL 2021 I romanzi che hanno segnato l’anno appena trascorso È tempo di classifiche dell’anno appena trascorso e buoni consigli per letture piacevoli per recuperare i romanzi che hanno caratterizzato il 2021.

Karen Nahum Digital professional, appassionata di come la tecnologia abilità il cambiamento sociale, di libri in ogni formato, arte e viaggi. Direttore Generale Publishing & Digital @ Il Sole 24 Ore

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Stefania Auci

I LEONI DI SICILIA Una serie tutta italiana che ha già venduto milioni di copie in tutto il mondo è quella dei “Leoni di Sicilia vol. 1” e “L’inverno dei Leoni”, caso letterario dell’anno di Stefania Auci edito da Edizioni Nord, che racconta le vicende della Famiglia Florio. Nei “Leoni di Sicilia” c’è stata una famiglia che ha sfidato il mondo. Una famiglia che ha conquistato tutto. Una famiglia che è diventata leggenda. Questa è la sua storia. Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott’olio e in lattina - ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l’amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile. Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana - dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia - Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.A distanza di quasi due anni il romanzo di Stefania Auci è ancora in testa alla classifica dei libri più venduti.

Stefania Auci

L’ I N V E R N O D E I L E O N I Ne “L’inverno dei Leoni” hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa

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e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo… Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò che suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato? Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele. Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola - esaltante e terribile, gloriosa e tragica - di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili.

Valerie Perrin

TRE Il 2021 è stato anche l’anno di Valerie Perrin, fenomeno del lockdown e del ritorno alle cose semplici che con l’ultimo romanzo “Tre”, edito da e/o, ha occupato la classifica della narrativa straniera con i suoi tre romanzi. “Cambiare l’acqua ai fiori” e “Il quaderno dell’amore perduto”. “Tre” racconta dell’amicizia di tre giovani in un paesino nel centro della Francia. 1986. Adrien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai. 2017. Un’automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese in cui sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei tre amici d’infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c’è tra la carcassa di macchina e la loro storia di amicizia?

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Madeline Miller

L A C A N Z O N E D I AC H I L L E Sempre il 2021 è stato l’anno dei libri resi improvvisamente bestseller per una raccomandazione di un influencer su TikTok, come la serie di libri sull’antica Grecia di Madeline Miller, scrittrice statunitense e insegnante di greco e latino, che ha pubblicato “La canzone di Achille”, “Circe” e “Galatea”. “La canzone di Achille”, il suo romanzo di esordio, racconta la storia di Achille e Patroclo. Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

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