Il MAXXI a modo mio
“...more than meets the eye” Fotografie di Michele Rallo | MR PhotoArt © Tutti i diritti riservati. All Rights Reserved 2017 ©
Il Maxxi. (testo: fonte web) Il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo è un museo con sede a Roma. Progettato dall'Architetto Zaha Hadid e gestito dall'omonima fondazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si divide in due sezioni: -Maxxi Arte -Maxxi Architettura La sede del Museo si trova nel quartiere Flaminio di Roma ed è realizzata nell'area delle ex caserma Montello accanto alla . Il complesso si trova tra via Masaccio e via Guido Reni, su quest'ultima l'ingresso principale. Dell'ex Caserma sopravvivono corpo lungo la basilica di Santa Croce, e la facciata su via Guido Reni, integrata nel progetto di Zaha Hadid. Il concorso, l'avvio dei lavori. Nel luglio del 1998 viene bandito dalla Soprintendenza Speciale Arte Contemporanea, su incarico del Ministero per i Beni Culturali, il concorso internazionale di idee per la realizzazione a Roma del nuovo polo nazionale, culturale ed espositivo, dedicato all'arte e all'architettura contemporanee. La giuria internazionale è chiamata a valutare 273 candidature, tra cui vengono selezionati i 15 progettisti ammessi alla seconda fase, che nei tre mesi successivi elaborano i progetti di concorso. Intanto, la ricerca di un'area dismessa in una posizione centrale e strategica della città, aveva portato, l'anno precedente, all'individuazione del grande complesso delle officine e dei padiglioni militari della ex caserma Montello al Flaminio, da anni inutilizzato, come luogo deputato ad ospitare il campus. Le linee di indirizzo del concorso prevedevano di integrare il progetto con il contesto del quartiere Flaminio, di conservare l'edificio che affaccia su via Guido Reni e il grande corpo a due piani al confine con la chiesa parrocchiale, di creare spazi aperti lungo il perimetro del progetto, di porre attenzione all'illuminazione naturale e al controllo ambientale, di creare continuità nella circolazione e nei percorsi. A fine febbraio del 1999 la giuria seleziona il progetto vincitore, realizzato da Zaha Hadid. È un campus multifunzionale che compone e integra diversi spazi articolati e complessi: funzioni museali e laboratori di ricerca, spazi di accoglienza e servizi di supporto al museo, funzioni commerciali e spazi per eventi, percorsi di collegamento interno e strade pedonali di carattere urbano si intrecciano su più livelli in un sistema dinamico e continuo. Gli studi e gli schizzi preliminari denunciano un'attenta lettura del contesto e delle preesistenze, tanto che la giuria sceglie il progetto non solo per la creatività della soluzione architettonica proposta, ma anche per la sua capacità di integrarsi nel tessuto urbano circostante. Nel luglio 1999, viene approvata la legge che istituisce il “Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee”, prevedendo al suo interno il Museo delle Arti contemporanee e il Museo dell'architettura, finanziandone la progettazione e la realizzazione, oltre che il funzionamento e l'acquisizione delle prime opere. L'approvazione della legge istitutiva e l'attribuzione dei primi fondi per il funzionamento e la costituzione delle collezioni consente al Centro di divenire immediatamente operativo, avviando le sue prime attività di programmazione culturale ben prima del completamento delle fasi progettuali e dell'avvio dei lavori per la sua realizzazione. Il Centro prende il suo nuovo e definitivo nome: MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Fotografia pg. 3: •
“Lines & Shapes” Il Maxxi a modo mio
Il progetto architettonico. (testo: fonte web) Concluso il concorso, le linee guida e le forme iniziali sono coerentemente sviluppate nel corso della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, che confermano l'idea di un campus urbano, in cui la tradizionale nozione di edificio si amplia in una dimensione più vasta, che investe tanto lo spazio della città quanto quello interno, a prevalente destinazione museale. L'articolazione funzionale, strutturata in aree con connotazioni precise, percorsi e zone polivalenti e flessibili, prevede sostanzialmente i due musei – MAXXI arte e MAXXI architettura – che ruotano intorno alla grande hall a tutta altezza attraverso la quale si accede ai servizi di accoglienza, alla caffetteria e alla libreria dedicata, ai laboratori didattici, all'auditorium e alle sale per eventi dal vivo e per convegni, alle gallerie dedicate alle esposizioni temporanee e alle collezioni di grafica e fotografia. Il progetto si confronta con il sistema urbano delle caserme, adottandone il profilo contenuto e orizzontale. La circolazione interna confluisce in quella urbana, sovrapponendo più strati di percorsi intrecciati e di spazi aperti alle condizioni specifiche del luogo. Le complessità delle forme, il variare e l'intrecciarsi delle quote determinano una trama spaziale di grande complessità. L'andamento rigato della copertura contiene una memoria degli shed dei capannoni preesistenti. Il percorso pedonale – che all'interno diverrà museale – attraversa il sito seguendo la sagoma arrotondata del museo e scivolando sotto i volumi in aggetto degli edifici. Il progetto sembra alludere alle stratificazioni storiche e archeologiche della città di Roma che si presentano con la metafora dei layers digitali. L'idea progettuale sul piano architettonico presenta un segno deciso che predomina negli spazi all'aria aperta, segnati dai volumi in aggetto, e negli ambienti di accoglienza, poi contraddetto dalla spazialità più sobria delle gallerie destinate a ospitare le collezioni dei due musei. Con differenti gradi di permeabilità, flessibilità e trasparenza, le diverse gallerie sono connotate dal controllo delle condizioni ambientali e di luce. Arte, architettura e spazi per eventi dal vivo convivono in una sequenza scenografica di suites caratterizzate da un uso modulato e zenitale della luce naturale. Lo spazio non si identifica esclusivamente in un percorso lineare, ma offre una gamma di scelte alternative per far sì che il visitatore non torni mai sui propri passi, godendo di suggestivi scorci panoramici sull'architettura, le opere e la città.
Il Maxxi viene ufficialmente inaugurato il 28 maggio 2010.
Fotografie pg. 5: •
“Percorsi”, scorcio interno struttura Maxxi.
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“Aerial view”, vista aerea ingresso Maxxi.
“Il Maxxi a modo mio”. Introduzione. Prendendo spunto dall'occasione concessa dallo staff del Museo MAXXI attraverso l'ideazione dell'evento denominato “#InstaMEET” - “Il MAXXI a modo mio”, ho avuto modo di poter realizzare, sia all'interno della struttura che nella sua area esterna, fotografie attraverso le quali ho potuto dare forma alla mia idea del Museo. Scorci e prospettive sono accentuati nelle mie immagini. Quel che ho cercato di catturare e rendere soggetto principale delle stesse fotografie, dunque, sono state le linee e le forme che contraddistinguono più di ogni altra cosa l'idea architettonica che caratterizza le creazioni firmate Zaha Hadid. Catturare in immagini ciò che il proprio occhio sa cogliere è da sempre uno degli aspetti certamente più interessante e profondo della Fotografia. In questa brochure ho così raccolto quelle che, a mio parere, sono le immagini più significative prodotte a seguito dell'iniziativa che ha visto protagonisti appassionati d'arte e di fotografia di ogni età, con la voglia di vivere un'intera mattinata insieme e di confrontarsi poi nel proprio differente punto di vista e di osservazione. Da qui nasce la grande varietà di prospettive e quindi di immagini prodotte. Incredibile è come ogni luogo a noi conosciuto, visitato, possa mostrarsi diversamente agli occhi di chi lo osserva a seconda dell'angolazione e del gusto stesso, delle emozioni, con cui lo si vive nel momento. Probabilmente è proprio questo l'aspetto più interessante, di cui non mi stancherò mai di parlare. Un messaggio che da tempo ormai amo diffondere ogni qual volta mi trovo piacevolmente ad intrattenermi raccontando della mia idea di Fotografia. Un messaggio, che si riassume nelle parole: “Impariamo ad osservare, sempre!” :-).
Michele Rallo
Fotografia pg. 7: •
“Looking out”, piano espositivo superiore Maxxi.
Il Maxxi, area esterna | scorcio della struttura.
“area Living” Zaha Hadid Fotografie pg. 10: •
“Galleria 5”, prospettiva percorso.
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Il Maxxi, area esterna – scorcio.
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