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Anno III - N. 13 26 APRILE 2011 DISTRIBUZ. GRATUITA 40.000 COPIE

GIORNALE NAZIONALE D’INFORMAZIONE FUMETTISTICA INTRO Che stiate sfogliando questo giornale nelle sale del Sant’Elmo, sotto il cielo della Mostra d’Oltremare, davanti a un monitor (o touchscreen) in PDF, o ancora nella vostra scuola o fumetteria (da questo numero, infatti, il primo free-press italiano dedicato alla Nona Arte sarà disponibile anche nei negozi del circuito Alastor)... benvenuti a un nuovo appuntamento con Comic-Soon! L’occasione di uscita di questo numero è l’edizione 2011 del Napoli Comicon (nonché dell’evento “gemello” GameCon), e intorno a essa ruotano i contenuti delle prossime pagine, a partire dal pezzo di apertura, che si sofferma sugli eventi della fiera e sui Premi Attilio Micheluzzi. Si prosegue con chiacchierate con Tuono Pettinato (che presenta Garibaldi, in mostra presso la Scuola Italiana di Comix), Ratigher (che ci parla del suo primo libro “solista”, Trama), Émile Bravo (in mostra col suo Riccioli d’oro a La Feltrinelli Libri & Musica di Chiaia, e che terrà un laboratorio di fumetto per giovanissimi presso l’Institut Français de Naples) e Sauro Ciantini. Ringraziamo il creatore del mitico Palmiro per aver realizzato la vignetta introduttiva di questo numero, e segnaliamo ai lettori che l’autore terrà una conferenza al pubblico la mattina di domenica 1° maggio. Non perdetela, ne vedrete delle belle! Completano il sommario il secondo Blog di Carta (ospite: Matteo Stefanelli), il terzo capitolo di Ritorno al Futuro, un focus sul Topolino di Floyd Gottfredson, pietra miliare a cui è dedicata una delle iniziative editoriali candidate ai Micheluzzi, e pezzi di approfondimento sulle attività di Golden e della Scuola del Fumetto di Pescara. A rileggerci sul numero 14, in uscita a giugno, e nel frattempo sul nostro portale on-line! Daniele Mancino Comic-Tweets

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Blog di Carta

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Ritorno al Futuro

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Golden

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Floyd Gottfredson

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Scuola del Fumetto di Pescara

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(rivista in registrazione) Prossima uscita: 10 GIUGNO 20.000 COPIE A SLOWORLD E NELLE MIGLIORI FUMETTERIE E SCUOLE DI FUMETTO

NAPOLI COMICON 2011 Fumetto & Musica. dal 29 aprile al 1° maggio, la XIII edizione del salone internazionale del fumetto. pag.3 RATIGHER E TUONO PETTINATO Trama e Garibaldi

ÉMILE BRAVO Da Spirou a Riccioli d’oro

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SAURO CIANTINI Io e Palmiro

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CASTEL SANT'ELMO E MOSTRA D'OLTREMARE: I COLLEGAMENTI Anche se spostarsi in una città grande come Napoli può spaventare, muoversi tra le due sedi del Napoli Comicon (Castel Sant’Elmo, al Vomero, e la Mostra d’Oltremare, a Fuorigrotta) è semplicissimo: In auto: prendere la tangenziale allo svincolo Vomero (via Cilea) o Arenella (nei pressi di via Giacinto Gigante), entrambi distanti circa un chilometro dal Castello. Uscire a Fuorigrotta, e da lì seguire le indicazioni per piazzale Tecchio. Con i mezzi pubblici: prendere la Funicolare di Montesanto, a via Morghen, a pochi passi dal Castello. Una volta giunti al capolinea, Montesanto, prendere la Metropolitana Cumana, scendendo alla fermata Mostra, a Piazzale Tecchio, proprio davanti la sede della fiera.

Sauro Ciantini (Palmiro) è presente al Comicon allo stand DOUbLe SHOt!

Redazione Tespi - Corso Vittorio Emanuele II, 154 - 00186 Roma; web: http://www.comic-soon.com; e-mail: info@comic-soon.com. Comic-Soon ® Tespi srl. Responsabile editoriale: Daniele Mancino; responsabile pubblicità e diffusione: Valentino Sergi (diffusione@comic-soon.com); grafica e impaginazione: Maryam Funicelli. I copyright, dove non diversamente indicato, sono degli aventi diritto.


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NAPOLI COMICON: E TREDICI! di Daniele Mancino

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iunto alla sua tredicesima edizione, il Napoli Comicon si riconferma come un appuntamento di primo piano del panorama fieristico italiano, e inaugura un nuovo corso. Dopo il ciclo dedicato ai quattro colori base della stampa tipografica, l’edizione di quest’anno segna l’introduzione di un nuovo filo conduttore: il rapporto tra Fumetto e altre Arti. Musica, in particolare, ma non solo. Uno spunto dalle innumerevoli potenzialità, che modelleranno questa e le prossime edizioni del festival partenopeo.

Le mostre, da sempre uno dei punti di forza del Comicon, ruoteranno in gran parte su questo tema, a partire da quella principale, intitolata La Nona. Sinfonie nell’Arte Fumettistica, ma anche Echi di Tamburo, dedicata al genio di Stefano Tamburini. Il rapporto tra Fumetto e Pittura, invece, vede come protagonista indiscusso il maestro Aldo Di Gennaro, ospite di prestigio della fiera, mentre un’altra mostra sarà incentrata sull’arte di Guido Crepax prestata ai classici della Letteratura. Questi sono solo alcuni degli tanti eventi in programma, che si terranno

non solo al Castel Sant’Elmo e alla Mostra d’Oltremare, ma in vari luoghi della città, e che sono segnalati nella loro interezza sul sito http://comicon.it e sul catalogo ufficiale del Comicon. Un altro appuntamento simbolo della fiera è quello dei Premi Attilio Micheluzzi. La cerimonia di consegna si terrà venerdì 29 aprile nella sala Auditorium del Sant’Elmo, e in essa confluiranno anche il premio del pubblico della rivista XL e il Premio Nuove Strade, in collaborazione col Centro Fumetto Andrea Pazienza e rivolto agli autori emergenti. Una novità importante è rappresentata dall’accordo tra l’evento e Feltrinelli: i libri vincitori godranno, infatti, di un’esposizione di rilievo sugli scaffali di alcuni

punti vendita della nota catena libraria (a Milano, Napoli, Roma e Torino). L’importanza di una simile iniziativa sta nel dare un valore non solo “simbolico”, ma anche concreto, a simili premiazioni, e ci auguriamo - come probabilmente accadrà - che si espanda col tempo ad altre realtà librarie e fieristiche. Noi di Comic-Soon abbiamo pensato di segnalare i nominati ai Premi impegnandoci in una sfida inedita: preparare per ciascun titolo o autore un vero e proprio tweet, una recensione in non più di 140 caratteri. Il risultato è qui di seguito, e, al di là di chi vincerà gli ambiti riconoscimenti, contiamo di aver realizzato un utile “vademecum” che aiuti a orientarsi tra le migliori opere uscite lo scorso anno.

COMIC-TWEETS I candidati ai Premi Attilio Micheluzzi in meno di 140 caratteri di L e o n a r d o C o r n o , F e d e r i c a L i p p i , D a n i e l e M a n c i n o , A n d r e a M a z z o t t a , R . A m a l S e r e n a , V a l e n t i n o S e r g i e A l e s s i o T r a b a c c h i n i MIGLIOR FUMETTO Acqua Storta di Valerio Bindi/MP5 (Meridiano Zero) Storia di camorra e di passione, nerissima e squarciata di luce. Bianco/nero icastico e crudele come un nuovo alfabeto di segni. - A.T. Anna Politkovskaja di Francesco Matteuzzi/Elisabetta Benfatto (BeccoGiallo) La forza, la passione e il coraggio di una giornalista fedele a se stessa per tutta la vita e oltre raccontata con intelligenza e talento. - A.M. Ciao Ciao Bambina di Sara Colaone (Kappa Edizioni) La storia di un’immigrata italiana in Svizzera fa da sfondo a un sapiente ritratto della gioventù italiana negli anni 50. Appassionante. - V.S. Cinquemila Chilometri al Secondo di Manuele Fior (Coconino Press) Opera che vince e convince in Italia e all’estero, conquista con i suoi toni narrativi e grafici caldi e avvolgenti. A.M. Quaderni Ucraini. Memorie dai Tempi dell’URSS di Igort (Mondadori - Strade Blu) Cronaca di un viaggio nella storia di un paese oltre i confini della povertà, un raffinato esempio di graphic journalism. - V.S. MIGLIOR SERIE DAL DISEGNO REALISTICO La Vasca, Amoremio, Perline di Makkox, su Canemucco (Coniglio Editore) Una storia struggente e violenta dove

la narrazione rapisce il lettore e chiede in riscatto una lacrima e un’emozione, pagate volentieri. - A.M.

ragazzina irriverente e il suo mondo fatto di colori sottili e animali più saggi dei loro padroni. - V.S.

Hasta la Victoria! 4 di Stefano Casini (Grifo Edizioni) Casini gioca con i colori e le atmosfere ora calde, ora lente e ora dinamiche della narrazione con la padronanza dei grandi maestri. - A.M.

My Name Is Palmiro 2 di Sauro Ciantini (DOUbLe SHOt) Si ride, ci si commuove, si piange e si battono i denti dalla paura insieme all’anatroccolo che evolve nella sua sfiga d’amore. - A.S.

Interni 3 di Ausonia (DOUbLe SHOt) Ausonia ridefinisce il reale tramite nuove chiavi di lettura oniriche. Il suo tratto è droga per gli occhi che crea una dolce dipendenza. - A.M.

Rat-Man di Leo Ortolani (Panini Comics) Che altro si può dire di Rat-Man? È Rat-Man! - F.L.

Lilith di Luca Enoch (Sergio Bonelli Editore) La seducente Lilith viaggia nel tempo combattendo una battaglia moralmente dubbia. Bello, angosciante e profondo, in puro stile Enoch. - A.S. Valter Buio di Alessandro Bilotta/AA.VV. (Star Comics) Le avventure di uno psicanalista di fantasmi sullo sfondo di una Roma magnifica e segreta, in una miniserie pervasa di agrodolce nostalgia. - V.S. MIGLIOR SERIE DAL DISEGNO NON REALISTICO A Come Ignoranza 4.5 e 5 di Daw (ProGlo) Da quando ho visto la strada che in realtà è un mugnaio molto alto, ho capito che il mondo necessita di più Daw. Per impazzire del tutto. - D.M. Kika, la Ragazza dei Gatti di Massimo Cavezzali/Andrea Camerini, su Lupo Alberto (McK Publishing) Una strip tenera e leggera su una

Telescherno di Stefano Disegni, su Magazine Sette (Corriere della Sera) Lo spirito caustico e l’ironia dissacrante di Disegni non stancano mai. Non si salva nessuno. - F.L. MIGLIOR DISEGNATORE Daniele Caluri per Don Zauker – Inferno e Paradiso (DOUbLe SHOt) Don Zauker non è solo una delle cose più brillanti del nostro panorama fumettistico, ma è anche disegnato pardon - da Dio. - D.M. Manuele Fior per Cinquemila Chilometri al Secondo (Coconino Press) Il tratto caldo e avvincente di un autore che ha stregato tutta l’Europa e che non smette di stupire in ogni sua nuova opera. - A.M. MP5 per Acqua Storta (Meridiano Zero) MP5 dai murales al fumetto, riot grrrl e artista a tutto tondo. Da tenere d’occhio, sempre. - F.L.

ciale 1 (Sergio Bonelli Editore) Un West dipinto in modo accurato e maniacale per il “poker col morto” con protagonista Poe, la spalla di Ned. - V.S. Vanna Vinci per Gatti Neri Cani Bianchi 2 (Kappa Edizioni) Il tratto denso e le atmosfere trasognanti dell’autrice dipingono mondi e emozioni quotidiani con il fascino del nuovo e dell’imponderato. - A.M. MIGLIOR SCENEGGIATORE Ausonia per Interni 3 (DOUbLe SHOt) La conclusione della trilogia di Interni prende una deriva narrativa in grado di reinventare le regole del fumetto. Da non perdere. - A.S. Alessandro Bilotta per Valter Buio (Star Comics) Le avventure di uno psicanalista di fantasmi sullo sfondo di una Roma magnifica e segreta, in una miniserie pervasa di agrodolce nostalgia. - V.S. Makkox per La Vasca, Amoremio, Perline, su Canemucco (Coniglio Editore) Genio e sregolatezza al servizio della narrazione pura. La magia di un’emozione trasposta su carta stampata (su uno schermo del computer). A.M. Gianfranco Manfredi per Magico Vento Speciale 1 (Sergio Bonelli Editore) La potenza narrativa di un maestro del fumetto italiano capace di tingere il west con i colori del mistero. A.M.

Fabio Pezzi per Magico Vento SpeComic-Soon n.13

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Mauro Uzzeo per John Doe 81 (3): L’Uomo con la Macchina da Presa (Editoriale Aurea) Felice esordio alla regia di una delle più innovative serie da edicola con una storia dedicata al cinema e ai (suoi) padri. - V.S.

Il Mondo d’Alef-Tau di Alejandro Jodorowsky/Marco Nizzoli (Comma 22) Il trionfo attraverso il superamento della difficoltà è la metafora che Jodorowsky e Nizzoli raccontano con poesia in chiave fantasy. - A.M.

MIGLIOR FUMETTO ESTERO

Scalped di Jason Aaron/R.M. Guéra (Planeta DeAgostini) Un pugno nello stomaco, una sceneggiatura coinvolgente e inossidabile. Se cercavate il nuovo titolo di punta della Vertigo l’avete trovato. - D.M.

Il Cielo Sopra il Louvre di JeanClaude Carrière/Bernard Yslaire (001 Edizioni) Intenso affresco storico incentrato sul rapporto tra Maximilien de Robespierre e il celebre pittore JacquesLouis David. - V.S. Hiroshima. Nel Paese dei Fiori di Ciliegio di Fumiyo Kono (Ronin Manga) Lo sguardo di tre generazioni che vivono nel domani della tragedia nucleare giapponese. Lirico e commovente. - V.S. Luna Park di Hong In-Hye (Planeta DeAgostini) Il diario a fumetti della giovane Luna, disordinata e alla moda, nonché alter ego dell’autrice. Un manhwa fresco e divertente. - D.M. Malinky Robot di Sonny Liew (Lavieri Comics) Un mondo evocativo, fantastico e deformato, raccontato con un segno caricaturale, sia dolce che possente. Una gioia per gli occhi. - A.M. Mia Mamma (è in America, ha conosciuto Bufalo Bill) di Jean Regnaud/Émile Bravo (BAO Publishing) La storia del piccolo Jean, e del modo in cui colma la necessità di dare un senso alle cose. Commovente. - D.M. Uno Zoo d’Inverno di Jiro Taniguchi (Rizzoli Lizard) Il segno evocativo del maestro narra per immagini una storia dai toni autobiografici in cui il mondo animale viene ritratto come mai prima. A.M. MIGLIOR SERIE A FUMETTI ESTERA Bakuman di Tsugumi Obata (Panini Comics) Riesce a tenere incollati alle pagine nonostante la leggerezza del plot. Raccontare di un mangaka o di un serial killer non fa differenza. - F.L. Ex Machina di Brian K. Vaughan/AA.VV. (Magic Press) Le avventure del sindaco di N.Y.: politico con una forte coscienza sociale e un passato da supereroe, in grado di parlare alle macchine! - A.M.

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Scott Pilgrim. Una Vita Niente Male di Brian Lee O’Malley (Rizzoli Lizard) Manga, videogiochi e attualissima pop culture contaminano felicemente un’opera che è già cult. - F.L. Vinland Saga di Makoto Yukimura (Star Comics) La forza e la passione del popolo vichingo raccontato tramite una narrazione dinamica e appassionante. A.M. MIGLIORE RIEDIZIONE DI UN CLASSICO Le Follie Invernali di Mumin di Tove Jansson (Black Velvet) Continua il meritorio recupero, in confezione pregiata, del tenerissimo Mumin e del suo imprevedibile mondo. Un’opera che non ha età. D.M. Le Panoramiche di Jacovitti di Benito Jacovitti (Nuovi Equilibri) L’esplosiva arte grafica e narrativa del maestro Jacovitti elevata alla massima potenza! - A.M. Il Mondo dei Ronfi di Adriano Carnevali (Struwwelpeter) Il surreale e la fantasia si fondono in un tratto classico ma evocativo. Una fusione tutta da leggere. - A.M. Sailor Moon di Naoko Takeuchi (GP Publishing) Le avventure della guerriera della Luna che hanno appassionato innumerevoli fan tornano in una straordinaria e curatissima edizione. - A.M. Gli Anni d’Oro di Topolino di AA.VV./Floyd Gottfredson (RCS Quotidiani) Il topo più famoso del mondo raccontato dal maestro dei maestri Disney. Un’edizione arricchita da redazionali e approfondimenti senza pari. - A.M. MIGLIORE STORIA BREVE I Ronfi di Adriano Carnevali su Pic Nic (Superamici) Ripescati direttamente dalla nostra

infanzia, in grado di divertire qualunque generazione. - F.L. Quel Pomeriggio di un Giorno da Conigli di Tuono Pettinato in Wonderland: Quando Alice Se Ne Andò (NPE) Una delle menti più brillanti del fumetto italiano contemporaneo rivisita il Bianconiglio in chiave pulp. Applausi. - F.L. Mark Twain di Piero Fissore/Stefano Voltolini su Giornalino 47 (Edizioni San Paolo) In otto tavole Fissore e Voltolini celebrano il famosissimo romanziere, per il centenario della sua morte. - L.C. Tombra di Sergio Ponchione in Wonderland: Quando Alice Se Ne Andò (NPE) Una grottesca storia sul Tricheco e il Carpentiere di Carroliana memoria, narrata come solo l’autore del patafisico Obliquomo poteva fare. - L.C. Il Come e il Quando di Paolo Bacilieri su ANIMAls, gennaio 2010 (Coniglio Editore) La semplicità del quotidiano narrata, per sottrazione, nella sua eccezionalità attraverso un tratto che non smette mai di stupire. - A.M.

MIGLIOR WEB FUMETTO A Panda Piace di Giacomo Bevilacqua (http://pandalikes.blogspot.com/) Tenera e irriverente, la striscia che ha conquistato il pubblico del web sino a diventare un fenomeno editoriale giunto al bis. - V.S. InkSpinster di Deco (http://www.inkspinster.com/) La zitella d’inchiostro non smette di dire la sua, con il pungente sarcasmo che da sempre la contraddistigue. F.L. Crazy Nena di Serena Romio (http://serenaromio.blogspot.com/) Ironia agrodolce accompagnata da un tratto che strizza l’occhio ai grandi maestri dell’umorismo francese. A.M. Rusty Dogs di AA.VV. (http://rusty-dogs.blogspot.com/) Emiliano Longobardi e un’impressionante lista di disegnatori mettono in piedi un progetto noir ambizioso e da seguire con attenzione. - D.M. Flaviano’s di Flaviano Armentaro (http://flavianoarmentaro.blogspot.c om/) Innovare, sperimentare e stupire. Le tre parole chiave per un giovane autore dallo stile poliedrico. - A.M.

GARIBALDI CONTRO BIMBO FANGO Uno scontro tra titani nel centocinquantesi mo anniversario dell'Unità d'Italia di Alessio Trabacchini e R. Amal Serena

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ià nello scorso numero di Comic-Soon avevamo presentato il gruppo di supereroi con il superpotere di creare fumetti completamente discordanti noto con il nome di Superamici. Questa volta abbiamo deciso di

approfondire la conoscenza di paio di loro, poiché le giornate del Napoli Comicon portano il segno del loro passaggio. Sono Tuono Pettinato (con una mostra risorgimentale e patriottica alla Scuola Italiana di Comix dal 12 aprile al 12 maggio) e Ratigher (a Napoli con il suo primo libro come autore unico, Trama), con i quali abbiamo fatto delle brevi chiacchierate per voi. Al momento in cui scriviamo, di Trama (Il peso di una testa mozzata), edito da Grrrzetic, si sa ancora poco: una “festa esclusiva”, due “rampolli dell’alta borghesia”, “un essere deforme, coperto di fango e armato di forcone”. Contattato Ratigher, gli abbiamo fatto tre domande. A.T.: Partiamo dal titolo, che ha tante sfumature e, al tempo stesso, un che di definitivo... R.: Trama si chiama così perché mi piace la parola, per mettere l’accento sulla storia anziché sul


disegno, anche perché penso di pubblicare all’estero, dove suonerà molto simile a Drama, un po’ come se da noi uscisse una cosa che si chiama Cromanzo. Nella stesura della sceneggiatura, ho ripreso anche il significato più grafico di texture, inserendo un espediente narrativo alla fine di ogni capitoletto... Il senso della Trama verrà poi ampliato al di fuori del libro: sul numero di maggio di XL usciranno 4 pagine di prequel e alla mostra che farò prossimamente alla RAM di Bologna esporrò illustrazioni che in

realtà sono vignette del libro ridisegnate da un altro punto di vista. A.T.: Racconti soprattutto l’adolescenza. Perché? R.: Parlo dell’adolescenza e dell’infanzia nel libro. I “buoni” sono due venticinquenni, il “cattivo” un bimbo mostruoso, il Bimbo Fango. I venticinquenni in realtà, sono marionette in mano al destino perché così mi sembra l’adolescenza: aperti a tutte le avventure della vita, ma per la prima volta rischiano di sanguinare e farsi male. Il bimbo invece è il cattivo perché i bambini hanno il cervello degli dèi, quelli greci almeno, che sanno che esistono altri dèi però hanno comunque la sensazione di essere immensi e potentissimi e immortali e unici. A.T.: Due parole sulla copertina, che è colta e potente. R: La copertina cita, nell’impaginazione e nei processi tipografici, la gloriosa collana degli Omnibus Mondadori, che ha visto i suoi fasti negli anni 70/80. Quelle copertine potevano valere i soldi del volume da sole: dentro magari c’era una ciofeca di romanzo, ma potevi immaginarti una storia avvincente solo rimirandole. Era come comprare un marchingegno, non un libro. O come il forziere dei pirati.

Tuono Pettinato, invece, ha anticipato di qualche mese le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, con una biografia dell’eroe dei due mondi: Garibaldi - Racconto veritiero delle sue valorose imprese, ad uso dello giovini menti (Rizzoli Lizard). A.S.: Garibaldi non è la prima biografia che disegni: ce ne sono state altre, sempre di personaggi illustri della storia italiana. Ce ne parli un po’? T.P.: Prima di Garibaldi avevo fatto Galileo, che comunque era più un gioco attorno alle sue scoperte, e delle pseudobiografie demenziali brevi apparse in albi collettivi: Matisse Reloaded (Hobby Comics 0), Marinetti (Vice) e i Futuristi compaiono brevemente su Hobby Comics 1 e ?). Poi c’è stato de Coubertin (Vice) e Meucci è in lavorazione. Darwin è inedito, uscito solo per il “Darwin Day” nel 2009. A.S.: Come mai hai deciso di dedicarti alle biografie? T.P.: È una cosa che mi viene spontanea quando leggo autori che mi piacciono o che hanno avuto vite interessanti e mattissime. Mi piace coniugare argomenti alti con un modo molto demenziale di raccontarli. E poi credo che faccia bene togliere un po’ di patina da museo a questi personaggi che solitamente ci sembrano irraggiungibili.

Umanizzarli li rende vicini, sicché prenderli un po’ in giro alla fine può servire a riscoprirli. A.S.: Che approccio hai quando decidi di raccontare la storia di questi personaggi illustri? T.P.: Quando si fanno biografie parodistiche come queste – almeno parlo per me – si tratta di mescolare invenzione e realtà storica, e a volte anche l’aura di immaginario che circonda questi personaggi. Per Garibaldi, ad esempio, ho mescolato testimonianze storiche, personaggi reinventati nel loro esser diventati cartoon con il mio tratto, citazioni incongrue e una presa in giro dell’immaginario con cui ci è stato tradizionalmente raccontato Garibaldi, facendo il verso al tono retorico ottocentesco. A volte trovo che la documentazione, vista sotto uno sguardo ironico, faccia più ridere di qualsiasi cosa io possa inventare. Altre volte trovo più efficace paragonare un impressionista a Matrix per render giustizia dello spirito del personaggio storico in questione. Per conoscere i Superamici e seguirli nelle loro avventure surreali, potete andare sul loro portale http://superamici.com, dove troverete la via giusta per incontrarli in ogni dove.

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BLOG DI CARTA 2. Matteo Stefanelli di Andrea Mazzotta

A.M.: Il titolo del tuo blog, Fumet tologicamente (http://fumettologicamente.wordpress.com/), è la consacrazione del detto nomen omen. Fumettologicamente si occupa di critica fumettistica in modo originale rispetto allo standard italiano, analizzando spesso il media “fumetto” più che le singole storie che di esso si avvalgono. È questo lo spirito con cui è nato? M . S . : Lo spirito è proprio quello: discutere non tanto delle opere, quanto del fumetto “a 360°”, come un qualsiasi ambiente culturale. Le opere e gli autori ovviamente mi interessano, e spesso ne scrivo. Ma limitarsi a questo produce l’effetto bizzarro che i fumetti paiano “piovere dal cielo”, senza che si conosca e si discuta anche di come prendono forma: in quali contesti sociali, artistici, produttivi. Per questo sul blog ho scelto di offrire del fumetto un’idea un po’ più articolata - o per certi versi meno ‘implicita’ - di quanto non accada negli spazi di discussione tradizionali, come la stampa culturale, la critica specializzata, le (poche) aule universitarie. Fumettologicamente si occupa quindi di fumetto in due sensi: come un oggetto, e come una scusa. Perché la “fumettologia” che è quella sorta di disciplina che cerco di praticare - non è che questo: descrivere non solo le opere ma il campo specifico che le modella, e insieme usare questo campo come occasione per riflettere sul più ampio contesto che ci circonda. Con i pregi e i limiti di un blog, ovviamente: non un discorso strutturato, ma una collezione frammentaria - ogni tanto anche divertita (e spero divertente) di fenomeni, pratiche, dibattiti. A.M.: Internet, i blog e i siti e la relativa semplicità e abbattimento di costi che gli sono propri, stanno aiutando o danneggiando la critica “fumettistica” italiana e mondiale? Si va verso un perdita di professionalità o verso un aumento della stessa grazie alla maggiore facilità di comunicazione? M . S . : Poni un tema che non coinvolge solo il fumetto, ma l’informazione e la critica in generale. E la mia opinione - se devo tentare un bilancio complessivo, per il fumetto - è positiva. Non tanto perché la qualità media del dibattito si sia alzata, però. Quanto per il fatto che la Rete ha colmato una lacuna storica: la scarsità di spazi per il dibattito culturale sul fumetto. Che per un medium margi-

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nale è stata a lungo una paradossale risorsa (il vantaggio per i comics, spesso non abbastanza compreso, di essere stato un “media non-mainstream”), ma a lungo è diventato un problema, contribuendo a renderlo “invisibile” e culturalmente “poco attrezzato” di fronte alle sfide della globalizzazione, della digitalizzazione, o dell’integrazione tra i soggetti produttivi dell’industria culturale. Inoltre, il boom di manga e graphic novel ha trovato in Internet un luogo d’elezione, anche generazionale, per lo sviluppo di nuove competenze critiche che faticavano ad emergere negli spazi tradizionali. Il futuro della critica non è facile prevederlo. Ma certamente la sua efficacia passerà inevitabilmente dal mettere a frutto i saperi più articolati che in Rete hanno trovato spazio. Là dove saperi vecchi e nuovi si rimescoleranno insieme, avremo i nuovi “luoghi” della critica fumettistica anni 2000. Alcuni casi recenti lo dimostrano: la morte e rinascita della rivista decana Comics Journal, sotto la guida dello staff del multi-blog ComicsComics; o il successo del sito/blog Comics Alliance, che ha ridefinito il profilo delle professionalità tradizionali di riviste come Wizard (non a caso recentemente chiusa). Mancano ancora, forse, vere punte di eccellenza intellettuale. E in Italia pare tutto più lento e faticoso. Ma il panorama mi pare tutt’altro che immobile. A.M.: Tu sei il referente italiano della classica Wikio per la categoria Fumetti e illustrazione. Ogni mese Wikio stila un elenco dei blog più visitati. Hai quindi un’idea molto chiara di cosa si muove in questo sottobosco digitale. Ritieni che il blog, nella sua forma di “diario”, possa essere un valido strumento di comunicazione o per la natura estremamente transitoria degli articoli può nascondere più che rivelare? M . S . : Ho accettato l’invito dello staff di Wikio perché, un anno fa, ritenevo che i principali aggregatori di blog non avessero un livello di indicizzazione accettabile. L’assenza di troppi blog utili, rilevanti o autorevoli era eccessiva, e l’effetto è noto: nei risultati dei motori di ricerca, se le fonti indicizzate meglio sono quelle di scarsa qualità, la visibilità dei contenuti più accurati e affidabili è penalizzata. Ora il panorama mi pare migliorato (ricordate l’epoca in cui tra i primi risultati di ricerche fumettistiche comparivano improbabili forum o le “Guide di Supereva”?). Sul ruolo dei blog, certo, il guadagno

sul piano della libertà espressiva e formale (che non è solo questione ‘diaristica’) è accompagnato dai limiti della dispersione e della transitorietà: in Internet tutto “resta”, eppure la spinta dell’attualità spesso produce oblio, o una memoria fragile. Per questo le logiche degli aggregatori e dei social network sono una risorsa cruciale anche per la critica e per la produzione del migliore fumetto online: perché possono aiutare – come nuovi “timoni” del nostro navigare online – l’affermazione delle esperienze più autorevoli, o quelle realmente radicate all’interno di reti sociali. A.M.: Sul tuo blog dedichi un’enorme attenzione per le nuove tecnologie e per come queste interagiscono con la capacità di trasmettere la Nona Arte. Come cambierà secondo te il fumetto grazie al progresso scientifico, nel breve periodo? M . S . : A me pare inevitabile occuparsi di trasformazione tecnologica, anche quando si riflette sul fumetto. Perché si tratta di un cambiamento che attraversa tutto, le pratiche creative come i modelli di consumo: i media non sono “contenuti”, ma ambienti, e la digitalizzazione - volenti o nolenti - ci mette tutti davanti al fatto che il nostro ambiente è cambiato. Siamo entrati nell’epoca del post-fumetto: un linguaggio fondato sulla piattaforma tecnologica del giornale o del libro (e sul dispositivo pagina), che d’ora in poi convivrà con la smaterializzazione digitale (e col dispositivo schermo). Convivrà, appunto: il fumetto resterà un’esperienza legata al disegno narrativo percorribile o sequenziale, ma le sue forme (cartacea e digitale) prenderanno strade sempre più caratterizzate. Ci attende un fumetto cartaceo sempre più “materico”, così come un fumetto digitale sempre più “sintetico”, partecipativo e variamente interattivo (e distante dall’esperienza di ‘sfogliare le pagine’). A.M.: Al di là della tecnologia futura, attualmente in Italia, c’è da parte di chi realizza fumetti digitali una piena padronanza dei mezzi a disposizione? Qualitativamente la nostra produzione come si colloca rispetto al resto dell’Europa e dell’America? M . S . : Anche in Italia stanno maturando esperienze fumettistiche native digitali particolarmente stimolanti, diciamo da Coreingrapho in poi. Però siamo ancora indietro con i quattro mercati leader (Giappone, Sud Corea, Francia, Stati Uniti). Il gap delle competenze è ancora tosto, e sono ancora pochi sia

gli artisti che i produttori in grado di fare proprie, nella “tavolozza” delle proprie risorse creative e strategiche, i nuovi materiali, linguaggi e modelli comunicativi del digitale. Bastino due esempi: sono rari, in Italia, i fumetti di qualità prodotti ad hoc per la Rete (e quasi nessun autore di primo piano ci si è dedicato: nessun “caso Trondheim”, per capirci); e gli editori nostrani si sono mossi per ora con un’idea di ambiente digitale che somiglia a un’edicola di “pseudo-pidieffe”, che non affronta le sfide dei diversi modelli di business, della differente relazione col pubblico, e delle nuove esperienze visuali implicate dai dispositivi tecnologici. A.M.: C’è un argomento di cui avresti voluto parlare nel tuo blog ma che ti sei autocensurato, e nel caso, perché? Internet è strumento che rimuove alcuni limiti per i critici e i giornalisti, li accresce o non li influenza in alcuno modo? M . S . : Forse un caso c’è. Avrei voluto parlare della causa per diffamazione intentata dal fumettista Roberto Cardinale a Gipi e due giovanissimi e bravi critici. Ne ho discusso con diversi autori, oltre che coi due ragazzi, e ho deciso, per ora, di lasciar perdere, perché - come ha riportato la stampa (Il Corriere delle Alpi) - “le parti sarebbero vicine a un accordo risarcitorio che comporterebbe il ritiro della querela”. In generale, Internet rimuove molti ostacoli, ma ne crea anche di nuovi che prima non c’erano. Della possibilità di discutere di questioni un tempo “invisibili” ho detto all’inizio. Ma un confine problematico esiste, ed è quello tra pubblico e privato, ovviamente: un blog è uno strumento personale, ma anche un oggetto pubblico, e ciò che scrivi è pur sempre un’azione, una scelta che ti inserisce nei vincoli del “fare le cose in pubblico”. Le opportunità nascono allora dal coltivare la trasparenza e un rapporto più informale, fatto - come ha detto bene Makkox - “di dialogo, confronto e onestà di parola, di sentimento”. Ma un blog per quanto privato non è identico a casa propria, non è la bacheca di un social network, non è l’album di foto che tieni nel cassetto, non è il tavolo al bar con gli amici: ci si avvicina spesso, ma c’è sempre qualcosa di privato che non ha ragione di essere raccontato. Per me il blog è uno strumento di lavoro splendidamente informale: l’oggetto è anche privato (il mio lavoro), ma filtrato da obiettivi che privati non sono. Con tutto ciò che si perde (‘raccontarsi’) e si guadagna (offrire contenuti specifici).


RITORNO AL FUTURO, PARTE 3 Breve storia del fumetto dal 2010 a oggi

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di Giulio Gualtieri

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a prima edizione patrocinata da Comic-Soon fu la fiera di Napoli del 2030. Il mercato era stava invaso dalla prima ondata di virtual e il pubblico era ormai pronto per vivere nuove esperienza sensoriali. Tutto il Comicon era racchiuso all’interno di un paio di occhiali collegati a due microcuffie ed era possibile parteciparvi da qualsiasi parte del mondo. Castel Sant’Elmo era stato completamente scannerizzato e ricreato in 3D, con uno speciale effetto per ricreare la sensazione reale di osservare il golfo di Napoli dalla terrazza panoramica del castello. Le conferenze erano del tutto live e permettevano un livello d’ascolto migliore di quello tradizionale, spesso inframezzato da fastidiosi rumori imprevisti. Anche il sistema delle dediche era del tutto migliorato: a ogni lettore spettava un disegno personalizzato e realizzato in tutta calma su di un file rigorosamente numerato. Sembrava tutto perfetto, finché il server non andò in crash a causa dell’ec-

LA FESTA DELLE FATE

cessivo numero di contatti. Quando venne rimesso online, circa un’ora dopo, qualcuno pensò che in fondo era la stessa cosa di quando si faceva la fila e magari si doveva aspettare un’ora per riuscire ad entrare. Gli storici del fumetto fecero a gara a dire che tutto era rimasto uguale, e organizzarono una conferenza live in cui ognuno era collegato da casa propria. Solo uno di loro era fisicamente a Napoli e si ricordò di quando da ragazzino aveva sentito per la prima volta parlare di applicazioni scaricabili, a un incontro alla fiera di Napoli 2011, quando il Comicon era ancora una fiera fisica e gli autori dovevano essere presenti in carne e ossa agli incontri…

E qui si interrompe la riproduzione gratuita. Se volete ascoltare il resto, dovete abbonarvi alla rete digitale G.A.G..

agiche danze di fate, dolci note d’arpa, suoni di campanellini e pozioni alchemiche tra battaglie, giochi e suggestive emozioni. Arriva a Soncino e Belgioioso l’evento fantasy che dal 2008 conquista gli irriducibili sognatori di questo incantato mondo. La Festa delle Fate anche per il 2011, con la magia delle sue meraviglie, si ripresenta infatti per festeggiare il periodo del solstizio d’estate e lo fa nel migliore dei modi. Tra fate, elfi, draghi e creature del piccolo popolo, la Festa delle Fate è protagonista presso lo stand di Dejavu (il bellissimo negozio fantasy di Bardolino, in provincia di Verona, in mostra con le sue esclusività: LesAlpes Point e Fata Rossa). Tra uno sguardo rapito da un incantesimo e la magia delle atmosfere fatate, si potrà anche approfittare di un’occasione imperdibile per godere di alcuni incontri davvero esclusivi. La Festa delle Fate presenta infatti i suoi più preziosi “gioielli”, straordinari artisti che hanno saputo raccontare il mondo del Fantasy in modo del tutto personale ed esclusivo, preservandone l’incanto e l’appassionante suggestione. L’appuntamento con questi scrittori inizierà lunedì 25 alle ore 15, con Simona Cremonini, impagabile autrice di Leggende, curiosità e misteri del lago di

Garda, che intratterrà il pubblico con un incontro sul tema “Dalle rocche del Garda alla Rocca di Soncino”. E alle 16 con Roberto Fontana, impareggiabile autore di Guida per i viaggiatori della terra di Mezzo, che condurrà, attraverso i sentieri del suo libro, i visitatori verso le meraviglie della Terra di Mezzo, svelando i segreti nati dal genio di J.R.R. Tolkien. La giornata di sabato 30 aprile vedrà invece la presenza di Marilena Ferranti, che alle ore 15 presenterà il suo libro L’ultima protettrice intrattenendo magicamente il pubblico parlando di “Nelle Lande della Luna Argentea. Viaggio nel mondo de L’ultima protettrice”. L’appuntamento di domenica 1° maggio è con Paolo Gulisano, uno dei maggiori esperti in Italia di letteratura fantasy che, alle 17:00, parlerà de “ l’Isola che non c’è: il Mito dell’Altrove nella Letteratura Fantasy” e del suo ultimo libro di successo sulle orme di James Matthew Barrie: Alla ricerca di Peter Pan. Ma ognuno di questi autori si potrà ritrovare successivamente anche alla Festa delle Fate… un evento e un viaggio sorprendente verso l’Isola che non c’è, dove tutto è possibile. Basta credere nelle fate! Info: http://www.lafestadellefate.it/. Concessione pubblicitaria

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INTERVISTA A ÉMILE BRAVO di Daniele Mancino

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rancese di origini spagnole, Émile Bravo è l’autore degli acclamati Le avventure di Spirou e Fantasio: Diario di un ingenuo (Planeta DeAgostini) e Mia mamma (è in America, ha conosciuto Bufalo Bill) (BAO Publishing), libro vincitore del premio Essentiel di Angoulême e candidato quest’anno sia al Premio Andersen che al Premio Micheluzzi. Bravo è tra gli ospiti del Napoli Comicon, in occasione dell’uscita del suo Riccioli d’oro e i sette orsi nani (BAO Publishing), oggetto di una mostra che si terrà contestualmente presso La Feltrinelli Libri e Musica (piazza dei Martiri, Napoli). D.M.: Ciao, Émile, benvenuto su Comic-Soon! É.B.: Ciao, e grazie dell’invito! D.M.: Sei uno dei più apprezzati autori della scena franco-belga, ma in Italia le tue opere hanno iniziato a essere pubblicate solo negli ultimi tempi. Puoi presentare te e la tua carriera ai nostri lettori? É.B.: Scrivo e disegno fumetti fin da bambino. Nei primi anni Novanta ho avuto la fortuna di condividere lo studio con un gruppo di persone di estremo talento, che sono diventate pionieri di un modo di fare fumetti molto diverso da quello che imperava fino ad allora in Francia: Christophe Blain, David B, Joann Sfar, Lewis Trondheim e Fabrice Terrin, e poi Fréderic Boilet e Marjane Satrapi, per esempio. D.M.: In occasione di Napoli Comicon presenti R i c c i o l i d ’ o r o e i s e t t e o r s i n a n i , una favola che è una sorta di “summa” di elementi tipici di questo genere narrativo. Ci parli di questa idea? É.B.: Volevo scrivere una favola total-

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mente originale senza inventare niente di nuovo. La sfida era quella. Così ne ho mescolate sette e il risultato è il libro che BAO Publishing ha appena pubblicato. D.M.: Ci parli della tua collaborazione con Jean Regnaud? Come è stato lavorare su una sceneggiatura profondamente autobiografica come quella di M i a m a m m a ( è i n A m e r i c a , ha conosciuto Bufalo Bill)? É.B.: Jean e io siamo amici da tantissimi anni. Avevamo già collaborato a diversi volumi di fumetto, e quando mi ha chiesto di illustrare questa storia, per lui così personale, sulle prime volevo rifiutarmi. Conosco personalmente ogni singolo personaggio ritratto in quelle pagine. Mi sentivo troppo coinvolto emotivamente. Jean ha insistito che, per lo stesso motivo, ero la persona perfetta per il progetto. D.M.: Il tuo lavoro è fortemente legato ai bambini. Che significato ha per te il rapporto tra il linguaggio del fumetto e l’infanzia, intesa sia come pubblico di lettori che come “tema” delle tue storie (come su M i a m a m ma)? É.B.: Tematicamente, racconto le storie che avrei amato leggere da piccolo. Ricordo di aver sentito parlare per la prima volta di fisica quantistica all’età di dieci anni e di aver pensato: è più avvincente di qualunque storia ci sia nei libri, ed è anche una storia vera! Non esistono storie per adulti o per bambini, solo modi diversi di raccontarle. D.M.: Con L e a v v e n t u r e d i S p i r o u e F a n t a s i o : D i a r i o d i u n i n g e n u o hai avuto occasione di “reinterpretare” Spirou e il suo mondo. Come è stato lavorare su questi personaggi dalla lunga e consolidata storia editoriale? É.B.: Spirou ha vissuto un interim, tra gli anni della sua creazione e il rilancio da parte di Franquin, in cui è passato da personaggio bidimensionale e macchiettistico a credibile icona del fumetto franco-belga. Che cosa è successo in quegli anni, che lo ha fatto maturare? La risposta, per me, è stata la guerra. Volevo rispondere

alle mie domande di giovane lettore: perché Spip pensa come un umano? Perché Spirou veste da portiere, anche se non fa quel mestiere? Ed è così che ho affrontato la storia.

una specie di catena di montaggio all’americana, in cui faticano a spiccare le personalità degli autori. Però si sta bene, in Italia, c’è l’humus giusto per fare grandi cose.

D.M.: Grazie alle tue opere pubblicate da BAO hai girato molto in Italia, di recente, e avrai avuto modo di conoscere bene il nostro Paese. Che idea ti sei fatto dei suoi lettori e della scena fumettistica? É.B.: I lettori sono molto appassionati, come in Francia, ma la scena fumettistica mi pare ancora molto commerciale,

D.M.: Su cosa sei al lavoro, adesso? É.B.: Sto lavorando al completamento del nuovo episodio della mia serie Les épatantes aventures de Jules, e poi dovrò mettermi al lavoro proprio su un nuovo episodio di Spirou. D.M.: Grazie per il tuo tempo! É.B.: Grazie a voi!





TESPI SBARCA NEL SETTORE DEGLI ALLESTIMENTI FIERISTICI Eleganza, risparmio e assistenza durante tutta la durata dell’avvenimento fieristico

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ualche giorno fa si è conclusa una Torino Comics con record di afflussi, grazie alla brillante organizzazione firmata Pavesio. L’allestimento è stato affidato interamente alla società Tespi. Una pannellatura divisa per colori e per zone, con tinte grigie o beige, all’insegna di una eleganza discreta e informale, che hanno diviso la zona mercato dalla zona editori. Una sala Moliterni per le con- pannelli delle fiere con lo scheletro in ferenze (vedi foto) creata con grandi alluminio ottagonale), la scelta di panfogli in plexiglass, faretti cromati e nelli in legno ricoperti di stoffa si è riveporte a soffietto in tinta. Faretti di 150 lata vincente per l’atmosfera meno fredda e per la semplicità con cui con kW anziché i soliti, afosi 300. Uno dei punti forti a favore di Tespi – due puntine da disegno si possono fisoltre a un risparmio assicurato e costi sare manifesti e locandine. che scendono al di sotto dei 20 euro al La società Tespi srl, con sede legale a metro – è l’assistenza continua. Non si Roma e sede operativa degli allestimenera mai visto in una fiera un gruppo di ti a Salerno, è proprietaria di numerosi 18 operai più due responsabili circola- marchi e aziende nel settore (Comicre per tutta la durata di tutte le giorna- Soon, MilanoNera, Nicola Pesce Editore, te, pronti a soddisfare qualunque Cosplay, Golden Store, un service editorichiesta con cortesia e velocità, senza riale, ecc.) e si propone di ricoprire un chiedere esorbitanti contributi per il quota di mercato per gli allestimenti fieristici del Fumetto dell’8% nel 2011 e cosiddetto “tavolo extra”. Sebbene nel magazzino sia disponibi- del 13% nel 2012. ADV_Fude HR.ai 1 18/04/11 11.21 le il buon vecchio Octanorm (i soliti Per contatti: info@tespi.it.

APRIRE UN NEGOZIO DI FUMETTI SPENDENDO POCO? C’È CHI INVESTE SU DI TE… Quattro negozi all’attivo per il primo anno di vita di Golden Store

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uattro negozi, quattro realtà che crescono in modo sano e costante. Battipaglia, il primo store di proprietà che fu inaugurato in quello che ormai è il lontanissimo luglio 2010; Pescara, Scandiano, sempre 2010, i primi due store aperti in franchising secondo la formula Golden; Salerno, il secondo store con partecipazioni societarie da parte del franchisor, inaugurato nel febbraio 2011. L’avanzata dei Golden Store è lenta e costante. Per il 2011 è prevista l’apertu-

ra di un minimo di altri due punti vendita in Italia e di altri cinque per il 2012. Il segreto del successo di questo marchio (di proprietà Tespi srl) sta nel mettersi in gioco con il proprio affiliato. Golden Store infatti consente di aprire un negozio elegante e funzionale con una spesa davvero contenuta, dilazionata del tempo di molti mesi. Aprire un negozio di fumetti diventa facile, si ha un solo interlocutore pronto a rispondere a tutti i dubbi e a rifornire il negozio e l’affiliato di tutto quanto è necessario, ad aiutarlo in tutto, dalle pratiche comunali, al progetto del negozio, al mobilio di qualità, pensato appositamente per il settore, dalla fornitura di fumetti a quella dei gadget. Bastano pochi mesi per trovarsi a gestire un negozio in espansione, che sa valutare il mercato della propria città, che consente di trasformare una semplice, bellissima passione in un lavoro piacevole e redditizio. Durante il Napoli Comicon è possibile prendere appuntamento nel pomeriggio, per tutta la durata della manifestazione, presso l’apposito stand alla Mostra d’Oltremare, oppure scrivere a info@goldendistribution.it.

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MY NAME IS SAURO CIANTINI di Stefano Visinoni

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resente al Napoli Comicon, l’autore di Palmiro (il cui secondo volume, edito da DOUbLe SHOt, è tra i candidati ai Premi Micheluzzi) si racconta ai nostri lettori. S.V.: Ciao, Sauro! Prima domanda d’obbligo, anche se non sei propriamente un “esordiente” nel campo dei fumetti. Come potresti presentarti ai nostri lettori? S . C . : Nel 1992 ho avuto la fortuna d’incontrare sulla mia strada un anatroccolo piccolo brutto e nero di nome Palmiro, e dopo alcuni anni di successi a Las Vegas e sulle navi da crociera di Comix, dopo tante belle soddisfazioni, ci siamo presi una pausa di riflessione (come si fa tra fidanzati). Ma invece di lasciarci, e andare ognuno per la proprio strada, è riscoppiato l’amore. Per questo ho deciso di riprendere questa seconda fase palmiriana della mia vita. Qual era il tuo sogno da bambino? diventare autore di fumetti? Quali sono le letture che ti hanno ispirato a prendere questa strada? Da piccolo mi piaceva disegnare ma non ho mai sognato di fare il fumettista. Leggevo e amavo il Paperino di Carl Barks, ricalcavo i disegni di Jacovitti, ma è solo con la scoperta della rivista Mad, che ho capito che mi piaceva fare dell’umorismo disegnato. Specialmente cose demenziali alla Don Martin. My name is Palmiro - À la recherche du temps perdu è giunto al secondo volume, e si presenta come una specie di “summa” di tutte le storie che ruotano intorno al papero. Ma a un primo volume che era una specie di excursus delle storie passate hai deciso di fare seguire un secondo volume di storie inedite. Puoi descriverci le storie di questo volume? Avevo semplicemente molta voglia di disegnare. Perché possedere uno proprio stile scarno ed essenziale, anche se ritenuto “elegante”, ti priva a volte della soddisfazione di scarabocchiare, sporcare, divertirsi coi tratteggi o con le pennellate di colore. In più volevo testare il paperello con alcune “prove

d’attore”, in vari generi classici. Anche per distrarlo un po’, e fargli dimenticare la sua Fidanzata Lontana che ormai lo accoltella alla schiena dai tempi di Comix! Negli anni 90 hai collaborato con Comix e Cuore, due riviste di satira di riferimento. Come hai iniziato la collaborazione con loro e come vedi ad oggi la satira in Italia? Vedi un futuro nel nostro paese per questo tipo di pubblicazioni? Soprattutto pensando alla realtà francese dove ogni settimana escono almeno tre settimanali di questo genere. In realtà non mi ritengo un Satiro, soprattutto non mi piace avere un unico grande bersaglio: il nostro Presidente del Consiglio. Anche se capisco che sia difficile non cadere in tentazioni! Ma il compito della satira non dovrebbe essere quello di ripetersi negli anni, cambiando solo il nome del bersaglio, ma inventarsi nuovi tranelli, colpi di scena, per smascherare il Re e metterlo a nudo. Trovo poi il paragone con la Francia esagerato, ormai paragonerei l’Italia più a un paese del terzo mondo: una vecchia Alfa Romeo scalcagnata, truccata solo per dare l’impressione di poter fare chissà cosa, e con la carrozzeria sempre lucida come specchietto per l’allodole. Palmiro non è “solo” una striscia a fumetti, ma è diventato un volto noto anche grazie a molte campagne di marketing. Come ti spieghi questo successo? Ne resto sorpreso ogni volta anch’io. Ha davvero un buon impatto su “svariate categorie merceologiche”, come si dice tecnicamente, e questa varietà mi costringe ogni volta a tenere sempre sveglio il cervello, cercando di evitare di farlo prostituire, anche se questo “mestiere” adesso va molto di moda! Ci puoi svelare in anteprima cosa conterrà il terzo volume della Recherche? Vorrei tentare una storia più ambiziosa (già ho i brividi) e cercare di unire senza ritegno alcuno temi come l’adolescenza,

la masturbazione giovanile, l’amore, la poesia realvisceralista descritta da Roberto Bolaño nel suo I detective selvaggi, e lo sbarco dei Mille. Con una bella spruzzata di umorismo. Insomma: un vero casino che di certo mi farà sudare sette camicie. Se no, che senso ha vivere? Tralasciando i fumetti, hai lavorato anche per il merchandising di Palmiro, come illustratore e come animatore. Che differenza c’è tra questi “mestieri” e quello del fumettista? Qual è la dimensione che preferisci di più? A me piace variare, perché la noia distrugge la Creatività, e anche la miseria. Dall’unione di questi due spauracchi cerco di sperimentarmi in più cose possibili. Mi piacciono anche le jam session e il lavorare in coppia (vedi con Massimo Cavezzali). Solo incontrando nuovi mondi sei costretto a restare vigile, a rinnovarti, a non assopirti come davanti alla televisione. Perché hai scelto una realtà come DOUbLe SHOt per riproporre in edizione “definitiva” le storie di Palmiro? Li ho invitati a cena, ma solo una parte dell’Associazione (perché non sono miliardario e loro mangiano alla grande!), e poi ho cercato di studiarli. Ormai sono diffidente verso l’essere umano, specie se giovane, specie se giovane e fumettista, soprattutto se giovane e anche editore di fumetti, ma hanno saputo conquistarmi con la loro umanità, anche se protetta sotto due dita di cotenna. Amano veramente il fumetto, sono onesti e brutalmente sinceri, sia nel bene che nel male, e questo costa fatica specie in un mondo di anguille. Ma la fidanzata di Palmiro... insomma, c’è qualcosa di autobiografico nelle storie che racconti? Ovvio che sì. Anche se la mia fidanzata lontana non ha mai raggiunto un livello così alto di cattiveria. Sono un sognatore, magari incattivito dall’età, ma non mi vergogno a disegnare cuoricini anche se vengono quasi subito trafitti da una coltellata!

vole originali a Lucca. La vita è troppo breve per perder tempo a leggere cazzate, anche se a colori, piene di virtuosismi inutili, e rilegate in oro zecchino. Il fumetto nasce per raccontare storie, non per buttar via effetti speciali o giocare all’illustratore. Come il fumetto umoristico serve semplicemente a far ridere. Oggi, ma sempre con grande circospezione, ho ripreso a comprare qualche libro. Mi piace Manuele Fior, mi piace Ausonia, continua a piacermi Rat-Man di Leo Ortolani, uno dei pochi che mi faccia ridere, mi piacciono molto le strisce di Deco, conosciuta su Balloons (il blog delle strisce), e sono costretto a dire - per onestà - che mi piace anche Liniers, amato tantissimo alla DOUbLe SHOt e che per farmi spazio (classica invidia del pene) un giorno sarò costretto a uccidere. I fumetti che non dovrebbero mai mancare in una libreria, li ignoro, perché non sono un esperto. Quelli che mi danno eterno piacere sono tutti gli Zio Paperone di Carl Barks, qualsiasi cosa pubblicata su Krazy Kat, tutti i libri di Calvin & Hobbes, i Cannibale con Pazienza (anche Pentothal o Pompeo, ma non tutto perché s’è raggiunta davvero l’indecenza!). Quasi tutta l’Opera di Hugo Pratt, Il Garage Ermetico di Moebius, Arzach e altre storie, tutto Alack Sinner: Nel Bar fuori o dentro sempre e in ogni luogo, tutto Reiser, magari L’estate indiana di Manara (e Pratt), Mattotti (anche quello noioso ma sempre bello da vedere), Nicolas de Crécy, e il Trondheim di La Mouche. Devo continuare?

Segui il mercato dei fumetti in Italia? C’è qualche autore che ti piace particolarmente? E, in generale, quali sono i fumetti che secondo te non dovrebbero mancare in nessuna libreria? Credo che un autore di fumetti non dovrebbe leggere solo fumetti, è molto pericoloso. Specie da giovani. Come nelle buone diete bisogna variare il più possibile. Dopo un lungo anno sabbatico, ho ripreso a leggere fumetti grazie all’apparizione di Gipi e alla visione delle sue taComic-Soon n.13

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FLOYD GOTTFREDSON Gli anni d’oro del collezionismo Disney di Valerio Paccagnella

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’era una volta l’epoca buia del collezionismo Disney, in cui i nomi degli autori di fumetti Disneyani erano celati sotto il marchio Walt Disney e gli appassionati potevano solo andare a intuito per riconoscere i loro autori preferiti. A questa seguì un’età argentea in cui i nomi degli autori venivano correttamente riportati in calce sotto la prima tavola di ogni loro storia, e in cui finalmente si poteva iniziare a parlare di fumetto Disney con cognizione di causa. Un bell’aiuto in questo senso venne dalla testata Zio Paperone, espressamente dedicata a un pubblico di collezionisti, che pur partendo dal nobile proposito di raccogliere tutta l’opera di Carl Barks doveva comunque piegarsi alle regole editoriali dei periodici del tempo, ignorando ad esempio l’ordine cronologico. Col nuovo millennio siamo però entrati in una terza era, in cui il collezionista Disney si è ormai reso conto che col moltiplicarsi delle pubblicazioni in suo possesso, è diventato necessario operare una selezione. Non ha

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più senso tenere sullo scaffale numeri su numeri di Classici o Grandi Classici in cui sono presenti una o due storie meritevoli, mischiate ad altre poco interessanti: è scomodo, dispersivo, ed esteticamente brutto. È così cresciuta la voglia di ragionare diversamente, per raccolte integrali e cronologiche degli autori migliori. Una simile forma mentis è lontana anni luce dalle politiche della Disney Italia, ma ha trovato terreno fertile nelle edicole grazie alle sempre crescenti iniziative editoriali che i quotidiani propongono in allegato. Per la squadra di filologi composta da Luca Boschi, Alberto Becattini e Lidia Cannatella è stato così possibile nel 2008 proporre La Grande Dinastia dei Paperi controparte nostrana dell’americana Carl Barks Library. Due anni dopo la sfida si è ripetuta, ancora più ardua, per Gli Anni d’Oro di Topolino, la cronologica integrale delle strisce di Floyd Gottfredson, che di per sé costituiva un inedito mondiale. Se per Barks bastava attingere alle versioni delle storie pubblicate su Zio Paperone, Gottfredson presentava mol-

tissimi problemi in più. Il formato striscia e la gran quantità di inediti avevano da tempo reso molto difficile proporre questo materiale al grande pubblico, per cui un’iniziativa del genere richiedeva uno sforzo immane per recuperare, restaurare e ritradurre ogni singola striscia apparsa dal 1930 al 1975 sui quotidiani americani. Il materiale però è meraviglioso, per cui decisamente ne valeva la pena: si tratta dell’epopea di Mickey Mouse, una serie di storie mature, avventurose, divertenti, e per giunta legate da una blanda continuity. che descrivono il percorso dell’americano medio dai ruggenti anni del New Deal fino all’imborghesimento del dopoguerra. Un documento storico ma nel contempo un prodotto appassionante e attualissimo che potrebbe davvero far capire al pubblico quali siano le potenzialità del fumetto Disney.

E si può dire che la sfida è stata vinta, del momento che a dicembre 2010 l’opera è giunta a compimento, consegnando nelle mani di ogni appassionato un vero e proprio tesoro. Certo, è stato necessario qualche compromesso: il proporre l’opera totalmente a colori, oppure iniziare la pubblicazione cronologica in medias res per fidelizzare il pubblico con l’apice stilistico di Floyd, salvo poi sul finale recuperare le annate perdute, cosa del resto avvenuta anche con Barks. E sinceramente quella decina di volumi di sole strisce autoconclusive degli ultimi anni di carriera sono risultate piuttosto pesanti, ma nessuna di queste piccole ombre può offuscare l’immensa luce dell’aver finalmente reso possibile ciò che pochi anni fa veniva dato per infattibile. All’estero stanno già adoperandosi per ripercorrere i nostri passi, mentre in Italia non resta che aspettare che questo nuovo corso ci consegni dopo Barks e Gottfredson anche l’opera integrale di Romano Scarpa e Don Rosa, godendoci nel frattempo le storie che hanno reso grande il Topo di Walt.


SCUOLA DEL FUMETTO DI PESCARA La scuola degli autori di A lb a Di F e r d i n a n d o ( D i r e t t r i ce d e lla S cu ola )

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ssendo una scuola di fumetto, parliamo di scuole di fumetto. Ogni tanto, puntuale come le piogge di marzo, torna la questione: scuole sì, scuole no. È vero che, spesso, le cose che possono infastidire dell’idea di mettere in piedi una scuola di fumetto sono due: l’aspetto puramente speculativo da una parte e la legittima preoccupazione tra gli addetti ai lavori che le scuole possano immettere sul mercato più professionisti di quanto il mercato non possa assorbire. Credo, si spera, dipenda dalle scuole (non solo di fumetto, mi verrebbe da dire), dal loro impegno economico, da ciò che offrono. La nostra avventura inizia nell’ottobre del 1996 come succursale abruzzese della Scuola Romana dei Fumetti, una delle primissime scuole di fumetti in Italia. Lo scopo era quello di portare il fumetto in una regione non proprio simile al Lazio, al Piemonte o alla Lombardia, cercando di creare uno spazio in cui “fare” fumetto, provan-

do a divulgarne una conoscenza più profonda. La “colpa” di questa sfida è stata la passione per questa straordinaria forma di comunicazione ed espressione che condivide con il cinema il linguaggio sequenziale ma ne rimane all’ombra. Citando una bellissima intervista di José Muñoz su Blue n. 68 (anno VI): “Noi fumettari, come diceva Spiegelman, siamo conciati peggio dei poeti, perché questi non mangiano ma almeno sono rispettati”. Nel 1996 erano dieci anni che Dylan Dog ci inquietava ogni mese. Moltissimi lettori della nostra generazione si erano formati leggendo il bianco e il nero degli argentini su Lanciostory e Skorpio, qualcuno sognava di diventare bravo come Gustavo Trigo, in pochissimi ebbero l’onore di conoscerlo e di averlo come docente, ancor meno di assaggiarne il brasato. Quando nel 1996 la Scuola Romana decise di aprire una succursale in Abruzzo, lo fece cercando di portarvi il concetto di bottega del fumetto classico: favorire quanto più possibile l’incontro tra l’appassionato o l’aspirante disegnatore e chi per mestiere si misura con il mestie-

re. Venne fuori col tempo che tra Abruzzo, Molise e Marche c’era in realtà un vivaio di promettenti autori e giovani professionisti alle prime esperienze lavorative di cui la nostra scuola era diventata un punto di riferimento. Nel 2000 la stessa Scuola Romana ci incoraggiò a diventare autonomi. Così nasce la Scuola del Fumetto di Pescara, con la voglia di investire negli entusiasmi dei nuovi autori - meno classici, direi ma grazie all’insostituibile aiuto dei maestri del bianco e del nero. La nostra caratteristica risiede ancora nell’alta professionalità dei docenti, che sicuramente i lettori di fumetti conoscono, ed è questa la nostra piccola forza. Forza che, nonostante le a volte brusche prese di distanza sulla possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, si è trasformata negli anni in soddisfazione, nel vedere dei “nostri” lavorare nelle case editrici dei loro insegnanti, americane e francesi comprese, a conferma della stessa passione di quando ci imbarcammo in questa avventura, ormai sedici anni fa.

SHINIGAMI, LO SPIRITO DELLA MORTE fumetti racconti cultura horror Mensile contenitore progettato e diretto da Paolo Di Orazio, veterano della letteratura splatter noir e del fumetto horror. Storie inedite in bianco e nero e a colori, ripescate dal passato di autori italiani e stranieri. In edicola da aprile 2011. Zombi, stregoneria, vampiri, metamorfosi, licantropi, psicopatici, humour nero, psichedelia. Le storie dell’orrore scritte e disegnate per Shinigami fondono l’immaginario del cinema anni 70 e 80, dei fumetti Warren e EC Comics, della letteratura (Poe, Lovecraft, Maupassant), del cinema estremo giapponese, dell’horror visionario di Clive Barker.

Shinigami Grande formato 20x29,5 cm, 80pp (60 a fumetti), spillato, € 5,00

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a giugno il 3째 vol.



TRICASE COMICS AND GAMES

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rande è l’attesa per la terza edizione di Tricase Comics and Games, la manifestazione dedicata al mondo dei fumetti e dei games organizzata dall’Amministrazione Comunale - Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della città di Tricase (Lecce) in collaborazione con volontari, appassionati e associazioni locali, che si svolgerà dal 20 al 22 maggio 2011 presso il Palazzo dei principi Gallone, uno dei monumenti più importanti del Salento, nel cuore pulsante della città. La rassegna è un contenitore di eventi e di attività tra cui uno spazio dedicato ai videogame e i tornei di carte collezionabili. Nelle scuderie del Palazzo si terranno tornei di PES 2011 e dimostrazioni di Nintendo Wii, Sony PS3, Microsoft Xbox 360 e Parrot AR.Drone. Il vincitore del torneo vincerà una Sony PS3. Sempre le scuderie saranno il suggestivo luogo dove si svolgeranno i tornei di carte collezionabili Magic e Yu-Gi-Oh! Non solo giochi elettronici e futuristici, uno sguardo verrà rivolto anche al passato con i tradizionali giocattoli realizzati e presentati dall’artista Mario Collino, in arte Prezzemolo. Pellegrino e girovago di Busca, comune situato

sull’antica via della Fede sulle Alpi della provincia di Cuneo, Mario parlando con le persone anziane raccoglie informazioni, storie e racconti per realizzare con il suo “opinel” (Coltellino) e pochi altri attrezzi i giocattoli di una volta (demore et ‘na vira). Prezzemolo, nei giorni della manifestazione, sarà ospite nelle scuole materne di Tricase con i suoi meravigliosi spettacoli. Un parterre di ospiti di grande spessore per l’edizione 2011: tra i nomi più gettonati Gianfranco Tartaglia in arte Passpartout, il maestro Paolo Eleuteri Serpieri, Paolo Di Girolamo, Giuseppe Palumbo, Federica Salfo, Domenico Rosa, Giorgio Pontrelli, Enzo Troiano, Walter Trono e la cartoon band dei Raggi Fotonici. Saranno presenti anche la Scuola Internazionale di Comics di Pescara e la casa di animazione dei Deliranti. Ampio spazio verrà dedicato ai collezionisti e agli appassionati del genere, con una vasta area espositiva, nelle sale della principessa, che accoglierà tavole originali degli autori presenti, i lavori più meritevoli del concorso a fumetti e del concorso per miniature e diorami. Tra le novità di quest’anno anche la Japan room dedicata al Giappone e una sala targata Tex

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Willer. La città di Tricase è onorata di avere tra i partecipanti alla fiera la casa editrice Astorina di Milano, fondata da Angela e Luciana Giussani nei primi anni sessanta e che da allora, ininterrottamente, pubblica le avventure di Diabolik. Allo stand saranno proposti volumi e albi dedicati al Re del Terrore e sarà presente Giuseppe Palumbo, da ormai dieci anni uno dei disegnatori di punta della testata. Presenza prestigiosa è anche quella di Sorprese e Dintorni, l’azienda di Vanzago (MI), che più di ogni altra cura il merchandising di Diabolik, con una vasta gamma di prodotti: oggettistica, pelletteria, gadget... ma soprattutto la ricca collezione di diabolike statue in resina, a tiratura limitata e numerata, provviste di certificato di garanzia e di autenticità. Un appendice delle sale degli stucchi, al secondo piano di Palazzo Gallone, sarà la fiera dell’usato che si terrà nell’atrio. È prevista anche la realizzazione del fumetto Tricasecomics n. 1 a cura della casa editrice Minuto d’Arco con i migliori lavori del passato concorso a fumetti e due nuovi progetti assegnati a due giovani disegnatori: Alessandra Melarosa di Bari e Matteo Greco di Copertino (LE) con storie ambientate nella città di Tricase. Ogni autore presente alla rassegna realizzerà una car-

tolina che verrà stampata in serie limitata e numerata. Domenica 22 maggio 2011 sarà presente in fiera uno stand di Poste Italiane per l’annullo filatelico. Tricase Comics oltre agli aspetti ludici assume anche una connotazione di carattere sociale con eventi correlati al programma ufficiale. Tra questi c’è Fumetti in Corsia, uno spettacolo organizzato per il Reparto Pediatrico dell’Ospedale Card. Giovanni Panico per dare un breve ma significativo momento di serenità e di gioia ai bambini che per vari motivi vi sono ricoverati. Con l’azienda Monteco s.r.l. verrà realizzata una campagna a fumetti sull’eccessiva produzione di rifiuti nelle famiglie. Le prigioni di Palazzo dei Principi Gallone saranno nuovamente aperte al pubblico dove si potranno ammirare gli splendidi graffiti lasciati dai prigionieri. All’interno delle stesse prigioni verrà allestita una piccola mostra curata da Chartacea Vestis dal titolo Lontane Nuvole d’Inchiostro. Tricase è ormai divenuto centro attivo del fumetto pugliese, in grado di offrire una rassegna dai contenuti coinvolgenti, valorizzando le bellezze artistiche e architettoniche di cui è ricca. Concessione pubblicitaria




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