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La farmacia, crocevia tra diagnosi e trattamento delle problematiche orali

Un’area dalle grandi potenzialità per la consulenza del farmacista e il business del canale

Considerato da sempre la Cenerentola della Farmacia, trascurato e relegato ad un ruolo di commodity, anche per la forte concorrenza extracanale, il segmento dell’oral care rappresenta, invece, un’area con grandi potenzialità, sia per la consulenza che per la vendita, perfettamente in sintonia con le caratteristiche della Farmacia. Se ne è parlato in un incontro organizzato dal gruppo Colgate e rivolto ai farmacisti, fondamentali interlocutori dei pazienti anche sulla salute orale.

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Se infatti, la pandemia ha mostrato, in generale, quanto la Farmacia rappresenti un importante crocevia di sanità, spesso preferita all’ambulatorio di medicina generale, questo risulta particolarmente vero per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei disturbi del cavo orale. Per inquadrare il tema e comprenderne la rilevanza, può essere utile dare qualche numero. “Il 71% della popolazione italiana presenta forme moderate o lievi di infiammazione gengivale (43 milioni); il 28% della popolazione tra i 19 e i 44 anni soffre di parodontite (4,5 milioni), mentre tra i 45 e i 64 anni di età è il 47,6% (circa 8 milioni) a soffrirne; l’88% dei giovani tra i 19 e i 25 anni, presenta carie dentali, ma oltre i 25 anni questa percentuale sfiora il 100%” - osservano Davide Pietropaoli, Ricercatore in campo odontostomatologico presso l’Università dell’Aquila e Piero Trabalza, Esperto di evidence based oral care del Gruppo Colgate. “Il 60% degli italiani sopra gli 80 anni soffre di edentulismo (36 milioni di italiani) ed è costretta a portare una protesi: percentuale che cresce notevolmente nelle fasce socio-economicamente svantaggiate. 8 uomini su 100000 hanno un cancro orale, contro 2 su 100000 donne”- aggiunge Pietropaoli.

Ma, quanto vale il settore Oral Care in Farmacia?

Il canale si aggiudica da solo oltre 1/5 del mercato, pari a una quota del 21,6%. Un business importante, dunque, che è fatto soprattutto di prodotti specifici, come dentifrici per contrastare la sensibilità gengivale e l’erosione dentale o i collutori non ad uso cosmetico ma per problematiche gengivali.

In che direzione deve muoversi, allora, la consulenza del farmacista per conquistare e fidelizzare una platea sempre più ampia di pazienti?

“Sicuramente verso l’attività di prevenzione e diagnosi - dice Pietropaoli - andando a individuare e riconoscere segnali clinici che sottendono una patologia o indagando su patologie sistemiche correlate”. Fumo, diabete, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide, gravidanza sono alcune delle

condizioni predisponenti o connesse alle patologie del cavo orale, alla presenza delle quali il ruolo del farmacista si rivela particolarmente importante, sia nel sollecitare visite periodiche dal medico specialista e dal dentista, ma anche nell’individuare alcuni segnali clinici. “Questi ultimi - dice ancora Pietropaoli - sono riconducibili a tre aree: quelli “suggestivi” (come sanguinamento allo spazzolamento, forma allungata dei denti o denti mobili); “accompagnatori” (come alitosi e sensibilità) e “aggravanti” (come diabete e fumo)”. “In Italia sono 11.500 milioni i fumatori (22% della popolazione) e 11.640 milioni e mezzo le persone affette da ipertensione (19,4% della popolazione) - osserva Trabalza. Quanto al diabete è una malattia in aumento del 60% dal 2000 al 2019 (5,8% della popolazione): “Esso aumenta la prevalenza, la progressione e la severità della malattia parodontale e questa, a sua volta, aumenta la difficoltà di controllo della glicemia - aggiunge Pietropaoli. “Per questo, i consigli del farmacista, tesi a fare visite regolari, controllare i valori del sangue, lavare due volte al giorno i denti con spazzolino e scovolino, tenere sotto controllo dieta e peso, sono fondamentali”. Stesso discorso per i pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari: “1 su 2 sono parodontopatici, ma vale anche il contrario, perché le infiammazioni e le patologie della bocca favoriscono i disturbi nell’area cardiaca e circolatoria” - fa notare Pietropaoli. “I vari stati di progressione della malattia parodontale si associano a innalzamento della pressione arteriosa: se le gengive sanguinano si corre il 45% in più di rischio di avere la pressione più alta. Altrettanto noto è come i malati di artrite reumatoide abbiano un aumentato rischio di malattie parodontali , o come le malattie gengivali e, in particolare la parodontite, si associno a parti pretermine e neonati sottopeso: in generale, il 7% delle nascite rientra nella categoria di “parto prematuro”. Il consiglio del farmacista è importante anche nella prevenzione della salute orale delle donne in gravidanza e dei neonati: può dare indicazioni di utilizzo di dentifrici al fluoro e collutori al fluoro alle gestanti, ma anche indicazioni specifiche per l’igiene orale del neonato, come l’uso di dispositivi di detersione specifici, sia dentifrici al fluoro 6 mesi-6 anni. Un altro dato interessante è relativo ai portatori di impianto: 1 italiano su 10 nel nostro Paese si è sottoposto a implantologia dentale. Un target molto più soggetto a rischio di infiammazione, che deve essere molto più attento all’igiene orale. “Un controllo efficace della placca è cruciale per i pazienti che soffrono di problemi gengivali e, questi, sono per lo più reversibili se trattati correttamente” - dice Trabalza. “Tuttavia solo il 42% della placca batterica è rimossa dal solo spazzolamento. Non solo. Una mancanza di compliance può provocare ricadute o peggiorare i problemi gengivali. Ecco perché come supporto alla rimozione meccanica della placca, l’utilizzo di dentifrici e collutori con molecole antibatteriche può offrire vantaggi addizionali, che danno benefici sia sul controllo della placca, che della gengivite”. A fronte di tutto questo e del fatto che circa 2/3 della popolazione soffra di problemi gengivali, meno di 1 paziente su 5 acquista un dentifricio specifico per le gengive e solo il 18% acquista prodotti mirati per specifici problemi di salute orale. Numeri che danno l’idea degli ampi margini di crescita che può avere il mercato Oral Care in Farmacia, con la consulenza attenta e puntuale dei professionisti della salute.

Silvana Sassi

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