tre SCULTURE sul comò, un laboratorio di Davide Monaldi

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davide monaldi + aslan vittoria asia ludovico valerio aprile luca sofia thomas livia lucrezia elia giacomo

tre sculture sul comò



catalogo realizzato in occasione del laboratorio per l’infanzia “tre sculture sul comò” ideato e realizzato da davide monaldi presso muga multimedia gallery dal 16 al 27 aprile 2012*progetto grafico e cura del catalogo giorgia borrello*testi valentina piccinni _ chiara mezzalama*foto giorgia borrello _ valentina piccinni* © muga multimedia gallery



lesson one


materiali utilizzati: busto di creta (non finito) preparato da davide monaldi_ creta da manipolare _ strumenti per la manipolazione _ barbottina_formine Durante la prima fase della lezione sono stati svelati ai bambini i segreti degli strumenti a loro disposizione e le varie e possibili modalità di manipolazione della creta. Una volta acquisite le basilari ma esaurienti informazioni tecniche in risposta alla domanda “come si fa?”, il “cosa si fa” è stato un percorso intrapreso dalla libera immaginazione. Il ritratto scultoreo realizzato dai bambini, che spesso si è rivelato un’incredibile fusione tra la propria immagine interiore e quella di eroine, eroi e personaggi fantastici, è stato composto attraverso l’assemblaggio di vari elementi forgiati dalle mani dei giovani autori, che si sono andati ad aggiungere al busto consegnato loro e realizzato dal “maestro”. Una o più teste, cappelli e capelli, braccia e bracciali, animali reali e simbolici, hanno reso uniche queste creazioni, le une diverse dalle altre. Non vi è stata alcune intromissione nell’ideazione delle sculture da parte di Davide Monaldi, che ha indossato le vesti di un utile collaboratore che osservava con curiosità lo spettacolo inscenato da questi alter ego in divenire; il suo intervento nella fase creativa si è limitato alla risoluzione di problemi strutturali. Quando la fervida e complessa immaginazione dei bambini si è scontrata con i limiti della materia e le leggi della fisica, qui Davide è intervenuto alla ricerca di possibili rimedi. Ma c’è anche chi, non contento di rappresentare un uomo, ha trasformato liberamente e senza nessun impedimento in una zucca.



thomas

Sofia



aprile

luca


livia

vittoria


elia

lucrezia


asia


aslan

Sofia


vittoria

valerio



thomas

davide


aprile

ludovico


livia

giacomo


ludovico


lucrezia

livia


aprile

aslan

valerio

asia


ludovico

sofia

giacomo

luca


thomas (dettaglio)

vittoria




lesson two


materiali utilizzati: Acrilici _ tempere _ flatting _ pennelli

Fatto trascorrere il lasso di tempo utile all’essiccazione della creta, i bambini sono ritornati in galleria per una nuova fase creativa: dare colore alla forma . Una dimensione differente da quella della manipolazione, che li ha portati a misurarsi con strumenti e mezzi diversi: pennelli e colori. Anche in questa seconda fase le associazioni fantastiche hanno preso il sopravvento sui canoni. Divertendosi a combinare i colori primari sulla tavolozza, i bambini hanno realizzato incarnati variopinti e abiti sgargianti, trasformando quelle che sembravano affascinati sculture primitiviste in coloratissimi ritratti. Molto più complesso del disegnare e colorare sul foglio, i giovani autori si sono cimentati, come dei decoratori, nell’uso del colore applicato ad un supporto per loro insolito. Il dare colore alla forma alle volte ha significato dare una nuova forma all’argilla; alcuni ritratti estremamente lineari hanno assunto fattezze complesse, perdendo di rigore compositivo e acquistando in caotica fantasia, propria dell’estetica infantile.



i miei capelli lunghi


principessa farfalla

autoritratto con dinosauro



senza titolo

sheriff_1


mamma

papa’ va in ufficio (con cappello e borsa)


sheriff_2


senza titolo


autoritratto

zucca pelata



monaldi + ...


Un capitolo trasversale della storia dell’arte è segnato dalla collaborazione di due o più autori alla realizzazione di un’opera d’arte; una pratica stimolante che la MuGa Multimedia Gallery ha deciso, insieme allo scultore Davide Monaldi, di applicare al laboratorio Tre sculture sul comò. Per un artista che si misura costantemente con la rappresentazione della figura umana, deformandola, moltiplicandola e “monaldizzandola” con ironia, quella del laboratorio si è rivelata un’ulteriore prova di emancipazione dagli schemi grazie al confronto serrato con l’estro dei giovanissimi partecipanti.

Una volta terminata l’opera dunque, ecco il momento tanto bramato, che dichiara la totale collaborazione tra artista e bambini: la doppia firma!



lucrezia




sofia


luca

vittoria

thomas


giacomo



elia ha 6 anni. livia e sofia: 5 anni. ludovico,vittoria, aslan, asia, lucrezia, aprile, luca, valerio, giacomo e thomas hanno tutti circa 4 anni.


family (selfportait), 2011


nella mente dell’artista

Per un artista che “monaldizza” le sue creazioni non deve essere stato facile… Davide Monaldi, scultore, ha fatto dei busti di argilla, i bambini dovevano metterci sopra la testa. Sarebbe come chiedere ad un cuoco di preparare gli ingredienti, lasciando ad altri la composizione della ricetta. E infatti i primi commenti sono stati “che schifo”. L’argilla è umida, molliccia, grigia, ha un odore strano e un nome ancora più strano quando la bagni per trasformarla in legante: barbottina, come quella dei Barbapapà, quella che legge sempre, la mia preferita. Superata l’iniziale diffidenza, mangiati i biscotti, bevuto il succo, fatto pipì… decisamente la preparazione dell’artista è lunga, i bambini cominciano a toccare. Sporcarsi le mani. Infilarsi l’argilla sotto le unghie. Così, dopo l’iniziale caos, cala il silenzio. Quella specie di miracolo che è la concentrazione dei bambini quando giocano. C’è qualcosa di sacro in questo silenzio. Qualcosa che prende forma. Penso all’argilla primordiale che ha plasmato l’uomo e la donna, poi è arrivato il soffio di Dio… “la mia testa quadrata” “mio padre è un bue” “donna con gatto” “i miei capelli lunghi” “una testa che è tante teste” “un buco da cui esce una testa” “una pistola” “un uomo tutta lingua” Tanti modi di declinare la propria soggettività e il Maestro che guarda questi piccoli usurpatori della forma. Distruggono la materia per appropriarsene, ma ci mettono la cura, a modo loro. C’è il piacere del tatto, il desiderio di creare

qualcosa di nuovo. Dai busti di Monaldi, spuntano le teste come funghi dopo la pioggia. Non è facile far tenere insieme tutti i pezzi. Mettere insieme le tante parti di un sé in divenire, alcune non ancora scoperte, altre ancora fragili, oppure da inventare. “Mi si è staccato un braccio…”, “il naso non mi viene bene”, “ora gli faccio un tatuaggio”, “questo è il cuore, si vede sotto”, “uffa…” Mi chiedo perché quasi nessuno pensi alle orecchie. In effetti l’ascolto non è il loro forte. Qualcuno comincia ad agitarsi. Un bambino corre intorno al tavolo, nervoso. Trovarsi di fronte a se stessi, con l’immagine che si è contribuito a creare, non è facile. Lo sanno bene gli artisti. Si rischia di rimanere intrappolati. Di restare senza fiato. O semplicemente di non riconoscersi. Poi il colore e infine lo smalto. Un diluvio di colore che rende l’argilla gioiosa. Il gioco ha preso il sopravvento. Il Maestro li guarda divertito. È bello questo scambio, mestiere contro ispirazione. Ogni artista dovrebbe essere disponibile a lasciarsi manomettere. Ogni bambino dovrebbe avere l’occasione di incontrare un artista…

Chiara Mezzalama, scrittrice, psicoterapeuta


davide monaldi Davide Monaldi nasce nel 1983 a San Benedetto del Tronto (AP). Dal 2009 vive e lavora a Roma. Nel 2001 consegue il diploma all’Istituto d’Arte Osvaldo Licini di Ascoli Piceno e nello stesso anno partecipa ad uno stage presso la Summerakademie di Salisburgo tenuto da Ilya Kabakov. Nel 2002 frequenta lo IED - European Institute of Design e successivamente si iscrive alla R.U.F.A. - Libera Accademia di Belle Arti di Roma sotto la supervisione dello scultore Davide Dormino. Nel 2007 si laurea con la tesi dal titolo “Arte contemporanea tra moda, design, pubblicità e business”. Nel 2008 si trasferisce a Londra dove frequenta un corso di illustrazione presso la “Central Saint Martin” school. Nel 2010 collabora con Luca Tommassini alla quarta edizione del programma televisivo “X FACTOR” realizzando le scenografie della quinta puntata. Dal 2006 ha esposto in numerose mostre collettive e personali. La sua produzione scultorea e grafica si concentra sulla rappresentazione distorta delle figura umana e animale, con una vena ironica e sarcastica, che ha il pregio di divertire e allo stesso tempo di accompagnare l’osservatore verso amare riflessioni su vari tematiche quali l’alienazione, la famiglia, e l’identità.

Tre colori sul comò E’ un progetto della galleria MuGa rivolto all’infanzia. Il metodo s’ispira al motto montessoriano “aiutami a fare da me” affinché i bambini imparino a risolvere i problemi da soli esprimendosi liberamente senza l’interferenza degli adulti. I corsi, workshop e laboratori sono tenuti da un artista ogni volta diverso che avvicina i bambini alla propria disciplina facendogli vivere un’esperienza creativa unica e irripetibile. Tre colori sul comò è a cura di Giorgia Borrello e Valentina Piccinni.

secret thoughts, 2011


Š valentina piccinni


contact: muga Multimedia gallery via giulia 108/109, 00186 Roma +39 0645540484_+39 339 3965020_+39 327 8216773 www.muga.it muga@muga.it add us on facebook: muga multimedia gallery like us on facebook:tre colori sul comò

Š 2012 muga multimedia gallery



tre colori sul comò editrice


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