Le orme del mio passaggio: contributi per una biografia intellettuale di Valentino Chiocchetti

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I materiali pubblicati in questo volume intendono offrire alcuni spunti di lettura per la comprensione del profilo umano e intellettuale di Valentino Chiocchetti (1905-1990): sono proposti scritti autobiografici, alcuni contributi teorici elaborati nei difficili anni quaranta del Novecento e una prima riflessione di studio sul suo impegno pacifista e non violento maturato dall’incontro con il grande filosofo Aldo Capitini. Ne emerge un profilo di notevole spessore, che attende un ulteriore fase di studio e approfondimento. Sommario: Premessa di Livio Caffieri; Introduzione; Parte prima – Materiali autobiografici; Parte seconda – Scritti e riflessioni; Parte terza – Materiali di studio; Riferimenti bibliografici Elena Viola si è laureata in Lettere moderne presso l’Università degli studi di Trento con una tesi di ambito storico-filosofico dedicata a Valentino Chiocchetti. Ha collaborato per la didattica presso il Museo storico in Trento e presso il Museo della Guerra di Rovereto. Attualmente insegna nella Scuola media inferiore.

ISBN 978-88-7197-101-8

E 14.00

MUSEO STORICO IN TRENTO ONLUS www.museostorico.it – info@museostorico.it telefono: 0461 230482 – fax 0461 237418

le orme del mio passaggio

a cura di Elena Viola

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le orme DEL mio passaggio contributi per una biografia intellettuale di Valentino Chiocchetti a cura di

Elena Viola

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Pubblicazioni del Museo storico in Trento

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No corer maza... I menuç, le ore, i ègn l’é pas picoi o grégn per jir a morir. Te bat el cör, to tire el fià, to magne e to beve, to te ‘ndromenze e to te desede per jir a morir. To crese e to cruzie, to pene e to strusie per jir a morir. Che prèsa astopo? no vertearte, (to foze pauper!) no corer maza per jir a morir.


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Le orme del mio passaggio contributi per una biografia intellettuale di Valentino Chiocchetti a cura di

Elena Viola Premessa di

Livio Caffieri

2006 2008


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In copertina: Valentino Chiocchetti (al centro) in una fotografia del 1941

Viola, Elena Le orme del mio passaggio : contributi per una biografia intellettuale di Valentino Chiocchetti / A cura di Elena Viola. – Trento : Museo storico in Trento, 2008 (stampa 2007). – 166 p. : ill. ; 23 cm. – (Pubblicazioni del Museo storico in Trento) (Quaderni di Archivio trentino; 15) ISBN 978-887197-101-8 1. Chiocchetti, Valentino 945.091 092 (21. ed.) Scheda catalografica a cura dell’Archiblioteca del Museo storico in Trento Coordinamento editoriale e cura redazionale: Rodolfo Taiani Revisione testi: Francesca Cretti Impostazione grafica: Bruno Zaffoni Impaginazione e composizione: Antonio Mariotti Finito di stampare nel dicembre 2007 dalla litotipografia «Temi» di Trento Il volume è stato realizzato grazie al contributo di Provincia autonoma di Trento

Comune di Trento

I lettori che desiderano informarsi sulla produzione editoriale del Museo storico in Trento possono consultare il sito internet <www.museostorico.it/editoria_ricerca/ bookshop> e iscriversi nella home page al servizio di newsletter per ricevere via email le segnalazioni delle novità o scrivere, inviando il proprio indirizzo a Museo storico in Trento, via Torre d’Augusto, 41, 38100 Trento. ISBN 978-88-7197-101-8 Copyright © 2007 by Museo storico in Trento onlus, Trento È vietata la riproduzione anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.


Premessa Elena Viola pubblica, nella prima parte del suo lavoro, un interessante manoscritto inedito autobiografico di Valentino Chiocchetti: si tratta di un testo di grande interesse più volte rimaneggiato dall’Autore, fino alla stesura finale del 1979. Si intitola Le orme del mio passaggio e coglie gli aspetti più importanti della sua vita, dal suo percorso umano e culturale, con la sincerità, umiltà e schiettezza che gli erano propri. La seconda parte del volume è costituita da un’intelligente riproposizione di parti di alcune delle più significative interviste rilasciate da Valentino Chiocchetti. La terza parte è costituita da un altro manoscritto inedito del 1943: Il punto storico del pensiero contemporaneo in cui Valentino Chiocchetti espone la sua posizione filosofica. Il successivo saggio, la Zona delle Prealpi e la funzione storica del Trentino, memoria letta da Valentino Chiocchetti all’Accademia degli Agiati il primo maggio 1944 sulla quale molto si è discusso e che comunque costituirà l’avvio per l’impegno autonomista del nostro nel dopoguerra e soprattutto nell’ASAR. Nella parte finale la Curatrice esamina i testi presentati, tracciando del nostro un profilo rispondente e preciso: Umanesimo e non violenza nel pensiero di Valentino Chiocchetti. Si tratta di un grosso passo avanti nella conoscenza del nostro. Manca (né ci poteva essere) una valutazione su Chiocchetti storico (su cui già Gian Maria Varanini e Umberto Corsini si erano espressi) su Chiocchetti cultore di archeologia (vedi i giudizi di Adriano Rigotti). Sull’ASAR è da decenni che si lamenta la mancanza di una ricerca e di una documentazione più completa: non poteva affrontarlo Elena Viola, è un compito estremamente ampio e complesso che va iniziato e completato in base a fonti ancora da esplorare. La storia dell’ASAR 1945-1948 e delle radici storiche dell’Autonomia di Domenico Fedel del 1980 non è certamente esaustivo, può essere un buon inizio di un lavoro da fare. Dei tratti autobiografici di Valentino Chiocchetti piace ricordare una frase ripetuta più volte: «la mia anima non ha nulla di eroico». Non è stata certo eroica la sua adesione al fascismo: si è piegato – lo ammette con la sua tipica e limpida sincerità – alle necessità della vita: i fratelli da far studiare, la famiglia da mantenere. Come peraltro la maggioranza assoluta degli italiani. Così, durante la Resistenza, a Moena ebbe contatti con i partigiani, ai quali offrì dei soldi perché non rubassero gli animali ai suoi concittadini. «Solo per questo sono citato tra i partigiani in varie storie della Resistenza in

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Trentino». Avrebbe potuto ottenere riconoscimenti ufficiali, ma rifiutò: «non ho fatto nessun atto di eroismo. Ho solo dato da mangiare agli affamati». Son sicuro che ha fatto molto di più, ma così era fatto Valentino Chiocchetti. Non so quanti italiani in quei mesi hanno fatto gesti e scelte del genere. Forse era più eroico ammettere di non essere stato un eroe. In un’età in cui l’eroismo era esaltato come non mai nella storia, nella prima guerra mondiale e poi durante il fascismo e infine nella seconda guerra mondiale, Valentino Chiocchetti ha avuto il coraggio di esprimere il rifiuto di un’insensatezza mostruosa che esalta la ricerca della bella morte e che si concluse tragicamente con centinaia di milioni di morti. Per questo l’incontro e l’amicizia con Aldo Capitoni è stato per Valentino Chiocchetti importante, ma più una conferma delle sue idee che una conversione, un approfondimento filosofico significativo, ma niente di più. La sua posizione filosofica si avvicinò sempre di più a un esistenzialismo etico che ha profondamente attinto alle fonti dell’educazione cristiana. Di fronte alla filosofia idealistica per cui la sola realtà era lo Spirito, la natura non esiste, gli individui non avevano realtà né iniziativa propria. I punti di riferimento erano Kierkegard, Heidegger, Abbagnano, Guzzo. Ma senza stabilire rapporti e collegamenti precisi: era per lui una linea di riferimento, e niente più. In politica, nel dopoguerra, allo Stato centralistico, uniformatore, soffocatore di ogni diritto alla differenza, Valentino Chiocchetti contrapponeva uno stato federalista sul solco del pensiero di Cattaneo e di Ferrari. Da qui l’appassionato impegno nell’ASAR. Ma Valentino Chiocchetti ha dedicato tutta la sua vita alla scuola: insegnare per lui significava lasciare una traccia, un segno di sé, un’impronta positiva destinata a rimanere per tutta la vita, qualcosa che aiuta a vivere, che dà un senso al percorso di un’esistenza. Educare significava potenziare il meglio che esiste nell’individuo, offrire strumenti per affrontare positivamente la vita, per conoscere meglio la realtà in cui si vive. L’amore e il rispetto per gli altri sono sicuramente il messaggio fondamentale che l’educazione può e deve trasmettere. Possono sembrare messaggi utopistici, ma essendo stato suo allievo, suo collega e soprattutto suo amico, posso testimoniare che questo era il vero Valentino Chiocchetti, quello che ha lasciato più «segni di sé» nel cuore dei suoi studenti. Insomma un bel libro, questo di Elena Viola, che fa pensare e spinge a conoscere ancora di più su Valentino Chiocchetti, sugli anni in cui è vissuto e su tanti argomenti e luoghi del sapere di cui si è occupato. Livio Caffieri

Presidente Accademia Roveretana degli Agiati


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Introduzione

Valentino Chiocchetti, detto Tinotto Mazza, nacque a Moena l’1 ottobre 1905. Compì gli studi a Trento presso il Seminario vescovile e dopo la maturità vinse una borsa di studio, quale studente meritevole, presso la Normale di Pisa. Qui si laureò nel 1933 a pieni voti in filosofia e storia. Terminati gli studi si trasferì a Paderno del Grappa (TV) dove insegnò nella scuola diretta dal prof. Erminio Filippin: qui conoscerà anche la futura moglie Adriana, dalla quale avrà tre figli: Franco (5 luglio 1937), Letizia (25 settembre 1938), Giuseppe (2 aprile 1946). Soggiornerà a Paderno del Grappa fino al 1938, anno in cui rientrerà a Rovereto per insegnare presso l’Istituto magistrale «Fabio Filzi». Valentino Chiocchetti e la famiglia sfollarono durante la seconda guerra mondiale a Moena dove, al termine del conflitto, fu nominato regolano della Comunità di Fiemme. Sempre nell’immediato dopoguerra Chiocchetti sarà chia-

mato anche a collaborare al Centro studi per l’autonomia regionale in seno al CLN. Ne nacque un nuovo movimento per la difesa degli ideali dell’autonomia, l’ASAR, di cui Valentino Chiocchetti sarà l’ideologo ricoprendo la carica di vicepresidente e poi presidente (1945-1947). Il 1948, anno in cui si concluse questa esperienza, segna in un certo modo anche il congedo definitivo di Valentino Chiocchetti dalla politica attiva. Vi ritornerà solo per un breve periodo, tra il 1964 e il 1969, quando, eletto nelle liste del PSDI nel Consiglio comunale di Rovereto, ricoprì anche la carica di assessore. La sua principale occupazione resterà l’insegnamento esercitato dal 1958 al 1975 presso l’Istituto «Fabio Filzi», prima come professore di filosofia e successivamente in qualità di preside. Dal 1955 al 1966 lavorò anche come collaboratore e redattore delle trasmissioni ladine e fu re-


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sponsabile della pagina della cultura del notiziario radio alla sede RAI di Bolzano. A questi impegni si aggiunsero negli anni prestigiosi incarichi presso alcune importanti istituzioni culturali cittadine: dal 1952 al 1971 fu direttore della Biblioteca civica di Rovereto; nel 1969 assunse il ruolo di conservatore per gli studi di storia medievale presso il Museo civico di Rovereto, dedicandosi sistematicamente e ampiamente alle ricerche archeologiche, in Vallagarina; nel 1977 subentrò a Ferruccio Trentini alla guida dell’Accademia Roveretana

degli Agiati; dal 1978 al 1986, infine, ebbe la carica di presidente del Museo storico italiano della Guerra di Rovereto. Valentino Chiocchetti è stato insignito di numerose onorificenze a testimonianza dei suoi molti meriti culturali e scientifici. I contributi presentati nelle pagine seguenti intendono costituire un primo nucleo di materiali dal quale procedere verso una migliore conoscenza della biografia intellettuale di Valentino Chiocchetti. Il profilo di grande spessore che ne emerge merita infatti un approfondimento.


Nota archivistica La documentazione di e su Valentino Chiocchetti è conservata soprattutto presso l’Archivio dell’Accademia Roveretana degli Agiati, la Biblioteca civica «Gerolamo Tartarotti» di Rovereto e gli eredi. Di seguito si segnalano solo alcune delle fonti utilizzate per la preparazione di questo volume. Altre sono citate in bibliografia, dove si fa riferimento a testi inediti conservati sempre presso la Biblioteca civica di Rovereto: Archivio famiglia Chiocchetti, Le orme del mio passaggio, manoscritto inedito; Archivio dell’Accademia Roveretana degli Agiati di Rovereto (TN), fascicolo Valentino Chiocchetti; Archivio della Biblioteca civica «Girolamo Tartarotti» di Rovereto, fondo Valentino Chiocchetti, Articoli di giornali e riviste di Valentino Chiocchetti o relativi a lui, o ai suoi famigliari, o ai suoi amici, I, II, III, IV, V; Relazioni della Biblioteca civica, 1949-1971, 4a; Verbali del Curatorio della Biblioteca Civica, 1953-1971, 3a; Archivio scolastico dell’Istituto Magistrale «Fabio Filzi» di Rovereto, fascicolo Relazioni finali 1935-1948; fascicolo Relazioni finali 1949-1959; Archivio di Stato di Perugia, busta 695, lettere Chiocchetti, 3 lettere di Valentino Chiocchetti ad Aldo Capitini (datate: Rovereto, 19 novembre 1950, 9 maggio 1954, 8 marzo 1962); Archivio del Museo storico italiano della Guerra di Rovereto, Verbali Assemblea soci 1964-1992, registro n. 1.

Ringraziamenti Desidero ringraziare la famiglia Chiocchetti, in particolar modo i figli Giuseppe e Letizia, per il materiale fornitomi. Un sentito grazie a Rodolfo Taiani, al Direttore della Biblioteca civica di Rovereto Gianmario Baldi, a Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo storico in Trento, nonché a Nestore Pirillo, docente dell’Università degli studi di Trento, per l’attenzione rivolta al mio lavoro. Sono grata al prof. Quinto Antonelli e al prof. Fabrizio Rasera per i preziosi consigli. Per la disponibilità ed il sostegno a questa ricerca ringrazio l’Accademia degli Agiati di Rovereto.

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Indice

Premessa di Livio Caffieri

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Introduzione

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Parte Prima – Materiali autobiografici

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Le orme del mio passaggio

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Valentino Chiocchetti si racconta

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Parte Seconda – Scritti e riflessioni

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Il punto storico del pensiero contemporaneo

63

La «Zona delle Prealpi» e la funzione storica del Trentino

75

Parte Terza – Materiali di studio

103

Umanesimo e nonviolenza nel pensiero di Valentino Chiocchetti

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Riferimenti bibliografici

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I materiali pubblicati in questo volume intendono offrire alcuni spunti di lettura per la comprensione del profilo umano e intellettuale di Valentino Chiocchetti (1905-1990): sono proposti scritti autobiografici, alcuni contributi teorici elaborati nei difficili anni quaranta del Novecento e una prima riflessione di studio sul suo impegno pacifista e non violento maturato dall’incontro con il grande filosofo Aldo Capitini. Ne emerge un profilo di notevole spessore, che attende un ulteriore fase di studio e approfondimento. Sommario: Premessa di Livio Caffieri; Introduzione; Parte prima – Materiali autobiografici; Parte seconda – Scritti e riflessioni; Parte terza – Materiali di studio; Riferimenti bibliografici Elena Viola si è laureata in Lettere moderne presso l’Università degli studi di Trento con una tesi di ambito storico-filosofico dedicata a Valentino Chiocchetti. Ha collaborato per la didattica presso il Museo storico in Trento e presso il Museo della Guerra di Rovereto. Attualmente insegna nella Scuola media inferiore.

ISBN 978-88-7197-101-8

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