Gelindo Baron

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MUSEO D’ARTE CHIANCIANO TERME

Documento di Responsabilità Critica

Artista: Gelindo Baron Critico: Paolo Levi


Il Museo Il Museo d’Arte di Chianciano Terme ospita una serie di collezioni che spaziano dall’arte asiatica all’arte contemporanea. Vengono presentate un numero superiore alle mille opere d’arte.

Nel Museo si trovano lavori di artisti come Salvador Dalì, Mario Schifano, Frances Turner, Brian Willsher, Tom Nash, Damien Hirst e Albert Louden; disegni dal Guercino al Tiepolo, fino a Munch, Magritte e Guttuso; lavori storici provenienti da collezioni reali; e infine acqueforti ed incisioni eseguite da grandi maestri come Durer e Rembrandt. Il museo si sviluppa su una superficie di 3000 metri quadri e offre al visitatore la possibilità di avere un'esperienza unica, quella di ammirare lavori di 5000 anni fa, per poi ritornare al presente o affacciarsi a ciò che ci darà il futuro.

Anfora Neolitica risalente al terzo millennio avanti Cristo

Mario Schifano

Salvador Dali


Il ritratto Di Pio V, opera importante dell’alto Rinascimento italiano, fu acquisito: 

 

Dai Conti Cervini alla fine del 1500. La famiglia diede alla Chiesa il Papa Marcellus II Dalla Famiglia Bellanti, Conti Senesi, di cui 4 membri furono Capitani del Popolo Sir Robert Dick nel 1842 Sotheby’s Londra 1993 lotto 183

Papa Pio V Palma il Giovane

Disegno originale e’ stato esposto alla Royal Academy di Londra e alla Galleria Nazionale del Canada in Ottowa

Un Gruppo di spettatori allarmati Giovanni Domenico Tiepolo

Incisione originale, risalente al 1504, proviene dalla collezione del Cincinati Art Museum

Albrecht Durer


Il Critico – Paolo Levi

Paolo Levi, critico d’arte, giornalista, saggista, autore di volumi tematici e monografici, è nato a Torino nel 1935. Unisce a una conoscenza approfondita della storia dell’arte moderna e contemporanea una solida esperienza sui rapporti, nazionali e internazionali, tra arte e finanza.La prima mostra di pittura che lo impegna a livello critico risale al 1960, evento che si svolge presso le antiche sale auliche di Palazzo Carignano a Torino, nell’ambito dell’Unione Culturale.Pubblica nel 1975 un saggio sui Beni Culturali in Italia, edito da Marsilio Editore.Nel 1976 è nominato dal Comune di Torino membro del Consiglio Direttivo della Galleria d’Arte Moderna; ricopre questo ruolo fino al 1981. Dal 1969 al 1980 è stato capo redattore dei libri e dei cataloghi della Giulio Bolaffi Editore, collaborando con una rubrica fissa e servizi sulla rivista Bolaffi Arte, una delle prime riviste italiane dedicate all’arte antica, moderna e contemporanea. Negli anni Ottanta ha anche collaborato con la rivista Arte, con i servizi e rubriche fisse. Negli anni Settanta ha iniziato a curare diverse rubriche giornalistiche dedicate prevalentemente all’analisi critica connessa al mercato dell’arte, in un ambito specifico del tutto inedito in quegli anni, collaborando con continuità con i periodici Capital, Bell’Italia, Architectural Digest, Europeo, Mondo, e i quotidiani Il Sole 24 Ore e La Repubblica. Dal 1969 ha diretto, prima per la Giulio Bolaffi Editore e poi per la Giorgio Mondadori Editore Il Catalogo Nazionale dell’Arte Moderna. Con gli stessi editori ha realizzato il Catalogo Nazionale della Grafica, il Catalogo Nazionale degli Scultori Italiani e gli 11 volumi del Dizionario Biografico dei Pittori ed Incisori Italiani. Ha curato anche numerose monografie dedicate ad artisti italiani contemporanei in ambito sia figurativo che informale.


Della Giorgio Mondadori Editore è stato direttore editoriale dal 1981 al 1985. Negli anni seguenti ha continuato la sua collaborazione come consulente, mantenendo la direzione del Catalogo d’Arte Moderna, e curando una lunga serie di monografie e volumi tematici: fra gli altri si segnalano per importanza il Catalogo Generale di Renato Guttuso, opera in tre tomi, il Catalogo Generale di Antonio Bueno, il Catalogo Generale di Michele Cascella, il Catalogo Generale di Xavier Bueno, il Catalogo Generale di Remo Squillantini, il Catalogo Generale di Walter Lazzaro. Nel 1987 ha pubblicato presso la Giorgio Mondadori Editore il volume Le tavolozze di Narciso, raccogliendo i suoi più importanti scritti dedicati ai pittori italiani figurativi del secondo dopoguerra, da lui incontrati e intervistati nel corso degli anni. Per tutti gli anni Novanta sino al 2009 è stato titolare della rubrica d’arte torinese del quotidiano La Repubblica. Dal 2010 è direttore del bimestrale Effetto Arte. Alla fine degli anni Ottanta, ha curato a Montecarlo, nel Principato di Monaco, un evento espositivo dedicato a Giorgio de Chirico. Per tutti gli anni Novanta sino ad oggi, Paolo Levi ha firmato altri numerosi eventi espositivi di carattere monografico e tematico: a Roma per la Marina Militare l’esposizione dal titolo Aligi Sassu e il mare; a Torino presso il Museo del Risorgimento, con Gianni Carlo Sciolla, ha curato, nel 1991, una mostra dedicata all’Unità d’Italia e una di disegni dello scultore francese Auguste Rodin, un evento tematico dal titolo La Borghesia allo specchio. A Torino ha avuto incarichi per esposizioni presso la Sala Bolaffi, spazio convenzionato con la Regione Piemonte per mostre dedicate ai più importanti docenti dell’Accademia Albertina. È stato consulente dal 2000 al 2005 dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte che gli ha affidato la responsabilità scientifica delle mostre organizzate nell sale di Palazzo Cavour. Nel 2007 ha realizzato presso il Museo della Resistenza a Torino l’esposizione dal titolo Montparnasse Déporté, in collaborazione con il Museo Montparnasse di Parigi. Ha, inoltre, firmato mostre monografiche presso il Museo di Scienze Naturali di Torino dedicate ai lavori dei pittori animaliers Nick Edel, Xavier de Maistre, e Marco Ramasso. Nel marzo del 2011 ha presentato all’Eden Garden, in Madison Avenue di New York il Movimento degli Arcani alla presenza dell’Ambasciatore Italiano all’Onu e del Console Generale Italiano dello Stato di New York, evento portato a conoscenza dal TG1 al pubblico italiano. Ha curato nel gennaio del 2012 un evento espositivo, patrocinato dal Ministero dei Beni Culurali ed Ambientali dal titolo Roma - Gerusalemme, un percorso spirituale arcano presso lo spazio istituzionale i Dioscuri di Roma. L’evento è stato segnalato nella rubrica Focus del TG


L’artista – Gelindo Baron

Biografia Gelindo Baron è nato a Cona Veneta (Ve). Sin da giovanissimo si è interessato alla Pittura e successivamente si è dedicato per intero ad essa. Di grande importanza è stato l`incontro che Baron ha avuto nei primi anni di lavoro con i maestri Wolleburg, Bruno Saetti e il poeta Ezra Pound, ricevendo fiducia e sicurezza. Collezioni pubbliche e musei - Museo Diocesano – Venezia - Pinacoteca d`arte Moderna- Piacenza - Museum of Science and Work – Milan - Collezione di Villa Cipriani – Asolo - Rovanjemi Statsmuseum – Finland - Museo d'Arte Moderna – Padova - Museo S.Paolo, Monselice – Padova - Museo d'Arte di Chianciano Terme, Toscana - Museo Diocesano D`arte Sacra Moderna S. Salvatore a Corte – Capua - Museo F. Lamborghini - Museo d'Arte Contemporanea di Mercatello – Urbino - Chiesa di San Pietro di Cavarzere (Ve) - Chiesa Frati Minori di Camposampiero (Pd)

- Chiesa di Cantarana di Cono (Ve). - Chiesa di Benta D`Abba, Correzzola (Pd).


La Critica di Paolo Levi

Vietata la riproduzione, anche parziale, sia cartacea che telematica in conformitĂ con i diritti intellettuali del critico


Opera di Gelindo Baron Senza titolo, olio su tela


Approfondimento “Nelle sue opere una costante ricerca della luce dentro il colore per inseguire l’armonia universale”: il critico d’arte Angela Sforza si esprime così per delineare l'opera del Maestro veneto. Noi possiamo aggiungere che il grande talento di Gelindo Baron è ormai riconosciuto nel mondo, dal Museo di Rovaniemi in Finlandia al Museo Diocesano di Venezia. Sergio Dalla Val descrive l’opera del Maestro con parole altrettanto significative: “Mai più che nelle opere di Gelindo Baron il colore è condizione della luce. Giusto il colore, sempre giusto. Giustizia del sembiante, oggetto invisibile e imprendibile della pittura. Il colore nelle sue opere non serve a colorare e la luce non serve a illuminare. Ecco perché i suoi paesaggi astratti, anziché esporsi alla visione, provocano l’ascolto. Le sue composizioni sono un invito all’ascolto di un testo inedito, che pure procede dalla tradizione della pittura veneta, di cui egli compie una bellissima lettura”. In un articolo della Sforza, apparso sul periodico ufficiale del Museo Lamborghini, nella cui collezione permanente sono presenti opere di Baron, si afferma che per il grande artista “La svolta principale nel suo itinerario è intervenuta quando nel 1998, in occasione di una collettiva a Londra, la Gagliardi Gallery ha apprezzato particolarmente le opere di Gelindo Baron”. In effetti su 200 artisti partecipanti alla mostra i curatori della galleria hanno selezionato esclusivamente Baron per esporre i sui lavori in quella che è la più “vecchia” galleria d’arte contemporanea di Londra. Sforza e Dalla Val, due critici di chiara fama concordi nell’esaltare il talento e la capacità pittorica del grande Maestro veneto. Quest’ultimo, intervistato da un altro importante critico d’arte, Maria Rosa Ugento, sintetizza il significato della sua pittura con una frase incisiva: “Spero di restare fedele alla legge interiore che mi impone di cercare la luce entro il colore e di seguire nella bellezza il senso dell’armonia dell’universo”. Roberto Gagliardi Direttore del Museo d’Arte di Chianciano Sindacato Nazionale dei giornalisti inglesi


MUSEO D’ARTE CHIANCIANO TERME

La Sala Turner del Museo d’Arte di Chianciano Terme

Museo d’Arte di Chianciano Terme Viale della Libertá, 280 Chianciano Terme (SI) Italia tel: 0578 60723 www.museodarte.org


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