Speciale Young jazz Festival

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D A I LY

MUSICA MUSICA

• S P E C I A L E YO U N G J A Z Z F E S T I VA L•

PETRELLA vs. GUIDI

Direttore artistico e fondatore a confronto Affinità e divergenze tra voi al raggiungimento della maturità artistica. G: Le affinità tra me e Gianluca sono il rischio e la ricerca. La divergenza è semplice: lui è un genio; io no. P: L’affinità principale è il senso critico, mentre la divergenza riguarda i social networks: a lui piace facebook; a me no. Spieghiamo a un musicista esperto perché c’è bisogno dello Young Jazz Festival? G: Ce n’è bisogno perché presentiamo tante realtà che difficilmente vedremmo circolare, in Italia come all’estero: dopo sette edizioni possiamo vantare diverse scoperte che si sono poi rivelate solide nel panorama dei festival nazionali e internazionali. Non si tratta di giovanilismo, quanto di idee giovani: è una questione di innovazione più che un dato anagrafico. P: Lo Young Jazz serve per promuovere musica giovane nello spirito, non necessariamente nella carta d’identità dell’artista. Quest’anno, pur tenendo fede alla valorizzazione dei nuovi talenti, abbiamo anche artisti un po’ più maturi, a dimostrazione che per noi è importante l’anima.

Quando c’è da organizzare un festival, quanto è utile e quanto è deleterio essere un musicista? G: È utile perché conosciamo le esigenze degli altri musicisti. È deleterio perché bisogna far fronte a richieste e proposte che non collimano con i gusti personali. In questo senso, con la direzione artistica di Petrella sono emerse nuove sfumature dovute alla sua sensibilità. P: Essendo musicisti, si ha la possibilità di ascoltare tantissimo materiale per poi selezionare quel che piace di più; è una cosa davvero appagante. Sono invece irritanti le questioni organizzative (logistica, burocrazia, amministrazione) ma fortunatamente qui a Foligno mi lasciano seguire solo gli aspetti artistici. Un consiglio e un monito per lui? G: Di consigli provo a dargliene tanti ma è difficile che una personalità così forte segua suggerimenti degli altri. Il monito è semplice: lo Young Jazz Festival era bello anche quando lo dirigevo io; ricordati che a Foligno mi vogliono bene. P: Giovanni è molto determinato e anche un po’ testardo; quindi non riesco a dargli particolari consigli, se non di lasciar perdere i social networks. Quanto al monito, attenzione a non affidarmi più la direzione dello Young Jazz: altrimenti rischiamo la bancarotta. Alessio Biancucci

JAZZ TIPS 01

È tempo di Young Jazz «CI SI METTE MOLTO TEMPO PER DIVENTARE GIOVANI» Pablo Picasso

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ove sono finiti i giovani talenti, l’arma migliore delle precedenti edizioni?», si chiederanno i più scrupolosi. A ben guardare, l’opinione iniziale si trasforma velocemente in pregiudizio e, in quante tale, avrebbe bisogno di una verifica sul campo. Ecco, i giovani in questo cartellone ci sono eccome, magari non proprio esordienti. Ma soprattutto il festival presenta altri punti di forza: progetti che sono giovani dentro. Musicisti che hanno mantenuto intatta la propria vitalità, padroni della tradizione jazz ma mai schiavi: si mettono a fare slalom tra i linguaggi della contemporaneità. Suoni fragorosi, roboanti. Il lirismo mediterraneo e i suoni frastagliati da elettronica. Altra questione è il coinvolgimento geografico turistico-paesaggistico: non solo esclusivamente Foligno ma anche Bevagna, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Spello (residenza di Francesco De Gregori) e Trevi. E poi la vita e il jazz, giovane (fuori) nei musei, nelle strade, nei club a tarda notte. Roba da giovani. Federico Scoppio

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A genius is the one more like himself. Il genio è quello che più somiglia a se stesso. _Thelonious Monk

101 MICROLEZIONI DI JAZZ 101 aforismi, massime, pillole di saggezza. Il libro a cura di Filippo Bianchi e Pierpaolo Pitacco in anteprima a Umbria Jazz 2011



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MUSICA

EL PORTAL

L’uragano di Miami arriva in Umbria… Sigillate le porte Un progetto e una formazione, El Portal, che racchiude in sé la forza degli elementi, quelli che compongono il quintetto e quelli dell’uragano che nel 2006 sconvolse la città di Miami. Proprio tra le mura e le finestre blindate di una città in balìa della tempesta i cinque componenti del gruppo si rifugiarono e diedero vita al progetto. Si guardarono in faccia e, per far passare quei minuti terribili, iniziarono a parlare di musica. E finirono per rivolgersi al jazz, travolti dal fascino indiscreto di questa fusione attiva e vigorosa tra consuetudini contemporanee e schegge di tradizione, raggomitolati nei loro idoli del passato sognando – mai come allora – un futuro insieme. Scommettere significa sperare. La prosa del trio è scintillante, splendente, concisa. La percezione del suono e la resa acustica del dialogo sono notevoli. Sparsi oggi tra Chicago, Filadelfia, Kansas City e Foligno, i componenti della band si ritrovano allo Young Jazz 2011 per portare al centro del mondo la loro musica deflagrante, messi in riga da Joe Rehmer, contrabbassista che misteriosamente ha scelto di fermarsi a Foligno. Nolan Lem al sassofono, Rainer Davies alla chitarra, Paul Bedal al Fender Rhodes, il leader al contrabbasso e Dion Kerr alla batteria sono i cinque protagonisti che amano alternare i tempi veloci a romantiche ballad. Adorano giocare sulla densità risonante che affolla tutto lo spazio sonoro e poi, nel giro di qualche secondo, tracciare poetiche rime. Rappresentano una declinazione strettamente attuale del jazz. Federico Scoppio

Andrea Boccalini-cortesia YJF

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ORE 17:30

MERCOLEDÌ 25 MAGGIO SPELLO, PIAZZETTA DELLA LOGGIA PALAZZO URBANI ACUTI


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musica

Jazz Community A Young Jazz 2011 la musica incontra il sociale

Roberto Cifarelli-Cortesia YJF

all’interno di questa occasione dedicata ai bambini di diverse nazionalità. Il jazz diventa così il linguaggio di una vera festa in musica. «Il progetto Community è una scommessa per tutti ma siamo sicuri della sua importanza e della sua riuscita; in fondo era Miles Davis a dire “non suonare quello che c’è: suona quello che non c’è” ed è questo lo spirito con cui abbiamo deciso di iniziare e portare avanti questo progetto». Federico Scoppio

Roberto Cifarelli-Cortesia YJF

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re progetti tre, che alla proposta culturale affiancano un impegno sociale, calibrando e mescolando coordinate e intenti. Un segnale forte che dimostra la volontà degli organizzatori di non fermarsi ai margini della musica e di non circoscrivere il festival esclusivamente alle proposte musicali. La continuità con il territorio, un lavoro strutturato e prolungato nel tempo e il serio impegno per cercare di andare oltre il concetto del semplice concerto sono alla base di Jazz Community. «Il jazz è stato la musica nera quando ai neri era vietata la libertà d’espressione; ha rappresentato la voce di una parte della società costretta allo schiavismo e all’emarginazione; ha l’incredibile opportunità di rappresentare la voce altra di chi non può parlare o esprimersi liberamente», spiega Daria Virginia Massi, la coordinatrice. «Il progetto è nato con quest’idea: rendere possibile un incontro che poteva sembrare un’utopia e che invece è diventato realtà». Il primo dei tre appuntamenti è per il 25 maggio alle 21.30 presso l’auditorium San Domenico, dove si esibirà l’allegra e originale Liberorchestra, formata dagli ospiti del centro semiresidenziale per disabili adulti «Il Laboratorio», che accoglie persone con ritardi mentali, deficit cognitivi e malattie degenerative. Il progetto è partito da diversi mesi avvalendosi del contributo di Giovanni Guidi, di Dan Kinzelman e degli ospiti e operatori del centro, che hanno dato vita a un vero e proprio laboratorio musicale. Attraverso la musica, i singoli interpreti possono calarsi in ruoli diversi da quelli con cui quotidianamente affrontano la vita. Il giorno successivo, il 26 aprile alle 16.30, Jazz Community incontra gli anziani non autosufficienti che alloggiano presso la Casa Serena Ex Onpi in via Berlino, luogo simbolo della realtà folignate. L’evento avrà il nome di Gold Jazz: gold come l’età d’oro che gli anziani vivono ma anche come la preziosità dello scambio reso possibile dalla musica. Un incontro generazionale che va al di là degli schemi predefiniti e che vede l’anziano, troppo spesso costretto a una condizione di isolamento e di staticità, membro attivo del festival; a rendere possibile tutto ciò è il Cagliostro trio (D’Agaro, Ottolini, Zanchini) che si esibisce sull’insolito palcoscenico. L’ultimo dei tre appuntamenti vede la partecipazione, sabato 28 aprile alle 16.30 e alle 18.30, della street band Girodibanda ai Giochi di primavera presso il parco dei Canapè. Riprendendo il nome dalla freschezza della festa stessa, con Spring Jazz il progetto Community s’inserisce


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MUSICA

Cagliostro Trio (già Doz) MAURO OTTOLINI, DANIELE D’AGARO E SIMONE ZANCHINI FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

Otto, come nasce il trio Cagliostro? All’inizio era il Doz Trio, e io e D’Agaro abbiamo collaborato con vari fisarmonicisti. La nostra idea era di fondare un trio dal sapore folkloristico e popolare con fisarmonica e due fiati, per dar vita a una cosa abbastanza unica nel genere. Il primo disco fu «Gipsy Blue» per Artesuono, un lavoro dedicato a quegli italiani che sono stati veri capiscuola per i jazzisti d’oggi. Con l’arrivo di Zanchini come sono cambiate le cose? Zanchini è un fisarmonicista che conosce la tradizione ma che ama muoversi nei territori della sperimentazione, della musica elettronica e dell’improvvisazione totale. È il musicista ideale per portare la nostra musica dove più ci interessa. Sala di registrazione? Abbiamo un’offerta discografica e registreremo per Artesuono in collaborazione con Folk Est; il disco conserverà quel sapore antico all’italiana ma sarà molto contemporaneo, con un’attenzione particolare all’aspetto compositivo che si apre all’improvvisazione. A Foligno cosa suonerete? Non lo so perché ogni volta la musica va in una direzione diversa. Sicuramente brani nostri ma ogni volta cambiamo. A volte facciamo Tom Waits, altre Sun Ra… Tutti pretesti per dar vita a un discorso di improvvisazione radicale. Andrea Scaccia

Andrea Boccalini-cortesia YJF

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na musica imprudente, nella quale si riscoprono le declinazioni più importanti e svariate, fatta di sconfinamenti che coinvolgono la tradizione e l’avanguardia più sfrenata, i colori visionari dell’improvvisazione, le incursioni solistiche di tre musicisti che si stanno cucendo un ruolo importante nello scenario italiano. Ce ne parla Mauro Ottolini.

YOUNG JAZZ MUSEUM

Vi chiederete perché un museo sia ancor più affascinante se visitato sulle note di un sassofono. Vi domanderete come mai le pale d’altare del 1500 siano più solenni sotto il suono deflagrante di una tuba. Vi sorprenderete quando la luce delle chiese duecentesche sarà più intensa se a vibrare all’interno ci sarà un contrabbasso. Vi emozionerete sulle note di un pianoforte davanti agli affreschi di Benozzo Gozzoli. Tutto questo è già accaduto e accadrà ancora. È Young Jazz Museum, evento organizzato da Sistema museo all’interno di Young Jazz Festival, incentrato tutto sul connubio tra arte, cultura, territorio e musica jazz. Aprire i musei e farli cantare sulle note del jazz con concerti, incontri con artisti e degustazioni è la nostra idea; e il successo di pubblico e critica riscosso nel 2010 l’ha premiata in pieno. La novità di quest’anno sono i luoghi insoliti non sempre aperti al grande pubblico: ascolterete musica di grande qualità all’ombra di un Loggiato storico a Spello, l’organo del 1500 accompagnato da un sassofono a Trevi, il pianoforte di Bojan Z di fronte ad affreschi meravigliosi a Montefalco, la tuba di Oren Marshall nella Bevagna medievale, i Girodibanda immersi nella splendida campagna umbra di Gualdo Cattaneo. Con tanto di visite guidate gratuite. Red, con la collaborazione di Cristina Vadalà - Sistema Museo

25 maggio SPELLO, h 16 circuito Spello città riaperta; h 17.30 El Portal in concerto - Loggiato di Palazzo Urbani Acuti. 26 maggio MONTEFALCO, h 16 visita agli affreschi di Benozzo Gozzoli; h 20 Jazz Dinner - BenozzoCafè; h 21.30 Bojan Z complesso museale di San Francesco di Montefalco. 27 maggio BEVAGNA, h 16 visita al circuito dei mestieri medievali; h 17.30 Oren Marshal in concerto - ex chiesa di S.M. Laurentia. 28 maggio TREVI, h 16 visita al circuito Dentro le Mura; h 17.30 Discantus, concerto per organo e clarinetto chiesa di San Francesco di Trevi. 29 maggio GUALDO CATTANEO; h 10 visita alla Rocca Sonora; h 12 La grande abbuffata e i Girodibanda (pranzo e concerto) - Rocca Sonora.

Saint Louis Roma - 06.48.70.017 Brindisi - 0831.52.93.52

Giovedì 26 maggio Foligno, casa Serena - ex Onpi, ore 16:30


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musica

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BOJAN Z B

Un pianoforte che viene dai balcani

giovedì 26 maggio, Montefalco - complesso museale di San Francesco. Ore 21.30

Zijah Gafic-cortesia YJF

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l cognome è impronunciabile, uno di quelli che si dimentica facilmente: Zulfikarpasic. La sua musica no, arriva deflagrante e marchia in maniera indelebile come la Z di Zorro, quella stessa Z con cui ha il pianista ha sostituito il suo cognome per farla più semplice di com’è. Bojan Z è una delle mine vaganti più interessanti del vecchio continente: un musicista unico che ha messo un marchio di fabbrica al suo modo di suonare. Nato a Belgrado quarantatre anni fa, è a Parigi, e nel fermento musicale della capitale francese, che trova il successo, fama legata per alcuni anni a quella gloriosa etichetta che fu la Label Blue. Come sideman riceve una corte spietata da musicisti di mezza Europa, non è un caso che gente come Henri Texier lo abbia voluto al suo fianco, così come il caposcuola Michel Portal che non solo si è affidato alle sue tastiere nell’ultimo disco «Bailador», ma per non farsi mancare proprio nulla gli ha affidato anche la produzione e gli arrangiamenti del disco. Risultato? Neanche a dirlo un piccolo gioiello. I suoi gruppi non sbagliano un colpo, il suo quartetto Tetraband con l’album «Humus» ha conquistato la critica di mezzo mondo con il suo urban funky. E da solo? È semplicemente stratosferico. Un dedalo di suoni, colori e soluzioni che solo un musicista che ha consumato chilometri di microsolchi di vinile può creare, jazz oltre il jazz. «Solobsession» nel 2005 già spiegava a chiare lettere quel che sarebbe stato, i suoi concerti in piano solo oggi danno definitivamente la misura del peso specifico del soggetto in questione. Andrea Scaccia


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MUSICA

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EFFETTI COLLATERALI Le strade di Foligno profumano di jazz

Paola Favoino-cortesia YJF

JAM SESSION La jam session è un’istituzione storica nel jazz, luogo di incontri e socialità. Il mischiarsi fra musicisti fa nascere una musica spontanea, piena di sorprese e tensione creativa. Young Jazz da diversi anni ospita una delle jam session più divertenti della penisola con serate che passano dal jazz tradizionale al rock all’improvvisazione radicale, per arrivare persino a incroci con la musica da ballo e l’elettronica. Quest’anno il gruppo ospite è un trio di giovani musicisti americani, nocciolo ritmico di El Portal, freschi di una tournée e di una prima registrazione. Sono Rainer Davies alla chitarra, Joe Rehmer al contrabbasso e Dion Kerr alla batteria, e insieme sputano irreverentemente in faccia a certi modelli di soggezione storica a favore di un confronto con le più svariate influenze: il minimalismo orchestrale, Darth Vader, i canti popolari di Vladivostok, Leon Redbone, il canto gregoriano e lo screamo. E George Michael. Tutti i giorni dalle 23 - taverna Rione Ammanniti

YOUNG JAZZ FEELING Volete trascorrere un vero momento piacevole? Immaginatevi con in mano un calice vestito dal colore rubino brillante (non per nulla lo chiamano rosso Melograno) o se preferite un bianco Fiordaliso, dal colore giallo paglierino con un sapore incredibilmente fresco. Muovetevi tra pareti arancioni e bottiglie incorniciate da legni vissuti, sedetevi pure su poltroncine invitanti per godere un’atmosfera calda e accogliente. E non preoccupatevi: gli affettati umbri con le focaccine, gli appetizers e tutte le sfiziosità che vedete lì sono per voi. Ora ascoltate: a far da sottofondo c’è il jazz ma non solo. Acid jazz, soul, latin e funk, tutte quelle declinazioni musicali che ruotano intorno all’Hammond, uno strumento dal suono unico che ha segnato la musica degli anni Sessanta. È l’aperitivo sensoriale di YOUNG JAZZ FESTIVAL 11, con dj set a cura di Otello Capaldini in arte Capo. Tutti i giorni dalle 19.30 alle 21.30 - winebar Lu Cuccugnau Red con la collaborazione di Cristina Vadalà, Dan Kinzelman, Francesca Palmioli

Andrea Boccalini-cortesia YJF

I musicisti vanno a scuola e questa volta non per imparare ma per svelare i «trucchi del mestiere» agli studenti delle scuole dell’Umbria. Un confronto diretto, dinamico, informale: domande e curiosità, racconti e aneddoti sulla loro passione per la musica. Il festival si apre a una nuova formula: è tramite questo dialogo che Young Jazz entra nelle scuole, cercando di creare un filo diretto per favorire la conoscenza e l’avvicinamento delle nuove generazioni alla musica. Già sperimentato con grande successo di pubblico nell’edizione del 2010, l’Incontro con lo strumento accoglie anche un pubblico adulto e gli appassionati per scoprire i segreti della tecnica. Direttamente dalla voce dei protagonisti. 25 maggio, SPELLO, h 11, auditorium A. Broegg: il contrabbasso - Joe Rehmer 26 maggio, MONTEFALCO, h 11, museo di San Francesco: il pianoforte - Giovanni Guidi 27 maggio, BEVAGNA, h 11, istituto comprensivo U. Marini: il sax tenore e le ance - Dan Kinzelman 28 maggio, TREVI, h 11, istituto comprensivo T. Valenti: la chitarra - Francesco Diodati Per informazioni e prenotazioni: SISTEMA MUSEO - infoline@sistemamuseo.it - 199.151.123

Roberto Cifarelli-cortesia YJF

INCONTRO CON LO STRUMENTO


ECM 2068

Italiani su ECM Gianluigi Trovesi all'Opera

ECM 2120

ECM 2203

Profumo di Violetta Gianluigi Trovesi, clarinetti e sassofono Marco Remondini, violoncello - electronica Stefano Bertoli, batteria - percussioni Filarmonica Mousiké Orchestra Savino Acquaviva, direttore

Paolo Fresu A Filetta Vocal Ensemble Daniele di Bonaventura

Stefano Battaglia Pastorale Stefano Battaglia, pianoforte, pianoforte preparato Michele Rabbia, percussioni, electronics

Mistico Mediterraneo ECM 1907

Paolo Fresu, tromba, flugelhorn Daniele di Bonaventura, bandoneon A Filetta Vocal Ensemble: Jean-Claude Acquaviva Paul Giansily Jean-Luc Geronimi José Filippi Jean Sicurani Maxime Vuillamier Ceccè Acquaviva

Gianluigi Trovesi - Gianni Coscia Round about Weill

ECM 1998-99

Gianluigi Trovesi, clarinetti Gianni Coscia, fisarmonica

Stefano Battaglia

ECM 2085 Ralph Towner - Paolo Fresu Chiaroscuro

ECM 1933-34

Ralph Towner, chitarre Paolo Fresu, tromba, flugelhorn

Stefano Battaglia

Gianluigi Trovesi Ottetto Fugace Gianluigi Trovesi, clarinetti e sax Beppe Caruso, trombone Massimo Greco, tromba Marco Remondini, violoncello Roberto Bonati, contrabbasso Marco Micheli, basso Fulvio Maras, percussioni Vittorio Marinoni, batteria

Ottobre, nuovo disco di Stefano Battaglia Trio ECM 2151

ECM 1703

Stefano Battaglia, pianoforte Cd1: Michael Gassmann, tromba Mirco Mariottini, clarinetti Aya Shimura, violoncello Salvatore Maiore, contrabbasso Roberto Dani, batteria Cd2: Dominique Pifarély, violino Vincent Courtois, violoncello Bruno Chevillon, contrabbasso Michele Rabbia, percussioni

ECM 1827

Re: Pasolini

Ottobre, nuovo disco di Gianluigi Trovesi - Gianni Coscia ECM 2217

Raccolto Stefano Battaglia, pianoforte Giovanni Maier, contrabbasso (CD 1) Michele Rabbia, percussioni Dominique Pifarély, violino (CD 2)

Gianluigi Trovesi Ottetto In cerca di cibo Gianluigi Trovesi, clarinetti Gianni Coscia, accordion

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musica

STEFANO BOLLANI

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CRISTINA ZAVALLONI

Hanno calcato insieme il palcoscenico già alcune volte: in Gente in cerca di nuvole, progetto speciale de I Suoni delle Dolomiti dedicato a Fosco Maraini, e in occasione del Premio Classic Voice e della trasmissione del Dottor Djembe’, sia in versione radiofonica sia in versione televisiva. Ma il 29 maggio, all’Auditorium San Domenico di Foligno, affronteranno per la prima volta un repertorio per voce e piano. Si tratta dunque di un esordio? Qual è stata (sinceramente) la tua prima reazione quando hai conosciuto Cristina Zavalloni?

Qual è stata (sinceramente) la tua prima reazione quando hai conosciuto Stefano Bollani?

Monica Manetti-cortesia YJF

Il primo incontro risale a molti anni fa, all’aeroporto di Olbia. L’ho riParliamo di molti anni fa… l’ho sentita cantare in duo con De Bonis. conosciuto e gli sono andata incontro presentandomi. L’impressioL’avevo conosciuta poco prima nel backstage e un’ora dopo era lì ne immediata è stata truccata, vestita da show (sinceramente) di aver che cantava Brecht o davanti un uomo senqualcosa di simile e tutto sibile, umile e forse più questo in un locale dove la complesso di quanto gente mangiava e beveva, non amasse apparire. non si trattava certo di In questo incontro, cosa un teatro in silenzio. Che pensi di poter offrire e cosa era brava era evidente, pensi di poter ottenere, ma in più io ho pensato artisticamente parlando fosse stravagante. E (ça va sans dire)? determinata. So cosa sto già otteIn questo incontro, cosa pensi nendo: la gioia pura del di poter offrire e cosa pensi di far musica e la maggiopoter ottenere, artisticamente re consapevolezza di parlando (ça va sans dire)? sé che nasce dal conDa qualsiasi incontro, fronto con una persomi aspetto di divertirmi, na di valore. Su ciò che condividere, imparare, posso offrire io, meglio chiedere a lui. Sto ancora cercando di capire essere incuriosito e stimolato. cosa gli piaccia del mio modo di cantare, quali corde espressive lo afTu e Cristina condividete la passione per il Brasile: in questo periodo ti definiresti fascinino, cosa lo diverta di più. Del resto, nell’arco della nostra lunga più samba o bossa nova? conoscenza, suonare in duo è un capitolo nuovo, un terreno inesploAh, voglio più bene alla mamma o al papà?!? Questa è la tua domanda… rato in cui ci avventuriamo cauti. dunque rispondo choro. Tu e Bollani condividete la passione per il Brasile: in questo periodo ti definiresti Sperimentazione contemporanea, propensione per l’opera, fascino magnetico: più samba o bossa nova? cos’è che più invidi a Cristina? Ora e sempre samba. La bossa nova ha L’ amore per certa musica e certo un ruolo marginale nelle mie passioni; teatro contemporaneo che io invece ritengo che sia forse il prodotto meno seguo poco, perché per istinto molte interessante del ricchissimo patrimonio delle cose che lei ama mi lasciano musicale brasiliano (anche se il più noto perplesso. E mi dispiace, perché la ed esportato). musica si divide, come diceva Duke Virtuosismo esecutivo, carisma internazionale, Ellington, solo in bella e brutta. conto corrente: cos’è che più invidi a Bollani? Regolarmente Cristina si propone di Invidiare? L’invidia è un sentimento che farmi conoscere meglio il lavoro di cerco di tener lontano dal mio cuore. Bolalcuni compositori di cui ha cantato lani merita ben altro: ha la mia stima ed le musiche e prima o poi riuscirà a è per me fonte d’ispirazione. Il nostro è convincermi, credo (spero?). un mestiere spietato in cui difficilmente Il tuo prossimo obiettivo musicale e il tuo ti regala qualcosa qualcuno. Se hai sucprossimo obiettivo extramusicale. cesso, si vede che te lo sei guadagnato. Incidere Ravel insieme alla GewanDOMENICA 29 maggio Il tuo prossimo obiettivo musicale e il tuo dhaus di Lipsia e il maestro Chailly. auditorium San Domenico prossimo obiettivo extramusicale. Obiettivi extramusicali ne ho ma li FOLIGNO Divertirmi. Divertirmi. tengo per me. Toh. Alessio Biancucci

ore 21,30


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mu s i c a

Cortesia Oren Marshall

OREN MARSHALL Una tuba che diventa arma impropria Chissà cosa deve aver pensato Oren Marshall quando ha preso in mano la sua prima tuba da ragazzino. Strumento nobile per carità, ottone indispensabile tanto nelle grandi orchestre sinfoniche quanto negli ensemble ridotti della musica classica e di quella contemporanea. Non proprio lo strumento che sogni da piccolo, quello buono per riempire lo stadio di Wembley o per far andare in delirio milioni di fan che ululanti celebrano l’ultimo assolo del terzo bis. A meno che, come ha fatto il nostro, dopo essersi affermato nelle più grandi orchestre inglesi (London Symphony Orchestra, London Philharmonic Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, BBC Symphony Orchestra tanto per dare la misura del personaggio), e aver vinto award del tipo BBC Young Musician of the Year, ha deciso di giocare con lo strumento regalandogli una seconda vita, o anche una terza e una quarta. Con il jazz, la world music (vedi alla voce Charming Transport Band) e l’elettronica. Non pago, una volta aver scoperto tutte le possibilità e le declinazioni timbriche del suo strumento si è spinto ben oltre. Se n’è inventato

anche uno tutto suo: l’Orenophone, strumento stravagante la cui realizzazione affidò a Mike Johnson, costruttore, artigiano, artista. Allo Young Jazz arriva con lo strumento elettrificato e ci si diverte molto. Uno spettacolo unico, che farà muovere contagiosamente il pubblico del festival. Anche se non è lo strumento che da bambino sogni per avere Wembley in delirio. Divertente, ironico, come un novello Ulisse alla ricerca di linguaggi nuovi, consapevole conoscitore della tradizione e mai appagato scopritore di nuove frontiere. Un viaggio per mari che attraversa il Medio Evo e segna la scena contemporanea, sventolando sonorità che vanno dal minimalismo alle musiche tradizionali, alle sperimentazioni elettroacustiche, alle esecuzioni totalmente libera dell’avanguardia senza rete. Spettacolo assicurato. Andrea Scaccia

venerdì 27 maggio EX CHIESA SANTA MARIA LAURENTIA, BEVAGNA

UNDER CONSTRUCTION JAZZ SHOT

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n fermo immagine su Young Jazz Festival 2011 attraverso l’occhio di Roberto Cifarelli. In Roberto Cifarelli convivono due anime: quella d’indiscusso professionista e quella di “dilettante”, inteso come colui che in maniera competente si “diletta” con un fenomeno artistico e spirituale. Non ha infatti mai perso il viscerale entusiasmo e la passione per la musica. Mostra work-in-progress, si costruisce durante le giornate del festival. Nei luoghi in cui in Italia si suona jazz, la figura del fotografo Roberto Cifarelli è ormai da anni parte integrante della scenografia. Le sue foto trovano ampio spazio in numerose riviste di settore, Musica Jazz in testa, nelle copertine di libri o in album pubblicati da grandi etichette (Blue Note, ECM), è inoltre tra i fondatori della prima agenzia fotografica dedicata allo spettacolo (e soprattutto al jazz), presieduta da un fotografo che fa parte della storia del jazz in Italia: Carlo Verri. Inaugurazione 26 maggio, ore 18 - Corte di Palazzo Trinci, Foligno Musica da guardare in-mostra Fermi immagine dal workshop 2010 L’esposizione è frutto del workshop fotografico dell’edizione passata tenuto da Andrea Boccalini (che curerà anche gli incontri di quest’anno). Un ampio archivio di immagini che ritraggono le performance della passata edizione. A tutti i partecipanti è stata offerta la possibilità di selezionare gli scatti migliori. Inaugurazione 25 maggio, ore 18 - winebar Lu Cuccugnau Workshop fotografico a cura di Andrea Boccalini 27-29 maggio 2011 Il workshop avrà durata di tre giorni: il corso sarà dedicato sia alla fotografia di scena propriamente detta, sia al contatto diretto con gli artisti e la ritrattistica situazionale (backstage, incontri con il pubblico, interviste). Il corso prevede, quindi, l’integrazione di teoria di base e pratica sul campo, grazie alla possibilità offerta dal festival stesso che rappresenta un’ottima occasione per il lavoro fotografico, fungendo da cornice unica. La novità di quest’anno consiste, oltre che in un approccio maggiormente trasversale (grazie a partecipazioni e contributi da parte di addetti ai lavori del mondo jazz).

Red con la collaborazione di Caterina Natalucci

ore 17,30


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musica

JIM BLACK’S CANI DA SALVATAGGIO Un giro attorno alla boa ed è finita, tutti salvi.

C’è attesa, c’è fermento, c’è molta emozione. Si tratta di una produzione originale, pensata di concerto con Correggio Jazz, e prevede la partecipazione di una delle icone moderne della batteria jazz di oggi: Jim Black. Nato a Seattle ma esploso a New York nei primi anni Novanta, Black si è circondato di una schiera di musicisti italiani, certamente tra i più significativi nel loro strumento: c’è Francesco Bigoni al sassofono, c’è Simone Zanchini alla fisarmonica, Francesco Diodati alla chitarra, Alfonso Santimone al Fender Rhodes e Joe Rehmer al contrabbasso. Come dire, non ha fatto shopping di ospiti, ha mirato preciso. E questi si dimostrano onorati e molti attivi. Bigoni: «Jim è un musicista dal linguaggio forte e maturo, protagonista di alcune delle esperienze sonore che più spesso hanno abitato i miei percorsi d’ascolto. La gioia di partecipare a un nuovo progetto da lui guidato e la sfida di andare oltre quei punti di riferimento. Ho già la fortuna di conoscere gli altri membri del progetto: con alcuni di loro collaboro stabilmente. Sono certo che renderanno più semplice l’impresa». Santimone: «Jim è un musicista dalla fortissima personalità e vanta collabora-

ore 21:30

venerdì 27 maggio CORTE DI PALAZZO TRINCI

OPA CUPA Marcello Mascara-cortesia YJF

BALKAN JAZZ D’AUTORE

ore 23

venerdì 27 maggio CORTE DI PALAZZO TRINCI FOLIGNO

Tel. 0737.500115 - Fax 0737.613121

zioni sia come leader, co-leader e side-man con alcuni dei miei musicisti preferiti del panorama contemporaneo. Ho ascoltato e a volte consumato molti dischi impreziositi dal suo inconfondibile sound. Mi colpisce anche il suo approccio leggero e non retorico alle sfide più complesse. il gruppo con cui suoneremo è completato da amici di grandissimo spessore creativo e con alcuni di loro ho spesso avuto modo di collaborare. Sinceramente non vedo l’ora e credo che ci divertiremo molto, non solo musicalmente». Federico Scoppio

Monica Manetti-cortesia YJF

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melting pot culturale che fa ballare. Un gruppo che muove i primi passi durante i conflitti dei Balcani. Un momento storico in cui la casa del trombettista Cesare Dall’Anna, in Salento, vedeva arrivare gente proveniente dai luoghi più disparati. Bosnia-Erzegovina, Albania, Algeria, Bulgaria, Italia meridionale, Marocco, Romania, musicisti tutti uniti in un unico intento: fare musica. Così nasce Opa Cupa. Il nome è preso da un grido di invito alla danza degli zingari del sud est europeo: una dichiarazione d’intenti ben precisa. Il gruppo prese alla lettera l’invito e da un decennio non ha mai smesso di far ballare, ad ogni latitudine della terra, per ogni pubblico pronto ad accoglierli, ospiti dei più importanti festival internazionali, amati ovunque per il loro personale miscuglio di jazz, musica balcanica e prog. Foligno sarà l’occasione per ascoltare i nove musicisti che danno vita all’ensemble. Un raccontare in musica dieci anni di palchi; una storia che dal disco d’esordio, “Hotel Albania”, arriva fino all’ultimo disco “Opa Cupa - Cpt”, Centro di Permanenza Temporanea, prodotto sempre dall’etichetta dello stesso Dall’Anna (la 11/8 records). Perchè la musica degli Opa Cupa non è solo esortazione alla danza, ma è un invito sonoro a non distrarsi mai da quello che accade intorno. Plinio Bonato

caponera@umbria.net


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MUSICA

DISCANTUS Il jazz diventa sacro

Cortesia D. D’Agaro

Daniele, cos’hanno in comune l’organo liturgico e il sassofono? Sono due strumenti apparentemente lontani invece hanno molto in comune: sono entrambi ad ancia con una comunanza di suono straordinaria. Da quale repertorio siete partiti? Siamo partiti dei tre concerti sacri di Duke Ellington, dai pezzi dell’hammondista Larry Young e poi ci siamo dedicati all’antica liturgia aquileiese: i discanti. La

SABATO 28 MAGGIO TREVI CHIESA DI SAN FRANCESCO

GIRODIBANDA DAL SALENTO UNA GRAN BANDA

ORE 17 E 30

prima forma di armonia in cui le voci avevano un ruolo autonomo. Questi canti furono codificati e messi su pentagramma già nel 1200, sono codici miniati straordinari, conservati nel museo di Cividale del Friuli. E naturalmente l’improvvisazione totale. Certo, il repertorio comprende i brandi di cui ti parlavo e alcune composizioni di Mauro, ma l’improvvisazione è il cardine fondamentale. E l’organo di San Francesco? Sarà una bella sfida, ogni organo ha una sua anima e le sue caratterisiche caratteristiche, talmente uniche che di volta in volta influenzano anche la scelta del repertorio. Andrea Scaccia

DA NON PERDERE Fammivedere.com-Cortesia YJF

Il sassofono di Daniele D’Agaro incontra Mauro Costantini che per l’occasione suonerà l’organo della Chiesa museo di San Francesco di Trevi, uno dei tre organi più antichi del mondo. Daniele D’Agaro ci racconta il progetto Discantus.

Tutti i giorni Foligno ore 18

U

Marcello Moscara-Cortesia YJF

na vera banda capace di colorare le vie della città. Siete pronti a viaggiare per i vicoli al ritmo forsennato scandito dai tanti fiati dell’ensemble salentino. «Un progetto che presenteremo in forma ridotta, lo abbiamo adattato alla realtà della città, saremo tredici o quattordici elementi pronti a girare le strade e coinvolgere gli abitanti». GirodiBanda è un altro organico diretto dal trombettista Cesare Dell’Anna, è un progetto ispirato alle bande da giro pugliese e nasce come naturale evoluzione di Opa Cupa. La musica balkan e il folk, la classica e molto altro ancora: «Il repertorio che presentiamo è diviso tra i brani più belli della tradizione popolare salentina e parte del repertorio del gruppo balkanjazz Opa Cupa. Tutto fortemente influenzato da grossi spunti improvvisativi e arrangiamenti per organico bandistico». L’ensemble accompagna le voci della tradizione salentina: Enza Pagliara, Emanuele Licci e Claudio Cavallo. Un forsennato intreccio. Sembrerebbero dei folli insensati, i caratteri inventati dalla penna e dalla mente di Cesare Dell’Anna, invece tutto nasconde una gran sapienza musicale.

GIANLUCA PETRELLA & ETIENNE JAUMET SIGNORI SI BALLA! Il connubio tra la musica elettronica e la città di Foligno diventa sempre più indissolubile e l’ultima coproduzione Dancity / Young Jazz ne è la prova. Deve essersene accorto il dj, produttore, sassofonista Etienne Jaumet che torna di nuovo nella città umbra dopo la partecipazione nel 2010 al festival organizzato da Dancity. Una scommessa sulla carta già vinta quella di quest’anno che lo vedrà per la prima volta esibirsi con il genio indiscusso di Gianluca Petrella. Il trombonista pugliese non è nuovo alla sperimentazione, senza snocciolare l’infinita sequela di collaborazioni basta ricordarlo accanto ai Matmos in un memorabile concerto tenuto all’Auditorium San Domenico due anni fa con Michele Rabbia, e proprio in Jaumet trova un interlocutore privilegiato con cui intrecciare strumenti e cavi. Drum Machine, sintetizzatori per un suono fortemente influenzato da atmosfere targate anni Settanta. Nulla di revivalistico nella musica del dj, piuttosto il rispetto e l’attenzione per un mood che ha caratterizzato un intero decennio. Musica da ballare quella dei due protagonisti, ma anche da ascoltare con profonda attenzione. P.B.

A.B. ore

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Sabato 28 maggio Tavera Rione Ammanniti


ECM 2180

In viaggio con Manfred Eicher, cinque anni tra sessioni di registrazioni in tutto il mondo, un road movie musicale sulla appassionata carriera di un uomo. ECM 5050 DVD / Blu-ray

Amina Alaoui Arco Iris

Colonna sonora tratta dal Film Musiche di: Arvo Pärt, Eleni Karaindrou, Saluzzi/Lechner, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi, Marilyn Mazur, Nik Baertsch, Jan Garbarek ... ECM 2250 CD

Amina Alaoui, voce, daf Saïfallah Ben Abderrazak, violino Sofiane Negra, oud José Luis Montón, chitarra Eduardo Miranda, mandolino Idriss Agnel, percussioni

For Two

ECM 2207

ECM 2162

Bjarne Roupé, chitarre Per Salo, pianoforte

Sounds and Silence

ECM 2159

ECM 2139

Michael Mantler

Un Film di Peter Guyer e Norbert Wiedmer

Craig Taborn

François Couturier

Lee Konitz, sassofono Brad Mehldau, pianoforte Charlie Haden, contrabasso Paul Motian, batteria

Avenging Angel

Tarkovsky Quartet

Craig Taborn, pianoforte

François Couturier, pianoforte Anja Lechner, violoncello Jean-Marc Larché, sassofono Jean-Louis Matinier, accordion

ECM 2236

ECM 2228

ECM 2211-12

Live at Birdland

Marilyn Mazur

Ricardo Villalobos Max Loderbauer

Georges I. Gurdjieff

Celestial Circle

Re: ECM

Josefine Cronholm, voce John Taylor, pianoforte Anders Jormin, contrabbasso Marilyn Mazur, percussioni, batteria, voce

Ricardo Villalobos, electronics Max Loderbauer, electronics

The Gurdjieff Folk Instruments Ensemble Levon Eskenian L’ispirazione etnica nella musica di Gurdjieff

www.ecmrecords.com


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MUSICA

SEX MOB 28 maggio, Foligno - corte di Palazzo Trinci. Ore 21 e 30

DESTINAZIONI JAZZ DA SOGNO

S

IN ESCLUSIVA IL CD Yusef Lateef

Con Charles Mingus, Joe Zawinul, Eric Dolphy, Ron Carter, Curtis Fuller, Booker Ervin e tanti altri. musica

Dime: incontri italo olanDesi

Mike Schreiber-cortesia Sex Mob

tai seduto un attimo e ti capita di ascoltare Duke Ellington, dopo un paio di secondi però ti rendi conto invece che è Prince; ti sfili il maglione e, manco a farlo apposta, ti pare siano i Beatles. Oppure il tema di un film di James Bond potrebbe essere la colonna sonora della vostra entrata in sala se arrivate un po’ tardi. Niente di più scontato, verrebbe da pensare a primo impatto. Invece il progetto Sex Mob è un concentrato di eccentricità e di pura invenzione. Uno sguardo sulla musica. A capo della banda c’è Steven Bernstein, un musicista in grado di calarsi nel pozzo dei ricordi, alla ricerca angosciosa di figure miste da ricomporre con calma e risalirne con brandelli del vissuto. Soprattutto un uomo che ha deciso di divertirsi suonando; non ha paura delle inibizione e lascia defluire i suoi impulsi sovversivi. Musica camaleontica, mascherata, stravolta da un umorismo preso molto sul serio. Musica che mai si ripete e non è mai uguale a se stessa. Creatura perfezionista e lungimirante, Sex Mob si presenta a Foligno con il leader alla tromba, tromba a coulisse; Briggan Krauss al sax alto, sax baritono; Tony Scherr al contrabbasso; Kenny Wollesen alla batteria e percussioni. Vale a dire lo spirito più irrequieto ed eccitante della scena downtown newyorkese. Tutta gente in grado di alternare e giocare con linguaggi colti, tradizioni popolari in controluce, richiami al rock e al pop da classifica, la tradizione jazz afroamericana che affiora qui e lì, e vertiginose improvvisazioni ad aprire e chiudere il cerchio. Il tutto, sempre, con soluzione di continuità. Antonio Blasi

Anno 66° supplemento al n. 05 (726), maggio 2011

Musica Jazz Daily Speciale Young Jazz Festival

Direttore responsabile Filippo Bianchi

Project leader Federico Scoppio e Andrea Scaccia fscoppio@22publishing.it, ascaccia@22publishing.it

Vicecaposervizio Alessandro Achilli aachilli@22publishing.it Assistente di redazione Alessandra Andretta aandretta@22publishing.it Progetto grafico Pier Paolo Pitacco per Cento per Cento, Milano Graphic designer: Silvia Rappini

Editor Alessandro Achilli aachilli@22publishing.it Hanno collaborato a questo numero Alessio Biancucci, Andrea Scaccia, Federico Scoppio, Antonio Blasi, Plinio Bonato. Hanno fotografato: Andrea Boccalini, Roberto Cifarelli, Riccardo Crimi, Paola Favoino, Zijah Gafic, Marcello Mascara, Monica Manetti. Elaborazione grafica copertina: VIAINDUSTRIAE / Emanuele De Donno

22publishing s.r.l.

Biglietti

Direzione, redazione, amministrazione: via Morozzo della Rocca 9 • 20123 Milano • tel. 02/87389383 • Distribuzione esclusiva Italia: m-Dis distribuzione media spa • via Cazzaniga 1 • 20132 Milano • tel. 02/2582.1 • fax 02/25825306 • email: info-service@m-dis.it • stampa: Rotopress International srl, Loreto (An) • Registrazione Tribunale di Milano n. 711 del 1948. sped. in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Dcb Milano.

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SE HAI UNO SMARTPHONE FOTOGRAFA IL QR CODE QUI ACCANTO E AVRAI LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE DIRETTAMENTE AL SITO DI MUSICA JAZZ (PER ALCUNI MODELLI È NECESSARIO INSTALLARE UN SOFTWARE)


INFO INFO POINT Piazza della Repubblica Giorni e orario di apertura Dal 21 al 24 maggio, h 17.30-19.30 Dal 25 al 29 maggio, h 10.30-12.30 e h 17.30-19.30 BOX OFFICE c/o Auditorium San Domenico di Foligno, Largo Frezzi 8 Giorni e orario di apertura 25 maggio, h 20.30-21.30 29 maggio, h 20.30-21.30 BOX OFFICE c/o Corte di Palazzo Trinci, Piazza della Repubblica Giorni e orario di apertura 27 maggio, h 20.30-21.30 28 maggio, h 20.30-21.30

TUTTI GLI APPUNTAMENTI SONO GRATUITI TRANNE i SEGUENTI Concerti a pagamento Giovedi 26 maggio H 21.30

Complesso museale s.francesco, Montefalco

Bojan Z 5 euro posto unico

venerdi 27 maggio H 21.30 corte di palazzo trinci, Foligno JIM BLACK's Cani da Salvataggio a seguire OPA CUPA

7 euro posto unico

sabato 28 maggio H 23.00 ristoro "alla via del jazz", Foligno (taverna rione ammaniti)

GIANLUCA PETRELLA / ETIENNE JAUMET a seguire DJ SET

7 euro posto unico domenica 29 maggio H 21.30 Auditorium San Domenico, Foligno stefano bollani / Cristina Zavalloni DUO 35 euro platea i ordine 28 euro platea iI orDine 18 euro tribuna prevendita euro 2 C/O www.greenticket.it

www.youngjazz.it - info@youngjazz.it Young Jazz è anche su facebook

Foligno

durante YOUNG JAZZ FESTIVAL e prima dei concerti, CHIOSC installazione mobile/piattaforma per la distribuzione di grassetto GRASSfakeFEST

progetto VIAINDUSTRIAE design by Mael Veisse (CHIOSC migrerà in tutti i prossimi festival ed eventi di Foligno DANCITY, MANUFATTOinSITU )

1 BOX OFFICE Auditorium San Domenico, Largo F.Frezzi 8 2 Ristoro “Alla via del Jazz”, via Gramsci 3 Wine bar “Lu Cuccugnau”, via Gramsci 32 4 Ostello Pierantoni, via Pierantoni 23 5 Stazione ferroviaria 6 INFOPOINT Piazza della Repubblica 7 BOX OFFICE Corte di Palazzo Trinci, Piazza della Repubblica



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