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Note nel cinema. Crescendo (S. Polliotto

NOTE NEL CINEMA

LA MUSICA AIUTA A NON SENTIRE DENTRO IL SILENZIO CHE C’È FUORI

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Liberamente ispirato alla storia della West-Eastern Divan Orchestra, un film che racconta il valore della musica come dialogo tra popoli in conflitto

CRESCENDO

#Makemusicnotwar

Titolo originale: Crescendo Regista: Dror Zahavi Paese di produzione: Germania Genere: Drammatico, musicale

Durata: 102 min.

Musiche: Martin Stock

Cast: Peter Simonischek, Sabrina Amali, Mehdi Meskar, Bibiana Beglau Data di uscita: 27 agosto 2020

Il suono del violino di Ron rompe il silenzio di Tel Aviv. Siamo in interno. Il ragazzo in campo lungo, la macchina dà importanza alla tranquillità della casa: le foto di famiglia sui comodini, la madre che va in cucina. Ron continua a suonare. A pochi chilometri, a Qalqilya, Layla sta suonando la stessa sinfonia. Deve premere forte perché il suono delle bombe impedisce di sentire. Stacco. Ron continua a suonare. È tranquillo, non si preoccupa di tener aperti gli occhi. Stacco. Primo piano su quelli di Layla: stanno lacrimando. Il gas penetra dalle finestre chiuse. Deve smettere, correre in cucina ad asciugarsi. Riesce a vedere il leggio nell’altra stanza. Lascia tutto sul bancone e torna a suonare, sforzandosi di intravedere le note facendo scivolare le lacrime. Stacco. Ron ha già finito. Entrambi faranno parte dell’orchestra nata come progetto di pace, composta da giovani musicisti israeliani e palestinesi, diretta da Eduard Sporck (Peter Simonischek), che non nasconde fin da subito le sue riluttanze. Il maestro e i ragazzi scoprono però di avere un passato segnato da un’esperienza comune: entrambi sono cresciuti pensando che l’odio fosse l’unica soluzione, una normalità inevitabile. Sporck, che ormai da anni è riuscito a lasciarsi alle spalle questa idea, decide di spostare le prove dell’orchestra in terreno neutro, in Sud Tirolo, nel tentativo di far accettare ai ragazzi quella che per lui, adesso, risulta la scelta più semplice. La sfida però non è facile: le differenze sono profonde e l’odio viene tramandato come eredità familiare. La destinazione non è lasciata al caso. Infatti è proprio in quel luogo che Sporck, anni prima, era riuscito, con non pochi sforzi, a perdonare un passato che gli era stato imposto e per il quale viene ancora colpevolizzato. Il riferimento alla West Eastern Divan Orchestra - fondata dal direttore Daniel Barenboim e da Edward Said – è immediato. Dal 1999 Said mette insieme musicisti provenienti da paesi storicamente in conflitto, nel tentativo di instaurare un dialogo e sanare le mancanze che la politica non riesce a colmare, o che continua ad ignorare. Non bisogna farsi ingannare però: “Crescendo” non è una smielata supplica alla pace. Il regista Dror Zahavi, nato a Tel Aviv, non dà false speranze: il conflitto c’è, continua, le fazioni esistono e non smettono di versare sangue. Quello che offre però è uno spazio di tregua, dove i ragazzi si possono guardare e riconoscere il volto di un’altra vittima invece di quello del proprio oppressore. Lo scopo di tutto questo non cade in secondo piano: i musicisti imparano ad ascoltarsi e a suonare insieme. Nonostante il successo la sfida rimane: sono stati davvero sufficienti gli sforzi di Sporck? Tra tutti i significati che si possono attribuire alla musica, Zahavi riesce ad aggiungervene un altro: quello di presa di posizione politica.

Sofia Polliotto

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