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Quando la musica è politica (A. Balocco

biamento della voce negli adolescenti maschi data la diretta ricaduta sulla performance vocale. Entra nel dettaglio e fornisce diversi strumenti per affrontare la mutazione della voce e il suo uso scorretto. Si parla anche dell’importanza pedagogica del coro e del canto, si elencano una serie di studi che definiscono i vantaggi e i benefici che l’appartenenza a un coro scolastico può riservare ad adolescenti e pre-adolescenti. La seconda parte è dedicata ad autori che hanno lavorato direttamente con cori di bambini in contesti speciali. Il canto è considerato strumento di integrazione e inclusione in ambito scolastico, ma anche extra scolastico con riferimento a scritti di alcuni professori e musicisti che hanno sperimentato cori di giovani in funzione di un’integrazione sociale e come strumento per implementare l’incontro, il confronto e l’inclusione di ragazzi appartenenti a contesti svantaggiati o disagiati. Nella terza parte si affronta una riflessione che va oltre l’ambito strettamente corale e si applica alla didattica musicale in particolare nel contesto della scuola dell’infanzia e della scuola primaria. Gli autori si soffermano sulle scelte dei brani da eseguire, dei temi da affrontare e degli strumenti per un approccio didattico più adeguato; indagano la sfera emozionale e le implicazioni per i compositori. Il libro è arricchito da una copiosa bibliografia che, al termine di ciascun capitolo, mostra i riferimenti dell’autore rispetto ai temi trattati. È sicuramente un testo molto specifico rispetto all’ambito musicale e anche ai contesti di applicazione. Non è facile in Italia trovare una scuola secondaria di primo o di secondo grado che preveda attività curricolari a tema musicale così organizzate e continuative. Di solito ci si appoggia a esperti extra-scolastici o a realtà parallele strutturate. In ogni caso il testo è una buona fonte di materiale sul tema, è ben organizzato e mostra cosa sia possibile fare con una formazione specifica in un contesto ricettivo.

Teresa Gozzi

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QUANDO LA MUSICA È POLITICA

La militanza artistica del compositore portoghese Lopes-Graça sotto il regime di Salazar

COSIMO COLAZZO

Musica e impegno, L’antifascismo e l’opera di Fernando Lopes-Graça Libreria Musicale Italiana, Lucca, 2019, pp. 272 + 2 CD allegati € 35

Fernando Lopes-Graça è stato un compositore portoghese noto soprattutto entro i confini della sua terra: della sua vita risalta il rigore e la assoluta fedeltà agli ideali dell’antifascismo durante gli anni dell’Estado Novo (1933-1976), che gli costarono parecchi impedimenti dal punto di vista professionale, tra arresti e divieti di insegnamento. Il libro di Cosimo Colazzo, pianista, compositore, e attuale docente di questa disciplina

Cosimo Colazzo presso il Conservatorio di musica di Trento, punta a riempire il vuoto di conoscenza su questo compositore, essendo stata la sua opera essenzialmente legata al recupero e allo studio della musica popolare portoghese, al fine di opporsi al falso nazionalismo musicale del regime. L’attività di Lopes-Graça non corrisponde a quella di un folclorista o di un etnomusicologo, poiché il suo interesse è principalmente compositivo: del repertorio popolare lo incuriosiscono i molteplici aspetti espressivi che, combinati col nuovo linguaggio della post-tonalità, possono dar vita ad una musica veramente nazionale. Il progetto artistico diventa così politico, laddove conoscere il mondo rurale significa attivare una dialettica critica con una specifica visione del mondo e sollecitare un cambiamento volto alla realizzazione di una società più giusta e libera. La ricchezza e la profondità del pensiero di Lopes-Graça sono affrontati nei primi due capitoli del libro: è qui ripercorsa in maniera particolareggiata la sua attività di teorico e scrittore, fondatore e collaboratore di riviste militanti di sinistra e anticlericali, e in primo piano alla guida di associazioni impegnate a fare fronte comune contro il regime. Le sue posizioni compositive sono radicali, rivolte verso la musica moderna e in chiara direzione anti-romantica: ai primi anni di militanza appartengono canti politici su testi di poeti resistenti, alternativa alla musica di regime, e canzoni popolari che indaga, raccoglie e trascrive riarmonizzandole per il suo Coro della Academia de Amadores de Mùsica. Dopo la parentesi di un capitolo dedicato ai suoi rapporti con gli intellettuali del Brasile, paese che negli anni ‘40 è nel pieno di un di-

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