Muzi Kult n°23 - Gennaio/Febbraio 2016

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Muzi

Kult bimestrale

pag. 11 Muzi Glam: La Rappresentante di Lista

pag. 14

pag. 68 "L'uomo che cadde sulla mia terra"

Suoni Pindarici con Mauro Ermanno Giovanardi

pag. 88 "Mad Simon" in 'Highlights Artists'

anno 4째 | n째 23

LEVANTE Abbi cura di te


"Non Seguire il sentiero già segnato… và, invece, dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia…!"

MKrecords 4 sounds 1 label

mkrecords.it mkrecordslabel Mk__Records


MUZI KULT anno 04 n° 23

Direttore Editoriale: Gennaro de Rosa Produzione: MUZI KULT Editore: Edizioni Emmekappa Responsabile grafico: Salvatore Greco Capo-Redattore: Monica Reale Redazione: Monica Reale, Paolo Fulciniti, Marianna Chiarelli, Gennaro de Rosa Hanno Collaborato a questo numero: Monica Reale, Miriam Caruso, Vladimir Costabile, Debora Borgese, Salvatore Greco, Fabrizio Cariati, Federico Cimini, Ghibli, Alessandro Castriota Scanderbeg, Loredana Ciliberto, Max Sannella, Simone Arminio, Pasqualino Caparello, Gennaro de Rosa, Luisa Marini, Lo Staff di ‘Musica contro le mafie’ (Mary Chiarello) Concessionaria Esclusiva per la Pubblicità: OnMagPromotion onmagpromotion@gmail.com Pubblicato su www.issuu.com Distribuito gratuitamente © 2012 - Tutti i diritti riservati

OSPITI: LEVANTE La nostra Miriam Caruso ha incontrato la cantautrice rivelazione degli ultimi anni in occasione della finale del premio Musica contro le mafie. Una chiacchierata piacevolissima a base di sentimenti, anticipazioni e futuro.

L’ Uomo che Cadde sulla mia Terra: DAVID BOWIE Il Duca Bianco, ci ha lasciati. David Bowie è morto a New York lo scorso 10 gennaio a 69 anni. Gli dedichiamo un particolare omaggio attraverso la penna dell’attore/cantante Alessandro Skanderbeg che ha avuto la carriera e la sua vita artistica influenzata dall’ “Uomo che cadde sulla terra”.

LA RAPPRESENTANTE di LISTA La Rappresentante di Lista è una band nata nel 2011 dall’incontro tra Veronica Lucchesi (voce, percussioni e strumenti-giocattolo) e Dario Mangiaracina (guitalele, chitarra, fisarmonica e voce). Lui palermitano, lei toscana, entrambi attori teatrali, scrivono a quattro mani testi e melodie. Nella rubrica Muzi Glam, Debora Borgese analizza la gioiosa scoperta della deforme realtà dei bambini in “Bu Bu Sad”.

MAURO ERMANNO GIOVANARDI Mauro Ermanno Giovanardi non ha bisongo di presentazioni, di interviste sulla sua lunga e ricca carriera di artista con la “A” maisucola, non ha bisogno di occhielli come questo... Un artista eclettico, sensibile che continua a fare centro! A noi piace andare oltre il bisogno e per la rubrica “Suoni Pindarici”, Loredana Ciliberto ha fatto con lui 2 chiacchiere “nel centro della Musica”.

ANTONIO PASCUZZO Antonio Pascuzzo, avvocato, cantautore e musicista colto e onnivoro, giocando col suo cognome e col termine “manouche” ha da poco pubblicato un disco dal titolo “Pascouche”. Un opera prima di livello che approfindiremo prossimamente. Intanto lo abbiamo incontrato ai fornelli di Greatest Eats ed anche lì, delizia del palato.

MAD SIMON Non è la prima volta che lo incontriamo sulle nostra pagine; ma noi abbiamo le nostre preferenze e soprattutto simpatie. Dopo l’uscita lo scorso anno del disco-esperimento “Love Addicition”, l’MC calabrese ritorna al rap militante dei tempi dei Kalafro, con importanti sortite nel mondo del teatro e tanto altro. Svela un pò di novità e cambiamenti al nostro caporedattore Monica Reale.

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LE RUBRICHE DI

Promo Highlights Artists Artists 8-25

26-43

44-65

66-93

Live 94-95

EDITORIALE ...................................................... 6 LE RUBRICHE DI MUZI KULT

Camere a Sud “Chiedi chi erano i Beatles...e Mozart!” [Carolina Bubbico - Ondanomala - Francesco De Grgori]

................................................... 8 Cimineide di Federico Cimini .................................. 10 Muzi Glam: La Rappresentante di Lista di Debora Borgese ................................................... 11 Saggezza POPolare di Fabrizio Cariati ................... 12 Suoni Pindarici “Nel centro della musica. Intervista a Mauro Ermanno Giovanardi” di Loredana Ciliberto ........ 14 Chiamatemi Max... di Max Sannella ...................... 16 Rosso Fisso [Criticare, Apprezzare, Recensire] di Vladimir Costabile .. 18 La Musica è Lavoro: “Copia Privata - Cosa è e a Chi Spetta” di Alessandro Angrisano .................... 20 Greatest Eats di Antonio Pascuzzo ......................... 22 di Simone Arminio

SPECIALE “Musica contro le mafie”

Premio “Musica contro le mafie” 6^Edizione .... 26 I Finalisti ........................................................... 30 La Finale Uno ................................................... 32 Le Finale Due ................................................... 34 I Vincitori .......................................................... 36 Io Sostengo (i nuovi artisti sostenitori) ........... 42

LEVANTE

Abbi Cura di Te pag. 80

MUZI KULT “PHONE CHARTS” .................... 44 PROMO ARTISTS

L’Io .................................................................... 46 B:Folk ............................................................... 47 Roberto Salis .................................................... 48 Cortex ............................................................... 49 Rames ............................................................... 50 Melissa Ciaramella .......................................... 51 Anomala Vitis .................................................... 52 Paolo Farina - Vallone ...................................... 53 L’Artista del Mese: Maurizio Mecenero Quintet ..... 56 Meet’n’Radio ..................................................... 58 Meet’n’TV ........................................................... 62

HIGHLIGHTS ARTISTS

L’Uomo che cadde sulla mia terra: David Bowie ... 60 Levante ............................................................. 80 Mad Simon .......................................................... 88

LIVE

In Tour .............................................................. 94

DAVID BOWIE L’Uomo che Cadde sulla mia Terra pag. 68

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L’EDITORIALE

di Gennaro de Rosa

ABBI CURA DI TE ! E’ da un po che non riesco a scrivere un editoriale nel quale vi racconto delle cose: i miei incontri, le mie riflessioni, quello che accade in redazione e elucubrazioni varie. Siamo sempre pieni di novità e voglio utilizzare il mio spazio, ancora una volta, per dar rilievo e sottolineare ciò che di bello c’è nelle pagine che seguono. In questo numero “ventitrè” (giuro stavolta non dico nulla sui numeri!) abbiamo fortemente voluto tutti in copertina una Donna, e la “D” è maiuscola non per errore di battitura o per caso… ma perchè è proprio così che si scrive quando si parla di “Levante”. L’abbiamo incontrata e, ha concesso una bella intervista alla nostra Miriam e non voglio anticiparvi nulla; abbiamo dato come titolo “Abbi cura di te” perchè oltre ad esser il titolo del suo nuovo singolo/videoclip appena uscito in anteprima su Deejay.it è l’augurio che si fa alle persone a cui si vuol bene ma che, per un motivo o per l’atro, non si riesce a seguire da vicino. Questo è un po quello che capita a noi con voi che ci leggete, vi vogliamo bene ma non possiamo seguirvi da vicino e occuparci della vostra salute, di quello che fate ogni giorno, del vostro lavoro, darvi una mano quando ne avete biosgno…ecc… Quindi prendiamo in prestito il titolo da Levante e vi invitiamo ad avere cura di voi… sussurandovi dolcemente nell’orecchio “Abbi cura di te”. Nel nuovo Muzi Kult tantissime novità: la nuovissima rubrica “Saggezza POPolare” di Fabrizio Cariati che sull’onda di Barbanera ci propone un nuovo adagio popolare interpretato a suo modo. “Suoni Pindarici” dedica un intero spazio eccezionalmente a Mauro Ermanno Giovanardi. L’esordio della rubrica “Chiamatemi Max” del mitico Max Sannella è stato uno di quelli con il botto, la sua rubrica è stata la più letta dell’ultimo numero del 2015; ci regala altre otto recensioni di artisti del panorama indipendente/emergente italiano. Proseguono con il vento in poppa la rubrica di Simone Arminio (“Camere a Sud” che in questo numero si occupa di Ondanomala, Carolina Bubbico, Francesco De Gregori) con un’altra interessantissima riflessione dal titolo “Chiedi chi erano i Beatles …e Mozart”. “Muzi Glam” della super Debora Borgese questa volta la radiografia la fa a “La Rappresentante di Lista” I libri della “Cimineide” di Federico Cimini sono, al contrario di ciò che si dice sui libri, condivisi e apprezzati dai nostri lettori; “Rosso Fisso” continuanua a criticare, apprezzare e recensire

le proposte che ci arrivano ogni giorno. “La Musica è Lavoro” prosegue con Alessandro Angrisano di Acep che ci svela un po di cose importanti da sapere sui Diritti da “Copia Privata” cosa è e a chi spetta. Ai fornelli musicali di Greatest Eats una piacevole sorpresa “manouche” con Antonio Pascuzzo e una nuova artista a curarne le copertine per qualche numero : “Ghibli”. Lo spazio speciale di “Musica contro le mafie” è interamente dedicato al premio e ai vincitori di questa edizione. Insieme Levante in highlights c’è Mad Simon, stoirco Mc dei Kalafro, che incontriamo nuovamente dopo qualche tempo. Ed infine un ricordo bellissimo ed un omaggio dovuto a David Bowie di Alessandro Castriota Skanderbeg. Ancora spazio per tanti nuovi artisti indipendenti come Maurizio Mecenero Quintet , L’io, B:Folk, Roberto Salis, Cortex, Rames, Melissa Ciramella, Anomala Vitis, Paolo Farina – Vallone… …e non vi diciamo altro…ma ce n’è…come sempre…un bel po’ !

Siamo sempre pieni di novità e voglio utilizzare il mio spazio, ancora una volta, per dar rilievo e sottolineare ciò che di bello c’è nelle pagine che seguono. Muzi Kult 07


CAMEREASUD di Simone Arminio

Una finestra aperta, magari sul mare. Le tende che volano, attirate dal vento. Il luogo, comprensibilmente, è a Sud, e ciò influisce non poco sulla musica. Da quando l’ho capito faccio sempre lo stesso esperimento: giudico un disco solo dopo almeno due ascolti. La prima volta mi direziono a nord. Fermo e concentrato, a finestre chiuse. La seconda volta guardo a Sud. L’attenzione tutta rivolta agli errori, la finestra aperta, a volte reale, altre immaginaria, ma quasi sempre orientata a Sud.

08 Muzi Kult

CHIEDI CHI ERANO I BEATLES…E MOZART ! L’evento è abbastanza storico di per sé: i Beatles, o meglio chi ne amministra gli averi, hanno finalmente ceduto al digitale e reso disponibili i propri dischi al mercato di Apple e Spotify. Era ora, perché no: quegli archivi della musica mondiale erano ridicoli, se ci pensate, evirati della loro punta di diamante. E poi, difendersi da cosa? Chi ama i Beatles più di ogni altro è disposto ad acquistare un cd, anzi, un disco originale dei Fab Four. Così disposto che, ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, quelle produzioni continuano a circolare in originale dell’epoca a prezzi stratosferici e addirittura in ristampe modalità mono: alcuni strumenti di qua, altri strumenti di là, a un costo doppio di un normale vinile. E chi ha quei dischi ma, comprensibilmente, non li può ascoltare in macchina, modo, bici o luogo di lavoro, perché non può farlo - a pagamento come nei casi di cui stiamo parlando (la pirateria i Beatles li ha già conquistati da un pezzo) - ascoltandone una versione digitale? Così alla fine, da qualche settimana, i Beatles sono disponibili in rete. Tutto molto bello, si diceva. Perlomeno finché non è iniziata a circolare una pubblicita di Spotify via mail, che recitava esattamente così: “Sapevi che sei album dei Beatles hanno ricevuto un punteggio di 10 da Pitchfork? Ascoltali e scopri perché qui su Spotify”. A quel punto, devo ammetterlo, ho ceduto. Ma proprio fisicamente: mi sono accasciato sulla sedia, in cerca di aria e conforto. Spiazzato dall’idea che una persona che si è iscritta a Spotify, quindi ascolta e ama la musica tutta, debba scoprire da una email che quelli dei Beatles sono “i più grandi album mai registrati” (era il titolo della mail) e che, se non ci crediamo, possiamo fidarci del fatto che Pitchfork, la più importante webfanzine americana, a sei di que dischi abbia dato punteggio dieci. Ma cazzo: si può amare o si può odiare i Beatles, ma non si può di certo credere che la loro storia debba essere spiegata a un amante di musica da una mail di Spotify e la loro importanza e influenza musicale corroborata dal voto di un sito che, senza ombra di dubbio, se non ci fossero stati i Beatles, non ci sarebbe mai stato, non con quei contenuti. Eppure così è, se vi pare, diceva Pirandello. Mi sono immedesimato in un quindicenne, che ascolta musica su Spotify e dei Beatles conosce soltanto il nome. Possibile, lecito, passabile, anche se può fare male. Ma ciò che non passa, davvero, non passa, è che qualcuno così convinto da conoscere e quindi leggere una fanzine non si sia mai preso la briga di ascoltare un disco dei Beatles. E come la mettiamo con quei brani che per molti semplicemente non hanno autore ma si conoscono a priori? Yesterday, Twist and shout, Let it be, Yellow Submarine. La lista è così lunga che non ha neppure senso farla. Per questo ho vacillato. Si possono avere gusti, età, tendenze, si può decidere liberamente di ignorare un’arte, un personaggio, un mostro sacro. Tutto è lecito, e personalmente lo rivendico. Ma avere bisogno che qualcuno ci spieghi oggi chi sono i Beatles sarebbe come iniziare scuola guida con: “allora, ragazzi, questa è la macchina. Ha quattro ruote”. Come dire: “Mozart chi? E’ quell’amico tuo, Erasmus?” No, davvero, semplicemente non si può. Per questo, troppo indignato, la chiudo qui.


Voto

8,5

Voto

7

Da ascoltare di fianco ai vecchi binari della stazione di Bologna Centrale.

Da ascoltare davanti a una puntata di Amici, dopo avere opportunamente tolto l’audio.

ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) Tu ci Sei (2015, MK Records) Diavolo d’un Mimmo Crudo. Bassista e volto storico del Parto delle Nuvole Pesanti, due volte transfugo dal gruppo alla Jack Frusciante con i Red Hot Chili Peppers, soltanto lui poteva sperare di partire con un nuovo progetto e avere tempo, modo e soldi per realizzare un disco con tutti i crismi. C’è riuscito: questa è la notizia inconfutabile. Con Ondanomala, un duo composto da lui e da Lady U, già sua socia nell’epoca pre-Parto con i catanzaresi Uvistra, ha dato alle stampe “Tu ci sei” (2015, Mk Records). Un disco consigliatissimo e prima di tutto, sembrerebbe banale, un disco. Ovvero ben più del solito divertissement, giocattolino privato del musicista che esce dal gruppo in voglia di riff. No, tutt’altro: Tu ci sei è un disco pensato e ragionato, ben scritto e ben suonato, originale e al tempo stesso fortemente legato a una tradizione di post-punk-folk che al giorno d’oggi riproprorre con freschezza sembrava una sfida impossibile. C’è riuscito Mimmo Crudo, autore delle musiche e arrangiatore mirabile insieme con Checco Salerno, terzo membro del progetto che non ha fatto in tempo a vederne i frutti. Lady U (Francesca Salerno) ci ha messo i testi, onirici, demodè, eppure così attuali. Uno su tutti ‘Salta Anita, Salta!’, lucida storia di una collaboratrice di mafia. Una perla musicale, invece, è senza dubbio ‘Salvami’, summa perfetta di un disco che mette in note l’irruenza dell’ispirazione. C’entrano anche, le Nuvole Pesanti. Non solo nella cover - ben fatta - di Le cose che mi restano, ma anche in un certo atteggiamento che a ben guardare, più che lo scimmiottamento è la naturale evoluzione, in positivo, di certi dischi come “4 battute di povertà” e “Sulle ali della mosca”. Album che a ben guardare rappresentano oggi il momento più fulgido di una band che dopo di allora ha raggiunto altissimi picchi espressivi, ma lasciando per strada una certa velocità espressiva di matrice punk. La ritroviamo qui, ed è un bel sentire. CAROLINA BUBBICO Una Donna (2015, Workinlabel) Figlia d’arte, jazzista laureata, cantante pop per scelta e convinzione. Carolina Bubbico è la risposta che molti cercavano. Lo schiaffo in faccia a certe eroine del commerciale televisivo, plastica dimostrazione del fatto che si può fare il pop con dignità, avendo dietro i giganti della musica, il pentagramma e una certa conoscenza, non soltanto la voce roca di Maria De Filippi. C’è un disco, nella fattispecie, che può aiutarci sulla strada della rivincita. Il titolo è “Una donna” (2015, Workinlabel). L’autrice è’ per l’appunto la Bubbico: voce soave, testi leggeri, telegenicità… e dieci anni di conservatorio. Figlia d’arte, ok: ma pure esordiente precoce, a 23 anni, e salita agli onori della cronaca per aver diretto l’Orchestra Rai di Sanremo per Il Volo, lo scorso anno, arrangiatrice che poi - ahinoi - ha vinto. Deplorevole di per sé, ma oggettivamente ben scritto e ben curato. Ecco, dietro c’era Carolina Bubbico. Che qualche mese fa ci ha regalato un disco capace di arricchire il panorama radiofonico con canzonette, sì, ma dotate di stile ed armonia. Quella vera: che oltre all’ugola ha la composizione, la cura dei dettagli e un’anima jazz a cui dopo ogni brano dover rendere conto. Ascoltatelo, “Una donna”: è la colonna sonora ideale di molte cose. Leggero, capace di starsene sottotraccia e al tempo stesso di farsi notare. Esuberante, creativo, convinto: una chicca che la tv non merita. E che dimostrerà sempre a chi davvero ne avrà dubbi, che non è mai il genere ha fare un disco. DE GREGORI CANTA BOB DYLAN Amore e furto (2015, Caravan)

Voto

7

Da ascoltare in mattina per le strade d’America. E se non è possibile in fondo basta fare come sempre: immaginarsele.

Tanto di cappello al Principe, che dopo anni di risolini e malignità velate, ha finalmente dimostrato tutto il suo spessore affrontando il suo alter ego. Di De Gregori, si sa, si è sempre detto: “non ci sarebbe mai stato se non ci fosse stato Bob Dylan”, o peggio: “certo che è bravo, in fondo è la brutta copia italiana di Bob Dylan”. Vera la prima affermazione, salvo che la stessa cosa si potrebbe dire per almeno un centinaio di cantautori nel mondo, per limitarsi ai soli campioni d’incassi. Ingenerosa la seconda, perché se è pur vero che in musica non si inventa niente, il cantautorato è fatto di musica e parole, e sulle parole c’è poco da scherzare. Ancor meno da emulare. Il Principe, si diceva, in fondo non ha mai fatto un mistero dell’ovvio: prima che un grande cantautore originale è sempre stato un grande fan di Bob Dylan. Una vicinanza testimoniata dallo stile, da un certo carattere burbero e molto più palesemente da qualche cover. Una su tutte ‘Non dirle che non è così’. Normale che ci fosse in “Amore e furto”, disco in cui, finalmente, De Gregori traduce, reinterpreta e canta direttamente i capolavori di Bob Dylan. Sgombriamo il campo, allora: chiunque l’avesse fatto, avrebbe rischiato di brutto. Primo perché non si può emulare il più bravo. Secondo perché gli emuli, più di tanto non possono fare. Per questo, forse, un’operazione del genere, per davvero è possibile soltanto ai più grandi: solo un genio può interpretare un altro genio senza impallidire. Ecco allora l’atteggiamento che proponiamo nell’ascolto di questo album: quello di chi si crede unico al mondo e si mette in testa di raccontarti un altro che unico al mondo lo è di sicuro. Da questo punto d’ascolto, l’astio immotivato, se c’era, probabilmente sparirà: scoprirete che De Gregori, se vuole, può permettersi di tutto. Anche scimmiottare Bob Dylan. Perché a quelle mosse e a quei testi soliti, insolitamente tradotti, aggiunge la poesia del suo sacco. Sì: l’ascolto prevenuto è superato. Il disco in questione, di sicuro promosso.

Muzi Kult 09


CIMINEIDE

di Federico Cimini

LIBRI, CITAZIONI, COPERTINE.

Il libro di questo mese è “L’amico Ritrovato” di Fred Uhlman, scrittore tedesco fuggito da Berlino durante gli anni del nazismo. Un libro bello, bellissimo, e commovente. Il titolo originale, a dire il vero, è “Reunion” ma, almeno per una volta, l’adattamento in italiano sembra essere addirittura più azzeccato dell’originale. Racconta l’amicizia tra due ragazzi tedeschi, Hans Schwarz, ragazzino ebreo di famiglia borghese, e Konradin von Hohenfels, di famiglia nobile e sostenitrice di ideali di superiorità rispetto agli altri. Nonostante le diversità i due riescono a legare e stringere una forte amicizia. Che dura però fino all’avvento al potere di Hitle nel 1933, anno in cui si diffonde l’odio antisemita. I due inizialmente si allontanano e quando la situazione sociale peggiora, i genitori di Hans decidono di mandare il figlio in America da una zia. I rapporti tuttavia non si interrompono bruscamente, ma le diversità crescono, al

punto che in una lettera, Konradin ammette la fascinazione per il fuhrer. Seguono anni di silenzio. Hans resta in America, studia legge e non sa più niente dell’amico. Fino al giorno in cui Hans riceve un opuscolo. Altro non posso dire. E’ un libro che va letto perché apre i cuori. Ah, è un romanzo autobiografico.

LA CITAZIONE La politica riguardava gli adulti; noi avevamo già i nostri problemi.

10 Muzi Kult

vuoi consigliare un libro per la prossima CIMINEIDE? scrivi a info@federicocimini.it”


MUZI GLAM di Debora Borgese

Cos’è la Musica dovremmo saperlo tutti anche se, a volte, ci capita di ascoltare qualcosa o qualcuno che ci fa, quantomeno, venire il dubbio…che sia così. Ma in questa rubrica vogliamo darlo per scontato: “Tutti Sappiamo cos’è la Musica!” (ed anche con la “M” maiuscola). Il Glamour, ahinoi, invece non è così diffuso e di mostruosità al suo riguardo ci capita di vederne tante e, come si suol dire, “L’occhio vuole la sua parte”…e la vuole anche buona; eleganza, sensualità, seduzione…e soprattutto “fascino” gli ingredienti fondamentali di questa rubrica. “Muzi Glam” unisce ciò che tutti pensiamo di sapere cos’è con ciò che tutti dovremmo sapere cos’è. Vi avvisiamo, in questa rubrica “l’abito fa il monaco”…e anche “la monaca”.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA E LA GIOIOSA SCOPERTA DELLA DEFORME REALTÀ DEI BAMBINI IN “BU BU SAD” In testa, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, avranno sempre il teatro. Ed è una gran fortuna per il cantautorato italiano: quando la capacità compositiva autoriale d’alto livello sposa la ricercatezza espressiva della messa in scena, iniziano a non esserci più speranze per la società musicale degli stereotipi e delle banalità.

“Bu Bu Sad” conferma la loro forte personalità queer, carica nei testi e dalle melodie apparentemente semplici, impreziosite dal contributo dei polistrumentisti Marta Cannuscio ed Enrico Lupi. Ne risulta un perfetto equilibrio dei temi introspettivi centrali dell’album sulla gioiosa scoperta della deforme realtà dei bambini.

Le loro gambe sono mosse dall’irrefrenabile desiderio di stare in mezzo alla gente portando in giro la loro musica e i loro pensieri ai concerti e nelle radio, girando i loro videoclip e condividendo le loro esperienze con gli amici, oltre i social. E anche per questo si differenziano dalla massa, con riguardevoli risultati!

Il loro futuro? Sono sulla strada giusta perché ogni singolo album de La Rappresentante di Lista conferma l’eccezione nel panorama musicale italiano.


SAGGEZZA POPOLARE di Fabrizio Cariati

Carissimi lettori di Muzi Kult, bentrovati e auguri di buon anno. Vi siete ripresi dalle feste, dal cibo e dall’alcol? Beh, immagino di sì, visto che in molti già sono tornati a lavoro e a scuola. Spero abbiate passato il “ Natale con i tuoi e capodanno con chi vuoi “, giusto per restare in tema di proverbi e modi di dire. Per chi non lo sapesse ancora, in questa rubrica mi occupo di “saggezza popolare” e quindi analizzeremo insieme, di volta in volta, dicerie e pettegolezzi, leggende metropolitane e sciogli-lingua. Durante le feste di Natale, ho avuto il piacere di presentare il mio primo spettacolo solista dal titolo bizzarro “...quando la musica è terapia...” il cui tour prevedeva diverse tappe in Calabria. Questo mi ha permesso di passare del tempo sano con la mia famiglia ed immergermi, per qualche giorno, nel dialetto ‘mirtaiolo’ ( di Mirto-Crosia). In verità, anche a Bologna parliamo in dialetto calabrese, noi terroni che siamo tutti cugini ( a Bologna ne ho almeno 10 ) e quando ci “accucchiamo” siamo veramente rumorosi. In ogni caso, amo molto il mio dialetto ed è proprio da questo background culturale che ho pescato il proverbio per voi, ma tranquilli, a quanto pare, è un modo di dire abbastanza diffuso, non solo nel sud Italia. Il proverbio recita così:

In foto “ Ciccio “ intento a “ toccare e non toccare“ la giovane donzella.

“...Mamma, Ciccio mi tocca... Toccami Ciccio che Mamma non c’è...” La prima volta che ho sentito questo modo di dire avevo 11 anni e mi ero trasferito in Calabria dalla Germania da pochi mesi; mi divertì un sacco immaginarmi la scena di un povero ragazzo in balia dell’essere meravigliosamente e lunaticamente femmina, che un po’ viene sgridato perché la sta toccando, e un po’ viene sollecitato quando invece non lo sta facendo. In sostanza, il proverbio si riferisce ad una ragazza che dice alla madre di essere molestata da Ciccio,

e della stessa ragazza, che in un secondo momento, invece, chiede a Ciccio di essere toccata quando la Mamma non c’è. Ho sempre identificato questo proverbio dal classico contesto da flirt; insomma, quella situazione in cui a lei “piace e dispiace” che lui la tocchi :) ( In qualche modo questo proverbio mi rimanda ad un altro detto popolare che dice “...quando il gatto non c’è, i topi ballano...” ) Ovviamente, incuriosito, ho googlato il proverbio in questione e non potete immaginare quante curiosità son saltate fuori; per esempio, su youtube, c’è una canzone, con tanto di balletto, dal titolo “Mamma, Ciccio mi tocca”, che ha come protagonista Orietta Berti. Poi ci sono diversi link e forum in cui emerge come il proverbio sia stato sentito in diverse regioni, dalla Calabria alla Sicilia passando per Roma. In Toscana, invece, Ciccio si chiama Checco :) Vi è mai capitato di essere stati Ciccio? C’è un Ciccio in ognuno di noi? O sono le donzelle a tirar fuori il Ciccio che è in noi? In fondo, le Sacre Scritture raccontano che sia stata Eva a convincere Adamo a raccogliere il frutto del peccato. Vuoi vedere che ci piace essere dei “broccoloni”? :) Vi lascio con queste domande da cui trarre spunto per le vostre riflessioni e, ovviamente, al gentil sesso chiederei se hanno mai detto “...Mamma, Ciccio mi tocca...Toccami Ciccio che mamma non c’è...” Un abbraccio forte e alla prossima.

12 Muzi Kult



SUONI PINDARICI Nel centro della musica. Intervista a Mauro Ermanno Giovanardi

Un appuntamento speciale (...e senza intervista doppia) per questo numero della nostra rubrica, con un ospite dieccezionale caratura come Mauro Ermanno Giovanardi che, dimostrando grande disponibilità, ha fatto ancora una volta centro. Parte da lontano la sua carriera musicale, come voce dei La Crus – con i quali ha inciso 8 album – per giungere ad una carriera solista con sempre maggiori successi. Prevalentemente accompagnato da un supergruppo di musicisti, o dall’Ensemble Symphony Orchestra, o ancora dalla Sinfonico Honolulu, l’unica orchestra di ukulele italiana, il live diGiovanardi mette in scena le atmosfere dei cinematici sogni in technicolor e le sonorità di richiamo a Morricone, con arrangiamenti e melodie classiche intessute di riferimenti al beat e alle grandi orchestrazioni degli anni ’60. Le sue collaborazioni, soprattutto in ambito live, sono innumerevoli e, in “Chelsea Hotel”, si sono arricchite anche del contraltare narrativo di Massimo Cotto, per uno spettacolo che mette insieme reading e rock. Nel 2012 Giovanardi ha ricevuto il Premio Lunezia 2012, con questa motivazione: “Mauro Ermanno Giovanardi è uno degli autori più raffinati che ci siano in Italia e il Premio Lunezia vuole omaggiarlo con una Menzione Speciale 2012…”. Ha partecipato, con una sua personalissima versione di “Lugano Addio”, al cd tributo a Ivan Graziani, uscito nel 2012 in allegato a XL di Repubblica. Un omaggio che Giovanardi spiega così: “Le parole chiave nei giorni delle registrazioni del brano sono state velluto e seta.” Sulle note per il cd leggiamo “Una carica sensuale profonda e immobile, ferma come il lago di cui si parla. Una bellezza allo stato puro…”. Un artista eclettico, sensibile che continua a fare centro!

14 Muzi Kult

di Loredana Ciliberto


Quando si parla della tua musica si fa spesso riferimento ad “atmosfere cinematografiche”. Inoltre hai anche composto musiche per il teatro. Puoi parlarmi un po’ del tuo rapporto, lavorativo e non, con cinema e teatro? Da sempre sono stato affascinato ed attratto dalla musica che rimanda direttamente a delle immagini cinematografiche. Alla possibilità dicreare delle atmosfere ben precise. Infatti con i La Crus abbiamo lavorato tanto in questa direzione. Facilitati anche dalle infinite possibilità che i campionamenti ti potevano dare. La mia passione per il teatro è sempre stata forte e sincera (stavo mollando la musica per la scuola di recitazione di arte drammatica alla Paolo Grassi, tanti anni fa) e così ho cercato di far convivere queste passioni con diversi spettacoli con il Teatro dell’Elfo con Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, fino ad arrivare a produrre uno spettacolo (“La costruzione di un amore”), dove tutti questi linguaggi diversi vivevano in simbiosi ed equilibrio. Cinema, teatro, poesia e musica. Credo la cosa artisticamente più bella, delle tante sperimentare coi La Crus, sicuramente la più wagneriana. Così poi anche da solista ho continuato questo viaggio cercando di sdoganare la canzone d’autore dal suono classico, con un abito diverso, dove l’arrangiamento di ogni brano è concepito come una potenziale musica da colonna sonora di un film. La tua carriera di musicista, con le sempre più numerose collaborazioni, sembra dimostrare che la musica è anche condivisione. Ci sono e, in caso, quali sono le differenze tra la creazione condivisa in studio (quindi la registrazione) e la condivisione di un palco? Eh le differenze sono sostanziali, e da viversi con due spiriti diversi. In studio hai la possibilità di pensare, avere più tempo per ragionare e mettere a fuoco quello che staifacendo, cosa che una performance non può necessariamente avere, a meno che hai una superproduzione, sempre più difficile in questi anni di vacche magre. Per cui la prassi è che alla fine devi fare di necessità virtù e far prevalere l’emotività e l’unicità della serata o del momento. Comunque sì, è bello lavorare con amici che stimi e con cui hai sintonia artistica. E il risultato, sia in studio che dal vivo, porta sempre a una somma e a dei colori che inevitabilmente sarebbero diversi; sicuramente altri.

Ti è capitato di collaborare con musicisti stranieri? C’è qualcuno col quale ti piacerebbe particolarmente poter suonare? Prima o poi mi piacerebbe farmi produrre un disco da Mick Harvey ed averlo come poli strumentista. Ti capita di andare ai concerti di band e musicisti emergenti, o che non conosci? Hai avuto qualche folgorazione in questo senso negli ultimi tempi? Si certo, non spessissimo ma sì. E ho anche sentito delle cose interessanti. Tanto da poter festeggiare tra poco, un’uscita di 3 dischi a marzo con la mia direzione artistica. Parola Cantata Dischi è il marchio, che uscirà per Egea Music. Non so se hai seguito il dibattito seguito alla recente riflessione pubblica di Giancarlo Frigieri. Leggendola mi chiedevo:siamo davvero tutti diventati schiavi di questa idea di dover a tutti i costi “arrivare”? Non rendendoci conto che la nostra fetta di mondo, che chiamiamo “underground”, non è quello che avevamo pensato/sperato? O forse è arrivato il momento di ammettere che ci parliamo e suoniamo solo addosso? Penso ad esempio ai numeri che fanno i concerti e alle cifre che girano intorno, sia per gli artisti che per gli organizzatori… Mah... Ci vorrebbero tre giorni di analisi e riflessioni per questa domanda… Di sicuro nella situazione drammatica in cui ci troviamo, nessuno può chiamarsi fuori o sentirsi completamente immune da colpe. Il più sano c’ha la rogna, come si dice. Discografia, agenzie di management, artisti, giornali, organizzatori. La scena underground/alternativa nel suo complesso, compresa. Con un atteggiamento troppo spesso snob, usando però le stesse identiche logiche delle major e del mainstream. Il vero strappo della musica, è che viene spacciata come qualcosa che nutre l’anima, ma troppo spesso venduta come una saponetta da bidet. L’effetto domino poi fa il resto anche da un punto di vista culturale in maniera trasversale e generazionale. Aveva ragione Jannacci; La Televisiun à la gà la forsa d’un leùn. Ormai se non passi attraverso il tubo catodico più o meno non esisti. E così stanno cambiando tutte le regole, gli equilibri, i sogni. Nella cultura effimera dell’apparire ed esserci a tutti i costi, dove il fine giustifica ogni mezzo, l’arrivare è sicuramente diventato più importante che il resto.


CHIAMATEMI...

MAX

a cura di Max Sannella

“L’intera gamma della pittura, scrittura, musica, film è lì perchè voi la usiate…!”

(W.Burroughs)

CASE DI VETRO

DANAMASTE

ELIAS NARDI GROUP

LA IENA

SETE EP

AMORE, TOSSE I Make Records

FLOWERS OF FRAGILITY

CREPA

Marsiglia/DreaminGorilla Records/Wasabi Produzioni

Le 5 tracce che fanno la colonna vertebrale di questo Sete Ep dei genovesi Case di Vetro sono un equilibrio impeccabile di waveing sognante agguantata da un post-rock, un sottile “logic” di una dinamica asciutta quanto scura, con una voce magnificamente allampanata e un senso compiuto di pastorale elettrica che percuote melodia e contemporaneità. Uno scandaglio del di dentro e una massa di lampi nel di fuori, che si aprono ad intermittenza con la voracità di uno spoken emozionale. Dicevamo cinque tracce di ricerca e passaggio, capaci di lasciare il segno e di interpretare una urgenza vorticosa, una traiettoria evocativa che si iscrive al piccolo firmamento underground che si sta vivendo. Un disco di radiazioni malinconiche Sete, eteree allucinazioni Fermo immagine, lo sprint poppyes Il nostro tempo e la Kuntziana Solaris, ma è la travolgente galassia di Tempesta che non appena si affaccia sotto il lettore ottico ti risucchia interamente nella sua magnificenza. 16 per Muzi Kult Da amare sognare.

La Clinica Dischi

Visage Music

Disco dal taglio “sartoriale” questo Amore, tosse dei campani Danamaste, quarto disco di una formazione garante di belle cose sonore, la loro eleganza scorre a rivoli attraverso un post-rock screziato da cantautorialità e visioni progressive, una grazia o un atomo di infinito che ora inquieta ora ammalia. E con loro ritorna quella poetica asimmetrica, colta, squadrata e concettuale, una sostanza letterale prestata ai distorsori e data in affido alle intemperie di pindarismi zigzaganti, liberi e frenetici nelle proprie traiettorie sovrane. Nove brani che non conoscono il concetto di saturazione, brani che agganciano emozioni, le strapazzano e le restituiscono all’ascoltatore in forme teller, d’amore, di illusioni, implosioni e contemplazioni; il modulo epico Organetti, la corsa controvento Cecina, la foschia elettrica 63 e l’irrequietezza prog che stilla in Testicoli fanno la loro parte di rappresentanza dell’opera, il rimanente la bella merce. Ancora uno strike per i Danamaste.

Distese di melodie mistosangue che scandagliano fondali armonici apparentemente quieti, in verità brulicanti di infinite increspature e sorvoli melanconici tra una certa Mediterraneità e Medioriente; è il sintomo primario della musica di Flowers of Fragility del musicista toscano Elias Nardi, qui accompagnato da Didier Francois, Daniele Di Bonaventura, Nazanin Piri-Niri e Carlo La Manna, il sintomo in crescendo di un volo, più voli, una migrazione compiuta tra anima e spirito. Nove brani – incisi su nastro magnetico - di una world music visionaria, onirica, con il loud attore ad accompagnare filamenti jazzly accennati, il mantice di fisarmonica a chiacchierare con atmosfere di tradizione e confine, senza nessuna percussione a scandirne il tempo, ecco si, quell’atemporalità che si coglie nell’infinito di tutto e che Nardi completa con ponteggi sonori tra varie umanità, culture, colorazioni vitali. La saudade amara Le coeur de Nina, un risveglio a sud/est Impermanenza, lo scaramouche battuto La barca ubriaca e la passionalità sperimentale e prog di uno straniante paso doble Sine nomine, annunciano un ascolto che fa litigare clamorosamente con la gravità terrestre. Suggestioni a go go!

Già dalle prime note e bizzarrie, Crepa, il nuovo disco del duo toscano de La Iena rievoca i fantasmi della Big Apple Settantiana, quella dei club dissoluti e dello sbracamento totale; un totale ed “eversivo” sound che nelle divagazioni elettriche di blues, stoner, garage, teatralità distorta e lontani istinti Zappiani che roteano indisturbati su e giù per la tracklist, porta una genuinità alternativa soddisfacente, una botta di vita “extravagance” che si contiene a malapena dentro la copertina, già di per sè poco rassicurante. Gianni Gneri e Sandro Marchi stampano un bel casino, suonano con attitudine slegata e arrivano diretti all’ascolto con substrati di groove indiavolati, imbastiscono un cortocircuito di idee e sound che distribuisce scariche e lampi trovando anche il tempo di inserire stati di calma (eufemismo) cantautorale Non esisti, Delirium, Mare, Scacchi, ma è il bombardamento di Acqua e fiori e Ho perso l’anima ad una festa a far lievitare il tiro generale, l’audacia di un registrato che non è il solito registrato, ma molto di più.


“Chiamatemi…Max” è la nuova rubrica di recensioni di dischi del panorama indipendente a cura del giornalista e Critico Musicale, Massimo Sannella. Max nella sua vita ha ascoltato milioni di dischi e ha scritto migliaia di recensioni per decine di testate italiane. Vive nella musica e per la musica; la passione per i suoni, i sogni e i segni lasciati dalle opere delle quali scrive, rende le recensioni di Max Sannella un modo unico per ‘impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole vuol tirar fuori il ritmo vitale dell’anima’. Nel 1965 viene pubblicato un disco dal titolo “Call me Burroughs” ne è l’autore William S. Burroughs, tutti i brani provenivano da letture dei suoi romanzi Naked Lunch, The Soft Machine, Nova Express. I romanzi di Burroughs hanno influenzato generazioni intere di musicisti, scrittori, pittori, registi e quant’altro… hanno influenzato noi. Il parallelo e l’omaggio a Burroughs lo abbiamo trovato nelle parole di un altro grande maestro della Beat Generation : Jack Kerouac «Ci vorrebbe una notte intera a raccontare del vecchio Bull Lee; per ora, diciamo soltanto che era un maestro, e si può affermare che aveva tutti i diritti di insegnare perché aveva passato tutta la sua vita ad imparare». Così Jack Kerouac presenta William Seward Burroughs, nelle pagine di “On the Road” (una pietra miliare della letteratura ‘interplanetaria’)…così noi vogliamo presentare: Max Sannella.

LEGENDA SIMBOLI

ADORE

LOVE

ENJOY

LIKE

DISLIKE

HATE

LE SCIMMIE ASTRONAUTA

MINIMANIMALIST

NOON

THEHALFOFMARY

TIENITI FORTE

ORA O MAI PIÙ

NOON EP

RUINS

E8 Records

Autoproduzione

Autoproduzione

Autoproduzione

Da sempre Catania (e la Sicilia intera) è fucina di rubini sonici che danno imprinting alla musica sotterranea del nostro Paese. E per non sfigurare con soluzione di continuità ne sforna a ripetizione. Tra questi spuntano Le Scimmie Astronauta – Michele Giustolisi, Giorgio Falsaperna e Luca Bajardi – terzetto che con l’official Tieniti forte tentano il jump oversize verso ascolti e masse allargate, e a sentire la febbre che circola nel disco la cosa sembrerebbe un gioco fattibile. Dodici brani caratterizzati da una potenza espressiva diabolica, anni Novanta schizzati, shuffle elettronici, rock & pop con leggere nevrosi punkyes, ricordi che volano tra i Malfunk d’annata Rock N Roll, e sbattimenti disco party alla Bluvertigo L’amico, comunque un giro di stimoli che è grande in ogni misura e angolazione lo si ascolti. La Vedderiana Stalker, il fiato dei Negrita Barca di carta, il piglio di Pelù in Lei dice sempre di si, moltiplicano le possibilità – per la band – di “sfondo” e nell’attesa dell’evento, prendiamo il tasto repeat in mano e ricominciamo daccapo la bella orbita di queste scimmie dispettosamente intriganti.

E’ proprio vero, quello che non ti uccide ti fortifica! La genesi del duo pugliese MinimAnimalist e del loro Ora o mai più è una malattia dal decorso straordinario, uno spiazzante tracciato di stoner rock allucinato e pervaso da febbri desertiche che – ambiziosamente conturbante – lascia una scia di bruciato per molto dopo il suo letale percorso stereo. Fabio Cazzetta voce/batteria e Davide Bianco chitarra sono in due, ma il putiferio distorto che producono è da 100, una pulsione continua e compressa, a passo di varano, che s’insinua negli orecchi e ti strupra il pensiero, ti trascina nelle sue viscere e ti pasteggia coi suo distorti aloni. Una tracklist tra cantati e strumentali, retrogusti di Fluxus Giovanni e sputi QOTSA Disturbo polare, i Ritmo Tribale accaniti Che cazzo ridi e l’anima purulenta di certi satanassi Soulfy in Dance like Fibonacci, tutto nel black hole di un disco che si fa sentire, bastona e lascia ecchimosi bluastre ovunque. MinimAnimalist, nati per fare – nell’underground - del bene attraverso il male della corrente elettrica. Piccola eccellenza in transito.

Dall’assolato Salento la foschia incalzante dei Noon nel loro official omonimo, quattro tracce che si attorcigliano come una pellicola in bianco e nero ossidata, una parentesi nella parentesi che fa più ricca la proposta musicale “altra”, ramificandone l’ossessione poetica con grande personalità. Un rock cantautorale che vibra, goccia, eiacula malinconia Valdaro, Scatola #1, rivalsa e pathos raggrumato, quattro brani che invadono l’anima di una suggestione dannata, anche per merito di una voce sgranata che fa la sua porca figura; Lorenzo Forte, Antonio Tunno e Flavio Paglialunga si rotolano in un magna ibrido dove anche una manciata di scintille post-rock reclamano la loro vitalità incombusta Duluth, e alla fine l’ascolto ne esce gonfio, sazio e appagato da un sound totale che viaggia spedito, poesia e jack accalorati in amore lussurioso. Cerbero, caratterialità tra Marlene e Verdena, accarezza e incendia l’aria. Esordio Doc.

Se vi suona nuovo il nome TheHalfOfMary – amichevolmente THOM – coglierete l’occasione per conoscerli di più attraverso il bellissimo official Ruins, uno stile mid-cantautorale filtrato in atmosfere dandy alla Brian Ferry Videogame, See, afflati di Caribou e un misto di pop/rock/psichedelia che – grazie alla timbrica del vocalist Claudio Tosi – assume quel senso di vissuto notevole, affascinante. Una dozzina di brani piacevolmente sopra la media, quasi patinati, tra ondivago e malinconia, un “teatrino” di piccolo lusso sonoro che la band toscana regala ad orecchi attenti e svezzati, e la conseguenza di questo “risuono” è una schiettezza trasversale che fa breccia istantanea, oltremodo per la stravaganza con cui tutto è confezionato, condito e arrangiato. Cibo proteico per animi vogliosi di “sentire altro”, un Byrne rallentato He calls the witches, lo shake snodato Kilie Meenog, un nevrastenico consumo di corrente elettrica Sha e il ping pong stroboscopico che fa balenare Perfect life sono solo assaggi del pasto completo che vi aspetta. Tuffatevi dentro la tracklist di testa, Muzi odierete poi il tirarlaKult fuori.17


di Vladimir Costabile

ROSSOFISSO CRITICARE – APPREZZARE – RECENSIRE

“Parliamo di musica e balliamo d’architettura”

Sono sempre in ritardo! Anche quando programmo tutto in maniera maniacale, riesco ad essere in ritardo. Le rate della macchina, a fare benzina, appuntamenti con la mia signora, appuntamenti di lavoro. Sempre in ritardo per non parlare poi delle consegne, la redazione sguinzaglia i cani almeno una settimana prima per avere i miei articolacci. Il problema non è la mancanza di un orologio o di un’agenda, il problema è il battito cardiaco. Uno su 10 nasce con il battito in levare. Dalle vostre reminiscenze di solfeggio dovreste sapere che il tempo è diviso in battere e levare, uno scandisce e l’altro genera il ritmo. L’Africa ha fatto scuola. Il cuore con il tempo in levare genera una certa predisposizione a fermarsi a fotografare l’arcobaleno, ha guardare con gli occhi dolci i cani che mangiano. Il battito in levare ti permette di inseguire i sogni anche dopo che ti sei svegliato. Ti fa passare le notti insonni ad aspettare quell’intuizione che non arriva o a ricantare quel ritornello che gira in testa. Il levare del rosso fisso, prima di finire la benzina, la lancetta balla in levare, questo vuol dire qualcosa. Questo significa che lo stato d’emergenza è sintomo di battiti in levare. Di corsa, in ritardo, di corsa in ritardo… a volte ho bisogno di fermarmi, di pensare, di leggere per il gusto della lettura, ascoltare per l’ascolto, guidare per viaggiare e non per andare. Se provi a mettere insieme questo con la routine sarai sempre in ritardo. Io, in ritardo, lo sono da sempre e onestamente ancora non voglio comprare un orologio puntato all’ora esatta.

WICKED EXPECTATION Visions Rock visionario, space elettronica, il suono dei VOTO: Wicked Expectation è Brit. Suonano bene i brani del loro primo album. I Muse come poster da tenere in saletta. Produzione mediamente curata con arrangiamenti furbi e incisivi. Niente di nuovo ma comunque fatto bene. Le atmosfere rimango scure e vengono dal sottosuolo. Un buon esordio, li aspettiamo al varco del secondo disco.

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GIULIO RIGHELE Canzoni vol.1 Ancora in città Essere un cantautore oggi è difficile. VOTO: Riuscire a dipingere un quadro con le proprie emozioni non è assolutamente facile. I brani di Giulio, a mio parere, hanno delle ottime intuizioni, ma difficilmente spiccano il volo. Gli arrangiamenti si siedono troppo e forse la produzione non è stata generosa nei suoni. Si lascia apprezzare un interessante modo di suonare la chitarra, sicuramente potrebbe essere il punto di forza del prossimo lavoro.

COLONNELLI Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

VOTO:

Erano anni che non sentivo una produzione Rock così: cattiva, sudata e che puzza

di alcol e motori. A tratti HardCore a tratti Trash metal a me piace definirlo Rock’n’Roll. Il fantasma del compianto Lemmy li maledice dall’inferno e il trio impara la lezione. Il cantato in Italiano è stupefacente, non perde nemmeno un colpo. Li voglio vedere presto dal vivo!

MOLD ON YOUR SAUCE Propaganda Non mi aspettavo che il math rock potesse VOTO: avere tutto questo seguito. Su ogni numero di Rosso Fisso almeno un gruppo ha riff matematici e storti. I Mold On Your Sauce sono sporchissimi veloci distorti. Azzerderei a dire Math Punk. Scenario interessante ma ancora manca quel guizzo per fare il passettino in più che mi aspetto in una scena così florida. Forse i suoni della registrazione non proprio esaltanti, il mix confuso. Di contro i brani però sono belli, la commistione è giusta.


::: IL DISCO CONSIGLIATO :::

BOB MARLEY - Kaya In levare è il disco che ancora oggi mi incanto ad ascoltare. Anno astrale 1977 mese Gennaio, Island Studios, Londra. Bob Marley e i suoi Wailers registravano Exodus ma le session avevano tanto materiale che decisero di fare due dischi. Nel giugno ’77 Exodus nel marzo ’78 Kaya. Kaya, Satisfy my soul, Is this love consacrano Marley come profeta del reggae. Commercialmente apprezzato ma criticato per il sound “venduto a Babilonia”. Il disco non affronta tematiche particolari i brani sono quasi tutti legati alla religione. Un disco rilassato che va visto unito al suo fratello maggiore Exodus. La combo delinea il Marley dell’esodo in Inghilterra. Un Marley che all’uscita di questo disco annuncia il suo ritorno nella terra natìa e la comparsa del male che poi lo porterà via tre anni dopo. Un disco da ascoltare seduti sul divano per rilassarsi e per apprezzare le atmosfere rarefatte. Amo pensarlo come un tentativo di DUB, pensato da Marley ma mai messo in pratica.

THE WHIP HAND Still Life Alle mode del momento ho sempre preferito le persoVOTO: ne fuori moda. Leggendo il press kit dei “the Whip Hand” mi aspettavo le solite cazzatine alla moda con le chitarrine suonate male. Non è questo il caso, appena premo play vengo catapultato negli anni 80, lo scenario è di cerone e rossetto sbavato. I brani della band sono ben arrangiati e ben suonati. Gli elementi ci sono tutti e ascoltando la storia della band si nota anche una grande crescita. Consigliato per chi vuole fare un tuffo nel passato.

UNION DRAMA Omonimo Union Drama è un progetto dal sapore europeo, figlio del nostro VOTO: tempo che parte dalla scuola che ha fatto grandi i Planet Funk e i Garbage. Funk elettronico e sinth pop convivono bene con gli andamenti Dance dei brani. Il disco scorre veloce e genera facilmente balletti stupidi da scrivania in chi come me li ascolta mentre scrive. Unica nota forse in alcuni punti si poteva osare di più con momenti più Trip e ossessivi, ma questa è una visione strettamente personale.

VUOI INVIARE IL TUO DISCO DA RECENSIRE a “ROSSO FISSO” ? Invia il tuo disco in streaming o in altro modo da concordare via email a: rossofisso.muzikult@gmail.com

QUINDI Esistenzialisti per gioco Un lavoro questo del gruppo torinese che non VOTO: aggiunge niente di nuovo al sound nazionale. Un rock di matrice nostrana con chiare influenze di Afterhours e Marlene. Ballate e brani pseudo veloci si alternano senza avere particolari voli pindarici. La voce però mi piace particolarmente, strana, ricorda un po’ i Placebo o un modo di cantare del primo Godano e i testi un po’ onirici danno una nota particolare a questa produzione.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA Bu Bu Sad Oggettivamente La rappresentante di lista ha VOTO: una marcia in più, i brani sono malinconici e lasciano l’ascoltatore con l’amaro in bocca. Ho fatto un viaggio con questo disco e la strada acquistava un potere evocativo. Le liriche a volte oniriche a volte da pugno in faccia generano interrogativi e quesiti esistenziali che forse non avranno mai risposte. Arrangiamenti complicati, a volte anche sghembi, si alternano con melodie eteree. Consigliatissimo!!!! PS “Siamo Ospiti” è la mia preferita

Muzi Kult 19


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ALESSANDRO ANGRISANO Musicista e Produttore indipendente, è membro del Consiglio di Sorveglianza SIAE in rappresentanza dei piccoli autori e Presidente dell’ACEP (Associazione Autori Compositori Editori e Produttori); ACEP è un’Associazione di creativi e produttori musicali che da oltre 20 anni rappresenta e tutela i propri associati nella loro vita professionale, incentivando regole eque e trasparenti nella gestione del diritto d’autore e promuovendo la diffusione della cultura e della creatività musicale italiana. ACEP è oggi un importante punto di riferimento per tutti “gli artigiani della musica italiana”.

presidente@assoacep.com

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La Rubrica di Muzi Kult che si occupa, grazie ad esperti e operatori del mondo della musica e della cultura, dei risvolti tecnici, burocratici e del lavoro nel campo della musica.


Copia Privata:

cos’è e a chi spetta? Dopo aver parlato, nello scorso articolo, dei diritti connessi al diritto d’autore cercherò ora di spiegare il famoso compenso da “copia privata” di cui sempre più spesso nell’ambiente musicale si sente parlare. Innanzitutto diciamo subito che il compenso da Copia Privata è regolato dalla stessa legge sul Diritto d’Autore, ovvero la n. 633 del 22/04/1941 e precisamente dagli articoli 71 sexies, septies e octies che sono stati introdotti nel 2003. Detta in maniera molto semplice, la Copia Privata è quel compenso che spetta ad Autori, Artisti, Editori e Produttori di un opera registrata (audio o video) a fronte della possibilità da parte di privati cittadini di poter effettuare una copia, purché a fini non di lucro, di quella stessa opera legalmente acquistata. Prima dell’introduzione di tale possibilità, in Italia effettuare copie dell’opera originale era illegale e penalmente perseguibile. Ancora oggi in Europa ci sono alcuni paesi in cui tale possibilità non è consentita in alcun modo. E’ proprio tale beneficio, che il consumatore persona fisica trae dalla facoltà di “copia privata” e quindi dal risparmio nel non dover acquistare ulteriori copie originali, che motiva la corresponsione di un compenso forfettario a favore di Autori, Artisti, Editori e Produttori che, ovviamente, da tale possibilità di copia vengono economicamente penalizzati. La legge stabilisce che il compenso per Copia Privata deve essere versato dalle aziende produttrici e/o distributrici in Italia di apparecchi di registrazione (smartphone, tablet, pc, notebook, ecc.) e supporti vergini (cd, dvd, pen-drive, hd, memory-card, ecc.) direttamente alla SIAE che provvede, dedotte le spese, ad effettuare la ripartizione per la propria parte di competenza e a rimettere il resto alle altre collecting autorizzate.

acquistati da imprese di duplicazione e altre casistiche particolari. Tali eccezioni sono gestite dalla SIAE mediante procedure di rimborso o protocolli applicativi. Vediamo ora a quanto ammonta il valore del compenso da Copia Privata. Fino a prima del recente aumento tariffario il totale dei compensi per Copia Privata versato in Italia, in base alle tariffe stabilite nel 2009, era pari a circa 70 mln annui. In base ai dati previsionali della SIAE, si stima che le nuove tariffe in vigore dal 7 luglio 2014 possano portare ad un incasso annuo, per il 2015, intorno ai 120 mln, anche se c’è chi sostiene che tale cifra alla fine possa essere molto più elevata. Anche se i dati ufficiali si sapranno solo a metà 2016, in ogni caso si tratta di molto denaro che dovrebbe effettivamente sostenere il comparto creativo italiano fortemente danneggiato dalla massiccia diffusione tecnologica che permette una sempre maggiore libera circolazione dei contenuti culturali molte spesso in maniera illegale. Ma per fare in modo che questo denaro venga distribuito in maniera equa fra gli Autori, Artisti, Editori e Produttori è necessario che vi siano regole di ripartizione chiare e trasparenti. Nel prossimo articolo spiegherò come e da chi viene effettuata la ripartizione dei compensi per Copia Privata.

L’entità di tale compenso è aggiornata ogni tre anni tramite Decreto del Ministero dei Beni Culturali. L’ultimo aggiornamento risale al Decreto del 20 giugno 2014 (con effetto dal 7 luglio 2014) che ha suscitato non poche polemiche da parte di chi sosteneva l’eccessiva esosità delle tariffe per Copia Privata. Va precisato anche che da questo obbligo di corresponsione del compenso per Copia Privata vi sono alcune eccezioni come gli apparecchi ed i supporti destinati esclusivamente ad uso professionale, medico-sanitario, mercato estero, supporti vergini

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© GHIBLI

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IN CUCINA CON…

PASCOUCHE

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di Antonio Pascuzzo

Greatest Eats

Prosegue, risultando ancora tra le rubriche più seguite dai lettori di Muzi Kult, “Greatest Eats”; lo spazio nel quale invitiamo artisti e operatori del mondo musicale italiano a mettersi dietro i fornelli. In Questo numero uno Chef d’eccezione con ricetta “tematica” da non perdere per nulla al mondo. Nella cucina di Greatest Eats in questo numero c’è Antonio Pascuzzo ! Buon Appetito

“Risotto con gli Scampi” alla PASCOUCHE

Ingredienti • 1 kg di scampi • 400 g di riso • 30 g di burro • 2 cucchiai di salsa di pomodoro • 1 limone • 1 cipolla e zenzero • 2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato

Motivazione della scelta

• farina bianca • olio • sale

La “performance” è avvenuta nella cucina di un ristorante di un amico (chiuso al pubblico per l’occasione) in riva al mare, ergo pesce, ma con la spiaggia battuta da un vento polare; dunque il risotto….che scalda…. vincolato dagli ingredienti marini della stiva.

• pepe

in cuffia “Tinta Verde” Mafalda Arnault https://www.youtube.com/watch?v=Ym4HyL_KoBI

“Filibusteria” Ilaria Graziano & Francesco Forni https://www.youtube.com/watch?v=kZbVRZKEBy8

“Bem Que Se Quis” Marisa Monte https://www.youtube.com/watch?v=BcFwpaF8Ghs


Preparazione • Per prima cosa si sgusciano gli scampi; si toglie il filetto nero. • Poi si pestano i gusci e si mettono sul fuoco con acqua e sale; il brodo servirà per la cottura. • Friggiamo le code degli scampi; facciamo rosolare le cipolle e lo zenzero nell’olio e aggiungiamo salsa di pomodoro e il brodo fatto coi gusci. • Facciamo bollire il riso nel brodo (lasciandone una buona parte che serve per portarlo a cottura) • A metà cottura aggiungiamo la salsa con gli scampi. • Per finire, mantechiamo con burro e aggiungiamo pepe e prezzemolo.

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in cuffia “Los Peces” Lhasa De Sela

“Narigon” Daniel Melingo

“Chi Tene o Mare” Pino Daniele

https://www.youtube.com/watch?v=KmipW6tWP9s

https://www.youtube.com/watch?v=CsO6GDs8mFE

https://www.youtube.com/watch?v=tzuYFK6mdzk

...Ora possiamo mangiare Guardando il mare o circondandosi di musica che riesca ad evocarlo, ma nell’intimità del calore domestico quando fuori il freddo incombe come una minaccia ostile.

in cuffia “A La Orilla De Un Palmar” The Chieftains https://www.youtube.com/watch?v=rAgnwpUIltI

“L’Atlante” Piccola Orchestra Avion Travel

Vini consigliati Real Magona Cabernet Atina doc Ca Del Bosco


SPECIALE 16

LE MAFIE 26 Muzi Kult


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I FINALISTI Il Premio “Musica contro le mafie” 6^ Edizione, partito il 1° Settembre, ha decretato i suoi 10 Finalisti! I voti sono stati espressi dalla “Giuria Facebookiana” (valore 20%), “Giuria Studentesca” (valore 35%) e “Giuria R esponsabile” (valore 45%); la somma e il rapporto tra questi voti hanno dato il risultato finale ed anche quest’anno “Musica contro le mafie ha i suoi 10 Finalisti che sono passati alle “Fasi Live”. I 10 Artisti si sono esibiti nelle due location scelte per le “Fasi Finali”: 5 nella finale n°1 (uno) si sono esibiti a Cosenza il 12 Dicembre 2015 al Teatro Morelli e altri 5 nella finale n°2 (due) si sono esibiti a Monteprandone (Ascoli Piceno) il 17 Dicembre 2015 all’ Auditorium Pacetti I 10 Finalisti, in ordine di Classifica, sono:

30 Muzi Kult


NASODOBLE

LENNON KELLY

DINASTIA

CAPOBBANNA

GAETANO

FABIO CINQUE

MISERO SPETTACOLO

DIVA SCARLET

MALDESTRO

Sassari (SS)

Vallo della Lucania (SA)

Bologna

Cesena

Casoria (NA)

Bologna

Paternò (CT)

Cosenza

Napoli

FRANCESCO BOLOGNESI Roma

Muzi Kult 31


LA FINALE 1 COSENZA

32 Muzi Kult

FEDERICO CIMINI

LEVANTE


LEVANTE

CESARE BASILE

DINASTIA

FABIO CINQUE

MALDESTRO - Backstage

CAPOBBANNA

Muzi Kult 33


LA FINALE 2 MONTEPRANDONE

ASCOLI PICENO

GIULIANO DOTTORI e MATTEO GABBIANELLI

34 Muzi Kult

KUTSO


GIULIANO DOTTORI

KUTSO

DIVA SCARLET

FRANCESCO BOLOGNESI

LENNON KELLY

MISERO SPETTACOLO

NASODOBLE

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I VINCITORI

Dopo un lungo percorso iniziato a Settembre 2015 e le finali di Cosenza e Ascoli Piceno che hanno dato ai partecipanti il modo di poter vivere momenti importanti di condivisione con gli altri partecipanti e artisti ospiti, abbiamo finalmente i nomi dei “2 VINCITORI” del Premio “Musica contro le mafie” 6^ Edizione I brani sono stati scelti tenendo conto del numero di voti delle giurie in sala delle fasi finali che hanno espresso le proprie preferenze. I 10 Finalisti saranno tutti coinvolti nelle attività di “Musica contro le mafie” e nelle date del Tour che continueranno a portarci in giro per tutt’Italia sotto l’egida di Libera – “Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. I nomi dei vincitori e le motivazioni dei premi assegnati agli Artisti :

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DINASTIA – “CHI GLIEL’HA FATTO FARE”: “E se ti chiederai chi gliel’ha fatto fare – tu guarda il sole, poi guarda il mare – e se non trovi la risposta che cercavi – guarda gli occhi di tuo figlio e pensa al suo domani !” Pippo Fava diceva: «A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare». Quando ci chiederanno “chi te l’ha fatto fare” pensiamo alle persone che vivono schiacciate nella loro libertà, nella loro dignità, che sono messe ai margini, che chiedono uguaglianza e giustizia; di fronte alla fatica e alla sofferenza di tanti non si possono fare solo parole e non si può restare inermi bisogna ‘muoversi’ e non solo ‘commuoversi’. L’unità di misura dei rapporti umani resta la relazione, l’accoglienza, il mettersi in gioco per costruire percorsi che diano più dignità e libertà per tutti. Spendere la propria vita per costruire e condividere con gli altri vuol dire arricchire la propria esistenza e come dice Don Luigi Ciotti: “si riesce a costruirli questi percorsi solo se uniamo le nostre forze, le nostre energie, i nostri pensieri e anche le nostre passioni” NASODOBLE – “CAZZ BOH!”: “Cazz boh” dei sassaresi Nasodoble, è una riflessione sarcastica condita da un amaro riso sardonico; mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna e dell’ Italia tutta negli anni zero. Dobbiamo trasformare la nostra indignazione in responsabilità. Molti mali del nostro Paese si sono sviluppati nell’ombra di un potere solo formalmente democratico, un potere che ha usato il segreto ben oltre i limiti ammessi dalla ragion di Stato. Tutto questo è sempre stato alleato con il grigiore delle coscienze, che dobbiamo risvegliare a cominciare dalle nostre. L’ironia intelligente e beffarda è un arma efficace e pungente che insieme alla cultura può svegliare le coscienze. “Bisogna saper distinguere, per non confondere” – ci ricorda sempre Don Ciotti – “essere capaci non solo di trovare informazioni, ma di cercare sempre, andando in profondità. Dobbiamo conoscere per diventare più responsabili.”

Quest’anno su segnalazione del “CLUB TENCO” è stata assegnata una ‘Menzione Speciale’ a: GAETANO – ‘L’ESPERTONE NAZIONALE’ “Non rassegnamoci a convivere passivamente con ciò che ci accade intorno, non rimaniamo a guardare, dobbiamo ribellarci all’impotenza per fare in modo che a esser normale non sia l’illegalità e la corruzione, le mafie e la furbizia, ma che a diventare normale con l’impegno di tutti, sia la trasparenza. Diffidare sempre di chi ha capito tutto, di chi sa tutto e di chi ha la risposta su tutto; c’è bisogno di continuare a cercare, conoscere ed approfondire avendo la consapevolezza della nostra quota di responsabilità. “I dubbi sono più sani delle certezze e porsi domande in un modo propositivo risulta molto utile nella ricerca della verità e della giustizia.”

L’Associazione “Musica contro le mafie” ha assegnato una “Menzione Speciale” a: FRANCESCO BOLOGNESI – ‘IN OGNI MOMENTO’ “Il nostro Paese è “malato di delega”: si danno sempre le colpe e le responsabilità agli altri. Si è cittadini a intermittenza e la legalità è malleabile. “In Ogni Momento”…c’è bisogno di un impegno costante perchè è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. La presa di coscienza deve tramutarsi in impegno quotidiano che non vuol dire solo comportarsi bene, ma anche non voltare la testa, non peccare di omissione e soprattutto non stare con le mani in mano.”

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I VINCITORI I Premi Speciali “Musica contro le mafie” assegnati dai Partner : Premio assegnato da ACEP e UNEMIA: (Stampa, Distribuzione Digitale e Fisica e Promozione di 1 Disco) FABIO CINQUE

Premio assegnato da SMart-it: (Concerto/Showcase a BRUXELLES, Città della sede capofila del progetto europeo SMart-it) FRANCESCO BOLOGNESI

Premio assegnato da Mk Live : (Tour Promozionale a cura dell’agenzia di eventi e booking Mklive) LENNON KELLY

Premio assegnato da Riparte il Futuro: LE SCIMMIE ASTRONAUTA – L’AMICO (“La corruzione inquina la vita politica e sociale, genera i disservizi, penalizza il diritto e la meritocrazia, mina la fiducia nelle istituzioni, e disincentiva gli investimenti, in particolare quelli provenienti dall’estero. A causa della corruzione il Paese perde importanti opportunità di sviluppo e lavoro, specialmente per i più giovani. La corruzione è la tra le cause principali della disoccupazione, fra i problemi più urgenti che siamo tutti chiamati a risolvere”)

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Premi assegnati da On Mag Promotion: Meet’n’Radio : MISERO SPETTACOLO – MALDESTRO Meet’n’TV : DIVA SCARLET – CAPOBBANNA

“Musica contro le mafie è un progetto che nasce con l’intento di unire sotto la bandiera della legalità le voci di tanti artisti italiani. Gli artisti diventano testimoni di un messaggio di impegno e consapevolezza, di riflessione e invito alla “cittadinanza attiva”. La Musica, il più popolare e universale dei linguaggi, per veicolare messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza dall’apatia e dalla rassegnazione. Musica contro le mafie è un contesto di cui tutti possono essere autori; un’associazione che grazie all’impegno degli artisti coinvolti dà sostegno ed è, a sua volta, sostenuta da Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie).” (coordinamento Musica contro le mafie) Start Sociable

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PREMIAZIONE E I PREMI PREMI Si conclude la lunga maratona del Premio Musica contro le mafie 6a Edizione con la premiazione dei vincitori in un evento speciale promosso da Libera e dall’Associazione Musica contro le mafie. Da 6 anni il Premio assegna dei riconoscimenti ad artisti che coniugano la musica con l’impegno sociale. L’8 Febbraio 2016 alle ore 11:00 l’Associazione Musica contro le mafie (aderente alla rete di Libera) premierà i vincitori della 6a edizione del Premio con la presenza di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Un momento per ricordare che la musica può essere uno strumento efficace per la sensibilizzazione e diffusione di messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione. Dalle ore 11:00 (a.m), presso la Casa del Jazz in via di Porta Ardeatina, 55, saranno premiati il rapper Siciliano Dinastia per il brano “Chi gliel’ha fatto fare” e la band sarda dei Nasodoble per “Cazz Boh!” L’incontro sarà presentato da uno degli artisti da sempre vicini a “Musica contro le mafie”: Maurizio Capone “BungtBangt”. Insieme ai due vincitori si esibiranno e saranno premiati con 2 menzioni speciali: una assegnata dal Club Tenco a Gaetano per il suo brano “L’Espertone Nazionale” e l’altra dall’Associazione Musica contro le mafie a Francesco Bolognesi per “In Ogni Momento”. Insieme ai partner e agli artisti saranno presenti le delegazioni delle scuole che hanno fatto parte della “Giuria Studentesca” del premio. Il Premio “Musica contro le mafie 6^Ed.” è stato ideato e organizzato dall’ Associazione “Musica contro le mafie” e sviluppato e sponsorizzato da MkRecords con il supporto di Acep, Unemia e SMartit sotto l’egida di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), con la partnership di Casa Sanremo, Club Tenco, Puglia Sounds, Rumore, Muzi Kult, Gruppo Eventi, Exit Communication e con il sostengo della campagna contro la corruzione “Riparte il Futuro”.

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MUSICA CONTRO LE MAFIE Il DVD del DOCUMENTARIO

“L’Alternativa” Il Dvd contiene : - Il Documentario “L’Alternativa” - Videoclip dei Vincitori del Premio “Musica contro le mafie 2013” (Lomé - Sara Velardo - Original Siclian Style - Pupi di Surfaro) - Foto Gallery “Il Documentario in Tour” - I 2 Trailer del Documentario - Contenuti Extra

IL DOCUMENTARIO, prodotto da sarà, inoltre, distribuito da nei migliori negozi di dischi

AUDIOGLOBE

Muzi Kult 41 per info acquisti: info@musicacontrolemafie.it


IO SOSTENGO

MUSICA CONTRO LE MAFIE Continuano le Adesioni di Nuovi Artisti al Progetto “Musica contro le mafie” Qui alcuni degli artisti che fino ad oggi abbiamo incontrato sul nostro cammino, amici che fanno già parte del gruppo di artisti di “Musica contro le mafie” e altri nuovi amici. Se vuoi conoscere tutti gli artisti di “Musica contro le mafie” clicca su : www.musicacontrolemafie.it

Cesare Basile

Giuliano Dottori

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Levante


Capobbanna

Dinastia

Fabio Cinque

Diva Scarlet

Ondanomala

(Mimmo Crudo & LadyU)

Gaetano

Maldestro

Misero Spettocolo

Nasodoble

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MuziKult Phone Chart

muzikultphonechart.altervista.org

Le Classifiche dalla Cabina !! ...dall’indice 44 Muzi Kult


1

MAX GAZZÈ La Vita Com’è

1

(U.M Italia)

2

(U.M. Italia) - regia: Jacopo Rondinelli

LUCA CARBONI Luca lo stesso

2

(S.M.Entertainment)

3

ROCCO HUNT Vene e Vvà

3

NEFFA Sigarette

4

ROCCO HUNT FT. NEFFA Se mi chiami

5

TOP TEN VIDEO CHART

TOP TEN SINGLES CHART

7

MALIKA AYANE Tempesta (Sugar)

FRANCESCA MICHIELIN Lontano (S.M.Entertainment)

8

SALMO 1984

(S.M.Entertainment)

9

MINISTRI Idioti (W.M.Italy)

10

ROCCO HUNT Vene e Vvà

(S.M. Entertainment) - regia: Alberto Salvucci

(S.M.Entertainment)

6

FEDEZ & MIKA Beautiful Disaster

(W.M.Italy) - regia: Mauro Russo

(Pisco Music)

5

LUCA CARBONI Luca lo stesso

(S.M. Entertainment) - regia: Cosimo Alemà

(S.M.Entertainment)

4

MAX GAZZÈ Così Com’è

VERDENA Identikit (U.M Italia)

FEDEZ Non c’è due senza Trash

(W.M.Italy) - regia: Mauro Russo

6

BOOMDABASH (FT.J-AX) Il Solito Italiano

(Soulmatical) - regia: Mauro Russo

7

MALIKA AYANE Tempesta

(Sugar) - regia: Federico Brugia

8

GUÈ PEQUENO (FT.PEPPINO DI CAPRI) Fiumi di Champagne (U.M. Italia) - regia: Marc Lucas & Igor Grbesic

9

FRANCESCA MICHIELIN Lontano

(S.M. Entertainment) - regia: Giacomo Triglia

10

SALMO 1984

(S.M. Entertainment) - regia: N.Celaia, A.Folino, A.Usbergo

CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA PARAMETRI per le Classifiche : La presenza in classifica viene definita dalle segnalazioni dei “Muzi Kult Friends” che si dividono in : ‘TV Friends’ (direttori artistici, conduttori di Tv e web tv italiane) che segnalano una Playlist di 5 videoclip ognuno. ‘Radio Friends’ (speaker, dj, conduttori di Radio e Web Radio Italiane) che segnalano una playlist di 10 singoli ognuno. ‘Muzi Kult Friends’ (giornalisti, critici musicali, operatori del settore) che segnalano 2 playlist: una di 5 videoclip e una di 10 singoli. (Tutt i ‘Friends’ cambiano ogni 2 mesi e segnalano le loro preferenze ogni 15 giorni) In base a queste segnalazioni vengono stilati due elenchi di artisti per i videoclip e per i singoli. La presenza in più playlist dei Friends è il parametro di maggior influenza. (50% dell’influenza) La presenza in una playlist assegna un valore che va da 10 (dieci) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 10° (decimo posto) per i singoli e a 5 (cinque) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 5° (quinto posto) per i videoclip. Parametro importante inoltre per la classifica video e singoli sono le visualizzazioni ‘Youtube’ (35% dell’influenza) e la presenza in altre classifiche (Mtv, Deejay ecc) (15% dell’influenza)

MuziKult Friends - likes LUCA MINUTOLO Critico Musicale Di giorno fa il tabaccaio… Al calar delle tenebre scrive per “Rumore”

in salita

in discesa

Radio Friends - likes

new entry

stabile

rientrato

I Singoli preferiti dai nostri amici delle Radio

CLAUDIO SODANO

ANDREA MANTELLI Autore del libro+cd ‘ Un Passo di Bachata’ Autore di ‘Lab One Spazio ai Talenti Emergenti’ Radio Vertigo 1 (Alessandria)

Conduttore “Zion@t” – RadioPhonica (Perugia)

RADIO NA.SO.NE.

LAURA MAGRO

Redazione Radio Napoli Sound Neapolis

speaker radiofonico Radio Time (Palermo)

Critico musicale, Giornalista Scrive per RockSkock, Shiver, Freakout, Rockon, Ifb, il Cibicida, Muzi Kult…

GRAZIANO ROSSI

Giornalista, Critico Musicale

Caporedattore di Ghigliottina.it | Un nuovo taglio all’informazione

REDAZIONE MUZIKULT

LEGENDA:

MAX SANNELLA

DEBORA BORGESE

Scrive per Viola Post

CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA

TV Friends - likes TELE CLIP (Ch52)

I Videoclip preferiti dai nostri amici delle TV

VALTER CIRILLO

(Redazione)

Giornalista – Direttore Responsabile Antenna Sud Pop TV

LA WEB TV.Com

TELE BO

Già speaker e autore di RadioSapienza

(Redazione)

(Redazione)

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L’IO

Promo Artists Flavio Ciotola in arte L’IO è un cantautore italiano. Nato a Napoli il 14 Marzo 1984. Flavio, che era già stato fondatore della band Nube di Oort e chitarrista dell’AltroParlante, nell’ottobre del 2014 crea il progetto solista L’IO. Sceglie tale pseudonimo non solo per il significato profondo del termine ma anche perché il progetto nasce in completa solitudine. Sempre nell’ottobre del 2014 firma un contratto discografico per Seahorse Recordings ed inizia a registrare il suo album di debutto. Nel disco, batterie a parte, tutti gli strumenti (chitarre, synth, bassi, tastiere, xylofono, voci, cori) sono stati registrati da Flavio. L’album, intitolato BonTon (viene registrato a Pescia Romana (VT) grazie al produttore Paolo Messere) è stato pubbliciato da Seahorse Recordings e distribuito da Audioglobe.

Guarda i videoclip de “L’IO” su youtube: https://www.youtube.com/c/LioMusicaOFFICIAL

Ascolta il disco “Bon Ton” de “L’IO” su Spotify:

https://open.spotify.com/album/6doXoMNPOZ6E6ZRzF81cSl

“L’IO” on Facebook:

http://www.facebook.com/liomusica

“L’IO” on Twitter:

http://www.twitter.com/liomusica

BON TON E’ un io collettivo quello cui si riferisce il cantautore L’IO, con il suo album d’esordio “Bon Ton”. L’articolo lo determina e lo rende di tutti, perché non è mio né tuo, è nostro. Non è l’apologia dell’individualismo, è l’individuo comune. Massificato, omologato, ma stanco di esserlo. Stanchi di esserlo. Innamorati, traditi, traditori, incazzati, avviliti, divertiti, quasi coscienti. Seguiamo regole che non ci appartengono più, un’etichetta anacronistica. Vogliamo cambiare, perché abbiamo capito che “dove stiamo andando non c’è logica”. Ci prendiamo in giro, però, perché la “leggerezza è di chi si ama ma non si sposa “! C’è del tragico in fondo a questi testi, ma sono cantati con tutto il sorriso farsesco che richiede la scena. L’IO è un giullare che canta le nostre sventure, ma ce le rende sopportabili, deride il padrone per poi, in segreto, piangere la sua sorte.

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B:FOLK

Promo Artists B:Folk sta per bifolco, ma anche per be folk –“essere folk”- o folk di serie B. Il new folk suonato dal gruppo è un grande contenitore di varie influenze musicali popolari che vanno dal folk irlandese al mariachi messicano, mescolate con sonorità moderne come lo ska, l’hard rock e il reggae. Per i B:Folk il folk è un’espressione utilizzata per esprimere la molteplici sfaccettature della loro creatività. La dimensione preferita dal gruppo è quella live, la band riesce a costruire una stretta relazione con il pubblico durante i concerti. Tra le più importanti apparizioni dei B:Folk: le aperture dei concerti di:

Guarda il videoclip “Migranti” dei B:FOLK su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=LHnQjAMiRxg

Ascolta il brano “Migranti” dei B:FOLK su Soundcloud: https://soundcloud.com/b-folk/migranti

Modena City Ramblers, la Famiglia Rossi, i Porto Flamingo e i Cinemavolta. Oggi i B:Folk sono: Francesco Di Bruno: voce, chitarra ritmica Alessio Castelnovo: chitarra elettrica, chitarra classica e mandolino Francesco Colombo: sax soprano, sax contralto, flauto traverso e tin-whistle Milko Bortolo: basso Mino Filieri: batteria

Acquista il disco “Deriva” dei B:FOLK su Spartacus Music: https://www.spartacusmusic.com/artists/bfolk

B:FOLK on Facebook:

https://www.facebook.com/bfolkband

DERIVA Auto-prodotto e auto-distribuito, “Deriva – EP” è un mini-concept sul viaggio come metafora della vita. Le canzoni raccontano del difficile rapporto dell’uomo e dell’artista con la quotidianità, che opprime la creatività e la libertà, ma, parafrasando “Deriva”: «siamo tutti sulla stessa barca e prima o poi tutti troveremo un porto pronto ad accoglierci». I B:Folk spiegano che «nonostante le avversità, la vita va vissuta con la massima spensieratezza possibile» . L’EP-concept Deriva è stato completato da “Migranti”, l’ultima canzone scritta dalla band e diventata bonus track nella versione acquistabile online del disco, in cui i B:Folk a modo loro raccontano la storia di un giovane migrante che, dopo un viaggio eterno e terribile, attende in un centro di accoglienza il momento in cui da uomo libero potrà avere nuovamente un’occasione per essere felice.

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ROBERTO SALIS

Promo Artists Nato nel novembre del 76 ad Iglesias, dopo aver terminato gli studi in chimica inizia a suonare in giro per la Sardegna con il suo primo gruppo blues/country/rock, per poi trasferirsi prima a Roma e infine a Milano. Nel corso degli anni si esibisce a Milano, Roma, Bellinzona, Lugano,Torino ed in tutto il centro-nord Italia come chitarrista elettrico ed acustico, sia da solista che con diverse band. La sua musica spazia dal cantautorato country/blues al rock. Dal Settembre 2010 chitarrista di Irene Fargo e nello stesso mese partecipa al Festival Internazionale della Musica MITO-fringe con la Roberto Salis Blues Band. Sempre nel 2010 pubblica Amore Acustico, progetto di sola chitarra che rilegge brani d’amore in chiave strumentale e ne interpreta alcuni

Ascolta il brano “Che ne Farai di me Maria” di ROBERTO SALIS su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=xUuj2bTcH2o

Ascolta il brano “Che ne Farai di me Maria” di ROBERTO SALIS su Soundcloud:

https://soundcloud.com/roberto-salis/che-ne-farai-di-me-maria

ROBERTO SALIS on Facebook:

https://www.facebook.com/roberto.salis.395

ROBERTO SALIS on Official Site: https://www.robertosalis.it

alla Rotonda della Besana in occasione del tour italiano della mostra su Fabrizio De Andrè dal titolo:»Fabrizio De Andrè La Mostra». Dal 30 agosto 2011 è nei digital store l’album D’Azzardo. A Dicembre 2012 il singolo Uauaeo, anticipa l’uscita dell’album Il Cavallo di Troia pubblicato a Gennaio 2103. Lavoro “sperimentale”, composto da sette brani inediti di matrice blues e country, “vestiti” con suoni house, deep house, dub house e lounge e miscelati con i suoni classici delle chitarre dobro, banjo, slide ed elettriche. Lavoro intende “attualizzare” una musica importante come il blues, che nel secolo scorso ha dato vita all’80% della musica mondiale e a stili musicali solo apparentemente distanti tra loro. Tra il 2012 e il 2013 ha aperto i concerti di: Bandabardò, Stephen Marley (figlio del grande Bob e vincitore di due Grammy), Negrita, Nomadi e Alex Britti: intanto continuano i concerti in giro per il nord Italia sia da solo come One Man Band, che con la sua band. A fine Ottobre esce il suo nuovo album dal titolo “il sogno di un orso è una cascata di salmoni”.

CHE NE FARAI DI ME MARIA Il brano è una nostalgica riflessione sul tempo che passa, con un aria pop-blues racconta in chiave metaforica il personaggio ad un bivio importante della sua vita. «Esser consci di non star bene a livello psicologico perchè si è pensato troppo: non essere se stessi, non ferire gli altri (sopratutto la famiglia) e così sprofondare in una brutta depressione» - dice l’Artista - «Trovare poi finalmente la forza di essere se stessi e di guarire affrontando la vita senza snaturarsi mai».

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CORTEX

Promo Artists Nel 2013 esce Cinico Romantico per Maninalto! Records di Milano, viene definito cantatore blues lo-fi ottenendo buone critiche dalla stampa dal web e dalle radio, ad ottobre 2013 viene istituito artista della settimana da MTV New Generation. Nel 2014 apre i concerti di Tonino Carotone e suona all’after party del concerto di Manu Chao a settembre riceve il premio Superstage a Faenza come miglior artista emergente dell’anno. Nel 2015 registra il suo terzo album che viene scelto assieme ad altri 10 artisti italiani da Irmarecords in collaborazione con radiocoop per far parte della collana «mi sento indie» uscita prevista per febbraio/marzo 2016 distribuita in tutta Italia in esclusiva per le librerie Coop.

Guarda il videoclip “Cantautore mi fai Pena” di CORTEX su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=_b8N9tKm7Fg

Ascolta il brano “Cantautore mi fai Pena” di CORTEX su sondcloud:

https://soundcloud.com/enricocortex/mastering-cantautore

CORTEX Official Site:

http://www.cortex-music.com

CANTAUTORE MI FAI PENA «Cantautore mi fai pena» iroica visione del mondo cantautoriale moderno testo e musica di Andrea Sambucco arrangiamento lo-fi Cortex

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RAMES

Promo Artists Alessio, in arte Rames nasce nel 1986 a Chieri, alle porte di Torino, e si scopre fin da piccolo appassionato di musica, nel 1996 il decisivo incontro con l’hip hop. Tre album autoprodotti alle spalle un quarto in arrivo nel 2016 ma con un punto di vista diverso. Piu ottimismo! Astrazione e melodia sono le parole chiave per interpretare i suoi lavori,sono adatti a chi si sente spento ed e alla ricerca di una carica di energia!! È una nuova interessante proposta che unisce sonorità hip hop e pop, in un mix coinvolgente grazie soprattutto ai suoi ritornelli accattivanti che subito catturano l’attenzione e che rimangono in testa agli ascoltatori.

Ascolta il brano “La Mia Faccia Nascosta” di RAMES su sondcloud: https://soundcloud.com/playrames/la-mia-faccia-nascosta

RAMES on Facebook:

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RAMES on Instagram:

https://www.instagram.com/playrames

LA MIA FACCIA NASCOSTA “La mia faccia nascosta” nasce come “bonus track” dell Album Playrames contenente 21 tracce. «Playrames» nasce dall’idea di separare il lato nero e il lato bianco dentro le creazioni del rapper, che dell’alternanza fra uno stile allegro e disimpegnato e uno stile cupo e introspettivo ha fatto una caratteristica peculiare. Nel disco appare una visione più matura dei temi già noti, compresi morte e solitudine, ma anche dei lati più vitali e positivamente aggressivi che corrispondono pienamente al carattere di rames, e alla espressività tipica di questo genere musicale. Affrontare i temi più cupi con positività è la sfida lanciata dall’album, con produzioni decise ma armoniose, più curate e movimentate.

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MELISSA CIARAMELLA l’esordio con la pubblicazione dell’EP «NESSUNA FORMA INGENUA». L’EP viene scelto da «Demo Rai» ed è finalista in molti concorsi di livello nazionale: «City Music Club», «MarteLive», «Sogno di una Nota di mezz’estate» durante il Diacetum festival, finalista per Legend e nella rassegna «Risonanze Unplugged» a Padova. Vince il «Bologna Music Festival» nel 2008. Si è esibisce su numerosi palchi importanti: «Edison Change the Music», «Voci che Chiamano», tre giorni di musica per l’associazione Save the Children. Il brano «Millemiglia» viene inserito nella raccolta «Arci Libertà e musica». Melissa è inoltre finalista a Musicultura - XXI Edizione. Tocca a Melissa Ciaramella aprire l’ultimo appuntamento della quarta stagione di Generazione X per La Repubblica. Nel Febbraio del 2010 pubblica l’ Ep «Le Radici» che le consente di vincere il premio miglior brano radiofonico al concorso nazionale per cantautrici «Bianca D’Aponte», finalista al premio Bindi, Botteghe d’autore, selezionata per il Ferrara Busker Festival. Si è inoltre esibita in umerosi locali di Camden Town a Londra ed apre i concerti di Cristina Donà, Mariella Nava e Niccolo Fabi. Il 7 giugno 2015 pubblica il suo nuovo lavoro «Mezze Misure».

Promo Artists La passione per la musica è innata in lei. Melissa aveva/ha la particolarità di bambina balbuziente, per questo si puo’ dire che ha iniziato a cantare prima di parlare. Nella musica si esprime una voce calda, libera, dolce e decisa. Primo strumento della sua esperienza musicale il basso. I groove iniziano presto a stare stretti alle esigenze espressive e creative di Melissa, che inizia a spaziare in nuove sperimentazioni fino a diventare compositrice e pluristrumentista. Suo punto di forza i live, momento in cui, con naturalezza riesce a creare un intimo dialogo tra sé e il pubblico. Da annoverare tra le sue esperienze, la partecipazione all’accademia di Sanremo nel 2006/07. All’esperienza sanremese segue

Ascolta il brano “Qualcosa è cambiato” di MELISSA CIARAMELLA su Youtube: https://youtu.be/c1plAzutQFY

Ascolta il brano “Qualcosa è cambiato” di MELISSA CIARAMELLA su Soundcloud:

https://soundcloud.com/melissaciaramella/qualcosa-e-cambiato

Acquista il disco “Mezze Misure “ di MELISSA CIARAMELLA su Itunes: https://itunes.apple.com/it/album/mezze-misure/id999336100

MELISSA CIARAMELLA on Facebook:

https://www.facebook.com/melissa.ciaramella.9

QUALCOSA È CAMBIATO Dopo “Le Radici”, un cd che esprime al meglio la crescita della cantautrice. In «Qualcosa è Cambiato» , Melissa cura testi e musiche ed arrangiamenti. I suoi sostenitori lo definiscono «un lavoro 100% Ciaramel’s». 6 brani inediti; se nei precedenti lavori si avvertiva un retrogusto pop melodico all’italiana, il nuovo cd ha un sapore pop di matrice anglosassone. Melissa ritorna a suonare il basso e compone «sulle note del basso cosicché anche la metrica e le armonie delle canzoni trovino una nuova forma». «Qualcosa è Cambiato» non è un disco d’amore ma uno spaccato che racconta la quotidianità di Melissa e degli ascoltatori. Non c’è un intento retorico ma un invito alla riflessione. Una scrittura diretta e sincera che delinea suggestioni romantiche e descrive emozioni: rabbia, passione, amore e sogni. Venature di cinismo e rabbia che però lasciano sempre aperto l’orizzonte al cambiamento e al miglioramento. Melissa Ciaramella propone una visione critica di questa società con un’apertura alla possibilità e alla speranza, un invito all’azione. L’artista dice «In questo cd, forse troppo breve, il sogno si mischia alla realtà; è il primo lavoro in studio che riesce a trasmettere l’intensità, la passione e l’energia positiva che tutti quelli che mi seguono dal vivo ben conoscono»

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ANOMALA VITIS

Promo Artists Il viaggio degli Anomala Vitis inizia nell’estate del 2007 grazie all’incontro di Cristiano-Jimmy-Dominici e Matteo Olimpieri rispettivamente voce/chitarra ritmica e chitarra solista. La band nasce tra Lubriano e Bagnoregio, paesi della provincia di Viterbo ai piedi della nota Civita di Bagnoregio. Dopo una serie di prove in duo nel Settembre dello stesso anno entrano a far parte della band il batterista Moreno»Time man»Centoscudi e il bassista Raffaele»Tongh»Sandrini, attualmente componenti degli Anomala. Gli anni successivi hanno visto la band impegnata in molte live, tra piazze, club e contest. I pbrani inediti non mancano e con il tempo la band acquista una totale complicità e compattezza che giova anche alle performance live.

Guarda i videoclip di ANOMALA VITIS su Youtube:

https://www.youtube.com/channel/UCMGOorag4d8_2IunESwL3Zw

Guarda i videoclip di ANOMALA VITIS su Vevo: https://soundcloud.com/roberto-salis/che-ne-farai-di-me-maria

ANOMALA VITIS on Facebook:

https://www.facebook.com/AnomalaVitis

ANOMALA VITIS on Instagram:

https://www.instagram.com/anomalavitis/

Nel 2011 la band entra in studio di registrazione per dare vita al suo primo EP «Dipende dalle Condizioni» composto da 4 brani inediti. Nel 2013 e nel 2015 arrivano alle finali nazionali del «Videofestival Live», importante contest musicale per la discografia italiana con giurati come Mara Maionchi, Alessandro Porcella, Silvia Mezzanotte e Roberto Turatti. Il resto è ancora tutto da scrivere, ma i 4 hanno energia da vendere e stanno già incidendo nuove pagine del loro percorso.

PER NON CADERE «Per non cadere» è come un quadro astratto al quale ognuno può dare una sua interpretazione. E’ il racconto di una storia attraverso immagini e sensazioni comuni: la paura del tempo che passa, le scelte che ci cambiano, la rassegnazione; con la consapevolezza che possiamo essere solo noi gli autori del nostro destino.

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PAOLO FARINA “VALLONE”

Promo Artists Paolo Farina ha esordito nella musica scrivendo il testo di «Al mancato compleanno di una farfalla», celebre brano dei Maxophone, uno tra i più interessanti gruppi del panorama prog italiano, prodotto da Alessandro Colombini. Nel 2014 esce per Btf il cd «Humana Prog - Fiori Frutti Farfalle», disco di rock progressive di Paolo Farina, con copertina di Matteo Guarnaccia. Il lavoro si avvale della collaborazione di Lele Battista e di Paolo Iafelice. “Vallone” è il nome dell’ultimo progetto musicale di Paolo Farina. Le prime due composizioni, “Polo Nord” e “Non sognare”, sono state trasmessi da in

Guarda il videoclip “Giulia Giura” di VALLONE su Youtube: https://youtu.be/5U8zKuLZ1Cs

Guarda il videoclip “La Stanza delle tre ombre” di VALLONE su Youtube: https://youtu.be/uoR2vgIOF-Q

«Demo», la popolare trasmissione di Radio 1 Rai di Michael Pergolani e Renato Marengo (che, come racconta Paolo, in quell’occasione scrisse sul suo profilo di Facebook: “E’ sempre un piacere ospitare Paolo Farina. In un mondo meno distratto e cafone del nostro, in un mondo dove esistesse ancora una discografia, un artista come Paolo starebbe ai vertici delle hit parade”).

Guarda “ClaRock Concert” di PAOLO FARINA | Camilla su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=B8Us3u--yNI

VALLONE on Facebook:

https://www.facebook.com/progettoVallone

VALLONE - MULTIVERSI Pubblicato ad aprile 2015 il disco d’esordio di Vallone, la nuova avventura musicale di Paolo Farina, nome della ‘controcultura italiana’ a partire dalla metà dagli anni ’70. Il progetto Vallone è un omaggio alla figura di Raf Vallone (attore, calciatore, giornalista e partigiano), per un album (Multiversi) che si avvale della collaborazione di Lele Battista (La Sintesi, La scapigliatura, ... ) sia come co-arrangiatore che come co-produttore artistico e strumentista, e di molti altri musicisti ospiti; missaggio e mastering affidati a Paolo Iafelice (Fabrizio de Andrè, Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, Ligabue, ...)

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L’ARTISTA DEL MESE Guarda i videoclip di MAURIZIO MECENERO su YouTube:

https://www.youtube.com/channel/UCKXvtIgAnVLmljeQyfrcNNQ

Ascolta MAURIZIO MECENERO on Soundcloud: https://soundcloud.com/mece5tet/secrets-of-light

Acquista “Secrets of Lights” su Itunes:

https://itunes.apple.com/it/album/secrets-of-light/id1053178490?app=itunes&ign-mpt=uo%3D4

MAURIZIO MECENERO QUINTET on Facebook:

https://www.facebook.com/Maurizio-Mecenero-Quintet-1615410508680945/

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MAURIZIO MECENERO QUINTET

Ancora spazio in ogni numero per gli artisti Indipendenti…. Un nuovo interessantissimo artista selezionato dalla redazione di «Muzi Kult» tra decine di proposte. Conosceremo la sua musica, l’attività che ha in ‘highlights’ in questo momento, e scambieremo con lei due chiacchiere. Come sempre, vi daremo la possibilità di conoscere da vicino realtà emergenti ed emerse, alternative e interessanti del panorama indipendente italiano e del suo vastissimo ‘undergound’ fatto di musica di qualità.


L’ARTISTA DEL MESE “…la musica come una barca che porta le emozioni…Ho sempre pensato che una melodia senza testo, se è buona può portarti più ‘in alto’…” (MAURIZIO MECENERO)

DUE CHIACCHIERE CON MAURIZIO MECENERO Ciao Maurizio, nella nostra rivista capita di rado di occuparci di jazz, ma la tua musica ci ha portati a cambiare idea; le tue opere hanno tante contaminazioni diverse, e crediamo che la tua espressione artistica non si possa chiudere nella semplice definizione di jazz. Le tue tracce hanno una tensione molto melodica e, scusaci se azzardiamo, ma per noi potrebbero essere benissimo anche cantate; da dove nasce l’idea di scrivere, invece, musica strumentale ?

Bandleader del Maurizio Mecenero Quintet, Chitarrista di estrazione pop fusion, inizia a suonare la chitarra nel 1994 con il fratello maggiore Diego che gli trasmette la passione per lo strumento e per il rock dei Led Zeppelin, Queen e Hendrix. Dopo un anno inizia gli studi di chitarra jazz per 4 anni appassionandosi al classic jazz. Deciso a perfezionarsi maggiormente continua gli studi a Milano con il maestro Danilo Minotti. Dal 2004 è insegnante di chitarra fino al 2012 presso la Dali music School . In questi anni si appassiona alla musica e al suono del Pat Metheny Group. Tutt’ora è insegnante di chitarra. Ha frequentato e studiato fingerstyle con il maestro Franco Morone, perfezionando l’uso della chitarra acustica. Maurizio ha diviso il palco con Elio delle storie tese, con Vittorio Matteucci, con Ambra Maria Facchetti, Paola Folli. Il Maurizio Mecenero Quintet è composto da: Francesco Signorini (Tastiere): arrangiatore del gruppo, ha collaborato con grandi nomi del jazz e del pop come B. Cobham, Righeira, Mietta, Fiordaliso, U. Smaila, Ron, Lucio Dalla, F. Mannoia, E. Ruggeri, G. Ferreri, F. Sartori, F. Grollo, K. Ricciairelli. Ricky Quagliato (Batteria): Impegnato in numerosi live, trasmissioni tv, tour e dischi. Tra le tante collaborazioni: Blue, Terence Trent D’Arby, Anastacia, Zucchero, Ron, P. Belli, N. Brown, Arisa, A. Amoroso, Dolcenera, L. Hunt, I. Fornaciari, Noemi, F. Concato, Alexia, E. Ruggeri, P. Smith, Annalisa, V. Matteucci, A. Ruggiero e molti altri. Valerio Galla (Percussioni): Collabora molti artisti italiani accompagnandoli in tour e in TV. Dal 1999 al 2001 e’ il percussionista della Demo Big Band Orchestra del M° Demo Morselli. Nello stesso anno e’ il percussionista di Rosario Fiorello nelle tourne’ 2001/3 “Stasera paghi te!”. Dal 2001 al 2010 segue Fiorello in tutti i suoi spettacoli e Tour. Andrea Bevilacqua (Basso el.): Numerose le collaborazioni con compagnie teatrali per le musiche di scena. Recentissima la partecipazione alla colonna sonora del film “Solo per il Weekend” del 2015, regia di Gianfranco Gaioni.

Fin da piccolo ho sempre ascoltato e suonato di tutto, per me la musica è bella tutta, dal rock al pop al jazz passando per il blues… tutta ! Basta che sia suonata con anima. Ho sempre pensato che una melodia senza testo, se è buona può portarti più “in alto”. Immagino la musica come una barca che porta le emozioni. Le parole devono essere allineate alla musica, spesso sento melodie splendide con testi sbagliati e mi dico - “ma questa melodia dice un altra cosa !! non dice queste parole!” Amo la melodia, amo poter canticchiare il tema delle canzoni, per me è fondamentale, tutto deve partire da lì. Come definiresti, quindi, la musica del “Mecenero Quintet” ? La nostra musica è ciò che ci piace suonare, non rincorriamo un genere. La chiamo jazz perchè per me il jazz è improvvisazione, dove c’è improvvisazione c’è jazz, un pò come la pensava Miles Davis. Nella nostra musica c’è uno spazio per l’improvvisazione in mezzo a parti più strutturate e fisse, un pò come per il Pat Metheny Group. Quanto è difficile, secondo la tua esperienza, proporre un genere come il vostro in Italia in un momento storico come quello che viviamo e in un era quasi totalmente web/social? …e soprattutto, si trovano spazi per suonare ? E’ molto difficile trovare spazi perchè la rete internet in realtà non aiuta molto, si è sepolti in mezzo a una quantità di musica così grande che è difficile da immaginare. I festival tendono a preferire artisti stranieri o strade più consolidate e sicure, ci sono sempre meno strutture e persone che rischiano su nuove proposte. Ma la cosa che mi fa andare sempre avanti senza mollare è che amo la musica, amo suonare, è una droga sana ! La Musica è una passione che cresce ogni giorno di più e che mi riempie comunque.

“SECRETS OF LIGHTS” Dopo “Upward” disco datato 2011 Maurizio Mecenero presenta il suo ultimo lavoro “Secret Of Lights”. Tracce originali composte dallo stesso Maurizio, chitarrista di estrazione jazz-rock e arrangiati da Francesco Signorini, tastierista fusion e componente della Band. Il Maurizio Mecenero Quintet richiama sonorità di grandi gruppi: Pat Metheny Group, Wheather Report, Manhattan Transfer, Mike Stern. Il gruppo è supportato dalla ritmica esplosiva e talentuosa di Ricky Quagliato, dalla wold music delle percussioni di Valerio Galla e dal suond vintage british di Andrea Bevilacqua al basso elettrico. L’evoluzione rappresentata da Secret Of Lights sta nel voler far emergere più sonorità e amalgamare allo stile di Maurizio anche gli altri strumenti che compongono il gruppo in una sorta di dialogo dai toni fusion, jazz, blues e rock.

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MK

Oltre 600 i singoli diffusi da «MEET’n’RADIO» in un anno. E’ un servizio di Delivery di Singoli alle Radio del Circuito attraverso una eterogenea Compilation. On Mag Promotion realizza ogni mese una compilation digitale selezionando proposte provenienti da tutto il mondo indipendente. La Compilation digitale viene inviata a tutte le Radio e web-Radio legate al Circuito radiofonico «Meet’n’Radio» rinsaldato e rafforzato dal lavoro dell’uff. Stampa, ideatore delle iniziative di promozione «Meet’n’Radio» e «Meet’n’TV» . Oltre 400 le Radio e oltre 500 le Web-Radio che ricevono la Compilation Digitale di «Meet’n’Radio» ogni mese. Tantissime le Radio che continuano a trasmettere le nostre proposte e che hanno portato e continuano a portare gli artisti da noi promossi in tante delle classifiche radiofoniche indipendenti. I brani continuano ad arrivare anche all’estero: Argentina, Germania, Stati Uniti, Perù, Uk, Mexico, Colombia, Uruguay, Paraguay, grazie alla collaborazione delle radio vicine al circuito Meet’n’Radio e di On Mag Promotion.
 Oltre a tutto ciò, è già di per se esclusivo essere selezionati fra i Brani del Mese.

www.onmagpromotion.com/meet.html 58 Muzi Kult


1. CORTEX – CANTAUTORE MI FAI PENA (A.Sambucco) – Maninalto – Ed.Belive 2. NIKO – INVISIBILE AI TUOI OCCHI (M.Caso/D.Bianco) – Mtm Metamorfosi – Ed. Mtm Metamorfosi 3. SABBA & GLI INCENSURABILI – BANG ! (S.Lampitelli) – Full Heads – Ed. Graf 4. MELISSA CIARAMELLA – QUALCOSA E’ CAMBIATO (M.Ciaramella) – Autoprodotto 5. INIGO – DI ME e DI TE (I.Giancaspro) – Interbeat – Ed. Interbeat 6. I NUMERI ESTRATTI – CANZONI SOLE (Costanzo/Costantino) – Suoneria Mediterranea – Ed. Suoneria Mediterranea 7. L’IO – Spiegami perché mi innamoro sempre delle troie (F.Ciotola) – Sea Horse Recordings – Ed. New Model Label 8. B:FOLK – MIGRANTI (F.Di Bruno/A.Castelnovo/M.Bortolo/F.Colombo) – Autoprodotto 9. PLAYRAMES – LA MIA FACCIA NASCOSTA (A.Strada) – Autoprodotto 10. VALLONE – GIULIA GIURA (P.Farina) – Musita 11. ALEA ft.Franco Zuccaro – AMORE CERCATO (F.Distante/F.Zuccaro/A.Zuccaro/A.Bruno) – Autoprodotto 12. MAURIZIO MECENERO QUINTET – SECRETS of LIGHT (M.Mecenero/F.Signorini) – Autoprodotto 13. MEXICAN HEROES – ON THE WAVE (C.Lazzarini/A.Berbenni/A.Peretto/N.Maestri) – Autoprodotto – Ed. Le Parc Music 14. WELCOME WONDERLAND – THE END (A.Fappani/A.Larini) – Indiebox – Ed.Le Parc Music 15. VALENTINA LIBERTI – NON TI CERCO PIU’ (C.Bastianelli) – Gde Records – Ed. Gde Edizioni Musicali 16. VITTORIO MERLO – LA BALLATA Del SINDACO PESCATORE (V.Merlo) – Autoprodotto 17. ANOMALA VITIS – PER NON CADERE (C.Dominici) – PA74 Music – ED. Pa74 Music 18. GIANLUCA DI BONITO – MANGIAVELENO (G.Di Bonito) – Autoprodotto 19. ROBERTO SALIS – CHE NE FARAI DI ME MARIA (R.Salis) – Autoprodotto

MEET’n’RADIO - n° 1 (UNO) del 2016 (NANDO GAZZOLO) http://www.onmagpromotion.com/meet_uno16.html

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MEET’N’RADIO

gli artisti scelti dalla redazione ...vi segnaliamo inoltre 4 artisti selezionati dalla redazione tra quelli presenti nella Compilation «n° 1 - UNO del 2016» e «NANDO GAZZOLO»

VITTORIO MERLO

See more at: facebook.com/vittorio.merlo.cantastorie

Vittorio Merlo è nato a Milano il 26 giugno 1959. E’ stato segnalato nel 2001 dalla stampa italiana e internazionale come il cantautore italiano più ascoltato in rete (fonti: ANSA, Libération, La Vanguardia, Corriere della Sera, SorrisiCanzoniTV etc.). La stampa internazionale si è interessata al successo di Vittorio Merlo in rete e il quotidiano francese «Libération» e quello spagnolo «La Vanguardia» gli hanno dedicato 2 articoli dai titoli suggestivi: «Vittorio Merlo: Caruso du MP3» e «Ha nacido una estrella»’ In Italia l’ANSA, il Corriere della Sera e i principali quotidiani e settimanali hanno dedicato articoli al successo di Vittorio Merlo in rete. Il mensile di settore «Musica e dischi» ha dedicato uno speciale internet sulla musica in rete a partire dal «Caso Merlo». Nel 2005 è uscito il suo primo CD prodotto da Vince Tempera e realizzato con la collaborazione di Roberto Manuzzi. Intitolato «Ho sognato Bruno Vespa». Suscita la curiosità di Fiorello che lo invita a Vivaradio2 e da Fegiz nel suo programma FegizFiles. Intensa l’attività discografica e live dal 2005 al al 2014. Nel 2014 Vittorio è arrivato primo all’Euromusic Contest per il Lussemburgo. Vittorio coniuga la sua attività professionale di bibliotecario per la Corte di giustizia europea con la sua passione per la canzone d’autore che lo porta di frequente a esibirsi in concerti e rassegne musicali in Italia in Europa spesso unendo la forma musicale alla letteratura e alla cultura.

WELCOME WONDERLAND Welcome! Wonderland non è solo una band. E’un’idea. Determinazione ad abbattere i confini della realtà odierna per rifugiarsi in un mondo immaginario e fantastico composto da ambientazioni, atmosfere, immagini e musica collegate da un unico, indissolubile, filo conduttore. «The End.» anticipa l’uscita del nuovo Ep «N°1» presente su tutti gli store digitali e in versione Deluxe per il mercato Giapponese dal 20.01.2016

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MEET’N’RADIO gli artisti scelti dalla redazione

MEXICAN HEROES

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I Mexican Heroes nascono a Milano ad inizio 2009. I componenti della band sono: Andrea, Alessandro, Nicholas e Christian. La band inizia i live alla fine del 2009 partecipando a vari concorsi-live in locali di Milano e provincia. A Dicembre 2010 entrano in studio per registrare il loro primo demo e successivamente nuovi live in provincia che porteranno i Mexican Heroes a fare circa 25 date in un anno. Nel 2011 arrivano alle semifinali di Rock Targato Italia. Nel 2012 approdano alle Finali Nazionali di Rock Targato Italia per poi entrare ad inizio 2013 nel Roster di Jack Rock Agency. Nel 2013, tra i numerosi live, i Mexican Heroes aprono il concerto dei RATS, storico gruppo rock italiano degli anni ’90. Nel Novembre 2013 pubblicano il secondo EP intitolato”60 Hours to Recount” contenente 6 nuovi brani. Dopo l’uscita dell’ep i Mexican Heroes concludono una serie di concerti per tutto il 2014 insieme all’ uscita del singolo “The Big Bro” presente sul canale internazionale Blank Tv. Durante il minitour del 2014 vengono scritte nuove canzoni tra cui i due singoli che verranno scelti per essere registrati e prodotti da Frank Altare nell’estate 2015 presso il One Drop Studio di Milano. A Settembre 2015 i Mexican Heroes firmano un contratto di Promozione e distribuzione per 2 singoli con lndiebox Music.

VALENTINA LIBERTI Valentina Liberti nasce a Velletri il 22/02/1991. Si esibisce con varie rock e pop band tra Roma e provincia. Attualmente collabora ad un progetto Musicale e discografico con l’autore «Claudio Bastianelli» della Music Ranch di Velletri e con la Gde Edizioni Musicali di Roma. Il Brano «Non ti cerco più», dagli arrangiamenti accattivanti e rock, è stato presentato alla selezione «Sanremo Giovani 2015». Valentina prosegue la sua attività live e discografica.

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TV «Meet’n’TV» nasce, come «Meet’n’Radio (il tuo singolo in tutte le Radio del circuito «Meet’n’Radio») da un’idea dell’Uff. Stampa On Mag Promotion. Meet’n’TV nasce per venire incontro alle esigenze di coloro i quali vogliono veicolare e diffondere le loro opere senza costi onerosi. «Meet» sott’intende l’incontro di una serie di realtà musicali differenti che si ritrovano insieme per approdare «on/in TV». In ogni numero gli artisti di Meet’n’TV avranno un accompagnatore d’eccezione. Per oltre un anno siamo stati in compagnia degli ospiti della storica trasmissione «Il Musichiere» per passare poi ai «pupazzi» più famosi della storia della Tv. Leggendo la parola «Meet’n’TV», noi italiani non possiamo fare a meno di notare l’assonanza con le parole «Miti in TV». Ed è per questo motivo che abbiamo pensato che personaggi, reali e di fantasia, mitici della TV avrebbero fatto da accompagnatori degli artisti. Un Mito della TV che vi farà idealmente da «garante» e vi fa incontrare (Meet) le TV locali Italiane e le web Tv. Tutti gli artisti di «Meet’n’TV» in ogni numero si presenteranno alle TV locali e web Italiane presentati da Mitici personaggi della TV. La Nuova Serie di Meet’n’TV è partita con uno dei «personaggi d’invenzione» o «pupazzi» più rappresentativi della Musica in TV: il «SUPER TELEGATTONE». Proseguita poi con «Musichieretto, Provolino, Four, Five, Uan e ora Pompeo e Carlotta».

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1. CORTEX – CANTAUTORE MI FAI PENA regia Damiano Tommasi 2. L’IO – SPIEGAMI PERCHE’ MI INNAMORO SEMPRE DELLE TROIE regia Sfiamma Production 3. INIGO – DI ME e DI TE regia Luca De Nicolo 4. SABBA & GlI INCENSURABILI – BANG! regia G.Caputo, A.Rauccio, L.Reccia 5. NIKO – INVISIBILE AI TUOI OCCHI regia Ezio Cosenza 6. I NUMERI ESTRATTI – CANZONI SOLE regia Egidio Amendola 7. GIANLUCA DI BONITO – MANGIAVELENO regia Emanuele Amoruso 8. MAURIZIO MECENERO QUINTET – SECRETS OF LIGHTS regia Ugo Bolzoni 9. VALLONE – GIULIA GIURA regia Luca Rossi 10. VITTORIO MERLO – LA BALLATA DEL SINDACO PESCATORE regia Vittorio Merlo

MEET’n’TV - n°10 (Dieci) Anno II (Alf) http://www.onmagpromotion.com/meettv_dieci10anno2.html

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In ogni numero di Muzi Kult, nello spazio di Meet’n’Tv - la prima ed unica Video-Compilation di Musica Indipendente Italiana, diamo uno spazio a due artisti scelti dalla redazione tra quelli inseriti nelle ultime due videocompilation.

NIKO

“INVISIBILE AI TUOI OCCHI” https://youtu.be/AqmYh9XFk-Y

“INVISIBILE AI TUOI OCCHI”

Domenico Bianco in arte NIKO, Giovane cantautore siciliano nasce a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nell’Agosto del 1993. Si avvicina al mondo della musica Già in tenera Età tanto Che un Anni Pochi INIZIA un strimpellare con la chitarra, Strumento Che attualmente suona e con il which INIZIA un Comporre i Suoi primi brani. Con gli anni approfondisce le proprie Conoscenza musicali e matura le querelare idee avvicinandosi al Genere Che Gli e Piu congeniale:. Il pop-rock Componendo brani, racconta Niko – ho Scoperto un nuovo modo di Esprimere i miei Sentimenti, le mie emozioni, i miei sogni e tutto cio Che mi circonda giorno DOPO giorno. OGNI brano per me è un’emozione nuova, Così Riesco a Raccontare tutto cio che sento, Che voglio, Che Penso, Che amo Attraverso la mia grande passione Più, la musica. Nell’agosto del 2013 Propone i Suoi progetti alla MTM Metamorfosi e Così nasce Una Collaborazione con il primo singolo “Voglia di vivere” in Prossima Uscita. Il 12 Giugno 2015 esce in Radio e nei maggiori store digitali il nuovo singolo “Vorrei” arrangiato da Massimo Caso presso “il Cortile”. Il Brano è accompagnato dal videoclip ufficiale realizzato da Topside Multimedia 18 Dicembre 2015 esce in radio e nei migliori store digitali il brano “Invisibile ai tuoi occhi” presentato alle selezioni di Sanremo giovani 2016. Il brano è stato arrangiato da Massimo Caso e registrato presso lo studio “Il Cortile” di Milano. il video realizzato da The Cube Production con la regia di Ezio Cosenza

Invisibile ai tuoi occhi’ è il titolo dell’ultimo singolo del cantautore siciliano Niko, in uscita in radio e nei digital store a partire da oggi, venerdì 18 dicembre. Il brano è accompagnato da un videoclip, disponibile su Youtube. Presentato per le selezioni di Sanremo Giovani 2016, Niko racconta così il suo nuovo singolo: “Alle volte ci chiediamo come sarebbe essere ‘invisibili’. Alle volte, in certe situazioni, lo vorremmo essere. Poi, ci sono quei momenti in cui desideri fortemente una persona e qualsiasi cosa fai per averla, sembra vana. E’ li che ti senti come se fossi invisibile”. “‘Invisibile ai tuoi occhi’ è una storia d’amore – spiega Niko - tra la realtà e la fantascienza, in cui un ragazzo sogna di trascorrere le sue giornate accanto alla ragazza che ama, anche se lei non sa della sua presenza. Alla fine il ragazzo riesce a trovare il modo di farle capire che lui c’è sempre stato nonostante tutto”.

facebook.com/paginaufficialeniko

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MEET’N’TV i due ARTISTI scelti dalla Redazione

GIANLUCA DI BONITO “MANGIAVELENO”

https://youtu.be/J8kO7mIUIE4

“MANGIAVELENO”

Gianluca Di Bonito, cantautore partenopeo di matrice rock. Lo scopo del suo progetto è quello di promuovere le canzoni che scrive. 
Suona e canta nel modo più semplice e spontaneo, senza creare gabbie o limiti e senza etichettare tutte le sue opere in un “semplice e banale stile musicale” - come lui ama dire - “solo per seguire una moda”.
La “MUSICA” è il suo stile di musica”.

Gianluca Di Bonito dedica una canzone e videoclip ad uno dei problemi più preoccupanti dell’ecologia del nostro paese. L’artista dice : “Almeno una vittima di cancro in ogni famiglia del territorio campano. La terra dei fuochi è conseguenza di ignoranza, il risultato di quello che si definisce ora “eco-mafia”. Stop al silenzio! Il brano ha partecipato al premio Musica contro le mafie 6^ edizione.

facebook.com/gianlucadibonitomusica

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H

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HIGHLIGHTS

ARTISTS

In ogni numero, la redazione di Muzi Kult, dedicherà ad artisti del mondo Indipendente Italiano, monografie, pagine dedicate con notizie sulle loro attività, articoli, interviste, recensioni e tanto altro. La sezione “Highlights Artists” mette”Sotto i Riflettori” le attività degli artisti provenienti dal mondo della musica italiana di ogni tipo.

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Speciale

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L’uomo che cadde sulla mia terra di Alessandro Castriota Scanderbeg

“My death”. Si intitolava proprio così la canzone di Jacques Brel tradotta in inglese e cantata da David Bowie. Scovai per caso il bootleg in vinile, un piccolo disco in 45 giri che neanche sulle discografie non ufficiali ho mai trovato. All’interno due canzoni. L’altra non la ricordo. Evidentemente questa aveva attirato tutta la mia attenzione. Era stampato l’anno di pubblicazione sul retro della copertina. 1967. Stampato in poche copie. Lo trovai da Disfunzioni Musicali, un ricercatissimo negozio di dischi nel quartiere San Lorenzo a Roma, quando era un quartiere dalle lunari notti da coprifuoco negli anni ’80. Con un mio amico, folle e “Rebel Rebel” quanto me, ancora ragazzetti, partivamo in autostop dalla placida jonica di Rossano per cercare delle chicche che solo tra i suoi immensi scaffali si potevano trovare. Quando l’autostop ancora si poteva chiedere ed offrire senza paura. Una volta la musica la si poteva ascoltare attentamente, meticolosamente, e si passava una giornata intera a scegliere quei due, tre LP che poi a casa si custodivano gelosamente e li si ascoltava mille volte. Non esistevano ancora gli mp3, i computer, la quantità, la rete, i bitrate, i gigabyte, la frenesia. Era tutto molto più lento. Più intenso. Eppure solo pochi anni sono passati da allora. Il disco era azzurro e nero. In copertina l’Esile Duca Bianco con una chitarra imbracciata, seduto su uno sgabello. Quella registrazione probabilmente testimoniava una delle prime esibizioni col nuovo pseudonimo Bowie, preso in prestito da una marca di coltelli, dopo vari gruppi formati e sciolti nel giro di tre anni. Aveva cominciato nel 1964, proprio come i Rolling Stones. Ora si presentava con chitarra acustica e voce. Dal vivo. Solo. Al microfono neanche una goccia di riverbero, tanto doveva essere estemporanea e cruda la performance in quell’ignoto club londinese. E qualcuno dovette registrarlo furtivamente. Un ragazzo di vent’anni, nel pieno del vigore, che canta una canzone sulla Morte, la sua morte: “Chiunque ci sia dietro la porta, non c’è molto da fare. Angelo o demone, non importa. Dietro quella porta ci sei tu”. E proprio oggi, dopo mezzo secolo da quella esibizione, quella porta gli si è spalancata. Chissà chi avrà trovato davanti alla porta. Un angelo? O un demone? In “Lazarus”, la sua ultima canzone, in uscita in questi giorni, canta di essere in paradiso. Anche se la morte, come dice l’Amleto shakespeariano, è “la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore”, Bowie, come un lucido profeta di se stesso, sembra ritornare in vita come Lazzaro con la sua voce a raccontarci della sua Liberazione. Liberarsi e librarsi come un ‘uccello blu’. Essere e non essere. In “Cracked Actor” del 1973 in tour cantava, avvolto da un mantello e baciando un teschio amletico, la fine decadente e squallida di un attore fallito. L’apocalisse dell’essere. E dell’apparire. Credeva forse di finire così? Parlava di se

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stesso? Forse no. E comunque la realtà, eventualmente, è stata differente. Quel bootleg mi fu poi probabilmente rubato da quel mio stesso compagno di viaggi per pagarsi la sua dose di eroina. Oggi, in questo mesto giorno, il prezzo di quel vinile sarebbe lievitato, costerebbe un occhio della testa. Come l’occhio di Bowie dalla strana tonalità di una pupilla rispetto all’altra, causata dal pugno di un suo amico di gioventù per la gelosia verso una ragazza. Ironia della sorte, quel ragazzo coi capelli pel di carota vedeva il mondo proprio con occhi diversi. Era un artista diverso. Lo conobbi nel 1984. Ero ancora adolescente. Anche se l’anno prima la sua “Let’s Dance” aveva bruciato il jukebox di fronte la spiaggia, non me ne accorsi. Forse mi accarezzò come la tiepida brezza serale, nell’estate degli ascolti fugaci. Forse mi passò sfiorandomi, senza persuadermi, senza nome. Così non mi colpì. Ma mi lasciò forse una traccia nel subconscio. L’effetto forse doveva ancora maturare. Il seme doveva crescere in me. Dovevano


radischi il suo altare. Tutto un preciso e dettagliato rituale. La copertina tra le dita. I testi all’interno. Ermetici, poetici, futuristi, apocalittici, visionari. Il nome dei musicisti. Le città e gli studi di registrazione. Il disco, tenuto delicatamente tra le dita per i bordi, veniva incastonato come supremo dono sul piatto sacrificale. Accensione. La puntina del giradischi poggiata sul disco con gestualità raffinata da consumato “DJ” per non rigarlo. E poi seduto, ad ascoltare avidamente. E sognare. Allora, senza avere nulla, neanche i click del mouse per accedere allo scibile e all’etere senza venti, non si aveva altra scelta che sognare. Cercai gli spartiti. In poco tempo imparai a memoria le sue canzoni più belle. Con l’impeto di acquisirle imparai anche a cantare, a suonare in maniera moderna, avendo un po’ studiato tempo prima il pianoforte classico. Cominciai a scrivere canzoni. Alla Bowie. Per imitazione. Traducendo le sue canzoni, imparai un po’ anche l’inglese. Più che al liceo. Imparai a vivere. A sentire. Rappresentava una sorta di padre putativo per me. Effettivamente mia madre era nata nello stesso anno. Bowie mio sovrano, mio maestro e mio genitore. Bowie il Buddha. “The Buddha of Suburbia”. Con Bowie mi giocai la mia verginità. Mia madre ascoltava Mozart e Caruso, mio padre Charlie Parker e Duke Ellington ed io ero talmente pazzo e fiero del mio Bowie che non lo ritenevo affatto minore a quegli immensi maestri. Lo consideravo senza tentennamento alcuno alla loro stessa stregua!

passare i mesi necessari per partorire come una bomba a orologeria. Perchè l’anno dopo, in quell’orwelliano “1984”, durante una trasmissione televisiva, ascoltai e guardai il videoclip di “Loving the Alien”. Mi affascinò la melodia. La voce. L’arrangiamento. Il video. Il titolo. Lui. Tutto. Poi a quei tempi leggevo molta fantascienza. Quel ‘loving the alien’ mi attrasse come il polo nord. Bowie di lì a poco mi conquistò totalmente. Fu amore. Da subito. Senza condizioni. Morboso. Cominciai a leggere spasmodicamente le biografie, gli articoli dei critici, a ritagliare i trafiletti sui giornali, ad ascoltare i primi dischi. “Ziggy Stardust”, “Low”, “Aladdin Sane”, “Hunky Dory”, “Lodger”, “Diamond Dogs”, “Young Americans”, e tutto il resto. Allora, come dicevo sopra, la ricerca di un disco era una sorta di ricerca del sacro Graal. E ormai non li ascoltavo più prima dell’acquisto. Li prendevo direttamente per posta dopo aver letto attentamente le recensioni. Allora ci si poteva fidare. E quando il disco era arrivato in casa, diveniva un oggetto di culto e il gi-

Ormai tra familiari e parenti avevo trasmesso il morbo bowiano e mio cugino mi portò con sé a vederlo a Roma nel giugno del 1987 allo stadio Flaminio. Il Glass Spider Tour. Tutto esaurito. Rimasi folgorato, vedendolo in carne e ossa, ed ero arrivato sgomitando fin sotto il palco per sapere se esistesse davvero o fosse solo un ologramma. Qualche anno più tardi, nel 1996, tornai a vederlo e sentirlo a Roma all’Olimpico. Ad aprire il concerto c’era anche Carmen Consoli, che mi piaceva molto. Quando Bowie giunse sul palco, il mio cuore vacillò. Quando cantò “Heroes”, piansi! La storia d’amore sotto il muro di Berlino, gli spari dei militari mentre i baci degli amanti vincevano il loro destino. Che emozione! Una canzone perfetta, costruita con mente e cuore in equilibrio sublime. Un brano che era un palcoscenico di teatro. Arte fondamentale per Bowie. Uno dei primi maestri di Bowie fu Lindsay Kemp, il grande mimo. Bowie ebbe un rapporto privilegiato col teatro. Recitò in alcuni lavori di Kemp per qualche anno. E il suo approccio con la musica aveva sempre una derivazione teatrale. E siccome Bowie era un attore, volevo esserlo anch’io. Per imitazione. Così cominciai. Mio fratello fu il mio primo maestro. Le canzoni di Bowie erano pregne di teatralità e di personaggi. Il suo personaggio preferito era il maggiore Tom, che uscì fuori dal cilindro camaleontico dei suoi numeri nel 1969 in “Space Oddity”. Un uomo dalla mente confusa che perse il controllo di se stesso, nella metafora dell’astronauta alla deriva spaziale. Bowie ne decretò la fine con “Ashes to ashes” nel 1980. E con il suo ultimo video, “Black Star”, riappare il teschio del maggiore Tom in un pianeta alieno, idolatrato come dio supremo. Un personaggio che ha accompagnato tutta la sua vita artistica. Una sorta di alter ego. Ma Bowie è stato tanti alter ego nelle sue canzoni e nei film “Furyo”, “Labirinth”, “Miriam si Sveglia

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a Mezzanotte”, “I Ragazzi dello Zoo di Berlino”, “Absolute Beginners”, “Basquiat”, “L’Ultima Tentazione di Cristo”. Li ho tutti visti con trepidazione. Personaggi tanto diversi l’uno dall’altro. Viaggi introspettivi, affascinanti. Alcune volte la critica lo ha crocifisso. Come nell’esperienza coi Tin Machine. Ma riuscivo a capire il suo modo di lavorare ormai. Capivo i suoi punti di vista, la sua vita, la sua evoluzione. Un artista può avere i suoi momenti di stasi creativa. Deve averli, per rinascere dalle ceneri e reinventarsi. E’ molto complicato percorrere strade sempre diverse. Le critiche le vedevo come crudeli ed esagerate. Ma il Genio era talmente intelligente da non lasciarsi sopraffare, sapeva quel che faceva. Il metodo. Sorprendere prima se stessi. Bowie mi ha accompagnato per tanti anni. Volevo essere come Lui. Camaleontico. Poliedrico. Perché si può essere Diecimila pur restando Uno. Se oggi sono diventato un musicista devo ringraziare Bowie. Se sono diventato un attore devo ringraziare Bowie. Mi ha ispirato per tutta la mia giovinezza. Poi pian piano l’ho abbandonato, verso il 1997-1999, già un po’ con “Earthling” ma soprattutto dopo l’uscita di “Hours”, l’ultimo album che ascoltai attentamente. Poi con gli altri tre album l’ascolto divenne superficiale. Anche se sempre con curiosità. Ero un figlio che ormai diventava grande e si separava dal padre. Bowie mi ha insegnato l’amore per lo studio, per le diversità, per l’incessante rinnovamento, per l’ansia di conoscenza, di rinascita continua, di molteplici interessi, di sperimentazione. Un po’ mi ha ricordato, anche se con modalità e storie profondamente differenti, la forma mentis di Miles Davis per l’approccio all’evoluzione e all’innovazione. Se avessero collaborato, credo che la Terra sarebbe scoppiata! Da “My death”, dalla sua morte mentre nasceva, fino a “Lazarus”, alla rinascita mentre moriva, Bowie ha inscenato la sua stessa vita, in un attimo di riavvolgimento del nastro, come uno spettacolo da godere e da reinterpretare. L’”Uomo che Cadde sulla Terra” lo ha fatto per insegnarci e mostrarci che la vita è rispetto, è libertà, è incessante bisogno di creazione e trasformazione. Se io non avessi incontrato Bowie, io oggi non sarei io. Oggi in questo giorno in cui è ritornato nei mondi da cui è arrivato, mi manca. Grazie David Robert Jones per essere caduto su questa terra.



::: DISCOGRAFIA :::

David Bowie 1967

Space Oddity 1969

The Man Who Sold The World

Hunky Dory 1971

1970

The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars 1972

Aladdin Sane

Pin Ups

Diamond Dogs

Young Americans

Station to Station

Low

Heroes

Lodger

Scary Monsters

Let’s Dance

Tonight

Never Let Me Down

Black Tie White Noise

The Buddha of Suburbia

Outside

1973

1977

1984

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1973

1977

1987

1974

1979

1992

1975

1980

1993

1976

1983

1995


Earthling 1997

Hours 1999

Heathen 2002

Reality 2003

THE NEXT DAY 2013

Blackstar 2016

FIL MO GRA FIA

L’uomo che cadde sulla Terra (1976) Gigolò (1978) Christiane F.: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (1981) Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) Furyo (1983) Tutto in una notte (1985) Absolute Beginners (1986) Labyrinth (1986) L’ultima tentazione di Cristo (1988) Basquiat (1996) Zoolander (2001) The Prestige (2006) Muzi Kult 75




CURIOSITÀ 1

Una giovanile lite furibonda con un tal George Underwood per una ragazza gli procurò una lesione permanente all’occhio sinistro. Per contro divennero molto amici e Bowie gli fece disegnare due copertine di album.

Il suo primo brano fu Liza Jane del 1964 con la firma di David Jones and the King Bees. In seguito il manager gli suggerì di cambiare nome per non confondersi col David Jones dei Monkees. Il nuovo pseudonimo lo prese in prestito da una marca di coltelli.

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Il nome Bowie si pronuncia Boui e non Baui. Lo specifica anche un personaggio del film ‘Noi i ragazzi dello zoo di Berlino’.

Del 1967 è una sua canzone intitolata The Laughing Gnome, per la maggior parte dei fan una delle canzoni più brutte di Bowie. Quando il cantante nel 1990 chiese ai suoi fan di compilargli la scaletta per il suo tour mondiale che avrebbe scelto a maggioranza, la canzone più richiesta fu stranamente The Laughing Gnome. Bowie però non la cantò mai. Sapeva che ai suoi fan piacevano le provocazioni. Forse gliele aveva insegnata il maestro delle provocazioni?

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Nell’album Diamond Dogs suona quasi tutti gli strumenti, compreso il famoso riff di Rebel Rebel.

Un ragno è stato classificato col nome di Heteropoda Davidbowie in suo onore.

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Il fratellastro schizofrenico Terry che si uccise nel 1985 fu l’ispirazione di brani come Aladdin Sane, All The Madmen, The Bewlay Brothers e Jump They Say. Bowie in gioventù temette per tanto tempo di diventare pazzo come il fratello.

Bowie registrò la versione in italiano di Space Oddity, “Ragazzo Solo, Ragazza Sola” nel 1970. Il lavoro di traduzione fu commissionato a Mogol. Il nome del paroliere sul disco fu storpiato in Mogul (forse per vendetta?). Bowie era convinto che la versione italiana fosse una fedele traduzione di Space Oddity. Così era stato richiesto a Mogol, ma questi fece di testa sua. Un’altra canzone in italiano cantata da Bowie fu Volare nel film Absolute Beginners.

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Bowie ha venduto circa 140 mln di dischi. Ha realizzato 26 album in studio, per 580 canzoni scritte e oltre 5 mila concerti dal vivo.

Bowie sposò la top model somala Iman nel ‘92 a Firenze. Hanno una figlia, Alexandria Zahra Jones, nata nel 2000. Iman ha un coltello Bowie tatuato sulla caviglia in omaggio al marito.

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Nel 1999 per pubblicizzare il suo album ‘Hours’ fu ospite in una trasmissione di Celentano. Qualche giorno dopo in una conferenza stampa Bowie lo definì ‘un perfetto idiota’. Le domande del molleggiato, tra le sue solite infinite pause, erano effettivamente imbarazzanti.



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di Miriam Caruso

MUZI KULT: Chi è Levante?

Il panorama della musica italiana spesso ci riserva piacevoli sorprese, tradotte in incontri interessanti con cantautori in grado di smuovere i sentimenti del proprio pubblico semplicemente raccontando se stessi in musica. Miriam Caruso ha incontrato Levante, giovane cantautrice siciliana che, in occasione di una delle finali del Premio “Musica contro le mafie” ci ha raccontato un po’ del suo mondo e della sua musica.

Levante: Ti direi che Levante è il mio alter ego, in realtà Levante sono semplicemente io, sono Claudia, solo che mi è stato dato questo soprannome da piccolina, per cui Levante è diventata la mia parte musicale. Quella me che non mostro a tutti, ma che faccio uscire fuori quando sono sul palco o dentro una stanza: sul palco quando suono la mia musica, nella stanza quando la compongo. Ho tanti pregi, tanti difetti e questo sogno che è la Musica.

Levante è una che non le manda a dire, un fiume in piena, felice di raccontarsi, libera e senza remore. Ne è venuta fuori una chiacchierata molto piacevole che condividiamo con tutti voi tra sentimenti, anticipazioni e futuro.

MUZI KULT: Cosa ne pensi della scena musicale televisiva italiana? Hai mai pensato in passato di partecipare ad un talent? Levante: Io ho fatto una scelta, la scelta di non essere accostata a situazioni televisive, perché non volevo e non ero pronta a scendere

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a compromessi a livello artistico e personale. Questo mi ha permesso di scrivere dischi come Manuale d’Istruzione e Abbi cura di te che sono totalmente onesti e non sono minimamente condizionati dal parere di un discografico che può dire “no, questo non lo devi dire!”. Tutto quello che dovevo dire l’ho detto fuori dai denti. Per esempio un brano come Alfonso ha fatto storcere il naso a tanta gente, però avevo deciso di prendere una posizione e questo ha fruttato una sorta di stima da parte di alcune persone che, in seguito, sono diventate dei fan. Sono all’inizio del mio percorso, mi sento come a valle ai piedi di una montagna gigantesca e sono felice di sentirmi così, ho conquistato tanti obiettivi ma mi sento sempre un po’ pretenziosa nei confronti di me stessa. MUZI KULT: I tuoi pezzi denotano la ricerca di un sound molto personale che ben si adatta ai contenuti dei tuoi testi. Come nascono le tue canzoni?

ho iniziato a scrivere all’età di 9 anni, il primo provino l’ho fatto a 13 e a 16 il primo festival, di cui ho anche il video (ndr-ridendo Claudia sottolinea che non lo mostrerà mai a nessuno). Manuale d’istruzione è pieno di una voglia di esplodere, tantissima rabbia, c’è gran parte della mia adolescenza in questo album. Abbi cura di te è stata una conseguenza, giunta dopo essermi sfogata e aver detto che la vita era una m**** e tutto il resto. Nonostante la distanza fra i due album fosse poca, ho avuto due anni per metabolizzare Abbi cura di te: Manuale d’istruzione l’avevo finito molto prima del 2014, invece Abbi cura di te è il frutto di due anni con un po’ più di consapevolezza e di realizzazione personale, perché la musica finalmente mi riconosceva un piccolo posto in questo impero italiano gigantesco. Mi son detta “ok, allora c’è speranza” e ho iniziato a respirare un po’ di più. Ho fatto delle scelte che mi hanno resa un po’ più felice ed effettivamente è nato un disco dove mi sono veramente voluta bene e che si intitola appunto Abbi cura di te. Sono 12 tracce dove anche le storie più tristi hanno in realtà un finale positivo, “… e vissero tutti felici e contenti”.

Levante: Le canzoni nascono sempre dalle emozioni, nascono dalla vita intera. Se io non vivo delle storie, non mi addentro in delle situazioni concrete che riesco a guardare e che sono tangibili, raramente riesco a inventarmi una storia dal nulla. Parlo tanto di me, non potrei mai scrivere un disco dall’inizio alla fine stando in una casa senza avere contatti con nessuno. Queste emozioni sono inizialmente veicolate dalla musica, quindi dagli accordi e dalle melodie che riesco a trovare, tirando poi fuori tutte le parole che ho dentro. Da lì nasce una canzone, un mondo. Tu apri così la tua finestra e in realtà con la stessa chiave vai ad aprire tante porticine che stanno lì dentro le persone che ti ascoltano e sprigionano mille energie, mille emozioni. La gente si ritrova nelle tue parole e si sente capita, ti vuole bene. MUZI KULT: Hai iniziato la tua carriera tra lavoro e concerti, aprendo anche i tour di Max Gazzè fino a costruirti una strada solida sotto i piedi. Quanto è stata faticosa questa tua evoluzione? Levante: Anche prima di Max, quando finivo di lavorare, spesso andavo a suonare nei bar la sera. L’ho sempre fatto. Quel momento in cui scattavano le cinque e io fuggivo dal bar era una liberazione totale, quindi non è mai stata una fatica. Quando “Alfonso” mi ha portato tantissima notorietà, soprattutto nell’estate del 2013, c’è stato una sorta di caos. Ricordo perfettamente questa “cartina enorme”, che conservo ancora, con scritti giugno, luglio e settembre e tutti gli impegni segnati a mano. Avevo incastrato tutto, il lavoro, le interviste, mantenendo il focus sulla musica e sulle mie emozioni, non montandomi la testa. E’ stato faticoso fisicamente, ma sono stata supportata da un team che mi ha aiutata tantissimo. MUZI KULT: Da Manuale d’Istruzione a Abbi Cura di Te si avverte una crescita personale, ci puoi parlare di questi due album? Levante: Manuale d’istruzione arriva dopo tantissimi anni di musica. Io

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MUZI KULT: C’è un pezzo molto toccante in “Abbi cura di te”, parlo di “Finché morte non ci separi” che ospita la voce di tua madre. Com’è stato comporre una canzone per lei e con lei? Levante: E’ stato strano, non avrei mai pensato di poterlo fare. Ho sempre parlato di mio padre, ed è stato più facile così perché è il dolore più grande della mia vita. Però poi mi sono fermata e mi son detta “parliamo di chi è rimasto”. Chi è rimasto era lei, lei che era stata anche lui perché mi ha fatto sia da mamma che da papà, quindi è stata un’esperienza super forte. Sono molto fiera del percorso che ho fatto perché sono riuscita ad essere lucida in una storia che era la loro. Non è stato neanche così difficile perché non mi sono inventata nulla, ho solo raccontato ciò che era successo. Lei è stata bravissima, ha superato qualsiasi aspettativa, veramente fantastica. MUZI KULT: Mi Amo e La Rivincita dei Buoni sembrano i brani chiave del disco “Abbi Cura di Te”, un continuo ricordarsi di essere felici e amarsi. Sbaglio? Levante: No, non ti sbagli, però portano entrambi al pezzo che ha dato il nome all’album, cioè Abbi cura di te. C’è un fil rouge che accompagna tutti i brani, che è quello dell’amore verso se stessi, forse anche un po’ stucchevole, perché se non ami te stesso non puoi

amare gli altri MUZI KULT: L’Amore è molto presente nei tuoi pezzi, quanto di te racconti attraverso questa tematica? Levante: L’amore è tutto, io non riuscirei a starne senza, poi io mi innamoro di qualsiasi cosa. Io mi innamoro anche delle pietre! Qualsiasi cosa bella mi affascina. Sono una persona molto entusiasta e lo manifesto in mille modi. – Sei un’esteta – Si da morire! MUZI KULT: Con la tua tournée sei arrivata a calcare i palchi d’oltreoceano, come quelli di New York e Los Angeles, cosa ci racconti di questa esperienza? Levante: L’impatto col pubblico è stato fortissimo, loro non capivano niente di quello che stavo cantando, però la cosa bella è che, dopo i concerti, la gente veniva a dirmi “non ho capito, ma mi è arrivata qualcosa allo stomaco fortissima”. Una signora mi disse “la musica è proprio questo, emotività, poi le parole arrivano”. Da cantautrice so che le parole sono molto importanti, però quello che arriva prima deve essere sincerità, emotività. Quando tu sei così non puoi non vincere, perché sei reale. MUZI KULT: Musica Contro le mafie, un evento per spezzare il silenzio con la musica. Qual è il tuo pensiero sulla manifestazione? Levante: Un’iniziativa molto bella, arrivata già alla sesta edizione. Sono onoratissima di essere qua perché quello che è mafia mi tocca molto da vicino nel senso che, essendo siciliana, è una macchia nera per la mia terra, per il sud e per l’Italia intera. E’ stato inevitabile che si espandesse come un virus. E’ spaventosa l’omertà e anche l’atteggiamento mafioso che abbiamo acquisito. MUZI KULT: Quali sono i tuoi progetti futuri? Levante: Un terzo disco che sta per arrivare. Non si sa quando, ma arriverà perché lo sto già scrivendo. MUZI KULT: Anticipazioni su ciò che ci dobbiamo aspettare? Levante: E’ bellissimo! Non posso dirti nulla perché altrimenti ti svelerei tutto il tema e io come hai visto sono una gran chiacchierona! Scrivo e scrivo pagine su pagine, chissà cosa succederà! Poi per il tour è prevista una data importantissima il 13 marzo all’Alcatraz di Milano, a seguire a Torino il 31 marzo, poi ci saranno altre novità in arrivo, posso solo anticiparti che il tour non finirà ad aprile. Ci sarà un’ulteriore piccola estensione dei live.

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MAD SIMON Muzi Kult 89


Quando frequentavamo le scuole argomento frequente di discussione era: “Il prof è uno che va a simpatie e antipatie”. Lo odiavamo da morire per questo perchè, ovviamente noi, neanche a dirlo, eravamo tra quelli che gli stavano antipatici. Ovviamente i professori negavano dicendo (…e sarà capitato anche a voi decine di volte!) che per loro eravamo tutti uguali, contava solo l’educazione e il profitto e null’altro e bla bla bla. Noi ora siamo un pò come i prof. di quegli anni ma, al contrario di quanto affermavano loro, noi ammettiamo di avere “antipatie e simpatie” e fare influenzare le nostre scelte anche da questo. Ovviamente per noi conta anche “il profitto” che nel nostro caso è altro. Riguardo all’educazione invece dipende dai contesti. Se un artista è pò più “rock’n’roll”, diciamo così, non lo cacciamo dalla classe ma invece lo inseriamo nella classifica dei “simpatici”. Ecco… L’artista che abbiamo incontrato di nuovo a distanza di qualche mese è uno di quelli che ci sta “simpatico”, perchè è bravo, perchè è creativo, perchè è “educato” e “rock’n’roll” al tempo stesso…quindi ci fa piacere rivederlo e farci raccontare cosa è accaduto dall’ultima volta. Lui è il rapper (e non solo) Mad Simon e lo ha incontrato la nostra Monica Reale.

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Quattro Chiacchiere con MAD SIMON di Monica Reale

MUZI KULT: Ciao Simone, c’eravamo visti qualche mese fa in merito all’uscita del tuo ultimo lavoro, “Love Addiction”, nel quale ti messo in gioco lasciando il terreno sicuro sul quale sai come muoverti e sperimentando nuovi percorsi, com’è andata ? Mad Simon: Ciao a tutti gli amici di Muzikult! Love Addiction è stata una piacevole sorpresa! Inizialmente ero molto teso, vista la particolarità del lavoro un po’ fuori dai miei canoni e totalmente diverso dalle mie pubblicazioni precedenti sia per i temi che per l’approccio musicale, ma poi mi sono lasciato andare e ho ricevuto parecchi riscontri positivi, belle recensioni, non potevo chiedere di più. Anche il tour è andato molto bene, nonostante le difficoltà economiche di locali ed organizzatori, sono riuscito a fare molte date ed aportare la mia musica in giro per l’Italia riuscendo anche ad arrivare in posti dove non ero mai stato come Ancona, Molfetta (Bari), Avola (Siracusa). Chiuderò a breve il mio giro con le ultime tappe a Udine, Venezia, Trento, Milano, Padova, Siena e Roma per poi chiudermi in studio e mettermi al lavoro su unnuovo disco.


MUZI KULT: Oh oh… ho sentito parlare di nuovo disco ? Ci stai anticipando delle news ? Cosa bolle in pentola? Mad Simon: Il 2016, fortunatamente, si prospetta un anno pieno di lavoro e spero anche di soddisfazioni! Da fine Gennaio inizierò, parallelamente ai miei concerti, la tournée con la Compagnia Teatrale “Scena Nuda”, con cui collaboro da tempo componendo le musiche per gli spettacoli, che ci vedrà impegnati a Mantova,Legnano (MI), Lainate (MI), Palermo e Verona; contemporaneamente, con la Compagnia “Teatro Proskenion”, sto concludendo la produzione di uno spettacolo interattivo, dal titolo “Radio Selfie”, che tratterà le problematiche giovanili legate ai social network e che mi vedrà in scena! Dal punto di vista musicale usciranno diversi miei featuring su brani di altri artisti, per il mio nuovo disco, invece, passerà ancora qualche tempo, ma ho già iniziato a lavorarci!

tempo, le jam ed i centri sociali, un suono più crudo e deciso… riprenderò! Sempre a modo mio, sempre con le influenze di tanti generi e di tante culture, cercando di riuscire ad andare oltre l’immagine e di portare un messaggio. MUZI KULT: E allora non ci resta che farti un grande in bocca al lupo per uno splendido 2016 e…a tra qualche tempo. Sei nell’elenco dei “simpatici”, poi quando pubblicheremo l’intervista capirai che vuol dire ! Eheheeh ! Mad Simon: Mi avete portato fortuna già con l’intervista di mesi fa, spero quindi che me ne porterete tanta altra ancora! Ci rivedremo presto, grazie mille! Buona musica a voi!

MUZI KULT: ...come sai siamo dei curiosoni e quando qualcuno glissa noi lo riportiamo al punto che ci interessa; siamo quelli che vengono definiti “rompi….” non ricordo bene come o cosa… Quindi puoi dirci qualcosa in più su questo nuovo disco? Mad Simon: Ho iniziato la collaborazione con un collettivo di scrittori che si chiama Lou Palanca (da Massimo Palanca, famoso giocatore del Catanzaro della metà degli anni settanta e la fine degli anni ottanta), un po’ come Luther Blisset negli anni ’90, nato nel 2010 con l’idea di recuperare la memoria della Calabria. Sono menti diverse, hanno ambiti lavorativi diversi, ed è questo che rende i loro romanzi unici. Conoscevo già da tempo uno di loro, con il quale intrecciavo via mail pareri politici e musicali, da una parte io con il disco “Resistenza Sonora” dei Kalafro e dall’altra parte lui, il Prof. Fabio Cuzzola, con il suo libro sui cinque anarchici di Calabria. Il tempo è passato e ci siamo ritrovati: io con “Love Addiction” e lui con Valerio de Nardo, Nicola Fiorita, Maura Ranieri, Giuseppe Dodaro, Danilo Colabraro ed il nuovo romanzo “Ti ho vista che ridevi”. Siamo saliti su un palco e abbiamo intrecciato musica e racconti. E’ nata così l’idea di fare un vero e proprio disco Lou Palanca, nel quale ogni traccia racconterà una storia di Calabria, storie sconosciute ai più. MUZI KULT: Curerai tu arrangiamenti, musiche e testi ? Mad Simon: I testi li creeremo insieme, voglio cercare di mantenere la stessa formula dei loro romanzi, mentre le musiche le comporrò tutte da solo avvalendomi di qualche aiuto esterno in fase di arrangiamento. La formula finale sarà di un disco rap a tratti cantautorale. MUZI KULT: Quindi ritornerà Mad Simon l’MC militante dei tempi dei Kalafro ? Mad Simon: Non ho mai smesso di esserlo! Ho solo scelto di affrontare gli stessi temi di un tempo da un’altra ottica, con un suono diverso! Però, sì, ammetto mi sia mancato l’approccio sul palco di un

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GLI ARTISTI in Tour: Levante

Mauro Ermanno Giovanardi

29/01/16 @ Roncade (TV) - New Age 30/01/16 @ Grosseto - Faq 13/02/16 @ Colle Val D’Elsa (SI) - Sonar 25/02/16 @ Narni (TR) - Teatro Comunale Manini 27/02/16 @ Sulmona (AQ) - Soul Kitchen 11/03/16 @ Sant’Egidio alla Vibrata (TE) - Dejavù 12/03/16 @ Chiaravalle (AN) - Teatro Valle 13/03/16 @ Milano - Alcatraz 31/03/16 @ Torino - Cap 10100 01/04/16 @ Torino - Cap 10100 24/04/16 @ Genova . Supernova Festival

19/01/16 @ Brescia - Latteria Artigianale Molloy 21/01/16 @ Bologna - Bravo Caffé

La Rappresentante di Lista

11/12/15 @ Bari - Camera a Sud 
 18/12/15 @ Roma - Le Mura
 19/12/15 @ Cicco Simonetta - Milano 20/12/15 @ Caserta - Smav 25/12/15 @ Palermo - Candelai 11/02/16 @ Bologna - Cortile Cafè

Musica contro le mafie

08/02/16 @ Roma Casa del Jazz (premiazione con Don Luigi Ciotti) 09/02/16 @ Sanremo Casa Sanremo (esibizione vincitori)

Mad Simon

06/02/16 @ Legnano (MI) - Sala Ratti 07/02/16 @ Lainate (MI) - Ariston Urban Center 27/02/16 @ Palermo - Teatro Libero

Segnalateci i Tour dei vostri artisti a: muzikult@tiscali.it con oggetto: Segnalazione Tour per “Muzi Kult”



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