Gabriela Diana Bohnstedt Gavrilaş

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Gabriela Diana Bohnstedt Gavrilaş

MYSELF






Gabriela Diana Bohnstedt GavrilaĹ&#x;

MYSELF




La creatività è stimolata dai limiti 
 ”I had a house recently with no constraints, 
 and I had a horrible ?me with it.” 
 Frank Gehry

Il nostro io è al giorno d’oggi sempre più frammentato, le nostre molteplici iden?tà si diffondono nello spazio reale e virtuale con una velocità imprevedibile e ci perme0ono di riassumere su ciascuno di noi una mol?tudine di vite, ciascuna delle quali ci definisce nei contes? in cui decidiamo di spenderla e nessuna delle quali esaurisce la nostra complessità, con tu0e le sfacce0ature che creano ogni singolo individuo. Il punto non è quello di nascondersi dietro maschere pirandelliane, non è il celarsi dietro alla mol?tudine insita in ognuno, quanto piu0osto - proprio nel mondo contemporaneo che ci mol?plica senza sosta, il rivendicare con fierezza la nostra individualità, crearsi degli spazi, anche molto minu?, in cui definirsi e se lo si desidera, mostrarsi.


MYSELF vuole essere proprio questo: un piccolo spazio, definito, circostanziato, specifico, in cui offrire una propria visione, un brano del sé, a0raverso la propria espressione ar?s?ca. Si potrebbe obie0are che il fa0o di proporsi all’interno di una cornice comune, di una scatola uguale alle altre possa porre limitazioni alla crea?vità, ma si tra0erebbe di un’affermazione ingenua: è noto infaA che i confini, i limi?, abbiano esa0amente l’effe0o contrario, ovvero quello di s?molare la crea?vità, che all’interno di uno spazio circoscri0o può spaziare di più e con maggiore intensità che nell’indefinita libertà assoluta. Ogni scatola diviene quindi il piccolissimo spazio del sé, che l’ar?sta ha a propria definizione per proporsi, per aggiungere una sfacce0atura alle centomila che già possiede. Il nostro compito è quello di osservare il rapporto tra la fisicità della scatola e la virtualità delle sue rappresentazioni online, di me0erle in dialogo con altri ar?s? e fruitori, di fare viaggiare le varie iden?tà e di offrire loro occasione di mostrarsi, consapevoli che non possono certo esaurire la personalità e la ricerca di ogni ar?sta, ma al contempo innegabilmente rappresentano una notevole occasione per rifle0ere su sé stessi e donare la propria visione ed in ul?ma istanza donarsi a chi vuole osservare. Aldo Torrebruno




Così l’ar*sta definisce il proprio lavoro: “L'atmosfera di queste composizioni è cara>eris*ca della pi>ura, lo strumento di lavoro era il so@ware digitale u*lizzato dopo la logica e la ragione di un pi>ore. Il colore diluisce la geometria arida e le forme geometriche non sono più impersonali e asciu>e, diventano esse stesse forme este*che, forme che comunicano sensibilmente a>raverso il colore e la disposizione composi*va dei mo*vi crea*. Così, la forma geometrica della composizione viene trasportata, oltre la neutralità della forma matema*ca, in un mondo astra>o immaginario, che può essere iden*ficato con archite>ure irreali, c h e s fi d a n o q u a l s i a s i re g o l a gravitazionale, con il ritmo della musica che ha nella sua stru>ura un certo ripe**vo, asincrono,



simmetrico o asimmetrico ordine matema*co. Queste composizioni sono riflessioni ambigue, confuse, registrato nella memoria grazie alle informazioni digitali, che sono presen* nell'ambiente sociale, virtuale, nella pubblicità, ecc. che l'ar*sta sviluppa poi in immagini este*che come uno specchio, producendo domande sulla natura ed essenza come, dove e cosa può essere il confine tra ciò che è visto e ciò che può essere immaginato. [ENG] The atmosphere of these composi*ons is characteris*c of pain*ng, the working tool was the digital so@ware used a@er the logic and reason of a painter. Color dilutes the arid geometry, and the geometric shapes are no longer impersonal and dry, they become aesthe*c forms themselves, forms th at co m m un icate s en s i*vel y



through color, and the composi*onal layout of the created mo*fs. Thus, the geometric form of the composi*on is transported, beyond the neutrality of the mathema*cal form, into an imaginary abstract world, which can be iden*ďŹ ed with architectures defying any gravita*onal rule, with the rhythm of music that has in its structure a certain repe**ve, asynchronous, symmetrical or asymmetric mathema*cal order. These composi*ons are unclear, confused reec*ons, stored in memory by digital informa*on, which is present in the social, virtual environment, in adver*sing adver*sements, etc. which the ar*st then develops in aesthe*c images like a mirror, producing ques*ons about nature and essence how, where and what can be the boundary between what is seen and what can be imagined.



















Gabriela Diana Bohnstedt GavrilaĹ&#x; ha studiato pittura dal 1992 a 1998, presso l'Accademia di Arti Visive "Ioan Andreescu" di Cluj. Tra il 2002 - 2004 vince la borsa di ricerca post-laurea "Vasile Parvan" con il progetto "Miraggi nel giardino Bomarzo" presso alla Accademia di Romania a Roma (Italia). [ENG] Gabriela Diana Bohnstedt G a v r i l a Ĺ&#x; s t u d i e d p a i n t i n g f ro m 1992 to 1998 at the "Ioan Andreescu" Academy of Visual Arts in Cluj, Romania. Between 2002 a n d 2 0 0 4 h e wo n t h e " Va s i l e Pa r va n" p o s t- g ra d u a te re s e a rc h grant with the project "Miraggi nel giardino Bomarzo" at the Romanian Academy in Rome, Italy.







MYSELF

Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno
 Presentazione | Aldo Torrebruno
 Proge0o | microbo.net

microbo.net è un proge0o dedicato al non-luogo dell’arte, un’inizia?va innova?va, che si pone ai confini del sistema dell’arte, in modo 100% free. microbo.net ha come scopo principale la promozione degli ar?s?: propone mostre virtuali che cercano il dialogo tra opere d’arte contemporanee, il più delle volte sconosciute (o non ancora conosciute) al sistema dell’arte. microbo.net è un proge0o senza fini di lucro: per questo è 100% free; ma è anche free nel senso di libero. microbo.net u?lizza principalmente quello che secondo noi è il più importante canale comunica?vo del mondo moderno: la Rete. microbo.net non ha sede fisica, ma come tu0o ciò che è in Internet, è ovunque ci sia una connessione, col suo sito web microbo.net e con la sua area social. Il nome microbo deriva dalla nostra consapevolezza di essere una realtà piccolissima, ma la cui potenzialità diffusione è immensa e con?nua.


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