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Christian Molin
MYSELF
Christian Molin
MYSELF
La creatività è stimolata dai limiti ”I had a house recently with no constraints, and I had a horrible ?me with it.” Frank Gehry
Il nostro io è al giorno d’oggi sempre più frammentato, le nostre molteplici iden?tà si diffondono nello spazio reale e virtuale con una velocità imprevedibile e ci perme0ono di riassumere su ciascuno di noi una mol?tudine di vite, ciascuna delle quali ci definisce nei contes? in cui decidiamo di spenderla e nessuna delle quali esaurisce la nostra complessità, con tu0e le sfacce0ature che creano ogni singolo individuo. Il punto non è quello di nascondersi dietro maschere pirandelliane, non è il celarsi dietro alla mol?tudine insita in ognuno, quanto piu0osto - proprio nel mondo contemporaneo che ci mol?plica senza sosta, il rivendicare con fierezza la nostra individualità, crearsi degli spazi, anche molto minu?, in cui definirsi e se lo si desidera, mostrarsi.
MYSELF vuole essere proprio questo: un piccolo spazio, definito, circostanziato, specifico, in cui offrire una propria visione, un brano del sé, a0raverso la propria espressione ar?s?ca. Si potrebbe obie0are che il fa0o di proporsi all’interno di una cornice comune, di una scatola uguale alle altre possa porre limitazioni alla crea?vità, ma si tra0erebbe di un’affermazione ingenua: è noto infaA che i confini, i limi?, abbiano esa0amente l’effe0o contrario, ovvero quello di s?molare la crea?vità, che all’interno di uno spazio circoscri0o può spaziare di più e con maggiore intensità che nell’indefinita libertà assoluta. Ogni scatola diviene quindi il piccolissimo spazio del sé, che l’ar?sta ha a propria definizione per proporsi, per aggiungere una sfacce0atura alle centomila che già possiede. Il nostro compito è quello di osservare il rapporto tra la fisicità della scatola e la virtualità delle sue rappresentazioni online, di me0erle in dialogo con altri ar?s? e fruitori, di fare viaggiare le varie iden?tà e di offrire loro occasione di mostrarsi, consapevoli che non possono certo esaurire la personalità e la ricerca di ogni ar?sta, ma al contempo innegabilmente rappresentano una notevole occasione per rifle0ere su sé stessi e donare la propria visione ed in ul?ma istanza donarsi a chi vuole osservare. Aldo Torrebruno
Così l’ar*sta definisce il proprio lavoro: “Micro opera appartenente alla serie #ragnatele iniziata nel 2017 volta ad indagare le possibilità della scri@ura automa*ca applicata alla pra*ca ar*s*ca a@raverso la realizzazione di lavori di varie dimensioni realizza* perlopiù su tela con pennarello indelebile, filo da cucire e colori ad acquerello. Ricordi che affiorano a sprazzi, momen* appena vissu* o semplicemente immagina*, ferite che sembravano ra@oppate, si confondono e sovrappongono nella gigantesca ragnatela intessuta dal ragno che ci abita dentro. Alcuni ritagli vengono colloca* in ambiente esterno, normalmente u*lizzando come suppor* rami d'albero o arbus* e li lascia* a dialogare con la natura circostante. Ogni micro installazione viene documentata con foto e postata”.
Christian Molin aka iospazio è nato a Belluno nel 1976. Manifesta fin da piccolo curiosità ed interesse per la scrittura e le altre pratiche artistiche. Il percorso di studi in ambito tecnico con successivo diploma di perito elettronico non costituirà impedimento alla sua maturazione artistica, consentendone anzi un approccio non accademico e dunque molto personale ed originale, che lo porterà ad ottenere importanti riconoscimenti in numerose rassegne artistiche e fiere di settore. Co s ì d e f i n i s c e l a s u a r i c e rc a artistica: "Capacità di introspezione, gusto per il paradosso, poesia ed impegno civile sono caratteristiche che ne ispirano i miei lavori".
MYSELF
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno Presentazione | Aldo Torrebruno Proge0o | microbo.net
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