Paola Zorzi

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Paola Zorzi

MYSELF



Paola Zorzi

MYSELF




La creatività è stimolata dai limiti 
 ”I had a house recently with no constraints, 
 and I had a horrible ?me with it.” 
 Frank Gehry

Il nostro io è al giorno d’oggi sempre più frammentato, le nostre molteplici iden?tà si diffondono nello spazio reale e virtuale con una velocità imprevedibile e ci perme0ono di riassumere su ciascuno di noi una mol?tudine di vite, ciascuna delle quali ci definisce nei contes? in cui decidiamo di spenderla e nessuna delle quali esaurisce la nostra complessità, con tu0e le sfacce0ature che creano ogni singolo individuo. Il punto non è quello di nascondersi dietro maschere pirandelliane, non è il celarsi dietro alla mol?tudine insita in ognuno, quanto piu0osto - proprio nel mondo contemporaneo che ci mol?plica senza sosta, il rivendicare con fierezza la nostra individualità, crearsi degli spazi, anche molto minu?, in cui definirsi e se lo si desidera, mostrarsi.


MYSELF vuole essere proprio questo: un piccolo spazio, definito, circostanziato, specifico, in cui offrire una propria visione, un brano del sé, a0raverso la propria espressione ar?s?ca. Si potrebbe obie0are che il fa0o di proporsi all’interno di una cornice comune, di una scatola uguale alle altre possa porre limitazioni alla crea?vità, ma si tra0erebbe di un’affermazione ingenua: è noto infaA che i confini, i limi?, abbiano esa0amente l’effe0o contrario, ovvero quello di s?molare la crea?vità, che all’interno di uno spazio circoscri0o può spaziare di più e con maggiore intensità che nell’indefinita libertà assoluta. Ogni scatola diviene quindi il piccolissimo spazio del sé, che l’ar?sta ha a propria definizione per proporsi, per aggiungere una sfacce0atura alle centomila che già possiede. Il nostro compito è quello di osservare il rapporto tra la fisicità della scatola e la virtualità delle sue rappresentazioni online, di me0erle in dialogo con altri ar?s? e fruitori, di fare viaggiare le varie iden?tà e di offrire loro occasione di mostrarsi, consapevoli che non possono certo esaurire la personalità e la ricerca di ogni ar?sta, ma al contempo innegabilmente rappresentano una notevole occasione per rifle0ere su sé stessi e donare la propria visione ed in ul?ma istanza donarsi a chi vuole osservare. Aldo Torrebruno




Così l’artista definisce il proprio lavoro: “Come in altri lavori la realtà non è considerata piatta ma come qualcosa di stratificato ed interagente. Sono necessari quindi più punti di vista e focus in grado di sintonizzarsi con i tanti livelli dimensionali del reale. In molti casi ho utilizzato delle lenti, in questo caso l'approccio è puramente visivo, fornito da una scacchiera su cui si aprono focalizzazioni date da dei cerchi. Questi a seconda delle dimensioni agiscono come ingrandimento o rimpicciolimento della scacchiera di base. Si potrebbe pensare ad un processo (immagine) che, al di là delle dimensioni, si ripeta sempre uguale ma questa sarebbe un'idealizzazione, lo stesso equivoco in cui incorsero gli atomisti (nonostante siano da ammirare!). Per questo motivo, ad esempio, dalla sezione del cerchio più grande (quello scuro) lascio intuire una discontinuità”.










Paola Zorzi nasce a Candelo (BI). Dal 1977 al 1993 lavora presso la filatura Zegna di Masserano (Biella) occupandosi di arte applicata. Entra in contatto con i gruppi artistici italiani degli anni Sessanta e Novanta (gruppo N, GRAV, Manifesto n.Ø, Koinè). Dal 1991 al 1993 espone con la Galleria Rino Costa di Casale M.to; collabora quindi con Arte Struktura (Milano) partecipando alle iniziative del Costruttivismo internazionale e alla rassegna “L'arte costruisce l'Europa”. Interventi al B. Brecht - oggi Circuiti Dinamici - e Microbo (Milano); Einaudi diffusione (Biella). Personale “filo/ s o f i s m i ” ( 2 0 1 2 ) V i l l a Ce r n i g l i a ro (Sordevolo) e “Materia oscura” (2017) Studio Dieci (Vercelli). Del 2001 è ''ArteBA'', Buenos Aires. Stringe rapporti con il movimento MADI ungherese con cui è presente al “Simmetry festival” di Budapest (2013) e di Vienna (2016). Nel 2007/8 è invitata a Srebrenica e Bihac (Bosnia Erzegovina). Del 2011 è “Detenzioni” sulla condizione di persona detenuta e il “Premio PAV” (Parco Arte Vivente) col gruppo “LI” (Bertello, Sunder, Zorzi), Torino. Dal 2014 presenta mostre fotografiche sul processo Eternit di Torino..



MYSELF

Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno
 Presentazione | Aldo Torrebruno
 Proge0o | microbo.net

microbo.net è un proge0o dedicato al non-luogo dell’arte, un’inizia?va innova?va, che si pone ai confini del sistema dell’arte, in modo 100% free. microbo.net ha come scopo principale la promozione degli ar?s?: propone mostre virtuali che cercano il dialogo tra opere d’arte contemporanee, il più delle volte sconosciute (o non ancora conosciute) al sistema dell’arte. microbo.net è un proge0o senza fini di lucro: per questo è 100% free; ma è anche free nel senso di libero. microbo.net u?lizza principalmente quello che secondo noi è il più importante canale comunica?vo del mondo moderno: la Rete. microbo.net non ha sede fisica, ma come tu0o ciò che è in Internet, è ovunque ci sia una connessione, col suo sito web microbo.net e con la sua area social. Il nome microbo deriva dalla nostra consapevolezza di essere una realtà piccolissima, ma la cui potenzialità diffusione è immensa e con?nua.


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