CONTRACT BOOK IL DESIGN TAYLOR MADE NEGLI ULTIMI PROGETTI DI HOTELLERIE DI LISSONI ARCHITETTURA, MATTEO THUN & PARTNERS, STUDIO DAVID THULSTRUP, VINCENT VAN DUYSEN, NERI & HU DESIGN AND RESEARCH OFFICE
OSPITALITÀ
D'AUTORE
Foto Alex Filz
STAY WITH A VIEW IN VACANZA NEL PAESAGGIO
Concentrati di natura incontaminata, location remote e lontane dal caos, oasi inconsuete quanto esclusive. Con un design che tende a lavorare per sottrazione, gli hotel del benessere puntano all’essenza. Per offrire un’ospitalità perfetta di Bianca Scotto 43
STAY WITH A VIE W
A L F A YA LOD G E , M OU N T A LVA A H, M LE IHA Il gruppo Sharjah Collection, che annovera esclusivi eco-retreat e boutique hotel, si è affidato a Jonathan Ashmore con il suo studio Anarchitect (sedi a Londra e Dubai) per progettare Al Faya Lodge, hotel con Spa nelle sabbie rosse ai piedi del Monte Alvaah. Per l’arredo delle aree esterne spicca la partnership con l’azienda di design outdoor Roda: al bordo della piscina, nella foto, i lettini Orson, in teak, di Gordon Guillaumier. al-faya-lodge.hotels-sharjahuae.com
GL OR IETTE, SO PR ABOLZANO
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Foto Fernando Guerra
dell’hôtellerie negli ultimi anni ha ben recepito e interpretato il nuovo mantra del benessere, a partire dalla scelta del luogo dove far sorgere le strutture: concentrati di natura incontaminata, location remote che fanno della lontananza dal caos la loro attrattiva, oasi inconsuete quanto esclusive. A questo si aggiunge una lunga lista di servizi e trattamenti benessere fra cui scegliere, un’offerta gastronomica d’eccellenza, un corposo menù di attività ricreative cui attingere. E infine un design che tende a lavorare per sottrazione, quasi che una certa ‘riduzione estetica’ aiuti a cogliere meglio l’essenza del luogo. Le forme si semplificano, materiali e colori si amalgamano a ciò che sta intorno, in modo che sia il contesto il vero protagonista. Nel cuore del deserto degli Emirati Arabi, il nuovo Al Faya Lodge è stato progettato per fondersi nel paesaggio: la
Foto Alex Filz
Se i ritmi frenetici della vita ci rendono inquieti, insoddisfatti e smaniosi, l’esercito di predicatori del nuovo millennio – life coach, guru della longevità, guide spirituali – non fa che ribadire: il segreto del benessere sta nella cura di sé. Non a caso l’Onu ha istituito un osservatorio internazionale che misura annualmente la felicità sociale in 156 Paesi del mondo, il World Happiness Report, in base a come i cittadini valutano il proprio stato di serenità ed equilibrio. Nella lotta affannosa per ritagliarsi un po’ di tempo e attenzioni, fra podcast di meditazione, corsi di yoga, retreat in luoghi incantevoli, il concetto di lusso sembra oggi riscrivere i propri parametri. Non più solo beni tangibili, ma anche nuove dimensioni come il tempo, lo spazio, la possibilità di viaggiare, il rapporto con la natura aiutano a raggiungere il proprio equilibrio personale. L’industria
Fiore all’occhiello dell’Hotel Gloriette, su progetto dello studio altoatesino Noa* Network of architecture, è l’area benessere, con l’inedita piscina a sbalzo affacciata sul paesaggio (foto pagina precedente), in un guscio color bronzo che si dissolve verso l’esterno fino a trasformarsi in una maglia di barre d’acciaio; per nuotare a cielo aperto con vista sulle montagne. I prodotti della zona wellness sono di Starpool, azienda made in Italy di grande esperienza nel settore. gloriette-guesthouse.com
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A L F A YA LOD G E , M OU N T A LVA A H, M LE IHA Il gruppo Sharjah Collection, che annovera esclusivi eco-retreat e boutique hotel, si è affidato a Jonathan Ashmore con il suo studio Anarchitect (sedi a Londra e Dubai) per progettare Al Faya Lodge, hotel con Spa nelle sabbie rosse ai piedi del Monte Alvaah. Per l’arredo delle aree esterne spicca la partnership con l’azienda di design outdoor Roda: al bordo della piscina, nella foto, i lettini Orson, in teak, di Gordon Guillaumier. al-faya-lodge.hotels-sharjahuae.com
GL OR IETTE, SO PR ABOLZANO
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Foto Fernando Guerra
dell’hôtellerie negli ultimi anni ha ben recepito e interpretato il nuovo mantra del benessere, a partire dalla scelta del luogo dove far sorgere le strutture: concentrati di natura incontaminata, location remote che fanno della lontananza dal caos la loro attrattiva, oasi inconsuete quanto esclusive. A questo si aggiunge una lunga lista di servizi e trattamenti benessere fra cui scegliere, un’offerta gastronomica d’eccellenza, un corposo menù di attività ricreative cui attingere. E infine un design che tende a lavorare per sottrazione, quasi che una certa ‘riduzione estetica’ aiuti a cogliere meglio l’essenza del luogo. Le forme si semplificano, materiali e colori si amalgamano a ciò che sta intorno, in modo che sia il contesto il vero protagonista. Nel cuore del deserto degli Emirati Arabi, il nuovo Al Faya Lodge è stato progettato per fondersi nel paesaggio: la
Foto Alex Filz
Se i ritmi frenetici della vita ci rendono inquieti, insoddisfatti e smaniosi, l’esercito di predicatori del nuovo millennio – life coach, guru della longevità, guide spirituali – non fa che ribadire: il segreto del benessere sta nella cura di sé. Non a caso l’Onu ha istituito un osservatorio internazionale che misura annualmente la felicità sociale in 156 Paesi del mondo, il World Happiness Report, in base a come i cittadini valutano il proprio stato di serenità ed equilibrio. Nella lotta affannosa per ritagliarsi un po’ di tempo e attenzioni, fra podcast di meditazione, corsi di yoga, retreat in luoghi incantevoli, il concetto di lusso sembra oggi riscrivere i propri parametri. Non più solo beni tangibili, ma anche nuove dimensioni come il tempo, lo spazio, la possibilità di viaggiare, il rapporto con la natura aiutano a raggiungere il proprio equilibrio personale. L’industria
Fiore all’occhiello dell’Hotel Gloriette, su progetto dello studio altoatesino Noa* Network of architecture, è l’area benessere, con l’inedita piscina a sbalzo affacciata sul paesaggio (foto pagina precedente), in un guscio color bronzo che si dissolve verso l’esterno fino a trasformarsi in una maglia di barre d’acciaio; per nuotare a cielo aperto con vista sulle montagne. I prodotti della zona wellness sono di Starpool, azienda made in Italy di grande esperienza nel settore. gloriette-guesthouse.com
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HO TE L SCHG AG ULER , CA STE L ROT TO
Foto René Riller - Martin Schgaguler
Il restyling dell’hotel, a cura di Peter Pichler Architecture, ha ridisegnato la facciata con un esoscheletro in cemento e ampie logge sul fronte sud. Nelle camere, arredi d’autore come la sedia CH36 di Hans J. Wegner e la Cuba Chair di Morten Gøttler, prodotte da Carl Hansen & Søn; sui tavoli, Básica Lamp di Santiago Roqueta per Santa & Cole. Nei bagni, il lavabo freestanding Bjhon di Agape su progetto di Angelo Mangiarotti. HDsurface ha curato la realizzazione di pavimenti e quinte in pasta di cemento e resine nelle stanze, oltre che le superfici dei bagni, i terrazzi e la scala esterna dell’hotel. schgaguler.com
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STAY WITH A VIE W
Il gruppo Crown Company ha investito ben 15 milioni di dollari per realizzare la prima residenza sottomarina al mondo, subito diventata una delle location più esclusive dell’hôtellerie mondiale. Immerse nelle acque maldiviane si trovano una master suite con letto king size, doppio bagno, area salotto e una cupola in acrilico con vista a 180° sulla vita marina. Numerosi arredi della collezione Minotti sono protagonisti degli spazi ai due livelli: nella master bedroom il letto Creed, una coppia di poltrone Creed Small, il tavolino Kitaj e la poltrona Prince Cord Indoor. conradmaldives.com +elledecor.it
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linearità della sua architettura – semplici parallelepipedi a un piano ricavati dai volumi che ospitavano negli Anni 60 una clinica e un negozio – richiama l’orizzontalità del contesto. Muovendosi al suo interno, la natura fa continuamente da sfondo all’architettura e agli interni; diventa una quinta visiva, oltre che un’esperienza diretta. Nelle stanze da letto di ogni lodge si può ammirare il cielo stellato attraverso i lucernari sul soffitto; la deluxe room gode anche di una terrazza privata sul tetto. La piscina di acqua salata è completamente all’aria aperta; anche il ristorante ha una terrazza aperta sul paesaggio, e un focolare come cuore di socialità. I materiali sono in sintonia con il luogo: il cemento e le pietre locali hanno un’alta resistenza agli sbalzi termici del deserto, mentre l’acciaio Corten, scelto per sottolineare le nuove aggiunte al corpo originario, richiama le cromie naturali.
Foto Justin Nicholas
T H E MURA KA , RA NGA L I, MA L DIV E
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LE B A R T H É LEMY H O T EL & S P A, S AI N T B AR T H É LE M Y , C A RA I B I
Foto Laurent Benoit
L’interior designer francese Sybille de Margerie gioca con il bianco, le gradazioni del blu e il marrone chiaro per dialogare con i colori della natura. Per la piscina, la spiaggia, il ristorante, gli arredi outdoor sono di Ethimo: in primo piano, le poltroncine della collezione Knit di Patrick Norguet e il tavolino d’appoggio Petit Club. Ai lati, si intravedono i lettini prendisole Sand. lebarthelemyhotel.com
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PO SIA L UXUR Y RE TRE A T & SPA, SA N F O C A, LECCE
istituire un legame personale, quindi esclusivo, con la natura. Al Silversands di Grenada, gli spazi delle 43 suite e delle nove ville – disponibili in affitto finché non verranno acquistate – sono studiati per garantire la migliore vista sulla natura e il più alto livello di privacy e intimità: un dialogo a due con il paesaggio. In aggiunta, non mancano esperienze concrete e creative: la cucina dei due ristoranti ricerca ingredienti locali e recupera tradizioni culinarie del luogo, oltre a offrire corsi di cucina agli ospiti più curiosi. A qualche isola di distanza, a St. Barth, le 44 stanze di Le Barthélemy offrono un contatto immediato con il mare: le camere al piano terra, Océan Lux, hanno piscina privata e un accesso diretto alla spiaggia; quelle ai piani superiori, invece, godono di una vista incantevole sull’acqua e sulla rigogliosa natura circostante. 52
Foto Marco Chirienti
Anche in Italia, all’Hotel Posia di San Foca, vicino a Lecce, sono gli elementi naturali, le spiagge bianche e il mare cristallino a ispirare la palette degli interni. Si gioca con il bianco e le sfumature del blu per creare un’atmosfera rilassante e rigenerante: il nome ‘Posia’ significa sorgente, e allude alle capacità energetiche dell’acqua. Il layout ricerca quasi ossessivamente il dialogo con l’esterno: sia le aree comuni sia le camere sono caratterizzate da ampie vetrate, che incorniciano incantevoli tratti di costa. Potersi ritagliare del tempo per immergersi nell’ambiente circostante è ormai un vero lusso; negli ultimi anni, però, la possibilità di raggiungere i luoghi più remoti ha permesso di scoprire oasi incontaminate che si contraddistinguono per la straordinarietà del loro paesaggio. Ai Caraibi, in due location d’eccezione, l’architettura e gli interni giocano un ruolo chiave per
Affacciati sul mare del Salento, gli interni del Posia Luxury Retreat & Spa sono pensati per riflettere la luce dell’ambiente circostante nelle cromie dei tessuti e dei materiali. Protagonisti incontrastati degli spazi sono gli arredi di Living Divani, tra cui il tavolo Wedge di Arik Levy. Ma anche la seduta Maja D, la poltroncina Frog, il divano Lipp, il divano modulare Extra Wall (in foto), tutto firmato da Piero Lissoni. posia.it
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SILVERSANDS GRENADA, ST. GEORGE’S, GRENADA
Foto Magda Biernat courtesy Silversands Grenada
Reda Amalou & Stéphanie Ledoux dello studio AW² hanno affrontato il progetto dell’hotel contando sulla qualità e la resistenza degli arredi di Kettal, brand spagnolo di outdoor, qui rappresentato dalla collezione Cala di Doshi Levien, dalla serie Bitta di Rodolfo Dordoni, dalla famiglia Maia di Patricia Urquiola. Nella foto, padiglioni outdoor e divani Landscape. silversandsgrenada.com
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V IRGINIA’S CAVE V IL L A S, S ANT OR INI
padiglione, i motivi decorativi a rombo sono riletti in chiave contemporanea, sempre ricercando il legame tra edificio e ambiente. La nuova costruzione si erge solitaria nel paesaggio, circondata da un parco accessibile agli ospiti delle 25 camere; dall’esterno, il disegno della facciata suggerisce la distribuzione degli spazi, mentre dall’interno le vetrate senza telaio rafforzano la continuità visiva con ciò che sta intorno. A pochi chilometri di distanza, a Castelrotto, l’Hotel Schgaguler è una sofisticata declinazione contemporanea dell’architettura alpina: riprende il linguaggio formale di elementi vernacolari come il tetto a falde, lo rielabora e lo trasforma in elemento di forte identità. E la facciata dell’hotel, come una casa trasparente, invita gli ospiti a entrare suggerendo un legame diretto – non mediato – con la montagna. 56
Foto Antonis Eleftherakis
C’è poi un caso in cui l’esperienza della natura diviene letteralmente immersiva, complici un’avanguardia tecnologica e una sensibilità progettuale eccezionali: si chiama The Muraka, fa parte del complesso Conrad Maldives Rangali Island ed è una villa su due livelli completamente circondata dall’acqua, lontana dalle altre residenze. Ha una palestra, un bar, una piscina a sfioro, un molo privato, un maggiordomo e uno chef 24 ore su 24; ma l’aspetto più stupefacente è il piano subacqueo. A cinque metri di profondità c’è una suite sommersa, con vista sulla barriera corallina. Esclusiva quanto il costo: 50mila dollari a notte. Dal mare alla montagna, relazionarsi al paesaggio permette di assimilare la cultura del posto. Sull’altopiano del Renon, l’Hotel Gloriette interpreta elementi dell’architettura locale: gli archi in facciata, il tetto a
È tanto legato all’identità del luogo che la sua architettura si fonde con il paesaggio: adagiato sulle rocce vulcaniche dell’isola di Santorini, nel villaggio di Oia, il Virginia’s Cave Villas ha sette tipologie di suite indipendenti che godono di una straordinaria vista sul mare. Gli interni riprendono gli elementi dell’architettura vernacolare, a partire dai tradizionali soffitti a volta. Arredi, complementi e finiture che richiamano l’artigianato locale si combinano a pezzi di design contemporaneo di aziende made in Italy, come Pedrali: nella foto, le sedie Dome disegnate da Odo Fioravanti. virginia-santorini.gr
Courtesy Palazzo Bozzi Corso by La Fiermontina
STAY WITH HISTORY ACCOGLIENZA DI IERI E DI OGGI
I tempi cambiano e progettisti e aziende sono spinti a recuperare l’esistente: così, nuove strutture ‘trovano casa’ in location storiche, spettacolari. Con audaci contaminazioni di epoche e stili. E preziosi richiami all’identità locale di Bianca Scotto 79
STAY WITH HISTORY
P A LA Z Z O B O Z Z I COR S O , LE C C E L’hotel racconta la visione di due fratelli, Antonia Filali e Giacomo Fouad, desiderosi di valorizzare la ricchezza architettonica e culturale della città. Nelle stanze (nella pagina precedente, la Cappuccino Room) il perimetro dell’edificio dialoga con le opere d’arte di famiglia e i pezzi di arredo di aziende italiane di design. Nella Blue Room spicca il letto di Antonio Citterio per Flexform: il cuoio della testata dialoga con il blu cobalto delle pareti. palazzobozzicorso.com +elledecor.it
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Foto Emanuele Rambaldi
Courtesy Palazzo Bozzi Corso by La Fiermontina
THE D IX ON , LON D R A
Il nuovo millennio ha diffuso una nuova consapevolezza dell’economia circolare, e del riuso, nel quotidiano; l’architettura è stata fra le prime a confrontarsi con la necessità di recuperare l’esistente. Non solo per ragioni economiche, dettate dalla saturazione del tessuto edilizio e dall’esigenza di ridurre il consumo di suolo; ma per il desiderio, che ha origini culturali e sociali, di reinterpretare la preziosa eredità storica del nostro patrimonio architettonico. Il mondo dell’hôtellerie, proiettato a diversificare contenuti e servizi per ospiti sempre più desiderosi di stimoli, ha perciò trovato nella riqualificazione un interessante terreno di sperimentazione di narrative e format variegati: nascono esperienze inedite legate all’identità specifica di ogni luogo. Il successo di queste operazioni si misura non solo nella scelta di una location evocativa, dotata di fascino storico e richiami
all’identità locale, ma anche nella capacità del progettista di dosare, in ogni contesto, il rapporto fra vecchio e nuovo secondo un gradiente appropriato. In questo ambito, la sinergia con le aziende di design italiane e i loro dipartimenti contract gioca un ruolo cruciale: attraverso la scelta di arredi e soluzioni customizzate per gli interni, si definiscono relazioni spaziali ed estetiche diverse per ogni contesto. Un esempio calzante di valorizzazione di un edificio ci viene dal Paris Court a Budapest, entrato nell’immaginario collettivo in quanto set di numerosi film di spionaggio. Landmark cittadino, incredibile mix di stili — neogotico, Art Nouveau e moresco — è stato oggetto di una meticolosa ristrutturazione condotta dallo studio Archikon, che ha dato nuovo splendore a dettagli e spazi memorabili fra cui la promenade dello shopping del vecchio mall 81
Know-how e qualità artigianale italiana per le 193 camere del neo inaugurato The Dixon: gli armadi, la boiserie, i letti, le unità TV, i minibar delle camere, oltre alle porte e gli arredi dei bagni, sono stati progettati, realizzati e installati da Lema Contract, che ha affiancato developer e progettisti durante l’intero processo. L’eleganza contemporanea degli interni si giustappone alla facciata, accuratamente ristrutturata per evocare l’identità storica dell’edificio. thedixon.co.uk
STAY WITH HISTORY
P A LA Z Z O B O Z Z I COR S O , LE C C E L’hotel racconta la visione di due fratelli, Antonia Filali e Giacomo Fouad, desiderosi di valorizzare la ricchezza architettonica e culturale della città. Nelle stanze (nella pagina precedente, la Cappuccino Room) il perimetro dell’edificio dialoga con le opere d’arte di famiglia e i pezzi di arredo di aziende italiane di design. Nella Blue Room spicca il letto di Antonio Citterio per Flexform: il cuoio della testata dialoga con il blu cobalto delle pareti. palazzobozzicorso.com +elledecor.it
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Foto Emanuele Rambaldi
Courtesy Palazzo Bozzi Corso by La Fiermontina
THE D IX ON , LON D R A
Il nuovo millennio ha diffuso una nuova consapevolezza dell’economia circolare, e del riuso, nel quotidiano; l’architettura è stata fra le prime a confrontarsi con la necessità di recuperare l’esistente. Non solo per ragioni economiche, dettate dalla saturazione del tessuto edilizio e dall’esigenza di ridurre il consumo di suolo; ma per il desiderio, che ha origini culturali e sociali, di reinterpretare la preziosa eredità storica del nostro patrimonio architettonico. Il mondo dell’hôtellerie, proiettato a diversificare contenuti e servizi per ospiti sempre più desiderosi di stimoli, ha perciò trovato nella riqualificazione un interessante terreno di sperimentazione di narrative e format variegati: nascono esperienze inedite legate all’identità specifica di ogni luogo. Il successo di queste operazioni si misura non solo nella scelta di una location evocativa, dotata di fascino storico e richiami
all’identità locale, ma anche nella capacità del progettista di dosare, in ogni contesto, il rapporto fra vecchio e nuovo secondo un gradiente appropriato. In questo ambito, la sinergia con le aziende di design italiane e i loro dipartimenti contract gioca un ruolo cruciale: attraverso la scelta di arredi e soluzioni customizzate per gli interni, si definiscono relazioni spaziali ed estetiche diverse per ogni contesto. Un esempio calzante di valorizzazione di un edificio ci viene dal Paris Court a Budapest, entrato nell’immaginario collettivo in quanto set di numerosi film di spionaggio. Landmark cittadino, incredibile mix di stili — neogotico, Art Nouveau e moresco — è stato oggetto di una meticolosa ristrutturazione condotta dallo studio Archikon, che ha dato nuovo splendore a dettagli e spazi memorabili fra cui la promenade dello shopping del vecchio mall 81
Know-how e qualità artigianale italiana per le 193 camere del neo inaugurato The Dixon: gli armadi, la boiserie, i letti, le unità TV, i minibar delle camere, oltre alle porte e gli arredi dei bagni, sono stati progettati, realizzati e installati da Lema Contract, che ha affiancato developer e progettisti durante l’intero processo. L’eleganza contemporanea degli interni si giustappone alla facciata, accuratamente ristrutturata per evocare l’identità storica dell’edificio. thedixon.co.uk
STAY WITH HISTORY
L UTE TIA , PAR IG I
Foto Amit Geron
Inaugurato nel 1910 il Lutetia, uno tra gli hotel più noti della capitale, torna a splendere dopo più di un secolo, grazie a Jean-Michel Wilmotte; per ripristinare il fascino storico dell’edificio, il progettista si è avvalso dell’abilità artigianale e la cura del dettaglio delle aziende made in Italy. Fra queste Poliform, che ha realizzato nell’area bistrot il bancone del bar, l’espositore, il soffitto a specchio, oltre a curare tutte le parti comuni: Lobby, Conciergerie, Salon Borghese, Orangerie e Brasserie. hotellutetia.com
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STAY WITH HISTORY
PA RIS COUR T HOTEL, BUDA PE ST
Foto Tamás Bujnovszky
Per portare alla luce la ricchezza architettonica e decorativa dell’edificio originario, ma anche le sue potenzialità, si sono resi necessari alcuni interventi sul layout degli spazi. La corte interna è stata coperta con un soffitto vetrato, mantenendo le finestre decorate originali; la suite presidenziale è ospitata in un volume aggiunto all’ultimo piano, dalla cui terrazza (sotto) si ammirano le piastrelle della manifattura ungherese Zsolnay che rivestono il tetto dell’edificio. hyatt.com
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STAY WITH HISTORY
Z A LLI N GE R , A LP E D I S I U S I
Foto Alex Filz
Un rifugio di montagna con 160 anni di storia viene ampliato e rinnovato per rispondere alle esigenze dei viaggiatori di oggi. 24 camere aggiunte nei nuovi mini chalet; gli spazi comuni e il ristorante sono stati ridisegnati, l’area wellness è ospitata nel preesistente fienile. Sopra, la sauna, con lastre Pietra Italia di Marazzi per il pavimento e il braciere; sotto, l’area relax in un ambiente avvolto dal profumo del legno di cirmolo, diffuso sulle Alpi. zallinger.com
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STAY WITH HISTORY
L’atmosfera di questo hotel ricalca quello del quartiere che lo ospita, il Chiado. Il progetto di ristrutturazione dell’edificio rispetta l’esistente, a cui si accosta con una sofisticata palette cromatica: toni del blu, beige e grigio per esaltare la luminosità degli interni. Nella Royal Suite sono recuperati e valorizzati dettagli originali come le modanature elaborate e le magnifiche piastrelle Azulejo bianche e blu. In questa come nelle altre stanze, 18 in totale, Cea ha fornito le rubinetterie Giotto, in finitura gold e inox spazzolato. verridesc.pt
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ispirato alle gallerie parigine, ora hall dell’hotel: da qui, evidentemente, il nome. Il progetto di interior, dello studio Kroki, vanta collaborazioni nostrane: Poltrona Frau, Maxalto, Molteni&C, Poliform, Flos sono alcuni dei marchi presenti. A Parigi, la ristrutturazione del Lutetia, destinazione iconica della Rive Gauche, ha offerto a uno studio come quello di Jean-Michel Wilmotte l’occasione di misurarsi con un tema attuale: la necessità di adeguare i grandi hotel di inizi ’900 agli standard funzionali del nostro secolo. Un attento restauro filologico ha valorizzato i dettagli originali, mentre nuovi layout spaziali e soluzioni d’arredo customizzate sono stati pensati per le aree comuni e le camere, grazie alla partnership con le più grandi divisioni contract di aziende italiane. Nonostante la globalizzazione, sono anche le grandi catene dell’hospitality a
Foto Francisco Nogueira
V ERRIDE PA L À CIO SA NTA CA TA RINA , L I SBO NA
STAY WITH HISTORY
I L P A LA Z Z O EXPERIMENTAL, VENEZIA
Foto Karel Balas
Nelle 32 stanze sul canale della Giudecca, lontano dai circuiti turistici affollati, mix eclettico di richiami alla città con un twist postmoderno. Le sagome rinascimentali degli archi a tutto sesto vengono riprese in specchi, porte, profili degli arredi; i colori sono ispirati alla laguna e alla città; omaggio allo stile veneziano anche nei side table di alluminio serigrafato, alternati a bande d’acciaio, come nella foto. palazzoexperimental.com +elledecor.it
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STAY WITH HISTORY
ricercare unicità ed esclusività: Autograph Collection di Marriott ha inaugurato a Londra The Dixon, a South Bank. Risalente al 1905, ospitava la sede del Tribunale dei magistrati di Tower Bridge, una stazione di polizia e una prigione; oggi si trova nel vibrante distretto creativo, a pochi passi dalla Tate Modern, dallo Shakespeare’s Globe e dal nuovo Bridge Theatre. Se la ristrutturazione architettonica, opera di Consarc Design Group, ha conservato l’eredità edoardiana dell’edificio, il progetto degli interni di M Studio London e Twenty2Degrees, in sinergia con Lema Contract, ha mixato passato e presente con un twist ironico. Troverete le chiavi delle antiche celle, restaurate; le manette incluse nel lampadario che domina la scalinata centrale; in attesa dell’ascensore potrete sedervi sulle panche con le incisioni dei prigionieri prima del verdetto. Ci sono casi in cui il progettista
si accosta all’esistente ricercando lo spazio d’azione all’interno del contenitore dato, alterandone il meno possibile la struttura e giocando sul contrasto fra il vecchio e il nuovo come elemento di meraviglia. A Lecce, un edificio in pietra calcarea del XVIII secolo, Palazzo Bozzi Corso, viene trasformato in un boutique hotel dallo studio francese Laboratoire Design di Rabat. Le dieci suite, spazi barocchi con alti soffitti e stucchi a parete, riproducono l’intimità di una casa di famiglia con la personalizzazione data dagli arredi d’autore delle aziende italiane di design: Artemide, Cassina, Flexform. A Lisbona, al Verride Palácio Santa Catarina, un edificio a quattro piani con vista sul Tago, l’architetto Teresa Nunes da Ponte accosta arredi di design a superfici e dettagli che richiamano inconfondibilmente il genius loci. Troverete divani di Poltrona Frau, Zanotta e 92
Vicinanza al Casinò, strepitosa vista sul Mediterraneo (e sul circuito di Formula Uno): l’Hôtel de Paris si imprime nella memoria con la sua architettura scenografica e la sua atmosfera leggendaria. Per gli interni, Catellani & Smith hanno recentemente realizzato una versione customizzata della lampada Luna LED; nelle stanze, la Malagolina da tavola aggiunge un tocco di eleganza raffinata coi suoi effetti di luci e ombra. montecarlosbm.com
Foto Nava Rapacchietta, with the kind permission of SBM
HÔ TE L D E PAR IS, MO NT E-CAR LO
STAY WITH HISTORY
THE R OOMS OF R OME, ROMA
concetto di ospitalità, coniugando il comfort degli ambienti con la libertà di scegliere fra una gamma di servizi e attività a disposizione. Jean Nouvel disegna gli interni, esplorando il rapporto fra spazio e tempo: giustappone passato, presente e futuro, arredi d’autore e avveniristici blocchi funzionali in acciaio inox. In altri casi il rapporto con il passato non è solo una questione di confronto fra linguaggi, ma occasione per ritrovare forme spaziali e proporre modelli di socialità. Sull’Alpe di Siusi, vicino a Bolzano, lo studio Noa* - Network of architecture amplia il Rifugio Zallinger recuperando i vecchi fienili del XIX secolo, trasformati in mini chalet, ripristinando la configurazione ‘diffusa’ del villaggio alpino originario. I nuovi spazi combinano i materiali della tradizione con l’attenzione alla sostenibilità: sguardo al passato, e sperimentazione verso il futuro. 94
Courtesy The Rooms of Rome
la Superleggera di Gio Ponti prodotta da Cassina. Il dialogo con il passato, a volte, offre al progettista l’occasione per formulare una propria sofisticata sintesi di forme e linguaggi. A Venezia, ha appena inaugurato il Palazzo Experimental che ha affidato a Dorothée Meilichzon il compito di interpretare l’essenza lagunare in chiave contemporanea: lo sguardo fresco della giovane interior designer francese rilegge con un taglio postmoderno forme e proporzioni, enfatizza colori e materiali della tradizione locale, creando un mix disinvolto e giocoso. Intanto a Roma, nell’epicentro della storia per eccellenza, in un edificio del XVII secolo nasce The Rooms of Rome, dalla visione del fondatore della catena di hotel Room Mate Kike Sarasola, in partnership con la Fondazione Alda Fendi Esperimenti. 24 appartamenti che definiscono un nuovo
Nella cornice di Palazzo Rhinoceros, l’architettura esistente si contamina con i pezzi d’arte e gli arredi di design scelti da cataloghi d’eccezione, come Cassina, Vitra, Flos, Living Divani. Nella foto, le poltroncine Fauteuil de Salon di Vitra su disegno di Jean Prouvé, i tavolini Moon di Living Divani, la Lampadina di Achille Castiglioni prodotta da Flos. Davanti alle finestre, enormi pannelli riproducono fotograficamente lo stato dell’edificio nel passato. theroomsofrome.com +elledecor.it