TO FA N A E X P LO R E R ’ S H O M E , S A N C A S S I A N O ( B Z )
Un albergo
“senza cravatta”
TOFANA EXPLORER’S HOME XXXX
Strada Micurà de Rü 63 39036 San Cassiano Alta Badia (BZ) Tel. 0471 849473 www.hoteltofana.it info@hoteltofana.it Proprietario e gestore: Günther Frena Camere: 35 Parcheggio coperto e scoperto Ristorante Spa
T
utto cominciò quando una coppia di giovani sposi, Albina Canins e Fedele Frenademez decisero di aprire una pensioncina a gestione familiare dove nacquero i loro gemelli dai nomi beneauguranti di Cherubino e Serafino. Correva l’anno 1933, undicesimo dell’era fascista, un periodo molto difficile per i ladini in Alto Adige, quando l’assimilazione linguistica costrinse il proprietario a italianizzare il cognome cambiandolo nella sua più breve forma attuale Frena. Così più di 80 anni fa nel centro di San Cassiano, allora paesino insignificante della Val Badia, nacque la Pensione Tofana. Era un luogo per la villeggiatura estiva nelle Dolomiti, tra le montagne più belle del mondo: la stagione della neve doveva ancora essere inventata. L’albergo fu ristrutturato e ampliato nel 1950, in un clima di maggiore fiducia e di rinascente autonomia, e poi nuovamente nel 1972, quando Serafino Frena con la moglie Pia Rieder rilevarono dopo quarant’anni l’attività alberghiera dei genitori traghettandola in un’altra epoca. In quegli stessi anni, i successi in televisione di Gustav Thoeni e della valanga azzurra accesero gli entusiasmi degli italiani e resero popolare tra i giovani la bellezza dello sci invernale. Da quella data l’albergo, di categoria tre stelle, si è fatto conoscere soprattutto per la passione per la cucina di Serafino. Nel 2011 la conduzione dell’hotel è passata alla terza e più giovane generazione di Frena, i figli Marco e Günther. Marco è appassionato di motociclismo. Günther e la moglie Verena sono molto sportivi, amano entrambi il trekking in montagna, lei anche lo yoga e il pilates, lui ama la bicicletta e fa la guida alpina. Entrambi sono maestri di sci e snowboard.
Quando si è albergatori alla terza Architetti non convenzionali generazione con una pensione Nasce il contatto con NOA, uno studio di architettura molto poco convenzionale di Bolzano. NOA, che risale al 1933 non si può far Network of Architecture, è l’espressione essenziale altro che continuare la tradizione? di un’etica di lavoro concettuale: un giovane team di Questa è la storia per alcuni versi architetti e designer, diretti dai due fondatori altoLukas Rungger e Stefan Rier, uno di Castelrivoluzionaria e coraggiosa di atesini rotto, l’altro di Brunico, che si sono incontrati lavoGünther Frena e di sua moglie rando a Milano su un progetto del mitico architetto Verena che si sono presi il rischio di e designer Matteo Thun. “Quando abbiamo fondato innovare e di sorprendere, lanciando il nostro studio a Bolzano quattro anni fa abbiamo scelto il nome di rete non perché volevamo restare una sfida da più di 5 milioni di anonimi, ma perché esprime lo spirito del nostro euro. L’albergo propone 35 camere, lavoro, il modo come pensiamo e operiamo” spiega ristorante, SPA Lukas Rungger. “I metodi di design sono interdisciLeonardo Felician, foto Gerd_Eder
plinari. Non è facile materializzare un sogno e gli architetti hanno dato prova di arte maieutica non
54 s e t t e m b r e
2 0 1 7
M O U N TA I N H OT E L S
facendo descrivere ai committenti ciò che volevano, ma andando loro stessi a osservarli da vicino, capirli, studiare le loro abitudini e i loro desideri. Dopo questa lunga fase di studio e condivisione è nato il progetto architettonico vero e proprio, cui hanno collaborato anche Christian Rottensteiner e Marina Gousia, mentre a Lea Mittelberger è stato affidato il design degli interni. Il primo di aprile del 2016 è
cominciata la demolizione dell’albergo, che è stato letteralmente raso al suolo in un solo mese, gettando via tutto e ricostruendolo di sana pianta a partire dal seminterrato nei restanti 7 mesi. Durata totale dei lavori chiavi in mano: 8 mesi. Puntuale come un orologio l’apertura è arrivata al primo dicembre, anche se era una soft opening con inaugurazione ufficiale al 16 dicembre e riclassificazione dell’alber55
s e t t e m b r e
2 0 1 7
L’architettura del Tofana Explorer’s Home, moderna e originale, si ispira alla montagna
TO FA N A E X P LO R E R ’ S H O M E , S A N C A S S I A N O ( B Z ) go nella categoria quattro stelle. Ne è risultata una “casa clima” certificata con le severe norme dell’Alto Adige. L’albergo è coibentato in maniera eccezionale, il consumo energetico è minimo, le stanze si scaldano con pochissimo. Le autorità locali, sia a livello comunale in Badia, sia a livello provinciale a Bolzano, sono state estremamente veloci e ben disposte verso un approccio innovativo che in effetti stacca completamente dal contesto del paese. Questa costruzione così decisamente differente dalle altre si mostra diversa da ogni prospettiva di osservazione come una montagna. Stacca completamente sia con le case circostanti, sia con l’edificio precedente: questo ha suscitato innumerevoli polemiche soprattutto da parte dei residenti a San Cassiano. “Abbiamo puntato su uno stile che rispecchiasse la personalità giovane e assai dinamica dei proprietari” spiegano allo studio NOA. “Le linee dell’edificio dovevano catturare subito l’attenzione di ospiti non tradizionali, dinamici e moderni come i coniugi Frena.”
L’aspetto di una montagna L’architettura del Tofana Explorer’s Home si ispira alla montagna. La sua silhouette da lontano rispecchia le forme di una vetta. Anche il design degli interni ricorda i temi della natura e della montagna, che si percepiscono in ogni dettaglio: il ristorante richiama un pascolo alpino e una caverna in quota,
il bar simbolizza il focolare, mentre la vetta coperta di ghiaccio ospita il centro benessere. I colori sono anch’essi cangianti e variano man mano che si sale verso la cima: blu al piano terreno che salendo sfuma verso il verde e da ultimo rosso in vetta. La costruzione è più larga alla base e va restringendosi via via che si sale, sacrificando così spazio che sarebbe stato utilissimo per le camere. L’esterno dei 5 piani rastremati, con superfici che diminuiscono man mano che si sale, non è assolutamente simmetrico, cambia a seconda di dove lo si guarda con balconi, vetrate, pareti verticali, scale esterne inclinate e non presenta un tetto vero e proprio. I balconi sono disposti in modo asimmetrico e irregolare. Le linee non sono perfettamente parallele. Sulle terrazze ci sono autentici alberi verdi, in gran parte abeti, di imponente e varia altezza che portano letteralmente la natura sull’edificio: non c’è dubbio che in centro al paese questa costruzione così diversa, senza il classico tetto di tegole spioventi, si faccia proprio notare. D’altra parte la posizione lo protegge, nel senso che da fuori paese o dall’alto all’arrivo dell’impianto di risalita di Piz Sorega, non si percepisce affatto questo edificio inconsueto. Le forme e i colori complessivamente ricordano le rocce e l’albergo richiama un po’ l’idea di un campo base, poiché vuole proporsi come rifugio e punto panoramico allo stesso tempo.
Anche l’interior design trae ispirazione dalla montagna e dalla natura in generale che si percepisce in ogni dettaglio 56 s e t t e m b r e
2 0 1 7
57 s e t t e m b r e
2 0 1 7
58 s e t t e m b r e
2 0 1 7
M O U N TA I N H OT E L S
Luminose e funzionali, le camere sono suddivise in due tipologie con una superficie di 25 mq
Il bagno a vista occupa una parte saliente della camera. Motivo e colori della ceramica variano a ogni piano
Nel segno di Andrea Thun Si accede all’hotel da una coppia di porte scorrevoli in vetro che si aprono automaticamente a camera per proteggere il calore e la metafora della montagna prosegue all’interno. Al piano terra, caratterizzato da un open space con spazio lettura, bar e grandi vetrate sulla strada, si trovano le metafore del bosco, dell’acqua, dei prati e del fuoco. L’arredo è decisamente contemporaneo. Il caminetto è modernissimo, a vista, e diffonde calore nella zona del salotto davanti al bar dove si trovano numerosi giornali in consultazione. Entrando sulla destra si trova
il piccolissimo ricevimento, che rassomiglia alla cabina di una vecchia funivia, un po’ come se ci si trovasse nella stazione a valle, con i seggiolini sospesi di fronte al banco basso della reception. C’è un ufficio retrostante, ma il primo contatto con i clienti è intimo e accogliente. Più avanti si apre una sala polifunzionale per incontri, cerimonie, balli, con gradinate e originali lampade appliques dalla sagoma di animali di montagna: è qui che più si nota lo stile di Matteo Thun. In fondo al piano terra c’è la sala per il buffet della prima colazione e la grotta che è in realtà il ristorante. Si sale per scale che sembrano le ferrate di montagna, ma c’è anche un ascen59
s e t t e m b r e
2 0 1 7
sore. I corridoi terminano con grandi vetrate e qua e là si aprono alcune finestre con improvvisi colpi d’occhio che fanno sembrare di essere davvero su una montagna. Al quinto piano, in vetta, c’è la Spa con le saune che godono di una spettacolare vista sui monti circostanti. Ancora più in alto, all’aperto sulla vetta della montagna si trova una piccola vasca idromassaggio con panorama a 360 gradi sul paese e sulle Dolomiti. “Volevamo sfruttare la nostra eccellente posizione nel centro di San Cassiano”, commenta Verena. “E volevamo che l’edificio contribuisse a far sentire l’ospite immerso nello splendido panorama che ci circonda.”
carosello della Val Badia e nel mondo di Dolomiti Superski. Tutte molto luminose e aperte, le camere sono suddivise soltanto in due tipologie con una superficie di 25 metri quadrati, alcune hanno i balconi più grandi e meglio esposti. La scelta e i colori delle piastrelle sono diversi a ogni piano e spaziano dal verde al blu, dal rosso al lilla. Il concetto di bagno nella stanza qui è capovolto: è la stanza che è nel bagno. Il bagno vasto, aperto, accogliente prende una parte saliente dello spazio. Tutte le lampade sono assai minimaliste, fatte da lampadine a vista tutte uguali e un po’ sfiziose, con una tenue ingabbiatura metallica intorno. Il wi-fi copre l’intero edificio.
Un arredo contemporaneo
La Sky SPA
I proprietari amano definire la loro nuova creatura “un albergo senza cravatta”, con uno stile urbano, elegante e senza eccessi: uno stile “cool” che è lo stile sportivo di chi ama l’avventura in montagna. Lo chiamano un bike hotel, anche perché dispone di una propria officina per le riparazioni. Non a caso per assecondare questo cambiamento è stato cambiato anche il nome dell’albergo. Allo storico nome Tofana si è aggiunto Explorer’s Home. Le camere sono 35. L’hotel è a cinque minuti a piedi dal centro di San Cassiano; stessa distanza dalla partenza della cabinovia che sale a Piz Sorgea e immette nello Ski-
La Sky SPA del quinto piano offre sauna finlandese, cabina a raggi infrarossi, una sala relax panoramica, una sala per yoga e pilates anch’essa con vista panoramica, una spinning bike, una sala fitness con attrezzi Crossfit e un angolo del tè con tisane biologiche selezionate. Dalle vetrate che guardano le Cunturines alla sera si gode l’enrosadira, il colore cangiante della pietra dolomitica alla luce del tramonto. Ci sono anche sale di relax e zona per massaggi e trattamenti olistici. All’aperto, accessibile da una scala esterna, vicinissimi al cielo, è stata collocata una vasca idromassaggio outdoor con acqua 60
s e t t e m b r e
2 0 1 7
All’ultimo piano si trova la Spa e una vasca idromassaggio all’aperto da cui si gode uno splendido panorama sulle Dolomiti
M O U N TA I N H OT E L S
I piaceri del palato La ristorazione al Tofana Explorer’s Home si mantiene al livello cui l’avevano portata i genitori degli attuali proprietari, con i necessari aggiornamenti ai bisogni e alle tendenze attuali: c’è una grande attenzione per chi soffre di celiachia, intolleranza al lattosio o ad altri alimenti, nonché per chi manifesta particolari preferenze al momento della prenotazione. Lo chef è pugliese, ma il suo secondo viene dalla Val Pusteria ed è a suo agio con la cucina locale. Dopo un sano e nutriente buffet a colazione con angolo vegano, in estate c’è anche uno snack all’ora di pranzo, mentre il menù serale è composto di cinque portate con possibilità di scelta e buffet quotidiano di insalate e contorni di verdura. Una sera alla settimana va sempre in scena la cena ladina e si organizzano spesso serate gastronomiche a tema. Le due sale da pranzo a piano terra hanno vista panoramica e il bar dispone di una terrazza solarium.
DOLOMITI SUPERSKI
Oggi il turismo in montagna si è trasformato prevalentemente in turismo invernale. L’economia della regione è decollata per un’idea innovatrice presa 42 anni fa da un manipolo di lungimiranti imprenditori di impianti di risalita, capitanati dallo scomparso Gianni Marzola, proprietario del rifugio Comici sotto il Sassolungo a Selva e tra l’altro del campeggio Tenuta Primero di Grado. I suoi impianti in Val Gardena si unirono a quelli della Val Badia di Erich Kostner, settant’anni fa pioniere degli impianti a fune con la prima risalita in Italia da Corvara al Col Alt utilizzando il motore di un carro armato residuato bellico e ideatore dell’apprezzatissimo Skicarosello dell’Alta Badia. Crearono il Consorzio Dolomiti Superski unendosi anche all’attuale Presidente, Sandro Lazzari, con i suoi impianti a Canazei in Val di Fassa. Questa collaborazione pionieristica si è ben presto estesa a 12 zone tra le province di Trento, Bolzano e Belluno per realizzare oggi il più vasto comprensorio sciistico al mondo usufruibile con un unico skipass, 450 impianti di risalita per 1150 km di discese sempre perfettamente sciabili tra i panorami più belli delle Dolomiti e spese annue dell’ordine di ben 80 milioni di euro soltanto per l’innevamento programmato sul 97% delle piste.
61 s e t t e m b r e
2 0 1 7
© RIPRODUZIONE RISERVATA
riscaldata a 38° gradi per dare la sensazione di toccare il cielo con un dito e di essere un tutt’uno con la natura, uno spettacolo inusuale e un’esperienza che non si dimentica.