noa* @ Suite N°198 - Maggio/Giugno 2020

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MAGGIO/GIUGNO 2020

REALIZZAZIONI

FOCUS-RIPENSARE IL BENESSERE

HOTEL VILÒN THE BRITANNIQUE SOFITEL VILLA BORGHESE J.K. PLACE

ALBERTO APOSTOLI AMY GOLLER KELLER STUDIO NOA* ERICA D’ANGELO

PROGETTO | DESIGN | CONTRACT w w w. d e s i g n a n d c o n t r a c t . c o m


Principi di Piemonte | UNA Esperienze Torino

Andreas Profanter

Christian Rottensteiner


ANDREAS PROFANTER, CHRISTIAN ROTTENSTEINER, PARTNER DELLO STUDIO NOA* Ultimamente in studio abbiamo discusso molto della situazione attuale: sappiamo che le cose cambieranno e non solo per gli spazi pubblici dedicati al benessere. Abbiamo capito quanto sia fondamentale dare una sensazione di sicurezza all’ospite, non solo all’interno dell’area wellness, ma già dal momento del check in, e su questo vogliamo concentrarci.

“Abbiamo capito quanto sia fondamentale dare una sensazione di sicurezza all’ospite “

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Sarà difficile cambiare determinati spazi di strutture già esistenti in tempi brevi, quindi bisogna concentrarsi su un concetto “soft” e invisibile, che possa dare questa sensazione di sicurezza e di salubrità, attraverso sistemi digitali e non. Parlando di wellness la questione diventa più complessa, essendoci certe cose che la scienza ancora non sa, a partire dal tema dell’acqua e dell’elemento umido: non è molto chiaro se quest’ultimo sia un veicolo preferenziale per la diffusione del virus. Per esempio gli stabilimenti termali in Toscana o più a sud hanno la possibilità di sfruttare al meglio le zone esterne. In Alto Adige invece i termini cambiano, perché le temperature sono abbastanza basse anche d’estate, soprattutto di sera. Siamo comunque ottimisti, perché l’estensione delle stagioni fino ad autunno inoltrato anche in Alto Adige gioca a nostro favore. Per quanto riguarda i nuovi materiali che saranno studiati, questi ultimi saranno ecosostenibili, capaci di dare calore e di rilassare, scongiurando l’”effetto ospedale”. L’obiettivo è quindi quello di avvicinarsi a una nuova estetica, come anni fa si è dovuto fare con la normativa antincendio, trovando un nuovo modo di integrazione tra normativa e design. Il progetto da poco pubblicato “Parc de la distance”, dello studio viennese Precht, funge da mirabile esempio di come si possa coniugare la tematica green con le nuove norme sul distanziamento sociale. Quello che voglio però sottolineare è che i cambiamenti principali non riguarderanno tanto i materiali, quanto il nostro modo di muoverci all’interno di certi spazi. In questo noi dello studio noa* ci troviamo avvantaggiati, poiché abbiamo sempre lavorato per dare alle nostre strutture diverse possibilità di fruizione: dagli spazi aperti e

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condivisi a spazi più riservati, come private spa e cocoon. Quest’ultimo tema rivestirà nel prossimo futuro una grande importanza, perché di fronte agli spazi privati il cliente si sentirà più al sicuro. Mi sentirei di squalificare invece l’idea di incrementare la quantità di luce, che sottrarrebbe calore all’ambiente in favore di un’atmosfera clinica che, lungi dal ridare fiducia, credo sarebbe davvero controproducente. Le nuove norme di contenimento del contagio ben si sposano con il nostro approccio progettuale, che vede la realizzazione dei luoghi del benessere organicamente inseriti nella natura. Lo possiamo vedere bene in una struttura alberghiera appena ultimata, vicino alla Val Passiria, che abbiamo concepito quasi come un hotel diffuso, concetto vincente oggi più che mai, poiché capace di offrire la piena fruizione degli spazi, sia esterni che interni. A volte per allinearsi alle nuove normative bastano piccoli aggiustamenti, tenendo però presente una conditio sine qua non. Se l’albergatore sente di dover fare delle modifiche per sposare le nuove norme di sanificazione e distanziamento sociale, noi, in quanto studio di progettazione firmatario della realizzazione, dobbiamo affiancarlo, poiché qualsiasi intervento, a partire dal tanto diffuso divisore in plexiglass, diventa parte dell’architettura: se fatto in una maniera poco accorta che non prende in considerazione le scelte progettuali di interior, si rischia di vanificare il lavoro fatto fino ad oggi e l’impatto generale del progetto. Diversamente, consultati gli architetti progettisti, anche questi elementi possono diventare dei valori aggiunti. Le parole d’ordine sono dunque flessibilità e creatività, cercando di non perdere di vista che questa situazione sarà solo temporanea e transitoria. Credo sia importante condividere questo messaggio.


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