SognandoLeggendo presenta…
. .Un racconto di natale Quel che amo Cloud Orion
Attenzione: racconto slash [rapporto affettivo più o meno esplicito fra uomini]
Quell'ultima notte dell'anno sembrava particolarmente fredda, ma lui si limitò ad avvolgersi meglio la sciarpa intorno al collo respirando l'aria pungente e assaporando il morbido silenzio di quel sentiero immerso tra alberi spogli e imbiancati. Era il vantaggio di essersi trasferito in una piccola cittadina tra le montagne, pensò. Udì finalmente il mormorio dell'acqua e raggiunse il ponte ancora deserto. Come al solito era arrivato per primo, sorrise incrociando le braccia per scaldare le mani e appoggiando i gomiti sulla ringhiera. La luna si rifletteva in schegge argentee sulla superficie increspata del torrente e risplendeva sulla neve fresca che ne delimitava i bordi. Daniel lo stava osservando senza vederlo davvero, in attesa di Keith. Amava i minuti che precedevano i loro incontri, perché sapeva che di lì a poco l'avrebbe visto. In quel lasso di tempo poteva pensare al compagno senza che il desiderio di stare con lui ombrasse il suo cuore, come a volte capitava. Amava immaginare la sua voce che lo salutava non appena arrivato, la sua bocca piegarsi nel sorriso che conosceva così bene. Era un sorriso particolare quello che Keith gli rivolgeva e lui, lui soltanto, poteva vederlo. Sono fortunato - mormorò arrossendo. 1
Il cuore gli balzò in petto all'udire la voce che lo chiamava. Si voltò e vide la sagoma indistinta nel buio arrivare di corsa. - Scusami Daniel - gli sorrise il ragazzo moro affannato. - E' molto che aspetti? Daniel scosse il capo - Sono arrivato da poco. - Meno male - gli sussurrò l'altro posandogli una mano sul viso, abbassandosi su di lui fino a posare le proprie labbra sulle sue. Amava i baci di Keith, dolci e leggeri anche quando divenivano più intensi e profondi. Un unico respiro li unì per alcuni istanti. Un bacio breve al contrario del solito, perché il compagno aveva ancora il fiato corto, ma non importava, perché Daniel sapeva che non sarebbe stato l'unico della serata. Si morse appena le labbra per mascherare un sorriso e ancora sentì il sapore di Keith. Avvertì le dita del ragazzo moro indugiare in una carezza appena accennata, prima di scostarsi definitivamente. Ne osservò il volto, acceso d'un leggero rossore che Daniel sapeva non esser dovuto alla corsa. Amava i suoi occhi scuri, profondi e luminosi, in cui i sentimenti del compagno sembrava non avessero confini. "Forse è così" pensò per la prima volta, stupito da quella possibilità. Sentimenti così vasti fino a qualche tempo prima non avrebbe neppure creduto che potessero esistere. Ma ora poteva vederli. Poteva sentirli, pensò avvertendo i battiti accelerati del proprio cuore. - Andiamo - lo sollecitò con allegra impazienza Keith, prendendogli la mano e avviandosi rapido per la strada. Amava il suo tocco gentile, sentirlo vicino, il calore del suo abbraccio quando lo cingeva. C'erano momenti in cui entrambi anelavano una vicinanza maggiore, quando anche solo pochi centimetri erano una distanza dolorosa da sopportare. Era allora che i loro corpi si univano, specchio dei loro cuori e delle loro anime, senza vincoli per un istante, fondendosi l'uno nell'altro. Una risata appena accennata, sommessa - Sono felice di vederli con te, Daniel. - Anch'io- rispose sinceramente. Amava andare in qualunque posto con Keith, ma quella collina da cui vedere i fuochi d'artificio era uno dei luoghi che preferiva. Era lì che si erano scambiati il primo bacio e dove tutto era iniziato, quella sera di due anni prima, tra le luci colorate che illuminavano il cielo per festeggiare il nuovo anno. Era stato Keith a baciarlo per primo, a fare quel passo che lui, invece, non avrebbe mai avuto il coraggio di compiere. Ricordò che soltanto da poco il compagno gli aveva confessato come quella volta avesse agito d'impulso, rischiando di perdere la sua amicizia per il sogno d'averlo accanto per la vita e di come avesse tremato, in cuor suo, nei lunghi istanti di silenzio che erano seguiti al suo gesto. Anche Keith era stato da sempre un ragazzo chiuso e riservato, timoroso di aprirsi agli altri, ma per primo aveva trovato il coraggio di farlo e di affrontare le possibili conseguenze. Forse era stato in parte il suo esempio a dare un po' di forza anche a lui, quella forza necessaria a essere se stesso pensò Daniel osservando il ragazzo moro a un passo da sé. - Ti amo, Keith - mormorò appena. - Cosa? - chiese l'altro voltandosi, gli occhi splendenti nella soffusa luce d'alabastro. - No, niente - gli sorrise Daniel. 2
Il compagno ricambiò il sorriso -Sbrighiamoci allora. Voglio che li vediamo dall'inizio - disse poi tornando a guardare avanti, aumentando un poco l'andatura. Sì, amava Keith e glielo avrebbe detto altre mille, diecimila volte. Ma non in quel momento. Non poteva farlo, perché Keith gli avrebbe detto la stessa cosa, con il tono basso e dolce che usava sempre in quei casi e il suo cuore ne sarebbe stato sopraffatto. Se già ora si sentiva così profondamente felice, se avvertiva che a malapena il suo animo poteva contenere quel sentimento, come poteva pensare di poterne sopportare anche solo un'altra stilla? - Ti amo, Daniel. - La voce bassa di Keith, poco più che sussurro, gli giunse direttamente al cuore. Il ragazzo moro non si voltò, continuando a camminare tenendogli la mano. Daniel comprese. Comprese che l'amore può colmare un cuore di gioia, ma non sopraffarlo. Comprese che temere quella gioia non aveva senso, perché era un dono meraviglioso. E in ultimo comprese che anche il cuore di Keith stava battendo come il suo, forte e rapido, fremendo per gli stessi sentimenti. - Ti amo, Keith. Avvertì la mano che cingeva la sua stringersi lieve e ne ricambiò la stretta.
Cloud Orion
Cloud Orion
è nata a Roma, dove tutt'ora risiede. Ha un lavoro a tempo pieno e studia all'università a cui si è potuta iscrivere solo alcuni anni dopo aver terminato le superiori. Fin da bambina ha sempre amato leggere e scrivere e più in generale immaginare storie. Ama profondamente il Giappone, la sua cultura, le sue tradizioni, il suo folklore ed è appassionata di anime e manga. E' interessata anche a diverse scienze che influenzano in modo sottile e non subito evidente la trama di molti suoi racconti, che scrive solo per diletto personale.
Dichiaro che il racconto, frutto di mia invenzione e di cui detengo ogni diritto, è stato scritto per questo sito [SognandoLeggendo.net], non a scopo di lucro, ed è concesso per la pubblicazione gratuita on-line.
3