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Un tesoro della città
Alla Fondazione Vivarelli le opere del maestro Vivarelli dialogano con i grandi della scultura italiana moderna e contemporanea.
La Testimonianza, 4°) Le Gemmazioni, 5°) Il periodo Intrarealista, 6°) L’Uomo nuovo. La superficie espositiva interna di Villa Stonorov è di circa 730 mq mentre lo splendido giardino scultoreo è di circa 9.600 mq.
LA VITA DEL MAESTRO
Jorio Vivarelli era nato a Fognano (Pistoia) il 12 giugno del 1922 da famiglia di umili origini, ma di vera sensibilità culturale. Terminati gli studi alla Scuola Artigiana, rispondendo ad un urgente bisogno interiore, si iscrisse all’Istituto d’Arte di Firenze. Nel 1942 venne chiamato alle armi, prima in Montenegro poi in Albania da dove, dopo l’8 settembre del 1943, iniziò due anni di prigionia fatta di umiliazioni e sofferenze passando dalla Bulgaria all’Ungheria all’Austria e infine alla Germania. Nel 1944 riuscì a fuggire per far ritorno in Italia. Nel 1949, dopo aver sposato, Gianna Pini che da lì in poi sarebbe diventata compagna silenziosa e musa ispiratrice della sua attività, si stabilì a Firenze. Nel 1951 iniziò a lavorare alla Fonderia Michelucci dove incontrò Giovanni Michelucci con il quale, in forza della nuova amicizia e della proficua collaborazione sviluppatosi tra i due artisti, nacquero i famosi Crocifissi per la Chiesa della Vergine di Pistoia e per quella di San Giovanni dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio. Un altro significativo incontro professionale avvenne nel 1955, con l’architetto russo-americano Oskar Stonorov, conosciuto in fonderia e poi rivisto a Firenze in occasione della mostra di Frank Lloyd Wright a Palazzo Strozzi. Con Stonorov Vivarelli affrontò i problemi del rapporto tra scultura e architettura urbana dal cui esito usciranno le opere per le grandi piazze di Philadelphia e Detroit. Nel 1964 insieme vinsero il Primo Premio per il Concorso Internazionale per
La Fondazione Pistoiese Jorio
Vivarelli è stata costituita nel dicembre del 1999 dai coniugi Vivarelli e dai rappresentanti del Comune e della Provincia di Pistoia, del Comune di Montale, dell’Ansaldobreda e dell’Ente Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, allo scopo di donare alla città di Pistoia l’intero patrimonio artistico, immobiliare e culturale conservato nella Villa Stonorov, con lo scopo di promuovere e patrocinare mostre, pubblicazioni d’arte e iniziative culturali di studio e ricerca capaci di valorizzare l’opera di Jorio Vivarelli e la cultura artistica della città di Pistoia. La Fondazione si compone di 4 saloni espositivi e conserva 360 sculture e 800 disegni, 60 medaglie, oltre che decine di ceramiche e gessi. Le sculture in pietra, terracotta, bronzo, e marmo realizzate nel corso di 70 anni di attività sono state suddivise dalla critica in sei periodi artistici conosciuti come: 1°) Il periodo Emozionale, 2°) L’Uomo e la società, 3°)
Piazza Kennedy a Philadelphia. Seguirono anni ricchi di contatti con talenti artistici quali Le Corbusier, Marcel Breuer, Henri Moore. Dopo aver lavorato per sei anni consecutivi con istituzioni quali l’UAW Family Education Center presieduta da Walter Reuther nel Black Lake del Michigan, nel 1966 partecipò, da protagonista, alla formazione del Gruppo Intrarealista firmando a Barcellona il Manifesto assieme a pittori, scultori e letterati di varia nazionalità. Oltre alla committenza privata ed al lavoro presso la Fonderia Michelucci, tra il 1958 e il 1977 ha insegnato Arte dei Metalli e Oreficeria presso l’Istituto d’Arte Policarpo Petrocchi di Pistoia, attività proseguita nel 1983-84 presso l’Università Internazionale d’Arte a Firenze.
Negli anni Settanta è stato promotore di due premi importanti per Pistoia, ovvero il Premio San Giorgio e il Premio Vallecorsi per il quale, tra l’altro, ha realizzato una galleria di straordinari ritratti di attori famosi in ambito nazionale. In questi anni una terracotta degli anni ‘40 viene accolta nella collezione permanete della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze Molte e importanti sono le opere pubbliche che dagli anni Ottanta al Duemila sono state realizzate da Vivarelli tra le quali: la fontana d’acciaio e plexiglas (1986) per la città di Prato, il monumento Il sacrificio, una morte per la vita (1979) per Fognano, l’opera Inno alla vita (1987), per Nagasaki destinata a ricordare l’immane distruzione della bomba atomica, la scultura Nucleo di vita (1988) per la sede della Sony a Rovereto; il monumento L’ultima sfida (1993) a Ponte Buggianese e la scultura Penna mozza (1988) realizzata in onore degli alpini. Il Maestro è morto il 1º settembre 2008 nella sua villa di Pistoia all'età di 86 anni.
Libri
"VIVARELLI 100"
Venerdì 19 maggio a Villa Stonorov, sede della Fondazione Jorio Vivarelli, è stato presentato il Libro d’Artisti “Vivarelli100”
Nel Centenario della nascita di Jorio Vivarelli la Fondazione ha promosso la realizzazione di un “Libro d'artista” invitando a contribuirvi coloro che hanno avuto Jorio come docente.
L’esemplare, in copia unica su Carta a mano della Cartiere Enrico Magnani di Pescia, verrà custodito alla Fondazione Vivarelli dove i visitatori potranno prenderne visione su appuntamento.
Ciascun artista ha donato un’opera creata appositamente. Aurelio Amendola ha donato un’intensa immagine del Maestro. Siliano Simoncini ha coordinato il progetto, Franco Pupillo lo ha realizzato.
Siliano Simocini ha illustrato il “Libro d’Artisti” alla presenza dei quindici autori: Rossella Baldecchi, Leonardo Begliomini, Massimo Biagi Miradario, Moreno Canigiani, Andrea Dami, Giunio Gacci, Roberto Giovannelli, Edoardo Malagigi, Gastone Michelagnoli, Cristina Palandri, Giordano Pini, Edoardo Salvi, Paolo Tesi, Manuela Tonarelli e Roberto Venturi.