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San Francesco è tornato a casa
rassegna nel Regno Unito tesa a esplorare la straordinaria vita ed esperienza spirituale di Francesco d’Assisi (1182-1226), tra le figure più rivoluzionarie della cultura occidentale, forte di una venerazione e di un seguito inarrestabile già all'indomani della sua morte. La mostra ha messo in luce la diffusione delle rappresentazioni del santo dal XIII secolo a oggi, soffermandosi su temi cruciali quali la radicale scelta spirituale di ritorno alla povertà, l’impegno per i più deboli, l’amore incondizionato verso Dio e la natura, con potenti richiami alla pace e al dialogo interreligioso, temi più che mai attuali ancora oggi. Capolavori di Sassetta, Botticelli e Zurbarán della National Gallery sono stati riuniti con importanti prestiti dai principali musei del mondo, come Louvre, stuccatura dell’angolo inferiore destro dell’opera, frutto di un’integrazione precedente. Attenzione particolare è stata rivolta poi al retro della tavola, caratterizzato da un'interessantissima decorazione a palmette su fondo nero: su questa parte sono stati effettuati numerosi interventi di fermatura del colore, consentendo un'adeguata messa in sicurezza in vista di una sua migliore valorizzazione.
Concluso il restauro, il 14 aprile scorso l’opera è stata imballata in apposita doppia cassa dalla ditta Apice, specializzata nel trasporto di opere d’arte, e movimentata con le migliori misure di sicurezza, accompagnata a Londra da due courier, uno per conto del Museo Civico e uno per la Soprintendenza di Firenze. Giunta alla National Gallery, è stata quindi
Dopo quasi quattro mesi di esposizione è rientrata al Museo Civico d’arte antica la grande tavola cuspidata attribuita al Maestro della Croce 434 e al Maestro di Santa Maria Primerana raffigurante San Francesco e storie della sua vita, uno dei massimi capolavori del Medioevo pistoiese (fig. 1). Opera capitale dell'arte toscana di metà Duecento, tra le più rare rappresentazioni francescane giunte fino a noi, presenta il santo al centro e, ai lati, quattro episodi della sua vita e quattro miracoli compiuti dopo la morte.
L'opera è stata richiesta in prestito dalla National Gallery di Londra per essere esposta alla mostra dal titolo Saint Francis of Assisi, tenutasi dal 6 maggio al 30 luglio scorso, a cura del direttore Gabriele Finaldi e di Joost Joustra (fig. 2). L'esposizione, che ha riscosso un grande successo di pubblico, è stata la prima grande
British Museum, Gemäldegalerie di Berlino, e con un’opera d’arte contemporanea realizzata per l’occasione dallo scultore britannico Sir Richard Long, esponente di primo piano della Land Art.
Al di là della prestigiosa iniziativa che ha permesso di far conoscere il capolavoro pistoiese a un pubblico internazionale, il prestito ha offerto l'occasione per condurre un importante intervento di manutenzione della tavola, svolto presso il museo stesso dalla restauratrice Elena Bartolozzi (fig. 3). Anzitutto si è proceduto alla generale spolveratura, con una specifica collocata negli spazi espositivi, al piano terreno, e posizionata a fulcro visivo della sala con le opere più antiche (sala G) (fig. 4-6).
Intorno alla tavola di San Francesco e al prestigioso prestito alla National Gallery si è tenuta il 23 giugno scorso anche una conferenza nell'ambito del programma “Primavera al Museo”, a cura del conservatore dei Musei civici, Giacomo Guazzini, e della restauratrice Elena Bartolozzi. L'intervento ha illustrato la storia di questa eccezionale opera, ripercorrendone le travagliate vicende storiche e conservative, tramite documenti d'archivio e fotografie d'epoca. La presentazione di un'apposita campagna fotografica ad altissima risoluzione, effettuata dalla Scuola Normale Superiore di Pisa grazie alla convenzione sottoscritta col Comune di Pistoia, ha permesso di mostrare l'opera in modo nuovo, indagandone specificità tecniche e decorative appena visibili a occhio nudo. Questi materiali fotografici hanno consentito inoltre a Guazzini di presentare un'inedita ricostruzione dell'aspetto originario del dipinto, oggi molto impoverito nelle fasce ornamentali, che meglio permette di comprendere la complessità e la ricchezza di un'opera tanto straordinaria del nostro patrimonio artistico.
La pala, sostituita in questi mesi da una fedele riproduzione a dimensioni reali, è tornata quindi nella prima sala del Museo: con l'occasione è stato realizzato un intervento al supporto metallico, reso ancora più funzionale e stabile per la movimentazione. Non rimane che tornare ad ammirarlo: San Francesco vi aspetta in Museo.
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DI EMILIANO NAPPINI