Monografia Vol 1

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“Noi siamo tempo incorporato, così come lo sono le nostre società, fatte di storia”. (Manuel Castells, La nascita della società in rete)



Realizzare i sogni E’ quello che Umberto e Laura Guarda, titolari della MGM, fanno da anni utilizzando i materiali più preziosi e dando loro la forma appena intuita nelle fantasie dei clienti. Da un esclusivo progetto dello Studio Linea di Brescia è scaturito questo allestimento che rappresenta la sintesi mirabile tra creatività senza tempo e tecnologia moderna. In esso si sommano il pregio di materiali eterni e la precisione millimetrica dell’artigiano capace di piegare al proprio servizio le tecniche industriali più sofisticate. Nelle soluzioni adottate in questi spazi, i raffinati che lamentano l’uniformità del gusto troveranno tratti destinati a far da modello per gli anni a venire. Il “bello”, pur di ardua definizione, trova qui elementi ulteriori per ridiscutere le sue fondamenta.

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“Vi sono cave di marmo bianco e con venature azzurre in tal numero e di qualità tale che forniscono lastre monolitiche e colonne, cosicché di là viene la fornitura per costruire la maggior parte delle opere insigni a Roma e nelle altre città”. (Strabone. Geografia. L’Italia. Libri V-VI)

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Simultaneità e atemporalità La cultura emergente è somma di dimensioni senza tempo: viviamo in un oceano di eternità sottolineata dalla convivenza di oggetti, materiali, forme, disegni di epoche e tempi diversi. La pietra antica, carica delle stratificazioni del tempo, dei suoi colori, del suo lavoro profondo, convive con la ricerca di un benessere moderno, confortevole, avvolgente. Se l’arte, nella sua storia, si è lentamente svincolata dalle sue funzioni pratiche, il suo fascino oggi risiede proprio nell’ambiguità del messaggio che prescinde dalla destinazione e dal significato dell’opera. Arte è vestire di fantasia e carattere anche i luoghi apparentemente più banali della nostra vita quotidiana. In questo, Laura Guarda può dire di aver realizzato un’opera da consegnare alla storia. Simbolo di un tempo senza tempo.

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“Quasi tutto ciò che il nostro gusto consente di tentare, già lo fu nel mondo delle forme, io volli provare quello del colore: il diaspro, verde come i fondali marini, il porfido poroso come le carni, il basalto, l’ossidiana opaca…Il rosso denso dei tendaggi si ornava di ricami sempre più raffinati; i mosaici delle mura e degli impiantiti non erano mai abbastanza dorati, bianchi o cupi a sufficienza. Ogni pietra rappresentava il singolare conglomerato di una volontà, d’una memoria, a volte d’una sfida. Ogni edificio sorgeva sulla pianta d’un sogno”. (Margherite Yourcenar, Memorie di Adriano)

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Connubio di atmosfere Questa realizzazione nasce da più incontri: quello del Paonazzetto antico di Carrara con il Diaspro della Sicilia, il Broccato di Siena con il Portoro ligure dell’Isola Palmaria, l’Alabastro antico dell’Egitto. Il profilo delle pareti, a canne sottili, richiama il fusto delle colonne corinzie e la breccia siciliana trova espressione, tra le tante, nel fonte battesimale della cattedrale di Pamplona e nelle tombe dei Romanov a San Pietroburgo. La magia sta nella capacità di sposare queste atmosfere diverse in uno spazio unico, al cui interno si combinano arte, storia, suggestione dei colori e fantasia delle forme.

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I colori, unici per sfumature e accostamenti, sono frutto del lavoro sulla pietra del tempo. Nel Calaccatta delle Alpi Apuane il giallo nasce dell’ossidazione prodotta dai secoli su un blocco estratto dalla montagna intorno al 1600: nessuna trasformazione artiďŹ ciale avrebbe potuto ricreare sul marmo gli effetti provocati in modo tanto mirabile dalla natura.

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Quando la pietra ha un’anima Lavorazioni industriali tra le più avanzate hanno permesso ai tecnici della MGM di ricavare pezzi unici da un blocco marmoreo (Calacatta Paonazzetto) di oltre trenta tonnellate di peso. La vasca, il lavandino, i sanitari e il piatto della doccia sono stati ottenuti sgrossando il marmo grezzo così come una volta facevano gli artisti più rinomati, da Michelangelo al Bernini. Lo scavo e la finitura della vasca hanno richiesto 40 giorni di lavoro con l’utilizzo, prima, di dischi diamantati per il taglio, poi, di frese, a candela e a palla, per la definizione delle forme. Le finiture sono state eseguite a mano e i particolari levigati accuratamente da artigiani specializzati. Il risultato è l’eleganza mirabile delle forme sposata al valore unico del blocco massello lavorato dal tempo.

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Da sempre l’uomo modella nella pietra forme altrimenti fugaci. La pietra evoca dunque significati profondi, non ultimo quello di trasmettere nel tempo la nostra memoria. La scelta del marmo, delle pietre, in cui questo bagno è stato realizzato è frutto della grande conoscenza dei materiali che Umberto e Laura Guarda hanno maturato in molti anni di attività, in tutto il mondo, a contatto delle più svariate esigenze, culture e necessità. In questo allestimento non c’è solo il pregio del marmo, ma anche la capacità di dare alla pietra uno spirito che conferisce all’intera opera vitalità, eleganza, calore.

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Il bagno: luogo non solo per il corpo ma anche per la mente I romani consideravano il bagno un luogo dove rigenerare non solo il corpo affaticato, ma anche lo spirito. Ecco la ragione per la quale terme e bagni venivano arredati con grande attenzione alla bellezza e ai particolari. In questo bagno moderno Umberto e Laura Guarda hanno saputo combinare preziosi oggetti di antiquariato con la ricchezza dei materiali e la precisione delle lavorazioni. Pietra e marmo danno sostanza duratura all’effimero delle sensazioni contingenti. Il risultato è un’opera fatta per durare nel tempo, testimonianza di sensibilità artistica, competenza professionale, abilità nello scegliere e trasformare la materia.

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Adde nunc vires viribus, Dulce balneum suavibus Unguentatum odoribus!

Accresci ora il vigore alle mie forze, dolce bagno di soavi odori profumato!

(Charles Baudelarie, Franciscae meae laudes - Le Fleurs du mal)

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L’eleganza della pietra: dal pavimento alle pareti il marmo riveste l’ambiente Vitruvio spiega che marmo e pietra sostituiscono nel tempo quello che nelle capanne primitive era legno e paglia. In questo bagno moderno le pareti sono rivestite di Calacatta Paonazzetto, aperto a libro specchiato, nel cui spessore medio di tre centimetri sono state ricavate canne un centimetro e mezzo ciascuna. La modanatura convessa richiama il fusto della colonna corinzia ed è stata ottenuta con un utensile creato ad hoc. L’effetto di movimento conferisce leggerezza al rivestimento e lo arricchisce di una lavorazione artistica di pregio che valorizza ulteriormente il marmo antico. In quest’opera MGM ha impresso in modo indelebile la sensibilità del proprio linguaggio e il sapere dei propri tecnici.

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Ingegneria sofisticata al servizio di un gusto originale Gli elementi sono prototipi di ingegneria, studiati nei particolari in assenza totale di soluzioni standard per opere e materiali di questo tipo. La serpentina che porta l’acqua per lo scarico del vaso è stata inserita in uno spazio ad hoc, ricavato all’interno del blocco di marmo massello, in modo da rispettare gli standard igienici e mantenere intatto il profilo e l’eleganza delle forme. Anche gli scarichi sono stati realizzati su misura dopo un attento studio della meccanica e dei tempi di passaggio dell’acqua nei sifoni. La resa si è rivelata perfetta, pur nell’assoluta novità delle soluzioni pensate per un’opera che non ha eguali nel mondo.

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“There won’t be any revolution in America... The people are all too clean. They spend all their time changing their shorts and washing themselves. You can’t feel fierce and revolutionary in a bathroom”. ERIC ROBERT LINKLATER (1899-1974) “Non ci sarà mai una rivoluzione in America. Le persone sono troppo pulite. Passano tutto il tempo a cambiarsi le mutande e a lavarsi. Non si può essere arrabbiati e rivoluzionari dentro a un bagno”.

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Arredare un bagno come questo non è stata solo un’operazione di tecnica e abilità creativa. Servivano anche gli

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oggetti capaci di dar vita ed espressione alle idee. La peculiarità dell’allestimento sta nell’aver saputo disegnare e

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creare oggetti ed elementi particolari, pensati per essere inseriti in un contesto speciale.

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Ogni finitura, ogni dettaglio risponde ad una specifica esigenza del progetto, al quale è stata data forma attraverso una serie di pezzi unici, ideati solo ed unicamente per far vivere in questo luogo le magie di un’emozione senza eguali.

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“ Tr a h i t s u a q u e m q u e v o l u p t a s ” . Ciascuno è attratto da ciò che gli piace. (Virgilio, Egloghe, Il, 65).

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“Ci sembra di essere poveri e meschini se le pareti non risplendono di grandi e preziosi specchi, se i marmi alessandrini non sono adornati di rivestimenti numidici e la vernice, data con perizia e varia come un dipinto, non li ricopre da ogni parte, se il soffitto non è rivestito di vetro, se il marmo di Taso, che un tempo si ammirava, e di rado, in qualche tempio, non circonda le vasche, in cui immergiamo il corpo snervato dall’abbondante sudorazione, se l’acqua non sgorga da rubinetti d’argento”. (Seneca, Lettere a Lucilio)

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Opus sectile Il pavimento, realizzato con la tecnica dell’opus sectile è impiallacciato su un materiale di supporto. I disegni richiamano forme geometriche classiche: i rombi prospettici sono ispirati, anche nei colori, al pavimento della Villa Adriana di Tivoli. Si tratta di forme appartenenti al repertorio ellenistico, noto da altri esempi di età repubblicana rinvenuti a Pompei e altrove. L’opus sectile, ottenuto con l’accostamento di tessere di forma geometrica dal taglio molto accurato, ha richiesto agli artigiani della MGM una padronanza della materia molto elevata, le congiunzioni infatti sono inferiori al decimo di millimetro.

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Lo specchio dell’arte L’arte è un modo di rappresentare la realtà e lo specchio uno strumento per conoscersi. Da questo connubio nasce l’estetica di questo ambiente al quale contribuiscono lavorazioni sofisticate, suggestivamente riflesse nei cristalli e negli specchi della stanza. La metafora rimanda al dialogo tra colui che ha commissionato il lavoro e la capacità di rispecchiarne la personalità e il gusto, da parte di chi lo ha progettato ed eseguito. E’ il mito di Narciso sempre sospeso tra il riconoscersi e riconoscere qualcosa d’altro da sé. Forse è proprio questa forma di dialogo particolare ad incuriosire e rendere straordinario un arredo che sposa quotidianità e storia, identità e fantasia. Le une riflesse nelle altre.

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“ Vo g l i o v i v e r e i n u n L u n g o A d e s s o i n u n G r a n d e Q u i ” Brian Eno, in Stewart Brand, The clock of the Long Now: Time and Responsibility

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PROGETTO GRAFICO - EDITORIALE Agenzia Clerici & Associati (Brescia) TESTI Gianluca Barca FOTOGRAFIE Pagina 4: Giuseppe Cinquini Da pagina 6 a pagina 37: Elia Devoti Da pagina 41 a pagina 51: Giorgio Baroni Finito di stampare nel mese di dicembre 2005 da Intese Grafiche s.r.l. Tiratura limitata 500 copie

Copia n°

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